ONORIAMO LA SAMPDORIA, ONORIAMO LA GRADINATA SUD! Prima del match di Coppa Italia con il Milan avevamo chiesto alla squadra di onorare l’impegno, con il sottile e segreto desiderio di proseguire il nostro cammino in questa importante competizione. A questo appello la squadra ha risposto con una prestazione degna di nota e macchiata unicamente dai due goal rossoneri che ci hanno estromesso dalla Coppa Italia. Il sogno si è spento, ma dopo tanto tempo abbiamo visto la Sampdoria crederci e combattere con la formazione tipo, e non con le seconde linee, per ottenere l’obiettivo. Ai ragazzi non possiamo che dire grazie e dare appuntamento alla prossima Coppa Italia per continuare ad inseguire le nostre aspettative nei confronti di una competizione che qualcuno forse snobberà, ma che per ogni Sampdoriano rappresenta il ricordo della prima volta: la prima volta che fummo grandi. Della partita di coppa ci resta negli occhi anche una Gradinata Sud piena e questo, dopo la grande delusione del cosiddetto “boxing day” con il Chievo e della partita con il Parma, sembra un buon punto di partenza. A questo proposito ci siamo interrogati sul perché, non solo in occasione delle partite appena citate, ma in
altre occasioni, il settore più caldo dello stadio non fosse al completo. Nonostante la costante dei prezzi, non propriamente popolari, registrata nella seconda parte delle vendite della Coppa Italia, la gradinata si è riempita, mentre in campionato, spesso si sono registrati numeri inaccettabili. Ora, presumendo che chiunque venga in Sud durante le partite di campionato sia abbonato e quindi abbia già pagato il proprio ingresso, a cosa sono dovute queste assenze? Cosa porta una persona che, a rigor di logica, ha fatto una coda per garantirsi un posto in Gradinata Sud, a mancare in così tanti appuntamenti? Certo si può rispondere che gli orari del calcio moderno e di questo spezzatino che tanto piace alle televisioni obblighino tutti a rinunce e sacrifici, ma onestamente pensiamo che non sia giustificabile lasciare così tanti vuoti nella Gradinata che rappresenta il cuore pulsante del tifo blucerchiato. Forse, qualcuno ha dimenticato il senso profondo di essere parte integrante della Gradinata Sud e in questo caso farebbe meglio a lasciare spazio a chi muore dalla voglia di entrare nel settore simbolo del nostro tifo ed onorarlo con la propria voce e la propria passione. Senza ritornare ai tempi degli anni ottanta e novanta che sono irripetibili per noi, come per altre tifoserie, solo pensando ai primi anni 2000, agli anni della serie B, certe situazioni non si erano mai viste, perché venire in Sud era il sogno di tanti e il privilegio e l’orgoglio di chi aveva un abbonamento. Dobbiamo tutti tornare a sentirci responsabili della nostra storia, della storia di un settore che ha sempre reso Marassi un campo ostico per gli avversari. Detto questo, siamo certi che la Sud sia ancora il sogno di tanti e l’onore di chi la frequenta e prendiamo la partita con il Milan come un nuovo inizio; un inizio che ci porterà a riprendere già dalla partita di oggi, tutt’altro che scontata, il nostro cammino in campionato. La squadra non ha mostrato cedimenti, abbiamo certamente buttato dei punti, come anche nella recente partita con la Fiorentina, che ancora brucia, ma dobbiamo riprendere il nostro cammino e, per quanto attiene a noi tifosi, far sentire alla squadra la nostra voglia e la nostra convinzione. Torniamo ad entusiasmarci e ad entusiasmare la squadra, rafforziamo il legame e la voglia di esultare con i nostri calciatori; torniamo a divertirci e a far divertire chi va in campo e i risultati non mancheranno. Avanti Gradinata Sud, facciamo volare l’U.C. Sampdoria!
IN VIAGGIO CON LA SAMP: JUVENTUS - SAMPDORIA Il 29 dicembre si è chiuso l’inusuale periodo di campionato a cavallo delle feste natalizie con la partita a Torino in casa della Juventus, trasferta che, come racconteremo di seguito, è stata piuttosto particolare sotto diversi aspetti. Dopo tanti anni il gruppo ha deciso di tornare un po’ all’antico e muoversi in treno: da diversi anni infatti eravamo soliti partire con mezzi su strada e non neghiamo che la trasferta in treno è stata una bella esperienza che ha fatto tornare alcuni di noi indietro di qualche anno con la memoria. Arrivati allo stadio circa un’ora prima del match, ci posizioniamo con la nostra pezza in fondo al settore, proprio sulla balaustra che dà sul campo di gioco. Il settore è piuttosto pieno e , soprattutto nel primo tempo, i cori sovrastano letteralmente la tifoseria di casa. Purtroppo la delusione arrivata nel recupero e l’amaro ricordo di una così grande soddisfazione spezzata da una decisione arbitrale incommentabile resteranno a lungo nelle nostre menti, tuttavia nonostante tutto anche il viaggio di ritorno regala momenti di gioia. Vogliamo chiudere il nostro articolo con due riflessioni, la prima delle quali è che questa formula all’inglese con partite di campionato a S.Stefano e a ridosso di Capodanno CI FA SCHIFO! La cultura italiana è differente da quella britannica, siamo un popolo tradizionalista abituato infatti a passare le feste coi propri cari e voler imporre un modello di questo genere nel nostro Paese ci porta a riflettere sul fatto che, come sempre, chi prende determinate decisioni si disinteressi completamente di quanto molte di queste ledano il tifoso e lo costringano, spesso e volentieri, a dover rinunciare ad andare allo stadio. Al contrario, l’idea di intere famiglie a guardare la partita da casa sulle pay tv è la logica conseguenza e, probabilmente, il fine ultimo di queste decisioni. L’altro aspetto rilevante di questa trasferta che vogliamo porre all’attenzione è stato l’assurdo costo del biglietto: 45 € per un settore ospiti sono una follia tanto grande che ci ha portati persino a riflettere sulla possibilità di non presenziare. Nonostante tutto il gruppo ha deciso comunque di partire e non far mancare la propria presenza, tuttavia siamo ancora più convinti sul fatto che, oltre a quella contro la repressione, ci sia un’altra importante battaglia da combattere: quella contro il vergognoso caro biglietti cui stiamo assistendo e che, ne siamo convinti, sia un ulteriore assist alle pay tv. NO AL CALCIO MODERNO!!!
IL NUOVO BANDIERONE A molti non sarà sfuggito il fatto che durante la partita giocata dalla Sampdoria all’Olimpico con la Roma, abbia esordito un nuovo bandierone dei Fieri Fossato e da allora è sempre presente in casa come in trasferta. Questo bandierone, come tutti gli altri è nato ed è stato realizzato al nostro club e presenta alcune particolarità per noi di grande valore. Innanzitutto in mezzo ai colori blucerchiati spicca la coccarda tricolore, simbolo della vittoria in Coppa Italia. Abbiamo già detto ed è inutile ribadire cosa rappresenta per ogni Sampdoriano la Coppa Italia. Tutti ricordano che quei cerchi verdi, bianchi e rossi sono comparsi a metà degli anni ottanta sulle maglie più belle del mondo a simbolo del primo alloro conseguito dalla Sampdoria di Paolo Mantovani. Col tempo sarebbe stato cucito su quelle maglie un simbolo ancora più prestigioso, rappresentato da uno scudo tricolore, ma la coccarda è stata la prima volta nella quale abbiamo potuto lasciarci andare ad una gioia irrefrenabile. Per questo motivo e con il sogno di poter rivedere presto quei cerchi sulle nostre maglie abbiamo realizzato il nostro bandierone, sul quale tra l’altro appare la scritta Fieri Fossato creata con i caratteri dello sponsor storico del primo successo in Coppa Italia, quello della Phonola. Saremo degli inguaribili romantici, ma per noi il calcio è questo, guardare al domani cullando dentro di noi i ricordi del passato e con essi i simboli e le immagini storiche dell’U.C. Sampdoria. In quest’ottica abbiamo realizzato recentemente anche un copri-bocchetta che riproduce lo scudo storico della Samp e che da tempo è stato ripreso dallo sponsor tecnico della Sampdoria, sulla terza maglia di quest’anno e su quella color pervinca della scorsa stagione, nonché sulle giacche di rappresentanza. Abbiamo in cantiere molte altre iniziative legate all’amarcord della storia Blucerchiata, questo non perché non ci interessi il futuro, ma perché intendiamo guardare avanti tenendoci stretti i nostri valori e la nostra storia. L’unica storia che amiamo e che ci appartiene…la storia dell’Unione Calcio Sampdoria 1946.
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