Torino vietata….ennesima stronzata! Ennesima trovata del C.a.s.m.s.: Torino vietata ai tifosi sampdoriani e biglietti in vendita per i soli residenti in Piemonte. Che senso può avere una scelta del genere? Queste prese di posizione non fanno altro che penalizzare tutti i tifosi quelli caldi e quelli meno caldi. Se pensano che questo posso limitare il nostro essere tifosi, beh si sbagliano di grosso. Se per caso 500 o più sampdoriani decidessero di andare comunque a Torino e decidessero di girare per la città nessuno potrebbe dire nulla. Noi siamo “liberi cittadini” e nessuno, a quanto dice la Costituzione, lo potrebbe vietare (sempre che la costituzione per lor signori abbia ancora valore). Dal punto di vista dell’ordine pubblico, a cui tutti fanno riferimento senza cognizione di causa, crediamo che sia più “pericoloso” avere 500 tifosi sparsi per le città piuttosto che all’interno di uno stadio. Carta del tifoso, trasferte vietate, militarizzazione degli stadi, non sono altro che violazioni dei nostri diritti.
Basta con le trasferte vietate! Ma perché non la smettete di pensare a noi e non iniziate a risolvere i problemi del paese?… quelli veri!
www.tifosiblucerchiati.it
I FIERI FOSSATO ORGANIZZANO LA TRASFERTA DI LECCE DELL’11/04/09 PER CHI FOSSE INTERESSATO RIVOLGERSI AL NUMERO: 348-0573437
“SULLA NAVE SU MILLE AUTOSTRADE”
Il sito dei tifosi blucerchiati è finalmente entrato a pieno regime, corredato dalle pagine dei gruppi, dei comunicati e delle trasferte. Chi aveva lasciato il proprio indirizzo e mail durante l’ultima assemblea pubblica avrà ricevuto le prime comunicazioni riguardanti le iniziative e le proposte dei gruppi della Sud. Abbiamo già spiegato che il sito è uno strumento per comunicare con tutti, che ci permette di aggiornare continuamente i tifosi della Samp e chiunque fosse interessato alle attività della Gradinata Sud. Continueremo a parlare ai sampdoriani con i mezzi che abbiamo sempre usato: riunioni al club, volantini, striscioni e fanzine, ossia alla vecchia maniera, perché i valori con i quali siamo cresciuti non sono cambiati e chi viene allo stadio come noi continua a preferire il rapporto