PVMagazine n.2

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N.2

PVMagazine LA RIVISTA DELLA PROVINCIA DI PAVIA

ITINERARI: Pavia il Duomo e la Piazza • Enoteca Wine All • B&B Le stanze del Cardinale • Hostaria il Cupolone Vigevano Piazza Ducale Ponte Nizza - Eremo di sant’Alberto di Butrio

SPECIALE FESTA DEI VINI A ROVESCALA • Ristorante La Dogana - Castello di Luzzano • Agriturismo le Tradizioni di Elide

REPORTAGE EVENTI • Palazzo Vistarino - Stefano Bressani • Carnevale al B&B gli Acini - Az. Agricola Antonio Dellabianca

EVENTI • Ristorante Selvatico e Slow Food Oltrepò • Broni, la Finale di Coppa Italia Serie A2 Femminile

SOSTE GOURMET • Ristorante Charlot • Vita Restaurant & Cafè

CAPOLAVORI NASCOSTI • Lomello • Castello di Oramala • Pavia - Teatro Fraschini

MERCATI E MERCATINI IN PROVINCIA DI PAVIA



PAVIAMagazine EDITORIALE

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n questo numero di PvMagazine vi diamo qualche anticipazione sulla Primavera dei Vini di Rovescala, un’occasione unica per degustare l’ottimo Bonarda della zona, accompagnato da tutti i prodotti tipici e dalle specialità dell’Oltrepò Pavese. Qualche consiglio per chi vuole visitare la nostra provincia, con i suoi monumenti storici, la natura e l’offerta enogastronomica: vi portiamo in Piazza del Duomo a Pavia, in Piazza Ducale a Vigevano e in Val di Nizza. Per un pranzo o una cena all’insegna del gusto e della tradizione, per voi qualche suggerimento sia che siate in città o in Oltrepò; e poi eventi passati e futuri, per darvi un assaggio dell’offerta di intrattenimento del nostro territorio. Siete curiosi di scoprire cosa ha da offrire la nostra provincia? Buona lettura...

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ITINERARI Pavia il Duomo e la Piazza • Enoteca Wine All • B&B Le stanze del Cardinale • Hostaria il Cupolone

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Vigevano Piazza Ducale Ponte Nizza - Eremo di sant’Alberto di Butrio

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SPECIALE FESTA DEI VINI A ROVESCALA

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• Ristorante La Dogana - Castello di Luzzano • Agriturismo le Tradizioni di Elide

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REPORTAGE EVENTI • Palazzo Vistarino - Stefano Bressani • Carnevale al B&B gli Acini - Az. Agricola Antonio Dellabianca

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EVENTI • Ristorante Selvatico e Slow Food Oltrepò • Broni, la Finale di Coppa Italia Serie A2 Femminile

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SOSTE GOURMET • Ristorante Charlot • Vita Restaurant & Cafè

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CAPOLAVORI NASCOSTI • Lomello • Castello di Oramala • Pavia - Teatro Fraschini

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MERCATI E MERCATINI IN PROVINCIA DI PAVIA

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Pavia – Il Duomo e la piazza Di Silvia Brigada

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e arrivate da molto lontano, o da molto vicino, ma non avete ancora avuto modo di visitarlo‌fatelo! Il Duomo di Pavia è una delle maggiori attrattive del nord Italia, riaperto dopo anni di lunghi restauri.



Itinerari - Pavia

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a sua cupola, che arriva a 92 metri di altezza, svetta sulla bellissima città medievale ed è visibile da molti scorci suggestivi sulla città. La Cattedrale dedicata a Santo Stefano e Santa Maria Assunta sorge su edifici religiosi medievali. L’impulso di costruire una così imponente cattedrale venne direttamente dal popolo dei fedeli, che ne richiese l’erezione al cardinale Ascanio Sforza (nonché fratello di Ludovico Il Moro). Era il 1487. Un anno dopo sotto la direzione di Donato Bramante (che seguì probabilmente progetti precedenti dell’Amadeo e Rocchi) si pose la prima pietra per un edificio grandioso e di impressionanti dimensioni: uno dei migliori esempi di architettura rinascimentale lombarda. Il Duomo fu consacrato solo nel 1615. La facciata ricoperta in mattoni e la cupola sono stati, invece, eseguiti in tempi più recenti (XIX sec.). La cupola è sorretta per le sue dimensioni da otto pilastri dalle forme articolate e si presenta in forma ottagonale, in muratura: è una delle cupole più alte d’Italia. La chiesa è a croce greca e ciascuno dei quattro bracci è diviso in tre navate. Nel catino absidale si trova un affresco rappresentante la Vergine Assunta, uno dei pochi elementi decorativi che spiccano in questo edificio imponente e razionalmente bianchissimo. Altre decorazioni pregevoli sono collocate nella controfacciata, dove troviamo dipinti dei pittori milanesi barocchi Cerano e Crespi. Durante il percorso cercate anche l’altare di San Siro…il patrono di Pavia! E’ riconoscibile dal meraviglioso altare in marmo e alabastro dell’artista secentesco Orsolino, che conserva il corpo del Santo.



Itinerari - Pavia

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ra uscite dal Duomo e ammirate la bella piazza che vi circonda! E’ Piazza Duomo, sulla quale si affacciano edifici eleganti. Proprio di fronte alla cattedrale, al di là della piazza, scorgete Palazzo Vescovile, con portici e archi, della seconda metà del Cinquecento, progettato da Pellegrino Tibaldi. Il palazzo divenne da allora sede del Vescovo (che prima risiedeva in una parte del Broletto, che ancora oggi si trova proprio dietro al Duomo). Guardate a sinistra, ora, e scorgerete una bella statua equestre in bronzo: si tratta del celere “Regisole”, dalle oscure origini. Sarà Teodorico, re ostrogoto? O Carlo Magno? Molte sono le supposizioni, ma quel che è certo è che da tempo immemore la statua divenuta uno dei simboli della città. La versione originaria, certo tardogotica e citata da Leonardo e Petrarca, fu distrutta a fine Settecento dai giacobini. Negli anni Trenta del Novecento Francesco Messina fu incaricato di realizzare la scultura che vediamo oggi. Notate qualcosa di strano? Beh..se arrivate in particolari periodi dell’anno vedrete che gli attributi del povero cavallo presentano strani forti colori: è la goliardia degli universitari pavesi, che festeggiano l’inizio dell’anno accademico!


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roprio di fianco al Duomo, infine, sulla sinistra, appare oggi quel che resta della Torre Civica, crollata nel 1989, nefasto episodio della storia della città, che causò feriti e vittime. La Torre fu eretta già nel 1330, con aggiunte nel Cinquecento del Tibaldi. Dal suo crollo sono continuati i lavori di consolidamento che avevano interessato anche parte del Duomo. La Torre non fu mai più ricostruita. Vi troverete un bassorilievo commemorativo e, per il venticinquesimo del crollo, è stato inaugurato un memoriale: una vasca l’acqua che riflette la profondità e da l’idea della torre…o del suo ricordo.


Itinerari - Pavia

Enogastronomia d’eccellenza da Wine All di Valeria Portinari

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’Enoteca Wine All offre un’ampia scelta tra le eccellenze dei prodotti tipici enogastronomici sia nazionali che internazionali. L’atmosfera del locale è calda e cordiale e prepara il cliente sia alla degustazione che all’acquisto delle numerose etichette presenti tra vini, spumanti e champagne. Al Wine All si viene accompagnati in un percorso alla scoperta di sfumature di colori e sapori unici da Antonio Allegretti, appassionato titolare e vero esperto in materia.

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Itinerari - Pavia

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ltre al vino si può trovare anche un’ampia scelta di specialità alimentari particolari (riso, salame di Varzi, olio, torte, panettoni, confetture e prestigiose qualità di cioccolato), per un aperitivo o una degustazione sofisticata, ma anche per uno shopping enogastronomico di ottima qualità.

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Itinerari - Pavia

Per un soggiorno indimenticabile nel centro di Pavia di Valeria Portinari

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iazza del Duomo racchiude in sè tanti tesori nascosti e uno di questi è il prestigioso B&B Le Stanze del Cardinale. L’immobile era probabilmente un’antica torre che alla fine del XV secolo ha ospitato anche alcuni degli uffici della Fabbriceria del Duomo. Successivamente il palazzetto era divenuto abitazione privata e frazionato in piccoli appartamenti. L’ultimo restauro ha ripristinato l’impianto originario della costruzione, che si sviluppa verticalmente intorno a un’antica scala. Al primo piano, la suite del Cardinale è un mini appartamento costituito da due locali: una zona notte con bagno privato e una zona giorno con angolo cottura e divano letto, adatto agli ospiti che desiderano fermarsi per periodi più lunghi di qualche giorno. Ai piani superiori, le camere: quelle matrimoniali hanno vista sulla Piazza del Duomo mentre la singola e la doppia hanno vista sul lato Sud della città antica, che digrada verso il fiume Ticino. Il fascino di un immobile d’epoca, nel cuore pulsante della città e la vista, davvero singolare, sono i punti forti di questo B&B.Anche gli arredamenti delle camere sono concepiti e curati con attenzione, impreziositi da mobili e quadri d’epoca che richiamano le atmosfere e la storia dell’immobile. Ogni stanza vede l’unione dell’arredamento d’epoca con tutti i comfort moderni come i televisori piatti, aria condizionata, riscaldamento autonomo e frigobar, oltre al wi-fi gratuito. Arredi e ristrutturazione sono stati curati dal team dello studio “D’acqua e di vento” di Pavia. La prima colazione è compresa nel prezzo del pernottamento, come in ogni B&B, ma Le Stanze del Cardinale offre anche la possibilità di consumarla in camera oppure nelle pasticcerie più rinomate del centro città, tra cui la Pasticceria Vigoni, uno dei “Locali storici d’Italia”.



Le stanze del Cardinale



Le stanze del Cardinale - Camera da letto



Itinerari - Pavia

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a vera peculiarità del B&B è che il cliente ha tutto a portata di mano: dalla storia della città, con le sue chiese, i monumenti e i musei, all’università, ai locali per assaporare menù di qualità o bere un ottimo aperitivo. Ogni cosa ad un passo senza dover utilizzare l’auto se non per visitare la bellissima provincia o le colline dell’Oltrepò. In meno di un anno dall’avvio dell’attività, hanno soggiornato a Le Stanze del Cardinale numerose personalità legate all’Università, al Teatro Fraschini o al Policlinico oltre a turisti di tutto il mondo interessati a scoprire le province italiane più ricche di storia e cultura. Per loro il personale del B&B, presente 24 ore su 24, fa tutto il possibile per creare un ambiente ed un’atmosfera speciali, con dettagli e attenzioni personalizzate come nei grandi alberghi, che fanno si che l’ospite si senta rilassato e coccolato.



Le stanze del Cardinale - Cucina




Itinerari - Pavia

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a posizione delle Stanze del Cardinale è ottimale anche per chi gravita su Milano ma preferisce pernottare fuori dal caos metropolitano e per chi vuole un punto d’appoggio ideale per dedicarsi alla scoperta del territorio circostante, con itinerari nella zona sud del Milanese ma anche in Oltrepò e in Lomellina, percorsi sempre più battuti dal turismo enogastronomico più raffinato ed esigente.

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Itinerari - Pavia

Storia e tradizione all’Hostaria il Cupolone di Valeria Portinari

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torico ristorante in via Cardinal Riboldi, ai piedi del nostro maestoso Duomo, l’ Hostaria “Il Cupolone” propone piatti della tradizione, cucina casalinga e sapori antichi dei nostri territori: il Pavese, la Lomellina e l’Oltrepò Pavese. II menù è stagionale, varia mensilmente ed è sempre legato ai sapori e alla disponibilità delle materie prime. Tra le proposte ci sono pasta e dolci fatti in casa, ravioli, risotti e piatti a base di carne, una buona selezione di formaggi accompagnati da mostarde e confetture fatte in casa. La carta dei vini è molto ricca e selezionata e propone le migliori etichette del territorio nazionale, che si abbinano perfettamente all’offerta culinaria. Per chi viene da fuori, l’Hostaria Il Cupolone è una tappa fondamentale per immergersi completamente nella storia di Pavia e delle sue tradizioni.



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er chi viene da fuori, l’Hostaria Il Cupolone è una tappa fondamentale per immergersi completamente nella storia di Pavia e delle sue tradizioni.

Oltre al vino si può trovare anche un’ampia scelta di specialità alimentari particolari (riso, salame di Varzi, olio, torte, panettoni, confetture e prestigiose qualità di cioccolato), per un aperitivo o una degustazione sofisticata, ma anche per uno shopping enogastronomico di ottima qualità.

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Piazza Ducale e il salotto di Vigevano Di Silvia Brigada

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ettetevi eleganti (in senso figurato, ovviamente) ed entrate in questo meraviglioso salotto a cielo aperto. Vigevano, cuore della Lomellina, accoglie i suoi visitatori in una delle piazze rinascimentali più belle di sempre. Allora alzate gli occhi e ammirate: Piazza Ducale fu voluta da Ludovico il Moro nel 1492 quale “anticamera” del suo prezioso castello, successivamente trasformato in Palazzo Ducale. Lunga 134 metri per quasi cinquanta di larghezza, questo singolare spazio urbano si presenta a pianta ellissoidale ed è edificato su tre lati (il quarto è occupato dalla cattedrale).



Itinerari - Lomellina

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a struttura odierna della piazza non è, però, quella originale, ma frutto della risistemazione di fine Seicento voluta dal vescovo Juan Caramuel y Lobkowitz: a quest’epoca risalgono i palazzi stilisticamente omogenei, porticati su tutto il perimetro e completamente (e meravigliosamente) affrescati (restaurati da Casimiro Ottone all’inizio del Novecento); degli stessi anni è la particolare facciata della cattedrale, a forma concava, proprio come una quinta teatrale, che sottolinea la forma ellittica della piazza.

Il Duomo, dedicato a Sant’Ambrogio, fu eretto nel 1532 per volere di Francesco II Sforza (su un edificio religioso trecentesco, le cui tracce si ritrovano nella parte absidale) e consacrata nel 1612. L’intento scenografico esterno si ritrova anche all’interno, grazie ad arredi ricchi e pregevoli affreschi. Degno di nota è l’organo, un Sarassi, datato 1782. Celebre è il Tesoro del Duomo di Vigevano, qui conservato: una notevole collezione di oggetti liturgici (calici, pissidi, manoscritti miniati, arazzi fiamminghi di Bruxelles d’inizio Cinquecento) raccolti grazie alle donazioni dello stesso Francesco II Sforza.


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isale al Settecento, invece, la statua posta sul lato occidentale della piazza, voluta dagli austriaci, che rappresenta san Giovanni Nepomuceno. Piazza Ducale, come si è detto, fu costruita come “passaggio” al castello. Passaggio segnalato dalla celebre Torre detta del Bramante che svetta sul lato meridionale della piazza. Risalente al 1198, fu posta nel punto più alto della città; fu terminata sotto la direzione del Bramante (da cui il nome) alla fine del Quattrocento. La torre, alta ben 75 metri è l’attuale torre civica e simbolo indiscusso della città. Se avete voglia (e fiato) è possibile salire fino in cima … lo spettacolare panorama vale la salita!


Itinerari - Lomellina

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assate sotto l’arco , oltrepassate la torre e vi ritroverete nel cortile del Castello. Questo, risalente al X secolo, si compone, oggi come allora, di una serie di edifici, alcuni inglobati dalle abitazioni sorte attorno, come le tre grandi scuderie, un atrio d’ingresso neogotico, una galleria loggiata detta “falconeria”, il maschio e la cavallerizza. Durante il XIII – XIV secolo, il castello divenne la dimora signorile dei Visconti, perdendo la sua finalità bellica e divenendo Palazzo Ducale. Questo cambio d’uso fu voluto soprattutto da Ludovico il Moro (originario di Vigevano) che, per questa profonda trasformazione del castello in residenza dinastica, chiamò proprio Bramante, il miglior architetto della corte sforzesca. Di tutto il complesso bramantesco oggi non resta molto: rimangono la “loggia della dama” e alcune tracce degli affreschi sulle pareti della scuderia di Ludovico, dipinte dallo stesso artista. All’interno del Castello sono presenti due importanti musei: la Pinacoteca Civica e il Museo della Calzatura, da sempre fiore all’occhiello della produzione industriale vigevanese. Nel percorso espositivo si trova anche la recente “Stanza della Duchessa”, una stanza multimediale dedicata a Beatrice d’Este (moglie di Ludovico il Moro) a cui si pensa sia appartenuta la pianella quattrocentesca, vero gioiello della collezione del museo.



Tra colli e fede: Ponte Nizza, le grotte di San Ponzo e l’Eremo di Sant’Alberto di Butrio. Di Silvia Brigada



Itinerari - Oltrepo’

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en arrivati nel cuore dell’Oltrepò, Ponte Nizza, che sorge in una delle aree più antiche del territorio oltrepadano, passaggio cruciale lungo l’antica Via del Sale in Lombardia che passava proprio di qui. Lunghe carovane di uomini e di animali percorrevano il fondo valle fino a Genova, attraversando la Valle Staffora (lo Staffora è il torrente che scorre in questa zona). Oggi Ponte Nizza, tipico paesino della Valle, comprende quelli che un tempo erano stati quattro comuni distinti (Pizzocorno, Trebbiano Nizza, San Ponzo Semola e Cecima), storicamente sotto il dominio del casato dei Malaspina, signori di queste terre.

Prima tappa della nostra visita sono le celebri “Grotte di San Ponzo”, distanti a quaranta minuti circa di cammino da Ponte Nizza, sono una passeggiata perfetta tra meravigliosi boschi, nella pace più assoluta. Siamo a 580 m slm; le grotte non sono altro che spazi naturali che si sono formati a causa delle infiltrazioni d’acqua nella roccia. Qui la leggenda vuole che San Ponzo, santo martire probabilmente nativo di queste zone, si convertì alla religione cristiana e avvicinò alla fede molte genti della valle e dell’area di Fortunago.

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erseguitato, si ritirò a vita cenobitica proprio in questi boschi e nelle grotte. In una delle grotte più grandi ricavò un piccolo santuario, ancora oggi visitabile. Proprio qui San Ponzo fu sfortunatamente scoperto e ucciso. Il clima di pace e di fede che si respira percorrendo questi sentieri è frutto di secoli di storia e tradizione locale.

Ma fate attenzione a dove mettete i piedi: questo è un luogo magico … e lungo il percorso non è difficile inciampare in un ciottolo con fossili di conchiglie o vegetali!


Itinerari - Oltrepo’

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appa numero due, impagabile, l’Eremo di Sant’Alberto di Butrio.

Luogo speciale dove storia e fede si intrecciano facendoci rivivere il medioevo spirituale di queste terre, come se davvero il tempo, da allora, si fosse fermato. Un complesso imponente, che vedrete percorrendo la stradina che sale, svettante, quasi in bilico, su uno sperone calcareo: uno spettacolo per gli occhi e per l’anima.


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Itinerari - Oltrepo’

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l santuario risale al 1030, quando Alberto, allora semplice monaco, riuscì a guarire miracolosamente il figlio muto del Marchese Malaspina (o almeno così vuole la leggenda) il quale, per riconoscenza, fece erigere l’eremo dove Alberto e i suoi fratelli potevano vivere in preghiera. Fu eretta la parte più antica degli edifici, che si è mantenuta sino ad oggi: un complesso di tre oratori,

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tre chiesette romaniche: la più antica, accanto al pozzo, dedicata alla Madonna, una seconda dedicata a Sant’Alberto (XII sec) dove sono sempre state custodite le spoglie del Santo e una terza, intitolata a Sant’Antonio. Alle pareti della chiesa appaiono mirabili affreschi quattrocenteschi che narrano storie di santi e dei Malaspina … capolavori pregevoli e senza tempo!



Itinerari - Oltrepo’

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ant’Alberto fu abate sino alla morte (1073), poi l’eremo passò alle dirette dipendenze del Papa, accrescendo la sua potenza e il suo controllo sulle province di Pavia, Piacenza, Alessandria e Genova; fu punto di riferimento spirituale ad alti livelli, tanto da accogliere personaggi quali il re Edoardo II (fuggiasco, che probabilmente morì proprio all’eremo ed ivi fu inizialmente sepolto), ma soggiornarono anche Federico Barbarossa e Dante Alighieri. L’eremo sopravvisse nei secoli mantenendo la sua impronta eremitica sino al Cinquecento, quando gli ultimi monaci olivetani abbandonarono l’abbazia; da allora la chiesa divenne parrocchiale. Seguirono molti anni sfortunati di abbandono, almeno sino al XX secolo, quando l’eremo fu affidato a Don Orione, che lo ripopolò e lo riportò ad essere un importante centro di fede. Altro grande personaggio mirabile per la sua straordinaria vita di santità trascorsa all’eremo ( 1923 – 64) fu frate Ave Maria, cui è dedicata una bellissima cappella. Gli ultimi importanti restauri risalgono agli anni Settanta, che riportarono la chiesetta di Santa Maria all’aspetto originario. Insomma un luogo di silenzio e meditazione, di fede e speranze … dove sembra che tutto sia possibile.

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Speciale Eventi

Profumo di Bonarda...a Rovescala!

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mmaginate una bella giornata assolata, la primavera alle porte e..un buon calice di Bonarda da sorseggiare in compagnia!

Dove? Ma a Rovescala, cuore pulsante dell’Oltrepò Pavese, nonchĂŠ incontrastata Capitale del Bonarda!



Speciale Eventi - Rovescala

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l 6, 13 e 20 marzo, infatti, si terrà l’ormai consueta Festa del Bonarda – Primavera di vini, giunta ormai alla sua XXIII edizione. Un evento unico, orchestrato dal celebre Gustavo Delmonico, presidente della Biblioteca ed esperto conoscitore di queste terre, nonchè assessore al turismo e uomo simbolo della promozione del territorio, in collaborazione con Alessandro Tato Dellafiore, Presidente della Proloco di Rovescala, composto da un gruppo di giovani. Un’occasione per assaporare questo prezioso vino coltivato sulle dolci colline che si perdono a vista d’occhio attorno al centro abitato.

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le 11:45 ERTA DEI VINI”

nozioni di base ne guidata elier AIS

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PASSERINI RINO, LIDIO E MARCO Loc. Molino - Tel. 756274 PORTINARI ANDREA LUCA F.ne Pieve, 32/A - Tel. 75178 – porti72@libero.it per tutta la giornata SCAMBIO DEI SEMI DEL NOSTRO ORTO, GIARDINO O BALCONE presenterà il repertorio tradizionale dell’Appennino delle Quattro Province (dove si incontrano Lombardia, Emilia, Piemonte e Liguria): Danze di coppia, balli di gruppo e melodie antiche al suono del piffero, l’oboe dell’Appennino, della fisarmonica, della mandola, violino e voce WWW.ENERBIA.COM

SOCIETÀ AGRICOLA RICCARDI srl Via Cerredo, 8 - Tel. 282046 ROSSI FRANCO di ROSSI ALESSANDRO F.ne Pieve, 36 - Tel. 75424 – info-francorossi@libero.it SAVI DANILO F.ne Scazzolino, 23 - Tel. 75154 – www.danilosavi.it VARESE FRANCESCO di VARESE GIUSEPPE F.ne Scazzolino, 29 - Tel. 75189 – giuseppevarese@libero.it VERCESI GIAN PAOLO F.ne Ca’ Nova, 9 - Tel. 75478 VERCESI GUIDO F.ne Croce, 1 - Tel. 756227 VERCESI PIETRO & F.lli F.ne Croce, 18 - Tel. 75096 11/02/16 13:39


Speciale Eventi - Rovescala

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l bonarda è un vino che si ottiene dall’uva Croatina: il nome deriva dalla parola dialettale “croatta” che significa “cravatta”per indicare che il vino derivato dalla Croatina si beveva solo nei giorni di festa, cioè quando i contadini indossavano la cravatta). Un vino da meditazione, dal color rosso rubino, intenso, frizzante per i palati più arditi, o fermo. E non finisce qui! A Rovescala esiste dal 2001 l’Associazione “Il Bonarda storico di Rovescala”: per la vendemmia qui vengono selezionate solo uve di alta qualità, analizzate da ben due commissioni di tecnici che supervisionano anche tutte le fasi di vinificazione, perché seguano correttamente le norme statutarie.

Ma, badate, Rovescala non è solo Bonarda! Al centro del paese si erge una graziosissima chiesta parrocchiale dedicata alla Beata Vergine Maria risalente al Seicento in stile rinascimentale – barocco, che contiene un prezioso organo del Settecento con ben 865 canne!



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isitate anche il Castello di Luzzano, oggi sede dell’omonima azienda agricola gestita dalla Dott..ssa Giovannella Fugazza. Il Castello, tipico della tradizione emiliano - padana e di antichissime origini, passò per vari nobilissimi proprietari: nel Seicento fu dei Marchesi Pecorara, tra il Settecento e l’Ottocento fu dei Conti Opizzoni, nell’Ottocento dei Conti di Belgioioso e dai primi del Novecento della famiglia Fugazza. Infine, passate dal meraviglioso Castello della famiglia Perego (oggi sede dell’omonima azienda vitivinicola), che sovrasta il paese e dal quale si gode un’ottima vista sulla vallata. Costruito in epoca medievale, il castello conserva pregevoli interni molto ben conservati, tra cui gli splendidi affreschi secenteschi dell’artista Gian Angelo Borroni. L’affresco principale, che da il nome alla cosiddetta “Stanza di Bacco”, rappresenta, guardacaso, proprio il Dio Bacco che, sdraiato su una soffice nuvola, prende l’ultimo (forse?) calice di vino (sicuramente Bonarda!) che gli offre un grazioso putto.

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Speciale Eventi - Rovescala

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lla Primavera dei vini sarà possibile degustare le migliori etichette della zona, nonchè gli ottimi prodotti del nostro territorio. Per cominciare, un ottimo bicchiere di rosso dei Fratelli Agnes

accompagnato da qualche fetta dell’ottimo salame dell’azienda agricola di Luca Ciocchi; alla Vecchia Trattoria del Centro vi aspetta un delizioso risotto alla Bonarda mentre per gli amanti dei dolci artigianali, in particolare panettoni e colombe, vi consigliamo di fare visita alla pasticceria di Antonio Molinelli, non ve ne pentirete! Preparate i calici…noi vi aspettiamo alla Festa del Bonarda di Rovescala!


Speciale Oltrepo’ - Rovescala

Cucina tradizionale e soggiorno in pieno relax alla Dogana di Luzzano. di Valeria Portinari

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’antico borgo di Luzzano è composto dal Castello, situato a 270 metri di altezza, un piccolo gruppo di case rurali e una chiesetta in stile neoclassico.

A questi si aggiunge una Dogana del ‘700 trasformata in locanda con un raffinato ristorante dove gustare piatti stagionali e specialità della tradizione locale, per una cucina caratterizzata dalla doppia anima lombarda ed emiliana del luogo.

Il menù propone tutto il meglio dell’Azienda vitivinicola e agrituristica Castello di Luzzano: le paste fatte in casa, gli animali di bassa corte, formaggi, legumi, vegetali da coltivazioni naturali. Al Ristorante La Dogana le tre salette interne (alle quali si aggiunge, nella bella stagione, la veranda esterna coperta) possono ospitare fino a 40 persone per assicurare, oltre al piacere della tavola, la tranquillità per poter degustare meglio i prestigiosi vini dell’Oltrepò Pavese in cantina.

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a Dogana dispone anche di quattro camere da letto per garantire un soggiorno in pieno relax, immerso nell’autenticità del luogo e delle sue tradizioni.

Ristorante la Dogana Castello di Luzzano Via Luzzano, 5 27040 Rovescala PV tel. 0523 863277 fax 0523 865 909 info@castelloluzzano.it www.castelloluzzano.com


Dogana di Luzzano



Speciale Oltrepo’ - Rovescala

Agriturismo in famiglia a Rovescala: Le Tradizioni di Elide. di Valeria Portinari

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ll’Agriturismo Le Tradizioni di Elide le tradizioni si sentono nell’aria. Qui il tempo sembra essersi fermato e l’ospite viene portato alla scoperta dei sapori e dei profumi di una volta. Accoglienza con semplicità, naturalezza e spontaneità, si ha subito l’impressione di essere a casa di amici, avvolti dal calore che si riserva da sempre alla persone di famiglia. Come un tempo la famiglia agricola si riuniva la domenica per consumare il “pasto più importante” della settimana, Elide accompagna ora i suoi ospiti alla scoperta di questi pasti della tradizione oltrepadana, dove la vera genuinità viene servita in tavola a tutela dei ricordi, trasformandoli in realtà. La Sig.ra Elide porta avanti tutte le tradizioni di un tempo, dei contadini, della campagna, che di generazione in generazione tengono vivi i ricordi del passato, preparando ancora oggi le portate dell’agriturismo nella cucina di casa. Specialità casalinghe, “contadine”, che da sempre vengono cucinate con grande cura, per tutti coloro che andranno a sedersi ai tavoli del suo agriturismo, molto legate alla stagionalità della campagna e dell’orto e alla tipicità del territorio.

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el ricco menù troviamo salumi nostrani di nome e di fatto - sottoaceti e antipasti di verdure prodotti direttamente dalla Sig.ra Elide, pisarei e fasò, ravioli di carne e di zucca, risotti tra i primi piatti. E poi le pietanze, con il classico brasato di manzo, il bollito misto e la gallina del pollaio lessata, arrosti misti e il salame cotto. Costata d’asino solo su prenotazione e una ricca selezione di formaggi. Tra i dolci la torta paradiso, le ciambelle della tradizione contadina e le crostate preparate con marmellate e confetture prodotte direttamente dalla Sig.ra Elide con la frutta dell’azienda agricola. Il locale agrituristico è il risultato di una fine ed elaborata ristrutturazione, e rispecchia la genuinità di un tempo conservando il sapore contadino, rustico, familiare, inteso come momento di aggregazione. Dalla Sig.ra Elide si possono acquistare direttamente dalla produzione agricola dell’azienda gustose marmellate e confetture di frutta, per portare a casa “un pezzetto” di agriturismo o fare un regalo originale.

Le Tradizioni di Elide Frazione Cà Nicelli, 6, Rovescala PV Telefono:0385 75480


Agriturismo Le Tradizioni di Elide.







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Reportage eventi

L’evento a Palazzo Vistarino con Stefano Bressani testo e foto di Valeria Portinari

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Palazzo Vistarino ha avuto luogo il 12 febbraio scorso, l’evento riservato all’artista pavese Stefano Bressani e alla sua particolare interpretazione della Guernica di Pablo Picasso. La presentazione rientrava nella mostra in corso nelle splendide sale del palazzo Bellisomi Vistarino dedicata a disegni, oli e ceramiche del celebre Picasso.

Presenti al tavolo nella sala conferenze, con Stefano Bressani, Vittorio Poma, vice presidente di Alma Mater Ticinensis, Elisabetta Fedegari, presidente dell’associazione culturale Vivi Pavia e organizzatrice della mostra e Francesco Mutti Raffaele, critico d’arte. Stefano Bressani ha intrattenuto gli ospiti parlando della sua arte, illustrando i temi affrontati nel suo omaggio a Pablo Picasso, che lo hanno portato a reinterpretare la Guernica in modo innovativo e rivoluzionario introducendo il colore all’interno di un quadro che, al contrario, rappresenta l’orrore della guerra.


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lla presentazione ha fatto seguito una visita guidata alla mostra, alla scoperta delle opere del celebre Picasso esposte nelle stupende sale del palazzo pavese. In risalto, nell’ultima sala, la Guernica di Bressani con i suoi colori forti e la sua carica emotiva.


Stefano Bressani, Laura Boatti e Filippo Quaglini



Reportage eventi

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n aperitivo per festeggiare tutti insieme i protagonisti dell’evento è stato offerto ai partecipanti con il pregiato Cuvèe di Ca’ di Frara, l’azienda vinicola di Luca Bellani, e i deliziosi stuzzichini de Il Pane di Rosa, gastronomia di Casteggio.

Durante la degustazione, Stefano Bressani ha estratto tra i possessori del biglietto della mostra, il vincitore della sua stampa incorniciata: la fortunata Laura Boatti, dell’Azienda Agricola Monsupello. La serata è proseguita al Vita Restaurant&Caffè, locale aperto di recente in corso Mazzini, per una cena dedicata a Picasso e a Bressani, dove sono stati serviti ottimi piatti ispirati alla vita del pittore spagnolo.





Stefano Bressani e Filippo Quaglini



Reportage eventi

Tombolata di Carnevale all’Azienda Agricola Antonio Dellabianca testo di Valeria Portinari

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nche quest’anno la domenica di carnevale, all’Agriturismo Gli Acini, si è svolta la Tombolata organizzata da Antonio Dellabianca e dalla moglie Gloria.

Nel grande salone degli eventi, amici e ospiti si sono riuniti per gustare gli ottimi piatti dell’Azienda e per divertirsi giocando a tombola. Il menù comprendeva un ricco antipasto di salumi accompagnato dal Rosato delle Cantine Dellabianca, seguito dalla polenta con frittura di maiale e gorgonzola. La tipica e squisita pietanza della tradizione, preparata da Antonio stesso era annaffiata da una Bonarda mossa o ferma, per tutti i gusti, A conclusione del pranzo, le chiacchiere fatte in casa, il dolce tipico di Carnevale, accompagnate da un ottimo Moscato. Una giornata divertente, per un Carnevale all’insegna della buona cucina.

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Eventi - Oltrepo’

Slow Food al Ristorante Selvatico di Valeria Portinari

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enerdì 4 marzo, a Rivanazzano Terme si terrà una speciale serata completamente dedicata allo Slow Food, presso il Ristorante Selvatico. Organizzata in collaborazione con l’Alleanza Slow Food dei Cuochi e Slow Food Oltrepò Pavese, sarà una cena particolare, all’insegna dei sapori autentici e genuini dei nostri territori. Slow Food è un movimento culturale internazionale che opera come associazione senza scopo di lucro ed ha per obiettivo la promozione del diritto a vivere il pasto, e tutto il mondo dell’enogastronomia, prima di tutto come un piacere. La cena Slow Food al Ristorante Selvatico sarà sicuramente l’occasione ideale per gustare appieno ogni portata proposta, composta da ingredienti selezionati e di ottima qualità.



Ristorante Selvatico


Ristorante Selvatico Via Silvio Pellico 27055 Rivanazzano Terme (PV) tel. 0383 944720 info@albergoselvatico.com www.albergoselvatico.com


Eventi - Oltrepo’

A Broni, la Finale di Coppa Italia Serie A2 Femminile. di Valeria Portinari

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’è grande attesa per la Final Four di Basket femminile, in calendario questo sabato 5 marzo al Palaverde G. Brera a Broni. La sfida vedrà faccia a faccia Carispezia La Spezia, Tec-Mar Crema, OMC Cignoli Broni e PFF Group Ferrara e le due squadre vincitrici si affronteranno domenica nella attesissima Finale di Coppa Italia A2.

Le ragazze della OMC Broni sono carichissime e pronte a dare il loro meglio sul parquet del Palaverde. Una bella occasione per divertirsi insieme e tifare le nostre atlete con grande orgoglio. Forza ragazze!



Soste Gourmet

Ristorante pizzeria Charlot di Santa Giuletta. di Valeria Portinari

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n un ambiente colorato, frizzante e molto accogliente, si possono gustare ottime pizze cotte nel forno a legna e tante specialità di pesce: si tratta del Ristorante Charlot, a Santa Giuletta. Iniziata quasi per caso, l’avventura nel mondo della ristorazione della famiglia Venturi ha avuto origine dalla voglia di mettersi in gioco, con fantasia, supportata da alta professionalità abbinata ad un ottima conoscenza delle materie prime.

L’avventura prosegue da circa 20 anni, con una recente modernizzazione della cucina, mantenendo sempre alta la genuinità degli ingredienti e utilizzando prodotti di stagione e di prima qualità per garantire il massimo del gusto e della freschezza. Perfetto il menù per chi desidera assaporare squisite specialità di mare a base di pesce sempre fresco, ma anche deliziose pizze, bianche e rosse, oltre a calzoni per tutti i gusti, insieme ad un’ampia scelta di dolci della casa imperdibili, il tutto accompagnato da una ricca lista vini adatti ad esaltare al meglio i sapori dei piatti. Alcune delle più note proposte alla carta sono la Tartare di salmone, l’Insalata di gamberi e patate o la Grigliata mista di pesce e i Gamberoni di Mazara del Vallo scottati sulla piastra.


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l Ristorante pizzeria Charlot di Santa Giuletta si organizzano divertenti serate a tema e numerose degustazioni a base di prodotti freschi e di stagione, nonchĂŠ, grazie alla fornita cantina, degustazioni di vino, in abbinamento ad antipasti e piatti tipici del nostro territorio.

Ristorante Charlot Via Emilia 68/70 27046 Santa Giuletta (PV) Tel. 0383 899000 ristorantepizzeriacharlot@gmail.com www.ristorantepizzeriacharlot.com

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Soste Gourmet

Le tre anime del Vita Restaurant&Caffè di Valeria Portinari

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ITA non è un semplice ristorante ma un progetto più ampio che ha l’intenzione di portare a Pavia un’identità culinaria innovativa per offrire alla città una nuova tipologia di cucina. Il locale di recente apertura in Corso Mazzini, accogliente, caldo e rilassante, è il luogo in cui le tradizioni della cucina italiana incontrano le innovative tecniche di cottura per dare al cliente una triplice esperienza culinaria.


A

l Vita si uniscono il vapore, che garantisce una cottura genuina conferendo al piatto sapore e leggerezza; la focaccia al formaggio, sottile e croccante come la tradizione ligure insegna; la selezione di toast gourmet e i club sandwich, sinonimi di gusto e farciti con ingredienti di prima qualità. Un connubio di sapori e ricette inconsueti ma indimenticabili. L’atmosfera che si respira all’interno del Vita Restaurant&Caffè è rilassante e piacevole, ci si sente a casa. Il tutto è studiato nei minimi particolari, dalla qualità delle materie prime (il caffè è rigorosamente di miscela napoletana), alla presentazione delle portate alla musica di sottofondo, tutti elementi che contribuiscono a creare il mood adatto per sentirsi a proprio agio e coccolati.

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Vita Restaurant&Caffè


Vita Restaurant & Cafè Corso Mazzini 10 Pavia Tel. 329 613 3084


La Vigna delle Arti Enrico Sgorbati è lieto di invitarLa alla inaugurazione delle personali di Gian Luigi Martelli e Andrea Montin 1l 6 Marzo alle ore 17 La mostra resterà aperta sino al 31 Marzo Orari: 10/12 --- 16/18

Azienda Agricola Torre Fornello

Località Fornello 29010 Ziano Piacentino Piacenza – Italy vini@torrefornello.it





Capolavori nascosti - Lomellina

Lomello...tra diavoli e Longobardi di Silvia Brigada

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iccolo borgo della Lomellina che si sviluppa sulle sponde del fiume Agogna, Lomello nasconde alcuni dei più grandi tesori della storia dell’architettura romanica e longobarda del Nord Italia. A cominciare dallo splendido complesso della Basilica di Santa Maria Maggiore, dell’XI secolo, esempio più compiuto dello stile primitivo romanico lombardo. Storicamente Lomello fu un importante centro di scambio culturale e di transito in epoca romana e longobarda, poiché si trovava sulle direttrici che portavano alla capitale del regno, Pavia.

E non dimentichiamo che proprio a Lomello, nel lontano 590, si celebrarono le nozze della regina longobarda Teodolinda e del consorte, il nobile Agilunfo. Poco distante dalla basilica si trova un altra mirabile architettura: il Battistero di San Giovanni ad Fontes (VIII secolo) antichissimo monumento risalente all’epoca longobarda e dalla singolare forma ottagonale. Al suo interno sono conservati i resti dell’originaria fonte battesimale, anch’essa di forma ottagonale, a riprendere la forma in alzato del santuario.


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uriosità: il battistero è anche detto “Chiesa del diavolo”… secondo la tradizione locale la struttura originaria sarebbe stata distrutta proprio dal diavolo e dallo stesso ricostruita in una sola notte; ma, al sopraggiungere del giorno la costruzione era ancora incompleta e così fu lasciata. Ecco perché, secondo questa leggenda, oggi la chiesa presenterebbe la facciata parzialmente crollata e senza tetto.

A Lomello segnaliamo anche la Chiesa di San Michele (XII secolo) dal particolare tamburo ottagonale, i resti delle mura romane ed il Castello Crivelli (XV secolo) con affreschi del Cinquecento e bellissimi mosaici di epoca romana.


Capolavori nascosti - Oltrepo’

Castello di Oramala – Val di Nizza di Silvia Brigada

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n castello dall’imponente torre svettante, una meravigliosa vallata e le voci dei cantori provenzali: ed ecco, come per magia, ci appare il Castello di Oramala, un fortilizio a scopo difensivo, arroccato su uno sperone roccioso a 758 metri slm, che si affaccia sulla suggestiva Valle Staffora. Il castello fu edificato nel X secolo dalla famiglia Malaspina, del ramo Obertengo, appartenne successivamente ai Marchesi d’Este, al Vescovo di Tortona, poi tornò ad Obizzo I. Il periodo di maggior splendore del maniero fu di certo il XII secolo, sotto il casato dei Malaspina, che lo trasformarono in un grande centro di diffusione culturale, dove furono ospitati poeti e cantori provenzali. Una corte esclusiva, di dame e cavalieri, trovatori e musicisti che cantavano il proprio amor cortese tra le spesse mura di Auramala. Nel Settecento iniziò la sfortuna del castello, ancora proprietà dei Malaspina, poi sotto la casata dei Marchesi Oramala, che lo abbandonarono definitivamente quando scesero a valle, decretandone il completo declino; fortunatamente nel 1985 sono iniziati importanti restauri che lo hanno riportato agli antichi fasti. Insomma, un castello vero e proprio, con un grande portale d’ingresso con tanto di saracinesca, una parte sotterranea (forse prigioni?), un grande pozzo, una cappella gentilizia dedicata a Sant’Eufemia (XIII secolo) e … secondo le testimonianze degli attuali proprietari anche un fantasma! Oggi il castello è gestito dall’Associazione Spino Fiorito che organizza aperture e visite guidate; il parco circostante è divenuto Parco Letterario “Dante e i Trovatori nelle terre dei Malaspina”. Il piccolo borgo ai piedi del castello è segnalato come uno dei Borghi più belli d’Italia.



Capolavori nascosti - Pavia

Teatro Fraschini – Pavia di Silvia Brigada

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alletti e commedie in maschera, buffe, lirica e prosa, musical, cabaret, operette … Madama Butterfly, la Tosca, il Don Giovanni, l’elisir d’amore, la Carmen, i Solisti di Pavia, Macbeth, Pirandello e Goldoni, concerti di musica leggera, Eduardo De Filippo, nomi altisonanti come Vittorio Gassman, Macario, Dario Fo e Katia Ricciarelli … tutto questo è ed è stato il Teatro Fraschini di Pavia. Il teatro nasce come il Teatro dei Quattro Nobili Cavalieri (il Conte Francesco Gamberana Beccarla, il Marchese Pio Bellisomi, il Marchese Luigi Bellingeri Provera, e il Conte Giuseppe de’ Giorgi Vistarino) i quali avevano fondato una società, “dei Quattro Cavalieri”, per l’appunto. L’idea dei quattro nobili di creare un nuovo teatro a Pavia era nata per contrastare i capricci dell’insopportabile e nobile Giacomo Omodei, proprietario dell’unico teatro della città. Estroso, egli era abituato ad imporre al pubblico le proprie bizzarrie (gli spettacoli non potevano iniziare se non dopo il suo arrivo … in ritardo ovviamente!), Così, nel 1773, i quattro cavalieri aprirono un meraviglioso, nuovo teatro inaugurato con l’opera Demetrio (musiche di Giuseppe Mjsliveczek, libretto di Pietro Metastasio). Un teatro splendido, dalla struttura imponente ed elegantissima si svelò al pubblico quella sera, opera dell’architetto Antonio Galli da Bibbiena, discendente da una famiglia storica di scenografi – architetti. Il teatro ha la classica struttura del teatro all’italiana, con una ricerca prospettica di gusto barocco. Ha 409 posti a sedere, tre ordini di palchi e due ordini superiori (a tribuna e a loggione). Il soffitto è ligneo decorato nel 1909 dal Bignami. Ai lati del proscenio vi sono due grandi statue che rappresentano la Musica e la Poesia, opere del Forabosco.

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La fama del teatro iniziò a declinare alla fine dell’Ottocento, quando rischiò il fallimento a causa delle pesanti spese. Fu così che il Comune di Pavia comprò in parte l’edificio e il teatro poco dopo venne rinominato Fraschini (come oggi tutti lo conosciamo), in onore di Gaetano Fraschini, tenore pavese. E’ da allora simbolo della vita culturale e sociale, punto di incontro e di divertimento della città di Pavia, capace ogni anno di intrattenere il suo pubblico fedele con stagioni teatrali varie, di alta qualità e al passo coi tempi!


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Mercati e mercatini per tutti i gusti in Provincia di Pavia. a cura di Valeria Portinari

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a non perdere durante la settimana in tutta la nostra provincia, i mercati e mercatini che, in quasi ogni comune, propongono oltre a prodotti alimentari, frutta e verdura, piante e fiori freschi, prodotti tipici, oltre al cibo a Km 0, vestiario, oggetti per uso domestico e curiosità di particolare valore. L’immancabile appuntamento della prima domenica del mese propone arte, colori, antiquariato, libri, fumetti, oggetti vintage, dal più utile al più futile. Al mercato settimanale invece si mescolano ai prodotti tipici alimentari, frutta e verdura di stagione, miele, cioccolato e specialità dolciarie alle bancarelle di artigianato, ingegno creativo, a volte antichità, vintage, modernariato e collezionismo, manufatti in lana e biancheria ricamata. Per chi preferisce la vicinanza esistono anche i mercati rionali presenti sempre lo stesso giorno della settimana per tutto l’anno nei vari quartieri cittadini e nei centri comunali della provincia. Il mercato offre anche una buona opportunità per conoscere meglio il nostro territorio, la gastronomia e i prodotti tipici, in appuntamenti ricorrenti. Spesso andare al mercato si rivela un’ottima occasione per uscire da casa e fare una passeggiata, uno stimolo che permette di camminare e anche divertirsi.

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Questi gli appuntamenti del mese di Marzo nella nostra provincia. SABATO 5 MARZO VOGHERA - VIA EMILIA Mercatino di artigianato, ingegno creativo, collezionismo e prodotti tipici nell’isola pedonale della centrale via Emilia. Ogni primo sabato del mese. DOMENICA 6 MARZO PAVIA - VIALE XI FEBBRAIO Mercato pavese dell’antiquariato, in viale XI Febbraio a Pavia, ogni prima domenica del mese, in concomitanza con “colori e sapori del mercatino italiano”, mercatino di prodotti tipici alimentari in Viale Matteotti e con il mercatino dell’ingegno creativo, riciclo e collezionismo sempre in Viale Matteotti. VENERDI’ 11/25 MARZO PAVIA - VIA XX SETTEMBRE Mercatino di antichità, vintage, modernariato e collezionismo in via XX Settembre, centro storico di Pavia. Ogni secondo e quarto venerdì del mese. SABATO 12 MARZO BELGIOIOSO (PV) - VIA GARIBALDI Mercatino di artigianato e collezionismo in via Garibaldi a Belgioioso. Ogni secondo sabato del mese. DOMENICA 13 MARZO PAVIA - ALLEA VIALE MATTEOTTI Mercatino del biologico, artigianato e collezionismo sotto le piante dell’allea di Viale Matteotti a Pavia. Ogni seconda domenica del mese. SABATO 26 MARZO VOGHERA - VIA EMILIA (isola pedonale) Mercatino di artigianato, etnico, antiquariato, ingegno creativo, collezionismo e prodotti tipici nell isola pedonale della centrale via Emilia. Ogni ultimo sabato del mese DOMENICA 27 MARZO VOGHERA - PIAZZA DUOMO (portici) Mercatino di artigianato artistico, ingegno creativo e collezionismo sotto i portici di Piazza Duomo, centro storico di Voghera. Ogni ultima domenica del mese.

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CAMPAGNA AMICA - AGRIMERCATO Vendita di prodotti agricoli a chilometri zero, stagionali, garantiti e certificati dallo stesso produttore. MORTARA - ogni Venerdì - Cortile Borsa merci piazza Trieste, 27 - ore 7.30 - 12.30 PAVIA - ogni Sabato - Via Pastrengo, ore 7.30 - 12.30 ogni Mercoledì e Sabato - Piazza del Carmine,

ore 7.30 - 12.30

VIGEVANO - ogni Domenica - Piazza Martiri della Liberazione, ore 7.30 - 12.30 VOGHERA - ogni Domenica - Piazza Duomo, ore 8.00 - 13.00 ALTRI MERCATI IN PROVINCIA Pavia - Piazza della Vittoria - prima domenica del mese non si tiene nel mese di gennaio/ agosto. Broni - Piazza Garibaldi - seconda domenica del mese. Voghera - Piazza Duomo - quarta domenica del mese non si tiene nel mese di luglio/agosto. Voghera - via Emilia 60 espositori l’ultimo sabato del mese Antiquariato, Artigianato, Etnico e Collezionismo. San Genesio - Piazza Repossi - quarta domenica del mese. Stradella - Centro Storico - secondo sabato del mese.




PAVIAMagazine N. 2

Realizzato da FQ.Communication

Responsabile: Filippo Quaglini Redattore: Valeria Portinari Testi: Valeria Portinari, Silvia Brigada Progetto grafico e impaginazione: Sara Giammona

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