Ora fate il vostro dovere! Partiamo dal presupposto che, secondo noi, era necessario cambiare, per lo meno per dare la scossa a un ambiente che, negli ultimi tempi, ci è apparso quasi rassegnato. Non concordiamo con chi dice che Delio Rossi non ha grosse responsabilità perchè la squadra è troppo scarsa. Certo, con questi giocatori non si possono fare miracoli, ma è indubbio che i risultati di Rossi in 11 mesi di gestione siano stati piuttosto deludenti. La mancanza di una formazione base dopo 12 giornate la dice lunga sulle idee confuse di Rossi, che non è stato in grado di trovare la quadratura del cerchio nonostante avesse avuto la possibilità di lavorare con questo gruppo fin da Bardonecchia. Inoltre, vogliamo sottolineare la troppa accondiscendenza del mister verso una campagna acquisti ridicola, unita ad un atteggiamento un po' troppo compassato, inspiegabile in una persona che ha sempre fatto del carattere una delle prerogative della sua carriera da allenatore. La decisione di cambiare allenatore proprio prima della sosta per le nazionali poteva rappresentare un grosso vantaggio in quanto il nuovo allenatore avrebbe avuto due settimane di tempo prima della partita di oggi: un arco temporale indubbiamente fondamentale nella conoscenza dei giocatori e nella preparazione di una gara. Ancora una volta però si è peccato di presunzione o forse, per meglio dire, di noncuranza. L'allenatore è arrivato sì, ma dopo ben 11 giorni. Dal nostro punto di vista, sarebbe stato più opportuno averlo a disposizione fin
da subito per i motivi sopra elencati. Ci chiediamo infatti come il nuovo mister possa cambiare radicalmente l'andazzo in soli 3 giorni di allenamento. La Samp ha bisogno di punti da subito, non si può permettere di perdere altro tempo e un vantaggio del genere andava sfruttato meglio. Fatto questo doverosissimo appunto alla società, diamo il nostro benvenuto (anzi, bentornato) a Sinisa Mihajlovic, augurandoci che riesca a compiere questa difficile impresa, restituendo alla squadra quella convinzione e quella cattiveria che in certe occasioni sono venute meno. Il problema principale, però, è a monte: Mihajlovic è il settimo allenatore ingaggiato nel giro di 3 anni, roba da record. Questo dimostra la completa mancanza di idee chiare da parte della società, che predica austerità economica ma ad oggi, per colpa del proprio pressapochismo, si ritrova ben 3 allenatori a libro paga. Il nocciolo della questione è proprio l'incapacità della società di riuscire a intraprendere la giusta direzione, costruendo un progetto solido e serio. In questi ultimi 3 anni si sono succeduti non solo tanti allenatori, ma anche molti dirigenti, a dimostrazione che il Presidente Garrone ha sbagliato più volte la scelta dei propri collaboratori. Fatto trenta, si faccia trentuno: auspichiamo infatti che il Presidente compia un ulteriore importante passo ed allontani immediatamente Sagramola e Osti, la cui gestione fallimentare è evidente. Il lavoro di Mihajlovic, infatti, dovrà essere necessariamente supportato dall'innesto a gennaio di giocatori di categoria e di qualità, senza i quali salvarsi è davvero arduo. Occorre però che il mercato sia gestito con sufficiente anticipo e, soprattutto, venga fin da subito affidato a nuovi dirigenti che abbiano comprovata dimestichezza ed esperienza e non a figure incompetenti come quelle attuali. Infine, una riflessione sulla squadra: adesso non ci sono più scuse. Da oggi in avanti pretendiamo di vedere per tutta la durata della partita (e non solo a sprazzi) quel furore agonistico mostrato, ad esempio, negli ultimi minuti di Firenze o dopo il terzo goal del Sassuolo. Laddove non arriva la tecnica, deve esserci la "cattiveria" di chi ha l'acqua alla gola ed è pronto a tutto pur di restare a galla. La strada per la salvezza è impervia e molto lunga, ma non insormontabile: se tutti faranno il loro dovere, sarà più facile percorrerla fino in fondo e raggiungere il traguardo.
Non ci avrete mai come volete voi Nostro malgrado, abbiamo dovuto dire spesso la nostra per tutelarci, e per tutelare il mondo Ultras, dagli attacchi che, da più parti, con motivazioni strumentali, ci venivano portati. Comprendiamo che a volte questa nostra continua volontà di ribadire i concetti che ci appartengono, possa annoiare e talvolta possiamo anche apparire ripetitivi, ma chi è attento alla cronaca di ogni giorno non può non essersi accorto del clima da “caccia all’uomo” che sta interessando il mondo delle curve da qualche tempo a questa parte. Così, con un anacronismo che lascia stupiti, quando tutti ormai fanno a gara ad elencare i difetti della tessera del tifoso e quasi sembra che nessuno l’abbia mai scritta o che sia piovuta dal cielo, ecco il Vicepremier italiano Angelino Alfano uscire con una dichiarazione, che reputiamo indecente, nella quale si esprime testualmente così: “Negli ultimi mesi abbiamo operato una bonifica, facendo sì che violenti e criminali non fossero autorizzati a entrare, ora dobbiamo lanciare la fase due, l’ammodernamento degli stadi e la costruzione di nuovi stadi sul modello Brighton” (fonte Ansa, reperibile anche in rete nel portale “sampdoria news”). A questo riguardo vorremmo ricordare che l’ultimo mese ha visto l’emanazione di provvedimenti a pioggia che hanno duramente colpito la nostra tifoseria in primis, ma tra le altre anche quella del Brescia, per fatti nei quali nemmeno un dito è stato alzato contro nessuno e quindi queste persone, tutte punite per aver voluto seguire la propria squadra senza tessera del tifoso, non meritano di essere così liberamente insultate da chi si ostina ad alzare i toni per il proprio tornaconto. Dagli stadi è stato semmai tolto chi, in disaccordo con un progetto indecente ed illegittimo, ha voluto non piegarsi alla volontà della politica e degli organi sportivi. Questo lo urleremo fino a quando avremo voce e lo faremo per noi e per tutti i tifosi che come noi lottano ogni giorno contro la tessera. Al Vicepremier rammentiamo inoltre che il loro agire (specifichiamo, l’agire di tutte le forze politiche di ogni schieramento e colore senza nessun escluso) è quello che ha portato alla tragicomica storia della partita Modena Carpi dove è andata in scena una delle peggiori interpretazioni da teatro dell’assurdo come documentiamo proponendo un articolo del Fatto quotidiano online del 16 novembre 2013 a firma di Andrea Tundo: “I supporter che vorranno assistere alla partita, in programma domenica alle 12.30, sono stati divisi in sei categorie, per le quali sono previste regole e settori diversi: i tifosi del Carpi
residenti a Carpi, i tifosi del Modena residenti a Modena, i tifosi del Modena residenti a Carpi, i tifosi del Carpi residenti a Modena, i tifosi del Modena che non risiedono né nel capoluogo né a Carpi e i tifosi del Carpi non residenti né a Carpi né a Modena”.... L’ennesima figuraccia di una logica senza capo ne coda che è spesso vittima della stessa burocrazia che l’ha concepita, la stessa che, senza voler entrare nello specifico dei fatti oggetto di cronaca, aspetto sul quale non siamo sufficientemente documentati, ha prodotto il divieto ai tifosi tesserati, badate bene, della Nocerina di poter assistere al derby con la Salernitana. I più attenti ricorderanno che non è la prima volta che le autorità vietano una trasferta ai possessori di tessera del tifoso, infatti, non tanto tempo fa ai tifosi milanisti fu vietata la trasferta di Genova, anche se in possesso di tessera. Sarebbe anche giusto parlare delle tante, troppe, partite con trasferte vietate che hanno interessato le categorie inferiori dei campionati italiani. Sarebbe questo il successo della t.d.t.? Questa è la linea sulla quale il governo italiano ha intenzione di proseguire? Non ne dubitiamo e ne siamo sempre più consapevoli andando a leggere la parte finale della dichiarazione del Vicepremier che richiama alla cosiddetta legge sugli stadi. Ormai l’obiettivo è chiaro, altro che modello Brighton, siamo di fronte ad un’epurazione vera e propria che intende eliminare le voci fuori dal coro, per poter dar vita ad una legge sugli stadi che produrrà il solito immenso sperpero di denaro pubblico, condito con le ruberie consuete che si realizzano quando vengono intraprese grandi opere, per preparare dei comodi salotti ai tifosi del futuro, ubbidienti e silenziosi, pronti a perdere ogni diritto e farsi prosciugare le tasche dai vampiri del calcio italiano. Ci perdoneranno gli ideatori di questo ambizioso progetto se non rimarremo zitti e buoni a farci eliminare, ma proseguiremo a rompergli i coglioni fino alla fine, saremo forse ripetitivi, lo abbiamo già detto, ma non ci avrete mai come volete voi!
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