Anno 4 fanza uno bis

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BASTA RESTRIZIONI, NON SONO ARMI, SONO STRISCIONI!!! Quella appena trascorsa, oltre ad essere stata l'estate della tessera del tifoso, è stata anche per noi Sampdoriani l'estate del preliminare di Champions. Questo indimenticabile evento non si è consumato solo con i due match contro il Werder, ma ha avuto come antipasto ben tre amichevoli internazionali: il 25/07 a Porto, il 31/07 a Barcellona contro l'Espanyol e il 07/08 a Colonia contro la squadra locale. Tre occasioni nelle quali i Fieri Fossato sono stati sempre presenti, accompagnati dallo striscione. Sì, proprio da quel vessillo che meglio rappresenta il gruppo, quei nove metri di stoffa che abbiamo esposto in centinaia di trasferte e in centinaia di partite in casa nella balconata superiore della Gradinata Sud. Quello stesso striscione che da tre anni a questa parte necessita di un'autorizzazione della questura, da richiedere via fax, per essere introdotto all'interno di un qualsiasi stadio sito nel territorio italiano. Eh già, sono passati più di tre anni da quando non esponiamo più lo striscione in Italia perchè non ci stiamo a piegarci a stupide regole dettate da un ministero ottuso. Tre lunghi anni nei quali ci è stato persino vietato di introdurre megafoni e tamburi, perchè ritenuti strumenti a rischio della pubblica sicurezza. Addirittura da qualche mese a questa parte la questura, non paga delle già innumerevoli restrizioni adottate, ha addirittura esteso l'obbligo di richiedere l'autorizzazione anche per l'ingresso dei bandieroni, l'ultimo strumento che ci era rimasto per dare colore alla Gradinata. Come avrete notato, nelle ultime partite dello scorso campionato e nella gara interna col Werder, i bandieroni non erano presenti, e fino a quando non decadrà questa stupida imposizione le cose per noi non cambieranno. In fondo, però, non possiamo sperare che tutto questo venga abolito dalle autorità, visto che secondo il loro modo di vedere striscioni, bandieroni, megafoni e tamburi sono uno dei mali di questo calcio, strumenti che aiutano la violenza negli stadi e in quanto tali da eliminare. Eppure.... ciò che abbiamo visto in queste trasferte europee ci fa pensare il contrario. Tralasciando le amichevoli dove comunque il numero di spettatori era abbastanza contenuto e pertanto il controllo della sicurezza risultava piuttosto agevole, vorremmo che chi era a Brema dieci giorni fa come noi si fermasse un secondo a riflettere su un po' di elementi.


Stadio con quasi 30000 spettatori presenti di cui 2500 blucerchiati: nemmeno un accenno di problema né dentro né fuori dallo stadio. Quello che ci ha colpiti maggiormente è stato l'atteggiamento delle forze dell'ordine fuori dallo stadio. Nemmeno una provocazione, un atto intimidatorio o di abuso di potere, addirittura la polizia che si è mossa ad accompagnare i cortei dal pullman allo stadio e viceversa quando NOI tifosi abbiamo deciso di andare. E inoltre, NUMERO DI IDENTIFICAZIONE sulle pettorine di ciascun agente, cosa che in Italia è stata chiesta a più riprese ma che non ha mai trovato riscontro. In tutto questo contesto avevamo con noi striscione, bandieroni, megafoni e tamburi. Non c'era nemmeno il biglietto nominale, eppure nessuno si è fatto male, nessuno è stato arrestato, si è parlato solo della partita e soprattutto della grande bolgia dei tifosi blucerchiati, rimarcata anche più volte dalle televisioni, solitamente ostili nei nostri confronti. A questo punto sorge spontanea una domanda: ma tutto quello che stanno facendo in Italia per combattere come dicono loro la violenza negli stadi è necessario? O forse il problema violenza è puramente un pretesto per arrivare ad altro? La risposta per la quale optiamo noi è la seconda. Tutto ciò che ci stanno imponendo è pura repressione, atta a rendere il calcio esclusivamente un business che ruota intorno alle televisioni. Recentemente è uscito un articolo nel quale veniva riportato che a breve le società, tramite le televisioni, durante le partite potranno oscurare striscioni o bandierine riportanti frasi “scomode”.

Ma come, in un Paese democratico permettiamo questo? Purtroppo sì, come accade che un libero cittadino debba richiedere autorizzazioni alla questura per entrare in uno stadio o per portare un bandierone. Ci vogliono vedere seduti come a teatro, spettatori immobili come davanti a un film in un cinema. Ma il calcio non è questo, il calcio è calore, colore, passione. Assistere a una partita della propria squadra è una gioia e questa gioia la si deve manifestare tifando con cori, battimani, sventolio di bandiere. La trasferta tedesca ci ha dimostrato come, con un atteggiamento consono e per nulla provocatorio da parte delle forze dell'ordine, si possa tranquillamente gestire una tifoseria arrivata in massa in trasferta, senza alcun bisogno di ricorrere a biglietti nominali, restrizioni o peggio ancora tessere identificative. Ma crediamo che questo non interessi minimamente al ministro dell'interno né alle istituzioni, che stanno dimostrando che l'unico loro interesse è il denaro. Continueranno a vendervi tutte queste leggi assurde come la cura ai mali del calcio, quando invece l'unico a beneficiarne sarà il loro conto in banca. Per questo vi diciamo di APRIRE GLI OCCHI di fronte a tutto questo e aiutarci a portare avanti sempre più veementemente le nostre battaglie!!! RIVOGLIAMO I NOSTRI STRISCIONI!!!! Fieri Fossato 1999


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