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Leos Carax Pardo d’onore Swisscom

Pardo Live Partner


Bend it like Beckham | Vincitore del Prix du Public UBS nel 2002 | Gurinder Chadha, regista

La giuria siete voi. Aggiudicate il premio, vincete un premio in Piazza Grande. www.pardo.ch/ubs


Pardo Live

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Editorial | Day three

News

Leos the Last I am both moved and honoured to greet today one of the greatest filmmakers in world cinema today to Locarno. Boy Meets Girl and Mauvais sang remain the most challenging aesthetic manifestoes of the 80s, Les Amants du Pont­Neuf is an extraordinarily ambitious dream of poetic cinema while Pola X X, stunning in its beauty, sincerity and scope, is, for me, Leos Carax’s masterpiece. As for Holy Motors, clearly already the best film of the year, it is a dazzling exploration, a declaration of love to women and machines, an ode to « the beauty of the gesture », that combines life and cinema with emotion and breathtaking vision, a generous embrace of both the very origins of cinema and its uncertain future. Carax is a child of the cinema, the eternal young man despite so many years not making films, torn between mourning, memories, a melancholy countered by an

extraordinary energy and the pleasure of creating poetry through sound and image. Holy Motors is a real artist’s B movie, a creation unparalleled in world cinema, Carax’s finest film, alongside Pola X but in a totally different register: that of the cinematic daydream, free from classical narrative conventions. The film, which invents its own forms, is an allegory from start to finish, in the guise of a journey through a man’s life as well as being a journey through the filmmaker’s entire body of work. This man and this filmmaker, is, of course, Leos Carax himself. But Holy Motors goes beyond the autobiographical: it is, above all, a universal film about life and cinema, time and image. (Olivier Père)

Photo of the day

Il cliché spogliato a testa in giù I corpi esibiti che si spogliano, ma stavolta declinati al maschile davanti a folle di donne assatanate (Magic Mike). Un autore che inventa una donnapersonaggio dei sogni ma la tiene comicamente al guinzaglio egoistico della sua crudeltà (Ruby Sparks). Un testacoda che non vale solo per i film della Piazza di stasera, ma anche per tanti di quelli passati nel Concorso internazionale: i luoghi comuni della Svizzera che tornano indietro come boomerang satirici (Image Problem), l’amore romantico che al primo incidente trascolora in un horror mannaro ((Jack and Diane). Il buon vecchio Hitchcock diceva che, per raccontare una buona storia, si può tranquillamente partire dai cliché, ma l’importante è non arrivare ai cliché. Ancor meglio, quindi, se lo stereotipo viene capottato per liberare tutta l’energia narrativa che spiazza consuetudini e aspettative. Una piroetta che, come dimostrato in questi primi tre giorni festivalieri, funziona sia nel sabotaggio interno di una convenzione, sia in quello scavallamento ibrido dei generi che sembra sempre di più una marca di quella sensibilità contemporanea, così ben rappresentata nella Locarno di Olivier Père. (Lorenzo Buccella)

News

Kylie in Piazza

Il Divo e il Direttore

The arrivals of the day, thanks to SWISS

Stephan Haupt, director Arthur Dupont, actor Isolda Dychauk, actress Eloy Enciso, director Toby Jones, actor Ornella Muti, actress

Andreas Pfiffner, director François Pirot, director Peter Strickland, director Krzysztof Zanussi, director Idrissa Ouédraogo, director Joel Potrykus, director

In treno all’evento e prevendita alla stazione FFS.

Kylie Minogue. Uno di quei nomi a cui non devi accostare aggettivi o ruoli. Popstar, la definiscono alcuni, ma diva, forse, è piú appropriato per chi, appena avvicinatasi al cinema, ha già lasciato la sua impronta. A Locarno l’avete già vista poche ore fa, alle 16.15 a La Sala, in Holy Motors e la potrete recuperare domani, alle 18.30 al Palavideo, con Jack and Diane (per molti il suo bacio è la ciliegina sulla torta di un film ben fatto). Ma se vorrete afferrarne tutto il carisma e la sensualità, la potrete ammirare in Piazza Grande durante la consegna del Pardo d’onore Swisscom al maestro Leos Carax, anche lui concessosi generosamente in una conversazione con il pubblico allo Spazio Cinema già cult (immagini e parole dell’incontro le trovate su www.pardolive.ch). (Boris Sollazzo)


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Vogliamo tutto il meglio del cinema. Tom, Anna, Roger: appassionati di cinema

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Leos Carax Focus

Leos Carax, il ragazzo prodigio, il figlio maledetto della Nouvelle Vague. Uno che ti costringe a prendere parte, non ti permette mai di rimanere indifferente, fin dal suo primo film, girato a 23 anni, Boy Meets Girl, che verrà proiettato nella retrospettiva completa che accompagna il Pardo d’onore Swisscom che il Festival del film Locarno ha deciso di assegnargli. Fin da allora questo regista che è anche uomo di penna, come critico, sceneggiatore e scrittore, ha sparigliato le carte, ha saputo scivolare sulla tradizione, ignorandola e rompendone gli schemi. Questo splendido 52enne sa giocare con il mezzo cinematografico con la stessa abilità di un prestigiatore, con la stessa sfrontatezza con cui nasconde i suoi nomi di battesimo, Alex Oscar (il cognome è Dupont), anagrammandoli in Leos Carax. Rivette definí il suo Pola X, nel 1999, il piú bel film degli ultimi dieci anni, e a Cannes, nel maggio scorso, in tanti hanno gridato al capolavoro per il suo gran ritorno

Leos Carax

Holy Motors (2012) con Holy Motors. Anche altri hanno urlato, irritati, e c’è da giurare che il cineasta francese abbia goduto piú della loro incomprensione che degli elogi. Vuole dividere Carax, vuole proporre e a volte imporre quello sguardo tenace e ibrido – forse anche per quelle origini americane, da parte di madre – che lo fece passare dall’esordio ispirato a Cocteau e Godard, in un bianco nero acido e un po’ delirante, a un thriller pop come Mauvais sang, nel 1986. Due opere legate dall’amore – quello nato e morto nello stesso momento di Boy Meets Girl, quello fisico che uccide se non accompagnato dal sentimento dell’opera seconda – ma figlie di uno stile multiforme. Da Mauvais sang si porta dietro Juliette Binoche e Denis Lavant, suo attore feticcio e alter ego fin dal primo lungometraggio, per Les Amants du Pont­Neuf Pont­Neuf. Ancora amore al centro di un racconto ambizioso anche produttivamente, ancora sentimenti forti e precari che popolano un cinema deciso e fantasioso: qui, a far da padrone, è la storia tra due ambulanti. Arriverà poi

il già citato Pola X in cui rinuncia, per la prima e unica volta, alla faccia inconfondibile di Lavant per il compianto Guillaume Depardieu e dove si diverte a giocare con la parola, prima che con l’immagine: il titolo è l’acronimo di Pierre ou les ambiguités, novella sull’incesto di Henry Melville, a cui aggiungere la X come numero romano, a indicare la decima stesura della sceneggiatura usata sul set. Un dramma romantico, in una coerenza narrativa ed emotiva che fa da collante a un’estetica

Les Amants du Pont­Neuf (1991)

O f f i c i a l W at c h Pa r t n e r

in costante sviluppo, sempre alla ricerca di sperimentazione e novità. Dalla cinefilia dei primi film osannati dalla critica alla complessità anche scenografica di quelli seguenti, Leos sembra aver seguito una sola strada: la sua, che mai e mal coincideva con quella di chi l’ha osannato o contestato. La sua mente è lucida e selvaggia al tempo stesso, come la sua arte, un brillante esempio di creatività e originalità. (Boris Sollazzo)

Merde (2008)


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You probably still remember your last visit to Locarno? As if we could ever forget it. It was amazing, Piazza Grande is such a beautiful setting – all the buildings were lit up, the audience was fantastic, and there were subtitles both in French and German. And it was the beginning of a beautiful voyage for the film. We are very proud to back, although with a very different movie.

Non dimenticheremo mai Locarno. La presentazione di Little Miss Sunshine sei anni fa è stata un’avventura eccezionale

When you work, are you one of these rare married couples who never disagree? We disagree all at the time, but at home. We have to prepare more than many directors, so that when we arrive on the set we know exactly what we want – we have one vision that we stick to. It was no problem that our lead actors (Kazan, Dano) were also a couple, on the contrary – if they hadn’t been, they would probably fall in love, or break up. The film was a labour of love we all cared much about, and since we shot it in 30 days, each day was very intense. There was no time for arguing, so we kept all the drama before the cameras.

Jonathan Dayton and Valerie Faris 5 questions to The US directors who began their careers on MTV and launched their first feature, Little Miss Sunshine, on the Piazza Grande six years ago, are back with Ruby Sparks, an author’s character who comes to life

Afterwards you must have received plenty of offers to make your next film. Why wait for so long? Films take time, and good films take more times. The creative process doesn’t get any easier, even though you have made a real success. It wasn’t a writer’s block, you get more offers, expectations are higher, we did a lot of development, worked with writers, but for some reasons the films never happened. Then came Ruby Sparks – what was so special about that project? We were very excited to work with Paul Dano again – he was the teenage son in Little Miss Sunshine – and also Zoe Kazan, who is not only an excellent actress, but also a good writer. We loved her style, there is a lot of substance to it, and also the issues she raises in addition to telling a good story, both about relationships and the creative process.

Tra di noi si litiga solo a casa. Sul set mai, perché lí arriviamo sempre preparati. Per Ruby Sparks le riprese sono durate trenta giorni

Will we have to wait another six years for your next? Most certainly not. We have a substantial backlog from the last years of work, and some of the projects might still happen. They are all very different, but they will have our sensibility. ((Jørn Rossing Jensen)


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Piazza Grande

Piazza Grande

La favola di un’invenzione che si fa donna

Un giovane scrittore inventa un personaggio di donna fuori dal comune. Innamoratosi di questa creatura di carta, non crede ai propri occhi quando essa prende vita. Ruby Sparks rientra nel genere fecondo della commedia romantica fantastica, così com’è stata modellata ed esplorata da vari registi americani contemporanei, da Woody Allen (La rosa purpurea del Cairo, 1985) a Michel Gondry e Charlie Kaufman (Se mi lasci ti cancello, 2004). Dopo il trionfo del cinema indipendente (Little Miss Sunshine, 2006, anch’esso proiettato in Piazza Grande), Jonathan Dayton e Valerie Faris si sono presi il tempo di elaborare un film del tutto originale e diverso dal precedente; un lavoro che attinge senz’altro alla loro esperienza privata e la problematizza in modo malizioso: come fa un romanziere a riprendersi dall’effetto sorpresa di un primo successo? Favola sulla creazione letteraria, ma anche sulla coppia e sulla ricerca della felicità al fianco dell’anima gemella, Ruby Sparks seduce con la sua descrizione della bohème californiana, con una regia affascinante e un cast di qualità, dominato da Zoe Kazan (anche sceneggiatrice del film) e Paul Dano. Zoe Kazan, nipote di Elia Kazan, lavora come attrice televisiva e cinematografica dall’età di ventun anni, e ha già dato prova di bravura con Bradley Rust Gray (The Exploding Girl, 2009) e Kelly Reichardt (Meek’s Meek’s Cutoff Cutoff, 2010). In Ruby Sparks rivela un temperamento comico e drammatico fuori dal comune. Quanto a Paul Dano, già nel cast di Little Miss Sunshine, in qualche anno è diventato uno dei beniamini del cinema d’autore americano, grazie alla sua indimenticabile interpretazione in Il petroliere di P.T. Anderson (2007) nonché in Meek’s Cutoff, sul cui set ha incontrato per la prima volta Zoe Kazan. Cutoff (Olivier Père)

Ruby Sparks Piazza Grande, il 3 | 8 | 2012, ore 21.30

The winner is: Feuz Thierry, CH – 1205 Genève Pick up your prize at the UBS branch, Largo Zorzi, Locarno.

Behind the curtain of the dream factory

Magic Mike is a hyperrealist depiction of Los Angeles, Californian life, and a jaundiced view of the entertainment world: striptease rather than Hollywood stars, nightclub owners rather than movie producers and directors. But the dreams of power and glory, the visible markers of wealth (big cars and beautiful villas), the perks (the easy availability of sex and sexual opportunities, both tied to money and celebrity) are the same, with the added bonus of an ontological void. Magic Mike is about this artificial, cruel, ridiculous world, and this wonderful film has a disturbing self-reflexive dimension since the actor playing pretty boy Mike, with his shaven body and bronzed muscles, is none other than Channing Tatum, who started out as a stripper before his Hollywood career took off via action blockbusters and teenage romances. It is disturbing to see such a young actor telling his own story, all the more so as it is relatively common. It is undoubtedly a “success story” but it also lifts the curtain on the dream factory, in all its triviality, and is striking for its clear-sighted and cliché-free take on the whole scene. In this respect Steven Soderbergh’s position as a filmmaker here feels akin to that of Robert Altman as a laid-back moralist, observer of a world he doesn’t much like but with a fondness for its protagonists, the winners and losers, sympathetic or second-rate in varying degrees, as in The Long Goodbye and California Split, the 70s equivalent to Magic Mike. Always the same dreams and the same stories in that California sunshine. (O. P.)

Magic Mike Piazza Grande, il 3 | 8 | 2012, ore 23.30


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Il Pardo d’onore Swisscom 2012 va a Leos Carax.

Complimenti di cuore!


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Concorso internazionale

L’amore, la badante, la vecchiaia e l’Estonia

Scorbutica, misantropa, indurita negli anni ma dignitosa nel portamento e tagliente nella lingua. Si staglia così, nel suo timbro caratteriale, Frida, l’anziana protagonista di un film che fa perno sulla presenza carismatica di Jeanne Moreau per andare a sondare limiti, desideri e assistenze da terza età. È lei infatti con il suo personaggio intento a combattere una vecchiaia sentimentale che non accetta compromessi né rassegnazioni, il fulcro del film Une estonienne à Paris, il nuovo lavoro del regista Ilmar Raag, nato in Estonia nel 1968. Uno sguardo, il suo, che ci porta nella bolla borghesemente arredata di

una solitudine parigina che diventa un arcipelago di stizze, incomprensioni e capricci nei confronti del prossimo. A partire dalla nuova badante (Laine Mägi), proveniente dall’Estonia come la stessa Frida, che strappata ai paesaggi innevati si trova fiondata all’interno di una casa della Ville Lumière in cui la padrona non fa nulla per schermare la propria ostilità. Un’avversione diretta nei confronti di ogni intruso che si mette in testa di voler aiutarla, scalfendo i diritti e l’orgoglio alla propria autonomia. Tutti fuorché una sola persona, Stéphane (Patrick Pineau), l’uomo di mezza età che ha assunto la giovane donna estone, amante di un tempo della gran dama che ancora adesso le riserva un senso di compassionevole riconoscenza. E non l’amore, che la tenace anziana invece vorrebbe trattenere, aggrappata a un egoismo che non teme il senso ridicolo, quando viene usato per lenire

l’ingiuria degli anni e del suo isolamento. Dialettica sul dare e l’avere che, nei suoi sviluppi, finirà per spostare le traiettorie psicologiche che si annodano lungo l’arco del film. (Lorenzo Buccella)

Une estonienne à Paris Auditorium fevi, il 4 | 8 | 2012, ore 14.00

Concorso internazionale

A film that needs the viewer In this film set in the 1970s in Italy, which pays perverse homage to the gialli of the epoch, Peter Strickland achieves the difficult feat of making a film on cinephilic melancholy without embracing it as an attitude. To do this, he must master a dead language, an imaginary system endowed with a brutality that is both avant-garde and coarsely commercial. A film has been shot and edited; now the foley work must give it a dimension of realism. The enormous artifice this effect requires becomes the subject of Berberian

Sound Studio, which details the process in so hypnotic a manner as to become an abstract film on the pulverisation of vegetables and fruits. Yet, as the onscreen characters’ constant reference to the off-screen film they are looping reminds us, Berberian Sound Studio is also an elaborate exercise in the deferral of a full filmic space. The film never closes the gap between the space of filmic pleasure (posed as a goal, but also as something obscene and illicit, which we, the audience, are not permitted to view) and the confusing partial space that the protagonist, the sound technician Gilderoy (Toby Jones), inhabits. This partial space is, by extension, also that of the film viewer, who, like Gilderoy, comes too late to a film that has already been shot. That film needs the viewer for the same reason it needs Gilderoy: to complete its realism and to add the element of belief. If Berberian Sound Studio

is a deeply melancholy film, it’s because in elevating film viewing to the condition of labour, it underlines the derisory belatedness of that labour. (Chris Fujiwara)

Berberian Sound Studio Auditorium fevi, il 4 | 8 | 2012, ore 18.30

Fondazione Bally per la Cultura ricerca ogni anno un artista ticinese attivo nel campo delle arti figurative (pittura, scultura, fotografia e grafica) che avrà l’opportunità di essere sostenuto e supportato a livello internazionale da uno dei Brand più famosi nel settore del lusso. Inviate la vostra candidatura a:

www.fondazionebally.ch


Energia ticinese per il Festival www.aet.ch info@aet.ch


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Concorso internazionale

Quando partire non vuol dire andare viaggio rimasto fermo in un posteggio, ma capace di dar vita a una convivenza, fatta di lavori stagionali e nuovi incontri, tanto che solo da quei finestrini i due amici troveranno, ognuno a suo modo, il paesaggio di una propria consapevolezza. (Lorenzo Buccella)

Mobile Home Auditorium fevi, il 4 | 8 | 2012, ore 16.15

VIENNALE-TRAILER 2011, DAVID LYNCH, «THE 3 RS», USA/A 2011

Il punto in comune tra il grande sogno campagna ad accudire il padre malato. di viaggiare per il mondo e la realtà Il combustibile delle chiacchiere e la quotidiana sta tutto nella stazza fantasia torna a schizzare on the road road, solo che stavolta l’acquisto all’indomani di un d’occasione di un camper bianco. La più grande discrepanza sta invece nell’obbligo camper sembrerebbe traghettare tutto nella realtà. E invece, genitori, inghippi di rimanere bloccati sul posto perché mancano i soldi per partire. Si posteggia e guasti incurvano una buffa parabola di su questo disequilibrio iniziale il viaggio da eventi che li fa sì trasferire nel camper, ma fermi di Mobile Home, commedia francese senza la possibilità di mollare l’ancora da che porta in calce la firma di François Pirot, tutti quei non-luoghi che fanno da habitat al debutto nel lungometraggio. A vivere naturale al film. Eterna prima tappa di un il surplace di quest’avventura, una coppia di amici sul crinale dei trent’anni che vuole scacciar via l’irrequietezza disillusa in cui si è incagliato il tran tran della loro esistenza. Riproiettarsi lungo il bivio delle grandi scelte, voglia di prendere il destino nelle proprie mani e lanciarlo là dove lo spingevano i lontani sogni adolescenziali: tra una battuta e una sbracata, la scintilla scocca, nel corso di una serata, in cui lo stralunato Simon (Arthur Dupont), rientrato nel paesello natale dopo aver lasciato in un colpo lavoro e fidanzata, si ritrova con l’amico d’infanzia Julien V12_Ins_pardo news_V12 (Guillaume Gouix), per anni27.07.12 rimasto in01:47 Seite 2

20 LITTLE FILMS

VIENNALE TRAILERS 1995–2012

August 4, 2012, 4.15 pm, La Sala


4 | 8 | 2012 Events 10.30 Spazio Cinema

13.00 Spazio Cinema

Le Jour viendra Dir.: Cicero Egli Switzerland · 2012 · DCP · Color · 28’ · o.v. French/Kurdish · Subt. English, French, Italian

Forum

Conversation with Apichatpong Weerasethakul Hosted by Hans Ulrich Obrist

Letzte Runde

Forum

Dir.: Kerstin Polte Switzerland · 2012 · DCP · Color · 22’ · o.v. German · Subt. English, French, Italian

The Locarno Critics Academy Presents: Do Film Critics Still Matter?

Cinema Rialto 1

Concorso internazionale

Los mejores temas Dir.: Nicolás Pereda Mexico/Canada/Netherlands · 2012 · 35 mm · Color · 103’ · o.v. Spanish · Subt. English

09.00 Auditorium fevi & 5 | 8 | 2012

09.00 La Sala & 5 | 8 | 2012

Concorso internazionale

Image Problem

PalaVideo

Cinema Ex*Rex

11.00 PalaVideo

11.00 Teatro Kursaal & 5 | 8 | 2012

11.00 Auditorium fevi & 5 | 8 | 2012

Fairy Queen Dir.: Jean-Paul Civeyrac France · 2012 · DCP · Color · 43’ · o.v. French · Subt. English

09.00 Cinema Ex*Rex & 7 | 8 | 2012

11.00 La Sala & 5, 6 | 8 | 2012

11.00 L’altra Sala & 5 | 8 | 2012

14.00 Auditorium fevi & 5, 6 | 8 | 2012

Concorso Cineasti del presente

Inori

Pardi di domani

Semaine de la critique

SAGRADA – el misteri

Dir.: Yann Le Quellec France/Belgium · 2012 · DCP · Color · 32’ · o.v. French · Subt. English, Italian

14.00 Cinema Ex*Rex & 11 | 8 | 2012

14.00 PalaVideo & 5 | 8 | 2012

Concorso nazionale 1 L’Amour bègue Dir.: Jan Czarlewski Switzerland · 2012 · DCP · Color · 20’ · o.v. French · Subt. English, Italian

Appellations Suisse

Dir.: Marcel Barelli Switzerland · 2011 · Beta digital · Color and Black and White · 7’ · o.v. French · Subt. English

Concorso internazionale

Une estonienne à Paris Dir.: Ilmar Raag France/Estonia/Belgium · 2011 · DCP · Color · 94’ · o.v. French/Estonian · Subt. English, French

Retrospettiva Otto Preminger

Saint Joan

Dir.: Otto Preminger USA · 1957 · 35 mm · Black and White · 110’ · o.v. English Open Doors Screenings

Wênd Kûuni

Dir.: Gaston Kaboré Burkina Faso · 1982 · 35 mm · Color · 67’ · o.v. More · Subt. French, German

16.15 Auditorium fevi & 5, 6 | 8 | 2012

Gypaetus Helveticus

16.15 L’altra Sala & 5 | 8 | 2012

16.15 La Sala

Concorso internazionale

Mobile Home

Dir.: François Pirot First feature Belgium/Luxembourg/France · 2012 · DCP · Color · 95’ · o.v. French · Subt. English, Italian Concorso Cineasti del presente

Orleans

Dir.: Virgil Vernier First feature France · 2012 · DCP · Color · 60’ · o.v. French · Subt. English, Italian Pardi di domani: La Faute à Rousseau

Du contrat social Dir.: Frédéric Mermoud Switzerland · 2012 · DCP · Color · 7’ · o.v. French · Subt. English

Sakda

Fuori concorso

Dir.: Apichatpong Weerasethakul Switzerland · 2012 · DCP · Color · 6’ · o.v. Thai · Subt. English

Dir.: John Gianvito, Jon Jost, Minda Martin, Soon-Mi Yoo, Travis Wilkerson USA/Afghanistan · 2012 · DCP · Color and Black and White · 129’ · o.v. English/Pashto/Dari · Subt. English

Chemin faisant

Far from Afghanistan

Discover Ticino with the combined offers from PostBus www.postbus.ch/leisureclick

14.00 L’altra Sala

de la creació

Dir.: Nicolas Wadimoff Switzerland · 2011 · DCP · Color · 94’ · o.v. French/German/Portuguese · Subt. English, French

Margin for Error

Dir.: Pedro González-Rubio Japan · 2012 · DCP · Color · 72’ · o.v. Japanese · Subt. English, French

Je sens le beat qui monte en moi

Le Monologue de la muette

Opération Libertad

Retrospettiva Otto Preminger Dir.: Otto Preminger USA · 1943 · 35 mm · Black and White · 74’ · o.v. English

Dir.: Matt Lenski USA · 2011 · DCP · Color · 4’ · o.v. English · Subt. French, Italian

Open Doors Screenings

Dir.: Stefan Haupt Switzerland · 2012 · DCP · Color · 90’ · o.v. Catalan/German/Spanish/English/ French · Subt. German

Fuori concorso

Dir.: Athina Rachel Tsangari Greece · 2012 · DCP · Color · 35’ · o.v. French/English/Greek/German/ Turkish · Subt. English

Meaning of Robots

Dir.: Khady Sylla Senegal/France · 2005 · Beta SP · Color · 52’ · o.v. Wolof/French · Subt. English

Vakansi yang janggal

The Capsule

Dir.: Rakan Mayasi Lebanon/Palestine · 2012 · DCP · Color · 15’ · no dialogue

Hurry Sundown

Une fenêtre ouverte

Concorso Cineasti del presente

dan penyakit lainnya

Roubama

Retrospettiva Otto Preminger

Dir.: Khady Sylla, Charlie Van Damme Senegal/France/Belgium · 2008 · Beta digital · Color · 46’ · o.v. French/ Wolof · Subt. French

Last Remarks

Dir.: Joe Vanhoutteghem Belgium/Slovenia · 2011 · DCP · Color · 12’ · no dialogue

Dir.: Otto Preminger USA · 1967 · 35 mm · Color · 146’ · o.v. English · Subt. French

Dir.: Simon Baumann, Andreas Pfiffner First feature Switzerland · 2012 · DCP · Color · 92’ · o.v. Swiss German · Subt. English, French

(Peculiar Vacation and Other Illnesses) Dir.: Yosep Anggi Noen First feature Indonesia · 2012 · DCP · Color · 90’ · o.v. Javanese/Bahasa Indonesia · Subt. English, French

09.00

11.00

Concorso internazionale 2

Rivers Return

Dir.: Stefano Mosimann Switzerland · 2012 · DCP · Color · 17’ · o.v. Italian · Subt. English, French

Films

Pardi di domani

Dir.: Umar Riaz Pakistan/USA · 2012 · DCP · Color · 17’ · o.v. Urdu/English · Subt. English, French

Homo Sapiens Cyborg

Hosted by Eric Kohn

09.00

14.00 La Sala & 5, 6 | 8 | 2012

Dir.: Georges Schwizgebel Switzerland · 2012 · DCP · Color · 5’ · no dialogue


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Madame W Dir.: Jean-Daniel Schneider Switzerland · 2012 · DCP · Black and White · 7’ · no dialogue

18.30 Auditorium fevi & 5, 6 | 8 | 2012

Menuet Dir.: Milagros Mumenthaler Switzerland · 2012 · DCP · Black and White · 6’ · no dialogue

Le Goût de la neige Dir.: Nader Homayoun Switzerland · 2012 · DCP · Color · 7’ · o.v. French · Subt. English

Déposer les enfants Dir.: Antoine Jaccoud, Bettina Oberli Switzerland · 2012 · DCP · Color · 11’ · o.v. French · Subt. English

18.30 La Sala & 5, 6 | 8 | 2012

18.30 L’altra Sala

Dir.: Martin Arnold, Bruce Baillie, James Benning, Stan Brakhage, Leos Carax, Jem Cohen, Gustav Deutsch, Ernie Gehr, Jean-Luc Godard, Ken Jacobs, David Lynch, Chris Marker, Jonas Mekas, Matthias Müller, Peter Tscherkassky, Agnès Varda, Apichatpong Weerasethakul. Austria · 1995 - 2012 · 35 mm · Color · 25’ · o.v. German/English/French

19.00 Cinema Ex*Rex

21.00 PalaVideo

Retrospettiva Otto Preminger

Whirlpool

21.00 L’altra Sala

17.00

18.00

PalaVideo

Retrospettiva Otto Preminger

21.30 Cinema Rialto 3

Premi speciali: Leos Carax

21.30 Cinema Rialto 1

23.00 La Sala & 5 | 8 | 2012

Cinema Rialto 1

(The Route 43 Miracle) Dir.: Ronnie Sandahl Sweden · 2012 · DCP · Color · 14’ · o.v. Swedish · Subt. English, French

Jack and Diane

21.00 La Sala

Histoire(s) du cinéma

Iluminacja

(The Illumination) Dir.: Krzystof Zanussi Poland · 1973 · 35 mm · Color · 94’ · o.v. Polish · Subt. French

s free

nack

La Dernière Femme

Appellations Suisse

Capitaine Thomas Sankara

Concorso internazionale

Compliance

Dir.: Craig Zobel USA · 2012 · DCP · Color · 90’ · o.v. English · Subt. French, Italian Histoire(s) du cinéma: Ben Wheatley

Kill List

Dir.: Ben Wheatley United Kingdom · 2011 · DCP · Color · 95’ · o.v. English · Subt. French This film features scenes that could shock the sensitivity of some viewers.

Mirakel utmed riksväg 43

Concorso internazionale

Histoire(s) du cinéma: Ornella Muti

Dir.: Christophe Cupelin First feature Switzerland · 2012 · Beta digital · Color and Black and White · 101’ · o.v. French · Subt. English

23.30

Dir.: Sebastián Hofmann Mexico · 2012 · 35 mm · Color · 7’ · no dialogue

Winter, Go Away!

Dir.: Marco Ferreri Italy/France · 1976 · 35 mm · Color · 112’ · o.v. French This film features scenes that could shock the sensitivity of some viewers.

Concorso internazionale 1

Ismael

Pola X

21.30 Cinema Rialto 2

Pardi di domani

Dir.: Janno Jürgens Estonia · 2012 · DCP · Black and White · 24’ · o.v. Estonian · Subt. English, French

Concorso Cineasti del presente Dir.: Elena Khoreva, Denis Klebleev, Askold Kurov, Dmitry Kusabov, Nadezhda Leonteva, Anna Moiseenko, Madina Mustafina, Sofia Rodkevich, Anton Seregin, Alexey Zhiriakov First feature Russia · 2012 · Beta digital · Color · 79’ · o.v. Russian · Subt. English

Nami No Oto

Distants

Nachtlärm

Dir.: Quentin Dupieux France · 2012 · DCP · Color · 94’ · o.v. English · Subt. French, German

Fuori concorso

Dir.: Damian Walshe-Howling Australia · 2012 · DCP · Color · 18’ · o.v. English · Subt. French, Italian

Tribute to Ornella Muti

Wrong

The 13th Letter

Jean-Luc Godard

Killing Zoe

Dir.: Christoph Schaub Switzerland/Germany · 2012 · DCP · Color · 94’ · o.v. German · Subt. English, French

Camp 14 – Total Control Zone

Suspended

CINEMAsuisse:

Dir.: Bradley Rust Gray USA · 2011 · DCP · Color · 106’ · o.v. English · Subt. French

21.30 Piazza Grande

Semaine de la critique

Histoire(s) du cinéma

Dir.: Leos Carax France/Switzerland/Germany/Japan · 1999 · 35 mm · Color · 133’ · o.v. French · Subt. German

18.30

Dir.: Eloy Enciso Spain · 2012 · DCP · Color · 70’ · o.v. Galician/Portuguese · Subt. English, French

(Battleheart) Dir.: Tomek Matuszczak Poland · 2011 · Beta digital · Black and White · 24’ · o.v. Polish · Subt. English, French

Dir.: Fabrice Aragno Switzerland · 2012 · Beta digital · Color · 27’ · o.v. French · Subt. English Free admission

Cinema Rialto 1

Arraianos

I film delle giurie: Concorso internazionale – Roger Avary Dir.: Roger Avary France/USA · 1993 · 35 mm · Color · 98’ · o.v. English/French · Subt. French This film features scenes that could shock the sensitivity of some viewers.

Concorso Cineasti del presente

Serce do walki

Dir.: Otto Preminger USA · 1949 · 35 mm · Black and White · 98’ · o.v. English · Subt. French Followed by a discussion with Pierre Rissient

Cinema Rialto 1

Dir.: Peter Strickland United Kingdom/Germany/Australia · 2012 · DCP · Color · 89’ · o.v. Italian/ English · Subt. English, French

(The Sound of Waves) Dir.: Ryusuke Hamaguchi, Kou Sakai Japan · 2011 · Beta digital · Color · 142’ · o.v. Japanese · Subt. English

Dir.: Gastón Solnicki Argentina · 2012 · Beta digital · Color · 2’ · no dialogue

16.30

21.15 Cinema Ex*Rex

Dir.: Otto Preminger USA · 1951 · 35 mm · Black and White · 85’ · o.v. English · Subt. French, Flemish

Enjoy Yourself

Cinema Ex*Rex

Berberian Sound Studio

Dir.: Marc Wiese Germany · 2012 · DCP · Color and Black and White · 104’ · o.v. Korean/English · Subt. English

Pardi di domani: Omaggio alla Viennale

20 Little Films – Viennale Trailers 1995-2012

Concorso internazionale

23.30 Cinema Ex*Rex & 8 | 8 | 2012

Retrospettiva Otto Preminger

Bunny Lake Is Missing Dir.: Otto Preminger USA · 1965 · 35 mm · Black and White · 107’ · o.v. English

Locarno-Magadino-Indemini Combi-ticket including a free snack at Ristorante Indeminese. Info: 0840 852 852 or www.postbus.ch/leisureclick Webcode 10496


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Pardo Live

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Concorso Cineasti del presente

La contemplazione di una preghiera a occhi aperti

Dopo il magnifico Alamar (2009), il regista messicano Pedro González-Rubio torna con un secondo lungometraggio dall’approccio estetico simile, ma molto singolare in quanto interamente girato in Giappone (e prodotto da Naomi Kawase), nel piccolo paesino di montagna di Kannogawa, dove la vita scorre tranquilla in armonia con la natura. Troppo tranquilla probabilmente per i gusti dei – pochissimi – abitanti della regione. L’animata cittadina di un tempo si è infatti tramutata in un luogo fantasma, vittima della desertificazione delle campagne. Il mondo rurale rappresenta ormai l’ultimo avamposto prima della morte, dove gli anziani sono le ultime

persone a mantenere vivo il legame tra gli uomini e la natura, le attività quotidiane e il ciclo delle stagioni, tra il lavoro e la meditazione, memoria vivente di un mondo che sta scomparendo con loro. Come la barriera corallina di Alamar Alamar, la campagna giapponese è un paradiso perduto dove vive sospesa una comunità umana che rispetta l’ecologia. Una differenza di matrice più scintoista che panteista, cultura e tradizione giapponese obligent, («inori» significa «preghiera») dove l’età dei protagonisti sembra competere con la longevità degli alberi della foresta e delle pietre dei torrenti. La regia documentaristica di Pedro GonzálezRubio (la dimensione narrativa è qui meno pregnante rispetto ad Alamar Alamar) è altrettanto bella, e rispecchia i luoghi e i volti filmati con una tentazione contemplativa che sposa il ritmo della vita a Kannogawa.

di Persyo Cadlolo

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Concorso Cineasti del presente

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The Galician soul An unconventional portrait of a small village trapped out of time, located on the Galicia-Portugal border, Eloy Enciso’s Arraianos, is one of those rare and special films where description is inadequate: like the landscape of the village of Arraianos itself, it’s something to experience. Staged Straubian moments of fiction stand alongside documentary moments of everyday village life, with the nameless “actors” farming, sitting in the local bar and singing traditional local songs in their specific regional tongue and telling old wives’ tales. We are never far away from nature – the noisy presence of animals is inescapable – as is the enveloping forest, a place that takes on mythical qualities. But storytelling may be the key, as the film can be said to be visualizing oral history – one that’s needed, as at one point, when an old lady starts to sing a song, she can’t even recall the words. The fictional elements of the piece come from a play by Galician writer Marinhas del Valle, O bosque (The Forest), written in the 1960s as a parable Forest of Franco’s dictatorship, but also a great

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portrait of the Galician soul, their tragic existentialism. The film’s documentary elements thus present a more frontal portrait of the soul of these autarkic people. As the seasons change and the signs of apocalypse grow – a fire rages in the forest – one man promises salvation, while another proclaims the end of the world is coming… In this moving work, memory floats in space, and a way of life dies before one’s eyes. (Mark Peranson)

Arraianos La Sala, il 4 | 8 | 2012, ore 18.30


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Pardo Live

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Industry Days

News

Eastern and Central Europe stepping in

Nadia Dresti Having introduced Carte Blanche in 2011, Locarno’s Industry will this year instigate “Step In”, focusing on the distribution of European films in Europe As more than 1,000 film professionals (up 100+ from last year), including 250 buyers, fly into Locarno for the Industry Days between August 4-6, they will as usual be able to spend all three days at the Cinema Rialto and watch the entries in the two competitions - Concorso internazionale, Concorso Cineasti del presente - and in the Piazza Grande selection. They can also attend the Carte Blanche programme on August 4, introduced last year with Colombia, now focusing on Mexican Cinema: seven titles selected from 24 works-in-progress submitted, in collaboration with Imcine, the Mexican

Bar Magnolia @ Spazio RSI Bistrot Teatro Paravento Fashion 2Shé La Rinascente Loft La Rotonda del Festival Cinebar Swisscom Oasi Casablanca Max Way Lido Patriziale di Ascona Teatro La Cambusa Rivellino Garden Club Seventy7

Info From coffee, reading the newspaper to “aperitivo” and on to cocktails in the wee small hours of the morning – all in all there are twelve places where you can wine and dine or just go out on the town; they are all linked together for the eleven days of the Festival under the name Pardo Way, catering to all tastes almost around the clock.

Film Institute. Or go through Open Doors on August 4-5, showcasing projects from the 24 countries in sub-Saharan francophone Africa. New to the schedule is “Step In” on August 5, a platform to discuss and develop new strategies for sales, distribution and exhibition of European films in Europe. “We start with Eastern and Central Europe, because there it is an obvious problem that European auteur films never reach the theatres,” explained Nadia Dresti, head of Locarno’s Industry Days. “We have invited 12 key players in distribution/exhibition, who will present the markets in the two regions with Film New Europe’s Anna Franklin; 28 recent films with no sales agents attached will be available at the Digital Library – this should also open Locarno’s visibility to the East. Next year we will look at another part of Europe, because the problem is everywhere,” Dresti concluded. Locarno’s Hotel La Palma has become the festival’s new Industry Home Base, where most of the Industry Days key events take place.

Critics Looking for a New Meaning Things have definitely changed since the days of the early films reviews, and both media and festivals have somewhat moved from the original schemes of creation of meaning and added value to the cinematic object. So, there’s no better place than a film festival, where journalists, bloggers and academics gather by the thousand, to start this kind of debate. “Do film critics still matter?” is the name of the symposium held by the Locarno Critics Academy program, produced by IndieWire and the Festival in conjunction with the Film Society of Lincoln Center and the Swiss Association of Film Journalists (Aug. 4Th, 1pm, Spazio Cinema). Hosted by Eric Kohn, and attended by, among others, the partecipants in the Critics’ Academy, nine enthusiastic film critics in the making coming from Europe and the USA, the forum aims at finding new meanings in the profession of the Cinema journalist in the age of social media and immediate access. (Massimo Benvegnù)

((Jørn Rossing Jensen)

La Rinascente Loft

Teatro La Cambusa

Festival Garden & Lounge

cambusindie music festival

Bar Magnolia @ Spazio RSI

Oasi Casablanca Absolute Lounge

Music bar

La Rotonda del Festival

Rivellino Garden Café littéraire

Bistrot Teatro Paravento

Max Way

Magico giardino con concerti

Cosmopolitan, colazione e aperitivo

Fashion 2Shé Aperò & after movie Cocktail

Cinebar Swisscom

Club Seventy7

Short Film Lounge

The place to pleasure your night

Lido Patriziale di Ascona


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Afterhours

h 12.37 3 | 8, Paul Dano e Zoe Kazan, protagonisti di Ruby Sparks

h 17.43 2 | 8, Squarci di Festival

h 15.03 2 | 8, Il Direttore artistico Olivier Père nella redazione di Pardo Live

@cristina3zzini Alain Delon a Locarno un grand lion toujours! @antonio_aleo#locarno65 http://pic.twitter.com/ tcUM4L2V


Pardo Live

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h 21.31 2 | 8, Il Life Achievement Award al Divo Alain Delon

@panovaw0 Roger Avary’s semi-fictionalized blog about his adventures@FilmFestLocarno is a thing of wonder:http://www. pardolive.ch/fr/Pardo-Live/ RogerAvary

@B_Southcombe The Magnetic Gaze of #CharlotteRampling Locarno 2012 Excellence award http://bit.ly/NLZfab troppo brava!! @I_Anna_Film follow!”#Locarno65

h 12.37 3 | 8, I registi Simon Baumman e Andrea Pfiffner (Image Problem)

h 12.16 3 | 8, L’impronta del Pardo si scorge anche dal cielo

h 11.09 2 | 8, Scatti rubati a Open Doors


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MESURE ET DÉMESURE

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Pardo Live

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Fuori concorso

Filmmakers on Afghanistan “I believe anger to be a very underrated emotion and find it the motive force for much of what I do. My work on this project is an unbottling of years of deepseated frustration over our collective capacity to turn away from our actions and responsibilities in the world. Cinema as social venom.” – John Gianvito. Inspired by the landmark 1967 collaborative undertaking, Far from Vietnam, John Gianvito conceived of a vital political project to bring together a selection of progressive and independentminded American filmmakers – Jon Jost, Minda Martin, Travis Wilkerson, soon-mi Yoo, and Gianvito himself – to together present a mosaic of poetic documentary, fictional and experimental approaches on the subject of the underreported decade-long occupation of Afghanistan, from the slaughter of innocent civilians to the impact on the soldiers and the home front in Obama’s America. Interspersed between the sections of the omnibus are emotionally wrenching segments shot by native Afghani filmmakers that capture the

everyday reality of the war: you can feel the pain first-hand. Not an easy watch (nor should it be), Far from Afghanistan is both bold, revelatory progressive filmmaking and anguished political activism: more than just bringing attention to the perils of war, Gianvito and his co-filmmakers’ goal is to energize an international effort to redirect US policy away from political intervention and towards humanitarian and developmental care-giving.

Ristoranti Ristoranti Pardo Pardo

Schönstes Grotto mit Aussichtsterrasse auf den Lago Maggiore

(Mark Peranson) Grotto

täglich geöffnet

Far from Afghanistan PalaVideo, il 4 | 8 | 2012, ore 14.00

Quando mobilità è sostenibilità

Garantire il diritto alla mobilità conciliando l’esigenza di ridurre l’inquinamento: è questo il caposaldo al quale si ispira il Festival del film Locarno per la logistica legata ai trasporti. Il Pardo incoraggia così il pubblico all’utilizzo dei mezzi pubblici con offerte targate RailAway-FFS (www. ffs.ch/festival-del-film) che permettono agli spettatori di spostarsi verso Locarno sfruttando il treno. L’offerta consiste in un titolo di trasporto combinato che include il viaggio su rotaia e l’entrata valida per uno o due giorni con un doppio

Sponsor e partner logistico

sconto: il 20% di riduzione sul biglietto ferroviario e il prezzo ridotto al Festival. Una volta giunti in città, gli spettatori possono inoltre approfittare di un servizio di navette gratuite che garantiscono spostamenti rapidi ed efficienti tra i vari luoghi di proiezione. Per chi invece vuole raggiungere la kermesse in automobile, il Festival ha aderito all’iniziativa di car sharing “Liberalauto” (www.liberalauto. ch) in collaborazione con Rete Tre della Radiotelevisione della Svizzera Italiana. La piattaforma punta a mettere in contatto gli automobilisti affinché trovino tragitti comuni e decidano di condividere l’auto. L’ambiente è una nostra priorità. (Mattia Mattia Bertoldi Bertoldi)

Tel. 091 743 58 52 www.ca-nostra.ch

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Histoire(s) du cinéma

News

Un tuffo negli abissi godardiani Un viaggio nell’universo secondo Godard. Rifrangendo le immagini che saltano di film in film, saldando i legami con alcune dichiarazioni di poetica dettate dal più radicale dei maestri della Nouvelle Vague. È questa l’avventura estetica su cui s’incardina il documentario in prima mondiale CINEMAsuisse: Jean­Luc Godard, realizzato da Fabrice Aragno Godard (ma sceneggiato e supervisionato dallo stesso Godard) nell’ambito di un progetto seriale, voluto dalla televisione nazionale svizzera, SRG SSR, in cui sono stati stilati ritratti d’autore ai dieci cineasti elvetici che più hanno influenzato la storia del cinema. Da Daniel Schmid ad Alain

Tanner, da Claude Goretta a Silvio Soldini, passando ovviamente per quel punto cardinale a livello cinematografico rappresentato da Jean-Luc Godard. D’altra parte, il maestro franco-svizzero, dopo l’esordio-capolavoro nel 1960 con l’imprescindibile À bout de souffle, non ha mai smesso la sua battaglia estetica contro gli ingranaggi convenzionali del fare cinema, perseverando con “magnifica ossessione” nel suo lavoro sperimentale di sabotaggio e ricerca linguistica. E il Festival del film Locarno gli ha fatto sponda in più di un’occasione, presentando già nel 1964 il suo Bande à part, ma soprattutto premiandolo con il Pardo d’onore nel 1995, anno in cui presentò, per la prima volta, l’intera opera Histoire(s) du cinéma. (Lorenzo Buccella)

CINEMAsuisse: Jean-Luc Godard Cinema Rialto 1, il 4 | 8 | 2012, ore 17.00

UBS Chair. Join the Festival del film Locarno Community. Share your impressions today next to the Piazza Grande. www.youtube.com/ubs

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We will not rest © UBS 2012. All rights reserved.

Enjoying exclusive privileges in a refined club helping the Festival del film Locarno at the same time. Welcome to the Leopard Club, the place-to-be if you want to live the kermesse in a very particular way. This supporting association – founded in 2008 – offers luxury packages in order to collect private fundings to give to the Festival. The ‘Gold Package’, for example, includes four VIP passes with access and reserved seats in Piazza Grande, VIP Lounge, a series of exclusive “Leopard Club” gifts, invitations to official ceremonies and a gala reception which is scheduled the first Friday of the Festival, that means... tonight! If you are late, do not worry: you have the opportunity to subscribe a membership for the 2013 edition. More information on: www.leopardclub.ch (Mattia Mattia Bertoldi Bertoldi)

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The Leopard’s Golden Spots


Photo Story – Saskia Rosendahl

Photo by Chiara Mirelli

Head of editorial team Lorenzo Buccella Graphic design Simon Smeraldi Alessandra Angelucci Luca Spinosa

Writers Boris Sollazzo Massimo Benvegnù Jørn Rossing Jensen Mattia Bertoldi Mark Peranson Manlio Gomarasca Cristian Gomez

Guest photographers Xavier Lambours Chiara Mirelli Marta Ferranti (assistant)

Photographers Reto Albertalli (phovea) Gabriele Putzu (TiPress) Carlo Reguzzi (TiPress) Ivana De Maria-Timbal (Marco Abram, Massimo Pedrazzini, Silas Vanetti)

Editorial assistant Sara Groisman Advertising Arianna Cattaneo Publicitas

Print Salvioni Arti Grafiche, Bellinzona


Until the Festival del film Locarno is the most important event for the discovery and promotion of emerging filmmakers, the Artistic Director Olivier Père will not rest.

Expertise. That’s what connects us with the Artistic Director of the Festival del film Locarno. The Festival del film Locarno is unique because it embeds film as an art form within an enchanting atmosphere. Olivier Père gives the illustrious history of this magical festival a future – with his expertise, passion for great cinema, and sure hand for programming. Expertise, commitment and a focus on the things that really matter also characterize our work. This is why UBS has supported the Festival del film Locarno as a partner for over 30 years. Until you are convinced of the sustainability of our commitment, you can count on this:

We will not rest www.ubs.com/sponsorship Names and/or references to third parties in this print advertisement are used with permission. © UBS 2012. All rights reserved.


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