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PVMagazine LA RIVISTA DELLA PROVINCIA DI PAVIA
ITINERARI - SPECIALE OLTREPO’ • Alla scoperta di Retorbido, Codevilla e Torrazza Coste
REPORTAGE EVENTI • Concerto lirico “...E lucevan le stelle” al Centro Ricerca Riccagioia • Agosto a Rovescala • Giornate Medievali di Zavattarello …
• RUBRICA RICETTE • Ricette antiche dell’Oltrepo’ a cura di Claudia Peccenini • In cucina con Gaia Servidio
PVMagazine EDITORIALE
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n provincia di Pavia è stata un’estate scandita da appuntamenti, energia e voglia di fare. Abbiamo visto all’opera aziende, locali, associazioni ed enti locali che hanno dimostrato, facendo comunità, che al nostro territorio manca soprattutto una cosa: i canali per raccontarsi, farsi apprezzare da un pubblico più vasto e generare interesse per tutto quello che ha da offrire. Siamo il regno di piccoli comuni incantevoli ma che ancora pochi conoscono. E’ per questo che da questo mese e dal prossimo numero per PV Magazine inizierà un cammino in crescendo, con molte novità e nuove professionalità. Il nostro obiettivo è fare di questa testata un punto di riferimento per chi ama viaggiare, degustare e scoprire. Siamo convinti che la nostra provincia non vada proposta solo “chilometri zero” ma su ampia scala, per generare quei flussi turistici che talvolta non si creano poiché tutto ciò che di bello si fa resta quasi confinato, sussurrato e segreto. Noi investiremo ancora su una provincia che tra Pavese, Oltrepò e Lomellina vanta storia, identità, cultura, vini, sapori, terme e bellezze uniche. Metteremo tutte le eccellenze insieme, come le tessere di un mosaico, per portare i nostri tesori locali all’attenzione di un pubblico che abbia gli strumenti per apprezzare ciò che siamo. Buona lettura!
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ITINERARI - SPECIALE OLTREPO’ • Alla scoperta di Retorbido, Codevilla e Torrazza Coste
REPORTAGE EVENTI • Concerto lirico “...E lucevan le stelle” al Centro Ricerca Riccagioia • Agosto a Rovescala: Un’estate in Jazz e Quattro serate di musica e tanta solidarietà • Grande successo delle Giornate Medievali di Zavattarello … tutti invitati alla corte di Pietro dal Verme!!!
RUBRICA RICETTE • Ricette antiche dell’Oltrepo’ a cura di Claudia Peccenini • In cucina con Gaia Servidio
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Speciale Oltrepo’ Di Silvia Brigada Il mese di agosto, assolato e vacanziero, ci porta ancora in terre oltre padane, alla scoperta di piccoli paesi ricchi di storia e tradizioni. Per questa calda estate vi proponiamo una gita fuoriporta a Retorbido, Codevilla e Torrazza Coste. Pronti? Via!
Speciale Oltrepo’
RETORBIDO
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l paese di Retorbido si trova allo sbocco in pianura della Valle Staffora, ragione per cui il suo territorio si trova in parte in collina e in parte in pianura.
Dal 972 il paese era possedimento del monastero di San Pietro in Ciel d’Oro di Pavia, cui era stati donato dal re longobardo Liutprando; nel 1164 entrò nei domini politici di Pavia. Fu aggregato successivamente al feudo di Voghera e, nel 1412, fu assegnato ai Beccaria (prima del ramo dei Robecco e poi Dal Verme). Da allora iniziò un susseguirsi di dominazioni nobiliari del territorio: fino al 1629 Retorbido fu dei Beccaria di Montebello; resto in mano ai Conti di Pavia sino alla fine del Settecento. Sino al XIX secolo Retorbido era attraversato dal torrente Rile che, però, risultava un pericolo per il piccolo centro abitato per le continue esondazioni (l’ultima, particolarmente distruttiva e violenta, risale al 1815). Dopo l’ultima, nefasta, alluvione del 1863, nel 1894 il torrente fu deviato definitivamente fuori dal centro abitato. Oggi Retorbido è ricordato soprattutto per la leggenda che lo lega al personaggio di Bertoldo, la cui scultura bronzea svetta proprio al centro del paese … lo conoscete? Di certo ne avete sentito parlare … ora vi racconto. Il contadino Bertoldo è stato il protagonista di aneddoti popolari e del romanzo “Le sottilissime astuzie di Bertoldo” di Giulio Cesare Croce (vissuto nel XVII secolo) e che, secondo la tradizione, sarebbe nativo proprio di Retorbido (frazione Casa Bertuggia). La narrazione, seppur di autori diversi, continua anche con le avventure del figlio e del nipote di Bertoldo. Il contadino è una sorta di “macchietta”, che si sposta in sella al suo asino ai tempi della dominazione longobarda in Italia. Egli, secondo la storia, giunse nientemeno che alla corte del re Alboino al quale sottopose indovinelli difficilissimi, mettendo Sua Maestà a dura prova. L’astuzia e l’intelligenza di Bertoldo colpiscono il re, tanto da “assumerlo” come giocoliere e buffone di corte … e questo è solo l’inizio di una lunga serie di avventure! Per questo esiste il modo di dire, diffusissimo in questa zona: “Combinarne una più di Bertoldo” per descrivere astuzie e malefatte di qualcuno.
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Palazzo Municip
pale di Rivanazzano Terme
Chiesa parrocchiale di Bertoldo San Paolo La Statua di
Speciale Oltrepo’
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etorbido ricorda Bertoldo ormai quasi tutti gli anni durante la 2° domenica di Marzo con al consueta Sagra del Polentone … assolutamente da non perdere!
Per l’occasione il centro storico del paese si trasforma nel punto d’incontro di numerosi turisti, i quali accorrono per assistere alla tradizionale sfilata dei carri allegorici, dei gruppi mascherati e della banda. La festa affonda le sue radici in tempi molto antichi e la sua origine si deve appunto al contadino giullare, che la ideò per festeggiare il suo rientro in paese dalla corte longobarda. Durante la Sagra Bertoldo sfila per le vie e le piazze del paese, insieme al re Alboino e alla regina Rosmunda. Tutti i partecipanti alla festa possono unirsi al corteo reale del re e passeggiare tra le bancarelle del tradizionale mercato. Il pomeriggio è concluso in allegria e all’insegna del gusto, grazie alla distribuzione gratuita di polenta, dei salamini e del buon vino locale, tipico dell’Oltrepò. Nel contesto della festa si svolgono anche il Trofeo Burcianéla e il Palio dei quartieri. Ma non finisce qui: Retorbido accoglie, proprio all’inizio del paese, la scultura al neon del famoso artista pavese Marco Lodola. Posta nel dicembre 2011, l’opera è giunta qui su iniziativa dell’avvocato Agostino Guardamagna. Essa rappresenta il Re Alboino il quale, secondo la leggenda, proprio a Retorbido conobbe il giullare Bertoldo. L’opera di sera è completamente illuminata, secondo lo stile di Lodola ed è visibile anche dalla strada.
Nel centro del paese si possono ammirare Palazzo Durazzo-Pallavicini, in stile neoclassico, retaggio della dominazione della famiglia in tempi relativamente recenti. Dalla seconda metà del XIX secolo, infatti, i territori risentirono dell’influsso delle famiglie Pallavicini, Durazzo Pallavicini e della famiglia Cattaneo-Adorno. Poco distante sorge la Chiesa della Natività di Maria, iniziata nel XVIII secolo. La facciata sembra in stile neoclassico, anche se si tratta di uno stile romantico rielaborato, come si usava nell’ottocento. La fronte presenta anche elementi in stile Liberty, con un portale principale, sormontato da una lunetta e, ai lati, due angeli in bassorilievo. L’interno è suddiviso in tre navate, all’incrocio del corpo longitudinale con il breve transetto si erge la cupola con le decorazioni di Carlo Morgani (1946). La chiesa è illuminata da due finestroni decorati con le scene della vita di Sant’Andrea e di San Rocco, del 1980. Bella la parte pittorica con le “Virtù Cardinali” nella cupola e le “Virtù Teologali” nel presbiterio. Vi è un particolare altare settecentesco in marmo; di fianco una notevole “Natività” dipinta su tela con motivi stilistici settecenteschi. Notevole l’altare maggiore decorata con marmi policromi sul quale incombe un tronetto a colonnette posto sopra il tabernacolo con portello in rame.
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La Madonna dei Vigneti
Scultura al neon dedicata al Re Alboino di Marco Lodola
Chiesa della NativitĂ di Maria
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ra gli edifici religiosi segnaliamo anche la Chiesa di Sant’Andrea, l’antica chiesa parrocchiale di Retorbido (fino al XVII secolo), che sorge sulla via che porta alla frazione di Spinosa.
Situata accanto al fiume Rile, è la chiesa più antica della zona, tanto che ne abbiamo una prima testimonianza nel 348 d.C. Ci si giunge da un lungo piazzale ricavato dall’antico cimitero; la chiesa romanica è stata successivamente rimaneggiata nel cinquecento. Nella parte absidale sorge il campanile, anch’esso in mattoni come il restante rivestimento.
L’interno ha una navata unica, vi è un coro ligneo seicentesco, sormontato da un affresco eseguito del Legnani nel 1853 e che rappresenta la Vergine tra i Santi Andrea e Martino. Al centro della chiesa si erge l’altare in marmo grigio, sopra al quale è posto un tempietto a tre colonne; belli i quadretti della Via Crucis realizzati da don Pollarolo nel 1982. Questa chiesa è stata completamente ristrutturata nel 1983 e riaperta al culto. Da segnalare anche il piccolo Oratorio di San Rocco (XVII secolo) e le Fonti di Retorbido. Queste si trovano lungo la strada che, passando attraverso la cascina Migliavacca, conduce a Rivanazzano. Le fonti sono completamente circondate dal verde collinare. Tre sono i tipi di acqua curativa che sgorgano qui, quella magnesiaca, solforosa e ferruginosa. Non a caso il nome Retorbido è strettamente legato a quello delle fontane. Le sorgenti minerali, infatti, erano già note in epoca romana ma il loro successo giunse intorno al XVI secolo quando di loro scrissero studiosi e medici.
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Piazza LibertĂ di Mornico Losana: Chiesa dei SS Cosma e Damiano, Monumento Chiesa ai Caduti Oratorio e Palazzo di SanMunicipale Rocco
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CODEVILLA
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odevilla nasce in un’area antichissima, risalente all’epoca romana, situata lungo una delle due strade che collegavano Tortona e Casteggio.
Il paese si trova ai piedi delle colline dell’Oltrepò e si estende, come Retorbido, parte in pianura e parte in collina. I due centri storicamente più importanti del comune di Codevilla sono l’attuale capoluogo e la sua frazione Mondondone: mentre quest’ultima ebbe per lungo tempo la preminenza politica, il primo mantenne sempre la maggiore importanza religiosa. Mondondone, che sorge su un colle dominante il capoluogo, è noto fin dal 997: era compreso nella contea di Tortona, e apparteneva in gran parte al Monastero del Senatore in Pavia; nel 1164 la città di Pavia ne acquisì anche il dominio politico, facendone sede di una delle podestarie ; il monastero del Senatore ne manteneva però la signoria e nominava il podestà. Nel 1412 il territorio fu dato in feudo a Rainaldo Beccaria del ramo di Pieve del Cairo. Nel 1610, estinti questi Beccaria, il feudo fu venduto ai conti Rovida di Pavia, cui restò fino all’abolizione del feudalesimo a fine Settecento. In tutto questo periodo Mondondone era rimasto sede comunale. Ai suoi piedi era andato sviluppandosi Codevilla, che almeno dal XVI secolo era divenuto il centro più importante, e anzi uno dei più popolosi della zona. Nel 1814 Codevilla divenne sede comunale, e Mondondone fu ridotto a frazione. Nel 1997 si sono svolti i festeggiamenti per il millenario di Mondondone. Oltre alla tradizione rurale che accompagna storicamente il centro, la località si distingue per la presenza di importanti opere d’arte. Di alta rilevanza la Chiesa di San Bernardo, del XVI secolo; apprezzabile la facciata neoclassica datata 1933 dell’architetto Carlo Codebue, sulla quale domina un grande pronao con sei colonne di granito rosa con capitelli e il tipico timpano centrale, sopra una bellissima vetrata che raffigura San Bernardo. Si tratta di un grande edificio, a navata unica, dedicato al Santo patrono dei codevillesi. Alla chiesa è addossato un grande campanile edificato nel 1843. Tra le bellezze da segnalare all’interno dell’edificio, l’altare barocco in marmo policromo, una “Madonna del Rosario” in legno dipinto del settecento di scuola genovese e la “Vergine Immacolata” in marmo bianco del Seicento, di autore ignoto. Sopra l’altare maggiore, è presente una lunetta che rappresenta la Vergine in trono e il gruppo del Rosario, con Santa Caterina e San Domenico, opere di Dario Grandi.
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Veduta aerea su Codevilla - Foto di Flavio Chiesa
Chiesa della di San Bernardo Scorcio Casa Natale di San Luigi Versiglia
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Il Borgo di Romagnese
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ella stessa piazza si trova il Palazzo Negrotto Cambiaso, abitato per molti anni dalla famiglia Lucchelli, dall’aspetto elegante, con alcuni elementi romantici, come la torretta merlata.
Per gli amanti dell’arte contemporanea, importantissima la Pinacoteca Negrotto Cambiaso (in Piazza Umberto I, presso il Municipio – visita su prenotazione), collezione dedicata all’artista Maria Maddalena Rossi. Al suo interno vi sono quadri di alcuni maestri del novecento quali Guttuso, Sassu, Mucchi, Mafai, Afro e Caroll. Nella frazione di Mondondone sorge la Chiesa di San Bartolomeo. Le primissime notizie dell’edificio risalgono al 1408; il piccolo oratorio, semplice e a navata unica, è immerso in una bellissima distesa di faggi, ginepri e ginestre. Apprezzabile l’affresco sull’altare con la Vergine, rappresentata con i capelli sciolti e dalle mani giunte (purtroppo rimaneggiata nel tempo). Di rilievo storico il Castello di Mondondone (o quel che ne rimane), risalente a una data compresa fra il 996 e il 1029. Dopo l’importanza avuta dal castello e dalla sua corte in epoca medievale, l’edificio trascorse un periodo di declino. Nel XIX secolo, invece, trascorse una nuova epoca di grande vitalità grazie a diverse famiglie abbienti che da Voghera si recavano al castello in villeggiatura. Tra queste vi fu anche la famiglia Negri, che ospitò lo scrittore De Amicis, il quale, secondo la tradizione, conobbe qui la vicenda della piccola vedetta lombarda, trasformato poi in racconto nel celeberrimo “Cuore”. Oggi purtroppo resta poco delle vecchie glorie del passato, e del castello possiamo apprezzarne i resti. Da segnalare anche la Pieve e la Rocchetta di San Martino, insieme alle Fontane Sulfuree di Garlazzolo che fino alla metà del secolo scorso erano la meta prediletta delle gite domenicali di tutto il vogherese. Lungo la strada per Garlazzolo, segnaliamo anche Palazzo Rovida, costruito dai conti nel XVII secolo, una maestosa struttura barocca.
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TORRAZZA COSTE
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a nostra prossima tappa è il paese di Torrazza Coste. Prima di giungere nel centro, ammirate lungo la strada i suggestivi e così chiamati Orridi di Sant’Antonino, delle pareti naturali di marna argillosa dai vari colori, che svettano a picco su profondissime fenditure del suolo. I periodi estivi, cioè quando c’è maggiore siccità, sono ideali per ammirarli. Prima di giungere a Torrazza fermatevi anche per una visita alla piccola Chiesa di Sant’Antonino, che si raggiunge dalla strada provinciale di val Schizzola. L’edificio sacro, il più antico di Torrazza Coste e di tutta la Diocesi di Tortona, è datato 1006, e contiene un importante Cristo morto del cinquecento, un antico organo del 1809 e un pagliotto dell’altare maggiore del 1695, della Compagnia del SS. Sacramento (confraternita attiva ancora oggi all’interno della parrocchia). La dedicazione a Sant’Antonino ricorda il soldato romano della legione Tebea, sfuggito miracolosamente all’eccidio della sua legione ordinata dall’imperatore Massimiliano; Sant’Antonino subì successivamente il martirio nel 304 d.C. nel villaggio di Travo, nei pressi di Piacenza. Prima della sua morte, nel 1031, il Vescovo di Piacenza Sigfrido inviò reliquie del Santo a diverse parrocchie nel piacentino e anche a Torrazza Coste, dove, peraltro, il culto di Sant’Antonino si era già da tempo sviluppato. Per la costruzione della chiesa attuale furono utilizzati materiali di reimpiego di una chiesa preesistente, distrutta alla fine del XVI secolo. Il nuovo edificio, concluso nel 1584, è di stile romanico, a una navata unica e presenta, sopra l’unico portale d’ingresso, un bell’affresco raffigurante il Santo. Entrando nella chiesa, sulla sinistra, si osserva il battistero e più avanti, in piccole cappelle, vi sono due altari, una dedicata a Sant’Antonio da Padova, l’altro alla Vergine Immacolata. Nel presbiterio si può ammirare un altare in marmo bianco datato 1906. Annesso al corpo della chiesa, sul lato nord, si trova il tozzo campanile alto 14 metri. La piccola chiesa ha però subito nei secoli gravi danni strutturali, causati soprattutto dalle frane, tanto da necessitare di una significativa ristrutturazione dal 2000 al 2005.
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Chiesa di San Martino Vescovo e la “Salita dei Martiri”
Orridi di Sant’Antonio - Foto dal Blog “Quattro passi in Oltrepò”
Parco di Salice Terrme
Chiesa di Parrocchiale Quirico Chiesa San Carlo San Borromeo
Oratorio della Beata Vergine della Neve
Speciale Oltrepo’
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rriviate a Torrazza Coste, con i suoi magnifici vigneti. Questo paese, di religiosità silenziosa ma intensamente vissuta, presenta la sua chiesa del 1625 dedicata a San Carlo Borromeo, patrono del paese, e dalle decorazioni interne barocche. Il campanile, recentemente restaurato, svetta sulla collina, ed è visibile da lontano, a chi arriva dalla vallata.
Il territorio di Torrazza Coste ospita, con orgoglio, il Centro di Ricerca, Formazione e Servizi della Vite e del Vino Riccagioia. Si tratta di una società consortile per azioni, costituita nel 2011, e nata da un progetto che Regione Lombardia ed ERSAF (Ente per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste) che hanno voluto coinvolgere enti pubblici e società private. Si tratta di un centro di sperimentazione e selezione clonale, che presto diverrà il fiore all’occhiello del governo regionale, un importante strumento operativo per sostenere le aziende vitivinicole lombarde, capace di servizi d’assistenza tecnica e formazione professionale. I servizi offerti sono rivolti sia a soddisfare le esigenze di agricoltori, tecnici, vivaisti, ditte ed enti dei settori viticolo ed enologico, sia al mondo della ricerca, delle università e centri lombardi di ricerca e formazione. Il complesso dispone di una serie di laboratori specializzati per analisi di vini, terreni e materiali vegetali; è dotato di una moderna cantina e di vigneti didattici, di un nucleo di premoltiplicazione per la produzione e la vendita di materiale viticolo e di un polo formativo atto ad ospitare corsi, convegni, manifestazioni ed eventi. Questa realtà d’eccellenza, che opera sia a livello regionale che nazionale, ha sede in una meravigliosa dimora storica immersa nel verde e recentemente ristrutturata. Societa’ RICCAGIOIA Via Riccagioia, 48 - 27050 Torrazza Coste (PV) Telefono: 0383 377520 Fax: 0383 377532 E-mail: info@riccagioia.it PEC: riccagioia@legalmail.it www.riccagioia.it
Società Riccagioia S.C.P.A.
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egnaliamo, infine, l’Oratorio della Madonna di Pontasso. E’ situato in una zona boschiva, un po’ da scoprire, ma ne vale la pena. L’oratorio sorse nel VI secolo ed è dedicato alla Beata vergine Maria.La leggenda vuole che durante l’assedio di Pavia (569 – 572) un giovane guerriero longobardo, il conte Asso o Azzo, si era spinto sulle colline della zona per cacciare. Essendosi smarrito, chiese la grazia alla Vergine per ritrovare la via del ritorno. Una volta pronunciato quel voto gli apparve la Madonna che gli indicò la strada giusta per uscire dal bosco. La facciata è in mattoni rossi e, sopra la porta d’ingresso, di vede una lapide in marmo bianco con lo stemma gentilizio che ricorda il marchese Negrotto Cambiaso di Codevilla. All’interno il coro è completamente ricoperto da affreschi di inestimabile valore, databili dal XIII secolo, come L’Annunciazione, l’Offerente (lato nord) e la volta con l’affresco di Dio Padre. Sono tutte opere dello stesso pittore, che operò anche al Santuario di Sant’Alberto di Butrio. Vi sono anche alcuni stemmi databili X secolo. Entrando, sulla parete di sinistra, si trova l’affresco di una figura inginocchiata tra santi, probabilmente il nobile Beccaria, committente degli affreschi della cappella. Purtroppo oggi la chiesa non versa in buone condizioni di conservazione, ma la sua importanza storico-artistica le ha fatto acquistare il titolo di monumento nazionale.
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Chiesa parro
occhiale dei SS. Martino e Lazzaro
Santuario della Passione
Oratorio della Madonna del Pontasso
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VenerdĂŹ 16 Settembre Apericena al Bierhaus con la musica della Cabrini Band www.bierhaus-pv.it
Concerto lirico “...E lucevan le stelle” Centro Ricerca Riccagioia Di SIlvia Brigada “E lucevan le stelle, Ed olezzava la terra Stridea l’uscio dell’orto E un passo sfiorava la rena. Entrava ella fragrante, Mi cadea fra la braccia”. (Tosca – G. Puccini)
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omenica 7 agosto si è tenuto al Centro Ricerca Riccagioia, presso la sede del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese (Torrazza Coste) il meraviglioso concerto di musica lirica da titolo “...E lucevan le stelle” … diretto riferimento alla romanza per tenore dalla Tosca di Giacomo Puccini. E proprio dalle romanze dalla Tosca e da moltissime altre opere liriche sono stati deliziati i tanti ospiti che hanno assistito al concerto, evento benefico organizzato dal gruppo parrocchiale “Oratoriamo” e dalla Consulta per la cultura del Comune di Torrazza Coste, insieme per sostenere le attività dell’oratorio.
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Reportage eventi
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portare in scena le più belle arie e i duetti del repertorio operistico italiano sono stati cantanti internazionali: il tenore Emanuele Servidio, la soprano Anna Valdetarra, la soprano ucraina Olena Lyutarevych e il pianista Massimo de Stefano. Olena Lyutarevych e Massimo de Stefano si sono confermati due professionisti di grande talento così come la soprano Anna Valdetarra che, dopo aver avuto una brillante carriera nei più importanti teatri del mondo, si è da poco ritirata dalle scene ma ha accettato l’invito ad essere a Riccagioia per un’occasione benefica. In attesa di partire a settembre per San Paolo di Brasile, dove porterà in scena la Cavalleria Rusticana, a 32 anni Emanuele Servidio si è confermato nel momento d’oro della sua carriera, dopo l’esperienza importante che l’ha visto l’anno scorso parte del Macbeth di Dario Argento. Verdi, Puccini e Mascagni … tantissime emozioni in una cornice storica suggestiva, tra i vigneti sperimentali del Centro Riccagioia, oggi gestito da Ersaf – Regione Lombardia. Al termine del concerto un brindisi con Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG e Cruasé, pura espressione rosa del Pinot nero, offerto dal Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese. Vino, stelle e note … non pare anche a voi la triade perfetta?
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SocietĂ Riccagioia S.C.P.A.
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DB PROGETTI nasce nell’anno 1996 con l’inteto di fornire un supporto tecnico alle aziende che operano nel settore Industriale, Petrolchimico e dell’Oil&Gas. La nostra sede operativa, uffici e produzione è situata nella provincia di Pavia. Eseguiamo calcoli di progetto “design by formula “(DBF)e “design by analysis (DBA), studi di fattibilità, disegni costruttivi e produzione di parti interne per filtri( piastre cicloni, pacchi lamellari,e piastre porta cartucce. L’azieda è certificata ISO 9001.
l reparto produttivo DB PROGETTIi è composto da due unità separate di 1200 m2 e 600 m2. La prima è adibita allo stoccaggio, lavorazione, all’assemblaggio, alla saldatura delle parti che compongono gli interni per la filtrazione del gas e alla costruzione di serbatoi di pressione. Nella seconda si trovano il reparto di collaudo/spedizione e gli uffici. Il personale addetto alla saldatura è qualificato in accordo alle ASME IX e alle norme EN/UNI.
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Le attività pricipali si dividono in: • PROGETTAZIONE Progettazione e sviluppo di elaborati tecnici 2 e 3D. Modellazione solida di apparecchiature e piping . Sviluppo layout di impianti. Calcoli meccanici sebatoi in pressione, filtri e chiusure rapide in accordo alle norme ASME VIII DIV.1/ DIV.2, A.S., B.S., T.E.M.A., A.P.I., AD2000, GOST, conformi alla direttiva PED97/23 CE. Calcoli strutturati relativi a strutture metalliche e impianti package • COSTRUZIONE Costruzione di parti interne filtranti(pacchi lamellari, piastre minicicloni, piastre porta cartucce complete di cartucce filtranti). Apparecchi in pressione, filtri verticali e orizzontali • COLLAUDI, EXPEDITING E CND Personale qualificato per eseguire ispezioni e collaudi. Personale interno con qualifica III°/II° liv. SNT TC 1 A , per i controlli non distruttivi (liquidi penetranti, magnetici e ultrasuoni). Controlli P.M.I. Welding inspector. • CONSULENZA TECNICA Supporto tecnico come III livello CND e parte tecnica relativa alla progettazione per il conseguimeto della certificazione ASME STAMP. • COLLAUDI TERZA PARTE Agenzia certificata TUV Italia con personale qualificato per eseguire approvazioni progetto e collaudi in accordo alla direttiva PED 97/23 CE, e certificazione materiali 3.2.
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Agosto a rovescala: Un’estate in Jazz Di Silvia Brigada
Un mese di eventi, feste e musica a Rovescala! Come il concerto Jazz che si è tenuto sabato 6 agosto, presso il Cortile delle scuole. Bruno Longhi, con la partecipazione straordinaria di Lino Patruno, hanno fatto ballare il numeroso pubblico al ritmo incalzante del Jazz!! Presenti musicisti d’eccezione come Carlo Bagnoli (sax baritono), Fabrizio Cattaneo (tromba), Aldo Zunino (contrabbasso), Laura Fedele (pianoforte e canto) e Walter Ganda (batteria). Organizzata dal Comune di Rovescala, dal Gruppo degli Alpini, dall’Auser e dalla Proloco, la serata Jazz è stata un grande successo!!! E non solo di Jazz si è colorata la serata! Era infatti possibile gustare assaggi e prelibatezze presso lo stand gastronomico … note, crostate casalinghe, Moscato e molto altro!!! E voi c’eravate?
Gustavo Delmonico
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La Bruno SignoraLonghi “Elide”,Jazz la Regina dell’Agriturismo Stars e Lino Patruno
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Mario Baldacchini del gruppo Alpini e il Presidente della Pro Loco Alessandro Tato Dellafiore
Quattro serate tra musica e tanta solidarieta’ Di Silvia Brigada Le serate in festa di Rovescala sono proseguite per tutta estate, con un calendario ricchissimo, fino all’ultimo, grandissimo appuntamento: la Festa d’Agosto che ha sancito anche, purtroppo, la fine dell’estate 2016. Le serate di Rovescala del 26, 27, 28 e 29 agosto si sono colorate di note, musica e gusto! Quattro notti di risate, cene non stop e degustazioni gestite sapientemente dai volontari (numerosissimi!) della Pro Loco di Rovescala, sempre attiva e generosa capitanata dal Presidente Alessandro Tato Dellafiore, insieme al Gruppo Alpini! Già, perché, a seguito del recente disastro causato dal sisma, Pro Loco e Comune di Rovescala hanno deciso di inserire nel ricco menù delle serate nientemeno che gli spaghetti all’amatriciana! Il ricavato andrà alla Pro Loco di Amatrice, uno dei paesi più colpiti e divenuto luogo simbolo del sisma, per aiutare tutti i terremotati. Insomma una festa di amicizia, divertimento e solidarietà! Complimenti a tutti anche da tutti noi di PV Magazine!!
Micol Miccoli
Gustavo Delmonico
Bruno Rezzani, titolare della Vecchia Trattoria del Centro di Rovescala
Tre gradite ospiti!
Stefano Villani
Filippo Quaglini
Dott.ssa Gabriella Dezza
Avvocato Patrizia Maserati
La Pro Loco al lavoro!
Sergio Dellafiore del Gruppo Alpini
CON-FER
Carpenterie in acciao supporti tubazioni CON-FER iniziò la produzione dell’ acciaio nel 1969 sotto il nome di CON-FER s.d.f.. All’inizio del 1991 fu trasformata in CON-FER s.n.c. . Inizia con una produzione di 5 Ton mensili (1969), per raggiungere nel 1984 il livello di 30 Ton mensili, fino a 55/70 Ton mensili nel 2001. Inoltre dalla primavera 2002 la CON-FER s.n.c. è in grado di produrre articoli su precise specifiche del cliente. Nel febbraio 2003 la CON-FER s.n.c. subisce un’ulteriore modifica societaria e diventa CON-FER s.r.l. Tenendo presente le esigenze della produzione, la società realizza per proprio conto tutte le apparecchiature in legno necessarie per ogni tipo di supporto: n. 6 carri ponte assicurano la possibilità di maneggiare acciaio di peso elevato: uno da 10 ton, tre da 5 ton e due da 3,5 ton di portata cadauno. Fabbricante ed assemblatore, su disegni di cliente, di strutture di acciaio saldate ed assemblate ad alta tenuta, supporti per tubature, carpenteria pesante e leggera (HEB 400),morsetti per tubo, cavallotti, cavallotti di ancoraggio di qualità, in acciaio carbonio e acciaio inox, ecc ecc). Negli ultimi anni ci siamo specializzati nell’approvvigionamento di materiali certificati (RINA-SOLAS), porte frangi fuoco e tutti gli accessori e le attrezzature nautiche.
Via Leonardo da Vinci n. 26/30 20089 Rozzano MI - Italia Telefono N. ++39 (02) 8255292-(02)57506318 Facsimile. N. ++39 (02) 89200904 E-mail: info@confer.it WEB.www.confer.it
Carpenterie supporti t
e in acciao tubazioni
La produzione avviene in due officine 3.000 metri quadrati totale coperti. La prima unità di 2.000 metri quadrati ospita la produzione meccanica, la seconda di 1.000 metri quadrati ospita invece ogni procedimento speciale, la lavorazione del legno e l’imballaggio. La nostra società produce, su propri disegni e su disegni forniti dal cliente, strutture di acciaio saldate ed assemblate e travi saldamente bullonate. (da 80 a 400 HEB ed oltre). La nostra produzione riguarda anche supporti per tubature, staffe e forcelle di acciaio leggero, medio, pesante, tubi, morsetti, selle di appoggio di tubo, cavallotti, cavallotti di ancoraggio (DIA. 04 e DIA. 114) in acciaio carbonio e acciaio inox.
CON-FER s.r,l. Via Leonardo da Vinci n. 26/30 20089 Rozzano MI Telefono N. ++39 (02) 8255292-(02)57506318 Facsimile. N. ++39 (02) 89200904 E-mail: info@confer.it WEB.www.confer.it
Grande successo delle Giornate Medievali di Zavattarello ...
tutti invitati alla corte di Pietro dal Verme!!! Di Silvia Brigada
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gni anno il 15 e 16 agosto il Castello Dal Verme ritorna al suo storico passato: tra dame e cavalieri, artigiani e cortigiani, il giardino e le sale si animano di rievocazioni di battaglie, danze e giochi medievali, con numerosi intrattenimenti per i visitatori. Due giorni di grande festa per rivivere le magiche atmosfere del Medioevo, immergendosi nella vita di una roccaforte nel XV secolo. Un appuntamento ormai imperdibile che, anche quest’anno, si è riconfermato con grande successo! Le Giornate Medievali di Zavattarello rievocano un avvenimento legato al personaggio più celebre del Castello, Pietro dal Verme. Infatti questi due giorni celebrano il fidanzamento fra Pietro e Chiara Sforza ... ricordate la storia? La leggenda tramanda che la famiglia di Pietro Dal Verme voleva che egli si maritasse con Chiara Sforza, figlia del potente signore di Milano Galeazzo Maria: si trattava di pure nozze di convenienza che miravano ad unire due esponenti di due ricche e potenti famiglie del Nord Italia. Ma il giovane Pietro era innamorato di Camilla Del Maino, figlia del consigliere ducale, che sposò in gran segreto. Dopo un breve ma felice periodo insieme, però, quest’ultima morì in circostanze misteriose. Pietro, trovandosi libero, poté quindi accettare le nozze con Chiara. Quest’ultima non aveva mai accettato il fatto di essere stata “rifiutata” per un’altra (a nessuna donna piace essere la “seconda scelta”, naturalmente), pochi giorni dopo il matrimonio, il 17 ottobre del 1485, avvelenò il neosposo … a quanto si dice la bella signora aggiunse un potente veleno alla colazione di Pietro. Questo è quello che conosciamo della storia, tutto ciò che segue, è leggenda ... o quasi. Infatti sono molte le testimonianze di avvenimenti inspiegabili accaduti nelle sale del castello di Zavattarello: sedie spostate, strani rumori, porte aperte misteriosamente, spartiti scomparsi durante i concerti, voci maschili senza volto.
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Veduta di Rovescala
Reportage eventi
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er tutta la durata della manifestazione, Piazza Dal Verme si è trasformata in un mercato medievale, dove assistere a dimostrazioni artigianali e sperimentare antichi giochi. Spettacoli e intrattenimenti “medievali” si sono susseguiti per l’intera giornata, sotto la direzione e la regia della dottoressa Sara Rossi (Direttrice del Castello) e l’attivo supporto del Sindaco di Zavattarello Simone Tiglio, insieme a numerosissimi collaboratori. E allora … tra Armati e Arcieri dei Cavalieri di Ranaan, Vergine di Ferro, Vals e Allegri Viandanti, assalti al castello, le danzatrici Kalenda Maya, i musici Prodzopa, gli sbandieratori e musici Alfieri dell’Astesana, la Compagnia dei Servi di Melegnano che ha intrattenuto centinaia di bambini con giochi e didattica, la Compagnia della Torre che ha animato con duelli e dimostrazioni artigianali il mercato medievale in Piazza dal Verme, composto da una quindicina di mercanti e artigiani … queste Giornate Medievali ci hanno riportato indietro nel tempo in un batter d’occhio!
Tantissimi ospiti hanno potuto ammirare le meraviglie del Castello dal Verme attraverso visite guidate magistralmente condotte dalle guide del castello e animate da danze nella sala delle feste e con l’allestimento speciale della sala delle torture … rivivendo un’atmosfera antica e magica! Novità del 2016 è stata, inoltre, la mostra di abiti medievali dal titolo “La moda medievale alla corte di Pietro dal Verme”, organizzata da Michela Renzi di Vestioevo, sarta specializzata in abiti storici medievali, riprodotti sulla base di fonti dell’epoca. Ciascuno dei vestiti in esposizione, dal 1390 al 1485, è stato infatti corredato da pannelli esplicativi con immagini dell’epoca e la descrizione accurata della moda del tempo. Questa mostra, una delle principali novità dell’edizione 2016, è rimasta aperta due settimane ed ha riscontrato un grande successo, con visitatori giunti appositamente anche da lontano per vederla.
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Reportage eventi
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ltra novità dell’edizione 2016 è stato il Torneo di tiro con l’arco vinto, quest’anno, dall’arciere Messer Luca da Cerro Maggiore dopo una combattuta finale. Questo torneo si è affiancato all’ormai tradizionale torneo di spada, che ha visto come ogni anno la partecipazione di campioni della nazionale italiana del Battle of the Nations, il mondiale di scherma medievale. Il vincitore di questa edizione è stato Aimone della compagnia Vergine di Ferro, che è il capitano della nazionale italiana. Entrambi i vincitori sono stati premiati dal Conte Pietro dal Verme a chiusura dell’evento, ricevendo un premio in prodotti tipici locali nonché una pergamena che, in nome del signore di Zavattarello, li qualifica come Difensori dei Pellegrini di San Colombano.
L’importanza della figura di San Colombano a Zavattarello, che è una delle tappe principali della via di San Colombano, è stata sottolineata non soltanto dal conferimento di questo titolo ai vincitori dei tornei, ma anche dal gemellaggio con il mercato di prodotti tipici dell’Associazione “Le campanelle di San Colombano”, che ha celebrato il 14 agosto la giornata dedicata al santo.
A coronare l’evento, la suggestiva cena medievale ai piedi del castello (che si è tenuta la sera del 15 agosto) con menù dell’epoca e la compagnia dei rievocatori in costume, che hanno reso omaggio a Pietro e Chiara e ai loro ospiti con balli, musica, giocoleria, duelli. Una nutrita squadra di volontari del paese, guidati dal sindaco Simone Tiglio, ha allestito la cena medievale alla presenza dei protagonisti delle giornate, Pietro dal Verme e Chiara Sforza, che hanno celebrato il loro fidanzamento con un banchetto arricchito da musica medievale e intrattenimenti.
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seguire, in Piazza Dal Verme si è tenuto lo spettacolo del fuoco “Sulle rotte del giullare” ad opera dei Iannà Tampé. Questo spettacolo si svolge ogni anno la sera del 15 agosto, reso ancora più mozzafiato quest’anno in occasione del decennale di Iannà Tampé … un successo d’arte e di pubblico! L’edizione 2016 delle Giornate Medievali ha registrato, infatti, un record di presenze a tutti gli spettacoli, in Piazza dal Verme come in Castello, con oltre 3000 persone accorse, e anche al banchetto medievale della sera del 15 agosto, con 320 commensali e più di 600 persone solo per lo spettacolo finale! Un grande evento magistralmente organizzato, assolutamente imperdibile! Noi di PV Magazine aspettiamo con ansia l’edizione 2017 delle Giornate Medievali di Zavattarello … e voi?
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R E D A I
T R O P RAS
T O T AU
LEADER AUTOTRASPORTI di SAPIENZA Gianfranco & CILLARA Salvatore S.N.C
Via Mons. Angelini n. 22 27028 San Martino Siccomario (PV) Tel./Fax 0382 454915
Ricette antiche dell’Oltrepo’ A cura di Claudia Peccenini
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entrovate care lettrici!!
Costo basso, voglia di passeggiate e di raccolta…. Il mese di agosto ,nelle nostre delle valli, è un tripudio di frutti saporiti di ogni sorta; varietà di pesche, prugne, mele estive, fragole, lamponi, nocciole e more selvatiche…. ed è appunto di questo piccolo, delizioso frutto, che tratterà oggi la mia ricetta . Ho cercato di ricreare quella che una volta era considerata una marmellata , ma che in realtà si tratta di un vero nettare, un cuore di frutto spremuto per ottenere una polpa integra e cremosa priva di semini.
Claudia Peccenini
di “Vertis� PapaveroEsemplare selvatico rosso
Grappolo di More pronte per la raccolta
Ingredienti costo basso • • • • •
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1 kg 800 gr. Mezzo 1 noce Mezzo
More mature Zucchero Limone Biologico Burro fresco Bicchiere d’acqua
Rubrica ricette antiche dell’Oltrepo’
Preparazione
• 1
1
Lavate delicatamente le more e scolatele
• 2
In una pentola antiaderente a bordo alto versate lo zucchero , il burro, la metà di un limone Bio e l’acqua. Lasciate sciogliere lo zucchero e il burro per circa 15 minuti a fuoco moderatamente lento.
• 3
A bollitura raggiunta versate tutte le more e mescolate con cura per qualche minuto in modo che ogni frutto assorba il composto zuccherino.
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Rubrica ricette antiche dell’Oltrepo’
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Cuocete per circa 2 ore mescolando saltuariamente, quindi spegnete , togliete il limone, coprite e lasciate riposare possibilmente per una notte. Il giorno seguente proseguite la cottura per almeno un’altra ora.
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Mentre il composto è ancora caldo passatelo con il passa verdure a fori medi e, se volete eliminare tutti i semini, ripassatelo una seconda volta con l’apposito attrezzo a fori piccoli. Quest’ultimo passaggio sarà più faticoso poiché la marmellata risulterà piuttosto densa, ma ricca ,cremosa e priva di indesiderati granelli.
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A questo punto versatela negli appositi vasetti di vetro, che avrete l’accortezza di sterilizzare se non consumerete il nettare entro una decina di giorni.
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Ecco una nutriente colazione servita con la nostra ottima e sana confettura, deliziosa spalmata su biscotti, fette biscottate, semplice pane casereccio o con burro fresco.
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In occasione della Notte Bianca a Pavia Grande serata al
BAR CERERE musica live con la
TAMBOO BAND
Bar Cerere Via Mentana 41 - Pavia Telefono 0382 25067
MAXFA
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MaxFa Diffusion, realtà giovane nata da Fabio e Pietro nel 2010 distribuisce attualmente marchi in esclusiva quali Kadus Professional, Kleral System Professional, Scalfix, Zero Più. Punti di forza: flessibilità commerciale, formazione professionale a 360° per permettere a Titolari e Collaboratori di migliorare i servizi all’interno dei propri saloni, insieme alla ricerca dei prodotti novità per rimanere sempre aggiornati a moda e novità tecniche MaxFa Diffusion costruisce insieme ai propri clienti la migliore proposta commerciale per l’arredo e la collaborazione di marchi specializzati nel settore Hair&Beauty come Ceriotti e Gamma Arredamenti permette di fornire un servizio completo di arredo chiavi in mano.
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In cucina con Gaia A cura di Gaia Servidio
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i chiamo Gaia,
sono nata in Oltrepò Pavese, terra che sin da piccola mi ha cullata tra i suoi vigneti e le sue dolci colline, adoro cucinare, ma ancora di più utilizzare i prodotti del territorio. Mi ha sempre affascinato il profondo legame tra territorio, tradizione e identità. Questo mese vi propongo dei tramezzini gourmet: tramezzino con salsa verde (bagnetto verde) caprino, filetti di acciuga e scorza di limone e tramezzino alla mayo di rapa rossa e finocchietto, salmone affumicato e melanzana grigliata.
Gaia Servidio
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• Tramezzino con salsa verde (bagnetto verde) caprino, filetti di acciuga e scorza di limone
Ingredienti per 2 tramezzini •
4 fette di pane
• 2 caprini freschi da 80 gr. • la scorza di un limone tagliata a striscioline • 6 filetti di acciughe sott`olio • bagnetto verde
• Bagnetto verde Ingredienti • 100 gr. di prezzemolo • 2 acciughe • 1 uovo sodo • 70 ml di aceto • olio evo
Preparazione Tagliare il pane a pezzetti e metterlo in ammollo in una ciotola con l`aceto. Nel mixer tritare prezzemolo,acciughe,aglio, l’ uovo e il pane strizzato, frullare unendo man mano l ‘olio evo per rendere la salsa cremosa.
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Questa è una gustosa idea per un pic nic gourmet, per impreziosire un momento di relax all’ aria aperta con dei tramezzini speciali!
• Tramezzino alla mayo di rapa rossa e finocchietto, salmone affumicato e melanzana grigliata.
Ingredienti per 2 tramezzini • 100 gr. di salmone affumicato • 4 fette di melanzane cotte sulla griglia • mayonese alla rapa rossa e finocchietto
• Ricetta mayonese senza uova con barbabietola e finochietto selvatico Ingredienti • Olio di semi di girasole 100 ml • latte di soia non dolce 50 ml • 100 gr di barbabietola precotta • sale • pepe nero • aceto • 1 spicchio d`aglio • pane secco
Preparazione Nel mixer frullare olio, latte, barbabietola, finocchietto selvatico e aceto fino a che il composto non si sarà addensato. salare e pepare a piacere
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Ratt Service è un’azienda specializzata in servizi di igiene ambientale con un’esperienza ventennale sul campo. L’azienda è in continua evoluzione sia sul piano delle metodologie, sia dei servizi che delle tecnologie più avanzate. Ratt Service è in grado di offrire ai propri clienti pacchetti di servizi completamente personalizzabili.
Creata nel 1980 a Pavia dalla specifica e pluriennale esperienza dei suoi soci fondatori, oggi Ratt Service opera in tutta Italia e può vantare un insieme di strutture e risorse all’avanguardia nel settore. Questo risultato è statopossibile grazie all’adozione di criteri di rigorosa specializzazione nella sanificazione ambientale e negli interventi di bonifica. I nostri tecnici sono constantemente aggiornati sull’uso dei prodotti, la loro efficacia, l’utilizzo dei materiali e delle strumentazioni di controllo e verifica.
Ratt Service utilizza esclusivamente prodotti selezionati delle migliori marche del settore, in linea con le disposizioni di legge, prestando la massima attenzione ai criteri di alta selettività e bassa tossicità ambientale. Ratt Service opera su tutto il territorio nazionale sia tramite l’intervento della sede centrale in Lombardia che attraverso società collegate o filiali che utilizzano gli stessi protocolli, prodotti ed attrezzature all’avanguardia dal punto di vista tecnico ed ambientale. In particolare l’azienda è specializzata in: – disinfestazione – disinfezione – derattizzazione – sanificazione – monitoraggi ambientali
PVMagazine N. 8
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