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di Chiara Peron presidente provinciale Fidas Vicenza
Editoriale
Chiara Peron presidente provinciale Fidas Vicenza
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Voglio rivolgere un pensiero a tutti i nostri donatori che ci hanno lasciato in questo 2022. In particolare, al cav. Giancarlo Beria, venuto a mancare nell’ottobre scorso. Giancarlo è stato presidente di Fidas Vicenza per oltre 20 anni: carattere forte e coinvolgente, con la sua tenacia e determinazione ha saputo far crescere l’Associazione in modo capillare su tutto il territorio vicentino. Doti apprezzate anche da Fidas Nazionale, che gli ha riconosciuto il ruolo di vicepresidente nazionale per ben due mandati. Grazie Giancarlo per quanto ci hai insegnato! E veglia sempre su di noi. Cari amici donatori e soci onorari, è per me un piacere ritrovarvi per condividere con voi la ripresa della socialità della nostra Associazione. E quanto mi è piaciuto incontrarvi alle manifestazioni dei Gruppi in questi mesi. La pandemia ci ha rallentati sotto tanti punti di vista, ma oggi possiamo guardarci negli occhi, sorriderci e stringerci forte. Abbiamo necessità di scambiarci messaggi propositivi, per superare l’alone grigio che ci gira intorno, fatto di fattori geo-politici ed economici che fortemente ci tormentano. Abbiamo bisogno di speranza, di andare oltre, di pensare che qualcosa di buono ci sia ancora, anche perché abbiamo figli, nipoti… e questi devono avere fiducia nel futuro, loro sono il presente ed il futuro. I Responsabili associativi di Gruppi e Zone ogni giorno si sono adoperati per esprimere questa propositività attraverso la creazione di eventi, per coinvolgere noi tutti nella promozione del dono del sangue. Mai stanchi, sempre sul pezzo, un esercito di persone desiderose di trasmettere il valore del dono, fatto di benessere, sani stili di vita, controllo dello stato di salute, aiuto del prossimo. Siamo oramai in chiusura anche di questo 2022 e la bellezza degli eventi di cui potrete godere leggendo questa Edizione de “Il Pellicano” si è alternata con le questioni legate ai Centri trasfusionali. Già il 2021 ha evidenziato il tema della carenza dei medici, accentuato anche dal fatto che il ruolo del medico trasfusionista oramai non è più appetibile, anche a causa dell’assenza di un percorso formativo specialistico. Si sta notando la difficoltà delle Ulss nell’assumere personale, difficoltà palesate dal fatto che le persone che partecipano ai concorsi sono sempre meno o proprio non ci sono. E, allora, ci si affida ai liberi professionisti, ma anche qui ci sono defezioni. Oggi si ricercano anche gli specializzandi delle Università, ma senza risultati. Il 2022 è iniziato con le aperture ridotte dei Centri trasfusionali, proprio a causa di questa carenza. Tanto se ne è parlato a livello nazionale, regionale e provinciale, ma di soluzioni concrete e visibili, nemmeno una. Il sistema trasfusionale italiano oggi sembra navigare senza punti di riferimento e con le mani legate. E noi Associazioni che cosa possiamo fare, se non il nostro? Noi donatori di sangue abbiamo sempre davanti agli occhi la scena del paziente che riceve il nostro dono, dono che gli può essere solo trasfuso, grazie a chi è andato al Centro Trasfusionale a donare. Solo così lo può ricevere. Se il sistema trasfusionale è in crisi, noi non possiamo permetterci di andargli dietro. Dobbiamo reagire e spronarci l’un l’altro a fare sempre meglio quello che già stiamo facendo bene.
Il 2023 ci presenterà nuove sfide: l’invito che faccio a tutti noi (donatori, Responsabili associativi, volontari) è di guardare sempre all’obiettivo, solo così, insieme, potremo raggiungere traguardi soddisfacenti, anche nel bel mezzo di una tempesta.
Un immenso GRAZIE a tutti voi donatori di sangue che ogni giorno contribuite con le vostre donazioni al benessere altrui. GRAZIE a tutti i volontari, a chi presta servizio nei Centri trasfusionali della provincia, a tutti i Responsabili associativi di Fidas Vicenza.