Viaggio in Italia 1a parte

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Franco La Guidara

Viaggio in Italia 1a parte


«Il Progresso Italo-Americano» di New York «Il progresso italo-americano» è stato il più grande giornale in lingua italiana pubblicato a New York dal 1880 al 1988. Era stato fondato da Carlo Barsotti, nativo di Pisa, che ne fu anche direttore fino al 1928 quando ne assunse la direzione Generoso Pope (nome americanizzato di Generoso Papa). La storia inizia a Pasquarielli, frazione di Arpaise (Benevento), ove Generoso Papa era nato il 1° aprile 1891 da una famiglia benestante, per emigrare appena quindicenne negli Stati Uniti, spinto più dalla voglia di avventura che da una necessità economica. Prima di intraprendere l’avventura de «Il progresso italo-americano» affrontò varie peripezie. Giunto a New York non esitò a dedicarsi ai lavo-

ri più umili: fattorino, cameriere, operaio in una fabbrica di pianoforti, manovale di una ditta impegnata negli scavi di una galleria sotto il fiume Hudson, conduttore di cavalli in un'azienda che forniva sabbia e materiali da costruzione. Intuito il crescente fabbisogno di sabbia, quando la ditta fallì, coraggiosamente decise di rilevarla e, dopo un graduale assorbimento delle aziende concorrenti, trasformò la Colonial Sand & Stone nella più grande azienda di sabbia e ghiaia nel mondo, edificando alcuni tra i maggiori edifici di New York, tra cui il Rockefeller Center (1929-40), la Radio City Music Hall (1932), l'Empire State Building (1929-31), il ponte George Washington (1927-31), e il primo Yankee Stadium (1923). Grazie alle enormi ricchezze accumulate e all'ingresso spregiudicato nel campo della politica e dell'informazione, Pope divenne uno degli uomini più potenti non solo all'interno della comunità italo-americana ma dell'intera società newyorchese. Nel 1928 comprò il quotidiano Il Progresso Italo-Americano per 2 milioni di dollari, raddoppiandone in breve la diffusione a oltre 200.000 copie. Acquistò ulteriori testate a New York e il quotidiano di Filadelfia L'Opinione, la stazione radio WHOM (l'attuale 92,3 NOW). Alla WHOM, tra l'altro, lavorò anche un giovane Mike Bongiorno alla conduzione del programma «Voci e volti dall'Italia», trasmesso dalla radio annessa alla redazione del quotidiano. In questo modo Pope era diventato un riferimento tra le fonti di informazione politica, sociale e culturale della comunità italo-americana newyorchese. Pope era un democratico conservatore e fu uno dei principali sostenitori a New York di Franklin D. Roosevelt. I suoi giornali giocarono un ruolo fondamentale nel garantire il voto italiano per il partito democratico del New Deal, nonostante ogni controversia per i suoi legami con Tammany Hall e l'amicizia personale con Frank Costello, che Pope volle nel 1927 come padrino del suo figlio minore. Pope incoraggiava i lettori italiani ad imparare l'inglese e a votare. Il suo obiettivo era quello di infondere l'orgoglio e l'ambizione di successo in un'America moderna, oltre che di ottenere il sostegno della politica per le pro-


prie imprese. Forte delle sue amicizie presidenziali, Pope si adoperò per fare del Columbus Day una festa nazionale, fondando il 12 ottobre 1929 l'annuale New York Columbus Day Parade, della quale fu Grand Marshal per 20 anni (è ancora oggi la più grande Columbus Day Parade del mondo). Pope trovò però i suoi più formidabili avversari all'interno della stessa comunità italo-americana: da un lato le organizzazioni sindacali dei lavoratori e dall'altro un grande sostenitore di Roosevelt ma nemico giurato del partito democratico newyorchese, Fiorello La Guardia. Conducendo una battaglia proprio contro Pope e Tammany Hall, Fiorello La Guardia diventò sindaco di New York dal 1933 al 1945. Fortemente anti-comunista, Pope guardò con simpatia l'emergere del fascismo in Italia, divenendo uno dei principali punti di riferimento delle politiche mussoliniane negli Stati Uniti e il più potente nemico dell'antifascismo tra gli immigrati italiani in America. È lui a sedere al fianco di Italo Balbo nella grande parata organizzata nel 1933 per le strade di New York per celebrare la trasvolata atlantica. Divenuto presidente della divisione italiana del Comitato Nazionale Democratico nel 1936, Pope contribuì a convincere il presidente Roosevelt a prendere un atteggiamento neutrale sull’invasione dell'Etiopia da parte dell'Italia. Tuttavia, la doppia fedeltà a Roosevelt e Mussolini si rivelò difficile da gestire con l’allineamento di Mussolini alle politiche di Hitler. Dopo l'attacco a Pearl Harbor del dicembre 1941, Pope sostenne con entusiasmo lo sforzo bellico americano contro l'Italia fascista. Nel dopoguerra Pope continuò ad esercitare un ruolo di primo piano all'interno del partito democratico. Nel 1945 sostenne l'elezione a presidente di Harry S. Truman e l'anno successivo il suo appoggio fu ancora una volta decisivo nel voto a William O'Dwyer come sindaco di New York. A livello internazionale, nei primi

Nella pagina a sinistra una copia storica de «Il Progresso Italo Americano», in alto a destra: Fortunato Pope giunge a Roma per portare i fondi raccolti tra i lettori del suo giornale per le zone del salernitano colpite dal nubifragio. In basso David Anthony Pope Presidente e Chief Executive Officer della fondazione di famiglia filantropica che porta il nome del suo bisnonno Generoso.

anni della guerra fredda, Pope lanciò una campagna tra i suoi lettori a sostegno della Democrazia Cristiana nelle elezioni del 1948. Pope morì per una malattia cardiaca nel 1950. I suoi tre figli, Fortunato, Anthony e Generoso Jr, ereditarono la gestione delle imprese paterne, continuando a esercitare un ruolo di primo piano all'interno della comunità italo-americana e nella vita politica newyorchese e pubblicarono «Il Progresso ItaloAmericano» fino al 1988.



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Franco La Guidara, nasce nell’antica fortezza grecoromana Centuripe, presso Enna, ma si stabilisce a Roma dopo un lungo girovagare che lo porta negli angoli più sperduti del globo. Laureato in legge, si afferma come romanziere, poeta, drammaturgo, storico e giornalista, mentre le sue indiscutibili doti di pittore, che egli stesso scopre di possedere in età matura, sono rese pubbliche a cinque anni dalla sua scomparsa, con una mostra alla Temple University a Roma. Giornalista dal 1955, collabora con i maggiori giornali, e le sue fatiche letterarie iniziano nel 1958, con Icebergs, scritto di getto al ritorno da un viaggio in auto al Polo Nord. Osservatore sul fronte russo nell’inverno 1942’43, e ufficiale all’Accademia di Modena, è tornato primo giornalista della stampa indipendente in territorio sovietico, in Russia nel 1960, ripercorrendo in auto le piste dei nostri soldati nella disastrosa campagna sul fronte orientale. Il resoconto di questo viaggio, fu pubblicato in 6 puntate sul settimanale «Gente». È l’unico giornalista italiano a intervistare l’astronauta Gagarin prima del suo volo nello spazio: l’articolo appare sulla prima pagina del «Corriere d’Informazione» di Milano. Nel 1955 incomincia la sua collaborazione con «Il Progresso Italo-Americano» di New York. Le sue corrispondenze, anche dalle più piccole località, sono molte seguite in America perché mantengono vivo il collegamento degli italiani con le proprie origini. Per i suoi meriti letterari, La Guidara è stato insignito delle onorificenze di Grand’Ufficiale e poi di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e il Ministero della Pubblica Istruzione gli ha conferito la Medaglia d’Oro e diploma di prima classe.


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