Portfolio recent works 2017-2019

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Federica Sveva / recent works 2017-2019

VISUAL ARTIST & GRAPHIC DESIGNER


CHAPTER 1

2019

AUSTRALIA

CHAPTER 2

2018

ART THEORY: HISTORY OF CONTEMPORARY ART CHAPTER 3

NEW POP IS TURBID HYPE GLAMMY CHAPTER 4

X RAYS PHOTOGRAPHY

2017 CHAPTER 5

NIGHTSWIMMING: DISCOTHEQUES CHAPTER 6

BOOKS

CHAPTER 7

VARIOUS

Curriculum CV


Federica Sveva / recent works 2017-2019

VISUAL ARTIST & GRAPHIC DESIGNER



CHAPTER 1

Australia


Graphic Designer

INSPIRED PROJECT studio Jane Hanckel




Artista grafico per le cover di 7 diversi libri di riflessioni e meditazioni e per il lavoro di impaginazione per quanto riguarda il layout interno di due libri, Spontaneous Acts Of Love e Parenting as an Art. Progetto della durata di sei mesi con l’autrice Jane Hanckel.





CHAPTER 2

Art theory: history of contemporary art


Front Cover Artist

In the Flow L’arte nell’epoca della riproducibilità digitale

by Boris Groys





12mm

In the Flow › arte › archivio › social media

postmedia books

La maggior parte dei testi sulle intersezioni tra l’arte e la vita contemporanea si arrende, quasi istantaneamente, alle seduzioni del presentismo, o, più lentamente ma inevitabilmente, alla malinconia per la perdita del modernismo. Non è il caso dei saggi di Boris Groys. In the Flow traccia il complesso dialogo, attraverso un secolo e più, tra arte e filosofia, la politica e i mass media, il lifestyle, i musei, e, infine, Internet. Alcuni flussi sono familiari, ma la maggior parte non lo sono: dalle avanguardie della Rivoluzione Russa allo Stato stalinista come opera d’arte totale, da Clement Greenberg a Google, da Martin Heidegger a Julian Assange. Scritti con il tipico stile provocatorio di Groys, con associazioni mozzafiato e paradossi produttivi, questi saggi sono una sfida, ma anche un piacere da leggere. [Terry Smith, autore di What Is Contemporary Art?] A mio avviso questo è un libro molto importante, almeno per due motivi. È la discussione più seria su Avanguardia e Kitsch di Greenberg e sulle sue implicazioni. Groys parla di come le idee vengano banalizzate, consumate come con la lingua parlata, nel tempo. L’altro motivo è che il suo discorso sul ruolo o sul luogo di Internet e dei social media, nella formazione della nostra coscienza, è convincente perché la tratta in modo hegeliano, come condizione continua, irreversibile e persino incompleta. [Jeremy Gilbert-Rolfe, “Critical Inquiry”, vol. 43, Spring 2017]

postmedia books

€ 19,00

Boris Groys

isbn 9788874900626

IN THE FLOW

All’inizio del XX secolo l’arte e le sue istituzioni sono state oggetto di critica da parte di un nuovo spirito democratico ed egualitario. Si rifiutò così l’idea di opera d’arte come oggetto sacro e successivamente sarebbe stata intesa solo come cosa. Ciò comporta un attacco al realismo e alla tradizionale missione conservatrice del museo. Boris Groys sostiene che ciò ha portato allo sviluppo di un “realismo diretto”: un’arte che non produrrebbe oggetti, ma pratiche (dall’arte della performance all’estetica relazionale) che non sono destinate a sopravvivere. Da più di un secolo, tuttavia, ogni passo in questa direzione è stato rapidamente seguito da nuovi mezzi che hanno invece difeso la distinzione dell’arte. In questo importante ultimo libro, Groys mappa i paradossi che risultano da questa tensione, ed esplora l’arte nell’era di un medium etereo qual’è internet. Groys sostiene che se le tecniche di riproduzione meccanica ci hanno dato oggetti senza aura, la produzione digitale genera aura senza oggetti, trasformando tutti i suoi materiali in marcatori sparenti di un presente transitorio.

In the Flow

Boris Groys

postmedia books


In the Flow L’arte nell’epoca della riproducibilità digitale di Boris Groys

postmedia books 2018 172 pp. isbn 9788874902002

All’inizio del XX secolo l’arte e le sue istituzioni sono state oggetto di critica da parte di un nuovo spirito democratico ed egualitario. Venne così rifiutata l’idea di opera d’arte come oggetto sacro e successivamente sarebbe stata intesa solo come cosa. Ciò comporta un attacco al realismo e alla tradizionale missione conservatrice del museo. Boris Groys sostiene che questa dinamica ha favorito lo sviluppo di un “realismo diretto”: un’arte che non produrrebbe oggetti, ma pratiche (dall’arte della performance all’estetica relazionale) che non sono destinate a sopravvivere. Da più di un secolo, tuttavia, ogni passo in questa direzione è stato rapidamente seguito da nuovi mezzi che hanno invece difeso la distinzione dell’arte. In questo importante ultimo libro, Groys mappa i paradossi che risultano da questa tensione, ed esplora l’arte nell’era di un medium etereo qual’è Internet. Groys sostiene che se le tecniche di riproduzione meccanica ci hanno dato oggetti senza aura, la produzione digitale genera aura senza oggetti, trasformando tutti i suoi materiali in marcatori temporanei di un presente transitorio. Attraverso l’arte gli uomini moderni ebbero l’opportunità di abbandonare, anche solo per un momento, il flusso della vita activa, dedicando del tempo alla contemplazione di immagini che erano state contemplate da generazioni di uomini prima della loro nascita e che sarebbero state a loro volta contemplate da generazioni future dopo la loro morte. Il museo prometteva un’eternità materialista messa in sicurezza non tanto a livello ontologico, quanto piuttosto a livello politico ed economico. Nel ventesimo secolo una tale promessa divenne problematica; gli sconvolgimenti politici ed economici, le guerre e le rivoluzioni portarono alla luce tutta la vacuità di una simile speranza. L’istituzione museale in sè non avrebbe mai permesso di raggiungere una stabilità economica realmente sicura e quindi era alla ricerca di un sostegno da parte di una solida volontà politica. Nonostante il desiderio di uguaglianza non abbia condotto l’avanguardia artistica a iniziare una lotta contro il museo, quest’ultimo non riuscì a restare immune alla forza erosiva del tempo e il sistema dei musei contemporanei ne è la prova. Questo non significa che i musei siano scomparsi, al contrario il loro numero è cresciuto e sta continuando a crescere in tutto il mondo; piuttosto ciò significa che cominciarono a immergersi nel flow del tempo. Il museo smise di essere il luogo che ospitava una collezione permanente e divenne il teatro di progetti curatoriali temporanei, visite guidate, proiezioni, lezioni magistrali, performance, etc. Nel nostro tempo le opere d’arte permanenti circolano da una mostra, piuttosto che da una collezione, all’altra e questo non significa nient’altro se non che le opere stesse stanno diventanto sempre di più coinvolte nel flusso del tempo. Ritornare alla contemplazione asettica della stessa immagine non significa solo ritornare sullo stesso oggetto, ma anche ritornare allo stesso contesto contemplativo: mai come ora siamo diventati profondamente consapevoli della dipendenza delle opere d’arte dal contesto. Perciò si può dire qualsiasi cosa dei musei di arte contemporenea, ma non che siano ancora i luoghi deputati alla contemplazione e alla meditazione. Questo però significa che, non prefiggendosi più come obbiettivo la contemplazione iterata della stessa immagine, l’arte abbia anche abbandonato il suo progetto di evadere dalla prigione del presente? Vorrei argomentarvi come non sia questo il caso [...] [Boris Groys, dall’introduzione a In the Flow]


In the Flow ci fa capire bene non solo quanto Boris Groys fosse in stato di grazia quando ha scritto questo libro, ma segnala anche l’incredibile percorso che il lettore intraprenderà intorno ad alcuni dei più diffusi costrutti culturali del nostro tempo: il museo, l’archivio e la Rete. Nel processo di articolazione della reologia - o fluidità - dell’arte, ogni capitolo rende chiari potenziali termini e concetti contemporanei come l’attivismo, la partecipazione, l’estetizzazione, l’infezione e la trasgressione. In the Flow presenta un nuovo approccio alla teoria dell’arte secondo il quale è possibile che le idee restino mutabili nel momento in cui vengono messe in pratica. [Kate Fowle, Curatore del Garage Museum of Contemporary Art, Mosca]

La maggior parte dei testi sulle intersezioni tra arte e vita contemporanee si arrende, quasi istantaneamente, alle seduzioni del presentismo, o, più lentamente ma inevitabilmente, alla malinconia per la perdita del modernismo. Non è così con i saggi di Boris Groys. In the Flow traccia il complesso dialogo, attraverso un secolo e più, tra arte e filosofia, la politica e i mass media, il lifestyle, i musei, e, infine, Internet. Alcuni flussi sono familiari, ma la maggior parte non lo sono: dalle avanguardie della Rivoluzione Russa allo Stato stalinista come opera d’arte totale, da Clement Greenberg a Google, da Martin Heidegger a Julian Assange. Scritti con il tipico stile provocatorio di Groys, con associazioni mozzafiato e paradossi produttivi, questi saggi sono una sfida, ma anche un piacere da leggere. [Terry Smith, autore di What Is Contemporary Art?]

La premessa di base che organizza la “reologia dell’arte” di Groys è la trasformazione fondamentale dell’ontologia dell’arte prodotta dal moderno: l’arte non è più definita dalla produzione di opere discrete e autonome, ma è l’espressione di un’attività colta nel momento della sua battaglia per comprendere se stessa in quanto atto distintamente artistico. [Hammam Aldouri, “Prêt-à-manger”, in Radical Philosophy, n. 197, maggio-giugno 2016]

A mio avviso, e per almeno due motivi, questo è un libro molto importante. È la discussione più seria su Avanguardia e Kitsch di Greenberg e sulle sue implicazioni. Groys parla della banalizzazione delle idee, di come queste si consumino nel tempo, così come accade con la lingua parlata. L’altro motivo è che il suo discorso sul ruolo o sul luogo di Internet e dei social media, nella formazione della nostra coscienza, ed è convincente perché lo tratta in modo hegeliano, come condizione continua, irreversibile e persino incompleta. [Jeremy Gilbert-Rolfe, “Critical Inquiry”, vol. 43, Spring 2017]




CHAPTER 3

New Pop is turbid hype glammy


Graphic Designer for International “SOCIAL POP” Artist

Michele Tombolini


Michele Tombolini Butterfly (Krossener StraĂ&#x;e - Berlin) 120 cutting-edge panels, 16 x 6 m 2015


Michele Tombolini Nightmare mixed media on wood, 213Ă—173 cm 2018


OFFICINA QUINDICI

Via della Pila 106, Marghera


Michele Tombolini Conncection lightbox, 100Ă—100 cm 2018


BUGNO ART GALLERY

S. Marco, 1996/d, 30124 Venezia


Michele Tombolini Me Too mixed media on canvas, 200x 250 cm 2018


Michele Tombolini Pig Woman mixed media on canvas, 120Ă—150 cm 2018


About Michele Tombolini was born in Venice in 1963. He currently lives and works in Berlin. His artistic production follows an insatiable research based on the recast of what happens around him in his everyday life, that’s why his way to comunicate through art can be harsh but current and the visual impact of his artworks can be shocking. From 1990 his popularity has grown both in Italy and abroad thanks to numerous exhibitions and art fairs. His artworks are shown in different art galleries around the world and his name can be found in many art periodicals and in the Historical Archives of the Venice Biennale, which he attended in 2013. During the last years his production has focused on relevant contemporary social issues, as can be seen also in a recent series of works strongly influenced by the artistic mood of Berlin. The major piece of the series is “Butterfly”, a 30mt high mural painting on an historical building in the center of the german capital. Michele Tombolini collaborates with Green Art Asia – Hong Kong, Bugno Art Gallery – Venice, Hysteria Art Gallery – Milan and Galleri Fineart – Oslo.

Michele Tombolini nasce a Venezia nel 1963. Attualmente vive e dipinge a Berlino. Una ricerca insaziabile è ciò che l’artista rielabora giorno per giorno in base a ciò che succede intorno a lui e che determina in Tombolini un linguaggio artistico duro ma attuale. Dal 1990 ha costantemente guadagnato popolarità sia in campo nazionale che internazionale, grazie alle numerose mostre e fiere d’arte alle quali ha contribuito. Le sue opere, caratterizzate da un impatto visivo capace di shoccare, sono esposte in gallerie d’arte italiane e straniere e il suo nome e‘ presente in molte pubblicazioni d’arte ed è censito nell’ Archivio storico della Biennale di Venezia, alla quale ha partecipato nell’edizione 2013. Negli ultimi anni la sua produzione artistica si è spinta verso tematiche contemporanee di notevole rilevanza sociale, con una serie new pop che risente dell’influenza del clima artistico berlinese e che vede in “Butterfly”, il murales di 30 metri posto nel centro della capitale tedesca, la sua opera di punta. Michele Tombolini collabora con Green Art Asia – Hong Kong, Bugno Art Gallery – Venezia, Hysteria Art Gallery – Milano e Galleri Fineart – Oslo.




CHAPTER 4

X-ray photography


Art Studio Assistant

Site Castings: Entwinements In Palazzo Fortuny

studio Paul O. Robinson


PALAZZO FORTUNY, Venezia second floor


Imaging Taglio Rosso by Leoncillo Leonardi

1.

1. Leoncillo Leonardi Taglio Rosso (1961) enamelled terracotta; 21 x 11 x 5,5cm 2. Paul O. Robinson Richard Wagner ‘s death mask, Test Translation (2018)


2.


Test image, 2 of 24. 1st ohase translation of “Illuminated Head for Blinky”; from “Intuition”, palazzo Fortuny 2017/18


Site Castings: Entwinements In Palazzo Fortuny In November 2017 studio Paul O. Robinson began working within the spaces of Venice’s Museo Fortuny. The palazzo within which the museum is housed will serve as the spatial, artifactual, and narrative inspiration for the creation of an installation comprised of visual art, musical composition, and poetical narrative. The installation can perhaps be compared to a casting of extant and temporal contexts that are extracted from their “mold”, transformed and then repositioned as a synthetic experiential environment; the transformed situates itself through dialectical associations with its original. In opposition to the conventional template wherein a museum or gallery functions as a space engaging the visitor in a linear—one-way—conversation, “Site Castings” instead views palazzo Fortuny—its objects, stories, installations, and spaces—as “muse:” an active participant in the production of an entwined interdisciplinary work which will allow one to experience the palazzo/museum within a new contextual environment defined by the multiform installation. The work can be considered a spatial, textual and musical “recasting” of the traces of habitation whose form is emergent from the entwinements of three mediums and whose source materials are the spaces and artifacts within the palazzo. The installation includes performative and narrative elements that will define the creation of a book embodying the work. The poet Laura Sims, the composer and performer Christopher Tignor and architectural historian and theorist Alberto Perez-Gomez will be collaborating with our studio on Site Castings. The Fortuny-based installation creates an explorative discourse involving associative processes of object/space making informed by the collaborators’ quasi-anarchic correspondences. Comprised of full-scale altered radiographs, transformative paintings and three-dimensional castings with integral armatures, entwined with live musical performances, the installation will reshape the extant spaces of palazzo Fortuny. “Site Castings” begins with stories about perception…perceptions rendered as a form of space defined via the continuance of time and its presence within the artifactual traces of habitation. Through the creative embodiment of correspondence and narrative structure emerges the artifice of form and a means to shape experience through the construction of filters that link the body to the external world. Links to Site-Castings collaborators: http://www.laurasims.net/home/ http://www.wiresundertension.com/ ; https://vimeo.com/92470422 https://en.wikipedia.org/wiki/Alberto_P%C3%A9rez-G%C3%B3mez http://fortuny.visitmuve.it/en/home/ Technical assistants for Site Castings: Federica Sveva Caregnato & Ana Klofutar Hergeršič *As with several pieces comprising “Site Castings”, the artifact will move through several transformative iterations resulting in a 3-dimensional form carved from Marble: from ephemeral to permanent.

Nel novembre del 2017 lo studio Paul O. Robinson ha incominciato a lavorare negli spazi del Museo Fortuny di Venezia. Il palazzo che ospita il museo, con i suoi spazi, oggetti e le sue narrative, rappresenta l’ispirazione per la creazione di un’installazione che comprenderà elementi visivi, composizioni musicali e poesia. L’installazione si può comparare a un calcare di contesti esistenti e temporanei. I pezzi così ottenuti sono estratti


dalle loro ‘forme’, trasformati e poi riposizionati come un ambiente esperienziale sintetico. I getti trasformati si situano attraverso nessi dialettici con i loro originali. In contrasto con il modello convenzionale, nel quale un museo o una galleria rappresentano uno spazio che coinvolge il visitatore in una conversazione lineare e a senso unico, Site Castings vede il Palazzo Fortuny – i suoi oggetti, storie, installazioni e i suoi spazi – come una ‘musa’ che partecipa attivamente alla produzione di un’opera interdisciplinare intrecciata. Essa permetterà al visitatore di conoscere il palazzo/museo all’interno di un nuovo ambiente contestuale, delineato dall’installazione multiforme. Il lavoro può essere considerato un ricalcare – spaziale, testuale e musicale – di tracce di abitazione; le forme emergono dagli intrecci di tre modi di espressione e i materiali usati sono gli spazi e gli oggetti all’interno del palazzo. L’installazione comprende elementi performativi e narrativi che porteranno alla creazione di un libro. Il progetto Site Castings sarà realizzato in collaborazione con la poetessa Laura Sims, il compositore e performer Christopher Tignor e lo storico e teorico dell’architettura Alberto Perez-Gomez. L’installazione al Palazzo Fortuny crea un discorso esplorativo che coinvolge processi associativi di produzione di oggetti/spazi, processi che sono segnati dalle corrispondenze quasi anarchiche dei collaboratori. Il lavoro, che comprenderà radiografie alterate a grandezza naturale (alcune integrate in vetro), dipinti trasformativi e getti tridimensionali con armature integrali, il tutto intrecciato con performance musicali, rimodellerà gli spazi esistenti del Palazzo Fortuny. Site Castings prende inizio con storie sulla percezione … percezioni rappresentate come una forma dello spazio definita tramite il continuare del tempo e la sua presenza nelle tracce di abitazione materiali. Attraverso la rappresentazione creativa di corrispondenze e strutture narrative emerge l’artificio della forma e un mezzo per modellare l’esperienza tramite la costruzione di filtri che collegano il corpo al mondo esterno.


CHAPTER 4

Nightswimming: Discotheques


Graphic Designer

Selection of work for VENICEBERG

CLUB









www.veniceberg.com


CHAPTER 5

Books


Autor & Illustrator

Illustrations and essays published by

ARACNE EDITRICE NICOMP LABORATORIO EDITORIALE DIGITAL LIBRARY IUAV



Memorabilia. Nel paese delle ultime cose. Selected illustration and essay for PRIN Re-cycle Italy’s call for position. Published by Aracne Editrice. https://issuu.com/recycleitaly/docs/18_re-cycle_memorabilia


Spazi del desiderio fra architettura e psicoanalisi / Italy A cura di Sara Marini, Matteo De Simone e Maria Federica Tartarelli Questo libro prende le mosse da dialoghi sulle possibili interferenze tra architettura e psicoanalisi intorno al fuoco della nozione di “desiderio”. I diversi autori danno forma alle trame del desiderio nei reticoli della mente, alla trasposizione iconologica di un soggetto immateriale, al pensare architettura traducendo in spazio ciò che appare più intangibile. Il paesaggio delle posizioni raccolte restituisce vie effettive e possibili del desiderio costringendolo nei binari della macchinazione dei campi del sapere dell’architettura e della psicoanalisi che molto hanno in comune. Seppur distanti per tecniche e metodologie, entrambe le discipline s’incontrano nello spazio nascosto del pensiero e in quello concreto della realtà. Sono presenti contributi di Sara Marini, Matteo De Simone, Claudio Ubaldo Cortoni, Maria Federica Tartarelli, Sissi Roselli, Egidio Cutillo, Alberto Petracchin, Arianna Mondin, Andrea Pastorello, Federica Sveva Caregnato. Matteo De Simone: psicoanalista ordinario responsabile attività culturali Associazione Italiana di Psicoanalisi/AIPsi, full member International Psychoanalytical Association (I.P.A.). Sara Marini, architetto, dottore di ricerca, è professore associato in Composizione architettonica e urbana presso l’Università luav di Venezia. à direttore, con Alberto Bertagna, delle collane editoriali “Città e paesaggio. In teoria”. (Quodlibet) e “Carte blanche” (Bruno). Maria Federica Tartarelli, dottore in architettura, collabora alla didattica presso l’Università luav di Venezia. Formato: 17x24 Pagine: 174 illustrato Prezzo: € 22,00 Isbn: 978-88-9714287-4 Editore: Nicomp Laboratorio Editoriale - Firenze www.nicomp-editore. it nicomp-editore@tiscali.it




Sine Terra “Sine Terra” raccoglie alcuni progetti e riflessioni che precedono e seguono il workshop omonimo condotto dai Prof.ri Sara Marini e Benno Albrecht presso l’Università Iuav di Venezia a luglio 2014. Saggi e visioni sono tesi a cercare le ragioni di un’architettura che si presenta sulla scena evitando, per quanto possibile, il rapporto con la terra. Nel momento in cui alcuni brani di territorio sono talmente compromessi da mettere in stallo ogni possibile ragionamento su trasformazioni future, lo stesso stallo permette di rivedere alcune posizioni consolidate del progetto e di avviare verifiche di alcuni strumenti assodati. Attraverso un incrocio di tempi differenti, quello che viene impiegato per costruire un’architettura e quello che serve ad un suolo per risanarsi, si vuole mettere in campo la possibilità dell’attesa come atto progettuale e quello della sfasatura temporale come strategia. Marini , Sara - Dotto, Sara - Paone, Chiara - Baggio, Cristina - Carli, Giovanni - Chiesatto, Verdiana - Marchiori, Filippo - Petracchin, Alberto - Donà, Veronica - Tocchet, Giulia - Caregnato, Federica - Gabriele, Davide (2015) Sine terra. Università Iuav di Venezia, Venezia. ISBN 978-88-99243-09-8 http://docu.iuav.it/177/


“Distruzione, lento soffocamento solitudine abbandono. L’immaginazione è il mio grande rifugio.”

“Terra, sterile crepuscolo, ogni giorno mi affatico tra ombre e disordine-”


Dall’archivio. Rimontaggi radicali Marini , Sara - Borgherini, Malvina - Argentin, Alice (2016) Dall’archivio. Rimontaggi radicali. Università Iuav di Venezia, Venezia. ISBN 978-88-99243-12-8 Il volume raccoglie una serie di rimontaggi radicali costruiti con materiali tratti dall’archivio del Centre Pompidou. Progetti di monografie, mostre e riviste rimettono in valore il ruolo dell’autore, racconti per immagini definiscono nuove antropometrie urbane. L’oggetto di questi esercizi, costruiti con strumenti differenti, è il design radicale: le esperienze degli autori degli anni Sessanta e Settanta del Novecento sono rilette e ricomposte in discorsi sull’architettura e sulla città del nuovo millennio. http://docu.iuav.it/187/ Architettura è definizione, determinazione dello spazio, ambiente. Architettura è condizionamento di uno stato psicologico. Hans Hollein


Sull’Autore, R&SieN L’Informe


Sull’Autore, R&SieN Identità


Sull’Autore, R&SieN Codice


Sull’Autore, R&SieN Corpo senza organi


CHAPTER 6

Various


Graphic Designer

Various: business cards, album covers, logos




Selection of Cabezon’s band artistic covers and layouts. Electro “HOT” punk and synth pop to cry to. www.cabezonrecords.com


Federica Sveva

Caregnato

Curriculum Vitae

July 4, 1991 from Italy federicasvevacaregnato@gmail.com www.cargocollective.com/federicasveva I speak Italian and English


Education BA Architecture, Università Iuav di Venezia (2012-2016)

Work Graphic Designer for VENICEBERG COLLECTIVE (2016- 2018), Veniceberg club, Verona (Italy) Art Studio Assistant for STUDIO PAUL O. ROBINSON (2017- 2018), Palazzo Fortuny, Venezia (Italy) Graphic Designer for MICHELE TOMBOLINI ARTIST (2017- 2019), Officina Quindici, Venezia (Italy) Front Cover Artist for POSTMEDIA BOOKS (2018), Postmedia Books, Milano (Italy) Graphic Designer for INSPIR-ED PROJECT Jane Hanckel Studio (2019), Mullumbimby NSW (Australia)

Artistic Experiences -27m3 temporary exhibition curated by AAA Collective in Venice, 2015 -Personal Exhibition “Turkquoise” at Ai Preti space in my home town Verona, 2016 -Selected Illustrator for Lahar Magazine (n°28) indipendent fanzine “Gola&Lussuria”,2106 -Exhibition “Dall’Archivio. Rimontaggi radicali”, courtroom ‘Gino Valle’, Università Iuav di Venezia, 2017 -Fashion project “Moodart Production” in which one of my artwork was the concept under the fashion styling of the fashion photoshoot, 2017 -Various collaboration with music bands, tattoo artists, artistic projects.

Publications Sine terra. Università Iuav di Venezia, Venezia. ISBN 978-88-99243-09-8 (2015) Memorabilia. Nel paese delle ultime cose. Aracne Editrice, Roma. ISBN 978-88-54890-07-7(2015) Dall’archivio. Rimontaggi radicali. Università Iuav di Venezia, Venezia. ISBN 978-88-99243-12-8(2016) Spazi del desiderio fra architettura e psicoanalisi. Nicomp Laboratorio Editoriale, Firenze. ISBN 978-88-97142-87-4 (2017)

Skills Digital Illustrations/ Exeptional Layout Skills/ Art Direction/ Art Projects/ Conceptual Thinking



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