Buona Pasqua!
Nuovi ingressi nel Consiglio di Presidenza
Orario dei centri trasfusionali - raccolta sangue (portare sempre documento di identità e tessera sanitaria nuova)
VICENZA
tel. 0444 753910 – e-mail: centrosangue@aulss8.veneto.it
Donazioni: 7.45-12.00 tutti i giorni feriali e domenica 7.45-10.15
Prelievi idoneità/controlli: 8.00-12.30 dal lunedì al sabato, 10.00-12.00 domenica (idoneità nuovi donatori)
Aperture domenicali: 16/30 aprile – 14/28 maggio – 11/25 giugno – 9 luglio
27 agosto – 10/17/24 settembre – 8/22 ottobre – 12/19/26 novembre – 3/17 dicembre
NOVENTA VICENTINA
tel. 0444 755794 – e-mail: raccoltasangue.noventa@aulss8.veneto.it
Donazioni: 8.00-10.30 martedì e venerdì feriali (martedì chiuso se aperto la domenica precedente)
Aperture domenicali: 7 maggio – 18 giugno – 15 ottobre – 5 novembre
SANDRIGO
tel. 0444 756464 – e-mail: centrosangue@aulss8.veneto.it
Donazioni: 8.00-11.30
Aperture: 12/26 aprile – 10/24 maggio – 14/28 giugno – 12/26 luglio – 13/27 settembre
11/25 ottobre – 8/22 novembre – 6/10/20 dicembre
LONIGO
tel. 0444 431316 - e-mail: donazionesangue.ovest@aulss8.veneto.it
Donazioni: 7.45-10.30 martedì e venerdì feriali
Aperture sabato: 22 aprile – 27 maggio – 24 giugno – 23 settembre – 28 ottobre
25 novembre – 23 dicembre
MONTECCHIO MAGGIORE
tel. 0444 708310 – e-mail: donazionesangue.ovest@aulss8.veneto.it
Donazioni: 7.45-10.30 dal lunedì al venerdì (martedì chiuso)
Aperture sabato: 8 aprile – 13/21 maggio – 10 giugno – 7 settembre – 14/29 ottobre
11 novembre – 9 dicembre
VALDAGNO
tel. 0445 423275-76 – e-mail: donazionesangue.ovest@aulss8.veneto.it
Donazioni: 7.45-10.30 dal lunedì al giovedì (chiuso martedì)
Aperture sabato: 1/15 aprile – 6/20 maggio – 3/17 giugno – 1 luglio – 2/16 settembre
7/21 ottobre – 4/18 novembre – 2/16 dicembre
SANTORSO
tel. 0445 571465
Possibile prenotazione telefonica per Schio e Thiene: 8.00-12.30 – 13.00-15.30
SCHIO
tel. 0445 598132 – e-mail: cts@aulss7.veneto.it
Donazioni: 8.00-11.15 dal lunedì al venerdì
Aperture sabato: 15/22 aprile – 13/20 maggio – 17/24 giugno – 8/15 luglio – 19/26 agosto 16/23 settembre – 14/21 ottobre
THIENE
tel. 0445 388467 – e-mail: cts@aulss7.veneto.it
Donazioni: 8.00-11.00 dal lunedì al venerdì
Aperture sabato: 1 aprile – 6 maggio – 10 giugno – 1 luglio – 5 agosto – 9 settembre 7 ottobre
ASIAGO
tel. 0424 604321 – e-mail: cts.bassano@aulss7.veneto.it
Donazioni: 8.00-12.00
Aperture domenicali: 23 aprile – 7/21 maggio – 18 giugno – 2 luglio – 10/24 settembre 22 ottobre
BASSANO DEL GRAPPA
tel. 0424 888701 – e-mail: cts.bassano@aulss7.veneto.it
Donazioni: 7.30-10.45 tutti i giorni feriali
Aperture domenicali: 2/16 aprile – 14 maggio – 11/25 giugno – 9/16 luglio – 27 agosto
17 settembre – 8/29 ottobre
MAROSTICA
tel. 0424 888258 / 366 6538992 – e-mail: cts.bassano@aulss7.veneto.it
Donazioni: 8.00-10.30 tutti i martedì
Chiusure annuali: festivi ed agosto
Orario di apertura al pubblico della Segreteria provinciale
Via F. Baracca, 204 - 36100 Vicenza
Tel. 0444 965636 -
Dal LUNEDÌ al VENERDÌ
dalle 9.00 alle 13.00
dalle 14.00 alle 18.00
SABATO
dalle 8.30 alle 12.30
Aperture per candidati donatori
CENTRO RACCOLTA MONTECCHIO MAGG.RE
21 maggio – 29 ottobre
CENTRO RACCOLTA NOVENTA VIC. 18 giugno
CENTRO RACCOLTA VICENZA
17 settembre – 19 novembre
CENTRO RACCOLTA SANDRIGO
10 dicembre
Programmazione 2023
invio articoli e foto per Il Pellicano da trasmettere a: pellicano@fidasvicenza.com
16 luglio 2023
5 novembre 2023
il pellicano
Anno LXII n. 1 aprile 2023
Redazione: Via Francesco Baracca 204 - Vicenza
Tel. 0444 965636
Direttore editoriale: Chiara Peron
Direttore responsabile: Matteo Crestani
Commissione “Il Pellicano”: Denise Canaglia, Matteo Crestani, Bruno Lazzarini, Simone Maschio, Luca Passuello, Pierfranco Rossi, Maria Beatrice Vezzaro
Autorizzazione del Tribunale di Vicenza n. 194 del 09.12.1965
Iscrizione al Roc n. 21052 del 02.05.2011
Progetto grafico ed impaginazione: Luca Baldazzi
Copertina: freepik.com
Stampa: Tipografia Peretti - Quinto Vicentino (VI)
Tiratura: 20.000 copie
Chiuso in redazione il 28.03.2023
Pasqua, dono di vita e rinascita
Cari Amici, ci avviciniamo alla Pasqua, una festività importante per tutti noi, dal punto di vista religioso, per chi è credente, e anche sotto il profilo culturale, in quanto si tratta di una celebrazione che racchiude molti dei valori fondanti della nostra società.
La Resurrezione parla di potenza, di forza, di vita.
Parla di vento, di fuoco, di terra e di rocce che si squarciano per lasciare che la vita irrompa e restituisca innocenza e libertà alla creazione ferita.
La Pasqua è un annuncio di speranza consolante nelle traversie di una storia, quella umana, in cui gli orizzonti tenebrosi del male non sembrano scomparire, ma è proprio qui che la vita irrompe. Nel momento della Risurrezione entra in noi un’energia di vita divina, che la rinnova. È una sorta di big-bang che dà inizio ad una nuova creazione, e che ci dà il diritto di sperare. Noi donatori di sangue siamo donatori di vita
Avere la consapevolezza dell’importanza di ciò che facciamo ci induce a farlo con ancor maggiore assiduità e convinzione, perché la vita è senza dubbio il valore più grande che esista
Un tempo al suono delle campane di Pasqua, le mamme bagnavano gli occhi dei loro bambini. Il significato del gesto non è difficile da comprendere: occorrono occhi rifatti a nuovo per accogliere la rinascita
La novità è uno dei criteri decisivi di questo tempo; innovazione è una delle parole d’ordine che apre la strada al superamento della crisi di questi anni. E la velocità con cui si mette in atto tutto ciò, è decisiva.
Il Covid-19 ha temporaneamente fermato la fre-
nesia alla quale eravamo costretti, portandoci a rimodulare i tempi della nostra vita, gli spazi e le priorità. Il nostro ruolo di donatori e la straordinaria risorsa rappresentata dal volontariato, non sono venuti mai meno, creando spazi nuovi per continuare a garantire amore e solidarietà . Il post pandemia, che oggi stiamo pienamente vivendo, è una risurrezione, una rinascita che ci riposiziona in questa “nuova” società. Non ci sono dubbi sul fatto che il sangue continua ad essere veicolo di vita . Ed i donatori rappresentano il veicolo di questa “linfa” che non si può creare in laboratorio e senza la quale non vi può essere un domani.
L’innovazione non ci salvaguarda del tutto. Lo sviluppo tecnico e scientifico, in ogni ambito di vita, sembra essere il motore sempre più potente di ogni cambiamento e della velocità con cui avviene. Bisogna riconoscere che tutto questo ha portato e porterà indubbi miglioramenti alla vita di ciascuno di noi, ma nello stesso tempo introduce a questioni inedite e spesso radicali di fronte alle quali avvertiamo atteggiamenti e sentimenti molto diversi: dalla paura al senso di precarietà esistenziale, dall’entusiasmo al tentativo non facile di comprendere e governare il cambiamento stesso. Dentro di noi viviamo tutti questi sentimenti , un turbinio di emozioni non sempre facili da governare, ma abbiamo ben chiara la nostra missione. Essere donatori è a sua volta un dono, perché dare ad una persona, sconosciuta, una chance per ritornare in pista non ha prezzo!
Cari Amici, a Voi e alle vostre Famiglie, un caro augurio di serena Santa Pasqua da tutta la Famiglia di Fidas Vicenza.
I presidenti di zona si svelano…
Tre domande per comprendere come si diventa donatore e come si può convincere altre persone a compiere il grande passo di Matteo Crestani
Perché hai deciso di diventare donatore di sangue?
“Onestamente non ho una risposta a questa domanda. La prima volta mi ha portato mio zio a 18-19 anni ed ho donato subito, perché una volta si faceva così. Poi, per una serie di motivi, sono stato bloccato, mentre nel 2002 un amico mi ha convinto a riprovare e sono diventato donatore e sono fiero di aver ascoltato il consiglio di quell’amico che aveva insistito a convincermi dell’importanza del dono”.
Che valore ha, per te, il dono del sangue?
“Sarebbe semplice dire: un valore immenso! Ma io dico sempre che, come volontario del dono del sangue hai la responsabilità di donare in maniera costante per salvare vite, perché il nostro dono come mi diceva la mia vicina di casa che ha ricevuto tre sacche di sangue, le ha permesso di continuare a vivere e, quindi, che valore ha?… Doniamo vita!”.
Come inviteresti un amico a diventare donatore?
“Semplicemente con l’esempio! Ed informandolo sull’importanza del dono”.
Perché hai deciso di diventare donatore di sangue?
“Sono diventato Donatore appena maggiorenne, nel 1990. Ho deciso di diventare donatore per svariati motivi, tra i quali quello di poter aiutare tutte quelle persone che soffrono ed hanno bisogno di Sangue, per poter continuare a vivere”. Che valore ha, per te, il dono del sangue?
“È un semplice gesto, non serve tanto e sicuramente dopo ci si sente bene. Donare un po’ di me agli altri mi rende felice ed è alla base di tutto me stesso”.
Come inviteresti un amico a diventare donatore?
“Ho tanti amici e colleghi che sono riuscito a far diventare donatori spiegando loro il valore ed il senso di questo bellissimo gesto d’amore per il prossimo. Con i Gruppi della mia Zona cerchiamo di mettercela tutta per far capire alle persone l’importanza del dono, promuovendolo e sensibilizzando quante più persone possibili. Oggi, purtroppo, non è facile convincere i giovani, ma ce la mettiamo tutta. Non serve essere degli eroi per aiutare chi soffre, basta poco e con un po’ del nostro sangue, si può fare molto. Diventare donatore è qualcosa di fantastico, non esistono altri gesti d’amore che ti fanno sentire meglio. Donare qualcosa di sé agli altri non si può descrivere ma si deve solo provare”.
Conosciamo i presidenti di Zona
Perché hai deciso di diventare donatore di sangue?
“Fin dall’età di 15 anni ho fatto parte del gruppo marciatori donatori di sangue di Monticello Conte Otto ed è lì che ho maturato l’idea di diventare donatore. Ho iniziato a donare nel 1982, perché avevo il desiderio di fare qualcosa per chi ne aveva bisogno”.
Che valore ha, per te, il dono del sangue?
“Donare sangue per me ha un valore immenso, dal lato fisico non costa praticamente nulla, anzi ti carica e ti fa sentire orgoglioso di aver fatto qualcosa che serve per salvare vite umane”.
Come inviteresti un amico a diventare donatore?
“In tutti questi anni, soprattutto negli ultimi 20, ho cercato di avvicinare amici, parenti, colleghi di lavoro al dono del sangue, perché credo ci debba essere un continuo ricambio generazionale e più siamo, meglio è. L’ho fatto in diversi modi, parlandone nell’ambiente di lavoro, informando gli interessati incontrati durante le uscite di propaganda sul valore e l’importanza del donare il sangue e invitandoli alle prove di idoneità”.
Perché hai deciso di diventare donatrice di sangue?
“Ancora prima di compiere 18 anni sapevo che avrei preso questa decisione, nonostante nessuno nella mia famiglia fosse donatore. È stata una scelta del tutto spontanea, ritenevo che fosse naturale per chiunque diventasse maggiorenne scegliere di donare sangue. E lo penso ancora oggi”.
Che valore ha per te il dono del sangue?
“Penso sia un dovere civico, ma anche un atto di grande generosità. È un modo per prendersi cura degli altri ed è un servizio che chi gode di buona salute può fare all’intera comunità. Essere donatori di sangue significa far parte di una grande famiglia, un privilegio di cui essere orgogliosi”.
Come inviteresti un amico a diventare donatore di sangue?
“All’epoca feci il test d’idoneità con un’amica, per cui ritengo sia importante incoraggiarsi a vicenda. È fondamentale poi creare una cultura del dono tra i ragazzi nelle scuole, dalle elementari alle superiori, in modo che ognuno abbia tutti gli strumenti per decidere autonomamente. È un gesto semplice, ma di grande valore umano”.
Conosciamo i presidenti di Zona
Perché hai deciso di diventare donatrice di sangue?
“Nel lontano 1999 ho avvertito la forte necessità di fare qualcosa per gli altri, così ho deciso di diventare donatrice di sangue. Ed oggi ho al mio attivo più di cinquanta donazioni”.
Che valore ha per te il dono del sangue?
“Dal momento che il sangue non si può produrre in laboratorio il valore del dono è inestimabile”.
Come inviteresti un amico a diventare donatore di sangue?
“Coinvolgendo le persone e facendo loro capire che il dono è indispensabile, dato che il sangue donato viene utilizzato per gli interventi chirurgici, per le trasfusioni dei malati gravi, cronici ed oncologici, per produrre medicinali con l’utilizzo del plasma e non solo”.
Perché hai deciso di diventare donatrice di sangue?
“Ho deciso di diventare donatore di sangue sull’esempio di mio papà, che donava già agli inizi degli anni ‘80.
Vedevo nella donazione qualcosa di altruistico a beneficio dei meno fortunati e, grazie alla presenza in paese di un gruppo attivo, compiuti i 18 anni ho fatto le analisi di rito per l’idoneità e sul finire del 1992 la prima donazione recandomi con il motorino al centro trasfusionale di Bassano del Grappa, perché non avevo ancora la patente”. Che valore ha per te il dono del sangue?
“Scontato dire che aiuti qualcuno. La vedo come una “fortuna” e la “fortuna” va condivisa”.
Come inviteresti un amico a diventare donatore di sangue?
“La donazione è qualcosa di personale, che nasce da dentro. Sono sempre stato dell’opinione che l’importante è provare. Quindi il primo passo è abbandonare la zona di comfort e provare. Quando scopri quante sacche di sangue servono per alcuni interventi chirurgici ti rendi conto che la donazione è un lavoro di squadra: il tuo assieme a quello di altri donatori per il bene del paziente. Ad un amico direi unisciti alla nostra squadra perché è il gruppo che dà i migliori risultati”.
Ricordiamo a tutti i donatori che è possibile recarsi ai centri raccolta sangue soltanto indossando la mascherina chirurgica.
La mascherina personalizzata Fidas Vicenza potrà essere utilizzata in sicurezza in tutte le altre circostanze.
Conosciamo i presidenti di Zona
Perché hai deciso di diventare donatrice di sangue?
“Come molti sono stato trascinato a forza da mia madre, che donava da anni. Ho iniziato quasi controvoglia e sforzato, ma più donavo e più mi rendevo conto dell’importanza di quello che stavo facendo”.
Che valore ha per te il dono del sangue?
“Il valore del dono credo sia uguale per ogni donatore, un piccolo gesto che si intensifica in modo esponenziale, mentre raggiunge il ricevente. Una goccia che diventa mare, dieci minuti che diventano anni”.
Come inviteresti un amico a diventare donatore di sangue?
“Dico sempre che provare non costa nulla. È un piccolo gesto che scalda il cuore”.
Perché hai deciso di diventare donatrice di sangue?
“Ho deciso di diventare donatore di sangue perché il gesto del dono per me significa donare una parte della mia energia a qualcuno che ne ha bisogno”.
Che valore ha per te il dono del sangue?
“Penso che il dono del sangue abbia un valore impagabile, proprio perché donando si salvano vite”.
Come inviteresti un amico a diventare donatore di sangue?
“Chiunque abbia la possibilità, io lo invito a donare, perché con un piccolo gesto, tutti insieme, trasmettiamo un grande dono”.
Perché hai deciso di diventare donatrice di sangue?
“Perché dovevo diventare un donatore! La domanda corretta avrebbe dovuto essere: «Perché sei diventato donatore di sangue così tardi?». Ed avrei risposto che da giovane avevo sempre tante cose da fare e colpevolmente rimandavo l’appuntamento più importante. Mi sono reso conto della condizione di sofferenza di molte persone malate diventando consapevole di quanto importante sia donare sangue per aiutarle”.
Che valore ha per te il dono del sangue?
“Ha un valore grande. Quel dono che si fa in pochi minuti dà senso, pienezza e felicità alla giornata intera e non solo a quella giornata. Il donarsi agli altri è un fare del bene anche a sé stessi”.
Come inviteresti un amico a diventare donatore di sangue?
“Gli spiegherei a chi va destinato il sangue che doniamo e quanto sia importante farlo.
E, infine, guardandolo negli occhi, gli direi: «C’è bisogno anche del tuo sangue. Conto su di te!»”.
Come ogni anno l’inizio della stagione primaverile è alle porte e questo passaggio non è sempre facile da affrontare. Il periodo del cambio di stagione, infatti, è spesso delicato per il nostro organismo che si trova a dover fronteggiare una serie di nuove condizioni di vita (soprattutto l’allungamento delle ore di luce diurna e l’innalzamento delle temperature) con ripercussioni sia fisiche che psicologiche.
Cambio di stagione no problem!
di Elisa Cosaro, medico di Medicina generaleLa base fisiologica delle alterazioni che ben conosciamo è di tipo multifattoriale, ascrivibile soprattutto ad un modificato assetto ormonale influenzato dai fattori ambientali. Risultano alterati i valori fisiologici di melatonina, l’ormone che regola il normale ritmo sonno-veglia, determinando le tipiche alterazioni del sonno che, a loro volta, influenzano i valori corporei di cortisolo, il ben noto “ormone dello stress”. Secondo alcuni dati, inoltre, anche la tiroide potrebbe modificare il proprio funzionamento, pur entro limiti di normalità, con il cambio stagionale. Dal punto di vista fisico, la sensazione più comune è quella di un’intensa stanchezza con difficoltà di adattamento all’allungamento delle ore diurne associata a insonnia notturna o sensazione di sonno non riposante. L’astenia e la facile faticabilità sono poi alla base di una serie di alterazioni metaboliche caratterizzate da alternanza fra iporessia e iperfagia che correlano con il riacu-
tizzarsi di sintomi digestivi quali dispepsia, gonfiore addominale, sindrome dell’intestino irritabile e il peggioramento di patologie preesistenti come gastrite e reflusso gastroesofageo. La carenza di sonno e/o un sonno poco riposante possono inoltre essere la causa principale di una maggior incidenza di attacchi di cefalea/emicrania che a loro volta peggiorano la qualità di vita e di lavoro. Non sono poi da sottovalutare, soprattutto nelle prime settimane di primavera, gli aspetti legati ai frequenti sbalzi termici con rialzo dei casi di sindromi simil influenzali e riniti, questi ultimi peggiorati anche dall’inizio della stagione allergica pollinica. Sono frequentissimi, infine, gli episodi di artromialgie (lombalgie, cervicalgie, contratture muscolari).
Dal punto di vista psicologico tutte le alterazioni ormonali, fisiche e di stile di vita riportate, si ripercuotono anche sul nostro benessere psichico. Sono presenti quotidianamente repentini sbalzi d’umore con nervosismo, facile irritabilità, ansia, così come difficoltà di concentrazione e un generale senso di confusione mentale. Nella maggior parte dei casi si tratta di sintomi lievi che non alterano le nostre capacità sociali e lavorative, sebbene in ambito specialistico sia stata identificata una vera e propria entità patologica nota come “Disordine Affettivo Stagionale” (DAS), descritta in modo sistematico per la prima volta nel 1984. Esso si caratterizza per la presenza di tutte le alterazioni psico-fisiche tipiche del cambio stagionale e ne sono state distinte due forme. La variante “invernale”, più frequente, è caratterizzata da una tendenza più spiccatamente depressiva che insorge all’arrivo dell’autunno, per giungere al picco massimo in inverno
Il medico risponde
e migliorare nettamente o regredire durante la primavera e l’estate; la variante “estiva”, invece, presenta una maggiore incidenza degli episodi depressivi in primavera con l’acme raggiunto durante l’estate e un netto miglioramento in autunno-inverno. La gestione dei sintomi si basa sulla corretta regolazione dello stile di vita. È fondamentale rispettare una regolare igiene del sonno: coricarsi e svegliarsi se possibile sempre agli stessi orari, garantendosi almeno 6-8 ore di sonno ogni notte. È possibile aiutare l’addormentamento con semplici provvedimenti: creare un ambiente rilassante con luci soffuse, spegnere nei 30 minuti prima del sonno sia la televisione che i dispositivi elettronici (tablet e smartphone), preferire l’ascolto di musica rilassante oppure leggere un buon libro. È consigliabile preparare una tisana a base dei classici estratti fitoterapici rilassanti (biancospino, melissa, valeriana, camomilla) oppure una tazza di latte tiepido (l’aminoacido triptofano che esso contiene favorisce la produzione di melatonina e serotonina). Nei casi refrattari a questi approcci è indicato consultare il proprio Medico di Medicina Generale che potrà consigliare degli altri integratori specifici. Un aspetto molto importante è quello della gestione degli stimoli stressogeni (lavorativi, sociali, familiari) che dovrebbero essere evitati o controllati adeguatamente. L’attività fisica
regolare, da eseguire negli orari non oltre quello della cena (dopo il quale potrebbe, al contrario, avere effetti eccitanti) aiuta a migliorare sia la performance fisica sia quella psicologica ed emotiva ed è consigliata, in relazione al proprio stato di salute, anche nel cambio di stagione.
La dieta svolge anch’essa un ruolo importante nella gestione dei sintomi legati al passaggio stagionale. Va preferita una dieta mediterranea, in particolare è consigliato abbondare con la verdura, ricca di vitamine e sali minerali, fondamentali per contrastare la stanchezza fisica e mentale. Anche la frutta, i legumi e i cereali integrali non possono mancare nella dieta delle prossime settimane. Meglio evitare cibi pesanti, particolarmente conditi e grassi. Anche in questo caso, se non poteste o non riusciste ad essere completi nella dieta, è buona norma contattare il proprio Medico di Famiglia per concordare un periodo di supplementazione con adeguati integratori che possano aiutare la dieta consueta.
In conclusione, quindi, il periodo del cambio di stagione può essere un momento critico sia per il nostro organismo che per la nostra sfera psicologica ed emotiva, ma con adeguati accorgimenti può essere un momento facilmente gestibile così da poter godere al massimo delle temperature più miti e delle giornate più lunghe e soleggiate. ●
Salute e stili di vita
Angelo D’Onofrio, psicologo e psicoterapeuta di formazione ed orientamento psicoanalitico. Già docente di Psicologia dinamica presso il Centro Ricerche Biopsichiche di Padova e coordinatore della sezione veronese “G. Guantieri” della Società Italiana di Medicina Psicosomatica dal 2014 al 2016, ha pubblicato diversi libri ed articoli su varie riviste.
Sembra una giornata qualsiasi. Poi, all’improvviso, il soggetto si sente preda di un’incomprensibile agitazione. Il respiro vacilla, il cuore corre più del solito... Il soggetto comincia a preoccuparsi per la sua salute. Cosa è accaduto nella sua vita quotidiana? L’ansia manda il suo messaggio. Allora il soggetto prova a capire, a cercare le “ragioni” di quell’insolita presenza.
Insomma, l’ansia trova, comunque, il modo di farsi “sentire”: fa ricorso, come accennato sopra, alle palpitazioni del cuore oppure non ci fa addormentare o arriva a invadere l’area sessuale provocando dispareunia o eiaculazioni precoci. Sembra che la vita ci sfugga di mano.
L’ansia ci mette davanti agli occhi le nostre emozioni, il nostro mondo interiore.
Quando la vita sembra sfuggirci di mano (ansia e panico)
di Angelo D’Onofrio, psicanalistaPerché l’ansia? A cosa è dovuta? Il corpo gli ha inviato precisi segnali che si tratta di ansia. Il corpo parla, si lamenta, somatizza ogniqualvolta l’essere umano non è capace di mettere in parole le sue emozioni. Così il corpo provvede in autonomia a fare ciò che il soggetto non fa. Tensione, sensazione di allarme che non sembrano avere ragioni adeguate, che rendono il soggetto insicuro e tale da evitare qualsiasi situazione che pare poter scatenare sintomi preoccupanti.
La parola “ansia” ha origini latine e rimanda a strettoia, angoscia che nel corpo acquistano la sembianza di tachicardia, sudorazione, respiro affannoso o mancanza dello stesso. Così entra nella nostra vita e rischia di accompagnarci ogni giorno per un “matrimonio forzato”. È un’emozione sgradevole.
Cosa fare quando l’ansia ci rivela un nostro disagio?
Dobbiamo prestarle ascolto, attenzione. Invece cosa si fa di solito? Si ricorre ad ansiolitici o psicofarmaci per metterle il bavaglio, silenziarla.
L’ansia ci appare immotivata e allora proviamo a “catalogarla”, a darle un senso perché possa rientrare al più presto nel nostro “ordine” quotidiano. L’ansia ci ricorda che non siamo monolitici, ma che diverse parti abitano dentro di noi. Pensiamo di essere uno e scopriamo, come dice Pirandello, che siamo centomila. Così non conosciamo tutti gli “io” presenti in noi, anche se vorremmo identificarci con quelli che conosciamo meglio.
C’è, come ho potuto riscontrare in diversi pazienti, il timore della molteplicità che è presente in ogni essere umano e che ci oppone al bisogno di sentirsi compatti, senza sfumature, senza zone d’ombra.
L’ansia, invece, ci mette a nudo, sfalda la nostra presunta corazza, ci toglie il cerone dal viso, la crosta dell’immobilismo. Essa ci mette in crisi perché rischiamo di non sapere sempre chi siamo e dove siamo. Si crea uno stato di allerta. Se quest’ultimo si innalza, c’è il rischio che si scateni una crisi di panico.
Salute e stili di vita
Abbiamo fretta: vogliamo solo riporci come un violino nella propria custodia per sentirci al sicuro, rinunciando anche alla melodia che, a volte, sono proprio le nostre parti fragili, che vorremmo nascondere al mondo. La vita è un continuo perdersi e ritrovarsi con esiti non sempre prevedibili. È quello che succede ai personaggi delle favole, lette o ascoltate da bambini. Personaggi che si perdono in un bosco, ma prima o poi ritrovano la giusta strada.
Pertanto, l’essere umano deve provare a collegare gli eventi della vita, che è attraversata da fallimenti e rinascite. Mentre molti si sentono smarriti, esitanti, come se la loro bussola dell’esistenza si fosse fracassata.
Sono soggetti che hanno trascorso la loro esistenza entro limiti rigidamente fissati sì da far fatica ad una vita diversa che chiede di assumersi delle responsabilità.
Potrebbe, invece, essere una buona occasione per prendersi una vacanza dal mondo, per mettere in sordina gli eventi esteriori e prestare finalmente un maggior ascolto della nostra vita interiore.
Un allontanarsi dal quotidiano non per indifferenza, ma per renderci più presenti a noi stessi e per ricaricare l’anima. Insomma, un percorso con mappe alternative.
Il mondo interiore può essere un buon “farmaco” per allontanarci dalla desolazione della realtà.
Il rischio, a volte, è quello di sentirsi in esilio dalla propria storia quotidiana.
È un po’ la radiografia impietosa della natura umana.
Il sintomo dell’ansia, però, può essere utilizzato per fini relazionali. Pertanto, si fa ricorso ad esso per ottenere altro che altrimenti si pensa di non poter ottenere. Insomma, si cerca di trarne un vantaggio dal sintomo per evitare situazioni difficili e critiche.
In tal modo si ottiene quello che viene definito “vantaggio secondario” del sintomo che, in tal modo, rischia di perpetuarsi: evidentemente tra il “possibile dolore” e il “vantaggio di sentirsi malato” offerto dal sintomo prevale il secondo aspetto.
Così l’ansia diventa un “ospite gradito”, anzi
Salute e stili di vita
lo si mantiene in vita perché, in fondo, ci offre più vantaggi che svantaggi, diventando un asse portante per l’equilibrio del soggetto. Allora che fretta c’è a sfrattarlo di casa? Che fretta c’è a guarire?
Pertanto, il sintomo viene alimentato e diventa un inseparabile compagno di viaggio, che permette di lamentarsi con gli altri, di ottenere la loro pietosa considerazione. A questo punto la nostra diventa una comunicazione non veritiera, che ha il solo scopo di rendere stabile lo stato ufficiale di “malato”. Magari esprimere i propri pensieri e le proprie emozioni incontra la paura di poter ferire gli altri. Così tutto resta dentro, provocando un’asfissia esistenziale che ci fa sentire in esilio dalla nostra storia quotidiana, mentre si ignora che esistono mappe alternative per la propria vita
Così non dovremo necessariamente essere perfetti e potremo metterci al riparo dalle critiche eventuali degli altri: chi oserà “riprendere” un essere malato che soffre?
Il sintomo ci mette a distanza di sicurezza e in quel modo ci protegge.
Fratello dell’ansia è il panico che “colpisce” proprio coloro che si sentono “perfetti”, che sono convinti di navigare sempre sul mare giusto.
E’ caratterizzato da un senso imminente di catastrofe accompagnato da sintomi vissuti con intensa angoscia: paura di impazzire, dispnea, sensazione di soffocamento, irrigidimento muscolare….
L’attacco di panico lo smaschera, mette a nudo l’apparente sistema difensivo. Il disagio lo mette davanti allo specchio e vuole fargli comprendere che l’unità è solo presunta. Così accade che il paziente, che inizia una psicoterapia, scopre che dentro di lui ci sono molteplici aspetti nascosti, di cui magari ignora l’esistenza.
Il percorso psicoterapico è l’occasione per incontrare le altre immagini di sé e, magari, cercare strade nuove per la propria evoluzione.
A volte il soggetto richiede subito il ricorso ad ansiolitici o addirittura a psicofarmaci, convinto che pastiglie e pillole possano sostituire il calore delle relazioni umane.
In tal modo spegne sul nascere la voce che voleva essere ascoltata e che, invece, viene di nuovo messa a dormire fino al nuovo allarme, che si ripresenterà ai prossimi difficili passaggi della vita riproponendo le stesse incertezze, gli stessi schemi rigidi che, si pensava, di aver definitivamente addomesticato, ma che, invece, prima o poi, trovano il modo di far di nuovo capolino per riprendere il “canovaccio” interrotto.
Pertanto, il disagio risvegliato riprende per ricordarci che non siamo l’essere “perfetto” che volevamo apparire e che sotto quella crosta instabile appare la nostra umana fragilità.
Così l’ansia inquina e padroneggia la nostra mente e ci instilla la paura di poter star male. Insomma, uno schema che, a lungo andare, porta il soggetto a vivere un quotidiano disagio. Si crea uno schema di pensiero negativo che può diventare ripetitivo.
In tal modo l’inquietudine è il segno di un’incapacità di vivere il presente.
Eppure l’ansia è come un tentativo di difesa contro un pericolo, magari immaginario o presunto tale, che ci porta a voler controllare ogni situazione della vita, insomma ci pone di fronte alla nostra incapacità di vivere, controllandone ogni aspetto.
Essa può presentarsi, come detto prima, in diversi momenti della propria giornata, rendendo la vita del soggetto sempre in allarme. In compenso possiamo attribuirle ogni responsabilità per le nostre paure, incertezze, fughe dalla vita presente.
Allora ce la prendiamo con la sfortuna, che si accanisce contro di noi e non ci permette di fare ciò che tutti gli esseri umani fanno.
A questo punto pensiamo che siamo destinati all’infelicità o che la nostra vita è un perenne inseguimento della felicità che si sposta sempre un passo avanti.
Paura di ammalarsi o paura di vivere?
Il percorso psicoterapico richiede tempo per consentire al soggetto di attraversare la propria sofferenza sì da poter esistere finalmente come essere completo con pensieri ed emozioni, senza mai dimenticare che la sofferenza fa parte della storia dell’uomo a cominciare dal grembo materno. ●
Era una giornata di giugno di 10 anni fa, da qualche tempo mi sentivo un po’ stanca, nessun sintomo allarmante, solo una fiacchezza che col passare del tempo diventava sempre più accentuata. Pensai, giusto per scrupolo, di fare delle analisi del sangue. E poi, del tutto inaspettata, arrivò una telefonata dal laboratorio anali-
mediato: giusto il tempo di abbracciare mia figlia di quattro anni e poi via verso questo incubo. Nella disperazione totale, mi aggrappai alle parole del medico che mi comunicò la diagnosi. “È una malattia importante, Paola, ma guarire si può”.
Ogni anno che passa mi sento meglio e mi allontano dalla malattia
di Paola Salgarelliperché me lo stai chiedendo?”. “Non so come dirtelo, ma devi farti portare al pronto soccorso, hai dei valori che non vanno bene, ho già avvisato l’Ematologia della tua situazione… mi spiace…”. Ematologia… solo una parola per capire che avevo a che fare con un tumore del sangue. La diagnosi non tardò ad arrivare: leucemia acuta. Il ricovero fu im-
Oggi sono passati dieci anni dal terribile giorno della diagnosi e da almeno sette sto bene. Ogni anno che passa ho l’impressione di stare meglio, perché sono sempre più lontana dalla malattia. Per guarire ci sono voluti otto ricoveri, un trapianto di midollo, le eccellen-
ti cure dell’Ematologia di Vicenza, l’amore dei miei cari, un’infinita pazienza e molta fortuna. Una buona sorte, la mia, che ha fatto sì che da qualche parte del mondo ci fosse un donatore di midollo compatibile con me. Solo una persona su centomila lo è!
Qualche mese fa mi è stato proposto di collaborare a un progetto per le scuole sulla donazione del midollo, del sangue e degli organi. È organizzato da Admo, Fidas e Aido. Il mio piccolo contributo consiste nel raccontare la mia esperienza di trapiantata per sensibilizzare i ragazzi in merito alla donazione del midollo osseo.
Spesso, nel racconto di una persona che è stata sottoposta a un trapianto di questo tipo, viene dato molto risalto alla figura del donatore di midollo che viene visto come l’eroe che ha salvato la vita alla persona malata.
Tutto ciò è vero, ma a volte si dimenticano altri protagonisti importanti nella guarigio-
Dona il sangue. Salvi una vita.
ne di un malato ematologico: i donatori di sangue. Non sarei arrivata alla guarigione se non avessi ricevuto, tutte le volte che ne avevo bisogno, svariate sacche di sangue e piastrine. Tantissimi donatori hanno contribuito al contenuto di quelle sacche e ciascuno di loro è stato fondamentale per me. Non posso quindi fare a meno di ringraziare, idealmente, ciascuno di loro.
La mia è una storia a lieto fine, ma non nego che arrivare a stare bene sia stato un percorso durissimo, sia fisicamente che psicologicamente. Ancora oggi mi chiedo “perché proprio a me?”. Credo che non esista malato che non se lo domandi. Non c’è una risposta, ma forse un piccolo senso a quello che mi è successo l’ho trovato: raccontare la mia storia può contribuire a far capire quanto sia importante la donazione (e magari convincere qualcuno a diventare un donatore!). ●
Il Gruppo Vicenza Centro-Riviera va in festa!
di Guido GiacomelliDomenica 2 ottobre si è svolta la festa del Gruppo Vicenza Centro-Riviera; grande è stata la partecipazione di donatori e familiari che ha sfiorato le cento persone.
Alla festa, tanto attesa dopo due anni di rinvii causa Covid, hanno partecipato il consigliere provinciale Mariano Morbin, in rappresentanza del direttivo provinciale, ed il presidente di Zona Claudio Ambrosini.
Una festa attesa non solo perché è stata la prima dopo la fusione tra il Gruppo di Vicenza Centro ed il Gruppo di Campedello, ma soprattutto perché dopo due anni di chiusure e distanziamento sociale si sentiva l’esigenza di ritrovarsi e celebrare l’impegno costante dei donatori che lo scorso anno hanno raggiunto quasi mille donazioni.
La festa si è aperta con gli interventi del presidente Galvanetto, che ha fatto il punto sulla situazione donazionale del Gruppo, del consigliere Morbin e del presidente di Zona
Ambrosini; tutti e tre hanno rimarcato un punto: l’importanza di continuare ad andare a donare e di andarci più spesso, nonché l’importanza di trovare giovani donatori per consentire quel ricambio generazionale necessario anche, e soprattutto, nel mondo della donazione di sangue. Dopo gli interventi di apertura ci sono state le premiazioni dei donatori. Il Gruppo Vicenza Centro-Riviera può vantare diversi donatori che hanno superato le cinquanta donazioni.
Il pranzo si è tenuto alla Corte di Casale, in una bella giornata di sole scandita dalle chiacchiere e da quel calore umano tra donatori, alcuni dei quali si vedevano per la prima volta, che fanno dei donatori stessi la linfa vitale della Fidas.
Il direttivo del Gruppo, che ha fortemente voluto che questa festa si tenesse, ringrazia nuovamente e pubblicamente tutti i donatori che hanno partecipato, per il loro costante e fondamentale impegno nel volontariato. Ricordiamoci che la Fidas è vita! ●
Il responsabile dell’ufficio stampa di Fidas Vicenza, Matteo Crestani, è disponibile per Gruppi e Zone per la redazione di articoli e comunicati stampa.
Per qualunque esigenza inviare una mail a: ufficiostampamc@gmail.com
Coralità in Fidas: un dono musicale ai nostri quartieri
di Luca StrioloIl periodo natalizio è sempre un momen to in cui tutti siamo concentrati sui doni materiali: il pensierino per gli amici, il cesto per i parenti, i giochi per i più piccoli… Nella serata di lunedì 19 dicembre scorso, i Gruppi San Francesco, Sant’Andrea e Tullio Dal Ferro (insieme alla Zona Vicenza Città) hanno unito le loro forze per offrire un con certo del coro Melodema di Costabissara, che si è svolto al Teatro Araceli e che ha ricevuto il patrocinio del Comune di Vicenza. Lo scopo della serata era non solo quello di trascorrere un paio d’ore ascoltando della buona musica, ma cogliere l’opportunità di sensibilizzare gli spettatori al dono del sangue, proprio nel periodo dell’anno in cui siamo più portati a pensare all’altro. Diventare donatore (e continuare ad esserlo) è un po’
come estendere lo spirito natalizio a tutti i dodici mesi, regalando qualcosa (ovvero il nostro sangue) ad uno sconosciuto bisognoso, aiutando l’altro gratuitamente, unendo
Giochi
Crucipuzzle
Trova le parole. Al termine apparirà una frase.
ACAZI
ADRIA
AMEN
AULA
BACON
BAVE
BETABLOCCANTE
CAIO
CAMINO
CLOU
COTTE
DECOLORAZIONE
FALCO
FEET
FIANDRA
FISH
ILLIRICA
INCONTROLLATA
LEONARDO
LIBRA
LINK
MORALMENTE
NAVE
NOME
OPALE
PAMPA
POMPE
POSA
RADI
RARI
ROBE
STOP
STUPIDE
SUSAN
TENERA
TONI
TOSATORE
ULNA
WEST
Trova la via d’uscita Unisci i puntini
Cruciverba Crucipuzzle
Trova le parole. Al termine apparirà una frase.
ORIZZONTALI
1. Viene estratto dal sottosuolo - 7. Grossi plantigradi - 11. Vasto altopiano asiatico - 12. Il libro di Agassi - 13. Lo precedono in salotto - 14. Mille senza l’1 - 16. Preserva da molte malattie - 18. Cerimonia solenne - 20. Si incontrano in apnea - 21. Schivare con un rapido movimento del corpo - 22. Decametro (simbolo) - 23. Associazione Ornitologica Turistica - 25. Posta in circolazione
26. È più facile che fare - 27. In gergo è l’aderenza dello pneumatico - 29. Sono contrarie al dogma - 31. Il decimo mese in breve - 32. È Buenos in Argentina
34. Uccello brasiliano del genere Crotophaga - 35. Era la band di Michael Stipe
37. La squadra di calcio di Milano - 39. Scrive... per i posteri - 42. In mezzo alla cancellata - 44. Un metallo tenero - 46. Il titolo concesso a Paul McCartney
47. Sottili e smilzi - 49. Il “di” inglese - 51. Lo sono gli attori Farrell e Firth
54. Lo è il palmo della mano indurito dal duro lavoro - 55. Conduce in alto o in basso.
VERTICALI
1. Diffondere, disseminare - 2. Sigla di Trinidad e Tobago - 3. La giurista meno giusta - 4. Pezzo di artiglieria simile al cannone - 5. Nesso, vincolo - 6. Percorsi per viaggiatori - 7. Possono essere specializzati - 8. Negli scacchi impazzisce
9. Superficie non residenziale (sigla) - 10. Fondò la religione musulmana
12. Fu un armatore greco - 13. Linea di partenza - 15. A volte vanno a braccetto con gli oneri - 17. Città tedesca nella Ruhr - 19. Lingue parlate - 24. Scherzi mancini - 28. La matita americana - 30. Valorosissima - 33. Lo ha lungo il girasole - 36. Nome dell’attore Flynn - 38. Dea della discordia - 40. Il Tom di “Mark Twain” - 41. Consociazione Turistica Italiana - 43. La Pericoli del tennis
45. Un risultato di pareggio - 48. Negli asili e nelle scuole - 50. Era chiamato “The voice” (iniz.) - 52. Los Angeles in breve - 53. Nulla comincia così.
ABISSO
ARNIA
ARSA
ATTO
BARRE
BOSCOSE
BUSTO
CAMBIO
CANOA
DEAD DENARI
ESODI
FATUI
FUNI
IMBORGHESIRSI
LIDI
MOGIE
NOZZE
NUDA
ODORI
PANNO
PIZZERIA
RADIOCRONISTI
REDUCE
RIGAUDON
SCORSO
STRANI
TALMENTE
TASTO
TUFO
TURING VINO
Trova la via d’uscita
le energie in uno sforzo corale (termine che calza a pennello) come hanno fatto i nostri gruppi in occasione di questo evento. La maestra del coro, Lorella, ha saputo cogliere perfettamente lo spirito della serata, intervallando l’esecuzione di brani come Hallelujah, Million dreams, Oh happy day,
The little drummer boy con riflessioni sul donare e sul nostro ruolo. Un inaspettato contributo da parte dei Melodema che ha reso ancora più forte il nostro messaggio. La serata non poteva che chiudersi con un piccolo rinfresco e con un gioioso scambio di auguri ●
G RUPPO SAN P IO XIl Gruppo, uno straordinario luogo d’incontro per famiglie e giovani
di Nereo GalvaninLa festa di Carnevale, organizzata lo scorso 19 febbraio nel quartiere di San Pio X, ha ufficialmente dato inizio alle
Abbiamo posizionato il nostro gazebo nel piazzale del Centro Comunitario ed in un paio d’ore abbiamo distribuito ai bambini,
me promesse di donazione. Con dedizione abbiamo soddisfatto la lunga fila di bambini, impazienti di ricevere un palloncino, anche grazie alla collaborazione, estremamente apprezzata, del past presidente Giuseppe De Carli.
Inoltre, molti dei nostri donatori, avvisati via e-mail della manifestazione con gazebo, sono venuti a salutarci ed a darci il loro sostegno.
La sfilata ha avuto inizio alle 14.30 sotto il controllo degli Alpini di San Pio X. Una folla si è assiepata al seguito di un carro carico di simboli carnevaleschi ed i nostri palloncini,
ZONA Vicenza Città
sfoggiati dai bambini, hanno reso variopinte le strade del quartiere.
Questo pomeriggio non è stato solamente un momento conviviale, ma anche l’occasione per presentare i nostri incontri del 2023.
Oltre alla festa di carnevale e agli incontri nelle scuole del quartiere abbiamo in programma la partecipazione al torneo provinciale di minivolley, al torneo di calcio della Città di Vicenza, al torneo di calcio tra le squadre cittadine “Star” alla “partita del cuore, ma anche al torneo di calcetto “Notti d’Estate” organizzato dai giovani del quartiere, alla festa patronale organizzata dalla parrocchia e molto altro.
Il 2 luglio ci sarà la festa annuale del Gruppo donatori di sangue di San Pio X con la premiazione dei donatori benemeriti. Saremo presenti anche alla festa per il 60° di fondazione dell’Usd Altair, associazione che promuove molti degli aventi citati.
L’approccio con i nuovi donatori avviene sempre tramite contatto diretto, mediante interviste che hanno luogo nelle occasioni programmate.
Non siamo a favore di eventi sterili ed impersonali, la nostra attività, infatti, prospera in occasione di feste comunitarie ed associative, dove si incontrano famiglie e giovani. ●
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G RUPPO ISOLA VICENTINA
Il Gruppo Fidas Isola Vicentina festeggia 45 anni di attività
di Miryam TomèSiamo giovani, ma possiamo già vantare una certa esperienza. Quarantacinque anni di attività significano tanto
impegno e, soprattutto, molti volontari che si sono susseguiti per far fiorire questo splendido gruppo. E allora, senza aspettare oltre,
ci rivolgiamo proprio a tutti i volontari che hanno fatto parte di Fidas Isola Vicentina in questi quarantacinque anni e li ringraziamo con tutto il cuore. Sono la rappresentante giovani del direttivo Fidas di Isola Vicentina e, purtroppo, non conosco molti aneddoti sul passato decennale del mio gruppo da ricordare in occasione di questo compleanno. Pertanto, ho deciso di condividere un mio ricordo legato a Fidas Isola Vicentina, che spero possa farne capire tutta la bellezza e l’importanza che ha nel nostro comune. Si tratta di una giornata di circa quindici anni fa. All’interno dell’area verde di Torreselle si svolgeva la festa del gruppo Fidas di Isola Vicentina e alla santa messa sarebbe seguito un pranzo tutti insieme. Mio padre all’epoca era donatore e così, poco più che adolescente, ho potuto partecipare ad una giornata che, all’ora ancora non ne ero cosciente, avrebbe lasciato un segno importante dentro di me. Ricordo di tanto sole, canti con la chitarra, preghiere piene di speranza e un profondo rispetto per l’atto del dono del sangue. Ricordo di aver pensato che donare sangue fosse una cosa importantissima e che mi sarebbe piaciuto diventare come le persone che vedevo quel
giorno sul prato delle nostre belle colline: donatori felici di fare del bene, uniti e pieni di valori. Quel giorno feci una silenziosa promessa a me stessa che, solida, si sarebbe fatta mantenere in età adulta. Durante il periodo universitario mi sono recata spontaneamente al centro trasfusionale e iniziò così il mio percorso di donatrice. Fidas Isola Vicentina in quell’occasione seppe arrivare al mio cuore e si assicurò il mio futuro impegno nel dono del sangue per aiutare chi ne ha bisogno. E per chi si chiede a cosa serve un’associazione donatori sangue quando è possibile donare anche senza aderire ad alcuna rispondo che la presenza capillare di Fidas, oltre a divulgare la cultura del dono, risveglia in maniera gentile la coscienza delle persone, arriva al cuore dei giovani e delle famiglie grazie al suo spirito sincero, e supporta i donatori creando un gruppo che invita a mantenere la promessa fatta di donare regolarmente.
Per festeggiare questo anno importante, oltre alle molte iniziative in programma, si potranno trovare i segnalibri Fidas all’interno dei libri presi in prestito alla Biblioteca comunale Romano Guardini di Isola Vicentina. ●
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G RUPPO MONTICELLO CONTE OTTO
50° anniversario per la Marcia del donatore di sangue
di Flavio Corà
S port e dono del sangue sono da sempre alleati vincenti. Lo dimostra la Marcia del donatore di sangue di Cavazzale di
Monticello Conte Otto, che quest’anno ha tagliato il traguardo dei cinquant’anni.
La marcia del donatore è stata ideata e rea-
lizzata la prima volta nel 1974 da un gruppo di volontari del gruppo Adosav, oggi Fidas Vicenza, ai quali mancava qualsiasi tipo di esperienza. Non vi era, infatti, possibilità di paragone con altre manifestazioni simili e questo impegnò a fondo tutto il Gruppo. Stabilire un percorso, fissare i punti di ristoro, assicurare assistenza sanitaria, provvedere ai premi, trovare finanzamenti furono tutti grossi problemi all’epoca, che grazie all’entusiamo e la volontà di fare del Gruppo furono poi facilmente superati. L’obiettivo della manifestazione, però, è sempre stato quello di aumentare la consapevolezza sulla necessità delle donazioni ed incoraggiare più persone a diventare donatori. Da allora la marcia è diventata una tradizione annuale,
con migliaia di partecipanti provenienti da tutta la provincia.
Negli ultimi 50 anni, abbiamo compiuto molti progressi nella promozione del dono del sangue. Grazie alla nostra dedizione ed ai nostri sforzi, sempre più persone sono diventate consapevoli dell’importanza di questo gesto, sono diventati donatori ed hanno iniziato a donare regolarmente.
Ma la nostra missione non è ancora compiuta. Ancora oggi ci sono molte persone che non sanno quanto importante sia essere donatori. Inoltre, ci sono ancora molte malattie e condizioni mediche che richiedono trasfusioni di sangue regolari per la sopravvivenza dei pazienti. Ecco perché è importante che continuiamo a lavorare insieme per promuovere la donazione e garantire che il sangue sia disponibile a tutti coloro che ne hanno bisogno.
Ritornando alla “Marcia del donatore di sangue”, volevo ricordare che questo evento è sempre stato ideato, realizzato e con caparbietà portato avanti negli anni dai presidenti che mi hanno preceduto, in particolare Romolo Pento, Renzo Talli, Piergiorgio Barausse, Morena Gasparini e Moreno Pento e da tutti i consiglieri del Gruppo Fidas Monticello Conte Otto, che hanno sempre creduto
nell’importanza di questa manifestazione. Una parte molto importante per la buona riuscita di questo evento sono sempre stati gli sponsor che ci hanno supportato ed hanno creduto nella manifestazione, così come gli insostituibili volontari che hanno gestito i ristori, che si sono occupati della sorveglianza lungo le strade e che che si sono adoperati nella preparazione dei percorsi perché senza di loro questo evento non sarebbe mai stato possibile.
Un ringraziamento particolare va al prof. Galiano Rosset, scrittore, storico e disegnatore del nostro comune, per aver realizzato grafi camente una nostra idea per la 50a locandi na della Marcia del donatore di sangue. Nella locandina è stata fedelmente ripro dotta la prima medaglia consegnata a tutti i
partecipanti della prima edizione della marcia del 1974 rappresentata dalla vittoria alata e tre luoghi simbolo dove la marcia per 50 anni ha sempre transitato: Piazza Trieste a Cavazzale, il Municipio di Monticello Conte Otto e Villa Valmarana Bressan a Vigardolo. Infine, un grazie a tutti coloro che hanno partecipato alla marcia del donatore di sangue in qualità di sponsor, volontari o semplici partecipanti, così come a tutti i donatori di sangue che hanno donato il loro sangue per salvare vite umane. ●
Pingo L’Angelo Rosso
di A cura della RedazioneIl gruppo Fidas di Quinto Vicentino ha svolto il 19 dicembre scorso la prima prova di un progetto educativo pilota per la prima infanzia.
Daniel Tinto, Omar Cristofari e Giada Ghiro, hanno narrato ed inscenato una storia crea ta appositamente per l’occasione.
Si tratta di Pingo (goccia in portoghese), un piccolo “supereroe” a forma di goccia che aiuterà Ema (Emanuele, ndr), un bambino, a superare la sua malattia e vivere felicemente coi suoi genitori Donato e Gioia. Il progetto educativo e la storia sono stati creati e scrit ti nell’ottica di promuovere la donazione di sangue a ragazzi/e della scuola dell’infanzia e dei primi anni delle elementari.
L’educazione riveste un ruolo fondamenta le a lungo termine per il reclutamento di nuovi giovani volontari/donatori e per cre are dei cittadini più consapevoli e votati
al bene della comunità. La prima recita è stata svolta alla scuola per l’infanzia/nido
episodio fosse un inizio, uno stimolo per condividere l’iniziativa con altri Gruppi. Siamo disposti a fornire tutte le informazioni necessarie perché questi possano replicare l’iniziativa sul loro territorio qualora fossero interessati.
I bambini sono rimasti molto incuriositi dalla storia e con grande entusiasmo hanno fatto numerose domande, segno che la storia è riuscita a far presa.
Al termine ci hanno regalato una raccolta di disegni a tema creati dai piccoli spettatori.
Ci è stato chiesto di riproporre la storia con cadenza annuale ed il nostro grande sogno sarebbe quello di consolidare la proposta in altri istituti del territorio, creando un’offerta regolare.
In parallelo questa storia sta cercando un editore per diventare una storia illustrata per bambini.
Per richiedere informazioni/supporto/suggerimenti basta inviare una mail a Daniel Tinto, autore della storia, all’indirizzo: daniel.tinto7@gmail.com. ●
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GRUPPO GRISIGNANO DI ZOCCO – MONTEGALDA - SARMEGO
Il Gruppo spegne le prime 50 candeline
Nel 2022 il nostro Gruppo ha festeggiato 50 anni di attività ed è per me un vero onore ricordare e ringraziare chi ha reso possibile questo: Mario Pennello e le persone, allora, a lui vicine che un giorno hanno preso un foglio di carta scritto alla Fidas provinciale e dato il via alla nostra storia.
Grazie anche ai direttivi con i presidenti Silvano Chimento, Paola Pennello e Carmen Dorio, che si sono susseguiti e non si sono risparmiati negli anni per far sì che il Gruppo potesse crescere.
Soprattutto un grande grazie a tutti i donatori che in questi anni e negli anni a venire hanno contribuito e contribuiranno dedicando qualche ora durante l’anno con le loro donazioni, non tanto per il Gruppo a cui sono iscritti, ma per le persone che hanno bisogno di noi.
Il 2022 è stato anche un anno importante, perché con l’amministrazione Comunale
de il sindaco Stefano Lain, che ringraziamo molto, siamo riusciti a dare un punto di riferimento, sia per i donatori che per tutti coloro che vogliono avvicinarsi alla donazione, inaugurando una nuova sede del Gruppo sita in Piazza Europa a Grisignano di Zocco. Come direttivo attuale stiamo cercando di sensibilizzare e coinvolgere alla donazione più persone possibili tramite i nostri gazebi, interventi nelle scuole e la collaborazione con altre associazioni con lo scopo di far capire l’importanza della donazione. Organizziamo donazioni di gruppo e altre iniziative il cui scopo è anche di creare feeling tra di noi. Collaboriamo attivamente con l’Admo per sensibilizzare la donazione del midollo ed organizziamo il tradizionale pellegrinaggio a Monte Berico.
Ancora un invito a tutti di continuare con le proprie donazioni. ●
G RUPPO C HIUPPANO
Il ritorno alla vita da un dono
di Romilda Dal PràSabato 11 febbraio a Chiuppano Fidas ed Aido hanno organizzato una serata informativa sul dono, con la presenza della dr.ssa Daniela Vici, responsabile della Fondazione Banca dei tessuti di Treviso, che con maestria e sensibilità ha illustrato le procedure che seguono una donazione ed i grandi benefici che questo dono porta a chi lo riceve. Anche se la serata aveva la concorrenza della finale del Festival di Sanremo, la partecipazione di pubblico è stata numerosa e molto attenta agli argomenti trattati. La donazione di tessuti, valvole cardiache, tendini, placenta e pelle è meno conosciuta del dono del sangue e di organi, ma ugualmente preziosa e molti dei presenti sono stati felici di conoscere questa opportunità, che ignoravano.
Un ringraziamento va all’amministrazione comunale, che è sempre presente alle nostre attività e non manca mai di supportarci. La serata è stata presentata dalla nostra amica Monica Bassi, che ha alleggerito la serietà degli argomenti con l’esecuzione di brani sanremesi accompagnata al pianoforte da Massimo Santacatterina.
Siamo stati onorati di avere la presenza delle presidenti provinciali di Fidas Vicenza
Chiara Peron e di Aido Vicenza Paola Beggio, che hanno portato la loro testimonianza e saluto.
La serata si è conclusa con un piccolo rinfresco con il quale abbiamo ringraziato i partecipanti e chiuso la serata in bellezza. Grazie a tutti i volontari ed ai donatori che portano avanti la cultura del dono ●
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G RUPPO M ARANO V ICENTINO
Scuola di dono, scuola di vita
Direttivo Fidas Marano
In un’ottica di sensibilizzazione precoce all’interno delle scuole, ogni due anni, in collaborazione con le altre Associazioni del dono (Aido per gli organi, Admo per il midollo osseo) organizziamo un incontro per gli studenti di seconda e terza media, in cui presentiamo la nostra attività ed il nostro impegno sociale. Questo nella convinzione, oramai consapevolezza, che prima si semina e più facile è raccogliere, almeno in questo campo.
Sappiamo che tanti ragazzi hanno ancora oggi, nonostante le informazioni disponibili al riguardo, bisogno di rifletterci un attimo prima di iniziare a donare; così come siamo consapevoli che andare a donare non sia solitamente il primo pensiero del neo diciottenne.
Ecco perché riteniamo fondamentale essere solerti nel contattare annualmente coloro che nell’arco dei 12 mesi accederanno alla maggiore età.
Inoltre, parlare agli studenti significa poter smuovere le coscienze di insegnanti, personale, genitori.
Purtroppo, a causa della pandemia, erano trascorsi ben tre anni dall’ultimo incontro di sensibilizzazione. Ciò significa che i ragazzi che ora sono in prima superiore non hanno beneficiato di questa bella opportunità, ma confidiamo nell’operato dei gruppi locali dei paesi dove frequentano le Secondarie di secondo grado e nei loro amici più giovani. Ciononostante, l’incontro dello scorso novembre è stato particolarmente significativo, in quanto abbiamo voluto invitare alcuni nostri amici, per lo più compaesani, che solo grazie ai donatori sono oggi fortunatamente tra noi.
Non andiamo ora a pubblicarne i nomi, in quanto sappiamo ed abbiamo visto come sia per loro difficile e doloroso raccontare quegli eventi traumatici che li hanno portati ad avere bisogno del nostro aiuto, ma li ringraziamo infinitamente per il coraggio, perché non c’è modo più concreto e tangibile di far capire quanto piccola possa essere la linea che divide la vita dalla “non più vita”. Spesso i più giovani non pensano di poter essere loro ad aver bisogno, in quanto vedono le strutture sanitarie e le attività mediche come destinate quasi esclusivamente a persone anziane o fragili.
Eppure, dati alla mano, emerge come siano proprio i giovani ad avere spesso necessità di emocomponenti o altro, in seguito a incidenti sul lavoro o, più frequentemente, stradali. Eventi inattesi, che piombano tra capo e collo. Come quelli occorsi ai nostri tre amici. Persone fino a poco prima sane, come la maggior parte di noi che sta leggendo quest’articolo con un piccolo brivido lungo la schiena. Nemmeno persone dalle vite spericolate, ma ben inserite nella comunità, con una famiglia e la routine quotidiana inframezzata da qualche hobby.
Ma, come ha detto uno di questi nostri ospiti, basta una curva presa male, anche a velocità moderata, per dover “richiedere indietro” tutto il sangue donato in una vita.
In tale giornata i ragazzi hanno conosciuto non solo i nostri amici, ma anche preso confidenza con le facce di noi delle tre Associazioni del dono, che abbiamo spiegato loro cosa facciamo in quelle occasioni in cui ci vedono in giro per il paese con i nostri abiti di rappresentanza ed i nostri simboli. Inoltre, il dr. Stefano Chiaramonte, che da anni solca il territorio per diffondere la fondamentale buona pratica del dono, ha aiutato i giovani a scardinare alcuni dubbi o preconcetti che spesso esistono attorno a ciò, andando a spiegare, ad esempio, come anche la donazione di midollo osseo sia oramai
lievo del sangue e come la donazione di organi non comprometta in alcun modo la vita del donatore, in quanto si fa una specie di
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“promessa” che diverrà valida dopo la morte. Siamo stati positivamente colpiti dal silenzio che ha pervaso la platea dell’Auditorium per tutta la durata dell’incontro, nonché dall’attenzione evidente che questi ragazzi manifestavano verso ciò che veniva detto. E quando abbiamo chiesto chi avesse dei genitori già donatori, sapeste con che orgoglio si sono levate parecchie mani. Noi siamo stati contenti, perché è vero che siamo spesso presenti ad eventi cui partecipano molti adulti (anche giovani) e/o genitori con figli, ma questo è l’unico evento del nostro programma che ci consente di incontrare e parlare in modo diretto a questa fascia d’età. Faccia a faccia noi e loro. ● ZONA
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Donare: una scelta di vita, impegno e solidarietà
di Elisa Martini“Donare è la nostra scelta di vita, di impegno e di solidarietà”. Con queste parole semplici, ma che arrivano dritte al cuore, la presidente del Gruppo Fidas di Thiene, Elisa Martini, è intervenuta al 60° di fondazione dello stesso Gruppo, alla presenza del sindaco Giampi Michelusi, del vicepresidente di Fidas Vicenza Luca Passuello, del presidente del Gruppo Alpini di Thiene Vittorio Dal Zotto (Gruppo gemellato con il Gruppo Fidas di Thiene), del presidente della Zona 7 e di tutti i Gruppi della Zona 7.
“Sono donatrice di sangue da 18 anni. Un paio di anni dopo sono entrata a far parte del direttivo come responsabile Giovani –
ha spiegato la presidente Martini – ma non ho fatto tutto da sola. Devo ringraziate tanti amici e validi collaboratori, che mi hanno aiutata e spronata a proseguire nell’impegno associativo, all’insegna del volontariato e dei valori che animano la nostra Associazione: la gratuità, lo spirito di servizio e la solidarietà. Abbiamo lavorato molto e ci siamo dati da fare per far crescere Fidas Thiene. Ed i risultati ottenuti non li abbiamo vissuti come un qualcosa di personale, ma come obiettivi messi a segno da un gruppo”.
Tra le persone cui è stato espresso un ringraziamento speciale: Giuseppe Munaretto, Anna Stivanello, Tiziano Santacatterina, Priscilla
liano Munaretto, Antonietta Tomasin, Mauro Saresin, Andreino Valente e Giovanni Zermo, a vario titolo impegnati nell’Associazione.
Negli ultimi dieci anni il Gruppo Fidas di Thiene ha segnato un trend di costante crescita nelle donazioni e, soprattutto, con i nuovi donatori, in particolare donne. Solo negli ultimi due anni sta vivendo un calo dovuto alle difficoltà causate dal Covid,
in particolare perché alcune aziende sono meno propense a dare ai donatori il giorno di permesso. A questo va aggiunta la carenza di medici e, quindi, la chiusura, un giorno ogni 20, del centro trasfusionale, con una perdita di 30-35 donazioni.
“Fortunatamente quest’anno, su richiesta della Fidas provinciale – ha sottolineato la presidente Martini – i sindaci hanno lanciato un appello affinché le persone andassero a donare il sangue prima delle vacanze e per questo ringrazio il nostro Sindaco del videoappello che ha fatto. D’estate, infatti, più che in qualsiasi altro periodo è particolarmente difficile reperire sangue, perché si verificano statisticamente più incidenti stradali”.
Attualmente il Gruppo Fidas di Thiene conta 780 donatori iscritti e 724 sono attivi con una donazione almeno ogni due anni. I nuovi soci dall’inizio del 2022 a settembre sono risultati 45, anche se quest’anno c’è stato un calo di donazioni di sangue del 19% rispetto al luglio 2021.
“Abbiamo bisogno di giovani e di forze nuove, abbiamo bisogno di idee. Vogliamo continuare a crescere e credere nei giovani, nello sport e nell’istruzione. Negli ultimi anni – ha concluso la presidente Martini - siamo stati presenti in molte sagre ed eventi come tornei di calcio per bambini, l’evento Bimbi in gioco, che ha coinvolto quasi 500 bimbi di pri-
ma e seconda elementare, di mini basket, ma anche con tornei di basket per adulti, come il torneo Flora e siamo anche sponsor della
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Fulminea, squadra di running composta da un centinaio di atleti che indossano la canotta con il nostro logo in tutte le gare nazionali ed internazionali.
Qualche anno fa è nata la libreria “Libri al volo”, presente ai giardini pubblici, dove i più piccoli possono prendere in prestito o tenere per sé dei libri gentilmente regalati da donatori e non. A giorni verrà installata la nuova struttura; più grande e più bella, nonché più fornita!”. ●
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G RUPPO V ILLAVERLAL’entusiasmante gemellaggio con Fidas Tuglie
di Franco SaccardoNel marzo del 1983 ha avuto grande risonanza a livello nazionale il gemellaggio tra le associazioni provinciali Fidas di Vicenza e Fidas di Lecce, con lo scopo di “propagandare in quelle zone, carenti di sangue e di donatori, il dono anonimo, gratuito e volontario del sangue”.
In quella circostanza numerosi donatori di sangue di Villaverla hanno partecipato alla manifestazione, e fra loro il futuro sindaco di Villaverla Maria Elisabetta De Toni, che allora come assessore ha rappresentato l’amministrazione comunale di Villaverla.
Domenica 27 marzo 1983, nel pomeriggio, i donatori sfilarono nel Comune di Tuglie, dove era già presente da due anni un gruppo di donatori di sangue. Quella fu un’esperienza indimenticabile per chi ha avuto la fortuna di poter partecipare. Dopo quell’incontro per lunghi anni non ci fu più nessun rapporto fra il Gruppo di Villaverla e qualche Gruppo del Salento. Come scritto nella pubblicazione in occasione del cinquantesimo anniversario del gruppo donatori sangue di Villaverla, casualmente nel 2002 ripresero i rapporti
fra i Gruppi di Villaverla e di Tuglie. I contatti fra i responsabili associativi hanno portato alla stipula del gemellaggio, il 30 marzo 2003, nel ventennale del gemellaggio fra le associazioni provinciali del 1983, con la partecipazione anche di una cinquantina di amici tugliesi.
Da quella data i gruppi di donatori di Villaverla e di Tuglie hanno mantenuto vivi i contatti e scambiate visite che, pur senza ufficialità, hanno sempre più rafforzato i legami e la collaborazione sia fra i Gruppi stessi che fra i singoli donatori, con scambi di amicizie e reciproca ospitalità.
Nel giugno 2005 si è svolto un altro incontro, a Tuglie, in occasione del 25° anniversario della fondazione della locale associazione Fidas. Nell’occasione è stato rivolto un invito ufficiale all’amministrazione di Tuglie, che nel giugno del 2006 ha partecipato alla cerimonia della inaugurazione della nuova sede municipale di Villaverla.
Il 24 settembre 2006 il sindaco di Villaverla, Enrico Storti e il sindaco di Tuglie Daniele Ria, alla presenza di due folte delegazioni
delle due comunità firmarono il protocollo di gemellaggio fra i due comuni, con il quale assumono l’impegno a far sì che le due comunità, le associazioni del volontariato, le scuole, le imprese ed ogni altra espressione della vita sociale e culturale, sulla base dei principi di solidarietà, amicizia, dialogo e incontro tra le persone, possano conoscersi, scambiare le proprie esperienze, collaborare per il bene comune sulla base dei principi e indirizzi stabiliti dai protocolli contenuti negli atti deliberativi dei rispettivi consigli comunali.
Quest’anno ricorrono il 20° anniversario del gemellaggio fra i Gruppi di Villaverla e Tuglie, nonché il 40° anniversario del gemellaggio fra le associazioni provinciali Fidas Vicenza e Fidas Lecce. La data ed il programma degli eventi saranno resi noti non appena definiti. Grazie alle donatrici ed ai donatori che nel 2022 hanno effettuato 426 donazioni (23 in più rispetto al 2021). 426 esempi di “donazione periodica” a favore di chi vive nell’attesa del piccolo ma grande gesto di solidarietà e altruismo il “dono del sangue”. ●
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G RUPPO MONTEBELLO - Z ERMEGHEDO
Fidas… 100 volte un mondo di dono e volontariato
di Maria Beatrice VezzaroFidas è conosciuta come Associazione del dono del sangue, plasma o piastrine, possono essere poche oppure raggiungere le cento donazioni e chi anche oltre, quando la salute del donatore lo permette.
Fidas, pero, dona anche il suo tempo attraverso i Volontari che sono o sono stati dona-
tori nei vari centri trasfusionali della nostra provincia. Il volontario nel centro sangue può essere di aiuto, accogliendo il donatore e consegnandogli il questionario, dando le prime informazioni per la compilazione, ed accompagnandolo all’accettazione, primo punto di controllo, prima della visita medica
e della donazione di sangue. Segue, infine, il donatore finché non ci si congeda, quando lo stesso lascia il centro per rientrare alla sua normalità quotidiana.
Il volontario, nel nostro caso vestito con il camice bianco al centro sangue o con i colori rosso Fidas nelle manifestazioni locali dei
Gruppi, nei punti gazebo o iniziative nelle scuole, mirate alla raccolta di nuovi donatori è un aiuto concreto alla società. Un grazie a Giuseppe, Rosetta, Renzo, Luisana, Graziano, Grazia, Giuseppina, Giovanni ed a Salvatore, che con me fanno tutto questo al centro donazioni di Montecchio Maggiore. ●
Rosso… per arrivare a tutti
di Maria Beatrice VezzaroNel 2022 siamo riusciti a dare nei due Comuni di competenza del nostro Gruppo dei portatessere con il logo distintivo del Gruppo, che saranno consegnate con il rinnovo della carta di identità ad ogni richiedente. Un trend che nell’arco di cinque anni dovrebbe arrivare a tutti coloro che rinnovano o che riceveranno per la prima volta la carta di identità
elettronica al compimento dei 18 anni. Anche questo è un modo per stimolare i giovani ad avvicinarsi al mondo del dono Fidas. Si ringraziano i rispettivi sindaci e responsabili dell’anagrafe per la disponibilità verso il nostro Gruppo di donatori di sangue, che hanno accolto l’iniziativa consegnando man mano i portatessera Fidas Gruppo Montebello-Zermeghedo. ●
Poster Fidas nelle pensiline di fermata dei pullman
di Maria Beatrice VezzaroLo scorso anno Fidas Zona 9 si è attivata per posizionare dei poster propaganda del dono del sangue all’interno delle pensiline di fermata dei pullman. Finalmente è arrivata l’approvazione da parte delle autorità competenti ed i poster sono ora ben visibili.
Si tratta di uno strumento di grande utilità e visibilità, che permetterà all’Associazione di sensibilizzare al dono del sangue i più giovani, che quotidianamente attendono il mezzo da e per la scuola, scaricando il QR code che permette di accedere al sito Fidas ed alla promessa di donazione.
Ringraziamo il sindaco Luca Albiero ed i responsabili degli uffici preposti, per questo nostro progetto andato a buon fine. ●
Il responsabile dell’ufficio stampa di Fidas Vicenza, Matteo Crestani, è disponibile per Gruppi e Zone per la redazione di articoli e comunicati stampa.
Per qualunque esigenza inviare una mail a: ufficiostampamc@gmail.com
G RUPPO SAN P IETRO M USSOLINO
44esimo di fondazione per il Gruppo
di Maria Beatrice VezzaroIl 18 settembre per il 44esimo di fondazione del Gruppo è stato organizzato un momento di festa con una bella santa messa per tutti i donatori, seguita da un momento di convivialità.
La cerimonia è avvenuta alla presenza della presidente provinciale di Fidas Vicenza, Chiara Peron, che dopo le ben meritate medaglie consegnate ai donatori benemeriti ha fatto elogio al Gruppo per i Donatori sempre molto attivi, stimolati dall’energica Carolina, presidente del Gruppo, che ricorda sempre a tutti di donare nuovamente. Un bel momento di vita sociale, reso possibile grazie ad un gesto molto semplice, che
è il dono del sangue, plasma o piastrine, un gesto che fa bene al cuore del donatore. Anche questo è amare sé stessi aiutando chi ne ha continuamente bisogno. ●
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53a festa di Gruppo
di Mauro FracassoDomenica 26 febbraio i donatori del Gruppo donatori di sangue di Mossano si sono incontrati per festeggiare un altro anno trascorso, spegnendo 53 candeline. Dal 1970, infatti, i mossanesi sono impegnati nel dono del sangue: proprio a tal proposito per la festa del 50° anniversario, tenutasi lo scorso ottobre, il direttivo ha visionato l’elenco dei donatori storici del paese; è sor-
prendente il numero di persone che, in 53 anni, hanno dato il loro generoso contributo in sacche di sangue per le persone bisognose. Naturalmente, il dono del sangue non è fatto in egual misura da tutti, ma la cosa importante è e sarà sempre che ognuno dia il meglio di sé, con costanza e coscienza del bene che sta facendo a se stesso, ma soprattutto agli ammalati.
I benemeriti di questa edizione sono stati Florens Sartori (diploma), Mosè Capraro e Michele Sella (medaglia di bronzo), Marisa Giorio, Luca Passuello ed Elena Zamboni (medaglia d’argento).
È stata una bella domenica di festa iniziata con
la partecipazione con gagliardetti alla santa messa a Mossano, seguita da buffet nella sala consiliare del municipio e finita col pranzo tra donatori e simpatizzanti, che piacevolmente hanno condiviso un bel momento all’insegna del generoso gesto del dono del sangue. ●
G RUPPO S OSSANO
50 anni di intensa attività per il Gruppo Fidas di Sossano
A cura della RedazioneIl Gruppo Fidas di Sossano, il 2 ottobre scorso ha festeggiato il 50° anniversario di fondazione. Sono stati 50 anni di intensa attività, 50 anni di completo altruismo, 50 anni di traguardi raggiunti. Ci siamo ritrovati davanti al Monumento al Donatore, con autorità e gagliardetti da vari Paesi vicini e lontani, e la Banda comunale San Michele Arcangelo di Sossano e, con l’esecuzione del Silenzio, abbiamo proceduto alla benedizione di una targa in ricordo di questo importante traguardo. Con la Banda ed i gagliardetti in corteo per le vie del paese ci siamo recati nella chiesa parrocchiale per la santa messa di suffragio, con la partecipazione della presidente provinciale Chiara Peron, la quale si è complimentata per il bellissimo traguardo raggiunto. In questi 50 anni sono state donate più di 22.000 sacche di sangue, anche quest’anno siamo in leggero aumento, ma si potrebbe fare molto di più, due donazioni all’anno si potrebbero tranquillamente fare. Poi il presidente Manuele Cenci ha ricordato i direttivi ed i
presidenti che l’hanno preceduto, Teobaldo Castagna, Raffaele Sbicego, Sergio Targon, ed Olimpia Casarin. Se siamo arrivati a questo importante traguardo è anche merito loro e di tutti i donatori che ci hanno lasciato. Hanno preso la parola, quindi, il sindaco Enrico Grandis, Il parroco don Andrea Lupato ed il vicepresidente provinciale di Fidas Vicenza Luca Passuello, che hanno elogiato il lavoro svolto in questi 50 anni dal Gruppo e ci hanno spronato a continuare su questa strada. Durante il pranzo c’è stata l’occasione di premiare alcuni donatori benemeriti, che hanno raggiunto importanti traguardi di donazioni. Dodici con il Diploma per le 15 donazioni, sette con la Medaglia di bronzo per le 25 donazioni, quattro con la medaglia d’argento per le 35 donazioni, nonché Giancarlo Menardi e Francesco Zarantonello con la medaglia d’oro per le 50 donazioni, Massimo Soccol e Valentino Varotto con il distintivo d’oro per le 65 donazioni e Franco Benatello con una targa per le sue 85 donazioni. A tutti premiati il nostro grazie sincero, ma il
nostro grazie è rivolto anche a tutti i donatori e donatrici indistintamente.
Augurando a tutti una buona salute per con-
tinuare a donare per altri 50 anni, e con l’invito a tutti di coinvolgere famigliare e amici a farsi donatori. ●
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Concorso di idee per un murales sul Dono del sangue
A cura della Redazione
Il Gruppo Fidas di Gambellara sta lavorando costantemente per sensibilizzare la popolazione sull’importanza della donazione del sangue e per trovare nuovi modi per coinvolgere la comunità.
Proprio per questo motivo, il Gruppo ha lanciato una nuova iniziativa, che sta già suscitando grande interesse tra la cittadinanza e tutti i donatori.
Si tratta di un concorso per realizzare un murales sul tema del dono del sangue.
L’obiettivo della competizione è quello di valorizzare la street art come forma di comunicazione e sensibilizzazione, e di migliorare dal punto di vista estetico un luogo del comune di Gambellara.
L’opera dovrà essere ispirata al tema “Donare Vita, Aiutiamo il prossimo”, in linea con i fini istituzionali della Fidas. L’iniziativa ha trovato l’adesione di ben otto artisti e la scelta di colui o colei che andrà a realizzare l’opera verrà comunicata a breve.
Questa iniziativa dimostra ancora una volta la grande passione e dedizione che anima i volontari della Fidas di Gambellara. Il Gruppo è sempre alla ricerca di nuovi modi per sensibilizzare la popolazione sull’importanza della donazione del sangue e per coinvol-
gere attivamente la comunità nella causa. Inoltre, durante l’assemblea annuale del 6 novembre scorso, la presidente Laura Rossi ha aggiornato i presenti sulle attività svolte dal Gruppo quest’anno e sull’andamento delle donazioni. Purtroppo, è stato registrato un calo rispetto all’anno precedente, ma ciò non ha scalfito la determinazione dei volontari della Fidas, che continuano a lavorare duramente per raggiungere i loro obiettivi. Il Gruppo di Gambellara invita tutti i donatori, attivi ed onorari, a considerare l’opportunità di far parte del direttivo per il prossimo mandato, dal 2024 al 2028. Sono sempre benvenuti nuovi volontari che vogliono dedicare parte del loro tempo per una causa così importante
PROCEDURA PER LA PRENOTAZIONE DELLA DONAZIONE USANDO INTERNET
Dopo essere entrati nel sito “fidasvicenza.com”, cliccare sul pulsante rosso “PRENOTA ORA” che collega al programma “J.ads” dei Centri Trasfusionali.
Inserire nella casella “UTENTE” il proprio CODICE FISCALE in MAIUSCOLO, lasciando libera la casella “PASSWORD”, quindi cliccare su “ENTRA”.
Compare ora la scritta “La password non è stata impostata: prima di continuare impostare la password”, cliccare sul pulsante “OK”.
Inserire, come da istruzioni, nel campo “NUOVA PASSWORD” la password desiderata e confermarla nel campo “CONFERMA PASSWORD”. (Ricordarsi la password inserita per le successive prenotazioni!).
Compare ora una finestra dove viene chiesto di inserire il cellulare e/o l’e-mail o di confermare i dati se sono già presenti e corretti.
Cliccare su “AGENDA”, quindi selezionare il “PUNTO PRELIEVO” (es. CENTRO PREL VICENZA).
Selezionare il tipo di donazione ed il periodo in cui si è disponibili (es. 1-SANGUE INTERO LUNEDÌ-SABATO).