20142015 fanza n9

Da 16 anni…..Fieri Fossato

Il 17 maggio scorso è stato l’anniversario dei 16 anni dalla nascita dei Fieri Fossato, una ricorrenza che abbiamo voluto celebrare con orgoglio.

In questi tempi in cui portare avanti un gruppo è diventato così difficile non possiamo che essere felici di aver tagliato un traguardo così importante. Dal 1999 abbiamo attraversato momenti difficili, come le due retrocessioni, e momenti di grande entusiasmo, sempre e comunque cercando di fare il meglio per la Sampdoria e per il bene della Gradinata.

Tutti si renderanno conto delle difficoltà che la tessera del tifoso, le norme sugli striscioni e le altre mille norme repressive, abbiano prodotto nei confronti di chi, nonostante tutto, intende ancora portare avanti il tifo in Italia, ma tutto questo non ci ha mai abbattuto; con impegno e sacrificio abbiamo continuato a svolgere le nostre attività e oggi guardiamo al futuro, non senza un pizzico di preoccupazione, ma con la speranza e la

voglia di poter continuare la nostra storia con coerenza e amore per i colori Blucerchiati.

Siamo fermamente intenzionati a tagliare, ogni 17 maggio, altri importanti traguardi e per far questo non faremo neanche un passo indietro nella lotta per i diritti dei tifosi, per affermare e dimostrare davanti al mondo intero che il mondo dei gruppi e delle curve, ossia il mondo ultras, resta la parte migliore di un calcio che vorrebbe eliminarci, ma che senza di noi sarebbe popolato solo di corrotti e corruttori (vedi i recenti arresti di dirigenti Fifa), di amministratori improvvisati ed incapaci (come dimostrano le tante storiche squadre di tutte le categoria a tutt’oggi in grave dissento economico) e di calciatori sempre meno legati all’amore e al rispetto per la propria squadra e sempre più attratti dai facili guadagni.

In questa situazione, dopo 16 anni, essere ancora in grado di continuare a colorare la Gradinata, essere sempre parte viva della Sud e del mondo Sampdoria è un segno importante, che abbiamo voluto festeggiare con una coreografia prima della partita con la Lazio, allestita con l’impegno di tutti i membri del gruppo, al termine di tante settimane di lavoro al club.

Il nostro bandierone, con il 1999 in primo piano e le bandierine che hanno completato l’effetto in Gradinata, resteranno per sempre impressi nei nostri occhi e per tutti noi, quel momento, rappresenterà un ricordo indelebile, ma anche il punto di partenza per nuove esperienze e un sempre rinnovato impegno in nome della Sampdoria.

Da quelle bande blucerchiate e quel bandierone che sale troveremo costantemente la forza di continuare ad andare avanti, anche quando, e siatene certi sarà così, l’impero del calcio moderno proverà a metterci altri bastoni tra le ruote. La nostra forza e quella di tutti i gruppi e tutti i tifosi, sta nella testarda e continua voglia di non arrendersi e se ne saremo consapevoli non potranno che cedere loro.

Alla fine della partita, come alla fine di ogni festa, abbiamo dovuto riporre via tutte quelle cose, i due bandieroni e le bandierine rimaste, che per quei pochi, ma intensi minuti, ci hanno resi così felici ed orgogliosi, ma la festa non poteva finire lì; ancora stanchi e certo non galvanizzati dal pessimo risultato in campo, abbiamo raggiunto il nostro club per festeggiare tutti insieme e per brindare con le persone che da 16 anni sono diventati fratelli, famiglia e che per tutto il tempo che ci resterà saranno fidati custodi dei nostri valori e della nostra storia.

A tutti quelli che sono con noi, o che anche hanno percorso un pezzetto di strada con noi, facciamo i nostri auguri, agli altri che decideranno di seguirci negli anni a venire diciamo solo: state tranquilli

….NON LA SMETTEREMO MAI!

Ridateci gli striscioni!

Da qualche tempo è diventata per noi una consuetudine quella di portare il nostro striscione in tutte le occasioni che ci riguardano, senza tuttavia

avere la possibilità di esporlo nell’unica situazione in cui vorremmo vederlo, ossia nella balconata della Gradinata Sud durante le partite della Sampdoria. Chiunque si sia trovato a passare in via del Piano, in occasione della recente partita con il Verona, avrà visto il nostro striscione insieme alla pezza dei Fratelli dell’Inferno Gialloblù.

Certamente l’occasione della presenza dei tifosi del Verona richiedeva di festeggiare degnamente la loro presenza, ma la ragione profonda per la quale abbiamo deciso di esporre ancora una volta quello che tutti noi riteniamo il nostro simbolo più intimo è stata quella di riaffermare un diritto che riteniamo sacrosanto e che da tanto tempo ci viene negato. Da più parti, e recentemente con maggior forza, si è considerata l’ipotesi di vietare gli striscioni, tutti gli striscioni, dagli stadi. L’ultimo in ordine di tempo è stato il presidente della Federcalcio Tavecchio, che recentemente, senza pudore alcuno avrebbe individuato nell’eliminazione degli striscioni dagli stadi la via per risolvere tutti i problemi del calcio.

Chi ci conosce sa che noi, come tanti altri gruppi in Sud e in altri stadi italiani, abbiamo deciso di non portare più il nostro striscione allo stadio per non sottoporlo alle umilianti e ridicole norme che regolano l’ingresso degli stessi negli stadi, obbligando i richiedenti ad evadere pratiche ridicole ed assurde.

La nostra scelta ci è costata tanto in questi anni e ad ogni gara ci pesa sempre di più.

Non riusciamo davvero a capire perché un nome, come il nostro o quello di qualunque altro gruppo, debba richiedere controlli ed autorizzazioni così capillari. Senza dubbio alcuno non lo capiamo neanche per gli striscioni che espongono il pensiero di un gruppo e che in barba alla costituzione e alla libertà di esporre il proprio pensiero, vengono autorizzati o no sulla base degli umori delle autorità di turno, ma per gli striscioni con i nomi dei gruppi lo riteniamo davvero una follia inspiegabile. Per un gruppo il proprio striscione è l’espressione della propria identità, della propria appartenenza; è l’orgoglio di tutti quelli che ci si riconoscono nascosto in ogni singolo centimetro di stoffa che lo compone; ogni buco, taglio o scucitura è il ricordo di momenti passati a gioire, soffrire o disperarsi con quei ragazzi che hai conosciuto come amici e che con gli anni sono diventati Famiglia. Non c’è nulla di discriminante, di offensivo o di eversivo in un nome, qualunque esso sia, che ne giustifichi l’esclusione dagli stadi. Eppure nonostante queste considerazioni, se al nostro nome vogliamo dare una dignità, siamo costretti a non piegarci alle offese che la legge ci reca con le sue mille autorizzazioni richieste e per far questo dobbiamo lasciare quel pezzo della nostra anima impresso sulla tela, fuori dallo stadio che per definizione sarebbe la sua casa. Qualcuno di noi lo fa entrare comunque, avendolo impresso sulla propria pelle il giorno che ha deciso di andare da un tatuatore e renderlo eterno sul proprio corpo, altri non vedono l’ora di

tirarlo fuori in ogni occasione che non richieda umilianti consensi delle autorità, ma tutti, veramente tutti, lo esponiamo ogni giorno nel nostro modo di essere, perché quella striscia di stoffa è lo scrigno che conserva la nostra fede e i nostri valori.

Vorremmo tanto che i signori in giacca e cravatta che vogliono gli striscioni fuori dagli stadi potessero capirlo, ma non avendo portato mai nella propria esistenza, all’interno delle loro valigette, quello che noi abbiamo portato nel nostro zainetto per tutta la vita, non potranno mai capire quello che significa per noi quella stoffa con la nostra anima impressa sopra.

Questo non ci impedisce tuttavia di urlargli in faccia ancora una volta con tutta la rabbia che portiamo dentro.

Rivogliamo i nostri striscioni!

NO ALLA TESSERA Era il 2010 quando venne introdotta la Tessera del Tifoso, lo strumento che venne presentato dall'allora Ministro dell'Interno Roberto Maroni come la panacea di tutti i mali del calcio e come l'unica soluzione valida per fermare la violenza e riportare le famiglie allo stadio.

La nostra posizione sull'argomento è stata chiara fin dall'inizio: per noi la tessera era, è e sarà sempre e soltanto una porcheria utilizzata da una parte per rafforzare ulteriormente il sistema repressivo nei confronti del mondo del tifo organizzato, e dall'altra per fini meramente commerciali venuti per fortuna a galla nel corso di questi anni.

A breve scadranno le tessere del tifoso sottoscritte 5 anni fa e, per questo, invitiamo tutti coloro che hanno aderito a riflettere sulla scelta fatta a suo tempo e, conseguentemente, a non rinnovarla.

Sul nostro sito www.fierifossato.it abbiamo pubblicato un dossier su questi primi 5 anni di tessera del tifoso dove abbiamo considerato punto per punto quelli che, secondo gli intenti dell'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, dovevano essere gli obiettivi della tessera, soffermandoci ad analizzare se e quali di questi punti sono stati rispettati nel corso di questi anni.

Vi invitiamo pertanto a dedicare qualche minuto per leggere la nostra analisi, fiduciosi che vi possa essere d'aiuto per fugare eventuali dubbi.

Ricordiamo infine che, nel caso doveste decidere di non rinnovare la tessera del tifoso, avrete la possibilità di sottoscrivere il voucher che vi garantirà comunque il posto in Gradinata Sud per tutta la durata del campionato.

TIFOSI BLUCERCHIATI, NON RINNOVATE LA TESSERA DEL TIFOSO!"

www.fierifossato.it