Day 10
Pardo News 13 | 8 | 2010
Guest stars Pardo News Partner
www.posta.ch / sponsoring
Vogliono il programma completo. Tom: documentari, Roger: film d’azione, Anna: film d’amore
Il nostro impegno a favore del cinema: per i clienti più esigenti del mondo.
Sponsor e partner logistico del Festival del film Locarno
Pardo News
13 | 8 | 2010
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Editoriale | Day ten
News
This is only the beginning… The Festival will come soon to an end and I would be tempted to say that the adventure is only at the beginning. For the movies screened here as world premières, Locarno is a starting point, a launching pad for several peregrinations which (we hope) will be long, distant and brilliant in the movie theatres and in the other Festivals all over the world. Besides the traditional reprises in Rome and Milan, for the first time in its history the Festival del film Locarno is going to reprise a selection of a dozen movies in Paris, from 8th to 14th September, at the MK2 Quai de Seine and Quai de Loire. The Parisian cinéphiles (and they are many), deprived for a long time of the Locarno treasures (I know what I am talking about), will have the opportunity to discover some emblematic titles of this edition – from all the categories – such as Deep in the Woods Periferic or The Ugly Duckling. I thank Nathanaël Karmitz, general director of MK2, for having spontaneously proposed to me this prestigious partnership since
La copertina
the announcement of my nomination in Locarno. Concerning the retrospective Ernst Lubitsch after the end of the Festival, it is going to move to the Cinémathèque suisse in Lausanne and then to the Cinémathèque française in Paris from 25th August to 10th October, probably earning in both cases, a predictable success. The term passeur is a little bit too misused, but historically was associated to film criticism. There were also some passeurs who were press officers, distributors or traveller cinéphiles and did so much for the discovery of cinema throughout the world, as our friend Pierre Rissient who came at the beginning of the Festival in order to present the Lubitch movies. Being a passeur between a film and its audience today defines the mission of the selectors of the major international festivals, not in the frantic and selfish research of future cinema 'geniuses', but in the name of the sincere support of the independent creators – young or less young – for whom shooting films is a question of life or death. (Olivier Père)
Fatti non foste per viver senza Dante Effetto straniamento al Festival. A risvoltare brechtianamente anche i suoi luoghi istituzionali. E più precisamente il quartier generale degli uffici di via Ciseri 23. Ascensore in metallo, terzo piano, stanze della direzione. Una mattina piovosa a ridosso della fine della kermesse. Capita anche questo a Locarno. Sull’uscio compare in visita Giorgio Passerone, l’attore che mette corpo a O somma luce, film mostrato al Festival per l’omaggio al genio ruvido e inconciliabile di Jean-Marie Straub. Qualche passo ed ecco l’incontro con il presidente Marco Solari. Tra i due, scatta la comune scintilla dantesca e, come nella popolare tradizione dei dicitori toscani in rima, comincia la “sfida” a duetto di recitare a memoria i versi della Commedia. Il tutto, davanti agli occhi stupiti di Olivier Père e di due straubiani di ferro come il “nostro” direttore della fotografia Renato “Ciccio” Berta e l’interprete di Corneille-Brecht Cornelia Geiser. Ci fosse stato anche Jean-Marie, messinscena e straniamento avrebbero chiuso perfettamente l’inquadratura. (Lorenzo Buccella)
Photo of the day
Locarno on the road Aria nei capelli. Léa Seydoux, Albert Serra e la sua moto Guzzi. È una tappa simbolica la copertina di questo Pardo News, perché ci restituisce l’atmosfera di freschezza che respira ai bordi degli schermi locarnesi. Vero punto d’incontro della “meglio gioventù” del cinema giovane internazionale. Non soltanto per quelli che sono qui per accompagnare un film, ma anche per chi come l’attrice francese Léa (Robin Hood di Ridley Scott) e il regista spagnolo Albert (Quixotic/Honor de Cavelleria) al Festival è venuto per salutare amici e gustarsi l’anteprima dei loro lavori. (L.B.)
Numbers of the Festival
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Reason Uomini Contro could have been very different; Warren Beatty was nearly cast in the film
Waiting for his owner
Hours. Original length XU Xin planned to make his eye opening 365 minute film Karamay
THE ARRIVALS OF THE DAY, THANKS TO SWISS. –
Tami Berkovits, producer Christian Davi, producer Bruno Deloye, producer Karoline Eichorn, actress
Pino Esposito, director Maxime Giroux, director Bernhard Hoestermann, agent Christof Neracher, producer
Freddy Olsson, producer Christian Linke, producer Sergio Toffetti, curator Jean Gruault, producer
mobili & decorazione 19 negozi in Svizzera
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www.fly.ch
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Distinguished artists involeved in this years films have arrived in Locarno Head of editorial team Lorenzo Buccella Editorial Boris Sollazzo Jorn Rossing Jensen Kevin Soar Mattia Bertoldi Mark Peranson Roberto Turigliatto Robert Koehler
Graphics Valeria Novara Luca Spinosa Photography Ivana De Maria Xavier Lambours FotoFestival TiPress Print Salvioni Arti Grafiche, Bellinzona
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La sua è una felice consuetudine con il Festival del film Locarno. L’ultima volta, nel 1999, Piazza Grande aveva ospitato la versione restaurata di Salvatore Giuliano. Quest’anno è la volta di Uomini contro… Uomini contro è un film che ha dato una visione fino ad allora inedita di tutta quell’inutile crudeltà che durante la guerra porta l’uomo alla negazione di ogni diritto fondamentale. È bene non dimenticare
Uomini contro is a movie that showed the indescribable cruelty which leads men to the denial of every fundamental right
Dopo essersi formato nella grande stagione del neorealismo italiano, ha fatto da apripista a un nuovo filone come quello del film d’inchiesta. A lei si è ispirata gente come Costa-Gavras, Oliver Stone... Il nostro è stato un cinema dal forte profilo morale, un cinema della realtà che ti impegnava sempre a uscire sul campo a viso scoperto. Però questo modo di raccontare la storia con il rispetto della verità appartiene a tanti autori e registi, anche di epoche e nazionalità differenti. E questa è la forza che rende necessario il cinema.
Francesco Rosi 5 domande a Il grande maestro del cinema civile. Locarno gli tributa il Pardo alla carriera.
“
che anche la costituzione italiana ha un articolo che ripudia la guerra come offesa alla libertà degli altri popoli e come soluzione alle controversie internazionali. Lei è stato uno dei maestri nel coniugare cinema narrativo e impegno civile… Il mio principio fondamentale è stato quello di non realizzare mai film a tesi. Ho sempre cercato di costruire i miei racconti con il rispetto che si deve alla verità dei fatti, senza alterarla con invenzioni di fantasia. E questo penso sia stato capito, anche per quei miei film come Salvatore Giuliano e adesso Uomini contro che sono riusciti ad avere lo straordinario palcoscenico popolare di Piazza Grande a Locarno.
I have always tried to develop my stories respecting the truth of facts. This is the power that makes cinema necessary
© Xavier Lambours
Da Salvatore Giuliano al Caso Mattei i suoi film hanno sempre affrontato temi di grande attualità, ma solo dopo averli lasciati decantare per un po’ di anni. Come mai? Ho sempre voluto lavorare lasciando sedimentare la materia dei miei film per garantirmi il tempo di maturare un approfondimento. Non m’interessa una realtà documentaria, bensì una realtà documentata. Come vede il futuro di questa forma civile di film che riesce a farsi memoria critica di un paese? Il racconto di storie che offrono questo tipo di testimonianza non credo possa mai stancare. Il cinema quando si lega a doppio filo alla verità diventa insostituibile. (Lorenzo Buccella)
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www.aet.ch
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Piazza Grande
C’è sempre un mistero in quel campo di grano Il thriller che scortica i suoi misteri in un isolato campo di grano. Il tutto tirato lungo la tesissima fune di una suspense che mette insieme omicidi, inquietudini, rimorsi, famiglie slabbrate e perversioni senza ritorno. Questo, il cocktail adrenalinico che si riversa in Piazza Grande grazie a Das Letzte Schweigen (The Silence), il giallo tedesco con cui il giovane regista Baran bo Odar, classe 1978, nato in Svizzera ma “bavarese” di formazione, approda con mano sicura sul versante del film di genere. Questa volta, quindi, la vocazione popolare delle proiezioni nella piazza locarnese trova il suo scivolo più vertiginoso, alimentando ambiguità e sospetti attraverso la ripetizione delle modalità di un assassinio a ventitré anni esatti di distanza. Manipolando le lancette del tempo e delle coincidenze, con il ricorso misurato degli inserti a flashback, Baran bo Odar attiva il metronomo di un caso poliziesco capace di assorbire le paure più scabrose del nostro tempo come la pedofilia, intrecciandovi i destini di un folto numero di persone coinvolte. Da chi aveva seguito le indagini irrisolte del lontano 1986, ora in pensione, a chi non trova pace per la morte recente della moglie, passando per l’ondata di violenza fisica e psicologica che non risparmia i suoi effetti a catena. Tra detective, vittime, complici e colpevoli, insomma, i fili finiscono per allacciarsi e confondersi lungo una serie di prospettive che cinematograficamente vengono assecondate dal montaggio alternato del racconto. Panoramiche dall’alto, scene indiziarie rallentate, intervalli onirici, tutto serve per setacciare in immagini quel fatidico campo di grano e per cercare in due ore di arrivare alla soluzione dell’enigma. C’è un silenzio da scalfire, quello del titolo, attraverso i singhiozzi concitati dell’attesa. (Lorenzo Buccella)
Das Letzte Schweigen Piazza Grande, 13 | 8 | 2010, ore 21.30
Il regista
The Piazza on the dark side
At 12 Swiss-born, German director Baran bo Odar read Dostoyevsky’s Crime and Punishment. ”Admittedly, I didn’t understand most of it, but I got a special feeling for the dark side of human beings, and I have kept it ever since”, he recalls. In his feature debut, Das Letzte Schweigen (The Silence) unspooling on the Piazza Grande, there are many of them – this is a story of loss, about paedophiles, about a futile police investigation. ”It maybe in the thriller genre, but I more see it as a drama”, Odar said. 13-year-old Sinikka doesn’t return home after a night out; her bicycle is found in a wheat field – exactly the same spot where 23 years later, on the very day, 11-year-old Pia was raped and killed and thrown into a lake. Has the killer, whom the police never captured struck again? ”When I read Jan Costin Wagner’s novel, I loved the beginning – it looks beautiful on the screen – but it was the characters that really caught: the pain and the suffering of the parents, who have lost a child – their agonizing period of uncertainty before they know. ”And paedophiles are probably the loneliest people on the planet. One of them is so sick in his mind that he does not really think he is doing anything wrong; he is mainly sorry that he lost his soul mate. The other who didn’t actually take part in the crime still feels ashamed and guilty. ”So while studying characters, I wasn’t that interested in the crime plot, except in describing the police investigation in this little town, where there we no big city detectives, just local cops with problems of their own and definitely not used to this sort of inquiry”, Odar concludes. Starring Danish actor Ulrich Thomsen, with Wotan Wilke Möhring, Sebastian Blomberg and Katrin Sass, Das Letzte Schweigen – which has its international première at the Festival del film Locarno – will be domestically released next week. In the meantime Odar is preparing his next feature, which will go in production next year – another thriller, this time from his own writing”, which is less depressing than this one”. Not that he blames the author for tonight’s outcome: my version is even more doleful than his". (Jørn Rossing Jensen)
Locarno... not the only talent incubator
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Piazza Grande | Il corto
Il canale ritrovato La via del petrolio è un lavoro di inquietante lucidità di un maestro, Bernardo Bertolucci. Percorrendola è inevitabile trovare Il canale. Di Suez. “Un corto di 11 minuti di cui si sapeva solo, o quasi, l’esistenza“, secondo Sergio Toffetti, direttore dell’Archivio Nazionale del Cinema d’Impresa, struttura del Centro Sperimentale di Cinematografia che l’ha restaurato con il produttore di allora, l’Eni (Mattei, allora, sceglieva per raccontare la sua Italia geni come Ivens e Bertolucci). Anno 1966 , “Giorgio Patara, produttore esecutivo de La via del petrolio, ebbe l’idea di girare immagini a Suez, per ottenere i premi di qualità con un 'film di risulta', Il canale. Ne uscirono immagini tra le più belle del cinema: una strada finisce nel canale, una petroliera passa tra le case basse“. Anno 2010, Il canale sfocia in Piazza Grande. In assenza del negativo originale, recuperato da una copia positiva decolorata, scannerizzata, acquisita in digitale e ricolorata. L’inedito ritrovato. (Boris Sollazzo)
Cinema svizzero riscoperto
Celebrating the 100th anniversary of Franz Schnyder Two recently restored features from the archives of the Cinémathèque Suisse, Swiss directors Franz Schnyder’s Anne Bäbi Jowäger and Arthur Porchet’s L’Oasis dans la tourmente, adds a glimpse of local film history to the Festival del film Locarno ”We annually do up 20-23 features, shorts and documentaries”, explained head of conservation and restoration Caroline Neeser, Cinémathèque Suisse (the Swiss Film Archive). ”For this year’s festival we decided to celebrate the 100th anniversary of Schnyder, and to show a rare SwissFrench production from World War Two”. Schnyder made six features of Anne Bäbi Jowäger’s popular novels: two of them, Wie Jakobli zu einer Frau kommt (1960) and Jakobli und Mayeli (1962), were re-edited to shortly more than three hours, and further cut in 1978. So far the short version has been refurbished, after having suffered vinegar damage; the cinémathèque hopes to later overhaul the missing parts. L’Oasis dans la tourmente will be screened with two different endings.
The film was one of the few Swiss-French productions which was realised during the Second World War, praising the work of the International Committee of the Red Cross. The main character is Jeanne, a nurse, who – after a failed love affair retreats to a French village near Geneva. (Jørn Rossing Jensen)
L'Oasis dans la Tourmente
Retrospettiva Lubitsch
Oltre diecimila spettatori per Ernst Lubitsch a Locarno Mentre la retrospettiva si avvia alla conclusione proviamo a tracciare un bilancio. Nei primi otto giorni di festival, “Ernst Lubitsch” ha raccolto oltre 10.000 presenze. Difficile dire il film più seguito; il dato più eclatante sono comunque i 450 spettatori richiamati da The Shop around the Corner (Scrivimi fermo posta) alle 11.30 di sera. Lubitsch perduto e ritrovato. Dopo aver visto la ricostruzione di Die Flamme (La fiamma dell'amore) curata da Stefan Drössler direttore del Filmmuseum di Monaco, Pierre Rissient ha messo in evidenza l’importanza dell’evento. “Sono rimasto colpito dalla bellezza del film che non conoscevo. Si dice che Lubitsch sia stato influenzato dalla visione di A Woman of Paris (La donna di Parigi) di Chaplin, ma in questo film, l’ultimo girato in Germania, si ritrovano già le caratteristiche dello stile raffinato proprio del periodo americano”. Film muti. C’è chi li vorrebbe musicati e chi invece li preferisce silenziosi, per meglio apprezzarne la forza visiva. Il dibattito è aperto. In realtà, come ha ricordato
Benoit Jacquot, i film di Lubitsch muti non lo sono mai stati. Le persone parlano: basta stare attenti e si ha l’impressione di sentirle. Arrivano persino a danzare a ritmo di scatenati “foxtrot”, come accade nel magnifico Die Austerprinzzessin (La principessa delle ostriche) – il primo musical della storia del cinema, come lo ha definito Jean Douchet. Idraulica dei sentimenti. Così Enrico Ghezzi ha parlato a proposito di Cluny
Cluny Brown
Brown (Fra le tue braccia), che si apre con un’indimenticabile scena in cui è questione di un acquaio otturato. E Jean Grualt ha ricordato: “Contrariamente a quel che si dice, Cluny Brown non ha a che fare con il sesso. Lubitsch, volendo stigmatizzare l’etichetta inglese, ha davvero parlato di intestini e di evacuazione!” (Carlo Chatrian)
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Afterhours
h 11.23 13 | 8, Baran bo Odar (Das Letzte Schweigen – The Silence) “fissa“ già le sue prossime sfide
h 11.18 13 | 8, silenzio. Il cast di un film (Das Letzte Schweigen – The Silence) che parla da solo
h 13.02 12 | 8, Emmanuelle Demoris (Mafrouza) e… il suo sguardo antropologico
h 10.39 13 | 8, il regista XU Xin. Il suo Karamay, maratona di cinema civile, ha commosso tutti
h 12.58 12 | 8, Isabelle Prim, regista sperimentale e videoartista. Classe (da vendere) 1984
h 20.18 12 | 8, Andreas Meyer, CEO FFS, Marco Borradori, Consigliere di Stato, Ulrich Gygi, presidente CdA FFS e Marco Solari
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h 21.52 12 | 8, Nicola Lubitsch. Papà Ernst diverte sempre. Anche la figlia
h 11.31 12 | 8, Golan, The Big Boss, già premio Oscar, ora è Over the top, col Premio Rezzonico
h 21.56 12 | 8, a Locarno solo “grande“ cinema. To Be or Not to Be di Ernst Lubitsch
h 21.14 12 | 8, smiling in the rain! Grazie all’Emergency Poncho pardato neanche la pioggia sconfigge il pubblico della Piazza
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Piazza Grande | Film di chiusura
Il campeggio dell’amore e le roulotte del pregiudizio A chiudere il 63° Festival del film Locarno in Piazza Grande, come zampata finale, ecco la storia contrastata di un amore borderline che cerca di minare il terreno a ogni forma di pregiudizio sociale. Scivola attraverso una sorta di volo ad altezza camping – un mondo in miniatura fatto di tende, roulotte, lago e spiagge che ben si presta a circoscrivere un microcosmo appartato di vite di passaggio – Sommervögel, la pellicola del regista svizzero Paul Riniker con cui Locarno domani sera pronuncerà il suo arrivederci al 2011. Un atto conclusivo che, dopo l’eclettico scavallamento dei generi cinematografici proposti dalle proiezioni in piazza, non poteva non riaffacciarsi sulla sponda più popolare della commedia. Commedia che, pur mantenendo i consueti accenti leggeri, non disdegna di incunearsi negli angoli esistenziali in cui sono costretti ad accamparsi persone messe ai margini della vita. Da una parte, Res (Roeland Wiesnekker), biker ed ex-galeotto, tenuto in prestito al mondo dalle scorie di un passato che lo condanna al ruolo di reduce. Dall’altra, l’handicap mentale di Greta (Sabine Timoteo), volitiva e fantasiosa trentenne soffocata dall’eccesso di precauzioni con cui i genitori la tengono al riparo da qualsiasi spigolo quotidiano. Due solitudini, quindi, accomunate dalla condizione dimezzata di ritrovarsi nel polverone di preconcetti che trapela fra le siepi ordinate di un campeggio. Un gioco a maschere fisse che il film asseconda in una girandola di episodi in grado di muoversi lungo l’oleato spartito di uno scontro-incontro tra i protagonisti. Ma è proprio questo inevitabile disequilibrio, dovuto alla somma di due gap sociali, a non lasciare che tutto resti uguale a se stesso lungo il tappeto di sketch ed equivoci su cui si muove la storia. (Lorenzo Buccella)
Sommervögel Piazza Grande, 14 | 8 | 2010, ore 21.00
Il regista
Little Paradise – ”a dream come true”
For 35 years Swiss director Paul Riniker has been a regular at the Festival del film Locarno – ”and every time I have seen a movie on the Piazza Grande, I told myself that ’one day I will show a film here’. So in a way it is a dream come true”, he explains. At 64 Riniker is hardly the youngest director to make his feature film debut at Locarno – still Sommervögel (Little Paradise) is his first fictional work after having directed seventy and produced a couple of hundred documentaries for television in the last 35 years. ”I wasn’t sure I could make a living as a feature film director, but five years ago I decided that the time had come”, explains the former film school and law student, who worked for SF DRS during 30 years, also as commissioning editor. ”A writer friend of mine came up with a story, which we developed together, until we realised we wanted to make two different films. Instead I collaborated with two young writers to reach the final result – so it actually took four years before we started filming”. Sommervögel is the story of Res, a former biker who is released from prison after sentence for homicide – in a fight he unintentionally killed a biker mate. On his return he becomes a handyman at a camping site, where he meets 33-year-old Greta. She is a girl with a behavioural disorder, still living with her parents, and she immediately falls in love with him. To him she is close to nuts, absolutely irritating, but he is touched by her straightness, and a love affair begins to blossom, against all odds. ”It is a very unusual love story, far from Romeo and Juliet, except in both cases nobody in society will accept it, expecially not her parents. They hurt each other a lot, and they have apparently destroyed everything, before the happy ending. ”People have told me that my documentaries to a certain degree are self portraits. I also think there is a little of myself in these characters – I can be both rebellious and a little bit strange. And although today I drive a Vespa scooter, I used to run a motorbike”, Riniker concludes. (Jørn Rossing Jensen)
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Special Edition
Il Festival che non finisce mai
Extra screenings
Il Festival del film Locarno è ormai agli sgoccioli, ma i suoi film non smetteranno di stupire e far discutere i cinefili svizzeri e internazionali. Dopo le annunciate proiezioni dei migliori cortometraggi dell'ormai ventennale sezione Pardi di domani (presenti al Centre Culturel Suisse di Parigi dal 22 al 24 settembre), anche i lungometraggi presentati quest'anno sulle rive del Lago Maggiore si preparano a invadere il mercato europeo. Le prime due tappe di questo viaggio toccano Lugano. All'interno della rassegna estivaLugano verrà proposto sabato 21 agosto, alle 21, in piazza Manzoni a Lugano Die Bergkatze (Lo scoiattolo, 1921), un classico di marca Lubitsch con accompagnamento musicale dal vivo dell’ensemble Musica nel buio e della filarmonica Città di Capri. Le musiche saranno composte e dirette da Marco Dalpane. Da venerdì 24 a domenica 26 settembre, invece, “Le Vie dei Pardi” riproporranno tre film (tra quelli premiati a Locarno) al Cinema Cittadella 2000 in Corso Elvezia 35.
Due to the success of this years Festival del film Locarno, organisers are offering you a selection of great movies that have been scheduled for additional screenings on saturday. So if you missed them the first time around, or just want to watch them again, check our listings and don’t waste this great opportunity.14.8 The Magician of Lublin at Kursaal, 09:00 am; Kelin at L'altra Sala, 11:00 am; Beli beli svet at Rialto 2, 11:00 am; Pietro at La Sala, 12:00 am; Io sono Tony Scott at Kursaal, 02:00 pm; Operation Thunderbolt at Rialto 3, 02:00 pm; Chef-d'oeuvre?, Toujours moins and Mademoiselle Else at Rialto 2, 04:00 pm; Beyond the Steppes,wat Rialto 1, 04:15 pm; La Petite Chambre at Kursaal, 04:30 pm.
Pochi giorni dopo, i migliori film della manifestazione pardata raggiungeranno Roma. Nei Giardini di Piazza Vittorio Emanuele II della capitale italiana, infatti, verrà organizzato dall’1 al 6 settembre “I Grandi Festival – Locarno a Roma”. L’evento non solo attingerà a piene mani dal programma 2010 del Festival ma, per festeggiare il decennale dell’appuntamento, proporrà anche una retrospettiva dedicata a dieci film storici del cinema italiano che sono passati tra gli artigli dell’appuntamento locarnese. Anche Milano è pronta ad accogliere alcune pellicole distintesi in Piazza Grande o nei suoi dintorni. Mercoledì 15 settembre, infatti, verranno presentati quattro tra i lungometraggi premiati a Locarno all’interno della rassegna “Frontiere – I Pardi del Festival del film Locarno a Milano”. Per tutti questi film, insomma, non è certo tempo di vacanza.
(Kevin Soar)
(Mattia Bertoldi) Beyond the Steppes
Locarno à Paris
Découvrez en exclusivité parisienne la reprise de la programmation du Festival del film Locarno
du 8 au 14 septembre 2010 aux MK2 Quai de Seine et Quai de Loire • • • • • • • •
Au fond des bois (Benoit Jacquot) Homme au bain (Christophe Honoré) Bas-Fonds (Isild Le Besco) La Lisière (Géraldine Bajard) Periferic (Bogdan George Apetri) Memory Lane (Mikhaël Hers) Le Directeur des ressources humaines (Eran Riklis) Le Vilain Petit Canard (Garri Bardine)
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Pardo News
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Le cinque parole-chiave per il Festival del Futuro A un passo dall’atto conclusivo, tempo di consuntivi, ma anche di rilanci verso l’immediato futuro del Festival. Il Direttore operativo Marco Cacciamognaga ha scelto per noi le cinque parole-chiave in grado di fare da bussola di riferimento per le prossime edizioni di una manifestazione capace di coniugare la fedeltà alla propria storia attraverso un continuo rinnovamento. Olivier Père “I risultati di quest’anno lo dimostrano ampiamente. Olivier è un grande Direttore artistico e sono sicuro che lo sarà anche per le prossime edizioni. Anche perché poche persone sanno unire come lui la forza individuale di una scelta cinematografica competente e coraggiosa alla disponibilità con cui si inserisce in un vero e proprio spirito di squadra” Sostenibilità “La via “ecologica” che abbiamo iniziato a percorrere con il Festival è soltanto l’incipit di un discorso e di una pratica
che vogliamo più robusti. D’altra parte, le gratifiche ricevute quest’anno, come il “myclimate neutral event” consegnatoci dal Consigliere federale Moritz Leuenberger, fanno piacere soprattutto nella misura in cui diventano degli sproni per allargare i margini del nostro impegno. Ulteriore diminuzione della carta, quindi, e un ricorso sempre più oculato alle nuove tecnologie. Il successo delle applicazioni iPad e iPhone ci fanno ben sperare che in un futuro questi supporti possano veicolare un numero sempre maggiore di informazioni.” Locarno Summer Academy “Un Festival che punta sul film giovane non poteva non trovare miglior pendant a livello formativo della nostra Locarno Summer Academy, realizzata grazie al sostegno della Ernst Göhner Stiftung (fino al 2010). Quest’anno, alla sua prima edizione, pensavamo di partire con numeri timidi in fatto di presenze e invece ci siamo dovuti subito ricredere. L’interesse è stato alto fin da subito e gli studenti sono arrivati da tutto il mondo. Nei prossimi tre anni contiamo di far crescere la nostra “accademia estiva” in modo da renderla un
appuntamento imprescindibile”. Industry Days “Anche questa era una scommessa che ora è diventata realtà. Inserire negli spazi del Festival del film Locarno una piattaforma di convergenza per gli operatori dell’industria cinematografica. Del resto, sappiamo tutti che rafforzare il rapporto che lega cinema e industry è la vera molla per far sì che si alimenti un cerchio virtuoso. E anche qui, per agevolare i lavori, uno dei nostri obiettivi potrebbe essere quello di digitalizzare la nostra video library.” Sinergie "Qualcosa si è fatto, molto si può fare. In attesa di avere la nostra Casa del Cinema, allacciare sinergie concrete e fattive con altre realtà presenti sul territorio locale e nazionale è un modo per raggruppare le forze e cercare di diminuire i conti, mettendo a frutto infrastrutture che possono essere condivise. L’unione fa la forza come dimostra l’impatto positivo di “Top Events of Switzerland”, associazione che raccoglie i più importanti avvenimenti culturali e sportivi sulla scena elvetica”. (Lorenzo Buccella)
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Young, promising, emerging and awarded 170,000 Swiss francs: this is the amount of the nine distinctions which were distributed at the Festival del film Locarno by the Swiss Society of the Authors (SSA) and the SUISA Foundation for music on Wednesday morning. The ceremony, organized in the Auditorium FEVI, awarded young emerging artists coming from Switzerland, Australia, Belgium and Germany. The cultural fund of SSA gave bursaries for the development of eight movies, four in the section dedicated to fiction (25,000 CHF each) and four in the Documentary section (15,000 CHF). In the first category, the bursaries went to Ursula Meier and Antoine Jaccoud for L’Enfant d’en Haut, Ivana Lalovic and Stefanie Veith for Sitting Next to Madonna, Denis Rabaglia for Kissing the Pope and Thomas Hess for Mario. In the section dedicated to the development of documentaries for cinema and television, the four prizes were won by Fabienne Abramovich and Michel Coulon (Serait-ce Possible?),
Bettina Schmid and Dieter Gränicher (Allein Grenzenlos Frei), Nicolas Humbert (Guerrilla Gardening) and Anja Kofmel (Chris the Swiss). Finally, The SUISA Foundation Prize for Music 2010, was assigned to a trio of Australian brothers: Lionel Vincent (producer), Nora (songwriter) and Diego Baldenweg (composer) won 10,000 CHF for the original music to the film 180° - Wenn deine Welt plötzlich Kopf steht, directed by Cihan Inan. (Mattia Bertoldi)
The SSA winners
Today the winner is: Sebastien Gerber The Baldenweg Brothers
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Vote for the film you like best. The winning film will receive the “Prix du Public UBS� at the awards ceremony on August 14, 2010 at the Piazza Grande. Make your choice and you might be a winner as well!