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Tempo Libero Cultura, sport, turismo, servizi
novembre - dicembre 2013 anno XII- n. 79
VII Congresso Nazionale della FiteL idee dai territori
Festival del Teatro Sociale “Proscenio Aggettante� CONSEGNATI I PREMI DELLA 15a EDIZIONE
Cultura, sport e dibattiti per il Ventennale FITeL Forum Europeo Turismo Sociale IIscrizione al tribunale di Roma nel Registro della Stampa n. 76/2008
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Sommario Editoriale di Luigi Pallotta
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ATTUALITA’ VII Congresso Nazionale FITeL idee dai Territori
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VENTENNALE Cultura, sport e dibattiti per il Ventennale FITeL di Aldo Albano 11 Premiazione Rassegna Teatrale “Proscenio Agettante” a San Vincenzo di Giovanni Ciarlone 14
TEATRO La 16° Edizione del Teatro Sociale FITeL di G.C.
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TURISMO Forum Europeo Turismo Sociale e 50° OITS di Rossella Ronconi
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Pennadomo:l’incantevole scenario delle rocce di Ottavio di Renzo De Laurentis 19
SPORT E BENESSERE Alla Ricerca del Benessere
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La campagna contro il gioco d’azzardo di Pasquale Ruzza
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AMBIENTE E NATURA Ma è solo colpa della pioggia ? di Rita Tomassini
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CINEMA Docu-film “un intellettuale in borgata” di Enzo De Camillis
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La posizione del figlio di Loretta Masotti
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Il Coraggio di Hushpuppy di L. M.
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CULTURA Federculture e Università di Rita Tomassini
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Eurobarometro di Rossella Ronconi
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Capitale Europea della Cultura di Rita Tomassini
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Valore Cultura - documentazione a cura di Rita Tomassini
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CRAL e TERRITORIO Montagnana Reinventa di Teresa Blandamura
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Week-End di Eventi di Carla Albarello
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Festa della Castagna di Alfredo Magnifico
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VOLONTARIATO E ASSOCIAZIONISMO Il Forum del Terzo Settore ricevuto dal Ministro Franceschini e dal Viceministro Fassina 40
ENOGASTRONOMIA Funghi Fritti
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LIBRERIA La Famiglia Karnowski di Rita Tomassini
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Le mete dell’allenatore di Maria Gigliola Toniollo
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Sorella Acqua di Rita Tomassini
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MOSTRE L’uomo al lavoro di Lewis Hine di Rossella Ronconi
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Pinacoteca di Brera di A. S.
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Palazzo dei Diamanti e Palazzo Trotti Costabili di A. S.
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Ex Ospedale Sant’Agostino di A. S. CIAC di A. S.
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Musma, “100 disegni di Antonietta Raphael donati al Musma da Giulia Mafai di R. T. 51
Tempo Libero Cultura, sport, turismo, servizi
Direttore Direttore Responsabile Capi Redattori
Luigi Pallotta Rossella Ronconi Aldo Albano Rita Tomassini
Redazione
Teresa Blandamura Giovanni Ciarlone Alfredo Magnifico Luigi Maiello Pasquale Ruzza Ferruccio Valletti
Anno 11° Settembre-ottobre 2012 A questo numero hanno collaborato Carla Albarello, Enzo De Camillis, Ottavio Di Renzo De Laurentis, Loretta Masotti, Maria Gigliola Toniollo, Aldo Savini Direzione e Redazione C/o FITeL - VIA SALARIA, 80 - 00198 Roma tel. 06.85353869 fax 86.8546541 E-mail: nazionale@fitel.it www.fitel.it
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FITeL
Editoriale di Luigi Pallotta
Dalla centralità del luogo di lavoro al radicamento della Fitel (Federazione italiana tempo libero) nel territorio, laddove più si percepisce la crisi e il cambiamento, per estendere i servizi del welfare sociale, del tempo libero, della qualità dell’intervento dei Circoli ricreativi aziendali dei lavoratori, in direzione del benessere dei lavoratori e dei cittadini, questi i temi del VII Congresso Nazionale della Fitel. ture collaterali e in particolar modo anche la Fitel questo segmento dell'associazionismo del lavoro che e' soggetto della rappresentanza sociale con i CRT ha risentito fortemente gli effetti della crisi sui Dall’ultimo Congresso della Fede- propri associati. razione del Tempo libero sono passati quattro anni e molte cose sono Il mercato del lavoro appare, oggi, accadute in Italia e nel mondo: la caratterizzato dalla mobilità, flessivittoria e la sconfitta del centro-si- bilità, individualità e sopratutto nistra, il ritorno e il declino di Ber- precarietà nel lavoro e nella vita. I lusconi, il governo delle grandi giovani sono al di fuori di sistemi di intese alla guida del Paese, ed in- protezione e ammortizzatori sofine la ripresa dei rapporti unitari ciali che esistono in altri paesi, ma tra Cgil, Cisl e Uil, ad iniziare dall’ul- non nel nostro e uno su quattro e' tima mobilitazione per la modifica inoccupato costituendo la vera della manovra di stabilità. piaga sociale del nostro Paese. A 20 anni dalla sua costituzione su volere di CGIL, CISL e UIL - e dall'inizio dell'impegno nell'ambito della promozione sociale, la Fitel celebra il suo 7° Congresso.
figurarsi se, per quanto riguarda il campo d'interesse della Fitel e dei Cral, il “tempo libero”, riescono a tradurlo in svago e vacane. E' in questo contesto che si svolge, dal 29 al 30 novembre a Chianciano, il VII Congresso della FiTEL, ed è' operando in questo contesto che dobbiamo rilanciare in avanti la nostra iniziativa per assicurare a tutti il diritto alle vacanze, alla culSono trascorsi più di cinque anni L'incertezza della situazione lavo- tura, allo sport. E' con questa condalla crisi finanziaria del 2008 che rativa, il rischio di degradazione so- sapevolezza che ci dobbiamo ha spazzato via milioni di posti di ciale è sempre più latente. La apprestare a vivere una grande tralavoro in tutto il mondo e ampliato stessa povertà non risulta più es- sformazione della Fitel facendo del le disuguaglianze, le opportunità sere un problema per pochi: larghi territorio il nostro punto di riferisono diminuite, la crisi globale, strati di lavoratori rischiano di di- mento e aprendo la nostra organizeconomica, finanziaria, ambien- ventare poveri perché perdono il zazione a tutte le lavoratrici ed i tale, ha avuto ed ha implicazioni posto di lavoro, sempre più lavora- lavoratori affinché' il pieno utilizzo politiche e sociali coinvolgendo , tori con i loro salari non riescono a del tempo libero sia un diritto per anche il sindacato e le sue strut- soddisfare i loro bisogni primari e tutti.
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Attualità
Verso il congresso nazionale FITEL, idee dai territori consolidare il rapporto tra territorio e Federazione del tempo libero puntando su attività, servizi e comunicazione Piemonte Tenutosi il 28 Settembre 2013, presso il salone del Dopolavoro Ferroviario di Torino, il congresso del Piemonte è stato il primo della tornata dei regionali. Vito Cannillo, presidente uscente e riconfermato, nella relazione introduttiva, ha tenuto a sottolineare come la crisi abbia colpito anche i Cral e il fatto di come si stia modificando la “base sociale” della FITeL e conseguente necessità per il futuro di puntare al potenziamento della struttura, delle attività e dei servizi. “ …in Piemonte, ...tutto sommato assistiamo ancora alla costituzione di nuovi CRAL. “….. 110 CRAL ed Associazioni affiliate con oltre 30.000 soci - eletti 103 delegati al Congresso”. “Le Associazioni sono pari al 47% del totale degli affiliati ……”. “…. criticità: riduzione del numero dei CRAL e dei loro soci; incremento del numero delle Associazioni ma con basso numero di aderenti; riduzione complessiva della disponibilità economica”. ” …per il futuro….. non basterà più fornire Corsi di formazione e, sia pur allettanti convenzioni: dovremo imparare a lavorare insieme, mantenendo le specifiche identità”. Hanno partecipato al 3° Congresso della FITeL Regionale Piemonte le Organizzazioni Sindacali CGIL, CISL e UIL, l'ARCI, l'AICS e, in rappresentanza della FITeL Nazionale, Giovanni Ciarlone. Oltre a quelli degli invitati, sono intervenuti 15 delegati. Alla conclusione del Congresso si è approvato un documento ed una mozione presentata da Emma Milani, del CRAL Alenia Spazio. Il nuovo Direttivo Regionale, riunitosi alla fine del Congresso, ha eletto sia i 42 delegati al Congresso Nazionale, votato e riconfermato Vito Cannillo e, su sua proposta, il nuovo Ufficio di presidenza, mantenendo, in buona parte, la composizione dell’ufficio precedente. New entry: Cristina Cardilicchia, del CRAL Cidiu. Ufficio di Presidenza: CANNILLO Vito GALLO Mario CAVAGNERO Giancarlo CARDILICCHIA Cristina MUZZILLO Rita PRESTIFILIPPO Salvatore D’AURIA Aniello DE MARIE G. Felice VAZZANA Demetrio trimonio irrinunciabile di partecipazione, solidarietà e protagonismo dei lavoratori e delle lavoratrici della nostra Regione;
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Attualità
Lazio Documento conclusivo della 1^ assemblea regionale dei Cral, delle Associazioni e dei Crt Il VI° Congresso Regionale della Fitel Lazio: condivide la relazione del Presidente; fa proprio il documento di rilancio per una presenza operativa della Fitel nella Regione Lazio gia approvato dal Consiglio Regionale della Fitel e condiviso dalle Segreterie Regionali Confederali CGIL-CISL-UIL , come rinnovata volontà di rilancio del ruolo e della funzione dei CRAL, delle Associazioni e dei CRT; Pone particolare rilievo a quanto previsto nel documento di rilancio in merito all’apertura di un confronto tra Fitel Lazio e le Confederazioni Regionali Cgil, Cisl, Uil affinché queste ultime sensibilizzino le rispettive Categorie, sia del settore pubblico che di quello privato e nei confronti delle Istituzioni, per tornare a valorizzare, anche nell’azione negoziale, l’associazionismo del tempo libero e il rilancio dell’azione sociale dei CRAL, patrimonio irrinunciabile di partecipazione, solidarietà e protagonismo dei lavoratori e delle lavoratrici della nostra Regione; Impegna la Fitel Lazio ad attivarsi sul territorio regionale al fine di promuovere nelle Province l’articolazione organizzativa necessaria ad assicurare ai lavoratori, alle loro famiglie e a tutti i cittadini strutture adeguate al fabbisogno culturale, sportivo e ricreativo in generale; Auspica una rinnovato impegno da parte dei CRAL e delle Associazioni a supportare la richiesta di assistenza da parte dei propri soci, ampliando l’attività di servizi, anche attraverso una rete sinergica tra tutti i CRAL; Rileva il bisogno di socializzazione e di solidarietà proveniente dalla cittadinanza e invita i CRAL a valutare la possibile apertura delle proprie strutture all’esterno; Impegna la Fitel Lazio di proseguire con tutte le azioni utili all’ottenimento da parte del CONI del riconoscimento quale Ente di promozione sportiva. L’ Assemblea Regionale dei CRAL, delle Associazioni e dei CRT impegna la Presidenza della Fitel Lazio a riproporre i temi trattati e le proposte avanzate a partire dal documento proposta dalla Fitel nazionale, base della discussione alla I^ Assemblea nazionale dei CRAL, delle Associazioni e dei CRT che si terrà a Bardonecchia E’ stato eletto nuovo Presidente per la FITeL Lazio Pietro Tuzzi, già membro della presidenza regionale. TUZZI Pietro Ufficio di Presidenza ERRERA Giovanni MANCINI Pierangelo GIORDANI Domenico LA RAGIONE Piero LEPRI Lelia GIANGRAZI Rosella SGREVI Silvano CASCIANI Alvise
Umbria Il 12 ottobre 2013 si è svolto il Congresso della FITeL Umbria, è stato nominato Presidente del Congresso Giovanni Ciarlone della FITeL Nazionale e Segretario il delegato Luciano Andreani.
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Attualità
Il Presidente uscente Salvatore Lombardi svolge la sua relazione introduttiva a nome dell’ufficio di Presidenza. Dopo ampio dibattito la stessa viene approvata. I delegati approvano all’unanimità la proposta del Presidente del Congresso, Giovanni Ciarlone, di procedere alla votazione con voto palese del nuovo Consiglio Generale con lista unica. Il Presidente del Congresso ha provveduto allora, a mettere a votazione la lista del nuovo Consiglio Generale FITeL Umbria e dei delegati al Congresso Nazionale FITeL, I delegati hanno votato approvando all’unanimità. Il Consiglio direttivo , convocato alla fine del Congresso, ha votato all’unanimità il Presidente della FITeL Umbria Moreno ANULLI e su sua proposta è stato votato il nuovo Ufficio di Presidenza cosi composto: 1) Moreno Anulli - Presidente 2) Federico Mariangeloni – membro 3) Giancarlo Mirti - membro 4) Salvatore Lombardi – membro in qualità di Presidente Onorario
Emilia Romagna Il Consiglio Direttivo riunito in data 11 Novembre 2013 presso Cà Vecchia di Sasso Marconi all’unanimità elegge il Consiglio di Presidenza così formato: Tavanti Angiolo – Presidente Fitel Emilia Romagna D’Alesio Sergio Gardenghi Giuseppe con incarico da conferire nel corso delle prossime riunioni. Nel corso della riunione i presenti convengono all’unanimità che in occasione del prossimo congresso (l’8°) l’incarico di presidente sarà oggetto di rotazione tra i rappresentanti dei soci CGIL / CISL / UIL. La Commissione Politica nominata dai partecipanti al 7° Congresso regolarmente svolto presso i locali Cà Vecchia di Sasso Marconi, sentita la relazione di apertura e gli interventi dei soci, fa propri i contenuti espressi, in particolare rileva la necessità di dare risposte alle necessità espresse legate in primo luogo alle difficoltà dovute alla crisi economica e sociale del nostro paese. L’associazionismo tutto, paga a caro prezzo le difficoltà che stanno attraversando sia il mondo del lavoro che gli enti pubblici. Per quanto concerne il mondo del lavoro invita i delegati ad approvare tutte quelle iniziative che la Fitel attuerà e che consentiranno di dotare le associazioni di base di risorse derivanti dai risparmi che si potranno ottenere ottimizzando il finanziamento e la gestione della Fitel stessa anche razionalizzandone l’articolazione e migliorando ancora i servizi per i soci. Invita i sindacati tutti, dalle confederazioni alle categorie, alle rappresentanze di base, ad assumersi le responsabilità politiche che gli competono. Dare risposte concrete positive e definitive al tema della politica sociale aziendale e territoriale rendendo i circoli e le associazioni protagonisti dentro e fuori l’azienda. Si invitano inoltre i sindacati e tutto il gruppo dirigente Fitel a costruire un rapporto di collaborazione con associazioni di promozione sportiva, culturali e sociali che fanno parte del territorio provinciale e regionale. Invita i presidenti e tutti gli operatori delle associazioni, circoli aziendali affiliati, di non scoraggiarsi delle difficoltà del momento, tutti assieme ed uniti non possiamo abbandonare cittadini e lavoratori nostri associati, i cui bisogni oggi sono di gran lunga superiori al passato.
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Attualità Invitiamo inoltre il nuovo gruppo dirigente Fitel a dare corso ai dettati che verranno dal congresso nazionale che si terrà nei prossimi giorni, sempre tenendo in prima istanza la salvaguardia sotto tutti gli aspetti dei nostri affiliati, se opportuno anche procedere ad ulteriori modifiche dirigenziali della Fitel Regionale sempre per coniugare servizi, efficienza, rappresentanza politica e risparmi gestionali.
Friuli – Venezia Giulia Alle ore 15.00 del giorno martedì 2 novembre 2013, regolarmente convocato con Lettera alle Associazioni affiliate del 29 ottobre, si riunisce presso la propria sede di piazzale Europa1, in Trieste, il secondo Congresso della F ITeL Regionale FVG. Sono presenti i delegati delle seguenti Associazioni: - CRUT- Università di Trieste ( tre delegati) - Circolo Ricreativo Universitario di Trieste ( un delegato) - FfTeL FVG: in rappresentanza dei Soci( tre delegati). Non sono presenti delegati in rappresentanza dei Soci fondatori CGIL, CISLe UlL. Si inizia con I'elezione delle Commissioni Verifica Poteri, Mozioni e Modifiche Statutarie ed Elettorale. Considerato il limitato numero di presenti viene decisa I'unificazione delle Commissioni. omponenti della stessa risultano i sigg. Fabrizio Palamin e Lorenzo Furlan. I lavori assembleari hanno inizio con I'elezione per alzata di mano del Presidente dell'Assemblea. Viene proclamato Presidente dell'Assemblea il sig .Luciano Frandolig, segretario il sig. Lorenzo Furlan. Viene successivamente approvato l'O.d.G.: 1) Relazione sulle politiche del tempo libero e linee programmatiche della FITEL F.V.G.; 2) Proposfe di modifiche statutarie; 3) Approvazione del documento politico conclusivo; 4) Elezione degli organi regionali; 5) Elezioni delegati al congresso nazionale. Punto 1: Relazione sulle politiche del tempo libero e linee programmatiche della FITEL F.V.G.; il Presidente uscente, Luciano Frandolig presenta la relazione all'Assemblea. Dopo ampia discussione il documento viene approvato dall'Assemblea all'unanimità. Punto 2: Proposte di modifiche statutarie; Non essendoci proposte di modifica il punto non viene trattato. Punto 3: Approvazione del documento politico conclusivo; dopo ampia Discussione viene redatta la relazione conclusiva approvata all'unanimità dall'Assemblea. Punto4: Elezione dgli organi regionali; viene proposto ed approvato un Direttivo Regionale composto da 5 persone. Alla guida del Direttivo un Consiglio di Presidenza di tre persone. Vengono di seguito eletti nel Direttivo Regionale i sigg: - Lorenzo Furlan - Luciano Frandolig - Tullio Grilli - Fabrizio Palamin - Guido Travaglia. ll Consiglio elegge di seguito il Comitato di Presidenza composto dai sigg: Luciano Frandolig, Tullio Grilli e Guido Travaglia. A sua voltai il Comitato nomina il sig. Luciano Frandolig presidente ed il sig.Tullio Grilli vicepresidente.
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Attualità
CAMPANIA Il 3° Congresso Regionale FITEL, tenutosi il 25 novembre 2013, ha eletto nell’Ufficio di Presidenza Salvatore LUISI (Presidente), Luigi MAIELLO (Vicepresidente), Vincenzo PERROTTA (Vicepresidente), Fortunato VERDE, Vincenzo PACCA, Francesco FRAGALE, Ugo D’AQUINO, Marco CAPACCIO, Antonio DANIELE.
PUGLIA Eletto l’Ufficio di Presidenza che risulta così composto: Cosimo NICOLAZZO, Domenico ZAMBETTA, Antonio LANDRICINA.
LOMBARDIA Il VI° Congresso della Lombardia tenutosi il 22 novembre 2013 ha eletto il Consiglio Regionale che nella sua prima riunione eleggerà il nuovo ufficio di Presidenza
MOLISE Si è concluso il Congresso regionale della FITEL Molise promosso da CGIL - CISL - UIL, tenutosi martedì 19 novembre 2013 a Campobasso. La Fitel è la federazione italiana del tempo libero che organizza e valorizza le esperienze associative dei CRAL e di altre associazioni che abbiano come finalità la promozione delle attività del tempo libero. Alla presenza del membro della Presidenza nazionale Giovanni Ciarlone e di alcuni rappresentanti di CGIL- CISL- UIL che hanno attestato, con la loro presenza, l’attenzione che essi pongono verso la Fitel. Dopo l’introduzione del presidente uscente Roberto Passarella, il quale ha illustrato lo stato della situazione politico- organizzativo dell’attuale Fitel, e dopo gli interventi di alcuni rappresentanti dei CRAL e delle associazioni presenti, sono intervenuti, in rappresentanza di CGIL-CISL-UIL Molise, Mauro Sasso e Maria Pastorini, indicando il nuovo lavoro da compiere nei prossimi mesi per rilanciare e sviluppare la Fitel in Molise. Ha concluso i lavori Giovanni Ciarlone, illustrando programma e prospettive della Fitel nazionale che verranno dibattute al prossimo congresso nazionale, evidenziando che il core business della Fitel sarà il rafforzamento delle strutture regionali attraverso una riforma statutaria, che permetterà l’iscrizione alla Fitel di tutti i cittadini attraverso l’istituzione dei circoli ricreativi territoriali, creando sia a livello nazionale che a livello periferico dei servizi, attraverso convenzioni nazionali e periferiche a 360°, utili a sostenere le famiglie, i lavoratori e le lavoratrici ad affrontare la grave crisi in atto nel nostro paese. Il Congresso ha altresì confermato l'impegno, oggi più che mai necessario, per affrontare questioni come la cultura, lo sport ed il turismo che integrano il diritto di cittadinanza. A tal proposito il ruolo dei CRAL, delle associazioni e dei CRT, diventa fondamentale per la crescita culturale e la qualità della vita dei lavoratori, dei pensionati e delle famiglie. Il congresso ha eletto nuovo presidente della Fitel Molise, alla fine dei lavori, Alfredo Antonio Ceresetto della UIL, a cui sarà affiancato un ufficio di presidenza composto da Marco Remo della CGIL e da Martino Giuliano della CISL. Inoltre, il neo presidente Ceresetto è stato delegato al prossimo congresso nazionale che si terrà a Chianciano dal 28 al 30 novembre prossimo.
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Attualità
SICILIA Si è svolto a Palermo sabato 23 novembre 2013, presso Poggio San Francesco, il Congresso Regionale della Fitel Sicilia promosso da CGIL-CISL-UIL, alla presenza del componente la Presidenza Nazionale Aldo Albano, e di alcuni rappresentanti delle Confederazioni sindacali regionali CGIL-CISL-UIL, che hanno attestato con la loro presenza l’attenzione che essi pongono verso la Fitel. La Federazione italiana del tempo libero che organizza e valorizza le esperienze associative delle Associazioni, dei Circoli Ricreativi Territoriali e dei Cral, che hanno come finalità la promozione delle attività del tempo libero, con particolare riferimento a quello turistico, dello sport, dello spettacolo, della formazione, della cultura ed altri servizi atti a valorizzare le personalità dell’uomo, dei lavoratori, dei giovani, degli anziani sia singolarmente che in forma associata. Dopo l’introduzione del Presidente uscente Salvatore Scalisi, che ha illustrato la situazione politico – organizzativo dell’attuale Fitel regionale, sono stati illuminanti e concreti gli interventi di tutti i rappresentanti delle Associazioni e Crt presenti, descrivendo le attività e le potenzialità del territorio siciliano con proposte ed idee innovative, le opportunità di accesso ai finanziamenti comunitari e nazionali, puntualizzando l’importanza della valorizzazione della nostra realtà, rafforzando la rete di servizi , di comunicazione , di formazione, con progettualità e convenzioni nazionali utili a sostenere le famiglie, i lavoratori e le lavoratrici nell’affrontare la grave crisi in atto nel nostro paese, permettendo a tutti l’accesso alla cultura, allo sport ed al turismo che integrano il diritto di cittadinanza. Ha concluso i lavori Aldo Albano, illustrando programma e prospettive della Fitel nazionale che verranno dibattute al prossimo congresso nazionale. Il Congresso ha eletto alla fine dei lavori, la nuova Presidente della Fitel Sicilia Daniela Sangiorgio della Uil, a cui sarà affiancato un ufficio di Presidenza composto da Enzo De Risi della Cgil e Salvatore Scalisi della Cisl. Inoltre sono stati delegati al Congresso Nazionale, che si terrà a Chianciano il prossimo 28 Novembre, la neo Presidente Daniela Sangiorgio e Salvatore Scalisi.
ABRUZZO L’Aquila, il 2° Congresso Regionale Fitel Abruzzo. Presenti tutti i Circoli abruzzesi affiliati e un solo rappresentante dei Soci Fondatori CGIL-CISL-UIL il Dott. Antonello Galassi (UIL). Assenti giustificati i Circoli “Manfredi” di Teramo e il Comune di L’Aquila. Alle ore 17,30, dopo i saluti di rito, il Presidente uscente Mario Celi relaziona ai presenti su quanto è avvenuto negli ultimi quattro anni di attività Fitel. Dal successivo dibattito che ne segue emerge, con unanime condivisione, che allo stato attuale la carta servizi offerta dalla Fitel al di fuori dei benefici assicurativi, non offre quelle peculiarità necessarie ed appetibili tali da richiamare l’attenzione dei circoli e associazioni di lavoratori e pensionati a voler sottoscrivere l’adesione alla Fitel. Il Congresso, in linea di massima, si è svolto con la massima pacatezza, serenità e all’insegna dell’amicizia tra i convenuti. Al termine, su proposta dell’Assemblea, sono risultati eletti i seguenti organismi: Consiglio Regionale: Presidente, Mario Celi; Donato Monticelli e Biagio Consorti, Vice Presidenti; Luigi Fusella e Francesco Marzi, Consiglieri. Revisori dei Conti: Antonello Galassi, Presidente; Augusto De Panfilis e Valter Moca Sindaci effettivi; Filomena Zulli e Giuliano De Rosa, Sindaci supplenti. Probi viri: Clarice Lattanzi e Loredana Ferracuti. Delegato al Congresso Nazionale: Mario Celi. Si rimane in attesa della nomina di un collaboratore CGIL e uno della CISL che, insieme al rappresentante UIL, Antonello Galassi, facciano parte dell’Ufficio di Presidenza della Fitel Regionale Abruzzo.
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Attualità
Marche Il Congresso della FITEL Marche riunito, ad Ancona il giorno 26 ottobre 2013, con la Presidenza, affidata all’ amico della FITEL Nazionale, Aldo Albano, fa propria la relazione unitaria, presentata dal Presidente uscente Nazzareno Gasparini, arricchendola con i qualificati interventi dei convenuti. Il congresso, nel condividere le linee politiche e programmatiche espresse dal dibattito e dalla relazione, Affida Agli organismi eletti il mandato di gestire e rappresentare la FITeL MARCHE a livello Regionale e Nazionale, secondo i programmi e gli obbiettivi che il Congresso stesso ha analizzato. In particolare Esprime Grande preoccupazione per la situazione economica sociale e politica, per la continua drammatica diminuzione occupazionale, per la sistematica perdita del potere d’acquisto; ritiene fondamentale di raggiungere l’obbiettivo di riportare la persona ed il lavoro al centro di un modello di Società più giusto e solidale. Condivide che CGIL-CISL-UIL, i vari livelli regionali, Nazionali e di categoria, siano più partecipi quali soci fondatori di FITEL a dedicando attenzione e supporto all’Associazione, per valorizzare l’esperienza maturata nel campo della cultura, dello sport e nella gestione del tempo libero tutto. Ricontrattando tramite accordi a livello nazionale e di secondo livello con le aziende, sia risorse economiche che agibilità sindacali da destinare al tempo di non lavoro. Approva Il lavoro svolto dal gruppo dirigente della FITel MARCHE e ringrazia il Presidente uscente Nazzareno Gasparini per la serietà e la disponibilità dimostrate per l’Associazione. Approvato all’unanimità dai delegati al Congresso Ancona, 26 ottobre 2013 Comitato di Presidenza eletto al VI Congresso: Nazzareno Gasparini (Presidente), Osvaldo Impiglia e Guglielmo Marconi (Vicepresidenti), Gloria Baldoni, Massimo Cesarini, Fabio Marinelli.
Basilicata Apre i lavori il Presidente del Congresso, Michele Sisto, dando il saluto e il benvenuto ai presenti e chiamando a relazionare il Presidente uscente, Giovanni Natalino. Il Presidente fa un breve cenno sulla situazione politica ed economica dell’ Italia, per poi ripercorrere un po’ di storia dei circoli in Basilicata e lo stato di salute degli stessi. LA FITEL Basilicata, pur con molte difficoltà territoriali, economiche e cause esterne, è riuscita a crescere in numeri e qualità degli associati, anche se in misura contenuta. Molti sono gli interrogativi per il futuro, ma si confida nelle risposte che il Congresso del 28/30 novembre 2013 a Chianciano dovrà dare. Intervengono nel dibattito Cazzola Nicola, Viaggiano Giuseppe, Sanfrancesco Antonio, Coretti Giovanni, Sisto Michele. Prende poi la parola Giovanni Ciarlone, per la Presidenza nazionale, che illustra le politiche della Fitel Nazionale e soprattutto l’importanza che la stessa dà alle varie sedi regionali. Non tralascia di dare alcune risposte agli interrogativi emersi nel dibattito indicando le giuste motivazioni che devono contrastare il lasciarsi andare, quasi la rassegnazione, invitando tutti i soggetti sindacali e politici del territorio ad essere più attivi verso le associazioni non profit e in particolare verso la stessa Fitel. Conclude dicendo che alcuni nostri interrogativi sono presenti nel dibattito congressuale che si terrà il 28-30 Novembre 2013 a Chianciano. Viene poi eletto alla unanimità per alzata di mano l’UFFICIO DI PRESIDENZA così formato: GIOVANNI NATALINO (Presidente), DOMENICO COLANGELO (Vicepresidente). Per gli altri 3 componenti la presidenza si è in attesa dei nominativi in quota CGIL, CISL, UIL.
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Attualità
Toscana Il Congresso si è aperto alle 11.30 alla presenza di Giovanni Ciarlone e Teresa Blandamura della Fitel nazionale e di alcuni responsabili di circoli e associazioni affiliate. Il Presidente relaziona sulle difficoltà che sta attraversando il nostro paese e quindi, di riflesso, anche l’associazionismo; illustra poi l’attività svolta in questi anni lasciando quindi la parola al dibattito. Dal dibattito emergono le difficoltà che in questo momento attanagliano i circoli e le associazioni, la richiesta che la Fitel nazionale si faccia carico nelle sedi che riterrà più opportune per un riconoscimento dei Cral da parte delle associazioni datoriali. Si chiede inoltre di dare un valore reale alle tessere, magari con convenzioni nazionali, servizi, ecc. Vengono rimarcate le difficoltà a fare nuove affiliazioni e quindi nuovi iscritti, si chiede un maggior coinvolgimento del Nazionale vero i territori, con iniziative mirate a promuovere la Fitel sia come immagine che come affiliazioni, e magari collaborare per CRT nelle province. Si arriva così alle votazioni, e viene deciso di votare intanto l’Ufficio di Presidenza, con consiglieri i responsabili dei Cral e delle Associazioni, in attesa delle disponibilità. Vengono così eletti: Leonardo Pratesi (Presidente), Claudio Sgherri (Vicepresidente), Luigi Bandini (Segretario). Alle 13.00, con i complimenti al nuovo Presidente, si chiude il Congresso.
Veneto Il Congresso regionale del Veneto, tenutosi a Padova il 14 novembre 2013, sentita la relazione introduttiva che è stata approvata, unitamente al successivo dibattito, ha proceduto allo svolgimento delle operazioni di voto eleggendo il nuovo Ufficio di Presidenza così composto: Albarello Carla, Malandra Angelo, Pianezzola Floriano.
LIGURIA Il giorno 8 novembre 2013 si è tenuto presso la sala riunioni del CRAL AMT di Genova, il Congresso Regionale della FITeL Liguria. L’assemblea Congressuale ha aperto i propri lavori alle ore 15. Il V. Presidente uscente, Sig. Latini Renato, ha aperto i lavori del Congresso proponendo di nominare il rappresentante della FITeL Nazionale il Sig. Albano Aldo quale Presidente della stessa coadiuvato dalla Sig.ra Schenone Elisabetta quale Segretaria Verbalizzante. Verificata la regolarità assembleare, la proposta viene votata all’unanimità. Prende la parola Sig. Albano Aldo che porta un saluto di benvenuto a nome dell’Ufficio di Presidenza Nazionale ringraziando, per la loro presenza, tutte le persone intervenute in rappresentanza delle Organizzazioni Sindacali e delle realtà affiliate. Il V. Presidente Sig. Sperlinga traccia una breve relazione sullo stato dell’arte della FITeL Liguria mettendo in evidenza che dal 2009 ad oggi, in funzione delle scelte programmatiche fatte dall’Ufficio di Presidenza, gli obiettivi fissati sono stati raggiunti solo parzialmente.
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Attualità
Chiude ringraziando e aprendo il dibattito. Il Sig. Latini Renato prende la parola e esamina gli obiettivi prefissati dalla FITeL Liguria negli ultimi 4 anni: 1. Consolidamento e adeguamento del tesseramento; 2. Organizzazione territoriale; 3. Congresso e rapporti con la FITeL Nazionale. Analizza, in una relazione, e descrive dettagliatamente le problematiche oggettive che sono state affrontate dalla gestione uscente riguardo: 1. le affiliazioni che sono diminuite di 13 unità dal 2009 ad oggi e dei tesserati passati da 24.695 del 2009 a 18.328 attuali. Nonostante la notevole diminuzione la FITeL Liguria resta la seconda regione con più tesserati; 2. la mancanza delle nomine dei membri degli organismi della FITeL Liguria che ha comportato una stagnazione delle attività e un servizio ridotto nei confronti delle realtà affiliate; 3. le critiche nei confronti della FITeL Nazionale riguardanti modifiche dello statuto più volte richieste inerenti a: composizione dei Quadri dirigenti di provata moralità e espressione della rappresentanza derivata dal tesseramento; i conflitti interni che hanno frenato, in più casi, i rapporti tra il territorio e la FITeL Nazionale: apprezza la modifica apportata al regolamento elettorale che, recependo quanto proposto dalla Liguria nella 2° Conferenza di Organizzazione, ha deliberato la parità di voto di ogni socio indipendentemente dal tipo di tesseramento; ripropone la diminuzione dei componenti il Consiglio Nazionale ridotto del 40/50%, del Direttivo (20 membri) e dell’Ufficio di Presidenza Nazionale. Quest’ultimo dovrebbe essere composto da 3 membri di nomina dei Soci Fondatori più il Presidente e di tre membri espressione dei territori che dovrebbero coordinare tre macro strutture (Nord – Centro – Sud). I membri dell'Ufficio di Presidenza possono essere eletti per un massimo di due mandati anche non consecutivi, e non potranno ricoprire contemporaneamente incarichi analoghi nelle strutture regionali, anche questo proposto dalla Liguria nella 2° Conferenza di Organizzazione. Si indica anche una revisione delle funzioni di detti organismi; La trasformazione da Associazione di secondo livello a primo livello trasforma le realtà regionali in semplici intermediari, accentua le difficoltà di affiliare altre realtà e rischia di far sparire parecchi Cral. Infatti vi sono Cral che per accordi aziendali acquisiti attraverso trattative e relative rinunce da parte dei lavoratori ottengono ancor oggi alcuni contributi dalle aziende e in questo momento particolare di crisi alle aziende non sembra vero che si apra uno scenario simile per tagliare quanto versano; La creazione dei CRTerr. in un momento di crisi economica è lo strumento che deve favorire l’aggregazione sociale divulgando gli obiettivi della Fitel e quindi crescere sia numericamente che come modello propositivo nel mondo dell’associazionismo. Proprio per dimostrare l’importanza di questo aspetto voglio ricordare che la Liguria è stata la pioniera nell’ affiliare le realtà aggregative presenti sul territorio come CRT Fitel sin dai primi anni 90 riuscendo così a svilupparsi arginando la crisi dei cral aziendali a causa della chiusura o il trasferimento di molte aziende liguri. Intervengono successivamente nel dibattito Emanuele Guastavino (responsabile UIL), Patrizia Avellani (responsabile organizzazione regionale CGIL), Gino Gualandri (Presidente Cral AMGA gruppo IREN) e Massimo Bisca (Segretario Circolo Interaziendale Ansaldo). Si passa alla votazione delle strutture della FITeL Liguria. E’ eletto all’unanimità il nuovo UFFICIO DI PRESIDENZA così costituito: Umberto SPERLINGA (Presidente), Raffaele DE FILIPPIS (Vice Presidente Responsabile Organizzativo), Renato LATINI (Vice Presidente Responsabile Amministrativo).
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Ventennale
Cultura, sport e dibattiti per il Ventennale Fitel a San Vincenzo 14-21 settembre 2013 WELFARE AZIENDALE, dagli asili nido alle cure sanitarie per migliorare il benessere dei lavoratori di Aldo Albano
Nell’ambito delle iniziative con i Cral e le Associazioni, in occasione del ventennale, si è svolta al GARDEN VILLAGE DI SAN VINCENZO una tavola rotonda sulle opportunità, convenienza e contenuti di welfare privato, in particolare quello aziendale, e quello erogato dai Cral ai lavoratori. Più in generale, il dibattito si è articolato, sui cambiamenti in atto nel mondo del lavoro e “dopo lavoro “ in direzione dei servizi per il benessere dei lavoratori, a cui hanno preso parte personaggi di primo piano del mondo sindacale , aziendale , tra cui la Segretaria Confederale della CGIL VERA LAMONICA, per la UIL Confederale MAURIZIO NICOLIA, in rappresentanza della TELECOM IL Dr FABIO GALLUCCIO, I PRESIDENTI DEI CRAL NAZIONALI TELECOM – CLOTILDE FONTANA E ARCA ENEL FERRUCCIO VALLETTI, guidati dal PRESIDENTE della FITEL, LUIGI PALLOTTA . La discussione sul tema citato è partito dalla domanda se l’attuale sistema di Welfare è ancora in crisi, considerando che la spesa sociale nel nostro Paese è stata ridotta se non cancellata, a fronte di uno squilibrato sistema pensionistico e da un eccessivo costo sulla spesa sanitaria, ormai al collasso, anche per il progressivo invecchiamento della popolazione, con conseguente aumento del fabbisogno socio-sanitario. La complessità ed eterogeneità dei mutati rapporti e bisogni tra le generazioni, bisogni limitati per la scarsità di risorse disponibili, la responsabilità relativa alla tutela delle fasce più deboli è ricaduta sulla famiglia e su altri corpi intermedi. In tale contesto si stanno diffondendo nuove sensibilità, anche da parte delle aziende, e politiche di gestione del personale peraltro innovative, facendo emergere una idea di welfare diversa e più flessibile. Su tale contesto il dibattito è scaturito su confronti ed iniziative in atto nelle aziende già in atto e che vanno a coprire un’area di intervento sociale, dagli asili nido alle cure sanitarie, recuperando per es. un gap sulla medicina preventiva, rivolta ai bambini . Tipico esempio l’Associazione integrativa del Servizio Sanitario, in atto da parecchi anni nelle aziende Telecom ed Enel che forniscono un supporto notevole ai lavoratori dipendenti, dalle borse di studio per i figli meritevoli dei dipendenti alle vacanze-studio all’estero per lo studio delle lingue. Altre iniziative sono state sviluppate anche in altre aziende quali, ad esempio, la Luxottica e la Bracco. Non c’è dubbio che esiste presso le aziende una responsabilità sociale d’impresa . Sempre più spesso nei bilanci sociali delle aziende compaiono voci che riguardano il rapporto con i propri dipendenti. La scelta di investire nel miglioramento del rapporto con i propri dipendenti sembra essere ormai prioritaria, a prescindere dagli obiettivi che ogni impresa si pone, deve avere anche la volontà di migliorare l’equilibrio della vita lavorativa dei propri dipendenti. E’ questa è la strada per facilitare e migliorare il rapporto tempo di famiglia e tempo di lavoro , migliorandone anche il potere d’acquisto dei salari dei dipendenti, e promuovere le attività di prevenzione della salute dentro e fuori la fabbrica. Crediamo che anche in questo spaccato la Fitel possa svolgere un ruolo sempre più marcato di confronto, di mediazione e di intervento fra le Confederazioni, i Circoli e le aziende .
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Ventennale Dibattito sul Welfare Aziendale e Sociale
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Ventennale
Torneo Nazionale FITeL /Cral di Calcio a cinque femminile e maschile L’idea che ha animato la realizzazione del Torneo Nazionale FITeL /Cral di Calcio a cinque femminile e maschile è stata quella di offrire un servizio ai nostri soci e loro famiglie per contribuire a migliorare il loro benessere, Al di là di quello che possono essere stati i risultati conseguiti dalle varie squadre che, con dedizione, passione e professionalità si sono messe in gioco, l’obiettivo è stato raggiunto: un’occasione per aprire spazi e dare opportunità di socialità e relazioni, oltre che accrescere e proseguire la forma associativa Fitel che è in campo da oltre venti anni. Risultati Torneo Nazionale FITeL /Cral di Calcio a cinque femminile e maschile - 19/21 settembre al Garden Village a San Vincenzo Femminile 1) Papa's Team 2) Cral Ataf 3) CAP Prato Maschile 1) Arca Lazio 2) Cral ATM Milano 3) Cral Ataf 4) Cral Amnga Genova 5) Cral Comunali Genova 6) Cral Cgil Nazionale
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Ventennale
CONSEGNATI I PREMI DELLA 15a EDIZIONE DEL FESTIVAL FITEL “PROSCENIO AGGETTANTE”. AGLI “AMANTI TIMIDI” DELLA COMPAGNIA TEATRO CLUB IL PREMIO FITeL 2013 PER IL MIGLIOR SPETTACOLO di Giovanni Ciarlone
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rande entusiasmo per la quindicesima edizione del Festival organizzato dalla FITeL (Federazione Italiana Tempo Libero CGIL-CISL-UIL) “Proscenio aggettante” che ha premiato i ‘migliori’ nell’ambito del teatro amatoriale italiano. Nella serata conclusiva, svoltasi il 21 settembre nella splendida cornice del teatro del Garden Club Toscana a San Vincenzo, presentata da Cristina Carbotti della Vita in diretta Rai 2, sono stati consegnati i Premi FITeL 2013 assegnati dalla Giuria presieduta da Fioretta Mari. Ospiti della premiazione Tiziana Foschi e Roberto Ciufoli – Premiata Ditta - e Giancarlo Ratti – Ruggito del Coniglio. A concludere il Festival 2013 il divertente spettacolo “Ben Hur” - Una storia di ordinaria periferia" di Gianni Clementi, con Paolo Triestino, Nicola Pistoia, Elisabetta De Vito, per la regia di Nicola Pistoia. Ospitato dalla Regione Toscana, dalla Provincia di Livorno, dal Comune di San Vincenzo e dal Garden Club To-
Manuela Metri - Giovanni Ciarlone - Fioretta Mari - Tiziana Foschi scana San Vincenzo, il Festival si è confermato sempre più come un evento di respiro non solo locale, un momento di bilancio, di analisi e confronto fra le migliori compagnie italiane specializzate in teatro amatoriale. Dalla regia al testo, dall’interpretazione alla scenografia, il Festival premia infatti ogni singolo ruolo dello spettacolo teatrale amatoriale. E la risposta del pubblico che ha seguito gli spettacoli di Proscenio mostra il grande entusiasmo nei confronti di un Festival che nonostante la crisi e tutte le difficoltà oggettive che hanno colpito la cultura è riuscito a festeggiare la sua quindicesima edizione.
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Ventennale
A vincere l’edizione 2013 è stata la Compagnia “Teatro Club” del Cral Telecom-Veneto con “Gli amanti timidi” di Carlo Goldoni, riscrittura di uno scenario composto per i comici parigini del Théatre Italien (1764), regia di Gabriele Ferrarese. Straordinaria e perfetta la ricostruzione della grande commedia dell’arte proposta dalla commedia che appartiene all'ultima fase creativa di Carlo Goldoni e riporta in scena Arlecchino come protagonista. L’intreccio, che ruota attorno a oggetti tipici della Commedia dell’Arte, si basa essenzialmente sulle dinamiche dell’amore in tutte le sue forme. Anche il premio per la miglior regia è andato a “Gli amanti timidi” e in particolare al regista Gabriele Ferrarese che ha diretto con classe gli attori senza plagiare la loro personalità ma esaltando i pregi e i talenti di ognuno, creando l’atmosfera magica di uno spettacolo profondamente riuscito.
Il premio alla migliore attrice protagonista è andato a Patrizia Civerra per il ruolo di “Concetta” nello spettacolo “Signori, biglietti!” di Giovanni Rescigno presentato dalla compagnia Terza classe del dopolavoro Ferroviario di Campobasso, mentre come migliore attore protagonista ha vinto Marco de Cassan per il ruolo Arlecchino nello spettacolo “Gli amanti timidi”. A vincere il premio come migliore attrice non protagonista sono state ex aequo Rossella Dettoni per il ruolo della cameriera July nello spettacolo “Un matrimonio perfetto” presentato dalla compagnia “Palco Aperto” e Angela Sanna per lo spettacolo “I Blues brothers” presentato dalla compagnia “Buona la prima”. Anche per il premio al “migliore attore non protagonista” c’è stato un ex aequo, a vincere sono stati Maurizio Lippi per il ruolo del delegato Spanò nello spettacolo “Il berretto a sonagli” di Pirandello presentato dalla Compagnia “CRUT-Università di Trieste Fitel Friuli Venezia Giulia e Matteo Bizzotto per il ruolo di Johnny Quattro Assi nello spettacolo “I Blues brothers” presentato dalla Compagnia “Buona la prima” FITeL Piemonte.
Il Premio “Maurizio Duiz” alla giovane attrice più promettente è stato assegnato a Valeria Cotura per la sua interpretazione nello spettacolo “Le intelletuali” dell’Accademia delle Cornacchie Upter Roma, mentre il Premio Speciale della giuria è andato a Tatiana Erasmi, Laura Blundo, Linda Morini, Amanda Mallia e Mirella Soldini per lo spettacolo “Barbablù” presentato dalla compagnia “Il cerchio invisibile” Fabrica di Roma FITeL Lazio, spettacolo che si è aggiudicato anche il premio per la migliore scenografia per le scene di Sandro Nardi, che attraverso semplici ma efficaci strutture mobili ha realizzato la giusta atmosfera creando gli inquietanti ambienti nei quali le artiste hanno recitato monologhi dal forte contenuto drammatico. La Compagnia Accademia delle Cornacchie si è aggiudicata il premio per i migliori costumi per lo spettacolo “Le intellettuali” per il gioco cromatico ottenuto sulla scena in un divertente effetto in contrasto con il difficile testo di Moliére. Due infine le menzioni speciali, la prima al coreografo Alex Di Giacomo e ai Solisti Sonia Ceroni e Antonio Uliano dello spettacolo “I Blues Brothers” della Compagnia “Buona la prima” FITeL Piemonte, la seconda a Sebastiano Iannone per lo spettacolo “Signori, biglietti!” presentato dalla Compagnia teatrale “Terza classe”, Fitel Molise.
Chiusi i riflettori sulla quindicesima edizione del Festival FITeL, l’appuntamento è per il 2014 per una nuova ricca edizione di “Proscenio aggettante”.
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Teatro
A SETTEMBRE 2014 LA SEDICESIMA EDIZIONE DEL TEATRO SOCIALE di Giovanni Ciarlone
In attesa della sua sedicesima edizione sono già iniziati i lavori preparatori di “Proscenio Aggettante”, il festival del Teatro sociale organizzato dalla FITeL Nazionale. Una vetrina per avvicinare pubblico e stampa al teatro amatoriale, questo il ruolo della kermesse che, alla sua quindicesima edizione, si è confermata la “Casa” del teatro amatoriale e sociale: una manifestazione la cui originalità è unica nel panorama del teatro amatoriale diffuso su tutto il territorio. Nato come spesso accade alle grandi cose da un fortuito e fortunato incontro tra la FITEL e alcuni professionisti del settore, il Festival “Proscenio aggettante”, che quest’anno ha spento le sue prime quindici candeline, ha acquisito nel corso degli anni forza e visibilità nell’opinione pubblica e nella stampa, divenendo un punto di riferimento per le compagnie di teatro amatoriale e sociale del territorio nazionale. Serietà e professionalità sono stati fin dalla sua prima edizione alla base dell’organizzazione di “Teatro Sociale” FITeL, manifestazione che pur svolgendosi ogni anno nel mese di settembre, richiede da parte di organizzatori e giuria un lavoro pressoché annuale, per la selezione e la scelta delle compagnie da portare sul palcoscenico del Festival. Non facile infatti il lavoro preliminare di selezione e scelta delle compagnie, provenienti dai CRAL di grandi aziende pubbliche e private e da associazioni aderenti alla FITeL. Parliamo quindi di un evento che è divenuto, nel corso degli anni, un luogo di incontro e confronto tra le migliori compagnie che vi partecipano e che portano in scena opere classiche e contemporanee presentando spesso spettacoli con tematiche ricche di sfondi sociali, così come opere inedite e rivisitazioni di autori non solo italiani. La grande novità del 2013 è stata poi senza dubbio la scelta della nuova location, il Garden Club S. Vincenzo, suggestivo resort nel cuore della Toscana che ha ospitato quest’ultima edizione, e che ha concorso come tutti gli altri anni, visto il periodo in cui si colloca la rassegna, ad allungare la stagionalità e, quindi, l’occupazione che rientra nel DNA della FITeL (Federazione Italiana Tempo Libero CGIL-CISL-UIL) Determinante è stato l’apporto del Comune di San Vincenzo che ha lavorato per offrire una ospitalità e una visibilità all’evento degna di un Festival nazionale. Confermandosi sempre più come un trampolino per la compagnie amatoriali, che in “Proscenio” trovano una guida, un supporto per l’immagine e la visibilità sui media, un luogo nel quale confrontarsi con gli altri per conoscere più da vicino le proprie potenzialità e le eventuali lacune da colmare per ambire ai premi, il Festival assegna ogni anno oltre dieci premi per i singoli ruoli dello spettacolo, sapendo cogliere le novità del settore pur non disdegnando tuttavia le conferme di compagnie ormai collaudate e pluripremiate. Nel panorama nazionale dei Festival di settore, Proscenio Aggettante si è ritagliato un ruolo fondamentale di analisi e ricerca, di selezione e presentazione delle compagnie italiane più rappresentative, un appuntamento che chi opera e lavora nell’ ”amatorialità” non può lasciarsi sfuggire.
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Turismo
Delegazione Italiana
Forum europeo del turismo sociale: quale futuro in Europa? Celebrazione del 50° anniversario dell’OITS di Rossella Ronconi
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alore e operosità del turismo sociale, finalità, contenuti e sua proiezione futura in direzione di nuovi spazi e nuovi orizzonti, sono temi affrontati nell’ambito del Forum européen du tourisme social: Quel futur en Europe ? - Floreal Blankenberge, 1er- 3 octobre 2013 e 50ème anniversaire de l’OITS - Parlement européen, Bruxelles, 4 octobre 2013, per dare impulso al settore turistico, quale risorsa trainante all'interno della realtà culturale, sociale ed economica di tanti Paesi.E’ infatti innegabile che i rilevanti e rapidi cambiamenti intervenuti all'interno della società europea e non solo dal secondo dopoguerra ad oggi, hanno fatto sì che fenomeni come quelli del tempo libero e del turismo siano gradualmente passati da realtà di importanza residuale - e conseguentemente marginali - a fattori rilevanti , fautori essi stessi di cambiamento con un ruolo determinante per lo sviluppo delle Nazioni.
In gran parte dei paesi europei si fa riferimento sempre più al turismo come ad una realtà economicamente e socialmente apprezzabile e alla cognizione di turismo sociale è sempre più spesso associata anche quella di responsabilità e sostenibilità del territorio sia dal punto di vista ambientale che culturale, sociale ed economico. L’associazionismo italiano, come sostiene il Presidente della FITeL, Luigi Pallotta, che con la delegazione italiana ha partecipato al Forum Europeo sul Turismo Sociale, “opera in questo settore con sue proposte, non ultimo l’appello nazionale, “Più turismo per lo sviluppo, più sostegno al turismo sociale”, con peculiarità ed eccellenze, che ha fatto da protagonista di primo piano nella costruzione dell’organismo internazionale sin dai suoi esordi, vuole concorrere, alla promozione e valorizzazione delle straordinarie opportunità sociali, culturali ed economiche che lo sviluppo delle attività turistiche possono rappresentare per l’Italia”.
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Turismo L’obiettivo, come dice ancora Pallotta, “deve essere quello comune, di far tornare competitivo il comparto turistico, costruendo nuove opportunità di lavoro e dando la possibilità di usufruire della vacanza a tutte le famiglie ( basti pensare che oggi più del 45% degli italiani non và in vacanza) e, nel contempo rendere disponibile la fruizione dei territori, che con le loro identità, i servizi e le produzioni tipiche, con il patrimonio ambientale, artistico e culturale, con la facilità di accesso e i servizi ricettivi e di accoglienza, determinano complessivamente la qualità del prodotto turistico”. FABRIZIO POZZOLI NOMINATO VICE PRESIDENTE OITS
Nell’ambito del Forum Europeo del Turismo Sociale, che si è celebrato a Blankenberge, il Consiglio d’Amministrazione dell’Organizzazione Internazionale del Turismo Sociale ha nominato Fabrizio Pozzoli vicepresidente dell’Associazione. Fabrizio Pozzoli, consigliere nazionale di FederCultura Turismo Sport-Confcooperative, già componente del Consiglio di Amministrazione dell’OITS subentra al dimissionario Onorevole Bruno Molea, di AICS. Per capire come e quali azioni e orientamenti dell’OITS e dell’Europa in direzione dello sviluppo del settore del turismo sociale, come rivista “Tempo Libero” rivolgiamo qualche domanda al neo eletto. D. Quanto è importante il Turismo Sociale? R. Credo che, oltre al merito storico del turismo sociale per la sua azione per affermare il diritto al turismo per tutti – in special modo per le categorie di
persone che più di altre vedono limitato l’accesso alla vacanza – negli anni il turismo sociale si sia sempre più affermato come modello di sviluppo e di conservazione per il territorio, le culture, le popolazioni. Nella Dichiarazione di Montreal a mio avviso questi elementi sono molto ben riconoscibili. D. L’unione Europea, con l’azione preparatoria del progetto Calypso (l'iniziativa a livello comunitario che vuole individuare e progettare forme di assistenza per incrementare il turismo sociale) ha dato segno di credere nel turismo sociale. Lei pensa che il dialogo con l’Unione Europea sia importante? R. L’azione preparatoria Calypso – e qui va doverosamente riconosciuto il merito al Past President dell’OITS, Norberto Tonini – è stata di fondamentale importanza. Sono personalmente convinto che il turismo sociale sia un’opportunità perché il diritto alla vacanza per tutti sia non solo strumento di giustizia sociale ma anche di coesione sociale, di sviluppo e conservazione dei territori e sia fattore di crescita economica. Credo che dobbiamo avere il coraggio di andare oltre gli slogan – turismo sociale, sostenibile, responsabile, per tutti… - e vedere come l’esercizio di un diritto porti con sé benefici che vanno oltre le persone che quel diritto lo esercitano. D. Lei è ora Vice Presidente di una organizzazione che pochi giorni fa ha celebrato i suoi 50 anni di vita e rappresenta i soci italiani di OITS. Cosa crede debba essere fatto in Italia per il turismo sociale? R. Distinguerei tra quello che va fatto tra soci di OITS e più in generale in Italia. Tra i soci, quello che un po’ tutti lamentiamo, è una scarsa conoscenza e la necessità di una maggiore collaborazione. Il mio proposito è di spendermi per fare in modo che si attivino dialoghi costruttivi tra noi. Sono espressione della cooperazione – vengo da Federcultura Turismo Sport della Confcooperative – e oggi posso dire che vengo da ACI – l’alleanza delle Cooperative creata assieme agli amici di Legacoop e AGCI; quella io credo sia la strada per tutti: nel rispetto delle differenze e specificità di ognuno tendere alla sintesi. Per quanto riguarda il turismo sociale in Italia dico le stesse cose che ho detto riguardo l’Unione Europea: più turismo per tutti, più turismo per lo sviluppo. Sogno il giorno in cui il turismo sociale non verrà considerato, come qualche autorevole esperto dice, il turismo di serie A, quello capace di coniugare giustizia, diritto, tutela del territorio, sviluppo.
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Turismo
Pennadomo: l’incantevole scenario delle rocce di Ottavio Di Renzo De Laurentis* “Salendo dalla Sangritana verso la Maiella, molti paesi, come Pennadomo e Fallascoso, si presentano sinistramente arroccati nell’alto di colli che sembrano minacciose fortezze naturali”: così Ettore Paratore, nella guida dell’Abruzzo del Touring Club descrive il paese di Pennadomo situato nella media valle del Sangro in provincia di Chieti, in Abruzzo, a circa 30 km da Lanciano e a 50 da Roccaraso. “La minacciosa fortezza naturale” non è altro che la maestosa pietra liscia di Santa Maria che costituisce uno straordinario scenario che si staglia dritta nel cielo con la sua millenaria fierezza e alla cui pendici si adagia il paese. Le imponenti lame, o “penne” di pietra che si ammirano nella loro grandiosa solitudine, costituiscono uno dei fascini di questo comune, unico nel circondario. Fra le sue “penne” calcaree, per l’erosione dei venti e delle acque del torrente San Leo, con il trascorrere lento dei secoli, si è venuta a formare la cascata della Gran Giara, così chiamata per la forma che le rocce assumono alla base prima di divergersi e rinserrarsi ripidamente verso l’alto. La cascata è preceduta dal Carosello dei Colombi per il continuo andirivieni di falchi e colombi selvatici che vi nidificano. Da alcuni anni queste svettanti pietre lisce sono “protagoniste” di spettacolari arrampicate per un’esperienza affascinante e che coinvolge e richiama numerosi sportivi amanti del “brivido”. Ed è nelle pietre, o “penne”, che va ricercata anche l’origine del nome di Pennadomo, che vuol dire, appunto, la “penna” o la “cima” situata nel territorio di Domo come riferisce il “Chronicon Vulternense”. Ma la storia di Pennadomo è sicuramente anteriore all’anno Mille come sostiene lo storico tedesco Theodor Mommsen nel suo monumentale libro “Corpus inscriptionum latinarum”, una prestigiosa opera storica e una delle massime fonti autorevoli di documentazione epigrafica relativa ai territori compresi nell’Impero Romano. Scrive Mommsen che il municipio romano imperiale di Juvanum (a circa 6 km da Pennadomo) comprendeva, anche gli attuali comuni di Pennadomo, di Montenerodomo ed altri centri limitrofi. A conferma di quanto documentato dallo storico tedesco, nel territorio di
Pennadomo sono stati rinvenuti vari reperti archeologici, antiche monete romane, un pugnale di selce di 18 centimetri conservato al Museo Pigorini di Roma, una parte di un putto in marmo ora al Museo di Chieti, fondamenta di un’antica villa o chiesa primitiva, pezzi di colonna, altri di ceramica e vasellame di uso domestico o decorativo. Già a prima vista Pennadomo cattura il turista per la sua naturale armonia di un piccolo borgo antico, Il paese discende lentamente in basso dalla pietra liscia di Santa Maria, con vie strette e case arroccate sulla roccia e addossate le une alle altre senza interruzione. In mezzo al paese, laddove le case fanno corte, c’è Piazza dell’Unione, dalla caratteristica forma medievale con la chiesa di Sant’Antonio, risalente al 1700, che si erge di fronte alla ex sede municipale di Via San Nicola. Dalla piazza si snodano le vie che portano in tutti i quartieri, di cui il più caratteristico è il “Balzo” che si erge su uno sperone di roccia ora quasi completamente abbandonato per le case dirute. Il paese tende poi a risalire verso il quartiere nuovo di San Lorenzo dove già dal 1200 esisteva una piccola chiesa riedificata più volte nel corso dei secoli. Il campanile della chiesa di San Nicola, a forma di torre, si nota a prima vista da tutti gli angoli del paese. Per le strade una nota particolare è costituita dalle porte con architravi di blocchi di pietra viva con fregi, stemmi decorativi e data di costruzione con alcuni che risalgono al 1600 e 1700.
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Turismo
“Sulla facciata settecentesca della chiesa di Sant’Antonio da Padova, in Piazza dell’Unione, è collocato il monumento ai caduti di tutte le guerre, fra cui Lorenzo D’Angelo, Luigi Donato Di Francesco e Nicola Di Renzo, i tre giovani ventenni della “Brigata Maiella” morti da eroi nella battaglia di Pizzoferrato del 3 febbraio 1944 contro i tedeschi per la liberazione dell’Italia dalla dittatura nazi-fascista. Per ricordare i suoi tre valorosi patrioti, l’8 agosto si celebra una giornata evento che richiama la presenza di numerosi esponenti della resistenza in Abruzzo, ex patrioti e studiosi, per celebrare e perpetuare a futura memoria lo spirito di sacrificio dei patrioti caduti come ricorda una lapide marmorea: “Esempio a tutti di alto spirito di sacrificio, essi nulla chiedendo se non il privilegio del combattimento, hanno dato per primi largo e generoso contributo di sangue per il riscatto dell’onore e della libertà d’Italia”. La campagna luogo dell’anima Il paesaggio intorno a Pennadomo è molto vario con tanto verde intenso intervallato da boschi, macchie di colorate coltivazioni, oliveti, campi di grano, piccoli vigneti e molta campagna ora incolta e abbandonata in seguito alla crescente emigrazione, passando così, da un tripudio di colori di un tempo, all’attuale vegetazione selvaggia. L’attrattiva naturalistica principale è il Bosco Lungo che è inserito in uno scenario di intensa bellezza paesaggistica ancora al suo stato primitivo. E’una grande area naturalistica di un Abruzzo remoto con dentro molte meraviglie miracolosamente sopravvissute anche ad eventi naturali, quali frane e nubifragi, o dolosi, come incendi e abusivismo edilizio. Il Bosco Lungo accoglie una ricca varietà di piante, fra cui abbondano le maestose querce, alberi prediletti dagli antichi sanniti. Per la fauna selvatica si notano presenze di cinghiali, caprioli e lupi dell’Appennino abruzzese. Potrebbe diventare un rifugio e un custode della biodiversità per la dinamica bellezza che regala ad ogni sguardo, una sorpresa continua grazie alla sua maestosa quiete: non è un luogo da sogno, ma è più reale di quanto si possa pensare e credere. E’ un paesaggio bucolico straordinario e al tempo stesso segreto dove la natura si esalta per il suo giusto equilibrio tra zone verdi, presenza di essenze selvatiche odorose e boschi dalla intensa e inestricabile vegetazione. Dal lato opposto del paese, sulla strada che porta alla Cascata della Gran Giara si raggiunge il ramo pennadomese del lago di Bomba formatosi dallo sbarramento del fiume Sangro dalle acque non inquinate, attrattiva non solo turistica, ma anche meta
di pescatori perché ricco di fauna ittica. Le campagne pennadomesi, come i giardini del Rinascimento, sono i luoghi dell’anima, lo specchio mutevole ed espressivo di tutte le cose viventi e le stagioni, nel loro naturale evolversi, propongono soluzioni cromatiche che creano suggestioni variabili, non solo da sogno, nell’animo. Ancora più coinvolgenti sono i suoi panorami all’alba e al tramonto con le diverse gradazioni della luce, che meglio disegnano e interpretano le geometrie della natura, apportano al paesaggio una sorta di energia in movimento. Sono queste emozioni e sensazioni che si vivono e si godono osservando la campagna pennadomese dalla “pranette” (piccolo spiazzo) di Santa Maria, uno straordinario scenario panoramico che sembra sospeso nel vuoto e che sorvola lo spazio della linea dell’orizzonte che lo divide prima dal fiume e dal lago del Sangro, e poi da monte Pallano dove a sinistra sembra incunearsi sino alla “tremula marina” dannunziana dell’Adriatico. Antiche e nuove tradizioni - Nel corso dell’anno si organizzano a Pennadomo varie manifestazioni folkloristiche che si tramandano di generazione in generazione, come la festa patronale di San Lorenzo che si celebra il 10 agosto, il giorno in cui cadono le stelle, chiamate anche “lagrime di San Lorenzo”. Quando l’agricoltura era la fonte principale di benessere e sopravvivenza per l’intera popolazione, la festa aveva soprattutto un significato religioso di ringraziamento al santo martire romano che arrivava proprio al termine della mietitura. Ancora oggi la processione con la statua di San Lorenzo si snoda per tutte le strade del paese alla quale partecipano gruppi di giovani vestiti con i classici costumi abruzzesi e le donne con le immancabili “conche”. Un tempo era l’unica occasione in cui la gioia del giorno di festa era sottolineata dal suono della banda ed era anche l’unica e rara volta in cui la notte di San Lorenzo era rischiarata, oltre che dalle stelle cadenti, anche dai fuochi d’artificio. Recentemente si sono affermati due nuovi appuntamenti che costituiscono la “sagra della primavera” pennadomese: la “Rappresentazione della Passione” (il giorno di Pasqua) con quadri viventi e oleografici desunti dal Vangelo, e l’”Infiorata” del Corpus Domini nel mese di giugno. In entrambe queste manifestazioni la partecipazione popolare è notevole in quanto è tutto il paese ad essere coinvolto e il pubblico non è uno spettatore passivo, ma è protagonista di una collettiva visione e rappresentazione religiosa.
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Turismo
La configurazione del paese, del resto, si presta in modo particolare alla “Rappresentazione della Passione” e fa da scenario quasi naturale ai numerosi quadri viventi. Incantevole e irripetibile è lo scenario di Santa Maria, dove è ambientato il Calvario, e dove la Crocifissione sembra sospesa nell’immenso spazio circostante al calare della sera. La cucina contadina - Non solo il paesaggio e la natura luoghi dell’anima, ma Pennadomo nel suo piccolo offre anche delle piccole delizie culinarie che si possono assaporare nel forno di “Pina e Peppe”, di fianco alla chiesa di San Nicola. Oltre al pane e alla pizza caldi a tutte le ore, si possono degustare salumi e formaggi tipici, dolci della tradizione contadina pennadomese. Nello stesso forno si possono acquistare soppressate e salsicce di puro suino, miele, marmellate ed altre leccornie della tradizione abruzzese. Chi volesse invece degustare un pranzo completo dagli spaghetti alla chitarra al sugo d’agnello, alle pallotte “cace e ove”, o,vista la stagione, ai tagliolini al tartufo bianco e carni varie, è consigliabile raggiungere agriturismi e ristoranti dei paesi limitrofi come Roccascalegna, Torricella Peligna e soprattutto Villa Santa Maria la rinomata patria dei cuochi, tutti raggiungibili da Pennadomo con non più di 15 minuti di macchina. *Giornalista
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Sport e benessere
ALLA RICERCA DEL BENESSERE: “ottobre 2013 dedicato al benessere psicologico” A cura della redazione L’Ordine degli Psicologi della Puglia ha deliberato che ottobre 2013 venga considerato mese del benessere psicologico; questo evento, a larga diffusione regionale, ha l’obiettivo di facilitare l’incontro tra i professionisti del settore ed i cittadini interessati a conoscere e ad approfondire gli aspetti e i temi dello star bene. Attraverso questa iniziativa l’Ordine intende promuovere la cultura del benessere della persona al di là della connotazione di presenza-assenza della “malattia”; molto spesso nell’immaginario collettivo lo psicologo viene associato alla “cura di una patologia” mentre con questa iniziativa si intende diffondere l’idea che lo psicologo, accanto al momento della terapia e della riabilitazione, agisce anche per la promozione del benessere dell’individuo, della coppia e dei gruppi negli ambienti di vita e di lavoro e negli obiettivi specifici personali, relazionali e/o professionali. Il mese del benessere psicologico si articola attraverso diverse tipologie di attività: -apertura degli studi professionali, con l’offerta di un consulenza psicologica gratuita su appuntamento, per coloro che si rivolgeranno ai singoli professionisti aderenti all’iniziativa, nel rispetto della riservatezza della persona osservando le norme in materia di deontologia professionale; organizzazione di convegni, seminari e laboratori tesi a diffondere la cultura del voler bene a se stessi. Per tale circostanza, sabato 05 ottobre 2013 alle ore 09:45 avrà luogo a Bari presso il Fortino S. Antonio un “incontro di presentazione” introdotto dalla dott.ssa Carla Vulcano, psicologa psicoterapeuta direttrice di consultorio e segretaria dell’Ordine degli Psicologi della Puglia; lo psicologo Francesco Convertini proseguirà i lavori con un intervento sulla “cultura del benessere psicologico”; concluderà la dott.ssa Alessia Laudisa, psicologa esperta, con una relazione che affronterà il tema “la coppia: teoria e tipo di terapia”. L’ingesso è libero; per eventuali ulteriori informazioni si possono chiamare i nn. 389/9955298 e 327/9440107 Tale evento è realizzato grazie alla collaborazione della Presidente della “Banca del tempo, vola in tempo” di Bari,Serafina Gelao; partners dell’iniziativa sono anche la dott.ssa Ilaria Gadaleta presidente di D.a.l.i.l.a. APS Onlus di Bari ed il Presidente della FITeL PUGLIA. Domenico Zambetta I nominativi degli psicologi che aderiscono al mese del benessere psicologico, i loro indirizzi, numeri telefonici, date e luoghi degli eventi sono consultabili sul sito dell’Ordine degli Psicologi www.psicologipuglia.it
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Sport e benessere
La campagna contro il gioco d’azzardo di Pasquale Ruzza
Sono passati quasi due anni da quando la Fitel, insieme ad altri 21 associazioni, ha dato vita ad un Comitato contro il gioco d’azzardo aperto alla partecipazione di tutti coloro che intendono dare un contributo a questa battaglia di civiltà e allo scopo di rendere evidente persino dal nome questa volontà, l’abbiamo chiamato “Mettiamoci in gioco”. La Fitel ha partecipato convinta a questa iniziativa perché non può esserci alcuna libertà se le persone sono condizionate da patologie che limitano le scelte delle persone, come il gioco d’azzardo patologico che porta alla distruzione della volontà del soggetto che vive solo per il gioco anche a costo di struggere la propria famiglia e tutti gli altri rapporti sociali. Già allora questo fenomeno a noi era apparso una enormità che meritava un’adeguata iniziativa politica. Ricordiamo che una recente indagine di IPSAD (ItalianPopulationSurvey on Alcohol and otherDrugs) del CNR stima in 1 milione di persone vittime del gioco d’azzardo patologico ed i 2 milioni di persone quelle esposte al rischio di trasformarsi in soggetti patologici. Sono vari fattori che incidono su questo processo: dal numero di slot machine presenti nel paese (superano abbondantemente il numero dei posti letto negli ospedali),la frequenza dei risultati dei giochi che vanno da qualche secondo a pochi minuti, la pubblicità del gioco che, anche se finisce con la scritta “Gioca responsabile”, distribuisce sogni a volontà, i pop-up d’invito d’invito al gioco su internetsisi sprecano ed appaiono anche su siti insospettabili: siamo di fronte ad una pioggia di messaggi che spingono al gioco che non ha precedenti, proprio in questa fase di lunga crisi economica che incide nella carne viva delle persone ed è facile che i più deboli abbocchino al miraggio di risolvere i propri problemi con un colpo di fortuna. Non solo, i 10 concessionari mirano ad una diffusione di massa del gioco, tanto che abbassano gli importi delle giocate per avere una platea più vasta possibile, perché mirano al rientro degli investimenti ed alla realizzazione del massimo profitto. Ed è proprio di fronte a questo scenario che la campagna ha prodotto tante iniziative nei confronti delle forze politiche, delle istituzioni e della società in genere. Tra questa vanno ricordate; quelle miranti a riprodurre nelle varie regioni una struttura simile al Comitato Nazionale per svolgere iniziative territoriali, coinvolgendo comuni e regioni; un seminario in cinque lezioni all’Università La Sapienza Facoltà Scienze Politiche a cui abbiamo collaborato come Campagna con 5 Relatori. Tutto ciò ha portato a riconoscere da parte di tutti, anche dalla politica, che il gioco d’azzardo è un prpblema sociale; purtroppo nei fatti, nonostante molte proposte di legge sul tema e diversi parlamentari realmente impegnati, non si è mai arrivati a reali convergenze che permettessero di portare in Aula una discussione sul gioco d’azzardo finalizzata all’approvazione di una legge specifica. Proposte di legge e iniziative di singoli parlamentari di vari schieramenti non sono mancate, ma queste sono sempre finite bloccate in qualche commissione o in qualche rivolo del Parlamento. Lo stesso Governo Letta a giugno 2013 ha deciso di posticipare di altri 6 mesi la discussione su un decreto interdirigenziale sul gioco d’azzardo che affrontava questi temi e che, da dicembre 2010, aveva 60 giorni di tempo per essere approvato e che da allora viene continuamente rinviato di 6 mesi in 6 mesi. Ma oggi sembra che davvero qualcosa sia cambiato e che entro poche settimane avremo davvero l’occasione di vedere con quanta determinazione i nostri politici ritengono importante legiferare sul gioco d’azzardo e sui suoi rischi. Determinante per questo esito è il percorso fatto negli ultimi mesi da parlamentari sensibili sul tema e dalla Campagna nazionale “Mettiamoci in gioco”.
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Sport e benessere
E’ utile un po’ di cronistoria per capire meglio cosa potrà accadere da qui a qualche settimane. A luglio 2013, come Campagna Mettiamoci in gioco, abbiamo presentato alla Camera dei Deputati una proposta di legge sul gioco d’azzardo, l’incontro ha visto la partecipazione di numerosi parlamentari di vari schieramenti sensibili sul tema. In quei giorni nasce l’intergruppo parlamentare sul gioco d’azzardo a cui successivamente aderiscono oltre 120 parlamentari. Il 30 settembre la Campagna Mettiamoci in gioco incontra la Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini che ci dice essere “pronta a sostenere la vostra causa con convinzione”, e ad aiutarci “per quanto è nelle mie possibilità e prerogative, affinché la politica non ignori il tema del gioco d’azzardo, un tema cosi rilevante e che ha cosi tante e gravi ricadute”. Nel frattempo prosegue il lavoro e la collaborazione con l’intergruppo parlamentare e il 28 ottobre i Vice Presidenti della Camera Di Maio (M5S) e Giachetti (PD) ed altri Parlamentari di vari partiti politici (M5S, Scelta Civica, PD, SEL, PDL, Lega Nord, Fratelli d’Italia), chiedono alla Presidente della Camera che venga deliberata il prima possibile la procedura d’urgenza per tutte le proposte di legge che hanno a che fare con il gioco d’azzardo. E’ del 30 ottobre 2013 la notizia che alla Camera dei Deputati, in conferenza dei capigruppo, è stata accolta la richiesta di esame urgente per le proposte di legge che riguardano il gioco d’azzardo e gli aspetti sanitari e sociali del fenomeno (prevenzione e cura, Livelli essenziali di assistenza, fondi speciali, etichette obbligatorie, pubblicità, ed altro…). Questo in concreto significa che già a fine novembre (vista la procedura d’urgenza) alla Camera verrà discussa una legge che riunirà tutte le cose più salienti delle proposte di legge già depositate negli scorsi mesi. In pratica la Camera dei Deputati avrà finalmente l’occasione per dimostrare concretamente la sua attenzione sui rischi di un gioco d’azzardo eccessivo. I singoli parlamentari potranno dimostrare concretamente da che parte stanno su questo tema. La politica si giudica dalle cose che fa, più che dalle tante parole e buone intenzioni, ed è proprio su questo che teniamo alta l’attenzione. Noi restiamo a guardare fiduciosi dei tanti parlamentari sensibili, ma allo stesso tempo con la determinazione di chi non accetterà nessun alibi e nessuno sconto. Se l’operazione andrà in porto, come è auspicabile, la nostra iniziativa comincia ad avere risultati concreti il cui merito va ai componenti della campagna “Mettiamoci in gioco” a cui abbiamo come Fitel dato un contributo.
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Ambiente e natura
Ma è solo colpa della pioggia? di Rita Tomassini
E’
vero che in Sardegna in 24 ore è caduta la pioggia di sei mesi. Ed è vero che, secondo l’Agenzia europea, il probabile aumento delle temperature porterà con sempre maggiore frequenza e intensità ad inondazioni. Quello che si dice meno è che è fondamentale lo stato del territorio su cui una tale situazione incide. Dice il presidente del Consiglio nazionale dei Geologi, Graziano, che l’urbanizzazione sfrenata ha eroso dal 1985 ad oggi, circa160 km di litorale e che gli incendi, il 75% dei quali di natura dolosa, e il conseguente disboscamento sono ormai una costante quando arriva il bel tempo.Ora il nostro Paese soffre di un dissesto idrogeologico elevato. Dice la Coldiretti che in Italia sono 6.663 i comuni italiani che hanno aree a rischio idrogeologico, l’82% del totale. Ma intanto si continua a cementificare – dai 450 ai 500 chilometri quadrati di terreno ogni anno, ad abbandonare intere aree agricole, a ridurre i fondi per la difesa del suolo spendendo ogni volta molto di più per riparare i danni.
Che altro deve succedere perché nel Paese e in chi di volta in volta ci governa si affermi come priorità la cultura della prevenzione? La prossima Legge di stabilità è un’occasione per un’inversione di rotta. O si vorrà continuare a piangere morti, distruzioni, e a proclamare stati di calamità che di naturale hanno sempre meno?
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Cinema
Docu-film ‘Un Intellettuale in borgata’ di Enzo De Camillis Sas Cinema e Tama presentano in ricordo di P. P. Pasolini (2.11.1975 / 2013) il Docu-film ‘UN INTELLETTUALE IN BORGATA’ di Enzo De Camillis con il patrocinio della FITeL Nazionale, la partecipazione straordinaria di Leo Gullotta e con le testimonianze di: O. Angeli, P. Avati, G. Bettini, G. Borgna, L. Capitolo, A. Del Guercio, O. Desideri, U. Gregoretti, C. Maselli, U. Mercatante, R. Parascandolo, S. Parrello, M. Ponzi, S. Rodotà, N. Russo, V. Vita. Venerdì 29 novembre ore 17,00 presso la Sala ………… Pier Paolo Pasolini ebbe a Donna Olimpia uno dei contatti fondamentali con il mondo delle borgate romane vivendo a Monteverde (dal 1954 al 1963) prima in via Fonteiana e poi in via Giacinto Carini dove abitava l’amico e poeta Attilio Bertolucci. Monteverde rappresenta, dunque, una tappa fondamentale per l’esperienza culturale ed umana di Pasolini: è qui che ha iniziato a scrivere opere come il romanzo ‘Ragazzi di Vita’, i cui primi due capitoli sono proprio ambientati nelle case popolari di via di Donna Olimpia. Raccontiamo Pier Paolo Pasolini nei primi difficili anni del suo arrivo a Roma con la madre e, proprio, la quotidianità e la contiguità con le durissime condizioni di vita di questa borgata romana saranno l’osservatorio sociale attraverso il quale il poeta muoverà i primi passi di quella esperienza umana che descriverà nelle opere di indagine e denuncia sociale della maturità intellettuale ed artistica. E’ da queste riflessioni che nasce il romanzo dei ragazzi di Donna Olimpia, i ‘Ragazzi di Vita’, che suscitò violentissime polemiche negli ambienti degli intellettuali di sinistra e, in particolare, all’interno del PCI. Erano le accuse di un mondo politico miope in contrapposizione alla lungimiranza culturale di Pasolini, che avranno il loro tragico epilogo proprio nelle pagine di ‘Petrolio’ con la denuncia di un mondo economico che si stava preparando alla globalizzazione dei nostri giorni. Raccontiamo la sua ricerca continua su l’onestà culturale delle ‘borgate’ che Pasolini vedeva in contrasto con le rigidità intellettuali e i preconcetti borghesi che, invece, stigmatizzavano le contraddizioni di quel mondo popolare non ancora emancipato, narrato nelle sue espressioni cinematografiche come ‘Accattone’ e ‘Mamma Roma’ o nelle sue dichiarazioni sul potere mediatico della televisione espresse in un intervista a Enzo Biagi. Tale lungimiranza culturale si spingerà fino alla lucida denuncia delle trame oscure di quella strategia della tensione di ‘Io so… ma non ho le prove’ pubblicata nel 1974 nelle pagine del Corriere della Sera. Ed è proprio la lettura di ‘Io so… ma non ho le prove’ da parte dell’attore Leo Gullotta che sarà il filo conduttore della narrazione del docu - film che si articola nelle testimonianze di: Stefano Rodotà, Gianni Borgna, Otello Angeli, Maurizio Ponzi, Silvio Parrello, Umberto Mercatante, Antonio Del Guercio, Luciana Capitolo, Citto Maselli, Ugo Gregoretti, Nino Russo, Goffredo Bettini, Vincenzo Vita, Renato Parascandolo. Osvaldo Desideri, Pupi Avati. ‘Un intellettuale in borgata’ di Enzo De Camillis – 2013.
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Cinema
La posizione del figlio. di Loretta Masotti La Romania post Ceausescu procede faticosamente verso la modernità e la democrazia portandosi dietro tracce visibili dell’epoca della dittatura. Il regista rumeno Netzen sceglie di rappresentare soprattutto l’alta società di un paese a forti squilibri sociali. Il ritratto che scaturisce è duro e spietato. Un mondo neocapitalistico intriso di corruzione, in cui tutto si risolve con il denaro. Ambientato a Bucarest e paraggi, il film, che ha avuto l’Orso d’oro all’ultimo Berlinale, ha al suo centro una relazione morbosa tra una madre possessiva e prevaricatrice e un figlio trentenne che apparentemente tenta di emanciparsi, ma in realtà si rivela incapace di assumersi le responsabilità che l’indipendenza comporta. Molto più azzeccato, è il titolo originale: “La posizione del figlio” (fetale, che lega il bambino alla mamma) che allude a una persistenza, anche in età adulta, di questo vincolo ossessivo che impedisce la libertà. Cornelia Kerenes (una bravissima Luminita Gheorghiu) vuole avere tutti sotto controllo, dal marito alla donna di servizio al figlio Barbu che reagisce rabbiosamente fuggendo e insultandola. Un evento tragico, la morte di un bambino investito da Barbù in un sorpasso ad alta velocità, offre a Cornelia l’occasione per tentare di riprendere il possesso totale del figlio, usando denaro e corruzione per scagionarlo. Nessuno si stupisce delle manovre di Cornelia, al limite del lecito, perché l’alta società vive di questi espedienti e del sistematico esercizio del potere, specie se esercitato sui deboli. Emerge il contrasto tra l’ipocrita e calcolata strategia di Cornelia e la sincerità senza orpelli dei genitori della vittima che appartengono a una povera classe rurale. Il film mette in opera un percorso di cambiamenti che forse porteranno la madre a fare alcuni passi indietro e il figlio a tentare di rendersi più autonomo. Ma che la catarsi possa attuarsi rimane, nell’intenso e struggente finale, ambiguamente espresso. Nei titoli di coda Gianna Nannini canta “Meravigliosa creatura”. “Il caso Kerenes”di Calin Peter Netzen. Romania 2013.
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Cinema
Il coraggio di Hushpuppy. di Loretta Masotti
Girato in Louisiana con un cast interamente di non professionisti reclutati nei luoghi delle riprese, liberamente tratto da un atto unico teatrale di Lucy Alibar, Il film “Re della terra selvaggia” (titolo originale “Bestie del selvaggio Sud”) è il pluripremiato lungometraggio di esordio del trentenne regista newyorkese Benh Zeitlin. Realizzato coraggiosamente con un piccolo budget, fin dall’inizio si caratterizza per la sua anticonvenzionalità, per la distanza dagli standard commerciali di Hollywood. Di fronte a un cinema contemporaneo che utilizza sempre più sofisticate tecnologie ed effetti speciali, qui invece i mostri, gli aurochs, cinghiali preistorici, sono veri maialini vietnamiti camuffati ad arte e addomesticati. Così pure è evidente l’impiego della macchina a mano che rende le scene particolarmente mosse e volutamente meno nitide. Vengono raccontate parallelamente la storia della piccola Hushpuppy, interpretata in modo straordinario da Quvenzhane Wallis, che vive sola con il padre Wink, burbero, violento ma anche tenero e affettuoso, in una zona paludosa chiamata Grande Vasca, per via dei frequenti allagamenti provocati da uragani improvvisi, e la storia della povera comunità degli abitanti della zona, esclusi e reietti, ma con una loro fondamentale dignità. Il territorio selvaggio è diviso con un’imponente diga dalla città moderna, che s’intravede con i suoi palazzoni di cemento e le sue industrie che deturpano l’ambiente. Il film non si pone comunque intenti politici di denuncia della modernità o di contestazione ambientalistica. Hushpuppy e gli abitanti della terra selvaggia rivendicano solo il diritto a vivere nel loro territorio che amano, dove hanno le loro radici e tradizioni, senza essere per nulla attratti dalle lusinghe del progresso tecnologico. Certo questo mondo visto con gli occhi della bambina, che è la voce narrante, non è un paradiso né un’utopistica società felice. La natura può essere anche minacciosa e gli uomini possono essere violenti ed egoisti. Ma è il suo mondo, da cui caparbiamente non si vuole staccare; fatto di dolore, difficoltà, ma anche speranza e magia. In questo viaggio di formazione, dalle paure infantili al fiero coraggio che apre la strada alla maturità, Hushpuppy esorcizza le sue angosce illustrando i mostri della sua fantasia con immagini che richiamano le pitture rupestri preistoriche. Fino a pervenire, a conclusione di questo percorso, a fronteggiare epicamente i mostri. E’ diventata il re della terra selvaggia. “Re della terra selvaggia” di Benh Zeitlin. 2012.
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Cultura
Federculture e Università di Bari al capezzale dei Beni culturali del Mezzogiorno di Rita Tomassini Il più grande patrimonio italiano, quello dei beni culturali e paesaggistici, può contare per la sua manutenzione e valorizzazione su cifre irrisorie: lo 0.2% della spesa pubblica contro l’1% della Francia e l’1.5% della Germania. Il fondo per le emergenze, così frequenti nel nostro paese, è passato in pochi anni, dal 2007 al 2013, da 87 milioni a 27 milioni di euro. E quello dei lavori pubblici, con cui si fa la tutela del territorio, è precipitato dai 200 milioni del 2006 ai 47 milioni attuali. Aggiungiamo un personale sempre più ridotto nei numeri e sempre più anziano e una cronica incapacità di valorizzare questo bene prezioso. Questo il quadro sconsolante che il Ministro Bray ha ereditato all’inizio del suo mandato ai Beni culturali, frutto di una miopia politica che viene da lontano. Ma se questo spreco era incomprensibile già in tempi normali, tanto da essere stato oggetto di costanti denunce, lo è maggiormente oggi quando l’Italia affronta la più grande crisi economica dell’ultimo secolo ed è in costante affanno nella ricerca di risorse. Non puntare dunque su arte, bellezza, cultura, che sono un patrimonio unico sul piano europeo ed internazionale, non investire sulla loro valorizzazione, significa rinunciare ad un moltiplicatore di risorse spendibile in ogni campo. Quanto detto vale per tutto il paese, ma è al sud che si registrano i dati di una maggiore sofferenza, in linea con la maggiore sofferenza in ambito economico e sociale. Eppure è al Sud che si concentra gran parte della ricchezza culturale, dimenticata, e dunque sottratta ed esclusa dalla generale fruizione. E’ quanto denuncia un convegno organizzato da Federculture (l’associazione di settore degli enti pubblici e privati) in collaborazione con l’Università di Bari. I dati presentati non lasciano spazio a dubbi. Il Mezzogiorno può contare su 145 siti culturali statali tra musei, monumenti e aree archeologiche, pari al 34.3% del patrimonio nazionale, che sale a 256 siti se
si aggiungono i 111 siti siciliani (non di competenza MIBACT) raggiungendo il 48% del totale. Tra questi 15 sono parte della lista del Patrimonio dell’umanità, il 30% dei 49 siti UNESCO ITALIANI. Le regioni del Sud ospitano ancora il 29% delle biblioteche pubbliche. Ma nel 2012 i siti culturali hanno attratto 7.4 milioni di visitatori (esclusi i siti siciliani) e incassato 28 milioni di euro lordi, rispettivamente solo il 20.5% e il 24.8% dei dati nazionali. Come accade a livello nazionale, anche i siti del Mezzogiorno hanno visto diminuire gli ingressi, anche se in misura inferiore. Ma quello che più colpisce è il raffronto nel periodo medio-lungo. Se a livello nazionale negli ultimi quindici anni i siti culturali statali hanno incrementato i propri visitatori del 30%, quelli del Mezzogiorno sono rimasti praticamente immobili. E ancora colpisce che una quota molto ampia sia di visitatori che di introiti riguardi Pompei, la Reggia di Caserta ed Ercolano, 3 milioni di visitatori (il 43% del totale del Sud) e 21 milioni di euro di incasso (il 75%). In pratica la fruizione si ferma qui, al resto del Sud solo briciole.
Chiesa di Santa Croce -Lecce
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Cultura
In linea con i dati nazionali, anche al Sud diminuisce la fruizione culturale in tutti i settori (cinema, teatro, monumenti, concerti classici, mostre ed esposizioni) ma in misura più significativa, L’unica inversione di valori si registra nella lettura: sono il 56% coloro che leggono da 1 a 3 libri l’anno contro il 46% a livello nazionale e il 39.9% del Nord-Ovest. Altro dato preoccupante è quello della dispersione scolastica che è ancora al 18.2%, tra i più alti d’Europa, anche se la spesa pubblica per istruzione e formazione è decisamente più alta che al Nord. Cosa fare? Non solo la denuncia ma anche la proposta. Primo, rendere efficiente la gestione della ricchezza culturale, anche sostenendo le esperienze di gestione autonoma che, invece di essere promosse e sostenute dallo Stato, vengono soffocate da una serie di vincoli che finiscono per tramutarle in unità burocratiche e contabili. E dunque, cambiare l’art. 15 della Legge di stabilità che va in questa direzione.
Secondo, accrescere la partecipazione dei cittadini, rafforzando e modernizzando la rete dell’offerta e della produzione culturale, anche per contrastare quella che si prospetta come una vera depressione dei consumi culturali. Terzo, attivare politiche per l’industria culturale e ricreativa, seguendo l’esempio della Puglia che ha posto la cultura alla base di una nuova visione dello sviluppo. E ultimo, utilizzo pieno delle risorse e nuova programmazione territoriale, per non ripetere l’esperienza negativa della restituzione a Bruxelles di oltre 33 milioni di euro non utilizzati nell’ambito del Programma attrattori culturali 2007-2013. Salvare la cultura per salvare il Sud, vale la pena di provarci.
Pompei
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Cultura
Cultura, Italia al 23esimo posto nella classifica europea in fatto di cultura di Rossella Ronconi
Al ventitreesimo posto in Europa. Dopo di noi solo Ungheria, Romania, Portogallo e Cipro. Non si tratta né di debito pubblico, né di PIL, né di occupazione femminile. La brutta notizia riguarda la classificazione che la Commissione Europea riserva all’Italia in fatto di cultura. I dati riportati nel sondaggio Eurobarometro condotto sul tema "Accesso/partecipazione alla cultura" sono inaspettati. Quasi niente libri, musei e danze. Migliora la media solo per il cinema. Nel nostro Paese si legge meno che nel resto di Europa, si va meno ai musei, poco ai concerti, al teatro e all'opera. Un vero peccato per un Paese che vanta un così ricco patrimonio artistico e un'eredità storica e culturale da fare invidia a tutti i partner europei e non solo. Quanto emerge dell'indagine dell'Eurobarometro sulle attitudini degli italiani è scoraggiante: gli italiani che non hanno letto neanche un libro sono 44 su cento, mentre a quota 70 è l’insieme di chi non ha visitato un museo o una galleria; ottanta su cento non studiano la danza, non scrivono, non fotografano, non fanno lavori creativi al computer, non disegnano; non và meglio per i monumenti, frequentati da appena il 41% degli intervistati, dieci punti in meno rispetto agli altri europei. Si scende al 26% coi concerti, al 24 con le librerie e il teatro e al 17 per balletto e opera. Su una sole voce il nostro Paese supera la media europea: il cinema. Il 53% degli italiani ci è andato almeno una volta nell'ultimo anno contro il 52 della media europea. Sola notizia in controtendenza che ci rasserena.
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Cultura
Documentazione
CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA 2019 Scelte le sei città italiane candidate di R.T. La Giuria Europea di Selezione delle città italiane candidate a essere Capitale europea della cultura 2019 ha proposto al Mibac la short list che il governo potrà ratificare entro un mese. Cagliari, Lecce, Matera, PerugiaAssisi, Ravenna, Siena sono le città prescelte. La giuria europea è composta da 13 membri di cui 7 designati dalle istituzioni europee (2 dal Parlamento europeo, 2 dal Consiglio europeo, 2 dalla Commissione europea e 1 dal Comitato delle Regioni) e 6 nominati dal Mibac in concerto con la Commissione europea. La Giuria si riunirà nuovamente fra nove mesi per valutare i progetti delle città preselezionate. La scelta – dice il presidente della Giuria Steve Green – è stata fatta all’unanimità tra città di cultura con un grande passato ma che devono, per vincere, progettare il futuro della cultura. E i progetti presentati dalle sei città prescelte si sono infatti qualificati per aver sollecitato, nei percorsi proposti, proprio la creatività, il futuro, i nuovi equilibri e soprattutto le prospettive per i giovani. Tutta questa progettualità deve essere messa a sistema, perché questo è il futuro dell’Italia – ha detto Antonia Pasqua Recchia, segretario generale del Mibac – perché la cultura è uno dei nostri asset fondamentali e su questo asset si deve costruire una prospettiva di rilancio. Il solo fatto di essere rientrate nell’elenco ristretto per l’attribuzione del titolo potrà portare alle città prescelte - conclude la commissaria europea per l’istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù, Androulla Vassiliou – importanti benefici a livello culturale, economico e sociale se il loro progetto sarà inserito in una strategia di sviluppo a lungo termine basata sulla cultura promuovendo, allo stesso tempo, il sentimento di appartenenza ad una unica comunità di cittadini europei.
“Valore cultura” decreto-legge 91/2013 Il decreto-legge 91/2013 (L. 112/2013) reca disposizioni per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale italiano, con particolare riferimento a Pompei e all'area archeologica di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata, nonché disposizioni per il rilancio del cinema, delle attività musicali e dello spettacolo dal vivo, con particolare riferimento al tax credit per il cinema e per la musica, e alle fondazioni lirico-sinfoniche. Esso ha fatto seguito ad alcune prime misure adottate nella XVII legislatura con i D.L. 69/2013 (L. 98/2013) e 76/2013 (L. 99/2013). informazioni aggiornate a venerdì, 8 novembre 2013 • Interventi di tutela e di valorizzazione di luoghi e beni culturali • Interventi per il rilancio del cinema, delle attività musicali e dello spettacolo dal vivo • Interventi per assicurare risorse al sistema dei beni e delle attività culturali • Ulteriori interventi normativi nella XVII legislatura • Attività parlamentare in corso Il decreto-legge 91/2013, deliberato dal Consiglio dei Ministri il 2 agosto 2013, è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 9 agosto. Lecce Il Senato lo ha esaminato in prima lettura (A.S. 1014), apportando modifiche alle disposizioni originarie e inserendo nuovi contenuti. Alla Camera è pervenuto il 26 settembre (A.C. 1628). L'esame si è concluso, con l'approvazione definitiva, il 3 ottobre 2013. La legge di conversione (L. 112/2013), nonchè il testo coordinato, sono stati pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell'8 ottobre 2013.
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Cultura
Documentazione
Interventi di tutela e di valorizzazione di luoghi e beni culturali Un primo intervento disposto dal D.L. 91/2013 riguarda le aree pompeiana e stabiese (art. 1). In particolare, al fine di accelerare la realizzazione del Grande Progetto Pompei, il D.L. prevede la nomina di un direttore generale di progetto, cui spetterà, fra l’altro, definire e approvare i progetti degli interventi di messa in sicurezza, restauro e valorizzazione, assicurare l’efficace e tempestivo svolgimento delle procedure di gara per l’affidamento dei lavori e l’appalto dei servizi e delle forniture, nonché seguire la fase di attuazione ed esecuzione dei relativi contratti. Inoltre, per consentire il rilancio economico sociale e la riqualificazione ambientale e urbanistica dei comuni interessati dal piano di gestione del sito Unesco “Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata, nonché di potenziare l’attrattività turistica dell’area, prevede l’istituzione dell’Unità “Grande Pompei” e l’approvazione di un piano strategico. Al contempo, costituisce una Soprintendenza specifica per i beni archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia, e include nella competenza della Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il polo museale della città di Napoli anche le analoghe funzioni relative alla Reggia di Caserta. Infine, prevede la definizione di un accordo di valorizzazione per l’elaborazione di un piano di sviluppo del percorso turistico-culturale integrato delle residenze borboniche. Ulteriori interventi si concretizzano in autorizzazioni di spesa, molte delle quali inserite durante l’esame parlamentare. Esse riguardano, in particolare, i lavori relativi ai Nuovi Uffizi di Firenze, al Museo Nazionale dell’ebraismo e della Shoah di Ferrara, al restauro del Mausoleo di Augusto in Roma; la tutela dei siti inseriti nel patrimonio Unesco in provincia di Ragusa, nonché dei beni culturali che presentano gravi rischi di deterioramento, da individuare con decreto interministeriale; il funzionamento del Museo tattile statale Omero di Ancona, nonché della Fondazione MAXXI di Roma (artt. 5, 5-ter e 6). E’, inoltre, previsto un programma straordinario per la digitalizzazione del patrimonio culturale italiano (art. 2). Al contempo, durante l’esame parlamentare, è stata prevista un’autorizzazione di spesa per il Centro Pio Rajna in Roma, per sostenere, fra l’altro, l’informatizzazione della Bibliografia generale della lingua e della letteratura italiana (art. 5-bis). Varie disposizioni prevedono l’utilizzo di giovani: in particolare, nel piano strategico per lo sviluppo delle aree del sito Unesco di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata, nonché nelle due Soprintendenze, saranno impiegati i giovani per i quali l’art. 2, co. 5-bis, del D.L. 76/2013 (A.C. 1458 - L. 99/2013) ha istituito, per il 2014, il Fondo “Mille giovani per la cultura”. Inoltre, il MIBACT avvierà un concorso per selezionare altri 500 giovani da utilizzare nel programma straordinario per la digitalizzazione del patrimonio culturale. Infine, il D.L. prevede la destinazione di immobili di proprietà dello Stato a studi di giovani artisti italiani e stranieri, per favorire il confronto culturale e la realizzazione di spazi di creazione di arte contemporanea (art. 6).
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Cultura
Documentazione
Durante l’esame al Senato, inoltre, è stato previsto il riconoscimento del valore storico e culturale del carnevale, nonché di altre antiche tradizioni popolari e di ingegno italiane (art. 4-ter), e sono state precisate alcune misure di sostegno per i siti italiani inseriti nella Lista Unesco del patrimonio mondiale, modificando la L. 77/2006 (art. 3-ter). Interventi per il rilancio del cinema, delle attività musicali e dello spettacolo dal vivo Il D.L. 91/2013 rende permanente, dal 2014, il tax credit per il cinema introdotto con la L. 244/2007 e oggetto, poi, di varie proroghe. Durante l’esame parlamentare, il beneficio è stato esteso - dalla medesima data - anche ai produttori indipendenti di opere audiovisive (art. 8). Inoltre, prevede un credito d’imposta per le imprese produttrici di fonogrammi e di videogrammi musicali, nonché – a seguito dell’esame parlamentare - per le imprese organizzatrici e produttrici di spettacoli di musica dal vivo, al fine di sostenere il mercato dei contenuti musicali e l'offerta di opere dell'ingegno e di promuovere lo sviluppo di artisti emergenti (art. 7). Per lo spettacolo dal vivo, il D.L. prevede la rideterminazione dei criteri per l’erogazione dei contributi, con effetto dal 1° gennaio 2014. I criteri, da determinare con decreto ministeriale, devono tener conto dell’importanza culturale della produzione svolta, dei livelli quantitativi, degli indici di affluenza del pubblico e della regolarità gestionale (art. 9). Un importante intervento è volto al risanamento delle fondazioni lirico-sinfoniche che versano in situazioni di difficoltà economico-patrimoniale. Esso fa seguito a quello disposto con l’art. 11, co. 17, del D.L. 76/2013 che ha autorizzato il MIBACT, per l’anno 2013, ad erogare tutte le somme residue a valere sul Fondo unico dello spettacolo (FUS), a favore delle fondazioni, allo scopo di fronteggiare lo stato di crisi del settore e di salvaguardare i lavoratori delle medesime. In particolare, il D.L. prevede la nomina di un commissario straordinario del Governo, cui le fondazioni liricosinfoniche sono tenute a presentare un piano di risanamento, nonché la possibilità di concedere finanziamenti a valere su un Fondo di rotazione, appositamente istituito con una dotazione di 75 milioni di euro per il 2014, e anticipazioni finanziarie, già per il 2013, in favore delle fondazioni che versano in una situazione di carenza di liquidità tale da pregiudicarne anche la gestione ordinaria. Ulteriori disposizioni riguardano la governance delle fondazioni, il coordinamento dei programmi e delle attività delle stesse, il relativo personale, nonché i criteri per l’attribuzione a Perugia ciascuna fondazione della quota del FUS (art. 11). Interventi per assicurare risorse al sistema dei beni e delle attività culturali Per garantire la regolare apertura al pubblico dei luoghi della cultura, il D.L. prevede la riassegnazione al MIBACT, a decorrere dal 2014, delle somme corrispondenti ai biglietti di ingresso relativi a luoghi della cultura statali (art. 3). Inoltre, saranno semplificate le procedure per acquisire le donazioni private fino a 10.000 euro e saranno individuate forme di coinvolgimento dei privati nella valorizzazione e gestione dei beni culturali (art. 12). Per assicurare il miglior funzionamento del MIBACT è, infine, previsto che tornino ad essere operativi gli organismi collegiali con competenze tecniche che, in base alla c.d. “spending review” (art. 12, co. 20, D.L. 95/2012) dovevano cessare (art. 13).
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Cultura
Documentazione
Ulteriori interventi normativi nella XVII legislatura Già prima del D.L. 91/2013, alcuni interventi normativi avevano interessato il settore dei beni e delle attività culturali: in particolare, oltre ai già citati interventi disposti dal D.L. 76/2013, l’art. 39 del decreto-legge 69/2013 (A.C. 1248), a seguito dell’esame parlamentare, ha previsto l'abrogazione delle disposizioni che avevano previsto la messa in liquidazione, dal 1° gennaio 2014, della società per lo sviluppo dell'arte, della cultura e dello spettacolo - ARCUS Spa. L’art. 40 ha previsto, invece, la possibilità che siano riassegnate al MIBACT, per l’attività di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, le risorse disponibili nei conti di tesoreria delle Soprintendenze dotate di autonomia speciale. Attività parlamentare in corso La VII Commissione della Camera ha avviato l'esame di alcune proposte di legge: • l' A.C. 544, che reca disposizioni per la celebrazione, nel 2015, del centenario della nascita del pittore e scultore Alberto Burri; • l' A.C. 1363, che reca la dichiarazione di monumento nazionale per la Basilica Palladiana, sita a Vicenza; • l’ A.C. 1092, che istituisce il Premio biennale di ricerca Giuseppe Di Vagno.
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Ravenna
COMUNICATO UNITARIO SU DECRETO 'VALORE CULTURA' Le Organizzazioni Sindacali SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL intendono ringraziare il Ministro Bray per la formulazione del decreto Valore Cultura e il Presidente Letta per aver mantenuto l’impegno assunto per la difesa degli investimenti in cultura. Le numerose iniziative contenute per la lirica, il cinema, i teatri, la musica e per i beni culturali esaltano il concreto e fattivo confronto tra le parti, del quale riconosciamo tutti gli elementi nella formulazione del decreto stesso. Il decreto interviene in un momento di crisi per salvare tante nostre realtà uniche al mondo, dal patrimonio archeologico e museale alle produzioni di spettacolo dal vivo, al cinema e con queste tante occasioni di lavoro creativo e innovativo, di ricerca e di consolidamento delle tradizioni. Una scelta che rimette al centro, dopo tanto tempo, un settore di primaria importanza per il Paese. Si è voluto finalmente dare una visione della cultura come valore aggiunto, in grado di creare lavoro e attrarre investimenti. La cultura per rafforzare l’identità del paese e la sua fruizione culturale, per il riconoscimento internazionale ma anche grande opportunità economica e industriale per il rilancio italiano. Ovviamente, stanti le buone premesse, siamo in attesa della scrittura definitiva del testo per un giudizio più mirato del decreto.
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Fitel e “Montagnana è ……. città aperta” MONTAGNANA REINVENTA: Turismo – Vintage – Mostre - Convegni Stralci del dibattito al convegno: “Turismo & Turismo sociale, alla ricerca del benessere sociale ed economico” di Teresa Blandamura
da sinistra Roberto Frizzo, Adriano Felici, Maurizia Rizzo, Loredana Borghesan, Fiorello Primi, Rossella Ronconi e Carla Albarello
Temi come, la tutela del patrimonio storico-artistico e paesaggistico come fattore primario, l’importanza dei piccoli borghi, delle città d’arte, la necessità di fare sistema tra le eccellenze culturali dei territori, la necessità di classificare, aggiornare e mettere in rete i luoghi del turismo (dal settore dell’accoglienza a quello enogastronomico passando anche per le curiosità e le esperienze di lavoro e culturali della tradizione), sono stati affrontati in occasione del convegno “Turismo & Turismo sociale, alla ricerca del benessere sociale ed economico” nell’ambito della manifestazione “ Montagnana Reinventa” –del 19 ottobre a Montagnana (PD), una delle città murate più belle d’Italia. La FITeL (Federazione Italiana Tempo libero di emanazione CGIL, CISL e UIL) con l’associazione “Montagnana è ……. città aperta” sua affiliata, a sentire la coordinatrice del convegno, Carla Albarello, membro della FITeL Regionale del Veneto e presidente dell’Associazione locale, protagonista dell’organizzazione e realizzazione dell’evento, “vuole concorrere a sviluppare un sistema turistico locale che investa nella qualificazione, riqualificazione del territorio, sotto il profilo artistico, paesaggistico, ambientale, urbanistico architettonico, culturale, gastronomico e la dotazione di adeguati servizi e strutture ricettive, premessa indispensabile per migliorare e rendere l’offerta turistica appetibile oltre alla creazione di nuove e qualificate occasioni di lavoro nel settore turistico/culturale con particolare riferimento ai tanti giovani che difficilmente trovano lavoro. L’occasione del convegno sulle tematiche del turismo ha visto protagonisti esponenti del settore, sindacali e delle istituzioni di cui riportiamo sintesi di alcuni interventi. Rossella Ronconi, della Presidenza Fitel Nazionale, dopo aver illustrato cosa è (Federazione Italiana Tempo Libero, promossa nel 1993 da CGIL, CISL e UIL) e cosa fa (promuove risorse e talenti nei territori, avanza e sostiene campagne culturali e di utilità sociale) ha auspicato la necessità di concepire, proprio qui, in questa splendido borgo che è Montagnana, il settore del turismo e del turismo sociale, declinato come una risorsa, uno strumento per offrire anche un’esperienza di vita di un piccolo centro storico, in cui il passato si mescola al presente per pensare al futuro, potendo contare sulla collaborazione di tutti per i servizi alberghieri, cioè
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Cral e territorio
su accoglienza, assistenza, ristorazione, spazi e servizi comuni per gli ospiti, oltre alla creazione di nuove e qualificate occasioni di lavoro nel settore turistico e allo sviluppo del consumo delle vacanze per tanti che oggi purtroppo non se lo possono permettere. Turismo e Cultura, quindi, due argomenti non soltanto affini ma chiavi di lettura ed elementi di interesse strategico su cui investire sempre più per la crescita della città e del suo territorio”.Inoltre, sempre nel suo intervento, la Ronconi, ha messo in evidenza i cambiamenti sociali e culturali in atto che hanno profondamente trasformato e sconvolto i tempi del lavoro con i tempi di non lavoro e tempo libero. E come la vacanza sia un diritto acquisito da garantire particolarmente alle fasce meno abbienti, soprattutto in tempo di crisi che, per una famiglia su 4 (26%), il tenore di vita è seriamente peggiorato. Ha ricordato la pertinenza storica e attuale del turismo sociale ribadita dalla Dichiarazione di Montreal in quanto “creatore di sociétà”, “fattore di crescita economica”, “attore dell’assetto territoriale e dello sviluppo locale” e allo stesso tempo “ partner dei programmi di sviluppo mondiale”. Il turismo ha detto ancora Ronconi, “è occasione di vacanza che può tutelare la salute, assicurare la crescita umana e la formazione continua, oltre ad essere opportunità di sviluppo sociale ed economico e strumento per contenere la crisi dagli effetti devastanti che sta investendo il Paese”. Iniziative come queste, pure nell’ottica dell’appello nazionale, “Più turismo per lo sviluppo, più sostegno al turismo sociale”, devono servire per dare impulso ragionato al settore turistico, quale risorsa primaria per le economie del Belpaese, oltre a stimolare il Governo centrale, le Regioni e gli e Enti locali ad assumersi la responsabilità di definire un quadro di regole e risorse da destinare a quella che è la prima industria italiana: il turismo e la cultura. Lo sguardo di Fiorello Primi Presidente dell’Associazione dei Borghi più belli d’Italia, si è invece soffermato sull’attività turistica che un Borgo come Montagnana può esprimere e offrire al turista. Considerato che nei prossimi anni un crescente numero di persone saranno coinvolte in percorsi turistici. E’ bene che Montagnana si dedichi al “prodotto turistico” capace di accogliere il turista, di catturare curiosità e interesse per la città Montagnana, ha concluso Primi, è un classico esempio di bellezza storica, artistica, ambientale e culturale che merita di essere inserito in una rete mediatica di qualità e di ampia portata internazionale. Sembrerebbe una chimera, invece si tratta di un processo che se adeguatamente attivato garantisce anche a breve termine,risultati turistici d’eccellenza. Pertanto, apprezzata la competenza di Fiorello Primi e raccolta la sua disponibilità, l’associazione promotrice del convegno si è prenotata per un approfondimento sulla tematica dello sviluppo turistico che aiuti specialmente in tempo di crisi, a realizzare un turismo responsabile e un benessere collettivo. La Voce sindacale con i rappresentanti regionali di CGIL, CISL e UIL Adriano Filici, Maurizia Rizzo e Roberto Frizzo, nei termini di turismo ha illustrato l’innegabilità della crisi che coinvolge tutto il comparto turistico e l’indotto economico. Dai loro interventi all’unisono è emersa la gravità della crisi e la responsabilità etica e civile alla quale si sottopongono quotidianamente nella ricerca di dare risposte positive al disagio dilagante. Una risposta appropriata, sostengono, si può trovare in un nuovo modello di welfare, all’interno del quale c’è anche il turismo & turismo sociale. Un welfare che si attua nel territorio con un serio impegno nei tavoli di concertazione trasversale dove sono coinvolte le istituzioni, il mondo dell’associazionismo, le categorie e i cittadini. Contrariamente a quanti sostengono che con la cultura non si mangia. La cultura è la possibilità di sviluppo e il turismo è la cinghia di trasmissione per un turismo responsabile e sostenibile che può creare benessere. Così come era atteso dall’Associazione “Montagnana è città aperta”, i contenuti analizzati, le conoscenze confrontate, le relazioni interagite hanno prodotto energia e vivacità da proporre alla comunità tramite l’Amministrazione Comunale nella figura del Sindaco Loredana Borghesan perché sia materia di ragionamento e di condivisione. Con l’auspicio che il seminato possa dare i suoi frutti, a seguito di tale evento, la Fitel e l’Associazione rimane a disposizione per spazi di riflessioni e chiarimenti che siano ad esclusivo vantaggio della comunità.
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Cral e territorio
WEEK-END RICCO DI EVENTI CHE RAMMENTANO IL PASSATO PER PENSARE AL FUTURO di Carla Albarello
Nodi e fili di canapa in mostra La sezione locale della Fitel e “Montagnana è città aperta” nell’ambito della manifestazione “Montagnana reinventa”, articolata e ricca di eventi, tra cui quello ha reso protagonista la canapa, la cui coltivazione rese famosa la città murata ai tempi della Serenissima. L’occasione è stata l’inaugurazione della mostra “Tra nodi e intrecci, reperti e trame raccontano” a cui, tra l’altro, a preso parte Teresa Blandamura della Presidenza Fitel Nazionale, presso il Museo Civico di Legnago. Per non perdere il filo, il racconto è partito dalle origini preistoriche della tessitura, arricchito da reperti archeologici e illustrazioni del Museo, dalle sculture e sospensioni di un'artista locale, Maria Michela Battistella, e dall'arte tessile iraniana curata da Moris Zarbaf alla cui inaugurazione hanno preso parte Marisa Morelato e Marika Corestini.
La strada del vintage ovvero del vissuto che affascina Grande Kermesse all’inaugurazione di via Carrarese “La strada del vintage ovvero del vissuto che affascina”. La strada del vintage e del remake, non solo per un week-end, ma che renderà accogliente l’autunno montagnanese in stile vintage, ogni terza domenica del mese fino a dicembre prossimo, dando ospitalità a bancarelle, animazione vintage anni ’20 - ’50, collezioni, musica e canzoni del passato tra cui quelle accuratamente selezionate e proposte dall’Associazione “La Cultura del vinile e della vita”.
Cultura, arte, musica e gastronomia
Per i tanti partecipanti alla manifestazione, ancora divertimento e cultura con visita al museo e al mastio, aperitivo da Fulvio e Daniele e serata allietata dalle esibizioni in sala austriaca con il soprano Stefania Bellamio e il chitarrista Marco Sartori.
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Cral e territorio
SANT’AGAPITO, GRANDE SUCCESSO DELLA QUARTA EDIZIONE DELLA FESTA DELLA CASTAGNA di Alfredo Magnifico
Ne avevo sentito sempre parlare senza averci mai partecipato quest’anno ho avuto una piacevolissima sorpresa ho assistito ad una straordinaria giornata di festa, il primo novembre a Sant’Agapito. Protagonista indiscussa la castagna. L’associazione Matese ‘Porta Nord Ovest’,associazione spontanea di giovani di Sant’Agapito in provincia di Isernia, anche quest’anno ha proposto la valorizzazione del frutto autunnale, nella splendida cornice del castello Caracciolo del paese alle porte di Isernia. Un programma ricco di eventi svoltisi durante l’intera giornata di venerdì. Si è partiti la mattina con l’apertura dello stand gastronomico, rigorosamente a base di caldarroste, accompagnate dal vino locale che ne hanno esaltato le qualità. Intorno alle nove, vi è stato un raduno collettivo in Piazza Marconi, base di partenza per le successive iniziative ecologiche: dalla passeggiata a cavallo disposta dalla ‘Samarcanda’, passando per il secondo cicloraduno ‘Giro delle Fonti’, fino ad arrivare alla passeggiata ecologica in collaborazione con ‘Italia Nostra’. Nel pomeriggio, dopo la pausa pranzo, spazio ai giochi popolari in piazza Marconi, fulcro della festa, per proseguire con la carrellata musicale preparata dalle ‘Officine Musicali’ e dal maestro Giuseppe Di Pilla. Sul palcoscenico si sono alternati numerosi gruppi, la cui proposta variava dal rock, al blues, al country, in sintonia con l’atmosfera rustica e autunnale della festa. Un vero festival musicale. Dopo dodici ore dall’inizio, è arrivato il momento clou della serata: alle nove sul palco à salito la band ospite, ovvero gli Anima Popolare. La band isernina è di nuovo pronta a esibirsi di fronte al pubblico di ‘casa’ dopo la tournée estiva che gli ha visti impegnati soprattutto nel centro sud Italia. Divertimento assicurato, così come il gusto della castagna ha esaltato i palati dei presenti. Questi giovani hanno dimostrato di come si possa fare una festa con pochi investimenti economici e con il coinvolgimento di tutta la popolazione esaltando tradizioni e un prodotto locale.
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Volontariato e Associazionismo
IL FORUM DEL TERZO SETTORE RICEVUTO DAL MINISTRO FRANCESCHINI Roma, 05 novembre 2013 Una delegazione del Forum nazionale del terzo Settore è stata ricevuta questa mattina dal Ministro Dario Franceschini. Al centro dell’incontro con il Ministro per i rapporti con il Parlamento, i temi di maggiore criticità presenti nel disegno di Legge di Stabilità 2014 per il terzo settore. Sul tema del contrasto alla povertà, che nel nostro Paese ha raggiunto livelli di drammaticità – e di record negativi – con l ' 8% della popolazione che versa in uno stato di povertà assoluta il Forum ha chiesto che vengano messe in campo risorse economiche e misure di contrasto efficaci, che diano al nostro Paese, come già accade per gli altri Paesi europei, la possibilità di realizzare un Piano nazionale di contrasto alla povertà. Come ad esempio un’armonizzazione della proposta del Reis, il reddito di inclusione sociale, proposto da Acli e Caritas, con quella del Sia, il sostegno all’inclusione attiva, proposta dal Ministro Giovannini. Tra gli altri temi discussi con il Ministro, la questione del rifinanziamento dei fondi destinati alle politiche sociali (Fondo per la Non autosufficienza, Fondo per le Politiche sociali, Fondo Infanzia), le agevolazioni sull'imposta di registro per il non profit; la tassa Imu per gli immobili posseduti dagli enti non commerciali e la detrazione Tares; le risorse per il servizio civile e per la cooperazione internazionale; la richiesta di stabilizzazione del 5 per mille. "Tutto questo – commenta il Portavoce del Forum, Pietro Barbieri – nell'ottica di poter finalmente ragionare a lungo termine sulle politiche di welfare di cui c’è estremo bisogno per portare il nostro Paese fuori dalla crisi e parlare di crescita, equità, inclusione sociale, sostenibilità." “Il Ministro Franceschini ha ascoltato le nostre istanze – conclude Barbieri –, dichiarando la volontà di lavorare e dare il proprio contributo per garantire misure mirate e più incisive, rispetto alla questione degli incapienti e della povertà, per il 2014.” A margine dell’incontro, il tema della rappresentanza e della partecipazione del terzo settore nella determinazione di politiche sociali e di welfare che, dalla chiusura dell’Agenzia per il Terzo Settore, ha subito un duro colpo.
IL FORUM TERZO SETTORE RICEVUTO DAL VICEMINISTRO DELL’ECONOMIA FASSINA Roma, 05 novembre 2013 Una delegazione del Forum Nazionale del Terzo Settore ha incontrato ieri pomeriggio il Viceministro dell'Economia e delle Finanze Stefano Fassina. Confermiamo il giudizio positivo sull’interlocuzione avuta con il Viceministro Fassina – dichiara il Portavoce Pietro Barbieri – , che ci aveva già ascoltati prima dell’estate. Abbiamo presentato al Viceministro una panoramica complessiva dei temi di interesse per il terzo settore rispetto alla Legge di Stabilità per il 2014, dalla positiva cancellazione dell’aumento del 10% dell’IVA per le cooperative sociali, alle perplessità sullo stanziamento delle risorse per i Fondi per le politiche sociali e per il 5 per mille. Il Viceministro – continua il Portavoce – ha ribadito anche in questa occasione la disponibilità già espressa in passato a venire incontro alle nostre richieste mostrando, in particolare, apertura nel valutare la possibilità di reperire maggiori risorse per incrementare il Fondo per la non autosufficienza - per il quale sono stati stanziati 250 milioni di €, che riteniamo inadeguati a garantire il minimo di servizi e di assistenza - e per valutare con noi l’identificazione dei criteri per l’esenzione dell’Imu prevista per gli immobili posseduti dagli enti non commerciali. Allo stesso modo ha mostrato apertura anche rispetto al tema delle agevolazioni sull'imposta di registro per il non profit. Il Viceministro Fassina – conclude il Portavoce – ha infine accolto la nostra richiesta di provare ad individuare ulteriori risorse destinate ai diversi fondi per le politiche sociali così come alle politiche giovanili e di cooperazione internazionale anche per il 2015 e il 2016, valutando di portare questo tema in parlamento, con l'obiettivo di costruire politiche di welfare a lungo termine, che permettano al Paese di poter investire e realizzare interventi efficaci e di qualità dell’individuazione di risorse sui diversi fondi anche per il 2015 e il 2016.
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Enogastronomia
FUNGHI FRITTI Gustosissimi! Preparazione semplice e veloce: si puliscono bene i funghi dalla terra, aiutandosi con un pennellino ed un coltellino, poi si tagliano a fette scegliendo quelli che non sono abitatati dai vermetti! Si lasciano un pò ad asciugare sulla carta gialla o un panno. Per friggerli si usa olio di oliva o di semi bio e farina di mais a grana grossa. Si passano appunto nella farina, si buttano nell’olio bollente e quando sono pronti – di colore giallognolo – li tiriamo fuori dall’olio, li saliamo e li mettiamo di nuovo sulla carta gialla, che assorbe bene l’olio e li rende più delicati. Serviti ancora caldi e croccanti non mancheranno di essere gustati con piacere dagli ospiti golosi dei funghi.
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Libreria
LA FAMIGLIA KARNOWSKI, di Israel Joshua Singer di Rita Tomassini E’ più famoso il fratello minore, Isaac Bashevis Singer, che ha infatti vinto il premio Nobel, anche se ha dichiarato che tutto quel che ha fatto lo deve a suo fratello Israel Joshua che chiama “il mio maestro”. Ed è difficile contraddirlo. E’ Israel che lo fa venire dal villaggio chassidico di origine, dove il padre è rabbino, a Varsavia dove inizia a pubblicare articoli sui giornali in lingua yiddish in cui Israel è già un affermato scrittore, ed è ancora Israel che gli prepara la strada per la successiva emigrazione a New York dove l’ha preceduto e dove lo farà lavorare nel suo stesso giornale. E’ a New York, nel 1942, che Israel Yoshua Singer pubblica “La famiglia Karnowski”, oggi presentato per la prima volta in italiano da Adelphi, e che segue la pubblicazione, con editori diversi, di altri due volumi, “I fratelli Ashkenazi” e “Yoshe Kolbe”. Per chi come me ha amato prima il Singer “minore” e poi ha scoperto il Singer “maggiore”, Nobel o no, non sa a chi dare la palma del migliore. Dunque, qualche nota su Israel Joshua. Nato nel villaggio di Bilgoray, vicino a Lublino, rompe presto con la sua famiglia che l’aveva destinato al rabbinato e sceglie in rottura con la tradizione l’Hashkalà, il movimento illuminista ebraico. Studia poi pittura e nel 1918 va a Mosca attratto dalla speranza che la rivoluzione apra una nuova era per gli ebrei dell’Europa dell’Est. Ne ritorna dopo 3 anni deluso dall’eccesso di violenza e dal dilagante antisemitismo. A Varsavia, dove riprende il suo legame con un gruppo di scrittori radicali yiddish, comincerà a collaborare con l’importante quotidiano yiddish newyorchese “Farward” dove pubblicherà articoli critici sull’Unione Sovietica che gli alienerà le simpatie e l’amicizia dei suoi compagni filocomunisti. Di qui l’emigrazione a New York dove continuerà a scrivere e dove pubblicherà “La famiglia Karnowski” alla vigilia della sua morte nel 1944. Il romanzo segue tre generazioni di ebrei, dalla nativa Polonia e dalla ristrettezza culturale/religiosa dello Shtetl alla moderna Berlino e alla sua intellighenzia ebraica illuminista, fino all’esilio di New York alla presa del potere del nazismo: storia della decadenza di una famiglia che rieccheggia “ I Buddenbrook”. Il capostipite David Karnowski, un mercante colto e dalla visione illuministica, arrivando a Berlino è convinto di potersi assimilare abbandonando l’yiddish, parlando un tedesco privo di accento, affiancandosi agli ebrei residenti in Germania da più generazioni critici verso la primitività degli ebrei dell’Est, e di essere, come dice più volte “ebreo in casa e tedesco nel mondo”. Il figlio Georg prosegue il progetto di assimilazione, è medico militare nella 1° guerra mondiale, sposa una cattolica, circoncide il figlio da solo rompendo con la tradizione e con il padre. Il nipote Joachim che accetta solo la sua parte ariana, subirà uno shock violento quando nella sua scuola, siamo ormai al nazismo, verrà esibito nudo davanti a tutti per mostrare l’aberrazione della razza mista. L’esilio in America è l’unica via d’uscita ma il prezzo pagato per la libertà sarà molto alto. Il medico di fama Georg finirà per fare l’ambulante, il colto mercante David lo scaccino in sinagoga, e il giovane Joachim che odia il suo lato ebreo, finirà per coinvolgersi in un gruppo di tedeschi filonazisti.Ma, al di là della storia, quello che più sorprende è la capacità profetica di Israel Joshua Singer di capire in anticipo, quando ancora non si sa di Auschwitz, che il meccanismo infernale che si è messo in moto in Germania è per gli ebrei senza ritorno, una sorta di testamento del fallimento totale di chi ha creduto nell’assimilazione possibile e nella convivenza.
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Libreria Qui finisce l’opera di Israel Yoshua. Dopo la sua morte comincerà l’ascesa del fratello minore fino al Nobel. Ma non sarà una raccolta di testimone. Tanto Israel recide senza dubbi il filo con ogni superstizione religiosa tanto Isaac oscillerà sempre in una sorta di dualismo morale senza mai riuscire a risolverlo. “La famiglia Karnowski” di Israel Yoshua Singer Adelphi, Euro 20
LE METE DELL’ALLENATORE, di Flavia Sferragatta di Maria Gigliola Toniollo* “Allenare efficacemente è un processo in continua evoluzione e probabilmente inesauribile” scrive Flavia Sferragatta, autrice di questo libro, in cui vengono proposti a giovani, adulti, principianti o professionisti, strumenti e riflessioni sul lavoro dell'allenatore di rugby, sul campo e fuori dal campo. I primi rugbisti risalgono alle antiche tradizioni dei giochi greci, mentre la psicologia dello sport ha origini assai più recenti, verosimilmente dentro il secolo scorso, arrivando all'allenatore come strumento pratico e concreto per il suo lavoro. Piace pensare all'autrice di questo libro, una donna, psicologa, ex giocatrice di rugby, allenatrice di squadre di adulti e di squadre giovanili, che offre con esperienza una prospettiva di studio e pratica di psicologia, inquadrando il rugby in sequenza come sport di squadra, sport di situazione, sport “con la palla”, sport di invasione, sport di combattimento. “Essendo uno sport di squadra, scrive, nel rugby il combattimento è collettivo, il corpo va messo in gioco, sia per opporsi agli avversari che per sostenere i compagni”. E proprio “sostenere “ risulta il principio fondamentale, con emozioni ed esperienze forti legate al gruppo e all'unione tra compagni: da ciò nasce una prospettiva di etica, di sportività, di fair play che induce a chiamare l'attività giovanile “rugby educativo” mentre, nel mondo degli adulti proprio la preparazione al rugby può fornire esempi utili per la formazione del personale e delle èquipe di lavoro nelle aziende. Dover stare insieme e sostenersi nel gioco può apparire un'ovvietà, la coesione tuttavia non è utile e necessaria soltanto in campo, ma anche nella vita sociale comune. E' provato infatti, anche in presenza di conflitti all'interno della squadra che spesso si risolvono in un passaggio evolutivo, che la coesione combatte l'ansia, garantisce benessere e soddisfazione agli atleti, impegna nello sforzo agonistico: si distingue così la “coesione sociale” dalla “coesione legata al compito”. Passando poi attraverso la ricchezza delle testimonianze dirette di atleti, di allenatori e di studiosi tali da rendere l'approccio al gioco stimolante e di interesse non solo per loro stessi, ma anche per i dirigenti, per i genitori e per gli appassionati, l'Autrice descrive il processo di costruzione di una squadra pensante, dove si insegna il gioco attraverso il gioco, dove si favoriscono le aspirazioni realisticamente ambiziose, dove la maturazione porta a un rugby “giocato positivamente”, dove i giocatori devono avere tra le priorità quella di essere attenti a ciò che conta e di giocare all'unisono. Più che al confronto fra diversi approcci teorici per addetti ai lavori, la Self-Determination Theory, la Goal Orientation Theory o la Self-Efficacy, pur descritti in maniera semplice, efficace e facilmente comprensibile, piace pensare a una sorta di parabola della vita, dove la capacità di riconoscere i propri limiti è punto di forza, dove la soddisfazione e la gratificazione per il lavoro e la relazione tra atleti diventano per gli allenatori motivo di passione, di ricerca e di obiettivi “sfidanti”. *Cgil Nazionale – Ufficio Nuovi Diritti
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Libreria
SORELLA ACQUA, di Luca Reteuna di Rita Tomassini
Siamo fatti di acqua, alla nascita per il 94%, poi sempre meno man mano che l’età avanza ma sempre almeno per il 50% quando si diventa anziani. Sarà per questo che usiamo l’acqua con tanta leggerezza, sentendola compagna naturale in tutti gli atti della nostra quotidianità, almeno nel mondo occidentale. Così beviamo, cuciniamo, ci laviamo, laviamo i nostri piatti, i nostri panni, le nostre verdure, innaffiamo i nostri fiori, il nostro orto, le nostre colture, ecc. ecc., quasi che l’acqua fosse un bene senza fine la cui disponibilità si espande o si riduce a seconda dei nostri bisogni. Non è così, e anche se sta aumentando la consapevolezza dei limiti di questa risorsa vitale, ancora si è lontani da un uso responsabile condannando l’altra metà del mondo alla sete e alla siccità. Perché non c’è acqua per tutti nel mondo. Questa è la “incredibile” verità con cui fare i conti. La commissione mondiale dell’acqua ha fissato in 40 litri il diritto minimo quotidiano all’acqua. Ebbene in Italia con 40 litri si fa una doccia mentre nel terzo mondo si può sopravvivere per alcuni giorni. Se si dovesse garantire a tutti un eguale livello di consumo si supererebbero del 20% le risorse idriche disponibili e se i consumi continuassero a crescere ai ritmi attuali il deficit sarebbe del 56% nel 2025, cioè domani. Questo è lo stato delle cose. E’ dunque fondamentale capire i termini del problema per poi dare convintamente il nostro contributo ad un uso più equilibrato. Viene in soccorso per chi volesse saperne di più ed essere aiutato nell’opera di risparmio quotidiano “Sorella acqua”. In 4 capitoli e 15 temi troviamo tutto quel che c’è da sapere e, soprattutto, tutto quel che possiamo fare con un sacrificio minimo per essere a pieno titolo “cittadini del mondo”. Forse riuscirà a convincerci che l’uso che si fa, soprattutto in Italia, dell’acqua minerale non ha molto senso se non quello di pagare 330 volte di più quanto ci viene fornito dal rubinetto di casa. O ci aiuterà nella scelta di una dieta diversa sapere che un chilo di carne di manzo, per l’allevamento, costa sedicimila litri di acqua mentre uno di soia duemilatrecento, uno di patate centosessanta e un pomodoro di solo tredici. E che qualcosa dovremo pur fare per impedire lo spreco in Italia di prodotti agricoli, distrutti per non svalutare la produzione o lasciati marcire nei campi, uno scherzo che ci è costato dodici miliardi e mezzo di metri cubi di acqua sprecata. Conclude Luca Reteuna dalla quarta di copertina: “Mentre si discute ancora se l’acqua sia un bene comune o una merce come tutte le altre, alcuni sostengono che l’oro blu sarà sempre più causa di conflitti. Che fare, allora, come cittadini? Impariamo a conoscerla, a esaminarla, a risparmiarla e a sceglierla con intelligenza”. Il senso e l’obiettivo di “Sorella acqua” è proprio questo. “Sorella acqua” di Luca Reteuna Effatà Editrice, Euro 8,00
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Mostre
L’uomo al lavoro di Lewis Hine Milano di Rossella Roconi
Lewis Hine. New York, 1931 dalla serie Empire State Building Operaio sull'Empire State Building mentre fornisce indicazioni all'operaio addetto al gancio Dal 20 novembre al 2 febbraio al Centro culturale di Milano, per la prima volta una mostra presenta 60 stampe originali del padre della fotografia sociale moderna, provenienti dalla Collezione Rosenblum di New York: dai famosi Operai dell'Empire State Building agli Immigrati di Ellis Island, dal Reportage di Pittsbourgh, al Lavoro minorile in Pennsylvania, North Carolina e Virginia. In mostra Lewis Hine 'Costruire una nazione Geografia umana e ideale' . "Se sapessi raccontare una storia
con le parole non avrei bisogno di trascinarmi dietro una macchina fotografica", diceva Lewis Hine. Curata da Enrica Viganò e ideata da Camillo Fornasieri, la rassegna, fa parte dell'iniziativa Autunno Americano del Comune di Milano e si svolge con la partecipazione e il Patrocinio del Consolato Americano di Milano e della American Chamber of Commerce in Italy, di Regione Lombardia e di IES Abroad, che realizzerà con i suoi studenti universitari americani a Milano le visite guidate in lingua inglese.
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Mostre Le straordinarie immagini sono state raccolte dal grande fotografo americano, Walter Rosenblum, allievo prediletto di Hine e protagonista di spicco della stagione della Photo League americana. Il film L'America di Lewis Hine, di Nina Rosenblum e Daniel Allentuck (Dedalus Production), elemento di pregio dell'intero progetto, che verrà proiettato - mercoledì 27 novembre, alle ore 21.00 - nella "Sala Sironi" del Palazzo dell'Informazione, dove si potrà ammirare il grande mosaico di Sironi del 1931 - anno in cui termina la costruzione dell'Empire State Building e di cui Hine fu il fotografo ufficiale, consegnandoci le immortali immagini dei Workers sospesi nell'aria.
Pinacoteca di Brera, seicento lombardo nascosto Milano di Aldo Savini Gran parte dei dipinti dei principali protagonisti del Seicento lombardo, che vanno dall’età di Federico Borromeo fino alla stagione barocca e alla svolta classicista della seconda Accademia Ambrosiana, sono custoditi nei depositi interni ed esterni della Pinacoteca di Brera e non sono esposti per ragioni di spazio. La mostra “Il Seicento lombardo a Brera. Capolavori e riscoperte” presenta un nucleo consistente di dipinti in gran parte restaurati negli ultimi decenni, accomunati dalla corposità della materia pittorica e dall’uso scenografico degli effetti luministici di evocazione caravaggesca, alcuni di grande formato e che quindi difficilmente potrebbero uscire dal museo, e ben 21 destinati ad essere esposti in futuro nella “Grande Brera”. Numerose le pale d’altare, tra cui il Noli me tangere (1616) della pittrice milanese Fede Galizia, nota soprattutto per la produzione di ritratti e nature morte, l’Assunzione della Vergine (1648) di Carlo Francesco Nuvolone, il San Francesco in estasi (1650) di Giuseppe Nuvolone, il Cristo nel sepolcro, san Carlo e santi (1610 circa) di Giovan Battista Crespi, detto il Cerano e Il congedo di Cristo dalla madre di Agostino Santagostino, proveniente dalla distrutta chiesa del monastero femminile agostiniano dedicato a santa Maria Maddalena in Milano. Poi tre opere della serie dispersa di dipinti per la Sala dei Senatori di Palazzo Ducale (oggi Palazzo Reale) a Milano: l’Andata al Calvario di Daniele Crespi, l’Orazione nell’orto di Giovanni Stefano Montalto e la Flagellazione di Giuseppe Nuvolone, ancora nelle preziose cornici dorate originali. Il percorso espositivo comprende altri dipinti di piccolo e medio formato, bozzetti per pale d’altare e tavolette di soggetto sacro, espressione del realismo lombardo. Una sezione è dedicata ai ritratti e agli autoritratti di pittori milanesi e lombardi appartenuti al cosiddetto Gabinetto dei ritratti dell’Accademia di Brera, tra i quali il Ritratto di gruppo della famiglia Nuvolone in concerto, realizzato dai due fratelli Carlo Francesco e Giuseppe, l’Autoritratto di Giulio Cesare Procaccini, dipinto un anno prima della morte nel 1624, la Coppia di gentiluomini di Tanzio da Varallo e il Ritratto di Luigi Scaramuccia, pittore perugino e scrittore d’arte, eseguito da Francesco Cairo. Infine, dalla vasta collezione del Gabinetto dei disegni della Pinacoteca di Brera sono esposti otto fogli di pittori diversi, tra i quali Cerano, Morazzone e Moncalvo. Mostra: Il Seicento lombardo a Brera. Capolavori e riscoperte Sede: Milano, Pinacoteca di Brera Periodo: 8 ottobre – 12 gennaio 2014 Orario: da martedì a domenica 8.30-19.15 Ingresso: intero euro 10, ridotto euro 7 Catalogo: Skira
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Mostre
Palazzo dei Diamanti e Palazzo Trotti Costabili, Il “Caravaggio” spagnolo e il Seicento ferrarese Ferrara di A. S. In un saggio di 40 anni fa, Mina Gregori faceva notare come per comprendere l’arte di Francisco de Zurbarán, protagonista insieme a Velázquez, Ribera e Murillo del Siglo de oro della pittura spagnola, fosse necessario associare agli emozionanti esiti “di resa realistica e di intensità pittorica quegli aspetti che col realismo appaiono strettamente connessi e cioè il contenuto dottrinale e il messaggio spirituale che lo collocano accanto ai grandi mistici spagnoli del ‘600”. La sua vicenda esistenziale è legata alla vita e alle commissioni dei grandi conventi della provincia spagnola dove visse a parte un breve soggiorno alla corte di Madrid nel 1634. La sua pittura, realistica e visionaria, in sintonia con gli Esercizi spirituali di Ignazio de Loyola, si alimenta indirettamente del tenebrismo e delle soluzioni figurative caravaggesche, ma si distingue per il raffinato naturalismo e la capacità di tradurre visivamente gli ideali religiosi controriformistici dell’età barocca con invenzioni grandiose e al contempo quotidiane, tanto da sconfinare per l’essenzialità, la purezza e la poesia nell’immaginario moderno, come traspare dall’opera di quanti, da Manet a Morandi, fino a Picasso e Dalí, hanno guardato nei secoli successivi alla sua opera. La mostra “Zurbarán (1598-1664)” ripercorre le tappe salienti della sua carriera a partire dagli esordi di Siviglia, “la Firenze spagnola”, con opere provenienti da musei e collezioni private europee e americane, come “La visione di san Pietro Nolasco” e “San Francesco d’Assisi nella sua tomba” segnate dal drammatico e contrastato luminismo ispirato a Caravaggio e Ribera. Le opere successive al soggiorno madrileno e all’incontro con Velázquez sono improntate a un più sobrio lirismo, prevalgono atmosfere più chiare, con felici scorci di paesaggio e dettagli domestici in grado di trasmettere l’intimo rapporto tra l’umano e il divino, come ”Immacolata Concezione con san Gioacchino e sant’Anna” o la
“Vergine con il Bambino Gesù e san Giovannino”. Tra le invenzioni più originali dell’artista vi sono, inoltre, le grandi figure di santi in pose ricercate e dall’espressione familiare, realizzate in serie soprattutto per le colonie del Nuovo mondo. Infine, il rinnovamento espressivo che accentua la raffinatezza poetica è evidente nelle nature morte e nei soggetti allegorici di piccolo formato per la purezza delle forme, la semplicità della composizione e lo spazio rarefatto e silenzioso in cui gli oggetti sono collocati. Contemporaneamente a Palazzo Trotti Costabili, Seminario Vecchio (v. Cairoli, 32) sono esposte 8 grandi tele dei protagonisti di una delle stagioni meno note della storia dell’arte ferrarese, quella seicentesca, provenienti dalle chiese di San Domenico, Santa Maria della Pietà, Sacre Stimmate e Santa Chiara tuttora inagibili a causa del terremoto del maggio 2012. Accanto a Ludovico Carracci e Giovan Francesco Barbieri detto il Guercino trovano spazio il tormentato Carlo Bononi, il più grande pittore del Seicento attivo in città, il soave Ippolito Scarsella detto lo Scarsellino e il sanguigno Francesco Costanzo Catanio. Mostra: Zurbaràn (1598-1664) Sede: Ferrara, Palazzo dei Diamanti, Periodo: 14 settembre 2013 – 6 gennaio 2014 Orario: tutti i giorni dalle 9 alle 19 Ingresso: intero euro 10, ridotto euro 8.50, scuole euro 4
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Mostre
Ex Ospedale Sant’Agostino Corpi, paesaggi e vedute Modena di A. S. Walter Chappell ( Portland, Oregon 1925 – El Rito, New Mexico, 2000), una delle figure più importanti e allo stesso tempo più controverse della fotografia Americana del XX secolo, dopo gli studi di architettura e musica si avvicina alla fotografia nei primi anni Quaranta, quando conosce Minor White, di cui diventa amico e assistente. Nel 1962 insieme ad altri fotografi emergenti fonda a New York l’Association of Heliographers, con il presupposto di sostenere una nuova cultura fotografica intesa come forma d’arte tout-cour e non al servizio di scopi documentaristici o commerciali. L'anno seguente si trasferisce in California, dove esegue una serie di ritratti di Sharon Tate, Elizabeth Taylor e Richard Burton. Questo lavoro segna un punto cruciale nella sua carriera: da questo momento concentra sempre di più la sua attenzione e la sua ricerca sul corpo umano e sulle sue corrispondenze con le forme della natura, paesaggi e vege- Nell’immagine, Walter Chappell, Mother and Son, 1962, tazione. Nel primi anni ’70 comincia una lungaStampa ai sali d’argento, © The Estate of Walter Chappell sperimentazione con l’elettrofotografia, che ha per oggetto le piante per indagare i meccanismi alla base della realtà e della creazione. La grande retrospettiva dal titolo «Walter Chappell. Eternal Impermanence», con oltre 150 fotografie vintage, realizzate tra gli anni Cinquanta e i primi anni Ottanta, documentano il pensiero e la sua visione del mondo attraverso la narrazione di un’esperienza di vita a contatto con la natura e il mondo, all’insegna della celebrazione dell’amore come energia che regola il cosmo e della vita come flusso ciclico. Il percorso espositivo è introdotto dalla maquette originale di World of Flesh, il libro del 1966 rifiutato da vari editori americani e mai pubblicato perché ritenuto all’epoca troppo esplicito nella sua celebrazione della vita e della natura. Non certo l’unico episodio controverso nella carriera di Chappell, costellata da numerosi sequestri e da un conflittuale rapporto con la censura, soprattutto per i suoi nudi colti nelle loro posture spontanee, incurante dell’eleganza del gesto. Contestualmente la mostra “Modena e i suoi fotografi. 1870-1945” racconta, oltre alle trasformazioni urbanistiche del territorio, come a Modena si sia affermata la cultura dell’immagine attraverso un percorso di oltre settanta fotografie provenienti da importanti collezioni storiche cittadine, in particolare dagli atelier Orlandini, Sorgato, Bandieri e Andreola, e dei grandi fotoamatori Ferruccio Testi e Francesco Carbonier. Mostra: Walter Chappel. Eternal Impermanence Sede: Modena, Ex Ospedale Sant’Agostino Periodo: 13 settembre – 2 febbraio 2014 Orario: mercoledì 15-19, giovedì 15-22, venerdì 15-19, sabato, domenica e festivi 11-19 Ingresso: euro 5 Catalogo: Skira
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CIAC Armonia e perfezione anacronistiche Foligno di A. S. La mostra personale dedicata Carlo Maria Mariani presenta 24 straordinari lavori, realizzati tra il 1989 e il 2011, in gran parte mai esposti in Italia, che trattano temi complessi ispirati ad una riflessione sulla riconciliazione del passato col presente, della memoria con la perdita e della vita con la morte. Se la modernità ha celebrato principalmente lo spazio, di contro Mariani si interroga sulle forme del tempo e sul senso della figurazione, per scoprire attraverso immagini il segreto del “classico” su cui si fonda la verità nascosta dell’arte. Andando controcorrente e privilegiando esclusivamente il disegno e la pittura, ha iniziato in solitudine una trasfigurazione del reale i cui principi espressivi e poetici dovevano essere la bellezza assoluta della classicità e la perfezione della forma. Nella fase della formazione e degli esordi ha dipinto absidi e transetti di chiese, prendendo a modello Caravaggio, Correggio, ma soprattutto Tintoretto, impegnandosi nella ricerca dell’armonia e dell’equilibrio assoluti, fino a sostituirsi persino ad un artista del passato, completando un'opera rimasta incompiuta. Il suo metodo di lavoro è lento e meticoloso: prima esegue un cartone, come premessa della composizione, poi passa alla tela con stesure plurime, prestando particolare attenzione alle gradazioni di luce, sino ad arrivare all'esito finale. Questa tecnica, unita ad una stupefacente capacità disegnativa, gli consente di raggiungere esiti davvero straordinari: ogni quadro è mirabile, per l'equilibrio formale, i colori e la composizione. Carlo Maria Mariani è nato a Roma nel 1931 dove ha frequentato l'Accademia di Belle Arti. Vive e lavora a New York dalle fine degli anni ’80.
Mostra: Carlo Maria Mariani Sede: Foligno, CIAC, Via del Campanile, 13 Periodo: 28 settembre – 1 dicembre 2013. Orario: venerdì, sabato e domenica 10-13 e 15.30-19 Ingresso: gratuito Informazioni: tel. 0742 357035 – 3404040625
Nell’immagine, C.M.Mariani, City 1, 2001
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Musma, “100 disegni di Antonietta Raphaël donati al MUSMA da Giulia Mafai” Matera di R.T. Preceduta dalla presentazione del libro di Giulia Mafai, “La ragazza con il violino” edito da Skira, il 16 novembre si è inaugurata la mostra “100 disegni di Antonietta Raphael donati al Musma da Giulia Mafai” che durerà fino al 7 febbraio. Con una scrittura pulita e percorsa da una evidente emozione, Giulia narra la vita di sua madre, Antonietta Raphaël (Kaunas-Lt, 1895 – Roma, 1975) le gioie, i dolori, le vicissitudini, la quotidianità di un’artista tra le più importanti del panorama dell’arte contemporanea italiana. Studiare, amare, sognare, lavorare sono la quattro costanti che fanno da filo conduttore all’intensa esistenza di questa donna stravagante e forte che mai si è fermata, davanti a nessuna sfida. A partire dal trasferimento dalla natia Lituania a Londra, insieme all’amata madre Kaja, dopo la morte del padre Simon, rabbino e uomo di grande cultura. A Londra Antonietta si diploma in pianoforte e violino alla Royal Academy, visita musei, entra in contatto con la cultura europea e, attraverso Ossip Zadkine e Jacob Epstein, con il mondo dell’arte. Nel 1924, si trasferisce per un breve periodo in Francia, per arrivare infine a Roma dove conosce Mario Mafai da cui avrà tre figlie, Miriam, Simona e Giulia. È a Roma che inizia a dipingere. «Siamo nel 1927, fa freddo, è febbraio. Per il suo compleanno Antonietta regala a Mafai un mazzetto di mughetti, decantandone con la solita vivacità il profumo delizioso ed esaltando la profondità e la bellezza del loro colore. Il suo entusiasmo è tale che Mafai esce di casa provocandola: “se ti piacciono tanto, prova a dipingerli tu”. Saranno questi timidi fiori, anticipo di primavera, il primo dipinto di Antonietta». Attraverso aneddoti e commossi ricordi come questo, Giulia racconta le vicende di una famiglia “informale”, vissute tra sacrifici, drammi, gioie, incertezze e furiose litigate pur sempre accompagnate dal grande amore dei suoi genitori. Sullo sfondo l’Europa del ‘900, l’angoscia delle due guerre, il peso delle leggi razziali che costringeranno la famiglia a spostarsi a Genova, ma anche le insostituibili amicizie (Scipione, De Libero, Sinisgalli, Mazzacurati, Guttuso, Jesi, Della Ragione, Alvaro, Ragghianti,…), i sodalizi artistici, gli incontri, la ricostruzione e i nuovi fermenti culturali degli anni 60, insomma le passioni e la forza di un mondo fecondato dall’arte, dall’impegno e dai sogni.
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