questo mondo, ci siamo innamorati di quei colori magici e lo facciamo in maniera incondizionata, nella buona e nella cattiva sorte. Nessuno, e lei, che è uno dei responsabili di una delle annate più sciagurate della Sampdoria, per primo, può permettersi di accusarci di opportunismo e di voler saltare sul carro dei vincitori. Noi sul carro dei vincitori ci siamo già e ci saremo sempre perché in ogni occasione diamo tutto per la Sampdoria e ottenere il tanto agognato risultato finale sarebbe solo il giusto premio per chi ha tanto sofferto, meritando ben altri riconoscimenti. Al Dott. Riccardo Garrone, ritornato alla carica con la storia della “corda che si spezza” ricordandoci, con la consueta scarsa eleganza, che gli dobbiamo riconoscenza per averci evitato di finire “tra i dilettanti”, consigliamo di guardarsi dai “falsi amici” che sceglie come collaboratori. Lei Dott. Garrone oggi difende il Dott. Guastoni, reputando offensive le considerazioni su un uomo che lei considera un suo collaboratore. Il problema è che Il Dott. Antonio Guastoni, di professione commercialista, piccolo azionista dell’Inter, nonché tifoso dichiarato della stessa Inter, protagonista di collaborazioni con altre società tra le quali il Brescia, farebbe parte di quello che è stato definito il “comitato strategico” della Sampdoria. Tralasciando gli abnormi conflitti di interesse che si potrebbero sollevare in una situazione del genere, ci limitiamo a considerare i risultati degli ultimi 2 anni e le poniamo una domanda: Lei, Dott. Garrone, come si comporterebbe con un manager che in Erg dovesse farle ottenere risultati fallimentari come quelli che il Dott. Guastoni ha conseguito negli ultimi due anni con la Sampdoria? Non crediamo che la marea di soldi sprecati in questi anni, comprando giocatori inadatti e rivendendoli o dandoli poi in prestito frettolosamente al primo mercato disponibile, possano rappresentare un successo per l’Unione Calcio Sampdoria. Un “comitato strategico” dovrebbe vagliare ipotesi, considerare dati e alla fine prendere decisioni per il bene della Sampdoria. Invece le ultime decisioni di successo di queste persone, Dott. Guastoni in testa, sono state le cessioni eccellenti (Pazzini,Poli, Palombo), tutte tra l’altro verso una squadra particolare e a prezzi di saldo….ci scusi Dott. Garrone, saremo anche malpensanti, ma si sa tanti indizi fanno una prova! Lei, Dott. Garrone, ci chiede di non considerare queste cose. Dovremmo quindi non occuparci di chi specula sulla nostra passione o, a volerla pensare ingenuamente, comunque realizza operazioni fallimentari che ricadono sui nostri risultati sportivi? Ci scusi, non possiamo. C’è una cosa soprattutto che non ci è chiara, Dott. Garrone. In ogni intervista che rilascia non perde mai occasione per ricordarci di aver salvato la Sampdoria dal fallimento, acquistandola solamente perché aveva fatto da garante ad alcuni personaggi, intenzionati a rilevare la società, rivelatisi poi dei truffatori, quindi a quel punto non poteva più tirarsi indietro perché come si suol dire ci aveva “messo la faccia”. Le sue parole lasciano intendere che per lei e la sua famiglia la gestione dell’U.C. Sampdoria sia un peso di cui avreste fatto volentieri a meno, per questo non capiamo come mai ogni volta che vi viene chiesto se avete intenzione di vendere la società, smentite categoricamente, dichiarando che la famiglia Garrone non solo non lascia, ma intende rilanciare la Sampdoria. Ci permetta di dire che ci sembra una grossa contraddizione, non crede? Lei chiede rispetto per quello che ha fatto e noi le possiamo garantire che verso di Lei non nutriamo alcun pregiudizio: cominci a tagliare i rami secchi dalla società, dando alla Sampdoria dirigenti che la amino e che lavorino “esclusivamente” per il suo bene e da noi avrà solo sostegno e apprezzamento, ma se non lo farà non potremo far altro che continuare ad opporci a questo scempio. La nostra corda è più tesa della Sua.
Nostalgia del nostro calcio Un tempo non lontano, fino a 20 anni fa, si giocavano tutte le partite di tutti i campionati professionistici la domenica pomeriggio. L'orario variava a seconda della stagione: in inverno, quando le giornate sono brevi e gelide, si iniziava alle 15 o addirittura alle 14.30; a inizio o fine campionato, dove le giornate sono più lunghe e miti, si iniziava alle 16 o alle 16.30. I campionati e le coppe poi avevano calendari più snelli. La serie A contava 18 squadre, la B 20. C'erano sì 3 coppe europee contro le 2 attuali, ma la formula era del tutto diversa in quanto prevedeva un minor numero di squadre impegnate e soprattutto tutte e tre le coppe si giocavano durante la stessa settimana. Ad inizio agosto ciascun tifoso sapeva già a memoria il calendario della propria squadra, chiunque poteva già programmare di andare tranquillamente alla partita in casa o in trasferta perchè sapeva che si sarebbe giocato solo ed esclusivamente la domenica pomeriggio. I dubbi restavano legati solamente alle coppe, nel desiderio che la propria squadra potesse compiere il cammino più lungo possibile e quindi nella speranza di dover prendere tanti giorni di ferie "imprevisti". Un sistema perfetto che faceva sì che gli stadi fossero sempre pieni e che accontentava tutti i tifosi, che non vedevano l'ora di correre a casa dopo la partita per l'inizio di "90° minuto" alle 18,15 per gustarsi i gol delle altre partite di campionato. Le uniche partite che venivano trasmesse in diretta erano quelle delle coppe (europee o nazionali) e in rarissimi casi qualche partita di campionato. Le cose purtroppo erano destinate a cambiare: nel 1993 un accordo tra la Lega Calcio e la piattaforma satellitare Tele+ sanciva la nascita dei cosiddetti "diritti criptati". L'accordo prevedeva che per le prime tre stagioni Tele+ avrebbe trasmesso una gara del massimo campionato, generalmente posticipata alle 20:30 della domenica, per ciascuna delle prime 28 giornate. Le gare erano visibili tramite un decoder solo agli abbonati, mentre la Rai avrebbe potuto continuare a trasmettere solo in casi eccezionali in chiaro solamente eventuali recuperi o anticipi di squadre impegnate nelle coppe europee. Terminato questo triennio, nel 1996 Tele+ acquisì i diritti di tutte le partite della massima serie. Da lì in poi tutti sanno come sono andate le cose, fino ad arrivare ad oggi, dove ci ritroviamo con campionati allargati (serie A con 20 squadre, B con 22) e coppe europee completamente rivoluzionate nei format. Risultato: calendari fitti di impegni per la gioia delle piattaforme tv (satellitari e terrestri) che trasmettono in esclusiva ogni singolo incontro. Comandano quindi le televisioni, che per vendere meglio il prodotto hanno stabilito di spalmare le varie competizioni su tutti i giorni della settimana, andando a sfruttare
ogni buco disponibile nel calendario. Succede pertanto che la serie B debba giocare venerdì sera, sabato pomeriggio e lunedì sera, mentre la serie A il sabato (ovviamente in orari differenti dalla serie B), la domenica a pranzo, la domenica pomeriggio e la domenica sera. Addirittura ultimamente è stato previsto per alcuni turni di campionato quello che Oltremanica chiamano "monday night", il posticipo del lunedì sera. Le competizioni europee poi non si giocano più tutte insieme nella stessa settimana: da qualche anno ormai la Champions gioca a settimane alternate rispetto all'Europa League. Tutte queste componenti comportano pertanto la necessità di prevedere alcuni turni infrasettimanali per riuscire a completare tutte le competizioni in tempo utile. Ovviamente questi turni infrasettimanali vengono inseriti laddove non ci siano coppe europee o nazionali di mezzo, di conseguenza capita che uno dei 3 o 4 turni infrasettimanali che di media si giocano ogni stagione venga collocato tra la fine di gennaio e febbraio, come è capitato anche in questo campionato. "Sfortuna" però ha voluto che l'Italia proprio in questi giorni, in concomitanza col turno infrasettimanale di A e B, venisse investita da gelo e neve, portando quindi al forzato rinvio di parecchie partite. Com'era prevedibile, tutto ciò non ha fatto altro che innescare la classica serie di polemiche e l'immancabile tam tam mediatico. Le società si sono improvvisamente rese conto che giocare di sera in pieno inverno è un rischio, è controproducente; molti se la sono presa con l'inadeguatezza degli stadi italiani, troppo obsoleti e poco adatti a ospitare il pubblico in caso di maltempo, dimenticando forse che fino a 20 anni fa si giocava con qualunque condizione climatica e molti degli stadi erano come quelli attuali, se non addirittura più vecchi. Chiunque non ha perso occasione per scatenare polemiche sterili, guardandosi bene dall'individuare il vero problema: le società italiane sopravvivono grazie ai soldi dei diritti tv perchè non hanno altri introiti e sono indebitate fino al collo, di conseguenza si sono sottomesse al volere delle televisioni. Davanti a un bel gruzzolo di milioni facili nessuno si è posto il problema che giocare in notturna di inverno sarebbe stato un errore, così come nessuno si è mai preoccupato dei tifosi che per seguire la propria squadra a qualsiasi ora del giorno e in qualsiasi giorno della settimana avrebbero dovuto fare i salti mortali sul posto di lavoro per ottenere ferie e permessi. I risultati sono questi: stadi vuoti tutto l'anno, partite rinviate in caso di maltempo eccezionale con conseguente campionato falsato. Uno dei rinvii del turno infrasettimanale previsto il 31/01 ci riguarda direttamente: Sampdoria-Empoli. Proprio martedì è stata stabilita la data di recupero: martedì 6 marzo alle 18.30. 18.30?? Non era più sensato giocare alle 20.45, considerato che a quell'ora la maggior parte delle persone sta ancora lavorando? La risposta ce la siamo data da soli consultando il calendario della Champions League, che prevede alcune partite valide per il ritorno degli ottavi di finale proprio il 06/03 alle 20.45. Ancora una volta le televisioni hanno colpito, stabilendo che fa molta più audience avere una partita alle 18.30 come "antipasto", senza doverla per forza accavallare col turno di Champions. Perchè privare il buon telespettatore abbonato della possibilità di guardare non una sola partita a sua scelta ma ben due partite una di seguito all'altra? Questo è il calcio moderno, dove i milioni prevalgono su tutto e il povero tifoso deve prendere ore di ferie e permessi, sempre che ne abbia la possibilità, per seguire la propria squadra.
Crediamo che quanto accaduto in questi giorni finirà a tarallucci e vino come consuetudine, perchè ancora una volta gli interessi prevarranno sul buon senso e si cercherà come sempre una scusa a giustificazione di queste porcate. Quello che fa strano è vedere come anche altrove (Inghilterra e Germania ad esempio) vi siano le televisioni e i diritti tv, eppure tutti questi problemi non sussistono. Come mai? Semplice: i diritti tv non sono la sola e principale fonte di sostentamento per le società. Fino a quando le società italiane conteranno solo ed esclusivamente sui milioni dei diritti tv per sopravvivere, le cose purtroppo sono destinate a restare così.
Rispetto per i tifosi! “A inizio stagione molti giudicavano positivamente la campagna acquisti e oggi parlano di progetto fallimentare. Non è un problema, aspettiamo la fine e in caso di serie A sono sicuro che in molti saliranno sul carro dei vincitori.” Dott. Pasquale Sensibile, d.s. U.C. Sampdoria. -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------"Ci vuole più rispetto per quello che abbiamo fatto- esordisce il presidente - quando le cose non vanno bene, allo stadio si sente di tutto, insulti, come se si fosse dimenticato tutto quello che è avvenuto. Io confermo che se dieci anni fa non avessi fatto quella che per me è quasi diventata una "pazzia", e lo dico in senso buono, oggi la Sampdoria probabilmente sarebbe forse tra le squadre dei dilettanti." (…) “Quanto alle critiche a Guastoni: "Non capisco come si possano fare considerazioni su persone che la famiglia ha scelto per essere aiutata nella gestione della società, questo è altamente offensivo e chiedo ai tifosi di non considerare queste cose. A forza di tirare, poi la corda si spezza. Dateci veramente una mano, e mi rivolgo soprattutto ai media e ai tifosi”. Dott. Riccardo Garrone, Presidente U.C. Sampdoria.“ A fronte delle ultime dichiarazioni della società U.C. Sampdoria che chiamano in causa i tifosi desideriamo rispondere quanto segue. Ci pare obiettivamente fuori luogo sentire dai rappresentati della Sampdoria dichiarazioni come quelle che riportiamo; non ci piacciono i modi e nemmeno i contenuti. Reputiamo che, di fronte a due anni che definire fallimentari appare quasi riduttivo, sarebbe più opportuno, e senz’altro dignitoso, cercare di lavorare per salvare il salvabile e non rivolgersi con tanta protervia ai tifosi che, di questo sfacelo, sono e saranno sempre le vittime incolpevoli, nonché i più danneggiati. Al dott. Sensibile ricordiamo che se la Sampdoria oggi è lontana dalle zone nobili della classifica di serie b e se dall’inizio dell’anno i tifosi sono costretti ad assistere a prestazioni raccapriccianti, condite da un ruolino di marcia casalingo da bassa classifica, la colpa è essenzialmente la sua. Lo stesso dott. Sensibile che annunciando l’esonero di Atzori continuava puerilmente a difendere la propria scelta, dicendo che non era stato un errore ingaggiarlo, oggi, si permette di sfidare tutti, tifosi in primis, dichiarando di voler attendere la fine con la certezza che “in molti saliranno sul carro dei vincitori”. Ci permetta Dott. Sensibile di segnalarle che nessuno più di noi tifosi desidera gioire per la Sampdoria e se a fine anno arriverà la promozione saremo le persone più felici del mondo, senza però dover salire su nessun carro. Il motivo è semplice: dalla prima giornata sosteniamo la Sampdoria come abbiamo fatto sempre nella nostra storia, indipendentemente dalle prestazioni, che ci permetta di considerare scandalose, alle quali venivamo sottoposti. Noi il carro lo tiriamo da quando, aperti gli occhi in