PardoLive 67° Festival del film Locarno
Saturday · Sabato 9 | 8 | 2014
Dario Argento Christian Zübert Bonifacio Angius Fernand Melgar Damien Manivel
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Das Leben der Anderen | Winner of the Prix du Public UBS in 2006 | Sebastian Koch, actor
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Fermo immagine Carlo Chatrian Artistic Director
Piazza Grande, Il Gattopardo, 9 | 8 | 2014 – 23.30
Gattopardo d’onore È una scena che balla nell’immaginario filmico di tutti i tempi. Le arie del Valzer brillante di Verdi che gonfiano l’atmosfera del palazzo nobiliare palermitano, l’abito bianco di Angelica (Claudia Cardinale) che scivola a passo di danza col principe Fabrizio di Salina (Burt Lancaster), mentre attorno, tra coppie in costume, candelabri, drappi e ventagli che sbattono è tutto “un grande arazzo cinematografico”. Proprio come definisce Il Gattopardo Martin Scorsese, l’uomo che attraverso la propria fondazione (e la perizia del laboratorio di restauro L’Immagine Ritrovata della Cineteca di Bologna) si è impegnato in prima persona perché il capolavoro di Luchino Visconti venisse ripristinato allo splendore di una visione senza graffi e vivificata dalla nitidezza dei colori originali. Del resto, la frase-emblema dello stesso film, pronunciata dal Tancredi-Delon (“Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”), è la chiave di volta attorno a cui ruota quel grande affresco che abita le cuciture tra la fine di un’epoca e la nuova in arrivo, dopo lo sbarco di Garibaldi in Sicilia nel 1860.
I’m leafing through the pages of the book about Titanus that supports the Retrospettiva. Before becoming immersed in the words, I’m caught by the expressive force of the accompanying images. Anna Magnani and Alberto Sordi, Silvana Mangano and Aldo Fabrizi, Totò and Renato Rascel… whether studied poses or snapshots stolen on set, they form a gallery of films able to sublimate an entire society and its characteristics. Titanus-branded productions – starting from the unforgettable Il Gattopardo – have the power to go beyond the real into a world that today is no longer possible. Instead, reality pervades contemporary Italian cinema: in Perfidia, which turns the father-son relationship in a provincial city like Sassari not so much into a model of the absence of relationships, but a prism through which we can read a country that has stopped communicating and is contenting itself with survival. Perhaps even more significant in this respect is the diachronic perspective adopted by Gianfranco Pannone in Sul vulcano, a story with multiple “texts” about a place very close to the director’s heart. Archive footage and images of reality contribute to creating a mosaic where the past coexists with the present, where the individual detaches from collectivity in order to represent it at another level.
Un jeune poète
E se le vicende sono tratte dall’omonimo romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, il trasbordo cinematografico del Gattopardo nel 1963 avviene sotto l’insegna produttiva di quello scudo Titanus a cui Locarno dedica quest’anno la retrospettiva. L’epica di un film in costume sul costume del tempo, frizionato attraverso un cast in stato di grazia (Cardinale, Lancaster, Delon, Stoppa) e corroborato nella cura di ogni minimo dettaglio dal genio di Visconti, che qui esalta tutte le potenzialità della messinscena. E lo fa compattando in un’unica visione d’insieme due mondi che arrivano a pestarsi i piedi per convivere. Il tramonto dell’aristocrazia della vecchia Sicilia che avviene mentre ai suoi bordi sale il nuovo della borghesia che spinge per l’unità d’Italia. Un abbraccio decadente che trova il suo sigillo spettacolare nel gran ballo finale, al termine del quale per il principe sarà già tempo di fare un bilancio della propria esistenza. lorenzo buccella 3
The young protagonist of Damien Manivel’s film, shot in Sète, wants to become a poet. In a meticulous, almost programmatic way, he seeks inspiration, at times relying on his intuition but more often on alcohol, and ending up every evening in front of the grave of the poet whose spirit has inspired him. Un jeune poète is a film about the ineffability of poetry, that thing which – as Pasolini made Totò say – escapes if you name it. Like clouds. So there is not much poetry in the young poet’s notebook, but Manivel’s film ends up being “poetic” precisely in the absence of lyrical inspiration. Poetic because it is able to create a reality, instead of reproducing it in its banality.
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Forum, Conversation with Dario Argento, La Magnolia (Spazio RSI), 10 | 8 | 2014 – 14.30
Horror o “
We are talking about 3-4 minutes long films, a series of very short movies which were often generated by a single idea, a horror-style spark or a strong emotion. Shorts which were broadcasted in a program dedicated to the giallo genre; at the beginning they raised disconcerted reactions in some TV professionals, not being used to that kind of language which was reputed as cruel dario argento
Vermi sottocutanei che fuoriescono dalla pupilla, mattanze notturne e riti voodoo, finestre sul cortile, bambini che giocano al buio con gli arti mutilati della loro amichetta che ha appena festeggiato il compleanno… Che cos’è? Sembrano David Cronenberg, Jacques Tourneur, Alfred Hitchcock, Mario Bava… Invece è Dario Argento. E questi sono solo alcuni dei suoi terrificanti Incubi… Ma partiamo dall’inizio. L’inizio si chiama Enzo Tortora, che nel 1987 chiamò Argento a partecipare al programma Tv per la Rai Giallo e a realizzare una serie di film brevi. Per Argento fu un ritorno in televisione dopo la serie La porta sul buio da lui stesso prodotta e presentata nel 1973, e fu un ritorno mozzafiato. I corti alla fine furono nove (di circa tre minuti l’uno) e, a rivederli oggi, colpiscono anzitutto per la concezione complessiva dell’intervento filmico-televisivo. Se da un lato, per intensità e concentrazione, l’idea è quella di scheggiare il flusso Tv, di inocularvi un virus in grado di scalfire la rigidità del palinsesto,
”
dall’altro l’uso atipico della voce narrante (di Argento stesso), così calda e suggestiva, rimanda a una distensione del racconto altrettanto sovversiva e non facilmente assorbibile nei tempi televisivi. Questi lampi horror hanno in effetti una durata quasi punk, sono brevi frasi strozzate in gola, raschianti colpi di tosse che, quando si rendono conto di aver creato l’atmosfera giusta, letteralmente, e senza rimorso alcuno, si interrompono. Ma al tempo stesso la nenia dolcemente spaventosa del regista-presentatore, che introduce il film (con a fianco, bisogna ricordarlo, una estatica e inquietante Coralina Cataldi-Tassoni), ma che poi ne entra a pieno titolo a far parte, sposta l’attenzione su un differente livello temporale e spaziale della paura. Come se fosse intorno al fuoco di notte in un bosco a raccontare favole horror a un gruppo di bambini, Argento appare all’interno del corto per scene di raccordo, anzi concependo se stesso come raccordo interno al montaggio. A questo si aggiunge il discorso tutt’altro che trascurabile sul sogno, concepito come una
risalita fulminea fino all’immagine originaria che l’ha generato. E qui bisogna tenersi forte, chi pensava di continuare a dormire si sveglia di soprassalto: altissimo tasso di violenza e di erotismo, sbudellamenti e mostruose apparizioni, perversioni e spietatezza all’altezza dell’horror più truculento e sperimentale. Il tutto, infine, commentato da una soundtrack a dir poco geniale e nervosissima, con cui Argento unisce capolavori dai suoi film come The Maggots di Simon Boswell (leitmotiv della serie, preso da Phenomena), Piume di cristallo di Morricone (da L’uccello dalle piume di cristallo), Opera di Simonetti (dal film omonimo), a un pastiche pop-punk-heavy che va dai Sex Pistols a Michael Jackson. In definitiva, benché già allora forieri di grandi attenzioni e polemiche, oggi possiamo dire che questi sconvolgenti mini-clip restano, per forza visiva e teorica, uno dei punti più alti della cinematografia del Maestro. lorenzo esposito
Da non perdere Gli incubi di Dario Argento Cinema Ex*Rex, 11 | 8 | 2014 –14.00 Followed by a discussion with Dario Argento PardoLive 9 | 8 | 2014
L’uccello dalle piume di cristallo Cinema Ex*Rex, 11 | 8 | 2014 –16.30 Introduced by Dario Argento 4
© Alessio Pizzicannella
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Red Carpet
A Wall Made of Stars The Festival del film Locarno is celebrating its 67° edition with the introduction of the Wall of Fame, a series of plates signed by the guests which will preserve the memory of their passage. Launched this year by PardoLive, it is result of an idea of the Ticinese director Niccolò Castelli who two years ago took part to the Concorso Cineasti del presente with Tutti Giù and is currently responsible of the Locarno67 WebTV. “It was fundamental to introduce something that could last” he claims. “PardoLive’s multimedial approach to the
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Festival is massive, then I knew that we needed something more material. I was going to Locarno by train and I thought about one of the last Roger Federer’s matches in Wimbledon, where the players are used to sign the cameras after playing. It was a good idea”. Everything went very quickly: Castelli went to Plastiplex offices and spent a whole afternoon discussing about materials, colours and focal distances. “Shooting the moment in which the Festival guests sign their plate is crucial: I wanted to capture all their
reactions to a gesture which is pretty widespread in the world of sports, but not at the movie festivals. Sometimes directors have to sign posters or memorial objects, but plates in the front of a camera represent surely something new”. The Wall of Fame will then be exposed in the next years to always remember this 67° edition. Because the world is full of walls made of bricks or stones, steel or glass. But only Locarno has a wall made of stars. mattia bertoldi
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Piazza Grande
Cycling Betwe Life and Death
Hin und Weg Piazza Grande, 9 | 8 | 2014 – 21.30
The taboo topic of euthanasia slides in to a carefree cycling holiday with friends. These two opposites are short-circuited together, sending them pedalling along for the limited time span of a trip, amidst anxieties, compassion and vital forces, in the fifth film by German director Christian Zübert, Hin und weg. A kind of “hit and run” that this evening will cut across the Piazza Grande screen with the emotional
diagonal of a tragicomedy, able to accentuate the dialectical friction between life and death. On the one hand, the emotion that increases feelings of defeat in the face of the announcement of an incurable degenerative disease, on the other the rationality that seeks to avoid the decline of physical deterioration by choosing a voluntary death. With all the consequences that rebound
Yesterday’s prize draw winner: Marialuisa Scandella, CH – 6614 Orselina PardoLive 9 | 8 | 2014
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on the lives of others, forever in disequilibrium, because the screenplay of feelings and reactions can only proceed by jerks and accumulations. All the more so if the narrative hourglass of the film is based on the playful annual ritual of a cycling trip with old friends, this year to Belgium, the destination chosen by 36-year-old Hannes (Florian David Fitz), where he will take part in another ritual.
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one of whom brings their own neuroses and biographical trajectories, some married with children, others eternally single. At the end their complicity becomes a kind of emotional beacon that forces everyone to come to terms with their own existence.
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The trip thus becomes a journey of initiation towards loss and abandonment, which by way of a classic game of opposites evolves towards the contrary movement, an attempt to squeeze all possible vital euphoria out of every instant left to live together. For the protagonist, but also for the rest of this diverse crew of wives and friends (Julia Koschitz, Jürgen Vogel, Johannes Allmayer, Victoria Mayer…), each
am Festival del film Locarno und auch zuhause
lorenzo buccella
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Concorso internazionale Perfidia, Auditorium FEVI, 10 | 8 | 2014 – 14.00
Provincia perfida Bonifacio Angius è nato e ha girato Perfidia a Sassari, in Sardegna, territorio che al cinema italiano recente non ha offerto più spesso gli scenari delle coste e dell’interno, che quelli delle men che anonime periferie di questo suo capoluogo. Angelo, interpretato dall’imperturbabile e sorprendente Stefano Deffenu, incarna alla perfezione le immortali liriche, ben note ad ogni appassionato italiano di musica rock, cantate da Giovanni Lindo Ferretti della band CCCP ai tempi dell’album 1964-1985 Affinità-divergenze fra il compagno Togliatti e noi – Del conseguimento della maggiore età: non studia, non lavora, non guarda la tv, non va al cinema, non fa sport. Il titolo di uno di quei pezzi era Io sto bene, ma Angelo sembra non star bene per niente, e anche se è difficile coglie-
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“
Perfidia is a story of our time, part of decadence of contemporary world, of destruction of family. It represents its daily vacuum, the violence hidden behind apparent calm and the search of human being for a normality which is already far away
re l’espressione di una qualsiasi emozione tra i suoi capelli arruffati e la barba sfatta, il suo evidente quanto silenzioso smarrimento è quello tipico di un’intera generazione di trentenni, e di fronte a crisi e solitudine non basta più appellarsi come da bambini al buon Gesù e dividere il mondo in buoni e cattivi. Nel disperato e tardivo tentativo di conoscere il figlio, trovargli un lavoro, farlo parlare, fargli confessare almeno un interesse o un desiderio, il padre Peppino ingaggia con lui dialoghi scostanti e surreali, in cui i monosillabi e i silenzi di Angelo dimostrano come, oltre che delle sicurezze e speranze conosciute dai loro padri, la sua generazione è rimasta orfana anche delle parole per raccontarsi. Ad Angius però non interessa la sociologia spicciola: traccia, è vero, due per-
”
bonifacio angius
sonaggi tanto comuni quanto gli ambienti che attraversano (l’appartamento piccoloborghese, il bar, l’ospedale, il luna park), ma sotto la superficie della mediocrità familiare e provinciale cova un film profondamente doloroso il cui titolo evoca non a caso un melodramma alla Matarazzo, in un ipotetico legame con la Retrospettiva Titanus capace di scavalcare generi e generazioni: Perfidia è un film sull’Italia di oggi che ha la crudeltà di un cinema italiano d’altri tempi. sergio fant
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Concorso internazionale, L’Abri, Auditorium FEVI, 10 | 8 | 2014 – 16.30
Inside or Out “
Ogni notte dozzine di persone sono costrette a dormire per le strade della mia città. Mentre la popolazione degli esclusi aumenta, il silenzio e l’ignoranza continuano a regnare. Nell’attuale clima di xenofobia vorrei che il mio film aiutasse ad aprire gli occhi sulle loro vite fernand melgar
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”
After the uproar over Vol Spécial, Fernand Melgar returns to Locarno with a film that might seem less dramatic in content but which is equally tough on exposing a dysfunction within the world’s oldest democracy. L’Abri, the small and anonymous refuge in Lausanne which opens its doors to 50 fortunate homeless people on the coldest nights of the year, has what it takes to serve as a clear metaphor for reading the situation of Switzerland, following February’s successful referendum on curbing immigration. Filming the nightly ritual that requires the wardens to make an absurd selection between who can enter and who instead must spend the long winter’s night on the city’s streets, Melgar offers us an image as specific as it is dense in meaning. An image that applies, in an obstinately annoying way, not only to Switzerland but to the Western world and its new role as barrier/ landing stage for the new citizens. The to-
pography of the place does the rest: metallic barricades glittering in the dark, cold steel doors that open for a brief instant to swallow up the lucky ones. And all around a turmoil, to be honest a little too composed. Being inside or remaining outside: L’Abri constructs its drama on this opposition to which the world seems to have become accustomed. Following one of his favourite rules, Fernand Melgar does not take sides, though his sympathies are clear to even a minimally trained eye. His style of filmmaking does not emphasize the hypocritical fiction of those who espouse the position of the suffering; he avoids any imposition, even though, perhaps for the first time, he plays on a more marked proximity. Portraits thus emerge from the depths of the night, created by fragments, where more than words or actions, what counts is a glance. Or choosing to share the winter cold. lorenzo buccella
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Concorso Cineasti del presente, Un jeune poète, La Sala, 10 | 8 | 2014 – 11.00
Oh Sun, oh Sea, Let me Tell Your Beauty
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Ho appena ottenuto il diploma, le cose serie iniziano! Quando ho ricevuto questo focoso sms di Rémi ho immediatamente saputo che era il momento buono per rifare un film insieme. L’estate dei suoi 18 anni… L’indomani avevamo luogo, storia e titolo. Le riprese sono iniziate tre settimane dopo
damien manivel
”
You may be one of those who would rather have a nightmare than a beautiful dream, because you prefer to be relieved when waking up rather than disappointed. A lady shares this sentiment with the lead character of Damien Manivel’s fresh and enjoyable first feature Un jeune poète. But she immediately feels that something isn’t quite right in her observation. Maybe any dream is better than none? They remind you that you are alive. Rémi’s dream is both simple and incredibly ambitious: he wants to be a poet. He would like to know how to sublimate reality with words and celebrate life and tell the wonders of the Mediterranean landscape through which he nonchalantly wanders. And it’s not by chance that he’s chosen to spend the Summer in the southern French town of Sète – a famous poet, his idol, is buried in its lovely seaside cemetery. It strikes us that Rémi has aptitudes that are bound to serve this goal – he is observant, sensitive, enthusiastic and open to dis-
coveries and encounters. But does he have the talent? This doubt is creeping. He needs reassurance, and the certainty that inspiration is within his reach. Hell, he’d even resort to dubious methods to find it. And when artificial paradises fail him, he calls out to the trees and butterflies for support. After all, Rémi is only 17, and everything seems new and grand. Love burns his stomach – butterflies again. Nature’s indifference to the young man’s calls feels cruel. But if the famous poet were to grant Rémi the response that he couldn’t get from the skies and the waves, perhaps his wandering wasn’t so aimless? Something is certain: this way of making films with spontaneity and patience alike bear fruit, in the true lineage of the French New Wave. Manivel’s film is youthful and energizing. It breathes. aurélie godet
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Parmigiani_HQ • Visual: Tonda 1950 • Magazine: Pardo_live_magazine Aout_2014 (CH) • Language: English • Doc size: 186 x 296.3 mm • Calitho #: 06-14-98579 • AOS #: PF_01335 • EB 10.6.2014
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Fuori concorso, Sul vulcano, La Sala, 10 | 8 | 2014 – 16.00
Il mondo fuori dal cratere
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I shot this movie to come back to the land where I am born and tell a long story about everybody. What does living at the feet of Vesuvius mean? You have a different perception of things, everything is temporary, the volcano gives and takes away. However, since 1944 a’ muntagn’ doesn’t get mad anymore, Neapolitans have forgotten it - maybe they are drunk (as everybody else) of the ‘900 illusions. But under the volcano, Naples remains the open wound of Italy gianfranco pannone
Se i vulcanologi del mondo intero hanno gli occhi puntati su quanto si agita sotto la superficie del Vesuvio, il vulcano più studiato al mondo, Gianfranco Pannone sceglie di fornirci una ricca quanto affascinante immagine della sua superficie. Diversi gli angoli di ripresa e gli approcci, che s’intersecano come le linee di un racconto che contamina il piano orizzontale della geografia con quello verticale della storia. Nella fotografia di Tarek Ben Abdallah, fedele compagno di viaggio di Pannone,
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”
capace di individuare sofisticate geometrie tra i vari piani di un paesaggio tra i più belli al mondo, le diagonali del vulcano sono evidenziate dalle sagome degli escursionisti che piccoli si stagliano ora sulla pianura, ora sulla città, ora sul blu del mare sottostante. Questa stratificazione di colori allude al progetto del film. Sul vulcano è infatti una pellicola dalla struttura vertiginosa: ai ritratti di un’umanità singolare che cerca di vivere e di lavorare in una delle regioni più densamente popolate al mondo sono asso-
ciate le fantastiche sequenze dell’eruzione del ’44 e passi della letteratura che sul Vesuvio è fiorita. Tentativo di restituire la ricchezza di un luogo con la sovrabbondanza di materia, Sul vulcano è un film che va oltre la concezione classica del documentario per offrirsi come un’opera totale. carlo chatrian
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10 | 8 | 2014
14.30
La Magnolia (Spazio RSI)
Events Forum
Conversation with Dario Argento
Hosted by Marco Zucchi (RSI Rete Uno)
16.30 L’altra Sala
Forum: Open Doors
Panel discussion on “Democracy Without Borders”
11.00
Concorso internazionale
PalaVideo La sapienza & 8, 9 | 8 | 2014 Dir.: Eugène Green France/Italy · 2014 · DCP · Color · 97' · o.v. French/Italian · Subt. English
11.00 La Sala & 11, 12 | 8 | 2014
14.00 L’altra Sala & 9, 11 | 8 | 2014
Concorso Cineasti del presente
Un jeune poète
14.00 La Sala & 11, 12 | 8 | 2014
Concorso Cineasti del presente
La creazione di significato Dir.: Simone Rapisarda Casanova Canada/Italy · 2014 · DCP · Color · 95' · o.v. Italian · Subt. English, French Pardi di domani Concorso internazionale
Allt Vi Delar Dir.: Damien Manivel France · 2014 · DCP · Color · 71' · (All We Share) o.v. French · Subt. English, Italian Dir.: Jerry Carlsson
Sweden · 2014 · DCP · Color · 25' · Hosted by Reto Ceschi (RSI) 11.00 Pardi di domani o.v. Swedish · Subt. English, French With Zerezenay Berhane Mehari, L’altra Sala Concorso internazionale Unnatural History Venantie Bisimwa Nabintu, Giancarlo & 9, 11 | 8 | 2014 Sleeping Giant De Picciotto, Mehret Mandefro, Dir.: Alex Backhouse Navanethem Pillay, Danaé van der Dir.: Andrew Cividino New Zealand · 2014 · DCP · Color · 16' · Straten Ponthoz Canada · 2014 · DCP · Color · 17' · o.v. English · Subt. French, Italian o.v. English · Subt. French, Italian
10 | 8 | 2014
09.00 Auditorium FEVI & 9, 11 | 8 | 2014
09.00 La Sala & 9, 11 | 8 | 2014
Kookaburra Love
Dir.: Eva Randolph Brazil · 2014 · DCP · Color · 19' · Dir.: Sjoerd Oostrik o.v. Portuguese · Subt. English, French Netherlands · 2013 · DCP · Concorso internazionale Color and Black and White · 19' · Sertres o.v. English · Subt. French, Italian Fidelio, l’odyssée d’Alice Dir.: Ainara Vera Cai putere Spain · 2014 · Beta digital · Dir.: Lucie Borleteau Color and Black and White · 30' · (Horsepower) France · 2014 · DCP · Color · 95' · o.v. Spanish · Subt. English, French Dir.: Daniel Sandu o.v. French/Romanian/English/Tagalog/ Romania · 2014 · DCP · Color · 27' · Norwegian · Subt. English, French 14.00 Premi speciali: Pardo d’onore o.v. Romanian · Subt. English, French Swisscom Agnès Varda Concorso Cineasti del presente PalaVideo
Films
Hold Your Breath Like a
Single Stream
Dir.: Pawel Wojtasik, Toby Kim Lee, Ernst Karel USA · 2013 · DCP · Color · 23' · no dialogue
Lover Dir.: IGARASHI Kohei Japan · 2014 · DCP · Color · 85' · o.v. Japanese · Subt. English, French
09.00 Signs of Life PalaVideo Fort Buchanan & 9 | 8 | 2014 Dir.: Benjamin Crotty France/Tunisia · 2014 · DCP · Color · 65' · o.v. French · Subt. English
09.00 L’altra Sala & 9 | 8 | 2014
09.00
O Bom Comportamento
Teatro Kursaal & 11 | 8 | 2014
Fuori concorso
Yalom’s Cure
11.00
11.00
Auditorium FEVI
Dir.: Sabine Gisiger Switzerland · 2014 · DCP · Color · 77' · o.v. English · Subt. German, French Retrospettiva Titanus
Cinema Ex*Rex Trappola 11.15 Dir.: Eugenio Perego Cinema Ex*Rex Italy · 1922 · 35 mm · Black and White tinted · 58' · o.v. Italian · Subt. English
Casa mia, donna mia...
Dir.: Charles Krauss Italy · 1923 · 35 mm · Black and White · 64' · o.v. Mute
14.00 Auditorium FEVI & 11, 12 | 8 | 2014
Semaine de la critique
Mulhapar
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Panorama Suisse
14.00
Cinema Ex*Rex
Dir.: Paolo Poloni Switzerland · 2014 · DCP · 93' · o.v. Urdu/Punjabi/English · Subt. English
16.00 La Sala & 11 | 8 | 2014
Mon père, la révolution et moi
Sans toit ni loi
Dir.: Agnès Varda France · 1985 · DCP · Color · 105' · o.v. French · Subt. English Retrospettiva Titanus
Scuola elementare Dir.: Alberto Lattuada Italy · 1954 · 35 mm · Black and White · 100' · o.v. Italian · Subt. English Fuori concorso
Sul vulcano Dir.: Gianfranco Pannone Italy · 2014 · DCP · Color and Black and White · 80' · o.v. Italian · Subt. English
Dir.: Ufuk Emiroglu Switzerland · 2013 · DCP · Color · 80' · 16.15 Histoire(s) du cinéma: Pardo alla o.v. French/Turkish/English · carriera Víctor Erice PalaVideo Subt. English, French Retrospettiva Titanus
La ragazza con la valigia
Dir.: Valerio Zurlini Italy/France · 1961 · 35 mm · Black and White · 121' · o.v. French · Subt. English Introduced by Jean Douchet Concorso internazionale
Perfidia
Dir.: Bonifacio Angius Italy · 2014 · DCP · Color · 103' · o.v. Italian · Subt. English, French
Spensierati all’evento e prevendita alla stazione FFS. rsi_footer_pardo_live_patinata_186x17mm_print_abb.pdf
& 16 | 8 | 2014
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04.07.14
Correspondencia Víctor Erice – Abbas Kiarostami Dir.: Víctor Erice, Abbas Kiarostami Spain/Iran · 2005-2007 · Beta digital · Color · 96' · o.v. Spanish/Farsi · Subt. English
16.30 Auditorium FEVI & 11, 12 | 8 | 2014
Concorso internazionale
L’Abri
Dir.: Fernand Melgar Switzerland · 2014 · DCP · Color · 101' · o.v. French/Spanish/English/Wolof/ Romani · Subt. English, French, Italian
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20.06.14 11:22
Fondazione Bally per la Cultura ricerca ogni anno un artista ticinese attivo nel campo delle arti figurative (pittura, scultura, fotografia e grafica) che avrà l’opportunità di essere sostenuto e supportato a livello internazionale da uno dei Brand più famosi nel settore del lusso. Inviate la vostra candidatura a:
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18
16.30
Cinema Ex*Rex
16.30
Retrospettiva Titanus
Le amiche
21.00 L’altra Sala & 8, 9 | 8 | 2014
Pardi di domani Concorso nazionale
21.30 Piazza Grande
Pardo d'onore Swisscom to Agnès Varda
Totems Dir.: Michelangelo Antonioni Marie Heurtin Italy · 1955 · 35 mm · Black and White · Dir.: Sarah Arnold 105' · o.v. Italian · Subt. English Dir.: Jean-Pierre Améris France · 2014 · DCP · Color · 29' · Introduced by Bernard Eisenschitz France · 2014 · DCP · Color · 95' · o.v. French · Subt. English, Italian
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Open Doors: Programmi speciali Peau
Difret
Dir.: Marine Koenig Les Plages d’Agnès Belgium/Switzerland · 2014 · Dir.: Zeresenay Berhane Mehari Dir.: Agnès Varda DCP · Color · 12' · o.v. French · Ethiopia/USA · 2014 · DCP · Color · 99' · France · 2008 · DCP · Subt. English, Italian o.v. Amharic · Subt. French, German Color and Black and White · 110' · Abseits der Autobahn Introduced by Didier Burkhalter, o.v. French/English · President of the Swiss Confederation. Subt. English, French Dir.: Rhona Mühlebach Followed by a panel discussion. Switzerland · 2014 · DCP · 21.30 Concorso Cineasti del presente Color · 22' · o.v. Swiss-German · 18.30 Concorso internazionale Subt. English, French Cinema Rialto 2 Songs from the North PalaVideo Ventos de Agosto & 8, 9 | 8 | 2014 Le Mal du citron & 8, 9 | 8 | 2014 Dir.: Soon-mi YOO Dir.: Gabriel Mascaro USA/South Korea/Portugal · 2014 · Dir.: Kaspar Schiltknecht, Jeremy Brazil · 2014 · DCP · Color · 77' · DCP · Color and Black and White · 72' · Rosenstein o.v. Portuguese · Subt. English o.v. Korean/English · Subt. English Switzerland · 2014 · DCP · Color · 21' · L’altra Sala
18.30
La Sala
19.00 Cinema Ex*Rex & 12 | 8 | 2014
20.00 Cinema Rialto 1 & 9, 12 | 8 | 2014
20.45
La Sala
o.v. French · Subt. English, Italian
Premi speciali: Premio Raimondo Rezzonico Nansun SHI
Prose du transsibérien
Sun lung moon hak chan
(Dragon Inn) Dir.: Raymond LEE Hong Kong · 1992 · DCP · Color · 103' · o.v. Mandarin · Subt. Chinese, English Retrospettiva Titanus
Il bidone
Semaine de la critique
Electroboy
21.00
21.15
Cinema Ex*Rex
Dir.: Marcel Gisler Switzerland · 2014 · DCP · Color · 113' · o.v. Swiss-German/English · Subt. English, French
& 9 | 8 | 2014
Signs of Life
23.15 La Sala & 9, 11 | 8 | 2014
Retrospettiva Titanus
Un eroe dei nostri tempi Dir.: Mario Monicelli Italy · 1955 · 35 mm · Black and White · 89' · o.v. Italian · Subt. English
Premi speciali: Excellence Award Moët & Chandon Giancarlo Giannini
Dir.: Rainer Werner Fassbinder ex Federal Republic of Germany (FRG) · 1980 · 35 mm · Color · 120' · o.v. German · Subt. French
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23.30 Cinema Rialto 2 & 8, 9 | 8 | 2014
Lili Marleen
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22.15 Cinema Rialto 1
Dir.: David Epiney Switzerland · 2014 · DCP · Color · 11' · o.v. French · Subt. English, Italian
PalaVideo Com os Punhos Cerrados & 11 | 8 | 2014 Dir.: Ricardo Pretti, Pedro Diogenes, Luiz Pretti Brazil · 2014 · DCP · Color · 74' · o.v. Portuguese · Subt. English
Dir.: Federico Fellini Italy/France · 1955 · 35 mm · Black and White · 112' · o.v. Italian · Subt. English
23.30 Cinema Ex*Rex & 16 | 8 | 2014
Histoire(s) du cinéma: Omaggio a LI Han-hsiang
Feng yue qi tan
(Legends of Lust) Dir.: LI Han-hsiang Hong Kong · 1972 · Beta digital · Color · 98' · o.v. Mandarin · Subt. English, Chinese Concorso internazionale
Durak
(The Fool) Dir.: Yury Bykov Russia · 2014 · DCP · Color · 116' · o.v. Russian · Subt. English, French Concorso Cineasti del presente
Sud Eau Nord Déplacer Dir.: Antoine Boutet France · 2014 · DCP · Color · 110' · o.v. Mandarin · Subt. English Retrospettiva Titanus
Totò lascia o raddoppia? Dir.: Camillo Mastrocinque Italy · 1956 · 35 mm · Black and White · 90' · o.v. Italian · Subt. English
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Open Doors: Programmi speciali, Difret, L’altra Sala, 10 | 8 | 2014 – 16.30 Introduced by Didier Burkhalter, President of the Swiss Confederation. Followed by a panel discussion.
Stop the Switzerland’s long-standing commitment to combat sexual crimes
PardoLive 9 | 8 | 2014
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Violence To strengthen democracy, peace and human rights around the world: this is the ambitious objective of Democracy Without Borders, an initiative launched at the 67° Festival del film Locarno (as part of the Open Doors section) by the Federal Department of Foreign Affairs (FDFA). The first event – in the presence of the President of the Swiss Confederation Didier Burkhalter – is scheduled on August 10th in L’altra Sala and will include a panel discussion (hosted by Reto Ceschi) on the issue of impunity for violence against women and girls around the world. Sexual violence is often used as a systematic weapon of warfare, but it is also a phenomenon that persists in the aftermath of conflicts with devastating long-term effects on the victims. In order to deepen the discussion about the different challenges women face in Africa and around the globe, the Ticinese journalist of the Radiotelevisione svizzera di lingua italiana (RSI) is going to talk with Navanethem “Navi” Pillay (UN High Commissioner for Human Rights), Venantie Bisimwa Nabintu (Executive Secretary of the Congolese NGO “Réseau des Femmes pour la défense des Droits et la Paix”), Danaé van der Straten Ponthoz (Legal Adviser with the NGO “TRIAL”), Giancarlo De Picciotto (Head of the Swiss Cooperation Office for the Great Lakes Region), the film’s director Zeresenay Berhane Mehari and its producer Mehret Mandefro. The organization of a panel discussion involving Swiss and international people who are active in development cooperation projects represents only a part of Switzerland’s long-standing commitment to combat sexual violence. The FDFA, in fact, is currently involved in three projects: in Honduras project ambassadors are helping young people to escape poverty and violence, while in Tunisia some others are working to strengthen the role of women in politics and to improve the quality of the media. In the African Great Lakes region (Burundi, the Democratic Republic of Congo and Rwanda) finally, other professionals are providing medical, psychosocial and legal aid to victims of (sexual) gender-based violence according to the programme of the Swiss Agency for Development and Cooperation (SDC). mattia bertoldi
Forum: Open Doors, L’altra Sala, 10 | 8 | 2014 – 16.30
Panel discussion on “Democracy Without Borders” Hosted by Reto Ceschi (RSI) With Zeresenay Berhane Mehari, Venantie Bisimwa Nabintu, Giancarlo De Picciotto, Mehret Mandefro, Navanethem Pillay, Danaé van der Straten Ponthoz 21
Hirut la coraggiosa Difret: è un titolo dalle molte implicazioni quello scelto da Zeresenay Berhane Mehari per il suo lungometraggio d’esordio. Innanzitutto è, come il film, in amarico, lingua ufficiale dell’Etiopia, a indicare la volontà di sviluppare un cinema radicato nella propria patria – scopo particolarmente rilevante trattandosi della quarta pellicola lì prodotta. In secondo luogo perché è una parola polisemica che sintetizza i due temi del film: significa infatti sia “coraggioso”, sia “vittima di stupro”. E proprio intorno al coraggio di Hirut, ragazza che, com’è uso nelle sue campagne, viene rapita e violentata dall’uomo che vuole sposarla, ruota tutta la trama di un film basato su fatti reali: la giovane, per difendersi, ucciderà il rapitore, rischiando la condanna a morte per omicidio. Grazie a un’avvocatessa che si batte per i diritti delle donne, Hirut sfiderà usanze e leggi per difendere la sua libertà a decidere del proprio destino. Difret affronta lo scontro tra tradizione e modernità enfatizzando le differenze tra il mondo rurale di Hirut e quello urbano dell’avvocatessa; differenze enfatizzate dalla domanda densa d’implicazioni della ragazza: «Non sei sposata perché sei una persona cattiva?». Il confronto tra tradizione e influssi modernizzanti, provenienti in parte dall’Occidente, si rispecchia nella struttura del film, che s’ispira ai legal drama d’America (dove il regista si è formato) per sviluppare una trama ancorata – in temi, struttura e tempi – nella realtà etiope. Difficile dunque scegliere un’opera più adatta di questa, prodotta da Angelina Jolie e insignita del premio del pubblico al Sundance, per introdurre la tavola rotonda Democracy Without Borders. sara groisman PardoLive 9 | 8 | 2014
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Signs of Life, Com os Punhos Cerrados, PalaVideo, 10 | 8 | 2014 – 21.00
I figli dell’anarchia C’è qualcosa di nuovo a Fortaleza. Sulle onde corte della clandestinità si diffonde una trasmissione radio rivoluzionaria. Le frequenze tradizionali vengono invase da un nervoso tsunami di parole, provocazioni, citazioni, impulsi sonori. Eugenio, Joaquim e João hanno le idee chiare: la società borghese e capitalista viene attaccata alle fondamenta. Nulla deve mancare all’appello, anche se «I figli dell’anarchia non hanno padri»: Godard, Carpenter, Blonde Redhead, Barry Guy New Orchestra, Joyce,
Artaud, la Resistenza italiana, la Guerra Civile spagnola. Lentamente l’azione si sposta nelle strade e le notti di Fortaleza diventano molto movimentate. La città ci mette poco a reagire e Franco, un malvivente locale, scatena la caccia. Ma in aiuto dei tre rivoluzionari arriva Salomé, bellissima e misteriosa, e alla rivoluzione si aggiunge l’amore. Quarto film del trio formato da Luiz Pretti, Pedro Diogenes e Ricardo Pretti, Com os Punhos Cerrados esplora con estrema ironia un’idea filmica potente
e seria: inventare un’immagine completamente acustica in grado di dare un’ultima malinconica chance alla rivoluzione. Imperdibili i quasi dieci minuti di nero su free jazz. L’abisso del nuovo mondo. lorenzo esposito
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Premio Raimondo Rezzonico to Nansun SHI, Sun lung moon hak chan (Dragon Inn), La Sala, 10 | 8 | 2014 – 18.30
The East Tycoon Set during the Ming dynasty, the battle for freedom between a bunch of brave warriorsand the ruthless Tsao Sui Yan is one of the most important Wu Xia Pian realized in the Nineties, praised at Redford’s Sundance Film Festival. The wonderful idea of an inn placed in the middle of nowhere, perfect theatre for an epic battle in which Good and Evil can fight for dominion. Played by stars like Maggie CHEUNG and Tony LEUNG – both awarded
years later with the Golden Palm at Cannes – Sun lung moon hak chan (Dragon Inn) celebrates the courage of a producer who never retreated facing challenges. Period, action, drama movies: Nansun SHI and her stunning vision of cinema has changed forever the Hong Kong industry since the late Seventies. Her sense of ethics and a taste which always looked in some way at the international market influenced great directors like for example TSUI Hark – who col-
laborated with her Film Workshop through amazing art works like Wong Fei Hung (Once Upon a Time in China) and Qi jian (Seven Swords). This production company masterpiece is certainly Ying huang boon sik (A Better Tomorrow) by John WOO, the movie that in 1986 vouched for him the trip to Hollywood… adriano ercolani
PardoWay Way another way to enjoy the festival
Tea Room e Pasticceria Marnin
Caffè al Borgo
Fashion 2Shé
Rivellino Garden
Oasi Casablanca
Caffè Bartolomeo
Happy Carrot Project
Café literaire and international press corner
Il salotto della Città di Locarno
Aperò & Cocktail bar
Luxury Oriental Lounge
Refresh your day and chill out
Tasty frame of natural flavours
Negromante
Bistrot Teatro Paravento
Cinebar Swisscom
Bar Magnolia @Spazio RSI
La Rotonda del Festival
Lido Patriziale di Ascona
Club Seventy7
Tasty flavours before and after movies
Dinner · Bar · Live Music in a magical garden
Film Lounge
Live Music Bar
Four main areas of fun
Food / Drinks / Events / Music / Party / Chill
The sweetest place in town
PardoLive 9 | 8 | 2014
The place to pleasure your night
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Tutta l’energia dell’acqua ticinese
Anno dopo anno, l’impegno assunto dal Festival del film Locarno per assicurare una manifestazione a impatto ambientale neutro prosegue e si arricchisce di nuovi partner, progetti, collaborazioni. E idee, che si diffondono con la forza dirompente di un fiume. Tra le più meritevoli d’attenzione, infatti, ce n’è una che porta l’acqua ticinese a esser trasformata in energia elettrica: il suo nome è tìacqua, un’innovazione a cui sta già facendo capo oltre l’80% delle economie domestiche del cantone. Anche la macchina organizzativa del Festival ha così deciso di aderirvi e da quest’anno – su iniziativa dell’Azienda
Elettrica Ticinese (AET) e della Società Elettrica Sopracenerina (SES) – può avvalersi di una fonte (meglio: una sorgente) d’energia a chilometro zero, prodotta al 100% con flutti ticinesi. Una soluzione che da quest’anno costituirà la fornitura standard per le economie domestiche delle maggiori aziende di distribuzione del Cantone. L’impegno e il supporto di AET – che oltre a essere uno dei quattro storici Sponsor principali del Festival è anche il maggior produttore di energia elettrica del Cantone – e di SES – fornitore ufficiale di energia della kermesse – sono frutto di concretezza e determinazione. Quelle che spingo-
no il Festival a offrire una manifestazione sempre più a tinte verdi, quelle che convincono i partner ad accogliere l’invito a ridurre le emissioni di anidride carbonica. Un’impresa che, grazie a tìacqua e alla sua energia ecosostenibile, da quest’anno si farà (eco)sensibilmente più semplice. mattia bertoldi
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Il regista Christian Zübert
L’attrice Gwenaëlle Baïd e il regista HPG
La project manager di Ticino Film Commission Cristiana Giaccardi e la direttrice Doris Longoni
Il cineasta IGARASHI Kohei
PardoLive 9 | 8 | 2014
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Il Leopard Club Award Mia Farrow
Il regista Yury Bikov
L’attrice Ariane Labed e la regista Lucie Borleteau
L’attore Artem Bystrov
Il regista Simone Rapisarda Casanova
La squadra di Hin und weg
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Jean-Pierre Améris, director Ariana Rivoire, actress Jürgen Vogel, actor Bonifacio Angius, director
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Swiss Highlights in Locarno on Sunday, August 10 Semaine de la critique
MULHAPAR Paolo Poloni
Documentary, 93 min. Switzerland
Sunday, 11:00, Teatro Kursaal World premiere
Panorama Suisse
MON PÈRE, LA RÉVOLUTION ET MOI Ufuk Emiroglu
Documentary, 81 min. Switzerland
Sunday, 11:00, FEVI
Concorso internazionale
THE SHELTER L’ABRI Fernand Melgar
Documentary, 101 min. Switzerland
Sunday, 16:30, FEVI World premiere
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Beyond the Festival
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Cinema and glasses, a story of love and success. From the pair worn by Marilyn Monroe in How to Marry a Millionaire to the sunglasses of John Carpenter’s They Live. In order to celebrate this inspiring and special relationship, götti SWITZERLAND has become Official Eyewear Supplier of the Festival del film Locarno.
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with the Festival del film Locarno. Like a good script, each new eyeglass model is refined before the production in order to say something about our customers’ personality”. Put on your new sunglasses, then, and feel like a star: Locarno is your stage, your life the best story ever told. mattia bertoldi
Beyond the Festival
La carica dei PardoSelfie Selfie, selfie, selfie! Sempre più virali, i selfie non mancano di contagiare anche il Festival. E se le personalità s’immortalano con tanto di Piazza Grande alle spalle, il pubblico non è da meno. Ora tutti loro potranno sperimentare una novità: scattarsi un PardoSelfie con Stouch, la tecnologia che permette di fotografarsi in luoghi-simbolo del Festival (il tappeto rosso di Piazza Grande, Sopracenerina, lo Spazio Cinema e L’altra Sala) e di ricevere automaticamente le immagini al proprio indirizzo e-mail in una cornice d’eccezio-
ne. Funziona così: all’Information Desk in Sopracenerina si può acquistare per 2 CHF un braccialetto giallo collegato al proprio indirizzo e-mail. Le fotocamere situate negli snodi strategici del Festival rilevano il bracciale e scattano un ritratto di chi l’indossa, che viene inviato alla sua casella di posta elettronica corredato di programma del giorno, logo del Festival e bottoni per condividerlo subito sui social network. sara groisman Ann Casino 57x45.pdf
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The Last Tweet
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Editor Lorenzo Buccella Graphic design Simon Smeraldi Dimitri Bianchini Michela Di Savino
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Agnès. Toujours un pas en avant. En attendant les plages. #locarno67
Writers Massimo Benvegnù Mattia Bertoldi Alessandro De Simone Adriano Ercolani Lorenzo Esposito Sergio Fant
Aurélie Godet Cristian Gomez Sara Groisman Mark Peranson Daniela Persico Boris Sollazzo
Guest photographers Alessio Pizzicannella Michael von Graffenried Xavier Lambours
Photographers Gabriele Putzu (TiPress) Fotofestival (Marco Abram, Massimo Pedrazzini, Samuel Golay, Sailas Vanetti)
Advertising Raphaël Brunschwig Oriana Pivetta Luca Spinosa publicitas Print Salvioni Arti Grafiche PardoLive 9 | 8 | 2014
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