PardoLive Pardo Live 66° Festival del film Locarno
Sunday · Domenica 11 | 8 | 2013
Jacqueline Bisset Lionel Baier Guillaume Brac Yves Yersin Pardo Live Partner:
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Cattet and Forzani Jean-Marie Straub
PardoLive 11 | 8 | 2013
Lore | Winner of the Prix du Public UBS in 2012 | Saskia Rosendahl, actress
You are the Jury. Award the prize, win a prize in the Piazza Grande. www.pardo.ch/ubs
Piazza Grande, Rich and Famous, 11 | 8 | 2013 — 21:30
Il fascino dell’ultimo Cukor Cukor, il regista delle donne. Cukor, il maestro del cinema dall’impianto teatrale. O ancora. Cukor, uno dei più versatili artigiani che ha fatto grande il cinema classico americano. Come spesso accade, i cliché interpretativi, con cui spesso vengono incapsulati i grandi autori del passato, possono anche indicare una giusta direzione, ma finiscono comunque per essere riduttivi, perché con lo slogan si fermano sulla soglia dell’immagine, inibendo la lettura della sua complessità. Ed è un discorso che si staglia perfettamente anche per George Cukor. Basterebbe anche solo mettere in testacoda la sua filmografia e ripercorrere con lo sguar-
do il suo ultimo film realizzato nel 1981, ora riproposto in Piazza Grande per la retrospettiva a lui dedicata dal Festival: Rich and Famous, pellicola che firma all’età di 82 anni, riprendendo il soggetto da una commedia (Old Acquaintance) del 1940 che aveva già avuto una prima versione cinematografica nel 1943. Storia classica per una linfa visiva all’interno che diventa moderna, creando un amalgama dolce-amaro di norme e trasgressioni. Perché se a far da architrave ci sono sempre due primattrici al femminile (Jacqueline Bisset, qui anche nelle vesti “non accreditate” di produttrice, e Candice Bergen), scrittrici amiche-nemiche che si tallonano negli oltre vent’anni della loro lunga frequentazione, l’occhio del regista stavolta mette in campo un inedito carico di sensualità rispetto ai film precedenti. Scene di orgasmi montate in un crescendo alternato con l’atterraggio di un aereo, senza che questa fuga di immagini infici la cura consueta per il dettaglio con cui Cukor costruisce “teatralmente” l’ottovolante di liti, ripicche, trionfi professionali e sconfitte sentimentali che dividono e uniscono le due protagoniste. E non si può mai ridurre a sola perizia di classe tecnica il lavoro di un regista quando sa muovere donne (qui c’è anche l’esordio di una giovanissima Meg Ryan), costumi e scenografie lungo una parabola tradizionale, ma capace di capovolgere continuamente i destini della fama, dell’amore e della solitudine. lorenzo buccella
Fermo immagine Carlo Chatrian Artistic Director Like that statue with the ineffable expression, dappled with light from the surrounding leaves, Jean-Marie Straub’s film seems at the same time both as solid as stone and in constant movement. In Un conte de Michel de Montaigne, the words of the French author still have the power to touch despite the distance from which they arrive. Indeed, the desire to preserve those words, distinct as though coming from elsewhere, makes them more intense. More effective. It is a conte (story) that speaks of experience as the base of a new vision of the world not to “develop the subject in the world, but, on the contrary, the world in the subject.” The experiences encountered day after day in what is more a life class than a school class are at the centre of a film by Yves Yersin, returning to cinema with a project long in the making. Tableau noir – the title, Blackboard, does not deceive – has as its centre a teacher who is much more a docent, guiding the way Tableau noir rather than fixing concepts. With a sense of mutual understanding, Yersin follows him as he goes beyond the scholastic dimension to bring his students into contact with the subjects that make up everyday life. Gaining experiences – perhaps this is the lost meaning of school.
Point of View
Piazza Grande figlia delle stelle D’accordo, sarà pure che la pioggia a Locarno è un po’ come il fango a Woodstock, non più una questione meteorologica ma mitologica, tanto d’aver creato la figura e l’esperienza uniche dello spettatore a bagnomaria. Sarà. Poi però, quando nel week-end il tempo finalmente gira al bello, la “normalità” asciutta diventa ancor di più una Piazza in piena. Migliaia di persone a esondare in ogni dove e le fotografie su twitter (@FilmFestLocarno) a galleggiare sull’evento. Scatto che dal palco si prende anche il regista Thurber, chiedendo alla folla di “stringersi” perché altrimenti non entra tutta nella foto. E se a chiudere l’effetto cartolina ci aggiungi il rosso-Abril, il tris di talenti&bellezze (Juri, Larson, Ledoyen), il videosaluto di Jennifer Aniston & Jason Sudeikis, be’, la generosità di stelle “cadute” in Piazza è proprio da notte di San Lorenzo. Assieme a quel punto luminoso che alle 23:46 ha strisciato per un momento il cielo locarnese. Dicono – e non è uno scherzo e nemmeno un effetto speciale alla Trumbull – che sia stata la ISS, la stazione spaziale internazionale. Come dire, la voglia di cinema rimane universale. Resta la domanda: possono votare anche loro per il Prix du Public? l.b. 3
Concorso internazionale L’Étrange Couleur des larmes de ton corps Auditorium fevi, 12 | 8 | 2013 – 18:30 The mirror doubles a slice of the face. All the rest is blurred, irrelevant. Like this image, Cattet and Forzani’s film is violently centralizing, focusing the gaze on one point, leaving the surroundings indistinct. The perspective is left to adhere to that only sharp point. Yet still that mesh of volumes and voids, of light and shade is perhaps the most faithful reflection of what is going through the mind of the protagonist, lost in a nightmare in which reality vanishes.
Pardo
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Vogliamo tutto il meglio del cinema. Tom, Anna, Roger: appassionati di cinema
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Piazza Grande, Les Grandes Ondes (à l’Ouest), 11 | 8 | 2013 – 21.30
The Long Wave of Revolution April 1974. An unlikely team of radio correspondents, a career-driven journalist and a reporter with extensive international experience behind him, are sent to document Swiss aid projects in Portugal. The pair have different personalities and outlooks, and along with the sound engineer who awaits them in Lisbon, they find themselves crossing a country in which progress seems very far away, unaware that soon they will be swept up by history. Using actual events, Lionel Baier has chosen to turn his gaze not so much towards a unique page of recently past history, but on
a present that is still a struggle to interpret. The ondes (“waves”) of the title are those that allow radio communication but also that connect far-off parts of Europe. They are the same waves that shook up cinema in the 1960s and, in both society and art, their movement makes the exchange of ideas and experiences possible, ending up changing not only the tenor of a country but also people’s lives. Though a light-hearted comedy, at the centre of this film is a poignant figure. While everyone is looking to the future, some from the comfortable position of television execu-
Lionel Baier
“
Non vedo l’ora di confrontarmi con la platea di Piazza Grande, anche se so che la commedia è un genere rischioso per un regista: abituato com’è a dirigere tutto, si trova confrontato all’impossibilità di controllare la reazione degli spettatori! E un film di questo tipo non può dirsi realizzato, se la gente non si diverte. Quindi potrò capire se ho fatto bene il mio lavoro solo durante la proiezione, davanti a migliaia di persone
”
Valérie Donzelli
“
Ero una delle poche donne sul set, ma non ho faticato molto a rimettere al loro posto i tanti uomini presenti, quando la situazione lo richiedeva. La mia scena preferita? Quella con la cantante di fado – un momento splendido. Cantava in maniera magnifica e tutti noi eravamo sconvolti dalla sua voce, avevamo le lacrime agli occhi. È uno tra i migliori ricordi che ho di questa bellissima esperienza
”
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“
tive, some on the streets of a Lisbon in turmoil, reporter Joseph-Marie Cauvin seeks to cling on to a past that is slipping from his fingers. This is why, every evening, he records his name and a handful of memories. Embodied by an extraordinary Michel Vuillermoz, with his kindly face, the figure of Cauvin speak directly to our forgetful present. He reminds us not only of what happened in April 1974, but most importantly of the value of memory in constructing the individual. carlo chatrian
Michel Vuillermoz
C’è una cosa, in particolare, che mi è rimasta impressa dopo aver girato questo film: la maestria con cui Patrick ha guidato il nostro furgoncino Volkswagen in lungo e in largo per il Portogallo. E certe strade... Be’, ha dimostrato un grande coraggio. Tutto questo senza servosterzo, strumentazioni moderne o dispositivi di assistenza alla guida. Ha tutto il mio rispetto, veramente
”
“
Patrick Lapp
Baier è un megalomane pazzo che durante le riprese ha cercato di intossicarci collegando il tubo di scappamento all’abitacolo, una nuvola immensa di monossido di carbonio che noi attori abbiamo cercato di contrastare con rosé, acqua minerale e tanto ghiaccio. Ma senza successo. Non vorrò mai ripetere un’esperienza del genere, ma se Baier farà un altro film senza chiamarmi gli taglierò le gomme dell’auto m.b.
”
PardoLive 11 | 8 | 2013
© Alessio Pizzicannella
Five questions to …
Jacqueline Bisset Lifetime Achievement Award · Parmigiani
Madame Bisset, what is the secret of having such a long, lasting and successful career in the film industry? Change. Keep trying to find interesting work and try to change yourself. I feel like I am a character actress now, and I enjoy it very much. Sometimes I still am sort of a lead in independent projects, like the one I have just done now with Gérard Depardieu and Abel Ferrara, but it’s simply about the work, I don’t give myself limitations. When I read a script it’s like my own little journey, and in some level it’s a personal thing. So this award is an encouragement, it’s not the end. You worked in big budget Hollywood hits, and in more personal, intimate European films. Which did you enjoy the most? I never wanted to do box office. They just happened when I was in Hollywood, a time when the American films I wanted to make were really few and far between. I felt very much at home there, but I didn’t expect to stay in America more than three weeks. My dream was to make an Ingmar Bergman film instead. Tonight we will watch Rich and Famous, where you worked with legendary director George Cukor, in what proved to be his last film. Do you have any specific memories of working with him on this project? Very mixed, it was not easy. He was nice in some areas, but he was tough, ‘old school’ in many ways. He just wanted us to go very fast, it felt like whipping – “... faster, faster!”. He used to say, if you slow it down and leave a space, you will lose the audience.
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I was trying to warn the other young actors when they entered the production, if you don’t want to be shouted at, don’t try and milk your scene! And some of the fight scenes were very difficult to do because he pushed us emotionally beyond what I felt was depth. Acting-wise, Rich and Famous has lots of body language, stuff which I absolutely adore when I see it. I had learned the power of body language from John Huston while working on Under the Volcano, the Volcano fact that you don’t necessarily need close-ups. Newsweek magazine once declared you “The most beautiful film actress of all time”. Did you ever feel exploited because of your beauty? It was not a fact, just a statement! I didn’t believe it for one minute, and it was openly rude to all the other women. That said, I never felt exploited enough. They exploited me in The Deep,, the whole wet shirt extravaganza had nothing to do with who I was. But you want the director to come in and see you, you want to be seen, so in a sense you want that. Looking back at your career, was there an artist that inspired you or that you wanted to work with? I loved John Cassavetes’s work. I started rehearsing a film with him and Peter Falk once, which unfortunately didn’t happen. And Bergman, what he did to women’s faces. massimo benvegnù PardoLive Pardo Live 11 | 8 | 2013
Enjoy the festival. TV is waiting for you. Replay from Swisscom TV lets you watch any programme broadcast in the last 30 hours. Further information and a special offer from Swisscom TV to mark the festival are waiting for you at Cinebar Swisscom.
PardoLive 11 | 8 | 2013
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Focus
Between Black and White, Cukor’s Style of Colours Retrospettiva
French critic Pierre Rissient will introduce Bhowani Junction, the 1956 Ava Gardner starrer, in Locarno’s Retrospettiva George Cukor “Cukor’s unique talent was his sense of nurturing the acting, of creating characters which audiences could identify with, especially in comedy, but also in drama,” said French veteran critic Pierre Rissient. “Anyway, there was comedy, in the larger meaning of the word, in most of his films.” A Locarno regular, Rissient – described as “the least known, most massively influential person in international cinema” by US critic-director Todd McCarthy in his documentary, Man of Cinema
Zaza Cinema Ex*Rex 12 | 8 | 2013 – 9:00 9
Keeper of the Flame Cinema Ex*Rex 12 | 8 | 2013 – 14:00
(2007) – has previously introduced films in the Ernst Lubitsch and Otto Preminger retrospectives at the Festival del film Locarno. When he was asked to pick en entry from the Retrospettiva George Cukor, he chose Bhowani Junction, the 1956 romantic drama starring Ava Gardner. “I could also have opted for The Marrying Kind, the dramacomedy from 1952 with Judy Holliday in the lead – they both represent, in different ways, the essential Cukor,“ he explained. Set in 1947, amid the chaos of the British withdrawal from India, Bhowani Junction follows the Anglo-Indian heroine (Gardner), who is torn between her mixed identities and the loves of three suitors – “Cukor’s work with the image, the style of colours, affect the whole mood of the film. He does the same in A Star Is Born (1954), but here it is more accomplished.” “Of course I have other favourites. It Should Happen to You, the romantic comedy from 1954, is probably the perfect Judy Holliday film; I am also very fond of Holiday (1938), with Katharine Hepburn and Cary
A Double Life Cinema Ex*Rex 13 | 8 | 2013 – 14:00
Grant – could be because it was co-written by one of my very good friends, Sidney Buchman, who was also head of production at Columbia.” Cukor was often emphasised as ‘a women’s director’ – “well, you can say that about a lot of directors, what about Joseph L Mankiewicz and Raoul Walsh - and true, he had this affinity with female characters, which made them consciously or subconsciously express feelings many others cannot. Actresses liked to work with him: he made ten films with Hepburn.” “But what was also important was that he collaborated extensively with two politically conscious screenwriters, Donald Ogden Stewart and – when he was blacklisted – with Garson Kanin. And though his films are not political per se, there is at least something liberal in them,” concluded Rissient, himself the director of two films (and once assistant to Jean-Luc Godard). jørn rossing jensen
Susan and God Cinema Ex*Rex 13 | 8 | 2013 – 19:00 PardoLive 11 | 8 | 2013
Concorso internazionale, Tableau noir, Auditorium fevi, 12 | 8 | 2013 – 14:00
Gilbert, un maestro che fa scuola A oltre 30 anni dal suo ultimo lungometraggio, l’amatissimo Les Petites Fugues presentato a Cannes nel 1979, Yves Yersin torna a raccontare la Svizzera rurale, documentando un anno di attività di una delle ultime scuole di alta montagna, a Derrière-Pertuis nel canton Neuchâtel. Filmato tra il 2006 e il 2007, sono serviti quattro anni di lavoro al montaggio per condensare l’instancabile attività del maestro Gilbert, che ai suoi pochi scolari rimasti, riuniti in un’unica classe, insegna non solo le materie tradizionali, ma si sbizzarrisce in lezioni di pattinaggio, cucina, teatro, giardinaggio, allevamento, maglieria e ceramica. In tutto l’arco alpino le comunità più isolate, abituate a vivere di artigianato e pastorizia e non convertite al turismo, sopravvivono ai margini della società contemporanea come riserve indiane, vittime dell’indifferenza dei governi, dello spopolamento e del taglio di servizi essenziali. Grazie all’entusiasmo di persone come Gilbert, da 30 anni maestro ma anche autista di scuolabus e bidello tuttofare, i bambini di questi borghi e valli hanno potuto godere dell’istruzione elementare vicino alle loro case, alle fattorie delle loro famiglie. Ma
Concorso internazionale, L’Étrange Couleur des larmes de ton corps, Auditorium fevi, 12 | 8 | 2013 – 18:30
The Art of Being Brutally Experimental
PardoLive 11 | 8 | 2013
cosa sarà di quel tessuto quando anche la scuola, baricentro vitale della comunità, verrà tagliata come un ramo secco, costringendo i ragazzi a studiare lontano o peggio a rinunciarvi, e i genitori perderanno un prezioso luogo di incontro? Tableau noir è un
appassionato grido di allarme sul destino di un territorio, di tradizioni sociali e culturali che hanno prosperato per secoli, e sembrano non aver più diritto di esistere. sergio fant
Branding into one’s brain like a pair of scissors thrust forcefully through the top of the skull, the second feature from maestros Hélène Cattet and Bruno Forzani more than delivers on the promise of their debut Amer, and, somewhat improbably, goes even further towards a contemporary, devilishly stylish revisiting of the giallo genre. In Belgium. (The title – in English, The Strange Colour of Your Body’s Tears – could have been used in 1973 by Dario Argento or Sergio Martino.) The events of this truly unforgettable film take place almost entirely within the confines of a Brussels Art Nouveau apartment building, as a man searches for his vanished wife, with each door leading deeper into the subconscious, each scene attempting to top what comes before it. Plot be damned: Cattet and Forzani approach cinema with an inces-
sant desire for experimentation, done towards something like a distillation of giallo to its essence: say what you want about L’Étrange Couleur des larmes de ton corps – brutally violent, it’s probably not for everyone – it’s certainly got the strength of its convictions. Those better versed in the intricacies and history of giallo cinema than I will surely find a lot to unpack here, in terms of imagery, references, and musical choices – but one constant delight comes in Cattet and Forzani’s selections of 70s cult classics from composers such as Ennio Morricone and Bruno Nicolai (including the amazing Sabba), even employing the motif from Nico Fidenco’s score for Emanuelle Around the World. Only criticism: where is Asia Argento? mark peranson
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Concorso internazionale, Tonnerre, Auditorium fevi, 12 | 8 | 2013 – 16:30
Borgogna dal sapore rock
Lui è un cantante rock che ha scelto di prendersi una pausa, ha lasciato la città per tornare a casa dove un padre fuori dagli schemi lo accoglie. Lei è un’apprendista giornalista un po’ indecisa sui propri sentimenti. Intorno a loro la città di Tonnerre, poco più che un villaggio, con il verde delle acque e il grigio delle pietre di palazzi antichi
a far risaltare il vero tesoro nascosto della zona, quel “Bourgogne” giallo intenso, che riserva il suo bouquet agli intenditori. Per il suo esordio al lungometraggio, Guillaume Brac si affida al volto pulito di Solène Rigot e, soprattutto, all’aria stranita di Vincent Macaigne, un attore già impiegato nei cortometraggi che lo hanno rivelato. È lui il cantante di mezz’età che si ritrova come sorpreso dalla storia che lo sta attraversando e deciso però a prenderla in mano. Costi quel che costi. Quasi un prolungamento di questo stato d’animo, il film ha il coraggio di prendere un incontro tra due persone destinate a non incrociarsi e farne una grande storia di cinema. Una storia d’amore. Assoluta come quella dei film americani, dove pure una banale passeggiata con gli sci di fondo e tute anni Settanta assume un sapore particolare. Il tutto raccontato però con la consapevolezza che ci si trova a Tonnerre, 5000 anime nella Yonne, e non a New York. carlo chatrian
Concorso Cineasti del presente Manakamana La Sala, 12 | 8 | 2013 – 11:00
At the Heart of Human Wishes Situated in the Gorkha district of Nepal, the mountaintop Manakamana (“mana” means heart, and “kamana” wish) temple is the sacred place of the Hindu Goddess Bhagwati. Since the 17th century, it’s believed that Bhagwati grants the wishes of all those who make the pilgrimage to her shrine to worship her (some even sacrifice goats or pigeons). For most of four centuries, the only way of accessing Manakamana was by way of a three-hour uphill trek. Pilgrims still travel by foot, but most journey today to the shrine by
cable car, and this trip gives the form to and is the subject of Stephanie Spray and Pacho Velez’ superb documentary, something far more complex than it appears to be. Each shot in this rhythmic work takes the length of the entire 2.8 kilometer entire trip up or down – lasting a little over nine minutes – beginning in darkness and then revealing the variegated passengers with whom we will spend the next stretch of the journey. Spray and Velez parcel out information piece by piece, assembling an arresting portrait of a
place and its people. Shot on glorious Super 16mm celluloid, Spray and Velez’s spellbinding film is a product of Harvard’s Sensory Ethnography Lab (which last year brought Leviathan to Locarno): it’s structuralist anthropology, a carefully assembled picture of the cultural make-up of those who visit the shrine, both natives and tourists. mark peranson
UBS Chair. Join the Festival del film Locarno Community. Share your impressions at www.pardo.ch/ubschair We will not rest
Spensierati all’evento e prevendita alla stazione FFS. 11
PardoLive 11 | 8 | 2013
Programme 12 | 8 | 2013
09.00 Cinema Ex*Rex
11.00
Forum: Lifetime Achievement Award - Parmigiani
Conversation with Jacqueline Bisset
11.00 La Sala & 13, 14 | 8 | 2013
Hosted by Chris Fujiwara
16.15 PalaVideo
Forum
Focus Syria Hosted by Hala Alabdalla, Lorenzo Esposito
09.00 Auditorium FEVI & 11, 13 | 8 | 2013
09.00 La Sala & 11, 13 | 8 | 2013
09.00 PalaVideo & 10 | 8 | 2013
11.00 L’altra Sala & 11, 13 | 8 | 2013
Manakamana
Dir.: Stephanie Spray, Pacho Velez USA/Nepal · 2013 · DCP · Color · 118’ · o.v. Nepali/English · Subt. English, French
Concorso Cineasti del presente
Dir.: Justin Olstein Australia · 2012 · Beta digital · Color · 12’ · o.v. English · Subt. French, Italian
Strangers When We Meet
11.00 Cinema Ex*Rex & 17 | 8 | 2013
Someone’s Wife in the
11.00 Teatro Kursaal & 13 | 8 | 2013
Boat of Someone’s Husband Dir.: Edwin South Korea/Indonesia · 2013 · DCP · Color · 55’ · o.v. Bahasa Indonesia · Subt. English
11.00 Auditorium FEVI & 13 | 8 | 2013
Fuori concorso
La Passione di Erto Dir.: Penelope Bortoluzzi France/Italy · 2013 · Beta digital · Color · 78’ · o.v. Italian · Subt. English
11.30 PalaVideo & 10, 11 | 8 | 2013
Premi speciali: Douglas Trumbull
Dir.: Lawrence Blankenbyl Switzerland · 2013 · DCP · Color · 11’ · o.v. Swiss German · Subt. English, French
Alfonso Dir.: Jan-Eric Mack Switzerland · 2013 · DCP · Color · 19’ · o.v. Swiss German · Subt. English, French
14.00 Cinema Ex*Rex
14.00 L’altra Sala
Der Imker
Dir.: Mano Khalil Switzerland · 2013 · DCP · Color · 112’ · o.v. Kurdish/German · Subt. French, English
Mendrisio and lower Ceresio bathing offers
Retrospettiva George Cukor
Keeper of the Flame
Open Doors Screenings
Netavi ik teatri aris?!
(The Beacon) Dir.: Fariz Ahmedov Azerbaijan · 2012 · Beta digital · Color · 29’ · o.v. Azerbaijani · Subt. English
Gare du Nord
Parmigiani_HQ • Visual: Tonda 1950 • Magazine: Pardo Live footer (CH) • Language: Italien • Issue: 10.7.2013 • Doc size: 120 x 21 mm • Calitho #: 06-13-87886 • AOS #: PF_00592 • EB 24.6.2013
Dir.: Annette Dutertre France · 2012 · Beta digital · Color · 99’ · o.v. French · Subt. English
Mayak
Concorso internazionale
www.parmigiani.ch
Journal d’un montage
(Will There Be a Theatre Up There?!) Dir.: Nana Janelidze Georgia · 2011 · DCP · Color · 55’ · o.v. Georgian · Subt. English
Appellations Suisse
Dir.: Claire Simon France/Canada · 2013 · DCP · Color · 119’ · o.v. French/English/Italian · Subt. English
Histoire(s) du cinéma
Dir.: George Cukor USA · 1942 · 35 mm · Black and White · 100’ · o.v. English
De Onplaatsbaren
PARTENAIRES D’ÉMOTIONS
www.postbus.ch/leisureclick
14.00 PalaVideo & 13 | 8 | 2013
Semaine de la critique
(The Unplaceables) Dir.: René A. Hazekamp Netherlands · 2012 · DCP · Color · 91’ · o.v. Dutch/English · Subt. English
Lui, Hitler et moi
Skinny Boy
2001: A Space Odyssey
Dir.: Stanley Kubrick USA/United Kingdom · 1968 · 35 mm · Color · 148’ · o.v. English · Subt. German, French
Concorso nazionale 2
Dir.: Mauro Carraro Switzerland/France · 2013 · DCP · Color · 13’ · o.v. French · Subt. English, Italian
Fun City
Fuori concorso: Jeonju Digital Project 2013 - Stranger
Pardi di domani
Hasta Santiago
Dir.: Martín Kalina Argentina · 2013 · DCP · Color · 23’ · o.v. Spanish · Subt. English, French
Dir.: Lois Patiño Spain · 2013 · DCP · Color · 81’ · o.v. Galician · Subt. English, French
Dir.: Yves Yersin Switzerland · 2013 · DCP · Color · 117’ · o.v. French · Subt. English, German
Dir.: Kaspar Schiltknecht Switzerland · 2013 · DCP · Color · 19’ · o.v. French · Subt. English, Italian
Los pálidos
Costa da Morte
Tableau noir
Bonne Espérance
(And On He Walks) Dir.: Elad Keidan France/Israel · 2012 · DCP · Color · 10’ · o.v. Hebrew/ Greek · Subt. English, French
Dir.: Emmanuel Mouret France · 2013 · DCP · Color · 95’ · o.v. French · Subt. English, Italian
Concorso internazionale
Dir.: Nathan Hofstetter Switzerland · 2013 · DCP · Color · 30’ · o.v. French · Subt. English, Italian
Les Jours d’avant
Vehu holech
Dir.: Masahiro Kobayashi Japan/South Korea · 2013 · DCP · Color · 45’ · o.v. Japanese · Subt. English
14.00 La Sala & 13, 14 | 8 | 2013
Concorso internazionale 3
Concorso internazionale
Une autre vie
14.00 Auditorium FEVI & 13, 14 | 8 | 2013
Pardi di domani
Dir.: Karim Moussaoui France/Algeria · 2013 · DCP · Color · 40’ · o.v. Arabic · Subt. French, English
Dir.: Zhang Lu South Korea · 2013 · DCP · Color · 42’ · o.v. Korean · Subt. English
L’altra Sala & 10 | 8 | 2013
Concorso Cineasti del presente
Films
Over There
09.00
Zaza
Dir.: George Cukor 1938 · 35 mm · Black and White · 85’ · o.v. English · Subt. French
An Hour with
Spazio Cinema
Retrospettiva George Cukor
16.15 L’altra Sala & 11, 13 | 8 | 2013
Concorso Cineasti del presente
Buqälämun
(Chameleon) Dir.: Elvin Adigozal, Ru Hasanov Azerbaijan/France/Russia · 2013 · DCP · Color · 73’ · o.v. Azerbaijani · Subt. English, French
16.15 La Sala & 16 | 8 | 2013
16.15 PalaVideo & 14 | 8 | 2013
Fuori concorso
Géographie humaine
19.00 Cinema Ex*Rex
19.30 La Sala & 16 | 8 | 2013
20.45 Cinema Rialto 1
Zabad (Ecume) Dir.: Reem Ali Syria · 2008 · DVD · Color · 41’ · o.v. Arabic · Subt. English
16.30 Auditorium FEVI & 13, 14 | 8 | 2013
16.30 Cinema Ex*Rex & 7 | 8 | 2013
18.30 Auditorium FEVI & 13, 14 | 8 | 2013
Concorso internazionale
Tonnerre
19.00
18.30 L’altra Sala & 11 | 8 | 2013
23.00 L’altra Sala & 11, 13 | 8 | 2013
B-52
Dir.: Hartmut Bitomsky Germany/USA/Switzerland · 2001 · 35 mm · Color · 109’ · o.v. English
21.00 L’altra Sala & 10, 11 | 8 | 2013
Pardi di domani PalaVideo & 10, 11 | 8 | 2013
Pride
La quietud
A Woman’s Face
23.00
Concorso internazionale 2
Retrospettiva George Cukor
23.00
Dir.: Inés María Barrionuevo Argentina · 2012 · Beta digital · Color · 14’ · o.v. Spanish · Subt. English, French
Dir.: George Cukor USA · 1941 · 35 mm · Black and White · 106’ · o.v. English · Subt. French Introduced by Fernando Ganzo
Dir.: Cristina Picchi Russia · 2013 · DCP · Color · 12’ · o.v. Russian/English · Subt. English, French
L’Étrange Couleur des larmes de ton corps
Concorso internazionale (Our Sunhi) Dir.: Hong Sangsoo South Korea · 2013 · DCP · Color · 88’ · o.v. Korean · Subt. English
21.15 Cinema Ex*Rex & 7 | 8 | 2013
Dir.: David Wnendt Germany · 2013 · DCP · Color · 109’ · o.v. German · Subt. English, French This film features scenes that could shock the sensitivity of some viewers. Not suitable for those under 16 – ID check upon entrance. Concorso internazionale
Pays barbare
Dir.: Yervant Gianikian, Angela Ricci-Lucchi France · 2013 · DCP · Color · 65’ · o.v. French/Italian · Subt. English Concorso internazionale Dir.: Destin Cretton USA · 2013 · DCP · Color · 96’ · o.v. English · Subt. French, Italian
La Nuit de l’Ours Dir.: Frédéric Guillaume, Samuel Guillaume Switzerland · 2012 · DCP · Color · 22’ · o.v. French · Subt. English
lessive
Un Conte de Michel de
Dir.: Frédéric Florey, Floriane Devigne Switzerland/France · 2013 · DCP · Color · 72’ · o.v. French, Spanish, Portuguese · Subt. French
Montaigne
23.30 Cinema Rialto 2 & 10, 11 | 8 | 2013
Dir.: Laurent Achard France · 2013 · DCP · Color · 30’ · o.v. French · Subt. English
Die Hüter der Tundra
Feuchtgebiete
La Clé de la chambre à
Le Tableau
Semaine de la critique
Concorso internazionale
Appellations Suisse
Fuori concorso: Shorts
Dir.: Jean-Marie Straub France/Switzerland · 2012 · DCP · Color · 35’ · o.v. French
U ri Sunhi
Ye Done?
23.00 Cinema Rialto 1 & 11 | 8 | 2013
Dir.: Visar Morina Germany · 2013 · DCP · Color · 29’ · o.v. German · Subt. English, French
PalaVideo & 13 | 8 | 2013
My Son My Son, What Have
Short Term 12
Von Hunden und Tapeten
21.00
Premi speciali: Werner Herzog
La Sala & 11, 13 | 8 | 2013
Zima
Concorso internazionale
Gabrielle
Dir.: Werner Herzog USA/Germany · 2009 · 35 mm · Color · 93’ · o.v. English
I film delle giurie: Concorso Cineasti del presente
Dir.: Guillaume Brac France · 2013 · DCP · Color · 106’ · o.v. French · Subt. English, Italian
Dir.: René Harder Germany/Norway · 2013 · DCP · Color · 85’ · o.v. Russian/Norvegian · Subt. English
21.30
Third Kind
Dir.: Pavel G. Vesnakov Bulgaria/Germany · 2013 · DCP · Color · 30’ · o.v. Bulgarian · Subt. English, French
Dir.: Hélène Cattet, Bruno Forzani Belgium/France/Luxembourg · 2013 · DCP · Color and Black and White · 102’ · o.v. French/Danish/Flemish · Subt. English, French This film features scenes that could shock the sensitivity of some viewers
PalaVideo & 10, 11 | 8 | 2013
Close Encounters of the
Pardo alla carriera to Otar Iosseliani Dir.: Louise Archambault Canada · 2013 · DCP · Color · 102’ · o.v. French · Subt. English, German
Cinema Rialto 2 & 11 | 8 | 2013
Premi speciali: Douglas Trumbull
Dir.: Steven Spielberg USA · 1977 · 35 mm · Color · 134’ · o.v. English · Subt. German, French
Untold Stories Dir.: Hisham Al-Zouki Syria/Norway · 2013 · Beta digital · Color and Black and White · 46’ · o.v. Arabic/English · Subt. English
Piazza Grande
Dir.: George Cukor USA · 1951 · 35 mm · Black and White · 102’ · o.v. English · Subt. French, Dutch
Fuori concorso: Focus Syria Dir.: Randa Maddah Syria · 2012 · DVD · Color · 7’ · no dialogue
21.30
The Model and the Marriage Broker
Dir.: Claire Simon France · 2013 · DCP · Color · 105’ · o.v. French/English · Subt. English
Light Horizon
Retrospettiva George Cukor
23.30
Retrospettiva George Cukor
Adam’s Rib
Dir.: George Cukor USA · 1949 · 35 mm · Black and White · 101’ · o.v. English · Subt. French, German
Cinema Ex*Rex & 7 | 8 | 2013
Concorso Cineasti del presente
Los insólitos peces gato Dir.: Claudia Sainte-Luce Mexico/France · 2013 · DCP · Color · 87’ · o.v. Spanish · Subt. English Retrospettiva George Cukor
Pat and Mike
Dir.: George Cukor USA · 1952 · 35 mm · Black and White · 95’ · o.v. English · Subt. French
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Fuori concorso: Shorts
Sfidando la morte sulla breve distanza Il crepuscolo di una domenica d’addio. L’ultima. Per rivedere la gente che si ama, prima di abbandonarsi a una morte anticipata, quella che l’anziana coppia composta da Odile (Thérèse Roussel) e Marcel (Fred Personne) ha deciso di darsi, pur di non dividersi di fronte a una malattia incurabile. È laconico e autunnale il cortometraggio, Le Tableau, con cui Laurent Achard (habitué locarnese dopo il Pardo per la regia di Le Dernier des fous del 2006 e il ritorno in Concorso nel 2011 con Dernière Séance) torna a filmare la “morte al lavoro”. Uno sguardo che scivola su piani-sequenza naturalistici
per andare lentamente a spogliare l’ultima curva di vita dei due protagonisti. Là dove anche la fotografia s’illividisce, lasciando in campo corpi e dettagli in balia dell’istante che passa. Su spartiti decisamente meno naturalistici, invece, s’incardina il nuovo cortometraggio di un grande autore irregolare, da anni presenza fissa con i suoi lavori a Locarno, come Jean-Marie Straub. Come già in passato, a essere messo in torsione al centro dell’opera è un testo letterario-filosofico, già esplicitato dal titolo Un conte de Michel de Montaigne. Sotto il metronomo scabro di una lettura straniante, la voce di Barbara Ul-
Le Tableau, PalaVideo, 12 | 8 | 2013 – 21:40
PHOTO: HIROSHI SUGIMOTO, «GARTENBAUKINO», VIENNA 2001
V13_Ins_pardo news_V13 24.07.13 17:38 Seite 1 Un conte de Michel de Montaigne, PalaVideo, 12 | 8 | 2013 – 21:00
rich ci restituisce uno degli essais cardinali tratto da De l’exercitation. Quello in cui il filosofo del XVI secolo rivisita l’aneddoto di una caduta da cavallo che lo ha riconciliato con la paura della morte, proprio perché l’esperienza l’ha portato in uno stato prossimo alla morte. Una rielaborazione che trasforma il pericolo in salvezza, qui scortata da un’anti-grammatica visiva, minima e ruvida, che alterna schermi neri, inquadrature fisse su una statua e il volto dell’attrice. lorenzo buccella
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Pardo Way is a selection of top bars & nightspots in town. The optimal itinerary to recharge your battery between the screenings. Starting from breakfast, snacks, lunch and aperitif, Pardo Way goes on with thematic tastings, shows, concerts and nightlife that are going to amuse and keep busy our festivalgoers.The program with all the initiatives is published on the Pardo Way Facebook Page, while strategic tips and useful information are available on Foursquare.
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Fuori concorso, Géographie humaine La Sala, 12 | 8 | 2013 – 16:15
Fuori concorso, La Passione di Erto L’altra Sala, 12 | 8 | 2013 – 9:00
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Tandem Skydive
Studying Se Erto Mankind Nature si ribella a Dio e alla montagna While French director Claire Simon’s drama, Gare du Nord, had its world premiere in the Concorso internazionale at the Festival del film Locarno, her Géographie humaine (Human Human Geography Geography) is competing in the Fuori concorso.
Here the fictional characters at the Parisian transit station are replaced by real people, distilling their lives down to a few words before jumping on the next train. Simon Mérabet, the son of Algerian immigrants and living in Var, accompanied Simon on her interview mission among the railway passengers. jørn rossing jensen
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La Passione di Erto. Un titolo che semanticamente si arrampica in un luogo difficile da raggiungere ma, scopriamo nel film di Penelope Bortoluzzi, ancor più duro da lasciare. Come Columbu in Su Re, ma con la messa in scena dei Taviani di Cesare deve morire e l’identificazione de La passione di Mazzacurati – gli ultimi giorni di Cristo divengono metafora, qui reiterata, e cemento di una lotta comune: gli Ertani, abitanti del lato della valle sopravvissuta alla tragedia del Vajont, da essa furono privati del loro Cristo, Felice Corona (nome significante come quello del paese) e dei costumi degli apostoli. Ma mai della volontà di ribellarsi al destino, divino o C naturale che fosse. boris sollazzo M
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PardoLive 11 | 8 | 2013
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Charlotte Roche, novel author, and Carla Juri, actress of Feuchtgebiete
Emmanuel Mouret, director of Une autre vie
Nidal Hassan, co-director of Hekayat an elhob walhayat walmawt
Few minutes with Carla Juri
Jasmine Trinca and Virginie Ledoyen, actresses of Une autre vie
Few minutes with Jasmine Trinca
Fondazione Bally per la Cultura ricerca ogni anno un artista ticinese attivo nel campo delle arti figurative (pittura, scultura, fotografia e grafica) che avrà l’opportunità di essere sostenuto e supportato a livello internazionale da uno dei Brand più famosi nel settore del lusso. Inviate la vostra candidatura a:
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Valérie Donzelli, actress of Les Grandes Ondes (à l’Ouest)
Brie Larson, actress of Short Term 12
Lionel Baier, director, Patrick Lapp, Francisco Belard, Valérie Donzelli, Michel Vuillermoz, actors of Les Grandes Ondes (à l’Ouest)
Victoria Abril, Excellence Award Moët & Chandon
Leopard colors in Locarno
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PardoLive 11 | 8 | 2013
Energia ticinese, per il Festival www.aet.ch info@aet.ch
Semaine de la critique
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La Semaine de la critique, un macroscopico microscopio sul mondo “Il mercato non esiste. Sono le persone che decidono”. “Non è un caso che i documentaristi leggano la realtà meglio degli altri e per questo sanno rompere le regole del cinema”. La prima frase viene da Master of the Universe, uno dei sette lungometraggi selezionati da Irene Genhart e Simon Spiegel tra i 137 giunti alla Semaine de la critique. La seconda è di Giuseppe Battiston, attore del cinema di finzione che ha trovato nei registi della realtà una nuova via di comprensione del mondo e del proprio lavoro. Due massime per raccontare la 24esima edizione di una sezione che ancor più degli anni precedenti lotta contro un sistema che si fa mercato, e viceversa, cercando uno sguardo altro, e altrove. La crisi è il vetrino del microscopio che i registi usano, nei loro lungometraggi, per indagare un mondo in ginocchio e trovare, nei particolari di un lavoro, di luoghi lontani, di una donna, la visione macroscopica di un’analisi implacabile. Rainer Voss in Master of the Universe è un insider privilegiato nella
finanza corrotta, come il Perkins di Apology of an Economic Hit Man, selezionato qui nel 2008, mentre la suora di Õlimäe õied (Flowers from the Mount of Olives), con un passato secolare tumultuoso e un presente a Gerusalemme, è la nostra “spia” nell’anima spirituale del disastro attuale. Watermarks – Three Letters from China, che ha visto una fila record di appassionati per la sua proiezione, va nel centro del cambiamento del nuovo millennio, la Cina, e la visita in tre posti e due generazioni. Il popolo dei Sami raccontato in Die Hüter der Tundra così come la febbre dell’oro dello Yukon in Earth’s Golden Playground, sono due orgogliose crepe del sistema, non solo economico, mentre Big Men, che racconta quella del petrolio in Ghana è la fotografia del capitalismo di oggi, tanto quanto lo svizzero De Onplaatsbaren (The Unplaceables), sugli ultimi tra gli ultimi della scala sociale. La Semaine de la critique, la settimana della crisi doc. boris sollazzo
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Summer Academy
Summer’s here and the time’s right
The arrivals of the day, thanks to SWISS
Albert Serra, director André S. Gabarthe, critic Douglas Trumbull, director Guillaume Brac, director Hélène Cattet, director Lusin Dink, director
Mano Khalil, director René A. Hazekamp, director Rusudan Chkonia, director Simon Mérabet, actor Yves Yersin, director Vincent Macaigne, actor
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Founded in 2010 with the aim of assisting on the development of emerging talents, the Locarno Summer Academy is a training program for young filmmakers, professionals, students and film critics. Eighty promising young talents from all over the world are selected by the Academy and its partners, and invited to participate in one of the four programs on offer. The project came about from a desire to maximise Locarno’s qualities as a meeting point, and place of exchange for new ideas about film, taking advantage of the Festival’s overall structure and its numerous guests. The Academy’s program includes lectures, round tables, labs, workshops and case studies with well-established personalities from the Film World, offering participants the opportunity to network with professionals. The Locarno Summer Academy hosts distinctive initiatives, aimed at different target participants, with a wide range of levels: a more general introduction for the youngest, a training ground for new film critics, workshops for emerging filmmakers working on their first feature and labs for university students. massimo benvegnù
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Hotel Ascona film and video art Festival 2014
3rd edition. 27 february - 1 march
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Editor Lorenzo Buccella Graphic design Simon Smeraldi Alessandra Angelucci Jannuzzi Smith
Writers Massimo Benvegnù Mattia Bertoldi Lorenzo Esposito Adriano Ercolani Sergio Fant Aurélie Godet
Cristian Gomez Sara Groisman Jørn Rossing Jensen Mark Peranson Boris Sollazzo Roberto Turigliatto
Guest photographers Alessio Pizzicannella (Cover) Laura Chiesa (assistant) Xavier Lambours (full-frame by XL) Fabrizio Capeder (assistant)
Photographers Gabriele Putzu (TiPress) Fotofestival (Marco Abram, Massimo Pedrazzini, Carlo Reguzzi, Sailas Vanetti) Ivana De Maria Timbal
Advertising Raphaël Brunschwig Oriana Pivetta Luca Spinosa publicitas Print Salvioni Arti Grafiche
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La « 8 meraviglia del mondo » – ora a Berna Qin – L’imperatore eterno e i suoi guerrieri di terracotta www.qin.ch