€ 10,00 © 2015 La Coccinella s.r.l. Via Belfiore 5 - 20145 Milano Printed in China HHNOVEM0615
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Spine 16,2 mm «Questa è la storia di un piccolo uovo a cui accade qualcosa di nuovo…». Comincia così l’avventura di ogni bambino, nella pancia della mamma, in un luogo buio e protetto in cui crescere e svilupparsi. Attraverso disegni bellissimi e un testo cadenzato e lieve, i piccoli, grandi cambiamenti del cammino che porta un bambino a vedere la luce. Mese dopo mese, dopo mese, dopo mese… «Questa è la storia di una magia, questa è una storia di vita, la mia».
Novemesi filastrocche... dal pancione
Progetto di Gabriele Clima Testi di Elena Morando Illustrazioni di Anna Curti
i s e m e ... e v no
Questa è la storia di un piccolo uovo a cui accade qualcosa di nuovo. È anche la storia di un piccolo seme e del lungo viaggio percorso insieme. Questa è la storia di una magia questa è una storia di vita: la mia.
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1
C’è buio e silenzio in questo posto e io al sicuro mi tengo nascosto. Come un minuscolo chicco di riso, seguendo un piano attento e preciso, affondo in questo morbido prato, metto radici e resto aggrappato. Fin qui sono stato molto discreto, la mia presenza è ancora un segreto; è il primo mese e nessuno lo sa: sono invisibile, ma sono qua!
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2
Sono cresciuto e mi hanno scoperto anche se grande non sono di certo. Son lungo quanto la punta di un dito e quando il mese, il secondo, è finito, ho già una testina, grossa e pesante, e il mio cuore batte poco distante; le mani e i piedi mi sono spuntati, anche se sono ancora palmati, e non ho più, per fortuna, la coda (che non sarebbe senz’altro di moda). Se fino a ieri sembravo un girino, oggi si vede… che sono un bambino!
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3
In fondo al terzo mese di vita, quando la nausea di mamma è sparita, son grande ormai come un guscio di noce e la mia crescita è molto veloce. Adesso ho due occhi (ma sono chiusi) e i miei due polmoni (non che li usi, faccio soltanto un respiro ogni tanto per prepararmi al primo pianto‌). Tutti i miei organi sono formati e vanno soltanto perfezionati.
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4
Agito forte le gambe e le braccia, la mamma sente, e pare le piaccia… Sono cresciuto davvero parecchio e finalmente ho trovato un orecchio: adesso riesco a sentire i rumori, quelli di dentro e quelli di fuori. Ecco che spuntano i primi capelli e mento e naso si fanno più belli… È il quarto mese e scopro che qui bevo un po’ d’acqua e faccio pipì!
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5
Nel quinto mese ho scoperto una cosa che mi è sembrata piuttosto curiosa: quando una mano le labbra mi tocca posso infilarmi un pollice in bocca; poi me lo succhio tutto contento mi metto tranquillo e mi addormento. Da in cima alla testa fino a giù in basso tutto il mio corpo è coperto di grasso che mi mantiene la pelle idratata, visto che è ancora così delicata.
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6
Mamma e papà sono proprio curiosi, qualcosa li rende più pensierosi, ma io ho deciso di fargli un dispetto: non gli dirò se son bimba o maschietto, lo scopriremo alla fine del viaggio o forse al prossimo monitoraggio. Al sesto mese, in cima alle dita, crescon le unghie, e non è finita: nelle gengive si contan già venti nitide impronte di piccoli denti.
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7
Settimo mese: son ben mingherlino, è proprio il caso che ingrassi un pochino… Qui fermo però non resto di certo: fin tanto che ho spazio io mi diverto! Scalcio, mi agito e mi ribalto, la testa all’ingiù e i piedi in alto; provo un respiro ma quasi mi strozzo e poi mi viene perfino il singhiozzo… Mamma si accorge e… ah, che bellezza sentir la sua mano che mi accarezza!
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8
Sai cosa ho scoperto, cara mammina, dopo otto mesi in questa piscina? Che sono più comodo voltato all’ingiù, quindi da qui non mi muoverò più (anche perché, se devo esser sincero, non ho più spazio per un giro intero…). Ho già messo su almeno un chiletto ed è davvero cambiato il mio aspetto; sono ingrassato, ma non abbastanza, ci vuole ancora un po’ di costanza!
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9
Per nove mesi, cullato e protetto, ora qui dentro ci sto troppo stretto; ancora di un chilo sono cresciuto e adesso ho proprio un aspetto paffuto: le guance piene, il pancino rotondo… ora son pronto a venire al mondo. Ed ecco, ci siamo, io me lo sento, ormai è quasi arrivato il momento: qualcosa mi spinge verso l’uscita e finalmente…
‌mi affaccio alla vita!