Rivista Tempo Libero n.78

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Tempo Libero Cultura, sport, turismo, servizi

ANNO XII° N. 78 GIUGNO/LUGLIO 2013

“Pellicola d’oro 2013” FITeL San Vincenzo: Ventennale FITeL Nazionale e Festival del Teatro Sociale 14-21 settembre Tutti a vela a Policoro a fine agosto Firenze - Gli splendori di “Un anno ad arte” Iscrizione al tribunale di Roma nel Registro della Stampa n. 76/2008


Sommario Editoriale di Luigi Pallotta

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ATTUALITA’ “Pellicola d’oro 2013” FITeL Art9 Cultura & Spettacolo: premiate le maestranze del cinema a cura della redazione 2 Cisl. Bonanni chiude il congresso: Sindacato valore della democrazia di Alfredo Magnifico

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Intervista a Paolo Mezzio a cura della redazione

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Accordo sulla rappresentanza CGIL, CISL e UIL e Confindustria. Un bel segnale a cura della redazione

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Il gioco d’azzardo oggi di Pasquale Ruzza

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Giugno 2013: il G8 irlandese di Silvana Paruolo

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TURISMO Appello per il rilancio del Turismo Sociale

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Vacanze e stili di vita: mutano ai tempi della crisi di Rossella Ronconi 14

Premiati i talenti italiani per un turismo responsabile di R.T. 15 Viaggi solidali e non solo... a cura della redazione

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TEATRO Dal 14 al 21 settembre 2013 il Festival del Teatro Sociale FITeL Nazionale di Giovanni Ciarlone 17 Lombardia Operazione primavera solidale T - FACTOR di Marco Ornella

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Piemonte Conclusione della Rassegna Teatrale regionale di G.C. 21


SPORT E BENESSERE Tutti a vela a Policoro a fine agosto Derive, windsurf, vela d’altura, Kitesurf di R.R.

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Sport a San Vincenzo Torneo Nazionale FITeL di Tennis a Squadre e Singolare 26 Torneo Nazionale FITeL/Cral di Calcetto

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Uisp e diritti dei migranti: dallo sport arriva la spinta per una nuova legge di Ivano Maiorella 30

CINEMA La Roma visionaria di Sorrentino di Loretta Masotti

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Il potere seduttivo delle parole di L.M.

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MUSICA Estate Romana 2013 di Francesca D’Emilio

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Nella Capitale “gli artisti di strada possono suonare in piazza di R.R. 34

CULTURA I bronzi di Fanor Hernandez affascinano i visitatori del Festival dell’Appia antica di Antonietta Di Vizia 35 Matrimonio tra persone dello stesso sesso Un passo avanti verso i “nuovi diritti” di Maria Gigliola Toniollo

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Finalmente i bambini sono tutti uguali, almeno nei musei di R.R. 37


CRAL e TERRITORIO FITeL Days a Racconigi Un evento e uno spettacolo fantastico tra le cicogne di R.R. 38 Nel cuore di Roma per imparare a cucinare di Rossana Tosto

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Arriva nella Capitale la “Bottega dei borghi” per far conoscere la bellezza, i sapori e le tradizioni italiane a cura della redazione 41

AMBIENTE E NATURA Animali in condominio, finalmente senza divieti di R.R.

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Animali: con le vacanze rischio abbandono degli amici a 4 zampe di R.R. 42

VOLONTARIATO E ASSOCIAZIONISMO 5 per mille, ancora tagli e incertezze di R.T.

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Il Forum Nazionale del Terzo Settore incontra il Ministro Giovannini e il Viceministro Guerra a cura della redazione 44

ENOGASTRONOMIA Panzanella alla maniera Toscana

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Pizzette di Melanzane

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LIBRERIA Miriam Mafai - “Una vita, quasi due” di Rita Tomassini

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Cinema e autori sulle tracce delle migrazioni di Andrea Corrado e Igor Mariottini

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MOSTRE Roma - Macro, Museo d’Arte Contemporanea Tra Oriente e Occidente di Aldo Savini

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Venezia - Biennale, Giardini, Arsenale e centro storico di A.S. 50 Osimo (AN), Palazzo Campana e Museo Civico Presenze barocche nelle Marche di A.S. 51 Acireale (CT) - Galleria Credito Siciliano La guerra in diretta di A.S.

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Gaeta - Museo Diocesano, Palazzo de Vio di A.S.

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Venaria Reale (TO) - Reggia Dalla Calabria a Torino di A.S.

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Tempo Libero Cultura, sport, turismo, servizi

Anno XII° n. 78 giugno-luglio 2013

A questo numero hanno collaborato: Direttore Direttore Responsabile Capi Redattori

Luigi Pallotta Rossella Ronconi Aldo Albano Rita Tomassini

Redazione

Teresa Blandamura Giovanni Ciarlone Alfredo Magnifico Luigi Maiello Pasquale Ruzza Ferruccio Valletti

Andrea Corrado, Francesca D’Emilio, Antonietta Di Vizia, Ivano Maiorella, Igor Mariottini, Loretta Masotti, Marco Ornella, Silvana Paruolo, Aldo Savini, Maria Gigliola Toniollo, Rossana Tosto, Direzione e Redazione C/o FITeL - VIA SALARIA, 80 - 00198 Roma tel. 06.85353869 fax 86.8546541 E-mail: nazionale@fitel.it www.fitel.it


FITeL

Editoriale

di Luigi Pallotta

Verso il Ventennale della FITeL In questo scorcio di estate la FITeL ha realizzato due importanti iniziative sulle quali vale la pena riflettere, anche perché ci apprestiamo a festeggiare il Ventennale della fondazione dal 14 al 21 settembre nello scenario del Garden Clud Toscana a San Vincenzo con un insieme di iniziative culturali, sportive e politico-sindacali che indicano il percorso avviato dalla FITeL per rappresentare al meglio i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori sul tema del tempo libero. La prima iniziativa è quella svoltasi in Piemonte, la festa della FITeL Regionale ci ha fatto vivere nei due giorni di “FITeL Days” nello straordinario scenario del Castello di Racconigi una eccezionale esperienza . La festa della FITeL Piemonte, oltreché registrare un importante successo, ci indica la strada che la FITeL deve intraprendere per confermare la sua crescita e per essere punto di riferimento sia per i CRAL aziendali che per il mondo dell’associazionismo: quella della messa in rete dei servizi e delle esperienze. Due giorni di festa e di impegno straordinario che hanno visto la

partecipazione appassionata dei CRAL piemontesi che hanno presentato la loro attività nello spettacolare scenario del Castello di Racconigi e dell’Oasi delle Cicogne. In quei due giorni si sono succeduti momenti di spettacolo teatrale, esibizioni di ballo, scuola di cucina e decine di altre esibizioni, tutte realizzate da lavoratrici e lavoratori iscritti ai CRAL e alle Associazioni piemontesi. Il successo dell’iniziativa sta nella messa in rete delle esperienze ed è su questa strada che dobbiamo impegnarci a far marciare la FITeL nei prossimi anni. Voglio inoltre utilizzare la nostra rivista per ringraziare quelle lavoratrici e lavoratori che hanno scelto di usare il proprio tempo libero per costruire e gestire questi due giorni di festa, in particolar modo le lavoratrici e i lavoratori del CRAL dei beni culturali di Torino che con passione ed impegno hanno contribuito alla riuscita della manifestazione, mettendo a disposizione la loro professionalità nella magnifica visita del Castello di Racconigi. La seconda iniziativa sulla quale voglio richiamare l’attenzione è la

promozione da parte della FITeL, insieme alle altre associazioni italiane iscritte all’OITS, sull’appello per il rilancio del Turismo Sociale. E’ questa l’occasione per contribuire con una serie di proposte, alla concreta realizzazione di un piano strategico nazionale che promuova e valorizzi la straordinaria opportunità sociale, culturale ed economica che lo sviluppo delle attività turistiche può rappresentare per l’Italia. Il nostro Paese ha bisogno di una nuova strategia per il rilancio del turismo e del turismo sociale per contribuire alla crescita dell’economia e dell’occupazione, soprattutto giovanile. Un primo risultato è stato l’apertura del confronto con il Governo, con il quale durante l’incontro con il sottosegretario Giordani si è dato vita ad un tavolo di confronto sui temi oggetto del nostro appello che si svilupperà nei prossimi mesi. Si tratta, ora, di rilanciare l’iniziativa a livello Regionale per aprire momenti di confronto territoriale e rendere la FITeL protagonista nella costruzione di una rinnovata politica del turismo e del turismo sociale.

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Attualità

“Pellicola d’Oro 2013” FITeL

Art9 Cultura & Spettacolo: premiate le maestranze del cinema a cura della redazione

S

cenografi, Costumisti, Direttori della Fotografia e Registi che nell’esercitare e affermare le prerogative di quei mestieri hanno reso famosa l’Italia nel mondo. Queste, le categorie di lavoratori del cinema che hanno ricevuto riconoscimenti venerdì 7 giugno, in occasione della terza edizione del premio assegnato dalla FITeL e Art9 Cultura & Spettacolo “La Pellicola d’Oro” 2013. L’interessante manifestazione, svoltasi presso la Casa del Cinema in Largo Marcello Mastroianni (Villa Borghese), presentata da Cloris Brosca, ha visto trionfare l’eccellenza dell’artigianato e delle maestranze del cinema italiano. Tra i numerosi ospiti presenti: oltre al Presidente della FITeL Nazionale Luigi Pallotta e Il Presidente dell’Art 9 Cultura & Spettacolo Enzo De Camillis, organizzatori dell’evento, i produttori Bruno Altissimi e Pietro Innocenzi, i due premi Oscar Manlio Rocchetti e Osvaldo Desideri, Roberto Perpignani, vincitore del David di Donatello per il montaggio di “Cesare deve morire”, il Direttore del Centro Sperimentale di Cinematografia Marcello Foti, la dott.ssa Cristina Crisari della Regione Lazio e l’On. Vincenzo Vita.

Premi assegnati - Miglior Direttore di Produzione: Roberto Leone per il film “Diaz” di Daniele Vicari - Miglior Operatore di Macchina: Fabrizio Vicari per il film “La migliore offerta” di Giuseppe Tornatore - Miglior Capo Elettricista: Stefano Marino per il film “Educazione siberiana” di Gabriele Salvatores - Miglior Capo Macchinista: Bruno Anghelone per il film “La migliore offerta” di Giuseppe Tornatore - Miglior Attrezzista di Scena: Antonio Murer per il film “Diaz” di Daniele Vicari - Miglior Sarta di Scena: M. Antonietta Salvatori per il film “La migliore offerta” di Giuseppe Tornatore - Miglior Tecnico Effetti Speciali: Franco Ragusa per il film “Diaz” di Daniele Vicari - Miglior Sartoria Cineteatrale: Tirelli Costumi per il film “La migliore offerta” di Giuseppe Tornatore - Miglior Capo Costruttore: Scenarredo per il film “La migliore offerta” di Giuseppe Tornatore - Premio Giovani del Centro Sperimentale di Cinematografia - Miglior Direttore di Produzione: Attilio Moro per il film “Gli equilibristi” di Ivano De Matteo - Premio C.A.L.T. – Cassa Assistenza Lavoratori Troupe - Miglior Direttore di Produzione: Simona Batistelli per il film “Bella addormentata” di Marco Bellocchio

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alcuni momenti della premiazione della Pellicola d’Oro 2013


Attualità

Cisl. Bonanni chiude il congresso: Sindacato valore della democrazia di Alfredo Magnifico

Si è svolto il XVII Congresso confederale Cisl che ha visto riconfermato con il 98% dei voti il segretario Raffaele Bonanni. Ha sostenuto Bonanni: “La situazione economica e sociale è al limite del collasso. Se il governo pensa ad un ‘decreto del fare’, noi rispondiamo: bene. Ma facciamolo insieme! Anche per scongiurare gravi errori. Diciamo subito che le decisioni non potranno essere calate dall’alto, senza un confronto sociale”. Sulle pensioni, Bonanni ha affermato: “Va reintrodotta la flessibilità nell’accesso al pensionamento, perché i lavoratori non sono tutti uguali; un operaio edile non è come un alto dirigente dello Stato, una maestra non è come un magistrato”. Sul taglio delle tasse ha evidenziato che questo va fatto “alle imprese che investono e assumono i giovani e i disoccupati per dare una spinta forte all’economia ed ai consumi. Bonanni ha precisato che occorre introdurre un nuovo assegno familiare e il credito di imposta per gli incapienti”. Bonanni ha aggiunto “Si devono tassare di più i grandi patrimoni immobiliari e finanziari. E dobbiamo vendere il patrimonio del demanio pubblico. Il governo deve bloccare ulteriori aumenti delle tasse locali. Ci vuole finalmente un coordinamento tra tassazione nazionale e locale”. Sull’Iva aggiunge: “Se si vuole evitare di aumentarla, lo si faccia a condizione che non comporti altri interventi che colpirebbero i più deboli, come su carburanti e affitti. Non può diventare una partita di giro a danno dei lavoratori e dei pensionati”. Al congresso è giunto il messaggio di auguri di Giorgio Napolitano: “Il XVII Congresso Nazionale della CISL si apre oggi in uno scenario economico e sociale difficile, su cui gravano i pesanti effetti della persistente recessione. Le organizzazioni sindacali si trovano di fronte a una sfida di grande complessità: si tratta di riuscire a tenere insieme la prioritaria difesa dei diritti e della dignità del lavoro con l’individuazione degli interventi e degli strumenti innovativi necessari per superare, attraverso l’aumento della produttività e della competitività dell’economia italiana – e anche attraverso il ricorso a forme coraggiose di solidarietà – la drammatica caduta dell’occupazione specie giovanile. Nel solco di una consolidata tradizione sindacale improntata al dialogo e ispirata a una responsabile visione delle esigenze del paese, la scelta del tema centrale del congresso conferma l’impegno della Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori ad offrire il proprio contributo per il superamento di acute emergenze e di profondi fattori di crisi, e quindi per la costruzione di solide basi per un’Italia più giusta, più aperta e socialmente coesa. In questo spirito rivolgo a tutti i presenti un partecipe augurio di buon lavoro”. Raffaele Bonanni in chiusura ha indicato nella “mancanza di relazioni” una delle cause della crisi. Poi ha raccontato la telefonata con il premier, Enrico Letta, annunciando imminente l’incontro con il Governo su fisco e lavoro. Sul tema della rappresentanza ha dato un riconoscimento al segretario della Cgil, Camusso, “è stata molto leale'' nel confronto su una possibile legge.

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Attualità Il leader sindacale ha anche rilanciato la concertazione ed è anche tornato a chiedere con forza il taglio delle tasse,la riforma organizzativa del sindacato con l'accorpamento delle categorie, l'accordo sulla rappresentanza e la manifestazione del 22 giugno, gli altri temi affrontati davanti ai delegati cislini. Ma prima di tutto Bonanni, iniziando il suo intervento ha sottolineato: ''Nei vari congressi cui ho partecipato ho ricordato sempre che se ci fosse nel Paese la consapevolezza della straordinaria ricchezza che esprimiamo, sarebbe più facile trovare la strada maestra per ripianare le voragini di una democrazia che oggi è in crisi per mancanza di relazioni''. Bonanni ha rinnovato la richiesta di un ''taglio vigoroso delle tasse su lavoratori e pensionati, un intervento di abbattimento delle tasse sul lavoro e sulle imprese puo' avere ricadute immediate sull'economia''. Inevitabile il richiamo sulla rappresentanza. ''Camusso - ha tenuto a sottolineare Bonanni - è stata molto leale nell'ultimo mese e mezzo. Riferendosi, infine, alla manifestazione di sabato 22, Bonanni ha spiegato che ''abbiamo tanti problemi economici e sociali e quella piazza deve diventare la piazza della speranza e della fiducia, per questo dobbiamo essere tanti e determinati''.

Intervista a Paolo Mezzio Segretario Confederale Organizzativo della Cisl a cura della redazione Il congresso della Cisl si è concluso con grande enfasi che ha visto una grande partecipazione non solo degli addetti ai lavori ma anche una forte eco all’esterno. La Segreteria è stata riconfermata con un alto consenso dei delegati. Quindi un vero successo politico. Per saperne di più ne parliamo con Paolo Mezzio, Segretario Organizzativo della Cisl Nazionale. TL: Le chiediamo quali sono gli obiettivi e le novità che la Cisl si pone con questo nuovo progetto or ganizzativo da considerare come una vera “ spending revue “? R) Abbiamo avviato una profonda rivisitazione organizzativa della Cisl nel territorio: una gestione molto complessa che comunque ha portato a una riduzione delle UST, attraverso gli accorpamenti territoriali (da 116 Ust a 71), a processi di regionalizzazione (Umbria e Marche che si aggiungono ad Abruzzo Molise e Basilicata) e all’avvio di processi di interregionalizzazione. Ora si partirà con gli accorpamenti categoriali per grandi aggregati. Pensiamo a una grande Federazione del Lavoro Pubblico, dell’Industria, del Territorio e della bilateralità, del sistema a rete e dei servizi. Per noi non si tratta solamente di una questione seppur importante, economica e di risparmio, ma anche di un ripensamento di un modello organizzativo agile semplificato e adeguato ai profondi processi di cambiamento che nella società, nel mondo della produzione e dell’intero mondo del lavoro sono avvenuti in questi anni. Mi riferisco alla prima linea del territorio ma anche delle aziende pubbliche o private che siano. Sostanzialmente un modello capace di cogliere per tempo i segni del cambiamento e delle trasformazioni future.

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Attualità

TL: La riduzione e gli accorpamenti territoriali e quelli categoriali hanno provocato dei contraccolpi nei territori? R) E’ ovvio che una operazione come quella avviata nei territori ha prodotto un grande dibattito all’interno delle strutture, ma possiamo affermare senza tema di smentita che il gruppo Dirigente ha compreso l’importanza dell’operazione e ha reagito molto positivamente al processo di riorganizzazione. Tanto è vero che siamo arrivati al congresso confederale avendo definito la stessa rappresentanza congressuale sulla base delle riorganizzazione avvenuta. Fatto storico per la Cisl in quanto per la prima volta un processo di riforma organizzativa non tendeva ad allargare la platea del gruppo dirigente anzi l’ha ridotta notevolmente. L’obiettivo era e rimane avere meno dirigenti e più sindacalisti e, nel contempo, più sindacalisti dirigenti nel territorio e nei posti di lavoro. Tutto questo da il senso della portata dell’operazione di riorganizzazione avviata. TL: Negli anni scorsi La Cisl aveva sviluppato processi organizzativi tendenti a mettere insieme le federazioni di categoria secondo la tipologia merceologica, anche questo progetto pone gli stessi obiettivi ? R) Nel passato sono stati fatti degli aggiustamenti in rapporto al processo di cambiamento che il sistema della rappresentanza imponeva: ma erano aggiustamenti relativi ai “tempi” dei cambiamenti. Oggi si è accellerato tutto e avviare un processo complesso di grandi aggregazione riducendo da 19 a 9 grandi Federazioni di categoria stravolge certamente l’attuale modello organizzativo ma lo rende piu efficace rispetto alle esigenze della rappresentanza e più coerente con quanto in questi anni è cambiato nel mondo del lavoro pubblico, privato, del terziario e dei servizi. I Congressi di Categoria in prima battuta e il Congresso hanno già deciso in questo senso, ci aspetta una nuova stagione di grande impegno per rendere praticabile e realizzabile il progetto. Tra l’altro il processo di aggregazione per grandi aree di rappresentanza ripropone il modello della Cisl di Sindacato di Sindacati: a grandi territori corrisponderanno grandi Federazioni di Categoria. TL: Quale ruolo assumono le RSU nell’ambito della contrattazione decentrata ? R) In questo contesto il ruolo delle RSU delle RSA delle SAS sarà fondamentale. Si riparte da li dove abbiamo cominciato dai posti di Lavoro e dal teritorio: affidando alle strutture dei posti di lavoro e del territorio pezzi importanti della nostra rappresentanza, attraverso percorsi formativi specifici e anche risorse. Stiamo parlando di circa 65 mila nostri rappresentanti che rappresentano la prima linea, che rappresentano il collante forte con i nostri iscritti ed è una prima linea che va riconosciuta rafforzata e alimentata. Mai più soli, ma tutti dentro questo grande progetto organizzativo certamente difficile, complesso ma anche indispensabile se vogliamo proiettare la Cisl e il Sindacato verso il futuro in cui giovani, lavoratori e pensionati possano ritrovarsi per cambiare lo stesso sindacato ma anche il Paese. Perché come dice lo stesso slogan del congresso “un sindacato nuovo per un nuovo Paese”.

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Attualità

Accordo sulla rappresentanza CGIL, CISL e UIL e Confindustria. Un bel segnale

“Un’intesa, quella raggiunta tra i leader di CISL e UIL e Confindustria il 31 maggio 2013, sulla rappresentanza un segnale importante che mette fine ad una lunga stagione di divisioni e l’inizio di nuove relazioni industriali”. Così la Presidenza della FITeL valuta l’accordo. Di seguito il documento per intero

PROTOCOLLO D’INTESA Con la presente intesa le parti intendono dare applicazione all’accordo del 28 giugno 2011 in materia di rappresentanza e rappresentatività per la stipula dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro, fissando i principi ai quali ispirare la regolamentazione attuativa e le necessarie convenzioni con gli enti interessati. Le disposizioni della presente intesa si applicano alle Organizzazioni firmatarie e sono inscindibili in ogni parte. Misurazione della rappresentatività. 1 - Come definito al punto 1 dell’accordo 28 giugno 2011, la certificazione della rappresentatività delle organizzazioni sindacali, ai fini della contrattazione collettiva di categoria, assume i dati associativi riferiti alle deleghe relative ai contributi sindacali conferite da lavoratrici e lavoratori e i consensi ottenuti (voti espressi) dalle organizzazioni sindacali in occasione delle elezioni delle RSU. 2 - Il numero delle deleghe viene acquisito e certificato dall’INPS, tramite un’apposita sezione nelle dichiarazioni aziendali (Uniemens), predisposta a seguito di convenzione fra Inps e le parti stipulanti il presente accordo. L’INPS, una volta elaborato il dato di rappresentatività relativo ad ogni organizzazione sindacale per ambito di applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro di competenza, lo trasmetterà al CNEL. 3 - Ai fini della misurazione del voto espresso da lavoratrici e lavoratori nella elezione della Rappresentanza Sindacale Unitaria varranno esclusivamente i voti assoluti espressi per ogni Organizzazione Sindacale aderente alle Confederazioni firmatarie della presente intesa. Lo stesso criterio si applicherà alle RSU in carica, elette cioè nei 36 mesi precedenti la data in cui verrà effettuata la misurazione. Laddove siano presenti RSA, ovvero non vi sia alcuna forma di rappresentanza, sarà rilevato il solo dato degli iscritti (deleghe certificate) per ogni singola organizzazione sindacale. 4 - I dati relativi ai voti espressi, come risultanti dai verbali di elezione delle RSU, saranno raccolti, se possibile, tramite i Comitati Provinciali dei Garanti di cui all’accordo interconfederale 20 dicembre 1993, o analogo organismo , e trasmessi al CNEL. Il CNEL raccoglierà i dati relativi ai voti per ambito contrattuale e per organizzazione e, unitamente ai dati relativi agli iscritti ricevuti dall’INPS, ne effettuerà la ponderazione al fine di determinare la rappresentanza per ogni singola organizzazione sindacale aderente alle Confederazioni firmatarie della presente intesa e per ogni contratto collettivo nazionale di lavoro.

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Attualità 5 - La certificazione della rappresentatività di ogni singola organizzazione sindacale aderente alle Confederazioni firmatarie della presente intesa, utile per essere ammessa alla contrattazione collettiva nazionale, così come definita nell’intesa del 28/6/2011 (ossia il 5%), sarà determinata come media semplice fra la percentuale degli iscritti (sulla totalità degli iscritti) e la percentuale dei voti ottenuti nelle elezioni delle RSU (sul totale dei votanti), quindi, con un peso pari al 50% per ognuno dei due dati. 6 - Fermo restando quanto già sopra definito in materia di RSU, nonché quanto previsto dall’accordo del 28/6/2011, le parti convengono che: • viene confermato il principio stabilito nell’Accordo Interconfederale del 20 dicembre 1993, ossia che le organizzazioni sindacali aderenti alle Confederazioni firmatarie della presente intesa, o che comunque ad essa aderiscano, partecipando alla procedura di elezione delle RSU, rinunciano formalmente ed espressamente a costituire RSA ai sensi della legge n. 300/70; • le organizzazioni sindacali aderenti alle Confederazioni firmatarie della presente intesa, o che co munque ad essa aderiscano, nelle realtà in cui siano state o vengano costituite le RSU, si impegnano a non costituire RSA; • In ragione della struttura attuale della rappresentanza, che vede la presenza di RSU o RSA, il passaggio alle elezioni delle RSU potrà avvenire solo se definito unitariamente dalle Federazioni aderenti alle Confederazioni firmatarie il presente accordo. • le RSU scadute alla data di sottoscrizione dell’intesa saranno rinnovate nei successivi sei mesi; • le RSU saranno elette con voto proporzionale; • il cambiamento di appartenenza sindacale da parte di un componente la RSU ne determina la decadenza dalla carica e la sostituzione con il primo dei non eletti della lista di originaria appartenenza del sostituito. 7 - Confindustria, Cgil, Cisl e Uil si impegnano a rendere coerenti le regole dell’accordo interconfederale del dicembre 1993, con i suddetti principi, anche con riferimento all’esercizio dei diritti sindacali e, segnatamente, con quelli in tema di diritto di assemblea in capo alle Organizzazioni sindacali firmatarie della presente intesa, titolarità della contrattazione di secondo livello e diritto di voto per l’insieme dei lavoratori dipendenti. 1 - Sono ammesse alla contrattazione collettiva nazionale le Federazioni delle Organizzazioni Sindacali firmatarie del presente accordo che abbiano, nell’ambito di applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro, una rappresentatività non inferiore al 5%, considerando a tale fine la media fra il dato associativo (percentuale delle iscrizioni certificate) e il dato elettorale (percentuale voti ottenuti su voti espressi). 2 - Nel rispetto della libertà e autonomia di ogni Organizzazione Sindacale, le Federazioni di categoria -per ogni singolo CCNL decideranno le modalità di definizione della piattaforma e della delegazione trattante e le relative attribuzioni con proprio regolamento. In tale ambito, e in coerenza con le regole definite nella presente intesa, le Organizzazioni Sindacali favoriranno, in ogni categoria, la presentazione di piattaforme unitarie. Fermo restando quanto previsto al precedente punto 1, in assenza di piattaforma unitaria, la parte datoriale favorirà, in ogni categoria, che la negoziazione si avvii sulla base della piattaforma presentata da organizzazioni sindacali che abbiano complessivamente un livello di rappresentatività nel settore pari almeno al 50% +1. 3 - I contratti collettivi nazionali di lavoro sottoscritti formalmente dalle Organizzazioni Sindacali che rappresentino almeno il 50% +1 della rappresentanza, come sopra determinata, previa consultazione certificata delle lavoratrici e dei lavoratori, a maggioranza semplice -le cui modalità saranno stabilite dalle categorie per ogni singolo contratto – saranno efficaci ed esigibili. La sottoscrizione formale dell’accordo, come sopra descritta, costituirà l’atto vincolante per entrambe le Parti. 4 - Il rispetto delle procedure sopra definite comporta, infatti, oltre l’applicazione degli accordi all’insieme dei lavoratori e delle lavoratrici, la piena esigibilità per tutte le organizzazioni aderenti alle parti firmatarie della presente intesa. Conseguentemente le Parti firmatarie e le rispettive Federazioni si impegnano a dare piena applicazione e a non promuovere iniziative di contrasto agli accordi così definiti. 5 - I contratti collettivi nazionali di categoria, approvati alle condizioni di cui sopra, dovranno definire clausole e/o procedure di raffreddamento finalizzate a garantire, per tutte le parti, l’esigibilità degli impegni assunti e le conseguenze di eventuali inadempimenti sulla base dei principi stabiliti con la presente intesa. 6 - Le parti firmatarie della presente intesa si impegnano a far rispettare i principi qui concordati e si impegnano, altresì, affinché le rispettive strutture ad esse aderenti e le rispettive articolazioni a livello territoriale e aziendale si attengano a quanto concordato nel presente accordo. 7 - Le parti sono impegnate, nel rispetto di quanto definito, a monitorare la puntuale attuazione dei principi qui concordati, nonché a concordare modalità di definizione di eventuali controversie sorte come conseguenza della loro concreta applicazione.

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Attualità

Il gioco d’azzardo oggi di Pasquale Ruzza Le notizie relative a vicende connesse al gioco d’azzardo continuano a crescere giorno per giorno: si va dagli spari ai carabinieri di guardia a Palazzo Chigi al bimbo abbandonato in auto da entrambi i genitori per giocare; per fortuna c’è anche qualcuna positiva, come il barista che ha tolto la slot machine dopo aver visto un cliente giocarsi metà stipendio. Questo vuol dire che non siamo tutti uguali e che forse la campagna “Mettiamoci in gioco” (di cui facciamo parte anche noi) comincia a segnare qualche colpo a suo favore! Nel frattempo, di fronte all’aggravarsi della crisi economica e sociale, il giro d’affari legato al gioco continua a crescere. Sono le fasce più povere quelle che vengono maggiormente colpite dalla pubblicità martellante e che “abboccano” alle sollecitazioni. Infatti la spesa per il gioco per l’anno 2012 è di circa 85 miliardi di euro e corrisponde al 12% della spesa delle famiglie italiane. Questi dati non sembrano preoccupare il Governo che ha conferito a Alberto Giorgetti, Sottosegretario al Ministero dell’Economia, la delega per il gioco d’azzardo, nonostante gli inviti del Parlamento, della società civile, della campagna “Mettiamoci in gioco” a non affidare un incarico così delicato a un uomo da anni vicino ai concessionari. Infatti Giorgetti non è nuovo alla delega ai giochi: la tenne per anni con il governo Berlusconi. L’ultimo governo Berlusconi diede il via a nuove proposte d’azzardo: dalle videolottery al win for life, dal bingo on line ai nuovi gratta e vinci, dalla proposta di sale per il poker dal vivo ad altre ancora. Alberto Giorgetti, come Sottosegretario seguì sempre molto da vicino questo settore e non smesso di occuparsene anche quando non aveva più le funzioni di Sottosegretario. Infatti a metà marzo 2013, partecipando all’Enada, fiera internazionale sugli apparecchi da gioco tenutasi a Rimini, ha rassicurato le industrie del gioco d’azzardo dichiarando: “trovo sconcertante che questo settore sia stato negli ultimi mesi sostanzialmente abbandonato a sé stesso”, e ancora: “non è immaginabile che un settore sostanzialmente in regime di monopolio debba affrontare una campagna complessiva di de-

nigrazione senza precedenti”, e questo anche a causa di “numeri della ludopatia palesemente sovradimensionati rispetto all’impatto reale”. In pratica Giorgetti ritiene che il gioco d’azzardo vada ulteriormente sviluppato perché porta occupazione e denaro per le casse erariali, infatti: “una demonizzazione oltre che un’eventuale iniziativa maldestra sulle awp (slot machine) porterebbe a un calo delle entrate per lo Stato”, mentre lui auspica che il Governo decida di “confermare una visione strategica in questa materia, che ha determinato crescita in questi anni, che ha determinato occupazione, ha determinato aspetti di interesse anche da parte di altri Stati”. Ma non dobbiamo temere, tutto questo è fatto per il nostro benessere. Giorgetti, preoccupato per la nostra libertà, dice che quello del gioco d’azzardo “è un settore di tutela nei confronti dei cittadini e dei consumatori che possono, nella loro libera facoltà e scelta, decidere di avere un intrattenimento attraverso il gioco lecito”. In Italia esistono 400.000 apparecchi da intrattenimento (slot-machine) e 6.181 locali autorizzati; vi sono 3 milioni di giocatori soggetti al rischio del gioco patologico e circa 800.000 giocatori già patologici. Il costo sanitario annuale per curare le persone dipendenti dal gioco patologico si aggira intorno a 6 miliardi di euro, mentre il gettito erariale generato ammonta a 8 miliardi di euro. Questi numeri richiedono un atteggiamento politico che riconosca i pericoli e i costi sociali di questo fenomeno. Se non riusciamo a far diventare senso comune questa esigenza e se non riusciamo a incidere sulle scelte del Governo un motivo certamente c’è. Come tutti sanno, una lettura attenta dei bilanci finanziari dice tutta di un’azienda. I bilanci delle dieci concessionarie del gioco sono consultabili fino all’anno 2006, dopo quella data sono criptati; orbene, fino al a2006 hanno finanziato le Fondazioni di tutti i partiti, da D’Alema ad Alemanno: per carità, tutto regolare, alla luce del sole: solo i maliziosi ritengono che questo possa influire sui comportamenti delle forze politiche! O mi sbaglio?

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Attualità Certo non depone bene il fatto che ancora non si è pervenuti ad una legislazione decisamente disincentivante, ad attivare politiche informative chiare e convincenti, superando il patetico e inefficace invito al gioco “consapevole” affogato nel mare di pubblicità invasiva che invita al gioco. Per questo occorre creare un movimento vasto e incisivo, che coinvolga tutta la società e porti anche il nostro paese ad avere atteggiamento che riporti le parole ad avere il senso corretto: per esempio gioco, secondo Kant, è "un'occupazione per se stessa piacevole e non ha bisogno di altro scopo che se stessa" e, naturalmente, può essere svolta da bambini, ragazzi, adulti. La deformazione generata dal gioco d’azzardo è quella di averlo trasformata in malattia. E non bisogna chiamarla ludopatia perché non rende bene l’idea, non dà l’immagine di una vera malattia, riconosciuta dall’OMS; del resto “nomen omen”, nel nome c’è un presagio, come dicevano i latini. Le iniziative che stiamo assumendo come FITeL insieme agli altri componenti la campagna “Mettiamoci in gioco”, come la costituzione dei Coordinamenti Regionali, mirano a contribuire a creare un movimento culturale che, senza ricorrere al proibizionismo, tolga l’Italia dalla vetta dei paesi in cui si pratica il gioco d’azzardo. Certo il clima positivo che cerchiamo di costruire non potrà non portare a misure che in qualche modo favoriscano il processo, come, per esempio permettere al pubblicità solo nei locali dove si pratica il gioco, destinare l’1% degli incassi alla cura dei giocatori patologici, superando le amenità del cosiddetto decreto Balduzzi che ha stabilito i giocatori patologici rientrano tra gli ammalati a cui si applicano i LEA (Livelli Essenziali d’Assistenza) ma non ha stanziato 1 euro per questa operazione che costa circa 6 miliardi di euro/anno per i giocatori patologici. In questo modo pensiamo di dare contributo importante per un paese migliore. nella foto Pasquale Ruzza al dibattito sul gioco d’azzardo a Terra Futura 2013

Giugno 2013: il G8 irlandese di Silvana Paruolo* Il G8 è un Vertice degli 8 principali Paesi più industrializzati del mondo (Giappone, Stati Uniti d'America, Germania, Francia, UK, Italia, Canada e Russia): Cina India Brasile Messico e Sudafrica e Indonesia non vi partecipano. Questo Vertice - tenutosi nell'Irlanda del Nord ( 17 al 18 giugno 2013) - passerà alla storia come il vertice delle tre T: Tax, Transparency e Trade. Nel corso del Summit, in vena di protagonismo, dall'Italia (creando un certo disagio al governo Letta) Silvio Berlusconi - invitando il nostro paese a sforare il limite del 3% del rapporto debito/Pil - ha dichiarato: “Il governo vada all'Ue e dica: il limite del 3% ve lo potete dimenticare”: dichiarazione non presa in esame al G8. Successivamente – dopo che il Presidente Letta ha rassicurato i nostri partner UE sul rispetto italiano degli accordi presi – lo stesso Berlusconi

(correggendo il tiro ) ha precisato: “Non sono nemico, ma basta rigore. Da me sostegno pieno a Letta”. Intanto, a pochi mesi dalle elezioni legislative tedesche, Angela Merkel è forse poco disponibile ad un annuncio di pentimento sul suo rigorismo. E, anche se la Germania ha i margini per un rilancio della domanda, non lo fa. E ad oggi, le pincipali rivendicazioni dei sindacati europei (un Piano di rilancio pari all'12%del Pil Ue; stop a austerità, dumping sociale e salariale e deregulation; indicatori e - minimi - sociali; dialogo sociale) che la Confederazione europea dei sindacati ha rilanciato attraverso un giro di capitali europee e una serie di manifestazioni nazionali (di cui l'ultima sarà quella unitaria del 22 giugno a Roma) non sembrano essere presenti nella Bozza di Comunicato finale del prossimo Consiglio europeo.

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Attualità Ma torniamo al G8 irlandese. Nel Comunicato finale del G8 irlandese non viene citata la situazione siriana. Restano ampie le differenze di vedute tra la Russia che ha posto il veto a qualsiasi decisione e gli Stati Uniti, che vorrebbero far cadere gli Assad armando le forze di opposizione. Il mancato accordo sul tema siriano farà slittare (da luglio ad agosto) anche la Conferenza di pace di Ginevra. Con questo vertice - oltre che un consenso sulla “urgente priorità di promuovere la crescita ed il lavoro“ - si è fatto qualche passo in avanti, in particolare, nell'offensiva contro i paradisi fiscali. “Affinché gli Stati possano chiedere meno tasse – ha dichiarato il Premier inglese Cameron - è necessario che siano in grado di riscuotere le tasse”. E in effetti, su iniziativa inglese, in merito alla lotta all'evasione fiscale e all’elusione fiscale (scelta - da parte delle multinazionali - dei Paesi dove si pagano meno tasse), da questo vertice sono stati definiti alcuni principi chiari: scambio automatico dei dati fiscali tra le amministrazioni di tutto il mondo; modifica delle regole che permettono alle imprese di trasferire i loro profitti in paesi con regimi fiscali favorevoli; l'obbligo per le multinazionali di comunicare, paese per paese, l'ammontare delle loro imposte; l'obbigo per tutte le società, comprese quelle offshore, di comunicare alle amministrazioni fiscali l'identità dei loro reali proprietari; last but not least una solidarietà nord-sud in questo settore. Inoltre la Francia ha deciso – unilateralmente – di pubblicare la sua “lista nera” di paesi poco collaborativi nello scambio di dati (tra questi anche Austria e Svizzera). Ora resta da vedere se seguiranno risultati concreti, al di là dei buoni propositi. A causa delle resistenze statunitensi e tedesche, il G8 non ha potuto approvare la creazione di un un registro mondiale per la trasparenza proprietaria delle società-fantasma, dietro cui si celano oligarchi della finanza o holding di multinazionali. Di conseguenza, in questo campo, ogni stato agirà come vorrà. E, sorpattutto, resta da convincere il resto del mondo a partecipare a questa lotta (in parte già avviata dal G20 di Londra). Il prossimo G20 di luglio sarà un buon banco di prova. Circa il commercio, in Irlanda, i Presidenti Obama e Barroso hanno annunciato che Stati Uniti e Unione Europea, a luglio, daranno inizio ai negoziati che dovrebbero condurre (entro un paio d’anni) alla creazione di un'unica Area di libero scambio tra in due continenti. “Abbiamo resistito alla tentazione di un accordo al ribasso – ha precisato il Presidente Obama - pur di avere un accordo”. Il riferimento è alla condizione degli europei, Francia soprattutto, di non includere il settore audiovisivo nell’accordo (si tratta della cosiddetta eccezione culturale). E a questo punto non sarà inutile ricordare che, su commercio e investimenti diretti esteri, di recente, la Confederazione europea dei sindacati ha adottato due sue Risoluzioni e che – al Forum sociale di Tunisi la CGIL ha lanciato l'idea di un Osservatorio del commercio internazionale. A suo avviso, gli accordi commerciali Ue-Paesi terzi hanno un impatto negativo sui partners meno forti e sono fatti con modalità che non prevedono né trasparenza né procedura democratica. Da qui, la rivendicazione dei sindacati europei di essere coinvolti nel processo decisionale che mette a punto gli accordi commerciali Ue-Paesi terzi. *Segretariato Europa CGIL Nzionale

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Turismo

Appello per il rilancio del Turismo Sociale La ricorrenza del 50° anniversario dell’ O.I.T.S. (Organizzazione Internazionale del Turismo Sociale) , ex B.I.T.S., ci fornisce l’occasione per ribadire l’importanza che il Turismo Sociale ha assunto nella società moderna a partire dalla dichiarazione di Montreal in cui veniva definita “ la visione umanistica e sociale del turismo”. L’associazionismo italiano che opera in questo settore con tutte le sue specificità ed eccellenze, che è stato protagonista di primo piano nella costruzione della organizzazione internazionale sin dai suoi esordi, vuole contribuire con una serie di proposte concrete alla creazione di nuove e qualificate occasioni di lavoro nel settore turistico con particolare riferimento ai tanti giovani che, pur presentando oggi alte professionalità, non trovano possibilità di occupazione nemmeno nei territori ad alta vocazione turistica. Con le nostre proposte vogliamo concorrere alla concreta realizzazione di un piano strategico nazionale che promuova e valorizzi le straordinarie opportunità sociali, culturali ed economiche che lo sviluppo delle attività turistiche può rappresentare per l’Italia. Il nostro Paese, che possiede uno straordinario patrimonio storico, ambientale e culturale ereditato dalla sua storia millenaria e che, se opportunamente valorizzato, produrrebbe una immensa ricchezza, ha bisogno di una nuova strategia per il rilancio del turismo e del turismo sociale in particolare, al fine di contribuire alla crescita dell’economia e dell’occupazione, in particolare quella giovanile. Gli estensori e firmatari del presente appello “Più turismo per lo sviluppo, più sostegno al turismo sociale” si impegnano quindi a rilanciare le tematiche del turismo chiedendo al Governo centrale, alle Regioni e agli enti locali di assumersi la responsabilità di definire un nuovo quadro di regole e di individuare le risorse dadestinare a quella che è la prima industria di Italia: il turismo. L’obbiettivo deve essere quello comune di far tornare competitivo il comparto turistico, costruendo nuove opportunità di lavoro e dando la possibilità di usufruire di una vacanza a tutte le famiglie italiane e, nel contempo, rendere sostenibile la fruizione dei territori che, con le loro identità, i servizi e le produzioni tipiche, col il patrimonio ambientale, artistico e culturale, con la facilità di accesso e i servizi ricettivi e di accoglienza, determinano complessivamente la qualità del prodotto turistico. Nel nostro Paese abbiamo una straordinaria quantità di prodotti turistici che possono essere implementati e valorizzati: il turismo culturale, il turismo religioso, il turismo delle città d’arte, le meravigliose offerte dei borghi minori, il turismo del mare e dei laghi, il turismo della montagna, il turismo all’aria aperta, il turismo termale e del benessere, l’agriturismo, il turismo sportivo, il turismo congressuale, il turismo giovanile, il turismo associativo. Va sottolineato il fatto che, il "consumo turistico" risponde prevalentemente a bisogni culturali, quali la scoperta della bellezza, di nuove realtà ambientali, sociali e culturali, la socializzazione, l'autorealizzazione, la crescita dell'individuo. Tutto ciò in Italia viene penalizzato da alti costi per gli investimenti, dal livello quali - quantitativo dei servizi, dagli oneri fiscali e parafiscali, dalla difficoltà di accesso al credito, dalla piccola dimensione delle imprese ricettive, dalla stagionalità e dalla ridottissima fruizione del potenziale meridionale, delle aree interne e di quell'Italia detta minore, ma che minore non è affatto. Purtroppo manca da sempre una specifica politica di coordinamento dell'offerta e di sostegno alla domanda, se si escludono gli interventi benemeriti dei Comuni a favore delle categorie più deboli. Per altro, solo le associazioni, le imprese sociali, le cooperative, gli enti non profit che si dedicano al mondo del turismo sociale, senza contributi pubblici, si sono fatti carico di consentire l'accesso alle attività del tempo libero e al turismo ad una grande numero di cittadini. A fronte della buona volontà, i limitati sforzi messi in campo si trovano a far fronte ad un mercato dalle dimensioni mondiali, ove nascono, ogni giorno, nuovi e agguerriti concorrenti. Pertanto, la competitività, nella società della comunicazione e della mobilità, può essere vinta solo disponendo di coordinamento, grandi risorse economiche e tecniche che solo il Paese, preso nel suo insieme, potrebbe garantire, alla condizione che il turismo venga considerato quale settore di punta e strategico. Occorre una inversione di marcia per fare in modo che alla parola turismo si associno quelle della sostenibilità e del lavoro affinché le straordinarie attrazione dell’Italia possano contribuire ad un rilancio dell’economia che contemperi un maggiore utilizzo del tempo libero da parte dei cittadini da dedicare alle vacanze con un forte rilancio dell’occupazione nel settore. Per le considerazioni di cui sopra una politica di settore richiede: • l'attivazione di sistemi turistici locali che investano nella qualificazione e riqualificazione del territorio, sotto il profilo paesaggistico, ambientale, urbanistico, architettonico, artistico, dei presidi agricoli, e per la dotazione di adeguati servizi e strutture ricettive, premessa indispensabile per migliorare l'offerta turistica locale. Si possono prevedere interventi pilota, concentrati in aree specifiche del mezzogiorno e in alcune zone strategiche del centro-nord, per la riqualificazione complessiva del prodotto turistico. Dovranno pertanto essere individuate sufficienti risorse economiche e sviluppare grandi capacità di coordinamento degli interventi tra le varie amministrazioni dello Stato, delle Regioni e dei Comuni, coinvolgendo sistematicamente gli operatori privati e il mondo del non-profit. In ogni caso, la priorità generale, nell'impiego delle risorse, deve essere indirizzata al miglioramento della qualità dei territori, alla loro fruizione, accessibilità e capacità di accoglienza e ospitalità. • interventi specifici per il superamento della stagionalità, in accordo con le amministrazioni locali, con le imprese turistiche e quelle dei trasporti, con il mondo del turismo sociale, con i tour operator e con i sindacati per garantire maggiore redditività alle imprese e la conseguente creazione di posti di lavoro stabili e qualificati.

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Turismo • la messa in rete dei territori, per una comunicazione sinergica in grado di promuovere e valorizzare le identità di tutti e ognuno, con le peculiarità, unicità, tipicità delle offerte. • realizzare interventi a favore delle imprese calmierando e riducendo i costi di esercizio, operando principalmente e contemporaneamente, sui versanti della qualificazione degli addetti e su quello della costituzione di reti di servizi territoriali e nazionali, con particolare attenzione alle forme cooperativistiche e consortili. E' necessario, inoltre, armonizzare le aliquote IVA e delle altre imposizioni a livello europeo nonché rimodulare l’IMU tenendo conto del valore commerciale dell'attività e non solo dei valori catastali dell’immobile. • una forte, selezionata, coordinata e sinergica presenza sui mercati esteri. Va ripensata la riforma dell'ENIT nel contesto del potenziamento generale della presenza del Prodotto ITALIA all'estero inserendo, in maniera strutturata, nell’offerta generale quella del turismo sociale. • una politica di sostegno della domanda interna che non si limiti alla pura e semplice promozione del prodotto Italia, ma attivi reali meccanismi di sostegno economico a partire dai Buoni Vacanze, approvando celermente le proposte di legge presentate al Parlamento per un modello diffuso di sostegno al diritto alla vacanza, anche al fine di favorire gli accordi di collaborazione con gli altri Paesi europei nei quali l'esperienza dei buoni vacanza si è già realizzata e superando i punti di criticità della precedente normativa, come ad esempio, il pagamento anticipato della vacanza. • Rilanciare il fondo di garanzia per i turisti, previsto nel codice del turismo, superandone i limiti e facendolo diventare uno strumento di vera garanzia per il cittadino consumatore del prodotto turistico, in caso di fallimento o insolvenza di tour operator, agenzie di viaggio, compagnie aeree. • Pieno utilizzo dei programmi europei di sostegno al turismo 2014-2020 Oggi il 45% degli italiani non va in vacanza, la rimanente quota riduce progressivamente negli anni il proprio periodo di vacanza. Occorre, per rilanciare il turismo sociale, sapere guardare alle esperienze europee in questo settore. Il sistema di buoni vacanza in Francia, in Svizzera e negli altri Paesi europei, attraverso forme di incentivazione fiscale e con la collaborazione delle forze sindacali, hanno prodotto un potenziamento del settore turistico, ridotto fortemente la stagionalità ed hanno permesso l’accesso a queste forme di turismo a milioni di famiglie di lavoratori. Dobbiamo quindi pensare a un nuovo modello di buoni vacanza in grado di dare alle famiglie italiane facilità di accesso agli stessi, costi contenuti e distribuiti nel tempo, qualità dei prodotti. Allo stesso tempo consentire agli enti pubblici di spendere rapidamente i fondi stanziati destinati a vacanze e cure climatiche per particolari categorie disagiate. Bisogna affidare alle organizzazioni sindacali dei lavoratori e alle loro controparti datoriali la definizione, per via contrattuale, delle quote di contributo aziendale defiscalizzato erogate per l’acquisto dei Buoni Vacanze, facendo diventare i buoni un importante strumento di sviluppo ed equilibrio territoriale e di superamento della stagionalità nonché di lotta alla precarietà lavorativa, all’interno della strategia di rilancio del turismo sociale. Rilanciare il turismo sociale significa inoltre rilanciare il ruolo del sistema delle associazioni che ha fatto la storia di questo segmento turistico. In questo contesto va riaffermato il ruolo dei Cral aziendali come importanti attori del turismo sociale e vanno riviste le norme legislative che impediscono agli enti pubblici forme di finanziamenti dei Cral aziendali. Debbono infine essere incentivate forme di contrattazione fra parti datoriali e sindacali tese ad incentivare il turismo sociale attraverso lo strumento dei Cral aziendali. Il mondo del Turismo Sociale è una grande realtà sociale ed economica che nasce dai valori della solidarietà, della socialità, della responsabilità e della sostenibilità. Rappresenta milioni di cittadini iscritti alle Associazioni aderenti, giovani, anziani, famiglie e lavoratori, migliaia di circoli o gruppi territoriali, migliaia di case per ferie e ostelli per la gioventù e le attività complessive del comparto superano il miliardo di euro, senza considerare i volumi gestiti da organismi territoriali non direttamente rappresentati nazionalmente, quali parrocchie ed altre aggregazioni locali. Il potenziale del Turismo Sociale, può essere ulteriormente valorizzato a favore di progetti nazionali e territoriali che puntino all'ammodernamento e all'ampliamento dei settori di offerta turistica, rappresentati dagli Ostelli della Gioventù e dalle Case per Ferie, di quelli indirizzati a favorire la pratica turistica delle famiglie, dei giovani, degli anziani, dei lavoratori e a valorizzare le località minori delle zone interne e del meridione d'Italia. La questione istituzionale emerge con grande forza, le indiscusse esigenze di definire una politica globale per il settore richiedono soluzioni più coraggiose e funzionali di quelle adottate con la costituzione del Comitato Nazionale per il Turismo. A nostro giudizio è necessario restituire allo Stato le funzioni di coordinamento ed indirizzo di tutte le attività demandate alla pubblica amministrazione locale o centrale, indipendentemente dalle competenze istituzionali che attengono al comparto turistico, ferma restando la autonomia regionale nella attuazione di adeguate politiche per la creazione di prodotti turistici e di È questo un principio più volte sancito dalla Corte Costituzionale, ed è quindi necessario individuare un referente governativo, con compiti di coordinamento intersettoriale (vedi multisettorialità del turismo), e di raccordo permanente con Regioni e Comuni, allo scopo di definire e gestire una politica nazionale per il comparto, rendendo cogenti e omogenei gli indirizzi di politica generale, nonché le decisioni amministrative, quali la classificazione degli esercizi alberghieri ed extralberghieri (es. Case per Ferie ed Ostelli per la Gioventù), la qualificazione e l'esercizio delle professioni, l'agibilità degli operatori privati e delle associazioni non-profit. Per questo insieme di ragioni i firmatari del presente documento chiedono una riforma del turismo che rilanci la vocazione turistica dell’Italia, che consenta uno sviluppo occupazionale nel settore e che valorizzi il ruolo sociale ed economico del turismo sociale. azioni finalizzate a valorizzarli e promuoverli in una logica di “paniere nazionale”. In questo contesto, si colloca la richiesta di avviare con urgenza il necessario confronto con le Regioni e i Comuni, per definire un quadro di riferimento omogeneo per le legislazioni regionali di settore, che valorizzi il ruolo sociale ed economico del Turismo Sociale, ne promuova lo sviluppo, e lo consideri protagonista di specifici progetti settoriali e territoriali. Si chiede l’adesione di tutti i cittadini, delle associazioni e degli operatori del settore che condividono la nostra iniziativa.

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Turismo

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Vacanze e stili di vita: mutano ai tempi della crisi di Rossella Ronconi

La crisi cambia anche le vacanze e le abitudini nel tempo libero. Certi indicatori, spesso trascurati, stanno a dimostrare oggettivamente che la crisi tocca tutti i settori e che il nostro Paese tra quelli maggiormente industrializzati dell’Area UE è quello più colpito. In tempo di crisi, in sostanza, si stanno modificando pure gli stili di vita degli europei ed in particolar modo quello degli italiani. L’indice Ipsos-Europ Assistance, “il 13° Barometro Vacanze”, recentemente rilevato ha stabilito che era dal 2000 che così tanti europei non rinunciavano a programmare le vacanze estive. Nel Bel Paese, in particolare, se da circa un trentennio, eravamo disposti alla vacanza a “tutti i costi”, adesso, siamo tra quelli che resteranno più a casa. Un dato allarmante, che non solo rivela la difficoltà delle famiglie, ma mette in evidenza uno scenario drammatico anche per il settore turistico italiano. Le vacanze estive, quest’anno, rimarranno un sogno per molti italiani. Pure dal monitoraggio effettuato dall’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori - emerge che appena il 32% degli italiani partirà per una vacanza tradizionale di almeno una settimana. L’unico fatto incoraggiante è che quest’anno finalmente, dopo 10 anni (ovvero da quando è iniziata la rilevazione dei dati relativi alla vacanza al mare di una famiglia tipo), il costo complessivo è in lieve diminuzione. Infatti, la tradizionale vacanza al mare di una settimana, per una famiglia composta da due adulti e due ragazzi che viaggia in auto costerà 3.564,10 €, -1% rispetto allo scorso anno. Non và meglio all’estero. I paesi del sud Europa, dove la disoccupazione è più elevata anche il turismo e le vacanze sono più colpite: meno di uno spagnolo su due pensa di partire e la percentuale è di poco più alta in Italia. Nell’era della comunicazione, più del 20% dei vacanzieri consulta i social network per scegliere il luogo della propria vacanza e il 49% degli italiani prenota la stessa via internet. Fra le mete di villeggiatura più amate resta in testa il mare e preferibilmente non lontano dal domicilio abituale. la no per g o s n ou ori sarann erconsumat e i r e f Fed ese a nto att lo il 32% per i villeggiatur a t e l , me ad i: so o le sti ttiman italian Second parte degli la classica se or ettersi maggi m r e p à potr

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Turismo

Premiati i Talenti Italiani per un Turismo Responsabile di R.T.

Per l’edizione 2013 del Premio “Talento Italiano” c’è stato l’imbarazzo della scelta tra i tanti che hanno proposto viaggi all’insegna del rispetto dell’ambiente, del patrimonio storico e artistico, delle culture dei luoghi e dei popoli, degli interessi delle comunità locali insieme, naturalmente, al divertimento e al relax. E, perché no, un turismo che fa bene, non solo allo spirito ma anche al corpo. E’ un progetto di “turismo attivo” per la prevenzione e la riabilitazione di incidenti cardiovascolari a vedersi riconosciuto il massimo premio. L’ha pensato un giovane ciociaro di 22 anni, Alberto di Legge, con il sostegno di una Onlus e della stessa ASL di Frosinone, proponendo camminate o pedalate nelle aree protette, nelle riserve e nei Parchi naturali. A condividere il premio (categoria over 30) è Francesca Gavazzi, torinese, che, partendo dal libro di Nico Orengo, “Il salto dell’acciuga”, la storia di un pesce che scala la montagna, ha proposto luoghi e strutture ricettive davvero originali nelle Alpi Marittime all’insegna del viaggio a ritroso che fanno le acciughe. Il Premio Vivilitalia è andato invece al Sud nella persona di Giancarla Trizio, giovane ventiseienne di Bari, a capo di un progetto per la valorizzazione di 100 masserie didattiche pugliesi aperte anche a turisti con disabilità sensoriali. Ma, come dicevamo all’inizio, la ricchezza e la fantasia dei progetti presentati sono state tali da dover ricorre all’assegnazione di alcune Menzioni speciali. Una è andata a una ragazza di 16 anni, Serena Felicetti, della Val di Fiemme in Trentino, con l’idea di viaggi musicali nella foresta dei violini vicina alla sua casa. Un’altra agli itinerari di “Turismo resistente” sulle tracce dei partigiani, andato a Chiara Manicardi di Reggio Emilia che coniuga felicemente viaggio, storia e memoria. Menzione speciale, ancora, per le proposte di turismo gastronomico in Sicilia di Luca Guerrieri e in Basilicata di Francesco Garofalo, per gli itinerari didattici lungo la “Via della pietra del Palladio” di Alice Baruffato di Vicenza, per un prodotto turistico friulano dedicato all’autismo della veneziana Ilaria Baldan, per l’entusiamo di “Cooperare per rinascere” della cosentina “Raffaella Francesca Altomarie, e per l’originale idea di paesaggio turistico dei frutteti a Lorenzo Regiroli di Bollate, Milano. Grande successo dunque per questa terza edizione del Premio, ideato e gestito da Michela Valentini, di SL&A Turismo e Territorio.

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Turismo

Viaggi solidali e non solo... a cura della redazione

WALDEN è una cooperativa di guide ambientali escursionistiche professioniste, con esperienza decennale in Italia ed all’estero e collaboriamo con Viaggi Solidali, tour operator leader in Italia di Turismo Responsabile, che cura l’organizzazione tecnica di tutti i nostri itinerari. Entrambe le cooperative sono socie di AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile). Propongono un modo di viaggiare camminando senza fretta per scoprire i luoghi passo dopo passo, perché camminare fa star bene, invita al confronto, alla condivisione, al contatto vero tra le persone e permette di entrare in armonia con se stessi, la natura e i suoi elementi. Si viaggia solitamente in piccoli gruppi per condividere l’esperienza del viaggio e conoscere la cultura e le tradizioni dei luoghi anche attraverso incontri con la gente del posto. Per gruppi precostituiti, vengono proposti viaggi con basso livello di difficoltà, accessibili a tutti anche ai camminatori meno esperti, con pernottamenti in strutture con buon livello di confort. Ma volendo, per camminatori temprati, vi è la disponibilità di un ricco catalogo di proposte di viaggi impegnativi e in luoghi molto poco battuti. Si predilige poi, dove possibile, cibo biologico, produzioni locali e strutture sostenibili. Perché un territorio lo si conosce anche a tavola! Le proposte sono in grado di soddisfare gli interessi più diversificati, siano essi naturalistici, storicoculturali o enogastronomici. Si tratta di viaggi collaudati e sperimentati da anni, con cura in ogni minimo particolare, sempre attenti alle esigenze dei nostri viaggiatori. Sono proposte con la logistica organizzata in ogni dettaglio. Viene inoltre stipulato un contratto di viaggio e garantita un’Assicurazione Viaggi con Mondial Assistance Italia Spa/Allianz. Per i gruppi precostituiti, si concordano le date secondo le diverse preferenze. E a partire da 10 iscritti paganti, viene garantita una gratuità per un accompagnatore o referente. Su richiesta, forniscono un pacchetto completo tutto incluso (anche i pranzi al sacco o treni/aerei x raggiungere il punto di partenza). Scelte che vi faranno vivere un’esperienza significativa!

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Teatro

DAL 14 AL 21 SETTEMBRE 2013 IL FESTIVAL DEL TEATRO SOCIALE DELLA FITeL NAZIONALE E’ DI SCENA NELLA NUOVA LOCATION DEL GARDEN CLUB TOSCANA “SAN VINCENZO” PER FESTEGGIARE IL SUO 15° ANNO. di Giovanni Ciarlone

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volte da un incontro casuale possono nascere grandi cose. E’ questo il caso del “Teatro Sociale FITeL”, che ha visto la luce da uno scambio di idee del tutto accidentale davanti a un caffè tra quattro amici, tra i quali me, una ragazza di nome Paola, e Filippo D’Alessio. Un incontro fortunato che ha consentito al Teatro amatoriale di trovare una vetrina nazionale destinata nel corso degli anni, ad accogliere tante compagnie in una prestigiosa manifestazione organizzata dalla FITeL Nazionale . Quest’anno il Festival compie i suoi 15 anni parallelamente con le 20 candeline della FITeL. Un’occasione per festeggiare con tutti i propri associati un grande evento che quest’anno si sposta in Toscana, nel cuore del nostro Paese, in una località, il “Garden Club”, che accoglie tutte le bellezze del territorio. Alla sua quindicesima edizione nulla è cambiato nella passione e in quella dose di spregiudicatezza che ci vuole per mettere su dal niente un Festival di respiro nazionale, che seleziona le migliori compagnie del settore durante l’anno che separa un’edizione dall’altra. E’ singolare che un Festival nato quasi per scommessa, si sia così contraddistinto nei suoi quindici anni di attività da essere una realtà fondamentale per le migliori compagnie di teatro sociale operanti in Italia, pronte a mettersi in gioco e a gareggiare in una competizione “vera” che ogni anno premia tutti i ruoli del teatro: dalla recitazione alla giuria, dalla scenografia ai costumi.

nella foto Giovanni Ciarlone (Presidenza FITeL Nazionale) e Fioretta Mari

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Teatro In questi ultimi anni, dove la cultura ha sofferto per la riduzione delle risorse e una sostanziale disattenzione della politica, siamo riusciti ha confermare l’impegno e abbiamo sostenuto con forza il valore aggiunto della manifestazione. Siamo orgogliosi di questo risultato perché riteniamo che la cultura in tutte le sue forme sia strumento fondamentale per la crescita delle persone, in grado di sostenerle nelle difficoltà che la quotidianità spesso presenta. A due mesi dall’inizio del Festival siamo ormai in dirittura d’arrivo e “Proscenio Aggettante” comincia a prendere forma, a delineare le caratteristiche che contraddistinguono l’edizione 2013, a stilare l’elenco delle compagnie scelte su tutto il territorio nazionale nel corso dei mesi. Si comincia sabato 14 settembre alle 21.00 con la compagnia teatrale del CRUT – Università di Trieste che mette in scena un classico del Teatro del Novecento, “Il berretto a sonagli” di Luigi Pirandello, per la regia di Giorgio Amodeo. Il Teatro Club del Cral Telecom – Veneto con il patrocinio del CRAL Telecom Nazionale è di scena domenica 15 settembre con “Gli amanti timidi” di Carlo Goldoni, riscrittura di uno scenario composto per i comici parigini del Théatre Italien (1764), regia di Gabriele Ferrarese. Lunedì 16 settembre sul palco si esibirà la Compagnia Palco Aperto, vincitrice della rassegna teatrale T-Factor nell’ambito dell’iniziativa solidale denominata Operazione Primavera, organizzata dall’Associazione Noi Sea - FITeL Lombardia, con la rappresentazione “Un matrimonio perfetto”. Martedì 17 settembre è la volta dell’Accademia delle Cornacchie – Upter Roma, che porta sul palcoscenico “Le intellettuali” da Moliere e, fuori concorso, il Gruppo Teatrale Skenà Spettacolo con un’opera di Oscar Wilde, “Il mistero di Lady Saville”. Mentre mercoledì 18 settembre torna in scena una compagnia molto affezionata al Festival, Il Cerchio Invisibile da Fabrica di Roma (VT) con lo spettacolo “BARBABLU’”. Il Giovedì 19 settembre è il turno della compagnia teatrale vincitrice della Rassegna Teatrale FITeL Piemonte, la Compagnia Buona La Prima con il Musical “I Blues Brothers: LE ORIGINI”. Inoltre, fuori concorso, al Teatro Caffè Garden alle ore 19.00, l’Ass.Cult.TP - Compagnia Teatrale Le Tre Lune - FITeL Emilia Romagna in scena con “Io mi chiamo G: tributo a Giorgio Gaber”con Luca Mazzamurro, regia di Francesca Calderara. Il venerdì 20 settembre la Nuova Compagnia teatrale Terza classe, produzione Dopolavoro Ferroviario – Campobasso, presenta “Signori Biglietti!”, commedia in tre atti di Giovanni Rescigno, regia di Patrizia Civerra. Si chiude infine il 21 settembre alle 20.30 con la consegna ufficiale dei Premi FITeL assegnati dalla Giuria presieduta da Fioretta Mari, in una serata presentata da Cristina Carbotti della “Vita in diretta” (Rai 2). Interverranno Roberto Ciufoli e Tiziana Foschi della “Premiata Ditta” e Giancarlo Ratti del “Ruggito del Coniglio”. Si concluderà la serata con il divertente spettacolo “Ben Hur”, scritto da Gianni Clementi, con Paolo Triestino, Nicola Pistoia, Elisabetta De Vito e la regia di Nicola Pistoia.

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Teatro

Il Teatro Sociale FITeL nelle Regioni Lombardia - Operazione primavera solidale T - FACTOR di Marco Ornella

Con grande successo di pubblico, si è conclusa sabato 22 giugno la rassegna teatrale T-Factor, nell’ambito della più ampia iniziativa solidale denominata operazione primavera, organizzata dall’Associazione Noi Sea - FITeL Lombardia attraverso quattro giornate di festa, cultura e solidarietà. La manifestazione ha visto la partecipazione complessiva di 600 persone consentendo la raccolta di oltre 3000 euro che verranno destinate alle attività di ricerca scientifica realizzate da Telethon. Inoltre sono stati raccolti altri 600 euro per l’iniziativa ali per il Rwanda che l’associazione sostiene da anni consentendo di allestire uno studio dentistico nel villaggio di Mabawa e di inviare periodicamente alcuni dentisti milanesi che si occupano della salute della popolazione del distretto ove risiede il villaggio. La selezione teatrale T – Factor 2013 è stata vinta dalla compagnia Palco Aperto, con la rappresentazione “Un matrimonio Perfetto” che così si aggiudica la possibilità di concorrere per aggiudicarsi ben più importanti riconoscimenti nella prestigiosa vetrina nazionale della 15° edizione del concorso “Teatro Sociale” che si svolgerà a San Vincenzo a Livorno, dal 14 al 21 settembre. Salutiamo e ringraziamo tutti i volontari dell’associazione Noi Sea e di Telethon che hanno reso possibile la realizzazione della manifestazione ed i patrocinatori dell’iniziativa: SEA e Telethon in primo luogo, la Fondazione ATM, i comuni di Peschiera Borromeo e di Bussero; presente anche Luigia Martucci della Presidenza FITeL Lombardia e il rappresentante della Presidenza FITeL Nazionale Giovanni Ciarlone, organizzatore della rassegna nazionale che ha presenziato alla premiazione di sabato. Concludiamo con l’auspicio e l’impegno che la nostra iniziativa permanga nel tempo ed assuma via via sempre più la valenza di appuntamento qualificante per la cultura e la produzione artistica regionale.

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Teatro

nella foto Giovanni Ciarlone (FITeL Nazionale) e Marco Ornella (FITeL Regionale)

alcuni momenti della serata e della premiazione della Rassegna del Teatro Sociale FITeL Lombardia ph: Stefano Portincasa

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Teatro

Piemonte - Conclusione della Rassegna Teatrale regionale di G.C. Con grande affluenza di pubblico, alla presenza di Luigi Pallotta e alcuni membri della Presidenza FITeL Nazionale, si è conclusa presso la ex scuderia del Castello di Racconigi la IV edizione della rassegna Teatro Sociale Proscenio Aggettante organizzata dalla FITeL Piemonte. Vito Cannillo, a nome di tutta la Presidenza FITeL Regionale, e Giovanni Ciarlone, per la Presidenza FITeL Nazionale e coordinatore della Rassegna del Teatro Sociale, hanno evidenziato la decisione, dopo la prematura scomparsa nel dicembre scorso del Vice Presidente Sergio Uliano, di intitolare la manifestazione “Rassegna del Teatro amatoriale Sergio Uliano”, essendo stato lui uno dei fondatori di questo evento. Entrambi i rappresentanti FITeL avrebbero preferito che Sergio fosse ancora tra loro e che nei mesi precedenti si fosse diviso fra SIAE, Teatri, Locandine e incrocio delle date tra le varie compagnie, ma purtroppo non è stato così. La passione è frutto di idee, e alle idee vanno date le gambe per camminare. Sia Ciarlone che Cannillo, rivolgendosi alla moglie presente, hanno sostenuto che Sergio ha rappresentato sia la testa che le gambe e oggi, se ne è certi, al di la della intitolazione della Rassegna, sarebbe ben contento di vedere che il testimone è stato raccolto e che “lo spettacolo continua…”. Infatti quest’anno la manifestazione è continuata con 8 compagnie teatrali, appartenenti a Cral e Associazioni affiliati alla FITeL Piemonte, che tra l’11 e il 30 giugno si sono esibite con competitività davanti ad una giuria composta da Mario Brusa, Presidente, Piera Cravignani, Anita Cedroni, Tiziana Longo e Roberto Zunino. La compagnia vincitrice della Rassegna è stata la COMPAGNIA BUONA LA PRIMA che con il Musical “I Blues Brothers: LE ORIGINI”, si è aggiudicata oltre al premio come migliore rappresentazione anche il premio per le migliori scenografie. La vittoria nel la Rassegna Regionale dà inoltre la possibilità di concorrere alla prestigiosa vetrina nazionale della XV Edizione del Concorso Nazionale “Teatro Sociale FITeL” che si svolgerà a San Vincenzo (LI) dal 14 al 21.

nell’immagine, insieme alla compagnia teatrale vincitrice, Giovanni Ciarlone (Presidenza FITeL Nazionale), Vito Cannillo (FITeL Piemonte), altri membri della Presidenza e i membri della giuria.

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Teatro

alcuni momenti della serata e della premiazione della Rassegna del Teatro Sociale FITeL Piemonte

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Sport e benessere

Tutti a vela a Policoro a fine Agosto Derive, windsurf, vela d’altura, Kitersurf di R.R.

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l Circolo Velico Lucano, associazione sportiva dilettantistica, con sede nella pianura Metapontina, in provincia di Matera a Policoro, è l’ottimale location a contatto con la natura che la FITeL ha scelto per la Settimana Azzurra di Vela Intercral dal 26 al 31 agosto 2013. Collocato tra l’ombra dei pini e la brezza del mare, non lontano dalla famosa “Città dei Sassi”, il Circolo Velico, garantisce oltre 350 posti letto, con sistemazione in Bungalow e Carri, operativi per tutto l'anno; inoltre possiede una flottiglia di imbarcazioni che spazia dalla classe "Optimist" fino ai cabinati a vela, utile ad apprendere e praticare lo sport della vela, dai corsi di apprendimento per bambini fino ad impegnative uscite in mare aperto nel Mediterraneo. Regolamento Le prenotazioni delle squadre e dei singoli atleti dovrebbero pervenire il prima possibile e non oltre il mese di Luglio per consentire all’organizzazione di predisporre in tempo tutte le necessarie procedure tecniche e logistiche. Imbarcazioni Le imbarcazioni sono messe a disposizione dall’organizzazione. Le classi ammesse sono le seguenti: derive per due persone; windsurf;

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Sport e benessere

Regolamento Tutte le Regate si correranno applicando il Regolamento ISAF. L’organizzazione, considerato che la manifestazione è prettamente amatoriale, si riserva di apportare eventuali modifiche alle Istruzioni di Regata che saranno consegnate ai partecipanti il giorno 26 agosto nel caso in cui ciò si rendesse necessario. Programma Base Lunedì 26 agosto – Arrivo dei partecipanti previsti fin dalla mattina. Durante la giornata, presa di cognizione delle imbarcazioni ed eventuali uscite di prova. Martedì 27 agosto ore 9.00 – riunione presso il Campus per definire il calendario delle gare e sorteggiare le imbarcazioni. ore 12.00 – Cerimonia Ufficiale di apertura. Martedì pomeriggio, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato – regate secondo la seguente giornata tipo: ore 9.00 – raduno dei partecipanti sulla spiaggia davanti al Circolo velico. ore 10.00 – inizio della procedura per le partenze come da programma stabilito dal Comitato di Regata. ore 18.30 – termine delle regate (la durata massima prevista per ogni batteria è di 2 ore e 30 minuti). ore 20.00 – sorteggio delle imbarcazioni e delle batterie per la giornata successiva. Sabato sera – premiazione e festa di chiusura. Domenica – prima colazione e partenza. Durante la settimana è prevista una pausa delle gare per permettere anche ai partecipanti eventuali escursioni in località tipiche della zona. All’atto dell’iscrizione il partecipante deve essere in possesso della tessera FIV o del certificato di sana e robusta costituzione. Sistemazione logistica Presso il Circolo Velico Lucano (Policoro): varie sistemazioni in bungalow di legno tipo “Tukul” con servizi interni e armadietti per biancheria. Costi Partecipanti alle gare: 400 Euro + tessera verde FITeL (per assicurazione aggiuntiva obbligatoria) 7,50 Euro. La quota da diritto alla pensione completa, all’iscrizione a tutti i tipi di gare, all’uso delle imbarcazioni e di tutte le attrezzature del villaggio. Accompagnatore familiare: 350 Euro (pensione completa e uso di tutte le attrezzature del villaggio) Accompagnatore aggregato: 400 Euro (pensione completa e uso di tutte le attrezzature del villaggio). Escursioni Per gli ospiti accompagnatori potranno essere organizzate escursioni nei seguenti siti: Riserva “Bosco Pantano” – Parco Nazionale del Pollino – Musei e Parchi archeologici di Policoro e Metaponto.

VI GARANTIAMO UN SOGGIORNO DI QUALITA’ A CONTATTO CON LA NATURA, IL MARE E PER UN COMPLETO RELAX 24


SPORT a SAN VINCENZO 19-21 settembre 2013


Sport e benessere

Torneo Nazionale FITeL di Tennis a Squadre e Singolare dal 19 al 21 Settembre 2013 a cura della redazione L’organizzazione del Torneo Nazionale di Tennis si svolge secondo i seguenti criteri: 1) Partecipazione: La partecipazione è aperta a tutti i Cral e Associazioni iscritte alla FITeL e a coloro che simpatizzano. Per partecipare gli atleti devono essere in possesso della tessera verde FITeL, possono partecipare anche giocatori tesserato F.I.T non classificati. 2) Iscrizioni: L’iscrizione è GRATUITA. Per partecipare si richiede certificazione medica di sana e robusta costituzione non agonistica. 3) Modalità di svolgimento del Torneo a Squadre maschile Nazionale: Il torneo si svolge secondo lo schema previsto per la Coppa Davis ad eliminazione diretta, ogni Cral o Associazione, iscrive minimo 2 giocatori anche misti, si disputeranno 2 singoli e un doppio. Al fine di individuare gli incontri si elaborerà un tabellone attraverso i sorteggi delle squadre iscritte, con gironi composti di almeno 4 squadre per ogni gruppo, la squadra perdente viene eliminata dal tabellone e via via, si prosegue fino all’incontro finale. Gli incontri, nel caso vi fosse un numero troppo elevato di partecipanti, si svolgono al meglio dei 2 risultati, sia in singolo che in doppio, in caso di parità si disputa il tiebrak, diversamente, se vi è un numero inferiore di partecipanti, l’incontro si conclude al meglio dei 3 risultati. 4) Modalità di svolgimento del Torneo a Squadre femminile Nazionale: Si prevedono le stesse modalità previste per il torneo maschile, solo nel caso non vi fossero squadre sufficienti, e in numero dispari, le decisioni verranno adottate sul campo. 5) Modalità di svolgimento del Torneo singolare Nazionale femminile e maschile. Il Torneo di singolo nazionale si svolge secondo le seguenti modalità: Ogni squadra designa massimo 3 giocatori che andranno a confluire in un tabellone con incontri diretti ad eliminazione diretta, fino a quando vi saranno i due finalisti. Gli incontri si svolgeranno compatibilmente con il tabellone del Torneo Nazionale a squadre, sia esso maschile o femminile, pertanto l’incontro non potrà essere rimandato e il giocatore deve presentarsi in campo salvo accordo preventivo con lo sfidante, diversamente viene escluso e passa il turno il proprio avversario.

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Sport e benessere

6) Soggiorno: Il Torneo si svolge dal pomeriggio del giovedì 19 Settembre al pomeriggio del Sabato 21, l’arrivo dei partecipanti è previsto dal mattino, pertanto il soggiorno inizia dal pranzo di Giovedì 19 alla colazione di domenica 22 mattina. 7) Costi: Per quanto riguarda il soggiorno si prevedono 4 giorni e 3 notti, dal pranzo del Giovedì alla colazione della Domenica, il costo a persona in pensione completa, incluso bevande ai pasti, con sistemazione in camera doppia è di € 171 mentre in camera singola il costo è di € 201. 8) Premi Coppa al 1° e 2° classificato o squadra per ogni singolo torneo, ed eventualmente dei premi offerti dagli sponsor quali: oggetti, buoni merce, buoni vacanze ed altro per i quali vi informeremo al momento. Il Torneo si svolgerà nei 18 campi da Tennis in terra battuta del Garden Club di San Vincenzo(Li) a partire dal pomeriggio di Giovedì 19 settembre fino al pomeriggio di sabato 21 Settembre 2013. Le iscrizioni dovranno pervenire entro e non oltre il giorno 1° Settembre 2013 via email al seguente indirizzo: nazionale@fitel.it o al fax 06. 8546541

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Sport e benessere

Torneo Nazionale FITeL /Cral di Calcetto dal 19 al 21 Settembre 2013 a cura della redazione Regolamento Torneo di Calcio amatoriale a Cinque Trofeo Ventennale FITeL Garden Club San Vincenzo (LI) Art. 1: il torneo del ventennale è riservato alle squadre dei Cral aziendali associati alla FITeL. Art. 2: la prima fase eliminatoria del Torneo del ventennale avverrà con suddivisione per sorteggio di due gironi di 4 squadre ciascuno. Le squadre sono composte di un numero massimo 8 atleti, 1 dirigente e un tecnico (allenatore). Nei gironi eliminatori le squadre si affronteranno una sola volta e passeranno il turno le II° prime classificate di ogni girone. Gli incontri di semifinali avverranno nel seguente modo: - la I° classificata del girone A, incontra la seconda classificata del girone B. - La I° classificata del girone B, incontra la II° classificata del girone A. Le due squadre vincenti si affronteranno per la finale tra di loro del 1° e 2° posto, le altre disputano la finale per il 3° e 4° posto. Art. 3: i dirigenti non potranno in nessun caso prendere parte attiva allo svolgimento delle gare. Essi, hanno l’obbligo di farsi lasciare dichiarazione liberatoria, riguardo la salute di ciascuno atleta, nonché quella relativa alla responsabilità per danni a cose e persone di cui possono rendersi responsabili. Art. 4: la partecipazione al Trofeo del ventennale di Calcio a 5 è gratuito e ogni giocatore della squadra partecipante deve essere munito di tessera FITeL comprensiva di copertura assicurativa. Art. 5: al momento dell’adesione le squadre partecipanti dovranno adempire ai seguenti punti: a)Presentazione di un elenco di atleti, dirigenti e tecnico con fotocopia di un documento di riconoscimento, lo stesso, vidimato dal Comitato Organizzatore, dovrà essere presentato ogni volta al Giudice di gara per l’identificazione; b)Dichiarazione liberatoria di assunzione di responsabilità per danni a cose e persone e di buona salute, rilasciata dai componenti l’elenco, di cui al punto a). c) Ritirare le tessere FITeL comprensive di assicurazione, o comunicare il numero di tessera nel caso fossero già in possesso. d)Comunicare il colore delle maglie da gioco. Art. 6: negli incontri diretti, necessari a determinare il passaggio alla fase successiva, in caso di parità al termine del tempo regolamentare, si passerà ai tiri di rigore, verranno calciati 5 tiri per ciascuna squadra, in caso di ulteriore parità, si proseguirà ad oltranza. Nelle semifinali e nelle finali per il 1° e 3° posto si disputeranno 2 tempi supplementari di dieci minuti e poi, sussistendo il risultato di parità, si andrà ai tiri di rigore. 28


Sport e benessere Art.7: le gare avranno la durata di 25 minuti per tempo, con un intervallo di 5 minuti. Il regolamento applicato sarà quello attualmente in vigore per quanto riguarda il gioco del calcio a cinque. Art. 8: nel caso di incontro tra due squadre con lo stesso colore di maglia si procederà al sorteggio per cambiare la maglia e indossare quella fornita dall’organizzazione. Art. 9: le squadre dovranno presentare all’arbitro, almeno 15 minuti prima l’inizio ufficiale della gara, l’elenco in duplice copia dei giocatori partecipanti alla gara con allegati documenti e tessere assicurative in originale, in modo di consentire al direttore di gara, il riconoscimento dei giocatori; i dirigenti inseriti nell’elenco dovranno presentare solo un proprio documento di riconoscimento. Eventuali giocatori sprovvisti di documento potranno partecipare all’incontro solo dopo il consenso scritto del dirigente responsabile dell’altra squadra dove verranno riportati i dati anagrafici dichiarati dal giocatore e dovranno corrispondere alla lista di cui al punto a) dell’art. 5. Ogni decisione arbitrale è inappellabile. Art. 10: alla seconda ammonizione ricevuta anche in gare diverse, al giocatore interessato scatterà il provvedimento di espulsione immediata dal campo. L’espulsione dal campo comporterà automaticamente una giornata di squalifica. Non sono ammessi reclami. Art. 11: è concesso al Comitato Organizzatore di modificare il Regolamento con norme transitorie, nel caso se ne dovesse riscontrare la necessità. Sono previsti premi consistenti in Coppe e Medaglie. Il Comitato Organizzatore declina ogni responsabilità per incidenti e danni a persone e cose, prima, durante e dopo le gare. Per quanto non contemplato nel presente regolamento ed in contrasto con lo stesso, vigono le norme della F.I.G.C. Calcio a cinque.

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Sport e benessere

Uisp e diritti dei migranti: dallo sport arriva la spinta per una nuova legge di Ivano Maiorella* Il ministro Kyenge e l'’Uisp hanno premiato a Roma i ragazzi della squadra Liberi Nantes con la Coppa Invisibili dei Mondiali Antirazzisti, che si terranno a Castelfranco Emilia (Mo) dal 3 al 7 luglio. "I confini del diritto allo sport in Italia vanno estesi alle cosiddette seconde generazioni, alle persone migranti in regola che risiedono nel nostro Paese e ai cosiddetti 'migranti forzati'": lo ha detto Vincenzo Manco, presidente dell'Uisp (Unione Italiana Sport Per tutti), presentando a Roma, alla presenza del ministro per l'Integrazione Cécile Kyenge, l'edizione 2013 dei Mondiali Antirazzisti. L’Uisp ha premiato la squadra dei Liberi Nantes, formata da esuli e da richiedenti asilo. Hanno partecipato quest'’anno al torneo di calcio di terza categoria, sono arrivati secondi con 61 punti ma non hanno vinto niente perché hanno partecipato “fuori classifica”. Per questo hanno ricevuto dalle mani del ministro per l'Integrazione Cécile Kyenge la 'Coppa Invisibili' dei Mondiali Antirazzisti. "Questa giornata - ha detto il ministro per l'Integrazione Cécile Kyenge - ci parla di integrazione e di diritti. Lo sport è uno strumento fondamentale per diffondere la cultura della convivenza. Il gioco ci può aiutare, quando non guarda all'origine delle persone ma riconosce il merito, le competenze e le capacità cementando le amicizie e diffondendo valori positivi. Noi dobbiamo lavorare molto su questo aspetto se vogliamo ottenere il diritto alla cittadinanza". Nel corso dell'’iniziativa sono intervenuti i parlamentari Filippo Fossati e Khalid Chaouki, il responsabile dei Mondiali Antirazzisti Carlo Balestri e la presidente della squadra Liberi Nantes, Daniela Conti. *giornalista

Il ministro Kyenge durante la premiazione

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Cinema

La Roma visionaria di Sorrentino di Loretta Masotti

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oltissimi sono i film ambientati o dedicati a Roma, tra cui l’immortale “La dolce vita”di Federico Fellini del 1960 e, tra gli ultimi, “To Rome with Love”, un film poco riuscito di Woody Allen, che rappresenta una falsa Roma tutta turistica e cartolinesca. Il regista napoletano Sorrentino dice che il suo non vuole essere un resoconto realistico sulla città, ma caso mai un tentativo per reinventarla. Appare dunque una Roma antica, metafisica, prevalentemente notturna, con qualche alba sul Lungotevere estremamente lirica. I personaggi che la popolano appartengono a una borghesia agiata e mondana, vuota e volgare come le feste che vengono organizzate. Il demiurgo di questo mondo è Jep Gambardella, scrittore (di un solo romanzo in gioventù) e giornalista venuto a Roma a ventisei anni. Nel commento fuori campo, dice di sé che si era proposto di diventare il re dei mondani, partecipando a tutte le feste e avendo anche il potere di farle fallire. Interpretato da un Servillo sempre più bravo, Jep è intelligente e ironico, cinico e ipocrita, ma nello stesso tempo in crisi spirituale, solo, alla ricerca di una grande bellezza che non riesce più a trovare. Il bestiario umano di perdenti rappresentato è molteplice: dalla spogliarellista col tatuaggio di papa Wojtyla, Ramona (Ferilli) a Romano, autore teatrale emarginato e deluso (Verdone), dal cardinale che dà consigli di cucina ma non di spiritualità (Herlitzka) a Dadina, la direttrice nana per cui Jep lavora e che gli fa un po’ da madre, da una ex soubrette del piccolo schermo (Serena Grandi), a tantissimi altri personaggi e presenze famose (Pamela Villoresi, Iaia Forte, Isabella Ferrari tra gli altri). Si tratta di una società alla deriva, vuota, imprigionata in un’esistenza senza prospettive e reali desideri. C’è un profondo contrasto tra la rappresentazione della volgarità e pacchianeria delle feste sulla terrazza con vista Colosseo e la bellezza degli scorci di una Roma antica testimone di un grande passato. Lo spirito visionario di Sorrentino si manifesta nella potenza delle grandi scene, nella forza delle immagini. La sceneggiatura è estremamente curata, densa di citazioni, come quella da 'Viaggio al termine della notte' di Louis Ferdinand Celine che si legge in apertura del film. "Viaggiare, è proprio utile, fa lavorare l'immaginazione. Tutto il resto è delusione e fatica. Il viaggio che ci è dato è interamente immaginario. Ecco la sua forza. E poi in ogni caso tutti possono fare altrettanto. Basta chiudere gli occhi...” Un viaggio che va dalla vita alla morte senza soluzione di continuità. “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino, 2013

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Cinema

Il potere seduttivo delle parole di L.M. Il regista francese Ozon che ha raggiunto la notorietà con “Otto donne e un mistero” del 2002, da sempre attratto dal rapporto tra realtà e finzione, che poi è una riflessione sul cinema, ritorna a rappresentare questo tema anche nel suo ultimo film “Nella casa”. Liberamente tratto dalla commedia teatrale “Il ragazzo dell’ultimo banco” dello spagnolo Juan Mayorga, ambientato in una cittadina francese, il film ci parla del potere seduttivo delle parole e della pericolosità del linguaggio nelle sue potenzialità manipolatorie. La società rappresentata è quella della media borghesia, descritta da un giovane sedicenne, Claude, che invece appartiene alla classe operaia. Lo studente consegna questi scritti al suo professore liceale, Germain (Fabrice Lucchini) e la caratteristica singolare è che Claude parla esclusivamente della famiglia di un suo compagno di scuola e della sua casa, appunto. Ogni scritto si conclude con un “continua” a indicare che l’intrusione in quella casa non finisce mai. In questo gioco morboso e voyeuristico viene coinvolto anche il professore, al punto di non essere più in grado di controllarsi, spingendosi oltre i confini dell’etica. E’ come se osservare l’intimità altrui potesse ridare vitalità a un’esistenza grigia, monotona sia da un punto di vista lavorativo che famigliare. I vizi e le debolezze di una borghesia frustrata vengono alla luce. Non sapendo più trovare la verità delle cose, non rimane che la finzione, l’immaginazione come bisogno compensativo. Se all’inizio i personaggi apparivano distinti, a un certo punto allievo e professore tendono a fondersi e le ambiguità dell’uno sono le stesse dell’altro. Questa metamorfosi è ben evidente nella scena finale in cui i due, seduti nella stessa panchina della clinica in cui Germain è ricoverato dopo il suo licenziamento, guardano con la stessa curiosità e dipendenza la casa di fronte, la vita degli altri. Inevitabile è il riferimento al grande voyerista della storia del cinema, Hitchock, in particolare in “ La finestra sul cortile”. “Nella casa” di François Ozon, 2012.

in alto la locandina del film

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Musica

Estate Romana 2013 di Francesca D’Emilio Estate in Roma! La Capitale, come ogni anno, non si lascia sfuggire i migliori eventi e concerti per allietare le caldi notti romane di cittadini e visitatori. Roma ospiti rassegne di tutti i generi da mostre a eventi culturali a feste all’aperto a sagre cittadine e provinciali, ma la musica ha sempre un alto riguardo. Basta semplicemente fare pochi nomi per prepararci a cantare a squarciagola con una vasta selezione di musica: Bruce Springsteen, Zucchero, Blur, Iggy Pop, Deep Purple, Sting e Santana. Se le vacanze all’estero e le gite fuori porta diventano ormai sempre più difficoltose, Roma offre una perfetta estate in città che non vi farà pentire di aver scelto “la vacanza cittadina”.

in Italy (Pfm, Banco, Osanna) e tanti live imperdibili (Antony and the Jonsons, The National, Goran Bregovic). Roma incontra il mondo: rassegna in programma a Villa Ada compie quest'anno venti candeline e come sempre non mancano i grandi nomi della musica e dello spettacolo. Ad aprire le danze il 15 giugno sarà il duo delle sorelle statunitensi Cocorosie, con il loro indie rock misto funk. Molto attesi Elio e Le Storie Tese. Grande spazio poi ai sudafricani Die Antwoord, alle declamazioni di Capovilla e del suo Teatro degli Orrori, e ad una star indiscussa dell’elettronica come Miss Kittin. E poi come ogni anno tanto reggae: Toots and the Maytals, Sud Sound System, Alborosie e Après La Classe.

Prendete quindi nota!! Non solo musica ma anche comicità! All'ombra del colosseo: manifestazione storica dell' Estate Romana, da oltre venti anni tutte le sere spettacoli comici nell'arena da 2000 posti a sedere. L'edizione 2013 si preannuncia ricca più che mai: Antonello Costa, Dario Cassini e Paolo Cevoli, Antonio Roma vintage: festa che celebra la produzione Giuliani sono solo alcuni dei grandi nomi. culturale degli anni ’70 e ’80. Musica, spettacoli TV, film di culto e spettacoli teatrali tenuti al Parco San E come sempre, l’amatissimo Lungo il Tevere che Sebastiano di Roma. dal 15 giugno al 1 settembre offrirà un spazio fra storia, cultura, divertimento e svago, all’ombra di Soy Latino Rome Festival: La musica latina arriva a uno dei tratti più belli del Lungotevere, quello cha Ostia, sul litorale romano dall'8 giugno all'8 settembre va da Ponte Sublicio a Ponte Sisto. Lungo il percorso, la più grande manifestazione del centro Italia dedicata dislocate mostre fotografiche e cinematografiche, all'universo latino-americano e caraibico. Tante notti esposizioni, citazioni letterarie e musicali di tutte di festa con spettacoli live, due piste da ballo, quelle opere e di quei personaggi che hanno fatto ristoranti tipici, aree espositive, spazi dedicati all'arte grande la Capitale: una galleria d’arte a cielo aperto e all'artigianato locale, stage di danza. che celebrerà l’immenso patrimonio culturale e sociale della città. Luglio Suona Bene: uno dei più grandi palcoscenici a cielo aperto, ormai divenuto un sito centrale nella vita culturale dei romani e una delle mete turistiche Ma questi sono solo alcuni dei tanti eventi che la più frequentate della capitale, tante proposte musicali Capitale ci offre! e spettacolari. Quest’anno tanto spazio al prog made Rock in Roma 2013: L’appuntamento musicale per eccellenza dell’estate romana,. L’edizione del 2013 ospita tanti gruppi storici e diverse leggende assolute.

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Musica

Nella Capitale "Gli artisti di strada possono suonare in piazza" di R.R.

A Roma, dopo che il TAR a cancellato l'articolo del regolamento comunale che proibiva l'utilizzo di strumenti e amplificatori e dava ai vigili il potere di sequestrarli, i tanti artisti di strada potranno tornare a suonare in piazza: lo ha deciso una sentenza del Tar. La sentenza formulata dai magistrati amministrativi è chiara: annulla l’articolo del nuovo regolamento comunale che proibisce agli artisti di strada di utilizzare strumenti e amplificatori e, di conseguenza, anche la parte della delibera che affida agli agenti della polizia municipale il potere di confiscare trombe, chitarre e tamburi. Adesso, a seguito di tale sentenza, i saltimbanchi potranno riportare i loro strumenti - prima banditi da una delibera capitolina - in piazza per cantare, ballare e allietare le serate romane.

V.Mileto dell’Otiskuri Orchestra

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Cultura

I bronzi di Fanor Hernandez affascinano i visitatori del Festival dell’Appia antica di Antonietta Di Vizia

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a mostra " Materia e Vita " del maestro colombiano Fanor Hernández ha incantato i luoghi del "Festival dell'Appia Antica" la tre giorni che dal 5 al 7 luglio ha ridato vita ad un’ antica via, spesso poco praticata dai romani, sede di famosissimi siti archeologici, sempre più meta solo dei turisti ed appassionati. Hernandez con le sue sculture disseminate nel giardino del sito archeologico di Capo Bove e nella chiesa di San Nicola complesso Cecilia Metella, ha accompagnato i visitatori del Festival “Dal Tramonto all’Appia”, in un viaggio emotivo dedicato all’amore ed alla vita, tra reperti d’arte romana e sculture bronzee di sua produzione. La sua personale inaugurata il 16 maggio, nella corte del Museo Nazionale Romano a Palazzo Massimo, visitabile fino al 13 ottobre, insieme agli altri due siti dell’Appia, rappresenta una singolare proposta di sculture bronzee contemporanee per la prima volta accostate ai capolavori dell’arte antica. Temi centrali dell’artista colombiano sono la maternità, la donna, la famiglia, l’amore, il sacro, intesi come slancio di azioni protese al dono di se stesse, nella restituzione aerea della materia verso qualcosa di più sottile ed assai meno definito di ciò che i bronzi sembrano contenere visibilmente. Il progetto espositivo rappresenta un virtuoso esempio di armoniosa cooperazione italo-colombiana, e si è concretizzato anche grazie all’idea della direttrice del Museo nazionale Romano, Rita Paris, nel voler condividere degli spazi espositivi nei luoghi che custodiscono l’incomparabile patrimonio artistico della Roma antica con una collezione di bronzi contemporanei. INTERVISTA AL MAESTRO FANOR HERNANDEZ Perché ha scelto il bronzo per le sue sculture? Ho iniziato a modellare l’argilla per realizzare opere in terracotta, una tecnica che ho anche insegnato ai corsi di ceramica dell’ Accademia di Arti Figurative è ed stata la “materia” delle mie prime esposizioni. Sono poi passato alla pietra ed al legno. Con il tempo mi sono appassionato al processo della fusione “a cera persa” usato dai grandi maestri (in particolare Benvenuto Cellini). Ho collaborato per oltre 17 anni con una fonderia artistica romana che mi ha permesso di raggiungere un livello di approfondimento tale, da riuscire a “governare” quest’ancestrale tecnica.

Come avviene il processo di creazione di una sua opera? E’ una sintesi di particolari ricordi o frammenti di esperienza di vita che si sono sviluppati nell’ambito del proprio ambiente sociale. Si tratta di un mezzo per condividere il proprio universo di pensieri e stati d’animo attraverso il quale si esprime una personale e definita idea di rappresentazione. Ovviamente, è fondamentale disporre del talento e delle técniche necessarie per sviluppare adeguatamente tale idea.

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Cultura Come si sviluppata la su carriera di artista in Italia? Posso dire che la mia carriera in Italia è iniziata quando mi dedicavo esclusivamente alla realizzazione di opere in argilla (terracotta). E’ significativa la prima personale presso la “Stampa Estera”. Poi continuai lavorando presso una fonderia artistica tradizionale dove mi era consentito realizzare in bronzo le mie opere. Parallelamente seguivo i corsi tenuti all’Accademia delle belle Arti da grandi maestri (come Pericle Fazzini, Sergio Verginelli, Enzo Assenza e altri). Seguirono le prime mostre collettive (“Via Margutta”, “Trinità dei Monti”, “L’Agostiniana”, etc.) e le prime personali (“Stampa Estera”, “La Marguttina”, etc.). Poi è seguito tutto il resto.

Note sull’artista: Fanor Hernández Ordoñez, nasce a Cali. Il suo per-

Come è stato possibile esporre nel Museo Nazionale Romano corso formativo si snoda tra Colombia, Stati Uniti e sulla Via Appia Antica? ed Europa. Sul finire degli anni cinquanta giunge in Grazie all’ entusiasmo dei miei figli Alessandro e Monica (curatori) ed i loro eccellenti rapporti con la Sovrintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma. Ha già in mente la prossima opera? Ho in mente molte opere, il problema è avere a disposizione sufficiente tempo per realizzarle tutte!

Italia, dove perfeziona la sua tecnica e i suoi studi. Frequenta l’Accademia delle Belle Arti di Roma come allievo del Maestro Pericle Fazzini e per circa due anni è docente di Ceramica e Modellazione presso l’Accademia Romana di Arti Figurative. Ha effettuato studi approfonditi sul processo della fusione artistica e ha collaborato con la fonderia artistica Polzoni di Roma, che opera con il procedimento tradizionale della fusione a cera persa

*giornalista

Matrimonio tra persone dello stesso sesso Un passo avanti verso i “nuovi diritti” di Maria Gigliola Toniollo* Dopo tredici Stati americani e molti Paesi nel mondo, ultima la Francia e dopo mesi di minuziosa istruttoria, di decine di sedute e audizioni, la Corte Suprema degli Stati Uniti decide che le leggi che vietano l'estensione del matrimonio civile alle persone dello stesso sesso violano il quinto emendamento e premia tante lunghe battaglie per l'eguaglianza e i diritti civili. Via via i massimi organi giurisdizionali dei Paesi occidentali fanno a pezzi la retorica di chi pretende il matrimonio come esclusiva delle coppie eterosessuali, ma nonostante tanto dissertare il Parlamento nostrano non si sveglia dal suo pesante sonno senza sogni, negando in questo modo alle persone diritti e dignità costituzionalmente garantiti. Del resto qualsiasi riferimento ai diritti civili, ai “nuovi diritti”, sparisce volentieri dalle agende parlamentari e politiche, magari con la scusa della crisi. A quanto pare c'è ancora chi si fa scudo con i drammatici problemi posti dall’economia, per affermare che i diritti non contano veramente, non interessa la riscrittura della legge sulla fecondazione assistita, il divorzio breve, il fine vita, una legge contro la tortura, i provvedimenti per le carceri e l'esecuzione delle pene, per non parlare del mondo del lavoro o del diritto fondamentale alla salute. In Europa l’articolo 21 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione vieta ogni discriminazione per orientamento sessuale, inoltre l’articolo 9 ci dice che “il diritto di sposarsi e di costituire una famiglia sono garantiti secondo le leggi nazionali che ne disciplinano l’esercizio”, un bel passo avanti da quando l’articolo 12 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo del 1950 sosteneva che i diritti sono rispettati solo se 36 le unioni riguardano “uomini e donne”.


Cultura La Corte Costituzionale italiana aveva riconosciuto nel 2010 la rilevanza costituzionale delle unioni tra persone dello stesso sesso, come “formazioni sociali” di cui all’articolo 2 della Costituzione, pertanto alle persone dello stesso sesso unite da una convivenza stabile “spetta il diritto fondamentale di vivere liberamente una condizione di coppia, ottenendone – nei tempi, nei modi e nei limiti stabiliti dalla legge – il riconoscimento giuridico con i connessi diritti e doveri”. Con la sentenza 4184 del 2012 inoltre, la Corte ha affermato che le coppie formate da persone dello stesso sesso possono rivolgersi ai giudici “per far valere, in presenza di specifiche situazioni, il diritto a un trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata”, recentemente, infine, il Presidente della Corte costituzionale, è tornato con un severo monito al Parlamento sul tema, richiamando al rispetto della sentenza del 2010. Quanto all'America va forse meglio chiarito l'iter che ha portato a tanto straordinaria vittoria: nel 1996, sotto la presidenza Clinton, era stato approvato il Defence of Marriage Act, la cui sezione 3 definiva il matrimonio come unione esclusivamente tra un uomo e una donna. In seguito a questo atto gli Stati e l'Amministrazione Federale potevano escludere le coppie omosessuali dai benefici fiscali, sanitari e previdenziali riconosciuti alle coppie di sesso diverso sposate. La sentenza oggi ha dichiarato incostituzionale la sezione 3 del Doma, lasciando in vigore le leggi che vietano il matrimonio tra persone dello stesso sesso nei singoli Stati. La Corte Suprema non ha preso posizione sulla Proposition 8, rimettendosi alle decisioni della Corte Suprema della California che ne aveva già dichiarato l'incostituzionalità. In questo modo la Corte Suprema non dice in questa sede che vi è un diritto costituzionale federale al matrimonio egualitario, ma spalanca tutte le porte. In Italia è di questi giorni l'avvio della discussione in Commissione Giustizia su matrimonio tra persone dello stesso sesso e riconoscimento delle coppie di fatto. Le due questioni sono state molto opportunamente separate, non sono possibili previsioni, ma neanche prospettive ottimistiche, come si usa dire: chi vivrà ve drà... *Cgil Nazionale - Ufficio Nuovi Diritti

Finalmente i bambini sono tutti uguali, almeno nei musei di R.R. Bella notizia! Appena arrivato, il neoministro per i Beni e le Attività Culturali Massimo Bray, ha esteso anche ai minori extracomunitari il diritto di accedere gratuitamente al nostro ricco patrimonio artistico. Ai più distratti potrà sembrare poca cosa e comunque orientata solo a far risparmiare qualche euro alle famiglie in vacanza nel Bel Paese provenienti da oltreoceano. Al contrario, è un provvedimento importante che vuol dire molte cose: assicurare che tutti i bambini e ragazzi hanno gli stessi diritti e possono accedere gratis ai musei e nei siti monumentali statali Italiani. Vi immaginate, fino adesso, i ragazzi in vacanza studio o in gita scolastica che all’entrata dei musei venivano fatti pagare a seconda del colore della pelle. Da qui in avanti non potrà più avvenire: una disposizione, quella del Ministro, che abolisce un discriminazione che colpiva sopratutto i “figli dell’emigrazione”, cittadini italiani di domani che un arcaico jus sanguinis priva ancora della cittadinanza italiana nonostante siedano sui banche di scuola con i nostri figli e parlano i nostri dialetti e la nostra lingua.

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Cral e territorio

FITeL Days a Racconigi Un evento e uno spettacolo fantastico tra le cicogne di R.R.

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ll’ombra delle cicogne è terminata la due giorni di kermesse con la Fitel: nei giorni 29 e 30 luglio tante le iniziative culturali, sportive , spettacoli musicali e teatrali, tra le quali, la tavola rotonda su “ Associazionismo e Cultura” e la finale della rassegna teatrale regionale “Teatro Aggettante”. Un’appassionata partecipazione di Cral e Associazioni, aderenti alla FITeL del Piemonte, ha potuto gioire di un programma culturale, artistico e gastronomico il cui valore è certamente arricchito dalla bellezza della location delle Serre Reali del Castello di Racconigi. Un ambiente, quello scelto per la festa del ventennale della FITeL, ricco di storia e di cultura, inserito in un contesto naturalistico unico, come quello reso dalle tante cicogne che nidificano e crescono i piccoli prima di migrare per altri lidi e l’anno dopo ritornare, simbolo non solo di buon auspicio, ma anche indicatore di qualità ambientale. La FITeL, ha potuto realizzare questo evento, anche con l’intento di contribuire alla valorizzazione dei beni Culturali e Paesaggistici del territorio, grazie all’impegno di tanti volontari dei Cral e della stessa Federazione, alla disponibilità della Direzione Generale Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte - che ha messo a disposizione la magnifica sede del Castello di Racconigi - all'impegno della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Torino, Comune di Racconigi e delle Terre dei Savoia e al Cral dei Beni Culturali.

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Cral e territorio

Nel cuore di Roma per imparare a cucinare di Rossana Tosto

“A cooking day in Rome” è un progetto di turismo gastronomico che unisce il fascino della Città Eterna a un vero corso di cucina tradizionale italiana, dove si impara a cucinare con il contorno di tanta simpatia. Oltre 300 i turisti stranieri che lo hanno già frequentato, provenienti da Usa,Cina, Brasile, Russia. Ma la possibilità è aperta a tutti, privati e aziende. In Italia c’è un settore che non conosce crisi. È il turismo enogastronomico, salito del 12 per cento tra il 2011 e il 2012, in controtendenza sull’andamento generale del turismo, secondo i dati del Rapporto Annuale n. 11 “Osservatorio sul Turismo del Vino in Italia”, realizzato dal Censis Servizi. A Roma c’è chi è riuscito a unire la sua grande passione per la cucina con lo spirito imprenditoriale e il piacere di socializzare. Lui si chiama David Sgueglia della Marra e per oltre ventanni si è occupato di pubblicità. La sua iniziativa si chiama “A cooking day in Rome”, “una giornata di cucina a Roma”, e si inserisce perfettamente nel contesto del turismo gastronomico, rappresentando un buon esempio di come si possa coniugare il fascino di una delle più belle città al mondo con la tradizione culinaria del Bel Paese. “A cooking day in Rome” offre un intenso e interessante programma, tutto in un giorno, per turisti italiani e stranieri che desiderino conoscere da vicino i vicoli e i luoghi più caratteristici della Città Eterna e che vogliano anche imparare a cucinare le ricette tradizionali in una vera scuola di cucina. La “giornata di cucina” inizia al mattino, con un itinerario per le vie del centro di Roma, fra piazza Navona, il Pantheon, con sosta al mercato rionale di Campo de’ Fiori dove si acquistano gli ingredienti freschi, passando nel fascino del Ghetto ebraico, con meta finale in largo Argentina. Una suggestiva passeggiata fra i colori e i suoni della strada, che termina in un romantico loft dalla cui terrazza si può godere una vista mozzafiato della città, dei suoi tetti, delle sue antiche cupole. Un ambiente amichevole ed eccitante accoglie i partecipanti. La vista della città dalle vetrate fa pensare a una vacanza, ma gli strumenti di una scuola di cucina sono lì ad attendere gli aspiranti cuochi. Qui, infatti, i partecipanti a “A cooking day in Rome” imparano a fare la pasta a mano, a cucinare piatti dal sapore esclusivo, guidati dallo chef David. Ecco che con acqua, farina, uova, prendono forma vari tipi di pasta: pici, ravioloni ripieni, gnocchi, orecchiette. Si preparano sughi e condimenti della cucina Italiana, soprattutto romana. E poi i secondi, i contorni e il dolce. E infine, tutti in terrazza a gustare i “pici all’amatriciana”, o i“ravioloni con cuore di pecorino e fave”, o ancora gli “involtini alla romana”. Per terminare con uno squisito dolce. La magica atmosfera che nasce dall’antica bellezza della Vecchia Roma e dagli irresistibili sapori della cucina di David riesce a conquistare davvero tutti, anche i meno propensi a lasciarsi suggestionare. Un’esperienza decisamente nuova e unica nel suo genere, da vivere per provare emozioni intense che non si dimenticano facilmente.

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Cral e territorio

Per chi poi non ha a disposizione un’intera giornata, è possibile partecipare ai corsi di cucina dalla serata, con cena sempre sulla magnifica terrazza e vista su una suggestiva “Rome by night”. Con il suo progetto “A cooking day in Rome”, David Sgueglia della Marra da novembre del 2012 ha già avuto come “alunni” - ma lui preferisce chiamarli semplicemente “amici” - circa 300 turisti stranieri, di tutte le età, la maggior parte americani, ma anche da Brasile, Cina e Russia. Oltre ai corsi di cucina, lo chef David organizza - sempre nel loft di largo Argentina - eventi, corsi di cucina per bambini, cene aziendali o private, eventi, team building session per aziende o incentive, dedicati a tutti – non solo ai turisti – per assaporare la sua raffinata cucina e la sua sempre contagiosa simpatia. Per info: www.acookingdayinrome.com

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Cral e territorio

Arriva nella Capitale la “Bottega dei borghi” per far conoscere la bellezza, i sapori e le tradizioni italiane a cura della redazione

Nel prestigioso corner nel cuore del centro di Roma, a pochi passi da piazza Navona, in corso Vittorio Emanuele II 261, è arrivato il primo concept store de “I Borghi più belli d’Italia”, associazione nata su impulso della Consulta del Turismo dell´ANCI (Associazione dei Comuni Italiani). L’obiettivo della “Bottega dei borghi”, è far conoscere o riscoprire le antiche tradizioni italiane, la bellezza dei suoi tesori nascosti e incentivare il turismo in patrimoni artistici e culturali del Bel Paese spesso dimenticati o trascurati. A tal fine, nel concept store, sarà dato spazio ad appuntamenti come degustazioni guidate, eventi tematici, flash lessons e i “mesi delle regioni”, ognuno dedicato a una particolare zona e ai suoi prodotti. Tra le peculiarità dei diversi territori, infatti, sono state selezionate le migliori eccellenze enologiche e gastronomiche che, con il brand “I borghi più belli d’Italia”, saranno disponibili presso lo store romano. Dora in poi, quindi, anche nella Capitale sarà possibile degustare e acquistare i prodotti tipici dei 220 borghi membri del Club. Un’iniziativa, quella dei “Borghi più Belli d’Italia” tra l’altro, che và nella direzione della valorizzazione del patrimonio storico, ambientale, culturale e gastronomico, anche attraverso il rilancio del Turismo Sociale, come contemplato nell’appello condiviso e sottoscritto dalle tante Associazioni ed Enti Pubblici aderenti All’OITS (Organizzazione Internazionale del Turismo Sociale) tra cui la FITeL.

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Ambiente e natura

Animali in condominio, finalmente senza divieti di R.R. Grande segnale di civilta' che agevola tra l’altro il rapporto uomo-animale, è la nuova normativa sui condomini del 18 giugno u.s., che riguarda 43 milioni di individui, proprietari e inquilini, che vivono in un condominio. Tra le novità introdotte anche quella che mette fine ad anacronistiche discriminazioni nei confronti degli animali e dei loro proprietari. Grazie alla nuova norma, adesso, persone ed animali non saranno più costretti a divieti e restrizioni per stare assieme amorevolmente in condominio. Nel nostro Paese, infatti, sono sempre più numerosi gli individui che ospitano nelle loro case animali d'affezione intesi come compagni di vita inseparabili. Senza considerare poi che per molte persone un cane o un gatto rappresentano spesso l'unico conforto affettivo e un compagno di vita.

Animali: con le vacanze rischio abbandono degli amici a 4 zampe di R.R. Amici e compagni di vita adorati e ripudiati. Soprattutto cani e gatti che come arrivano le vacanze vengono abbandonati. Migliaia, ogni anno! Il problema è più evidente nei mesi estivi, quando il cane o il gatto sembrano un problema irrisolvibile, un problema che addirittura sembra mettere in forse le vacanze dei padroni. E così dopo una vita insieme, dopo tante coccole e carezze, dopo averli nutriti con i cibi migliori, migliaia di animali domestici e d’affezione vengono intenzionalmente lasciati a morire per strada o in luoghi dai quali si prevede non possano riavvicinarsi all'abitazione in cui solitamente erano accuditi. Esseri viventi e razionali, maltrattati e torturati, a cui manca la parola, ma se potessero parlare forse griderebbero “bastardo di un padrone”. Un fenomeno, quello dell’abbandono degli animali che caratterizza ogni giorno ed ogni mese dell'anno, ma durante l'estate questa piaga raggiunge il suo apice. Fortunatamente ci sono anche persone di buon senso pronte a giudicare e la legge a condannare: chi abbandona un animale commette un reato e in base alla nuova legge 189/04, può essere punito con l'arresto fino a un anno. Se ti capita di assistere a un caso di abbandono fai sentire la voce di chi non ce l’ha e denuncia alle autorità giudiziarie (carabinieri/Polizia di stato/Corpo Forestale/Polizia locale o veterinari ASL) i colpevoli di tali atti. Contribuirai a far applicare le sanzioni previste dalla legge e a fermare gli abbandoni!

L’80% dei cani abbandonati muore in incidenti stradali. In Italia, ogni anno avvengono più di 150mila abbandoni di animali domestici. L’abbandono e il maltrattamento è un reato!! 42


Volontariato ed Associazionismo

5 Per Mille, Ancora Tagli E Incertezze di R.T.

L’

istituto del 5 per mille, istituito con legge 23 dicembre 2005 (legge finanziaria per l’anno 2006) a titolo sperimentale come forma di finanziamento delle organizzazioni non profit, delle università e degli istituti di ricerca scientifica e sanitaria, ha registrato da subito una forte adesione da parte dei cittadini, tanto da essere riproposto dalle leggi finanziare successive senza però arrivare ad una sua stabilizzazione legislativa. Fin dalla prima applicazione, la stessa Agenzia delle Entrate ne registrava con stupore il successo: oltre 15 milioni di contribuenti avevano destinato la somma complessiva di 345,2 milioni di euro a quasi 30 mila beneficiari, in gran parte soggetti operanti nel settore del volontariato (192,9 milioni) e in minor misura enti di ricerca scientifica (51,1 milioni), enti di ricerca sanitaria (46,7 milioni) e Comuni (37,9 milioni). Da allora sono costantemente in crescita sia le somme erogate, sia il numero di contribuenti che esercitano questa scelta volontaria, segno che la partecipazione diretta, attiva, nella definizione degli obiettivi pubblici e nel controllo della spesa statale è stata ben compresa e privilegiata dai cittadini. Questo successo ha avuto però un primo risvolto negativo nella legge finanziaria per il 2010 quando lo Stato ha definito un tetto massimo di 400 milioni di euro da devolvere sulla base del 5 per mille. Tetto superato sia nel 2009, in base alla dichiarazione dei redditi del 2008, con cifre destinate per circa 420 milioni di euro, sia nel 2010, in base alla dichiarazione dei redditi del 2009, con un importo salito a 463 milioni di euro e con una adesione di 16,1 milioni di cittadini. Per il riparto dei fondi nel 2011, relativamente alla dichiarazione dei redditi del 2010, voci relative ad una ulteriore contrazione del fondo sono state oggetto di una interrogazione parlamentare: in particolare, la cifra indicativa di 391 milioni di euro è la cifra totale raccolta o l’importo ricalcolato in quanto superiore al tetto di spesa previsto, e in questo caso con quali modalità è stato ridefinito il coefficiente? La risposta del vice Ministro dell’Economia, Stefano Fassina, ha purtroppo confermato il ridimensionamento del Fondo. Su un totale di 488 milioni di euro registrato sulla base delle scelte dei contribuenti dall’Agenzia delle entrate, la Ragioneria generale dello Stato ha dichiarato disponibile la somma di 395 milioni di euro, un po’ più della cifra ventilata ma molto meno di quanto effettivamente raccolto. La prima conclusione è che non si tratti più del 5 per mille destinato alla sussidiarietà ma del 4,7 o del 4,6 per mille e che, pur in presenza delle note difficoltà economiche del bilancio dello Stato, una stabilizzazione di questo strumento e una piena corrispondenza con il nome che si è dato, si impone. In questo senso è urgente rimettere all’ordine del giorno dei lavori parlamentari la proposta di legge relativa alla stabilizzazione del 5 per mille che era quasi in dirittura d’arrivo nella passata legislatura. La certezza delle risorse disponibili ai fini di una progettualità concreta e il rispetto della libera scelta dei cittadini sono valori da salvaguardare al fine di una espressione piena della sussidiarietà.

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Volontariato ed Associazionismo

Il Forum Nazionale del Terzo Settore incontra il Ministro Giovannini e il Viceministro Guerra a cura della redazione “Istituire un Tavolo permanente di confronto, consultazione e progettazione di strategie condivise con il Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali. Questa la richiesta centrale emersa dall’incontro che si è svolto tra il Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore, con una delegazione del Coordinamento nazionale e il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Enrico Giovannini e il Viceministro Cecilia Guerra. Il Forum ha posto all’attenzione di Ministro e Viceministro alcuni temi prioritari per il terzo settore, sui quali è necessario trovare riposte con estrema urgenza. Dalla questione sociale del Paese, a quella del mantenimento dell’Iva al 4% per le prestazioni di servizi socio sanitari ed educativi, al rifinanziamento del Fondo Nazionale per le Politiche sociali e il Fondo sulla Non Autosufficienza, alla stabilizzazione del 5 per mille, fino alla emanazione ed implementazione dell’ISEE e alla definizione di un Patto Sociale Nazionale che veda coinvolti insieme Governo, Regioni, Comuni e parti sociali. Proposte dal Forum sono arrivate anche sul tema dell’investimento in politiche di welfare, a partire dal superamento della social card e fino all’introduzione di un piano d’azione nazionale contro la povertà. Accanto a questi temi, il Forum ha inoltre chiesto che vengano create le condizioni per l’avvio di uno sviluppo economico e sostenibile che garantisca coesione e sicurezza sociale, oltre che stabile occupazione, facilitando, in particolare, l’occupazione giovanile, e tenendo conto del ruolo che il terzo settore può svolgere per il rilancio di questo settore. “Abbiamo chiesto che vengano messe in atto agevolazioni fiscali alle imprese che assumono giovani – dichiara il Portavoce Barbieri –, la revisione di alcuni punti della “Legge Fornero” circa l’ingresso al lavoro, in specie per alcune tipologie contrattuali, e che si operi una riforma dei servizi all’Impiego e delle Politiche attive per il lavoro, valorizzando le esperienze che il terzo settore ha maturato nell’inserimento lavorativo.” “L’incontro – sostiene Pietro Barbieri – è stato per noi positivo. C’è stata la disponibilità da parte del Ministro a costruire percorsi per riuscire ad affrontare le diverse questioni sottoposte. Abbiamo già fissato alcuni appuntamenti sulle tematiche per noi prioritarie, anche se il nostro auspicio è che si possa costituire quanto prima un Tavolo di confronto costante che ci permetta di affrontare le tematiche più urgenti, e allo stesso tempo di disegnare strategie per un percorso condiviso.” “In passato – prosegue Barbieri – avevamo l’Agenzia per il Terzo Settore che poteva facilitare questo percorso, ma da quando è stata abolita, ci ritroviamo ancora più spesso a dover affrontare decisioni che ci riguardano, ma che non ci coinvolgono in prima persona.” “Il Ministro Giovannini – conclude il Portavoce – ha ben chiara la rilevanza del ruolo che noi svolgiamo, ed è proprio per questo motivo che rilanciamo la proposta che venga costituito quel Tavolo permanente di consultazione con il Ministero, che rappresenterebbe un riconoscimento del ruolo del terzo settore, e una dimostrazione che non possiamo né dobbiamo essere ‘terzi’ nelle priorità del Governo.” Comunicato stampa del 5 giugno

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Enogastronomia

Panzanella alla maniera Toscana

“Panzanella” è il nome toscano di un piatto estivo molto semplice e rustico, un piatto povero di derivazione contadina, che non richiede cottura e che veniva consumato nei campi da chi, per lavoro, restava fuori casa tutto il giorno. Gli ingredienti essenziali della panzanella, da considerare piatto unico, sono il pane sciapo raffermo, i pomodori, i cetrioli, la cipolla rossa, il basilico, sale, pepe, aceto e olio. Ingredienti: Pomodori: 2 maturi da insalata Basilico: 15 foglie Sale: q.b. Pepe: nero macinato a mulinello a piacere Pane: raffermo toscano 400 gr Cetrioli: 1 medio Aceto: di vino 3 cucchiai Cipolle: 1 grossa rossa Olio di oliva: extravergine q.b. Preparazione: Sbucciate e tagliate la cipolla a fettine sottili, quindi mettetela in ammollo in una ciotolina con dell’acqua e un cucchiaio di aceto di vino bianco, per qualche ora. Mondate il cetriolo, tagliatelo a rondelle sottili e mettetelo da parte. Infine, lavate e tagliate a pezzettini il pomodoro, togliete i semi e tenete anch’esso da parte. Mettete il pane a mollo con una soluzione di acqua e aceto (un cucchiaio), senza inzupparlo troppo. Una volta che il pane si sarà semplicemente ammorbidito, strizzatelo, spezzettatelo grossolanamente con le mani e mettetelo in un’insalatiera capiente e unitevi la cipolla rossa scolata dalla sua acqua di ammollo, i pomodori, il cetriolo e per ultimo le foglie di basilico spezzettate a mano. Amalgamate delicatamente tutti gli ingredienti aiutandovi con un cucchiaio, condite il tutto con dell’olio extravergine di oliva, poi aggiustate di sale e pepe. Mescolate nuovamente, assaggiate e, se necessario, aggiungete altro aceto di vino. Fate ora riposare la panzanella in frigorifero per almeno un’ora, affinché si insaporisca ulteriormente. La panzanella è pronta: al momento di servirla estraetela dal frigorifero almeno un quarto d'ora prima di consumarla in modo che torni a temperatura ambiente. 45


Enogastronomia

Pizzette di melanzane Le pizzette di melanzane sono un piatto perfetto per essere servito sia come antipasto che come contorno. Un piatto non solo per VEGETARIANI ma anche apprezzato da tutti quanti. Può essere anche uno spuntino simpatico per i vostri bimbi in modo da fargli provare le verdure in una maniera insolita e gustosa. Ingredienti per 12 pizzette: 1 melanzana tonda 150 ml di passata pomodoro 200 gr di provola affumicata olio sale basilico Tempo di preparazione: 10 min Tempo di cottura: 20 min Tempo totale: 30 min Preparazione: Spuntate la melanzana e affettatela ottenendo delle fette dello spessore di 5 mm circa; fate scaldare la piastra in ghisa e su di essa grigliate le melanzane da entrambe i lati. Preparate poiu un sughetto fresco con passata di pomodoro, sale, un filo d’olio e basilico. Disponete le fette di melanzane su una teglia ricoperta di carta forno e ricopritele con il pomodoro. Tagliate a cubetti la provola e disporla sulle melanzane. Mettete poi le pizzette di melanzane in forno e cuocete 10 minuti a grill. Guarnite le pizzette di melanzane con il basilico fresco e servite

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Libreria

Miriam Mafai - “Una vita, quasi due” di Rita Tomassini

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er i tanti, me compresa, che quando aprivano “La Repubblica” al mattino leggevano per primo, quando c’era e c’era spesso, il fondo di Miriam Mafai trovando sempre ineguagliabile l’intelligenza, l’ironia, il parlar dritto anche quando faceva male, l’analisi acuta, imperdibile, illuminante, della quale sentiamo ancora oggi la mancanza a poco più di un anno di distanza dal suo addio, la pubblicazione della sua autobiografia “Una vita, quasi due”, è stato un dono insperato del quale dobbiamo grazie alla figlia, Sara Scalia, che ne ha curato la pubblicazione e ne ha scritto una commovente presentazione. Il titolo – dice – sarebbe piaciuto molto a mia madre che l’aveva suggerito, senza volerlo, all’editore quando, parlando di sé, aveva riassunto in una battuta: “Una vita? Forse quasi due …”. E quel che ci lascia è solo la prima parte della sua vita che va fino al 1956, scritta in poco più di un anno, velocemente, scrivendo anche la domenica, il giorno di Natale, di Ferragosto, quasi a voler recuperare l’iniziale rifiuto alle richieste di molti importanti editori ritenendo l’autobiografia “un’inutile esibizione di sé”, che era l’ultima cosa che avrebbe voluto fare. Il tempo lasciatole a disposizione dalla malattia ci ha purtroppo privato del “quasi due” che sarebbe dovuta arrivare ai “terribili anni novanta, la fine di Craxi, la fine del PCI…, la morte di Giancarlo Pajetta”, suo compagno di vita. Eppure gli ingredienti di una vita eccezionale c’erano tutti e in ogni senso. A partire dai genitori, Mario Mafai e Antoinette Raphael, lui pittore originario dell’Abruzzo, lei scultrice, lituana e figlia di un rabbino, arrivata in Italia dalla sua città di origine al confine tra Russia e Polonia, dopo i pogrom e la morte del padre, passando da Londra. Miriam nasce in una famiglia assolutamente anticonformista tanto più nell’Italia fascista di allora. Miriam e le sue due sorelle non vengono battezzate, portano i capelli corti, orribili cappotti a quadri e stivali di gomma. Studiano, e esercitano la loro curiosità, in un vecchio atlante geografico in cui i confini degli stati non corrispondono più alla situazione attuale ma che il padre, dietro richiesta degli insegnanti, si rifiuta di ricomprare “tanto i confini cambieranno ancora”. Del tutto privi di educazione religiosa i Mafai celebrano però lo Shabbat per ricordo del passato familiare, declamando poesie di Cardarelli o di Montale al posto delle preghiere. “Sono nata sotto il segno felice del disordine” esordisce Mafai, eppure sarà questo felice disordine a influire, insieme alle persecuzioni razziali e alla sua militanza nella resistenza alla luce della straordinaria pagina di Stalingrado, sull’adesione al Partito comunista e alla “comunità ordinata dove fossero in vigore regole e comportamenti” che il partito allora rappresentava. “A 17 anni ho incontrato il Partito comunista e me ne sono innamorata. La mia è dunque una storia d’amore”. E con passione e dedizione affronta la sua vita di funzionaria del Partito quando viene mandata, dopo la Liberazione, in Abruzzo per affiancare i contadini nella lotta contro il principe Torlonia. “Credevo allora di sapere già quali fossero le condizioni di vita dei nostri contadini…In realtà non sapevo niente, o quasi niente. Ho capito cosa fossero la fatica e la vita contadina solo nel corso dei mesi in cui ho vissuto ad Avezzano e nella Marsica, partecipando alle lotte dei braccianti e degli affittuari di Torlonia, mangiando spesso nelle loro case, parlando a lungo con le loro donne”. La povertà era spaventosa, i bambini malvestiti e senza scarpe per poter andare a scuola, la carne nel piatto un sogno. Una lotta vittoriosa della quale Mafai sarà sempre orgogliosa. A Vittorio Foa che, cinquant’anni dopo, le chiederà se avesse mai creduto alla rivoluzione, risponderà ricordando proprio l’esperienza del Fucino: “La terra quei contadini l’hanno ottenuta e molti di loro sono diventati democristiani.

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Libreria Pazienza, ma quei bambini che non potevano andare a scuola perché non avevano le scarpe e che non conoscevano il sapore della carne, quei bambini le scarpe le hanno avute, hanno cominciato ad andare a scuola e a mangiare la carne. A me questo sembrava già un pezzo di rivoluzione”. Rimarrà sempre di quest’idea perché essere di sinistra significa in ogni tempo e in ogni luogo esser dalla parte dei più deboli. Si arriva all’anno cruciale del ’56, al XX Congresso del Partito comunista sovietico e alla pubblicazione poco dopo del cosiddetto “rapporto segreto” in cui si denunciavano le degenerazioni del periodo staliniano; e infine, in ottobre, alla rivolta ungherese e all’invasione di Budapest da parte dei carri armati sovietici che divideranno in due il partito. Mafai, al contrario di tanti compagni anche a lei vicini che lasceranno il partito, rimarrà. Così nel libro: “A distanza ormai di tanti anni non riesco a distinguere più ciò che sapevo allora e ciò che ho saputo dopo. E debbo dire che Montanelli aveva capito più di quello che avessimo capito noi in colpevole innocenza o fiducia nei nostri dirigenti”. Alla fine del ’56 la svolta. Il marito di Mafai, Umberto Scalia, viene inviato dal partito a Parigi. Miriam può scegliere se restare a Roma continuando il suo lavoro di funzionaria del partito oppure seguire il marito a Parigi e trovarsi lì un nuovo lavoro. Naturalmente decide di andare a Parigi. La Parigi mitizzata nella sua infanzia, dove i suoi genitori avevano vissuto un lungo periodo alla ricerca di fortuna e dove avevano vissuto come due poveri studenti, e di cui amava la lingua, la letteratura, la luce del Nord. “Sono uscita dalle Botteghe Oscure, ho abbandonato il mio ruolo di funzionario di partito senza traumi, senza rimpianti… Si chiudeva una fase della mia vita. Di questo avevo piena coscienza. Ma senza preoccupazione e senza nostalgia. Non avevo niente di cui pentirmi, e niente da rimpiangere… Avevo trent’anni e una gran voglia di cambiare”. E qui comincia la sua seconda vita, quella di giornalista, che abbiamo potuto seguire e amare direttamente, almeno in parte, e di cui non possiamo sapere il racconto che ne avrebbe fatto. Sicuramente magnifico. Editore: RIZZOLI Collana: SAGGI Prezzo: 18,00 euro

Cinema e autori sulle tracce delle migrazioni di Andrea Corrado e Igor Mariottini Cinema e migrazioni sono apparsi in Italia più o meno nello stesso periodo. Nei primi anni del Novecento schermi e pellicole si moltiplicavano nelle città e nei paesi, con visioni e sogni destinati sia all’aristocrazia intellettuale sia al popolo. Nel frattempo, l’emigrazione offriva altri sogni e visioni, ma solo in determinate aree della penisola, dove le condizioni di vita spingevano un numero crescente di persone a imbarcarsi per terre straniere e lontane, in cerca di pane e futuro. Da allora, storie e immagini di migranti hanno attraversato il cinema italiano in un rapporto spesso discontinuo, a volte controverso, ma sempre ricco. Tra cronaca e finzione, spunti di riflessione e magia dei fotogrammi, il volume percorre le tappe di questo

rapporto, con una panoramica sui film italiani che hanno raccontato le migrazioni e i loro protagonisti. Dagli italiani in partenza di Pane e cioccolata e di Nuovomondo, agli esodi interni da Sud a Nord di Rocco e i suoi fratelli e di Napoletani a Milano, con un breve viaggio nella «migrazione da ridere» di tante commedie, da Alberto Sordi di “Bello, onesto, emigrato Australia…” a Paolo Villaggio di “Sistemo l’America e torno”. Per chiudere il cerchio con i titoli degli ultimi venti anni, che portano anche sul grande schermo la dilagante e problematica presenza di cittadini stranieri nel nostro paese. Loro come noi un secolo fa, costretti a lasciare la propria terra, in cerca di pane e futuro.

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Mostre

ROMA - MACRO, Museo d’Arte Contemporanea Tra Oriente e Occidente di Aldo Savini

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a grande mostra dedicata a Hidetoshi Nagasawa, uno dei protagonisti della scultura contemporanea, presenta un nucleo di opere rappresentative degli sviluppi più recenti dela sua ricerca artistica. Legato fin dagli esordi alla fine degli anni Sessanta all’arte concettuale, concentrato su giochi verbali, azioni e video, nel corso degli anni Ottanta si è orientato alla creazione di ambienti al confine tra scultura e architettura, capaci di sfidare le leggi della fisica e la forza di gravità. Nelle sue opere si avverte per la definizione delle forme e l'equilibrio tra le parti la costante compresenza di due poli, la cultura d’origine, l’Oriente, e quella scelta e d’adozione, l’Occidente. I sette grandi gruppi plastici, realizzati in marmo, legno e metallo, rivelano come l’artista sappia abilmente relazionarsi con la monumentalità dello spazio espositivo, instaurando, in questo caso, un dialogo con le grandi dimensioni della Sala Enel e con gli spazi esterni del Museo. Hidetoshi Nagasawa è nato nel 1940 a Tonei (Manciuria) dove il padre era ufficiale medico dell’esercito giapponese. Dopo la laurea in Architettura e Interior Design, nel 1966 parte dal Giappone in bicicletta dirigendosi verso Ovest con soli 500 dollari in tasca. Il

viaggio, ispirato alla cultura zen, non prevedeva dove arrivare, ma di utilizzare l’esperienza vissuta per esplorare gli ambiti più profondi dell’io. Dopo aver attraversato Thailandia, Malesia, India, Pakistan, Afghanistan, Persia, Iraq, Giordania, Libano, Siria, Turchia e Grecia, ed essere passato per Napoli, Roma Firenze e Genova, nell’agosto del 1967 arriva a Milano, dove gli viene rubata la bicicletta, episodio che considera conclusivo del suo viaggio. Stabilitosi nel quartiere operaio di Sesto San Giovanni, instaura un rapporto intellettuale e artistico con il gruppo di artisti, tra i quali Castellani, Fabro, Nigro, Trotta e Ongaro. Nel 1972 partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia a cui seguiranno altre presenze e un’intensa attività espositiva. Alle sculture in oro, marmo e bronzo, caratterizzate dalla fusione di elementi religiosi, filosofici e magici, seguiranno gli ambienti, opere "antigravitazionali" ispirate dall'idea della sospensione e poi i giardini che, partendo dalla tradizione giapponese si presentano come luoghi ibridi, quasi organismi viventi, tali da intrattenere un rapporto dinamico con il paesaggio e con gli spazi urbani preesistenti.

Mostra: Hidetoshi Nagasawa Sede: MACRO, Roma, Via Nizza 138 Periodo: 23 aprile – 15 settembre 2013 Orario: da martedì a domenica: 11 – 19; sabato: 11 – 22 Ingresso: intero euro 12.50, ridotto euro 10.50

nell’immagine: Nagasawa - “Tate No Me”

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Mostre

VENEZIA - Biennale, Giardini, Arsenale e centro storico di A.S. La 55ª Esposizione Internazionale d’Arte dal titolo Il Palazzo Enciclopedico accoglie 88 Partecipazioni nazionali, tra cui 10 paesi presenti per la prima volta – Angola, Bahamas, Regno del Bahrain, Costa d’Avorio, Repubblica del Kosovo, Kuwait, Maldive, Paraguay, Tuvalu e Santa Sede – e 150 artisti provenienti da 38 nazioni. Dopo il caos dello scorso anno la rappresentazione del contemporaneo, ideata dal direttore artistico Massimiliano Gioni, si presenta come una grande mostra-ricerca che spazia dall’inizio del secolo scorso a oggi accomunando artisti, viventi e deceduti, professionisti e autsider cresciuti al di fuori del sistema tradizionale dell’arte, ma anche scrittori e scienziati. Si ispira all’utopistica idea di Marino Auriti che nel 1955 depositò all’ufficio brevetti statunitense il progetto di un Palazzo Enciclopedico, un museo immaginario che avrebbe dovuto ospitare tutto il sapere dell’umanità. Il Padiglione Centrale ai Giardini prospetta con il Libro Rosso di Carl Gustav Jung una riflessione sulle immagini interiori e gli spazi del sogno, della fantasia e dell’immaginario, mentre nei vasti spazi dell’Arsenale l’esposizione è organizzata secondo una progressione che va dalle forme naturali a quelle artificiali, mescolando curiosità e meraviglia. Film, fotografie, video, bestiari, labirinti, tavole enciclopediche, progetti, performance e installazioni danno vita ad un’architettura dell’immaginario contemporaneo tanto fantastica quanto delirante, che prefigura il destino dell’arte contemporanea e degli artisti. In questa prospettiva i Leoni d’Oro alla Carriera sono stati assegnati alla pittrice austriaca Maria Lassnig e all’italiana Marisa Merz per i dipinti di autocoscienza corporea. Il Palazzo Enciclopedico è affiancato da ben 47 eventi collaterali ufficiali, in vati punti della laguna. Solo per citarne alcuni: alla Ca’ d’Oro “da Giorgio Franchetti a Giorgio Franchetti”, alla Fondazione Querini Stampalia “L’Unicorno e il Dragone” della cinese Qiu Zhijie, al Caffè Florian “Il sogno della Principessa Lyu Ji” di Omar Galliani, a Palazzo Zenobio “Atlantis” del russo Maxim Kantor, a Ca’ Foscari l’installazione “The Garbage Patch State” ideata da Maria Cristina Finucci, al Museo Diocesano “Love & Peace” della croata Ana Tzarev, Rudolf Stingel a Palazzo Grassi, alla Fondazione Vedova le sculture del poppartista Roy Lichtenstein e i writer in Campo Sant’Agnese e a Ca’ Bonvicini. Sull’Isola di San Giorgio, la più grande “Lente Swarovski” mai realizzata di John Pawson alla base della cupola della basilica di San Giorgio Maggiore, mentre alla Fondazione Giorgio Cini la grande personale di Marc Quinn che con cinquanta opere, tra sculture, dipinti e disegni, prefigura un “viaggio dalle origini della vita”, per raccontare tra timore e meraviglia il rapporto tra arte e scienza, sessualità e spiritualità, vita, morte e bellezza. Contemporaneamente i Musei Civici di Venezia presentano MuVe Contemporaneo, un ampio programma alternativo e complementare alla Biennale, ideato da Gabriella Belli, che coniuga l’attualità con il patrimonio storico delle sedi espositive. Al Museo Correr è allestita la retrospettiva di sir Anthony Caro, a Ca’ Rezzonico A Very Light Art raduna artisti che si sono cementati col tema della luce, al Museo di Storia Naturale il Bestiario Contemporaneo è immaginato da sedici artisti internazionali, tra cui Maurizio Cattelan e Francesco Vezzoli; a Palazzo Fortuny la mostra su Antoni Tàpies ricorda, a un anno dalla sua scomparsa, il geniale protagonista dell’informale. Infine, Ca’ Pesaro, oltre alla risistemazione delle collezioni del museo secondo un lineare percorso narrativo che da August Rodin, Medardo Rosso, Adolfo Wildt, passando per la Giuditta II di Gustav Klimt e le grafiche di Edvard Munch, arriva a Alberto Burri ed Emilio Vedova, ospita The Sonnabend Collection, un nucleo di 70 opere rappresentative dei principali orientamenti artistici della seconda metà del ‘900, dal Neo Dada alla Pop Art, dal Minimalismo all’Arte povera, dal 50 Concettuale al Neo Espressionismo.


Mostre Periodo: 1 giugno – 24 novembre, tutti i giorni lunedì escluso Ingresso: Intero euro 25, ridotto euro 22 (per 2 giorni euro 30) Catalogo: Marsilio

Nell’immagine: Javier Balmaseda “Ancorati alla contemporaneità”

OSIMO (AN), Palazzo Campana e Museo Civico Presenze barocche nelle Marche di A.S. Il rinnovamento dell’arte fino all’affermazione del barocco è il tema della mostra “Da Rubens a Maratta” che, oltre alle sedi espositive di Osimo, prevede come complemento un percorso all’interno della città e nel territorio circostante per una ricognizione volta anche a far riemergere opere dimenticate o inedite che testimoniano la vitalità del territorio marchigiano in campo artistico, sia nell’area costiera, con le importanti realtà di Ancona, Camerano, Loreto, Senigallia e Fano, sia nelle valli del-

l’entroterra, con le storiche cittadine di Fabriano, Serra San Quirico e Sassoferrato. Sono esposte oltre 100 opere, tra dipinti, arazzi, sculture e oreficerie sacre che indagano le profonde ricadute nelle Marche dell’arte nel corso del Seicento a cui hanno contribuito artisti non solo di ambito locale, come attesta la presenza di opere di Rubens, Maratta, Pomarancio, Mattia Preti, Solimena, Vouet, Guido Reni, Guercino, Gentileschi. nell’immagine: Pietro Paolo Rubens (da) - “Assunzione della Vergine”

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Mostre Le famiglie del patriziato locale che ambivano a costituire presso le loro residenze prestigiose quadrerie si dedicarono infatti alla committenza artistica, contribuendo al rafforzamento dei tradizionali rapporti con i principali centri italiani, come Venezia, Roma, Firenze e Bologna. I vescovi ai vertici delle diocesi locali, anch’essi spesso appartenenti alle più influenti famiglie della nobiltà romana, e soprattutto i prelati presenti a Loreto hanno profuso grande impegno nell’abbellimento invece delle chiese sottoposte alla loro giurisdizione, arricchendo il territorio con pale d’altare, preziosi manufatti, tra i quali gli arazzi eseguiti su cartoni di Rubens, pregevoli sculture e rare suppellettili. A consolidare i rapporti con l’ambiente culturale romano ha concorso anche l’attività di Carlo Maratta, nato a Camerano nel 1625 e morto a Roma nel 1713, apprezzato dalle più alte gerarchie ecclesiastiche e dalle Corti europee tanto da acquisire fama internazionale e diventare il modello estetico per eccellenza nel passaggio fra Seicento e Settecento. Infatti, attraverso i suoi epigoni, come il Chiari, il classicismo marattesco s’irradia nella pittura dell’ultimo Seicento, fino ad influenzare anche la produzione artistica del secolo successivo. Mostra: Da Rubens a Maratta Sede: Palazzo Campana e Museo Civico, Osimo Periodo: 29 giugno – 15 dicembre Orario: luglio, agosto e settembre: 10 – 13 e 16 – 20; prefestivi e festivi: 10 – 20. Lunedí mattina chiuso. Ottobre, novembre e dicembre: 9,30 – 12,30 e 15 – 19; prefestivi e festivi: 10 – 19. Lunedí chiuso. Ingresso: intero euro 8, ridotto euro 6 Catalogo: Silvana Editoriale

ACIREALE (CT) - Galleria Credito Siciliano La guerra in diretta di A.S. Le potenti immagini del fotografo statunitense “di guerra” Phil Stern, ora novantaduenne, fanno rivivere lo “sbarco”, una delle più imponenti operazioni della seconda guerra mondiale, nella mostra “Phil Stern. Sicily 1943”. Nelle prime ore del 10 luglio 1943, al comando dei generali Patton (VII Armata Usa) e Montgomery (VIII Armata britannica) sbarcavano sull’isola 160 mila soldati anglo-americani. Le truppe americane raggiunsero Gela, Scoglitti e Licata, mentre quelle britanniche occuparono il litorale sud orientale dell’isola, tra Marzamemi e Siracusa. La difesa della Sicilia era affidata a 220 mila soldati italiani e 30 mila tedeschi, ma non furono in grado di impedire la conquista di Palermo il 22 luglio e di Messina il 17 agosto. L’Operazione Husky, costata agli anglo-americani oltre 5 mila morti, si concluse il 3 settembre a Cassibile (SR) quando l’Italia firmò con gli Alleati l’armistizio che sanciva la resa incondizionata, reso pubblico alla radio l’8 settembre dal generale Badoglio. Maestro del bianco e nero, Stern è più noto per i ritratti dei grandi divi dello star system americano. Sue sono molte delle più intense immagini di James Dean, di cui fu amico personale, di Marilyn Monroe, Frank Sinatra, Louis Armstrong, Ella Fitzgerald e di altri grandi del jazz. Mostra: Phil Stern. Sicily 1943 Sede: Galleria Credito Siciliano. Acireale, Piazza Duomo, 12 Periodo: 11 luglio – 8 settembre 2013 Orario: da mercoledì a domenica: 18 – 21.30. Chiuso lunedì e martedì Ingresso: libero

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Mostre

Cresciuto nel Bronx, nel 1941 si arruolò volontario in nord Africa. Come corrispondente di guerra per la rivista delle forze armate Usa seguì lo sbarco in Sicilia dove fu ferito e a seguito di questo ricevette, con il rimpatrio, una decorazione di guerra. Le sue foto di guerra conservano una particolare freschezza per la capacità di cogliere scene e situazioni di umanità viva e vera. Accanto alle sue 70 immagini in bianco e nero in grande formato, a documentare il periodo che va dalla notte tra il 9 e il 10 luglio, data di avvio dello sbarco, all’annuncio dell’Armistizio italiano dell’8 settembre (date non a caso scelte per l’inizio e la chiusura della mostra), concluderanno il percorso espositivo un video slideshow - documentario che offre un quadro di alcuni dei luoghi dello “sbarco” come sono oggi e ulteriori 100 immagini provenienti dagli archivi dell’Imperial War Museum di Londra, scattate dai combat cameraman nel corso dell’invasione dell’isola. Nell’immagine: Phil Sterm, “Verso la Sicilia”

GAETA - Museo Diocesano, Palazzo De Vio di A.S.

Nell’immagine: Scipione Pulzone - “Salomè”

La mostra “Scipione Pulzone. Da Gaeta nel Mediterraneo alle corti del Tardo Cinquecento” è la prima interamente dedicata alla produzione dell’artista gaetano nel quadro dell’intensa stagione culturale e artistica vissuta da Gaeta nel XVI secolo, grazie all’impegno del cardinale Tommaso De Vio ad attrarre in città esponenti del rinascimento napoletano, romano, toscano, lombardo, tedesco e fiammingo. Il percorso espositivo, disposto secondo un criterio tematico e cronologico, si apre con una piccola galleria di ritratti di cardinali e aristocratici nei quali Pulzone rivela la singolare capacità di cogliere la personalità dei committenti, in uno stile di controllato, raffinato e severo verismo. Prosegue con le opere di soggetto sacro facilmente trasportabili che lo qualificano come un apprezzato interprete dei principi ideali ed estetici della Controriforma, nelle quali le finalità pedagogiche e devozionali si nutrono di rimandi, originalmente mescolati, a Michelangelo, Raffaello, Andrea del Sarto, Sebastiano dal Piombo, Tiziano, oltre agli arcaismi neoquattrocentisti. Scipione Pulzone (Gaeta 1545 – Roma 1598), dopo la prima formazione letteraria e artistica influenzata dagli orientamenti della cultura artistica napoletana, intorno al 1566 si trasferisce a Roma per rispondere alle numerose richieste delle famiglie aristocratiche, di ordini monastici e confraternite. Dietro commissione della Compagnia di Gesù e dei Cappuccini esegue pale d’altare per chiese romane e napoletane. Nel 1584 è a Firenze come ritrattista della famiglia granducale e in seguito a Napoli dove realizza una serie di dipinti di soggetto religioso con numerose repliche che per le particolarità stilistiche consentono di parlare di “maniera” pulzoniana. La sua fortuna artistica è stata favorita anche dalla committenza dell’ammiraglio della Lega Santa Marcantonio Colonna, ritratto a figura intera e a mezzo busto, protagonista della vittoria di Lepanto del 1571, celebrata proprio a Gaeta dallo stesso Colonna che qui ricevette da Gregorio XIII lo Stendardo benedetto, affidato alla città in custodia perpetua. Mostra: Scipione Pulzone. Da Gaeta nel Mediterraneo alle corti del Tardo Cinquecento Sede: Museo Diocesano, Piazza Cardinale Tommaso de Vio, 7 (0771/4530233) Periodo: 27 giugno – 27 ottobre Ingresso: intero euro 7, ridotto euro 5; scolaresche euro 3 Orario: da martedì a venerdì: 17 – 23; sabato e domenica: 10.30 – 12.30 e 18 – 24

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Mostre

VENARIA REALE (TO) - Reggia Dalla Calabria a Torino di A.S Come evento collaterale alla 26ma edizione del Salone internazionale del Libro 2013, svoltosi dal 16 al 20 maggio al Lingotto di Torino, le sale della Reggia di Venaria Reale ospitano in omaggio alla Regione Calabria la mostra “Il Cavalier calabrese, Mattia Preti tra Caravaggio e Luca Giordano”. Si tratta di un’operazione culturale per dimostrare come la Calabria sia una regione di cultura, ovvero da terra che importa cultura a terra che esporta cultura. Il percorso espositivo si compone di 50 opere, 40 delle quali di Preti, affiancate da quelle di Caravaggio, Luca Giordano e di altri artisti ai quali il suo stile è affine. Si apre con due capolavori di Caravaggio: il giovanile "Riposo durante la fuga in Egitto", conservato a Roma nella Galleria Doria Pamphilj, e la "Flagellazione di San Domenico", opera più tarda, del 1608, proveniente da Napoli. Tra le opere del Cavaliere calabrese si impongono alcune edizioni del "Concerto": due di queste si conservano nella Pinacoteca dell'Accademia Albertina e nel Municipio di Alba, una arriva da Napoli, un'altra dalla fiorentina Fondazione Longhi. Inoltre, per citarne alcune, "San

Nell’immagine: Mattia Preti - “Concerto a tre figure”

Mostra: Il Cavalier calabrese, Mattia Preti tra Caravaggio e Luca Giordano Sede: Sale delle Arti della Reggia di Venaria Reale Periodo: 16 maggio – 15 settembre Orario: da martedì a venerdì: 9 – 17; sabato, domenica e festivi: 9 – 20

Nicola di Bari" dal museo napoletano di Capodimonte, "Il sacrificio di Isacco" dalla Pinacoteca di Bologna e "Rinaldo e Armida" da Villa Taverna. Mattia Preti, nato a Taverna (CZ) nel 1613 e morto a La Valletta, Malta, nel 1699, nella sua vasta produzione pittorica parte da Caravaggio di cui conosce le tecniche durante il soggiorno romano nel corso degli anni Trenta del Seicento, tanto da venirne influenzato anche se la parabola caravaggesca stesse già declinando. Il suo “caravaggismo” è sempre recitato, le scene non sono mai prese in diretta dalla realtà ma trasferite su un palcoscenico teatrale con tutti gli effetti speciali richiesti, soprattutto per le ambientazioni notturne con le luci strisciate che conferiscono toni drammatici ai soggetti sacri, biblici e letterari. Dalla Calabria a Roma e poi a Malta, passando per Napoli, riscuote successo, la sua pittura è particolarmente apprezzata per l’accentuato virtuosismo narrativo, tanto che riceve molte commissioni da parte di papi, Gran Maestri dell'Ordine dei Cavalieri di Malta, principi, nobili e mercanti, interessati ad ampliare e arricchire le loro quadrerie.

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