A MILANO CON I FIERI FOSSATO
Le due trasferte di Milano sono sempre state un grande classico per la nostra tifoseria. Partite importanti, e breve distanza dal capoluogo lombardo, hanno sempre prodotto grandi momenti e giornate indimenticabili. Nell’anno dello scudetto le due sfide con Milan e Inter, terminarono entrambe ad appannaggio della Sampdoria, risultando match decisivi in quella che sarebbe stata la nostra stagione più grande. In tempi successivi, altre grandi sfide ci hanno visto protagonisti e spesso ci siamo ritrovati a riempire il primo anello dello Stadio di San Siro, a volte anche con più di 7.000 presenze. Dagli anni 70 la storia è sempre stata la stessa, carovane interminabili di pullman che andavano a colorare di blucerchiato “la Scala del calcio”. Anche quest’anno, ci siamo presentati a Milano in buon numero e abbiamo fatto sentire la nostra voce ai ragazzi in campo, ma non possiamo negare che l’idea romantica delle sfide del passato continua a soffrire di alcune situazioni che hanno tolto un po’ di magia. Innanzitutto da ormai tanti anni a S.Siro i tifosi ospiti sono relegati in quella desolante location definita terzo anello, con una visibilità molto ridotta e da qualche tempo
ulteriormente peggiorata a seguito dell’installazione della postazione per la telecamera al centro del settore, la quale impedisce di vedere la porta posta sotto il settore ospiti. Pensiamo che anche in questo caso, il “sacro diritto”, da molti ritenuto intoccabile, degli spettatori televisivi, costituisca l’ennesimo schiaffo nei confronti di chi ostinatamente continua a pensare che vivere lo stadio con passione e portando i propri colori in giro per l’Italia sia ancora il modo più bello per vivere il calcio. Le bandiere e il tifo delle squadre ospiti, sono ormai da tempo umiliate e relegate lassù, in quel settore così isolato pur se venduto a prezzi tutt’altro che popolari. L’altra situazione che riteniamo abbia tolto parte della magia di questi incontri così sentiti in passato è quella, figlia dei tempi della tessera del tifoso, secondo la quale le carovane di pullman sono state sostituite da tante macchine private e pochi mezzi per lo più allestiti dai gruppi e pochi club. Comprendiamo le necessità di tutti, ma quando i club e i gruppi allestivano, ciascuno, tre o quattro pullman, se non di più, la tifoseria blucerchiata si muoveva come una sola anima; la gente passava la giornata insieme e il viaggio era occasione di aggregazione di conoscenza. Nascevano aneddoti, ricordi e il calcio rispettava il fondamento naturale della propria essenza: la socialità e la condivisione dei propri sogni. Se per il posizionamento del settore ospiti di S.Siro possiamo fare poco, perché dipende dalle decisioni delle società, ci auguriamo che in futuro i tanti che continuano a seguire la Sampdoria in trasferta tornino a sentire questo bisogno di aggregazione perché la compattezza e la forza di una tifoseria passano anche da aspetti come questi. Tornando all’ ultima partita col Milan, possiamo dire che come Fieri Fossato possiamo ritenerci soddisfatti, il nostro pullman era pieno e tanta gente che non era mai venuta con noi ha potuto conoscerci e questa la riteniamo un’ottima cosa. Sugli spalti il tifo e il colore non sono comunque mancati e nonostante il rammarico per un risultato che, ad un certo punto, sembrava potere essere migliore, restiamo consapevoli che con questo impegno da parte di tutti potremo vivere una bella stagione. Oggi ci attende un’altra grande sfida, con un avversario per noi da sempre molto particolare e poi via con un ciclo di partite sempre più importanti. Sotto a chi tocca allora….La Sud è pronta!
IL CIRCO CONTINUA: LO SCHIFO DEL CALCIO MODERNO! Nelle ultime settimane si è tanto sentito parlare del calcio italiano che si sta rilanciando per via di un maggior appeal derivato soprattutto dall’arrivo di un grande campione nel nostro campionato, evento che ha magnetizzato l’attenzione mediatica estiva distogliendo l’attenzione da quanto stava succedendo altrove. Il calcio italiano ha vissuto l’ennesima estate bollente, ma questa volta si è andati ben oltre il limite. Il caos che ha investito i campionati di Serie B e Lega Pro con squadre non iscritte, altre che sembravano dover essere ripescate in Serie B salvo poi decidere di iniziare il campionato cadetto a 19 squadre, ricorsi al TAR, squadre di Lega Pro in attesa di sentenza che ad oggi, 4 novembre, non hanno ancora disputato una partita di campionato. Il tutto sotto gli occhi increduli dei tifosi, che nel frattempo non potevano fare altro che assistere con rabbia e protestare contro la pantomima che si è venuta a creare. Con questo articolo non vogliamo raccontarvi quanto già riportato dagli organi di stampa, ci limitiamo quindi a riassumere in poche righe gli elementi essenziali della pagliacciata che si è consumata negli ultimi 5 mesi. Se con Calciopoli e il Calcioscommesse sembrava aver dato il peggio di sé, il calcio nostrano e i suoi organi dirigenziali questa volta si sono superati e ci hanno regalato un’altra figura da cioccolatai a livello internazionale, altra perla di un’ormai inestimabile collezione. Quanto accaduto è solo l’epilogo di una situazione grave che si protrae purtroppo da lungo tempo e che non ha avuto il giusto risalto mediatico. Sono anni che continuano a fallire società importanti e storiche e proviamo rabbia a pensare a tutte quelle tifoserie costrette a vedere la propria società portare i libri in tribunale. Un problema che andava arginato non appena si è presentato, ma di cui nessuno si è interessato. La Serie C infatti, perché così piace chiamarla a noi nostalgici, è sempre stata popolata da squadre con una certa tradizione non solo a livello societario ma anche, e in alcuni casi soprattutto, a livello di tifoserie che vantano un grande senso di appartenenza e un certo rilievo all’interno del movimento ultras italiano. Ma anzichè trovare un sistema per salvare le società in difficoltà, si è andati nella direzione opposta: per le
società che lo desiderano è stata infatti varata da quest’anno la possibilità di creare la cosiddetta “Squadra B” (composta da giovani e/o esuberi della prima squadra) con l’opportunità di iscriverla alla Lega Pro. Al momento l’unica società ad avvalersene è stata la Juventus, ma temiamo che presto altre seguiranno l’esempio e la Lega Pro diventerà una specie di “Serie A riserve” dove non esisteranno più quegli elementi un po’ “old style” che hanno sempre fatto di quel campionato un torneo interessante non solo a livello calcistico ma soprattutto, come detto, di tifo. Si parla tanto di un’Italia calcistica da rilanciare a livello internazionale dopo anni di digiuno di vittorie dalle coppe europee e, soprattutto, dopo la clamorosa esclusione dal Mondiale. Più che a livello tecnico, bisognerebbe prima di tutto preoccuparsi di recupere quella credibilità che le istituzioni a capo del movimento calcistico italiano hanno perso del tutto agli occhi del mondo intero. Non sarebbe infatti prima il caso di lavorare una volta per tutte per risolvere le tante criticità esistenti così da tutelare maggiormente i tifosi, che alla fine tanto per cambiare sono coloro i quali subiscono le conseguenze negative di tutto ciò e coloro cui nessuno ha mai chiesto una volta scusa per tutte le porcate a cui hanno dovuto assistere? Campionati falsati e giocati in tribunale, decine di società fallite, schifezze “Made in Italy” cui si aggiungono altri elementi quali orari spezzatino delle partite che rasentano l’assurdità, prezzi dei biglietti astronomici, pay tv con un peso sempre più determinante: effettivamente hanno proprio ragione, il calcio italiano si sta rilanciando……
TUTTI A ROMA! In occasione della prossima partita a Roma della Sampdoria di domenica 11 novembre, i Fieri Fossato organizzano la trasferta. Come già in altri casi quest’anno e in molti altri negli anni scorsi, ci troviamo di fronte ad una partita il cui prezzo del biglietto rappresenta l’ennesima vergogna di questo calcio. Reputiamo che 35 euro, più i diritti di prevendita, costituisca una cifra immorale per un settore popolare e non smetteremo di protestare contro questi veri e propri abusi. In ogni caso pensiamo che nulla possa e debba fermarci e quindi vi invitiamo a venire con noi per portare anche all’Olimpico il grande cuore della Sud.