LA STORIA SI RIPETE!
Dal 1946 la storia si ripete. Se in questi giorni vi capitasse di incontrare un genoano e nella remota possibilità che vi troviate ad affrontare il tema derby, certamente lui vi risponderebbe nominando il solito Boselli. Loro sono così, in una loro vecchia coreografia uno striscione recitava " i grandi fanno la storia gli altri la studiano", ma per uno “strano caso” quel derby lo vinse la Sampdoria. Tornando a Boselli, loro sono convinti che quel gol abbia condannato la Samp alla retrocessione, ma anche
con il pareggio la triste conclusione sarebbe stata la stessa. Il 17 marzo 1974, invece, un gol in rovesciata di Maraschi all'ultimo minuto regalò il pareggio alla Samp. A fine campionato genoa ultimo e Samp penultima, ma l'estate regalò un colpo di scena: Foggia e Verona retrocesse per illeciti e Samp, grazie a quel gol al novantesimo (contro i cugini), salva. Tralasciando i soliti numeri dei derby vinti ecc., loro negli ultimi 40 anni possono nominare i soliti Pruzzo, Branco, Milito e Boselli appunto. Noi invece con chi possiamo rispondere? Beh intanto con i loro giocatori, Faccenda, Bovo e Izzo. Se poi vogliamo parlare dei nostri uomini derby degli ultimi 40 anni l'elenco sarebbe infinito. Proviamo a citarne qualcuno: Mancini, Vialli, Flachi, Bazzani,Maggio, Maxi Lopez, Gabbiadini, Soriano e infine Muriel. Proprio Muriel, l'artefice dell'ultima vittoria. Una vittoria in tutti i sensi, in campo e come al solito sugli spalti, bastava osservare quei ragazzini nei distinti pronti ad immortalare la Sud senza tenere troppo conto la loro fede di appartenenza.... Dal 1946 la storia si ripete.
Ciao giornalai L’imparzialità e un atteggiamento inappuntabile della stampa cittadina nei confronti dell’U.C. Sampdoria, dovrebbe essere l’ordine naturale
delle cose imposto da una professione, quella del giornalista, che impone di riportare le notizie in maniera veritiera e oggettiva. In tutti questi anni abbiamo assistito a innumerevoli tentativi di destabilizzazione dell’ambiente blucerchiato da parte di stampa e media genovesi che, anziché sostenere la squadra cittadina che storicamente rappresenta Genova in Italia e in Europa, non mancano di gettare benzina sul fuoco in situazioni di crisi, piuttosto che inventare di sana pianta casi atti a minare la serenità dell’ambiente. A fronte dell’ennesima stracittadina vinta in maniera netta nonostante il risultato di misura, sul Secolo XIX di lunedì abbiamo letto increduli che per mister Giampaolo si è trattato di una vittoria triste perché “gli vendono tutti”, gonfiando con un titolo fazioso le dichiarazioni post derby del nostro allenatore che si era limitato a dire che nel calcio di oggi , di fronte a certe clausole e cifre, per società come la nostra non è semplice riuscire a trattenere i migliori giocatori. Anziché celebrare la vittoria e il periodo magico della Samp, si è cercato immediatamente di montare un caso per smorzare i nostri entusiasmi e gettare un fantomatico velo di tristezza sull’ambiente. Alla faccia loro noi invece siamo al settimo cielo e stiamo ancora godendo per questa ennesima vittoria e per averli annientati in campo e sugli spalti. Quelli tristi sono proprio loro, che sulle loro pagine non hanno perso occasione per dimostrare la loro faziosità e, soprattutto, gli estremi bruciori di culo che quest’anno li hanno colpiti non una ma ben due volte. GIU’ LE MANI DALLA SAMPDORIA!!
Francesco uno di noi Dalle pagine del portale Sportpeople.net abbiamo appreso in questi giorni l’incomprensibile notizia che l’ex calciatore blucerchiato, e grande amico della Gradinata Sud e dei colori blucerchiati, Francesco Flachi, risulta inserito in una Black list che gli impedisce di entrare in qualunque impianto sportivo italiano. Da una intervista fatta al nostro ex calciatore, risulterebbe addirittura che non sarebbe stato possibile disputare la sua partita di addio al calcio a causa di questo provvedimento nei suoi confronti.
È inutile ricordare la vicenda che ha portato alla squalifica dal mondo del calcio di Francesco, perché noi tifosi Sampdoriani la conosciamo fin troppo bene e altrettanto bene conosciamo la dignità con cui ha affrontato un colpo così duro, ammettendo sempre di aver sbagliato e accettando la decisione dei giudici. La situazione odierna, tuttavia, esula dal dispositivo della sentenza e Flachi si trova ad allenare una squadra di terza categoria senza poter entrare in campo e senza nemmeno poter andare allo stadio ad assistere ad altre partite. La situazione paradossale è che, a seguito della richiesta di informazioni alle autorità di pubblica sicurezza, Francesco si è sentito rispondere che di fatto non dovrebbero esserci motivi ostativi al suo ingresso negli stadi, tuttavia digitando i suoi dati nel database il suo nome risulta gravato da una black list che gli impedisce qualunque accesso ad impianti sportivi. A quanto pare si potrebbe trattare di problemi tecnici, legati alla compilazione delle liste, ma questo, non rinfranca Flachi e lascia sempre più dubbiosi noi tifosi, che di fronte ad una vicenda del genere, se fosse confermata, accrescerebbe ancora di più la nostra contrarietà nei confronti di uno strumento di natura medievale come la black list. Su questo fatto è bene riflettere tutti, perché la nostra libertà, oltre ad essere sottoposta a leggi ultrarepressive, rischierebbe di essere condizionata anche da marchiani errori tecnici e questo, consentiteci, ci farebbe un po’ paura. Non possiamo che abbracciare ed esprimere la nostra solidarietà a Francesco Flachi, uomo umile, sempre pronto ad ascoltare qualunque tifoso e a scambiare due parole con chiunque, come è accaduto ogni volta che è venuto in Gradinata Sud a vedere la Sampdoria, quella squadra che è entrata nel suo cuore piano piano e verso la quale ha sempre mostrato amore e dedizione. Forza Francesco, ti aspettiamo ancora in Gradinata Sud, non sappiamo ancora quando, ma siamo certi che ti rivedremo presto a gioire e a tifare con noi.