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CON IL CUORE FINO ALLA VITTORIA!

Dopo l’avvio di stagione che ha visto la squadra impegnata nel turno preliminare di Europa League, finito come purtroppo tutti sappiamo, inizia oggi un lungo campionato, da vivere tutto d’un fiato, dove ogni componente dovrà dare il massimo: società, mister, giocatori e soprattutto noi.

Un primo risultato positivo in realtà noi tifosi lo abbiamo già ottenuto; molte delle Samp Card sottoscritte cinque anni fa da chi si è illuso di ottenere, tramite tale mezzo, maggiori agevolazioni e sicurezze, non sono state rinnovate e tanti hanno deciso di convertire il proprio abbonamento associato alla tessera del tifoso con il voucher. Questo è un dato molto importante ai fini della nostra battaglia in quanto dimostra, senza mezzi termini, l’inutilità di tale strumento di repressione, talmente sterile e controproducente da convincere persone che avevano comunque deciso anni fa di sottoscriverla, a dare prova del proprio dissenso rinunciandovi e appoggiando di fatto le nostra lotta.

Una lotta che come detto sta dando i primi risultati importanti e si sta dimostrando serrata e sempre più decisa in parecchie curve d’Italia. Alla festa

della Curva Nord Ternana dello scorso 20 Giugno, abbiamo avuto modo di partecipare ed assistere alla riunione da loro organizzata in merito alle nuove norme sul tifo e ciò che ne è emerso ha lasciato tutti fiduciosi e soddisfatti dei passi in avanti fatti in questi anni, dando ulteriore fiato alla nostro grido di libertà.

Adesso è però giunto il momento di iniziare al meglio il campionato, a modo nostro, al fianco di quei colori che tanto adoriamo; da questi gradoni che da sempre ci vedono protagonisti. Dovremo riuscire nuovamente a superarci, dovremo spingere incondizionatamente la nostra amata Sampdoria per tutti quei novanta minuti che si susseguiranno durante la stagione.

La Sud è la nostra casa e ognuno di noi dovrà essere la risposta decisa ad ogni momento di difficoltà o di gioia della squadra, un muro di mani, di volti tesi, di cuori arrabbiati, che non molleranno nemmeno per un singolo secondo.

Il sangue blucerchiato che ci scorre nelle vene dovrà ribollire di passione; vestiremo ancora una volta di Blucerchiato la Sud, grazie alle bandiere che si innalzeranno in cielo a firma della nostra unicità.

Avanti Sampdoria … con il cuore fino alla vittoria.

20 anni di Colectivo Ultras Porto

Sabato 11 luglio i nostri gemellati del Colectivo Ultras hanno festeggiato il ventennale del gruppo, un traguardo straordinario e un'occasione importante alla quale ovviamente il nostro gruppo non poteva mancare.

Partiamo sabato mattina e all'arrivo a Porto veniamo accolti in aeroporto da alcuni ragazzi del Colectivo che ci conducono immediatamente al palazzetto dello sport dove già dal mattino si sta svolgendo il loro consueto torneo di calcio, appuntamento che ogni anno è il preludio alla festa della sera. Al nostro arrivo al palazzetto veniamo accolti con il solito calore e come sempre è un piacere riabbracciare i nostri fratelli, che ci fanno immediatamente sistemare la nostra pezza sulla balconata dove sono presenti pezze e striscioni del Colectivo e delle varie sezioni del gruppo.

E così, mentre all'interno si svolge un serratissimo torneo, all'esterno si consuma un'altrettanta serratissima grigliata dove tra una birra e una bistecca si ride e si scherza e, ovviamente, si discute molto e ci si confronta sul mondo ultras e sul nostro modo di vivere lo stadio e il club, trovando come sempre grande unità di vedute.

Finito il torneo ci dirigiamo verso lo stadio Do Dragao, dove ormai è tradizione del Colectivo svolgere la propria festa annuale. La cena si tiene in un tendone dietro la curva norte, la curva presieduta dal Colectivo durante le partite casalinghe del Porto; al termine, prende la parola al microfono uno dei fondatori del gruppo che tiene un bellissimo discorso e man mano vengono inviate sul palco le sezioni del gruppo presenti. Dopo le sezioni, veniamo chiamati noi sul palco ed è l'occasione per omaggiare il Colectivo di una targa sulla quale è incisa la frase “20 anni di stile e passione ultras”; i ragazzi del Colectivo a loro volta ci donano un bellissimo quadro con alcune foto che ci raffigurano nelle varie occasioni passate insieme (curva, trasferte, feste ecc.).

Si arriva quindi al momento clou della serata: ci dirigiamo tutti in curva e alla mezzanotte partono i fuochi d'artificio e una torciata composta da oltre 100 torce che illuminano a giorno l'intero settore, creando uno spettacolo cui non siamo più abituati e che vorremmo poter tornare a vedere anche negli stadi italiani.

La festa prosegue al loro club dove si va avanti fino a notte fonda.

La giornata successiva la trascorriamo con alcuni ragazzi del Colectivo che ci portano a visitare Gaia e Porto, ma purtroppo, come sempre, i momenti piacevoli scorrono troppo in fretta e arriva l'alba del lunedì mattina: ci aspetta il rientro a Genova.

Un ringraziamento di cuore al Colectivo Ultras per la consueta splendida accoglienza e per i giorni indimenticabili vissuti insieme. Siamo davvero orgogliosi e onorati di essere stati presenti a un appuntamento così importante come i vent'anni del gruppo. Alla prossima ragazzi!!!

Il tifoso per la Figc? Un cliente che non ha mai ragione!

Premettiamo che siamo, da sempre, contro ogni forma di piagnisteo dei calciatori, che dopo prestazioni umilianti e senza carattere, pensano di andare sotto una curva e lavare così l’onta delle proprie figuracce, ma quanto previsto dalla Figc ai commi 8 e 9 dell’articolo 7 del codice di giustizia sportiva, ci pare confermare la linea presa da tutto il mondo del calcio, indirizzata a considerare il tifoso come un cliente senza diritti e senza facoltà di replica.

Specificamente le norme in oggetto stabiliscono quanto segue: Al comma 8, dunque, è fatto divieto “di avere interlocuzioni con i sostenitori nel corso dell’attività sportiva e/o di sottostare a manifestazioni e comportamenti degli stessi che, in situazioni collegate allo svolgimento della loro attività, costituiscano forme di intimidazione, determinino offesa, denigrazione, insulto per la persona o comunque violino la dignità umana”.

Al successivo comma 9, poi, si legge che “ai tesserati è fatto divieto di avere rapporti con rappresentanti di associazioni di sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionate con le società”. In ogni caso, gli stessi rapporti “devono essere autorizzati dal delegato della società ai rapporti con la tifoseria. In caso di violazione delle richiamate prescrizioni, si applicano le medesime sanzioni di cui al comma 8″.

Niente da dire sulle intimidazioni o sulla violazione della dignità umana che nulla hanno a che vedere con la protesta civile, ma leggendo l’articolo di “Repubblica” del 31 luglio 2015, a firma di Fabrizio Bocca, apprendiamo che anche le scuse ai tifosi , da parte dei giocatori, dopo la prova della Sampdoria a Torino nel preliminare di andata di Europa League sono da considerarsi “Pubblica umiliazione” di uno sportivo e quindi vietate dal Codice di giustizia sportiva.

Lo ribadiamo a scanso di equivoci, il nostro modo di essere, da Sampdoriani, ci porta a sostenere la squadra per tutta la partita e non comprendiamo chi fischia ad ogni minima difficoltà, così come non ci piacciono le scuse dei calciatori a fine partita, preferendo di gran lunga vedere un pronto riscatto nelle occasioni successive, come accaduto a Novi Sad , dove la squadra ha dimostrato, purtroppo senza il risultato sperato, di mettere il cuore su ogni pallone, ma non capiamo la necessità di prevedere una norma che tuteli quella dorata categoria di professionisti, che sono i calciatori, dal confronto con i tifosi.

Un lavoratore che sbaglia per scarso impegno o imperizia, viene ripreso e paga personalmente le conseguenze del proprio agire. I calciatori no!

Ogni critica è considerata “Pubblica umiliazione”. Ci pare evidente che la Figc abbia nuovamente voluto confermare che il tifoso è un cliente che non ha mai ragione; ha il dovere di pagare il biglietto, il dovere di assistere a qualunque partita senza nessun diritto di critica e ha anche il dovere di stare zitto quando, e il caso Catania di quest’anno ce lo insegna, lo spettacolo per il quale ha pagato e al quale ha assistito con sincero trasporto e passione, è falsato dalle frodi di presidenti che con attività disoneste umiliano una squadra, la città e i tifosi che sinceramente amano i propri colori.

Stiamo andando lontani anni luce dai valori storici del calcio, dove il tifoso era il centro del mondo del pallone. Stiamo perdendo il contatto con la parte sanguigna del calcio, badate bene non abbiamo detto incivile, una componente genuina dove magari il dissenso dei tifosi era tenuto in considerazione e fungeva da sprone al gioco delle squadre.

Detto questo, non intendevamo in nessun modo fornire giustificazioni ai fischiatori seriali che affollano gli spalti, oggi tutti torniamo in Gradinata, lasciandoci alle spalle i dispiaceri di Europa League, senza fischi e mugugni preventivi ,perché la stagione che inizia ci veda come sempre al fianco dei colori più belli del mondo con un solo obiettivo: cantare per Lei e farLe sentire quanto La amiamo!

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