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Hitoshi Matsumoto

Pardo Live Partner


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Editorial | Day ten

News

Initials: CC Claudia Cardinale is one of the most beautiful women ever to appear on the screen. At 17, voted « the most beautiful Italian woman in Tunis », Claudia Cardinale soon attracted the attention of producers and the best Italian filmmakers. Her Mediterranean beauty (jet black hair, smouldering eyes, olive skin) destined her for roles as Sicilian girls, secretive, touchy, and desirable. It was Valerio Zurlini in La ragazza con la valigia (Girl with a Suitcase) who showed her ability as an actress, and revealed her incredible sensuality, her animal yet angelic beauty, wild and

News

Sfilata domenicale per il palmarès Tradizionale sfilata domenicale per le pellicole che andranno presto a comporre il palmarès di questa 64esima edizione. Sette proiezioni in due diverse sale dove (ri)vedere i film che più hanno colpito le diverse giurie pardate. Alla Sala il via è fissato alle 11 con i Pardini d’oro e d’argento, vale a dire i cortometraggi affermatisi nella sezione Pardi di domani, mentre alle 14 in punto sarà la volta del lungometraggio vincitore del Pardo d’oro. Alle 16.15, invece, spazio al Pardo d’argento per la migliore regia seguito due ore dopo dal Premio speciale della giuria. All’altra Sala, invece, sfileranno il Pardo miglior opera prima (alle 14), il Pardo d’oro Concorso Cineasti del presente (16.15) e il premio Ciné Cinéma Cineasti del Presente (ore 18.15).

seductive. Claudia Cardinale has the face of a Madonna, a dream body, a particularly erotic huskiness of voice. Luchino Visconti became her mentor made her name in Il Gattopardo. The way she frowns, slightly creasing her forehead, the way she pouts or busts out laughing at Tancrède’s jokes (he is played by Alain Delon) are unforgettable. The maestro featured her again in a more intimate film, the sublime Sandra in which she exhibited the proud beauty of an Etruscan goddess. Claudia even became an object of jealousy between the two Italian geniuses when Fellini « stole» the actress from Visconti for a sequence in Otto e mezzo, in which Claudia embodies the muse of the crisis-torn director played by Mastroianni, symbolising both grace and inspiration, in that immaculate white dress. We are delighted to present her with a Pardo alla carriera tonight on the Piazza Grande. (Olivier Père)

La conversazione con il pubblico con Claudia Cardinale il sabato 13 agosto è stata posticipata alle ore 11.00 al Forum.

Cinema e porte d’albergo Effetti da arte combinatoria o, più semplicemente, vite da grande cinema. Qualcosa che, sul banco locarnese, mischia le carte dei tarocchi come nel Castello dei destini incrociati di Italo Calvino. Perché, a ben guardare, c’è un grande gomitolo d’autore che intreccia i fili dei grandi ospiti venuti al Festival. Prendi l’ultimo dei Pardi alla carriera di quest’anno: lo svizzero Claude Goretta. È quasi un fil rouge. Non ha diretto soltanto l’altro Pardo alla carriera Bruno Ganz in La Provinciale (1981), ma anche Gérard Depardieu in Pas si méchant que ça (1975) e la premiata Isabelle Huppert in La Dentellière (1977). Isabelle Huppert, d‘altra parte, oltre a due film a fianco di Ganz (La storia vera della signora delle camelie e Retour à la bien-aimée), in quel gioiello del 1980 che è Loulou aveva già fatto coppia con Gérard Depardieu per la regia di Maurice Pialat. Discorso analogo per l’ombrello degli omaggi felliniani, sotto cui si sono avvicendate prima Magali Noël e poi Claudia Cardinale, ospite d’onore questa sera in Piazza Grande. Insomma, se i destini da grande cinema diventano le porte girevoli di un albergo, a Locarno è ovvio che tutto torni e s’incontri. (Lorenzo Buccella)

Photo of the day

(Mattia Bertoldi)

Takaaki Nomi

WE ARE PROUD TO HAVE BEEN THE WINGS OF THE FESTIVAL. –

In treno all’evento e prevendita alla stazione FFS.

Head of editorial team Lorenzo Buccella Graphic design Luca Spinosa Simon Smeraldi Writers Boris Sollazzo Massimo Benvegnù Jørn Rossing Jensen Mattia Bertoldi Jeremy Nicholls Mark Peranson Editorial assistant Sara Maccini Guest photographers Edo Bertoglio Piera Pizzelli Jade Mara (make up) Xavier Lambours

Photographers Ivana De Maria Fotofestival (Marco Abram, Massimo Pedrazzini, Sailas Vanetti) TiPress Advertising Arianna Cattaneo Publicitas Print Salvioni Arti Grafiche, Bellinzona


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Vogliono il programma completo. Tom: documentari, Roger: film d’azione, Anna: film d’amore

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Il gioco di parole è fin troppo semplice e scontato, perché si va dal Gattopardo al Pardo alla carriera… In realtà è un gioco divertente, perché mette un gancio tra due momenti belli. Il premio che mi attribuisce Locarno adesso e il film che più di tutti mi ha aperto le porte del mondo, facendomi arrivare notorietà e richieste di lavoro da molti paesi. Poi, va da sé, per me Il Gattopardo rappresenta anche l’incontro forgiante con un maestro come Luchino Visconti, con cui avevo già

ho sempre rifiutato le proposte che mi arrivavano. Poi, un giorno, durante una festa a Tunisi in cui si premiava la ragazza italiana più bella, io stavo lì ad aiutare mia madre, quando a un certo punto mi hanno costretto a salire sul palco. Non ero nemmeno iscritta al concorso, ma mi hanno messo addosso una fascia. Il premio consisteva in un viaggio alla Mostra di Venezia dove come primo film ho visto Le notti bianche. Allora Luchino Visconti era proprio nel suo destino. Anche se a dire il vero,

In 1963, I was blonde for Fellini and brunette for Visconti. They were rivals

Claudia Cardinale 5 questions to Un’attrice da sogno ma soprattutto un punto cardinale nel panorama e nella storia del cinema mondiale.

lavorato, anche se solo per una piccola parte in Rocco e i suoi fratelli. Il Gattopardo è del 1963, lo stesso anno di Otto e mezzo di Fellini. Due capolavori girati in simultanea, con un solo grande punto di contatto: la gara per avere lei come attrice… Quello è stato davvero un periodo indimenticabile per me, ma anche per tutto il cinema italiano. Comunque sì, è vero, dovevo fare la spola tra i set di quei due grandi film e questo ha fatto anche nascere una certa rivalità tra Fellini e Visconti. Uno mi voleva bionda, l’altro mora. I due erano veramente l’uno l’opposto dell’altro non solo per questo motivo. Con Luchino ogni cosa aveva una dimensione teatrale rigorosa, con Federico invece non esisteva nemmeno il copione, per cui ci si lasciava andare all’estro dell’improvvisazione. Un crocevia irripetibile per una persona come lei che è diventata attrice senza quasi volerlo… Sì, è vero, racconto sempre questo aneddoto. Da giovanissima ero una selvaggia e, può sembrare assurdo, ma

Today, the dream is appearing on TV. When I was young the great adventure was only cinema

il suo debutto italiano è avvenuto con Monicelli… Ah, Mario era una persona straordinario. Di un’intelligenza e di una memoria rare. Con lui ho esordito nei Soliti ignoti del 1958. Essendo nata in un protettorato francese, a quel tempo non parlavo ancora bene in italiano e non capivo tutto quello che dicevano sul set. Pensa che con tutto quel gesticolare mi sembrava tutti litigassero in continuazione… Debutto che si è subito trasformato in una strepitosa cavalcata di grandi autori: Zurlini, Bolognini, Germi, Leone… Ne ho parlato diverse volte a Cannes con Coppola, Scorsese, Woody Allen. Anche per loro il cinema italiano di quel periodo era come un miracolo, qualcosa che ha marcato un punto fermo nell’immaginario filmico mondiale. È inutile tentare confronti con la situazione del presente. Adesso il sogno comune è quello di far di tutto per apparire in televisione. Allora no, la grande avventura era solo il cinema. (Lorenzo Buccella)


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Programmi speciali

“Claudia è un oggetto che appare nello spazio...” Claudia Cardinale entra alla ribalta all’improvviso e per caso, scoperta da Pietro Notarianni (il “Cardinal Mazarino” di Franco Cristaldi), che abbagliato dalla sua giovinezza in una strada di Roma – dove si era appena trasferita da Tunisi – le propone la parte di Carmelina nei Soliti ignoti di Monicelli. È il 1958, e Claudia diventa rapidamente un’icona d’inconsueta bellezza: volto triangolare, le fossette, un labbro che si arriccia fino a quasi toccare la punta del naso. E soprattutto due occhi di un marrone scurissimo, profondi e al contempo luminosi, umili, maliziosi, corrucciati; una voce rauca, bassa – inizialmente un difetto da doppiare – che ne arricchisce l’originalità espressiva. Visconti (che già le aveva affidato una parte in Rocco e i suoi fratelli, e poi la vorrà in Vaghe stelle dell’Orsa e Gruppo di famiglia in un interno) e Fellini se la contenderanno in contemporanea per Il Gattopardo, e Otto e mezzo: un vero e proprio “protocollo diplomatico” ne regola la presenza sui due set a settimane alterne con l’obbligo di passare in continuazione da bionda a bruna. Lanciata come contraltare di Brigitte Bardot – “CC” contro “BB” – Claudia è il volto della “nouvelle vague all’italiana”: La ragazza con la valigia di Zurlini, La ragazza di Bube di Comencini, la fidanzata di Mastroianni nel Bell’Antonio di Bolognini. Sempre per Bolognini, nella Viaccia sarà la prostituta che fa impazzire il giovane Belmondo con la sua risata roca e le gambe fasciate da eccitanti calze a righe rosse e poi la provocante eroina di Senilità. Ma i suoi registi si chiamano anche Germi, Maselli, Pietrangeli, Damiani, e poi Blake Edwards, Richard Brooks, Sergio Leone, Ferreri, Bellocchio, fino alla serie di film realizzati con Pasquale Squitieri. Di lei, Alberto Moravia ha scritto: “Claudia è un oggetto che appare nello spazio. Quello che c’è da leggere in lei, sta scritto sulla sua persona, in maniera forse oscura ma certamente indecifrabile”. (Sergio Toffetti, Conservatore della Cineteca Nazionale di Roma e dell’Archivio Nazionale di Cinema d’Impresa di Ivrea)

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Piazza Grande

Piazza Grande

Samurai senza spada per principi senza sorriso Kanjuro Nomi è un samurai senza spada che si è rifiutato di combattere e ha abbandonato il proprio maestro. Ripudiato da tutti, erra miseramente lungo le strade con la figlia. Finito tra le mani di un signore dai desideri eccentrici, si ritrova costretto a raccogliere una sfida crudele. Ha trenta giorni di tempo per strappare un sorriso al volto malinconico di un piccolo principe, e questo al ritmo di un tentativo quotidiano, durante un periodo di festività. Se fallisce, sarà condannato a praticare il seppuku, ossia un suicidio rituale per sventramento tramite spada. Star della cultura pop giapponese grazie ai suoi spettacoli e programmi televisivi, ma anche a lungometraggi cinematografici dai soggetti allucinanti, Matsumoto è un’icona comica e un artista multimediale come il Giappone non ne conosceva dai tempi di Takeshi Kitano. Con Saya Zamurai, Matsumoto affronta uno dei generi più popolari e codificati del cinema giapponese, il film di samurai, regolarmente piegato a nuove variazioni postmoderne o neoclassiche. Matsumoto rimane fedele al proprio humour assurdo e al proprio gusto per la struttura a sketch, ma decide di adottare il registro del film per bambini, mettendo in scena una bella relazione tra padre e figlia, e perfino del melodramma, con un finale molto commovente. È inoltre la prima volta che Matsumoto non interpreta un proprio film, preferendo affidare il ruolo principale – il samurai senza spada – a un attore non professionista, Takaaki Nomi, scoperto nell’ambito di uno dei suoi programmi televisivi in cui si diverte a interagire con persone prese dalla strada. Apparentemente più classico delle due precedenti opere di Matsumoto, Saya Zamurai resta comunque un progetto folle sia nella concezione che nella realizzazione. Basti dire che durante i primi giorni di riprese Takaaki Nomi non sapeva di recitare in un film. (Olivier Père)

Saya Zamurai

Piazza Grande, il 12 | 8 | 2011, ore 21.30

Kelly and Minnelli in Technicolor Paris

An American in Paris is not the best of Vincente Minnelli’s musicals (The Band Wagon and The Pirate are better) but it is by far his best-known film. And one of the most famous in the history of cinema. This popularity with audiences has never waned since its triumphant release in 1951. It is difficult to resist the gleaming Technicolor, George Gershwin’s songs and the idealised depiction of Bohemian life in Paris. It was in Paris that Gene Kelly, the star of the film, discovered Leslie Caron, a dancer who had joined Roland Petit’s company the Ballets des ChampsElysées when she was sixteen. Thus began the young French woman’s Hollywood career, a highly promising beginning. She worked with Minnelli twice more, on Mademoiselle (a segment of the film The Story of Three Loves) and on Gigi (which won the Oscar for Best Film in 1958). Vincente Minnelli was born on February 28, 1903, in Chicago, to a family of showmen. He made his stage début when he was three and a half, and developed a passion for literature, painting and drawing at a very young age. He first worked as a window dresser for a major department store, then as a theatrical costume designer. His ambition took him to New York where he became artistic director at Radio City Music Hall, then a stage director. Dubbed « the Prince of Music Hall », Minnelli was then drawn to the siren call of Hollywood. After a false start in 1936, it was meeting producer Arthur Freed 1940 that kick-started his productive beginnings in the dream factory. Freed, the man who had revolutionised the musical, offered Minnelli a contract at MGM. His first feature was Cabin in the Sky (1943), and it was a hit. Meet Me in St. Louis (1944) inaugurated a long string of masterpieces. (O.P.)

An American in Paris

Piazza Grande, il 12 | 8 | 2011, ore 23.30

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Programmi speciali

Hitoshi Matsumoto: A Japanese Genius How was decided the Saya Zamurai concept and project as your third picture ? I have been thinking of having Seppuku (ritual suicide by disembowelment) as a motif for the film. Seppuku is a very unique culture of Japan and I have been giving a thought from time to time. With this theme in mind, and when the casting of Takaaki Nomi and Kazuo Takehara has been decided, the story began to grow.

When did you decide not to act in your own film, for the first time ? Actually there were sometimes I thought of not acting and to concentrate on directing. But last year, I had a surgery on my hip-joint which became a conclusive factor for not to act. Each film of yours invented its own form and way of shooting. What was new and original in Saya Zamurai, from the point of view of the script and the direction ? It is the fact that this film is shot where the main actor didn’t even know this was a film shooting. Perhaps it is hard to believe, but the main actor Takaaki Nomi was participating very passionately without any doubt and was totally devoting himself on the set. I think casting him was my biggest challenge.

Saya Zamurai is your most emotional and sentimental film, the ending is very moving: did you want to make more than a comedy, to surprise your fans and to enlarge your regular audience ? For my previous two films I had a feeling of “wanting to break (a concept of)film”, but this time, I had more consciousness of “film-likelynes”. If Dai Nipponjin and Shinboru were abstract paintings, I think Saya Zamurai will be a landscape painting. Your three films are all very unique and exceptional: where does your inspiration come from ? These ideas that I keep in stock maybe very few. My ideas and thought start to come when I decided to make film and the project meeting starts.For me, filmmaking is never something self-satisfaction, but “Service Spirit” which I always want to bring a surprise to audience. That is what it drives me. (Olivier Père)


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Piazza Grande

Il regista

Gomito a gomito, contro l’età

This Is How the Festival Ends – in a Geriatric Community

Abbiamo aperto il Festival con i giovani adolescenti di Super 8 e lo chiudiamo questa sera con i personaggi senior di Et si on vivait tous ensemble?, il che ha perfettamente senso. I protagonisti del film di Stéphane Robelin non incontrano nessun extra-terrestre, ma le loro avventure – tutte di natura quotidiana e legate ad amore, amicizia, malattia, desiderio e coraggio – non sono per questo meno insolite. Due coppie e uno scapolo, tutti amici di lunga data, stanno affrontando le devastazioni dell’età avanzata quando uno di loro suggerisce: “Che ne dite di vivere tutti insieme?”. Il loro nuovo stile di vita comunitario ha un effetto fortemente ringiovanente, ma porta in superficie anche vecchi segreti e provoca una serie di piccoli drammi. Stéphane Robelin rompe un tabù realizzando una comedy drama sui problemi che affliggono il processo di invecchiamento, che non sono sempre così divertenti: la paura della morte, ma soprattuttoil declino fisico, l’umiliazione, la solitudine e lo spettro delle case di riposo. Il film riesce nel suo intento perché non affonda nella malinconia, nel pathos o nella farsa, ma affronta il soggetto con un grande equilibrio a metà tra percettività e tatto, aiutato dall’entusiasmo e dalla perfetta sincronia di un cast di grandissimo livello: Jane Fonda (nel suo primo film in francese dai tempi di Tout va bien di Godard e Gorin) è sposata con Pierre Richard, Guy Bedos con Geraldine Chaplin mentre Claude Rich interpreta un vivace e auto-illusorio Casanova. Il gruppo include anche Daniel Brühl, uno studente di etnologia che sta scrivendo una tesi sull’invecchiamento. Questo imponente cast apporta una grande dose di fascino e sentimento a un film che si rivolge tanto ai giovani (che un giorno diventeranno anziani) quanto alle persone di età più avanzata.

French director Stéphane Robelin’s second feature, Et si on vivait tous ensemble?, was five years in the making – one of the reasons was conflicting dairies of his five leading actors: Guy Bedos, Geraldine Chaplin, Jane Fonda, Claude Rich and Pierre Richard all had busy agendas. ”I always wanted to make an ensemble film with legendary actors we all admire, in a story of family and friendship – and although I prefer to write a character with a special actor in mind, I must admit that the cast changed several times due to availability,” explained Robelin, who was 35 when he instigated the project. ”Also I was interested in exploring a social issue which had rarely been considered – the dependency of the elderly. I remember my own grandparents did not really know what to do when the health of my great-grandparents was on the decline. The film should be looking for solutions rather than posing problems.” Robelin’s five characters are lifelong friends, but very different: Claude has always adored women, but never lived with one; now his heart is too weak for sex. Jeanne is a feminist, trying to conceal a serious disease, and married to Albert, a bon vivant who has not realised his memory plays tricks on him. Annie and Jean are an unlikely couple, she a conventional bourgeoise who wants a swimming pool to win back her grandchildren, her husband a political activist too frail to commit. Instead of looking forward a retirement home, they decide to live in the same house with their memories, secrets, and hidden desires. Not much action, no violence, no aliens, no hiphop – a closing film for young audiences? ”Well, life in the little community is both tragic and comic, and in the end very funny. I have been surprised at young people’s reaction to the film – they have been moved, probably because they know some of it all too well,” Robelin concluded. (Jørn Rossing Jensen)

(Olivier Père)

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13 | 8 | 2011 Events

Spazio Cinema

10.00 Forum – Pardo alla carriera

Conversation with Claudia Cardinale Hosted by Sergio Toffetti

L’altra Sala

Independent Juries Awards Ceremony Spazio Cinema

Films

La Sala

L’altra Sala

09.00

Camelia

El árbol de las fresas

Romania · 2011 · Beta digital · Color · 15’ · o.v. Romanian · Subt. English, French

Rialto 3

Concorso internazionale

Ex-Rex

Projet Corrida – Corrida, uno sguardo di René Burri

Rialto 2

Premi speciali: Isabelle Huppert

La Pianiste

Austria/France/Germany · 2001 · 35 mm · Color · 131’ · o.v. French/German · Subt. English Dir.: Michael Haneke This film features scenes that could shock the sensitivity of some viewers.

Programmi speciali: Pardo alla carriera Claude Goretta

La Dentellière

Dir.: Claude Goretta

Ex-Rex

Retrospettiva Vincente Minnelli

Gigi

Kursaal

Sack Barrow  United Kingdom · 2011 · Beta digital · Color · 21’ · o.v. English · Subt. French

Dir.: Vincente Minnelli

Concorso internazionale

Auditorium fevi

Fuori concorso

Gotthard Schuh.

Appellations Suisse

Dir.: Ben Rivers Boxing in the Philippine Islands

Satte Farben vor Schwarz  Switzerland/Switzerland/Germany/ Germany · 2010 · 35 mm · Color · 85’ · o.v. German · Subt. French

Philippines · 2011 · Beta digital · Black and White · 6’ · No dialogue Dir.: Raya Martin The Cloud of Unknowing  Singapore · 2011 · DCP · Color · 28’ · No dialogue

Dir.: Sophie Heldman

Dir.: Tzu Nyen Ho

Una visione sensuale del mondo.  Switzerland · 2011 · DCP · Color · 94’ · o.v. Italian/Swiss-German/Balinese · Subt. English Dir.: Villi Hermann

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Pardi di domani

Corti d’artista

USA · 1958 · 35 mm · Color · 115’ · o.v. English · Subt. Spanish

Dir.: Julia Loktev

Rialto 1

France/Switzerland/ ex Federal Republic of Germany (FRG) · 1977 · DCP · Color · 105’ · o.v. French

Retrospettiva Vincente Minnelli

USA/Germany · 2011 · 35 mm · Color · 113’ · o.v. English · Subt. French

Dir.: Nariman Turebayev

Dir.: Marco D’Anna Kursaal

11.00 Rialto 1

Kazakhstan · 2011 · DCP · Color · 101’ · o.v. Russian/Kazakh · Subt. English

Switzerland · 2011 · Beta digital · Color · 9’ · o.v. Spanish · Subt. French, English

The Sandpiper

(Sunny Days)

Dir.: Marco D’Anna, René Burri

Dir.: Gianluca De Serio, Massimiliano De Serio

The Loneliest Planet

Concorso Cineasti del presente

Solnetchniye dni

Projet Corrida – 5:30

Dir.: Vincente Minnelli

Rialto 2

Switzerland · 2011 · Beta digital · Color and Black and White · 10’ · o.v. French · Subt. English

Italy/Romania · 2011 · 35 mm · Color · 100’ · o.v. Italian/Romanian · Subt. English, Italian

USA · 1965 · 35 mm · Color · 117’ · o.v. English · Subt. German, French

Dir.: Katsuya Tomita

France · 2011 · DCP · Black and White · 36’ · o.v. French · Subt. English, Italian Dir.: Sophie Letourneur

Concorso internazionale

Japan · 2011 · 35 mm · Color · 167’ · o.v. Japanese/Portuguese/Thai · Subt. English, French

Dir.: Marian Crisan

Sette opere di misericordia

La Sala

Saudade

Le Marin masqué

Canada · 2011 · DCP · Color · 71’ · o.v. Spanish · Subt. French

Dir.: João Pedro Rodrigues, João Rui Guerra da Mata

First feaure

Dir.: Simone Rapisarda Casanova

14.00

Portugal · 2011 · DCP · Color · 30’ · No dialogue

Concorso Cineasti del presente

Concorso Cineasti del presente

Dir.: Vikramaditya Motwane

Pardi di domani

Corti d’autore

Open Doors Screenings

Udaan

India · 2010 · 35 mm · Color · 138’ · o.v. Hindi · Subt. English

Dir.: Louis Garrel

Dir.: Gonçalo Tocha Rialto 2

L’altra Sala

France · 2011 · DCP · Color · 17’ · o.v. French · Subt. English, Italian

Alvorada vermelha

Portugal · 2011 · Beta digital · Color · 180’ · o.v. Portuguese · Subt. English, French

La Règle de trois

Ecumenical Prize, FIPRESCI Prize, CICAE Prix Art & Essai, Junior Jury Awards, FICC/ IFFS Prize, SRG SSR Idée suisse/Semaine de la critique Prize, Pardi di domani Parallel Awards

É na terra não é na lua

Pardi di domani

Corti d’autore

16.30

13.30

11.00

Ex-Rex

Retrospettiva Vincente Minnelli

The Cobweb

USA · 1955 · 35 mm · Color · 123’ · o.v. English · Subt. German, French Dir.: Vincente Minnelli


13

16.15

L’altra Sala

Programmi speciali: Pardo alla carriera Claude Goretta

La Provinciale

18.30

Rialto 2

21.00

Concorso internazionale

(Last Days in Jerusalem)

Domingo Violeta

Tanathur

France/Switzerland · 1980 · 35 mm · Color · 111’ · o.v. French · Subt. German

L’altra Sala

Israel/France/Germany/Palestine · 2011 · DCP · Color · 81’ · o.v. Arabic/Hebrew · Subt. French

Dir.: Claude Goretta

Dir.: Tawfik Abu Wael

L’altra Sala

Ecuador · 2010 · Beta digital · Color · 18’ · o.v. Spanish · Subt. English, French Dir.: Ana Cristina Barragán Rauschgift

Fuori concorso

Germany · 2011 · Beta digital · Color · 23’ · o.v. German/Italian/French · Subt. English, French

1 due 100 officine  Switzerland · 2011 · DCP · Color · 75’ · o.v. Italian · Subt. French Dir.: Danilo Catti

Pardi di domani

Concorso internazionale 6

Dir.: Peter Baranowski Ringo  USA · 2011 · Beta digital · Color · 14’ · o.v. English · Subt. French, Italian Dir.: Yaara Sumeruk

Rialto 2

Concorso internazionale

Vol spécial

Switzerland · 2011 · 35 mm · Color · 103’ · o.v. French · Subt. French, English Dir.: Fernand Melgar Auditorium fevi

Retrospettiva Vincente Minnelli

Introduced by Lionel Baier

Rialto 1

Louis Garrel – Concorso internazionale Jury

Mes copains

The 4 Horsemen of the

Ex-Rex

Jamgyr  (The Song of the Rain) United Kingdom/Kyrgyzstan · 2011 · DCP · Color · 17’ · o.v. Kyrgyz · Subt. English, French

France · 2008 · 35 mm · Color · 26’ · o.v. French · Subt. English

Apocalypse  USA · 1962 · 35 mm · Color · 153’ · o.v. English · Subt. French

Programmi speciali: I film delle giurie

Dir.: Louis Garrel

Petit Tailleur

Dir.: Vincente Minnelli

France · 2010 · DCP · Black and White · 46’ · o.v. French · Subt. English

16.30

Dir.: Louis Garrel

Dir.: Aygul Bakanova The Balcony Affair  Canada · 2011 · DCP · Color · 19’ · o.v. English/Romanian · Subt. French, English Dir.: Jamie Cussen

Retrospettiva Vincente Minnelli

Two Weeks in Another Town

21.00

USA · 1962 · 35 mm · Color · 107’ · o.v. English · Subt. French

Piazza Grande

Dir.: Vincente Minnelli Auditorium fevi

Followed by

Concorso internazionale

Crulic – drumul spre dincolo

Dir.: Anca Damian

Dir.: Stéphane Robelin

La Sala

Kursaal

USA · 1960 · 35 mm · Color · 150’ · o.v. English · Subt. French

Concorso internazionale

Terri

USA · 2011 · 35 mm · Color · 105’ · o.v. English · Subt. French, Italian Dir.: Azazel Jacobs

Ex-Rex

21.30

Retrospettiva Vincente Minnelli

Home from the Hill

18.00

Et si on vivait tous ensemble?  France/Germany · 2011 · DCP · Color · 96’ · o.v. French · Subt. English, German

(Crulic – The Path to Beyond) Romania/Poland · 2011 · 35 mm · Color and Black and White · 72’ · o.v. Romanian/English · Subt. French, English

Pardo alla carriera to Claude Goretta, Official Awards Ceremony

Rialto 1

Appellations Suisse

180°

Dir.: Vincente Minnelli

Switzerland · 2010 · 35 mm · Color · 93’ · o.v. Swiss-German · Subt. English

19.00

Dir.: Cihan Inan

Open Doors: Satyajit Ray

Charulata

(The Lonely Wife) India · 1964 · 35 mm · Black and White · 117’ · o.v. Bengali/English · Subt. English Dir.: Satyajit Ray

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Programmi speciali

Claude’s Apple At the end of every single interview, just before I left his apartment in Geneva, Claude Goretta still offered me an apple. He came along with a quick hand movement towards the fruit basket that stood on the table of the living room. The red skin of the calvilles brillantes under the threat of a hot spring sun, it made me think of a Vermeer’s dead nature that gave Claude worries. It was nice to see the aged hand of Goretta reaching for that static apple. There never was a relation with this object, like the will of a filmmaker could be enough to transform a fruit in a young Russian girl. Like a film named La Dentellière, the apple will no longer be the discord sign but the sign of reconciliation of the Creator with his creature, the incarnation in Isabelle Huppert of the beauty that binds them. The invitation to pick up a fruit is another way to say that world is ready to be desired, and that it is our duty – as filmmakers – to take over, to elaborate it in order to make it photosensitive.

What we are celebrating this year in Locarno is Claude Goretta’s deeds, the movement of his hand or, rather, the desire which implies this movement and shows the only worthful truth: the truth of sentiments. In this context, L’Invitation and La Dentellière – scheduled this year

at the Festival del film Locarno – are two movies where truth becomes as palpable as an apple painted by Vermeer. (Lionel Baier, director of Bon vent Claude Goretta)

La Dentellière

La Sala, il 13 | 8 | 2011, ore 11.00

Bar Magnolia – Spazio RSI

Bistrot Teatro Paravento

Fashion 2Shé

LaSuiteDuFestival

La Rotonda del Festival

Enjoy Beach – Lido Locarno

Oasi Casablanca

Max Way

Seven Sealounge

Teatro La Cambusa


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Spielen und gewinnen beim TELETEXT-Wettbewerb

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Offizieller Kommunikationspartner


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News

The Critics’ Verdict: What’s Your Locarno 64o Favorite of All? Christian Jungen NZZ am Sonntag, Svizzera Vol spécial di Fernand Melgar Un film dalla forza umanitaria straordinaria, perché dà parola e visibilità a chi sta ai margini della società.

Philippe Azoury Libération, Francia Saudade di Katsuya Tomita Un film che fa tornare alla ribalta il cinema giapponese, con un ritratto capace di mettere insieme immigrazione, musica e gioventù.

Maurizio Porro Corriere della Sera, Italia Le Havre di Aki Kaurismäki Aki in versione stato di grazia. Più che mistico, civile e utopistico . Isabel Stevens Sight & Sound, UK Abrir puertas y ventanas by Milagros Mumenthaler

Nice pace, great cinematography, I loved the relationship and interaction between sisters. Mariarosa Mancuso Il Foglio, Italia L’Art d’aimer di Emmanuel Mouret Un incanto: un po’ Rohmer, ma molto più divertente e perfido.

Günter H. Jekubzik Film-dienst, Germany Saya Zamurai by Hitoshi Matsumoto Touching, human, most original comedy-tragic film, amazingly original.

Marco Zucchi RSI, Svizzera The Loneliest Planet di Julia Loktev Esperienza fantastica: perdersi nelle montagne georgiane ascoltando barzellette sui cinesi. Jacques Mandelbaum Le Monde, Francia Sport de filles di Patricia Mazuy Intelligente, ambizioso e popolare: una sintesi ideale.

Eric Kohn IndieWire, USA El estudiante by Santiago Mitre If I really should choose only one movie, my taste leads me to El estudiante. Rüdiger Suchsland Frankfurter Allgemeine Zeitung, Germany Papirosen by Gaston Solnicki It tells an emotional story in an intellectual way, without losing the emotion.

Neil Young Hollywood Reporter, USA Le Havre by Aki Kaurismäki A Franco-Finnish fable of liberty, equality and fraternity that reminds us that, no matter what nasty winds may blow, there will always be safe harbours. Antoine Duplan Le Temps, Svizzera Vol spécial di Fernand Melgar Connesso alla realtà politica attuale.

Jean Marc Lalanne Les Inrockuptibles, Francia Alvorada vermelha

di Joao Rui Guerra da Mata e Joao Pedro Rodrigues

Ho amato questo Corto d’autore nei Pardi di domani per la sua straordinaria capacita’ di mescolare crude scene documentaristiche di mattanza di pesci con la dolcezza di immagini oniriche in memoria di Jane Russell.

Peter Shepotinnik Kinescope, Russia Crulic – drumul spre dincolo by Anca Damian Exploitation of a difficult but very strong subject, a rare example of a poetic piece of art.

Ronald Simons Schokkend Nieuws, Netherlands Attack the Block by Joe Cornish Exciting! Great genre cinema at its best! Francisco Ferreira L’expresso, Portogallo Saudade di Katsuya Tomita Nessun dubbio: il mio film preferito. Cristina Piccino il manifesto, Italia The Loneliest Planet di Julia Loktev Grandi idee e grande forza cinematografica.


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Afterhours h 10.32 12 | 8, Sea Kumeda, attrice di Saya Zamurai

h 19.09 4 | 8, Un’attrice... Vincente

h 10.28 12 | 8, Ai Ozake, attrice di Saudade

h 12.14 12 | 8, Katsuya Tomita, regista di Saudade

h 10.26 12 | 8, Paweena Deejai, attrice di Saudade

h 11.30 12 | 8, Claudia Cardinale, Pardo alla carriera


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h 10.39 12 | 8, Hitoshi Matsumoto, regista di Saya Zamurai

h 12.16 12 | 8, Gonçalo Tocha, regista di É na terra ñao é na lua

h 21.27 11 | 8, Bruno Ganz, Pardo alla carriera


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Industry Days

Locarno Market – Zero Problem

For the second year unspooling all films in the two competitions – Concorso internazionale, Concorso Cineasti del presente – on a tight three-day schedule between August 6-8, the Industry Days of the Festival del film Locarno has found its right formula, per head of the market section, Nadia Dresti. ”We have only had positive reactions from the industry, not only to the industry screenings, but to the whole package of events addressing various sides of production, distribution and exhibition,” she explained. ”As a whole we registered an increasing number of participants, totalling 951 film professionals, including 251 buyers.

”An average of 40 buyers attended the industry screenings in our 100-seat theatre – most of them specialising in auteur films, they seem to appreciate the new profile of the festival. Still there were also clients for more commercial product, among others the Norwegian thriller, Headhunters. ”Our first Carte blanche programme, focusing on the Colombian industry in collaboration with Proimagenes Colombia, where eight Colombian producers presented their films in postproduction to sales agents and festival programmers, was well received. We will definitely issue Carte blanche to a new country next year. ”The Open Doors production lab is now an established institution in the festival; this year devoted to non-Bollywood Indian cinema, the section included 12 projects at different stages of production. 70 producers entered by the Open Doors, with 434 meetings on the time-table,” she concluded. During this year’s festival Dresti was named Parmigiani Woman of Exception Switzerland – the first recipient of the

News

Una Locarno da bere Se avete degustato un vino che vi è rimasto nel cuore e di cui sentite ancora la sensazione sulle labbra, magari a una delle feste o degli incontri del festival, sappiate che è nato dalle viti del Ticino. “Il Festival è una magnifica opportunità per mostrare i nostri prodotti di assoluta eccellenza – sottolinea Francesco Tettamanti, direttore di Ticinowine – come dimostrano i diversi riconoscimenti ricevuti nei concorsi nazionali e internazionali. Lo è perchè il Festival del film Locarno parla al mondo,

ed è la nostra stessa ambizione. Ecco perché ne accompagnamo volentieri gli eventi con i nostri vini. E questo piacere lo scopriamo sempre ricambiato in chi li assaggia”. Un modo per raccontare la propria terra, attraverso la sua linfa vitale. “L’associazione fa capo a un ufficio interprofessionale che si occupa di tutta la filiera produttiva. Questo tipo di promozione è un modo per prendere tra le mani il nostro futuro, in un momento in cui tutta l’economia (e quella vinicola non fa eccezione) è in crisi. Ed è grazie alla qualità e all’attenzione con cui lavoriamo che il Ticino può dire di essere in controtendenza, 100 in questo campo”. Prosit.

honorary distinction in the film industry. Having started her career in cinema at the Festival del film Locarno in 1984, she set up her own company, Zero Problem, specialising in PR, press and promotion. Using her experience from the European Film Market in Berlin and Marché du Film in Cannes, she instigated the Industry Office in Locarno to service the requirements of the film industry. The director of the section for 12 years, she returned to her native city in 2006 to be appointed Delegate of Artistic Direction for the festival. (Jørn Rossing Jensen)

News

Per una fame... da Pardi Non ci stupirebbe scoprire che quel buongustaio di Jon Favreau si sia fermato, magari di nascosto, al Bar Spazio Cinema Forum il giorno in cui, insieme a Ford, Craig e la Wilde, ha incontrato il pubblico al Forum. Lo immaginiamo addentare un panino o assaggiare le specialità ticinesi. “Servizio veloce e ottima qualità sono le nostre caratteristiche – afferma orgogliosamente Giuseppe Lupi, gestore dello spazio e presidente del Gastro Lago Maggiore Valli, sezione di Gastro Ticino, la più grande associazione padronale alberghiera ed esercentesca del Canton Ticino –. Siamo un punto di passaggio che rende migliore la vita dei festivalieri”. Agile e appetitoso, il Bar è anche vetrina della regione e riferimento del Festival. “Ieri abbiamo avuto con noi le autorità istituzionali, sabato pomeriggio le giurie”. Ma va fiero, Lupi, soprattutto dei momenti di relax e gusto che dà a tutti nei frenetici ritmi festivalieri. (B.S.)

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News

News

Un lungo viaggio settembrino

Destination Paris

Una tournée settembrina lunga 11 giorni che toccherà Roma, Milano e Lugano. Ecco la seconda vita delle pellicole del Festival del film Locarno, protagoniste di rassegne che travalicano i confini della manifestazione pardata. La prima tappa toccherà la capitale del Belpaese, sotto l’egidia della rassegna “I Grandi Festival... Da Locarno a Roma”, organizzata da Anec Lazio dal 6 all’11 settembre in Piazza Vittorio. Come nella commedia di Harold Ramis, poi, a questi ambasciatori di celluloide toccherà sdoppiarsi... in due, perché dall’8 all’11 settembre si terrà anche “Le vie del cinema. I film di Locarno a Milano” tra il cinema Apollo e l’Arena Umanitaria, grazie al lavoro di Agis lombarda. Infine, pochi giorni dopo e qualche chilometro più a nord, sarà la volta della “Via dei Pardi” di Lugano che, giunta alla sua decima edizione, coprirà un periodo di tre giorni da giovedì 15 a sabato 17 settembre al Cinema Cittadella 2000 in Corso Elvezia 35. (Mattia Bertoldi)

V11_Ins_pardo news-a:V11

To Paris with love. A great selection of movies presented at the Festival del film Locarno will soon leave the waves of the Lake Maggiore to ride the river waters of the Seine. The Centre Culturel Suisse of the Ville Lumière (in rue des FrancsBourgeois 38), in fact, will schedule a three days of projections – from 21st to 23rd September – with a special focus on the young artists who have presented a short movie at the Festival. The event is subdivided in three soirées: on Wednesday 21st (from 2 p.m. until a series of movies from the 01.08.2011 midnight) 19:52 Uhr Seite 1

OCTOBER 20 – NOVEMBER 2, 2011 www.viennale.at

Locarno Palmarès 2011 will be screened, while the next day the Artistic Director Olivier Père will propose a selection from the official program of the Festival. The last, day finally, will be the time of the young Swiss filmmakers with the screening of the Palmarès from the Concorso nazionale and internazionale of the section Pardi di domani. The official program will be published on the website of the Centre Culturel Suisse on 1st September: http://www.ccsparis.com. (M.B.)


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Tomorrow’s Star

Photo by Edo Bertoglio

The future? No time to think about it! I am shooting right now in Locarno Piazza Grande with my friends. — Sophie Letourneur, director


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Commedie come «Tutti pazzi per Mary» con Ben Stiller e Cameron Diaz favoriscono sensibilmente l’irrorazione sanguigna. Storie tragiche come il film di Spielberg «Salvate il soldato Ryan» la influenzano invece negativamente. (Heart Journal)

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Finché l’abilità e la passione non condurranno al successo. E sapranno entusiasmarvi. Finché idee illuminanti e professionalità non daranno vita a opere straordinarie. Finché la stima non lascerà spazio all’entusiasmo. Finché non vivrete eventi culturali di altissimo livello come il Festival del film Locarno, che da trent’anni sosteniamo in qualità di partner. Finché non sarete convinti della validità del nostro impegno, di una cosa potete essere certi:

Non ci fermeremo www.ubs.com/sponsoring Foto: www.fotofestival.ch. © UBS 2011. Tutti i diritti riservati.


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