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La rivista dalla parte dell’utilizzatore - www.finishing.it
Vernici
Prodotti a mano unica
Lavaggio
Niente trielina nè NPB
Legislazione
L’Autorizzazione Unica Ambientale
Prezzi
Variazione delle materie prime
Rubriche
Notizie dalle aziende: novità, tecnologie ed eventi
Poste Italiane s.p.a.- Spedizione in Abbonamento Postale- 70% - LO/MI In caso di mancato recapito inviare a CMP Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi
EMISSIONI IN ATMOSFERA? L’ATTIVITA’ DEL GRUPPO
NON SONO TUTTI UGUALI
GLI IMPIANTI DI DEPURAZIONE
ADERISCONO AL GRUPPO: AEROFILTRI - AIR PROTECH - AR FILTRAZIONI - BWF FTI - CEFLA - CLOMAR - DONALDSON TORIT DCE - ECOCHIMICA - FREUDENBERG - FZ ZANETTI - IMAS - ITAS - MECAIR - MION VENTOLTERMICA OLPIDURR - SOTEC - SVEDA - TAMA - TECNOSIDA - TRIBOTECNA - WAM GROUP
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CAMPAGNA PER L’IMPIEGO SICURO DEI DILUENTI NELLA VERNICIATURA
DILUENTI & SICUREZZA
Un codice di autoregolamentazione per il rispetto dell’ambiente e dei verniciatori Le aziende aderenti al codice di autoregolamentazione si impegnano a: non usare, per promuovere i propri prodotti, i termini ecologico, atossico, non nocivo rispettare scrupolosamente le regolamentazioni in vigore promuovere l’utilizzo razionale e sicuro dei diluenti e delle vernici
promuovere la corretta gestione dei rifiuti e facilitarne il recupero promuovere la corretta gestione degli imballi
utilizzare tappi sigillati per i fusti da 200 litri
sostenere iniziative di formazione e aggiornamento degli utilizzatori promuovere incontri periodici con gli Enti pubblici competenti
Quest’impegno permetterà agli utilizzatori di selezionare i diluenti e di utilizzarli nelle migliori condizioni di sicurezza per l’uomo e per l’ambiente. Oltre agli impegni generali previsti dalla campagna “Diluenti & Sicurezza”, i fornitori si impegnano a formulare una linea di prodotti, denominata Diluente Certo, con le seguenti modalità:
assenza di sostanze cancerogene e/o teratogene che fanno scattare le frasi di rischio R 40, R 45, R 46, R 49, R 60, R 61, R 62, R 63, R 64
assenza di sostanze appartenenti alla classe I e II (tab. D del DM 12.7.90). La somma totale di eventuali impurezze deve essere inferiore allo 0.1%
assenza di alcoli primari nei diluenti poliuretanici
acqua in percentuale inferiore allo 0,05% nei diluenti poliuretanici
costanza di formulazione secondo precise specifiche tecniche
Per informazioni: redazione@finishing.it
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La gamma di vernici in polvere Europolveri comprende, oltre ad una nutrita serie di prodotti “standard”, un’ampia tipologia di “Effetti Speciali” formulati per dare valenza in termini di aspetto superficiale. A completamento si aggiunge una diversificata serie di prodotti “innovativi” creati per esigenze ed applicazioni specifiche; prodotti che per formulazione, specificità e performances sono un riferimento nella finitura di oggetti e strutture metalliche. Europolveri: Esperienza, Efficienza ed Evoluzione. Besides an extensive series of “standard” products, the range of Europolveri powder coverings comprises a wide selection of “Special Effects” created to enhance the surface appearance. To complete the range, a diversified series of "innovative" products has been added, created for specific needs and applications; products which, for their formula, specific features and performance, are a point of reference in the finishing of metal objects and structures. Europolveri: Experience, Efficiency and Evolution.
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le maglie “large” (15x7 mm) continuano a provocare continui cambiamenti della direzione del flusso d’aria. La turbolenza che ne consegue è molto efficace nel catturare le particelle di vernice. Qui si depositano le gocce di media dimensione.
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Le maglie grandi (27 x 18 mm) e tutte eguali intrappolano le gocce più grosse pur permettendo un elevato passaggio d’aria e favorendo l’accumulo di profondità ed evitando l’intasamento superficiale.
le maglie 9x4 mm trattengono le gocce molto piccole. La maglia “small” era la più piccola che potesse essere prodotta prima della comparsa della tecnologia mini-mesh.
1 strato“mini-mesh” la maglia 4x2,5 è il risultato di una tecnologia insuperata. La maglia mini-mesh conferisce l’efficienza supplementare necessaria a rispettare le sempre più restrittive normative ambientali.
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UNO STRUMENTO DI LAVORO PER TUTTI GLI OPERATORI DEL SETTORE
IL MANUALE DEL VERNICIATORE DEL METALLO Come scegliere la vernice, il diluente e lo sverniciante? Quali sono i parametri per scegliere correttamente un sistema di verniciatura? Come si leggono le schede di sicurezza e le schede tecniche? Quali sono le normative sull’inquinamento dell’aria e dell’acqua, sui rifiuti e sulla sicurezza del lavoro? Come si preparano i supporti? Come scegliere una cabina di verniciatura? Come scegliere un impianto di depurazione?
430 pagine, 200 figure e tabelle
CAPITOLO I: COSA SONO I PRODOTTI VERNICIANTI Anzitutto la parola giusta Verniciare per decorare è una tecnica antica Verniciare per proteggere è una tecnica moderna I pv sono amici o nemici dell’ambiente ? Classificazione e campi di impiego dei pv Destinazione d’uso dei p v La tecnologia dei pv è in continuo progresso CAPITOLO II: COSA SI VERNICIA? Il comportamento delle superfici Acciai al carbonio (ferro) Acciai inox Ghisa Alluminio e sue leghe Rame e sue leghe Zinco e sue leghe Altri CAPITOLO III: I COMPONENTI DEI PRODOTTI VERNICIANTI I principali tipi di leganti Pigmenti e cariche: differenze e analogie Solventi, diluenti, composti volatili (COV) Gli additivi Altri componenti dei pv Appendice: la campagna ”Diluente Certo” CAPITOLO IV: L’ESSICCAZIONE Essiccazione fisica o chimica (reticolazione) Le reazioni di reticolazione Note sui meccanismi di reticolazione Film essiccati con essiccazione fisica o chimica: reversibilità e irreversibilità CAPITOLO V: PRESTAZIONI DEI PV E LORO DOCUMENTAZIONE Come si misurano le caratteristiche prestazionali Le caratteristiche principali La documentazione sulle prestazioni: Scheda tecnica e scheda di sicurezza CAPITOLO VI: LE TECNOLOGIE A BASSO IMPATTO AMBIENTALE I prodotti all’acqua
I prodotti per l’immersione e per elettroforesi I prodotti ad alti solidi Le pitture in polvere Essiccazione mediante radiazioni
l’applicazione: reciprocatori e robot Controllo e gestione dell’impianto
CAPITOLO VII: PRETRATTAMENTO E SVERNICIATURA Trattamento chimico dell’acciaio Pretrattamento meccanico dell’acciaio: Sabbiatura Pretrattamento dell’alluminio e sue leghe Pretrattamento di altri metalli Sverniciatura
CAPITOLO XIII: APPLICAZIONI DELLE VERNICI IN POLVERE Processo a letto fluido Processo a letto fluido elettrostatico Caratteristiche delle polveri Verniciatura elettrostatica a spruzzo Le attrezzature Le cabine di applicazione a polvere e i sistemi di recupero
CAPITOLO VIII: L’APPLICAZIONE DELLE VERNICI: LE ATTREZZATURE Parametri che distinguono le varie apparecchiature Le manovre con la pistola Gli apparecchi per l’applicazione a spruzzo con aria, detti anche aerografi Le apparecchiature per l’applicazione a spruzzo ad alta pressione senza aria (”airless”) Le apparecchiature per l’applicazione ”misto-aria” Le apparecchiature per l’applicazione elettrostatica Spruzzatura a caldo CAPITOLO IX: CABINE DI VERNICIATURA La sicurezza prima di tutto Cabine aperte frontalmente Cabine chiuse Cabine di grandi dimensioni Cabine con disco elettrostatico Piano aspirante Impianti di protezione antincendio Filtrazione dell’overspray Aria in entrata Rumore Zone per la pulizia delle pistole e la preparazione delle vernici Come scegliere una cabina CAPITOLO X: FORNI DI ESSICCAZIONE Forni di essiccazione Fonti di calore Grandezze caratteristiche di un forno a convezione CAPITOLO XI: AUTOMAZIONE La movimentazione dei manufatti
CAPITOLO XII: MOVIMENTAZIONE: I SISTEMI DI TRASPORTO
CAPITOLO XIV: APPLICAZIONI PARTICOLARI Immersione Macchine a rullo (”coil coating”) Elettroforesi CAPITOLO XV: DEPURAZIONE E DISTILLAZIONE DEI SOLVENTI Adsorbimento Assorbimento Combustione Rotoconcentrazione Biofiltrazione Il recupero dei solventi CAPITOLO XVI: LA LEGGE SULL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO Come si presenta la domanda I limiti alle emissioni Le competenze degli enti locali La legislazione europea: direttiva VOC, prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento Effetto serra e reattività fotochimica CAPITOLO XVII: AUTORIZZAZIONI E REGOLE PER LAVORARE IN SICUREZZA Igiene del lavoro Sentenze in materia di sicurezza Il rumore La marcatura CE Riconoscere i prodotti pericolosi Il rischio secondo gli igienisti Classificazione delle sostanze La protezione delle vie respiratorie Adempimenti fiscali Pubblicita’ ingannevole Da rifiuti a risorse
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IL MANUALE DEL LAVAGGIO INDUSTRIALE Cos’e’ il lavaggio? Che cosa si lava? I materiali Con cosa si lava? I prodotti Con cosa si lava? Gli impianti Principali settori di applicazione Impianti di depurazione aria e acqua La legge sull’inquinamento atmosferico Caratteristiche tossicologiche e impatto ambientale Autorizzazioni e regole per lavorare in sicurezza
292 pagine - oltre 100 figure e tabelle
IL MANUALE DEL LAVAGGIO INDUSTRIALE CAPITOLO I: COS’E’ IL LAVAGGIO? 1. Definizioni 2. Il grado di lavaggio 3. I metodi di misura del grado di lavaggio 4. I contaminanti Appendice A: come misurare lo sporco CAPITOLO II: CHE COSA SI LAVA? 1. Il comportamento delle superfici 2. Ferro e acciai al carbonio 3. Acciai inox 4. Ghisa 5. Alluminio e sue leghe 6. Rame e sue leghe 7. Zinco e sue leghe 8. Altri CAPITOLO III: CON COSA SI LAVA? I PRODOTTI 1. Gli agenti di lavaggio 2. Solventi organici puri 3. Le famiglie dei solventi 4. Detergenti in soluzione acquosa 5. Sistemi misti Appendice B: come confrontare i prodotti di lavaggio CAPITOLO IV: CON COSA SI LAVA? GLI IMPIANTI 1. Premessa 2. Impianti aperti 3. Impianti chiusi 4. Impianti ermetici 5. Lavaggio ad immersione 6. Lavaggio a spruzzo 7. Lavaggio in fase vapore 8. Azione meccanica supplementare 9. I sistemi di movimentazione 10. Tecnologie impiantistiche CAPITOLO V: I PRINCIPALI SETTORI DI APPLICAZIONE 1. Industria elettronica 2. Manufatti di ottone
3. Posateria 4. Occhialeria/ottica 5. Rubinetteria 6. Orologeria 7. Industria automobilistica e motoristica 8. Minuteria metallica 9. Produzione fili e bandelle 10. Pentolame 11. Trattamenti termici CAPITOLO VI: IMPIANTI DI DEPURAZIONE 1. Depurazione aria 2. Depurazione acqua 3. Recupero dei solventi: distillatori CAPITOLO VII: LA LEGGE SULL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO 1. Premessa 2. Le norme attuali 3. Come si presenta la domanda di autorizzazione 4. I limiti alle emissioni
Regione Piemonte Regione Lombardia Regione Emilia Romagna Regione Marche Le altre regioni e province italiane
5. Le competenze degli Enti locali 6. Le tendenze in Europa: Direttiva VOC e IPPC 7. La normativa per la tutela dell’ozono stratosferico 8. Uno sguardo al futuro: effetto serra e reattività fotochimica Glossario CAPITOLO VIII: CARATTERISTICHE TOSSICOLOGICHE E IMPATTO AMBIENTALE DEI PRODOTTI DI LAVAGGIO 1. Solventi o detergenti? Un falso
problema 2. Detergenti acquosi 3. Solventi idrocarburici 4. Solventi clorurati 5. HCFC 141B 6. Idrofluoroeteri (HFE) 7. Idrofluorocarburi (HFC) 8. Idrocarburi alifatici miscelati con esteri 9. Terpeni 10. Alcossi propanolo 11. n-Propil bromuro CAPITOLO IX: AUTORIZZAZIONI E REGOLE PER LAVORARE IN SICUREZZA Appendice C: sentenze in materia di sicurezza Appendice D: il rumore: linee guida per l’interpretazione e l’applicazione della legge 277 Appendice E: la Direttiva ”macchine” e la marcatura CE Appendice F: come riconoscere i prodotti più pericolosi? Guida pratica alla lettura delle etichette e delle schede di sicurezza Appendice G: il rischio secondo gli igienisti statunitensi Appendice H: classificazione delle sostanze ai fini dell’inquinamento atmosferico (tabella ”D” del DM 12/7/90) Appendice I: la protezione delle vie respiratorie Appendice L: adempimenti fiscali Appendice M: pubblicità ingannevole Appendice N: come scegliere l’impianto di depurazione delle acque Appendice O: da rifiuti a risorse
MODULO DI ORDINAZIONE MANUALE DEL LAVAGGIO
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Contenuti del numero 83 04
Cresce la meccanica italiana
10
Siamo Franchi
13
Niente trielina nĂŠ NPB per il lavaggio
22
L'Autorizzazione Unica Ambientale
30
Notizie dalle aziende
46
L'agenda dei fornitori
Direttore responsabile Helma Bresciani Direttore editoriale Pierluigi Offredi Periodicità 4 numeri all’anno Direzione e redazione: HB Pi.erre - Via Imbriani, 19/A - 20158 Milano Tel. 02.39.312.736 www.lavaggio.com www.verniciatore.it E-mail info@finishing.it Stampa Lalitotipo - Settimo Milanese (MI) Registrazione tribunale di Milano: N. 590 del 05/11/1994 Vendita per abbonamento: Abbonamenti Italia: 1 anno 52 euro - 2 anni 90 euro I dati dell’archivio elettronico della HB pi. erre. vengono trattati nel rispetto di quanto stabilito dalla legge n. 675/1996 sulla tutela dei dati personali. Chiunque può richiedere, in qualsiasi momento, modifiche, aggiornamenti e cancellazioni dei dati personali dal nostro archivio
Termini di consegna materiali numero
REDAZIONALI
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81/gennaio
15/11/2014
06/12/2014
82/maggio
15/03/2015
11/04/2015
83/SETTEMBRE
02/06/2015
04/07/2015
84/NOVEMBRE
12/09/2015
03/10/2015
Anno XXI - n. 83 - Luglio - Agosto - Settembre 2015 Metal Cleaning & Finishing 03
Prezzi
Cresce la meccanica italiana
A cura della Redazione
04 Metal Cleaning & Finishing
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Vernici
Siamo Franchi
Continua la rubrica “Siamo Franchi”, dedicata agli utilizzatori che richiedono prodotti vernicianti particolari, in grado di risolvere i loro problemi di lavoro. Stavolta analizziamo e confrontiamo i prodotti “a mano unica”
Carlo Rigolin – Franchi & Kim
10 Metal Cleaning & Finishing Finishing Anno XXI - n.83 - Luglio - Agosto - Settembre 2015
Lavaggio Vernici
PRODOTTI VERNICIANTI A MANO UNICA Questa volta non ci occupiamo di un solo cliente, bensì delle richieste provenienti da vari utilizzatori che, sempre più spesso, sono alla ricerca di prodotti da applicare “a mano unica”, consentendo così di accorciare i tempi di esecuzione della verniciatura. Fatta nostra questa esigenza sempre più diffusa, abbiamo creato una linea di prodotti con eccellenti caratteristiche prestazionali e con una ridottissima emissione di SOV, alcuni dei quali rispondono a quanto indicato per la “Sottocategoria d) Finiture”, contenuta nell’Allegato B della Direttiva 2004/42/CE, che contraddistingue i prodotti con contenuto di VOC inferiore ai 420 grammi per litro all’applicazione. Un ciclo di verniciatura è composto da numerose fasi che comprendono il pretrattamento delle superfici da verniciare (cioè il metodo per pulire ed il grado di pulizia indicato/ottenuto), la scelta dei prodotti vernicianti, la loro preparazione ed applicazione, fino ad arrivare all’essiccazione della pellicola. Per comporre il film del rivestimento, spesso vengono utilizzati diversi prodotti vernicianti, gene-
ralmente un primer con funzioni di antiruggine e/o aggrappante, più uno smalto di finitura per assicurare la protezione nei confronti degli agenti aggressivi esterni e per conferire l’aspetto estetico voluto. Sempre più spesso, però, c’è la necessità di effettuare il lavoro di verniciatura utilizzando un solo prodotto, avente contemporaneamente le funzioni di primer e di finitura; per questo, i prodotti con tali caratteristiche vengono definiti “fondo/finitura” oppure “a mano unica”. Su questa terminologia è opportuno spendere qualche riga, per chiarire alcuni concetti che di frequente inducono alla confusione se non all’errore. Innanzitutto, va ribadito che utilizzare un prodotto “a mano unica” non significa applicarne una sola mano (come ancora troppe volte si sente dire), ma è necessario applicare 2 o più mani del prodotto, fino a raggiungere lo spessore adeguato su tutta la superficie da trattare. Dal punto di vista tecnico e protettivo, il concetto di “fondo e finitura” è senz’altro idoneo per determinati lavori, ma rappresenta sempre un compromesso, più o meno valido, in funzione del formulato e del tipo di applicazione, che non può ga-
rantire le stesse funzioni protettive di un ciclo composto da almeno 2 prodotti ben distinti. Questo non solo per le caratteristiche intrinseche dei prodotti, ma anche per il numero di “mani” che si vanno ad applicare: due mani di “fondo/ finitura” hanno percentualmente meno probabilità di raggiungere e coprire tutti i punti con spessori adeguati ed omogenei, come invece è più probabile avvenga utilizzando quattro passate, due di primer più due mani di smalto. Inoltre, un ciclo composto da “primer + finitura” consente di raggiungere spessori secchi superiori rispetto ad un prodotto “a mano unica”. Pertanto è fondamentale scegliere oculatamente il tipo di prodotto da impiegare ed assicurarsi che il manufatto da trattare sia idoneo ad essere ricoperto con un p.v. “a mano unica” in funzione: • della natura dei materiali con cui è composto; • della sua forma e complessità geometrica; • del pretrattamento subito (o da realizzare); • degli spessori necessari per assicurare il grado di protezione da conferire. Su superfici particolarmente ruvide e/o irregolari (per esempio ghi-
Tab. 1 - Smalti Acrilpoliuretanici “one-coat” Codice
Brillantezza
Impiego
SOV
A1269 ACRILICO 2K SATINATO
20-30 gloss
Come mano di fondo-finitura su Inferiore a 420 g/l lamiera zincata e leghe leggere dove catalizzato con A1392 è richiesto un effetto estetico liscio o bucciato fine satinato
A1771 ACRILICO 2K SEMILUCIDO MU
55-65 gloss
Come mano di fondo-finitura con buon potere anticorrosivo per supporti metallici in genere
A1773 ACRILICO 2K MANO UNICA
80-90 gloss
Come mano di fondo-finitura con buon potere anticorrosivo per supporti metallici in genere
Inferiore a 420 g/l catalizzato con A1392
A1038 ISOCRYL 2K LUCIDO
88-98 gloss
Come mano di fondo-finitura su lamiera zincata e leghe leggere
Inferiore a 420 g/l catalizzato con A1392
Anno XXI - n. 83 - Luglio - Agosto - Settembre 2015 Metal Metal Cleaning & Finishing 11
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Lavaggio
Niente trielina né NPB per il lavaggio
I soliti “furbetti dell’impiantino” continuano a proporre macchine di lavaggio funzionanti con tricloroetilene (trielina) e nPB (normal propil bromuro) a utilizzatori ignari (forse..) del fatto che per queste sostanze i limiti alle emissioni e i requisiti minimi degli impianti sono talmente restrittivi da non poter essere rispettati A cura della Redazione
Anno XXI - n. 83 - Luglio - Agosto - Settembre 2015 Metal Metal Cleaning & Finishing 13
Lavaggio
UNA LEGGE UGUALE PER TUTTI Il DPR 59/2013 ha rappresentato un’importante “spinta” agli Enti locali, per rendere più omogenei i limiti delle autorizzazioni per le emissioni in atmosfera, che hanno contribuito a creare un’oggettiva condizione di concorrenza sleale tra le aziende che sul territorio nazionale sono soggette a limiti differenziati. I LIMITI DEL LAVAGGIO INDUSTRIALE I limiti indicati nell’Allegato 1 al DPR 59/2013 si applicano formal-
mente solo nelle Regioni e Province che non hanno predisposto l’autorizzazione in via generale (o non l’hanno prevista per tutte le attività/lavorazioni indicate al punto II dell’Allegato IV alla parte quinta del D. Lgs. 152/2006), ma rappresentano comunque per tutti un indirizzo importante, soprattutto perché vengono approfonditi nel dettaglio gli elementi che caratterizzano le emissioni e le modalità tecniche che consentono di ridurle, arrivando a descrivere le caratteristiche costruttive degli impianti. Per il settore del lavaggio in-
dustriale i limiti di riferimento sono descritti al punto m) della Parte Quinta, Allegato IV, Parte II del D.Lgs. 152/06, che riguarda le attività in deroga, tra cui le attività di “Sgrassaggio superficiale dei metalli con consumo complessivo di solventi non superiore a 10 kg/ giorno”, che si possono così schematizzare. Ambito di applicazione Le prescrizioni riguardano le operazioni di sgrassaggio superficiale di metalli con consumo complessivo di solventi non superiore a 10
Tabella 1 - Sostanze inquinanti e prescrizioni specifiche Fasi di provenienza
A, B,
Sostanze inquinanti
COV
Limiti
Tipologia di COV [*]
Tipologia Note impianto di abbattimento
Flusso di massa
Alogenati con frase di 100 g/h rischio H351
Concentrazione
20 mg/Nm3
AC.RI.01 AC.RE.01
Diversi da quelli sopra 200 g/h
75 mgC/Nm3
AC.RE.02
1,2,
PC.C.01
4
PC.T.01 PC.T.02 Inquinante C, D
CIV
Limite
Aerosol Alcalini espressi come NaOH
5 mg/Nm3
CI-1 come acido cloridrico
5 mg/Nm3
AU.SV.01
NOx come acido nitrico
5 mg/Nm3
AU.ST.02
SO4-2 come acido solforico
2 mg/Nm3
AU.ST.03
F-1 come acido fluoridrico
2 mg/Nm3
PO4-3 come acido fosforico
2 mg/Nm3
14 Metal Cleaning & Finishing Finishing Anno XXI - n.83 - Luglio - Agosto - Settembre 2015
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Legislazione
L'Autorizzazione Unica Ambientale
Il testo dell’intervento presentato al convegno Uniaria Beatrice Anelli, Stefania Galasso - Servizio Ambiente della Provincia di Parma
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Legislazione
PREMESSA Il 13 giugno 2013 è entrato in vigore il Regolamento che introduce l’AUA/Autorizzazione Unica Ambientale (emanato con Decreto del Presidente della Repubblica 13 marzo 2013, n. 59 - pubblicato sul Supplemento ordinario n. 42 alla Gazzetta Ufficiale 29 maggio 2013, n. 124, - in attuazione dell’art. 23 del decreto-legge n. 5/2012, il cosiddetto “decreto semplificazioni” del Governo Monti, convertito con legge n. 35/2012). L’AUA è un provvedimento autorizzativo unico, che sostituisce e comprende i titoli abilitativi in materia ambientale, che prima l’impresa doveva chiedere e ottenere separatamente, di seguito elencati: • autorizzazione agli scarichi (Capo II del Titolo IV della Sezione II della Parte Terza del D.Lgs n. 152/2006 e smi);
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comunicazione preventiva (art. 112 del D.Lgs n.152/2006 e smi) per l’utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento, delle acque di vegetazione dei frantoi oleari e delle acque reflue provenienti dalle aziende ivi previste; autorizzazione alle emissioni in atmosfera per gli stabilimenti di cui all’art. 269 del D.Lgs n.152/2006 Parte Quinta e smi; autorizzazione generale di cui all’art. 272 del D.Lgs n.152/2006 Parte Quinta e smi; comunicazione o nulla osta in materia di impatto acustico (art. 8, commi 4 o 6 della Legge n.447 del 1995 e smi); autorizzazione all’utilizzo dei fanghi derivanti dal processo di depurazione in agricoltura (art.9 del D.Lgs 99/1992 e
smi); comunicazioni in materia di rifiuti di cui agli articoli 215 e 216 D.Lgs n. 152/2006 Parte Quarta e smi. L’AUA avrà durata pari a 15 anni a decorrere dalla data di rilascio. Possono richiedere l’AUA: • le Piccole e Medie Imprese (PMI) come individuate dall’art. 2 del DM 18 aprile 2005 di seguito testualmente citato: DM 18 aprile 2005, articolo 2. 1) La categoria delle microimprese, delle piccole imprese e delle medie imprese (complessivamente definita PMI) è costituita da imprese che: a) hanno meno di 250 occupati, e b) hanno un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro, oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro. 2) Nell’ambito della ca•
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Chiedete e vi sarà detto!
LE CONSULENZE DI METAL CLEANING & FINISHING: QUALCUNO DI CUI FIDARSI
ici l b IL DILUENTE HA UN COLORE b u p i t n li e ?? g O UN ODORE STRANO? n o o c t i a n em ici Probl con il v o Come scegliere un buon fornitore? La vernice fa puntini o schivature?
Qual é
la pist ola più
Il solvente o il detergente lavano male?
COSA FARE DELLE LATTE SPORCHE?
efficie
nte?
LE MIE EMISSIONI SONO A NORMA DI LEGGE?
DEVI ACQUISTARE IL NUOVO IMPIANTO DI LAVAGGIO O LA NUOVA CABINA DI VERNICIATURA?
Ecco la tessera che ogni abbonato riceverà e che dà diritto ad usufruire dei servizi elencati:
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Per ricevere ulteriori informazioni sugli articoli di questa rubrica scrivere a:
info@finishing.it indicando il relativo numero di pagina
Notizie dalle aziende La gallina quando ha fatto l’uovo canta, l’anatra no. Per questo la gente nei negozi chiede le uova di gallina e non quelle di anatra. Non sappiamo se il vero motivo del successo delle uova di gallina sia dovuto agli schiamazzi che accompagnano la loro deposizione, ma certamente la metafora sintetizza con chiarezza l’importanza di far conoscere al mercato i propri progetti, i propri prodotti e le proprie iniziative. Molti ottimi imprenditori passano la vita a cercare di realizzare ottimi prodotti, migliori della concorrenza e con prezzi inferiori, per poi accorgersi che il concorrente, che fa prodotti peggiori, vende di più solo perché grida (comunica) di più e meglio: proprio come la gallina della citazione. Per comunicare con efficacia è necessario definire: 1. a chi si rivolgono i messaggi (definizio-
ne e scelta dei clienti); 2. che cosa si vuol comunicare (definizione e scelta del contenuto della comunicazione); 3. in che modo si vuole comunicare (definizione e scelta della forma di comunicazione); 4. quando comunicare (definizione e scelta della frequenza di comunicazione); 5. dove comunicare (definizione e scelta dei mezzi attraverso i quali comunicare). La nostra rivista consente di affrontare queste scelte in modo professionale e in particolare questa rubrica è a disposizione delle aziende che vogliono utilizzare uno strumento semplice ed efficace, che consente di presentare prodotti e servizi in modo mirato agli utilizzatori che la leggono per essere costantemente informati sull’evoluzione tecnologica del settore. La nostra filosofia editoriale si
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fonda sulla chiara e trasparente distinzione tra informazione e pubblicità, per cui ogni articolo presente in questa rubrica riporta la fonte aziendale che lo ha ideato e realizzato, affinchè i lettori possano distinguere i contenuti e le forme della comunicazione.
In questo numero: • Eisenmann • Dow • Catas • LBA • Federchimica • Verinlegno • CMA • Dollmar • Lechler
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IMPIANTO EISENMANN PER TESLA Eisenmann si è assicurata il contratto per costruire il nuovo impianto di verniciatura di Tesla Motors, il più avanzato al mondo, presso lo stabilimento del produttore di automobili americano a Freemont, in California. L’accordo, a nove cifre, è il più grande nella storia di Eisenmann. “L’obiettivo di Tesla è rivoluzionare la mobilità elettrica – ha dichiarato Matthias von Krauland, CEO di Eisenmann e lo sviluppo di soluzioni efficienti dal punto di vista energetico è un obiettivo che entrambe le aziende condividono. Siamo molto fieri di supportare questa giovane e visionaria impresa sulla sua strada verso il successo. Tesla ci ha affidato il contratto riconoscendo la Tesla Motors costruisce l'impianto di verniciatura più avanzato al tenacia e l’eccezionale impegno mondo con tecnologia Eisenmann della nostra squadra e il valore delle nostre soluzioni tecniche, efLa fornitura include anche convogliatori skid e otto ficienti ed ecologiche”. I piani di Tesla prevedono l’aumento della capaci- asciugatori. tà produttiva da 30.000 a 500.000 unità all’anno in L’intero reparto di verniciatura sarà gestito e monitodue fasi. Due linee di verniciatura Eisenmann com- rato utilizzando E-MES, una soluzione modulare per pletamente automatizzate serviranno a raggiungere il controllo di alto livello dei sottosistemi nella proquesto obiettivo. Una linea sarà usata per le scocche, duzione automatizzata. In generale, si tratta di un mentre la seconda per componenti come paraurti e supporto completo e trasparente per i processi produttivi. specchietti retrovisori. Il convogliatore E-Shuttle 300, sistema altamente flessibile prodotto dall’azienda con sede a Böblingen, sarà posto sulle linee di pretrattamento e di galvanica Fonte: Eisenmann dedicate a Model S e Model X, e in una fase successiva Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it per la terza generazione di automobili Tesla. Inoltre, saranno installate due soluzioni Eisenmann per eliminare l’overspray. L’efficiente E-Scrub v.2 sarà installato nella linea di verniciatura delle scocche. Questo sistema di alto livello per la rimozione dell’overspray, richiede solo una bassa pressione differenziale dell’aria, ha bisogno di poca manutenzione e si sporca meno rispetto ad altre tecnologie. L’efficiente E-Cube, con il suo sofisticato sistema di filtrazione, sarà utilizzato nella linea di verniciatura per i componenti di plastica. Opera senza bisogno di sostanze chimiche, acqua o altri additivi. Sia E-Cube sia E-Scrub v.2 sono molto efficienti dal punto di vista energetico e riducono l’utilizzo di acqua. Anno XXI - n. 83 - Luglio - Agosto - Settembre 2015 Metal Metal Cleaning & Finishing 31
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Lavaggio di precisione PER impianti dentali Il mercato dei sistemi per l’implantologia dentale è dominato da alcune aziende multinazionali, che negli scorsi decenni hanno investito grandi risorse in ricerca e sviluppo. Anche in questo campo, caratterizzato da elevati standard produttivi, grazie al loro ingegno e flessibilità alcuni imprenditori italiani sono riusciti a ritagliarsi una fetta del mercato nazionale ed estero, grazie a prodotti innovativi e di altissima qualità. Per conoscere le tecnologie e le prestazioni necessarie per realizzare questi manufatti meccanici di grande precisione, siamo andati a Colico, un piccolo paesino sulle sponde del lago di Lecco, a intervistare Olivio Della Bella che, con il socio Romolo Micheletti, ha fondato nel 1990 la Biomec. I due soci, che prima degli anni ‘90 avevano maturato una lunga esperienza nei laboratori odontotecnici e odontoiatrici della zona, sono stati tra i pionieri in Italia nella progettazione e produzione degli impianti dentali, un settore che richiede approfondite competenze meccaniche e un’attenzione particolare alle procedure di certificazione e omologazione di componenti che vanno dalle diverse tipologie di impianti, allo strumentario chirurgico e alla protesica. Oggi l’azienda conta 15 addetti, che realizzano un fatturato di circa 2.5 milioni di euro, di cui il 60% deriva dall’esportazioni in tutto il mondo. Il cuore della produzione è l’impianto dentale, cioè la vite che il dentista implantologo inserisce nell’osso, per fare da supporto a ricostruzioni dentali che oggi sono diventati interventi di routine, anche grazie alla continua innovazione tecnologica dei prodotti impiegati. Il fiore all’occhiello della Biomec è la
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linea di impianti “Oxy Implant”, completa e versatile, di grande semplicità protesica, sviluppata da un’equipe di personale altamente qualificato, con lo scopo di offrire varie alternative alle differenti situazioni cliniche con le quali il professionista deve confrontarsi, per ottenere un corretto trattamento di riabilitazione con impianti dentali. Gli impianti della linea “Oxy Implant” sono realizzati in Titanio commercialmente puro (grado IV) ad alta resistenza, conforme alla normativa ASTM F 67, lavorati con macchine a controllo numerico di ultima generazione, al fine di garantire un’elevata precisione e livelli minimi di tolleranza. Tutti gli articoli sono progettati, fabbricati e controllati interamente in azienda. Il confezionamento finale è effettuato in camera bianca classe 10000, per garantire un’eccellente pulizia dei prodotti e nel rispetto delle più severe condizioni igieniche.
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I dispositivi medici del sistema implantare “Oxy Implant” sono conformi alla direttiva europea 93/42/ CEE e la Biomec ha ottenuto l’autorizzazione per la vendita dall’organismo notificato CE 0434, oltre ad essere dotata di un sistema di qualità certificato EN ISO 9001 e EN ISO 13485, la normativa specifica per il settore medicale. I trattamenti superficiali utilizzati dalla Biomec sono ovviamente integrati in un sistema produttivo caratterizzato da elevatissimi standard in ogni fase di lavoro. Il ciclo produttivo Il processo di produzione di un impianto parte dalla barra rettificata di Titanio speciale medicale, che è posizionata sul tornio a “fantina mobile” con controllo numerico, una tecnologia molto impiegata in Svizzera nella produzione della componentistica per orologi. Questi modernissimi torni (attualmente ne sono installati 12), trovano applicazione nel settore medicale (protesi ortopediche), nella produzione di componentistica di precisione per l’industria auto
motoristica, nell’oreficeria industriale, nell’elettronica e ovunque sia richiesta una lavorazione con tolleranze di pochi micron. La vite, dopo la prima lavorazione meccanica, viene sottoposta a un primo lavaggio, per togliere gli oli di lavorazione, seguito dalla finitura manuale. I pezzi sono tutti controllati, verificando le quote critiche e togliendo manualmente le eventuali bave di lavorazione. I pezzi vengono quindi sabbiati con corindone bianco e successivamente sottoposti ad un ulteriore ciclo di lavaggio, prima di essere inviati ad un’azienda esterna specializzata, per essere sottoposti al trattamento denominato AMS. La superficie AMS viene ottenuta eseguendo un pri-
mo processo di irruvidimento superficiale con azione meccanica, seguito da processi di attacco chimico, decontaminazione e trattamento con plasma Argon a freddo, che combinati creano una nuova superficie con un elevato grado di pulizia. La superficie AMS è caratterizzata da una microporosità omogenea, con distanza tra i picchi dell’ordine di pochi micron, inferiore alle dimensioni cellulari, tale da aumentare considerevolmente l’adesione delle cellule osteoblastiche e da favorire il processo di osteogenesi, fattori decisivi per conseguire un migliore ancoraggio dell’impianto nell’osso, grazie al quale si ottiene una maggior percentuale di successi clinici. Dopo questo trattamento, i pezzi ritornano alla Biomec dove, in camera bianca, sono confezionati ed infine sottoposti ad una sterilizzazione con raggi beta. “Ciò che differenzia un buon impianto da uno mediocre – ci spiega Della Bella - è il trattamento superficiale e i nostri processi di finitura consentono di ottenere una riduzione del 50% del tempo di osteointegrazione”.
L’importanza del lavaggio “Gli impianti sono in Titanio - sottolinea Della Bella – mentre l’attrezzistica può essere in titanio o in acciaio inox. Per alcuni attrezzi, come le frese, che devono avere una durezza particolare, viene utilizzato acciaio inox Aisi 420 che è in grado, con un particolare processo di tempra sottovuoto, di garantire la durezza necessaria. Per tutta la nostra produzione le fasi di lavaggio hanno un’importanza fondamentale. Prima dell’impianto automatico IFP, il lavaggio era effettuato con solventi in vaschette ad ultrasuoni. Con il nuovo impianto, oltre ad automatizzare tutte le fasi di lavaggio, siamo riusciti a soddisfare le crescenti richieste del mercato,
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ottenendo un grado di pulizia elevatissimo e costante su tutti i pezzi, anche quelli più difficili, caratterizzati da fori ciechi profondi anche 8 mm, con filetti molto piccoli da 1-2 mm. La filettatura, realizzata con una particolare procedura di fresatura con asportazione di truciolo e non per maschiatura, produce particelle di titanio molto fini, che con gli oli di lavorazione producono una miscela che con il precedente sistema di lavaggio era molto difficile da eliminare. Il nuovo impianto utilizza il solvente DOWCLENETM 1601, un prodotto a base di alcoli modificati (alcossipropanoli) studiato dalla Dow, che ci permette di lavare perfettamente tutti questi particolari, che sono contaminati da trucioli e oli di lavorazione con viscosità 10-11, per cui è necessario arrivare nelle parti più recesse. La produttività dell’impianto è molto elevata, ma le nostre necessità sono ridotte: con un cestello contenente circa 1.000 pezzi, effettuiamo 3-4 cicli al giorno, per cui i nostri consumi sono molto limitati e arriviamo al massimo a 60 litri di prodotto/anno, contro i 350 litri che consumavamo con i precedenti solventi. La macchina consente di avere un processo di pulizia e distillazione completamente automatici, ma noi abbiamo anche voluto “chiudere il cerchio” per la fornitura e lo smaltimento del prodotto, installando il sistema di trasferimento a ciclo chiuso “SAFE-TAINERTM ”, che rappresenta la miglior tecnologia disponibile per il contenimento delle emissioni diffuse, come indicato nelle normative italiane ed europee in materia di lavaggio industriale.” Il controllo del grado di pulizia “Biomec – ha concluso Della Bella - è un’azienda certificata e ovviamente tutta la nostra produzione è conforme alle norme sulla marcatura CE. Ogni sei mesi la nostra produzione viene sottoposta ad una serie di controlli eseguiti da laboratori specializzati, che effettuano analisi per verificare la corrispondenza dei risultati alle tabelle di riferimento sul grado di contaminazione dei pezzi. Studi clinici hanno evidenziato che i parametri per garantire la perfetta pulizia di un impianto dipendono dalla presenza di Titanio e Carbonio sulla sua superficie. Il Titanio, reagendo con l’ossigeno, crea ossido di carbonio e il microscopio elettronico misura la quantità di Titanio presente, che non deve essere inferiore al 17-18%, mentre il Carbonio non deve essere superiore al 30-33%. Biomec, con i suoi cicli di lavaggio e con il trattamento finale delle superfici, rientra ampiamente nei valori di riferimento. 34 Metal Cleaning & Finishing Finishing Anno XXI - n.83 - Luglio - Agosto - Settembre 2015
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NUOVO SISTEMA DI PULITURA A BASE DI ALCOLI MODIFICATI (ALCOSSIPROPANOLI) Caratteristiche La particolare struttura molecolare, contenente gruppi lipofilici e idrofilici, conferisce al DOWCLENETM 1601 un’eccellente potere solvente per oli e grassi ed un’ottima efficacia nella rimozione di sostanze polari. Il DOWCLENETM 1601 possiede una bassa tossicità ed ecotossicità, nonché un’alto punto di infiammabilità. Nelle condizioni normali il DOWCLENETM 1601 evapora completamente senza lasciare residui e può essere riciclato per distillazione. Possiede un'elevata stabilità chimica e termica. Pertanto, di norma, non necessita dell'impiego di stabilizzanti. Campi d’impiego Il DOWCLENETM 1601 può essere impiegato in appropriati impianti a ciclo chiuso per la pulitura e lo sgrassaggio dei metalli. Il DOWCLENETM 1601 è una valida alternativa a idrocarburi, terpeni, solventi alogenati e sistemi acquosi. Il DOWCLENETM 1601 è anche in grando di risolvere problematiche difficili, quali ad es. la rimozione di oli emulsionati, oli di lappatura, paste di lucidatura. Risulta
altrettanto efficace nello sgrassaggio di metalli sinterizzati, di minuteria di precisione, di pezzi sottili nonché nella preparazione delle superfici a trattamenti termici o galvanici ed alle lavorazioni di rivestimento e verniciatura. Questo prodotto è disponibile soltanto in Europa. Principali proprietà fisico-chimiche Densità, g/cm3 (20°C): 0,88 Intervallo di ebollizione, °C: 170 – 175 Punto di congelamento, °C: <-75 Pressione di vapore, mbar (20 °C) : 1,1 Solubilità nell’acqua, % in peso (20 °C): 6,3 Punto di infiammabilità,°C: 63 Punto di autoaccensione, °C: 242 Limite esplodibile inferiore, % in vol. nell’aria: 1,1 Limite esplodibile superiore, % in vol. nell’aria: 8,4 Viscosità, mPa’s 20 °C): 3,2 (48 °C): 1,5 Tensione superficiale, mN/m (25 °C): 26,1 Calore di vaporizzazione, J/g: 280 Calore specifico, kJ/kgK (25 °C): 2,0 Concentrazione di saturazione nell’aria, g/m3 (20 °C): 6,1
IMPIANTO DI LAVAGGIO IFP KP 30 MIKRO L’impianto lavora sottovuoto, con elevate prestazioni tecniche e ambientali, sia nella zona di lavoro che in atmosfera. Il vuoto assicura l’ermeticità dell’impianto e l’assenza di qualsiasi residuo sui pezzi. Permette inoltre di abbattere i tempi ciclo e la potenza utilizzata dall’impianto, con aumento del 100 % della capacità produttiva. Il trattamento sottovuoto permette di sgrassare, pulire ed asciugare perfettamente ogni tipo di particolare, anche in presenza di geometrie complesse e di forature cieche e capillari, riducendo drasticamente il consumo di solvente rispetto alle lavatrici a ciclo atmosferico; il solvente non viene stressato termicamente e mantiene a lungo le proprie caratteristiche.
Caratteristiche tecniche dell’impianto - Funzionamento completamente in vuoto - Filtrazione continua del solvente - Distillazione continua - Monitoraggio continuo delle condizioni operative - Accesso agevolato per manutenzione - Costruzione totalmente in inox - Impiantistica a tenuta di vuoto - Pompe spruzzatura - Pompe vuoto - Sistema abbattimento criogenico - Filtro trucioli - Doppio serbatoio solvente - Pannello operativo touch screen - Teleassistenza via internet - Trasduttori ultrasonori
Fonte: Dow Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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CATAS: ESTENSIONE DELLA NOTIFICA Con decreto emesso in data 12 dicembre 2014, il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) ha autorizzato il CATAS a svolgere le attività di valutazione e verifica come laboratorio di prova (sistema 3) ai fini del Regolamento Europeo n° 305/2011 per i seguenti prodotti da costruzione: • controsoffitti; • pannelli a base di legno; • pavimenti resilienti; • superfici per aree sportive; • rivestimenti in legno massiccio. Questi prodotti si vanno ad aggiungere ai pavimenti a base di legno, di cui siamo uno degli organismi (laboratori) notificati dal 2007. Va precisato che le autorizzazioni sono relative e limitate al requisito n° 3 del Regolamento Europeo 305 riguardante l’igiene, salute e ambiente e che recita: “Le opere di costruzione devono essere concepite e realizzate in modo da non rappresentare, durante il loro intero ciclo di vita, una minaccia per l’igiene o la salute e la sicurezza dei lavoratori, degli occupanti o dei vicini e da non esercitare un impatto eccessivo, per tutto il loro ciclo di vita, sulla qualità dell’ambiente o sul clima, durante la loro costruzione, uso e demolizione…”. Stando alla stesura attuale delle norme armonizza-
te di riferimento, il suddetto requisito trova riscontro nella determinazione del contenuto di Pentaclorofenolo e nell’emissione di formaldeide da parte dei pannelli a base di legno. Per entrambe le determinazioni, il CATAS è accreditato da ACCREDIA secondo le varie norme Europee (e non) in vigore. Risulta evidente anche al neofita quale complessa e impegnativa serie di requisiti bisogna soddisfare per il raggiungimento della notifica che, ricordiamo ancora una volta, ha evidenza e validità europea come richiesto dall’Unione Europea. Il decreto di dicembre 2014 è un ulteriore importante passo che il CATAS ha fatto nella gamma di
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servizi reali alla complessa filiera che sta attorno ai prodotti da costruzione. E’ d’obbligo sottolineare che le principali attestazioni di terza parte ottenute sono rivolte principalmente (non esclusivamente) al mondo dell’edilizia. A questo riguardo è utile riassumere anche le altre (numerose) attività di prova che riguardano il mondo dell’edilizia. Iniziando proprio con i pavimenti, il CATAS esegue tutte le prove per la valutazione delle prestazioni meccaniche e delle finiture delle superfici di questi prodotti. Quanto queste siano importanti per una qualificazione distintiva dei pavimenti, risulta immediato. Per inciso, si eseguono da tempo anche le prove per la valutazione dei pavimenti per il mercato nordamericano. Restando in quest’ambito e come ulteriore verifica (a livello nazionale questa, non ancora comunitario) del requisito essenziale n° 3, vengono eseguite da tempo e proprio recentemente è stata potenziata la capacità di analisi dei VOC (sostanze organiche volatili). Paesi come la Germania, Francia e ora anche il Belgio hanno legiferato al riguardo, per cui tali misure sono eseguite in un numero considerevole. Anche la norma utilizzata per i VOC (EN ISO 16000) è ovviamente accreditata. Da tempo il CATAS è conosciuto come uno dei centri più avanzati per quanto riguarda la determinazione della durabilità delle vernici per esterno, così importanti sia per l’industria della vernice che per gli utilizzatori. Su questo tema, tra l’altro, si è sviluppata anche una fiorente attività di certificazione di prodotto CATAS e una con l’istituto tedesco WKI. Anche l’efficienza dei trattamenti preservanti del le-
gno per utilizzi esterni è un campo in cui sono stati sviluppati notevoli servizi ad alto livello, apprezzati e riconosciuti anche all’estero. Non ultimo va ricordato il lavoro di verifica della linea collante dei profili lamellari per finestre, su cui è basato un sistema di certificazione di prodotto importante e che è in corso di modifica per gradi verso i documenti normativi europei. In tempi ancora non esattamente definibili, anche le porte interne entreranno a far parte dei prodotti da costruzione, con la relativa norma armonizzata. Il prEN che ora è in discussione fa riferimento a metodi di prova che da tempo fanno parte dei servizi offerti dal laboratorio. Tutto quanto sopra riportato illustra bene quanto CATAS sia impegnato nel settore dell’edilizia, con una gamma di servizi molto ampia che vanno dal cogente al volontario, spazzando via tutti i dubbi sulla centralità di competenze e di riferimento che, oltre all’arredo, è ricoperto in ambito locale e nazionale, come riconosciuto da molti soggetti e istituzioni estere da tempo. E’ tempo quindi che questa competenza venga riconosciuta anche in ambito locale, in questi tempi di rinnovamento delle strategie industriali che hanno bisogno di punti saldi di competenza tecnica, normativa e legislativa.
Fonte: Catas Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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LEVIGATURA PIU’ PULITA CON DISCHI ABRASIVI “SOFT” Forte dell’esperienza trentennale nello sviluppo di sistemi abrasivi per il trattamento di ogni tipo di superficie e di un anno 2014 chiuso in bellezza, con un fatturato in crescita a doppia cifra, LBA non smette di credere nel fattore trainante dell’innovazione come driver per il successo. Fedele a questo paradigma, sempre alla ricerca di soluzioni che rendano più semplici ed efficaci le operazioni di levigatura, LBA non dimentica l’importanza di un ambiente di lavoro salubre e presenta un nuovo dispositivo worker-friendly: AbraSilk soft, il disco abrasivo soft velcrato, dal rivoluzionario supporto in tessuto accoppiato a spugna flessibile. Il supporto ultra traspirante, frutto di un innovativo processo brevettato, consente infatti una totale aspirazione delle polveri, rendendo le operazioni di levigatura più pulite e favorendo un ambiente di lavoro migliore. I vantaggi di questo nuovo prodotto si esprimono inoltre in termini di efficienza produttiva: la traspirazione riduce la temperatura della superficie lavorata, aumenta la resistenza all’intasamento e assicura quindi una durata maggiore, nonché una qualità e omogeneità di finitura senza paragoni rispetto ai prodotti tradizionali. L’applicazione trasversale di AbraSilk ha prodotto risultati notevoli nei settori più vari: auto motive e industria navale e aerospaziale, decorazione, legno, metallo e compositi. Specifico per opacizzazione e sfumatura delle vernici, il prodotto si rivela ideale per la finitura omogenea della superficie in preparazione alla lucidatura, per utilizzo sia a secco che a umido. L’ampio range di grane, dalla 800 alla 5000, soddisfa in particolar modo le esigenze della finitura estrema con micrograne, segmento che prima dell’avvento di AbraSilk era dominato esclusivamente dai prodotti tradizionali delle grandi multinazionali dell’abrasivo. A corredo delle alte prestazioni, i colori pop sgargianti, utili per la distinzione delle diverse grane, contribuiscono a comunicare la piacevolezza nell’utilizzo di un prodotto che rende le operazioni più semplici, efficaci e pulite, come suggerisce il motto “Make it easy!”.
Fonte: LBA Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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INDUSTRIE CHIMICHE E SICUREZZA SUL LAVORO Con Determinazione del Presidente dell’Inail n. 84 del 24 marzo scorso, sono state approvate le “Linee d’Indirizzo” per l’applicazione di un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro per l’industria chimica, alla cui realizzazione ha lavorato un apposito gruppo di lavoro, formato da professionisti dell’Istituto e da rappresentanti di Federchimica e delle organizzazioni sindacali dei lavoratori del settore Filctem/ Cgil, Femca/Cisl e Uiltec/Uil. Si tratta di una tappa importante nel percorso di collaborazione avviato tra i due enti, con l’Accordo Quadro siglato il 24 aprile 2013, allo scopo di consolidare il cammino di fattiva cooperazione consolidatosi negli anni. Strumento utile al servizio delle imprese in un settore strategico Come già ampiamente sperimentato in occasione dell’adozione di altri documenti di analogo tenore, le “Linee d’indirizzo” rappresentano uno strumento utile per la diffusione della cultura della salute e sicurezza sul lavoro, offrendo in tal senso un supporto operativo, soprattutto per le piccole e medie imprese, funzionale all’adozione dei sistemi di gestione. Particolarmente utile appare l’applicazione di queste linee in un comparto produttivo nazionale, quello dell’industria chimica, che nel nostro Paese raggruppa quasi 3 mila imprese, che impiegano oltre 108 mila addetti suddivisi in vari settori, facendo dell’Italia il terzo paese produttore chimico in Europa, dopo Francia e Germania. A partire dall’impresa chimica e dal contesto in cui opera, le “Linee d’indirizzo” tracciano un valido schema di riferimento per un corretto sistema di gestione della sicurezza, costituendo un forte ancoraggio per tutte le figure coinvolte nei servizi di prevenzione e di protezione, con accenni specifici ed esaurienti ai contenuti essenziali della formazione dei lavoratori, dell’informazione da garantire e del coinvolgimento da assicurare, delle attività di controllo operativo, vigilanza e amministrazione delle emergenze, fino alla gestione di sostanze e prodotti chimici e di agenti chimici pericolosi e cancerogeni. Opportunità significative nell’adozione delle linee di indirizzo Essendo redatte sulla base del nuovo schema di riferimento comune a tutti i sistemi di gestione pubblicati in seno all’ISO, le “Linee d’Indirizzo” consentono di valorizzare al meglio metodologie operative e proces-
si logici e gestionali noti, laddove essi siano già applicati, e di facilitarne l’adozione dove non sono ancora in uso. Qualora ne condividano le finalità, le imprese potranno inoltre sviluppare un approccio compatibile con il percorso necessario a conseguire la certificazione secondo lo schema previsto dallo standard Ohsas 18001, adottando un modello organizzativo e gestionale relativo alle responsabilità amministrative degli Enti in accordo ai requisiti previsti dall’art. 30 del Testo Unico sulla sicurezza. Un altro dei vantaggi, infine, è rappresentato dalla possibilità di poter estendere agevolmente l’approccio del sistema di gestione della salute e sicurezza a tutte le altre aree della sostenibilità (quali ad esempio ambiente, energia, responsabilità sociale), in coerenza con quanto previsto per il settore della chimica dal Responsible Care, il programma mondiale volontario del settore per lo sviluppo sostenibile.
Fonte: Federchimica Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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L’INDUSTRIA DELLE VERNICI: INNOVAZIONE E VISIONE GLOBALE Internazionalizzazione, ricerca e sviluppo, prodotti “sostenibili”, economia e finanza sono stati i temi che hanno animato la tavola rotonda dal titolo: “L’industria delle vernici: innovazione e visione globale”, che Verinlegno SPA ha organizzato per celebrare i primi 40 anni di attività. Protagonisti del dibattito, svoltosi lo scorso Febbraio, insieme al CDA di Verinlegno, Vittorio Maglia (analisi economiche e internazionalizzazione di Federchimica), Matteo Aglio (direttore AVISA Federchimica), Federica Landucci (presidente dell’Associazione Industriali di Pistoia), il professor Mauro Marchetti (direttore dell’Istituto di Chimica Biomolecolare del CNR di Sassari) e l’onorevole Edoardo Fanucci, della Camera dei Deputati. Ha coordinato la tavola rotonda il giornalista Andrea Biondi del quotidiano “IL Sole 24 Ore”. Quarant’anni di cura artigianale dei prodotti, di ricerca per l’innovazione, di adattamento ai mutati parametri dell’economia e della società: dal 1975 Verinlegno continua a portare la sua eccellenza in Italia e nel mondo e oggi guarda con fiducia e rinnovato impegno alle sfide future dei mercati. Con la tavola rotonda l’azienda ha voluto aprirsi al contesto nel quale opera
e renderne pienamente consapevoli le oltre 300 persone che hanno partecipato all’evento: dipendenti, clienti, fornitori, collaboratori italiani e internazionali che, insieme alle autorità locali e agli amministratori, hanno partecipato all’iniziativa. Il contesto Vittorio Maglia, economista di Federchimica, ha citato John Donne, per dire che: “…se nessun uomo è un’isola completa in sé, ma un pezzo del continente, una parte del tutto, come scrive il celebre poeta inglese, figuriamoci le imprese…”. Ogni azienda fa parte dello scenario in cui opera, un contesto che trova il suo migliore interprete nel più alto rappresentante di un’istituzione viva da oltre 2000 anni: “…stiamo vivendo non tanto un’epoca di cambiamenti, ma un cambiamento d’epoca…”, ha affermato recentemente Papa Francesco, richiamando in tutti la consapevolezza che siamo dentro cambiamenti dai quali non si torna più indietro. E’ necessario allora, dal punto di vista delle imprese, superare il concetto geografico di globalizzazione (il mondo come mercato) e comprendere fino in fondo che “…la globalizzazione è diventata un fenome-
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no esplosivo da quando il tempo del trasferimento delle informazioni si è accorciato; un’impresa cinese può avere oggi i capitali, le informazioni, le tecnologie, la qualità della manodopera che abbiamo noi…”. Ciò rende necessario, secondo l’economista, passare dall’imitazione all’innovazione “…perchè se il ciclo di vita dei prodotti diventa brevissimo, bisogna andare sempre più veloci, anche solo per rimanere fermi…”. In questa situazione, come ha scritto Michael Porter (“The competitive advantage of nations”), la concorrenza non è più solo tra imprese, ma tra nazioni, perché “…se un’impresa cinese ed una tedesca hanno le stesse capacità, quello che rende diverso lavorare in Cina, in Germania o in Italia lo fa il sistema Paese, il costo dell’energia, le infrastrutture, le normative a livello europeo, nazionale, regionale...” e chi ha orecchi per intendere intenda. La congiuntura E’ ancora Maglia a precisare nella sua analisi che “… oggi, dopo la crisi epocale del 2009, il saldo primario tra entrate e uscite dello stato italiano è in attivo e siamo il secondo paese in Europa con il saldo attivo della bilancia pubblica; purtroppo abbiamo l’onere degli interessi e lo sforzo per ottenere la fiducia delle istituzioni internazionali è stato enorme, per cui, fatti i compiti, possiamo subire meno restrizioni. Siamo in una situazione piuttosto buona e le condizioni favorevoli derivano anche dalla politica monetaria della Banca Centrale Europea, che ha immesso molta moneta nel sistema e ha fatto diminuire il valore dell’euro. A questo si aggiunge la situazione favorevole derivante dal crollo del prezzo del petrolio, per cui ci sono tutte le condizioni per la crescita…”. Come testimonia il saldo della bilancia commerciale, in attivo di 83 miliardi, escluso il costo dell’energia. Dopo la Germania ci siamo noi. Analisi puntuali dicono anche che i nostri prodotti esportati sono di qualità, innovativi grazie allo sforzo enorme sull’innovazione, che non è più “day by day”, ma sempre più basata sulla ricerca. Perciò, ha concluso Maglia “… siamo in grado di poter cogliere la crescita”. In questa sfida enorme vince chi ha la piena consapevolezza del cambiamento radicale dei consumi e dei consumatori. Vittorio Maglia ha citato una frase di Giorgio Squinzi, attuale presidente di Confindustria, per concludere la sua analisi: “…bisogna andare oltre per anticipare le esigenze del cliente e la chimica è il turbo del made in Italy”. Se l’innovazione di processo è a disposizione di tutti, i distretti industriali possono continuare a crescere solo con l’innovazione di prodotto che viene dalla chimica: vernici, plastiche, prodotti ausiliari, ecco perché la chimica è il turbo del made in Italy.
Ricerca e innovazione di prodotto Se l’innovazione di prodotto è la chiave principale per il futuro, chi meglio del direttore dell’Istituto di Chimica Biomolecolare del CNR di Sassari poteva illustrare lo stato dell’arte. “A che serve la ricerca pubblica - si è chiesto in premessa il professor Mauro Marchetti - se non collabora con il sostrato produttivo? Non serve poi a granché e purtroppo, questa collaborazione non è idilliaca e spesso si parlano linguaggi diversi”. E’ necessario invece entrare in una logica nuova e imparare a sfruttare la disponibilità delle competenze elevate, quelle del CNR, come quelle dell’Università, testimoniate da alti riconoscimenti in tutto il mondo e da pubblicazioni internazionali. “Nel CNR abbiamo – ha sottolineato Marchetti - competenze scientifiche, una dotazione strumentale importante, sedi in tutta Italia e circa 20.000 ricercatori, 10.000 dei quali in formazione: tutte risorse a disposizione del paese e delle attività produttive”. E’ fondamentale, secondo Marchetti, superare una logica che tende a copiare il know how che altri studiano e realizzano: “…se dobbiamo correre due volte più veloci, il know how dobbiamo farlo in casa e applicarlo, per crescere in competitività ed è necessario farlo soprattutto andando verso la chimica sostenibile”. In questa direzione “…è sempre più il tempo nelle vernici – ha proseguito Marchetti - delle cosiddette scatole chimiche, capaci di contenere sostanze che si aprano a comando, dosando nel tempo il loro rilascio per migliorare le prestazioni dei prodotti, dal punto di vista delle capacità anti-corrosive, ma non solo. Alcune vernici di questo tipo, anche basate sulle nanotecnologie, sono già note e in uso, ma tante altre non aspettano altro che qualcuno decida di realizzarle”. Il ruolo di AVISA Matteo Aglio ha identificato quale può essere, nel contesto attuale, il contributo di AVISA, l’associazione
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del sistema di imprese delle vernici da lui diretta. “Partiamo - ha esordito Aglio da un presupposto assodato: gestire un’impresa chimica non è semplice; bisogna saper affrontare oltre 2000 norme e poi direttive, regolamenti, delibere, circolari; bisogna essere capaci di comprendere indicazioni legislative non sempre chiare, spesso contraddittorie, che cambiano da regione a regione, da nazione a nazione”. Tutto questo accade in contesti territoriali nei quali “…vigono pregiudizi negativi; si vede ancora frequentemente lo stabilimento chimico come luogo misterioso, non si capisce esattamente cosa si produce”. Si danno identificazioni negative al chimico e invece “…l’industria chimica è quella in cui sono accaduti meno incidenti durante sia nel 2014, sia nel 2013: da anni è ormai l’industria più sicura”. Federchimica, con le 1400 imprese rappresentate, in cui operano circa 90 mila addetti, raggruppa 17 associazioni di settore, tra le quali anche AVISA, “…che è e vuole essere, in primo luogo, una squadra che tutela gli interessi comuni di tutti gli associati, ma anche un luogo dove si possono trovare risposte immediate, individuando le criticità condivisibili anche con i concorrenti, perché si è di fronte alla stessa difficoltà: è così che AVISA diventa un riferimento capace di offrire anche idee innovative e opportunità adeguate ai tempi”. Verinlegno Stimoli, analisi e soluzioni proposte nella tavola rotonda, tornano nella storia di Verinlegno, testimonianza di una volontà di innovazione impostata, di fatto, fin dalle origini, come ha detto il presidente e cofondatore dell’azienda Antonio Bartoli: “Verinlegno non ha mai seguito la strada del grosso tonnellaggio, ma una strategia di nicchia, con vendite non sostitutive ma propositive, tese alla soluzione dei problemi dei clienti, nella verniciatura del legno”. “Una scelta - ha proseguito Piero Marchetti - premiata dal fatto che noi le vernici le si conoscevano e si conoscono ancora molto bene, anzi, siamo nati sporchi di vernici e per questo la concorrenza ci ha guardato da subito con rispetto, nonostante le dimensioni. Non ci potevamo mettere sul piano delle multinazionali, ci avrebbero mangiato in tre giorni e quindi ci siamo sempre mossi verso prodotti molto innovativi e vernici su misura per il cliente, perché ogni cliente lavora in modo diverso dagli altri”. Per niente scontata l’evoluzione di fronte a norme sempre più stringenti. La qualità sperimentale, nata
e praticata sul campo, è diventata negli anni, con il contributo di tanti giovani collaboratori, chimici analisti, ricercatori e contributi esterni, l’eccellenza contemporanea che si apre al mondo. “Nel 2000 - ha detto Sante Zandò - la Verinlegno ha cominciato a studiare e a realizzare prodotti innovativi a base acqua e prodotti ecologicamente avanzati. La decisione di andare all’estero nasce dall’evoluzione dei mercati e dalla consapevolezza che la ricerca fatta qui in Italia creava valore aggiunto che noi potevamo esportare, prima nei paesi dell’area mediterranea, poi dell’est Europa e così via. Oggi siamo presenti in oltre 40 Paesi, portando le nostre innovazioni, frutto del lavoro del laboratorio, in sinergia con il settore commerciale. Un circuito virtuoso, reso possibile anche dal fatto che le nostre vernici vestono il mobile, l’arredamento primo nel mondo, eccellenza d’Italia. Questo ci ha permesso di affrontare tutti i mercati con prodotti di qualità e di grande valore”. Claudio Lelli, membro del CDA, è sceso nella fondamentale quotidianità: “…la realtà di tutti i giorni testimonia che abbiamo perso una forma di pagamento, sono venuti meno gli assegni. Le varie Basilea, le disposizioni in nome dell’antiriciclaggio e della tracciabilità, sia pure condivisibili, hanno purtroppo privato l’economia reale dei consueti mezzi di pagamento, senza fornirne di nuovi. Nel 2008, attraverso gli assegni, per la quasi totalità postdatati, circolava il 46-47% del PIL (fonte Sole24Ore): era un metodo di finanziamento efficace, ma oggi i nostri clienti hanno bisogno, come tutta l’economia, di nuovi titoli di pagamento, una via di mezzo fra la antidiluviana cambiale e l’assegno. Tra innovazione e congiuntura, si può davvero dire che i nostri governanti non abbiano proprio avuto, almeno fino ad oggi, una visione globale. La nostra visione globale sta nell’aver prima sognato, poi voluto, un’azienda produttrice e poi un’ industria progressivamente e ponderatamente sempre più grandi. Si sono coagulate decisioni, forze, strategie ed energie, in un costante lavoro di squadra, con una logica da formica e tutto questo ha avuto successo. Sono convinto che il futuro che abbiamo davanti sia quello indicato in questa tavola rotonda e noi siamo pronti alle sfide che ci aspettano, ma anche il contesto istituzionale, amministrativo e legislativo deve fare la sua parte”.
Fonte: Verinlegno Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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ROBOT CMA GR-520 Il robot antropomorfo in versione standard con cinque gradi di libertà è adatto a verniciature in linea ed è studiato per operare in ambienti dove si utilizzano vernici a polveri o a base acquosa. Grazie alla sua configurazione la programmazione e l’utilizzo sono estremamente semplici. Nella versione con giostra a tre bracci i pezzi possono essere caricati manualmente o in maniera automatica in zona sicura; la giostra provvede al loro posizionamento nella parte frontale per la lavorazione, e li riporta in zona di scarico. I bracci sono provvisti di gruppo di rotazione sincronizzato con il robot, e possono essere predisposti con vari supporti pezzi in base all’esigenza. Caratteristiche tecniche Numero assi Robot: 5 Numero assi esterni: 2 Area di lavoro (raggio max): 1.550 Portata al polso: 3 Kg Montaggio: pavimento-soffitto-parete Programmazione: auto apprendimento
Peso: 170 kg Grado di protezione: IP 54 Protezione esplosioni (Atex): no Opzioni Assi esterni Teleassistenza Sincronizzazione al trasportatore Caratteristiche giostra Movimento servo controllato Numero bracci: 3 Portata singolo braccio: 25 kg Peso robot completo: 650 Kg
Fonte: CMA Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
Ricerca progettisti impianti lavaggio e impianti verniciatura Dollmar cerca, per ampliamento del proprio organico, due figure da inserire nel proprio ufficio tecnico. I/le candidati/e si occuperanno principalmente in un caso della progettazione di impianti di lavaggio e/o parti di essi, nell'altro della progettazione di impianti di verniciatura e/o parti di essi. Si ricercano figure con esperienze maturate nel settore della progettazione di impianti di lavaggio/verniciatura, con ottima conoscenza dei principali strumenti relativi a disegno e studi di progettazione oppure persone senza esperienza ma con studi inerenti al mondo della progettazione meccanica, da inserire previa formazione interna. Per candidarsi inviare una email a info@dollmar.com Fonte: Dollmar Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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LECHLER AL FUORISALONE 2015 Dal 14 al 19 Aprile, presso l’esclusiva location di Ventura Lambrate, Lechler ha presentato “Color Design”, nel contesto del Fuorisalone di Milano. Il mondo del design e quello della tecnologia: quando si parla di colore c’è tra essi un muro che pare invalicabile. Un tempo la mente desiderava, ma la tecnologia non poteva realizzare. Poi le parti si sono invertite, perché la tecnologia si è evoluta a tal punto da inibire le scelte corrette. Ancora oggi viviamo un paradosso: il colore è la prima cosa che vediamo, ma è l’ultima che viene pensata. Noi possiamo sovvertire questa cattiva abitudine: se definito durante la progettazione, il colore diventa un determinante valore aggiunto per un oggetto o un ambiente. Con “Color Design”, sviluppato in collaborazione con la designer Francesca Valan, chimica e linguaggio del colore si abbracciano in un equilibrio perfetto. Attraverso l’analisi dei trend e lo studio dei contesti di utilizzo, i progettisti possono individuare le soluzioni cromatiche più corrette e innovative. In contemporanea, i chimici realizzano colori, effetti e finiture. Queste due fasi devono avvenire insieme, affinché le soluzioni possano essere fedeli, resistenti, sane ed ecologiche.
Il colore è un linguaggio in continua evoluzione. I cambiamenti tecnologici, culturali ed artistici hanno sempre influito sul paesaggio domestico dei nostri spazi. L’analisi dei prodotti del passato ha evidenziato che cambiamenti cromatici significativi si registrano ciclicamente; è quindi possibile individuare con buona approssimazione le preferenze cromatiche generali degli anni futuri. La definizione dei nuovi scenari è un aspetto fondamentale della progettazione del colore e concorre a determinare la qualità degli ambienti della casa, dell’architettura di una costruzione o il successo commerciale di un prodotto industriale. Il progetto “Color Design” di Lechler, in collaborazione con Francesca Valan, industrial designer specializzata nella progettazione del colore, fornisce indicazioni, suggerimenti e informazioni tecniche che facilitano la selezione del colore e delle finiture. Fanno già parte del concept Lechler Color Design: • “Color Trainer Interni”, i colori giusti per dipingere le pareti di casa; • “Color Trainer Esterni”, la casa in armonia con
Cos’è Color Design? E’ il nuovo concept di Lechler, che lega lo sviluppo della chimica con l’evoluzione del linguaggio del colore.
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l’ambiente circostante; “Color Trainer Young Casa”, i colori per il benessere dei bambini; • “Color Trainer Young Scuole”, i colori che aiutano i bambini a concentrarsi; • “Color Trend Consultant”, nuove finiture in colori di tendenza per i prodotti industriali. In occasione del Fuorisalone è stato presentato in anteprima “Color Trend Habitat”, proposta di colori e finiture per la progettazione d’arredo. Il colore sta tornando protagonista degli ambienti domestici, attraverso nuove finiture ed effetti. “Color Trend Habitat” è una collezione per la progettazione dell’arredamento finalizzata alla creazione di dialoghi visivi tra spazi, mobili e oggetti. Utilizzando nuove scale di gloss e combinazioni armoniche tra colori ed essenze, valorizziamo superfici materiche diverse, dai legni ai vetri, definendo nuovi paesaggi domestici. •
Lo spazio espositivo e i seminari Lo spazio espositivo si è sviluppato in un’area cosiddetta “cinema”, liberamente accessibile, in cui è stato proiettato un video sul mondo del colore realizzato da Paolo Lipari. La proiezione è stata interrotta due volte al giorno per lo svolgimento di seminari dedicati al progetto “Color Design” alternativamente sui tre moduli, “Color Trend Habitat”, “Color Trainer” e “Color Trend Consultant”. Il resto della location è stato organizzato con una struttura open space con: • aree informative e video dedicati ai tre progetti;
•
un tavolo aperto alle sperimentazioni, dove tutti hanno potuto cimentarsi nella ricerca di abbinamenti e soluzioni cromatiche per il settore habitat; • una parete interattiva, in cui era possibile posizionare profili magnetici di oggetti di arredo su pareti colorate, così da studiare il giusto abbinamento in interni abitativi; • una postazione tintometrica e spettrofotometrica, in cui un tecnico di laboratorio ha realizzato in tempo reale le tinte “Color Trainer”. I colori dell’intero ambiente espositivo sono stati progettati seguendo le medesime regole che proponiamo, il che ha consentito di “toccare con mano” i progetti “Color Design”.
Fonte: Lechler Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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L’agenda dei fornitori
Linea diretta con le aziende v
IMPIANTI E CABINE DI VERNICIATURA
Dbm TeCnoLogIe s.r.l. Via della Ricerca 1 31032 Casale sul Sile TV Tel. 0422/827110 Fax. 0422/827084 www.dbmtec.com info@dbmtecnologie.com
Via B. Buozzi 4 20090 Caleppio di Settala MI Tel. 02/950961239
oLpIDÜrr s.p.a. Via G. Pascoli 14 - 20090 Novegro di Segrate MI Tel. 02/70212278 Fax. 02/70212319
ImF engIneerIng s.r.l. Via di Vittorio 9 20016 Pero MI Tel. 02/33910880 Fax 02/33910677
info@dollmarmeccanica.com www.dollmec.com
www.olpidurr.it sales@olpidurr.it
www.imfeng.eu info@imfeng.eu
WMV Apparatebau GmbH Werner-von-Siemens-Str.3 D-51570 Windeck (Germania)
ROBOT DI VERNICIATURA
Tel +49 2292.952-0 projekt@wmv.com www.wmv.com Ufficio Italia: Tel: 333/2421553 u.rarbach@wmv.com
FILTRI PER IMPIANTI E CABINE DI VERNICIATURA
www.cmarobotics.it info@cmarobot.it
AeroFILTrI Via Rubens 23 20148 MI Tel. 02/4072476 Fax 02/48705893
Via Dei Valtorta 48 20127 MI Tel. 02/2886460/462 Fax 02/26141099 filter.mi1@freudenberg-nw.com www.viledon-filter.com
www.raccoglivernice.it info@aerofiltri.it
VERNICI LIQUIDE
FrAnCHI & KIm s.p.a. Via Matteotti 160 25014 Castenedolo BS Tel. 030/213555 Fax 030/2731664 www.franchi-kim.it info@franchi-kim.it
VERNICI IN POLVERE
CmA roboTICS s.p.a. Via P. P. Pasolini 35 int.15 33040 Pradamano UD Tel. 0432/640172 Fax 0432/640018
VeFIm Strada dell’Alpo 3 37136 Verona VR Tel. 045/581913 Fax 045/8202126 www.vefim.it vefim@vefim.it
Via Galvani 7 51010 Massa Cozzile PT Tel. 0572/92711-927109 Fax 0572/773608 www.verinlegno.it info@verinlegno.it
Via L. Galvani 69 36066 Sandrigo VI Tel: 0444/750643 Fax 0444/750653 www.europolveri.it info@europolveri.it
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L’agenda dei fornitori
MATERIE PRIME PER VERNICI
neuvendis SpA S.S. Sempione 270/a CP 83 20028 San Vittore Olona MI Tel. 0331/423333 Fax 0331/423303 www.neuvendis.com ivan.barozzi@neuvendis.com
DILUENTI
DoLLmAr DILuenTI per VernICI
Via B. Buozzi 2 20090 Caleppio di Settala MI Tel. 02/950961213 www.dollmar.com specialties@dollmar.com
m.p.C. s.r.l.
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Verniciatura antiaderente di alta qualità per usi industriali e alimentari
Via Seghetto 12 – Loc.Trasanni 61029 Urbino PU Tel. 0722/329692 Fax 0722/377245 www.mpcantiaderente.com info@mpcantiaderente.com
AbL - Technic ecosverni s.r.l. Via Brixia Zust 8 25125 Brescia Tel. 030/3583727 Fax 030/2682287 www.abl-technic.it info@abl-technic.it
Sede di milano eCoSerVICe s.r.l. Via Circonvallazione 40 33092 Fanna PN Tel. 0427/778150 Fax 0427/778150 info@ecoservicepn.it
FILIALI operATIVe: pAVIA-breSCIA-pADoVA Tel. 02.9380101 Viale Resegone 11 20020 Arese MI segreteria.milano@irwinsrl.com www.irwinsrl.com
nASTroFLeX s.p.a.
ABRASIVI
Via delle Industrie 17 31047 Levada di Ponte di Piave TV Tel. 0422/853018 r.a. Fax 0422/853533 www.nastroflex.it nastroflex@nastroflex.it
CONSULENZA
IbS AnALYSIS Via C. Colombo 25 20060 Mediglia MI Tel./Fax 02/90600687 ibsanalysis@libero.it
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L’agenda dei fornitori v
IMPIANTI DI LAVAGGIO
ASTer s.r.l. Via Reisina 13 - 10072 Mappano di Caselle TO Tel. 011/9968251 - 9968319 Fax 011/9968267 www.asterwash.it aster@asterwash.it
emmegI Via Como 9 20053 Muggiò MI Tel. 039/791582 Fax 039/794679
Via B. Buozzi 4 20090 Caleppio di Settala MI Tel. 02/950961239
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www.dbmtec.com info@dbmtecnologie.com
info@dollmarmeccanica.com www.dollmec.com
www.olpidurr.it sales@olpidurr.it
Via Rometta 13/G - 35018 S. Martino di Lupari PD Tel. 049/9461165 megpd@tin.it
Via Pio la Torre 50010 Badia a Settimo FI Tel. 055/7310041 Fax 055/720398
Via Marconi, 9 - 20090 Trezzano sul Naviglio MI Tel. 02/48403040 megmi@tin.it
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euroCoLD s.r.l. Via Fornace 44/a - 36056 Tezze sul Brenta VI Tel. 0424/89088 Fax 0424/219813
www.emmegisas.it info@emmegisas.it
mail@eurocold.eu
ueSSeTI 2000 Srl Via Segantini 31/F 20092 Cinisello Balsamo MI Tel. 02/66014628 Fax 02/66014630 uesseti@uesseti.com www.uesseti.com
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VIBROFINITURA
Dbm TeCnoLogIe s.r.l. Via della Ricerca 1 31032 Casale sul Sile TV Tel. 0422/827110 Fax 0422/827084
IFp europe Srl Viale dell’Industria 11 35013 Cittadella PD Tel. 049/5996883 Fax 049/5996884 info@ifpsrl.com www.ifpsrl.com
www.uniondcm.com mauro.cazzola@uniondcm.com
ALmA s.r.l. Via Virgilio 9 20833 Giussano MB Tel. 0362/860171 Fax 0362/861280 www.almagiussano.it info@almagiussano.it
DISTILLATORI
ASTer s.r.l. Via Reisina 13 - 10072 Mappano di Caselle TO Tel. 011/9968251-9968319 Fax 011/9968267 www.asterwash.it aster@asterwash.it
SOLVENTI
Via Prov.le Bassa Val di Cecina 41/9 56040 Montescudaio PI Tel. 0586/635629 Fax 0586/684219 info@bichimica.eu ConSuLenZA e VenDITA DI SoLVenTI e DeTergenTI
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Via T. Speri 8 - 20154 Milano MI Tel. 02/625421 Fax 02/6551505 www.garzantispecialties.it info@garzantispecialties.it
L’agenda dei fornitori
DETERGENTI
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IMPIANTI DEPURAZIONE ARIA
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Via della Ricerca 1 31032 Casale sul Sile TV Tel. 0422/785502 Fax 0422/785959 www.dbmtec.com/echem e-chem@dbmtecnologie.com
AIr proTeCH s.r.l.
bAbCoCK WAnSon Italiana
V.le Lombardia 33 20013 Magenta MI Tel. 02/9790466-364 Fax 02/97297483
Tel. 02/959121 Fax 02/95019252
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L.m. Tecnologie dell’Aria Snc Via Roma 114 - 24060 Grumello del Monte BG Tel. 035/839400 Fax 035/4496693
e.CHem s.r.l.
Via Roma 147 - 20873 Cavenago Brianza MB
www.babcock-wanson.it bwi@babcock-wanson.com
Via T. Speri 8 - 20154 Milano MI Tel. 02/625421 Fax 02/6551505 www.garzantispecialties.it info@garzantispecialties.it
oLpIDÜrr s.p.a. Via G. Pascoli 14 - 20090 Novegro di Segrate MI Tel. 02/70212278 Fax 02/70212319 www.olpidurr.it sales@olpidurr.it
FIVeS ITAS s.p.a. Via Metauro 5 20900 Monza MB Tel. 039/2733336 www.fivesgroup.com www.itas-spa.com
Via dell’Industria 11 38012 Mollaro TN Tel. 0463/461700 Fax 0463/461798 www.tama.eu info@tama.it
Anno XXI - n. 83 - Luglio - Agosto - Settembre 2015 Metal Cleaning & Finishing 49
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CARTOLINA D’ABBONAMENTO Nome . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Cognome . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Mansione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Azienda . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Via . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Città . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Cap . . . . . . . . . . . . . . Tel. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fax . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . email . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Partita IVA. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . La sua azienda si occupa di: Meccanica Galvanica Elettronica Occhiali Casalinghi Rubinetteria Fonderia Minuteria Altro (specificare) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ....
Quota di abbonamento annuale per l’Italia: 52 Euro Quota di abbonamento biennale per l’Italia: 90 Euro Abbonamento digitale (rivista in formato .pdf): 36.30 Euro Ho eseguito bonifico bancario presso la Banca Popolare di Sondrio – Ag. 5 – Milano, intestato a HB pi.erre sas
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Solventi
&
Sicurezza
Campagna per l’impiego sicuro dei solventi nel lavaggio industriale Codice di autoregolamentazione dei distributori di solventi e dei costruttori di macchine, per il rispetto dell’ambiente e degli utilizzatori LE AZIENDE ADERENTI AL CODICE DI AUTOREGOLAMENTAZIONE SI IMPEGNANO A: 1) non usare, per promuovere i propri prodotti e i propri impianti di lavaggio, termini ingannevoli, come “ecologico”, “atossico”, “non nocivo”; 2) rispettare scrupolosamente le regolamentazioni in vigore sull’informazione riguardante i prodotti e gli impianti di lavaggio; 3) rispettare scrupolosamente l’insieme delle regolamentazioni in vigore sulla formulazione dei prodotti e sulla costruzione degli impianti; 4) promuovere la separazione dei luoghi di lavaggio, per un migliore controllo dei rischi; 5) promuovere i codici di buona pratica per un utilizzo razionale dei prodotti e degli impianti, che limiti particolarmente le emissioni sul luogo di lavoro; 6) promuovere una buona gestione dei rifiuti, facilitando il recupero dei prodotti utilizzati, in collaborazione con società autorizzate; 7) promuovere l’eliminazione dei rifiuti di imballaggio, attraverso i canali autorizzati. Questo impegno permetterà agli utilizzatori di selezionare con maggior consapevolezza i prodotti e gli impianti per il lavaggio industriale e di utilizzarli nelle migliori condizioni di sicurezza per l’uomo e per l’ambiente. I prodotti e le macchine che rispettano questo codice di buona pratica saranno identificabili dal logo “Solventi & Sicurezza”
Per informazioni: www.lavaggio.com - info@finishing.it - Tel. 02/39312736
VACUUM CLEANING MACHINES MODIFIED ALCOHOLS . HYDROCARBONS
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THE WIDEST SYSTEM RANGE ON THE MARKET La gamma d’impianti più ampia del mercato. FROM DENTAL IMPLANTS TO LARGE DIE-CAST PRODUCTS, THE KP RANGE (CONSISTING OF THE MIKRO, BASIC, HMA AND MAX VERSIONS) MEETS THE MOST VARIED PRODUCTION REQUIREMENTS. Dall’implantologia dentale fino ai grandi manufatti pressofusi la gamma KP composta dalle versioni MIKRO, BASIC, HMA e MAX soddisfa le più svariate esigenze produttive.
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