Anno 5 fanza 4

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imbocchiamo l'autostrada. Non ci resta quindi che seguire le partite per radio e al gol di Foggia la nostra esultanza è molto amara perchè non possiamo non pensare alla soddisfazione che avremmo provato se fossimo stati lì allo stadio. Tutto questo non è normale: arrivati allo stadio in possesso di tagliando regolarmente acquistato, non solo siamo stati lasciati fuori, ma addirittura trattati ancora una volta come criminali! Sembrava fossimo dei detenuti che venivano trasferiti da un carcere all'altro, quando invece siamo liberi cittadini e di conseguenza sarebbe stato un nostro diritto prendere la strada che volevamo. Se fossimo voluti andare a fare un giro in centro ad Ascoli? Ci sarebbe stato vietato. Per quale ragione? Solo perché siamo tifosi? Siamo stati letteralmente impacchettati e rispediti al mittente, eravamo ospiti indesiderati e sono stati ben attenti che tornassimo da dove eravamo venuti. Non si tratta solo del diritto di assistere a una partita di calcio, in questa occasione è stato leso ancora una volta il diritto di circolare liberamente nel territorio italiano. Non è il solo problema purtroppo: ci siamo ritrovati ad affrontare una trasferta di 1200 km a fronte di una spesa economica importante, in possesso di tagliando vendutoci regolarmente, e siamo stati lasciati fuori, quando la soluzione più sensata sarebbe stata quella di farci entrare ed eventualmente metterci in un settore diverso dai Distinti, non a contatto con gli ascolani, se il loro timore era quello di disordini. Del resto lo stadio era vuoto (anche il settore ospiti riservato ai tesserati lo era) e quindi non sarebbe stato difficile trovare un angolo dove far stare 60 persone. Invece niente, nessuna possibilità nemmeno presa lontanamente in considerazione. Viste le premesse, ci sorge spontaneo porre i seguenti quesiti: - come mai a Bergamo e Verona, a fronte dell'esibizione di biglietto e documento d'identità, siamo stati fatti entrare, mentre ad Ascoli no? Vigono forse leggi diverse in materia tra queste città? - come mai il giorno dopo a Genova, i leccesi non tesserati sono stati fatti entrare e sistemati nel settore ospiti per evitare il contatto coi genoani, mentre a noi questa opportunità non è stata concessa? Anche in questo caso le leggi sono diverse? - come mai, se la vendita dei biglietti è vietata ai residenti della regione della squadra ospite, sistematicamente riusciamo ad acquistare i tagliandi? Non esiste nel 2011 un sistema informatico che li possa bloccare? O forse esisterebbe ma non c'è interesse da parte di qualcuno ad utilizzarlo? Quello che abbiamo riscontrato in questi due mesi è che ciascuna questura agisce secondo propria discrezionalità: non esiste una linea comune, un giorno entri, l'altro te ne stai fuori. Hanno creato un sistema pieno di contraddizioni e falle e questo dimostra che non gliene importa nulla della violenza negli stadi. Se questo fosse il loro vero intento, sarebbe così semplice andare a sistemare le crepe che presenta il progetto tessera del tifoso. Ma essendo il loro unico fine la creazione di un nuovo business, a loro va bene così perchè se qualcosa va storto ti reprimono con qualsiasi mezzo. Anche perché a dar loro manforte ci sono giornali e televisioni sempre più complici. Media pronti a sbattere in prima pagina senza farsi troppi problemi volti e nomi di coloro che erano stati arrestati nel 2007 dopo gli scontri pre-derby di Via Monticelli, manco si trattasse di terroristi o serial killer, ma muti quando si tratta di documentare i soprusi che continuamente subiamo. Giornalisti di carta stampata e televisione che si guardano bene dal raccontare avvenimenti che sputtanano letteralmente la tessera del tifoso (e in questo inizio di stagione ce n’è stato più di uno) e anzi, propinano dati fasulli a difesa del progetto di Maroni & Co. Con questo comunicato la nostra intenzione è quella di mettere tutti a conoscenza di ciò che sta accadendo, delle situazioni paradossali che stiamo vivendo. La nostra battaglia continuerà ancora e andremo a sondare ogni soluzione possibile per porre fine a questa pagliacciata e riprenderci ciò che ci spetta di diritto!

ADESSO LA MISURA E’ COLMA !!! Avevamo annunciato in estate che non avremmo accettato più umiliazioni di alcun tipo e adesso è venuto il momento di tirare le somme. La misura è colma! A fronte di una società che, dopo la disastrosa retrocessione dell’anno scorso, proclamava la propria volontà di impegnarsi a non commettere nuovamente gli errori del passato, ci troviamo dopo 12 partite di campionato con un ritardo notevole nei confronti della zona promozione e già eliminati dalla Coppa Italia. I responsabili sono evidenti: società, allenatore e giocatori.In primis la società, incapace di rimodernarsi e di individuare professionisti adatti agli obiettivi. A seguire l'allenatore (spocchioso, presuntuoso e inadeguato) e i giocatori tutti; quelli vecchi, colpevoli doppiamente della ributtante retrocessione della scorsa stagione e del totale disimpegno nell'attuale, e quelli nuovi, perfettamente inseriti in un ambiente indolente e senza onore. Le colpe della società vanno equamente ripartite tra il Presidente Riccardo Garrone e il vicepresidente vicario Edoardo Garrone, dai quali sarebbe lecito attendersi un maggior impegno, oppure, se per entrambi fossero venute meno le motivazioni, una proficua ricerca di una degna successione. Ulteriori responsabilità devono attribuirsi al Dott. Sensibile che, privo dell'esperienza necessaria a gestire una società come la Sampdoria, ha agito con troppa leggerezza in una situazione dove occorrevano provvedimenti più radicali. Il primo errore della società è stato quello della scelta di un allenatore che, certamente poteva rappresentare una scommessa, ma sicuramente non poteva garantire l'immediata promozione che la società U.C. Sampdoria sbandierava. Ad ulteriore dimostrazione di tutto questo, vanno considerate le mille sparate del Sig. Atzori: come quando, in estate, asseriva che la squadra fosse adeguata, oppure che la Coppa Italia fosse da considerare un obiettivo stagionale, fino ad arrivare a dire oggi che, nonostante i risultati, siamo ancora i migliori. Tutte spacconate di chi non sa che pesci pigliare. Ai giocatori resta poco da dire; avevano già dimostrato di non essere uomini l'anno scorso e quest'anno si stanno confermando come tali. La sconfitta di Nocera è solo la goccia che ha fatto definitivamente traboccare il vaso. Addirittura, e questo se non ci fosse da piangere farebbe davvero ridere, si è recentemente ipotizzato che nelle partite casalinghe la squadra sia condizionata dal tifo della Gradinata. Non ci sono più parole per dirvi quanto ci fate SCHIFO tutti. Non chiediamo più nulla e non ci attendiamo di sentire più scuse, chi conserva un po' di dignità e sa ancora vergognarsi si faccia da parte.

Non meritate più la nostra fiducia.


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