10 | 8 | 13 Pardo Live

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PardoLive 66° Festival del film Locarno

Saturday · Sabato 10 | 8 | 2013

Victoria Abril David Wnendt Emmanuel Mouret Destin Cretton Pardo Live Partner:

Mikkel Nørgaard Rawson Marshall Thurber


Bend it like Beckham | Vincitore del Prix du Public UBS nel 2002 | Gurinder Chadha, regista

La giuria siete voi. Aggiudicate il premio, vincete un premio in Piazza Grande. www.pardo.ch/ubs


Piazza Grande, We’re the Millers, 10 | 8 | 2013 — 21:30

The Family’s Grass is Always Greener on the Other (Mexican) Side The family snapshot brings together a marijuana dealer, a cynical stripper, a savvy and tattooed teenager and an over-excitable virgin. Meet the Millers, the twisted and somewhat borderline clutch of individuals forced by an emergency

to gather under the improbable umbrella of the picture-postcard institution of the typical stars-and-stripes family. And this is where the group-photo smile becomes unrestrained laughter, thanks to the irreverent bite of the new film by Rawson Marshall Thurber, already known – to those who love the funfair rides of absurd comedies – for Dodgeball: A True Underdog Story, with Ben Stiller, almost ten years ago. Back then, the target was the obtuse world of gyms, slimming cures and off-limits competitions, while here, in We’re the Millers, the comic meat-grinder is packed with the traditional shell of the nuclear family, which is deconstructed and shaken up in the most improbable and fictitious way, under the roof of a shiny RV, during the most classically American weekend of the year, the Fourth of July. Mexican narco traffickers, customs, on-the-road breakdowns, camping with amusements parks and couple swinging: clichés and their reversals are packed into the comic fuse which, once lit, explodes into a script burning with low blows, sharp digs, not-so-ritual courtship techniques and embarrassing circumstances. The star duo placed within this ebullient framework brings a character actress of the caliber of Jennifer Aniston alongside Jason Sudeikis, here in the guise of scene-stealer, able to give his character the outward appearance of propriety without stopping the most caustic sarcasm from seeping out. lorenzo buccella

Fermo immagine Carlo Chatrian Artistic Director Un film come Umbracle nel suo ostinato rifiuto di una narrazione, nel suo mescolare generi, luoghi, situazioni può apparire come un puro prodotto estetico; come notava Jonathan Rosenbaum, dopo la proiezione al festival di Cannes nel 1972, il film racchiude invece un “laconico ritratto della Spagna contemporanea”. Un film anti-franchista nello spirito, che gioca con la complicità di un grande Christopher Lee, capace (secondo le parole dello stesso Portabella) «di fare la cosa più difficile per un attore, ovvero nulla». Lo stesso rapporto tra Storia privata e collettiva, tra politica e letteratura si ritrova nell’ultimo film di Lav Diaz, Norte, hangganan ng kasaysayan, che dall’ingombrante riferimento a Delitto e castigo si sviluppa a raccontare il presente della società filipIl regista Lav Diaz pina. I film prodotti dai registi siriani sono un perfetto esempio di come documentare non sia mai un’attività innocente. Fare un film significa scegliere: si sceglie un soggetto, una porzione di spazio che lo racchiude, un punto e una distanza da cui filmarlo… Accogliere cineasti di varie generazioni che hanno preso la videocamera in risposta a una realtà che più non riconoscono vuol dire anche parlare di un altro tipo di cinema. Un cinema dell’azione che raccontando un paese cerca di cambiarlo.

Piazza Grande

Cronaca di una famiglia spacciata “Gli obiettivi legati a questo film erano due. Uno: far ridere la gente. Due: trasmettere un messaggio – anche se minimo – legato alla famiglia, che viene prima decostruita e poi ricomposta”. Queste le sfide di Rawson Marshall Thurber, regista di We’re the Millers e portabandiera della commedia scorretta a stelle e strisce al Festival del film Locarno. “Un genere che cambia molto velocemente, più di qualunque altro, ultimamente orientata ai contenuti R-rated (vietati ai minori di 16 anni, NdR). Qualcosa di molto diverso da Dodgeball, girato nel 2004”. Gli anni passano, ma i cast pieni di stelle rimangono: dopo l’asse comico Ben Stiller-Vince Vaughn, ecco il duo Jennifer Aniston-Jason Sudeikis: “Una coppia eccezionale, di grande talento. Girare questo film non è stato molto difficile, anzi: parlerei più di piacere. E divertimento. Abbiamo riso un sacco”. Obiettivo numero uno (almeno sul set): raggiunto. Ora la Piazza Grande. mattia bertoldi 3

Concorso internazionale, Short Term 12 Auditorium fevi, 11 | 8 | 2013 – 14.00 A volte le immagini (fisse) traggono in inganno. Quel cielo sgombro da nuvole che, come in un’inquadratura di Ford, sembra farla da padrone è fuorviante. Nonostante i cipressi sullo sfondo piantati a intervalli regolari e quella che potrebbe essere la casa di una famiglia numerosa, alcuni dettagli (le finestre sbarrate, il giovane in piedi dallo sguardo inquieto) mettono sull’attenti. Short Term 12 è un film di interni, abitato da persone che faticano a stare dritte: preferiscono raggomitolarsi per non fare uscire dolori e rabbia. Pardo


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Vogliamo tutto il meglio del cinema. Tom, Anna, Roger: appassionati di cinema

a spettiv o r t e r tner r e par Locarno o s n o Sp del film l a v i t s Fe

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© Alessio Pizzicannella

Five questions to …

Victoria Abril Excellence Award Moët & Chandon

Il cinema è una boa di salvataggio, come prendersi una vacanza dalla propria vita

Pedro Almodóvar and Vicente Aranda have been the most important directors in your career. In what way are they special to you? First of all, Vicente Aranda with whom I’ve made over a dozen films throughout my career, the first when I was 14 and the most recent when I was 44, he’s always been supportive, at whatever age I’ve been! Which is pretty unique in a director. He has just offered me a stage adaptation of Amantes for Madrid in 2014. With Pedro I made just three “fascinating” films all when I was in my thirties! He’s undoubtedly the most “international” filmmaker in my career. They are still – and endlessly – talked about! I hope that one day we’ll work together again, I could do even better for him now, shame he doesn’t realize it, ha-ha! You started out on the stage as a dancer. Has that passion influenced your work as an actress? At 14 I met Vicente Aranda in Cambio de sexo a story about a boy who wanted to be a girl: I had to act, sing and dance in transvestite mode so that in the end I could become a real woman! After that film I decided, after six years in ballet, to quit it for good, in favor of film, but the tough discipline of dance definitely helped me a lot, in life, generally, and in comparison film, whatever the difficulties, always seems like a walk in the park.

101 Reykjavik by Baltasar Kormákur

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And you’re also a wonderful singer… When I was 17 a record company offered me a four year music contract but I only did one album for them, it wasn’t really good enough, so I quit touring to make my second film with Vicente La muchacha de las bragas de oro. It’s only at 45 I’ve started producing my own albums and singing in public, I think that the Putcheros do Brasil tour was the happiest period of my life! I’ve been able to sing what I liked and above all I’ve been able to meet, see, react with an audience, something I never did when I was only making films.

in which I played the most difficult role in my life, in Macedonia. With footage I shot with a little photo-video camera I edited this documentary about the production of the film and the amazing Mitevsky family! It’s called Inside-out. boris sollazzo

You’re not scared of taking risks… I’ve always lived in a state of constant change. Born in Madrid, childhood in Malaga where my family come from, back to Madrid, ballet and film, at 21 I went to Paris to live with the man who was to become the father of my children, and from then on, and thanks to film, I’ve become a bit “inter-local”. Actors don’t take risks when they accept roles in films they love, it’s more the producers and directors who assume the risk in casting you. Film is my life-belt, acting is living other lives in order to forget your own to some extent, it’s like taking a holiday! Have you ever thought about directing a film of your own? Yes, I have thought about it but I’ve never felt that need to tell a story as such. However I did direct a “making-of” documentary about the most recent film made by Teona Mitevska , The Woman Who Brushed Off Her Tears

¡Átame! Cinema Rialto 1 14 | 8 | 2013 – 21:00

PardoLive 10 | 8 | 2013



Piazza Grande, The Keeper of Lost Causes · Jussi Adler-Olsen, 10 | 8 | 2013 — 21:30

La gabbia del destino Un luogo fisico quanto simbolico: l’oscura e polverosa Sezione Q, reparto periferico della polizia che si occupa dei casi abbandonati a un passo dall’archiviazione. Là dove possono venir parcheggiati in punizione agenti che tuttavia da quella linea d’ombra della legge si rimettono a rovistare nei cuori più lividi del paese, infilandosi in un sottobosco psicopatico di prevaricazioni e omertà che rimane sotto i distintivi impeccabili della polizia danese. Dopo il grande occhio di bue delle attenzioni mondiali scatenato dalla famosa trilogia Millennium di Stieg Larsson e dalle sue varianti cinematografiche, ora tocca a un altro autore di punta del crime scandinavo come Jussi Adler-Olsen trovare l’atteso trasbordo sul grande schermo.

Basato infatti sul primo romanzo della saga dedicata alla Sezione Q (in italiano uscito col titolo La donna in gabbia, per i tipi di Marsilio), grazie al lavoro registico di Mikkel Nørgaard ora The Keeper of Lost Causes · Jussi Adler-Olsen si è incarnato in thriller visivo che fa della concitazione adrenalinica il suo principale vettore di suspence. Immerso in un mondo di luci cianotiche che filtrano da un buio duro da digerire e frammentato da una costruzione narrativa che fa affiorare dal passato i suoi semi di inquietudine, il film diventa la discesa in un incubo che dalle semplici ipotesi iniziali, indizio dopo indizio, trova la sua più drammatica conferma. A interpretare il ruolo del burbero poliziotto Carl Mørck è l’attore del momento danese, quel Nikolaj Lie Kaas, che qui duetta con Assad, suo assistente d’origine siriana, a formare la più classica strana coppia di agenti. Caratteri divergenti stile cane-gatto, ma complici e compatti nel momento critico, quando iniziano ad annusare la presenza di un killer dietro la gabbia di mistero in cui era scomparsa, cinque anni prima, una giovane rappresentante del parlamento danese. lorenzo buccella

Nikolaj Lie Kaas

Everybody is talking about Scandinavian crime and its dark and melancholic aspects: a standpoint we should preserve and really be proud of. About the movie, it is bizarre that my Danish origins met Fares Fares’ Swedish ones; it mirrored Carl’s and Assad’s relationship in the plot. And it was very interesting seeing how different people find themselves on the same page, sharing the same premise, the same goal

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Mikkel Nørgaard

To me it was very important to catch the atmosphere, the essence of the book written by Jussi Adler-Olsen, even if I consider the movie and the novel two separate pieces of art. Cinematography, consequently, played a fundamental role. My goal was also to bring the Scandinavian crime genre not to the next level, but to a new direction including humour situations.

Sonja Richter

The main challenge for me as actress? Representing the isolation lived by my character. Before shooting, I decided to go in the search for people who had been isolated, trying to understand what they went through and what makes a person survive. Like Nikolaj’s character, I was covered by a darkness from the inside and the outside, and I had to find a way out.

m.b.

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Focus

Carla Juri

Camille Rutherford

Locarno Brie Larson

Donne così. Grintose, a volte ribelli o persino scontrose. Ma sempre capaci di scorniciare gli stereotipi più facili sulla bellezza femminile per allargare una galleria di personaggi che scardina convenzioni e aspettative. Pensi a Victoria Abril e ovviamente insieme a lei peschi quella giocosa e promiscua trasgressione che ha colorato il mondo Almodóvar. Ma discorsi analoghi funzionano anche per la grazia di una signora come Faye Dunaway che ha abitato da protagonista il

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Lolita Chammah

vulcano del grande cinema americano anni ‘70 o per il volto godardiano e conturbante della Nouvelle Vague ((Anna Karina) o ancora per l’eleganza di chi ha saputo declinare erotismo e signorilità ((Jacqueline Bisset, in arrivo domani al Festival). Tutte presenze che si sono compattate a Locarno durante questi primi giorni di una 66° edizione, mai come adesso, storia e specchio cinematografico di un mondo femminile che interroga l’immagine e lo schermo. Ne porta testimonianza anche la parata d’eccezione di giovani e talentuose attrici che quest’anno hanno trovato corridoi di visibilità nei film del Concorso internazionale. La giornata di domani è esemplare. A partire dalla ticinese Carla Juri che con scelta coraggiosa si è tuffata nelle tinte forti di un film come Feuchtgebiete, il cui

coefficiente di provocazione era già insito nel romanzo da cui la pellicola trae origine. Una scommessa in palio che qui viene alimentata da quell’aria un po’ furbetta e un po’ naif con cui la Juri aderisce senza scorciatoie al difficile personaggio di una ragazza alle prese con le più scabrose scoperte legate al proprio corpo. Classica sfida senza mezze misure, da affrontare a viso aperto, per uno di quei ruoli che possono lanciare o imprigionare chi li interpreta. E casomai ci fosse bisogno di ribadire quanto il Festival del film Locarno sia una piattaforma d’incontro e di lancio anche per attrici, già conosciute adesso, ma destinate domani – con ogni probabilità – a diventare star di prima grandezza, ecco il tandem femminile che muove i pedali mélo di Une autre vie di Emmanuel Mouret. Da una parte, Ja-

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ouchée par cette jeune femme solitaire, Martha invite Claudia à habiter chez e l’hôpital. laudia est d’abord désorientée par l’organisation parfois chaotique de la ma ouve progressivement sa place dans la tribu. Et tandis que la santé de Marth en de Claudia avec chaque membre famille Haruka Ayasede la Virginie Ledoyen se renforce jour après jour.

è donna Ximena Ayala

smine Trinca, dall’altra Virginie Ledoyen. Rivali d’amore tra loro nel film, ma rivali anche nei confronti di loro stesse, perché qui sembrano giocare contro le tipologie di personaggi che erano solite interpretare. L’attrice italiana pare togliersi le vesti attive e determinate che ne hanno sigillato l’immagine nelle pellicole del suo scopritore Moretti, ma anche nei ruoli recitati per Bonello o in questa stagione per Diritti, per abbandonarsi al fiume bizzoso dei sentimenti. E in controtempo va anche la sexyicona francese Ledoyen che dopo i tanti ritratti adolescenziali, sospinti da passioni, desideri e irrequietezze (nei film fatti con Assayas, Chabrol, Ducastel, Jacquot, Ozon), qui non esita a ideare stratagemmi machiavellici, pur di non perdere quel che resta di un amore.

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Jasmine Trinca

Calligrafie solo all’apparenza leggere e romantiche, quelle del duo italo-francese, che vengono scartavetrate, se con gli occhi cambiamo fondale e passiamo agli scenari del cinema indipendente americano. In Short Term 12 di Destin Cretton (sempre in Concorso internazionale) troviamo un’altra giovane protagonista in rampa di lancio: la cantautrice pop-rock e attrice Brie Larson che, dopo essersi guadagnata i riflettori con un mix di serie televisive e film, qui sa restituirci visivamente la lotta interiore che la ventenne Grace intraprende contro i propri demoni passati, mentre svolge la mansione di supervisore di una struttura di affidamento per adolescenti a rischio. Ancora una volta, quindi, lì a rinnovare quel binomio di talento e coraggio con cui una giovane donna si carica sulle spalle la scelta di ruoli

difficili e tutt’altro che scontati. Lo avevano fatto anche la figlia di Isabelle Huppert, Lolita Chammah, nel fuori-concorso Cherry Pie di Lorenz Merz e, nei Cineasti del presente, la messicana Ximena Ayala (Los insólitos peces gato di Claudia Sainte-Luce). Ancora lo faranno nei prossimi giorni la giapponese Haruka Ayase (Real di Kiyoshi Kurosawa) e la bilingue Camille Rutherford (Mary Queen of Scots di Thomas Imbach). Performances in grado di trainare il peso specifico del proprio film e che ci fanno assaporare nel cinema del presente quei gusti della scoperta che sanno già di futuro. lorenzo buccella

PardoLive 10 | 8 | 2013


Godetevi il Festival. E poi a casa i programmi che vi siete persi. Con Replay di Swisscom TV potete sempre guardare i programmi delle 30 ore precedenti. Informazioni dettagliate e un’offerta speciale Swisscom TV per il Festival vi aspettano al Cinebar Swisscom.

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Concorso internazionale, Short Term 12 Auditorium fevi, 11 | 8 | 2013 – 14:00

Troubled Kids, Mirroring Lives Brie Larson gives a breakthrough performance in Destin Cretton’s very moving South by Southwest-winning sensation Short Term 12, a feature-length version of his 2009 Sundance-winning short that sidesteps all clichés in dealing with its delicate subject matter. As Grace, a dedicated worker at a group home for troubled teenagers with a complicated background of her own, Larson headlines a terrific ensemble, that also includes John Gallagher Jr. (as Mason, Grace’s live-in and work-in boyfriend) and Kaitlyn Dever, who plays Jayden, the new girl, whose arrival widens the cracks already

threatening to shatter Grace’s façade. With just the right directorial touch (and subtle, restrained use of music), Cretton calibrates the elements that could make for a maudlin or sentimental film, crafting a genuinely emotional and touching portrait of both the group home’s adolescents and their sometimes too-engaged advisors – they aren’t therapists, who exist but remain offscreen – struggling with their own internal contradictions. And this is no surprise, as Cret-

ton’s script is based on his own experiences working with troubled kids just out of college. What perhaps is most tender in this crisis-laden scenario is the light touch and humour that the caregivers bring to the experience: this makes Short Term 12 a little easier to watch, but at the same time it helps to fashion an honest experience of life as it is lived. mark peranson

Concorso internazionale, Une autre vie Auditorium fevi, 11 | 8 | 2013 – 16:15

Incontri e scontri sotto il cielo di Francia Il cinema di Emmanuel Mouret si nasconde dietro apparenze leggere. Anche quando i personaggi si avvicinano e un’aria di danza sembra trasportarli, qualcosa li trattiene dal formare l’unità perfetta. Questo movimento non poteva che sfociare nel melò, quel genere che “dà voce agli scacchi affettivi, agli atti mancati, ai conflitti non-riconciliabili”. Da un punto di vista tematico, Une autre vie è di una classicità sconvolgente: lei è una pianista tanto brava quanto infelice, lui un elettricista fidanzato da tempo con una ragazza che gestisce un negozio di scarpe. L’incontro tra persone di classi sociali distinte fa pensare alla Hollywood anni ‘50 e il modo antinaturalistico in cui Mouret muove la macchina da presa e i personaggi, disponendoli con estrema cura, giocando tra il cielo del sud e i colori degli abiti, strizza l’occhio al genio di Minnelli. Le scelte di casting (tutti

e tre gli attori sono messi in posizione di pericolo) e la rottura di un filo narrativo unitario contaminano questo universo con qualcosa di più moderno. Sono il viatico per una seconda parte in cui i ruoli si ribaltano, e il titolo del film assume un significato beffardo. Come a ricordarci che il melò non è solo una questione di sentimenti ma piuttosto il campo in cui gli individui lottano contro qualcosa che li oltrepassa. carlo chatrian

Spensierati all’evento e prevendita alla stazione FFS. 11

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Programme 11 | 8 | 2013 An Hour with 10.00 Spazio Cinema

Forum

Round Table George Cukor

11.00 L’altra Sala & 10, 12 | 8 | 2013

Hosted by Roberto Turigliatto With Jean Douchet, Bernard Eisenschitz, Chris Fujiwara, Miguel Marías

Pardi di domani

Concorso internazionale 2 Pride Dir.: Pavel G. Vesnakov Bulgaria/Germany · 2013 · DCP · Color · 30’ · o.v. Bulgarian · Subt. English, French

La quietud

09.00

09.00 La Sala & 10, 12 | 8 | 2013

09.00 PalaVideo & 10 | 8 | 2013

09.00 L’altra Sala & 10 | 8 | 2013

11.00 PalaVideo & 9, 10 | 8 | 2013

Concorso internazionale

Fuori concorso: Signs of Life Dir.: James Fotopoulos USA · 2012 · Beta digital · Color · 82’ · o.v. English · Subt. French

La Sala & 12, 13 | 8 | 2013

Dir.: Justin Olstein Australia · 2012 · Beta digital · Color · 12’ · o.v. English · Subt. French, Italian

14.00 PalaVideo

Concorso Cineasti del presente

Wo die grünen Ameisen Dir.: Werner Herzog ex Federal Republic of Germany/ Australia · 1984 · DCP · Color · 100’ · o.v. English · Subt. Italian

Dir.: David Induni Switzerland · 2012 · DCP · Color · 82’ · o.v. Italian/French/ Swiss German · Subt. English

Bucureşti sau metabolism

Premi speciali: Werner Herzog

träumen

Heritage

Când se lasă seara peste

Les Jours d’avant

Fun City

Brigands, chapitre VII

Fuori concorso

Concorso internazionale

Concorso internazionale 3

Dir.: Martín Kalina Argentina · 2013 · DCP · Color · 23’ · o.v. Spanish · Subt. English, French

Histoire(s) du cinéma: Pardo alla carriera Otar Iosseliani Dir.: Otar Iosseliani Georgia/France/Russia/Italy/ Switzerland · 1996 · 35 mm · Color · 117’ · o.v. Russian · Subt. French

Dignity

(When Evening Falls on Bucharest or Metabolism) Dir.: Corneliu Porumboiu Romania/France · 2013 · DCP · Color · 89’ · o.v. Romanian · Subt. English

11.00

11.00 Cinema Ex*Rex

Pardi di domani

Los pálidos

Dir.: Visar Morina Germany · 2013 · DCP · Color · 29’ · o.v. German · Subt. English, French

Pays barbare

Dir.: Destin Cretton USA · 2013 · DCP · Color · 96’ · o.v. English · Subt. French, Italian

(And On He Walks) Dir.: Elad Keidan France/Israel · 2012 · DCP · Color · 10’ · o.v. Hebrew/ Greek · Subt. English, French

Von Hunden und Tapeten

Concorso internazionale

Short Term 12

Vehu holech

Dir.: Cristina Picchi Russia · 2013 · DCP · Color · 12’ · o.v. Russian/English · Subt. English, French

(Our Sunhi) Dir.: Hong Sangsoo South Korea · 2013 · DCP · Color · 88’ · o.v. Korean · Subt. English, French

Concorso internazionale

Dir.: Karim Moussaoui France/Algeria · 2013 · DCP · Color · 40’ · o.v. Arabic · Subt. French, English

Zima

U ri Sunhi

Dir.: Yervant Gianikian, Angela Ricci-Lucchi France · 2013 · DCP · Color · 65’ · o.v. French · Subt. English, Italian

14.00 La Sala & 12, 13 | 8 | 2013

Dir.: Inés María Barrionuevo Argentina · 2012 · Beta digital · Color · 14’ · o.v. Spanish · Subt. English, French

Films

Auditorium FEVI & 10, 12 | 8 | 2013

14.00 Auditorium FEVI & 12, 13 | 8 | 2013

14.00 11.00 Teatro Kursaal & 12 | 8 | 2013

11.00 Auditorium FEVI & 12 | 8 | 2013

Buqälämun

(Chameleon) Dir.: Elvin Adigozal, Ru Hasanov Azerbaijan/France/Russia · 2013 · DCP · Color · 73’ · o.v. Azerbaijani · Subt. English, French

Semaine de la critique

Dir.: René Harder Germany/Norway · 2013 · DCP · Color · 85’ · o.v. Russian/Norvegian · Subt. English

M

14.00 L’altra Sala

La Nuit de l’Ours

La Clé de la chambre à lessive

Little Women

Open Doors Screenings

Chemi sabnis naketsi (A Fold in My Blanket) Dir.: Zaza Rusadze Georgia · 2013 · DCP · Color · 73’ · o.v. Georgian/Russian · Subt. English

Appellations Suisse

Dir.: Frédéric Guillaume, Samuel Guillaume Switzerland · 2012 · DCP · Color · 22’ · o.v. French · Subt. English

Retrospettiva George Cukor Dir.: George Cukor USA · 1933 · 35 mm · Black and White · 116’ · o.v. English

Die Hüter der Tundra

Dir.: Frédéric Florey, Floriane Devigne Switzerland/France · 2013 · DCP · Color · 72’ · o.v. French/Spanish/Portuguese · Subt. French

C

Cinema Ex*Rex

15.45 PalaVideo & 13 | 8 | 2013

Fuori concorso: Focus Syria

Hekayat an elhob walhayat walmawt (True Stories of Love, Life, Death and Sometimes Revolution) Dir.: Nidal Hassan, Lilibeth Rasmussen Syria/Denmark · 2012 · DCP · Color · 65’ · o.v. Arabic/English · Subt. English

Black Stone Dir.: Nidal Al-Dibs Syria · 2006 · DVD · Color · 63’ · o.v. Arabic · Subt. English

J

CM

MJ

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16.15 Auditorium FEVI & 12, 13 | 8 | 2013

16.15 L’altra Sala & 10, 12 | 8 | 2013

16.15 La Sala

Concorso internazionale

Une autre vie

Dir.: Emmanuel Mouret France · 2013 · DCP · Color · 95’ · o.v. French · Subt. English, Italian Concorso Cineasti del presente

Los insólitos peces gato Dir.: Claudia Sainte-Luce Mexico/France · 2013 · DCP · Color · 87’ · o.v. Spanish · Subt. English, French

16.30

18.30 PalaVideo & 9, 10 | 8 | 2013

18.30 Auditorium FEVI & 12, 13 | 8 | 2013

18.30 La Sala & 12, 13 | 8 | 2013

18.30 L’altra Sala & 10 | 8 | 2013

20.30 PalaVideo

Retrospettiva George Cukor

Gaslight

Dir.: George Cukor USA · 1944 · 35 mm · Black and White · 113’ · o.v. English · Subt. French, German I film delle giurie: Concorso internazionale

21.00 L’altra Sala & 9, 10 | 8 | 2013

Retrospettiva George Cukor

Norte, hangganan ng

Dir.: George Cukor USA · 1938 · 35 mm · Black and White · 95’ · o.v. English · Subt. French Followed by a discussion with Miguel Marías Concorso internazionale

’A iucata

Exhibition

Dir.: Joanna Hogg United Kingdom · 2013 · DCP · Color · 105’ · o.v. English · Subt. French

Dir.: Michele Pennetta Switzerland · 2013 · DCP · Color · 37’ · o.v. Sicilian dialect · Subt. English, French

Concorso internazionale

Freunde

Feuchtgebiete

Dir.: Luca Ribler Switzerland · 2012 · DCP · Color · 12’ · o.v. Swiss German · Subt. English, French

Dir.: David Wnendt Germany · 2013 · DCP · Color · 109’ · o.v. German · Subt. English, French This film features scenes that could shock the sensitivity of some viewers. Not suitable for those under 16 – ID check upon entrance. Concorso Cineasti del presente

21.00 Cinema Rialto 1

Watermarks – Three Letters from China

21.00

Dir.: Luc Schaedler Switzerland · 2013 · DCP · Color · 80’ · o.v. Chinese · Subt. English

La Sala

21.30 Cinema Rialto 2 & 9, 10 | 8 | 2013

23.00 La Sala & 10, 12 | 8 | 2013

23.00 Cinema Rialto 1 & 10 | 8 | 2013

23.30 Cinema Rialto 2 & 9, 10 | 8 | 2013

Premi speciali: Sir Christopher Lee

Umbracle

Concorso Cineasti del presente

L’Harmonie

Dir.: Blaise Harrison France/Switzerland · 2013 · DCP · Color · 60’ · o.v. French · Subt. English Concorso internazionale

Gare du Nord

Dir.: Claire Simon France/Canada · 2013 · DCP · Color · 119’ · o.v. French/English/Italian · Subt. English, French Appellations Suisse

Annelie

Dir.: Antej Farac Germany/Switzerland · 2012 · DCP · Color · 117’ · o.v. German · Subt. French Concorso Cineasti del presente

Le Sens de l’humour

Dir.: Marilyne Canto France · 2013 · DCP · Color · 88’ · o.v. French · Subt. English

Premi speciali: Werner Herzog

Grizzly Man

Dir.: Werner Herzog USA · 2005 · DCP · Color · 104’ · o.v. English

23.30 Cinema Ex*Rex & 12 | 8 | 2013

off % 0 2 sion s i m d on a

Les Grandes Ondes

Dir.: Pere Portabella Spain · 1972 · 35 mm · Black and White · 85’ · o.v. Spanish/Catalan/English · Subt. English

Semaine de la critique

Media Partner

Lifetime Achievement Award Parmigiani to Jacqueline Bisset

Dir.: George Cukor USA · 1981 · 35 mm · Color · 117’ · o.v. English · Subt. French

Vigia Dir.: Marcel Barelli Switzerland/France · 2013 · DCP · Color · 8’ · o.v. Swiss Italian dialect · Subt. English, French

Dir.: George Cukor USA · 1940 · 35 mm · Black and White · 112’ · o.v. English · Subt. French, Dutch

Rich and Famous

Sortie de route

Dir.: Marina Rosset Switzerland · 2013 · DCP · Color · 6’ · no dialogue

The Philadelphia Story

Dir.: Lionel Baier Switzerland/France/Portugal · 2013 · DCP · Color · 85’ · o.v. French/Portuguese · Subt. English, German, French

Concorso nazionale 1

La Fille aux feuilles

Retrospettiva George Cukor

(à l’Ouest)

Pardi di domani

Dir.: Tristan Aymon, David Maye Switzerland · 2013 · DCP · Color · 28’ · o.v. French · Subt. English, Italian

Holiday

Dir.: Lois Patiño Spain · 2013 · DCP · Color · 81’ · o.v. Galician · Subt. English, French

21.30 Piazza Grande

(Norte, the End of History) Dir.: Lav Diaz Philippines · 2013 · DCP · Color · 250’ · o.v. Tagalog · Subt. French

Under the Volcano

Costa da Morte

21.15 Cinema Ex*Rex & 16 | 8 | 2013

kasaysayan

Premi speciali: Jacqueline Bisset Dir.: John Huston USA/Mexico · 1984 · 35 mm · Color · 111’ · o.v. English · Subt. German, French

Cinema Ex*Rex & 16 | 8 | 2013

19.00 Cinema Ex*Rex & 14 | 8 | 2013

Host Broadcaster

Premi speciali: Werner Herzog

My Son My Son, What Have Ye Done? Dir.: Werner Herzog USA/Germany · 2009 · 35 mm · Color · 93’ · o.v. English

Arena Sportiva

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Energia ticinese, per il Festival www.aet.ch info@aet.ch


Concorso internazionale, Feuchtgebiete, Auditorium fevi, 11 | 8 | 2013 – 18:30

Discovering Wetlands The liquids, secretions, perversions, discomforts, orifices, odours and tastes of our bodies abound in the 2008 literary debut of German musician, TV presenter and writer Charlotte Roche, an immediate success which sold millions of copies. Some heralded it as a brilliant feminist manifesto for a new sexual

liberation, while others dismissed it as pornographic trash. David Wnendt’s adaptation slips into Roche’s mostly autobiographical narrative and fantasies as nimble as the main character Helen on her skateboard, the bothersome haemorrhoids cited from the explosive start of the novel notwithstanding.

Feuchtgebiete dedicates itself immediately to the most delicate task, to present on the screen an erotic-physiological imagination that provokes a joyous disgust, but by resorting to irony rather than vulgarity. As we gradually become familiar with Helen and her extraordinary stories, to the point of being won over by her personal battle against personal hygiene, we realize however that the film has another objective, more ambitious than just goading our conformity: it also wants to bring us closer to its irresistible heroine, too vivacious to seem in pain, but who, typically, is missing some love, starting with that of her parents. And if Wnendt successfully manages to do this, credit must also go to the actress he chose for an only seemingly easy role: with her smiles and grimaces and with every part of her body generously offered to the film, the Ticino native Carla Juri makes Helen the proctology patient whose nurse we would all, men and women, like to be at least once. segio fant

Al Borgo

Oasi Casablanca

Max Way

Café literaire

Oriental lounge

The cosmopolitan place in town

La Rotonda del Pardo

Club Seventy7 The place to pleasure your night

Beach Lounge

Teatro La Cambusa

Semplicemente beach

Cambusindie - Music festival

Bistrot Teatro Paravento Magico giardino con concerti

Fashion 2Shé Aperò & after movie cocktail

Lido Patriziale di Ascona Bar Magnolia @ Spazio RSI

Happy Carrot Project

Music bar

Un gustoso fotogramma dal sapore etnico, naturale e creativo

Cinebar Swisscom

Rivellino Garden

Film lounge

Relaxing garden

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Pardo Way is a selection of top bars & nightspots in town. The optimal itinerary to recharge your battery between the screenings. Starting from breakfast, snacks, lunch and aperitif, Pardo Way goes on with thematic tastings, shows, concerts and nightlife that are going to amuse and keep busy our festivalgoers.The program with all the initiatives is published on the Pardo Way Facebook Page, while strategic tips and useful information are available on Foursquare.

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Concorso Cinesti del presente Costa da Morte La Sala, 11 | 8 | 2013 – 18:30

To the Limits of the World Let’s start with an image that got stuck in the memory. In a long shot we see a group of men. Dressed in diving suits, they jump from rock to rock, wearing a net. The shot is silent, or better, invaded by sounds of the sea. One of the men is standing on a rock. At the beginning, you do not pay attention, but he’s the only one who’s still. At his sign, they all gather together fast. With him, they form a group. As you would say: a single body. United, they find the strength to resist the wave that overwhelms the rock. They seem to have the incredible tenacity of small insects submerged in the white foam of the sea. Behind the chormatic element, the charm of this shot (stolen from the film’s flow and dis-

torted by sympathetic memory), is in giving form to something that today is no longer an image, collectivity. Without minimizing Lois Patiño’s work, I would like to put this image forward as something from where to start describing the Galician community that lives in that stretch of land which the Romans considered the limits of the World, and also as a starting point to think about what it means to belong to a territory. carlo chatrian

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Concorso Cinesti del presente, Buqälämun, La Sala, 11 | 8 | 2013 – 11:00

Vite sottosopra e sottovuoto La vita di due persone può incrociarsi in modo tanto casuale quanto indissolubile. Si può tornare in patria dopo anni all’estero senza un soldo e decidere di vendere la casa paterna, la casa dove si è nati e cresciuti. Si può essere l’uomo di fiducia, con carriera fulminante, del più grande costruttore di strade della zona, ma desiderare solo un luogo dove vivere, una casa dove riposare.

La maglia e... oltre Piazza Grande 5 • 6600 Locarno Tel. 091 752 00 10 Centro Lugano Sud • 6915 Grancia-Lugano Tel. 091 980 93 85

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È così che Nijat e Ali si conoscono, anche se per poco: Ali compra la casa di Nijat. Eppure a unirli non è il passaggio di proprietà, quanto la conquista di uno spazio segreto che progressivamente li accomuna. E forse questo spazio non è altro che la piega misteriosa del film con cui la coppia di registi, Elvin Adigozel e Ru Hasanov, sembra giocare allo stesso gioco dei suoi protagonisti, tracciando perfette linee d’incontro e poi, con altrettanta geometria, depistandone la meccanica. A cercar troppo se stessi, ci si dimentica degli altri. Questo vuoto, questa inquietudine, devono essere attraversati e affrontati. lorenzo esposito

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We will not rest

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Offcuts 10 | 8 | 2013

Hong Sangsoo, director, and Sunkyun Lee, actor of U ri Sunhi

Claire Simon, director of Gare du Nord

Lolita Chammah, actress, and Lorenz Merz, director of Cherry Pie

Rawson Marshall Thurber, director of We’re the Millers

Fondazione Bally per la Cultura ricerca ogni anno un artista ticinese attivo nel campo delle arti figurative (pittura, scultura, fotografia e grafica) che avrà l’opportunità di essere sostenuto e supportato a livello internazionale da uno dei Brand più famosi nel settore del lusso. Inviate la vostra candidatura a:

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Claudia Sainte-Luce, director of Los insólitos peces gato

Marta Andreu, Adriano Aprà, Emir Baigazin, Grégoire Colin, Basil da Cunha, Official Jury Pardi di domani

Yervant Gianikian and Angela Ricci Lucchi, directors of Pays barbare

Nicole Garcia, actress of Gare du Nord

Nikolaj Lie Kaas, actor of The Keeper of Lost Causes · Jussi Adler-Olsen

Faye Dunaway, Leopard Club Award

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Beyond the Festival

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Un Festival a impatto zero Il rispetto per l’ambiente, una sempre più massiccia conversione alle energie rinnovabili e una piena sostenibilità ecologica: sono questi i capisaldi su cui si poggia il Festival del film Locarno. Una “green mission” che si rivelerebbe impossibile senza l’aiuto dell’Azienda elettrica ticinese (AET ( ), Sponsor Principale e Climate Neutral Event Partner della manifestazione, che alimenta e rinsalda annualmente questa vocazione ecologica attraverso una lunga serie di iniziative fondamentali per la salvaguardia dell’ambiente. Traguardi che hanno portato anche quest’anno a un riconoscimento fondamentale: il marchio Neutral Event – rilasciato dall’associazione

internazionale myclimate.org – che certifica l’impatto zero sull’ambiente nonché il contributo del Festival alla protezione del territorio e al risparmio energetico. Un esempio? Elettronatura, un prodotto della Società Elettrica Sopracenerina (SES) chepromuove la produzione ecologica a livello locale di energia elettrica da fonti rinnovabili: sole , acqua, vento, biomassa, biogas e geotermia. Attraverso il pagamento di un piccolo supplemento per ogni kilowatt/ ora utilizzato, Elettronatura valuta e quindi sviluppa progetti e impianti per la produzione di energia rinnovabile. Un circolo virtuoso di cui il Festival beneficerà anche in futuro, a vantaggio delle prossime generazioni. mattia bertoldi

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Excellence, extraordinariness and exclusivity: that is the (e)X factor of Top Events of Switzerland (TEOS) that collects the best cultural and sport happenings in the Country. The Festival del film Locarno is proud to be one of the eight events recommended by the association and happy to join a new partnership with it, offering to the Locarnese audience an outstanding package: the Piazza Grande experience.

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This special ticket entitles holders to access to the new and exclusive Lounge, open from 6.30 pm each evening, and to taste a refreshing Welcome drink offered by Top Events of Switzerland. Moreover, the guests will have admission to reserved seating area in Piazza Grande, in order to live a memorable experience at the “Number One of Swiss Festivals”, according to the Federal Councillor Alain Berset, Head of the Federal Department of Home Affairs who opened Locarno 66. For any further information or making a reservation, please contact Tickets & Hospitality office at pardoticket@pardo.ch (telephone number: +41 (0)91 756 21 21). m.b.

The arrivals of the day, thanks to SWISS

Jacqueline Bisset, actress Otar Iosselian, director Meret Becker, actress Virginie Ledoyen, actress Emmanuel Mouret, director Christoph Blocher, politician

Francisco Belard, actor Jasmine Trinca, actress Lionel Baier, director Louise Archambault, director Frédéric Guillaume, director Alexandre Landry, actor

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I film delle giurie: Concorso internazionale Norte, hangganan ng kasaysayan, PalaVideo, 11 | 8 | 2013 – 20:30

Retrospettiva George Cukor

From Russian Literature with Love In today’s cinematographic landscape, the work of this year’s Jury President Lav Diaz is a decided outlier: creating films of prolonged length (his masterpiece, Evolution of a Filipino Family runs over 10 hours), unavailable on DVD, dealing with philosophical and (his own national) historical issues without any concern for contemporary trends or styles. Seeing a Lav Diaz film on a big screen is a rare, transporting experience, and this year’s Locarno provides the opportunity for two of them. First, there is the world premiere of the long-unseen Batang West Side, recently restored from the original camera negative by the Austrian Film Museum.

Dinner at Eight, Round Table at Ten Locarno retrospectives are not just an opportunity to watch classic films in the best possible environment. They are also a moment to discuss and debate on authors and the legacy they left behind. So, if you want to explore more on George Cukor, don’t miss the round table hosted by Roberto Turigliatto with veteran French filmmaker Jean Douchet, Film historian Bernard Eisenschitz, artistic director of the Edinburgh International Film Festival Chris Fujiwara and Miguel Marías, former head of the Spanish Film Archive and author of many books on Classic Hollywood, who will dissect the director’s career and style.

And fresh from a triumphant premiere in Cannes, Diaz presents his latest masterpiece, Norte, hangganan ng kasaysayan. Relatively short by his standards – only four-and-a-half hours – and filmed, unlike the bulk of his mature work, in color, the engrossing Norte takes off from Russian literature (think Tolstoy and Dostoyevsky) in telling the sagas of two men and their families, intertwined when the murder of a moneylender ends up with one in jail, and the other on the run. But summaries do no justice: just go watch this unmissable work, and you’ll thank us for it later. mark peranson

Fuori concorso: Focus Syria

Folgorati sulla via di Damasco Oggi che gli avvenimenti in Siria mostrano una complessità drammatica. Oggi che le forze in campo sono drammaticamente troppe e non più facilmente schematizzabili. Oggi che a farla da padrone è una guerra fratricida sul piano interno e un’ambigua rete di conflitti internazionali all’esterno. Ebbene è ora, quando tutto sembra perduto, che il cinema appare ancora capace di indicare una strada per il domani. La Siria dal 2006 al 2013. Storia, passione, ideali, paura e desiderio. Un quadro unico e variegato. Un’indagine retrospettiva, simbolica, attuale. L’invenzione di una sala da pranzo fra le rovine

del Golan (Light Horizon di Randa Maddah), la battaglia fra sogno di gioventù e povertà in una Damasco ancora pacificata (Black Stone di Nidal Al-Dibs), la repressione quotidiana di ogni diversità (Zabad di Reem Ali), un film sulla condizione femminile che si trasforma nella testimonianza avventurosa e imprevista dei primi giorni della rivoluzione (Hekayat an elhob walhayat walmawt di Nidal Hassan e Lilibeth Rasmussen), la strenua resistenza pacifica di un villaggio fino all’opzione estrema delle armi (Untold Stories di Hisham Al-Zouki). È qui, nella documentazione vibrante dell’iniziale propo-

sta non violenta da parte della popolazione, protagonista di un percorso tanto fantasioso e rivoluzionario quanto troppo velocemente spazzato via dalla repressione e dal passaggio alle armi, che è forse possibile verificare la vitalità e la volontà di non rassegnarsi che caratterizzano da sempre la storia intellettuale e sociale siriana (è palpabile in questi film la lezione di cineasti militanti quali Mohamed Malas e il recentemente scomparso Omar Amiralay). E inoltre aiutarci a capire meglio l’ondata diffusa di rivendicazioni che si è sollevata negli ultimi anni in tutto il Medio Oriente. lorenzo esposito

Hekayat an elhob walhayat walmawt PalaVideo 11 | 8 | 2013 – 15:45

Light Horizon PalaVideo 12 | 8 | 2013 – 16:15

Zabad PalaVideo 12 | 8 | 2013 – 17:00

PardoLive 10 | 8 | 2013

Black Stone PalaVideo 11 | 8 | 2013 – 16:50

Untold Stories PalaVideo 12 | 8 | 2013 – 16:25

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Editor Lorenzo Buccella Graphic design Simon Smeraldi Alessandra Angelucci Jannuzzi Smith

Writers Massimo Benvegnù Mattia Bertoldi Lorenzo Esposito Adriano Ercolani Sergio Fant Aurélie Godet

Cristian Gomez Sara Groisman Jørn Rossing Jensen Mark Peranson Boris Sollazzo Roberto Turigliatto

Guest photographers Alessio Pizzicannella (Cover) Laura Chiesa (assistant) Xavier Lambours (full-frame by XL) Fabrizio Capeder (assistant)

Photographers Gabriele Putzu (TiPress) Fotofestival (Marco Abram, Massimo Pedrazzini, Carlo Reguzzi, Sailas Vanetti) Ivana De Maria Timbal

Advertising Raphaël Brunschwig Oriana Pivetta Luca Spinosa publicitas Print Salvioni Arti Grafiche


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