Mario di Carpegna

Page 1

Nato a Roma nel 1936, Mario Sica accede alla carriera diplomatica nel 1962 prestando servizio presso il Ministero degli Esteri e le sedi di Saigon, Parigi, Canberra, Berna e Mosca. Scout dal 1947, è stato dirigente di Unità e di Gruppo a Firenze tra il 1956 e il 1960 e a Berna tra il 1978 e il 1982. Ha collaborato con i settori della stampa e dei rapporti internazionali dell’ASCI e, successivamente, dell’AGESCI, di cui è stato il primo Responsabile internazionale. Più volte Consigliere generale dell’Associazione, è stato il primo italiano a ricevere, per la sua opera di diffusione del pensiero del fondatore dello scautismo, il Lupo di Bronzo.

Mario di Carpegna

Questa biografia – intessuta di documenti, lettere e scritti – restituisce la figura a tutto tondo di Mario di Carpegna, pioniere del movimento cattolico, in particolare di quello sportivo ed educativo, che può essere considerato a buon diritto il fondatore dello scautismo cattolico italiano, di cui difese l’autonomia anche opponendosi alle prime violenze fasciste. Mario Sica narra con maestria la vita e il pensiero di un uomo che, con il suo esempio e le sue intuizioni, ha tracciato la strada di uno scautismo vivificato dalla fede. € 20,00

La collana tracce intende offrire ai capi scout e agli educatori indicazioni metodologiche e sussidi pratici per lasciare le tracce che servono a orientare il cammino dei loro ragazzi.

Mario Sica Mario di Carpegna Mondo cattolico e scautismo

«Baden-Powell passò in rivista contingente per contingente […]. Quando giunse al mio posto, si congratulò con me […] ed in memoria del grato incontro mi pose al collo la decorazione del Silver Wolf, il Lupo d’Argento, la massima onorificenza scautistica»

Mario di Carpegna (1856-1924) fu personaggio di primo piano della corte pontificia e una delle personalità più nobili dell’educazione cattolica vissute a cavallo tra Ottocento e Novecento. Le vicende della sua vita, accuratamente ricostruite in questo volume, vanno dall’impegno politico, sullo sfondo del contrasto tra cattolici e laicisti, alla fondazione della Federazione delle Associazioni Sportive Cattoliche Italiane (FASCI) e dell’Associazione Scautistica Cattolica Italiana (ASCI), che seppe far progredire difendendone strenuamente l’autonomia.

Mario Sica

Mario di Carpegna Mondo cattolico e scautismo



Quel ragazzo della via dell’Orso

collana tracce - radici

1


2

Prima edizione: Fiordaliso, ottobre 2015 Prima ristampa aggiornata: Fiordaliso, gennaio 2018 Seconda ristampa aggiornata: Fiordaliso, febbraio 2024

Coordinamento editoriale: Francesco Casale In redazione: Sara Milana Grafica e impaginazione: Studio Marabotto Materiale fotografico: Centro Studi e Ricerche AGESCI Foto di copertina L’ASCI in Vaticano, giugno 1923. In primo piano, da sinistra: Paolo Cassinis, Salvatore Parisi, l’AE del Lazio, Mario di Carpegna e p. Gianfranceschi Foto del capitolo 13 © Isacem-Istituto per la storia dell’Azione Cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI Vietata la riproduzione

ISBN 978-88-8054-922-2

© 2024 Fiordaliso S.r.l. SB Piazza Pasquale Paoli, 18 00186 Roma www.fiordaliso.it

Mario di Carpegna • Mondo cattolico e scautismo


Quel ragazzo della via dell’Orso

Mario Sica

Mario di Carpegna Mondo cattolico e scautismo

edizioni scout • fiordaliso

3


4

Mario di Carpegna • Mondo cattolico e scautismo


Quel ragazzo della via dell’Orso

5

INDICE PRESENTAZIONE F. Cormio, Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani

9

PRESENTAZIONE G. Losurdo, Associazione Italiana Guide e Scouts d’Europa Cattolici

12

INTRODUZIONE dell’autore

15

Capitolo 1 Quel ragazzo della via dell’Orso

21

Capitolo 2 Castelfidardo, Mentana, Porta Pia e Roma capitale

31

Capitolo 3 All’Università

47

Capitolo 4 Prove di giornalismo

55

Capitolo 5 La dimensione familiare e sportiva

75

Capitolo 6 La politica comunale

93


6

Mario di Carpegna • Mondo cattolico e scautismo

Capitolo 7 La diplomazia, i corpi armati pontifici ed altri servizi alla Santa Sede

109

Capitolo 8 La scelta dello sport: la FASCI

129

Capitolo 9 Un nuovo movimento: lo scautismo

151

Capitolo 10 La conquista del mondo cattolico

171

Capitolo 11 L’animazione di un movimento giovanile

185

Capitolo 12 La dimensione internazionale

209

Capitolo 13 L’ASCI e la Società della Gioventù Cattolica Italiana

225

Capitolo 14 Il gentiluomo scout

235

Capitolo 15 L’addensarsi della tempesta

249

Capitolo 16 Il commiato improvviso

263


Quel ragazzo della via dell’Orso

7

Capitolo 17 Il vuoto lasciato da Mario di Carpegna

277

Capitolo 18 L’eredità di Mario di Carpegna

285

Abbreviazioni archivistiche

296

Nota sulle fonti

297

Note al testo

298

Bibliografia

308

Indice dei nomi

310

Biografia dell’autore

314


8

Mario di Carpegna • Mondo cattolico e scautismo

Mi è sempre sembrato molto strano che un uomo morendo porti con sé tutta l’esperienza che ha fatto durante la sua vita. R. Baden-Powell La strada verso il successo

Nessuno può far più del proprio meglio. Se uno mette in pratica questo principio per tutta la vita, quando poi, verso la fine di essa, guarda indietro (come a un certo punto dovrà fare) e considera l’uso che ne ha fatto, non avrà molti rimpianti per tempo sprecato od occasioni mancate. R. Baden-Powell in “Jamboree”, aprile 1940


Quel ragazzo della via dell’Orso

9

PRESENTAZIONE

La biografia di un uomo come Mario di Carpegna connota la ricorrenza del centenario dello scautismo cattolico italiano di un prezioso elemento non marginale per l’esperienza scout: lo scautismo come esperienza personale. Quello che emerge dal racconto della vita di Mario di Carpegna è molto più dell’immagine mitica del fondatore dello scautismo cattolico in Italia. Una persona che cresce e si forma in un ricco e stimolante contesto familiare, in particolare il rapporto con il padre: è lì che si intravedono gli elementi fondativi della sua vocazione poi maturata nello scautismo cattolico. La sua spiccata personalità, la sua preparazione e il suo prestigio familiare gli hanno consentito di coniugare la fedeltà all’istituzione ecclesiale e la capacità di intervenire autonomamente e liberamente come solo un laico illuminato è capace di fare. La forte capacità di leggere parallelamente la sua esperienza di vita e l’intensa attività di membro autorevole del mondo cattolico italiano dell’inizio del ’900 è la grande intuizione di quest’opera biografica di Mario Sica, a cui va la stima e l’apprezzamento della nostra Associazione. L’opera, che si fonda sulla ricostruzione puntuale delle fonti archivisti-


10

Mario di Carpegna • Mondo cattolico e scautismo

che, è molto attenta a far risaltare le doti umane e la sensibilità della persona, incarnate nella carica istituzionale di Capo Scout. Ed ecco che emerge la forza attrattiva dello scautismo, il segreto vero di questa proposta educativa che affascina ancora, e ha affascinato Mario di Carpegna che per familiarità, professione e passioni aveva altre strade da poter percorrere, ma decide di dedicarsi alla nascita dello scautismo cattolico italiano. Scelta non facile e non sempre appagante. “Lo scautismo è una gran bella invenzione. Chi lo coltiva se ne entusiasma ogni giorno di più. Ma senza spirito scout lo scautismo vale zero, e forse anche meno”. Questa frase racchiude l’amore per la proposta e il fervore con cui il primo Capo Scout d’Italia ha interpretato il suo servizio. Ma la sua personalità, l’esperienza familiare, l’entusiasmo, la sua professionalità e competenza sono caratteristiche vissute in un clima di collegialità. In un tempo in cui l’esperienza democratica era ancora lontana dalla sua piena realizzazione istituzionale, Mario di Carpegna testimonia uno stile di ascolto e di collaborazione con una serie di altre figure significative del mondo cattolico e dello scautismo. Riesce a riconoscere, nelle persone che lo circondano, quelle doti necessarie per fondare un’associazione scout cattolica e farsi così affiancare nella difficile e a volte burrascosa nascita dello scautismo cattolico. Pur senza aver lasciato scritti sul metodo scout, Mario di Carpegna, fedele interprete dell’insegnamento di B.-P., ci consegna in eredità la sua chiamata a svolgere un servizio per la Chiesa con entusiasmo, determinazione e grande capacità di relazioni, connotando il suo impegno da laico illuminato al servizio delle giovani generazioni. L’auspicio è che si riesca sempre a trasmettere ai nostri ragazzi, ai giovani


Presentazione

11

capi, ai genitori e a quanti entrano in contatto con lo scautismo cattolico, quanto sia importante narrare la storia dello scautismo partendo da chi ha fatto di questa esperienza un racconto durato una vita, senza annullarsi in essa, ma offrendo a tutta la Chiesa e al Paese una testimonianza poliedrica e vivace capace ancora oggi di entusiasmare le giovani generazioni. Questa testimonianza rappresenta un monito per noi che abbiamo raccolto il testimone per trovare sempre i motivi e le occasioni per ricollocare la diversità delle esperienze associative che vedono rappresentato lo scautismo cattolico italiano nell’unico alveo originario, fondativo, che Mario di Carpegna ha segnato con profetiche intuizioni. Ferri Cormio Già Capo Scout Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani


12

Mario di Carpegna • Mondo cattolico e scautismo

PRESENTAZIONE

La ricorrenza del centenario dello scautismo cattolico italiano è occasione propizia per rileggerne la storia a partire innanzitutto dalla sua genesi, strettamente connessa con la storia personale del Conte Mario di Carpegna, che questo volume, di cui siamo assai grati a Mario Sica, finalmente permette di riscoprire ed apprezzare pienamente. Un secolo fa, nel 1916, Mario di Carpegna seppe proporre alla gioventù italiana lo scautismo, in una forma molto fedele, fino nei più piccoli dettagli, agli insegnamenti di Baden-Powell. Nello stesso tempo, egli volle che questo scautismo fosse vivificato dalla fede cattolica. Tutta la sua vita fu improntata a una fedeltà alla Chiesa e al suo Magistero. Inoltre, la conoscenza diretta e la grande stima che ebbe per BadenPowell, da questi ricambiata, lo spinsero a volere con grande determinazione che l’ASCI seguisse strettamente tutto quanto previsto da B.-P. È su questi due pilastri (la fedeltà al metodo scout e la sua utilizzazione come strumento di apostolato), così armoniosamente coniugati, che Mario di Carpegna fondò la costruzione dello scautismo cattolico italiano: lo scautismo – metodo educativo – inteso come strumento per portare l’annuncio della Fede ai ragazzi e alle ragazze e per contribuire alla loro formazione intellettuale, morale, fisica e civica.


Presentazione

13

L’inserimento dei riparti nella vita della Chiesa locale e della parrocchia e la valorizzazione, all’interno di questa, del carisma proprio dello scautismo, l’importanza della responsabilità reale affidata al singolo e della fiducia a questi accordata, l’autodisciplina nella libertà, l’autorità al servizio della comunità, il concetto positivo della Legge, il trapasso delle nozioni, la funzione della gioia e dell’atmosfera per la promozione personale, il senso di realtà e di umiltà religiosa della vita all’aria aperta sono elementi che Mario di Carpegna seppe incarnare ed impostare in maniera duratura tracciando una via ancora attuale ed aperta al futuro. Non si può inoltre non considerare l’apertura alla vita e alla cultura internazionale, cosa non comune per i suoi tempi, che gli fece apprezzare l’internazionalità dello scautismo (eletto fra i nove membri del primo Comitato Internazionale, Mario di Carpegna divenne uno dei responsabili mondiali incaricati di curare gli interessi dello scautismo in tutto il mondo): quanto appaiono oggi fondamentali la dimensione internazionale e la fratellanza con tutti gli altri scouts e guide, al di là di ogni differenza di nazionalità, di classe sociale, di religione! Una nota, inoltre, in merito allo stile scout: noi Guide e Scouts d’Europa ci riconosciamo tuttora negli ideali e negli insegnamenti che diedero vita e guidarono sia l’ASCI che, successivamente, l’AGI attraverso l’opera della nipote di Mario, Giuliana di Carpegna. Un patrimonio di tradizioni che vogliamo continuare a mantenere vive tra i ragazzi, le ragazze ed i loro capi. Fra queste, a Mario di Carpegna era particolarmente cara la tradizione dell’IPISE, impegno solenne del dirigente scout, istituito direttamente da Baden-Powell, dalle cui mani il Conte l’aveva ricevuta, tanto che volle radicare questa tradizione anche in Italia, stabilendone le regole e recan-


14

Mario di Carpegna • Mondo cattolico e scautismo

dosi numerosissime volte in località anche lontane per conferire l’IPISE a qualche Capo. La tradizione dell’IPISE è tuttora viva nelle Guide e Scouts d’Europa. Mario di Carpegna rappresenta davvero un patrimonio comune alle associazioni scout cattoliche italiane le quali, dal suo insegnamento, devono saper trarre i fondamenti e i principi per la loro azione e i presupposti per un percorso comune, nel rispetto reciproco e nell’attenzione alle rispettive diversità e alle specificità di ciascuna di esse, per il bene della gioventù italiana e per lavorare a edificare una società più giusta e fraterna. Giuseppe Losurdo Già Presidente Associazione Italiana Guide e Scouts d’Europa Cattolici


15

INTRODUZIONE

Alla rinascita del Movimento scout in Italia dopo la seconda guerra mondiale, le prove previste dall’ASCI per il conseguimento della Seconda Classe prevedevano la conoscenza della storia del Movimento in Italia. A tal fine il manuale dell’Esploratore di Seconda Classe, uscito nell’immediato dopoguerra, comprendeva alcune pagine di storia dello scautismo italiano dovute a Mario Mazza, in cui l’educatore genovese, nel rivendicare per se stesso la primogenitura, dava però anche il giusto spazio (ciò che, a dire il vero, Mazza fece sempre) alla figura di Mario di Carpegna. In tal modo, tutta l’ASCI continuava a conoscere tale figura. Poco alla volta, inevitabilmente, col venir meno di quanti lo avevano avvicinato personalmente, la personalità del fondatore dell’ASCI – mai, comunque, ricollocata con sufficiente precisione nel suo contesto familiare, sociale, professionale – è venuta sbiadendo nelle nebbie del passato, tanto che oggi essa correva il rischio, ingiusto, di un oblio pressoché totale. La presente biografia mira a restituire alla figura dell’esponente cattolico e fondatore dell’ASCI una dimensione a tutto tondo. A Mario di Carpegna – pur con alcuni limiti della sua personalità – non si può non riconoscere un duplice merito storico, che è quanto qui si cerca di docu-


16

Mario di Carpegna • Mondo cattolico e scautismo

mentare. Anzitutto – come vedremo nel capitolo 10 – di essere riuscito a far accettare lo scautismo al mondo cattolico, superando polemiche ideologiche ed opposizioni sociali e di costume, tanto da poter essere considerato a buon diritto il fondatore dello scautismo cattolico. In secondo luogo, di aver stabilito, a fondamento della propria interpretazione dello scautismo, una serie di principi e di valori ideali specifici tuttora pienamente attuali nello scautismo cattolico italiano: è quella “eredità” che cerchiamo di documentare nel capitolo 18. Infine, sul piano della storia del movimento cattolico in Italia, va detto che, tra i pionieri di tale movimento a cavallo tra Ottocento e Novecento, Mario di Carpegna – a differenza di tanti altri (da Giuseppe Sacchetti al conte Giovanni Acquaderni, a Stanislao Medolago Albani, a Giovan Battista Paganuzzi, ai fratelli Scotton) che da tempo hanno trovato i loro biografi – non aveva ancora avuto uno studio biografico completo. Quasi nessun accenno nelle più importanti ricerche sull’Azione Cattolica o sul movimento cattolico, a cominciare da quelle di Francesco Magri o di Gabriele De Rosa. La cosa è tanto più sorprendente in quanto le due opere principali fondate da Mario di Carpegna (FASCI ed ASCI) sono tuttora esistenti, sebbene abbiano cambiato nome. E se dai frutti si riconosce l’albero, occorre dire che l’albero Carpegna è particolarmente saldo e vitale. Ricostruire la sua biografia non è stato agevole, poiché l’archivio personale di Mario di Carpegna è andato quasi interamente disperso. Ma nella sua ricca e diversificata esistenza egli ha lasciato comunque varie tracce che consentono di delineare con una certa approssimazione la sua immagine.


Introduzione

17

Dalle varie tessere del mosaico che è stato possibile recuperare emerge una personalità assai accattivante. Tra l’altro, si scopre come la sua vita, trascorsa essenzialmente a Roma, pur con qualche viaggio in Italia e in Europa, si sia svolta in una serie di luoghi di Roma assai vicini tra di loro, tra piazza del Popolo e il Campidoglio, con una breve trasmigrazione sulla riva destra del Tevere, ai Prati di Castello. Ad onta, peraltro, di questi limitati spostamenti geografici, per la sua formazione ed apertura mentale Mario di Carpegna – non diversamente dal suo quasi coetaneo Baden-Powell, cui egli cercò sempre di ispirarsi da quando scoprì lo scautismo – è sostanzialmente un cittadino del mondo. Il suo sguardo si porta con naturalezza al di là delle frontiere. Fin da giovane legge attentamente la stampa straniera. Appena si trova in una riunione internazionale, la sua personalità emerge e si impone spontaneamente. Nel 1920 l’appello di pace di Baden-Powell – la “sfida di Olympia” – lo coinvolge subito personalmente e profondamente. Sul piano della storia sia del Movimento scout, sia del movimento cattolico, la ricorrenza del centenario della fondazione dello scautismo cattolico in Italia rappresenta quindi una buona occasione per riparare alla mancanza di un approfondimento di questa singolare figura. Mario Sica


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.