PASSI DI VENTO
VERSO LA PARTENZA
Prima edizione: Nuova Fiordaliso, 2004
Prima ristampa: Fiordaliso, 2006
Seconda ristampa: Fiordaliso, 2010
Seconda edizione: Fiordaliso, 2014
Terza edizione: Fiordaliso, maggio 2023
Incaricata nazionale al Settore comunicazione: Andreina Del Grosso
Progetto grafico e impaginazione: Andrea Lancellotti con Bianca Lancellotti
Coordinamento editoriale: Francesco Casale
In redazione: Sara Milana
ISBN 978-88-8054-949-9
© 2023 Fiordaliso S.r.l. SB
Piazza Pasquale Paoli, 18 00186 Roma
www.fiordaliso.it
Roberto Cociancich
Passi di vento verso la Partenza
Questo libro è dedicato
«A tutti gli illusi, a quelli che parlano al vento.
Ai pazzi per amore, ai visionari, a coloro che darebbero la vita per realizzare un sogno.
Ai reietti, ai respinti, agli esclusi.
Ai folli veri o presunti.
Agli uomini di cuore, a coloro che si ostinano a credere nel sentimento puro.
A tutti quelli che ancora si commuovono.
Un omaggio ai grandi slanci, alle idee e ai sogni.
A chi non si arrende mai, a chi viene deriso e giudicato.
Ai poeti del quotidiano.
Ai “vincibili” dunque, e anche agli sconfitti che sono pronti a risorgere e a combattere di nuovo.
Agli eroi dimenticati e ai vagabondi.
A chi dopo aver combattuto e perso per i propri ideali, ancora si sente invincibile.
A chi non ha paura di dire quello che pensa.
A chi ha fatto il giro del mondo e a chi un giorno lo farà.
A tutti i cavalieri erranti.
In qualche modo, forse è giusto e ci sta bene…
A tutti i Rover e le Scolte del mondo e ai loro Capi»
(Rielaborato da Miguel de Cervantes)
Presentazione alla seconda edizione Presentazione alla terza edizione
Prima di partire
Istruzioni per l'uso
Prima traccia
Il cammino dell’uomo
Il filo del discorso – Mozart assassinato –Il punto di vista del giardiniere – Cosa fa nascere l’uomo? – Polvere di stelle –Uomini e lucertole – Cosa ci manca? –Ecce homo! Quale metamorfosi? – Disumano è banale – No, non siamo tutti Balilla – Uomini Nuovi per un Mondo Nuovo? – Migliorare l’uomo con la tecnologia? – Due strade per costruire
il futuro – Gli uomini dei boschi
Seconda traccia
Il viaggio
Il filo del discorso – L’arte di viaggiare – Scautismo è partire – Ulisse: (se) questo è un uomo – Elogio della fuga – Geografi dell’esistenza – Vado alla caccia del cervo dorato – La strada – Il luogo di una conquista – La meta sono gli uomini – Il deserto – La tribù – Il silenzio – Incamminarsi – Viaggiatori di terza classe – Alla ricerca di un centro di gravità permanente – Un viaggio interiore – Uno zaino leggero – Suggerimenti per chi si mette in cammino –Gente di stile – L’Hike Vivere la traccia / I viaggiatori Un sano senso di irrequietezza – Il primo rover: Paolo di Tarso – Nel ghiaccio: Amundsen, Scott, Shackleton e Nansen – Deserto: terra di uomini, di lotta e di libertà – Lawrence d’Arabia – Michel Menu – Nel cielo: Amelia Earhart e Lindberg, i piloti dell’Aeropostale sulle montagne – “Perché c’è”. La sfida di George Mallory – Per il mare: Thor Heyerdal e il Kon Tiki
– Eric Tabarly e il Pen Duick – Moby Dick e il Capitano Achab - Nelle Terre selvagge – Verso la speranza: i. migranti – Nellie Bly – Reporters sans Frontières – Albert Schweitzer – Il viaggio di Ulisse continua: 2001 Odissea nello spazio
Terza traccia La città
Il filo del discorso – Le città invisibili e le terre di mezzo – La Torre di Babele – Berlino, lontano dal Muro – Piccadilly Circus, il mondo come un grande schermo – New York, New York: posto di confine fra molteplici frontiere – Calcutta, ovvero dell’intreccio tra identità e cultura – L’isola della Martinica: mescolarsi alla maniera creola – Sarajevo, metafora dei confiitti del nostro tempo – La città ai tempi di Instagram - L’agorà di Atene, ecosistema fragile della democrazia – Le strade di periferia – Strada, servizio, comunità –Il labirinto di Chartres e le fogne di Bucarest – Uomini e cattedrali – Strade verso una città più giusta – Lettera al mio candidato. Vivere la traccia / I costruttori Beckett a Canterbury: assassinio nella cattedrale – Idee assassine e costruttori di una città per l’uomo – Persone e comunità: alla ricerca di un nuovo umanesimo integrale – Strasburgo e Bruxelles: una nuova casa chiamata Europa – Protagonisti di una nuova cittadinanza – Testimoni della Fede – Combattenti per la Legalità – L’avv. Giorgio Ambrosoli – I costruttori di Pace – Nkosi Johnson: “non abbiate paura di noi, siamo uguali” – Iqbal Nasih, contro la schiavitù dei bambini –Giorgio Perlasca: un magnifico impostore – Marcello Candia – Mohamed Boazizi, Tich Qand Duc, Jan Palach e Jan Zajic, Annalena Tonelli
Quarta traccia
Il coraggio, la bellezza e le qualità dell’uomo
Il filo del discorso – Ciò che solo m’importa – Germogli – Uguaglianze –Cambiamenti – La dignità della vita –Il rispetto del corpo – Un corpo fatto per amare – A come Coraggio – La mia bestia d’ombra – il dono prezioso della vita – Il tempo della noia e dell’assurdo – Il coraggio di Antigone: con il cuore oltre la legge – Il fondamento dei diritti dell’uomo – Trasgressione e consapevolezza – Amore,
lotta, libertà – L’arte di scegliere – Libertà: esercizi – Serendipity: l’arte di scoprire delle cose cercandone altre – Coerenza, virtù degli antipatici – La bellezza che salva
Vivere la traccia / Cercatori di belleza
Père Duval: un bambino vagabondo che giocava con la luna – Padre Davide Turoldo – Romilda Del Pra – La partenza per l’ultima, grande avventura: Vittorio Ghetti – Chiara Biscaretti – Gabriella Locatelli – Don Francesco
Cassol
Quinta traccia
Il mestiere di diventare grandi
Il filo del discorso – Il bastone dei Basutu – La grande corsa di primavera – Non si diventa grandi dicendo sempre sì –Il bambino che non voleva crescere –Era volato via dalla culla – Le mamme sono ingannatrici – Spugna – Peter nel
Ghetto
Vivere la traccia / Angeli ribelli
Lettera di Anima Irrequieta – Le risposte ad Anima Irrequieta
Sesta traccia
La proposta dello scautismo
Il filo del discorso – Non c’è altra ricchezza che gli uomini – Ask the boy
– Osservare la Legge scout – Porre il proprio onore nel meritare fiducia – Giocare la vita in modo leale –Sempre pronti a servire il prossimo
– Essere capaci di amicizia e fraternità
– Contraddistinti da uno stile cortese –Amare e proteggere l’ambiente e la natura – Saper obbedire – Il buon umore anche nei momenti difficili – Amare il lavoro, consumare in modo consapevole – Parole, pensieri e azioni chiari, puri e trasparenti – Il protagonismo e il coinvolgimento dei giovani nel processo decisionale – La Partenza nello scautismo in Europa
Vivere la traccia / Scout di classe
Innamorati della Val Codera – Le Aquile Randagie: Kelly e Baden – Guy
de Larigaudie: stella in alto mare –
Don Tarcisio Beltrame, Aquila azzura
– La Freccia Rossa – I compagni di oggi – Michele Pignatelli – Eugenio Ban-
zi, l’impegno per una nuova cittadinanza – Giancarlo Lombardi – Achille Cartoccio
Settima traccia
Arte e tecnica della Partenza
Il filo del discorso – Premessa – La Partenza come “il tempo delle nuove frontiere” – La Partenza come un tempo di mutamenti – La Partenza come inizio di un nuovo cammino –La Partenza come distacco – La Partenza come segno di una vita cristiana – Il rischio delle pantofole – La Partenza come mandato – Osare il futuro: la Partenza come tempo delle scelte – Un’età difficile per scelte difficili – Le scelte a vent’anni – I valori della Partenza – E per chi non se la sente? Uscire dal clan senza prendere la Partenza – Come arrivare alla Partenza? – Gli strumenti per preparare la Partenza – La Partenza e l’itinerario della progressione personale unitaria – La scelta di Fede nella Partenza – Il ruolo della comunità capi – La lettera della Partenza – La cerimonia e i simboli della Partenza
Vivere la traccia / Lettere di Partenza
Ottava traccia
Il cammino dopo la Partenza
Il filo del discorso – La crescita personale finisce con la Partenza? – Uno stile di formazione permanente – Entrare in comunità capi – Esperienze significative – La strada nel Masci – Il Servizio Civile Nazionale Volontario –Impegnarsi nelle Organizzazioni Non Governative – Il cammino di Santiago – Il cammino dei Goum nel deserto
Presentazione alla seconda edizione
Ci sono libri che non si dimenticano e che diventano un pezzo della nostra storia, perché raccontano con parole chiare e appassionate questioni complesse. Perché ci aiutano a orientarci e sono pieni di buone idee. Perché narrano storie di uomini e donne di coraggio e ci spronano a fare un passo in più. Perché sentiamo che parlano della nostra vita con parole che stavamo cercando e non trovavamo. Sono passati più di quindici anni dalla prima edizione di Passi di vento. Ormai un classico. Quanti rover e scolte hanno preso la Partenza? Quanti Gruppi hanno costruito una veglia su questi temi? Quanti capi hanno letto una frase a tutto il clan? Molti hanno scoperto un personaggio, un autore, un episodio o una parola che non conoscevano. Serendipity… stavamo cercando forse qualcosa, ma nella ricerca abbiamo scoperto molto di più, qualcosa di diverso e rivoluzionario. Cristoforo Colombo, cercando le Indie scopre l’America, anche l’avventura scout è la scoperta dell’imprevedibile. Sul mondo e su noi stessi. Possiamo scoprire la nostra America se percorriamo il cammino fino in fondo.
…di fronte al bivio tra bene e male che tu sappia scegliere sempre, con l’aiuto di Dio, la strada del bene…
La strada passa dai piedi, presuppone la stanchezza, la pioggia, la provvisorietà, l’incontro. Il servizio è fedeltà, impegno, responsabilità, coinvolgimento. La comunità è attenzione, valorizzazione, crescita. La fede è preghiera, conoscenza, amore. È mettersi con fiducia nelle mani di Dio. Lo scautismo è un gioco, che comincia da piccoli, così serio che diventa tutta la nostra vita. Al momento della Partenza sappiamo che tipo di uomini e donne vogliamo diventare? Una guida può essere un amico, un capo, un sacerdote o un libro. Passi di vento è un’ottima guida per il viaggio verso la vita.
Laura GalimbertiGià Incaricata nazionale alla Branca R/S AGESCI
Presentazione alla terza edizione
Leggendo queste pagine ripenserai, almeno per un istante, alla tua Partenza e alla sensazione di incertezza che ti pervadeva non sapendo ancora del tutto chi fossi realmente. Tornerai con la memoria al momento in cui hai preso quella decisione e al giorno in cui hai capito che tutto l'amore ricevuto fino ad allora fosse giusto ridonarlo agli altri. Così, in forma gratuita. Poi ci sono tutte le altre “partenze”: quelle della vita, quelle in cui sei chiamato a fare delle scelte o a prendere decisioni importanti. E ti ritrovi a pensare a chi prima di te le ha vissute con coraggio, tenacia e fiducia. Passi di vento parla proprio di questo: di donne e uomini che viaggiano nel mare della vita e che, con il loro operato, diventano punto di riferimento per riflessioni più profonde. Ti spronano ad andare avanti, un passo alla volta, e ad essere il meglio di qualunque cosa tu sia (come suggeriva Madre Teresa di Calcutta). Singole storie si intrecciano con la nostra, permettendo di arricchirla con qualcosa in più.
Ma non solo. Il servizio, l'impegno, la responsabilità, la comunità, la fede: tanti piccoli tasselli che fanno parte dell'avventura scout e che ti trasformano nella persona che sei. La strada che percorri con lo zaino, insieme agli altri, diventa così metafora di quelle fatiche, stanchezze, gioie, emozioni che fanno parte della vita.
Ecco l'importanza di questo testo che, a distanza di anni, rimane un classico della letteratura scout e non solo. Pubblicato in una nuova veste, dove il cartaceo strizza l'occhio al digitale, sottolinea ancora una volta l'importanza dei libri nella formazione della persona e dell’identità della proposta educativa.
Elena Ezechielli Consigliere delegato all’Editoria FiordalisoPrima di partire
Come diventare uomini e donne capaci di non sprecare i giorni della nostra esistenza, di fare scelte utili a noi e agli altri? Come diventare persone che trovano gioia nel grande gioco della vita e che, per questo, sono continuamente curiose di cosa essa può riservare loro, di coloro che incontreranno, delle idee che agitano il nostro tempo?
Per chi è scout questo tema ha un nome: quello della Partenza. La Partenza, infatti, è il momento conclusivo della proposta educativa scout, quel momento dei nostri vent’anni verso il quale ci si incammina, sin dal primo giorno in cui entriamo, timidi e disorientati, nella grande famiglia dello scautismo. Eppure la Partenza non è una fine: è un inizio, è il momento in cui cominciamo il nostro viaggio completamente sulle nostre gambe, senza più reti di sicurezza.
Grandi orizzonti stanno davanti a noi e spesso nuove frontiere. La frontiera è sinonimo di cambiamento, il luogo dove incontriamo qualcosa di diverso. A volte anche il luogo di una sfida che io penso sempre come una opportunità, non come una minaccia. Gli scout sono sempre stati esploratori, uomini di frontiera e proprio sulla
«L’avventura scout sviluppa lo spirito del non prevedibile e del non definibile. Ci rende disponibili all’incontro. La bellezza, ancora una volta, sta nell’adattarsi al nuovo»
Vittorio Ghetti
frontiera (non a casa loro, nel cortile della scuola o della parrocchia) trovano tutti gli ingredienti e gli elementi per crescere, per comprendere il mondo, per interagire positivamente con gli altri, con il nuovo e anche l’inatteso. Muovendo i propri passi verso queste frontiere da scoprire, questo territorio del nuovo, questo tempo della Partenza non bisogna essere esitanti, timorosi, distratti: è bello avanzare come se stessimo cantando, come sospinti dal vento, dalla voglia di sapere come va a finire. C’è un’espressione famosa in Francia, «Hommes aux semelles de vent», che è stata riferita via via a poeti come Rimbaud, zingari, uomini a cavallo di due storie e due culture (per esempio nell’Algeria coloniale e in quella indipendente). Non è facilmente traducibile. Si potrebbe forse dire: «Uomini con le suole di vento». A me è piaciuta molto e ad essa mi sono ispirato per il titolo del libro. Esso è diviso sostanzialmente in due parti: la prima cerca di mettere in evidenza le questioni di fondo, di evocare diversi aspetti del medesimo problema. È una sorta di itinerario che si snoda sul filo di alcune domande, di qualche idea, dell’incontro con alcuni personaggi (alcuni
letterari, altri realmente esistiti). È un viaggio nel viaggio: il tentativo di spiegare perché è necessario partire, allontanarci dalla nostra quotidianità se vogliamo arricchirci di nuove esperienze e incontri, andare lontano per ritrovare il filo della nostra storia e della nostra identità. È un viaggio attraverso alcune città che, nelle loro complessità e contraddizioni, ci consentono di identificare alcuni dei grandi problemi del nostro tempo. È un viaggio nell’età affascinante e incerta di chi non ha ancora vent’anni che porta in sé, ancora intrecciate, tutte le ansie e le promesse del mondo futuro.
La seconda parte è dedicata ad alcuni aspetti della vita e del metodo scout più strettamente legati al tema della Partenza. In realtà ogni momento della vita scout potrebbe essere interpretato come un tempo di preparazione alla Partenza. Le idee, le osservazioni e i commenti che mi sono sentito di fare sono solo semplici tracce che altro scopo non hanno se non quello di suscitare a loro volta osservazioni, note, riflessioni. Questa è la parte che tocca a voi, gentili lettori.
Esprimo un desiderio che è anche un augurio: che que-
ste pagine possano far venire voglia di discutere, di confrontarsi, di non accontentarsi di verità troppo semplici o troppo pigre. «Homo sum, humani nihil a me alienum puto» («Sono un uomo, nulla che sia umano mi è estraneo»): in quanto uomini abbiamo bisogno di capire, di avanzare su terreni ancora sconosciuti, di scegliere al bivio, di attraversare pacificamente nuove frontiere, di incontrare uomini e donne con i quali condividere un tratto di strada. Da percorrere a testa alta e a passi di vento.
Roberto CociancichLe pagine di questo libro sono complementari a quelle del sito www.passidivento.it che ne recepisce alcune e ne propone anche molte nuove in costante aggiornamento. Il cammino della vita continua a proporci nuove strade, percorsi inesplorati, incontri con storie, idee, personaggi straordinari e trovo affascinante andare alla loro scoperta anche usando gli strumenti tecnologici che l’esperienza digitale ci consente.
Istruzioni per l’uso www.passidivento.it
Il libro ha una sua unità e complessità che non possono essere sostituite dal sito web. D’altra parte il sito si presta più facilmente ad alcuni approfondimenti, aggiornamenti e sviluppi e, soprattutto, a un dialogo con voi lettori che siete invitati a postare i vostri commenti e contributi. Gli aggiornamenti e i nuovi articoli verranno segnalati sulla pagina Facebook di Passi di Vento, i video con le interviste saranno pubblicati sul canale dedicato di YouTube. A chi si iscrive alla Newsletter verranno periodicamente inviate notizie sulle nuove pubblicazioni.
A questo scopo, nel libro sono stati inseriti, codici QR per consentire un accesso più immediato alle sezioni del sito. È sufficiente inquadrarli con la fotocamera del proprio smartphone per essere immediatamente collegati alla pagina web.
Il cammino dell’uomo
In ciascuno di noi è celato qualcosa di potenzialmente unico e irripetibile. Come riuscire a farlo emergere? L’educazione (soprattutto quella scout) mira a far nascere e a sviluppare nell’uomo le migliori qualità. Quali condizioni rendono fertile e consentono questa nascita? Noi siamo parte della natura e del mistero dell’universo. L’uomo è molto di più di un animale. Purtroppo alcuni uomini sembrano rinunciare alla dignità che è loro propria. L’umanità ha il suo apice più alto in Gesù. Essere uomini significa coltivare la propria coscienza e riconoscere il male. Lo scautismo italiano si è forgiato nella clandestinità opponendosi al totalitarismo. Le nuove minacce che un certo tipo di progresso pone all’umanità. Ci sono
due strade: quella che porta a un’esistenza artificiale e quella verso il reale. Lo scautismo è una strada verso il reale.
«Conosciamo come sarà il motore del 2000 (silenzioso, senza inquinamento...) ma non sappiamo ancora come sarà il ragazzo del 2000»
Lucio DallaMozart assassinato
Nell’ultima pagina del libro che più ho amato, Terra degli uomini, Antoine de Saint-Exupéry percorre i vagoni di un lungo treno che riporta in Polonia famiglie di operai licenziati dalla Francia. È notte fonda, le carrozze sono di terza classe. Saint-Ex si fa largo a fatica tra la gente pigiata e si sente confuso e inquieto. I corpi, massicci e grevi, sono ammassati sui sedili, sballottati dai sussulti del treno, in cerca di un sonno che li ripari, almeno per qualche momento, dagli incubi e dalla stanchezza di chi è trasportato verso un futuro in cui tutto è incerto tranne la miseria. Si sofferma a guardare una coppia. L’uomo ha il cranio rasato, nudo, avvolto in abiti che ne nascondono cave e gibbosità. La donna è così stanca da apparire addormentata. Quanto tempo è passato da quando lui, forse timido e impacciato, l’aspettava fremente, con un mazzo di fiori, in attesa di un sorriso? Lei, sicura della propria grazia, forse si compiaceva a farlo stare in pena ed egli provava in cuore l’angoscia deliziosa di chi è innamorato. Cosa è successo loro, quale terribile mondo hanno attraversato per restarne così segnati? «Un animale invecchiato conserva la propria grazia. Perché questa bella argilla umana è sciupata, come segnata da una stozzatrice?». Fra di loro ha trovato posto e si è rannicchiato un piccolo bambino. Che creatura deliziosa! Da quei corpi sgraziati era nata una sorta di frutto dorato, capolavoro di incanto e di grazia. Saint Ex si china sulla sua fronte liscia, sul dolce broncio delle labbra e pensa: «Ecco Mozart fanciullo, ecco una bella promessa della vita. I principini
delle leggende non erano in nulla diversi da lui: protetto circondato di cure, che cosa non potrebbe diventare! Quando nei giardini nasce, per mutazione, una rosa nuova, tutti i giardinieri sono presi da emozione. Si isola la rosa, si coltiva la rosa, si fa in modo di favorirla. Ma non c’è un giardiniere per gli uomini. Mozart fanciullo verrà segnato, come gli altri, dalla stozzatrice. Mozart riceverà i suoi piaceri più alti da musica putrida, nel fetore dei caffè concerto. Mozart è condannato». Saint-Ex riprende a girare i vagoni. Osserva i volti segnati di quell’umanità senza pace e conclude quasi sorprendentemente: «Non è uno spirito di carità a tormentarmi. Qui c’è piuttosto una specie di ferita, di offesa al genere umano. […] La cosa che mi tormenta non può essere sanata dalle mense popolari. A tormentarmi non sono né quelle cavità, né quelle gibbosità, né quella bruttezza. Mi tormenta il punto di vista del giardiniere. Mi tormenta che in ognuno di questi uomini c’è un po’ Mozart assassinato»1.
Il punto di vista del giardiniere
In un punto Saint-Ex sbagliava. In realtà esistono giardinieri per gli uomini. Uno dei più geniali e fantasiosi fu un ufficiale dell’esercito di Sua Maestà, tale Robert BadenPowell. Costui, girovagando all’inizio del secolo per le periferie fumose e sporche di Londra, sentì la necessità di fare qualcosa per quelle bande di monelli e piccoli teppisti che ne popolavano le strade. Anche B.-P. era tormentato dallo stesso pensiero, dallo stesso tarlo di Saint-Exupéry.