- Rivogliamo i numeri delle squadre dall’uno all’undici, quando ciascuna maglia aveva un senso e un valore che tutti i numeri da estrazione del lotto di oggi non avranno mai. -Rivogliamo i nostri striscioni, le bandiere, le torce, i megafoni e i tamburi che da sempre hanno contraddistinto la nostra passione. -No alle pay tv: noi abbiamo il diritto di andare allo stadio la domenica in casa e in trasferta senza dover chiedere permessi di lavoro o fare sacrifici immani per seguire la nostra squadra. -Basta al calcio spezzatino, alle partite a mezzogiorno, di martedì mattina, il venerdì sera, il mercoledì e il sabato in anticipo. -Rivogliamo i biglietti stampati con i colori sociali e i simboli delle squadre. I prezzi delle curve devono tornare ad essere popolari, come sono sempre stati, quando le curve erano centri di aggregazione sociale. -Rivogliamo l’opportunità di poter comprare i biglietti la domenica mattina ai botteghini dello stadio o direttamente nei club, com’era una volta, quando il calcio era passione, quando c’era rispetto per i tifosi e per le nostre tradizioni, quando un padre si poteva svegliare la mattina della partita e portare il proprio figlio in trasferta, senza bisogno di iter burocratici infiniti per comprare un biglietto: altri tempi, altre epoche, altri sogni. A questo proposito ci viene in mente una canzone che diceva : “… le canzoni alla radio, le partite allo stadio sulle spalle di mio padre, la fontana cantava e quell’acqua era chiara….com’è, com’è, com’è …. che c’era posto pure per la favole…” Favole di un tempo ormai dominato da orchi assetati di contanti.
Benvenuta Giada I fieri Fossato intendono dare il proprio benvenuto a Giada, ultima nata all’nterno del nostro gruppo. Auguri a Serena e Rubber per questo lieto evento. Ti auguriamo piccola Giada di poter vivere tempi gloriosi con i colori Blucerchiati nel cuore e ti aspettiamo sui gradoni della Sud.
Tutti ai remi!! In una stagione trascorsa tra mille sofferenze ci ritroviamo oggi sulla retta “via che conduce verso il mar”, non un mare placido e invitante però, potremmo definirlo piuttosto un mare insidioso e tempestoso che, qualora ci concedesse di procedere, ci condurrebbe nelle torbide acque dei play off dove i denti stretti e un cuore saldo sarebbero assolutamente obbligatori. D’altro canto che ci importa, sappiamo bene che con “il cuore e il batticuore, a vedere la Sampdoria si muore”, vorrà dire che terremo duro anche in questa faticosa appendice, che rappresenta l’ultima occasione di tornare in serie A. La sofferenza non ci ha mai fatto paura e se la squadra, che oggi sta recuperando dignità e fortunatamente punti, continuerà ad esprimersi con impegno, saremo ben felici di soffrire un po’.
Il calcio come lo vorremmo noi
La giornata odierna ci pone di fronte alla squadra rivelazione del campionato, ma nonostante la forza del Pescara riteniamo che i ragazzi di mister Iachini abbiano tutte le carte in regola per fare una grande gara. Per farcela è evidente che servirà più che mai l’apporto di tutti noi, l’urlo incessante della migliore Sud. Saranno necessarie braccia forti e ugole d’acciaio per provare a saltare gli ultimi ostacoli. Durante tutto l’anno abbiamo dimostrato che questa curva non è mai retrocessa, perché anche nei tanti momenti difficili di questo campionato non ha mai smesso di essere la parte migliore dell’universo blucerchiato. Non possiamo dimenticare i tanti errori fatti in questa stagione da chi ci aveva giurato che saremo ritornati subito nella serie che ci compete, ma allo stato attuale dobbiamo sfruttare l’entusiasmo ritrovato, dobbiamo prendere per mano la squadra e riportarla dove i tifosi blucerchiati meritano di stare. Quello che vi chiediamo oggi è di dare tutto senza riserve. Tante volte in questa stagione vi abbiamo chiesto di aiutarci a trasformare lo stadio in una bolgia, ma in un’occasione come questa pensiamo che nessuno, proprio nessuno, possa esimersi dal fatto di contribuire a far valere il fattore casalingo che da sempre è stato il punto di forza della nostra Sampdoria. Le parole non contano più, adesso dobbiamo spingere tutti verso l’obiettivo con le unghie e con i denti. Fuori la voce ragazzi, bisogna remare più forte per tornare a casa!!
Quando eravamo bambini amavamo giocare con il subbuteo ed eravamo perdutamente innamorati di quegli undici giocatori che indossavano la propria maglia, i propri colori, senza alcuna traccia di sponsor ne di marchette, e mentre immaginavamo Vialli e Mancini dialogare in mezzo al campo che, dopo un dribbling ubriacante, depositavano la palla in rete, in quel bellissimo rettangolo di gioco verde con le tribune colorate e festanti,potevamo respirare l’aria pura di un tempo in cui il calcio era ancora una cosa pulita, un’era di cui ormai abbiamo solamente un lontano ricordo. Oggi ci restano soltanto una valigia di foto, frammenti di immagini, odore di fumogeni e sventolio di bandiere, il ritmo scandito dal tamburo in perfetta sincronia coi battiti del nostro cuore che ci scaldava il sangue come una buona grappa e vibrava in profondità sotto la nostra pelle d’oca. Ora un tetro scenario è davanti ai nostri occhi, uno scempio e una commercializzazione della nostra passione che ha sorpassato ogni logica e ogni riguardo perseguendo l’unico fine del Dio denaro. -Noi rivogliamo la maglia con i suoi colori originali e con i suoi simboli, senza sponsor, marche e marchette.