Monografica FIF 2024

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CINQUANT’ANNI INSIEME.

INTRODUZIONE

introduzione Marco Pacini

LE ORIGINI

Il 24 novembre 1973 è la data di nascita della Federazione Italiana Fuoristrada. Per la precisione, in quel giorno venne istituita la FIF come ancora oggi la conosciamo, che però nacque dalle ceneri di una precedente

Federazione Italiana Fuoristrada, la quale ebbe vita solo per pochi, travagliati mesi.

La ricostruzione degli eventi che portarono alla fondazione della FIF “definitiva” meriterebbero un trattato a parte. Qui ci limitiamo a raccontarvi la vicenda in estrema sintesi.

Nei primi anni Sessanta, quando l’Italia era in pieno boom economico, molti appassionati di motori scoprirono che il veicolo fuoristrada non era solo un mezzo costruito per la guerra o per il lavoro, ma anche il mezzo ideale per evadere dalle città, su percorsi inaccessibili alle vetture tradizionali.

Questo mondo fatto di uomini e di macchine che nei giorni di festa si arrampicavano lungo mulattiere scoscese, guadavano corsi d’acqua, attraversavano boschi e vallate, spesso impolverandosi o infangandosi da capo a piedi, risvegliò in molti la voglia di avventura e il piacere di misurarsi con una tecnica di guida nuova ed inusuale.

Risale al 1962 la costituzione del primo club di fuoristrada d’Italia, l’AFS Amici del Fuoristrada di Genova, che tuttavia non ebbe vita lunghissima (e fu sostituito, nel 1972, dal Genova Fuoristrada Club). Nel 1965 nacque il Fuoristrada Club Torino, che l’anno dopo cambiò nome diventando Cross Car Club Torino “Circolo Eraldo Stefanini” in onore del primo socio fondatore.

“Risale al 1962 la costituzione del primo club di fuoristrada d’Italia, l’AFS Amici del Fuoristrada di Genova, che tuttavia non ebbe vita lunghissima (e fu sostituito, nel 1972, dal Genova Fuoristrada Club)”

“Nel 1965 nacque il Fuoristrada Club Torino, che l’anno dopo cambiò nome diventando Cross Car Club Torino

“Circolo Eraldo Stefanini” in onore del primo socio fondatore.”

Nel 1969 venne fondato il Club Nazionale Fuoristrada di Bologna.

“Tutti i sabati organizziamo gite che finiscono immancabilmente in ricche merende” scriveva Silvano Nutini, uno dei pionieri del fuoristradismo italiano, a proposito delle attività del Panzer Club di Prato, il sodalizio che fondò nel 1970 insieme a un gruppo di amici attivi già dalla metà degli Sessanta.

Il periodo delle allegre scampagnate era destinato a durare nel tempo ma fu anche naturale che, durante le gite fuoriporta, tra molti fuoristradisti emergesse anche la voglia di confrontarsi in delle competizioni. Era infatti frequente che, al termine di un raduno, si svolgesse una garetta per far sfogare i partecipanti più “smanettoni” e far spettacolo.

La prima gara di fuoristrada in Italia venne organizzata dal Club Nazionale Fuoristrada il 2 maggio 1970 a Monterenzio (Bologna): sul circuito da motocross del Monte delle Formiche si sfidarono una ventina di concorrenti. Nel 1971, poi, il club bolognese inaugurò il “Trofeo Internazionale Fuoristrada”, una gara che sarebbe diventata classica, attirando partecipanti anche dall’estero. Grazie al suo dinamismo, il Club Nazionale Fuoristrada divenne ben presto un punto di riferimento: i suoi raduni, gare (di “alta mobilità” e “regolarità”) e regolamenti servirono come modello a molti altri club. Inoltre il club bolognese, nel periodo iniziale, ebbe delle sezioni in varie regioni d’Italia.

Con il diffondersi dell’attività fuoristradistica cominciarono ad evidenziarsi anche i problemi dovuti all’anarchia e al disordine che caratterizzavano il settore (gare concomitanti, totale mancanza di informazioni su raduni e manifestazioni varie) e pertanto si iniziò a sentire la mancanza di una regolamentazione unitaria.

Fu così che il 6 gennaio 1972, in occasione del “1° Minirally d’Inverno” di Maggiora (NO), si concretizzò la soluzione proposta dal presidente dello Sport Club Maggiora, Renato Balzano: istituire la Federazione Italiana Fuoristrada.

“La prima gara di fuoristrada in Italia venne organizzata dal Club Nazionale Fuoristrada il 2 maggio 1970 a Monterenzio (Bologna)”

Tra i promotori dell’iniziativa c’era anche Giovanni Cassini, che pochi mesi dopo sarebbe diventato l’editore della rivista “Fuoristrada”, la prima (e a lungo unica) testata di settore in Italia. È da notare che questa federazione riuniva sia i club fuoristrada che le scuderie di autocross (disciplina in cui corrono anche veicoli a due ruote motrici), perché inizialmente si ipotizzò che le due specialità, sebbene differenti, potessero convivere sotto una gestione comune.

Immagini di repertorio del gruppo FB - Classic Off Road

Il 20 febbraio, a Stresa (VB), venne firmato l’atto costitutivo da parte di 12 associazioni, sia club di fuoristrada che scuderie di autocross. Grande assente, però, era Edo Ansaloni, uno dei padri storici e figura carismatica per eccellenza del fuoristradismo italiano, fondatore e presidente del Club Nazionale Fuoristrada, che non vedeva di buon occhio la commistione di fuoristrada e autocross (una perplessità nutrita, invero, anche dagli altri club fuoristrada), e perciò non aderì al progetto.

Il 26 marzo vennero eletti il presidente, Pier Sandro Bertolin, e il consiglio direttivo e lo statuto fu approvato.

La Federazione Italiana Fuoristrada era nata.

La mediazione di Cassini permise, successivamente, di far incontrare Bertolin e Ansaloni. Quest’ultimo, accettando di studiare un regolamento per le competizioni 4x4, sembrò ammorbidire la propria posizione aventiniana rispetto alla FIF.

Copia Atto di costituzione FIF
Riunione padri fondatori - Anno

Ma l’entusiasmo era destinato a frantumarsi presto contro lo scoglio della vertenza sorta la FIF e la CSAI (Commissione Sportiva Automobilistica Italiana, l’organismo interno all’Automobile Club d’Italia che sovrintende alle competizioni sportive, oggi ACI Sport) relativamente alla giurisdizione sportiva del fuoristrada e dell’autocross; giurisdizione che entrambi gli enti rivendicavano.

Tale contrapposizione minò alcuni equilibri interni alla Federazione. La convivenza tra fuoristrada e autocross divenne difficile. La dirigenza si dimostrò inerte nella lotta per affermare l’egemonia nel settore sportivo; lotta che peraltro aveva distolto l’attenzione dagli interessi primari che stavano alla base della costituzione della Federazione stessa.

Ad accrescere l’incertezza contribuirono le dimissioni dalla carica di presidente di Bertolin, giustificate con la frase di rito “per sopravvenuti impegni di lavoro”, e il clamoroso abbandono della FIF da parte del Cross Car Club Torino.

Priva di una guida e di alcuni club importanti, la FIF sembrava finita ancor prima di cominciare a muovere i primi passi se non fosse stato per l’opera dell’infaticabile Cassini, che era fermamente orientato a perseguire un disegno di potenziamento della FIF, e di Gianfranco Messina del Genova Fuoristrada Club. E l’iniezione di vitalità doveva avvenire innanzitutto scegliendo l’uomo giusto da porre al vertice della struttura.

La lunga fase di crisi istituzionale della FIF terminò il 20 ottobre 1973 quando, in occasione di un’assemblea straordinaria convocata a Stresa, Edo Ansaloni venne eletto presidente con voto unanime. A quel punto, il divorzio tra fuoristrada e autocross divenne inevitabile.

E la FIF venne praticamente rifondata, dotandosi di un nuovo statuto e di un nuovo Consiglio Federale che vennero definiti dai padri fondatori il 24 novembre 1973 in una

riunione presso il ristorante “La Lucciola” di Maggiora. Lo statuto, redatto a mano dal notaio Cioffi di Maggiora, fu poi registrato presso l’Ufficio del Registro di Borgomanero (NO) il 10 dicembre 1973.

Questo è da sempre ritenuto il “vero” atto di fondazione della Federazione Italiana Fuoristrada. A sottoscriverlo furono in 17, in rappresentanza di 11 club: Renato Balzano (Sezione Fuoristrada dello Sport Club Maggiora), Luciano Torreggiani (Club Nazionale Fuoristrada Bologna), Giuseppe Cerioli (Club Nazionale Fuoristrada Bologna), Donato Moroni (Ossola Fuoristrada Club di Ornavasso, VB), Iginio Oliva (Ossola Fuoristrada Club di Ornavasso, VB), Luigi Martorelli (Gaz Club di Peschiera Borromeo, MI), Alberto Crola (Club 3C di Biella), Gianfranco Messina (Genova Fuoristrada Club), Leopoldo D’Erasmo (Genova Fuoristrada Club), Roberto Sarti (Panzer Club di Prato), Silvano Nutini (Panzer Club di Prato), Roberto Giardi (Panzer Club di Prato), Riccardo Procaccini (Club Romano Fuoristrada di Roma), Giovanni Bertolini (Balestra Club Fuoristrada di Bergamo), Elpidio Martinelli (Mago Fuoristrada Club di Ovada, AL), Alfonso De Blasiis (Club Romano Fuoristrada di Roma), Massimo Pusceddu (Brescia Fuoristrada Club).

Nota: nell’atto sono anche riportati come assenti

Edo Ansaloni (Club Nazionale Fuoristrada), Giuseppe Gordini (Club Nazionale Fuoristrada, ma qui accreditato come Mago Fuoristrada Club), Alfonso Bertolini (Balestra Club Fuoristrada ma qui accreditato come Club Romano Fuoristrada), Aristide Bresciani (Brescia Fuoristrada Club).

La sede legale venne portata a Roma, mentre la segreteria si stabilì a Torino.

Questa, invece, è la composizione dell’organico della neonata FIF, dove troviamo altri nomi storici del fuoristradismo italiano:

Presidente: Edo Ansaloni

Vicepresidente: Gianfranco Messina.

Consiglio Federale: Giovanni Bertolini

Alberto Crola

Donato Moroni

Roberto Sarti

Luciano Torreggiani

Sindaci revisori: Werther Verri

Alfonso Bertolini

Segreteria generale: Giovanni Cassini

Luca Apollonj Ghetti.

Commissione tecnico-sportiva:

Bruno Boccato, Riccardo Procaccini, Sante Saponaro, Roberto Giardi, Ginafranco Messina, Lionello Albertazzi, Luciano Torreggiani, Luigi Martorelli, Roberto Sarti

Commissione turistico-ecologica di solidarietà civile:

Michele Agostinetto, Giacomo Di Sabatino, Guido Bastoni, Arrigo Sculatti, Stefano Nosengo, Silvano Nutini, Riccardo Bertola, Giorgio Roveggio, Giorgio Landi, Piero Canepa.

Ai padri fondatori, e a tutti i personaggi che hanno voluto gettare le fondamenta della Federazione Italiana Fuoristrada, iniziando un lungo cammino, che dura tutt’oggi, per la tutela, la promozione e lo sviluppo a livello nazionale della pratica fuoristradistica, va il nostro più sentito ringraziamento. Quello che oggi è diventata la FIF si deve in primis al loro intuito, ai loro sforzi ed alla loro passione.

I MARCHI FIF DAL 1973

LA STRUTTURA FIF

IL CONSIGLIO FEDERALE

Il Consiglio Federale è l’organo di gestione della Federazione. È presieduto dal Presidente Federale ed è composto da 11 membri. Se in sede di rinnovo del Consiglio Federale si dovessero candidare un numero di soci minore rispetto ad undici, si potrà comunque procedere ad elezione purché si abbia un numero minimo di sette candidati.

I membri del Consiglio Federale vengono eletti con votazione a scrutinio segreto dall’Assemblea Generale ordinaria tra gli iscritti delle Associazioni affiliate, con un massimo di due membri per ciascuna Associazione affiliata.

Le riunioni del Consiglio Federale sono valide quando è presente la maggioranza dei Consiglieri regolarmente in carica a quella data.

Nel Consiglio Federale ciascun Consigliere dispone di un voto non delegabile e le deliberazioni sono prese a maggioranza; in caso di parità prevale il voto del Presidente o del facente funzioni.

In caso di assenza o impedimento del Presidente e del Vice-Presidente, le relative funzioni sono assunte dal Consigliere più anziano d’età.

Il Consiglio Federale anno 2023

LE DELEGAZIONI REGIONALI

I Delegati Regionali rappresentano per la Federazione Italiana Fuoristrada l’anello di congiunzione tra gli organi istituzionali centrali e le associazioni affiliate. Proprio per il “filo conduttore” che rappresenta, nonché per la capillare diffusione dei Club fuoristrada sul territorio nazionale, quello del Delegato è considerato un ruolo indispensabile, e la sua importanza è stata posta in rilievo nel nuovo Statuto della Federazione, con il quale dal 2013 questa figura è diventata un organo istituzionale con diritti e doveri ben precisi.

I Delegati Regionali restano in carica quattro anni e comunque decadono con lo scadere del mandato del Consiglio Federale. I compiti del Delegato Regionale sono molteplici e vengono raggruppati in un apposito regolamento, tra questi emergono sicuramente quelli destinati al supporto nei confronti dei club nello svolgimento delle attività, sociali e federali: organizzazione di raduni, di gare, di gite sociali, di manifestazioni finalizzate al sociale ed alla beneficenza.

I CONSIGLI REGIONALI

Al fine di garantire ai Club una maggiore partecipazione alle attività della propria Delegazione, nel 2019 il Consiglio Federale ha istituito, in ogni Delegazione, il Consiglio Regionale.

I Consiglieri Regionali sono eletti dai Club e durano in carica per quattro anni o fino allo scadere del mandato del Consiglio Federale.

Le attuali Delegazioni Regionali sono 17, così distribuite sul territorio nazionale:

- Piemonte e Val D’Aosta

- Lombardia

- Liguria

- Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia

- Emilia Romagna

- Toscana

- Umbria

- Marche

- Lazio

- Abruzzo

- Molise

- Puglia

- Campania

- Basilicata

- Calabria

- Sicilia

- Sardegna

Il Consiglio Regionale ha il compito di coadiuvare e affiancare il Delegato Regionale nelle attività decisionali, organizzative e strutturali e discutere delle problematiche legate all’andamento della Delegazione, garantendo che l’indirizzo scelto risponda alle reali esigenze dei Club.

Il ruolo del Consigliere Regionale garantisce una maggiore capillarità sul territorio consentendo di ascoltare le esigenze dei Club e dei Soci e nel contempo coadiuva il Delegato Regionale nell’informare gli iscritti delle iniziative Federali.

SETTORE RADUNI NAZIONALI

SETTORE RADUNI NAZIONALI

Ieri come oggi, i raduni sono una delle più tipiche espressioni dell’attività fuoristradistica. E lo spirito di queste manifestazioni, che hanno carattere non agonistico, è sostanzialmente rimasto immutato nel corso di questi cinquanta anni.

Grazie all’impegno dei Club federati ogni anno vengono organizzati su tutto il territorio nazionale numerosi raduni. Ce ne sono di tutte le tipologie: dalla semplice passeggiata turistica su tranquilli sterrati fino a quelli altamente tecnici, con percorsi molto impegnativi per intero o disseminati di varianti (nella maggior parte dei casi facoltative) che richiedono dotazioni obbligatorie del veicolo come pneumatici artigliati, almeno un differenziale bloccabile, verricello.

L’elemento che non deve mai mancare, per la buona riuscita di qualsiasi raduno, sono le soste eno-gastronomiche lungo il percorso e la sosta per il pranzo (che spesso è più una cena).

Le pubblicazioni fotografiche sono state realizzate grazie alll’archivio storico della Federazione Italiana Fuoristrada.

Portachiavi dello storico club milanese in scala 1:1
1979 - Raduno Elephant Club
1980 - Raduno Club Modena 4x4
1980 - Pieghevole raduno Club Fuoristrada Mincio & Associazione Fuoristrada Ferrarese

TESSERE FIF ANNI 80

Modalità di Identificazione anno e corso di validità
Tessera Federazione Italiana Fuoristrada versione anni 80 in scala 1:1

MODELLO ASSICURAZIONE GIORNALIERA ?

SINCE 1972

Genova Fuoristrada Club data di fondazione: 1972

SETTORE SPORTIVO

SETTORE SPORTIVO

Anche in virtù del fatto che il suo ruolo non è esclusivamente quello di organizzatore di eventi sportivi la Federazione Italiana Fuoristrada ha sempre voluto fermamente rivendicare la propria autonomia dalla CSAI (Commissione Sportiva Automobilistica Italiana, l’organismo interno all’Automobile Club d’Italia che sovrintende alle competizioni sportive, oggi ACI Sport), ma si è sempre occupata della gestione delle discipline sportive fuoristradistiche in accordo e in piena collaborazione con essa. Infatti quando la CSAI istituì la Sottocommissione Fuoristrada, da subito vi parteciparono come membri dei rappresentanti della Federazione. Il rapporto di collaborazione tra FIF e CSAI, oggi ACI Sport, è stato sempre sancito da un accordo per la gestione di molti campionati e trofei di fuoristrada che, aggiornato nel corso degli anni, dura tuttora.

La FIF ha tenuto a battesimo tutti i campionati nazionali delle varie discipline del fuoristrada sportivo (velocità fuoristrada, trial 4x4, endurance 4x4, ques’ultimo poi confluito nei rally tout terrain, ora denominati cross country rally) ed ha essa stessa ideato e gestito alcuni trofei di grande successo, come il Challenge Italiano di Regolarità, a carattere amatoriale, nonché svariati trofei a livello regionale e interregionale.

LA STAGIONE AGONISTICA 2023

Federazione Italiana Fuoristrada attualmente organizza:

Campionato Italiano Velocità Fuoristrada

Campionato Italiano Trial 4x4

Trofeo Regolarità Centro Italia

Trofeo Regionale Regolarità Sicilia

Trofeo Interregionale Trial 4x4 Liguria-Piemonte

Trofeo Interregionale Trial Lazio-Abruzzo

Trofeo Regionale Trial 4x4 Calabria

Trofeo Regionale Trial 4x4 Campania

Trofeo Regionale Trial 4x4 Sicilia

Trofeo Interregionale Extreme 4x4 Sicilia-Calabria.

A queste si aggiungono le cosiddette discipline atipiche: CAP Trophy, Formula Track e il Master 4x4 per club.

SETTORE SPORTIVO CAMPIONATO ITALIANO VELOCITÀ FUORISTRADA (CIVF)

È la più antica specialità dello sport fuoristradistico italiano. Inizialmente era denominata “alta mobilità”. Le gare fuoristrada di questo tipo, ossia di velocità, che già da anni venivano organizzate dai club storici della FIF in circuiti chiusi (artificiali o naturali), nel 1978 furono riconosciute dalla CSAI con l’istituzione di cinque Coppe Nazionali CSAI, attribuite ad altrettante categorie in cui venivano suddivisi i veicoli 4x4. In quell’anno venne istituito anche il Campionato Italiano di Regolarità, che però ebbe vita breve a causa della scarsa partecipazione. Dal 1980, con la cancellazione del campionato di regolarità, fu la serie di gare di alta mobilità a fregiarsi del titolo di Campionato Italiano Fuoristrada CSAIFIF, con le Coppe CSAI che vennero mantenute per premiare le categorie.

Per molti anni il campionato è stato promosso e gestito dalla Federazione Italiana Fuoristrada, poi seguirono vari cambi di gestione. A partire dalla stagione 1992 fu ufficializzata la denominazione, già in uso, di Campionato Italiano Velocità Fuoristrada (CIVF).

In seguito all’ultimo accordo tra la Federazione Italiana Fuoristrada e ACI Sport, stipulato all’inizio del 2015 nella prospettiva di rilancio del settore fuoristrada, la FIF ha ripreso la gestione di questa specialità, rinominando il campionato “CIVF by FIF” e proponendo una formula arricchita e migliorata per incentivare la disciplina.

La storia dell’ACI rappresenta una parte importante di quella del nostro Paese. Non due strade parallele, ma un unico percorso figlio dell’intrecciarsi della crescita economica e sociale dell’Italia con lo sviluppo della motorizzazione. In un secolo di vita - l’ACI nasce a Torino nel 1905 - l’associazione degli automobilisti italiani ha, infatti, fornito un contributo importante allo sviluppo della mobilità, all’affermarsi della sicurezza sulle strade, alla crescita del turismo, dello sport automobilistico

6° Trofeo Mugello fuoristrada - Coppa Muratti Time 2-10-1983
SETTORE SPORTIVO - CIVF CAMPIONATO ITALIANO FUORISTRADA 4X4
Opuscolo 4° Trofeo Mugello 15-10-1978
SETTORE SPORTIVO - CIVF
CAMPIONATO ITALIANO FUORISTRADA 4X4
Opuscolo 5° Trofeo Mugello 30-9-1979
SETTORE SPORTIVO - CIVF
CAMPIONATO ITALIANO FUORISTRADA 4X4
Opuscolo 8° Trofeo Mugello 26-9-1982
SETTORE SPORTIVO - CIVF
CAMPIONATO ITALIANO FUORISTRADA 4X4
Opuscolo 9° Trofeo Mugello 2-10-1983
SETTORE SPORTIVO - CIVF
CAMPIONATO ITALIANO FUORISTRADA 4X4
Opuscolo 8° Trofeo Fuoristrada Pontinvrea 10-7-1983
SETTORE SPORTIVO - CIVF
CAMPIONATO ITALIANO FUORISTRADA 4X4
Opuscolo 1° Trofeo Palagano Fuoristrada Club 27-3-1983
SETTORE SPORTIVO - CIVF
CAMPIONATO ITALIANO FUORISTRADA 4X4
Opuscolo 7° Trofeo Elephant Club “Memorial G. Kirchner” 15/16-5-1987
6° Trofeo Mugello fuoristrada - Coppa Muratti Time 2-10-1983

oggi

Il Campionato Italiano Velocità Fuoristrada vanta sei gare all’anno, organizzate da FIF stessa e da alcuni club che annoverano una grande esperienza per questa tipologia agonistica. Il CIVF, sebbene radicato tendenzialmente al Nord Italia con circa una trentina di piloti iscritti ed un gran seguito, riscuote attenzione ed interesse anche nelle altre regioni italiane aprendo ottimi presupposti futuri.

SETTORE SPORTIVO

CAMPIONATO ITALIANO TRIAL 4X4

Dopo una fase sperimentale effettuata nel 1982, nel 1983 venne varato il Camel Trophy Trial 4x4, ovvero il Trofeo Nazionale di Trial 4x4, gestito dalla Federazione Italiana Fuoristrada. La denominazione derivava dalla sponsorizzazione della filiale italiana della RJ Reynolds Tobacco, che organizzava il già famoso Camel Trophy. La sponsorizzazione durò solo un anno, sicché dal 1984 venne la serie si chiamò semplicemente Trofeo Nazionale Trial 4x4.

Dopo la parentesi del 1989 in cui assunse la denominazione di Super Cup Trial Master FIF 4x4, nel 1991 assunse la denominazione di Coppe CSAI di Trial 4x4 (assegnate alle categorie in cui venivano suddivisi i veicoli).

Nel 1992 vennero istituiti i Trofei Regionali di Trial 4x4, a carattere amatoriale, gestiti sempre dalla FIF. Per anni le Coppe CSAI-FIF Trial 4x4 sono state chiamate familiarmente, ma impropriamente, “campionato”.

La titolazione di Campionato Italiano di Trial 4x4

è stata attribuita ufficialmente da ACI Sport nel 2015.

Cucisivo Camel Trophy in scala 1:1

oggi

l Campionato Italiano Trial 4×4 è una specialità nella quale i concorrenti, delle varie categorie, devono superare, seguendo la traiettoria ritenuta migliore e senza mai indietreggiare, le asperità naturali presenti su percorsi, delineati con bandelle e “porte”, utilizzando esclusivamente la capacità di avanzamento del veicolo.

In seguito all’accordo fra la Federazione Italiana Fuoristrada e l’ACI SPORT, il Campionato Italiano Trial 4×4 della Federazione Italiana Fuoristrada, è l’unico riconosciuto quale campionato italiano di specialità.

Tale riconoscimento lo inserisce nel circuito Europeo dell’Eurotrial (Campionato Europeo di Trial 4×4), del quale più volte l’Italia ha vinto la classifica delle nazioni partecipanti, oltre che laureare numerosi Campioni Europei di categoria.

Dopo la sperimentazione effettuata nella stagione 1983, nel 1984 la FIF e la CSAI introdussero la terza specialità dello sport fuoristradistico (dopo la velocità e il trial), l’Endurance 4x4, varando un Trofeo Nazionale (successivamente integrato dalle Coppe CSAI per le varie categorie di veicoli previste). Caratteristica delle gare di questa specialità era appunto la presenza di prove speciali e trasferimenti di lunga durata, in stile rallystico, su percorsi naturali dal fondo accidentato.

Nel 1995 al Trofeo Nazionale Endurance 4x4 venne affiancato il Campionato Italiano Rallyes Tout Terrain, che dal 1998 lo sostituì definitivamente. La denominazione della specialità è cambiata in Cross Country Rally nel XXXX

SETTORE SPORTIVO

Vista la decisa contrazione nel numero degli iscritti e delle gare effettuate che nel 1991 aveva afflitto tutte le specialità fuoristradistiche, per la stagione agonistica 1992 la Federazione Italiana Fuoristrada decise di potenziare il settore propedeutico, ad essa classicamente riservato, introducendo delle competizioni di tipo amatoriale, decisamente meno impegnative sotto il profilo economico: oltre ai Trofei Regionali di Trial 4x4 istituì il Challenge Italiano di Regolarità 4x4. Interamente organizzato e gestito dalla Federazione, questo trofeo amatoriale CSAI si proponeva l’obiettivo di ricreare le condizioni in cui si svolgevano le prime competizioni di Endurance 4x4. Con la differenza che l’elemento determinante ai fini della classifica non era la velocità pura, bensì la

regolarità, ovvero la precisione nel rispetto del tempo imposto nelle prove di classifica e dell’ora teorica di transito nei trasferimenti di classifica. Il successo di questa formula, che univa grande divertimento a costi di partecipazione contenuti, fu immediato e ampio.

Il Challenge Italiano di Regolarità 4x4 è stato organizzato fino al XXXX.

SETTORE SPORTIVO

EXTREME OFF ROAD

Il fuoristrada “estremo” è una specialità altamente spettacolare che ha iniziato a diffondersi anche in Italia negli anni Duemila. Essa prevede che il veicolo e la sua guida vengano portati al limite per superare ostacoli naturali veramente impegnativi, molto spesso facendo ricorso all’utilizzo di uno o due verricelli installati sul veicolo per poter andare avanti. Sono determinanti le abilità tecniche e la perizia sia del conduttore che del navigatore, il quale spesso durante le prove si trova fuori del veicolo per agganciare il cavo del verricello o le cinghie per mettere il veicolo in sicurezza.

Nel 2010 è stato ideato l’Extreme Trophy Challenge, che è rimasto sotto l’egida della Federazione Italiana Fuoristrada fino al XXXX.

Dal 2018 la FIF ha voluto rilanciare l’Extreme Off Road con un progetto che, nell’arco di qualche anno, dovrebbe portare i trofei regionali della specialità a confluire in un unico trofeo interregionale che poi si trasformi in campionato italiano, titolarità sportiva che ACI Sport ha già concesso alla FIF da tempo.

foto: Aldo Romana

SCUOLA FEDERALE

LA SCUOLA FEDERALE

Uno dei vanti della Federazione Italiana Fuoristrada è la Scuola Federale, istituita nel 1982 e dedicata alla formazione dei fuoristradisti, con quasi 200 istruttori dislocati su tutto il territorio nazionale, coordinati a livello regionale e nazionale. La Scuola svolge corsi di Guida Sicura in Fuoristrada organizzati dai club affiliati, delegati regionali o singoli istruttori, e coordina anche l’operatività del settore commerciale nell’ambito della formazione.

Nata nell’aprile 1982, nel corso degli anni la Scuola Federale ha utilizzato alcune località nazionali come sedi dei corsi, mentre attualmente i corsi vengono erogati in un numero molto maggiore di location così da coprire in modo più omogeneo il territorio nazionale. La Scuola Federale ha collaborato con grandi case automobilistiche come Land Rover, Mitsubishi, FIAT, Jeep, Nissan, Opel, Suzuki, Daihatsu ed attualmente con Toyota. Alcuni dei Costruttori citati hanno fornito in uso alla Scuola, in periodi diversi, delle vetture “ufficiali”.

Attualmente è composta da quasi 200 Istruttori dislocati su tutto il territorio nazionale, gestiti a livello nazionale dalla Commissione dedicata, composta dal Responsabile della Scuola Federale e dai responsabili delle varie attività, e a livello locale da un Coordinamento Regionale.

La Scuola Federale svolge sul territorio la sua primaria attività istituzionale, cioè coordinare e gestire i corsi di Guida Sicura in Fuoristrada organizzati dai Club affiliati, dai Delegati Regionali o promossi dai singoli Istruttori, ma coordina anche l’operatività del Settore Commerciale, sempre nell’ambito della formazione.

La Scuola Federale della Federazione Italiana Fuoristrada ha come obiettivi istituzionali prioritari:

- La formazione alla guida di veicoli fuoristrada ed a trazione integrale, in ordine a principi di conservazione e rispetto della natura e del territorio, della sicurezza personale e dei veicoli stessi.

- L’organizzazione di corsi specifici in funzione delle diverse esigenze, ludiche, professionali o agonistiche.

- La promozione e la divulgazione dell’etica FIF attraverso l’insegnamento e l’esempio che gli Istruttori rappresentano nel mondo del fuoristrada.

La Scuola Federale cura anche gli aspetti organizzativi del Settore Commerciale dedicato alla formazione ed alla promozione.

Da sempre la Federazione Italiana Fuoristrada, in forma diretta o tramite aziende consociate, collabora all’organizzazione di eventi, presentazioni di prodotto, incentive e tutto quanto possa essere legato all’attività outdoor e di fuoristrada per l’industria automotive e non solo.

La Federazione Italiana Fuoristrada ha avuto il privilegio di formare personale appartenente ad Enti quali la Polizia di Stato, il Corpo Forestale dello Stato, l’Aeronautica Militare, le Amministrazioni Pubbliche (anche straniere) oltre a un nutrito elenco di dipendenti di aziende di primaria importanza.

Primi modelli di Attestati in scala 1:1

1987 - Adesivo off road school Camel by FIF in scala 1:1
Defender 90 della Scuola Federale impegnato in un guado al corso di 2° Grado del 1993

Nel 1996 e 1997 la FIF organizzò un Corso di Pilotaggio Avanzato 4x4 a Pordenone con il supporto di Mitsubishi Motors Automobili Italia. Istruttore “master” dell’iniziativa fu nientedimeno che Jean Pierre Fontenay, pilota ufficiale Mitsubishi nella Coppa del Mondo FIA Rallyes Tout Terrain. Ai corsi parteciparono piloti e navigatori del Trofeo Endurance, del Campionato Tout Terrain e del Challenge di Regolarità. Notevole anche la presenza, nel ‘97, del prototipo Mitsubishi T3 utilizzato da Fontenay nelle gare del mondiale. Nella foto, da sinistra: Thierry Andretta, pilota e istruttore, Fontenay e Mario Simoni, Presidente FIF di quel periodo. Gli altri piloti istruttori erano Daniele Bertolini e Giorgio Gandin.

2002?

anno?

LA SCUOLA FEDERALE

Fin dal 1985 la Scuola Federale si è dotata di un Manuale tecnico utilizzato come testo didattico di base per i corsi di guida. Il manuale è stato periodicamente rivisto e aggiornato, e tuttora rappresenta il testo tecnico di riferimento per la guida e la pratica del fuoristrada.

Il primo “Manuale FIF di guida in fuoristrada”, in formato tascabile, fu il risultato del lavoro svolto da tutti i membri del Consiglio Federale con la collaborazione di alcuni soci.

Nel 1986, e solo per quell’anno, vennero organizzati dei corsi specifici della Camel Off Road School by FIF, e per l’occasione il Manuale venne dotato di una sopracopertina con un’immagine del Camel Trophy di forte impatto.

Nel dicembre 1991, al Motor Show di Bologna, venne presentato “Fuoristrada - Manuale tecnico di guida”. Il nuovo volume, curato da Beppe Ameglio con la collaborazione di alcuni Istruttori Federali, era caratterizzato da un formato più grande.

Nel gennaio 2002 fu reso disponibile il volume “Off Road 4x4 - Manuale tecnico di guida e viaggi in fuoristrada”. Curato da Beppe Ameglio e Gino Pappalardo, il testo venne completamente ripensato per adattarlo alle esigenze dei fuoristradisti degli anni Duemila.

L’ultima revisione è stata data alle stampe nell’agosto 2016 con il titolo “Manuale del Fuoristrada – Storia, tecnica e guida dei veicoli off-road”. Realizzato in collaborazione con l’Editoriale Domus, editore di Quattroruote, la più autorevole rivista italiana di automobili, il nuovo manuale è stato curato da Beppe Ameglio, Emilio Deleidi, Paolo Massai e Gino Pappalardo.

Copertina Camel Trophy manuale anno 1986
Capitoli
Pagine

LA SCUOLA FEDERALE

Nel corso dell’anno 2019, la sinergia tra la Federazione Italiana Fuoristrada e la Toyota Driving Academy di Toyota Motor Italia ha portato avanti una collaborazione di successo, dando vita a una serie di iniziative che hanno segnato un importante passo avanti nel mondo dell’automobilismo e della formazione alla guida sicura.

Grazie all’accordo stretto tra le due entità, sono state organizzate numerose attività che hanno riflettuto l’impegno comune nel promuovere la sicurezza stradale e l’eccellenza nell’off-road, mantenendo sempre alto il prestigio del marchio Toyota.

Tra i momenti salienti di questa proficua collaborazione, spiccano la presentazione del nuovissimo Land Cruiser, tenutasi nella suggestiva cornice dell’isola siciliana, con lo sfondo maestoso offerto dal vulcano Etna. Un evento che ha fatto brillare i riflettori sulla potenza e l’eleganza di un’icona dell’off-road, portando alla ribalta le caratteristiche distintive che contraddistinguono ogni veicolo Toyota.

Ma non solo: il lancio della quinta generazione del celebre Rav4 ha rappresentato un altro momento di grande rilievo

per questa partnership. L’evento, svoltosi durante un training presso la sede di Roma della Toyota Motor Italia, ha offerto l’opportunità di esplorare le innovazioni tecnologiche e le performance di questo SUV sempre all’avanguardia.

In aggiunta alle presentazioni dei veicoli, sono stati organizzati numerosi corsi di avvicinamento e di primo brevetto di Guida Sicura in Fuoristrada. Un’imperdibile opportunità per gli appassionati di avventura su quattro ruote, che hanno potuto affinare le proprie abilità di guida in condizioni estreme e imparare le migliori tecniche per affrontare terreni difficili con sicurezza e padronanza. Un altro momento significativo è stato il sesto percorso didattico di “Guida Sicura in Fuoristrada”, che si è svolto nella settimana dal 20 maggio 2019 presso la sede della F.I.F. a Modena. Questo corso, erogato nei confronti dei Dealer Toyota per la Formazione Oro, ha visto i partecipanti coinvolti in giornate intense di formazione pratica e teorica. In pista, hanno potuto mettere alla prova le proprie abilità su terreni accidentati, mentre in aula hanno approfondito le conoscenze teoriche fondamentali per una guida sicura e responsabile.

In conclusione, l’anno 2019 è stato segnato da una collaborazione fruttuosa tra la Federazione Italiana Fuoristrada e la Toyota Driving Academy. Un’alleanza che ha contribuito a promuovere la cultura della sicurezza stradale e a consolidare il legame tra gli appassionati di fuoristrada e il marchio Toyota, rinomato per la sua affidabilità e la sua capacità di affrontare ogni sfida con determinazione e prestigio.

2019

Eccellenza nella formazione fuoristradistica

La Scuola Federale si occupa anche degli aspetti organizzativi del settore commerciale dedicato alla formazione e alla promozione. La Federazione Italiana Fuoristrada, sia direttamente che tramite aziende consociate, collabora all’organizzazione di eventi, presentazioni di prodotto e altre attività outdoor e di fuoristrada per l’industria automotive. Ha formato personale di enti come la Polizia di Stato, il Corpo Forestale dello Stato, l’Aeronautica

Militare e varie amministrazioni pubbliche, oltre a dipendenti di importanti aziende. Ha inoltre collaborato con case automobilistiche come Land Rover, Mitsubishi, FIAT, Jeep, Nissan, Opel, Suzuki, Daihatsu e Toyota.

Nell’ambito della formazione, si è sentita la necessità di rendere uniforme il valore dei corsi e degli istruttori. Nel 2017 è stato avviato un progetto di qualità e certificazione, inizialmente con KHC attraverso la qualifica di istruttori e corsi con specifici schemi. Successivamente, per garantire una più ampia deontologia delle conoscenze e competenze non solo autoreferenziate ma anche basate su linee guida di formazione e aggiornamento necessarie per un istruttore di Guida Sicura, nel 2019 è stato intrapreso un tavolo di lavoro con UNI che ha portato alla stesura della prassi 114:1:2021 che definisce i requisiti relativi al servizio di formazione per l’uso professionale dei veicoli (Cat. M–N-T) impiegati su terreni non preparati dotati o meno di trazione integrale.

La Scuola Federale della Federazione Italiana Fuoristrada è l’unico ente fuoristradistico a livello europeo che può vantare la certificazione dei propri corsi e istruttori, distinguendosi anche a livello nazionale rispetto a molteplici realtà che offrono percorsi formativi autoreferenziali e privi di certificazioni.

La prassi di riferimento fornisce gli indirizzi operativi per la valutazione di conformità ai requisiti del servizio di formazione per l’uso professionale dei veicoli (Cat. M–N–T) impiegati su terreni non preparati dotati o meno di trazione integrale. Stabilisce come vengono creati ed erogati i corsi in base a principi comuni e condivisibili con tutti gli operatori del settore automotive. Inoltre, era necessario definire le linee guida per diventare istruttore, ovvero quali conoscenze e competenze sono richieste all’inizio e nel prosieguo della carriera di docente, in coerenza con il Quadro Nazionale delle Qualificazioni (QNQ). Così è stata elaborata la parte due della prassi 114:2:2021.

Questa parte dettaglia la formazione minima necessaria per la qualifica di istruttore, indicando gli argomenti e le ore di lezione/esercitazione richieste, nonché i requisiti di aggiornamento continuo. Entrambe le prassi, pubblicate il 22 luglio 2021, segnano un passo importante per una professione che da oltre 50 anni accompagna il mondo dell’off-road.

La formazione continua segue i valori degli schemi della prassi, e tramite Intertek, vengono certificate le prime figure di istruttori sulla base della ISO 17024:2012, creando lo schema IS4x4 che rappresenta il superamento di un processo di valutazione conforme ai requisiti della figura professionale “Istruttore di Guida per l’Uso Professionale dei Veicoli Fuoristrada.” La Federazione Italiana Fuoristrada ha ottenuto la certificazione per la formazione non formale secondo la ISO 29993:207 e per la formazione a distanza secondo la ISO 29994:2021.

nuova immagine istruttore

ATTIVITÀ PER LE CASE AUTOMOBILISTICHE

Marco verifica il testo:

Nel corso dei suoi 50 anni di storia, Federazione Italiana Fuoristrada ha collaborato con le principali case automobilistiche per promuovere e lanciare veicoli 4x4. Grazie alla nostra grande esperienza e conoscenza tecnica, abbiamo supportato le case automobilistiche in eventi con allestimenti di piste e percorsi, test-drive e supporto per il lancio di nuovi modelli, contribuendo alla crescita del segmento fuoristradistico nazionale. Questa sezione celebra l’impegno e la dedizione dello staff FIF.

FRONTERA OWNERS’ CLUB

Nel 1995 la Opel Italia istituì il Frontera Owners’ Club, in stretta collaborazione con la Federazione Italiana Fuoristrada, a cui era demandata la gestione operativa dell’associazione. Obiettivo del club era permettere a tutti i possessori di Frontera di avvicinare e vivere da protagonisti le emozioni e il divertimento del fuoristrada. Il club rimase attivo fino al 2003 o 2004 (Frontera uscì di produzione nel 2003). L’attività prevedeva l’organizzazione di un raduno all’anno in Italia, che in alcune edizioni arrivò a superare le 200 vetture partecipanti, e in alcuni anni furono organizzati anche gli Opel Raid, in Tunisia e Marocco.

RAID: DESERTERIOS

L’evento “DeserTerios 2010”, organizzato da Daihatsu in collaborazione con la Federazione Italiana Fuoristrada (FIF), ha rappresentato la quinta edizione di un raid avventuroso in Tunisia, diventato un successo straordinario con ben 1.183 richieste di partecipazione. L’evento è stato aperto a due categorie: acquirenti recenti della Daihatsu Terios e lettori di riviste del gruppo Cairo, come Airone, In Viaggio, Natural Style, For Men, Diva e Donna, e Di Più.

Dopo un’accurata selezione tramite questionari, sono stati scelti 18 partecipanti che hanno preso parte a un weekend di preparazione nella tenuta di Terzi d’Ombrone, Grosseto. Durante questo periodo, i partecipanti hanno affrontato esercitazioni di guida diurne e notturne e test creati dagli istruttori della FIF. I tre migliori sono stati selezionati per partecipare al raid in Tunisia.

Il raid ha coperto circa 2.000 km, percorrendo la leggendaria pista di Rommel, attraversando luoghi come l’oasi di Tamerza e la valle dei cristalli di sale nel Chott El Jerid, concludendosi con un bagno termale nell’oasi di Ksar Ghilane. L’evento è stato documentato giornalmente sul sito di Daihatsu con diari di bordo, foto e interviste, e grazie a un sistema di rilevazione geosatellitare, era possibile seguire in tempo reale la posizione delle vetture

1.183 richieste di partecipazione18 partecipanti selezionati2.000 km di raid -

EVENTO: JEEP EXPERIENCE DAYS

L’evento Jeep Experience Days, con il supporto della Federazione Italiana Fuoristrada, è stato un’importante manifestazione off-road organizzata nel sud Italia. Circa 160 giornalisti della regione EMEA provenienti da circa 30 diversi paesi hanno potuto guidare i veicoli Jeep attraverso i paesaggi del vulcano e dell’entroterra siciliano, inclusa la zona di Ragusa, nonché all’interno della famosa miniera di sale di Realmonte. Solo i giornalisti accreditati hanno avuto l’opportunità di provare i veicoli durante l’evento.

Durante i 12 giorni, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di esplorare le caratteristiche uniche dell’Etna, attraversando percorsi sterrati tra pinete e colate laviche, con la supervisione di esperti istruttori della Scuola Federale. L’iniziativa ha offerto un’esperienza completa di guida off-road, con momenti di esplorazione delle grotte laviche e visite a punti di interesse storico e naturale dell’area.

L’evento ha avuto un impatto positivo sulla promozione del territorio e delle attività locali, come evidenziato dalle collaborazioni con le amministrazioni locali e le associazioni turistiche, che hanno contribuito a valorizzare le bellezze naturali e culturali della zona, con grande risalto non solo nelle riviste di settore.

12 Giorni di evento160 Giornalisti -

EVENTO: LANCIO DEL NUOVO TOYOTA LAND CRUISER

Nel 2017, Toyota Motor Italia ha scelto la spettacolare cornice dell’Etna in Sicilia per il lancio del nuovo Toyota Land Cruiser. Questo evento, significativo nel mondo del fuoristrada, è stato reso possibile grazie alla stretta collaborazione con la Federazione Italiana Fuoristrada (FIF). La Federazione ha giocato un ruolo cruciale nel garantire il successo dell’evento, mettendo a disposizione la sua vasta esperienza e competenza.

La Federazione Italiana Fuoristrada ha progettato e gestito i percorsi del lancio, scegliendo terreni impegnativi che hanno permesso di dimostrare le straordinarie capacità off-road del nuovo Land Cruiser. Questi percorsi, studiati per includere rocce laviche e sabbie vulcaniche, hanno offerto una dimostrazione completa delle prestazioni del veicolo in condizioni estreme. Inoltre, la Federazione ha messo a disposizione i suoi istruttori esperti, che hanno accompagnato i partecipanti nei test di guida, garantendo sicurezza e massimizzazione delle potenzialità del veicolo.

I test di guida hanno permesso ai partecipanti di apprezzare le caratteristiche del Land Cruiser e di confrontarlo con i veicoli della concorrenza. La presenza degli istruttori della Federazione ha assicurato che ogni test fosse condotto in sicurezza e con la massima professionalità, esaltando le capacità del Land Cruiser sia su strada che fuoristrada.

18 Giorni di evento -
20 Istruttori della Scuola Federale -

PROTEZIONE CIVILE

Sin da quando esistono, i mezzi fuoristrada sono sempre stati presenti nelle emergenze come indispensabili strumenti per superare gli ostacoli creati dalle calamità naturali o di origine antropica. E i soci della Federazione Italiana Fuoristrada non hanno mai mancato di mettere a disposizione se stessi, come volontari aderenti alla Protezione Civile, e i propri veicoli per coadiuvare le forze istituzionali nelle emergenze.

Il Servizio Nazionale della Protezione Civile, definito di pubblica utilità, è il sistema che esercita la funzione di Protezione Civile, costituita dall’insieme delle competenze e delle attività volte a tutelare la vita, l’integrità fisica, i beni, gli insediamenti, gli animali e l’ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da eventi calamitosi di origine naturale o derivanti dall’attività dell’uomo.

Nel primo manuale della Federazione Italiana Fuoristrada del 1985, troviamo i primi gruppi denominati all’epoca Gruppi di solidarietà Civile

DATI RICAVATI DAL SONDAGGIO FEDERALE

PER I GRUPPI DI SOLIDARIETÀ CIVILE

DELLA F.I.F. NEL 1982:

I Club che dispongono di un gruppo organizzato di “Solidarietà Civile”:

- Associazione Fuoristrada Ferrarese

- Club Alfa Matta

- Cross Car Club Torino

- Club Fuoristrada 4 x 4 Piacenza

- Elephant Club 4 x 4 Milano

- Genova Fuoristrada Club

- Maremma 4 x 4 Club

- Modena Corse Sezione/Fuoristrada

- Panzer Club Fuoristrada

- Club Romano Fuoristrada

SEGRETERIA FEDERALE DI EMERGENZA PER LE CALAMITÀ:

Responsabile:

Segretario della F.I.F. o persona da lui demandata.

Sede:

Sede della Segreteria F.F. o altra località a discrezione del Segretario F.I.F.

Il D. Lgs. n. 1 del 2 gennaio 2018 riconosce il volontariato organizzato come struttura operativa del Servizio Nazionale della Protezione Civile, valorizzandone il ruolo e le capacità.

Dal 13 novembre 2019 la Federazione Italiana Fuoristrada ha ottenuto l’iscrizione nell’Elenco Centrale delle Organizzazioni di volontariato della Protezione Civile. Il settore Protezione Civile della Federazione Italiana Fuoristrada è gestito da un Coordinatore nazionale supportato da Coordinatori regionali.

Ad oggi hanno aderito con entusiasmo oltre 600 volontari di tutte le regioni italiane. Questi vengono preparati a svolgere i compiti che saranno loro assegnati in caso di calamità con corsi specifici, messi a punto dalla Scuola Federale e dal Coordinamento nazionale.

I corsi, oltre alle nozioni di guida sicura in fuoristrada specificatamente improntata alla massima sicurezza ed alla professionalità necessarie per svolgere un compito così delicato ed impegnativo, forniscono anche la conoscenza delle questioni organizzative e legislative che ne regolano lo svolgimento e le nozioni necessarie per la scelta e l’utilizzo dei DPI (dispositivi di protezione individuale).

La formazione prevede anche l’erogazione di corsi sui sistemi di navigazione satellitare con le relative mappe topografiche, onde poter sfruttare percorsi alternativi, anche sterrati, qualora la viabilità ordinaria sia interrotta, riuscendo così a raggiungere i luoghi dove sono richiesti gli interventi di Protezione Civile.

A completamento della preparazione vengono svolte periodicamente delle esercitazioni, con la simulazione di un intervento che comprende il raggiungimento di un Centro Operativo, le modalità di accreditamento, la pianificazione dell’itinerario da percorrere per raggiungere l’obiettivo con l’utilizzo del GPS e delle app di navigazione, le attività di ricognizione, le modalità di intervento per le diverse tipologie degli aiuti da portare alle popolazioni colpite e le telecomunicazioni, sia con i componenti delle squadre d’intervento sia con il centro operativo.

Gli iscritti alla Federazione Italiana Fuoristrada che hanno già aderito al gruppo dei volontari di Protezione Civile consentono, quando necessario, l’organizzazione di una colonna mobile che, a disposizione del Dipartimento Nazionale, utilizza mezzi 4x4 dotati di attrezzature idonee, regolarmente omologate, per percorrere strade ed affrontare ostacoli difficilmente superabili dai comuni mezzi motorizzati nelle situazioni di emergenza più svariate come fangaie, guadi profondi, salite e discese impegnative, anche su terreni con scarsa aderenza, neve alta e percorsi ghiacciati, potendo così portare soccorso alle popolazioni in difficoltà quando la viabilità ordinaria è interrotta.

Nella loro attività di ricognizione i volontari annotano e comunicano al centro operativo di riferimento tutte le notizie utili relative allo stato di salute delle persone, le condizioni degli animali eventualmente presenti, i danni alle infrastrutture e quant’altro abbia rilevanza. Inoltre rimangono a disposizione per il trasporto di derrate alimentari, medicinali, presidi sanitari e per l’accompagnamento di personale

tecnico e medico.

Le specifiche competenze nella guida di veicoli 4x4 consente ai volontari di essere impiegati per i compiti suddetti, contraddistinguendoli come gruppo specializzato, ma sempre con una disponibilità a svolgere comunque compiti e attività di Protezione Civile nella salvaguardia e nella tutela della salute e dell’incolumità delle persone, soprattutto in quei posti dove altri non riescono ad arrivare.

il Volontariato di Protezione Civile dal

2019

Intervento antincendio boschivo nelle regioni Calabria e Puglia

La Federazione Italiana Fuoristrada ha ottenuto l’iscrizione nell’Elenco Centrale delle Organizzazioni di volontariato della Protezione Civile a decorrere dal 13 novembre 2019 (protocollo dipartimentale n. 46840 – categoria C1). Finora hanno aderito con entusiasmo, circa 700 volontari di quasi tutte le Regioni italiane, che vengono preparati a svolgere i compiti che saranno loro assegnati in caso di calamità naturali o di origine antropica con corsi specifici, messi a punto dalla Scuola Federale e dal Coordinamento nazionale. I corsi, oltre alle nozioni di guida sicura in fuoristrada specificatamente improntata alla massima sicurezza ed alla professionalità necessarie per svolgere un compito così delicato ed impegnativo, forniscono anche la conoscenza delle questioni organizzative e legislative che ne regolano lo svolgimento e le nozioni necessarie per la scelta e l’utilizzo dei D.P.I. (dispositivi di protezione individuale). La formazione prevede anche l’erogazione di corsi sui sistemi di navigazione satellitare con le relative mappe topografiche, onde poter sfruttare percorsi alternativi, anche sterrati, qualora la viabilità ordinaria sia interrotta, riuscendo così a raggiungere i luoghi dove sono richiesti gli interventi di Protezione Civile, ed un corso sulle comunicazioni radio. Gli Iscritti della Federazione Italiana Fuoristrada che hanno già aderito al gruppo dei volontari di Protezione Civile consentono l’organizzazione di una colonna mobile che, a disposizione del Dipartimento Nazionale, utilizza mezzi 4x4 dotati di attrezzature idonee, regolarmente omologate, per percorrere strade ed affrontare ostacoli difficilmente superabili dai comuni mezzi motorizzati nelle situazioni di emergenza più svariate, come fangaie, guadi profondi, salite e discese impegnative, anche su terreni con scarsa aderenza, neve alta e percorsi ghiacciati, potendo così portare soccorso alle popolazioni in difficoltà, in particolare quando la viabilità ordinaria sia interrotta. I volontari, nella loro attività di ricognizione, annoteranno e comunicheranno al centro operativo di riferimento tutte le notizie utili, relative allo stato di salute delle persone, le condizioni degli animali eventualmente presenti, i danni alle infrastrutture e quant’altro abbia rilevanza. Inoltre rimarranno a disposizione per il trasporto di derrate alimentari, medicinali, presidi sanitari e per l’accompagnamento di personale tecnico e medico. Le specifiche competenze nella guida di veicoli 4x4 consentono ai volontari di essere impiegati per i compiti suddetti, che ne contraddistinguono la peculiarità come gruppo specializzato, ma sempre con la disponibilità a svolgere comunque compiti e attività di protezione civile nella salvaguardia e tutela della salute e della incolumità delle persone, soprattutto in quei posti dove altri non riescono ad arrivare.

Copia Iscrizione Elenco Centrale FIF

I CORSI:

- Guida sicura in fuoristrada, enfatizzando la massima sicurezza e professionalità.

- Conoscenze organizzative e legislative per l’attività di protezione civile.

- Utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI).

- Sistemi di navigazione satellitare e mappe topografiche per sfruttare percorsi alternativi.

- Comunicazioni radio.

CAPACITA’ OPERATIVE

In caso di evento sismico per attività di ricognizione e raggiungimento di centri abitati, abitazioni o fattorie isolate con rilevazione dello stato di salute delle persone, degli animali e delle condizioni delle infrastrutture, adottando specifici protocolli; scelta di percorsi alternativi alle normali vie di comunicazione eventualmente interrotte dall’evento calamitoso, che possono essere condivisi con altri mezzi di soccorso; trasporto di personale specializzato o personale medico e paramedico, trasporto di persone in ambiente sanitario; trasporto di derrate alimentari, acqua, medicinali ed affini, materiale vario; indicazioni della necessità di intervento di altre unità o mezzi specifici.

In caso di incendio boschivo per attività di perlustrazione ed avvistamento, anche con l’uso di droni da parte di personale adeguatamente formato, e comunicazioni al centro operativo di necessità di intervento, fornendo le coordinate geografiche dell’area interessata. Attività di pattugliamento di aree a rischio per attività di deterrenza.

In caso di alluvioni per la capacità di transitare su strade allagate con livelli di acqua fino a 80 cm, in quanto provvisti di impianto elettrico posto in posizione elevata e di snorkel, che permette l’innalzamento dell’aspirazione del motore. Quindi: raggiungimento di abitazioni isolate con possibilità di prelevare persone o trasportare soccorritori, materiali come farmaci, generi alimentari, acqua, medicinali, sacchi di sabbia; ricerca di percorsi alternativi percorribili anche da altri veicoli eventualmente necessari.

In caso di neve alta per la possibilità di avanzare con uno spessore di neve fino a 60 cm, eventualmente con l’uso di catene da neve adeguate. Quindi: raggiungimento di abitazioni isolate con possibilità di prelevare persone o trasportare soccorritori, materiali come farmaci, generi alimentari, acqua, medicinali.

La FIF ha partecipato alla campagna antincendio boschivo nelle regioni Calabria e Puglia tramite convenzioni con il Dipartimento Nazionale. È stata preallertata per possibili interventi durante l’alluvione in Romagna e Toscana e per la situazione sismica dei Campi Flegrei.

SETTORE STORICO

REGISTRO ITALIANO FUORISTRADA STORICI

Il Registro Italiano Fuoristrada di Veicoli 4×4 Storici dotati di riduttore nasce dall’idea di alcuni soci della F.I.F. che intuirono la necessità di creare una sezione esclusiva al fine di raggruppare tutti gli autoveicoli appartenenti al mondo del fuoristrada che, ormai raggiunto il loro limite di età operativo, necessitavano di adeguata conservazione e rilevanza. Una sezione specifica che si assumesse il dovere di tutelare, conservare e trasmettere le caratteristiche progettuali e tecniche di questi autoveicoli, favorendo la divulgazione dell’opera di collezionismo intrapresa dai loro proprietari, che ne dovranno quindi seguire la conservazione o il restauro in maniera dettagliata e maniacale.

E’ nello scopo di questa sezione fornire tutti gli strumenti e le indicazioni dettagliate di ogni casa costruttrice di questi veicoli, che hanno fatto la storia del “fuoristradismo”, per far si di mantenerne e aumentarne il valore storico ed economico e scongiurare il loro deperimento o addirittura la scomparsa e la conseguente perdita culturale. La nostra Federazione crede fortemente che questa opera sia non solo auspicabile, ma soprattutto doverosa e obbligatoria.

Il Settore Storico della F.I.F., con il Registro Italiano Fuoristrada Storici, si prefigge di fornire indicazioni e consulenze per ogni tipo di problematica derivante dalla conservazione e restauro di questi veicoli, impegnandosi a stipulare convenzioni con carrozzerie, officine meccaniche, elettrauto e ricambisti in modo tale da ottenere prezzi calmierati per i soci che volessero intraprendere questi recuperi; contemporaneamente saranno favorite tutte le partecipazioni a manifestazioni inerenti a esposizioni statiche e non, quali ad

esempio il 4x4Fest di Carrara, ormai divenuta un classico per la FIF, nonché raduni specializzati, convegni, rievocazioni storiche e/o militari o gite dalle caratteristiche strettamente turistiche.

Per aiutare la proliferazione di tutte queste attività il Settore Storico della F.I.F. intende incentivare la formazione all’interno dei Club affiliati di una “Sezione Storica”, che potrà usufruire di una serie di vantaggi, comprendenti anche l’accesso a prodotti assicurativi convenzionati F.I.F. per i veicoli di interesse storico con tariffe particolarmente convenienti. Già a partire dalle uscite editoriali del mese di ottobre 2016 due delle maggiori riviste di auto storiche, AUTO D’EPOCA e AUTOMOBILISMO D’EPOCA, hanno ospitato un “bollettino” che puntualmente e mensilmente proporrà il calendario delle attività in ambito regionale e/o nazionale; successivamente a questo notiziario si affiancheranno servizi di reportage e prove tecniche dei mezzi più rappresentativi, il primo dei quali è stato, ad esempio, presente sul numero di gennaio 2016 della rivista AUTO D’EPOCA.

Detto questo riportiamo ancora alcune indicazioni di carattere generale che dobbiamo tenere ben presenti.

Hanno diritto all’iscrizione nell’Albo del Registro Storico tutti i fuoristrada dotati di trazione integrale considerati storici, il cui proprietario è in possesso della Tessera F.I.F. in corso di validità. L’iscrizione potrà essere effettuata contattando i Responsabili indicati a fondo pagina.

Registro dovranno essere in regola con il codice della strada ed esibire, al momento della perizia, la propria originalità, anche con il restauro, rispettando tutti i canoni di costruzione originale della casa madre. Dovranno essere esibite tutte le fotografie richieste, che attesteranno la genuinità del mezzo e che saranno allegate in duplice copia sul cartaceo che rimarrà anche al proprietario. Si sottolinea che siamo attualmente in una fase ancora “progettuale” per cui potranno verificarsi delle variazioni ai regolamenti, anche in funzione di suggerimenti e consigli che auspichiamo vivamente.

Tutti i fuoristrada storici che ambiscono all’iscrizione nel

Pochi anni dopo la sua fondazione, con il numero di Club e di soci in continua crescita, la Federazione Italiana Fuoristrada avvertì la necessità di dotarsi di uno strumento che permettesse di informare gli affiliati sulle attività federali.

Così nel gennaio 1980 venne pubblicato a Verona, allora sede della Segreteria FIF, a cura di Saro Rolandi il primo numero del “Notiziario FIF”. Questa pubblicazione, la cui periodicità era funzione diretta della disponibilità di chi vi dedicava il proprio tempo, si sviluppò nel tempo fino al 1987 quando, in seguito all’improvvisa scomparsa del Segretario Giorgio Kirchner, venne momentaneamente accantonata, sopraffatta da più gravi problemi.

Appena superata la fase di riorganizzazione, nel 1989 la pubblicazione fu ripresa con la denominazione di “Nuovo Notiziario”, dal formato più grande e dalla grafica più elegante e curata, con periodicità trimestrale. Purtroppo, problemi diversi, tra cui una certa burocrazia postale, ne frenarono lo

sviluppo, bloccandone addirittura la realizzazione per quasi un anno.

Nel dicembre 1991 uscì il primo numero del “Nuovo Notiziario” caratterizzato dal nuovo formato tabloid e dalla cadenza bimestrale.

Con l’arrivo del 1993 si decise di dare un taglio diverso alla rivista, che cambiò anche la denominazione diventando “Fuoristrada 4x4”. Pur rimanendo il notiziario ufficiale della FIF, la pubblicazione si fece più ricca introducendo, su un maggior numero di pagine, nuove rubriche e iniziative.

Con l’inizio del 1994 il formato tabloid venne abbandonato tornando a quello spillato, però con dimensioni inedite. La periodicità tornò trimestrale.

Nel 2000 la rivista “Fuoristrada 4x4” venne sottoposta ad un altro restyling, presentandosi profondamente rinnovata nella veste grafica e nei contenuti editoriali. Il formato tornò ad essere l’A4 mentre la rilegatura era a colla. Contemporaneamente venne lanciato il sito Internet della Federazione: www.fif4x4.it.

La pubblicazione di “Fuoristrada 4x4” in versione cartacea è proseguita fino al 2004. Dopo una lunga pausa, la rivista ha ripreso le pubblicazioni nel settembre 2019, in formato digitale online e con cadenza mensile (10 numeri all’anno).

Oltre alla rivista e al sito Internet ufficiali il Settore Comunicazione della FIF si occupa di gestire gli account istituzionali sui principali canali social (Facebook, Instagram, YouTube) e, dal XXX, collabora alla realizzazione della trasmissione televisiva Passione 4x4 che va in onda su Odeon TV.

Curisosità dell’epoca

Land Rover s.p.a., lanciò un’allestimento esclusivo denominato “Limited Edition 20° FIF” con serigrafie Federazione Italiana Fuoristrada, cerchi in lega,

anteriore uso gravoso, kit atrezzi e foderine lavabili per il Land Rover Discovery 3 porte 2.5 Tdi o beniza 2.0 16v

paraurti

I GRANDI EVENTI

I GRANDI EVENTI

Da sempre la Federazione Italiana Fuoristrada è il punto di riferimento dell’attività fuoristradistica a livello nazionale. Per questo motivo la FIF ha legato il suo nome a tutte le più importanti iniziative del settore che sono state organizzate in Italia. E di alcune di queste è stata anche l’organizzatore diretto.

Nato nel 1980 da un’idea della filiale tedesca dell RJ Reynolds Tobacco, multinazionale produttrice delle sigarette Camel, come originale iniziativa pubblicitaria, il Camel Trophy divenne una manifestazione fuoristradistica a carattere internazionale nel 1982 e la sua fama dilagò ben presto in tutto il mondo, arrivando ad essere identificata nell’immaginario collettivo (e parliamo non solo degli appassionati di fuoristrada, ma del pubblico in generale) con il concetto stesso di avventura.

Dal 1987 al 1996 la Federazione Italiana Fuoristrada organizzò quella che tuttora resta la manifestazione più prestigiosa e impegnativa, dal punto di vista dello sforzo organizzativo, della sua storia. La Defender Cup 4x4 fu ideata per creare nuovi sbocchi alle esigenze degli appassionati che non cercavano una sfida puramente velocistica, ma soprattutto una prova di abilità.

Il Motor Show di Bologna, organizzato dal 1976 al 2017, sempre nel mese di dicembre, è stata la più riuscita e popolare kermesse motoristica nazionale dell’epoca grazie alla sua formula originale che, alla classica parte espositiva del salone automobilistico, univa lo svolgimento, nell’area esterna ai padiglioni, di gare ed esibizioni di auto e moto di livello internazionale.

Nell’ottobre 2021, in un periodo delicato e complicato a causa della pandemia da Covid-19 scoppiata l’anno precedente, la Federazione Italiana Fuoristrada ha lanciato - con coraggio e sforzo notevoli - la prima edizione della Fiera Internazionale Fuoristrada, organizzata tra i comuni di Viareggio e Massarosa (Lucca). Un grande progetto che ha l’obiettivo di diventare l’evento di riferimento europeo per il settore 4x4.

Il Salone dell’Auto a Trazione Integrale viene organizzato da CarraraFiere presso il centro fieristico di Marina di Carrara dal 2000.

Nel 1998, per celebrare i 25 anni di vita della Federazione Italiana Fuoristrada, venne ideata una competizione rivolta ai Club affiliati che aveva l’obiettivo di stabilire ogni anno il Club campione d’Italia.

L’Eurotrial 4×4 non è solo una gara, ma una fantastica festa internazionale del fuoristrada.

Nato nel 1980 da un’idea della filiale tedesca della RJ Reynolds Tobacco, multinazionale produttrice delle sigarette Camel, come originale iniziativa pubblicitaria, il Camel Trophy divenne una manifestazione fuoristradistica a carattere internazionale nel 1982 e la sua fama dilagò ben presto in tutto il mondo, arrivando ad essere identificata nell’immaginario collettivo (e parliamo non solo degli appassionati di fuoristrada, ma del pubblico in generale) con il concetto stesso di avventura.

Insieme alla Parigi-Dakar, altra competizione mitica di cui era quasi coetaneo (la “Dakar” nacque nel 1979) ma da cui differiva in tutto, negli anni Ottanta e Novanta il Camel Trophy ha fatto sognare milioni di persone in tutto il mondo, ha contribuito enormemente al “boom” delle vendite dei veicoli fuoristrada, ha fatto scuola nel campo dell’organizzazione dei raid e nell’allestimento dei 4x4, ha formato svariate generazioni di fuoristradisti e uomini-avventura.

Per la maggior parte della sua storia la formula del Camel Trophy rimase sostanzialmente immutata: si trattava di un raid attraverso la giungla di alcuni dei più inospitali posti del

pianeta, ogni anno diversi, compiuta da equipaggi provenienti da diverse nazioni del mondo a bordo di veicoli tutti identici tra loro e con meccanica rigorosamente di serie, sempre forniti dalla Land Rover (ad eccezione della prima edizione). Il lato agonistico era relegato nell’ambito delle prove speciali e non era preponderante rispetto agli aspetti di avventura, di esplorazione, di lotta contro le insidie della natura ostile. Durante i trasferimenti l’agonismo passava in secondo piano perché per poter proseguire la marcia diventava fondamentale la collaborazione tra i team, ed emergevano quindi i valori della solidarietà e dello spirito di squadra (che venivano anche premiati con il “Team Spirit Award”, assegnato per votazione dai partecipanti stessi).

La partecipazione al Camel Trophy era totalmente gratuita, perché l’organizzatore si faceva carico di tutte le spese; non erano ammessi piloti professionisti e vi si poteva partecipare una sola volta nella vita da concorrenti. I candidati ritenuti all’altezza venivano esaminati e scelti mediante delle severe selezioni a livello nazionale e internazionale.

I primi due anni il Camel Trophy vide la partecipazione di soli equipaggi della Germania Ovest. Poi, come detto, nel 1982 la manifestazione divenne internazionale: a sfidarsi nelle foreste e nel fango di Papua Nuova Guinea a bordo delle Range Rover 3.5 V8 furono i team di Germania Ovest, Olanda, Italia e USA. A vincere fu uno dei due equipaggi italiani, composto da Cesare Giraudo e Giuliano Giongo.

Papua Nuova Guinea
Foto da: 4x4 Auto e Fuoristrada , di Julian MacNamara - Rizzoli 1986

Da allora la fama del Camel Trophy crebbe rapidamente, grazie anche ad un sapiente battage pubblicitario, e anno dopo anno la manifestazione divenne sempre più articolata e perfezionata. Per selezionare i concorrenti italiani per l’edizione 1983 in Zaire, la filiale nazionale della RJ Reynolds coinvolse la Federazione Italiana Fuoristrada. Le selezioni italiane furono organizzate domenica 9 gennaio a Rocca di Stellata, frazione di Bondeno (FE): l’Associazione Fuoristrada Ferrarese “Daniele Lugli” si occupò di predisporre, nei pressi del Po, un impegnativo percorso di quasi 3 chilometri per la prova pratica di guida, svolta a bordo di Land Rover 88, inoltre cinque Istruttori nazionali FIF, facenti parte del Comitato di selezione, ebbero il compito di giudicare le doti di guida dei 14 candidati. Da questa selezione emersero i quattro nomi che a fine gennaio affrontarono le selezioni internazionali a Birmingham, le quali decretarono i due componenti l’equipaggio italiano che andò in Zaire.

Fu l’inizio di una lunga e straordinaria collaborazione della FIF con il marchio “Camel” che nel corso dei dieci anni successivi si concretizzò, oltre che nel coinvogimento degli Istruttori FIF nelle fasi delle selezioni nazionali del Camel Trophy, anche nella sponsorizzazione di svariate iniziative, dalla prima edizione del Trofeo Nazionale Trial 4x4 ai corsi di guida della Scuola Federale fino alla Defender Cup.

Le selezioni nazionali del Camel Trophy divennero di anno in anno sempre più articolate, e di pari passo aumentò il coinvolgimento sia dei Club federati in veste di organizzatori, scelti in varie località ogni anno differenti, sia degli Istruttori FIF. Le selezioni non prevedevano solo prove di guida, ma anche prove fisiche (singole e in squadra), test psicoattitudinali, di meccanica, di orientamento, di conoscenza della lingua inglese.

Badges selezioni nazionali Camel Trophy in scala 1:1

Per l’edizione Borneo 1985 la fase finale delle selezioni nazionali si svolse dal 5 all’11 febbraio in Kenya, nella savana tra i parchi Amboseli e Tsavo, a 220 km da Nairobi. I 17 candidati affrontarono le prove di guida a bordo di Land Rover 109 noleggiate sul posto, con guida a destra. Al termine furono scelti i sei candidati destinati alle selezioni internazionali.

Nella seconda metà degli anni Ottanta il Camel Trophy era all’apice della popolarità nel nostro Paese e per le edizioni

1988, 1989 e 1990 i responsabili italiani predisposero un iter di selezione lungo e articolato, per coinvolgere il maggior numero possibile di appassionati. Dopo le selezioni a livello regionale, la fase finale nazionale fu rappresentata dal Camel Trophy Speciale Italia, un vero e proprio mini-Camel tutto italiano.

Lo Speciale Italia 1988 si disputò in Costa d’Avorio dal 19 al 31 gennaio con le Land Rover 90 Td. Nei primi giorni ogni team regionale affrontò una prima fase di prove di abilità, sia fisica che di guida. Da queste eliminatorie emersero i cinque team qualificati a partecipare allo Speciale Italia vero e proprio, nella foresta di Tai. In quattro giorni i partecipanti percorsero 770 km nella giungla costellati di difficoltà di ogni genere (compresa una ventina di ponti da ripristinare) e di 7

impegnative prove speciali. I due vincitori, insieme ad altri quattro prescelti, accedettero poi alle selezioni internazionali in Inghilterra.

Lo Speciale Italia 1989 si svolse in Camerun dal 21 gennaio al 1 febbraio a bordo di Land Rover 110 Td con la classica livrea gialla del Camel e l’allestimento completo. Dopo i primi tre giorni di prove vennero scelti 8 equipaggi che affrontarono il raid. Il convoglio si sarebbe dovuto snodare per oltre 1.000 km in piena giungla equatoriale, ed erano previste 10 prove speciali. Ma le difficoltà incontrate furono maggiori del previsto, sicché il percorso fu ridotto a circa 900 km e si disputarono solo 5 prove. I due vincitori, insieme ad altri quattro prescelti, accedettero poi alle selezioni internazionali a Tenerife (Isole Canarie).

Teatro dello Speciale Italia 1990, dal 2 all’11 marzo, fu il Vene-

zuela. Per la prima ed unica volta, per le selezioni italiane non furono utilizzate delle Land Rover, ma dei Mitsubishi Pajero: 10 Metal Top Tdi per le fasi regionali e 14 Wagon Tdi per lo Speciale Italia. Otto team, prescelti già in Italia, affrontarono i 940 km di percorso durissimo da San Fernando de Apure a Canio Santo prima attraverso le polverose piste degli Llanos (la pianura alluvionale dell’Orinoco) e poi nella giungla, dove si riaprì una pista abbandonata da 25 anni. Furono costruiti o riabilitati oltre 30 ponti (di cui uno di oltre 15 metri) e effettuati più di 50 guadi; il più impegnativo quello del Rio Apure, lungo oltre 100 metri in diagonale, profondo un metro e mezzo e con forte corrente. I due vincitori, assieme ad altri due prescelti, affrontarono poi le selezioni internazionali a Chateau de Jambville, in Francia.

Da modificare

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Camel Trophy Speciale Italia 1988 in Costa d’Avorio
Camel Trophy Speciale Italia 1989 in Camerun
Selezioni regionali per l’edizione 1990
Selezioni regionali per l’edizione 1990
Camel Trophy Speciale Italia 1990 in Venezuela
Camel Trophy 1983 in Zaire
Selezioni nazionali 1985 in Kenya

Dal 1987 al 1996 la Federazione Italiana Fuoristrada organizzò quella che tuttora resta la manifestazione più prestigiosa e impegnativa, dal punto di vista dello sforzo organizzativo, della sua storia. La Defender Cup 4x4 fu ideata per creare nuovi sbocchi alle esigenze degli appassionati che non cercavano una sfida puramente velocistica, ma soprattutto una prova di abilità. L’impostazione di base, infatti, fu ripresa dal Camel Trophy, dove non contava la sola capacità di guida, ma vinceva chi sapeva usare al meglio tutti gli accessori che servono a superare le difficoltà

(dal verricello alla binda, dalle piastre da fango ai tronchi di legno), ed erano previste anche delle prove fisiche. La formula di gara, però, era inedita per il settore fuoristrada: i vincitori di un’edizione erano chiamati a difendere il trofeo l’anno successivo contro nuovi sfidanti, in stile America’s Cup. Gli sfidanti venivano individuati tramite delle selezioni preliminari. La macchina organizzativa, nelle ultime edizioni, arrivò ad impiegare più di 100 istruttori FIF.

1987 Isola d’Elba

I due equipaggi “Defender”, a bordo di due Land Rover 90 Td fornite dall’Austin Rover Italia, e altri sei equipaggi a bordo dei propri fuoristrada personali, opportunamente attrezzati, si sfidarono affrontando otto prove speciali a tempo. Le più spettacolari furono la prova notturna nel fango e il superamento di un muro verticale alto oltre un metro e mezzo con l’aiuto di soli tronchi. Le otto prime guide erano state scelte tramite delle selezioni preliminari. A vincere furono i “Defender” Benedetto Forti e Vinicio Venturelli. Secondo posto per Edmondo Licursi e Fabrizio Santorsola (Mitsubishi Pajero), che divennero così il secondo equipaggio “Defender” per l’anno successivo.

1988

Isola d’Elba

Quell’anno i due equipaggi “Defender” gareggiarono su due Land Rover 90 3.5 V8 pick up. Sette furono gli equipaggi sfidanti. Tra le prove predisposte anche un orientamento a piedi e un’eliminazione diretta a coppie nel fango, in notturna. Successo di Edmondo Licursi e Fabrizio Santorsola con la Land Rover ufficiale e secondo posto per Barbara Benvenuti e Umberto Fiori (Suzuki SJ).

1989

Cortina d’Ampezzo

La prima (e unica) edizione invernale della Defender Cup si disputò nello scenario innevato della “perla delle Dolomiti”. Dodici i team in lizza, di cui due “Defender”. Tra le prove previste, la salita sue due rampe di tronchi, un circuito ghiacciato e una salita/discesa con il solo utilizzo del verricello. Il successo arrise a Maurizio Antoniazzi e Luciano Tartaglia (Mitsubishi Pajero), mentre sul secondo gradino del podio salirono Benedetto Forti e Vinicio Venturelli su Land Rover 90 3.5 V8 pick up ufficiale.

1989

Isola d’Elba

Le selezioni preliminari designarono i due equipaggi “Defender”, a bordo ancora una volta di Land Rover 90 3.5 V8 pick up, e i dieci equipaggi sfidanti. Dal 30 giugno al 2 luglio i dodici team si sfidarono in sette prove speciali, di cui due fisiche in stile “sopravvivenza”. Da segnalare la prova su sabbia e quella finale in notturna nella “piscina” di fango. Primo posto per i “Defender” Umberto Fiori e Paolo Forti. Seconda piazza, a pari merito, per Claudio Bartoletti e Riccardo Benassi (Toyota LJ70) e gli altri due “Defender”, i fratelli Stefano e Massimo Zaffi

1990 Isola d’Elba

Si svolse dal 24 al 26 maggio. Tre gli equipaggi “Defender”, dato il secondo posto ex aequo ottenuto da due team l’anno precedente, su altrettante Land Rover 90 3.5 V8 pick up. Di conseguenza il numero degli sfidanti salì a dodici. Sei le prove previste, nessuna delle quali fisica. I “Defender” fecero l’en plein: Umberto Fiori e Paolo Forti riconquistarono il trofeo, seguiti nell’ordine da Bartoletti-Benassi e da Zaffi-Zaffi.

La Defender Cup 4x4 aggiornò la formula, diventando una manifestazione monomarca riservata ai proprietari (piloti e navigatori) di veicoli Land Rover. Dieci equipaggi, scelti attraverso le selezioni preliminari e tutti a bordo delle nuove Land Rover Defender 90 Tdi fornite dalla Rover Italia, si affrontarono dal XX al XX maggio nel corso di 8 prove, di cui alcune ridisegnate e alcune inedite (con l’uso anche di moto d’acqua). A vincere furono Renato Notdurfter e Maurizio Cornella; secondi Giordano Fortini e Michele Fabbris; terzi Renato Tabacchi e Sandro Corvezzo.

1991 Isola d’Elba

Le selezioni salirono a sei, su tutto il territorio nazionale. Dal 15 al 17 giugno, otto prove di cui cinque nuove e le altre con importanti novità. Ancora dieci equipaggi a bordo di altrettante Land Rover Defender 90 Tdi. Successo di Paolo Costa e Fabio Versace, seguiti da Enrico Pichini e Lanfranco Querci (secondi) e da Vittorio Fusari e Franco Vitalesta (terzi).

1992 Isola d’Elba

1993 Ibiza

Da questa edizione la possibilità di partecipare fu estesa ai possessori di ogni marca di veicoli fuoristrada. Inoltre furono organizzati tre grandi Raduni Nazionali di Selezione per individuare gli sfidanti. I dieci equipaggi si sfidarono dal 21 al 23 maggio, su Land in un viaggio lungo tutta l’isola spagnola inframmezzato da 12 prove speciali (di cui 10 valide per la classifica finale) nei luoghi più suggestivi e panoramici. Vinsero Ranieri Siega e Carlo Del Fabbro. Seconda piazza per gli ex “Defender” Costa-Versace e terza per Roberto Camporese e Antonio Morello.

L’approdo in terra africana a maggio, sancì il carattere itinerante assunto dalla manifestazione. L’organizzazione fu imponente e impeccabile nonostante gli immancabili contrattempi. I dieci equipaggi, nove dei quali selezionati in occasione di tre Raduni Defender Cup, gareggiarono a bordo delle nuove Land Rover Discovery 300 Tdi.

Il percorso, diviso in due tappe, partì dall’isola di Djerba per arrivare all’oasi di Ksar Ghilane e far poi ritorno a Djerba. Al termine delle dodici prove speciali la vittoria fu dei cugini Luciano e Sergio Amail. Secondo posto per gli ex “Defender” Del Fabbro-Siega. Terzi Marco Bettini e Massimiliano Faustini.

1995 Spagna

Per la decima edizione si tornò in Spagna, stavolta però nel cuore della regione della Murcia, dal 23 al 26 maggio. Proseguendo nell’evoluzione accennata a Ibiza e portata avanti con successo in Tunisia, la tipologia delle prove fu improntata come un rally marathon, dove però le doti di guida del pilota dovevano essere supportate dall’abilità del navigatore. I dieci equipaggi in lizza affrontarono, a bordo delle nuove Range Rover 2.5 diesel munite di GPS, un percorso di 350 km con 12 prove speciali. L’ultima prova si svolse sulla pista dell’autodromo di Cartagena. Primi classificati furono Giorgio Gagliardi e Federico Tonielli. Secondi Emidio Biondi e Giancarlo Zatta e terzi Emanuele Oliva e Gabriele Formentini.

1996 Sardegna

L’ultima Defender Cup 4x4 si svolse dall’8 al 10 ottobre. Undici equipaggi, tra cui per la prima volta figuravano tre team in rappresentanza ufficiale di tre Corpi dello Stato (Carabinieri, Corpo Forestale e Vigili del Fuoco), si diedero battaglia su un percorso di 250 km costellato di ben 15 prove speciali varie e selettive, dal trial, al verricello, con molta regolarità e anche un percorso da fare con le canoe. Gagliardi-Tonielli bissarono il successo dell’anno precedente, precedendo Andrea Calderato e Sergio Feltrin (secondi) e Roberto Giordano e Christian Masé (terzi).

Il Motor Show di Bologna, organizzato dal 1976 al 2017, sempre nel mese di dicembre, è stata la più riuscita e popolare kermesse motoristica nazionale dell’epoca grazie alla sua formula originale che, alla classica parte espositiva del salone automobilistico, univa lo svolgimento, nell’area esterna ai padiglioni, di gare ed esibizioni di auto e moto di livello internazionale.

Già nei primi anni Ottanta, quando ancora il Motor Show non aveva risonanza mondiale, la Federazione Italiana Fuoristrada vi organizzò gare di trial 4x4, poi gare ad inseguimento di velocità fuoristrada e anche, nel

1986, le selezioni finali per il Camel Trophy.

A partire dal 1992, però, la presenza della FIF divenne sempre più importante e operativa: alcune Case automobilistiche con cui collaborava, infatti, affidarono all’esperienza e all’inventiva dei tecnici della Federazione la realizzazione di piste off road artificiali, nonché la gestione dei test drive che sulle piste si effettuavano. Anno dopo anno le piste realizzate dalla FIF divennero sempre più imponenti, rifinite e... ardite.

Nel 1998, per celebrare i 25 anni di vita della Federazione Italiana Fuoristrada, venne ideata una competizione rivolta ai Club affiliati che aveva l’obiettivo di stabilire ogni anno il Club campione d’Italia. La sua definizione era “completo di fuoristrada per clubs”, in quanto le squadre rappresentanti di ciascun club si sfidavano in una lunga serie di prove di vario genere, dalla guida alla costruzione di un ponte di tronchi, dal recupero

del veicolo alla meccanica, dalla navigazione al survival. Ma, soprattutto, era una grande festa del fuoristrada.

Le squadre ammesse a partecipare alla finale, due per ogni Delegazione

Regionale FIF, venivano scelte tramite delle selezioni preliminari, prima interne ai singoli Club e poi regionali.

Il Salone dell’Auto a Trazione Integrale viene organizzato da CarraraFiere presso il centro fieristico di Marina di Carrara dal 2000. Da sempre, oltre alla parte espositiva nei padiglioni, propone una pista con ostacoli artificiali ricavata nell’ampio piazzale interno e varie iniziative come tour turistici nel territorio circostante, raduni, gare ed esibizioni esterne. Fin dalla prima edizione la Federazione Italiana Fuoristrada ha collaborato

all’organizzazione della kermesse in qualità di partner tecnico, occupandosi con i suoi Istruttori della gestione dei test drive dei fuoristrada e dei SUV messi a disposizione dalle Case costruttrici nonché della gestione dei tour turistici.

Nell’ottobre 2021, in un periodo delicato e complicato a causa della pandemia da Covid-19 scoppiata l’anno precedente, la Federazione Italiana

Fuoristrada ha lanciato - con coraggio e sforzo notevoli - la prima edizione della Fiera Internazionale Fuoristrada, organizzata tra i comuni di Viareggio e Massarosa (Lucca). Un grande progetto che ha l’obiettivo di diventare l’evento di riferimento europeo per il settore 4x4.

La manifestazione, giunta quest’anno alla terza edizione, si svolge nell’arco di un fine settimana (dal venerdì alla domenica), sempre nel mese di ottobre, ed è organizzata direttamente e interamente dalla FIF che con essa propone un modo nuovo di presentare il mondo del fuoristrada e delle attività outdoor ad esso connesse, agli appassionati ma anche al grande pubblico. La Fiera Internazionale Fuoristrada si distingue per alcune particolarità: l’ingresso è gratuito per il pubblico, inoltre la parte esposi-

tiva è collocata all’aperto, lungo il Viale Europa di Viareggio, a pochi passi dal mare. Qui si trovano gli stand dove le Case automobilistiche e le aziende che producono o commercializzano accessori e allestimenti di veicoli propongono la gamma dei loro prodotti e le novità. Poco distante dall’esposizione si trova l’area in cui è ricavato il percorso riservato ai test drive delle Case costruttrici. A Massarosa, invece, sorge l’Off Road Park

Versilia, storica pista fuoristrada permanente a cui gli appassionati di fuoristrada possono accedere per vivere emozioni a tutti i livelli. Due tour turistici, uno dedicato ai SUV e l’altro ai fuoristrada “puri e duri”, portano tutti i giorni alla scoperta delle bellezze del territorio, tra cui alcune delle famose cave di marmo delle Alpi Apuane. Non manca, infine, il Settore Storico, che nell’ambito della Fiera Internazionale Fuoristrada organizza un raduno dedicato ai veicoli 4x4 con più di vent’anni di vita.

Testo Eurotrial 2023

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