Rivista n.76

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Tempo Libero Cultura, sport, turismo, servizi

ANNO XII° N. 76 FEBBRAIO/MARZO 2013

“Lavoro in corsa” - MaratonaPrimoMaggio Teatro Sociale “Proscenio Aggettante” festeggia 15 anni Parlamento più giovane e al femminile Catania - Bellezza e poteri occulti del corallo rosso Trame al Femminile: 2^ edizione “Ricordando Daniela”

Iscrizione al tribunale di Roma nel Registro della Stampa n. 76/2008


Sommario Editoriale di Luigi Pallotta

1

ATTUALITA’ Buon lavoro Papa Francesco! a cura della redazione

2

Parlamento più giovane e al femminile. Un deputato su tre è donna e provengono anche dallo sport di Rossella Ronconi 3 Giornata europea per la parità retributiva di Silvana Paruolo

4

TURISMO Viterbo: Workshop del turismo associativo Conclusa la 13^ edizione della Borsa del Turismo Associativo di Antonio Castello 5 Rilanciare il settore turistico di R.R.

6

SPORT E BENESSERE “Lavoro in corsa” MaratonaPrimoMaggio di R.R.

7

A tu per tu con Emanuele Blandamura Il Sioux della Boxe Italiana di Francesca D’Emilio

8

Coni Malagò nuovo Presidente a cura della redazione

9

AMBIENTE E NATURA “Sea Heritage Best Communication Campaign Award” di Antonietta Di Vizia 10


CINEMA Oscar 2013 di Francesca D’Emilio

11

Il mondo dell’illusione di Loretta Masotti

12

“Lincoln” e “Djanco Unchained” Il tema della schiavitù visto dall’obiettivo di due grandi registi di F.D. 13 L’America in cerca di identità di L.M

14

MUSICA Sanremo 2013: ha vinto la qualità di Valerio Mileto

15

La Casa della Musica di Porto di Marta Romano

16

TEATRO Il Teatro Sociale FITeL “Proscenio Aggettante” festeggia i suoi 15 anni di Giovanni Ciarlone 18 Trame al Femminile 2^ edizione di “Ricordando Daniela” di Carla Albarello

20

Invito a Cena con Delitto Un mix fra gusto ed intrigo di F.D.

21

CULTURA Archiviata la querela per “Uno studente di nome Alessandro” Un grazie a chi mi ha sostenuto di Enzo De Camillis 22

Serie Tv: uno sguardo alla nostra Italia di F.D.

23

Giuseppe Dossetti - Cento anni dalla nascita Uno dei padri della Costituzione di Alfredo Magnifico

24

Iran: ricorrenze e tradizioni di Moris Zarbafian

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MOSTRE Milano, Palazzo Reale Gli artisti maledetti di Montparnasse di Aldo Savini

26

Firenze, Palazzo Strozzi La magia della nuova bellezza universale di A.S.

27

Bitonto (BA), Galleria Nazionale della Puglia Puglia e Venezia unite nell’arte di A.S

28

Padova, Palazzo Zabarella Un italiano tra gli impressionisti di A.S

29

Catania, Palazzo Valle, Fondazione Puglisi Casentino Bellezza e poteri occulti del corallo rosso di A.S 30 Forli, Musei di San Domenico Tra modernità e tradizione: l’arte del Ventennio di A.S 31 Ravenna, MAR Creatività, normalità e follia di A.S

32

CRAL e TERRITORIO Convegno promosso dalla FITeL Umbria Il “modello Pietramontecorvino” a Foligno di Giovanni Ciarlone

34

Bologna Festeggiato il 20° compleanno della FITeL di Loris Mingarini

35

8 marzo, giornata internazionale della donna Fitel Umbria, Festa o Lutto? di Rita Tomassini

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VOLONTARIATO E ASSOCIAZIONISMO Andrea Carandini Nuovo Presidente del FAI di R.T.

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La FITeL a Terra Futura a cura della redazione

38

Forum 3^ Settore Pietro Barbieri nuovo Presidente a cura della redazione

39

Il ritorno di Paesereale su Rai3 a cura della redazione

39

ENOGASTRONOMIA Bignè di San Giuseppe al forno a cura della redazione

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LIBRERIA Susanna Camusso “Il lavoro perduto” di R.R.

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Fabio Capozzoli “Jazz Club 47. La commedia dell’essere” di Augusto Gallo

42

Nicola Mastronardi “Viteliù. Il nome della libertà” di A.M.

42

Pubblicità Maratona 1° Maggio

Tempo Libero Cultura, sport, turismo, servizi

Direttore Direttore Responsabile Capi Redattori

Luigi Pallotta Rossella Ronconi Aldo Albano Rita Tomassini

Anno XII° n. 76 febbraio - marzo 2013 A questo numero hanno collaborato: Carla Albarello, Antonio Castello, Enzo De Camillis, Francesca D’Emilio, Antonietta Di Vizia, Augusto Gallo, Loretta Masotti, Valerio Mileto, Loris Mingarini, Marta Romano, Aldo Savini, Moris Zarbafian. Direzione e Redazione

Redazione

Teresa Blandamura Giovanni Ciarlone Alfredo Magnifico Luigi Maiello Pasquale Ruzza Ferruccio Valletti

ph di copertina: Simone Parolo C/o FITeL - VIA SALARIA, 80 - 00198 Roma tel. 06.85353869 fax 86.8546541 E-mail: nazionale@fitel.it www.fitel.it


FITeL

Editoriale

di Luigi Pallotta

A poche settimane dalle elezioni la situazione appare ingovernabile. Il risultato del voto e l'atteggiamento sin qui avuto dagli eletti del movimento Cinque stelle non lasciano intravedere una via di uscita. Siamo un Paese fermo, dove il debito pubblico e' drammaticamente in crescita da oltre un ventennio e che va sempre più avvitandosi pericolosamente in un sistema recessivo, gravati da un deficit che ormai si avvicina al 130% del Pil e dove la pressione fiscale effettiva ha superato il 50%. È stato questo il contenitore all'interno del quale a poco a poco la sfiducia si è andata trasformando in rassegnazione e via via mutata in una protesta rabbiosa. Se poi a questo aggiungiamo gli scandali infiniti che hanno visto protagonisti molti degli attori della politica, l'attuale inadeguatezza della classe politica, i sacrifici a senso unico prodotti dal Governo dei tecnici, senza dare alcun segnale sulla diminuzione dei costi della politica, arriviamo alla miscela esplosiva che ha dato come risultato elettorale quello di un Paese ingovernabile. Lo scenario che si è aperto appare drammatico. Il Paese ha bisogno di un accordo istituzionale per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica, ed ancor prima è necessario eleggere i presidenti di Camera e Senato. Tutto questo mentre ancora non si riesce a trovare la chiave per gestire il Parlamento, per dare un governo al Paese e affrontare il nodo dei nodi che è quello del ri-

lancio dell'economia e dell’occupazione. La mossa fatta dal Partito democratico, con il suo leader Bersani, di decidere di presentarsi in Parlamento con un programma limitato di otto punti con al centro le emergenze dell'Italia non sembra, al momento in cui scriviamo, avere molte possibilità di successo. Avrà comunque il merito di fare chiarezza sulle intenzioni delle forze politiche elette in Parlamento. Appare ovvio che chi come noi, che siamo la rappresentanza delle lavoratrici e dei lavoratori nel sistema dei CRAL aziendali e dell'associazionismo del tempo libero, auspicherebbe una soluzione della crisi che non riporti a nuove elezioni e che, al contrario, individui misure che possano ridare fiato al potere di acquisto di stipendi e pensioni. E' in questo quadro, difficile e drammatico per l'avvenire di tutti noi ed in particolare dei giovani, che quest'anno si inquadrano due avvenimenti importanti per la nostra organizzazione: il festeggiamento del ventennale della fondazione della FITeL e la celebrazione del VII Congresso. Dovremo essere capaci di sfruttare questi due eventi per portare con forza all'attenzione dell'opinione pubblica il tema del tempo di non lavoro. Per il ventennale abbiamo previsto il festeggiamento attraverso la realizzazione di una serie di eventi, culturali e sportivi in modo da rappresentare quella che è la nostra

attività a favore delle lavoratrici e dei lavoratori. I festeggiamenti si apriranno il 1 maggio a Roma con la maratonina " In corsa per il lavoro " e proseguiranno con la staffetta ciclistica nell'anniversario della strage dei Georgofili a Firenze con la parola d'ordine "Ricordare il passato per progettare il futuro". Proseguendo con il premio Pellicola d'oro, il Festival del cortometraggio, le borse di studio del Premio Caravillani. I festeggiamenti saranno conclusi a settembre nella settimana dedicata alla Rassegna di Teatro Sociale dove, realizzeremo la 2^ Assemblea Nazionale dei CRAL e la 1^ Assemblea Nazionale delle Associazioni aderenti alla FITeL. La manifestazione si concluderà con la premiazione dei fondatori della nostra organizzazione. A fine novembre celebreremo, invece, il VII Congresso della FITeL, un congresso nel quale dovremo proseguire la discussione avviata nella conferenza di organizzazione sull'insediamento della nostra struttura, sulla sua apertura al territorio e alla relativa fase di trasformazione che ne deve scaturire. Il congresso ci vedrà inoltre impegnati nella discussione intorno al welfare aziendale ed al ruolo dei CRAL in un mondo del lavoro fortemente trasformatosi. Queste, le sfide che dobbiamo affrontare nel 2013 per affermare con forza il ruolo della FITeL e per dare le giuste risposte alle aspettative di lavoratrici e lavoratori sui temi del tempo libe1 ro.


Attualità

Buon lavoro Papa Francesco! a cura della redazione

L’

11 febbraio Papa Benedetto XVI comunicava la sua rinuncia al ministero di vescovo di Roma, successore di San Pietro. Un mese dopo il Conclave si è riunito per eleggere il nuovo pontefice e circa alle ore 20.00 del 13 marzo, la folla di fedeli presenti sotto San Pietro ha accolto con fervore, gioia ed emozione, Papa Francesco. Jorge Mario Bergoglio è così il 266° vescovo di Roma e papa della Chiesa Cattolica. Originario dell’Argentina, ma figlio di un ferrovieri piemontese, è il primo papa - dopo undici secoli - ad adottare un nome nuovo, mai utilizzato da un predecessore. Papa Francesco. Un nome importante, in riferimento a San Francesco d’Assisi, che richiama sinonimi di semplicità e di povertà, ma anche e soprattutto di fratellanza, implicando la necessità di una comunità di eguali e di solidarietà fra di essi. Il nuovo Pontefice, nonostante i suoi numerosi impegni, ha sempre dedicato del tempo a quelle che sono le sue passioni. Passioni, da ritagliarsi nel tempo libero che riesce a dedicare per lui. Calcio, musica classica, tango e letteratura. A conferma che nella vita è giusto avere quel tempo personale, quel tempo che permette ad ogni persona di sentirsi realizzata attraverso i propri hobby. Quello che ne esce è quindi il ritratto di un uomo normale. E questa è la prima impressione che Papa Francesco ha dato ai suoi fedeli, ma non solo a loro.

Il papa con la maglia del San Lorenzo de Almagro

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Attualità

Parlamento più giovane e al femminile. Un deputato su tre è donna e provengono anche dallo sport di Rossella Ronconi Il Parlamento della XVII legislatura sarà il più giovane e il più "rosa" della storia repubblicana. Camera e Senato, dopo le ultime elezioni, pullulano di giovani e di donne: l'età media è di 48 anni (45 a Montecitorio, 53 a Palazzo Madama) e le donne rappresentano il 31%. L’arrivo dei “grillini” ha notevolmente determinato l’abbassamento dell’età. Per quanto riguarda la presenza del genere femminile che cresce del 11%, l’onore va, invece, al Pd, che con il 42% di gentil sesso ha fatto la parte del leone. Questi i numeri dalla nuova compagine parlamentare che scaturiscono da una nostra elaborazione dati del Ministero Esteri e da un’indagine della Coldiretti che caratterizzano e definiscono il nuovo Parlamento come il più giovane e con una presenza femminile come mai nel passato. L’età media diminuisce. I deputati hanno un’età media di 45 anni e i senatori di 53 anni. Il che significa un consistente ringiovanimento rispetto alla scorsa legislatura, in cui l'età media dei deputati era di 54 anni (9 anni di differenza) mentre quella dei senatori di 57 anni (4 anni di differenza). Le donne aumentano. La presenza femminile, che nella legislatura scorsa era pari al 21% alla Camera e al 19% al Senato, nel nuovo Parlamento passa al 32% alla Camera e al 30% al Senato. Nell’ambito dei maggiori partiti , quelli con il più alto numero di donne si trova nelle liste del Pd, con il 41%, che precede Movimento Cinque Stelle al 38%, Pdl e Lista Monti-Udc entrambi al 22%, Sel al 20%, Lega Nord al 14% e Pdl, con il 25,8%. Sfida generazionale. La nuova composizione del Parlamento, al di là dei diversi schieramenti e alleanze, rappresenta un segnale di rinnovamento e soprattutto una sfida generazionale per i tanti giovani che si apprestano a svolgere compiti istituzionali in un Paese come l’Italia che risulta avere la classe dirigente più vecchia in Europa. Sportivi e Coni approdano in Parlamento. Due ori olimpici in Parlamento, Josefa Idem e Valentina Vezzali. La prima eletta senatrice Pd, la seconda per Scelta Civica alla Camera. New entry, Josefa Idem, canoista e campionessa di lunghissimo corso, eletta in Emilia Romagna senatrice del Pd. Alla Camera arriva Valentina Vezzali, supercampionessa di scherma, che correva nelle Marche con Scelta civica di Mario Monti. Altra olimpionica, ex fondista, dirigente e politica, la Di Centa, ancora incerto il suo arrivo, al momento in cui scriviamo, per problemi di conteggi con il Pdl. Un olimpionico che giunge in Parlamento, è Marco Marin, oro nella sciabola ai Giochi di Los Angeles, eletto in Veneto con il Pdl. Esordio parlamentare anche per Laura Coccia, campionessa paralimpica di atletica, deputata Pd in Campania. Densa anche la presenza di dirigenti sportivi e uomini del Coni. Approda con il Pdl in Senato Franco Carraro, ex presidente della Figc, politico, già al vertice dello sport italiano nei decenni trascorsi e membro Cio. In Emilia diventa deputato per Scelta Civica di Mario Monti, Bruno Molea, consigliere nazionale Coni e presidente dell'Aics, associazione di promozione sportiva. Col Pd, eletto in Toscana, il leader dell'Uisp Filippo Fossati. Un posto al Senato con il Pdl anche per Ulisse Di Giacomo, delegato provinciale del Coni di Isernia, eletto in Molise e per Luciano Rossi, presidente della federazione tiro a volo, eletto in Umbria. Onorevole anche Enrico Costa, presidente della federazione di pallapugno, eletto in Piemonte con il Pdl. E’ giunto alla Camera, in Lombardia, con la Lega Nord, Giancarlo Giorgetti della federazione pallavolo. Seggio alla Camera anche per il presidente del Coni in Friuli Giorgio Brandolin, eletto nella sua regione con il Pd. Infine, entra alla Camera, eletto in Campania sempre con il Pd, anche Luciano Cimmino, della società che sponsorizza, fra l'altro, Federica Pellegrini e Carolina Kostner.

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Attualità

Giornata europea per la parità retributiva di Silvana Paruolo*

Perché celebrare la Giornata europea per la parità retributiva (giunta alla sua terza edizione) proprio questo giorno? Perché il 28 febbraio corrisponde al 59° giorno dell’anno, e 59 sono i giorni che una donna dovrebbe lavorare in più per guadagnare quanto un uomo. “La giornata europea per la parità retributiva – precisa Viviane Reding (Vicepresidente della Commissione europea e Commissaria per la Giustizia) - serve a ricordarci le disparità di condizioni retributive che ancor oggi le donne subiscono sul mercato del lavoro. Anche se negli ultimi anni il divario si è ridotto, non c’è da rallegrarsi. Le disparità continuano ad essere considerevoli e il lieve livellamento cui assistiamo è in buona parte dovuto al fatto che gli uomini – a causa della crisi - guadagnano di meno e non a un miglioramento delle condizioni salariali delle donne! Il principio della parità di retribuzione per uno stesso lavoro è sancito dai trattati dell’Unione fin dal 1957 e sarebbe ora di farlo valere ovunque. Perciò diamoci da fare per ottenere risultati concreti 365 giorni all’anno e non solo in occasione della Giornata per la parità retributiva!”. In effetti dalle ultime cifre - appena rese note – risulta che nell'Unione europea, il divario retributivo di genere - cioè la differenza media tra la retribuzione oraria di uomini e donne - è ancora del 16,2% ( “5,3%” in Italia). Il progetto “Equality Pays Off” (l’uguaglianza paga) intende sensibilizzare le imprese ai vantaggi economici che possono venire dall’uguaglianza e dalla parità di retribuzione tra i sessi. L’iniziativa intende agevolare l’accesso delle imprese al potenziale della forza lavoro femminile, ad esempio attraverso attività di formazione, eventi e strumenti che consentano di ridurre il divario retributivo. E vuole contribuire a raggiungere l’obiettivo della Strategia Europa 2020 di portare il tasso di occupazione al 75%. Tra i suoi eventi figura il “Business Forum” del 21 marzo 2013 (Bruxelles) : occasione di uno scambio di esperienze in materia. Resta in corso di elaborazione una Relazione sull’applicazione della Direttiva 2006/54/CE sulla parità di trattamento retributivo, che dovrebbe essere adottata la prossima estate. Intanto, per aiutare a ridurre le disparità retributive, la Commissione europea ha reso note delle buone pratiche di imprese impegnate in tal senso (http://ec.europa.eu/justice/gender-equality/gender-pay-gap/index_it.htm). Tra queste, un suo Comunicato stampa si sofferma su queste: “La società editoriale tedesca Axel Springer AG ha varato nel 2010 il programma “Chancen: gleich!” (Stesse opportunità!) con l’obiettivo di portare al 30% la percentuale di donne con posizioni dirigenziali nell’arco di 5-8 anni; “La Kleemann Hellas SA, impresa greca che fabbrica ascensori, intende aumentare il numero di donne addette ai servizi vendita e assistenza tecnica, rompendo gli stereotipi e riducendo la segregazione di genere. Il progetto “Diversità e uguaglianza di genere” ha permesso di portare la presenza femminile nel dipartimento vendite dal 5% del 2004 al 30% nel 2012; In Lituania, la compagnia di telefonia mobile Omnitel ha realizzato il progetto “Creare un ambiente di lavoro favorevole alle famiglie” che intende rendere l’equilibrio tra vita lavorativa e vita privata parte integrante della cultura organizzativa dell’impresa dando al personale la possibilità di lavorare in modo flessibile. Il progetto ha fatto salire la percentuale di donne manager nell’impresa; “In Germania, il “German Women’s Leadership Council” dell’IBM incoraggia le donne a intraprendere una carriera nel settore delle telecomunicazioni fornendo un tutoraggio personalizzato e a distanza alle studentesse nelle scuole e offrendo un tutoraggio anche alle colleghe più giovani che si avviano ad una carriera specialistica o manageriale.

*Segretariato Europa – CGIL Nazionale

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Turismo

VITERBO: WORKSHOP DEL TURISMO ASSOCIATIVO Conclusa la 13^ edizione della Borsa del Turismo Associativo di Antonio Castello*

O

ttantacinque operatori della domanda, provenienti da tutta Italia e tante delegazioni estere Bulgaria, Danimarca, Germania, Inghilterra, Norvegia, Olanda, Polonia, Romania, Svezia e Ungheria, in rappresentanza di Cral, dopolavori, associazioni culturali, circoli e associazioni sportive, parrocchie, ecc. e 400 operatori dell’offerta in rappresentanza di 450 aziende (agenzie di viaggio, tour operator, enti di promozione turistica, consorzi, compagnie aeree, ferroviarie e marittime, società di trasporto pubbliche e private, società di servizi, aziende del ricettivo alberghiero ed extra alberghiero, ecc.) si sono incontrati a Viterbo in occasione del grande Workshop del Turismo Associativo. Numerosissimi i contatti alla fine della giornata e il dato rappresenta una delle percentuali più alte per ogni borsa di prodotto nazionale. Sono questi, in estrema sintesi, i dati che hanno caratterizzato questa manifestazione che, ancora una volta, ha dimostrato come la partnership pubblico/privato sia fondamentale per la riuscita di ogni iniziativa di questo livello. Accanto alla Società Rete System Srl, titolare del marchio “BTSA - Borsa del Turismo Sociale e Associato” e al CAT, Centro Assistenza Imprese della Confesercenti di Viterbo, promotori dell'iniziativa, hanno operato, infatti, la Provincia, il Comune e la Camera di Commercio di Viterbo oltre all'Unioncamere Lazio. La manifestazione ha goduto anche del sostegno dell'Enit/Agenzia e ha avuto il patrocinio del Ministero del Turismo. Per Nicola Ucci, Patron della manifestazione, “la BTSA, dopo solo 5 edizioni a Viterbo (prima era itinerante) sembra aver convinto anche i più scettici, senza aver espresso, tuttavia, tutte le sue forti potenzialità. I segnali di crescita sono evidenti e lo dimostrano non solo i numeri, quanto, soprattutto, il forte interesse che hanno mostrato e continuano a mostrare i partners che ravvisano nella manifestazione

una grande occasione di sviluppo sia a livello territoriale che occupazionale”. Per Vincenzo Peparello, Presidente del CAT/Confesercenti, invece, “la BTSA si colloca, oggi, a pieno titolo fra le maggiori manifestazioni di settore a livello nazionale con la differenza che mentre le altre borse mostrano un certo “affaticamento”, i segnali di crescita per questa borsa sono davvero esponenziali se è vero, come è vero, che siamo giunti alla necessità di limitare la partecipazione soprattutto per le richieste pervenute oltre i termini prefissati”. Grande interesse ha riscosso il Convegno: “Programmazione negoziata e sviluppo del turismo associato. Il ruolo degli Enti locali“ cui hanno preso parte per gli Enti locali, l'Unioncamere Lazio, la Regione LazioAgenzia per il Turismo di Roma e Lazio, la CCIAA di Viterbo, la Provincia di Viterbo e il Comune di Viterbo, mentre le Associazioni private di categoria erano rappresentate dalla FITUS, dalla FITEL, dalla Confesercenti, dalla Federalberghi/Confcommercio, dalla SL&A, oltrechè dalla Soc.Rete System e dal C.A.T. Sviluppo Imprese. Al centro del dibattito le criticità del turismo, il persistere della poca attenzione nei confronti del settore, il Piano Nazionale del Ministro Gnudi e, soprattutto, le preoccupazioni generate dai risultati delle recenti votazioni che non hanno espresso una maggioranza chiara e definita, con il rischio concreto di vedere il nostro turismo perdere ulteriori quote di mercato. Molto soddisfatti gli operatori, soprattutto stranieri, che hanno avuto modo di visitare, attraverso i due educational tour organizzati, un territorio straordinariamente bello ed interessante ma anche per la qualità del workshop che ha consentito loro si instaurare molteplici e proficui contatti di lavoro. * giornalista

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Turismo

Rilanciare il settore Turistico di R.R.

Il 31 gennaio scorso si è svolta a Roma la Conferenza nazionale per il turismo del Pd dedicata alle 'Potenzialità del turismo per la crescita ed il lavoro’. Nell’ambito della conferenza, a partire dal programma di governo per il turismo, sono state espresse idee chiare e forti, che nascono da un lungo percorso di confronto tra le organizzazioni degli imprenditori, i sindacati, le associazioni del turismo sociale e dei consumatori. Tra le priorità del Partito Democratico nel nuovo governo: collocare l'impresa al centro delle strategie per la crescita del turismo; ricostituire il "Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo", altresì con compiti di coordinamento tra i ministeri che incidono sullo sviluppo del settore (ambiente - beni culturali - trasporti - agricoltura - rapporti con le Regioni), per mettere in equilibrio poteri nazionali e regionali realizzando una strategia complessiva. Inoltre, tra gli obiettivi del Pd, c’è quello di valorizzare, all'interno del portale italia.it, quelli che sono appunto i portali regionali ed implimentare il sistema di booking on-line da esternalizzare, concordando le modalità di gestione con le principali organizzazioni degli imprenditori. Altri punti qualificanti, per il Pd, sono l'istituzione dell'Osservatorio Nazionale del Turismo, l'introduzione del Conto Satellite del Turismo e l'applicazione del Regolamento Comunitario sulle statistiche del turismo, con l'obiettivo di migliorare l'affidabilità dei dati statistici e di disporre di basi quantitative che indirizzino le politiche pubbliche e le strategie aziendali.

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Sport e benessere

"Lavoro in corsa” MaratonaPrimoMaggio di R.R.

P

rogrammi fuori porta? Il 1° maggio per tradizione è da trascorrere all’aria aperta ed in una giornata che metta d’accordo tutta la famiglia. Quale miglior opportunità, quindi, di partecipare alla maratona a Roma? Per gli appassionati del podismo, gli amanti dell’arte e della cultura, la Capitale offre il meglio. La maratona "Lavoro in corsa"della FITeL del 1° Maggio, in collaborazione con Podistica Solidarietà, è un’occasione per tutti anche dal punto di vista turistico, enogastronomico e culturale. La 5Km competitiva/amatoriale aperta a quanti vogliono parteciparvi, non è da considerare solo podismo ma un appuntamento ludico-sportivo che coinvolge dagli atleti agli amatoriali, dai giovani ai meno giovani appassionati di sport all’aria aperta. Per saperne di più su www.fitel.it - www.fitellazio.it - www.podisticasolidarieta.it

La 1^ Edizione del 2012

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Sport e benessere

A tu per tu con Emanuele Blandamura Il Sioux della Boxe Italiana di Francesca D’Emilio Emanuele Nicola Blandamura, 33 anni e campione WBC dei pesi medi, si racconta per noi. Un ragazzo che all’età di 18 anni trova la sua guida nella boxe, sfogando i dubbi ed i problemi che ogni ragazzo deve affrontare, tirando pugni a quel sacco che l’ha portato fin dove è ora. 19 sono state le sue vittorie e tuttora rimane imbattuto, mentre punta al suo sogno del Mondiale. Accanto a lui, a dargli sempre manforte e ad incoraggiarlo in questa sua passione, i suoi maggiori fan, i nonni e la zia Teresa che fanno il tifo per lui. D: Parlaci della tua prossima sfida, l’asta per il titolo italiano contro Matteo Signani. Cosa porterà nel tuo futuro, in caso di vittoria? Emanuele: L'asta l'abbiamo vinta noi, intendo i miei Manager Salvatore e Cristian Cherchi, con il preziosissimo aiuto dell’emergente in campo organizzativo Alessandra Branco e il suo staff. Diciamo che, ad oggi, qualcosa è cambiato e Matteo Signani non disputerà più il titolo contro di me. Stiamo quindi aspettando delle risposte dal fronte avversario. Ci tengo a dire che, qualsiasi sarà il mio contendente, sarò ben felice di affrontarlo e per qualsiasi titolo. Il mio scopo nel pugilato è quello di dare sempre il meglio. Vincere? Certamente!! D: Eri un ragazzo quando ti sei appassionato a questo sport. Come ti sei avvicinato alla boxe e quanto ha inciso nella tua vita? Emanuele: Ho abbracciato la boxe in un momento della mia vita molto difficile e particolare: ero un normalissimo ragazzo che affrontava la sua vita dura come l'acciaio, dura per un ragazzo cresciuto senza genitori, ma con la meravigliosa fortuna di aver ricevuto ospitalità e un amore incondizionato dai miei nonni e zii impeccabili. Certo che a ripensarci bene, ero davvero un uragano. Forse se non avessi avuto in primis la mia famiglia, insieme al merito che do alla boxe, oggi racconterei un’altra storia. Sono entrato nella mia prima palestra a 18 anni ed oggi ne ho 33 quindi penso proprio che potrei narrare di una vita fra le corde. E sono orgoglioso di come è andata. Rifarei tutto quel che ho fatto per arrivare ad essere l’uomo che sono ora.

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Sport e benessere

D:Non sei solo un campione ma anche un allenatore. Quale è la prima cosa che insegni ai tuoi allievi? Emanuele: Un campione vorrei dimostrare davvero di esserlo con un titolo "Mondiale". Ho scommesso tutto sulla boxe, ma nella vita si va un passo alla volta, ed io ho ancora voglia di fare quelli giusti. Di una cosa sono sicuro: non mi arrenderò mai. Ho fatto una promessa a me stesso nella vita e questa è troppo importante per la mia persona. Il risultato non sarà solo l'esito di una vittoria o meno, ma il poter dire “Io ho vissuto per un sogno. Qualcosa in cui ho creduto. Esserci stato, averci provato”. Questo sarà già un grande risultato. Allenatore? Si, è un compito difficile e dai miei ragazzi mi faccio chiamare con il mio nome di battesimo. Per loro, fra quelle corde, sono il loro trainer ma allo stesso tempo sperimento insieme a loro il sano divertimento e cerco, attraverso le mie esperienze, di portare il giusto esempio con l'intento di renderli sì capaci dei propri mezzi e delle proprie capacità ma anche, e soprattutto, di una maggiore consapevolezza della loro vita sociale.

Quindi, viva boxe! Ma ovviamente quella fatta di rispetto e coraggio!!

CONI Malagò nuovo Presidente a cura della redazione

Giovanni Malagò è il nuovo presidente del Coni. È stato eletto con 40 voti a favore a Roma durante il Consiglio Nazionale del comitato olimpico battendo a sorpresa l'altro candidato, il favorito Raffaele Pagnozzi. Il presidente del Circolo canottieri Aniene, appena avuto certezza dei risultati, è corso ad abbracciare la moglie e le due figlie, giunte per l'occasione dagli Stati Uniti. Malagò succede a Giovanni Petrucci ed è il 15esimo presidente del Coni, il sesto del dopoguerra. Malagò, nato e residente a Roma, dopo essersi laureato in economia e commercio con 110 e lode ha iniziato a giocare a calcio, vincendo tre campionati italiani con la Roma RCB e quattro Coppe Italia. Ha praticato anche altri numerosi sport sia a livello agonistico che amatoriale, dal tennis, allo sci, al nuoto e al canottaggio. Ha inaugurato la carriera da dirigente sportivo nel 1997, come presidente del Circolo canottieri Aniene. Approda al Coni nel 2000, come membro della giunta esecutiva.

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Ambiente e Natura

“Sea Heritage Best Communication Campaign Award” di Antonietta Di Vizia L’assegnazione dei premi ai vincitori della IV Edizione “Sea Heritage Best Communication Campaign Award” (Premio alla migliore comunicazione per la difesa, promozione e tutela del mare), di particolare importanza per la divulgazione scientifica, la comunicazione e la cultura del mare si è tenuta venerdì 22 febbraio al Salone internazionale della Nautica e del Mare - Fiera di Roma. Quattro le categorie in concorso, numerosi i progetti presentati. Menzione speciale alla Guardia Costiera per l’alta professionalità nella gestione della comunicazione degli scenari di crisi e per la capacità divulgativa sui temi della sicurezza e della cultura del mare. Presso l’isola culturale Pelagos, si è svolto l’evento conclusivo del “Sea Heritage Best Communication Campaign Award”, il prestigioso premio per la comunicazione ideato dall'associazione MAR e organizzato in partnership con Big Blu - Salone della Nautica e del Mare di Roma e con Fiera di Roma, destinato a soggetti pubblici e privati che hanno sviluppato progetti o interventi per la valorizzazione e la promozione del patrimonio marittimo, giunto alla sua IV edizione. La giuria, della quale facevano parte, tra gli altri, Renato Sorace, presidente di Radio Città Futura, i giornalisti Donatella Bianchi, conduttrice del programma televisivo Linea Blu in onda su Rai Uno, Antonella Alberici, del canale tematico ANSA MARE, Vanni Galgani, direttore della rivista Fare Vela. Inoltre il professore Antonio Speranza del CINFAI (Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Fisica delle Atmosfere e delle Idrosfere), Renata Montesanti di ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), Pietrangelo Pettenò (presidente Marco Polo System Geie), hanno attribuito i premi per ciascuna categoria in concorso. Categoria: Architetture della Natura e dell'Uomo Primo Classificato: Un viaggio nei Parchi marini della Sardegna e della Corsica - Parco Naturale Regionale di Portoconte Menzione speciale: Cittadini del Porto - Genoa Port Center Categoria: Arte, Storia, Cultura e Turismo Primo Classificato: Perdipiave - Phil Fresh s.n.c. Menzione speciale: Rotte del Mediterraneo - New Line spa Video and Multimedia Division Categoria: Ricerca Scientifica e Innovazione Tecnologica Primo Classificato: I delfini di Taras - Jonian Dolphin Conservation Menzione speciale: Design, tecnologie, sostenibilità - Istituto Europeo di Design Nella stessa categoria, è stata assegnata una borsa di studio per la frequentazione di un master del valore di 8.000 euro, offerta dall’Istituto Europeo del Design (IED) alla tesi di laurea: “L’efficienza del commercio internazionale marittimo nel rispetto dell’ambiente marino”. Categoria: Energie Rinnovabili e Sviluppo Sostenibile Menzione speciale: La spiaggia ricorda - Gruppo Roncaglia

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Cinema

OSCAR 2013 di Francesca D’Emilio

I

l 24 febbraio di quest’anno si è svolta la 85ma edizione degli Academy Awards, presentata dal comico Seth MacFarlane. Una grande serata che ha visto succedersi personaggi famosi ed esibizioni spettacolari, come quella del cast di Les Misérables che ha riproposto, dal vivo, alcune delle canzoni più emozionanti del film. Molti i protagonisti e ancor di più gli ospiti famosi a premiarli. L’Oscar per il miglior film di questa edizione, annunciato da una coppia di “big” composta dall’attore Jack Nicholson e dalla Firts Lady Michelle Obama, è stato il film di Ben Affleck “Argo”. La pellicola, tratta dall'omonimo libro di Tony Mendez e Matt Baglio, racconta dei fatti realmente accaduti a Teheran dopo la rivoluzione iraniana del 1979.

Il film di Affleck, quindi, si concentra su quello che viene definito il “Canadian Caper”, cioè l'operazione segreta congiunta tra Stati Uniti e Canada per portare alla liberazione dei cittadini americani rifugiati nell’ambasciata canadese della capitale iraniana. Il momento è stato reso solenne anche dalla presenza di Michelle Obama, che ha definito il cinema un perno importante per i giovani di oggi, che attraverso le pellicole possono e riescono ad imparare a sognare in grande e a non arrendersi mai. Anche se Ben Affleck ha vinto questa 85ma edizione, dal punto di vista numerico non possiamo non citare Ang Lee con il suo “Life of Pi”, vincitore di ben 4 Oscar, tra cui migliore regista.

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Cinema

Il mondo dell’illusione di Loretta Masotti

Ambientato in una città mitteleuropea, presumibilmente Trieste, questo thriller atipico dissemina tracce e offre tasselli per ricostruire una storia che oscilla sempre tra verità e finzione. Viene in mente “Vertigo. La donna che visse due volte” di Alfred Hitchcock. Anche qui al centro del film troviamo una formidabile truffa, la fascinazione e l’innamoramento tra due esseri fragili e problematici, l’impossibilità del lieto fine. Nessun personaggio è positivo: non lo è il protagonista, il battitore d’aste Virgil Oldman (Geoffrey Rush, premio Oscar per “Il discorso del re”) che si è procurato una fortuna truffando il prossimo, non lo è Claire (Sylvia Hoeks) apparentemente agorafobica auto reclusa nella fatiscente villa di famiglia, non lo è soprattutto il grande amico di Virgil, Billy (Donald Sutherland) compagno di una vita di truffe. Dovremmo cautamente diffidare di Virgil, ma la bravura notevole di Rush finisce per avere il sopravvento. Quando ci appare, inizialmente è un uomo rinchiuso nel suo bozzolo difensivo, addirittura porta i guanti per preservarsi da ogni contatto con l’esterno, ha scarsissime relazioni e un’unica grande passione: la bellezza artistica. Possiede una galleria personale di quadri che hanno il medesimo soggetto: la donna. L’universo femminile è amato e adorato in modo virtuale, sublimato dall’arte. Il film racconta il suo innamoramento di una donna in carne ed ossa per la prima volta, appunto Claire. Ma le conseguenze dell’amore, ci insegna Paolo Sorrentino, possono essere devastanti. Perché i sentimenti umani, come le opere d’arte, si possono simulare, anche se “in ogni falso si nasconde sempre qualcosa di autentico”. Tornatore ha detto che, costruendo questo film, si è molto divertito a giocare sul vero e sul falso. E questo ci riporta a “Nuovo cinema paradiso”, alla costante riflessione del regista sul cinema, memoria della società, che è falso per definizione. Anche quando vuole dire il vero, il cinema lo fa costruendo una finzione, una simulazione. Non è il film, sempre e comunque, il mondo dell’illusione? “La migliore offerta” di Giuseppe Tornatore - 2013.

la locandina del film

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Cinema

“LINCOLN” e “DJANGO UNCHAINED” Il tema della schiavitù visto dall’obiettivo di due grandi registi. di F.D. Agli inizi del 2013 sono usciti nelle sale cinematografiche due film molto interessanti per quanto concerne il tema della schiavitù. Tema del quale raramente gli americani – i film in questione sono di produzione USA – tendono a parlare. Due grandi registi come Steven Spielberg, con ‘Lincoln’, e Quentin Tarantino con il suo ‘Django Unchained’. Entrambi i film parlano del tema della schiavitù, in periodi storici nei quali questa era soggetta ai peggior trattamenti possibili. Da un lato, un uomo potente – il Presidente degli Stati Uniti Abramo Lincoln – che tenta di lottare per la libertà dell’animo umano e quindi dell’umanità stessa, di qualsiasi razza sia, in un Paese diviso fra Sudisti e Nordisti dove a combattere non saranno solo le due fazioni, ma anche l’uomo stesso alla ricerca dell’abolizione della schiavitù attraverso voti comprabili e persone corruttibili; dall’altro lato, la storia di uno schiavo nero – Django - che oltre a riconquistare la sua di libertà, cercherà di lottare per quello della sua amata, “comprata” da un ricco proprietario di cotone, dedito al combattimento fra “Mandingo”, aiutato dal Dott. Schültz, un uomo bianco decisamente contrario alla schiavitù. Due film diversi. Due generi diversi, ma che, a modo loro, affrontano un tema che ancora oggi è presente nel mondo. Gli “schiavi” non saranno più quelli di un tempo, quelli destinati a coltivare il cotone o a lottare fra loro per la sopravvivenza, ma la schiavitù contemporanea prende molte forme e riguarda persone di tutte le età, sesso e razza.

le locandine dei due film

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Cinema

L’America in cerca d’identità di L.M. Il regista Anderson ci ha abituato a film corali in cui rappresenta un’America in cerca d’identità, segnata dalla solitudine e dal disorientamento. Questo era evidente in “Magnolia”, Orso d’Oro al festival di Berlino 2000, o nel bellissimo ”Il petroliere”. In “The master” (Leone d’Argento a Venezia) si racconta una struggente storia d’amore tra due uomini apparentemente antitetici, ma in realtà molto simili. Sono due personaggi negativi: Freddie, reduce dalla Seconda guerra mondiale, è violento, ubriacone, bugiardo, ossessionato dal sesso; Lancaster Dodd, capo carismatico della Causa, un movimento che richiama Scientology come filosofia e che pratica terapie cialtronesche, è autoritario, dogmatico, dominatore. Entrambi hanno comportamenti devianti, anche se solo Lancaster sa controllarli e gestirli. Tra loro c’è una forte attrazione e inizialmente il rapporto è squilibrato a vantaggio di Dodd, padrone di questo servo che ha intenzione di plasmare totalmente. Ma la dialettica hegeliana tende gradualmente a capovolgersi, anche perché Freddie non cambia mai e il progetto di dominio di Lancaster è destinato al fallimento. Freddie non si emancipa dai suoi istinti animaleschi, si allontana senza prendere coscienza la locandina del film di sé, ma perde la cieca fiducia in Dodd. Il film si apre e chiude nella stessa spiaggia in cui Freddie assembla le fattezze di un’enorme donna nuda (l’America? La libertà?) con cui all’inizio simula un amplesso e vicino alla quale, nella scena finale, si accuccia in posizione fetale. Come a suggerire l’ambivalente bisogno di protezione e libertà dell’uomo americano. Superba l’interpretazione di Joaquin Phoenix e Philip Seymour Hoffman (coppa Volpi ex equo per migliore attore) e molto efficace anche quella di Amy Adams nel ruolo della moglie di Dodd. Anche se il regista ha detto che la principale fonte d’ispirazione del film è stata il documentario bellico del 1946 di John Huston “Let There Be Light” sui reduci di guerra negli ospedali psichiatrici, questo non è il tema centrale, e neppure è solo una forte satira sui movimenti pseudo - religiosi, come Scientology, che dilagano, non solo in America, in modo preoccupante. E’ più un film sul non senso della vita e sulla mancanza di prospettive. “The Master” di Paul Thomas Anderson

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Musica

SANREMO 2013: ha vinto la qualità di Valerio Mileto* Il 16 febbraio si è concluso il festival di Sanremo 2013. Giunto alla 63ma edizione, il più importante evento della canzone italiana ha saputo rinnovarsi e tornare a essere quella grande manifestazione di musica e parole che ha unito, in più di mezzo secolo, il popolo italiano. Rinnovata nella veste ma ancor più nei contenuti, questa edizione deve il suo successo a una direzione artistica di prim’ordine, che ha preferito, questa volta per davvero, puntare tutto sulla qualità. Il team guidato da Fabio Fazio, affiancato da Claudio Fasulo, Pietro Galeotti, e soprattutto da un grande Mauro Pagani alla direzione musicale, ha infatti dimostrato che è possibile dare vita a uno spettacolo intenso, sempre coinvolgente, e allo stesso tempo in grado di battere tutti i record di audience senza tuttavia scadere nella mediocrità o nell’avanspettacolo. La professionalità del presentatore, unita alla spigliata e mai volgare ironia di Luciana Littizzetto, ha contribuito al successo del Festival, in cui la musica è finalmente tornata a essere protagonista. La lista dei campioni in gara, infatti, ci parla di un festival ricco e variegato, in cui le classiche canzoni d’autore (Max Gazzè, Daniele Silvestri, Simone Cristicchi) si incontrano con le sonorità mediterranee e multietniche degli Almamegretta; dove c’è spazio per il jazz di Raphael Gualazzi e lo swing della splendida coppia formata da Simona Molinari e Peter Cincotti; dove la tradizionale canzone napoletana (Maria Nazionale) si alterna al rock sperimentale dei Marta sui tubi. La classifica finale, che ha visto

trionfare il brano “L’essenziale” di Marco Mengoni, vincitore di X-Factor 2009, conferma il ruolo sempre maggiore svolto in Italia – e in tutta Europa – dai talent-show, in grado di indirizzare i gusti del pubblico verso le proprie proposte musicali, tanto da monopolizzare il gradino più alto del podio di Sanremo fin dal 2010 (eccezion fatta per l’edizione 2011, meritatamente vinta da Roberto Vecchioni). I veri vincitori del festival, tuttavia, sono Elio e le storie tese, che con la loro “Canzone mononota”, una melodia formata da una sola nota intorno cui ruota un’armonia sempre diversa e originale, hanno impartito una vera lezione di musica a tutti i concorrenti (e spettatori), impegnandosi in divertenti esibizioni dal sapore teatrale che ne hanno testimoniato l’estro e la genialità. Non a caso, i secondi classificati hanno vinto tutti gli altri premi in palio, da quello per il "Miglior Arrangiamento", attribuito dalla Sanremo Festival Orchestra al "Premio della Sala Stampa Radio, Web e Tv", fino al “Premio Lunezia” per il miglior testo del festival. In conclusione, l’ultima edizione del festival di Sanremo sarà ricordata, oltre che per la classifica finale, anche e soprattutto per un’organizzazione perfetta, che ha saputo offrire agli spettatori tutto il bello della musica italiana e una kermesse che ha fatto della cultura e della qualità i propri cavalli di battaglia. Musicista*

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Musica

La Casa della Musica di Porto di Marta Romano La Casa da Música di Porto, fondata dallo Stato portoghese e dal Comune di Porto, è stata inaugurata nel 2005 ed è divenuta in pochi anni uno dei centri culturali più interessanti d’Europa. Dal design avanguardistico e di grande effetto, la Casa da Música organizza a Porto una ricca stagione concertistica, corredata di tournée all’estero, allo scopo di promuovere la musica (in particolare quella nazionale) e lo scambio con altre istituzioni culturali portoghesi e straniere. L’olandese Rem Khoolaas, tra i più importanti e rivoluzionari architetti della scena internazionale, ha ideato un edificio a forma di poliedro di colore bianco che incuriosisce e affascina. Costruita sul porto nell’area della Rotonda da Boavista, vicino al centro storico di Porto, la Casa da Música si estende su una superficie di ventidue mila metri quadrati. Opera di cerniera tra la vecchia e la nuova Porto, spazio moderno e polivalente, la Casa da Música comprende due auditorium, uno spazio per la cyber music, due stanze per progetti educativi, uno spazio ricerca, un bar e un ristorante. La Casa da Música è stata concepita nel 2001, l’anno in cui Porto è stata capitale culturale europea ed è il primo edificio in Portogallo a essere interamente dedicato alla musica, dal punto di vista della fruizione, dell’educazione e della creazione. Il progetto prese forma nel 1999 dopo che Rem Koolhaas & Ellen van Loon - Office for Metropolitan Architecture vinsero l’appalto internazionale e la Casa da Música aprì al pubblico nel 2005. Inquadrato nella riqualificazione urbana di Porto e al contempo nella scena musicale internazionale, questo progetto culturale abbraccia tutti i generi musicali, dalla classica al jazz, dal fado alla musica elettronica, dalle grandi produzioni internazionali alle proposte più sperimentali. Oltre ai concerti e agli altri tipi di performance, la Casa da Música organizza anche eventi per musicisti e musicologi e investe nella ricerca sulle origini della musica portoghese. Svolge inoltre un ruolo importante nell’ambito dell’educazione musicale per tutti i tipi di uditorio ed è un luogo di incontro tra la musica e le altre aree artistiche.

Recentemente si è inaugurata la stagione della Casa della Mùsica dedicata al repertorio italiano, dalla musica rinascimentale al contemporaneo, senza trascurare jazz e dintorni. Per il settimo anno consecutivo (dopo la Spagna, i paesi Scandinavi, il Brasile, l’Austria, gli Stati Uniti e la Francia) la Casa da Música sceglie un paese tema cui dedicare la programmazione musicale di un intero anno, puntando su un intenso rapporto artistico ed educativo con artisti, compositori e istituzioni di riferimento di quel paese. L’Italia è il paese eletto per il 2013. Da gennaio a dicembre sono in programma capolavori del patrimonio musicale italiano, dal Cinquecento alla musica contemporanea. Uno spazio considerevole è riservato ai capisaldi del Novecento italiano e ai compositori contemporanei come Luca Francesconi (Compositore in Residenza 2013), Salvatore Sciarrino (Compositore in Associazione 2013), Giorgio Battistelli (Artista in Associazione 2013) e Oscar Bianchi, con quattro prime esecuzioni e commissioni della Casa da Música. Per la musica antica saranno ospitati invece Rinaldo Alessandrini (Artista in Associazione “À Volta do Barroco”), il suo ensemble Concerto Italiano (Gruppo in Associazione) e Ensemble Accordone (Gruppo in Associazione), dedito alla musica italiana per voce e basso continuo dal XVI al XVIII secolo.

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Musica

Fra gli altri artisti italiani invitati a esibirsi in ambiti tra loro lontani ci saranno il soprano Roberta Invernizzi, i pianisti Andrea Lucchesini, Benedetto Lupo, Ludovico Einaudi, Stefano Bollani, L’Orchestra di Piazza Vittorio e l’Enrico Rava Duo. Il festival è scandito infatti dai ritratti dei compositori contemporanei ospiti, gli anniversari di Giuseppe Verdi (bicentenario dalla nascita), Carlo Gesualdo (quattrocentenario della morte) e di Luciano Berio (decimo anno dalla morte). L’affresco musicale italiano non passa solo da un excursus temporale della musica d’arte ma tocca anche il jazz e la musica da film (ad esempio le colonne sonore di Nino Rota e Nicola Piovani con un focus speciale sulle musiche dei film di Luchino Visconti), a testimonianza dell’impegno a tutto campo della Casa da Música, volto a un dialogo ad ampio raggio col suo uditorio. In programma si contano 100 composizioni di 40 compositori tra cui figurano Claudio Monteverdi, Alessandro e Domenico Scarlatti, Antonio Vivaldi, Luigi Cherubini, Gioachino Rossini e Gaetano Donizetti e tanti autori del Novecento storico tra cui Giacinto Scelsi, Goffredo Petrassi, Luigi Nono, Bruno Maderna, Gianfrancesco Malipiero, Luigi Dallapiccola, Franco Donatoni. Il tema ‘Italia’ costituisce anche un eccellente contesto per far ascoltare una selezione di veri capolavori del patrimonio musicale portoghese del XVIII secolo, ricordando che c’è stato un tempo in cui una pleiade di compositori portoghesi ha usufruito in Italia del miglior insegnamento della musica, facendo carriera nel bel paese, e in alcuni casi, conquistando a partire dall’Italia fama su scala europea.

VISITE GUIDATE Le visite guidate sono un modo eccellente per scoprire le tante sfaccettature della Casa da Música. Per un’ora e mezza circa, la visita guidata punta a rispondere a differenti gradi di interesse e conduce i visitatori intorno ai diversi spazi dell’edificio mostrando come l’architettura, le funzionalità e la programmazione artistica siano collegate le une alle altre. Le opzioni del tour includono tour regolari tenuti ogni giorno, quelli ideati appositamente per i gruppi, in varie lingue, e quelli tecnici che permettono l’accesso al dietro le quinte della Casa da Música, coinvolgendo i visitatori nelle dinamiche giornaliere della preparazione dei concerti. Per informazioni Marta Romano 3495856526 Casa da Música Av. da Boavista, 604-610 4149-071 Porto www.casadamusica.com

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Teatro

IL TEATRO SOCIALE FITeL “PROSCENIO AGGETTANTE” FESTEGGIA I SUOI 15 ANNI di Giovanni Ciarlone

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Teatro di San Vincenzo

uindici anni non sono pochi per fare un bilancio e guardarsi alle spalle con la saggezza di un cammino di crescita e maturazione. E quest’anno in occasione delle quindici candeline da spegnere, “Teatro Sociale Proscenio Aggettante” - la manifestazione organizzata dalla FITeL - parte con la consapevolezza di essere ormai un Festival adulto, atteso dal pubblico e seguito con attenzione su tutto il territorio nazionale. In un periodo storico così complesso e nonostante le difficoltà oggettive dell’investire sulla cultura, il teatro amatoriale continua con forza a ritagliarsi un suo spazio di passione e vitalità grazie al Festival “Proscenio Aggettante” a lui completamente dedicato. Una vetrina di grande prestigio alla quale lavora ininterrottamente uno staff di professionisti del settore coordinato dalla FITeL nazionale. Alla sua 15° edizione il Festival organizzato dalla FITeL, la Federazione che nel 2013 compie venti anni di attività, si sposta nel centro Italia, precisamente nella splendida cornice della Toscana, e in particolare nel Garden Club Toscana S. Vincenzo in provincia di Livorno, una location tra mare e natura, affacciata su un tratto di costa particolarmente suggestivo, meta ideale per una vacanza all’insegna dello sport, del relax, del divertimento, e ovviamente, della cultura. Accanto al mare della costa livornese e ad un’incantevole spiaggia, l’Hotel offre infatti un teatro coperto di oltre 800 posti, location ideale per le serate del Festival. Facilmente raggiungibile da ogni parte d’Italia, il Garden Club si propone come un luogo ideale per il “Teatro Sociale FITeL Proscenio Aggettante”, vicino alle città ma con il valore aggiunto della splendida costa toscana nella quale è collocato.

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Teatro Anche quest’anno ci sarà la partecipazione delle strutture regionali che ospitano le loro manifestazioni ed altrettanto grande sarà la partecipazione dei Cral aziendali e delle associazioni aderenti alla FITeL, realtà nelle quali il teatro si colora di spontaneità e partecipazione. Il Festival porterà in scena numerose compagnie, che verranno selezionate in questi mesi in tutta Italia. Le compagnie, provenienti dai Centri teatrali universitari così come dai Cral e dalle realtà dei dopolavoro italiani, saranno infatti il frutto di una selezione lunga e accurata, un percorso ad ostacoli per scegliere le migliori realtà del teatro amatoriale nazionale che sul palco del San Vincenzo, dal 14 al 21 settembre 2013, saranno giudicati da attori,critici e registi di grande rilievo. Dalla regia al testo, dall’interpretazione alla scenografia, il Festival premia infatti i migliori di ogni singolo ruolo dello spettacolo teatrale. Classici e contemporanei, il programma degli spettacoli di “Teatro Sociale” spazia nella storia del teatro con la leggerezza dell’amatorialità, per offrire al pubblico quanto vi è di meglio nel panorama nazionale amatoriale.

Il Garden Club Toscana S. Vincenzo in provincia di Livorno

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Teatro

TRAME AL FEMMINILE 2^ edizione di “Ricordando Daniela” di Carla Albarello Danza di "Stillati", Immagini di Antea Moro, Musica eseguita da Giulia Bertelli e Poesia commentata da Antonella Faggion: quattro linguaggi per esprimere relazioni fatte di incontro, ascolto, sentimenti ed emozioni. Così è stata ideata la serata per ricordare Daniela, un’amica e una donna dalle grandi passioni che molto si è spesa nel sociale per la comunità. Accanto ai ricordi si sono mescolati i sentimenti e i desideri che intrecciano "trame" di donne, trame al femminile. Trame che nel tempo si costruiscono e prendono forma in un presente difficile ma carico di opportunità. Nella serata sono stati dati segnali forti di novità, raccogliendo la collaborazione dell'Associazione culturale Islamica del territorio, e con una grande partecipazione di molte donne FITeL, in rappresentanza dei Cral e Associazioni affiliate. In questa 2^ edizione di “Ricordando Daniela” sono state poi premiate idealmente due donne: la ricercatrice Roberta Benetti, che ha portato a compimento un'importantissima scoperta scientifica, mirata al blocco della proliferazione delle cellule tumorali, per una migliore qualità della vita, e la scrittrice Igiaba Scego, per i suoi racconti sull’immigrazione, per le sue opere, non prive di riferimenti autobiografici, che caratterizzano il delicato equilibrio tra le due realtà culturali d'appartenenza, quella italiana e quella somala. Due donne che meritano attenzione, stima e ringraziamento per quanto hanno fatto. Un’avvincente premiazione è stata poi dedicata a Clara Tollardo (92 anni – cittadina di Montagnana) donna forte, coraggiosa e determinata, che nella Giornata della Memoria del 2012 ha dato la sua testimonianza alle giovani generazioni, riguardo le sofferenze e le atrocità della guerra e dei campi di sterminio. Clara ha lanciato così un messaggio ai giovani di coraggio, di fiducia e di speranza per un vivere in un mondo più pacifico e ricco di soddisfazioni. Inoltre, la serata è stata circondata da un’atmosfera particolare grazie alla scenografia curata, al video in continua proiezione realizzato da Elisa Toniolo e alle sospensioni artistiche di Maria Michela Battistella. Altra importante novità è stato il battesimo/lancio di Chiara Bertelli 19 anni, al suo primo esordio come presentatrice e conduttrice della serata. Bravissima, disinvolta e accattivante. Un pensiero particolare è rivolto a tutte le "eroine del quotidiano", donne che, giorno dopo giorno, passo dopo passo, svolgono compiti e ruoli di non poco rilievo.

alcune immagini della serata

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Teatro

Compagnia Stillati - gruppo di artisti emergenti ph: Simone Parolo

Invito a cena con delitto Un mix fra gusto ed intrigo di F.D. Il teatro è emozione, sogno e divertimento e ancor di più lo è quando sul palco c’è da indagare su di un vero e proprio crimine. Avete mai avuto il desiderio di essere voi stessi parte integrante di un’indagine di omicidio? Se Poirot, Sherlock Holmes e Miss Marple sono per voi compagni di avventure perché non “dilettarvi con un bel delitto”? Per chi come me è appassionato di questo genere, posso garantire che “Cena con Delitto” è un mix perfetto fra un’esperienza gustativa e un’indagine investigativa. Una location particolare, un servizio accogliente e una compagnia teatrale grandiosa per uno spettacolo dal vivo durante una cena fra amici. Noi eravamo un bel gruppo di persone, ma anche molte coppie o persone da sole erano presenti a questa cena “particolare”. Un’esperienza nuova e divertente dove gli attori interagiscono con noi commensali sottoponendosi a domande, interrogatori ed analisi dei fatti, al fine di farci scoprire il mistero, e decretare la “tavolata” vincitrice. Cimentarsi in un vero e proprio gioco di ruolo, diventando dei piccoli detective. E voi riuscirete a scoprire l’assassino prima che gli attori vi svelino il giallo arcano? Mettetevi alla prova e non perdete quest’occasione! Se siete stati incuriositi, Cena con Delitto si trova in moltissime parti d’Italia, svolgendosi con cadenza settimanale in diverse location in tutto il Nord e Centro Italia.

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Cultura

Archiviata la querela per “Uno studente di nome Alessandro”. Un grazie a chi mi ha sostenuto. di Enzo De Camillis

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l 24 dicembre del 2011, Francesca Mambro mi querela per la realizzazione del cortometraggio da me diretto “Uno Studente di Nome Alessandro” , in si racconta dell’ultima rapina dei NAR (Nuclei Armati Rivoluzionari) avvenuta il 5 marzo del 1982 durante la quale venne ucciso il 17 enne Alessandro Caravillani. Seguì quindi una petizione promossa da Articolo 21 che raccolse migliaia di firme. Una proiezione con dibattito aperto, presentata dal giornalista Santo Della Volpe, presso la Casa del Cinema, divulgò subito dopo la notizia grazie alla partecipazione di molti giornalisti di diverse testate, l’avvocato di parte civile Marcello Petrelli, i famigliari di Alessandro Caravillani, il mio Avv. Enzo Sinopoli, e il Presidente della FITeL Luigi Pallotta (Produttore del corto). Una giornata emozionante nel ricordare la storia ma anche nel vedere tanti amici che condividevano

la mia stessa posizione. Il 12 febbraio del 2013 il mio amico e Avv. Enzo Sinopoli ritira il Decreto di Archiviazione definitivo della querela, nel quale il giudice illustra immagine dopo immagine la storia del corto. apprezzandone inoltre il lavoro svolto. Sentenza che può essere definita un riconoscimento non indifferente per il mio lavoro e per la quale vorrei ringraziare tutti i firmatari dell’appello, le associazioni, Articolo 21 in particolare, Beppe Giulietti, Tommaso Fulfaro, Stefano Corradino, Santo Della Volpe, Luigi Pallotta (Il Produttore FITeL) che ha creduto nel progetto dal primo giorno, e l’avvocato e amico Enzo Sinopoli che con convinzione mi ha seguito in questa avventura. Un grazie anche a tutte quelle persone che non conosco ma che hanno aderito all’appello. 15 febbraio 2013

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Cultura

Serie – Tv: uno sguardo alla nostra Italia. di F.D.

Parliamo di Fiction! Una delle grandi novità degli ultimi anni è rappresentata dalla passione per le serie tv: americane, inglesi, sudamericane ed anche italiane. Sempre più persone si appassionano alla grandi serie che vengono trasmesse e che tengono il fiato sospeso settimana dopo settimana. Un nuovo modo di fare del cinema sul piccolo schermo; un modo diverso, ma che oggi raccoglie sempre più seguaci. E per questo 2013, a detta del direttore di Rai Fiction Eleonora Andreatta, sono state programmati 120 nuovi sceneggiati nel panorama nazionale. L’obiettivo è quello di valorizzare il Paese aiutando così le imprese produttive audiovisive italiane. Le nuove fiction potranno definirsi realmente innovative in quanto tre saranno i settori che andranno a toccare, portando una ventata di novità e differendo da quelle che si sono ormai consolidate come serie nel nostro panorama: quelle in costume e storiche. I settori particolarmente sentiti, specialmente e soprattutto in questi ultimi anni, sono quelli che riguardano i problemi giovanili, il ruolo della donna come madre e come lavoratrice e il repentino cambiamento della società sociale. Fiction come attualità. Fiction come un nuovo modo di osservare la realtà non più attraverso l’occhio del grande schermo, ma nelle proprie case, seduti su un confortevole divano. I titoli dei Pilots non sono stati ancora resi noti, ma ci sembra doveroso puntare l’attenzione sulla serie “Qualunque cosa accada” che tratterà di un tema sociale particolare: l’assassinio di Giorgio Ambrosoli dell’11 luglio 1979, ucciso per la sua fedeltà allo Stato Italiano e alla Costituzione. Questa nuova scelta attuata dalla Rai trova, inoltre, appoggio in Massimo Cestaro, segretario generale di Slc Ggil, che si è ritenuto soddisfatto di queste iniziative.

nella foto Pierfrancesco Favino che interpreterà Giorgio Ambrosoli

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Cultura

Giuseppe Dossetti - Cento anni dalla nascita Uno dei padri della Costituzione. di Alfredo Magnifico Vogliamo dedicare poche righe al ricordo di una figura della nostra storia politica e non solo, una persona spesso ignorata e trascurata dai libri di storia, nonostante il suo incredibile contributo nella stesura della Costituzione.Il 13 febbraio 2013 ricorreva il centenario della nascita di Giuseppe Dossetti, una delle figure cattoliche e politiche di spicco del secondo Novecento Italiano. La discreta condizione economica della sua famiglia, grazie al padre farmacista, gli permise di proseguire gli studi iscrivendosi nel 1930 alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bologna. In gioventù si iscrisse all’Azione Cattolica e collaborò con don Dino Torreggiani presso l'oratorio don Bosco di Reggio Emilia; partecipò poi alla Resistenza italiana come partigiano. Dopo la Liberazione intraprese una rapida e fruttuosa carriera politica nella DC, ricoprendo il ruolo di vicesegretario,il 2 giugno 1946 fu eletto per partecipare alla Costituente e divenne uno dei membri più attivi nella stesura della nostra Costituzione. Il richiamo della fede diventò sempre più forte, eppure Dossetti, obbedendo alla richiesta del Papa Pio XII, decise di presentare ancora una volta la sua candidatura nel 1948. Partecipò anche allo svolgimento del Concilio Vaticano II, come assistente del cardinale Lercaro di Bologna. Le sue idee riformiste e il suo desiderio di inserire all’interno della società alcuni elementi propri del cristianesimo, si scontrarono con la mentalità di Alcide De Gasperi, più antica e di tradizione liberale. Nel 1951 Dossetti decide di lasciare per sempre la politica per seguire la fede. Quattro anni dopo prese i voti e fondò la comunità monastica “Piccola famiglia dell’Annunziata”. Morì il 15 dicembre 1996. Dossetti fu persona rigorosa ma allo stesso tempo aperta verso tutte le problematiche sociali.

“L’unica possibilità e la condizione pregiudiziale di una ricostruzione stanno proprio in questo: che una buona volta le persone coscienti ed onesti si persuadano che non è conforme al vantaggio proprio restare assenti dalla vita politica e lasciare libero campo alle rovinose esperienze dei disonesti e degli avventurieri”.

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Cultura

IRAN: RICORRENZE E TRADIZIONI di Moris Zarbafian L’Iran o meglio dire Persia, è un vasto paese medio orientale con una straordinaria storia millenaria che colpisce gli appassionati dell’arte, storia e architettura. Avvicinandosi alle sue radici si ha una sensazione travolgente che suscita una particolare curiosità. Un aspetto, un po’ curioso, è l’inizio dell’anno persiano (now ruz = nuovo giorno), una festa della rinascita celebrata il 21 marzo cioè il primo giorno della primavera, seguendo il ritmo della natura. Questa ricorrenza nasce nel ambito pre-islamico e inizialmente considerara festa sacra zoroastriana, il now ruz viene considerato una festa popolare ma non religiosa. L’anno che sta per finire è 1391 e alle ore 12:03 del mercoledì 20 marzo 2013 inizierà l’anno 1392. La sera dell’ultimo martedì dell’anno viene definita ‘chahar shanbeh suri’ e si festeggia saltando sui piccoli falò, recitando, riferendosi al fuoco una specie di formula: “ti lascio le mie impurità e prendo la tua purezza salutando l’anno che sta per finire”, dando così il benvenuto all’anno nuovo. A casa di tutti gli iraniani, per tradizione, parte la gara per imbandire al meglio, secondo il gusto (un pò come il presepe) facendo attenzione a predisporre sette cose/oggetti dove il loro nome inizia per S. Quest’usanza, in lingua farsi (la lingua ufficiale dei persiani) è chiamata “haft seen = sette s”. NOME PERSIANO (descrizione)

SIMBOLO

1> sabzi (germogli di grano o lenticchie) : prosperità e abbondanza 2> Sir (aglio) : purificante 3> Sib (mela) : frutta del paradiso e salute 4> Sombol (giacinto) : fiore simbolicamente primaverile intensamente profumato 5> Sekkeh (moneta) : ricchezza 6> Samanù: una pappa molto elaborata (nettare delle radici del grano) macinate e bollite per 24 ore ottenendo un concentrato di color cioccolato molto dolce : affluenza 7> Serkè (aceto) : pazienza In più vengono posizionati un po’ per il loro significato un po’ per Ornamento; Senjed (le giuggiole) : amore e compassione Il libro sacro : religione Le uova colorate : fertilità Lo specchio : il cielo e la purezza Le candele : il fuoco Golab (acqua di rosa) : acqua Pesciolino rosso : la vita e il movimento Dolci vari Frutta

Esempio di un tavolo bandito (haft seen)

Le festività durano 13 giorni durante i quali si fanno le visite a parenti ed amici e il 13° giorno si festeggia “fuori porta” una scampagnata, un po’ come il lunedì di pasquetta. Ho avuto l’onore di raccontare alcuni cenni delle tradizioni persiane per un piacere esclusivamente personale, spero di averlo trasmesso anche a voi.

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Mostre

MILANO, Palazzo Reale Gli artisti maledetti di Montparnasse di Aldo Savini

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medeo Modigliani arriva a Parigi nel 1906 da Livorno, dove era nato nel 1884 e si stabilisce a Montparnasse che, in quegli anni, stava diventando il quartiere bohémien degli artisti i quali, nonostante le misere condizioni di vita, erano convinti di essere gli artefici di una rivoluzione estetica che avrebbe cambiato la storia dell’arte. Oltre a Soutine, Utrillo, Suzanne, Valadon, Kisling e altri, il quartiere era frequentato da scrittori, intellettuali rifugiati politici, tra cui Hemingway e Miller, Jarry e Cocteau, Lenin e Trockij, Diego Rivera e Picasso. Le trattorie a buon mercato e le bettole-cantine erano il luogo d’incontro e di ritrovo in cui, sino a tarda notte, si parlava di arte e politica e non di rado le discussioni terminavano in risse. L’Impressionismo, pur avendo apportato una rivoluzione nel modo di dipingere, rimaneva legato alle poetiche del naturalismo, mentre Modigliani, Soutine e Utrillo vogliono rendere l’arte autonoma dal soggetto ritratto e dalle tradizioni culturali e artistiche dei paesi di provenienza dei singoli artisti, perchè l’arte non può essere polacca, bulgara, russa, italiana o francese, ma assolutamente universale. Molti riescono a sostentarsi grazie all’aiuto di Jonas Netter che, affascinato dall’arte e dalla pittura, in seguito all’incontro col mercante d’arte e poeta polacco Léopold Zborowski, conosce Modigliani, Soutine, Utrillo ed entra in contatto con Valadon, Kisling, Krémègne, Kikoïne, Hayden, Ébiche, Antcher e Fournier. Compra i loro lavori, diventa quasi un “mecenate” e realizza una straordinaria collezione di capolavori che all’epoca erano considerati veri e propri obbrobri e che ora compongono la mostra “Modigliani, Soutine e gli artisti maledetti. La collezione Netter”. Già allestita alla Pinacotèque di Parigi, si compone di oltre 120 opere, comprendente un nucleo di originali ritratti femminili di Modigliani, con i volti stilizzati su lunghi colli affusolati, tra cui

Elvire au col blanc e Fillette en robe jaune, insieme ai ritratti di Zborowski e dell’amico Chaim Soutine, del quale sono esposti oltre venti olii, una vera e propria mostra nella mostra. Inoltre tra gli altri, si impongono le vedute urbane del cosiddetto periodo bianco di Utrillo e i quadri della madre, Suzanne Valadon, valente e originale pittrice, quasi un’icona della Parigi delle avanguardie.

opera “Elvire col colletto bianco” di A.Modigliani

Mostra: Modigliani, Soutine e gli artisti maledetti. La collezione Netter Sede: Palazzo Reale, Milano Periodo: 21 Febbraio 2013 - 8 Settembre 2013 Orario: Lunedì: 14.30 – 19.30. Dal martedì alla domenica: 9.30 – 19.30. Giovedì e sabato: 9.30 – 22.30 Ingresso comprensivo di autoguida: intero euro 11, ridotto euro 9.50

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Mostre

FIRENZE, Palazzo Strozzi La magia della nuova bellezza universale di A.S.

opera “Il sacrificio di Isacco” di F.Brunelleschi

La mostra ‘La Primavera del Rinascimento. La scultura e le arti a Firenze 1400-1460’ concepita e realizzata in collaborazione con il Museo del Louvre, che l’ospiterà dal 26 settembre al 6 gennaio dell’anno prossimo, con 140 opere, molte delle quali di scultura, esplora quel momento “magico” che a Firenze ha dato il via alla rivoluzione del Rinascimento all’aprirsi del Quattrocento. Sono riuniti capolavori assoluti, provenienti da musei di tutto il mondo, dalle sculture di Ghiberti, Donatello, Nanni di Banco, Luca della Robbia, Nanni di Bartolo, Agostino di Duccio, Michelozzo, Desiderio da Settignano, Mino da Fiesole, ai dipinti di Masaccio, Filippo Lippi, Andrea del Castagno, Paolo Uccello. In particolare le formelle di Filippo Brunelleschi e di Lorenzo Ghiberti per il concorso della seconda porta del Battistero di Firenze, le sculture monumentali di Donatello per Orsanmichele e per il Campanile e le prime terrecotte invetriate di Luca della Robbia mettono in luce anche la costruzione del “mito” di Firenze, che andava proponendosi non solo come la “nuova Roma” e la “nuova Atene”, ma anche come la “nuova Gerusalemme”. Il modello di “bellezza universale” infatti rifletteva la bontà del suo governo repubblicano e l’armonia del vivere civile, sotto il segno della solidarietà e del sentimento cristiano. Il percorso espositivo è introdotto da una panoramica sulla riscoperta dell’Antico attraverso esempi della “rinascita” fra Due e Trecento, con opere di Nicola e Giovanni Pisano, Arnolfo di Cambio, Giotto, Tino di Camaino. Ma l’“età nuova” si apre con il nuovo secolo: il 1401 è l’anno della realizzazione dei due rilievi con il ‘Sacrificio di Isacco’ di Ghiberti e Brunelleschi. E proprio in quegli anni i successi politici della Repubblica fiorentina, la sua potenza economica e la pace sociale diffondono il mito di Firenze come erede della Repubblica romana e la scultura pubblica monumentale, con i capolavori realizzati per i grandi cantieri della città – la Cattedrale, il Campanile, Orsanmichele – è la prima e più alta testimonianza della creazione di un nuovo stile. Fin dagli anni Venti del Quattrocento, i nuovi canoni della scultura, messi a punto dai grandi maestri, si moltiplicano attraverso una produzione sconfinata di rilievi in marmo, stucco, terracotta policroma e invetriata, destinati alla devozione privata. Ciò consente tra l’altro una capillare diffusione del gusto per la bellezza “nuova” in ogni strato sociale e nelle chiese, nelle confraternite e negli ospedali. Verso la metà del secolo i ritratti scolpiti, i busti marmorei di Mino da Fiesole, Desiderio da Settignano e Antonio Rossellino prefigurano il passaggio dalla florentina libertas, rappresentata dalla committenza pubblica e testimoniata dalla Cupola di Santa Maria in Fiore, a un mecenatismo privato che anticipa l’egemonia culturale e artistica medicea. Mostra: La Primavera del Rinascimento. La scultura e le arti a Firenze 1400-1460 Sede: Firenze, Palazzo Strozzi Periodo: 23 marzo – 18 agosto 2013 Orario: tutti i giorni 9 – 20; giovedì 9 – 23 Ingresso: intero euro 12,50; ridotto euro 8,00; scuole euro 4,00 Info tel 055 2645155 www.palazzostrozzi.org

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BITONTO (BA), Galleria Nazionale della Puglia Puglia e Venezia unite nell’arte di A. S.

La presenza rilevante di opere d’arte del Cinquecento veneziano in terra di Puglia, a cui non è stata prestata molta attenzione dagli storici dell’arte, viene indagata, e quasi scoperta, dalla mostra “Tiziano, Bordon e gli Acquaviva d’Aragona. Pittori veneti in Puglia e fuoriusciti napoletani in Francia”. L’attenta ricognizione storico-topografica delle opere di artisti veneti, dai Vivarini a Palma il Giovane, evidenzia come una terra appartenente al regno di Napoli fosse profondamente legata alla Serenissima, specialmente lungo la costa adriatica. Al centro dell’esposizione due opere: il ‘Ritratto di Giulio Antonio II Acquaviva d’Aragona’, attualmente in raccolta privata inglese e mai esposto prima d’ora, che grazie a un recente e accurato restauro è stato possibile attribuirlo a Paris Bordon, e il ‘Ritratto di gentiluomo’ di Tiziano. Ad essi fanno da contorno opere coeve di autori veneti conservate presso la Galleria Nazionale della Puglia. Di particolare fascino le opere provenienti da prestigiose raccolte private italiane ed estere, come il ‘Cristo portacroce’, attribuibile a Sebastiano del Piombo, due straordinari bozzetti di teste raffiguranti

Angelo e Tobiolo, “studi” conservati da Tiziano in bottega, forse riconducibili alla pala della sacrestia della Chiesa veneziana di San Marziale realizzata sul finire degli anni Quaranta e lo “studio” di Sebastiano del Piombo, un olio su carta con Maria ed Elisabetta, ritenuto il modello per la parte superiore della famosa Visitazione dell’artista conservata al Louvre. Sono presenti anche capolavori provenienti da edifici di culto del territorio che testimoniano l’importanza assunta dalla pittura veneta in Puglia nel XVI secolo: tra questi la grande pala del Pordenone raffigurante San Francesco, proveniente dall’omonima chiesa a Gallipoli, la Natività di Savoldo da Terlizzi e la cimasa della pala d’altare realizzata da Lorenzo Lotto per la Chiesa di San Felice a Giovinazzo (successivamente trasportata in San Domenico), datata 1542. Completano la mostra medaglie del Cinquecento raffiguranti personaggi illustri, letterati, artisti, papi, imperatori e principi che hanno avuto rapporti con gli Acquaviva d’Aragona, insieme a libri antichi e documenti della storia di Bitonto e di Conversano.

Mostra: Tiziano, Bordon e gli Acquaviva d’Aragona. Pittori veneti in Puglia e fuoriusciti napoletani in Francia Sede: Bitonto, Galleria Nazionale della Puglia “Girolamo e Rosaria Devanna” Periodo: 15 dicembre 2012 – 8 aprile 2013 Orario: tutti i giorni 9 – 20. (mercoledì chiuso) Catalogo: Claudio Grenzi Editore

opera “Giulio Antonio II Acquaviva d’Aragona ” di P.Bordon

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PADOVA, Palazzo Zabarella Un italiano tra gli impressionisti di A. S. Dopo Hayez, Boldini, Signorini, i Macchiaioli, il Simbolismo in Italia, ora è la volta di Giuseppe De Nittis ad arricchire il quadro della pittura dell’Ottocento italiano, inserito in un contesto internazionale con 120 capolavori provenienti dai più prestigiosi musei e collezioni pubbliche italiane e francesi. De Nittis, il maggiore insieme a Boldini degli Italiens de Paris nella seconda metà dell’Ottocento, ha intrattenuto rapporti con Manet, Degas e gli Impressionisti, condividendo, pur nella diversità del linguaggio pittorico, l’esigenza di rivoluzionare l’idea stessa della pittura, tendente a scardinare la gerarchia dei generi attraverso i temi del paesaggio, il ritratto e la rappresentazione della vita moderna nelle due metropoli che erano in quegli anni le grandi capitali dell’arte e della mondanità: Parigi e Londra. La sua avventura pittorica trae ispirazione sia dal contesto naturale, ripreso en plein air, delle campagne della Puglia, delle pendici del Vesuvio e delle rive della Senna e del Tamigi, sia dalla vita che scorreva frenetica e festosa lungo i boulevard, nei parchi e nei luoghi della mondanità, dagli ippodromi al salotto della principessa Matilde. Il percorso espositivo, ordinato in sezioni cronologiche, affronta in apertura il periodo napoletano della formazione, quando già è avvertibile l’esigenza di catturare nelle vedute naturali l’atmosfera dell’aria e del cielo al mutare delle stagioni e delle ore del giorno. Prosegue con il trasferimento a Parigi in un momento di profondi cambiamenti, tra la fine del Secondo Impero e l’avvento della Terza Repubblica, quando è impegnato nella ricerca dei luoghi privilegiati della mitologia del “moderno” e si conclude con la permanenza a Londra e gli occasionali rientri in Italia.

opera “Avenue al bois de Boulogne” di G.De Nittis

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Mostre Giuseppe De Nittis, nato a Barletta nel 1846, dopo un primo apprendistato locale nel 1861 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Napoli dalla quale è espulso due anni dopo per indisciplina dovuta all’indole indipendente e all’insofferenza per le nozioni e le esercitazioni accademiche. Nel 1866 a Firenze entra in contatto con i macchiaioli e, dopo aver girato l’Italia, nel 1867 si stabilisce a Parigi. La sua abitazione diventa il punto d’incontro di intellettuali e artisti, tra cui Zola, Oscar Wilde, Daudet, Dumas figlio, i Goncourt, Manet, Degas. Già due anni dopo espone per la prima volta al Salon e nel 1874 è presente alla mostra presso lo studio del fotografo Nadar che segna la nascita dell’Impressionismo. Ritornato a Parigi dopo un soggiorno londinese, nel 1884 muore per un ictus cerebrale fulminante. Mostra: De Nittis Sede: Padova, Palazzo Zabarella Periodo: 19 gennaio – 26 maggio Orario: tutti i giorni 9.30 – 19.00. Chiuso il lunedì non festivo Ingresso: intero euro 12, ridotto euro 9 Catalogo: Marsilio

CATANIA, Palazzo Valle, Fondazione Puglisi Casentino Bellezza e poteri occulti del corallo rosso di A. S. Il corallo rosso vive nel Mediterraneo di solito fino a 200 metri di profondità, in luoghi poco illuminati e con scarsa vegetazione, formando colonie ramificate che possono superare i 20 e i 30 centimetri di altezza, composte di migliaia d'individui geneticamente identici detti polipi, ognuno grande solo pochi millimetri. Secondo la mitologia, i coralli si formarono quando il sangue che sgorgava dalla testa recisa della Medusa venne a contatto con l’aria e si solidificò. La loro forma, il colore e la misteriosa capacità di indurirsi al contatto con l’aria hanno suggerito nell’immaginario la simbologia dell’Albero, inteso come origine e asse del mondo, collegamento tra i diversi mondi e unione dei tre generi della natura: l’animale, il minerale e il vegetale. In medicina, tritato, veniva considerato un efficace rimedio per le emorragie e le anomalie del ciclo mestruale e un coagulante per ferite, ulcere e cicatrici. Allontanava ogni malessere, persino le crisi epilettiche, e sapeva preservare i neonati dai pericoli del fulmine e dalla morte improvvisa. I suoi rametti posti a forma di croce tenevano lontani Satana, i demoni e gli influssi malvagi. Negli adulti, poi, aiutava vitalità, vigore e potenza generatrice. Ma il corallo era soprattutto

simbolo della bellezza e perfezione del Creato e per questo divenne la materia prima, insieme all’oro, per preziosi, meravigliosi oggetti di culto, per arredi sacri e profani. La mostra “I grandi Capolavori del Corallo. I coralli di Trapani del XVII e XVIII secolo” riunisce manufatti dell’antica arte del corallo di Trapani, raccolto in Sicilia dai fondali delle Egadi, dal banco skerki e intorno all’isola di Tabarca, realizzati da numerose botteghe artigiane. Sono oggetti di grande valore artistico, sia gioielli che calici, ostensori, crocifissi, reliquari, presepi, scrigni, calamai, saliere e soprattutto elementi di raffinato arredo, come specchiere, tavoli da gioco, cornici, sino a monumentali trumeaux. Tale fiorente attività fu favorita anche dalla diffusione del culto della Madonna di Trapani per la richiesta dei pellegrini di rosari in corallo. I nuclei principali delle opere in mostra provengono da prestigiose collezioni, tra cui quelle della Banca di Novara, del Museo Pepoli di Trapani (dove la mostra verrà trasferita dal 18 maggio al 30 giugno), della Fondazione Whitaker e del Museo Diocesano di Monreale, accanto a pezzi singoli di collezionisti privati italiani e stranieri.

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Mostra: I grandi Capolavori del Corallo Sede: Catania, Palazzo Valle, Fondazione Puglisi Cosentino Periodo: 3 marzo – 5 maggio Orario: da martedì a domenica 10 – 13 e 16 – 20. Lunedì chiuso. Catalogo: Silvana Editoriale

opera “Pendente con San Giovanni Battista”

FORLI, Musei di San Domenico Tra modernità e tradizione: l’arte del Ventennio di A.S. La grande esposizione dedicata a Wildt dello scorso anno è stata un preludio a “NOVECENTO. Arte e vita in Italia tra le due guerre”, la mostra che quest’anno indaga il contesto culturale e artistico del ventennio fascista che ha lasciato una forte impronta urbanistica e architettonica a Forlì e in altri centri della Romagna. Dalla crisi delle avanguardie storiche, epilogo di un processo di dissolvimento dell’ideale classico iniziato con il Romanticismo, a cui avevano fatto seguito l’Impressionismo, il Divisionismo e il Simbolismo, nasceva l’esigenza del rinnovamento delle arti all’insegna del cosiddetto “ritorno all’ordine” che coinvolse non solo architetti, pittori e scultori, ma anche designer, grafici pubblicitari, ebanisti, orafi, creatori di moda. L’incontro tra tradizione e modernità per il recupero di una nuova classicità vide attivamente impegnati Felice Casorati, Achille Funi, Mario Sironi, Carlo Carrà, Adolfo Wildt e Arturo Martini e soprattutto fu sostenuto sul piano organizzativo e promozionale da Margherita Sarfatti e dal regime che aspirava a un’Arte di Stato da utilizzare a fini propagandistici e di consenso, come attestano la Prima (1926) e la Seconda (1929) Mostra del Novecento Italiano, la grande Mostra della Rivoluzione Fascista, allestita a Roma in occasione del decennale della

marcia su Roma, la V Triennale di Milano e la rassegna dell’E42 di Roma. La creatività di molti artisti si prestò a celebrare l’ideologia e i miti proposti dal Fascismo, per dar vita a un’arte che facesse rivivere la gloriosa tradizione italica con il recupero del Quattrocento italiano, di Giotto, Masaccio, Mantegna, Piero della Francesca, assunti come fonte di ispirazione per il loro realismo misurato e preciso. La novità e lo spirito dell’arte nazional popolare stanno nell’intimo rapporto tra pittura murale, scultura e architettura che trova espressione nelle piazze monumentali, negli edifici pubblici solenni, nei palazzi di giustizia, delle poste, delle scuole e delle università. La mostra, evitando eccessi di retorica, offre un quadro di questo momento storico attraverso i dipinti di Severini, Casorati, Carrà, De Chirico, Balla, Depero, Oppi, Cagnaccio di San Pietro, Donghi, Dudreville, Dottori, Funi, Sironi, Campigli, Conti, Guidi, Ferrazzi, Prampolini, Sbisà, Soffici, Maccari, Rosai, Guttuso, e le sculture di Martini, Andreotti, Biancini, Baroni, Thayaht, Messina, Manzù, Rambelli che fanno risaltare la varietà delle esperienze personali, tra Metafisica, Realismo Magico e l’esaltazione delle mitologie del Novecento.

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Mostre

L’idea di modernità emerge, inoltre, dalle nuove arti, considerate sino allora “minori, come la grafica, la cartellonistica pubblicitaria e la produzione di oggetti della vita quotidiana, dagli splendidi mobili agli oggetti di arredo disegnati da Piacentini, Cambellotti, Pagano, Montalcini, Muzio, Gio Ponti, dalla moda ai gioielli realizzati da Alfredo Ravasco. Mostra: NOVECENTO Arte e vita in Italia tra le due guerre Sede: Forlì, Musei di San Domenico Periodo: 2 febbraio – 16 giugno Orario: da martedì a venerdì 9,30 – 19; sabato, domenica e festivi 9,30 – 20 Ingresso: intero euro 10, ridotto euro 8, scuole euro 4 Catalogo: Silvana Editoriale opera “Donna allo specchio” di Cagnaccio di San Pietro

Ravenna, MAR Creatività, normalità e follia di A.S.

opera “Autoritratto n.5” di M.Moreni

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Mostre

Michel Foucault nella Storia della follia nell'età classica individua nella scomparsa della lebbra in Europa, l'inizio dell'isolamento e il conseguente internamento dei folli negli ospedali e negli edifici sanitari che prima ospitavano i malati di lebbra. Nel Medioevo, il folle è un personaggio accettato socialmente, oggetto di rappresentazione artistica e di allegorie, stereotipo dell'insensatezza della condizione umana e ricettacolo delle paure dei contemporanei. Hieronymus Bosch nella "Nave dei folli" lo rappresenta come il ghiottone, il sensuale, l'orgoglioso circondato da animali fantastici a volte mostruosi e da uomini dai visi deformi e dagli arti mutilati, per farne il simbolo della sregolatezza. Ma il folle è anche il depositario di un sapere oscuro e proibito, capace di vedere realtà superiori che nascondono segreti misteriosi o rivelazioni religiose. Nel '600 con l'affermazione del razionalismo diventa una minaccia, un individuo superfluo da allontanare e rimuovere dalla coscienza sociale e da "correggere". Molto lentamente si va affermando il concetto di follia come malattia e quindi la possibilità di interventi terapeutici. Al di là della demenza, dell'incapacità di giudicare e di ragionare, della frenesia, della mania e della malinconia, accompagnata da timore e tristezza, nella follia ogni cosa, anche la più assurda, è permessa, fino ad arrivare alla rivelazione delle verità elementari dell'uomo e alla liberazione di una potente creatività che approda all'arte, perché la malattia, secondo lo psichiatra terapeuta Hans Prinzhorn, è uno dei modi possibili di essere moderni e soprattutto artisti. La mostra “Borderline. Artisti tra normalità e follia. Da Bosch a Dalì, dall’Art Brut a Basquiat” intende esplorare gli incerti confini dell’esperienza artistica, dove si incontrano artisti ufficiali ma anche quegli autori ritenuti “folli”, “alienati” o, comunemente detti, “outsider”. Il percorso espositivo, dopo un’ampia introduzione con opere di Hieronymus Bosch, Pieter Bruegel, Francisco Goya, Max Klinger e Théodore Géricault, procede per sezioni tematiche incentrate sulle forme del “disagio” a cui seguono ritratti e soprattutto autoritratti, una delle espressioni di autoanalisi inconsapevole più frequente nei pazienti delle case di cura. Tra le altre, sono esposte opere di Francis Bacon, Enrico Baj, Jean-Michel Basquiat, Pablo Echaurren, Sylvain Fusco, Pietro Ghizzardi, Theodor Gordon, Antonio Ligabue, Bengt Lindstrom, Mattia Moreni, Arnulf Rainer, Gino Sandri, Lorenzo Viani. Infine, la dimensione onirica è testimoniata da dipinti dei surrealisti, tra cui Salvador Dalì, Max Ernst, André Masson, Victor Brauner, insieme alla presenza di Paul Klee, interessato all’arte infantile e degli alienati, e di Scottie Wilson, ispiratore dell’Art Brut.

Mostra: “Borderline. Artisti tra normalità e follia. Da Bosch a Dalì, dall’Art Brut a Basquiat” Sede: Ravenna, MAR Periodo: 2 febbraio – 16 giugno. Orario: martedì – giovedì 9 – 18, venerdì 9 – 21, sabato e domenica 9 – 19. Chiuso lunedì. Ingresso: intero 9 euro, ridotto 7 euro. Catalogo Mazzotta.

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Cral e territorio

Convegno promosso dalla FITeL Umbria Il “modello Pietramontecorvino” a Foligno di G.C.

L’

esempio di Pietramontecorvino nella riqualificazione di centri storici e nella valorizzazione turistica dell’entroterra italiano è stato presentato a Foligno, il 26 gennaio 2013, dal sindaco Rino Lamarucciola nell’ambito del convegno intitolato “Dai Borghi il valore aggiunto necessario a implementare il turismo sostenibile”. Il Convegno è stato organizzato dalla sezione umbra della FITeL in collaborazione con alcuni dei più importanti Cral (circoli ricreativi aziendali dei lavoratori) attivi sul territorio nazionale. L’incontro si è tenuto nella Sala Aristotele dell’Hotel “Le Mura” di Foligno. Ha introdotto i lavori del Convegno il Presidente della FITeL Umbria, Salvatore Lombardi che ha ringraziato tutti i relatori presenti sottolineando lo sforzo che da molto tempo la FITeL Umbria sta compiendo per coniugare lo sviluppo con l’occupazione nella regione. Ha poi invitato il sindaco di Pietromontecorvino a relazionare sulla sua proposta: “Per noi è un grande onore essere individuati come esempio positivo di riqualificazione urbanistica e valorizzazione territoriale”, ha detto Rino Lamarucciola. “Negli ultimi 10 anni abbiamo completamente riqualificato il cuore del nostro borgo medievale, con importanti interventi su Terravecchia, sulla Torre Normanna e il Palazzo Ducale. Abbiamo investito impegno, tempo e risorse nella promozione delle nostre vocazioni turistiche e crediamo che ci sia ancora molto da fare in questa direzione”. Pietramontecorvino è uno dei “Borghi più belli d’Italia” e, nel 2010, il Touring Club Italiano ha promosso il paese con l’assegnazione della “Bandiera Arancione”, marchio di qualità turistica e ambientale per i comuni dell’entroterra. La zona medievale, vale a dire il quartiere di Terravecchia, è stata ed è tutt’ora al centro di diversi interventi di riqualificazione urbanistica. Il complesso monumentale del Palazzo Ducale, all’interno del quale svetta la Torre Normanna, è uno dei simboli di Pietramontecorvino, location di numerosi eventi culturali durante tutto l’arco dell’anno. A pochi chilometri dall’abitato si trova uno dei siti archeologici più interessanti del Mezzogiorno, quello di Montecorvino. Si tratta di un luogo che emoziona e apre uno squarcio sul connubio straordinario di storia e natura espresso da Montecorvino, dalla sua torre, dai resti della cattedrale e, adesso, anche dalla parziale emersione di una cinta muraria ben conservata. Attraverso diversi progetti in itinere, il Comune di Pietramontecorvino ha l’obiettivo di creare, per i cittadini e i visitatori, una continuità e un’integrazione positiva fra le attrattive storico-architettoniche dell’abitato e quelle paesaggistico-naturalistiche dei boschi che abbracciano il paese.

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Cral e territorio Dopo il sindaco ha preso la parola il Presidente Nazionale dei Borghi d’Italia, Fiorello Primi, sostenendo e rafforzando lo sforzo che gli amministratori dei comuni interessati stanno svolgendo per creare un modello “Borghi più belli d’Italia” che per la sua originalità e rispetto dell’ambiente paesaggistico lo renda sempre più utile per rilanciare l’economia italiana. Il vice sindaco di Spello, Antonio Luna, e l’assessore alla cultura e al turismo del comune di Foligno, Elisabetta Piccolotti, hanno convenuto che da diversi anni stanno lavorando in questa direzione aggiungendo che tutto ciò è abbinato alla risorsa cultura presente in Umbria, rendendo questo brand turistico molto appetibile sia in Italia che all’estero. La Presidente degli albergatori di Foligno, Elisa Cesarini, oltre a condividere le idee espresse dai relatori che l’hanno preceduta, ha evidenziato che i suoi associati in questi anni hanno preso coscienza dell’importanza di migliorare l’offerta, la qualità e la professionalità per acquisire una potenziale domanda che cresce di anno in anno sia a livello italiano che mondiale. Ha concluso i lavori del Convegno Giovanni Ciarlone, della Presidenza FITeL Nazionale, sostenendo che questo modello di sviluppo sarà vincente per acquisire nuovi mercati in un settore fondamentale come il turismo che può rappresentare il volano per lo sviluppo dell’economia nazionale. Occorre però fare rete tra istituzioni e soggetti interessati sia all’offerta che alla domanda per rilanciare e creare nuova occupazione, soprattutto giovanile, nel nostro Paese.

BOLOGNA Festeggiato il 20° compleanno della FITeL di Loris Mingarini Mercoledì 13 Febbraio 2013 presso la sede delle Associazioni di Quartiere “CASALARGA” a Bologna si è tenuta la festa di compleanno della FITeL. La serata è iniziata con un aperitivo di benvenuto, in particolare a Paolo Bolognesi che ha presentato il libro “Stragi e Mandanti”. Gli onori di casa fatti dalla Presidenza FITeL Emilia Romagna ha colto l’occasione per promuovere due temi importanti quali la cultura e i beni culturali del nostro paese da salvaguardare e da valorizzare anche sotto l’aspetto economico e il contrasto al gioco d’azzardo, una realtà che coinvolge tanti e troppi cittadini portandoli alla rovina. A Paolo Bolognesi, a cui abbiamo chiesto di rappresentarci nel nuovo parlamento, abbiamo formalmente chiesto di adoperarsi su questi temi per noi importanti e nel contempo lo abbiamo rassicurato che da parte nostra non mancherà il sostegno e l’aiuto perché completa giustizia sia fatta: i mandanti delle stragi smascherati e puniti così come risarciti devono essere tutti i familiari delle vittime. Abbiamo inoltre chiesto a Bolognesi il patrocinio di tutte le Associazioni per la prossima iniziativa che la FITeL farà per ricordare la strage dei georgofili in collaborazione con i ciclisti dei nostri cral con partenza dalla stazione di Bologna e arrivo a Firenze in Piazza della Signoria dove si terrà l’incontro con le autorità e con i ciclisti toscani che poi arriveranno a Roma al Parlamento. Infine abbiamo dato a Bolognesi la bella notizia, la causa intentata nei confronti della FITeL per la pubblicazione del cortometraggio “Uno studente di nome Alessandro” è stata a nostro favore. Paolo Bolognesi nella presentazione del suo libro, ripercorre i fatti e gli eventi politici anche precedenti alla strage del 2 agosto 1980 evidenziando importanti fatti e particolari inediti e/o volutamente nascosti. Questo lavoro è stato possibile grazie all’impiego di moderne tecnologie informatiche messe a disposizione da magistrati, avvocati e volontari che hanno ripercorso e rielaborato tutti gli atti processuali e le notizie fino a determinare le conclusioni del libro. La serata si è conclusa con il taglio della torta e brindisi per i vent’anni trascorsi dalla FITeL unitamente ai circoli aziendali del territorio e nel contempo un brindisi beneaugurante per un futuro migliore.

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Cral e territorio

8 marzo, giornata internazionale della donna Fitel Umbria, Festa o Lutto? di Rita Tomassini Il Presidente della FITeL Umbria, Salvatore Lombardi, aprendo l’incontro promosso per la ricorrenza dell’8 marzo, mette subito l’accento sul crescendo inaccettabile dei casi di violenza sulle donne, registrati in Italia negli ultimi anni: “Oggi non c’è nulla da festeggiare, anzi, sarebbe da mettere il lutto al braccio. I dati sono impietosi, 2 mila donne uccise in Italia tra il 2001 e il 2010, più di 200 nel biennio 2011-2012. Quel che più spaventa è che nella maggior parte dei casi la violenza avviene in contesti familiari, per l’incapacità tutta maschile di accettare la fine di un rapporto”. Per questo Lombardi propone, oltre a lavorare su tutti i fronti per far si che la cultura della parità di diritti tra uomo e donna si affermi compiutamente, “il rafforzamento di strutture come centri di ascolto e sportelli anti-stalking che sono già presenti sul territorio ma che spesso si trovano a corto di finanziamenti”. All’incontro, che si è tenuto nella Sala Aristotele dell’Hotel Le Mura di Foligno, hanno partecipato donne di nazionalità diverse ma accomunate dallo stesso problema di doversi difendere dalla prepotenza e dall’aggressività del proprio partner, ridotte a stato di oggetto di proprietà e condannate ad una solitudine dolorosa per l’arretratezza di un contesto sociale che spesso spinge a sopportare e non a rifiutare comportamenti inaccettabili. E’ quello che propone all’attenzione Laura Betori denunciando “una cultura che ha fatto della subalternità femminile una questione di convenzione, un’educazione poco sensibile al rispetto delle donne a volte relegate dalla pubblicità al ruolo di mero oggetto”. Blerina Hasanbaslaj, che viene dall’Albania, mette invece l’accento sulla estrema solitudine delle donne. Mentre “è proprio in questi frangenti che le donne devono combattere e collaborare tra di loro” sottolinea Maria Perez,cubana. “E anche in assenza di aiuti economici o di altro tipo dobbiamo creare una rete per difenderci”. A questo fine si lavora al progetto di un’associazione finalizzata a fare prevenzione attraverso l’informazione. Disponibile a dare assistenza legale si è dichiarato l’avvocato Alberto Maria Onori “perché, anche se senza soldi, bisogna partire dalle fondamenta creando una struttura che sia riconosciuta e operativa”. E’ importante che iniziative, come quelle della FITeL Umbria, volte a sensibilizzare la collettività sul problema della violenza sulle donne, vengano riproposte capillarmente, a partire dalle altre strutture regionali FITeL, perché solo amplificando l’allarme sociale si può sperare di indurre alla riflessione, all’autocritica, alla assunzione di responsabilità quanti più cittadini e istituzioni. E dunque, al prossimo, si spera migliore, 8 marzo. Con il contributo di tutti. 8 marzo a New Yok Sono venuti dalle sindacaliste presenti ai lavori della 57° Sessione delle Nazioni Unite gli slogan contro tutte le forme e le pratiche che quotidianamente offendono e mortificano la dignità femminile, gridati dalle donne in marcia l’8 marzo a New York: “stop alla violenza; uguali opportunità per tutti; maggiore sicurezza, solidarietà e sostegno alla povertà”. Dall’America, alla vigilia della giornata internazionale della donna è venuto intanto l’esempio più importante di impegno, la firma da parte del presidente Obama del ‘Violence Against Women Act’, un provvedimento nato per dare nuovi strumenti di contrasto agli abusi sulle donne e sui cittadini omosessuali, all’interno del quale sono previsti finanziamenti per gli aiuti alle vittime e addestramenti per gli agenti di polizia. Un atto importante che riconosce il diritto fondamentale di ciascun individuo a vivere la propria vita senza intimidazioni, esprimendo la propria identità di genere senza che questa venga umiliata da pratiche coercitive, violente e inique. L’auspicio è che ovunque siano presi provvedimenti simili. 36


Volontariato ed Associazionismo

ANDREA CARANDINI Nuovo Presidente del FAI di R.T.

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l professor Andrea Carandini è stato eletto il 19 febbrario 2013 alla carica di Presidente del Fondo per l’Ambiente italiano. Queste le sue prime dichiarazioni: “Dopo aver operato nell'Università e nel Ministero per i Beni Culturali mi trovo, sorprendentemente, a presiedere il FAI. Espressione della società civile, la Fondazione fa vivere la storia nei suoi monumenti, ben tutelati, messi in valore e gestiti con straordinaria efficacia; ispira idealmente centinaia di migliaia di cittadini, ricevendone democratica energia; è tra i protagonisti influenti nel dibattito pubblico sull'ambiente e sulla cultura. Si tratta di un artigianato culturale che ha raggiunto oggi la dimensione di un'industria, come si capisce visitando la Cavallerizza, sua nuova sede”. Il presidente rispetterà la tradizione del FAI innovando dove necessario, comunicando la sua missione e riuscita e operando perché cultura, ricerca, paesaggio e patrimonio storico e artistico siano protagonisti in una nuova modalità di vita prospera, tutta da progettare, se si vuole rinascere dopo questa decadenza. Bisogna farlo subito, cooperando lealmente con lo Stato, cioè con il Ministero competente, che ha 90 milioni per investimenti all'anno e poco personale sulla via della pensione. Il professor Carandini è uno dei più eminenti archeologi italiani, noto soprattutto per la scoperta a Roma, negli scavi sulle pendici settentrionali del Palatino, delle mura che nell’VIII secolo a.C. circondavano il colle. La cronologia di questo rinvenimento è particolarmente importante, rendendo possibile una nuova ricostruzione delle prime fasi della città di Roma in accordo con quanto trasmesso dal racconto tradizionale sulla fondazione e sulle vicende dell'età regia: Romolo e Remo sono infatti collocati dalla tradizione proprio alla metà dell’VIII secolo a.C., momento a cui è ora possibile far risalire la fondazione della città. Noti sono anche i suoi scavi nella villa romana di Settefinestre (vicino Capalbio, GR), anche per la diffusione in Italia della tecnica archeologica di scavo stratigrafico e per aver condotto alla ricostruzione del sistema di produzione agricolo e schiavistico delle ville romane. Dal 1963, anno in cui è iniziata la sua carriera accademica, ha insegnato Archeologia e Storia dell’Arte greca e romana presso l’Università di Siena, Pisa e presso l’Università La Sapienza di Roma. Nel 2007 è stato Presidente della “Commissione paritetica per la realizzazione del Sistema Informativo Archeologico delle città italiane e dei loro territori. Nello stesso anno è stato membro della “Commissione Mista StatoComune per la sistemazione dell’Area monumentale Centrale di Roma”. Dal 17 marzo 2009 è stato Presidente del “Consiglio Superiore dei Beni Culturali” da cui si è dimesso tre anni dopo. L’augurio è che la sua Presidenza possa rafforzare una delle istituzioni più benemerite nell’impegno alla preservazione del territorio e alla conservazione del patrimonio culturale, storico e paesaggistico italiano.

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Volontariato ed Associazionismo

LA FITEL A TERRA FUTURA Anche quest’anno la Fitel a Terra Futura con uno stand ed un convegno sul Turismo eco sostenibile. a cura della redazione Alla Fortezza da Basso di Firenze dal 17 al 19 maggio si svolgerà la mostra convegno internazionale delle buone pratiche di sostenibilità ambientale, economica e sociale. Al centro della manifestazione - promossa da Fondazione culturale Responsabilità etica per il sistema Banca Etica, Regione Toscana e Adescoop-Agenzia dell’economia sociale, insieme ad altri partners dell’Associazionismo sociale – le buone pratiche di vita, di governo e di impresa all’insegna della sostenibilità. Prodotti, progetti e percorsi per lo più nati dal basso, che oggi, tanto sul piano teorico quanto su quello pratico, si rivelano percorsi obbligati, non solo alternative possibili. La mostra-convegno vuole, anche in questa decima edizione, alimentare il dibattito su un modello diverso di sviluppo e avanzare proposte concrete per nuovi modi di vivere, consumare, coltivare, abitare, produrre, viaggiare, comunicare, governare. I temi scelti per il convegno saranno organizzati secondo diverse sezioni tematiche: Abitare naturale (edilizia sostenibile, prodotti e tecnologie costruttive a basso impatto ambientale), Azioni globali&welfare (intercultura, pace, diritti umani, volontariato, sussidiarietà, welfare partecipativo, campagne di sensibilizzazione, finanza etica e cooperazione internazionale), Mangiare e produrre sostenibile (agricoltura biologica e biodinamica, km zero, prodotti ecologici e tessile naturale), Comunicare la sostenibilità (media, editoria, web e comunicazione), Eco-Idea-Mobility mobilità sostenibile), EquoCommercio (commercio equo e solidale), Itinerari educativi per la sostenibilità (educazione, orientamento, formazione e ricerca), NuovEnergie (energie rinnovabili, risparmio energetico ed ecoefficienza), Governare responsabile (reti associative pubbliche e istituzioni), Salute+Benessere (prevenzione, medicine non convenzionali e discipline bionaturali), Turismo eco&esponsabile (viaggi e vacanze sostenibili e accessibili), TutelAmbiente (tutela dell’ambiente e della biodiversità, riciclo e riuso). Presenti enti e istituzioni, realtà del terzo settore (associazioni, cooperative, ong, fondazioni), imprese eticamente orientate. Ricco e articolato anche il programma culturale, che vedrà in calendario incontri, convegni, workshop e dibattiti alla presenza di illustri esperti e noti personaggi del mondo del terzo settore, dell’economia, della politica, della cultura. E ancora, spettacoli, momenti di animazione e laboratori, per coinvolgere direttamente il pubblico. Per ulteriori informazioni :  www.terrafutura.it orari: venerdì 17 ore 9 – 20; sabato 18 ore 9.30-21 (area esterna fino alle 24); domenica 19 ore 10-20.

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Volontariato ed Associazionismo

FORUM 3^ SETTORE Pietro Barbieri nuovo Presidente a cura della Redazione Pietro Barbieri, presidente della Fish, è il nuovo portavoce del Forum del Terzo Settore. E’ stato eletto nel corso dell’Assemblea Nazionale che ha nominato anche i membri del coordinamento nazionale, il collegio dei revisori dei conti e il collegio nazionale di garanzia. Per la prima volta un rappresentante dell'associazionismo delle persone con disabilità e dei loro familiari viene chiamato a ricoprire un incarico di così grande rilievo all'interno della maggiore organizzazione del terzo settore italiano, cui aderiscono 74 associazioni. Per Barbieri, il Forum è un’aggregazione di mondi e realtà diverse che deve rappresentare al meglio la società civile, davanti alla crisi che si sta avendo negli ultimi anni. Il presidente della Fish manifesta, però, anche apprensione per il conflitto che sta pian piano affiorando tra alcune associazioni dei disabili e il mondo del Terzo settore. Il Forum sarà quindi il luogo della riequilibrio del conflitto e si farà interlocutore per l'obiettivo comune, che è quello di contrastare una politica miope, che non investe in maniera sistematica nelle politiche sociali. Barbieri si è detto predisposto a lavorare per sistemare insieme le disparate esigenze dove le organizzazioni, sapendo lavorare bene, saranno una reale opportunità.

Il ritorno di PaeseReale su Rai 3 a cura della Redazione Giovanni Anversa torna in Tv con la 2^ serie del programma “PaeseReale” al servizio dei cittadini. Un programma per informare e far conoscere quelle che sono le storie di persone “particolari” e i fenomeni di attualità. Raccontare di un Paese che vede la sua situazione aggravarsi sempre di più a causa di ciò che sta accadendo in questi ultimi tempi. Un punto di vista sulle notizie e sulle novità dal mondo delle associazioni e del volontariato italiano. Il programma lascia inoltre spazio a storie positive raccontate dai protagonisti, che riescono, con la loro forza narrativa e comunicativa, a diventare esempio per tutti. Un appello contro la crisi, temi sui quali informare i cittadini, storie che danno speranza. Questi i 3 momenti fondamentali di PaeseReale che ogni sabato si colleherà in diretta anche con l’Agenzia Redattore Sociale. Un appello rivolto alle istituzioni e all’opinione pubblica per una presa di coscienza comune e per trovare possibili soluzioni future. Dal 9 marzo, alle 9.15, su Rai 3

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Enogastronomia

BIGNE’ DI SAN GIUSEPPE AL FORNO a cura della redazione

La festa del Papà (19 marzo) è sempre un’occasione da festeggiare con delle dolci prelibatezze dal cuor di crema. Fritti o al forno sono ottimi a tutte le ore del giorno come spuntino o come “premio” dopo una lunga giornata. Ingredienti (per circa 12 bignè): • • • • • • •

300 ml di acqua 4 uova 80 gr di burro o margarina 150 gr di farina un pizzico di sale crema pasticcera per farcire ricetta qui zucchero a velo vanigliato per decorare

Preparazione: Fare bollire in una pentola l’acqua del burro; buttare poi in una sola versata tutta la farina precedentemente setacciata ed un pizzico di sale. Lavorare il tutto a fuoco spento. Il risultato: una palla compatta e liscia. Rimettere sul fuoco, a fiamma bassa, ed iniziare ad aggiungere un uovo alla volta, lavorandolo bene insieme all’impasto con un cucchiaio di legno; aggiungere poi un altro uovo e così via. Girare bene fino ad ottenere una specie di crema densa. A questo punto l’impasto del bignè è pronto! [Se volete far gonfiare i vostri bignè ancora di più, aggiungere un paio di cucchiaini di lievito per dolci all’ultimo e girare bene tutto l’impasto] Prendere poi una sache à poche e ricoprire con carta da forno una teglia. Si può iniziare a fare i bignè ricordando di distanziarli fra di loro perché in cottura lieviteranno. Infornare poi il tutto a 170° per circa 17 minuti sino a quando non gonfieranno e assumeranno un aspetto dorato. ATTENZIONE: Non aprire il forno in cottura altrimenti non si gonfieranno a dovere. Una volta cotti, raffreddate e farcite con la crema pasticcera, spolverando poi con zucchero a velo a piacimento.

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Libreria

Susanna Camusso IL LAVORO PERDUTO di R.R.

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l lavoro perduto”. E' il titolo del libro intervista a Susanna Camusso curato dal giornalista de 'La Stampa', Stefano Lepri, (edito da Laterza), in libreria dal 25 ottobre scorso. L’analisi del Segretario Generale della CGIL parte da un resoconto sul movimento dei lavoratori e loro associazioni di sostegno nel corso del secolo corso per approdare a un raffronto quanto mai critico con il contesto attuale. “Nel XX secolo il movimento dei lavoratori e le sue istituzioni di riferimento erano associati alla speranza. Oggi questo sguardo rivolto al futuro sembra scomparso, soprattutto nel nostro paese. La politica è in crisi e i partiti non hanno più la forza di attrazione che avevano nel Novecento. Accanto a loro perde credibilità anche la rappresentanza delle forze sociali e i sindacati non godono di molta popolarità. Si è

infatti diffusa, in questi ultimi decenni, l'immagine che il sindacato difenda solo strati limitati di lavoratori, che non si faccia carico delle nuove generazioni e del mondo del precariato. È davvero così o il sindacato può offrire una spinta verso il cambiamento? Ha realmente esaurito le sue energie e il suo operato si rivolge soprattutto a chi è in pensione e ha già vissuto gran parte della propria vita? Oppure è in grado di raccogliere la sfida che gli pone il nuovo millennio, con la rivoluzione informatica, la globalizzazione e un mercato. E ancora, da almeno un ventennio il sindacato rivendica di occuparsi di "diritti" e non soltanto di condizioni materiali di lavoro: ma i diritti che rapporto hanno con le condizioni materiali? Quali sono inalienabili e quali no? E perché da questi diritti sono sempre escluse le donne, che pagano il prezzo più alto in termini di disoccupazione e squilibri salariali?” Susanna Camusso, Segretario generale della CGIL, risponde a questi interrogativi.

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Libreria

Fabio Capozzoli JAZZ CLUB 47. LA COMMEDIA DELL’ESSERE di Augusto Gallo Un autore alla sua prima fatica letteraria ci presenta un testo in cui riflette sull’Essenza Umana e sulla “Commedia dell’Essere”. Lo scrittore cerca di mettere in luce la realtà in cui si muove il “diverso”, quello che esce dal “gregge”, quello che è costretto a vivere in un mondo dove l’importante è apparire e non essere veramente sé stessi, dove tutti sono disposti a “parlare” e troppo pochi ad “ascoltare”. Sul palcoscenico della vita ciascuno recita una parte che però non gli appartiene, veste una maschera non sua che gli permette di essere identificato ma che non identifica il suo “io” e il suo proprio “essere” più profondo. I protagonisti intrecciano il loro essere seguendo una unica logica certa: l’interesse per le forme di arte, dove il concetto di arte è scritto con la “A” maiuscola. Editore: CSA Data di Pubblicazione: Dicembre 2012 ISBN-13: 9788896703953 Pagine: 180

Nicola Mastronardi VITELIU’. IL NOME DELLA LIBERTA’ Un viaggio per scoprire l’essenza della Prima Italia di A.M. Vi vogliamo proporre la lettura di un interessante romanzo di esordio di Nicola Mastronardi, giornalista molisano, che scrive dopo oltre duemila anni dalla sconfitta dei Sanniti per mano dei Romani la storia con l’occhio e l’orgoglio del vinto. Viteliú, dal termine osco antico e originario della parola latina “Italia”, rappresenta un viaggio nel mondo nascosto dei popoli italici. Questi sono infatti i i protagonisti di questo sorprendente romanzo d’esordio: i Sanniti, i Marsi, i Peligni, i Piceni, i valorosi dodici popoli dell’Appennino centrale uniti per combattere l’incontrastata potenza romana.

Un incubo lontano. Un vecchio cieco che vuole riprendere in mano il proprio destino. Un giovane ragazzo (suo nipote) tratto in salvo dalle stragi dei sicari di Silla. Graverà su di lui e sulla sua anima, il peso causato dalla distruzione del suo popolo martoriato. Un popolo che cercherà di far riscattare, almeno nella memoria. Un viaggio di un uomo, in compagnia del nipote, che diverrà un percorso emotivo e di riscoperta di un’identità perduta, esplorando la Marsica e la Conca Peligna, verso l’Alto Sannio.

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