12 | 8 | 2014 - Pardo Live day 7

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PardoLive 67° Festival del film Locarno

Tuesday · Martedì 12 | 8 | 2014

Connie Nielsen Giancarlo Giannini Pedro Costa PARK Jungbum Charles Poekel Matthias Huser

Pardo Live Partner:


Bend it like Beckham | Vincitore del Prix du Public UBS nel 2002 | Gurinder Chadha, regista

La giuria siete voi. Assegnate il Prix du Public UBS in Piazza Grande e vincete un iPad mini. www.pardo.ch/ubs

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Fermo immagine Carlo Chatrian Artistic Director

Piazza Grande, The Hundred-Foot Journey 12 | 8 | 2014 – 21.30

Dalla cioccolata al curry A quasi quindici anni dal successo di Chocolat con Juliette Binoche, Judi Dench e Johnny Depp lo svedese Lasse Hallström è tornato in Francia per una nuova favola contemporanea pronta a stimolare il palato degli spettatori della Piazza Grande. La storia, tratta dal romanzo di Richard C. Morais e adattata per il grande schermo da Steven Knight – nomination all’Oscar per Dirty Pretty Things e autore di almeno un altro script di lusso quale Eastern Promises di David Cronenberg – racconta di una famiglia indiana che si trasferisce in un piccolo paesino della Francia per coronare il sogno del giovane Hassan: diventare un cuoco ed esportare nel mondo i sapori speziati del suo luogo d’origine. Nel cast di The Hundred-Foot Journey due attori di rilievo internazionale: Om Puri, icona del cinema indiano che nel corso degli anni si è concesso preziose escursioni “occidentali” come City of Joy o Charlie Wilson’s War. Ma soprattutto una delle “regine” del cinema britannico contemporaneo, Helen Mirren, vincitrice dell’Oscar come miglior attrice nel 2006 per The Queen di Stephen Frears. A lei è andata la parte di Madame Mallory, il cui prestigioso ristorante si trova minacciato dall’arrivo dei sapori più speziati del concorrente orientale. Prodotto tra gli altri da Steven Spielberg e Oprah Winfrey – per chi non lo ricordasse, i due collaborarono già nel 1985 per The Color Purple – The HundredFoot Journey si inserisce nel prolifico filone dello showbusiness “culinario” che negli ultimi anni ha sfornato parecchi titoli per il cinema e l’enorme successo di alcuni reality in Tv. adriano ercolani

After receiving unanimous approval at Cannes, Ma’a al-Fidda arrives in Locarno accompanied by Ossama Mohammed, chair of the Cineasti del presente jury. I’ll say it now, to clear all ambiguity from the field: Ma’a al-Fidda (Silvered Water, Syria Self-Portrait) is a magnificent film, tough and moving, which adopts the agile form of a dialogue, at a distance, between the director and Wiam Simav Bedirxan, a young Kurdish filmmaker from Homs. Making use of a very well-structured soundtrack, the film shows images of the massacre in Syria; the subtitle speaks of a thousand and one video cameras. Before being an act of love towards a country and its people, Ma’a al-Fidda is a cinematic film, carefully choosing its field and point of view and at the same time giving shape to something which approaches the unrepresentable. Today the Festival is also showing another film about Syria. Le Temps perdu, Pierre Schoeller’s latest work, gives a voice to Syrian refugees in a camp. In this case, the images take a step back, not turning the pain into a show but letting it emerge, spat out with rage by the refugees’ stories.

Farewell

“Grazie figlioli. Grazie…”

Con tale gratitudine il professor Keating salutava i suoi studenti alla fine di Dead Poets Society. A ringraziare quel personaggio, ma soprattutto quell’attore, oggi invece siamo noi. Perché ci ha insegnato che il sorriso è sempre contagioso, anche quando condito da una vena di malinconia. Ma Robin Williams non è stato soltanto John Keating, assolutamente no. È stato un folle pieno di poesia, un dottore umanissimo, un disk jockey tagliente, un alieno stralunato, una tata focosa, uno psicologo ferito, un Peter Pan non cresciuto e molto, molto altro. È stato l’attore capace di ispirare più di una generazione di spettatori con scelte artistiche iconoclaste e mai accomodanti. Può essere salutato in un modo solo: nano-nano, Mork! a.e. 3

Ma’a al-Fidda The rules of a festival’s schedule can sometimes lead to strange clashes. Other times, however, they give rise to enlightened connections. That’s how I see that particular line of the programme that links two great films in two small cinemas: La Maman et la putain, Jean Eustache’s masterpiece which closes the tribute to Jean-Pierre Léaud, and Jean-Luc Godard’s latest film, Adieu au langage. Two films so dense in ideas and emotions that they seem immune to the rules of programming. Two films that should be seen and then gradually assimilated afterwards. But given that by now we know that one plus one never equals two, why not take a risk on an exceptional double bill?

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Conversation with Giancarlo Giannini · Excellence Award Moët & Chandon, Spazio Cinema, 13 | 8 | 2014 – 12.00

Travolti da un insolito Giannini He passed through the Golden Age of Italian cinema, playing for Visconti, Monicelli, Risi, Lattuada. But Giancarlo Giannini is also one of the few Italian actors who has overstepped the boundaries, called by directors such as Fassbinder and Scorsese.

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Un premio alla carriera, per un attore, diventa anche un’occasione per ripercorrerla nei suoi snodi decisivi. A partire da quando è scattata la scintilla per la recitazione… Il mio inizio è stato tutto nel segno del teatro e penso che uno dei passaggi decisivi sia avvenuto con il Romeo e Giulietta di Franco Zeffirelli, un lavoro che abbiamo portato sui palchi di tutta Europa per tre anni. E subito dopo con La Lupa ho avuto la fortuna di recitare accanto a una grande attrice come Anna Magnani. Il cinema è arrivato dopo, ma è arrivato per scelta. Mi piaceva l’idea di creare scambi tra teatro e cinema, cosa che in Inghilterra succedeva regolarmente, mentre in Italia tutto era più settoriale. A questo aggiungici pure il destino di partecipare presto a film di successo come Dramma della gelosia di Ettore Scola, con Monica Vitti e Marcello Mastroianni.

Anche se a dire il vero il primo battesimo cinematografico avviene con i musicarelli come Non stuzzicate la zanzara che a Locarno verrà riproposto nell’ambito della Retrospettiva Titanus. Una pellicola firmata da Lina Wertmüller con cui partirà una collaborazione lunga 9 film… Quei musicarelli erano film semplici, girati in venti giorni ma ben curati. Tanto più che mi garantivano delle buone entrate economiche per farmi proseguire in parallelo la mia attività teatrale. Però è vero che è da lì che con Lina si è costruito uno stretto sodalizio artistico. Passavamo nottate sulle sceneggiature a cercare storie e spunti, divertendoci perché concepivamo il cinema come un gioco da prendere seriamente.

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© Alessio Pizzicannella

Favole che spesso partivano da storie vere come quella che sta dietro a Pasqualino Settebellezze (1975), film da 4 nominations agli Oscar…

Storie di persone reali che però per diventare film e personaggi hanno avuto bisogno anche di tutto quel lavoro attoriale con cui lei ha costruito una larga galleria di caratteri…

Lo dice lei che è diventato famoso anche come doppiatore di attori famosi (Al Pacino, Michael Douglas, Gérard Depardieu, Jack Nicholson), appoggiandosi alla sola voce…

Sì, perché dietro la vicenda di questo Pulcinella imprigionato in un campo di concentramento c’è la storia vera di un napoletano ebreo. Una persona che per anni aveva lavorato a Cinecittà come “acquaiolo”, aggirandosi sui set più accaldati con una tanica d’acqua per dare da bere in cambio di poche lire. Una volta saputo il passato che aveva alle spalle, l’ho fatto conoscere a Lina Wertmüller, abbiamo acceso il registratore e l’abbiamo lasciato raccontare.

È stato dopo aver interpretato un pugile veneto un po’ suonato in Una prostituta al servizio del pubblico e in regola con le leggi dello stato di Italo Zingarelli che ho messo a fuoco la mia predilezione nei confronti dei personaggi popolari. Come per Mimì metallurgico, dove ho dovuto imparare il siciliano catanese da un maestro come Turi Ferro. E da questo punto di vista, l’uso e lo studio dei dialetti diventano fondamentali, anche perché un dialetto trascina con sé una mimica facciale, una gestualità e una musicalità che ti aiutano a costruire la pienezza di un personaggio.

Il doppiaggio è una mostruosità, perché bisogna cambiare la voce a un attore, trasportarlo in un’altra lingua cercando di riconvertirne sfumature, ironie, dolcezze. È tutta una questione di tecnica, anche se poi, alla fine, ha ragione Chaplin quando diceva che l’immagine è molto più importante della parola, per cui se uno recita bene, il doppiaggio diventa molto più semplice. lorenzo buccella

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© Alessio Pizzicannella

Five questions to Connie Nielsen

Connie & Pride Connie Nielsen, in your career you’ve taken part to Hollywood features (The Devil’s Advocate, Gladiator, Mission to Mars) as well as European productions (Brødre and Demonlover, which will be screened on August 13th at La Sala). Was it difficult to find such a balance? It was difficult to be aware that my passion for cinema was not painted on my face. I had to understand that many people were looking at me just seeing a tall, blond, Danish woman. It took time to find the right roles. You came to Locarno as member of the Concorso internazionale Jury. How do you feel? It is always a strong experience. Before watching a movie, I never want to read anything about the movie or the directors because I need to feel naked in the front of the screen, without any preconception. We’ve been watching two movies a day and I usually feel exhausted at the end, because we face stories so full of human emotions that it is impossible to stay indifferent. Alice Braga, in an interview to PardoLive, defined you a great actress and woman. You have four sons – what if you had to choose only one movie, to show them what does your work mean to you? Well, I think I should delete some strong roles from the list! (she laughs). A few years ago I showed A Shine of Rainbows to my two step sons – Layne and Myles, they were 9 and 12 – and you know, they felt tough and impassive to a simple movie. In the end, however, they were crying. In that precise moment I understood I did a good job. In the last years you played in some TV series. Is it a much different experience? It is a new evolution of the system: for the first time, doing TV series does not mean playing in a Minor League – actually in the USA the most interesting stories have been written for television. As actors, the biggest problem is that we are often performing without knowing what will happen next. When our characters face a new situation, then, we must be ready to interpret it giving it a believable background. What is the award or the title you feel more proud of? Being co-founder and president of the Human Needs Project (http://humanneedsproject. org/). Three weeks ago we opened the Town Centre in Kibera (Kenya), a place which provides basic services and empowerment services giving people living in the slums the opportunity to study, work and get a microcredit. mattia bertoldi 7

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Focus on

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hat is realism? What is a fixed frame? How do you film torturers? How do you film victims? What does it mean to be filming or reading a book while bombs rain down (a book entitled The Memory of Bodies…)? These questions resonate loudly in Ossama Mohammed and Wiam Simav Bedirxan’s Ma’a al-Fidda (Silvered Water, Syria Self-Portrait), which finally makes clear that something amazing – despite the dreadful tragedy – has been happening in Syria in recent years. Something that Locarno was already seeking to identify last year, with a Focus that reconstructed film production immediately prior to the conflict.

This year Locarno is going on the ground, and, apart from the film by Mohammed (who is also chairing the Cineasti del presente jury), is presenting two films shot inside the country and one documentary about a refugee camp in Iraqi Kurdistan: Al-Rakib Al-Khaled (The Immortal Sergeant) by Ziad Kalthoum (Signs of Life), Tahtt Al-Khazzan (Under the Tank) by Eyas Al Mokdad and Orwa Al Mokdad (Pardi di domani) and Le Temps perdu by Pierre Schoeller (Fuori concorso). What is striking in all of these is the desire to climb up out of the depths of History, out of the rubble and out of a degree zero of memory, via a question that must always be asked: what is cinema? What is

surprising is the ability and intuition of different generations of directors and artists (many of whom have become directors and artists precisely because of the war) to understand that when everything seems lost, when there seem to be no more words that can be used for such a great horror, then this is the moment to speak, and this is the moment not only to denounce, but to do it while questioning the very means of expression, taking nothing for granted and perhaps eventually being able to start again and reinvent everything from scratch. And so they start from infinite subjective shots. Like that of Ziad Kalthoum, who takes off his military uniform and goes to work in the centre of Damascus as assistant

C’erano tutte queste immagini online che mostravano gli orrori quotidiani nel corso della rivoluzione in Siria. Immagini con cui la gente cercava di esprimere i suoi sentimenti, a sopravvivere, a chiedere aiuto. E tutto era fotografato e filmato da giovani siriani. Per me è stato come se la storia del cinema ricominciasse in Siria. Ciò che mi affascinava era che avevo l’impressione che tutto il linguaggio cinematografico, coi suoi close-up, grandangoli e carrellate, fosse stato reinventato. È stato un momento di verità, un momento vicino alla morte, un momento di urgenza che aveva bisogno disperatamente d’essere espresso. Perché quando inizi a filmare, ti senti più vivo

ossama mohammed

Yesterday’s prize draw winner: Jessica Demartini, CH – 6595 Riazzino PardoLive 12 | 8 | 2014

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director on the set of Mohammed Malas’s latest film Soullam ila Dimashk (Ladder to Damascus), discovering that the set itself is still and always a war zone (as we have learned from Jean-Luc Godard and Samuel Fuller), where actors and crew reproduce the external conflicts. What’s more, in this case they are interrupted by the real war, which constantly forces them to stop shooting as planes pass overhead, distorting the sound. Or Orwa Al Mokdad’s night-time flight in the short Tahtt Al-Khazzan, in which the director is genuinely fighting to survive, pursued and wounded by the security forces but nonetheless never switching off his camera, which becomes the only witness, the only light in the darkness.

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And so finally in Ma’a al-Fidda it is not just a question of documenting the scattered and universal form of guerrilla defence made up of a thousand eyes and hundreds and hundreds of mobile phones and small video cameras, but of uniting them all in a single gaze, boldly rescued from the violence by a young Kurd from Homs (co-director Wiam Simav Bedirxan), a foreigner in a martyred city, demolished, filled with blood, unrecognizable, populated only by children and mutilated cats who wander through the ruins. It is a question of reflecting on the “simple” statement that all Syrian people film: they film the young pacifists who demonstrate on the streets, they film the torturers in the prisons,

they film the armed rebels and they film the dictator’s soldiers (a marathon, Ossama Mohammed calls it, the longest film in history). We are no longer alone facing the great void, dirty and terrifying, of a war even more repellent than many others. And it is not just that a film today can (and must?) be made of other people’s images, the infinite adventure of the Other. It is that this “thing” called cinema, forced every time to ask itself what it really is, is still capable of showing the invisible point of hope, the flower that simply grows at the base of a house razed to the ground, capable of appearing where humanity basks in blindness and forgets that it is human. lorenzo esposito

SYRIA YEAR ZERO PardoLive 12 | 8 | 2014


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Concorso internazionale Cavalo Dinheiro Auditorium FEVI 13 | 8 | 2014 – 14.00

Il tempo dell’epica Il quartiere di Fontainhas non c’è più. Restano delle fotografie di un passato lontano con sguardi che si perdono oltre l’obiettivo. Incomincia sotto il segno dell’archivio Cavalo Dinheiro, ultimo film a oggi di Pedro Costa. Si tratta di immagini sparse, rubate al tempo e dimenticate dalle cronache ufficiali. Istantanee che danno il senso di un procedere. Forse mai come qui, è esplicitato il compito che Costa dà al cinema di farsi cantore di un popolo la cui identità si perde in un territorio non fisico ma sentimentale. Cavalo Dinheiro è un film che va visto e rivisto. Un film dove la profondità del progetto riesce a condensarsi in singoli momenti di grande emotività, come quan-

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do una lacrima scorre sul volto di Vitalina mentre legge quello che potrebbe essere il suo atto di nascita, o in una dolce commedia del presente. L’umanità di Fontainhas sopravvive alla distruzione del suo quartiere, come un popolo di ombre vaga alla ricerca di un luogo da abitare. Pedro Costa dà a Ventura e ai giovani che lo seguono una dimensione epica; proprio all’inizio del racconto inserisce una sorta d’invocazione, solo che qui non c’è nessuna musa cui appellarsi ma un anziano uomo tremolante, al cui cospetto compaiono dei fantasmi. Cavalo Dinheiro è un film scritto dal bordo del letto di un ospedale, un film dove il cemento si fa bianco,

come i muri dei sanatori, o diventa il lucido brillare del metallo di un ascensore. Il poema epico si scrive per onorare la memoria di un popolo; anche se poi di fatto ne costruisce la storia, declinandola al presente. Pedro Costa tocca la grandezza dell’epica, senza dimenticarsi che sta scrivendo la storia di una comunità mai esistita, almeno per le cronache ufficiali. È un’epica senza committente, un’epica che nasce dal basso e che sembra venire dall’oltretomba. Il film è percorso, abitato dalla morte, ma come la grande letteratura riesce a strappare, se non i corpi, il loro ricordo all’oblio. carlo chatrian

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Concorso internazionale, Alive, Auditorium FEVI, 13 | 8 | 2014 – 16.30

Never Give Up

Tutti gli esseri viventi consumano costantemente qualcosa per restare vivi. Tutti devono prendere qualcosa dagli altri per esistere. Ma tra tutti gli esseri viventi, solo gli uomini conservano una coscienza e confidano nell’amore per dimostrare la loro umanità. Questo film è una storia sulla lotta per dimostrare di essere umani

park jungbum

After the phenomenal success of his debut, the multiple-award winning Musanilgi (The Journals of Musan), Korean filmmaker PARK Jungbum (a former assistant director to LEE Chang-dong) has been toiling away for years on his follow-up, Alive, first presenting it as a short, then a work-in-progress. Alive has finally landed as a finished film, and it’s more than we could have hoped for: PARK has achieved what will likely be seen as one of the landmarks of Korean cinema this decade. With great physicality and intensity, PARK Jungbum plays the lead character, Jungchul, a manual laborer eking out a hardscrabble existence, working jobs in construction and at a soybean paste factor in Gangwon province, in the northeast of South Korea. Caring for his mentally disturbed sister, Su-yeon, an habitual runaway, and her young daughter, Ha-na – Jungchul spends his free time trying to repair their collapsed house – he’s a put-upon yet proud

man, forced by the sheer need of financial survival to struggle and demean himself, by kowtow to those with a higher status. In both of his films, PARK exhibits a great sensitivity to the marginalized characters in Korean life. In the very ambitious Alive, a more realized work than Musanilgi on every level, his remarkable accomplishment is fully depicting a realistic social fabric, with a rich tapestry of detail and characterization. With superb skill of direction and editing, PARK sustains a nearly suffocating atmosphere for the film’s three-hour running time, which passes by in a flash. Despite all of Jungchul’s exhausting efforts, around the corner of each minor success is a catastrophic failure for which he bears little responsibility. But he never gives up. That PARK manages to find even the slightest possibility of hope in this sorrowful story is a miracle in itself. mark peranson

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Molti non apprezzano i cortometraggi sono arte pura. Sono tante le svolte della vita. Swiss Life, partner ufficiale dei Pardi di domani, sostiene i talenti del cinema svizzero.

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Concorso Cineasti del presente, Christmas, Again, La Sala, 13 | 8 | 2014 – 11.00

Every Night Christmas

Volevo esplorare la relazione tra i venditori di alberi di Natale newyorkesi e i loro quartieri, soffermandomi su un uomo con il cuore talmente spezzato da essere praticamente in lutto. E mostrare come a volte sono proprio le persone che cerchi di scacciare quelle che, volenti o nolenti, ti salveranno charles poekel

Night-time in New York is a place for strange encounters, for people adrift who inevitably end up crossing paths. At Christmas, when houses are being adorned, businesses spring up along the streets selling decorations like the inevitable Christmas trees, in all sizes and colours. Noel works for one of these, spending the long December nights inside a badly heated caravan along with a young and not very trustworthy couple. At the start of the feature, Charles Poekel glides confidently through the rich iconography of nocturnal stories set in the Big Apple. His story embraces the horizontality of the street: both middleclass homes and tall buildings remain out of shot. Yet his film links the (under) ground universe to the theme of work, represented as a commitment and an effort but never mocked. In this way, Christmas, Again manages to avoid the usual

clichés of films depicting the world of the homeless and the marginalized. While the collaboration with editor Robert Greene helps to shape a story with multiple strands and the performance of Kentucker Audley, who has filmmaking experience, gives depth and intensity to the story, the narration relies on a movie camera always in contact with the characters, as though the narrow space of the caravan could expand and embrace the exterior. This is the most effective way to balance the drifting of the protagonist and announce the encounter with a woman, also in prey to loneliness. Well balanced between hints of surrealism and a tender melancholy, Christmas, Again is, in the end, a perfect Christmas tale: it even follows the ground rules, ultimately introducing a light of hope into consumer society. carlo chatrian

PARTENAIRES D’ÉMOTIONS

www.parmigiani.ch 15

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Parmigiani_HQ • Visual: Tonda Metrographe C • Magazine: Pardo_live_magazine Aout_2014 (CH) • Language: English • Doc size: 186 x 296.3 mm • Calitho #: 06-14-98579 • AOS #: PF_01334 • EB 10.6.2014


lucasdesign.ch | Foto: © Festival del film Locarno

Insieme, l’energia diventa emozione.

Azienda Elettrica Ticinese Anche quest’anno, AET e il Festival del film Locarno uniscono la loro energia per illuminare la Piazza Grande d’emozione. Buona visione!

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www.aet.ch Sponsor principale del Festival del film Locarno

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Concorso Cineasti del presente They Chased Me Through Arizona, La Sala, 13 | 8 | 2014 – 18.30

Ultima chiamata, western “ They Chased Me Through Arizona is a ballad on a topic that touches me deeply: how we manage between our working life, our aim of freedom and our quest of love. To explore, fictionalize that question, I let the three main characters wander like strangers in a nowhere, trying to find how to communicate

matthias huser

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Ci sono film che possono muoversi come delle ballate solitarie e rimanere appesi alle cornette in disuso di un western. Là dove gli spazi vuoti di un paesaggio post-industriale e i chili di cielo sopra le teste dei personaggi diventano lo scenario surreale che congela nel tempo il declino di un’epoca. E lo trasforma in una sorta di controfigura immaginaria delle praterie del West. Non a caso, il titolo dell’opera prima del regista svizzero Matthias Huser, They Chased Me Through Arizona, è anche la sola via di fuga fantastica che il protagonista del film Leonard (Krzysztof Kiersznowski) può concedersi durante il suo lavoro: la lettura di un racconto da “old wild west” che interviene qua e là a riempire i lunghi spazi d’attesa, tra lo smantellamento di una cabina telefonica pubblica e l’altra. Già, perché questa è la missione professionale che lui si trova a compiere, dopo essere stato estratto a sorte tra gli operai di una fabbrica ormai in dismissione. Anche in quest’angolo di Polonia si passa dall’analogico al digitale, solo che qui la rimozione

di questi avanzi del vecchio mondo, sperduti nell’orizzonte piatto e desolato del paesaggio, diventa l’ultimo avanzo di lavoro per chi già vive in un sottovuoto emotivo. A maggior ragione se il declino del protagonista è anche il declino matrimoniale di un’anestetica storia d’amore (Halina Skoczynska) e se, ad accompagnarlo in questi viaggi nel “deserto”, c’è solo un taciturno giovanotto, uscito di galera (Eryk Lubos). Margini di vita lunare che in un’atmosfera simil-Kaurismäki si muovono al rallentatore, rarefatti nel silenzio che spazia le poche parole pronunciate e che alla solitudine del paesaggio unisce quella dei protagonisti. Il senso di abbandono di una realtà senza cronaca che usa il registro grottesco per inventarsi un altrove. Quel western, appunto, che qui sostituisce i cavalli con un furgoncino spedito tra le lande dove l’ultimo filo di comunicazione sembra aggrappato all’ultima cabina telefonica residua. lorenzo buccella

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13 | 8 | 2014 10.00 Spazio Cinema

Events Forum: Pardo alla carriera

Conversation with Víctor Erice Hosted by Miguel Marías

12.00 Spazio Cinema

Forum: Excellence Award Moët & Chandon

Conversation with Giancarlo Giannini

09.00 Cinema Ex*Rex & 9 | 8 | 2014

11.00 PalaVideo & 11, 12 | 8 | 2014

Hosted by Daniela Persico

11.00 13 | 8 | 2014 09.00 Auditorium FEVI & 12, 14 | 8 | 2014

09.00 La Sala & 12, 14 | 8 | 2014

09.00 PalaVideo & 12 | 8 | 2014

09.00 Cinema Rialto 1

Films Concorso internazionale

Listen Up Philip

Dir.: Alex Ross Perry USA · 2014 · DCP · Color · 110' · o.v. English · Subt. French, Italian

09.00

11.00 L’altra Sala & 12, 14 | 8 | 2014

Cinema Rialto 3

Dir.: Giuseppe Tornatore Italy · 2010 · 35 mm · Color · 100' · o.v. Italian · Subt. English Concorso internazionale

Cure – The Life of Another Dir.: Andrea Štaka Switzerland/Croatia/Bosnia-Herzegovina · 2014 · DCP · Color · 83' · o.v. Croatian / Swiss-German · Subt. English

Concorso Cineasti del presente

Christmas, Again

Dir.: Charles Poekel USA · 2014 · DCP · Color · 80' · o.v. English · Subt. French, Italian

Navajazo

Pardi di domani Concorso internazionale

Dir.: Lupe Pérez García Spain · 2014 · DCP · Color · 63' · o.v. Spanish · Subt. English

San Siro

Histoire(s) du cinéma: Pardo alla carriera Jean-Pierre Léaud

Dir.: Yuri Ancarani Italy · 2014 · DCP · Color · 26' · no dialogue

Teatro Kursaal & 14 | 8 | 2014

Fuori concorso: Shorts

Dir.: Thom Andersen USA · 2014 · DCP · Color · 14' · o.v. English · Subt. French

11.00 Auditorium FEVI

Remains

Dir.: Pierre Léon World · 2014 · DCP · Color and Black and White · 20' · no dialogue

11.30 Cinema Ex*Rex

Dir.: Fabrice Aragno Switzerland · 2014 · DCP · Color and Black and White · 27' · o.v. French/English/Russian/Japanese/ German · Subt. French

The Stranger

Dir.: Neasa Ní Chianáin Ireland · 2014 · DCP · Color · 87' · o.v. English/Gaelic · Subt. English

(Surplus of Wind) Dir.: Dane Komljen France/Bosnia-Herzegovina/Serbia · 2014 · DCP · Color · 25' · o.v. Serbian · Subt. English, French

PalaVideo & 14 | 8 | 2014

14.00 L’altra Sala

Retrospettiva Titanus

La prima notte di quiete

09.00

14.30 La Sala

Auditorium FEVI & 8, 10 | 8 | 2014

Ventos de Agosto Dir.: Gabriel Mascaro Brazil · 2014 · DCP · Color · 77’ · o.v. Portuguese · Subt. English, French

FESTIVAL

1 - 5 OTTOBRE 2014

WWW.PERFORMA-FESTIVAL.CH

Le Temps perdu Dir.: Pierre Schoeller France · 2014 · DCP · Color · 50' · o.v. Arabic/Kurd · Subt. English Open Doors

Ezra

Concorso Cineasti del presente

Songs from the North

Dir.: Soon-mi YOO USA/South Korea/Portugal · 2014 · DCP · Color and Black and White · 72’ · o.v. Korean/English · Subt. English, French

14.30 Cinema Ex*Rex & 6 | 8 | 2014

16.00 PalaVideo & 15 | 8 | 2014

Concorso internazionale

Fuori concorso

Dir.: Newton I. Aduaka Nigeria/France/Austria/ United Kingdom/USA · 2007 · 35 mm · Color · 105' · o.v. English · Subt. French

Patch

PERFORMA PardoLive 12 | 8 | 2014

Višak Vjetra

Panorama Suisse

Dir.: Valerio Zurlini Italy/France · 1972 · 35 mm · Color · 130' · o.v. Italian · Subt. English Introduced by Giancarlo Giannini

Pris dans le tourbillon

Concorso internazionale

Matka Ziemia

Dir.: Lovisa Sirén Sweden · 2014 · DCP · Color · 15' · o.v. Swedish · Subt. English, French

Semaine de la critique

Dir.: Veli Silver, Amos Angeles Switzerland/Slovenia · 2013 · DCP · Color · 69' · o.v. English · Subt. French

Histoire(s) du cinéma

Pardi di domani

Pussy Have the Power

Style Wars 2

Dir.: Kazik Radwanski Canada · 2014 · DCP · Color · 7' · o.v. English · Subt. French

Dir.: Pedro Costa Portugal · 2014 · DCP · Color · 104' · o.v. Cape Verdian Creole/Portuguese · Subt. English, French

Dir.: Roberto Collío Chile · 2014 · DCP · Black and White · 17' · o.v. Spanish · Subt. English, French

14.00

Dir.: Gerd Gockell Switzerland/Germany · 2014 · DCP · Color · 4' · no dialogue

Cutaway

Cavalo Dinheiro

Muerte blanca

Los invencibles

(Under the Tank) Dir.: Eyas Al Mokdad, Orwa Al Mokdad Syria · 2014 · DCP · Color · 10' · o.v. Arabic · Subt. English, French

11.00

Concorso internazionale

(Mother Earth) Dir.: Piotr Zlotorowicz Poland · 2014 · DCP · Color · 30' · o.v. Polish · Subt. English, French

Tahtt Al-Khazzan

Antigona despierta

The Tony Longo Trilogy

14.00 La Sala & 14, 15 | 8 | 2014

Dir.: Efthimis Kosemund Sanidis Greece/Germany · 2014 · DCP · Color · 16' · o.v. Greek · Subt. English, French

Signs of Life

La Maman et la putain

14.00 Auditorium FEVI & 14, 15 | 8 | 2014

II (Two)

Dir.: Ricardo Silva Mexico · 2014 · DCP · Color · 75' · o.v. Spanish · Subt. English, French This film features scenes that could shock the sensitivity of some viewers

Open Doors

Saikati

Dir.: Anne Mungai Kenya · 1992 · Beta SP · Color · 90' · o.v. Swahili · Subt. English

Dir.: Martín Guerra, Javier Barbero Spain · 2014 · DCP · Color · 30' · o.v. Spanish · Subt. English, French

Concorso Cineasti del presente

Dir.: Jean Eustache France · 1973 · 35 mm · Black and White · 220' · o.v. French · Subt. English

L’altra Sala & 12 | 8 | 2014

La Sala & 14, 15 | 8 | 2014

11.30

Retrospettiva Titanus

L’ultimo Gattopardo

Retrospettiva Titanus

Il tallone di Achille Dir.: Mario Amendola, Ruggero Maccari Italy · 1952 · 35 mm · Black and White · 83' · o.v. Italian · Subt. English Histoire(s) du cinéma

Remake, Remix, RipOff Dir.: Cem Kaya Germany/Turkey · 2014 · DCP · Color and Black and White · 110' · o.v. Turkish/German · Subt. English

2000 m San Carlo (Val Bavona) Vallemaggia

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16.15 L’altra Sala & 12, 14 | 8 | 2014

16.15

La Sala

16.30 Auditorium FEVI & 14, 15 | 8 | 2014

16.30 Cinema Rialto 1 & 14 | 8 | 2014

16.30

Cinema Ex*Rex

Concorso Cineasti del presente

Los Hongos

19.00

Cinema Ex*Rex

Dir.: Oscar Ruiz Navia Colombia/France/Argentina/Germany · 2014 · DCP · Color · 103' · o.v. Spanish · Subt. English, French

Homecoming

18.30 La Sala & 14, 15 | 8 | 2014

21.00

I film delle giurie: Concorso internazionale · Connie Nielsen

La Sala

(Silvered Water, Syria Self-Portrait) Dir.: Ossama Mohammed, Wiam Simav 21.00 Bedirxan Syria/France · 2014 · DCP · Cinema Rialto 1 African Metropolis: The Color and Black and White · 92' · o.v. Arabic · Subt. English Line-Up  This film features scenes that could shock Dir.: Folasakin Iwajomo the sensitivity of some viewers Nigeria · 2013 · Beta digital · Color · Concorso internazionale 14' · o.v. English/Pidgin/Yoruba · 21.15 Subt. English

Alive

Cinema Ex*Rex Dir.: PARK Jungbum African Metropolis: Berea  South Korea · 2014 · DCP · Color · 179' · Dir.: Vincent Moloi o.v. Korean · Subt. English, French South Africa · 2013 · Beta digital · Fuori concorso Color · 13' · o.v. English · Subt. English

Adieu au langage

African Tales: The Business

21.30

Piazza Grande

Dir.: Jean-Luc Godard Trip  France · 2014 · DCP 3D · Color and Black and White · 70' · Dir.: Neema Kambona o.v. French Tanzania · 2008 · Beta digital · Color · 13' · o.v. Swahili · Subt. English Retrospettiva Titanus

La battaglia di Maratona

African Tales: Mawazo

Dir.: Mario Bava, Jacques Tourneur, Bruno Dir.: Nina Mnaya Vailati Tanzania · 2008 · Beta digital · Color · Italy/France · 1959 · 35 mm · Color · 84' · 15' · o.v. Swahili · Subt. English o.v. Italian · Subt. English

19.00

18.30 Concorso internazionale Cinema Rialto 3 PalaVideo Dos disparos  & 11, 12 | 8 | 2014 Dir.: Martín Rejtman Argentina/Chile/Germany/Netherlands · 2014 · DCP · Color · 104' · o.v. Spanish · Subt. English

Signs of Life

Dir.: Jim Chuchu Kenya · 2013 · Beta digital · Color · 11' · o.v. English/Kiswahili · Subt. English

Introduced by Chris Fujiwara

21.00

PalaVideo Amori e Metamorfosi  & 14 | 8 | 2014 Dir.: Ermanno Olmi Dir.: Yanira Yariv Italy · 1963 · 35 mm · Black and White · France/Italy · 2014 · DCP · Color · 88' · 77' · o.v. Italian · Subt. English o.v. Italian · Subt. English

19.00 Open Doors: Shorts I film delle giurie: Concorso Cineasti del Cinema Rialto 2 African Metropolis: presente· Ossama Mohammed

Ma’a al-Fidda

Retrospettiva Titanus

I fidanzati

Concorso Cineasti del presente

They Chased Me Through

21.00 L’altra Sala & 11, 12 | 8 | 2014

Dir.: Matthias Huser Switzerland/Poland · 2014 · DCP · Color · 86' · o.v. Polish · Subt. English, French

21.30 Cinema Rialto 2 & 11, 12 | 8 | 2014

Academy Screenings – Cinematic Trip

A selection of short films directed by participants of the Locarno Filmmakers Academy Free admission

23.15 La Sala & 12, 14 | 8 | 2014

Pardi di domani Concorso nazionale

Le miel est plus doux que le sang

Arizona

Dir.: Colia Vranici Switzerland · 2014 · DCP · Color · 24' · o.v. French · Subt. English, Italian

23.30 Cinema Rialto 2 & 11, 12 | 8 | 2014

Die Hälfte der Welt

18.30 Cinema Rialto 1

I film delle giurie: Pardi di domani · Lois Patiño

Montaña en sombra

Dir.: Jérôme Furrer Switzerland · 2014 · DCP · Color · 18' · o.v. Swiss-German/German/Persian · Subt. English, French

23.30 Dir.: Lois Patiño Orages d’été  Cinema Ex*Rex Spain · 2012 · DCP · Color · 14' · no dialogue Dir.: Nadège de Benoit-Luthy Switzerland · 2014 · DCP · Color · 20' · Costa da Morte  o.v. French · Subt. English, Italian Dir.: Lois Patiño Petit Homme  Spain · 2013 · DCP · Color · 84' · o.v. Galician · Subt. English Dir.: Jean-Guillaume Sonnier

18.30

L’altra Sala & 12 | 8 | 2014

Semaine de la critique

Switzerland · 2014 · DCP · Color · 30' · o.v. French · Subt. English, Italian

Dir.: Damien Froidevaux France · 2014 · DCP · Color · 91' · o.v. French/Soninké · Subt. English

Dir.: Mauro Carraro Switzerland · 2014 · DCP · Color · 6' · no dialogue

Dir.: Olivier Assayas France · 2002 · 35 mm · Color · 120’ · o.v. English/French · Subt. English I film delle giurie: Concorso Cineasti del presente · Don McKellar

Last Night

Dir.: Don McKellar Canada/France · 1998 · 35 mm · Color · 95' · o.v. English · Subt. French, German Retrospettiva Titanus

La legge della tromba  Dir.: Augusto Tretti Italy · 1962 · 35 mm · Black and White · 85' · o.v. Italian · Subt. English

Pardo alla carriera to Víctor Erice Schweizer Helden  Dir.: Peter Luisi Switzerland · 2014 · DCP · Color · 94' · o.v. Swiss-German/German · Subt. English, French Concorso Cineasti del presente

Buzzard

Dir.: Joel Potrykus USA · 2014 · DCP · Color · 97' · o.v. English · Subt. French Concorso internazionale

A Blast

Dir.: Syllas Tzoumerkas Greece/Germany/Netherlands · 2014 · DCP · Color · 83' · o.v. Greek/English · Subt. English, French This film features scenes that could shock the sensitivity of some viewers Concorso Cineasti del presente

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(Men Who Save the World) Dir.: LIEW Seng Tat Malaysia/Netherlands/Germany/ France · 2014 · DCP · Color · 93' · o.v. Malay · Subt. English Retrospettiva Titanus

Antinea, l’amante della città sepolta  Dir.: Edgar G. Ulmer, Giuseppe Masini, Frank Borzage Italy/France · 1961 · 35 mm · Color · 88' · o.v. English

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Panorama Suisse

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Some days after the celebration of the national holiday on the First of August, the Festival del film Locarno is paying tribute to Swiss film productions with several movies in the section Panorama Suisse. The objective of the section is to present some of the best national films that have already been screened nationally and internationally within the last few months. For the first time in its 15-years-long existence, a new collaboration between the Festival del film Locarno, the Solothurn Film Festival – the showcase of Swiss cinema

– and the promotion agency Swiss Films has been established. “We are very happy to collaborate closely with the Festival del film Locarno and SwissFilms” Seraina Rohrer (Director of Solothurn Film Festival) claims, “together we are aiming to reach an always larger audience, both nationally and internationally. Film aficionados from all over the world have the opportunity to discover current filmmaking from Switzerland. In this sense the section Panorama Suisse is a window on the world. At the same time, the strategy is based on the

Montauk Auditorium FEVI 15 | 8 | 2014 – 11.00

national and international market, and a close collaboration between the three partners is key to develop both these aspects. A perfect example of this new formula is Nicole Vögele who is a member of the Pardi di domani jury”. At the same time, she presents her latest film nebel in the section Panorama Suisse, which will provide a yet larger visibility for the film. “There is not sort of fil rouge between the twelve movies (ten feature and two short films). Themes, genres and form vary greatly. Within the variety of films represented in

Spensierati all’evento e prevendita alla stazione FFS. PardoLive 12 | 8 | 2014

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Patch Auditorium FEVI 13| 8 | 2014 – 11.00

Made nebel Auditorium FEVI 15 | 8 | 2014 – 11.00

the selection, there are movies which have been successful at box office as well as lowbudget films shot by very young auteurs who have demonstrated all their talent. All the works have a strong international potential which we are sure can be exploited more thoroughly.” In fact, being so close to the Swiss film production Seraina Rohrer has observed the international emergence of innovative and highly talented filmmakers in Locarno. “Andrea Štaka and Fernand Melgar, both with a film in this years’ competi-

Proudly presents the latest arrivals

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Je suis Femen Auditorium FEVI 16 | 8 | 2014 – 11.00

tion, are undoubtedly two very important Swiss directors, who have been able to create a renown international reputation and win several awards, some of them at the Festival del film Locarno: Štaka won the Pardo d’oro with Das Fräulein in 2006, Melgar the same prize in the Cineasti del presente section with La Forteresse two years later. As of this year, they are both competing again in the Concorso internazionale with their new films, Cure – The Life of Another and L’Abri. And we are all proud of them”.

Giancarlo Giannini, actor Aleksandr Sokurov, director Pedro Costa, director Cherles Poekel. Director

Amos Angeles, director Veli Silver, director Pierre Schoeller, director Peter Luisi, director

Panorama Suisse, then, deserves all the attention of the Locarno audience. “It does, and we will be happy to see how the selected movies gain new fans and delve into a wider context where networking and promoting can really offer big chances to our auteurs and to whole Swiss film production”. No better way to celebrate Swissness, then. Even if the First of August is gone. mattia bertoldi

Esther Gemsch, actress Roberto Collio, director Yanira Yariv, director Piotr Zlotorowicz, director

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Fuori Concorso, Adieu au language, Cinema Rialto 1, 13| 8 | 2014 – 16.30

Forgetting language might well be the best way to approach the facetiously entitled Adieu au langage (Goodbye to Language). Let us discharge the words that muddle and channel our thoughts, and make ourselves as blank a slate as possible to receive Jean-Luc Godard’s uncomfortable and precious gift for the mind and the senses. A contradiction quickly becomes visible: this goodbye feels very much like an invitation. Is it a broken and heartbreaking painting of disenchanted lovers, swaying between ennui and violence? An essay on life’s illusions, great and small? A firework of an essay, then! The spectacular, pioneering 3D effects composed by cinematographer Fabrice Aragno make Adieu au langage a climax of a theatrical experience. And Godard’s symphony of ruptures ensures our full, continuous attention to its playful variations. Total darkness gives way to saturated colors, lyrical tunes keep stumbling on a scratch of the record, couples deny each other a lasting tender touch or a shared meal. And as far as the sense of smell is concerned, Godard’s dog Roxy is the only actor in full command of his lines! We are reminded that man shouldn’t have ventured so far out of the woods where, like a pen without ink, he finds himself unable to write his own (hi)story. aurélie godet

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Refresh your day and chill out

Tasty frame of natural flavours

Negromante

Bistrot Teatro Paravento

Cinebar Swisscom

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La Rotonda del Festival

Lido Patriziale di Ascona

Club Seventy7

Tasty flavours before and after movies

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Film Lounge

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Four main areas of fun

Food / Drinks / Events / Music / Party / Chill

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The place to pleasure your night

The promotion agency for Swiss filmmaking

Swiss Highlights in Locarno on Wednesday, August 13 Panorama Suisse

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Veli Silver, Amos Angeles Documentary, 69 min. Switzerland

Wednesday, 11:00, FEVI

Concorso cineasti del presente

THEY CHASED ME THROUGH ARIZONA Matthias Huser

Fiction, 86 min. Switzerland / Poland

Wednesday, 18:30, La Sala World premiere

Piazza Grande

UNLIKELY HEROES SCHWEIZER HELDEN Peter Luisi Fiction, 94 min. Switzerland

Wednesday, 21:30, Piazza Grande World premiere

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Signs of Life, Amori e Metamorfosi, PalaVideo, 13 | 8 | 2014 – 21.00

Corpi mutanti Amori e Metamorfosi: quando la poesia invade e totalizza il cinema, senza annullarlo. Nella nuova sezione Signs of Life si vuole camminare sul filo dei confini del cinema e il film di Yanira Yariv lo fa alla grande. Tra Sabaudia e il Circeo, in un verde fiabesco, si calano giovani attori e un capolavoro, quelle Metamorfosi di Ovidio che qui trovano terreno fertile in cui crescere, come una sorta di rampicante dell’anima le cui radici affondano in personaggi complessi e fragili. Tutti hanno una trasformazione in sé, ma qui uo-

mini e donne tormentati e allo stesso tempo risoluti le esplicitano con uno stile antico, parole piene di significato ed eleganza, in un contesto ambientale particolarissimo, a pochi chilometri da Roma. E Locarno diventa ancora, con questa piccola grande opera, una lente d’ingrandimento su identità che rifiutano schemi e accettano frontiere solo se devono essere superate. Il cinema è espressione diversa e possibile, in mano a registi e interpreti che hanno il coraggio di essere audaci, magari

Histoire(s) du cinéma, Remake, Remix, RipOff PalaVideo, 13 | 8 | 2014 – 16.00

Mamma li turchi!

con una fotografia classica che si appoggia a un apparato visivo che sembra voler solidificare i monologhi esistenziali di vagabondi dell’anima. E alla fine Yanira Yariv, con Ovidio, arriva al punto fondante dell’arte stessa: la trasformazione materiale, umana, creativa di chi sa viverla. Attivamente, passivamente, empaticamente. boris sollazzo

Le grandi storie del cinema – a cui il Festival dedica la sezione dal nome godardiano Histoire(s) du cinéma – si annidano spesso negli anni e nei paesi che affascinano meno critici, cinefili e studiosi. Ecco perché Remake, Remix, RipOff è un gioiello: sa farci vivere gli anni d’oro del cinema trash turco con il gusto dell’avventura dei suoi esemplari migliori. Una produzione cinematografica incredibile, che tra gli anni Sessanta e Settanta faceva il tutto esaurito (10’000 spettatori in sala ogni giorno!), un successo così incontrollabile che era impossibile stargli dietro. Non c’erano abbastanza sceneggiatori per scrivere sempre nuove avventure, storie d’amore, opere di genere. E cosí si sono spremuti i divi – molti, intervistati da Cem Kaya, non ricordano gran parte dei lungometraggi interpretati, uno di loro giura che con i metri di pellicola in cui lui recita si potrebbe avvolgere il mondo due volte – e si è saccheggiato l’immaginario delle industrie della Settima Arte europea e soprattutto americana. Nascono cosi i remake e reboot di The Godfather o di Superman, di Tarzan o Dracula, di Star Trek e The Exorcist, di Batman e Fantomas. E s’è scopiazzato persino da Bud Spencer e Terence Hill. Due ore di storia del cinema – si parla di piú di 1000 film girati con questo metodo – e si riscopre il cinema come fenomeno popolare di massa e come incredibile cavalcata fatta di eroi dietro le quinte: registi veloci, cineoperatori acrobatici, stuntman eroici, protagonisti indistruttibili e inconsapevoli. Un patchwork divertentissimo e pieno di aneddoti affascinanti. b.s.

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Jonathan Pryce, interprete di Listen Up Philip

La regista Colia Vranici

Il cineasta Ricardo Silva

Jason Schwartzman, protagonista di Listen Up Philip

Il cineasta Mauro Carraro

Masterclass con il direttore della fotografia Luca Bigazzi

L’attore Gustavo Ruiz Montoya e Oscar Ruiz Navia, regista di Los Hongos

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La premiazione di Open Doors

Il regista Alex Ross Perry

Il regista Syllas Tzoumerkas

Tavola rotonda sulla Retrospettiva Titanus

Angeliki Papoulia, attrice di A Blast

L’attore Vassilis Doganis

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Themis Bazaka, attrice di A Blast

PardoLive  12 | 8 | 2014


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Beyond the Festival

Giving a Sequel to Locarno67 The Festival del film Locarno represents not only the perfect environment to watch movies, but also an incentive to discover the beauties of Locarnese. In order to promote tourism around the region, the Ente Turistico Lago Maggiore (ETLM) involved a long series of attractions to offer the Festival-goers a discount of 20% from August 6th to 16th. From the panoramic views of Cardada and Swissminiatur to the water fun (and relax)

of Lido Locarno, Brissago Islands and Termali Salini & SPA, not to mention the tours on EBike and on Segway. For the food lovers there is the Ticino Experience, while adventurers will like Falconry Locarno and the Adventure Park of Gordola. Benefits will be available also in the next months, when the Festival team will already be preparing the 68° edition (August 5th – 15th): about 30 hotels will in fact offer the

same discount on the room rates from August 17th to March 22nd 2015 – see the full list at www.ascona-locarno.com/en/packagesand-deals/20-offer.html. A great opportunity to give your Festival experience an inspiring and outstanding sequel, like only the best directors can do. mattia bertoldi

Beyond the Festival

Una casa per festivalieri in erba I bambini al Festival costituiscono una presenza assodata. E non sono solo protagonisti delle proiezioni, come mostrano film quali Frère et sœur, che ne indaga il mondo segreto, o il cortometraggio La baracca, incentrato su due piccoli cineasti in erba; anche fuori dallo schermo la manifestazione dedica loro uno spazio: si tratta del Kids Corner, situato a pochi passi dall’Auditorium FEVI e dallo Spazio Cinema (Forum) e pronto a ospitare quotidianamente bambini d’età tra 1 e 12 anni dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 18.30, al costo di 5 CHF al giorno per ogni ragazzino (e per non più di due proiezioni con-

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secutive). Ad accogliere i piccoli festivalieri saranno tre animatori pronti ad intrattenerli con attività quali il disegno, la bicicletta, la lettura, il nuoto (due le piscine a disposizione) e lo svago con giocattoli targati Manor. Per la merenda sono a disposizione bevande e snack. La sera è invece attivo un servizio di baby-sitting a casa o in hotel: basta prenotarsi scrivendo un’e-mail a cornelia.balzarini@pardo.ch con almeno 24 ore d’anticipo. Per maggiori informazioni rivolgersi allo 0041 (0)792396364. sara groisman

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Graphic design Simon Smeraldi Dimitri Bianchini Michela Di Savino

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© Xavier Lambours

The Last Tweet

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Editor Lorenzo Buccella

There are some movies which are priceless. For everything else, there’s Jonathan Pryce #Locarno67

Writers Massimo Benvegnù Mattia Bertoldi Alessandro De Simone Adriano Ercolani Lorenzo Esposito Sergio Fant

Aurélie Godet Cristian Gomez Sara Groisman Mark Peranson Daniela Persico Boris Sollazzo

Guest photographers Alessio Pizzicannella (cover) Michael von Graffenried Xavier Lambours Fabrizio Capeder (Assistant)

Photographers Gabriele Putzu (TiPress) Fotofestival (Marco Abram, Massimo Pedrazzini, Samuel Golay, Sailas Vanetti)

Advertising Raphaël Brunschwig Oriana Pivetta Luca Spinosa publicitas Print Salvioni Arti Grafi PardoLive 12che | 8 | 2014


After several rainy days, today the sun shines in Locarno, but for me it is the darkest day since I have been asked to be the director of this Festival. The decision of Roman Polanski to decline my invitation saddens me deeply. Today I am sad because the participants of the Festival del film Locarno will be deprived of meeting an extraordinary artist, who embraced our proposal of giving a unique Cinema masterclass. I am sad because the audience of the Piazza Grande won’t be able to salute a Master of Cinema. I am sad because the idea of the Festival as a meeting and debating place today receives a big blow. I have the greatest respect for freedom of expression for everyone and I have decided to listen to every criticism with the right attention. I feel that this time some positions have crossed boundaries, and through verbal violence and manipulation of reality, they have become an unacceptable attack to personal dignity. I understand and respect the decision of Roman Polanski. I sincerely hope that this missed opportunity for growth won’t sound like a victory for those who want to bridle the Festival, but becomes a platform to relaunch it as a space for hospitality and freedom. 12 | 8 | 2014 – carlo chatrian


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