Nr. 14 - NOVEMBRE 2020
F
RIV
mollare tutto e partire l’incredibile viaggio di Vera e Aldo
nuovo
HUMMER
MERCEDES
EQC 4x42 concept
nuovo
TOYOTA HILUX
chefoto
questo mese
FUO FUO
RIVISTA UFF
7
pillole
42
novità
64
notizie
TUTTI A LEZIONE
16
avventure
76
CIAO... CI VEDIAMO TRA QUALCHE ANNO! - VIDEO
32
storia
NUOVO TOYOTA HILUX - VIDEO
54
novità
novità
VOLKSWAGEN ILTIS NUOVO HUMMER - VIDEO
68
racing
CAMPIONATO ITALIANO TRIAL
MERCEDES EQC 4X4²
82
Giuseppe Gordini
RIVISTA UFFI
Bringing light to life OSRAM LEDriving® driving & working lights I fari da lavoro e gli abbaglianti omologati LED OSRAM offrono la più sofisticata tecnologia LED e il design più accattivante sul mercato. I prodotti sono disponibili in 4 categorie (funzionale, multifunzione, sottile e valore), permettendo una grande varietà di prestazioni, forme e fasci di luce, con una potente illuminazione fino a 450m. Per veicoli a 12 e 24 V*. Credi in OSRAM - n. 1 nell’illuminazione automotive
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pillole Basato sul modello a quattro porte, il concept Bronco Overland è dotato del sistema HOSS (High-Performance Off-Road Stability Suspension) con ammortizzatori Bilstein e spinto dal motore EcoBoost da 2,3 litri con esclusivo cambio manuale a 7 velocità. Le ruote sono Fifteen52 Turbomatic da 17 pollici e gli pneumatici KM3 da 35 pollici BFGoodrich LT315 / 70R-17. Il veicolo è dotato di un verricello Ford Performance by WARN montato su un paraurti in acciaio modulare mentre una tenda per due persone di Yakima e un portapacchi di fabbrica sono montati sui mancorrenti sul tetto con una barra luminosa 1x40 RIGID montata su rack oltre a sei luci RIGID POD aggiuntive. La dotazione include frigorifero ARB, kit da cucina, fornello, tavolo e sedie
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pillole Le versioni commerciali di New Defender 90 e 110 rilanciano il nome “Hard Top” e offrono la capacità di carico di un veicolo commerciale accoppiata a prestazioni off road di altissimo livello. Il modello Hard Top combina una capacità di traino di 3.500 kg con la tecnologia Advanced Tow Assist, opzionale, per manovrare agilmente con i rimorchi più pesanti. I dettagli completi di New Defender 90 e 110 Hard Top saranno resi noti entro la fine dell’anno, quando saranno disponibili per gli ordini. Nel Regno Unito il prezzo indicativo parte da 35.820 sterline più IVA
pillole
Presentati di recente il calendario e i team della stagione 2021 di Extreme E. • Desert X Prix - Al Ula, Saudi Arabia, 20-21 Marzo • Ocean X Prix - Lac Rose, Senegal, 29-30 Maggio • Arctic X Prix - Kangerlussusaq, Greenland, 28-29 Agosto • Amazon X Prix - Para, Brasile, 23-24 Ottobre 2021 • Glacier X Prix - Patagonia, Argentina, 11-12 Dicembre 2021
s
Prestigioso l’elenco della squadre: X44 (di proprietà di Lewis Hamilton), ABT, Veloce Racing, Andretti United), Chip Ganassi Racing, Team TECHEETAH, QEV, HWA e Rosberg Xtreme Racing. Ogni team iscriverà un equipaggio misto uomo/donna, che si sfiderà al volante dei buggy elettrici ODYSSEY 21, capaci di accelerare 0-100km/ h in 4.5 secondi e arrampicarsi su salite fino al 130%. L’auto è costruita da Spark Racing Technology, le batterie sono Williams Advanced Engineering, il telaio in tubi d’acciaio CBMM e gli pneumatici (appositamente progettati) Continental
pillole
Verniciata in blu K-9, la Jeep Gladiator Top Dog concept è pensata per gli appassionati di offoroad e di passeggiate in mountain bike. Sono moltissimi i cassetti per riporre attrezzi e ricambi ma non mancano un frigorifero alimentato e una griglia. Sopra l’abitacolo due strutture a rastrelliera offrono uno spazio di carico supplementare per attrezzi e accessori e sopra la rastrelliera c’è il doppio portabici. L’auto utilizza un kit di rialzo da due pollici JPP con ammortizzatori FOX per aumentare l’altezza da terra, a cui si aggiungono i cerchi in alluminio da 17” JPP e pneumatici da fango BF Goodrich KM3 da 37”. Jeep Gladiator Top Dog concept è spinta dal collaudato V6 Pentastar da 3,6 litri con 285 CV e 260 ft-lb di coppia abbinato al cambio automatico TorqueFlite a otto rapporti. La protezione frontale è affidata a un paraurti in cui l’originale griglia protettiva in acciaio da due pollici si unisce all’esclusivo verricello Rubicon Warn JPP con capacità pari a 3.628 kg. Un secondo verricello Warn JPP è installato sulla parte posteriore e appena sopra di esso c’è un cassetto estraibile che contiene la scaletta per l’accesso al portabici
pillole
Land Rover ha concesso al costruttore britannico Bowler di produrre veicoli con le classiche linee della Defender. L’accordo apre la strada alla produzione Bowler di una nuova famiglia di modelli a cominciare dal progetto “CSP 575”, che impiegherà lo sperimentato chassis Bowler CSP, in acciaio ad alta resistenza, i pannelli della scocca in alluminio della Defender 110 station wagon ed il motore Land Rover V8 Supercharged da 575 CV. Jaguar Land Rover ha acquisito la Bowler alla fine del 2019 e la decisione di concedere la licenza d’uso è il naturale sviluppo di questo rapporto. Il nuovo modello sarà prodotto in un ridotto numero di esemplari presso la Bowler nel Derbyshire e sarà commercializzato indicativamente a 200.000 sterline nel Regno Unito
avventure
(PARTE PRIMA UNA COPPIA SEMPRE IN VIAGGIO
CIAO… CI VEDIAMO TRA QUALCHE ANNO! di Domenico Faro (PARTE PRIMA)
A)
Il fenomeno degli overlanders è in crescita anche in Italia. Si tratta di quella voglia irrefrenabile che ti fa cambiare vita: vendi, chiudi tutto e con un mezzo adatto ai percorsi più duri (e che ti ospita come una “seconda casa”) inizi a girare il mondo, per mesi… o per anni. Come i nostri Aldo e Vera, che hanno già toccato ben 51 paesi in 5 continenti
ciao…ci vediamo tra qualche anno!
Cambogia, Angkor Wat
Sulle Alpi giapponesi
Laos
La
maggior parte dei “comuni mortali” sicuramente non conosce il significato della parola overdander, uno dei tanti vocaboli inglesi entrati prepotentemente nel nostro linguaggio. Per overlander si intende semplicemente chi “viaggia via terra”. Nel corso degli anni però, grazie ai nuovi veicoli e alle più recenti tecnologie, gli overlanders hanno allargato le proprie prospettive, tant’è che oggi sono diventate più abbordabili pure le destinazioni che una volta sembravano irraggiungibili. Come tutti per i fenomeni e tendenze, anche tra gli overlanders c’è un “papà”, u capostipite, ovvero colui che sicuramente ha offerto la sua esperienza al progredirsi di questa disciplina. Si tratta del tedesco Gunther Holtorf, che insieme alla sua compagna Christine viaggiò per ben 26 anni, percorrendo 900.000 chilometri e visitando 215 paesi. Gunther e Chistine viaggiarono su un fuoristrada Mercedes classe G, opportunamente modificato con letto, cucinino e tutto il necessario per poter trascorrere tutti questi anni fuori casa e, soprattutto, superare percorsi impervi e rischiosi piuttosto che passare agevolmente da temperature polari a quelle africane.
Brasile, nei pressi del Mato Grosso
ciao‌ci vediamo tra qualche anno!
Bolivia, Yungas, percorrendo la Death Road (“strada della morte�)
ciao…ci vediamo tra qualche anno!
Australia, Uluru - Ayers Rock
Canada, al Circolo Polare Artico
Cile, in buona compagnia presso Torres del Paine
La tecnologia oggi consente agli overlanders di potersi spostare in qualsiasi parte del mondo con mezzi già predisposti all’origine. Ci sono infatti aziende statunitensi e tedesche che, sborsando cifre che relativamente abbordabili giungono fino a diverse centinaia di migliaia di euro, mettono a disposizione fuoristrada o camion (4 o 6 ruote motrici) con interni da hotel a 5 stelle, compresi lavatrice, pannelli solari, impianto satellitare o chi più ne ha più ne metta. Tutto però si può acquistare, meno la voglia di avventura, lo spirito e quel pizzico di amore per il rischio che devi per forza possedere per pensare di stare fuori casa per mesi o anni. Ovviamente ci sono anche overlanders che, con tanta voglia ma con pochi mezzi economici, devono andare “sul risparmio”, comprando magari mezzi usati o adattare veicoli per viaggi del genere. Ne sa qualcosa Aldo Giaquinto che, qualche anno dopo aver sposato Vera, da un semplice viaggio in Asia intraprese una lunga avventura… che ancora continua ancora oggi, anche se in questi ultimi tempi è stata molto complicata e limitata a causa gli ovvii motivi legati alla pandemia Covid19. Ma, come in tutte le belle storie, partiamo dall’inizio.
Canada, the Rockies
ciao‌ci vediamo tra qualche anno!
Argentina, il monte Fitz Roy
ciao…ci vediamo tra qualche anno!
Peru, Machu Pichu al tramonto
Ecuador, sulle pendici del vulcano Quilotoa
Un guado in Australia
Aldo qualche anno fa conosce Vera, una ragazza moldava. I due si sposano ma entrambi hanno una voglia matta, e forse innata, di viaggiare. Aprono un conto corrente per un ipotetico acquisto di un camper ma qualche anno dopo decidono di comprare un Toyota Land Cruiser, ritenuto dagli esperti e dagli overlanders, uno dei veicoli più performanti e affidabili per viaggi fuori dal comune. Tra l’altro ha dimensioni che gli permettono di essere facilmente spedito dentro un container, cosa essenziale saltando da un continente all’altro! Ovviamente il fuoristrada di Aldo e Vera, soprannominato “Totò”, è stato modificato e soprattutto attrezzato da “testa a piedi” per poter viaggiare nei luoghi più impervi e poterci vivere con un minimo di comfort per lunghi periodi. A questo proposito nel video che trovate in queste pagine sono proprio Aldo e Vera a farci vedere tutte le modifiche apportate al loro mezzo. Aldo lascia decide quindi di lasciare in gestione ad altri il suo piccolo locale fast food e con Vera inizia questa avventura in giro per il mondo che inizialmente era pianificata per due anni ma si è poi praticamente raddoppiata. Finora i due hanno visitato ben 51 paesi sparsi in 5 continenti. Grazie ai social network la Alveto Expedition, cosi è stata nominata la loro avventura
USA, Florida, nel mezzo delle Everglades
ciao‌ci vediamo tra qualche anno!
USA, New York, Manhattan vista da Brooklin
ciao…ci vediamo tra qualche anno!
USA, the Never Ending Road (la strada senza fine)
USA, alla Monument Valley in Arizona
Italia, nei pressi di Otranto
giocando con le iniziali dei loro nomi, si è fatta conoscere un po’ ovunque. Alcuni mesi fa la pandemia Covid19 li ha bloccati in Florida in procinto di raggiungere il Sud Africa. Con la successiva riapertura delle frontiere, e con estrema difficoltà, Aldo e Vera sono riusciti a rientrare in Italia… dove sono subito ripartiti per un tour tutto nostrano! C’è anche da dire che durante questi anni di viaggi intorno al mondo è maturata anche una nuova consapevolezza e sensibilità sulle problematiche legate all’inquinamento e al surriscaldamento globale. Grazie alla loro esperienza “sul campo”, nel futuro di Aldo e Vera c’è la voglia di far conoscere l’importanza del turismo sostenibile. E il loro contributo alla salvaguardia dell’ambiente sarà messo in pratica in Moldavia, dove in un terreno già destinato all’uso, pianteranno quanti più alberi possibili, per dar vita ad una nuova zona boschiva. Ma la storia di Aldo e Vera non finisce qui. Nel prossimo numero i due viaggiatori ci racconteranno cosa è rimasto nel cuore o cosa hanno dovuto affrontare in alcuni dei luoghi più remoti raggiunti grazie al loro spirito di avventura e grazie alla grande affidabilità di “Totò”, ovvero della lo personalissima Toyota Land Cruiser. - Fine prima parte -
Cile, campeggio in Patagonia
novità
HUMMER EV EDITION 1
Il marchio Hummer torna a far parlare di sĂŠ, dopo oltre un decennio, con un pick-up ad emissioni zero bello e cattivo, che promette prestazioni al top della categoria
IS BACK! di Marco Cortesi
hummer is back!
Dato
per spacciato nel 2009 il marchio Hummer rinasce dalle sue ceneri con una nuova generazione di offroad estremi. Ma c’è di più: sotto l’ombrello di GMC (ovvero gruppo General Motors) Hummer abbraccia ora l’elettrificazione con un robusto “supertruck” a emissioni zero. Non più un mezzo di derivazione o ispirazione militaresca, ma un progetto innovativo creato da zero, senza barriere per chi desidera affrontare l’estremo da tutti i punti di vista. L’obiettivo dichiarato, quello di costruire il pick-up più capace di sempre, una bestia fuoristrada con un sistema di trasmissione unico, che offre una manovrabilità diversa da qualsiasi altro concorrente. E infatti la caratteristica che più sta facendo parlare gli appassionati di offroad (e di auto in generale) è il CrabWalk: ovvero la possibilità per ruote posteriori e anteriori di sterzare con la stessa angolazione, consentendo il movimento diagonale del veicolo (a bassa velocità), per una manovrabilità ancora maggiore su terreni difficili. Le sospensioni pneumatiche adattive con funzionalità ExtractMode2 hanno l’ambizione di diventare leader del segmento e permettono di aumentare l’altezza di quasi 15cm. In questo caso, anche grazie alle enormi ruote con gomme da 35 o 37 pollici, è possibile guidare attraverso acqua profonda più di un metro. Per parte sua la corazza sottoscocca, composta da robuste piastre in acciaio, è strategicamente posizionate attorno al vano della batteria per fornire protezione anche in condizioni fuoristrada estremo. Grandi prestazioni in fuoristrada, ma anche velocità e funzionalità, per proseguire l’avvicinamento di General Motors verso un futuro completamente elettrico.
hummer is back!
Dovendo fare i conti con batterie di altissima capacità e un peso importante (che le… svuoterà con piacere) in GMC si è puntato molto sulla velocità di ricarica. Il sistema installato utilizza un voltaggio nominale altissimo, 800V, come sulla Porsche Taycan, più del doppio che sui modelli Tesla. L’Hummer EV supporta così ricariche fino a 350 kW, recuperando 160 km di autonomia in appena 10 minuti, mentre per ricaricare completamente la batteria ed avere nuovamente a disposizione l’autonomia di 563 km servirà un tempo di 40 minuti
Da fuori, l’aspetto è quello che ci si attenderebbe dal discendente della stirpe degli Humvee che hanno calcato le condizioni più difficili, dall’Iraq all’Afghanistan… ma c’è da mettere in conto la grande novità dei pannelli carrozzeria rimuovibili, in stile Jeep, che permettono di “spogliare” la scocca. Sottopelle, c’è invece un mondo completamente diverso. L’architettura si chiama UltiumDrive, ed è basata su dei grandi pacchi batterie e potenti motori costruiti “in casa”. Sul modello di lancio sono 24 i moduli, realizzati in collaborazione con i coreani di LGChem, che attivano tre motori in grado di arrivare ad una potenza complessiva di 1014 cavalli e a una cifra stellare di oltre 15.500 Nm di coppia…. niente male davvero! Tutto ciò è previsto per la versione “top” disponibile al lancio, mentre per le versioni di taglio inferiore saranno invece utilizzati due motori soltanto. Le prestazioni in accelerazione sono impressionanti, come sempre accade grazie all’erogazione “monstre” dell’elettrico. Si parla di uno 0-100 in meno di 3 secondi, valore diventato ormai un “must” negli EV di alte performance… ma qui si parla di un pickup votato all’off road, non di una super GT stradale! Nel nuovo Hummer c’è ovviamente anche tanta elettronica. Gestione della batteria, ma anche telecamere di monitoraggio e app dedicate al fuoristrada, che visualizzano le funzioni del veicolo e lo stato del terreno attraverso le schermate visibili nell’abitacolo. Gli esempi includono trasmissione di coppia, innesto del blocca-differenziale, pressione degli pneumatici, angoli di beccheggio e rollio, un misuratore di deriva, cerchio di attrito, vettore di coppia e altro.
hummer is back!
Il sistema UltraVision include una serie di telecamere sottoscocca con visualizzazioni live per aiutare i conducenti a superare gli ostacoli e sapere dove mettere le ruote su strada e in fuoristrada. Le 18 telecamere sono posizionate per aiutare a proteggere dai danni e dotate di una funzione di lavaggio per rimuovere i detriti
hummer is back!
Constatata la vocazione all’estremo, sembra però difficile pensare che il nuovo Hummer trovi come suo habitat primario i deserti, le pietraie, le campagne, i sentieri. Ripensando a quanto accaduto in passato verrebbe infatti da immaginarselo nei quartieri eleganti, come la scelta di vip veri e presunti. Anche perché, con un prezzo per la versione di punta sopra i 100.000 dollari, i proprietari ci penseranno due volte prima di metterlo... a rischio. Anche se molti osservatori stanno parlando di sfida al Tesla Cybertuck, a nostro parere il nuovo Hummer si propone ad un segmento diverso: non per altro i prezzi sono molto più alti rispetto al prodotto di Elon Musk. GM punta su un cliente sicuramente facoltoso e attento all’immagine, che probabilmente non utilizzerà mai il suo pickup come mezzo da lavoro, che non vuole compromessi e probabilmente è poco interessato alla sostenibilità ambientale, dato che i consumi di energia si annunciano tutt’altro che contenuti. L’autonomia dichiarata è di oltre 560 chilometri, ma non è stata annunciata la capacità delle batterie: si parla di oltre 200kw (il doppio della più grande batteria automotive oggi disponibile sul mercato!) per spingere una massa stimata (GM ha parlato di un peso comparabile con quello del GMC Sierra) di 2500kg. Abbondanti. Insomma, il nuovo Hummer EV è un mostro del fuoristrada estremo che verrà probabilmente utilizzato per scorazzare su e giù dalle “strip” più alla moda piuttosto che da un pastore per caricarci mangime o da un impresario edile per riempirlo di mattoni.
novità
L’ICONA
NUOVO TOYOTA HILUX
SI RINNOVA Si rinnova il modello che dal 1968 rappresenta un punto di riferimento per i clienti di tutto il mondo nel segmento pickup. Disponibile in concessionaria da fine novembre con nuovi motori e tante altre novitĂ .
l’icona si rinnova
Giunto
all’ottava generazione Hilux si rifà il trucco… e non solo. La lista delle novità è lunga: un innovativo design, un potente propulsore da 2,8 litri (che affiancherà la già nota versione 2.4 litri), migliori prestazioni, un maggiore comfort e una serie di equipaggiamenti aggiornati, che vanno ad arricchire una nuova gamma di versioni pensate per tutte le esigenze, in arrivo dai concessionari tra pochi giorni. Lungo 5325 mm, largo 1900 mm, alto 1815 mm, il nuovo Hilux Double Cab è 5 mm più corto del suo predecessore ma presenta una lunghezza del pianale di carico compresa tra 1555 e 2350 mm, a seconda della tipologia della cabina. Il carico utile di 1 tonnellata e la capacità di traino di 3,5 tonnellate sono stati ora estesi a tutti i tipi di versione a trazione integrale: Single Cab, Extra Cab e Double Cab. La gamma di propulsori del nuovo Hilux è stata ampliata grazie al nuovo e più potente motore diesel da 2,8 litri, 204 cv che regala a questo veicolo Toyota prestazioni altamente competitive nel suo segmento. Con ben 500 Nm di coppia, il nuovo propulsore garantisce un’accelerazione da 0-100 km/h in solo 10,7 secondi (2,1 secondi più veloce rispetto all’attuale unità da 2.4 litri), con un consumo medio di carburante di circa 8,9-9,9 /100 km ed emissioni di CO2 tra 233 e 259 g/km. Questo inedito motore sarà disponibile nella versione Double Cab, con una scelta di trasmissioni manuali a 6 velocità o automatiche a 6 velocità, sempre abbinate alle 4 ruote motrici.
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E mentre il nuovo Hilux si appresta a battagliare sui mercati il “vecchio” Hilux continua a vincere nei rally di tutto il mondo. E’ il caso del recente Rally dell’Andalusia, vinto da Nasser Al Attiyah, che oltre a prepararsi per la prossima Dakar, non ha perso l’occasione di incrementare il suo notevole palmares: “Sono così felice di aver vinto qui! - ha dichiarato
Al Attiyah - questa è stata davvero una gara fantastica per noi. Non è mai facile, perché tutti vogliono primeggiare e dimostrare di essere pronti per la prossima Dakar. Grazie all’organizzazione, ODC Events, per aver organizzato splendidamente questo evento e anche alla regione Andalusia… per il paesaggio clamorosamente bello!”
Il frontale del nuovo Hilux è stato completamente ridisegnato e presenta ora una più evidente griglia tridimensionale che, unita a una nuova linea del paraurti anteriore, aumenta significativamente la “presenza” su strada del pickup e ne sottolinea la sua forte stazza. Questo stile è ulteriormente amplificato dai gruppi ottici a LED, anteriori e posteriori, di nuova concezione, da una nuova finitura dei cerchi in lega da 18” e dall’aggiunta di una nuova colorazione Oxide Bronze metallizzato. Anche gli interni sono stati profondamente rinnovati sono caratterizzati dal nuovo design del quadro strumenti e dal nuovo schermo di infotainment da 8”, posizionato sulla console centrale. Il sistema multimediale è stato migliorato sensibilmente e ora è dotato di un software più potente e di una risposta dello schermo più veloce. Da ricordare che incorpora sia Apple CarPlay che Android Auto per la smartphone integration. Ne consegue che il nuovo Hilux sarà sempre connesso, tramite l’installazione del modulo DCM ovvero il modulo di trasmissione dati. L’ampia lista di equipaggiamenti comprende pure la smart entry e l’avvio con pulsante, il navigatore satellitare, il climatizzatore automatico, i sensori di parcheggio anteriori e posteriori e un sistema audio JBL Premium a 9 altoparlanti da 800W con un amplificatore a 8 canali. L’obiettivo degli ingegneri era quello di mantenere le leggendarie capacità fuoristradistiche migliorando nel contempo il comfort su strada. Infatti per garantire un utilizzo sicuro in condizioni di fuoristrada estremo, l’Hilux rimane uno dei pochi modelli ancora fedeli alla struttura “body-on-frame”, in grado
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Toyota iscriverà 4 nuovi Hilux alla prossima “Dakar” in programma in Arabia Saudita a partire dal 3 gennaio. Gli equipaggi saranno Al-Attiyah - Baumel; De Villiers - Haro; Lategan - Cummings (al debutto) e Variawa - Murphy. La versione 2021 dell’’Hilux da competizione differisce soprattutto per gli aggiornamenti estetici (per renderlo simile al nuovo Hilux) e per aggiornamenti di dettaglio al motore e alle sospensioni
di resistere meglio e più a lungo alle forze di torsione. Il comfort e la guidabilità sono stati invece migliorati grazie ad interventi sulle sospensioni e sul servosterzo. Le sospensioni beneficiano di una nuova messa a punto degli ammortizzatori anteriori e posteriori, della nuova progettazione delle balestre e di nuove boccole per ottenere una guida più fluida con uno smorzamento più efficace su avvallamenti e buche. Per parte sua il servosterzo, con controllo del flusso variabile VFC (Variable Flow Control), offre uno sterzo più leggero a basse velocità che diviene più rigido (con minor assistenza) a velocità elevate, per maggiore sicurezza e controllo. Le già impareggiabili doti off road dell’Hilux sono state ulteriormente migliorate anche grazie ad una nuova funzione elettronica che replica l’effetto di un LSD meccanico (sui modelli 2WD). Interessante anche l’abbassamento del regime minimo del motore da 850 a 680 giri/min e una risposta dell’acceleratore ottimizzata per un maggiore controllo da parte del guidatore. Completano le novità un sistema VSC aggiornato e un nuovo tyre angle monitor. Il nuovo Hilux si aggiorna inoltre con l’ultima evoluzione del Toyota Safety Sense, andando ad elevare sensibilmente il livello di sicurezza attiva. Il nuovo pacchetto infatti aggiunge: • Pre-Crash System (PCS): la frenata automatica d’emergenza ora include il riconoscimento notturno dei pedoni, nonché diurno dei ciclisti • Cruise Control Adattivo Full Range (iACC), che racchiude anche la funzione
L’allestimento Invincible è caratterizzato da dettagli esterni in nero a partire dai cerchi in lega da 18” a 5 razze, per continuare con griglia anteriore, paraurti, piastra sottoscocca, passaruota, maniglie e pedane. Neri anche gli specchietti retrovisori (riscaldabili e ripiegabili elettricamente). A bordo l’Invincible punta al livello “premium” con inserti neri su volante e area cambio, finiture metalliche nere e chiave smart entry. Non mancano l’illuminazione delle portiere “clear blue” e i sedili in pelle traforata a doppia tonalità. Ottime le dotazioni di serie quali il sistema multimediale MM19 con Smartphone Integration e telecamera posteriore, navigatore satellitare, sensori di parcheggio, Toyota Safety Sense, Stop & Start, allarme antifurto e tutti i fari a LED. Disponibile solo con cabina doppia, l’Invincible è proposto con motore 2.4 D da 150cv oppure 2.8D da 204cv
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Stop&Go. Nelle condizioni di traffico intenso quindi, la vettura è in grado di fermarsi completamente e ripartire in totale autonomia • Lane Trace Assist: controlla lo sterzo e riesce a mantenere la vettura al centro della corsia, riconoscendo la segnaletica orizzontale e la vettura che ci precede. Funziona su strade ad alto scorrimento, una volta attivato il Cruise Control Adattivo.
Anche se quest’anno la famosa fiera americana SEMA si terrà solo in modalità “virtuale” Toyota ha deciso di presentare in ogni caso alcune proposte davvero interessanti. Una di queste è basata sul popolare pickup Tacoma TRD OffRoad, allestito in versione overlanding, con spazi per biciclette, canoe e, ovviamente, per i campeggiatori. A giudicare dalla fotografia il risultato sembra eccellente
Moltissime le versioni in gamma. Il top, disponibile nella variante Double Cab, è la versione Invincible, su misura per coloro che desiderano la comodità e le diverse capacità di un pick-up combinate ad uno stile più avventuroso e sofisticato. Per la Single Cab 4X2 la versione di ingresso sarà la Active, che aggiunge il cassetto porta-oggetti con serratura refrigerato. Per le versioni 4x4 Single Cab, Extra Cab e Double Cab l’allestimento di ingresso sarà invece il Comfort, con differenziale anteriore a disconnessione automatica di serie, specchietti retrovisori esterni elettrici riscaldati, paraurti anteriore in tinta con la carrozzeria e dispositivo Stop & Start a partire dalla versione Extra Cab. L’allestimento Lounge sarà disponibile nelle versioni 4x4 Extra Cab e Double cab. Tra le novità i nuovi fari alogeni a 4 bulbi, nuovi fari fendinebbia a LED e nuove finiture croma (la mascherina intorno alla griglia del radiatore e gli angoli del paraurti posteriore). Negli interni sarà disponibile il nuovo Toyota Touch da 8” con telecamera posteriore e smartphone integration. Questo allestimento, molto versatile, sarà disponibile anche nella motorizzazione 2.8D 204cv,
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con trasmissione manuale, aggiungendo contenuti quali i sedili anteriori riscaldabili, tergicristallo antighiaccio e Toyota Safety Sense aggiornato e rappresenterà la versione di ingresso per la nuova motorizzazione. L’allestimento Executive, aggiungerà ai nuovi contenuti già elencati per la versione Lounge l’aggiornamento del Toyota Safety Sense, nuovi fari a LED, nuovi cerchi in Lega bicolore da 18”, Navigatore Satellitare Toyota Touch with GO, sensori di parcheggio anteriori e posteriori e un “pacchetto pelle” che comprende sedili in pelle, anteriori riscaldabili (lato guida con regolazione elettrica) oltre all’assistenza alla guida in discesa e al climatizzatore automatico. Per il nuovo Hilux l’offerta di lancio è a partire da € 17.950 (IVA e M.S.S. esclusi) per la versione Hilux 2.4D Single Cab Active 4X2, in caso di permuta o rottamazione. Per la nuova versione top di gamma Invincible 2.8D AT l’offerta di lancio (in caso di permuta o rottamazione) sarà di € 33.000, acquistabile anche attraverso una formula leasing. Non manca la formula di noleggio Kinto One, con canone mensile di € 635 (iva esclusa, 48 mesi e percorrenza di 100.000 km) e che prevede manutenzione ordinaria e straordinaria, servizi assicurativi e Lojack Classic. Anche il nuovo Hilux, in linea con il resto della gamma Toyota, beneficerà della nuova garanzia convenzionale supplementare in abbinamento alla manutenzione periodica prevista per la gamma Toyota Professional, fino a 10 anni/250.000 km.
novità
MERCEDES EQC 4X4²
L’AVVENTURA
ELETTRICA ASPETTO PIÙ CHE ACCATTIVANTE, PASSO SICURO SUI TERRENI ACCIDENTATI E UNA TECNOLOGIA ORIENTATA AL FUTURO. PER ORA SI TRATTA DI UN PEZZO UNICO, MA L’EQC 4X4² DIMOSTRA CHE L’ELETTRIFICAZIONE DI MERCEDES-BENZ VA GIÀ OLTRE…
l’avventura elettrica
Mercedes-Benz AG è responsabile delle attività globali di Mercedes-Benz Cars e Mercedes-Benz Vans con oltre 173.000 dipendenti in tutto il mondo. Il portafoglio di prodotti comprende il marchio Mercedes-Benz con i sottomarchi Mercedes-AMG, MercedesMaybach e Mercedes me, nonché il marchio di prodotti e tecnologie EQ per la mobilità elettrica. Mercedes-Benz AG nel 2019 ha venduto quasi 2,4 milioni di autovetture e più di 438.000 furgoni, prodotti in oltre 40 stabilimenti in quattro continenti. L’azienda sta anche allestendo una sua rete di produzione di batterie in tre continenti
Un
piccolo team di sviluppatori ha creato questo vero e proprio “esercizio ingegneristico” sulla base di un mercedes EQC 400 4MATIC, con il risultato di proporre una vettura che è un concentrato di tecnologia ma è pure di aspetto molto gradevole, laddove la verniciatura color grigio “canna di fucile” metallizzato opaco e i passaruota neri giocano un ruolo non secondario. L’EQC 4x4² è un’auto elettrica estrema, con cui la squadra di tecnici capitanata dall’ingegner Jürgen Eberle tende a dimostrare che la mobilità elettrica non è solo urbana, ma è concepibile pure in fuoristrada. Del resto negli ultimi mesi fuoristrada di elettrici, o ibridi plugin, il mercato ne ha proposti moltissimi. “Il nostro obiettivo è combinare lusso moderno e sostenibilità con un po’ fascino emotivo e l’EQC 4x4² mostra quanto possa essere piacevole la mobilità sostenibile. In questa automobile l’elettromobilità high-tech (che resta un’intrigante esperienza per il cliente) viene trasferita in montagna, grazie al MBUX e ad altri accorgimenti di ultimissima generazione.
l’avventura elettrica
In poche parole, il lusso elettrico va fuori strada. - afferma Markus Schäfer, membro del consiglio di amministrazione di MercedesBenz e responsabile della ricerca - Questo studio sulla mobilità dimostra chiaramente che, oltre alla passione per la mobilità elettrica, noi di Mercedes-Benz rivendichiamo una forte posizione di leadership in questo settore”. Con l’EQC 4x4² Mercedes-Benz prova a dimostrare che l’amore per l’avventura può essere combinato con uno stile di vita corretto e la sostenibilità ambientale. L’auto è stata testata (e se l’è cavata bene) sulla sabbia delle regioni desertiche e delle spiagge, su terreni rocciosi e attraverso torrenti di montagna. Oltre alla grande affidabilità e (all’alto comfort) l’EQC 4x4² si è revelato perfetto anche per i culturi dell’overlanding, a suo agio sia con un rimorchio che con uno specialissimo portapacchi. Una tenda sul tetto e magari un gommone: l’avventura può iniziare. Con i suoi 293 millimetri, l’EQC 4x4² è alto dal suolo più del doppio di un EQC di serie
l’avventura elettrica
(140 millimetri) e persino una Classe G risulta più bassa di 58 millimetri. La profondità di guado è quindi aumentata di 15 centimetri, fino a 40 centimetri. Altrettanto impressionanti sono gli angoli di attacco e di uscita: 31,8 gradi davanti e 33 gradi dietro. A titolo di confronto, una Classe G convenzionale ha un angolo di attacco e di uscita di 28 gradi. I programmi di guida fuoristrada sfruttano la logica ad alte prestazioni degli attuali modelli GLC. Ad esempio, quando ci si muove su terreno accidentato si ottiene una migliore curva di coppia utilizzando interventi di frenata mirati. In combinazione con pneumatici di misura 285/50 R 20, ciò si traduce in un’impressionante stabilità sul terreno. Infine c’è da rilevare che, nonostante le ruote da 20 pollici, il raggio di sterzata è assai ridotto, grazie alla moderna cinematica degli assi anteriori a quattro bracci. Un altro punto forte dell’EQC 4x4² è l’esperienza sonora. La produzione acustica comprende suoni che danno al conducente un feedback sulla disponibilità del sistema (avviamento e marcia) e sul parcheggio
l’avventura elettrica
del veicolo, oltre a un suono di guida interattivo ed emozionante. Il “rumore” è influenzato da vari parametri, come la posizione del pedale dell’acceleratore, la velocità o il valore di recupero dell’energia. La tecnologia utilizzata sfrutta algoritmi intelligenti di “sound design” per calcolare in tempo reale i suoni provenienti dall’amplificatore e dagli altoparlanti interni per riprodurli. Tutte le vetture della linea EQC utilizzano anche un generatore di rumore esterno, detto Acoustic Vehicle Alert System (AVAS), richiesto per legge per circolare in tutta sicurezza. L’EQC 4x4² ha un AVAS molto potente, studiato appositamente e che utilizza i fari come altoparlanti esterni. Gli esperti del suono di Mercedes-Benz hanno fatto un uso creativo dello spazio di installazione disponibile negli alloggiamenti dei proiettori ed è così nata il “faro-altoparlante”. L’EQC 4x4² è già il terzo modello della famiglia 4x4² di Mercedes-Benz. La G 500 4x4² è prodotta in serie dal settembre 2015 mentre nel 2017, con il concept E 400 AllTerrain 4x4², la Casa aveva già alzato i limiti in fuoristrada di un suv.
notizie
CONTINUA L’ATTIVITÀ ACCADEMICA
TUTTI A LEZIONE Niente didattica a distanza ma prima del lock down “morbido” si sono svolte due importantissime sessioni didattiche a firma FIF
tutti a lezione
Nuovi Istruttori della Scuola Federale
Nuovi Assistenti della Scuola Federale
In
questo periodo di pandemia le attività sono ridotte al lumicino ed anche gli eventi ai quali FIF, e i vari club, ci avevano abituato sono purtroppo stati in grandissima parte cancellati. Il fuoristrada non è certamente un’attività che si può svolgere in “smart working”… se vengono a mancare un territorio con cui misurarsi, un’automobile più o meno “fresca” e una cospicua (e bella) compagnia, viene a mancare l’essenza stessa del fuoristrada. Scompare quella voglia libertà, e al tempo stesso di aggregazione e di condivisione, che è lo “spirito motore” dell’off road. Ma forse proprio questa “segregazione” cui tutti, chi più chi meno, siamo costretti ha portato a puntare i riflettori su un altro genere di attività, più accademica e didattica, in cui la FIF da sempre eccelle. In particolare sono due gli appuntamenti che vogliamo qui ricordare, sfuggiti per poco alle maglie del secondo “lock down” a cui siamo sottoposti: l’Esame Istruttori e Assistenti 2020 e il 1°Corso di Guida Sicura 4×4, specificamente studiato per i volontari della Protezione Civile. Cominciamo da quest’ultimo, una vera primizia. Sabato 12 settembre infatti, a Cerami in provincia di Enna, è stato presentato in anteprima nazionale il Corso di guida sicura in 4×4 specificamente studiato per i volontari della Protezione Civile. Erano presenti gli Istruttori Federali Yuri Romani, rappresentante della Scuola FIF e del Consiglio Federale, Alberto Cancaro, Francesco Emilio Cancaro e Orazio Pappalardo, quest’ultimo anche in qualità di delegato Regionale della Sicilia.
Le attività hanno avuto inizio con la presentazione della parte teorica del corso e sono poi proseguite con la parte pratica. Questa si è sviluppata in una serie di esercitazioni in un terreno ricco di ostacoli naturali, ove i volontari hanno potuto apprendere i primi rudimenti non solo delle tecniche di guida ma anche di recupero dei veicoli in difficoltà e, soprattutto, hanno preso coscienza di quanto possa essere pericoloso affrontare taluni frangenti senza la necessaria preparazione e consapevolezza del rischio. La sessione di esame per diventare Istruttore Federale si è invece svolta in Veneto, a Selvazzano Dentro, in provincia di Padova. Si tratta di uno degli appuntamenti più prestigiosi e importanti della vita federale. Da questo esame escono gli Istruttori che diventeranno ambasciatori della Federazione, provvedendo
non soltanto alla formazione alla guida, ma anche promuovendo e divulgando i principi etici della FIF, in primis la conservazione e il rispetto della natura e del territorio, della sicurezza personale e degli stessi veicoli. L’esame 2020 (il XXXIII della storia federale) era articolato su due giorni, con un’equilibrata alternanza di verifiche orali e scritte, esercitazioni e prove pratiche in pista. Tra l’altro giova ricordare che non era richiesto ai candidati di utilizzare un proprio veicolo, in quanto la Federazione aveva messo a disposizione propri veicoli per le prove pratiche Trentadue i candidati che sono stati impegnati nelle prove pratiche e teoriche al termine delle quali la commissione esaminatrice, presieduta dal Responsabile della Scuola Federale, ha consegnato i Brevetti ai nuovi Istruttori ed Assistenti.
racing
CAMPIONATO ITALIANO TRIAL
ASSEGNATI I TITOLI 2020 Fotografie Mauro Urbisaglia
A CAUSA DELL’EMERGENZA DOVUTA AL CORONAVIRUS IL CAMPIONATO ITALIANO TRIAL ACI SPORT BY FIF È STATO COMPRESSO NEI MESI DI SETTEMBRE E OTTOBRE. QUATTRO GARE E TANTO SPETTACOLO CONCENTRATO IN POCHE SETIMANE, CON IL GRAN FINALE DI GROTTAMMARE SUL QUALE VALE LA PENA RITORNARE
assegnati i titoli 2020
Il
covid ha messo lo zampino anche nel trial, sconvolgendo i piani stagionali dei piloti di una delle più spettacolari specialità off road, specialità che tra l’altro in Italia vanta un considerevole seguito. Aperta solamente il 6 settembre con la gara di Castrocaro Terme, la caccia al titolo tricolore 2020 era poi proseguita a Modena nell’ultimo weekend di settembre. Per dare una svolta, e una chiusura degna, a questa stagione così tormentata, la Federazione Italiana Fuoristrada ha poi pensato di comprimere due competizioni in un unico weekend, con il doppio appuntamento di Grottammare, dove si sono svolte la 3a e 4a gara valide per la serie titolata il 17 e 18 ottobre. Scenario di questa doppia sfida è stata una vecchia cava, che gli organizzatori della “No Limits 4x4 Offroad Club” hanno magistralmente trasformato in un eccellente percorso trial. E se il sabato è stata la pioggia a rendere il tracciato ancora più difficile e impegnativo, la domenica, per il secondo round, sole e terreno asciutto hanno consentito una guida più tecnica, con passaggi molto spettacolari e selettivi.
BRUNETTI – MALAVOLTI SUL LORO PROTOTIPO MERCEDES
Ma andiamo per ordine, in una sorta di film della gara, iniziando dal sabato. Si comincia con la categoria Original che vede un bel testa a testa tra Alessio Parisini
MARIO E UMBERTO TOSELLI (SUZUKI), SECONDI A GROTTAMMARE MA CAMPIONI DELLA MODIFIED
assegnati i titoli 2020
ALESSANDRO MELOTTI PRIMO A GROTTAMMARE NELLA MODIFIED SULLA SUA FIDA ALFA ROMEO
GALLETTI – GALLETTI (SUZUKI) PRIMI A GROTTAMMARE E CAMPIONI DELLA CLASSE STANDARD
e Davide Alfatti. A causa di un errore nel finale è Alfatti a mollare il colpo, spalancando la strada del successo al rivale. Grande battaglia anche nella categoria Standard, con Giuseppe e Giovanni Galletti (su Suzuki Jimny) contro Giuseppe Chirco, al volante di una Defender 90. Vittoria per i due Galletti che mettono così una seria ipoteca per il titolo di categoria. Nella Modified al previsto duello tra Toselli e Casadei si è aggiunto Piana. Una gara equilibrata all’inizio, che si è poi decisa per qualche errore nelle prove più impegnative e si è risolta con il successo di Toselli su Casadei e Piana. Sfida invece tutta romagnola tra Fiumana e Carattoni nella classe Pro-Modified. I due hanno saputo offrire grande spettacolo e prestazioni equilibrate sinché qualche errore e qualche penalità hanno relegato Carattoni al secondo posto, lasciando la vittoria al rivale Fiumana. Infine nella categoria Prototypes vittoria in solitaria per Claudio Brunetti, navigato da Lucio Malvolti. In un certo qual modo, seppur in condizioni meteo nettamente migliori, la gara di domenica ha confermato i valori visti in campo il giorno precedente. Grazie ad un bel successo il rookie Alessio Parisini si è aggiudicato il titolo di Campione Italiano nella categoria Original,
I CAMPIONI ITALIANI 2020 ORIGINAL: STANDARD: MODIFIED: PRO-MODIFIED: PROTOTYPES:
Alessio Parasini - punti 57
Giuseppe e Giovanni Galletti - punti 55 Mario e Umberto Toselli - punti 54
Fabio Fiumana e Karin Pasini - punti 55
Claudio Brunetti e Lucio Malavolti - punti 30
assegnati i titoli 2020
lasciando alle proprie spalle il pur bravo Alfatti, che ha dovuto abbandonare per la rottura di un giunto della sua Defender 90.
FIUMANA – PASINI (TOYOTA), CAMPIONI DELLA CATEGORIA PRO MODIFIED
La vittoria in questa seconda gara di Grottammare ha poi consacrato i fratelli Galletti campioni nella categoria Standard, soprattutto in virtù di una maggior costanza di prestazioni rispetto alla stagione precedente. Seconda posizione in gara e in campionato per Giuseppe Chirco, navigato da Claudio Signorelli. Gara spettacolare e colpi di scena anche nella categoria Modified. Casadei si è prima ribaltato e poi ha rotto un semiasse, lasciando via libera a Toselli, costretto però, a sua volta, a cedere la leadership a Piana a causa della rottura di un puntone. Come se non bastasse sul finale anche Piana si è ribaltato, consegnando di conseguenza la vittoria a Melotti, autore di una gara molto pulita senza sbavature. Grazie al secondo posto e ad un pizzico di fortuna Mario e Umberto Toselli hanno così conquistano il titolo tricolore. Una superba prova di Fiumana e Pasini ha garantito loro la vittoria e il titolo nella categoria Pro-Modified, nonostante la spettacolare opposizione di Carattoni. Al terzo posto ha chiuso Gianni Fava. Infine nella categoria Prototypes ancora una solitaria vittoria per Brunetti e Malvolti, che hanno ovviamente conquistato il titolo 2020 di categoria.
CHIRCO – RAGNI, SECONDI NELLA STANDARD SU LAND ROVER
storia
&
PICCOLA TOSTA
Fotografie Volkswagen AG
VW ILTIS
Non è stata prodotta in grandi quantità, ma la VW Iltis si è guadagnata un posto assai prestigioso nella storia del marchio
piccola & tosta
La
grande storia Volkswagen è stata in gran parte costruita con auto stradali, ma la Casa tedesca vanta anche mezzo secolo di sforzi in arene come il Campionato del Mondo di rally, il Rallycross, l’incredibile gara in salita Pike’s Peak e il famoso Rally Dakar. Sebbene non sia stata prodotta in grandi quantità, una VW si è guadagnata un posto assai prestigioso nella storia del marchio grazie ad un’impressionante prestazione alla Dakar: la Volkswagen Iltis.
L’Iltis è stata costruita per essere un veicolo utilitario per l’esercito tedesco. Entrò in produzione nel 1978 nello stabilimento Audi di Ingolstadt, mentre il modello civile iniziò ad essere prodotto un anno più tardi. Nel complesso Volkswagen ha costruito poco più di 9.000 esemplari tra militari e civili e, sebbene marchiato Volkswagen, lo sviluppo è stato gestito principalmente da Audi.
Infatti Iltis era essenzialmente una versione rielaborata e aggiornata della DKW Munga, che Audi aveva costruito negli anni sessanta. Indicata in azienda come Type 183 (tecnicamente il sostituto del Type 181 Thing), la Iltis è stata progettata da un team guidato da Ferdinand Piëch, utilizzando parti della Munga e di altri modelli Audi, nonché della Golf Mk1 e persino del Maggiolino. Davvero una specie di puzzle… Era alimentata da un motore da 1.741 cc., che produceva soltanto 70 cavalli (75 con carburante premium), abbinato ad una trasmissione manuale a quattro velocità più una ridotta aggiuntiva, contrassegnata con “G”, per “gelände” (terreno). La parte più interessante dell’Iltis era la sua trasmissione: una configurazione a trazione integrale meccanica, che poteva funzionare come trazione posteriore fino a quando il guidatore non inseriva il sistema a quattro ruote secondo necessità. 1980 era quindi il secondo anno di produzione della Iltis… ma non solo; si trattava pure del secondo anno del nascente Rally Dakar. A quel tempo la corsa era ancora conosciuta come Parigi-Dakar e si effettuava sull’affascinante percorso originale, che andava dalla capitale francese alla capitale senegalese. La Volkswagen partecipò con quattro Ilti alla Parigi-Dakar del 1980. Una forte presenza che avrebbe attirato molta attenzione su quell’auto in quanto Volkswagen continuava a commercializzarla soprattutto tra i corpi militari di tutto il mondo. Nello specifico Volkswagen sperava di raggiungere due obiettivi: primo, impressionare in particolare l’esercito francese e,
piccola & tosta
in secondo luogo, generare interesse da parte del pubblico per il modello civile, che stava iniziando ad affrontare una dura battaglia all’interno di un emergente segmento che sarebbe diventato noto come “suv”.
si occupavano dei veicoli unicamente durante le soste. Le squadre correvano con quello che avevano, e se qualcosa si rompeva, gli equipaggi tentavano riparazioni di fortuna… o erano costretti al ritiro.
Gli odierni veicoli che partecipano alla Dakar sono costruiti appositamente e molti hanno solo una somiglianza superficiale con i modelli stradali su cui sono basati. Invece nei primi anni del rally i veicoli da competizione erano sorprendentemente vicini alle vetture di serie:
Nel 1980 l’Iltis era perdente contro i veicoli più veloci e con motori più potenti, però riuscì a dominare Dakar grazie alla sua affidabilità. Tutte e quattro le Iltis portarono a termine la gara con Freddy Kottulinsky e Gerd Löffelmann al primo posto e gli altri al secondo, quarto e nono. Questa impressionante performance fece guadagnare alla Iltis un altro paio di anni di vita ma i suoi costi elevati le impedirono di raggiungere un livello di vendite interessante. Mentre la produzione sarebbe continuata fino alla fine degli anni ‘80 su licenza internazionale, l’ultima Iltis uscita dallo stabilimento di Ingolstadt è del 1982.
il pilota Patrick Zaniroli afferma che le uniche modifiche apportate da Audi per quella ParigiDakar erano l’aggiunta di un carburatore più grande e un albero a camme diverso. Un’altra differenza di quei primi anni della Parigi-Dakar era la mancanza di auto e camion di supporto e pertanto i meccanici che
Archiviata la vittoria alla Dakar un altro fatto quasi incredibile ha segnato la breve storia di questa automobile. Infatti qualche tempo dopo, in Svezia, Audi stava utilizzando una Iltis come veicolo di supporto durante una serie di test di un’auto sulla neve… quando gli ingegneri notarono che il sistema di trazione integrale della Iltis pareva più efficiente di qualsiasi altra soluzione, indipendentemente dalla potenza. Si fece largo allora un’idea: sarebbe stato possibile modificare il sistema di trazione integrale della Iltis per adattarlo e montarlo su una vettura stradale? Detto fatto, nacque la Quattro che sconvolse il mondo dei rally e impose nel mondo l’idea di un’auto a quattro ruote motrici da utilizzare tutti i giorni.
E’ da poco mancato Giuseppe Gordini, che può senza dubbio essere considerato uno dei “padri fondatori” del fuoristradismo italiano
Ci ha lasciato un grande uomo di Marco Gordini Giuseppe Gordini, più semplicemente Beppe o “il Capo”. Per alcuni un nome, per gli amici un riferimento, un compagno di avventure, un modo di essere. La sua passione per il fuoristrada nasce da una situazione drammatica: dopo l’alluvione del Polesine si occupa della manutenzione degli scavatori impegnati nella ricostruzione degli argini e, per spostarsi più velocemente tra i cantieri, si procura una Jeep Willys di provenienza militare e ne scopre così le potenzialità. Finito il lavoro nel Polesine, la Jeep se la porta a casa e con gli amici inizia le escursioni per l’appennino tosco-emiliano… unici equipaggiamenti extra una bombola di metano (perché la benzina era troppo onerosa per l’uso amatoriale) e una corda di canapa. Precursore dei servizi di protezione civile, Giuseppe Gordini durante le nevicate accompagna per sentieri impraticabili a volte il medico, altre l’ostetrica, conquistandosi prima la simpatia delle persone e poi un po’ la fama di “matto” e di “manico”del volante. Alla fine degli anni sessanta incontra Edo Ansaloni, grande appassionato di Jeep e già conoscitore del mondo fuoristrada made in
USA. Insieme decidono che il fuoristrada si deve evolvere, uscendo dall’individualità che l’aveva caratterizzato fino a quel momento. Gordini e Ansaloni prendono spunto dalle associazioni americane e il 14 Dicembre 1969 fondano il primo sodalizio di questo tipo registrato ufficialmente in Italia, il “Club Nazionale Veicoli Fuoristrada’”. Il motto non ufficiale del CNF è farina el suo sacco: “più che tanti cavalli sotto al cofano, meglio un buon somaro al volante!”. Iniziano così i primi raduni nazionali, lunghe escursioni anche all’estero e attività agonistiche dove Beppe si cimenta con successo, collezionando numerose vittorie, forte anche delle precedenti esperienze soprattutto nel karting. Inizialmente utilizza una Jeep CJ3B, quindi una Jeep M38A1 sulla quale trapianta un motore Chevrolet Corvette, infine una Jeep V6. Nel frattempo l’amico Edo gli cede “momentaneamente” la carica di Presidente di club per seguire altri impegni, carica che Gordini manterrà fino al 2020…! Intanto i Club per veicoli fuoristrada in Italia si moltiplicano e si fa avanti l’idea di costituire una federazione di associazioni fuoristradistiche, nasce così la “FIF - Federazione Italiana Fuoristrada”. Terminate le esperienze agonistiche Beppe,
meglio conosciuto dagli amici come “il Capo”, si dedica al Club facendolo crescere nei suoi obbiettivi ed aumentandone il seguito. Fattore non secondario per questo successo è la sua idea di dotare l’associazione di una cucina mobile proveniente da surplus militare. Ovviamente l’iniziativa ha grande successo, perché il fuoristradista ama piantarsi nel fango ma non si tira indietro nelle a tavola! Gli anni scorrono tra eventi, raduni, gare e gite di club dalle quali escono anche aneddoti divertenti. Uno a caso: nacque una diatriba fra Beppe e un partecipante che, durante una sosta forzata in un tratto impegnativo, esaltava le doti della Lada Niva, asserendo che non era possibile ribaltarla. Beppe lo contraddisse affermando che qualsiasi macchina può ribaltarsi, detto questo salì sul suo mezzo, che casualmente era proprio una Lada Niva, e percorse il tratto di fuoristrada che era causa della sosta. Salendo lungo la pendenza laterale anziché seguire il percorso stabilito il risultato fu ovviamente quello di ribaltare su un fianco l’auto. Aperto lo sportello opposto, uscì ed esclamò: vedete che anche la Niva si ribalta? Il Capo, caparbio ma anche divertente, irragionevole ma anche diplomatico, è stato anche un Papà fuori dal comune, ma questa è un’altra storia…
Un grave lutto ha colpito il nostro mondo anche oltralpe. Con grande tristezza abbiamo infatti appreso, a fine ottobre, della morte di Jacques Besse. Un grande nome del 4x4, che ogni anno, a fine agosto, ritrovavamo alla Fiera del Fuoristrada di Valloire, quel salone che ha Jaques aveva portato ai massimi livelli europei e che tutti gli appassionati di 4x4 aspettavano sempre con impazienza. Jaques era davvero un grande uomo, un grande organizzatore e un grande fuoristradista. A nome della FIF desideriamo esprimere alla famiglia e alla Federazione Francese le più sincere condoglianze Foto Alain Jebar
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