Fanza derby

Avanti Sampdoria!

Non servono troppe parole per caricare i tifosi in occasione del derby. Abbiamo profondamente apprezzato il comunicato del Presidente che, a nostro avviso, ha riassunto tutte quelle sensazioni e tutti quegli accorgimenti che non dovremo dimenticare questa sera quando le squadre entreranno in campo.

Dal canto nostro vi chiediamo solo due cose: dimenticate le vostre convinzioni tecniche; non preoccupatevi di quale sarà la formazione in campo, ma sostenete quegli undici ragazzi che scenderanno in campo con una maglia blucerchiata e chi li guida: hanno già dimostrato all’andata di sapere cosa sia un derby e come vada vissuto. infine, durante la partita guardate sempre i ragazzi che lanceranno i cori al centro della Sud e seguiteli, abbiamo bisogno della voce di tutti voi, perchÊ il nostro canto sia ancora una volta un ruggito di orgoglio e di amore per i nostri colori.

Storie di vecchi striscioni!

Molte volte ci è capitato di ripercorrere mentalmente tutti i derby vissuti da ognuno di noi, incisi nella mente come indelebili ricordi, istantanee di attimi, momenti ed emozioni che resistono nel tempo, che riescono ad incendiare gli animi nei giorni che precedono la partita e che raggiungono il proprio culmine una volta varcata la bocchetta d’ingresso, quando davanti ai nostri occhi si materializzano quelli lì.

Il derby vive di estremo antagonismo e menaggio, sentimenti ed idee che fino a poco tempo fa trovavano libero sfogo sul tessuto di striscioni che della storia di questa particolare partita ne fanno parte integrante.

Chi non ricorda ad esempio lo striscione apparso sulle griglie della Sud nel vecchio stadio Marassi :“Quanta merda di fronte a noi” esposto durante il derby della stagione ‘83-’84; già in quegli anni infatti, si cercava di spiegare al mondo intero chi fossero quei tristi dirimpettai che per due volte all’anno ci tocca vedere davanti a noi.

A dimostrazione del fatto che il loro destino è quello di arrivare sempre dopo, qualche anno più tardi, in risposta al loro primo bandierone, nella Sud venne esposto lo striscione “Siete in ritardo di 5 anni, noi lanciamo le mode voi le seguite”.

Ma il loro cruccio più grande, che li assilla da 90 anni a questa parte, è quello di cucirsi addosso, su quello straccio di maglia, quella dannata stella che per colpa di “complotti o sfortuna”, proprio non riescono a conquistare. Ed è così che nel derby del ’90-91’, nella stagione più bella per noi e più amara per loro, lo striscione “Volete la stella? fatevi sponsorizzare dalla Salumi Negroni” riuscì a colpirli duramente nell’orgoglio. Ma quello fu solo un piccolo preambolo prima di dover ammirare ammutoliti tutta una città in festa per un tricolore vestito meravigliosamente di blucerchiato: vinto, visto e vissuto.

Scorrendo le pagine di questa storia, si arriva ai primi anni 2000, quando ci si prese la libertà di riscrivere e reinterpretare a modo nostro una celebre frase di De Andrè, con lo striscione :“In via del Campo c’è una genoana” E come dimenticare la celebre “trasferta oceanica” che il “popolo rossoblù” organizzò per la partita del genoa a Cagliari nel 20022003; l’indimenticato presidente del genoa di quegli anni forse si sentì un po’ solo in quell’occasione e lo striscione “ Cagliari trasferta tosta, presente solo Dalla Costa” esposto per il derby dello

stesso anno, fu dedicato soprattutto a lui.

Innumerevoli ancora sarebbero gli striscioni che meriterebbero citazione in queste poche righe, ma tutte queste pagine di un libro fatto di passioni e sfottò, si interrompono improvvisamente con l’avvento delle restrizioni che, tra tutti i problemi, hanno stabilito lungaggini burocratiche e autorizzazioni assurde che di fatto rendono impossibile introdurre tali striscioni allo stadio. Troppo spesso si rischia di dimenticare ciò che di bello ci stanno togliendo senza una giustificata causa; ironia e passione non abitano nella casa del calcio moderno.

LOTITO, UN UOMO SOLO AL COMANDO

“Il male del calcio sono gli ultras”. Tante volte abbiamo sentito questa frase in televisione, altrettante l'abbiamo letta sui giornali.

Un'affermazione diventata un assurdo ritornello, fatto per nascondere i veri problemi del calcio italiano. Prima Calciopoli, poi Scommessopoli, due scandali che hanno fatto il giro del mondo e depauperato l'immagine del calcio italiano, togliendogli quel poco di credibilità di cui ancora godeva.

Da allora le cose non sono assolutamente cambiate, al punto che molti dei protagonisti di Calciopoli non solo sono ancora lì in prima fila, ma uno in particolare si è erto a primattore. Il suo nome è Claudio Lotito, presidente della Lazio e tra le altre cose anche proprietario della Salernitana.

Del grosso peso politico di Lotito se ne parla ormai da tempo, soprattutto dall'elezione di Carlo Tavecchio come presidente FIGC, fortemente sponsorizzato proprio dal presidente della Lazio (che fa parte, tra l'altro, del Consiglio Federale). Secondo molti addetti ai lavori infatti Lotito sarebbe il vero “deus ex machina” della Federazione, quasi una sorta di presidente in pectore. A conferma di quanto scritto sopra sono arrivate finalmente prove tangibili. La scorsa settimana infatti Pino Iodice, DG dell'Ischia, ha divulgato a “Repubblica” la registrazione di una telefonata tra lui e Lotito dove quest'ultimo si lascia andare ad alcune dichiarazioni gravissime e di cui riporteremo di seguito qualche breve stralcio tratto dal sito Repubblica.it. Nella registrazione Lotito inizialmente prova a convincere il DG dell'Ischia a sostenere Mario Macalli, presidente della Lega Pro a lui molto vicino, al fine di riuscire ad attuare un suo “programma”. Lotito prosegue poi vantandosi più volte di controllare anche la Lega di Serie A dichiarando che “in Lega di A ho 17-18

voti, perché la Fiorentina una volta si astiene, una volta vota a favore mio” , confermando di essere molto vicino al presidente della FIGC Carlo Tavecchio ed affermando che il presidente della Lega Maurizio Beretta non ha alcun potere decisionale. Ma è proprio sul discorso relativo ai diritti tv che Lotito tocca il fondo: "Ho detto ad Abodi: Andrea, dobbiamo cambiare. Se me porti su il Carpi..una può salì..se mi porti squadre che non valgono un c... noi fra due o tre anni non ci abbiamo più una lira. Perché io quando a vado a vendere i diritti televisivi - che abbiamo portato a 1,2 miliardi grazie alla mia bravura, sono riuscito a mettere d'accordo Sky e Mediaset, in dieci anni mai nessuno - fra tre anni se ci abbiamo Latina, Frosinone.. chi c... li compra i diritti? Non sanno manco che esiste, Frosinone. Il Carpi... E questi non se lo pongono il problema!".

Dichiarazioni di una gravità tale che diventa persino difficile commentarle.

Lotito è convinto che le cosiddette squadre di provincia e le piccole realtà screditino la serie A e la rendano meno appetibile, noi invece crediamo l'esatto opposto e cioè che solo l'onestà e un'immagine pulita del campionato italiano siano l'unico viatico per tornare ad essere uno dei tornei più belli del mondo. Uno degli elementi essenziali è quello di tornare a riempire gli stadi come una volta: togliendo tessere, tornelli, divieti e tutte le stronzate ideate in questi anni. Come rendere possibile tutto ciò? Molto semplice, rifondando completamente il sistema calcio.

Servono non solo volti nuovi, ma soprattutto personaggi al di fuori delle lobby e dei giochi di potere.

C'era una volta il calcio inteso come sport: è arrivato il momento di ritornare a trattarlo come tale e non come uno sporco business per pochi.

In conclusione, vi chiediamo di rileggere la prima frase di questo articolo, quella tra le virgolette. La pensate ancora così..?

Tesseramento Fieri Fossato 2014-2015 È aperto il tesseramento del quindicennale dei Fieri Fossato...

Per chi è contro il calcio moderno...per chi non si tessera....per chi crede ancora in certi valori....NOI NON LA SMETTEREMO MAI

www.fierifossato.it