CULTURASPORTURISMOSERVIZI
TEMPO LIBERO Congresso CGIL Paesaggio, cultura e turismo volano per lo sviluppo
Susanna Camusso confermata Segretario Generale
Premio Pellicola d’Oro 27 giugno a Roma alla Casa del Cinema
Maggio Giugno 2014 anno 14° n. 82
Riforma del Terzo Settore Gioco d’Azzardo intervista a Don Armando Zappolini
La FITeL aderisce a LIBERA OITS, delegazione europea a Roma
Iscrizione al Tribunale di Roma nel Registro della stampa n. 76/2008
SOMMARIO
EDITORIALE
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dI Giovanni Ciarlone
ATTUALITÀ CONGRESSO CGIL. Susanna Camusso confermata Segretario Generale di Rossella Ronconi
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ATTUALITÀ
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Lavoltabuona
La
riforma
del
Terzo
Settore.
di Alfredo Magnifico ATTUALITÀ
Convegno ISTAT sul Terzo Settore di A.A.
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ATTUALITÀ
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La Pellicola d’oro Premio Fitel alle maestranze del Cinema Italiano
ATTUALITÀ UE: Forum economico 2014 di Silvana Paruolo
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ATTUALITÀ La FITeL ha aderito a LIBERA
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di Mario Caiulo
TERRITORIO - CRAL - ASSOCIAZIONISMO
FITEL CAMPANIA Teatro Sociale al Sannazaro
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a cura della redazione TERRITORIO - CRAL - ASSOCIAZIONISMO
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FITEL CAMPANIA - CRT Cilento GRUPPO CICLISTICO GELBISON- BIKE di Francesco Fragale
TERRITORIO - CRAL - ASSOCIAZIONISMO
FITEL VENETO Laboratori aperti a Montagnana
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a cura della redazione VOLONTARIATO & ASSOCIAZIONISMO
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Intervista a don Armando Zappolini, portavoce della campagna “Mettiamoci in gioco” di Mariano Bottaccio
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La campagna "Mettiamoci in gioco" si diffonde nel territorio.
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di R. R.
SPORT 6 BENESSERE Maratona Primo Maggio …”Lavoro in Corsa!” Classifiche
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SPORT 6 BENESSERE
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Umani fra di noi di Laura Belloni
TURISMO Arriva il decreto legge su cultura e turismo
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di R.R.
TURISMO
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OITS, incontro della delegazione
italiana con la delegazione Europea a Roma
TURISMO Conoscere il mare da ogni prospettiva
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TURISMO Ecco le bandiere blu italiane
AMBIENTE 6 NATURA Giornata mondiale dell’Ambiente
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Intervista di Antonietta Di Vizia
CULTURA Il paese delle pagode d'oro
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di Flavia Manetti
TEATRO Proscenio aggettante
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CINEMA UE: una nuova strategia per il cinema europeo
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di S.P.
MUSICA Concerto per raccontare “La grande bellezza del lavoro”
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MOSTRE
ENOGASTRONOMIA La macedonia di frutta
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LIBRERIA
TEMPO LIBERO
CULTURASPORTURISMO-
Direttore - Giovanni Ciarlone Direttore Responsabile - Rossella Ronconi Capi Redattori - Silvano Sgrevi, Alfredo Magnifico, Luigi Pallotta Segretaria di redazione - Monia Citarella Redazione - Aldo Albano,Teresa Blandamura, Mario Caiulo, Daniela Sangiorgio, Ferruccio Valletti Anno 14° n. 82 Giugno /Luglio 2014 A questo numero hanno collaborato Laura Belloni , Loretta Casotti, Antonietta Di Vizia, Cristiano Morelli, Aldo Savini, Flavia Manetti, Direzione e redazione C/o FITeL - Via Salaria, 80 - 00198 Roma tel. 06 85353869—06 8411063 E-mail: nazionale@fitel.it - www.fitel.it Fotocomposizione e pubblicazione nazionale@fitel.it Tempo Libero è a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare, nonché per eventuali involontarie omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti, delle illustrazioni e dei brani riprodotti. Bozzetti e manoscritti, anche se non utilizzati non verranno restituiti.
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Editoriale di Giovanni Ciarlone - Presidente Fitel
LE INIZIATIVE FITEL IN PROGRAMMA PER IL 2014: TRA CULTURA SPORT E IMPEGNO SOCIALE Cultura, sport, teatro sociale, la FITeL con una serie di appuntamenti da non perdere continua nel 2014 a svolgere il suo ruolo. Da vent’anni al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori nei momenti di tempo libero e cultura, la FITeL – Federazione Italiana Tempo Libero CGIL – CISL – UIL è ormai una realtà poliedrica, ricca di opportunità e di offerte, matura nelle tante iniziative selezionate e organizzate per i suoi affiliati e non. Non solo attività ricreative, sportive, culturali, ma anche di grande impegno nel culturale e nel sociale, basti pensare alle tante novità di questa ultimi mesi. Dall’accordo con “Libera” di don Ciotti, l’associazione nata nel 1995 con l’intento di diffondere la cultura della legalità, solleticare la società civile nella lotta alle mafie e promuovere la giustizia, al protocollo di intesa con Telethon, l’organizzazione no profit che si propone statutariamente il sostegno della ricerca medico-scientifica, al Protocollo con la FITuS e “Borghi più Belli d’Italia”, per favorire e promuovere insieme ad altre associazioni ivi comprese la Consulta del Turismo dell’Anci la valorizzazione del Turismo Sociale che rappresenta un segmento di grande importanza per l’economia della nostra Nazione. E poi il grande impegno del teatro sociale, che la FITeL porta avanti con successo da sedici anni, con il Festival “Proscenio Aggettante”, un palcoscenico di respiro nazionale per le migliori compagnie di teatro amatoriale e sociale italiano. Tra il ludico e il sociale sono numerose quindi le iniziative del programma 2014 targate FITeL, distribuite su tutto il territorio nazionale. Premi culturali, gare sportive, rassegne di teatro sociale, questi sono solo alcuni degli eventi in programma nei mesi estivi, volti a consolidare la presenza della Federazione sul territorio nazionale. Si comincia quindi il 27 giugno con la quarta edizione del Premio “Pellicola D’Oro”. Premio nazionale mestieri e artigiani del cinema italiano alle maestranze del mondo dello spettacolo, la premiazione ideata ed organizzata dalla FITeL per selezionare l’eccellenza dei mestieri del cinema italiano che avrà luogo alla Casa del Cinema di Roma. Unico in Italia, il Premio vanta l’adesione del Presidente della Repubblica e nella passata edizione tramite votazione telematica ha premiato nove categorie di tecnici e professionisti che si sono contesi il prestigioso riconoscimento per la loro attività in campo
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cinematografico. Scenografi, Costumisti, Direttori della Fotografia e Registi, queste le categorie di lavoratori del cinema in lista per il premio 2014 che verrà consegnato con una cerimonia alla presenza di tanti protagonisti del mondo dello spettacolo. Grande attesa poi per la prima edizione del Trofeo Nazionale di Pesca sull’Arno riservato alle diverse abilità, in programma per il 20 settembre a Firenze, che vedrà la partecipazione dei rappresentanti delle Istituzioni, il Sindaco delle città di Firenze, il Presidente della Regione Toscana e il Presidente Nazionale del Terzo settore. E proprio il 20 settembre si inaugura tra Chianciano e il vicinissimo teatro di Montepulciano la sedicesima edizione della Rassegna di Teatro Sociale “Proscenio Aggettante”, un Festival ambito dalle migliori compagnie dei Cral italiani. Molti gli appuntamenti in calendario all’interno del Festival, tra i quali in particolare il 26 settembre il Consiglio Nazionale FITeL sullo stato dell’organizzazione e del suo sviluppo. Tra il 25 e il 27 settembre poi ricordiamo anche le iniziative sportive parallele al Festival nelle varie discipline. Il 27 settembre il 2° workshop che vedrà l’incontro tra i vari Presidenti dei tutti i Cral e delle Associazioni aderenti FITeL con i tour operator, interessati a siglare accordi per dare una concreta spinta all’economia per il rilancio del turismo nel nostro paese. Tre mesi intensi, fitti di appuntamenti, tutti uniti dall’obiettivo comune della FITeL di colmare quegli spazi di tempo cosiddetto “libero” con la leggerezza del divertimento e dell’intrattenimento coniugati con l’attenzione ai problemi sociali.
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ATTUALITÀ
CONGRESSO CGIL, beni paesaggistici, culturali e del turismo volano per lo sviluppo del Paese STRALCI DEL DOCUMENTO CONCLUSIVO DEL XVII CONGRESSO
di Rossella Ronconi
Il 17° congresso della CGIL svoltosi a Rimini il 6, 7, 8 maggio 2014 “approva la relazione e le conclusioni del segretario generale e assume il dibattito. I contenuti della premessa, le 11 azioni che la Cgil intende mettere in campo per i prossimi 4 anni, del documento congressuale ‘Il lavoro decide il futuro’ sono parte integrante” del documento approvato dalla maggioranza della commissione politica e reperibile su: www.cgil.it . I temi prioritari dell’azione sindacale sono lo sviluppo industriale e il welfare. Con un occhio di riguardo per i “precari, parasubordinati, lavoratori poveri e discontinui, giovani che vivono una condizione di debolezza sociale, lavoratori degli appalti e dei sub-appalti e che operano in condizioni di marginalità”. Mentre sulle pensioni, viene proposta a Cisl e Uil la creazione di una “piattaforma rivendicativa” contro la legge Fornero. Inoltre di grande rilievo per la FIteL, tra l’altro, nel testo si legge che “Per il Paese occorre un'idea di sviluppo industriale che richiede una responsabilità politica ed economica dello Stato insieme a politiche di welfare, anch'esso motore di sviluppo. L'orizzonte da perseguire è quello di una crescita sostenibile fondata sull'innovazione di processo e di prodotto, sulla ricerca, su una infrastrutturazione di qualità, sulla difesa del territorio, sul risanamento ambientale, sulla riqualificazione del patrimonio pubblico, sull'efficienza e la qualità del sistema dei servizi e dell'istruzione. Particolare attenzione va rivolta ai servizi alla persona e alla difesa del diritto alla salute. Assi portanti e volano per una nuova politica di sviluppo del Paese sono anche la valorizzazione dei beni paesaggistici e culturali, del turismo, della cultura, di una nuova qualità dei processi di sviluppo e trasformazione delle città. Questi interventi devono costituire gli elementi di un progetto straordinario per il lavoro, pubblico e privato, capace di offrire una qualificata occupazione per i giovani e una possibilità di reimpiego per tutti coloro che hanno perso il lavoro”. La CGIL rilancia, “la propria contrattazione nei luoghi di lavoro e nel territorio. Una contrattazione fondata sull’inclusione, cioè sulla possibilità che tutti i soggetti del mondo del lavoro possano avere diritti e opportunità di crescita sociale e civile, sui diritti di genere, su una contrattazione sociale e territoriale quale luogo di relazione fondamentale tra diritti del lavoro e di cittadinanza e di lotta alla povertà e all’esclusione sociale”. Ciò recita il documento conclusivo dell’assise congressuale della Cgil , ‘Il lavoro decide il futuro’ approvato dai delegati dell’assemblea congressuale con 615 voti mentre 92 voti sono andati al documento con primi firmatari Maurizio Landini, Domenico Moccia e Nicola
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Il XVII congresso nazionale della Cgil si è concluso con l’elezione del nuovo direttivo che a sua volta ha confermato Susanna Camusso alla guida del sindacato di Corso d’Italia. La platea congressuale era composta da 953 delegati. L’80,6% ha votato per la lista presentata da Susanna Camusso, il 16,7% per quella presentata da Maurizio Landini, il 2,8% per la lista di Giorgio Cremaschi. Da qui la composizione del direttivo nazionale, formato da 151 componenti. Hanno votato in 143: i sì a Camusso sono stati 105, i no 36, gli astenuti 2.
Susanna Camusso confermata Segretario Generale
Il Comitato direttivo nazionale della CGIL, successivamente, ha eletto la nuova segreteria confederale con 94 voti a favore, 39 contrari e 5 astenuti. Hanno votato 138 componenti del direttivo su un totale di 150 aventi diritto. Nella nuova segreteria nazionale si segnalano tre nuovi ingressi: Nino Baseotto (che arriva dalla guida della CGIL Lombardia), Gianna Fracassi (segretario nazionale della FLC CGIL) e Franco Martini (segretario generale della FILCAMS). I tre nuovi componenti subentrano a Elena Lattuada, Nicola Nicolosi e Vincenzo Scudiere. La nuova segretaria confederale nazionale eletta il 23 giugno scorso dal Direttivo risulta pertanto così composta: Susanna Camusso, Danilo Barbi, Nino Baseotto, Gianna Fracassi, Vera Lamonica, Franco Martini, Fabrizio Solari, Serena Sorrentino. La Fitel augura buon lavoro alla nuova Segreteria Nazionale CGIL eletta in un momento difficile e di particolare complessità per il lavoro e per il Paese.
Da sinistra Gianna Fracassi, Susanna Camusso, Franco Martini, Vera Lamonica, Serena Sorrentino.,Fabrizio Solari, Nino Baseotto, Danilo Barbi.
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LAVOLTABUONA.
La riforma del Terzo Settore.
Partecipare per cambiare. Il contributo del Forum del Terzo Settore di Alfredo Magnifico
Assicurare una leva di giovani per la “difesa della Patria” accanto al servizio militare: un Servizio Civile Nazionale universale, aperto ai giovani dai 18 ai 29 anni, anche stranieri, assicurare Welfare partecipativo, valorizzare lo straordinario potenziale di crescita e occupazione insito nell’economia sociale e nelle attività svolte dal Terzo Settore, premiare in modo sistematico strumenti di sostegno i comportamenti donativi o comunque prosociali dei cittadini e delle imprese, finalizzati a generare coesione e responsabilità sociale. Queste in sintesi le linee guida per la riforma del Terzo Settore: Ricostruire le fondamenta giuridiche - riforma del Libro I Titolo II del Codice Civile, anche alla luce dell'articolo 118 della Costituzione; aggiornamento della legge 266/91 sul Volontariato, revisione della legge 383/2000 sulle Associazioni di promozione sociale, istituzione di una Authority del terzo settore; coordinamento tra la disciplina civilistica, singole leggi speciali e la disciplina fiscale, con la redazione di un Testo unico del terzo settore; Valorizzare il principio di sussidiarietà verticale e orizzontale - aggiornamento della legge 328/2000 con riferimento alla programmazione e gestione dei servizi sociali; revisione dei requisiti per l’autorizzazione/accreditamento delle strutture e dei servizi sociali e delle procedure di affidamento per l’erogazione dei servizi sociali da parte degli enti locali ad organizzazioni del terzo settore; introduzione di incentivi per la libera scelta dell’utente a favore delle imprese sociali mediante deduzioni o detrazioni fiscali oppure mediante voucher; Far decollare l’impresa sociale attraverso il superamento della qualifica opzionale di impresa sociale, rendendo obbligatoria l’assunzione dello status di impresa sociale per tutte le organizzazioni che ne abbiano le caratteristiche; ampliamento delle “materie di particolare rilievo sociale” che definiscono l’attività di impresa sociale; ampliamento delle categorie di lavoratori svantaggiati; previsione di forme limitate di remunerazione del capitale sociale; riconoscimento delle cooperative sociali come imprese sociali • Assicurare una leva di giovani per la “difesa della Patria” accanto al servizio militare: il Servizio Civile Nazionale universale, da disciplinare sulla base dei seguenti criteri: garantire ai giovani che lo richiedono di poter svolgere il Servizio Civile Universale, fino ad un massimo di 100.000 giovani all’anno per il primo triennio dall’istituzione del Servizio; tempi di servizio in linea con la velocità delle trasformazioni che permettano ai giovani di fare una esperienza significativa che non li tenga bloccati per troppo tempo (8 mesi eventualmente prorogabili di 4 mesi); partecipazione degli stranieri al SCN; previsione di benefit per i volontari; tirocini universitari e professionali; riconoscimento delle competenze acquisite durante l’espletamento del servizio; categorie degli imprenditori, associazioni delle cooperative e del terzo settore per facilitare l'ingresso sul mercato del lavoro dei volontari, realizzazione di tirocini o di corsi di formazione per i volontari;
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Consultazione sulle linee guida della riforma del Terzo Settore tra la Direzione del PD e l’Associazionismo alla presenza del Ministro Boschi
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possibilità di un periodo di servizio in uno dei Paesi dell’Unione Europea avente il Servizio Civile volontario in regime di reciprocità; • Dare stabilità e ampliare le forme di sostegno economico, pubblico e privato, degli enti del Terzo Settore - riordino e armonizzazione delle diverse forme di fiscalità di vantaggio per gli enti del Terzo settore, con riferimento ai regimi sia delle imposte dirette che indirette; potenziamento del 5 per mille; promozione dei titoli di solidarietà già previsti dal D.Lgs. 460/97; allargamento della platea dei beneficiari dell’equity crowdfunding ad oggi limitato alle sole start up; disciplina sperimentale del "voucher universale per i servizi alla persona e alla famiglia", come strumento di infrastrutturazione del "secondo welfare"; definizione di un trattamento fiscale di favore per "titoli finanziari etici", così da premiare quei cittadini che investono nella finanza etica i loro risparmi; introduzione di nuove modalità per assegnare alle organizzazioni di terzo settore in convenzione d'uso immobili pubblici inutilizzati; riforma dell’attuale meccanismo di destinazione e assegnazione dei beni mobili e immobili confiscati alla criminalità organizzata. La tre giorni di Roma così si può definire Il contributo del Forum Nazionale del Terzo Settore svoltisi nella sede del Pd poi proseguito nella sede Scaut e successivamente in Roma Eventi, Piazza della Pilotta 4 ha prodotto un documento di valutazione e integrazione alle linee guide predisposte dal governo. “Il Documento che presentiamo al Governo - ha dichiarato il Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore, Pietro Barbieri – è stato frutto di un dibattito molto ricco e articolato tra le reti nazionali associate e le oltre 97 mila sedi territoriali, al fine di approfondire la riflessione sia da un punto di vista del metodo – cogliendo lo spirito di partecipazione e confronto proposto nelle ‘Linee guida’ – che del merito, e vuole essere un primo apporto al percorso di individuazione di criteri di massima.” “Abbiamo apprezzato in maniera significativa l’iniziativa lanciata dal Governo nella quale abbiamo colto, anzitutto, il riconoscimento del ruolo strategico del terzo settore, come soggetto del cambiamento per lo sviluppo politico, economico e sociale del Paese. Un soggetto che deve essere reso protagonista nell’attuazione dei principi costituzionali della solidarietà e sussidiarietà, promosso e sostenuto, liberando le sue energie.” Prosegue il Portavoce. “Il tentativo di stabilire i confini del ‘terzo settore’, intervenire sul Libro I del Codice Civile, aggiornare la Legge quadro sul volontariato, istituire un’Authority del terzo settore, parlare di riforma dell’impresa sociale, di servizio civile universale, di sussidiarietà e di rapporti tra profit, non profit e Stato rappresenta senza dubbio un passo in avanti decisivo per il nostro mondo che prova da decenni ad affrontare molte di queste tematiche, cercando di dargli una forma giuridica definita.” Afferma ancora il Portavoce. “Renzi ci ha lanciato una sfida, e l’incontro di domani rappresenta l’occasione pubblica per presentare le nostre proposte e segnalare alcuni nodi critici di rilevante importanza. Siamo intenzionati a dare il nostro pieno contributo al percorso volto alla nascita del disegno di Legge Delega sul Terzo Settore, augurandoci che questa sia davvero lavoltabuona. Allo stesso tempo proseguiremo il nostro percorso di rilancio culturale della riflessione sulla natura, l’identità e il ruolo del terzo settore per aumentare la consapevolezza del e sul nostro mondo in una prospettiva di lungo termine ” Conclude Pietro Barbieri.-tratto dal comunicato stampa diffuso durante i lavori dell’assemblea del Forum.
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ISTAT – CONVEGNO SUL NO PROFIT IN ITALIA Presentazione dei risultati del Censimento 2012 di A. A. Si è svolto a Roma il Convegno organizzato dall’ISTAT per mettere a confronto i rappresentanti del NON PROFIT con gli esponenti del mondo della ricerca e decisori pubblici per fare il punto sul ruolo economico e sociale del settore in ITALIA e in EUROPA. Il Presidente dell’ISTAT Antonio GOLINO, aprendo il Convegno, ha offerto una panoramica a largo raggio del Censimento, definendo il settore NON PROFIT un settore più che dinamico, legato ai bisogni sociali del Paese, ne ha sottolineato le tendenze, le prospettive l’importanza per la crescita a due cifre sia riferito al numero delle organizzazioni che agli aspetti occupazionali fornendo al Paese un numero elevato di volontari , circa 5 milioni. Al convegno ha partecipato, tra gli altri intervenuti, anche il Ministro del Lavoro GIULIANO POLETTI, il quale , nel suo intervento ha sottolineato la necessità di superare la visione dello Stato-Mercato, ma di uno Stato che mette al centro le Persone e poi la Società “ Il NON PROFIT è una parte importante, costitutiva che deve essere integrato nel Paese e nella struttura produttiva , per diventare una società più efficiente del Paese “. Il Ministro ha affermato infine che il Governo chiede a tutte le persone un atto di solidarietà per restituire a coloro che hanno avuto poco da chi ha avuto molto. “ Il mio impegno è quello dilavorare per NON fare aumentare la precarietà “
IMPORTANTI ALCUNI DATI SULLA RILEVAZIONE DEL CENSIMENTO Al 31 dicembre 2011 le istituzioni non profit attive in Italia sono 301.191 (+28 per cento rispetto al 2001). L’incremento riguarda quasi tutte le regioni italiane, con punte sopra la media nazionale alo Centro e al Nord Ovest. Rilevante anche l’apporto di risorse umane impegnate nel settore, contano infatti sul contributo lavorativo di 4,7 milioni di volontari, 681 mila dipendenti, 271 mila lavoratori esterni e circa 5 mila lavoratori temporanei. Sono quattro istituzioni su cinque a usufruire di lavoro volontario, mentre il 13,9 per cento delle istituzioni rilevate opera con personale dipendente e 11,9 per cento si avvale di personale esterno ( lavoratori con contratto di collaborazione ). Crescono in modo consistente il numero delle istituzioni che utilizzano lavoratori temporanei Il NON PROFIT primeggia nella Cultura, nello Sport e nell’Assistrenza sociale. Nel tessuto produttivo italiano rappresenta il 6,4 per cento delle attività economiche attive con Il 3,4 per cento degli addetti ( dipendenti ) ad esse impegnate. Esso costituisce la principale realtà produttiva nei settori dell’Assistenza Sociale e delle Attività Culturali, Sportive, di Intrattenimento e di Divertimento . Per la realizzazione degli obiettivi il settore utilizza l’ 83,3 per cento delle risorse umane del volontariato mentre utilizza 11,9 per cento del lavoro dipendente.residuali l’impiego di altri tipi di lavoratori. IL settore relativo alla nostra mission, cioè Cultura, Sport e inltrattenimento si conferma come la naturale vocazione del non profit italiano, con 195 mila istituzioni, pari al 65 per cento del totale nazionale, segue il settore dell’Assistenza sociale che include anche la Protezione civile, è pari al 8,3% del totale. Rispetto alla forma giuridica, nonostante l’eterogeneità organizzativa , l’associazione non riconosciuta è la forma più ricorrente ( priva di personalità giuridica ) rappresentando il 66,7 del totale. Rispetto, invece , alla presenza sul territorio la metà delle organizzazioni sono allocate nel Nord del Paese. Il resto è diviso equamente tra il Centro e il Sud. Le regioni con la più alta densità di organizzazioni sono la Lombardia e il Veneto, seguono il Piemonte , Emilia Romagna, Toscana e Lazio.Dopo una tavola rotonda con la presenza di eminenti personaggi istituzionali, Tajani, V;Presidente della Comunitò Europea, L.Bobba , sottosegretario al Lavoro, S. Zamagna, Doc. Università di Bologna, e P. Barbieri , portavoce del Forum 3° Settore, sul tema “Quali sfide e quali opportunità per il Paese “.il Convegno è proseguito con dibattiti in tre gruppi di lavoro ,sul tema “ Le sfide emergenti per il settore e la società italiana “. Al termine del Convegno il Forum ha promosso una serie di incontri per diffondere i risultati del Censimento nelle Regioni .
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Il cinema, da oltre un secolo, ha fotografato e raccontato quello che accade nel mondo, ha prestato volti e azioni alla storia e alla letteratura, inventato storie reali, possibili e fantascientifiche, ha rappresentato un ottimo mezzo di comunicazione per ogni tipo di messaggio. Per tutto questo e non solo, anche quest’anno, prosegue l’impegno della FITeL (Federazione Italiana Tempo Libero ) e SAS Cinema per la realizzazione del prestigioso Premio“LA PELLICOLA D’ ORO”, giunto alla sua IV Edizione, dedicato agli artigiani e ai mestieri del cinema, “La Pellicola d’oro” 2014, organizzato anche quest’anno da La SAS Cinema in collaborazione con la Federazione del tempo libero CGIL,CISL, UIL e l’Articolo 9 Cultura & Spettacolo (Associazione Poliprofessionale cineaudiovisivo). Il premio è rivolto agli addetti (mestieri e artigiani) del set spesso dimenticati ma di particolare importanza, quali strettissimi collaboratori dei professionisti definiti come “creativi”: Scenografi, Costumisti, Direttori della Fotografia e Registi (già riconosciuti storicamente in altri premi nazionali ed esteri); che nell’esercitare e affermare le prerogative di quei mestieri oggi meno evidenziati ma che hanno dato all’Italia e al mondo una concreta e invidiata professionalità. Finalità del Premio è anche quello di portare a conoscenza ambiti, settori e opportunità occupazionali per i giovani che tanto oggi faticano a trovare lavoro, organizzando la giornata dei mestieri del cinema. La IV edizione avrà il suo epilogo a Roma il prossimo 27 giugno, con la consegna del riconoscimento e valorizzazione di questi mestieri e professioni poco evidenziate e conosciute dal grande pubblico, ma di vitale importanza come: Direttore di Produzione;Operatore di Macchina; Tecnico di Effetti Speciali; Attrezzista di Scena; Capo Elettricista; Capo Macchinista; Sarta di Scena; Sartoria Cine-Teatrale; Costruttore di Scena. Sicuramente anche il recente Premio Oscar ottenuto dall’Italia per il miglior film straniero,è frutto del contributo di tutte quelle “maestranze” che hanno consentito di dare vita ad un film di grande suggestione. La sera del 27 giugno alla ore 20,30 Daniela Poggi sarà la madrina e la presentatrice della serata presso la Casa del Cinema. Saranno presenti: Ugo Gregoretti, Cinzia Th Torrini,Giulio Base, Silvia e Ettore Scola, Maurizio Amati, Kaspar Capparoni, Bruno Altissimi, l’Assessore alla Cultura della Regione Lazio l’On. Lidia Ravera, Marcello Foti (Dir. delC.S.C.), Marco Puccioni. Hanno collaborato e incentivato, con la loro presenza, l’importanza del Premio rivolto ai mestieri del cine-audiovisivo: il sindacato giornalisti SNGCI, art.21, l’ associazione professionale ANAC, il Comune di Roma, la Regione Lazio e il David di Donatello.
Il Premio Pellicola d’Oro sarà consegnato venerdì 27 giugno 2014 alle ore 20,00 presso la Casa del Cinema
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Immagini della conferenza stampa Fitel/Sas del 18giugno presso l’ANAC (Associazione Nazionale Autori Cinematografici)
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UE: Forum economico 2014 di Silvana Paruolo *
Che lezioni trarre dalle risposte UE alla crisi? Quali risposte strutturali per più crescita? E il contributo del settore finanziario? Sono questi i quesiti di fondo cui il Forum economico 2014- tenutosi a Bruxelles il 9 giugno – era chiamato a rispondere. Questo Forum – i cui relatori sono rappresentanti di istituzioni UE, politici di Paesi membri dell'UE, esperti e studiosi, rappresentanti delle parti sociali - è un appuntamento annuale, a cura della DG Affari economici e finanziari della Commissione europea. I moderatori delle tre sessioni del Forum economico 2014 sono stati: Peter Spiegel (Financial Times), Rebecca Chistie (Bloomberg), Simon Nixon (Wall Street Journal), Beda Romano (Il Sole/24 Ore). Da che è scoppiata la grande crisi del 2009, sono state numerose le grandi manifestazioni sindacali, anche europee, contro le politiche di austerità e di rigore dell'UE - molto costose sul piano sociale - che stanno condannando l'Europa alla recessione; e per rivendicare scelte e decisioni di sviluppo e di crescita, ivi incluso il lancio di un grande Piano straordinario europeo (di 250 miliardi di Euro all'anno per 10 anni) di investimenti per reindustrializzare l'Europa e per rispondere concretamente al dramma della disoccupazione, soprattutto giovanile e femminile. L'ICE (Iniziativa dei cittadini europei) per raccogliere un milione di firme a favore di un Piano europeo di investimenti – iniziativa promossa dal Movimento federalista europeo – è oramai partita, ed è in corso. I cittadini europei continuano a soffrire per l'incertezza economica e sociale. Disoccupazione, lavoro precario, disuguaglianze e povertà rovinano la vita di molte persone. Battere la recessione e la stagnazione delle nostre economie, dando speranza e fiducia alle persone è il compito più urgente per i leader europei: è, a partire da questo tipo di considerazione, che i sindacati di tutta Europa, da tempo, all'Unione europea chiedono un nuovo corso. Anche se restano problemi (la ripresa resta fragile, i tassi di disoccupazione restano troppo alti, permangono preoccupazioni per la coesione sociale, per problemi di accesso al credito o collegati a un sistema finanziario troppo frammentato, e per deficit e debiti pubblici sempre troppo alti, ecc.) - al Forum economico 2014 - molti relatori, dal Presidente Barroso al Commissario M.L.Alburque, a M. Buti ecc. hanno sottolineato che l'attuale tasso di crescita (1%) può migliorare, solo se si va avanti con le riforme economiche e finanziarie. “Il peggio è passato. Ora restano necessarie riforme” e Unione politica”: ha precisato J.M.Barroso, Presidente uscente della Commissione europea. ”E' stato necessario superare il panico di possibili fallimenti delle banche” ha ricordato il Commissario Rehn. Puntiamo innanzitutto all'obiettivo di un diverso rapporto tra debito e PIL: ha suggerito R. Moghadam (FMI). La ministra portoghese M.L.Alburque trova le aspettative dei cittadini “irrealistiche.. Dovranno accettare risanamento, e ulteriori sacrifici”. Niente male come solidarietà: a chi toccheranno questi sacrifici?
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Il ministro lituano Dombrovskis – constatato che, una volta superata la crisi più acuta, la crescita resta troppo lenta – auspica un Mercato unico (digitale, per i servizi e per l'energia) e ricerca e innovazione per le piccole e medie imprese. Il Ministro del lavoro tedesco J. Asmussen ha sottolineato l'esigenza di meglio definire le relazioni tra l'UE a 28, e la zona euro (oggi con 18 Paesi, che presto diventeranno 19): quest'ultima dovrebbe spingersi verso una maggiore integrazione. A suo avviso, anche alla luce della crisi ucraina e del gas shale, andrebbe sviluppato un mercato unico dell'energia;e andrebbero ridefinite le relazioni con i paesi vicini all'Est; e con i vicini del Sud (v. una politica d'immigrazione). Osservando che nel nuovo Parlamento europeo una maggioranza del 70 % è filo-europea, Asmussen ha sottolineato che Francia e Germania dovrebbero attrarre gli atri paesi. Da parte sua, Marco Buti, Direttore generale della Direzione affari economici e finanziari ha - onestamente - ricordato che la ripresa è fragile, e che si è finora agito nel quadro di un'Unione economica e monetaria incompleta. Da una parte, gli stati devono essere chiari su cosa vogliono fare; d'altra parte, le riforme strutturali richiedono consenso, difficile senza equità nella ripartizione dei redditi. Buti ha anche auspicato che gli investimenti vengano incoraggiati. E ha - tra l'altro - rilevato che la riduzione dei costi dell'energia spesso non si ripercuote nelle fatture a carico dei cittadini. B. Wasteels (GDF Suez) si è soffermata sul problema dei costi dell'energia, ma anche sulla necessità di più investimenti nel gas shale e sull'opportunità - nel quadro della lotta ai cambiamenti climatici - di investimenti puliti, di tagli delle emissioni climalteranti almeno del 40%, e di una diversificazione delle risorse. A. Sapir (Brussels European and Global Economic Laboratory- Bruegel) - autore del Rapporto 2003 ‘An Agenda for a Growing Europe’ noto come ‘Sapir Report' - ha sottolineato che l'Europa, al di là della crisi, resta confrontata a sfide quali “globalizzazione, invecchiamento, cambiamenti climatici, e tecnologia”.Ed ha enfatizzato l'importanza del mercato unico europeo. A. Aslund (Peterson Institute for international economics USA) - come Sapir – ha auspicato il completamento del mercato unico (per servizi, energia e economia digitale) per un'accelerazione della crescita anche in Europa. A suo avviso, i diritti sociali e le pensioni non dovrebbero far parte delle Costituzioni, e l'accesso all'università deve costare più caro. E il diritto allo studio? Invece, E. Bartelsman (Università di Amsterdam) ha sottolineato l'importanza delle tecnologie di avanguardia (robot ecc.) e dell'innovazione, dell'istruzione e dell'apprendimento lungo l'arco della vita (su 12000 euro di costi annuali, solo un 1000-2000 a carico degli studenti). S. Deroose (Commissione europea) – con cifre e dati - si è soffermato sul fatto che durante la crisi sono state state adottate più riforme di prima (ora, da attuare). Il ministro spagnolo F. J. Latorre ha sottolineato l'impatto delle manovre imposte da problemi (quali eccesso di debiti, pubblici e privati) che esistevano già prima della crisi. A suo avviso, “la recessione ha distrutto posti di lavoro ma le riforme hanno anche avuto effetti positivi: hanno ricreato un clima di fiducia (fra le imprese), i tassi di crescita sono più alti, i debiti stanno diminuendo, l'Unione bancaria è un buon passo per la riduzione della frammentazione dei mercati finanziari. Bernadette Ségol (Confederazione europea dei sindacati) gli ha chiesto: “Le riforme strutturali hanno portato più e migliori posti di lavoro? Per chi ora guadagna 400-500 euro al mese in un lavoro part-time, le riforme strutturali di certo non sono sufficienti”.
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La Spagna è stato presa come esempio anche da T. de Liedekerke (Business Europe) per ricordare che i problemi del mercato del lavoro spagnolo esistevano anche prima della crisi delle banche. Le riforme business-friendly – ha sottolineato T. de Liedekerke - non sono necessariamente quelle che vanno contro gli interessi dei sindacati. Nei Paesi più di successo si riscontrano forti Accordi tra le parti sociali: per un'economia sana, il ruolo delle parti sociali è fondamentale. Per Business Europe sono tra l'altro prioritari: il risanamento delle finanze pubbliche; riforme del mercato del lavoro, se si vuole creare occupazione; un buon sistema di formazione e reti di sicurezza; accesso al credito per le imprese. Ed è importante anche l'Agenda commerciale internazionale. E' necessario un Piano straordinario di investimenti - ha sottolineato ancora B. Ségol (Confederazione europea dei sindacati) – L'Ecofin (Consiglio affari economici e finanziari) mira a ridurre il potere dei sindacati nella fissazione dei salari. Riferendosi ai salari minimi, B. Sègol ha ricordato che in Francia il salario minimo è molto alto, e non distrugge posti di lavoro. Anzi! Anche B. Sègol ha sottolineato l'importanza del dialogo sociale. Alla domanda “perché i giovani – nonostante le difficoltà cui sono confrontati – non si iscrivono ai sindacati?” ha enfatizzato tre punti. I giovani, se lavorano, spesso hanno un lavoro precario; per lo più lavorano in imprese piccole, che sono meno facili da organizzare; inoltre i giovani sono per lo più disoccupati, e per una persona disoccupata, 10 euro al mese per un sindacato possono essere molto! E .. comunque ..abbiamo dei giovani che si iscrivono!”. Ségol ammette che - in un ambiente del lavoro in rapida trasformazione - “ i sindacati devono ripensare le loro strutture “ e che “la difesa collettiva dei diritti talvolta appare fuori moda dopo 30 anni di ideologia”. Nel campo della stabilità finanziaria, qualcosa è stato fatto, ma c'è da fare di più per proteggersi da nuove crisi finanziarie; servono fiducia e trasparenza, e c'è da prepararsi a più competizione: questa, in sintesi, la conclusione della terza sessione del Forum, cui hanno partecipato Yves Mersch (BCE), Marek Belka (National Bank- Polania),Maarten Verwey (Commissione europea), J. Sáenz de Tejada (Spanish bank BBVA). Il Forum si è concluso con la quarta Annual Padoa-Schioppa Lecture affidata al Presidente (uscente) del Consiglio europeo, H. Van Rompuy. Mi sarebbe piaciuto - da parte dei Relatori – un richiamo diretto di attenzione sulle energie alternative (ad esempio, il Piano solare-uno dei progetti dell'Unione per il Mediterraneo, voluta da Sarkozy e morta sul nascere). Si parla solo di gas russo e di shale gas! Mi sarebbe piaciuto anche che qualcuno di loro sollevasse il tema della centralità del Mediterraneo; l'esigenza di una vera Banca centrale europea e di eurobond; l'opportunità di una riflessione sull'equità - intesa come redistribuzione dei redditi , diritti sociali, e regole anche sociali) anche in sede G20 e ONU (come sostengo nel mio libro Introduzione all'Unione europea Oltre la sfida del 2014 in corso di stampa presso Il mio libro-Feltrinelli). Lo si farà nel Forum economico 2015? *CGIL Segretariato Europa
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La FITeL ha aderito a LIBERA
di Mario Caiulo
Oggi presso la sede nazionale di Libera, si è tenuto il programmato incontro tra la nostra delegazione e quella di Libera, per valutare l’opportunità di una collaborazione attiva tra le due strutture nazionali. Libera, come sapete, è un coordinamento di oltre 1.600 associazioni (Confederazioni CGILCISL-UIL, ACLI, ARCI, CONFESERENTI, FUCI, GRUPPO ABELE, LEGAMBIENTE, LILA, MAGISTRATURA DEMOCRATICA, ecc.), realtà civiche , scuole, organismi di base, territorialmente impegnante per costruire sinergie politico-culturali e organizzative capaci di diffondere la cultura della legalità, creare memoria, impegno e promuovere e difendere la democrazia contro tutte le mafie. Nel condividere e fare propri questi principi, per altro presenti nel nostro atto costitutivo, abbiamo ritenuto di dare un sostegno concreto nei confronti di chi si impegna contro il dilagare della criminalità organizzata, della corruzione e contro il crescente senso d’illegalità. Questa convinzione, riconfermata anche durante l’odierna riunione, si è concretizzata con la firma dell’atto di adesione della Fitel a Libera. Siamo convinti che la volontà, la determinazione e la forza per condurre e vincere questa battaglia ci siano e debbano manifestarsi con continuità, per dare coraggio a chi è più esposto, sostegno a chi si impegna, formazione e informazione a chi non sa. Anche per i dirigenti di Libera, la concreta collaborazione della Fitel nazionale e delle strutture regionali potranno essere un utile strumento per modificare il profilo culturale dei cittadini contro le prepotenze e il tentativo di sopraffazione della criminalità organizzata. Fitel e Libera si rendono immediatamente operativi gli obiettivi individuati come: • una formazione a tutti i quadri della Fitel sulla legislazione dei beni confiscati alla criminalità; •
predisposizione di corsi per il volontariato di impresa;
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assegnazione, gestione dei beni confiscati;
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opportunità per la FITeL di utilizzo dei centri turistici oggi operativi grazie alla cooperazione sociale;
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possibilità di acquistare on-line con sconto su tutti i prodotti derivanti dalle attività agricole promosse dalle cooperative organizzate da Libera.
Libera metterà a disposizione di tutte le strutture Fitel un’adeguata documentazione su ciò che è possibile fare da subito e su questa responsabilità, ci sentiamo fin da ora impegnati.
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TERRITORIO - CRAL - ASSOCIAZIONISMO FITEL CAMPANIA
Teatro Sociale al Sannazaro con la Fitel Campania “Serenata è Napule”. Racconti, amori e miracoli di vita di Teresa Blandamura
“Serenata è Napule” racconti, amori, vita e miracoli. Il titolo dell’ evento teatrale organizzato dalla Fitel Campania, la settimana scorsa, al Teatro Sannazaro di Napoli, nell’ambito della Rassegna Regionale di Teatro Sociale”. Un evento per contribuire a riscoprire l’immenso patrimonio artistico culturale napoletano. Grande partecipazione e soddisfazione del pubblico per l’alternarsi in scena di artisti famosi e compagnie amatoriali napoletane, provenienti dai Cral e Associazioni affiliate alla Federazione del Tempo Libero, protagonisti di un vero atto di generosità nei confronti della città di Napoli. Nella prestigiosa sede teatrale , con il Patrocinio morale della Regione Campania e del Comune di Napoli, alla presenza di un pubblico attento, di rappresentanti delle istituzioni e delle organizzazioni sindacali, a sentire il Presidente Regionale della FITeL, Salvatore Luisi:“La Federazione del Tempo Libero, si pone come priorità la possibilità di essere presente sul territorio senza sottrarsi al ruolo, non solo di rappresentare il mondo dell’associazionismo presso le istituzioni pubbliche e private ma di portare il proprio contributo concreto promovendo e organizzando tutte le attività artistiche, culturali, sportive e del turismo sociale”
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GRUPPO CICLISTICO GELBISON- BIKE C.R.T. CILENTO – FITEL VALLO DELLA LUCANIA (SA) di Francesco Fragale*
A partire dalla primavera dell’anno 2012 si è sviluppata in seno al C. R. T. Cilento di Vallo della Lucania (SA), affiliato F. I. Te. L. una squadra ciclo amatoriale e ciclo turistica, denominata Gelbison Bike. IL team è stato creato soprattutto dall’ incontro di tredici amici, accomunati da una vera passione per la bicicletta da corsa. Fin dall’inizio i componenti della squadre Gelbison Bike si sono cimentati sia nella partecipazione a manifestazioni ciclo amatoriali (agonistiche), sia in manifestazioni ciclo turistiche (non agonistiche) nell’ambito della regione Campania ed in regioni limitrofe, quali la Puglia e la Basilicata. In particolare, nel periodo da marzo a maggio 2014 la Gelbison Bike ha preso parte a ben cinque manifestazioni ciclistiche, di cui tre in Campania e due in Puglia. Arcangelo Papalia ha rappresentato la Gelbison Bike – C. R. T. Cilento in due rassegne ciclistiche in Puglia. Precisamente domenica 9 marzo 2014 ha partecipato alla Granfondo Castelli e Torri a Carovigno (BR), classificandosi nella prima metà della classifica generale. Ed domenica 30 marzo 2014, sempre Arcangelo Papalia ha preso parte alla Granfondo Giro delle Tre Regioni, celebratasi a Stornara (FG). Anche in tale seconda manifestazione si è distinto tra gli atleti classificati. Sempre nel mese di marzo, precisamente il domenica 23, altro componente del team ciclistico, Ambrogio Di Biasi, ha preso parte alla II Granfondo Costa d’ Amalfi, percorso medio, con partenza dalla suggestiva Amalfi ed arrivo a Ravello, “terrazza” della Costiera Amalfitana. Sempre Ambrogio Di Biasi ha preso parte al XII Giro della Penisola Sorrentina e Costiera Amalfitana, gara ciclo amatoriale (agonistica), tenutasi domenica 6 aprile 2014 con partenza ed arrivo ad Agerola (NA). Tutte e quattro le manifestazioni ciclo amatoriali hanno visto la presenza di oltre quattrocento ciclisti. Ma la manifestazione che ha visto finora una più consistente partecipazione dei componenti del team è stato l’evento ciclo turistico “Pedalando con il Campione”, svoltosi nella mattina di domenica 27 aprile 2014, con partenza ed arrivo ad Ascea Marina (SA). Come si desume dal titolo dell’evento, la manifestazione è stata caratterizzata dalla partecipazione di due grandi ed indimenticati campioni di ciclismo del passato: Gianni Motta e Francesco Moser, entrambi vincitori del Giro d’Italia. Cinque elementi del team, Antonio Di Sevo, Francesco Perfetto, Beniamino Lettieri, Giuseppe Feola ed Ambrogio Di Biasi, accanto a questi due campioni hanno ripercorso il tratto finale di una tappa iniziale del Giro d’Italia 2013, precisamente la Sorrento – Ascea Marina. °Presidente CRT Cilento
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FITEL VENETO
Laboratori promossi dalla Fitel Veneto e da "Montagnana è città aperta" sabato 14 giugno, laboratorio di graffito “L'arte del graffire...… “ su ceramica condotto
dalla ceramista/restauratrice Marzia Galian.
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VOLONTARIATO E ASSOCIAZIONISMO Intervista a don Armando Zappolini, portavoce della campagna “Mettiamoci in gioco” di Mariano Bottaccio
Don Zappolini, ci sembra che l’attenzione dei media e del mondo politico nei confronti del gioco d’azzardo sia molto cresciuta nell’ultimo anno… È vero. Quando lanciammo nel 2012 “Mettiamoci in gioco”, la campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo, ci sembrava di batterci contro i mulini a vento. Il sistema politico era assolutamente indisponibile a regolamentare davvero il gioco d’azzardo. E gli amministratori locali, specie di piccoli Comuni, che provavano a limitare lo strapotere dei concessionari dei giochi d’azzardo con le loro ordinanze venivano sistematicamente condannati in Tribunale, rischiando di dover pagare anche risarcimenti pesanti. Ora, invece, il quadro è totalmente cambiato: iniziative legislative, provvedimenti a livello locale, campagne e iniziative di sensibilizzazione a livello nazionale e locale, un’attenzione dei media enorme, una preoccupazione diffusa nell’opinione pubblica… Perché questo cambiamento? Perché il gioco d’azzardo ha avuto troppo successo. 90 miliardi di euro di fatturato si spiegano con una diffusione di massa del fenomeno e, dunque, con una crescita esponenziale di rischi e problemi: un milione di persone in stato di dipendenza o a grave rischio di caderci, un’infiltrazione mafiosa consistente, un aumento del ricorso all’usura per coprire i debiti del gioco, una crescita di separazioni e divorzi causati da una crisi legata alla dipendenza dall’azzardo, una sequenza impressionante di casi di cronaca che evidenziano criticità forti. Insomma, non si può più far finta di niente. E “Mettiamoci in gioco” cosa chiede per affrontare questa situazione? La madre di tutte le battaglie è l’approvazione, per la prima volta nel nostro paese, di una legge nazionale per regolamentare il gioco d’azzardo. Una normativa che definisca una cornice di regole che non possono essere violate affinché siano limitati al massimo i rischi connessi al gioco d’azzardo: finire in uno stato di dipendenza, riciclare denaro sporco in questo settore, non trovare un servizio socio-sanitario che sia in grado di affrontare una condizione di rischio o di vera e propria dipendenza. Lo Stato, oggi, non offre niente a chi non riesce a smettere di giocare, anche a costo di rovinarsi? Quasi niente. Il gioco d’azzardo patologico, malattia riconosciuta dall’Organizzazione mondiale della sanità, è entrato nei Livelli essenziali che devono essere garantiti dal servizio sanitario nazionale solo nel 2013. Ma stiamo ancora attendendo i decreti attuativi per far decollare davvero i servizi contro questo tipo di dipendenza. E poi non ci sono i soldi. La legge nazionale deve anche garantire un finanziamento certo per questi servizi: non si può semplicemente dare questo compito ai servizi per le tossicodipendenze pubblici, già ora a corto di risorse e di personale, senza dare loro una dotazione economica aggiuntiva.
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A parte la battaglia sulla legge nazionale, cosa si propone la campagna? Cambiamenti così rilevanti, che toccano interessi economici enormi e diffusi, non possono avvenire senza una forte mobilitazione dell’opinione pubblica. La nostra campagna coinvolge soggetti molto diversi: grandi associazioni nazionali, rappresentanti dei servizi pubblici e del privato sociale, associazioni di consumatori, enti locali, sindacati. Organizzazioni che hanno matrici politiche e culturali diverse. Il nostro obiettivo in questo momento è quello di diffondere la campagna nelle regioni e nei comuni, favorendo la nascita di coordinamenti regionali che dovrebbero essere punti di riferimento affidabili sia per Regioni ed Enti locali, ma anche per le piccole organizzazioni, le parrocchie, le associazioni attive in quartieri e città. Un grande movimento che fa cultura e vigila sullo sviluppo del settore. Per approfondimenti: www.mettiamociingioco.org e la pagina Facebook della campagna.
Partita tra Don Armando Zappolini e Laura Boldrini a calcio balilla per dire no alle slot machine
Una sfida a biliardino fra la presidente della Camera Laura Boldrini, Don Armando Zappolini, l’assessore regionale Salvatore Allocca e quello comunale Caterina Biti. Così il circolo Arci San Niccolò di Firenze ha festeggiato la decisione di rottamare le sue slot machines, in adesione alla campagna Mettiamoci in gioco, promossa a livello nazionale da associazioni di volontariato, del terzo settore e sindacati per ottenere nuove norme contro il gioco d’azzardo.
Presenti all’iniziativa di cui sopra in cui l’Arci chiude al gioco d’azzardo anche CGIL,CISL, UIL , Fitel e il Circolo ATAF.
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La campagna "Mettiamoci in gioco" contro il gioco d’azzardo si diffonde nel territorio Coordinamenti regionali stanno nascendo nel Paese di R. R. La percettibilità della drammaticità del dilagare del gioco d' azzardo e delle sale slot sta crescendo in tutto il paese. Le iniziative si moltiplicano e così i provvedimenti di Parlamento, Regioni ed Enti locali. Il problema del gioco d' azzardo (in cui rientrano anche le scommesse di cui vengono aperte sempre nuove sale) che porta alla dipendenza e per molti segna anche la rovina economica, prima o poi dovrà essere seriamente affrontato a livello governativo se è vero che lo Stato, a fronte di 910 miliardi di incassi, ne spende 30 solo per fronteggiare le ludopatie (alla Spezia i giocatori malati sarebbero da 160 a 200) e si consente a grandi gruppi multinazionali, che costituiscono una lobby sino a oggi inattaccabile, di gestire giochi e scommesse pagando tasse irrisorie con ricavi altissimi. Primo incontro, la scorsa settimana, del Comitato promotore della campagna nazionale sui rischi del gioco d'azzardo "Mettiamoci in gioco" con i rappresentanti dei Coordinamenti regionali che si stanno costituendo in tutta Italia. Ospitati presso la sede nazionale della Uil a Roma, i promotori si sono confrontati con coloro che stanno promuovendo la campagna in Lombardia, Liguria, Friuli, Toscana, Emilia Romagna, Lazio, Puglia, Sicilia. Un'occasione per conoscersi, prima di tutto, ma anche per condividere obiettivi e azioni future. “E' stato un momento importante per la nostra campagna”, dichiara don Armando Zappolini, portavoce di "Mettiamoci in gioco". "La sensibilità sul tema sta crescendo in tutto il paese. Le iniziative si moltiplicano e così i provvedimenti di Parlamento, Regioni ed Enti locali. Ma tutto questo movimento ha bisogno di luoghi di catalizzazione, di messa in comune, di coordinamento. La campagna vuole essere uno di questi luoghi, aperto a tutti coloro che condividono la nostra impostazione. Vogliamo essere sempre più presenti sulla scena nazionale e nelle città. Per questo a breve, oltre a continuare l'azione di lobbying civica con le Istituzioni, lanceremo una grande campagna di comunicazione. C'è molto entusiasmo e lo si vedrà nei prossimi mesi." La campagna è promossa da Acli, Ada, Adoc, Adusbef, Alea, Anci, Anteas, Arci, Associazione Orthos, Auser, Aupi, Avviso Pubblico, Azione Cattolica Italiana, Cgil, Cisl, Cnca, Conagga, Ctg, Federconsumatori, FeDerSerD, Fict, Fitel, Fondazione Pime, Fp Cgil, Gruppo Abele, InterCear, Ital Uil, Lega Consumatori, Libera, Scuola delle Buone Pratiche/Legautonomie-Terre di mezzo, Shaker-pensieri senza dimora, Uil, Uil Pensionati, Uisp. Info:www.mettiamociingioco.org
Immagine dell’incontro del Comitato promotore della campagna nazionale sui rischi del gioco d'azzardo "Mettiamoci in gioco" con i rappresentanti dei Coordinamenti regionali.
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SPORT E BENESSERE
Maratona Primo Maggio …”Lavoro in Corsa!” Classifica e Ordine di arrivo Alla maratona “Lavoro in Corsa!”, non solo competizione ma una grande festa dello sport per tutti, per atleti e appassionati, per giovani e meno giovani, resa particolarmente suggestiva per il passaggio immerso nell’arte e nella storia della Capitale.
Tutti di corsa in piazza San Giovanni in Laterano e d’intorni per la terza edizione della maratonina FITeL (Federazione Italiana del Tempo Libero) - CGIL,CISL e UIL- del Primo Maggio.
Anche quest’anno, per la festa del lavoro, centinaia di maratoneti hanno partecipato alla gara podistica “Lavoro in corsa”, una sfida competitiva di 5.350 m e una non competitiva di 3,500 m, con partenza e arrivo in via Carlo Felice.
Alcuni atleti, come nel caso dei partecipanti del G.S. Podistica Preneste del V municipio, hanno iniziato a scaldarsi i muscoli anche prima dell’avvio ufficiale, partendo dalla loro sede all’interno di Villa Gordiani, passando da via Prenestina per poi raggiungere Piazza San Giovanni e riunirsi con gli altri sportivi.
Alle 9.30, gli oltre 500 partecipanti, provenienti da varie parti d’Italia, hanno preso parte alla maratonina competitiva di cinque chilometri e 350m. , percorrendo le principali strade di Roma: Colle Oppio, Colosseo, parco del Celio, San Pietro in Vincoli, piazza Vittorio, Santa Croce in Gerusalemme ed infine l’arrivo nei pressi di Piazza di San Giovanni in Laterano, tradizionale traguardo dell’evento.
A seguito della gara, sono stati assegnati premi e riconoscimenti dalla FITeL.
L’ordine di arrivo nella Classifica Generale: vince la MaratonaPrimoMaggio “Lavoro in corsa” :Lamiri Mohammed della Reti Runners Footworks che ha percorso i 5.350m in 16’38”, seguito dal compagno di squadra Luca Parisi (16’48”) , al terzo posto si è piazzato Francesco Marchetti (17’22”) dell’Atletica Potenza Picena.
Tra le donne: prevale Federica Proietti della Giovanni Scavo 2000 ATL (19’28”) tallonata da Voigt Anna Lena
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LBM Sport Team (20’46”) al terzo posto si è classificata Federica Liberati LBM Sport Team (20’49”).
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Umani fra di noi di Laura Belloni
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Il passaggio all’età adulta negli ultimi anni ha subito una forte rallentamento. Tra le cause possiamo riscontrare la difficoltà nel raggiungere l'indipendenza economica. Questo ha portato alla creazione di ulteriori stadi del ciclo evolutivo sia per la famiglia che per l'individuo , dando origine a quella che Scabini e Donati definiscono "famiglia lunga del giovane adulto”, dove il confine tra le diverse tappe non sempre è facile stabilire dentro ognuno di noi. Nella nuova categoria sociale del “giovane adulto” sono inseriti molti ragazzi che attraversano un periodo della loro vita in cui non si sentono più adolescenti ma, nello stesso tempo, non riescono a considerarsi adulti a tutti gli effetti, e ciò perché non hanno raggiunto quella emancipazione economica e quella autonomia che sono necessarie per sentirsi indipendenti dalla famiglia d’origine. Infatti, anche quella che viene definita “tarda adolescenza” presuppone alcune conquiste e responsabilità che per l’individuo sono di transito verso l’indipendenza e l’autonomia. Gli elementi importanti per la costruzione e il mantenimento del processo di responsabilizzazione sono essenzialmente tre, riconducibili all’individuazione e separazione dai genitori, al vivere una relazione a due in cui poter sperimentare una appartenenza diversa e nuova ed infine impegnarsi nel fatidico “cosa farò da grande”. Spesso però questo viaggio verso l’età adulta frena, spaventa il giovane che lo vede come faticoso e lontano. Per questo, potremmo definire l’adolescenza prolungata come una conservazione della condizione adolescenziale, caratterizzata da strategie per evitare il conflitto e per rimandare senza un limite temporale scelte e compiti evolutivi attraverso espedienti che combinano gratificazioni infantili e prerogative adulte. Accanto a questo, è importante ricordare che in questa fase i confini con l’età adulta sono sempre più sfumati e problematici a causa dei numerosi cambiamenti sopraggiunti nel sistema familiare, come ad esempio l’allungamento del periodo di coesistenza e interdipendenza con il nucleo familiare d’origine da un punto di vista sia sociale che lavorativo che contribuisce a prolungare la condizione di figlio o di figlia, condizionando e rimandando l’effettivo svincolo e indipendenza dalla famiglia di origine.
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Potremmo quindi affermare che il grande compito evolutivo che vede protagonista l’adolescente si snoda tra queste macroaree, l’una intrinsecamente correlata all’altra e dotata di una sua peculiare importanza ai fini della costruzione di una solida identità di adulto: La Nascita La famiglia Adolescenza vera e virtuale: Separazione/individuazione (conflitto dell'adolescente diviso tra spinte verso l'autonomia dal nucleo familiare e dipendenza dallo stesso) Corpo e psiche : Il Cambiamento della percezione del proprio corpo Il gruppo pari (in quanto primo gruppo significativo al quale l'adolescente si rapporta una volta uscito dal nucleo familiare) I comportamenti a rischio (droghe, fumo, alcool) volti all' accettazione sociale La vecchiaia del giovane adulto, la giovinezza dei vecchi adulti E’ l’evoluzione di questi stessi fattori che rende arbitraria ogni tipo di suddivisione in fasce d’età predefinite, poiché la crescita e lo sviluppo si realizzano lungo un continuum caratterizzato dalla ricerca di un’omeostasi del tutto soggettiva e, proprio per questo, non prevedibilee categorizzabile. Continua nel prossimo numero.
* Psichiatra psicoterapResp. Centro di Riferimento regionale sulle Criticità Relazionali Dir. SODc Clinica delle Organizzazioni Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi Firenze euta
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TURISMO Arriva il decreto legge su cultura e turismo di R.R.
Rilancio del turismo e valorizzazione del patrimonio culturale italiano tra i punti salienti del decreto che il consiglio dei ministri ha approvato recentemente. Tra le misure è previ-
sto un bonus fiscale del 30% per la digitalizzazione delle imprese ricettive e per il restauro degli alberghi fino a tre stelle. In merito all’Enit si parla di un commissario che procederà alla liquidazione di PromuovItalia e riorganizzerà l'Ente per il turismo per creare uno strumento di promozione turistica adeguato e efficiente. Un decreto per promuovere la cultura e il turismo. Fra le novità previste, l'arrivo del "credito d'imposta del 65%" detraibili in 3 anni per i privati che fanno donazioni in favore del patrimonio pubblico artistico e culturale italiano. Il decreto, inoltre, "rivoluziona il rapporto tra il pubblico e il privato nella cultura". La prima norma del provvedimento è "l'art bonus, il riferimento è all'ecobonus: oggi abbiamo un sistema di incentivi fiscali per le donazioni quasi nullo, ebbene adesso ci mettiamo a fianco della Francia con sistema di incentivi fiscali a favore del mecenatismo". Inoltre è previsto un bonus fiscale del 30% per la digitalizzazione delle imprese ricettive e per il restauro degli alberghi fino a tre stelle. Il dl prevede anche delle misure per la tutela dell'area archeologica di Pompei, come l'assunzione di 20 progettisti, inoltre innalza da cinque a dieci milioni il "tax credit cinema". A tal proposito il ministro ha fatto presente che "il limite di 5 milioni ha impedito alle grandi produzioni straniere di venire nel nostro Paese: lo alziamo a dieci milioni per ogni impresa". Commissariamento Enit Tra i punti evidenziati vi è anche l'Enit. "L'Enit oggi è inadeguata per le esigenze del turismo italiano. E’ previsto un commissario che procederà alla liquidazione di PromuovItalia e riorganizzerà l'Enit per creare uno strumento di promozione turistica adeguato e efficiente", ha detto ancora il ministro in conferenza stampa. Un commissario arriverà anche per la Reggia di Caserta. "La reggia di Caserta è per il 20% struttura museale e per il restante 80% occupato da altre funzioni: prevediamo la nomina di un commissario per affrontare la situazione". Immagine delle due delegazioni
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mento Europeo che sinteticamente vogliamo sottolineare:
OITS, incontro della delegazione italiana con la delegazione Europea a Roma
di Aldo Albano
Si è svolto, nei giorni scorsi,un interessante incontro con una nutrita delegazione del’OITS, guidata dal Presidente Jean Marc Mignon, insieme al Segretario Generale Yves Godin, erano presenti inoltre Charles Etienne Belanger e Luc Godin e Serena Ianniello. responsabile della piattaforma E-Calipso. La riunione era stata promossa dall’OITS, nell’ambito degli incontri con i maggiori Partners Europei per la presentazione dei programmi elaborati dall’OITS, che prevedono azioni e progetti futuri, le strategie da mettere in campo sia in Europa, alla luce del nuovo Parlamento, che nel mondo del turismo sociale, anche in previsione del Congresso Mondiale di Ottobre p.v. Il Presidente Mignon ha sottolineato gli effetti devastanti della crisi economica che attraversa tutta l’Europa che ha ridotto sensibilmente le vacanze, ad un livello che non si era verificato dall’inizio del nuovo secolo. Il Flusso turistico si è ridotto soprattutto in Italia, Spagna, Grecia e Portogallo, ma anche in Paesi come la Gran Bretagna e la Francia , mentre rimane molto basso nei paesi dell’Europa Orientale. La Commissione e il Parlamento Europeo, nei colloqui intercorsi hanno dimostrato grande sensibilità, anche attraverso l’istituzione e il finanziamento delle azioni “ Calipso”, che ha visto crescere l’interesse degli attori pubblici e privati. Sono quattro gruppi del target turistico – anziani – giovani – famiglie a basso reddito, soggetti portatori di disabilità - che hanno ottenuto dalla C.E. il finanziamento di un programma ambizioso del turismo sociale europeo, al fine di creare condizioni favore voli alla realizzazione di un vero e proprio “ mercato europeo del turismo per tutti. L’accesso alle vacanze per il maggior numero di persone è stato formalmente riconosciuto e adottato da una risoluzione del Parlamento europeo del 27 settembre del 2011, dal titolo “ Europa- destinazione turistica mondiale”- un nuovo quadro politico per il turismo in Europa, dove si incoraggiano gli Stati membri a favorire l’accesso alla vacanza ai meno abbienti, in ottemperanza alla dichiarazione di Madrid a lavorare per un turismo solidale e responsabile che sono gli elementi primari alla realizzazione del progetto “ Calipso”. n considerazione di ciò l’OITS ha varato le proposte da presentare al nuovo Parla-
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Riconoscimento del ruolo strategico del turismo nella economia di ciascun Paese, considerato dal trattato di Lisbona quale terzo settore economico, identificando i meccanismi finanziari europei atti a sostenere questa cooperazione nel bilancio 2°14-2020; Predisporre e sostenere iniziative e progetti transnazionali all’interno della U.E. per regolamentare il turismo durante le diverse stagioni, favorendo gli scambi tra i giovani, dalle gite scolastiche europee che sono alla base del confronto dei giovani dei vari Paesi, per una crescita personale di un sentimento europeo. Inoltre contribuire a garantire uno statuto dignitoso per i lavoratori del turismo, compreso i lavoratori stagionali e volontari; Elaborare proposte per lo sviluppo e l’accesso alle vacanze per coloro che sarebbero esclusi per vari motivi, finanziari o fisici; Rafforzare la cooperazione fra Stati membri, per meglio raggiungere gli obiettivi comuni; Proporre nuovi strumenti a supporto quali ad esempio un Fondo europeo per l’accesso alla vacanza, integrati nei sistemi nazionali o regionali, come quelle attuate nel precedente progetto Calipso, per favorire gli scambi transnazionali. Sostenere gli operatori del turismo sociale, che si riconoscono nella economia sociale e solidale nel rispetto dei principi dello sviluppo sostenibile. Sostenere lo scambio di buone pratiche e azioni rivolte a soggetti disabili, e promuovere iniziative europee che sostengano il miglioramento dei servizi turistici accessibili a tutti. Infine incoraggiare l’Unione Europea e gli Stati membri a integrare nelle loro politiche un sostegno ai programmi di turismo a carattere sociale o solidale che che si integrano nel processo di cooperazione con i partner fuori dell’Unione Europea. Questi sostanzialmente i punti dettati dall’OITS alla Commissione Europea per rafforzare l’azione per lo sviluppo del turismo sociale per tutti, e invita tutti i politici attraverso l’azione dei componenti l’OITS negli Stati a sviluppare azioni a sostegno di questi obiettivi, cosi come da parte nostra è stata sottolineata nel recente Convegno sul Turismo sociale del 2013. Oggi è opportuno riprendere il filo del confronto con il nuovo Ministro del Turismo on Dario Franceschini.
Immagini dei lavori delle delegazioni OITS a Roma
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Conoscere il mare da ogni prospettiva di A. Di V. Quattro giorni dedicati al mare, dal 21 al 24 maggio all’ Exdepò ad Ostia e a Roma, tanti gli eventi e i progetti presentati, con un unico protagonista la distesa d’acqua che circonda il nostro Paese per diffondere la cultura del mare e far conoscere le potenzialità di questo scrigno di opportunità. Promosso da MAR - Associazione per le Attività Marine e di Ricerca - “Blue Blue Planet Economy” Economy ha aggregato le più importanti realtà nazionali intorno a una richiesta di attenzione rivolta alle istituzioni, affinché la naturale vocazione produttiva dell’Italia in questo campo potesse esprimere al meglio il proprio potenziale. Un piano d’azione passato attraverso l’identificazione di cluster tecnologici e mercati di riferimento; l’interazione con le istituzioni; la creazione di sinergie tra mondo della ricerca e operatori tecnici e commerciali e il rafforzamento della filiera. Aldilà delle rappresentazioni poetiche del mare, la Blue Economy costituisce una grande opportunità per il nostro Paese, un settore che genera occupazione, ricchezza e innovazione. Un valore, quello delle filiere marittime, che ha raggiunto in Italia i 41,5 miliardi di euro con un indotto complessivo pari a 120 miliardi di euro. Un comparto che sa di poter essere decisivo per la ripresa e vuole essere messo nelle condizioni di investire nelle proprie eccellenze. Momento importante della manifestazione è stata la premiazione del “Festival Festival Internazionale del Mare”, Mare”, un appuntamento di fotografia e videoripresa dedicato alla rappresentazione dell’ambiente marino, sotto la direzione artistica di Marina Cappabianca e Pippo Cappellano. Un festival, giunto alla sua XVI edizione, nato con l’obiettivo di offrire al pubblico degli appassionati una panoramica su elementi naturalistici, scientifici e culturali, sui temi sociali e sulle emergenze ambientali che interessano i mari e gli oceani di tutto il mondo, coinvolgendo partecipanti - professionisti e non - di ogni parte del globo. Oltre alla cultura, il messaggio più tecnico ed economico di “Blue Planet Economy” è stato affidato al workshop nazionale “Un mare di opportunità: dai trasporti all’occupazione, dalla ricerca all’innovazione tecnologica”. Alcune foto esposte e selezionate nell’ambito della manifestazione
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La stagione estiva è partita! Tutti al mare! Vediamo a chi è stata assegnata la bandiera blu. di Augusto Gallo Dal 1987 la bandiera blu è sinomino di mare pulito ed incontaminato. Ci sono ben 41 Nazioni, che con le loro località di turismo marino, partecipano all’assegnazione della bandiera blu sia in Europa che in zone extraeuropee. Il programma “Bandiere Blu” si svolge sotto l’egita dell’ONU attraverso l’UNEP,un programma delle Nazioni Unite per l’ambiente e l’UNWTO, programma dell’ONU per il turismo. La bandiera blu è un riconoscimento alle località turistico-balneari che seguono dei criteri di rispetto e di sostenibilità del territorio su cui esse sono allocate e su cui sviluppano programmi turistici. L’obiettivo del programma “bandiera blu” è quello di indirizzare le politiche ambientali al rispetto della Natura in un quadro di sotenibilità ambientale.
Ecco le bandiere blu italiane per l'anno 2014 Lombardia Gardone Riviera (Brescia);Trentino Alto Adige Levico Terme-Lido, Calceranica al lago, Caldonazzo, Pergine Valsugana, Tenna (Trento).Liguria Bordighera, Santo Stefano al mare - Baia azzurra, San Lorenzo al Mare (Imperia); Loano, Pietra Ligure Ponente, Finale Ligure, Noli, Spotorno-Zona Moli Sirio e Sant'Antonio, Bergeggi, Savona-Fornaci, Albissola Marina, Albisola Superiore, Celle Ligure, Varazze (Savona); Chiavari, Lavagna, Moneglia (Genova); Framura, Lerici, Ameglia-Fiumaretta (La Spezia)Toscana Carrara-Marina di Carrara centro (Massa-Carrara); Forte dei Marmi, Pietrasanta, Camaiore, Viareggio (Lucca); PisaMarina di Pisa, Calambrone, Tirrenia (Pisa); Livorno-Antignano, Quercianella, Rosignano Marittimo-Castiglioncello, Vada , Cecina-Marina, Le Gorette, Bibbona-Marina, Castagneto Carducci, San Vincenzo, Piombino-Parco naturale della Sterpaia, Marciano Marina-La Fenicia (Livorno); Follonica, Castiglione della Pescaia, Grosseto-Marina di Grosseto, Principino a mare, Monte Argentario (Grosseto)
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Friuli Venezia Giulia Grado (Gorizia), Lignano Sabbiadoro (Udine)Veneto San Michele Al Tagliamento-Bibione, Caorle, Eraclea-Eradea Mare, Jesolo, Cavallino Treporti, Venezia-Lido di Venezia, Chioggia-Sottomarina (Venezia)Emilia Romagna Comacchio-Lidi Comacchiesi (Ferrara), Ravenna-Lidi Ravvenati, Cervia-Milano Marittima, Pinarella (Ravenna), Cesenatico, Gatteo-Gatteo Mare, San Mauro Pascoli- San Mauro mare (Forlì-Cesena), Bellona Igea Marina, Misano Adriatico, Cattolica (Rimini) Marche Gabicce mare, Pesaro, Fano, Monclolfo-Marotta (Pesaro Urbino), Senigallia, AnconaPortonovo, Sirolo, Numana (Ancona), Potenza Piceno-Porto Potenza Piceno, Civitanova Marche (Macerata), Porto Sant'Elpidio, Fermo-Lido Marina Palmese, Porto San Giorgio, Pedaso-Lungomare centro (Fermo); Cupra Marittima, Grottammare, San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno)Abruzzo Tortoreto, Roseto degli Abruzzi Lungomare Centrale Marra rosa, Sud, Pineta-Torre Cerrano, SilviLungomare centrale (Teramo), Francavilla al Mare-Lido Asterope, San Vita Chietino, Rocca San Giovanni-Cavalluccio, Fossacesia, Vasto-Punta Penna, Vignola San Nicola, San Salvo-Marina zona Fosso Molino (Chieti)Molise Petacciato-Marina, Termoli, Campomarino-Lido (Campobasso)Lazio Anzio (Roma), Marina di Latina, Sabaudia, San Felice Circeo, Sperlonga, Gaeta, Ventotene-Cala Nave (Latina)Campania Anacapri-Punta Faro, Gradola, Massa Lubrense (Napoli), Positano, AgropoliLung.re San Marco, Trentova, Castellabate, Montecorice-Agnone, Capitello, Pollica-Acciaroli, Pioppi, Casal Velino, Ascea, Pisciotta, Centola-Palinuro, Vibonati, Sapri-Lido di Sapri San Giorgio (Salerno) Basilicata Maratea (Potenza)Puglia Margherita di Savoia Centro Urbano Cannafesca (BarlettaAndria-Trani), Polignano a Mare, Monopoli-Lido Rosso, Castello S.Stefano, Capitolo (Bari), Fasano, Ostuni (Brindisi), Ginosa-Marina di Ginosa (Taranto), Otranto, Melendugno, Castro, Salve (Lecce) Calabria Trebisacce-Lungomare Sud (Cosenza), Cirò marina, Melissa-Torre Melissa (Crotone), Roccellaionica (Reggio Calabria)Sicilia Lipari, Vulcano (Messina), Ispica, Pozzallo, Ragusa-Marina di Ragusa (Ragusa), Menfi, Marsala-Signorino (Agrigento)Sardegna Santa Teresa Gallura-Reno Bianca, Capo Testa ponente, La Maddalena, Caprera, Palau (Olbia Tempio), Oristano Torre Grande (Oristano), Tortolì-Lido di Orri, Lido di Cea (Ogliastra), Quartu Sant'Elena-Poetto (Cagliari).
Sardegna, sono sei le bandiere blu assegnate all'Isola
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Vacanze scolastiche in arrivo, centri estivi per ragazzi in soccorso alle famiglie di R.R.
L’estate è alle porte e le scuole stanno per chiuderle e come ogni anno per mamme e papà si spalanca il baratro di dover gestire i pargoli quando non è ancora il tempo delle ferie in ufficio. Senza nonni o babysitter, è d’avvero un problema lasciare i bimbi durante le ore di lavoro. L’unica soluzione, in molti casi, è il centro estivo disposto e/o gestito, spesso, nell’ambito o in collaborazione dei circoli ricreativi aziendali, circoli sportivi, culturali, nei parchi e in ogni luogo in cui ci sia almeno un po’ di spazio all’aria aperta per bambini e ragazzi che si divertono con sport, giochi, bagni in piscina, laboratori creativi, compiti e passeggiate . La scelta di tali strutture, che possono rappresentare una soluzione temporanea prima delle vacanze estive dei genitori, può essere fatta in base all’età, al luogo, ma anche secondo le attitudini dei bambini. Numerosi i centri estivi in città che rendono ricca l'offerta di attività: dalla scoperta della natura, allo sport, fino alla possibilità di apprendere o approfondire lo studio di lingue straniere. Sul territorio si trova veramente di tutto e a costi diversi. Sicuramente esistono differenze di rette a seconda che si tratti di centri estivi pubblici o privati o che si trovino in periferia o in centro storico. Tanti i centri, veramente esemplari, segnalati anche alla FITeL, gestiti e/o organizzati direttamente dai Cral e Associazioni, come ad esempio nel caso del cral della “Perugina” e altre strutture che promuovono ed organizzano soggiorni di Vacanza climatici, Vacanze Studio, Meeting Sportivi e Tematici per bambini, adolescenti e adulti per conto di CRAL Aziendali, Associazioni, Amministrazioni Pubbliche Regionali, Provinciali, Comunali e Aziende Pubbliche e Private, dal nord al sud del Paese. Nella maggior parte dei casi tali centri applicano condizioni economiche vantaggiose che, soprattutto in tempi di crisi, vanno incontro alle famiglie in difficoltà. Ne proponiamo, di seguito, alcuni con i quali la Federazione del Tempo Libero è convenzionata e di conseguenza, ai propri soci, è riservato uno sconto rispetto alle condizioni economiche riportate sui cataloghi visionabili sui rispettivi siti intenet: La C.G.E. Centro Gioco Educativo s.r.l.- www.cge-centrogiocoeducativo.it - opera da anni nel campo del turismo sociale e giovanile. La società promuove ed organizza Soggiorni di Vacanza climatici, Vacanze Studio, Meeting Sportivi e Tematici per bambini, adolescenti e adulti per conto di CRAL Aziendali, Associazioni, Amministrazioni Pubbliche Regionali, Provinciali, Comunali e Aziende Pubbliche e Private. School and Vacation srl - www.Schoolandvacation.it - organizza vacanze studio di gruppo e individuali per ragazzi, stage linguistici per gruppi di scolaresche durante tutto l’anno,Viale Monza 7 - angolo p.le Loreto, 2° piano 20125 Milano - Fermata metropolitana: Loreto M1 - M2 - Tel. 02 433 533- Fax 02 435 111 83 Ogni ulteriore segnalazione è ovviamente ben accetta dalla FITeL.
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AMBIENTE E NATURA Giornata mondiale dell’Ambiente Comunità e territori intelligenti: il futuro dell’economia è di chi saprà scommetterci Pierluigi Sassi Intervista di Antonietta Di Vizia
Celebrata il 5 giugno in tutto il mondo la 41 ° edizione dalla giornata mondiale dell’Ambiente, iniziativa voluta nel 1973 dalla assemblea generale delle Nazioni Unite per portare all’attenzione internazionale il tema ambientale che già allora destava problemi ed inquietudini sul futuro. Tante le manifestazioni, i convegni, le tavole rotonde alle quali sia i politici che i big della terra hanno preso impegni per il futuro, ma tanti anche i semplici cittadini che hanno messo in atto piccole iniziative in armonia con l’ambiente per proporre nuovi modelli di sviluppo sostenibile. Al convegno “Territori intelligenti, opportunità di investimento sul futuro. Innovazione sociale, ambientale e finanziaria a confronto” organizzato da Earth Day Italia, assieme a FAO/Mountain Partnership e World Bank - Connect 4 Climate, abbiamo incontrato il presidente di Earth Day Italia Pierluigi Sassi. Presidente, come nasce l’idea di un convegno sui territori intelligenti? Abbiamo pensato di chiamare a raccolta il mondo dell’economia collaborativa e sociale per fornire un contributo di idee, risorse ed energie per le più impegnative sfide ambientali e di sviluppo economico sostenibile per i territori italiani per fornire delle risposte concrete che, in momento di crisi come quello che stiamo vivendo, possono rappresentare un nuovo punto di partenza per il nostro paese. Nel 2014, in uno scenario globale completamente stravolto, quali sono le scommesse di adattamento al futuro su cui deve puntare l’Uomo per vincere? In uno scenario globale completamente stravolto, le scommesse di adattamento ci raccontano di nuovi modelli economici ai quali guardare. La crisi economica, la crisi ambientale e il cambiamento climatico possono diventare occasioni capaci di favorire lo sviluppo di nuova cooperazione e competitività. Comunità e territori intelligenti che vedono nascere nuovi imprenditori in grado di produrre sviluppo economico, in armonia con l’ambiente ,un nuovo sistema che sia inclusivo anche dal punto di vista sociale. In tale orizzonte, noi oggi parliamo di reali opportunità come l’impact investing, di social impact bond, e di partenariati pubblico privati e di finanza responsabile. È vincente investire sugli uomini di questo Rinascimento verde? Siamo alle soglie di una nuova rivoluzione guidata da imprese sociali e innovative nel modo in cui si relazionano con le comunità, le persone e l’ambiente. Sperimentazioni che potrebbero diventare metodi. Modelli che vengono dalle montagne, luoghi impervi e difficilmente raggiungibili ma che la tecnologia rende molto più semplici, dalle piccole comunità rurali, che contrariamente ai grandi centri urbani innescano relazioni di fiducia e collaborazione molto più solide.
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Il reale cambiamento delle imprese produttive a favore del rispetto dell’ambiente è ancora oggi una utopia? Parlare di innovazione sociale, ambientale e finanziaria in un Paese depresso come l’Italia, può sembrare l’utopia di qualche visionario con la testa tra le nuvole. Ma la verità è che più pensante si farà la crisi più forte diventerà la spinta all’innovazione che si genererà dal basso e dalle menti più illuminate. Proprio per questo, Earth Day Italia ha raccolto i segnali più incoraggianti di un cambiamento che è già in essere e che aspetta solo di trovare lo spazio che merita nella società civile. Di fronte ad alcuni di questi segnali ci si domanda davvero se la politica, non stia lì ad impedire che da essi divampi un cambiamento positivo per tutti. Le prospettive occupazionali della Green Economy, il fermento costruttivo delle Imprese Sociali, le potenzialità rivoluzionarie dell’Impact Investing nella finanza pubblica e privata, le esperienze suggestive e vitali delle Comunità Territoriali Earth Day italia ha donato, alle periferie romane, una mostra fotografica “Cambiamo Clima” del forte impatto emotivo, perchè ? Sono i ritratti dei cittadini pionieri del cambiamento in armonia con l’ambiente immortalati dai reportage di Shoot4change. Un momento simbolico per dare voce agli eroi della Terra e concretezza alle storie raccontate. Un gesto che simbolicamente rappresenta la consegna di un impegno per la città, a dimostrazione di come sia importante e fruttuoso stimolare l’intelligenza di un territorio per creare sistemi di sviluppo sostenibili ed equi. Perché come dice il sottotitolo del nostro convegno del 5 maggio alla Fao…il futuro dell’economia è di chi saprà scommetterci! foto di Fabio Parisella presso la FAO
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BASTA FUMO IN SPIAGGIA a Bibione prima spiaggia senza sigarette di R.R. Quante volte vi sarete trovati stesi sul lettino o sull’asciugamano di fronte al mare a prendere il sole in completo relax e anziché l’odore del mare sentire nel naso il fumo di sigarette o di sigaro arrivare dall’ombrellone accanto. Un fastidio che molti non-fumatori avranno provato in vacanza e che presto potrebbero diventare un ricordo. Arriva, infatti, il divieto di fumo in spiaggia e la prima spiaggia d'Italia a Bibione. Grande consenso e anche il sostegno dell’Organizzazione mondiale della sanità, Ministero della Salute e Istituto nazionale tumori, ha ricevuto l’iniziativa che vieta il fumo in spiaggia messa a punto dal Comune di Bibione che ha reso le spiagge attrezzate della città ‘smoke free’. Un provvedimento esemplare, che ha ottenuto l’attenzione dei media anche internazionali come iniziativa pionieristica, è già in vigore e sta ricevendo numerosi apprezzamenti anche tra i vacanzieri e gli habitué del mare. Previste sanzioni con multe a partire da 50 euro per chi non rispetta il divieto nella zona off limits alle sigarette (circa 9 chilometri di coste). Il primo cittadino della città ha tenuto a precisare, al Corriere.it, che pubblica anche una fotogallery, che l’intento non è punitivo ma di sensibilizzazione al rispetto dell’ambiente.
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CULTURA
Il paese delle pagode d'oro di Flavia Manetti
Sono passati appena quattro anni da quando all'attivista birmana Aung Sang Suu Kji, Nobel per la pace nel 1991, sono stati revocati gli arresti domiciliari e due anni da quando ha ottenuto un seggio al parlamento birmano. La liberazione della famosa leader della Lega Nazionale per la Democrazia e il cambio di governo che ha sostituito, nel 2011, la giunta militare, ha fatto revocare le sanzioni economiche da parte della UE e degli Stati Uniti e non senza contraddizioni il paese è entrato a far parte del "villaggio globale" e delle sue gerarchie politiche e finanziarie, assurgendo a un importante ruolo geopolitico del sud-est asiatico. Il piccolo paese, la cui economia è ancora prevalentemente rurale (legata sopratutto alle coltivazioni del riso, del cotone; dell'arachide e del tabacco) è un paese povero, nonostante le sue risorse petrolifere, minerarie e forestali ed ha un tasso di urbanizzazione relativamente basso. Le città si sono sviluppate solo recentemente intorno ai centri politico-religiosi ed ancora oggi sono mal collegate fra loro: poche le strade e praticamente inesistente la rete ferroviaria. L'arretratezza dell'economia birmana è ancora più stridente se si pensa che il paese è incastonato tra i giganti asiatici del BRIC: l'India e la Cina. Eppure il Myanmar (la Birmania) rimane uno dei paesi più affascinanti del mondo: agli sky-line dei grattacieli di Pechino o di Shanghai, risponde con le cupole dorate di Yangoon o di Pegu; alle fabbriche della "Silicon Valley"di Bangalore con lo smeraldo accecante delle sue risaie; ai ritmi frenetici delle grandi megalopoli asiatiche con i tempi lenti della questua dei monaci. Ma parlando del Myanmar non si può fare a meno di parlare di Buddhismo, poichè non c'è dubbio che questa religione abbia influenzato per secoli la vita di tutto l'Estremo Oriente e che, pur attraverso riti e confessioni diverse, ha profondamente permeato di sé il costume di almeno un terzo dell'umanità. Specie nel Sud-Est asiatico, dove la tradizione rappresenta tuttora un elemento determinante della vita comunitaria. Inoltre il buddhismo, direttamente o indirettamente, costituisce anche una delle forze politiche di maggior peso. I suicidi fra le fiamme dei bonzi vietnamiti, durante la guerra del Vietnam; e le proteste dei monaci tibetani polarizzarono l'attenzione dell'opinione pubblica mondiale, così come recentemente quelle dei monaci di Mandalay nel 2007 e nel 2011. Per tentare una sintesi di un problema così vasto, può affermarsi che il buddhismo in Oriente, è sempre stato - in generale - sinonimo di "conservatorismo" ed "immobilismo". Sono gli stessi canoni fondamentali della dottrina del Buddha che comportano una posizione immancabilmente rinunciataria e scettica, tendente soltanto all’eliminazione del dolore, di cui è fatto il mondo, fino all'annullamento, ossia al Nirvana. Il "contentarsi" diventa un principio conforme all'etica buddhista. strumento ideologico - utilizzato dai governi - per cristallizzare e controllare le dinamiche sociali. Anche se, questa stessa religione è stata anche un elemento propulsivo, in determinati periodi storici, delle lotte di liberazione nazionale. Uno dei casi tipici di siffatto tentativo è da sempre in atto nel Myanmar, un paese da decenni in bilico tra laicismo e confessionalismo.
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La Birmania - è bene ricordarlo - appartiene a quel gruppo di nazioni (Srilanka, Thailandia, Laos e Cambogia) in cui domina la setta buddhista dell'"Hinayana" (o Piccolo Veicolo). Nella dottrina buddhista non s’incontrano concetti di Stato, Nazione o Razza e la filosofia buddhista nella sua fondamentale preoccupazione di liberare l'individuo dal ciclo fatale delle rincarnazioni, addita all'uomo la salvezza nel liberarsi da ogni desiderio che spinga all'azione economica e politica e distrugge quindi le basi di un qualsiasi impegno politico collettivo. Malgrado ciò il Buddhismo, in Birmania, è stato sia religione di Stato (dal regno di Pagan in poi) sia dottrina "rivoluzionaria" tanto contro il colonialismo inglese quanto (ai giorni nostri) contro il regime militare. Nel 2007, la "rivoluzione zafferano", repressa nel sangue, ebbe inizio dalle proteste dei monaci per l'aumento del carburante e la stessa Aung Sang Suu Kji si è sempre ispirata, accanto ai principi della non violenza gandhiana, a quelli della dottrina buddhista. E non c'è da stupirsi: in un paese agricolo e povero come il Myanmar, la profonda impronta religiosa nella vita della popolazione è sempre stata assicurata dalla istruzione totalmente impartita dai monaci buddhisti nei monasteri, unica organizzazione di scuola popolare. Quasi ogni birmano, nella prima giovinezza, ha ricevuto tradizionalmente l'ordinazione monastica, trascorrendo - in saio e con i capelli rasi -qualche settimana o qualche mese in convento. Questa funzione tradizionale della religione come importante elemento di coesione ed identità nazionale si riflette ancora oggi nel detto birmano "Essere un Birmano è essere buddhista". Uno dei migliori periodi per visitare la Birmania è ottobre/novembre, ricercando un itinerario di 9 giorni che si snoda attraverso le città e le località più affascinanti del paese: da Yangoon da dove svetta la maestosa Shwedagon Pagoda, icona del buddhismo del Myanmar, ai templi della piana di Bagan che videro nascere l'impero birmano nell'11° secolo. E poi : la città di Mandalay che si affaccia sul languido Irrawady ed il Lago Inle, abitato da diverse minoranze etniche come quelle degli Intha e dei Pa-O. Un viaggio di interesse culturale, etnologico e paesaggistico in uno dei paesi più suggestivi del Sud-Est Asiatico. Tra le località da visitare Rangoon e Pagan che è da considerarsi il centro religioso più straordinario del mondo, poiché nessun’altra città può esserle alla pari per il gran numero d’edifici sacri, stupe e pagode che disseminano l’arida piana di migliaia di cupole e guglie dorate. Da non mancare di visitare il lago di INLE per visitare le splendide colline di In Thein, dove si trovano più di mille pagode risalenti al XIII secolo.
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TEATRO
“PROSCENIO AGGETTANTE” 2014 DAL 20 AL 27 SETTEMBRE MONTEPULCIANO di Giovanni Ciarlone Torna Proscenio Aggettante con tutto il suo bagaglio di cultura, divertimento e nomi di prestigio del panorama artistico e teatrale italiano. Si riaccendono i riflettori sulla sedicesima edizione di un Festival ormai cresciuto, quasi maggiorenne, forte della sua straordinaria esperienza nel palcoscenico del sociale. E tornato il pathos, l’attesa e l’ambizione delle migliori compagnie di teatro amatoriale e di Cral e Associazioni aderenti alla FITeL entrare tra le poche compagnie selezionate da una serie e attenta Giuria, cjhe sta lavorando da mesi al Festival. Di scena quest’anno nello splendido scenario di Chianciano e nel vicinissimo teatro di Montepulciano, “Proscenio Aggettante”, forte del patrocinio di tutte le istituzioni locali e della presenza di tanti personaggi del mondo dello spettacolo, porterà sul palco le migliori compagnie del panorama teatrale sociale ed amatoriale italiano. Si parte quindi il 20 settembre con la cerimonia di apertura per proseguire poi, nelle sei serate seguenti, con gli spettacoli selezionati dalla Giuria nei Festival locali FITeL presenti in questi mesi nelle varie regioni. Non un semplice Festival quindi ma un appuntamento di respiro nazionale che non ha eguali in Italia una rassegna sempre più completa che coniuga il sociale con il ludico, l’intrattenimento con la riflessione. Immagine del “Proscenio Aggettante” edizione 2013
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CINEMA
UE: una nuova strategia per il cinema europeo per promuovere diversità culturale, e competitività, nell'era digitale di S.P. Nell'Unione europea, alla distribuzione di un film per lo più viene destinato il 10% del budget. E la televisione resta la piattaforma più diffusa per la visione dei film. Nel 2012, nell'UE, sono stati prodotti circa 1 300 film (contro poco più di 800 negli Stati Uniti): oltre il 60% di tutti i film distribuiti era europeo, ma solo un terzo delle vendite di biglietti ha riguardato film europei. Le produzioni americane hanno rappresentato, invece, il 20% delle uscite nelle sale, e il 65% degli ingressi nell'UE. Le sovvenzioni erogate ogni anno a sostegno dell'industria audiovisiva europea dai fondi europei per il cinema - precisa l'Osservatorio europeo dell'audiovisivo (Public Funding for Film and Audiovisual Works in Europe) ammontano a 2,1 miliardi di EUR. In questa cifra sono compresi i circa 110 milioni di EUR all'anno stanziati da MEDIA ('Mesures pour encourager le développement de l'industrie audiovisuelle" – Misure per incoraggiare lo sviluppo dell'industria audiovisiva) nel quadro del programma "Europa creativa". "Europa creativa" è la quinta generazione dei programmi di finanziamento UE a sostegno dei settori culturali e creativi . Il programma dispone di un bilancio di quasi 1,5 miliardi di euro per il periodo 2014-2020 e ne destinerà almeno il 56% al sottoprogramma MEDIA. Il fondo MEDIA mira a favorire la diversità e la competitività (a livello internazionale) dell'industria cinematografica e audiovisiva europea, e sostiene cineasti, e più di 2 000 sale cinematografiche europee la cui programmazione è costituita, almeno per il 50%, da film europei. Il 15 maggio 2014 – con l'obiettivo di accrescere la complementarità tra le attività di sostegno realizzate a livello nazionale e dell'UE e massimizzarne il valore aggiunto complessivo (a beneficio dei film europei e del loro pubblico) - la Commissione europea ha pubblicato la Comunicazione "Cinema europeo nell'era digitale", che integrerà il programma attraverso un dibattito strategico che coinvolgerà la Commissione e le parti interessate negli Stati membri, i fondi di sostegno al cinema, altri responsabili politici e gli operatori professionali del settore.
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L’estate di Gelsomina di Loretta Masotti Di riferimenti personali se ne trovano molti nell’ultimo film di Alice Rohrwacher, vincitore del Grand Prix al festival di Cannes. Il luogo in cui è ambientato, la campagna al confine tra Toscana, Umbria e Lazio, è quello in cui la regista è vissuta, il padre della famiglia allargata descritta, di origine tedesca che fa l’apicoltore, corrisponde a quello di Alice, e infine la madre delle quattro bambine è impersonata dalla sorella di Alice, Alba Rohrwacher. Eppure la regista sostiene che autobiografiche sono solo le sensazioni, le emozioni, non le storie narrate. E’ un film molto delicato sull’adolescenza, soprattutto rappresentata da Gelsomina, la dodicenne primogenita della famiglia, una delicata figura che cerca la sua identità e vuole crescere. Ma è anche una riflessione sul rapporto padre e figlia, sulla difficoltà di capirsi, sul bisogno di perdonarsi e accettarsi nelle differenze. Quando si cresce le regole accettate da bambini possono essere rimesse in discussione e bastano eventi esterni ad accelerare il cambiamento. Nel nostro caso, intervengono in questa campagna isolata dal mondo, da una parte Martin, un ragazzino con precedenti penali, affidato alla famiglia per seguire un programma di rieducazione, dall’altra una troupe che promuove un concorso televisivo a premi condotto dalla “fata bianca” Milly Catena (Monica Bellucci). Siamo negli anni Novanta e l’utopia post-sessattottina di vivere in una realtà incontaminata non regge più, anche perché si scontra con la realtà del duro lavoro e delle difficoltà economiche. La parte più riuscita del film è proprio quella dell’immersione nel lavoro e nel territorio, con Gelsomina che fa, come il padre, l’apicoltrice, dirigendo nell’attività le altre sorelle. La narrazione volutamente lenta, in cui il tempo è scandito dalle attività agricole (poesia pastorale in parte fantastica in parte reale) si chiude con l’immagine in campo lungo dell’intera famiglia che si stringe sul prato, nel disperato tentativo di bloccare il tempo attraverso l’amore. Ma sappiamo che questo non sarà possibile. “Le meraviglie” di Alice Rohrwacher.
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I veri zombie siamo noi di L.. M.
Nella letteratura e nel cinema il vampiro è sempre stato metafora delle paure umane, del potere, delle perversioni. Celebre anche l’immagine marxiana del vampiro come metafora perfetta del capitale, in quanto cosa morta, “morto che mangia il vivo” in cui “vivo” sta per il lavoratore sfruttato. Basti ricordare, tra i molteplici film, ”Nosferatu” di Murnau (1922), rivisitato nel 1979 da Herzog, o il romantico “Dracula” di Stoker. I vampiri di Jarmusch, con un profondo ribaltamento di prospettiva, appaiono come gli unici esseri intelligenti, sofisticati, colti, a confronto di un mondo umano corrotto, meschino, che ha perduto il senso della bellezza e dell’autenticità. Come dice il regista americano, la sceneggiatura è stata in parte ispirata dall’ultimo libro pubblicato da Mark Twain: “Il diario di Adamo ed Eva”. Del libro rimangono i nomi dei protagonisti e il tema dell’amore eterno, mentre la trama è completamente diversa. Adam vive segregato in una vecchia casa barocca a Detroit, città simbolo della musica. E’ un musicista underground che compone musica elettronica e colleziona chitarre antiche, vampiro da 500 anni. Eve, l’eterna amante di Adam, vive invece a Tangeri; è appassionata di libri, ama tutta l’arte, ed ha 3000 anni. La circolarità del tempo che costantemente si ripete è bene espressa dall’immagine di apertura del film, in cui compare un firmamento che ruota su se stesso e si dissolve nei solchi di un disco al vinile di un vecchio giradischi. Se i vampiri di un tempo, per nutrirsi, uccidevano le loro vittime, nel ventunesimo secolo alla bestialità si sostituisce la disinvolta pratica del contrabbando di sangue, facilmente accessibile per la presenza di corrotti dottori che riforniscono di sangue pulito, non infetto. E’ evidente la critica del nostro mondo umano, con le sue fragilità e il profondo degrado: sono gli uomini i veri zombie. Ma, nell’emergenza, l’anima bestiale che è dentro i vampiri può sempre risvegliarsi. Ironicamente, e amaramente, Jarmusch finisce per non salvare nessuno. ”Solo gli amanti sopravvivono” di Jim Jarmusch-
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SMETTO QUANDO VOGLIO di A. M. Un Film che inquadra perfettamente il disagio giovanile,ponendo al centro dell’attenzione il grave problema della disoccupazione. In Smetto quando voglio, Pietro Zinni ha trentasette anni, fa il ricercatore ed è un genio. Ma questo non è sufficiente. Arrivano i tagli all'università e viene licenziato. Cosa può fare per sopravvivere un giovane che nella vita ha sempre e solo studiato? L'idea è drammaticamente semplice: mettere insieme una banda criminale come non se ne sono mai viste. Recluta i migliori tra i suoi ex colleghi, che nonostante le competenze vivono ormai tutti ai margini della società, facendo chi il benzinaio, chi il lavapiatti, chi il giocatore di poker. Macroeconomia, Neurobiologia, Antropologia, Lettere Classiche e Archeologia si riveleranno perfette per scalare la piramide malavitosa, la banda ha un successo immediato, le cui conseguenze - soldi, potere e donne - saranno però difficili da gestire. Il Film si presenta come una commedia italiana che convince,anche se utilizza un pretesto già abusato, quello del precariato qui declinato nella variante universitaria, merito dell’esordiente salernitano Sydney Sibilia e degli attori, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Pietro Sermonti.
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MUSICA Un concerto per raccontare “La grande bellezza del lavoro” di Cristiano Morelli
La solidarietà, la musica, la fotografia, la pittura, per lanciare una nuova grammatica del lavoro, questi i linguaggi scelti dal sindacato nazionale funzionari imprese assicuratrici, nell' elegante serata al museo nazionale romano delle terme di Diocleziano. Obiettivo aiutare AMREF, organizzazione sanitaria no profit che opera nel continente africano da quasi 60 anni, con la donazione del 5x1000. L' evento del mese scorso si è aperto con la presentazione del concorso fotografico “ Io amo il mio lavoro” e con la consegna dei fondi raccolti dal sindacato per AMREF, ed è proseguita con un ospite di eccellenza, c l'artista contemporaneo Achille Pace, astrattista, che ha sottolineato come sia importante puntare su le giovani menti italiane, che l'arte non deve essere dimenticata anche se attraversiamo momenti difficili, perchè l'arte stessa è un vettore di idee in grado di far sviluppare le menti del nostro bel paese. Il momento più suggestivo è stato il concerto eseguito dal gruppo lirico Cosmophonia di Napoli, guidato dal maestro Riccardo Fiorentino, in collaborazione con i musicisti del teatro San Carlo di Napoli, che attraverso Mozart, Sibelius e Puccini hanno saputo regalare emozioni uniche a tutti i presenti, riuscendo a creare quell'empatia tra la bellezza della musica e la bellezza che li circondava. Opinione di molti ospiti che si sono susseguiti sul palco è stata quella che la cultura, arte e la bellezza sono parte integrante del nostro territorio e della nostra storia e possono essere anche nel terzo millennio il motore trainante per rimettere in moto la macchina dell'economia italiana.
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MOSTRE Firenze Galleria Palatina di Palazzo Pitti
Un artista a 360 gradi Aldo Savini Nato a Verona nel 1547 e discendente da una famiglia di ricamatori milanesi, figlio del pittore Giovanni Ermanno, Jacopo Ligozzi dopo un’iniziale attività nel veronese si trasferì a Firenze, dove nel 1577 è documentata la sua presenza presso la corte granducale di Francesco I e dove rimase stabilmente, impiantando un’efficiente bottega, fino alla morte, avvenuta nel 1627. Le collezioni di Palazzo Pitti e del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi conservano gran parte delle sue opere che, esposte nella mostra monografica a lui dedicata, intendono illustrare in modo sistematico la sua attività artistica, mettendo in evidenza sia i diversi ambiti nei quali operò, sia la sua poliedrica e versatile personalità all’interno del panorama artistico fiorentino, tra Cinque e Seicento. Il percorso espositivo, articolato in sezioni tematiche, parte dai primi tempi presso la corte medicea come disegnatore di naturalia, tavole botaniche e zoologiche di grande raffinatezza, e successivamente come ritrattista, pittore di storia e anche regista di apparati decorativi per grandi eventi storici, tra cui quelli in occasione delle nozze di Ferdinando I e Cristina di Lorena, documentati dallo studio preparatorio conservato oggi al British Museum di Londra. Ligozzi si distinse anche come abile e delicatissimo progettista di abiti e ricami per tessuti, nonché di manufatti in pietre dure, conservati in Galleria Palatina, al Museo degli Argenti e al Museo dell’Opificio delle Pietre Dure. Prosegue con la consistente produzione religiosa, alla quale si dedicò fin dagli anni del servizio presso la corte medicea e che intensificò dopo la sua caduta in disgrazia, negli anni Novanta. Le grandi pale d’altare, eseguite sia per chiese fiorentine, dalla SS. Annunziata a Santa Maria Novella, Ognissanti e Santa Croce, sia per le chiese dell’Aretino, di Lucca e San Gimignano, testimoniano la sua personale adesione ai dettami della pittura devota e riformata post-tridentina. In mostra sono presenti, tra gli altri, il “San Girolamo sorretto dall’angelo” appartenente alla chiesa di San Giovannino degli Scolopi, il “Martirio di Santa Dorotea” di Pescia, l’”Adorazione della Croce” recentemente ritrovata nella chiesa di Sant’Andrea a Percussina e “Il martirio dei quattro Santi Coronati”, dipinto nel 1596 e custodito nella Pinacoteca del MAR di Ravenna, pervenuto al museo dalla Chiesa di Ponte Santo a Imola. Particolare attenzione, infine, è riservata alle allegorie morali e alle vanitas, quali l’”Allegoria della Redenzione” e l’”Allegoria dell’Amore che difende la Virtù contro l’Ignoranza e il Pregiudizio”, commissionata probabilmente da Francesco I. (nell’immagine: J.Ligozzi, Ramo di susino con parrocchetto) Mostra: Jacopo Ligozzi Sede: Galleria Palatina di Palazzo Pitti, Firenze Periodo: 27 maggio – 28 ottobre Orario: da martedì a domenica dalle 8,15 alle 18,50 Ingresso: intero euro 8,50, ridotto euro 4,25 Catalogo: Sillabe
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Gaeta Pinacoteca Comunale La ricchezza dei materiali poveri A.S. Alla Pinacoteca Comunale di Gaeta la mostra “Alberto Burri: Cellotex e opera multipla” con oltre cento opere, tra cellotex e grafiche, ripercorre la vicenda artistica di Alberto Burri (1915-1995), anticipando il grande evento previsto per il prossimo anno al Guggenheim Museum di New York, dove sarà allestita un’ampia antologica, in occasione del centenario della nascita dell’artista. Nato a Città di Castello in Umbria, dopo la laurea in medicina nel 1940, si arruola come ufficiale medico. Fatto prigioniero a Tunisi dagli inglesi nel 1943, viene poi trasferito dagli americani in un campo di prigionia in Texas. Qui inizia la sua attività artistica e quando ritorna in Italia abbandona definitivamente la medicina per dedicarsi esclusivamente alla pittura. All’inizio degli anni Cinquanta, in pieno clima informale, intraprende una ricerca sulle valenze espressive della materia, come le muffe e i catrami, ma è con i “sacchi”, logori e rammendati, che per l’aspetto povero tanto ricordano il saio di San Francesco, si impone sulla scena artistica nazionale. Seguono le combustioni per le quali utilizza il fuoco come “strumento” artistico. Brucia legni e soprattutto plastica: l’usura dei materiali non è più quella esistenziale della “vita” come per i sacchi, ma è prodotta da un’energia primordiale che accelera la corrosione della materia. Con i “cretti” degli anni Settanta, realizzati con una mistura di caolino, vinavil e pigmento fissata su cellotex, raggiunge il grado più alto di purezza ed espressività. E da ultimo gli originali cellotex, opere di grandi dimensioni, realizzate con un materiale di uso industriale, ottenuto da un’amalgama di segatura e colla pressate insieme. In un allestimento dagli inconsueti accostamenti di opere distanti nel tempo, ma vicine per ispirazione e poetica, accanto ai cellotex e ai disegni sono esposti esemplari di alcune serie di multipli, tra cui le Combustioni del 1963-64, i Cretti del 1971, i Multiplex del 1981, le sei serigrafie Cellotex del 1992, gli Oro e Nero del 1993 e i suggestivi Monoplex del 1994. Le opere provengono dalla “Fondazione Burri” di Città di Castello che a Palazzo Albizzini e agli Ex Seccatoi del Tabacco ospita la raccolta di opere scelte dall’artista stesso, e dalla collezione del gallerista Antonio Sapone, grande amico di Burri negli anni conclusivi della sua lunga carriera. (nell’immagine, A.Burri, Cellotex) Mostra: Alberto Burri: Cellotex e opera multipla Sede: Gaeta, Pinacoteca Comunale, Palazzo San Giacomo Periodo: 4 giugno – 12 ottobre 2014 Orario: giugno, luglio e agosto, tutti i giorni, compresi i festivi, dalle 17 alle 22 (chiuso il lunedì); settembre e ottobre, venerdì 16 – 19, sabato e domenica 11 – 13 e 16 – 19 Catalogo: Magonza Editore Info: 0771/466346,
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Milano Palazzo Reale Strappi d’artista A.S La mostra, “Mimmo Rotella. Décollages e retro d’affiches”, curata da Germano Celant, con circa centosessanta opere relative all’attività iniziale di Mimmo Rotella (Catanzaro, 1918 - Milano, 2006), provenienti da collezioni pubbliche e private, nazionali e internazionali, tra cui il Museo del Novecento di Milano, il MACRO di Roma, il Carré d’Art-Musée d’art contemporain di Nîmes, il Centre Pompidou di Parigi, la Tate Modern di Londra, il Mart di Trento e Rovereto e la Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea di Roma, indaga il periodo che va dal 1953, anno delle prime sperimentazioni sul manifesto lacerato, al 1964 quando partecipa alla XXXII Biennale di Venezia. Per contestualizzare l’opera dell’artista all’interno del panorama artistico internazionale dell’epoca e comprendere il suo contributo e la sua originalità, sono esposti alcuni lavori che si confrontano con quelli di altri grandi protagonisti dell’arte moderna e contemporanea, europei e americani, quali Filippo Tommaso Marinetti, Enrico Prampolini, Kurt Schwitters, Hannah Höch, Jean Fautrier, Alberto Burri, Lucio Fontana, Piero Manzoni, Jacques Mahé de la Villeglé, Raymond Hains, Andy Warhol e Michelangelo Pistoletto. Il percorso espositivo segue un andamento cronologico, a partire dal suo trasferimento a Roma, subito dopo il rientro in Italia dalla residenza alla Kansas City University del 1952. Dopo una fase di riflessione sui mezzi della pittura in aperto confronto sia con artisti della generazione precedente sia con i suoi coetanei, Rotella avverte la necessità di utilizzare nuovi strumenti, inventa la tecnica del décollage, caratterizzata dallo strappo di manifesti pubblicitari affissi nelle strade i cui frammenti, siano essi il recto o il verso, sono incollati sulla tela grezza. Con i lavori dedicati alle affiches del cinema mondiale con i volti dei grandi miti di Hollywood, nei primi anni Sessanta si chiude la fase del décollage e si apre una nuova stagione creativa in contatto, tramite il Nouveau Réalisme, con artisti francesi e statunitensi, in particolare della Pop Art. (nell’immagine: M.Rotella, Marilyn) Mostra: “Mimmo Rotella. Décollages e retro d’affiches” Sede: Milano, Palazzo Reale Periodo: 13 giugno – 31 agosto 2014 Orario: martedì, mercoledì, venerdì e domenica dalle 9.30 alle 19.30; giovedì e sabato dalle 9.30 alle 22.30; lunedì dalle 14.30 alle 19.30. Ingresso: intero euro 11, ridotto euro 9,50, scuole euro 5,50 Catalogo: Skira.
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Trento Castello del Buonconsiglio Eccentriche invenzioni A.S. Ludovico Ariosto nel XXXIII canto dell’Orlando Furioso cita i fratelli Dossi tra i pittori “di quai la fama sempre starà fin che si legga e scriva” al pari di Leonardo, Mantegna, Bellini, Michelangelo, Raffaello, Sebastiano del Piombo e Tiziano. Dosso, il più noto dei due, ebbe commissioni dalle più importanti corti rinascimentali italiane, raggiungendo fama e fortuna. La mostra, allestita nelle stesse sale che tra il 1531 ed il 1532 lo videro protagonista a Trento assieme al fratello Battista nella decorazione del Magno Palazzo del Castello del Buonconsiglio, segue le tappe dello straordinario percorso di questo eccentrico pittore del Rinascimento. Una trentina di dipinti, in dialogo con gli affreschi del castello, mettono a confronto le opere di Dosso e Battista, evidenziando i tre momenti del percorso artistico di Dosso, prima alla corte di Alfonso d’Este a Ferrara, poi a Pesaro presso la duchessa Eleonora d’Urbino, infine a Trento al servizio del principe vescovo Bernardo Cles, consigliere degli imperatori Massimiliano I e Carlo V, grande umanista, amico di Erasmo da Rotterdam e cardinale che sfiorò l’elezione a pontefice. Il legame dei Dossi con la città del Concilio è particolare: a Trento infatti era nato Niccolò Lutteri il padre di Dosso e Battista, e vi era vissuto prima di trasferirsi con la famiglia a Mirandola sul finire del ‘400, dove il giovanissimo Dosso inizia il suo percorso formativo che si svilupperà grazie alla lezione di Giorgione a Venezia e alla conoscenza di Raffaello, Michelangelo e Tiziano col quale mantiene un costante colloquio artistico. Dagli inizi del Cinquecento diviene ben presto il pittore “di corte” favorito dei duchi di Ferrara, per i quali, ma non solo, realizza le sue meravigliose creazioni che rimandano a storie sacre, mitologiche con il filtro dell’invenzione, delle conoscenze alchemiche e di una sottile vena di intelligente ironia e divertimento. La mostra, articolata in cinque sezioni, si concentra in particolare sull’attività svolta dai due fratelli nel terzo e quarto decennio del Cinquecento, prima e dopo l’intervento nel Magno Palazzo di Bernardo Cles. Tra i capolavori esposti, provenienti dagli Uffizi, dalla Galleria Palatina di Palazzo Pitti, dalla Galleria Estense di Modena, dalla Pinacoteca Nazionale di Ferrara, dalla Fondazione Roberto Longhi di Firenze, dalla Collezione Cini di Venezia, dalla Pinacoteca Brera di Milano e dalla Galleria Borghese di Roma, si impone il magnifico “Giove pittore di farfalle”, quadro enigmatico quanto la “Tempesta” di Giorgione: è un omaggio alla pittura, rappresentata da Giove intento a dipingere sulla tela alcune farfalle mentre Mercurio si rivolge ad una figura femminile chiedendole di fare silenzio per non disturbare la divinità. Confiscato nel 1939 dai nazisti alla famiglia del conte Lanckoronski e conservato fino a qualche anno fa al Kunsthistorisches Museum di Vienna, è ora custodito nel Castello del Wawel a Cracovia. (nell’immagine: D.Dossi, Giove pittore di farfalle) Mostra: Rinascimenti eccentrici. Dosso Dossi al Castello del Buonconsiglio Sede: Trento, Castello del Buonconsiglio Periodo: 12 Luglio – 2 Novembre 2014 Orario: Periodo estivo, tutti i giorni dalle 10 alle 18 altro periodo dalle 9,30 alle 17. Chiuso i lunedì non festivi. Ingresso: intero euro 8, ridotto euro 5
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Fabriano (AN) Pinacoteca Civica Bruno Molajoli Dall’Umbria alle Marche A. S. Tra il XIII e il XIV secolo, a Fabriano, tra le colline e le montagne dell'Appennino umbro-marchigiano, complice anche la floridezza economica diffusasi grazie al commercio della carta, mentre nel centro storico crescono i cantieri per la costruzione di edifici civili e chiese, si forma la cosiddetta "scuola fabrianese" che raggiunge il vertice con Allegretto Nuzi e Gentile da Fabriano. La mostra “da GIOTTO a GENTILE, pittura e scultura a Fabriano fra Due e Trecento”, ospitata presso la Pinacoteca Civica Bruno Molajoli e nelle Chiesa di Sant’Agostino, di San Domenico e nella Cattedrale di San Venanzio, presenta oltre 100 opere tra cui, oltre ai dipinti, pale d'altare e affreschi staccati, anche sculture, oreficerie rarissime, miniature, manoscritti e codici, provenienti dai più prestigiosi musei italiani e stranieri. La vicinanza con Assisi ed i ripetuti soggiorni di San Francesco stimolano un’esperienza di fede di cui la pittura è un efficace strumento propagandistico ed educativo; sempre da Assisi arriva l'influsso giottesco, si afferma così l'egemonia culturale, spirituale e artistica dell'Umbria. Maestri anonimi, esperti nella pratica dell'affresco, lasciano tracce del loro operato nelle più importanti chiese degli Ordini Mendicanti, ma anche nelle sperdute pievi sorte sui monti vicini. Campodonico dà il nome ad un oscuro maestro, capace di coniugare la spazialità giottesca con una carica umana profonda e modernissima delle figure e delle scene. I suoi affreschi strappati dalle pareti dell’antica pieve sono una testimonianza della vivacità delle relazioni artistiche che si sono intrecciate fra Marche ed Umbria, grazie alle strade che collegavano le aree appenniniche, percorse da pastori, mercanti, santi ed artisti. Un’ampia sezione è dedicata ai dipinti di Allegretto Nuzi: tavole e polittici realizzati dopo il suo rientro dalla Toscana in occasione della peste del 1348, caratterizzati da figure ispirate ai modelli fiorentini e senesi, rielaborati in chiave cortese, come testimoniano le varie redazioni della Madonna dell'Umiltà. E’ questo un soggetto frequentemente trattato sia dal Nuzi che dal suo allievo fabrianese Francescuccio di Cecco Ghissi, la cui produzione appare improntata ad una spiccata sontuosità decorativa. La lezione di Allegretto traspare anche dalla produzione di sculture in legno intagliato e dipinto, a grandezza naturale, destinate all'allestimento di presepi scenografici, attribuite ad un anonimo Maestro dei Magi, attivo a Fabriano. La mostra si chiude con alcuni capolavori di Gentile, il caposcuola del Gotico Internazionale, tra cui la Crocefissione del polittico proveniente da Valleromita di Fabriano, ora nella Pinacoteca di Brera, e la raffinata Madonna dell'umiltà del Museo nazionale di San Matteo di Pisa. (nell’immagine, Maestro di Campodonico, Annunciazione, affresco staccato) Mostra: da GIOTTO a GENTILE, pittura e scultura a Fabriano fra Due e Trecento Sede: Pinacoteca Civica Bruno Molatoli, Fabriano Periodo: 25 luglio – 30 novembre 2014 Orario: tutti i giorni 10 – 21, sabato e domenica 10 – 23; lunedì mattina chiuso Ingresso: intero euro 9, ridotto euro 6 Catalogo: Mandragora Info: 0732/042195
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Mantova Palazzo Te, fino al 20 agosto 2014
Gli inganni visivi della nuova ceramica A.S.
Nelle 19 grandi sculture in ceramica di Bertozzi & Casoni che compongono la mostra “Dove Come Quando” convivono realtà e finzione, meraviglia e ordinarietà, tali da produrre inganni visivi, sia che si tratti di sculture dedicate alla figura della Madonna o una sedia elettrica, una Cuccia Brillo, vasi e zolle con fiori, accumuli di ossa, animali a grandezza naturale, barili, cassettiere del pronto soccorso, tavolini da bar, fino a un orso polare sul pack, imprigionato dalla rete che contiene i resti del suo orrido pasto e i rifiuti di una spedizione polare. Le loro sculture, simboliche, irridenti e pervase da quanto è caduco, transitorio, deperibile e in disfacimento, sono emblemi della condizione umana nel mondo attuale. Infatti, con corrosiva ironia, tra surrealismo compositivo e iperrealismo formale, indagano i rifiuti della società contemporanea non escludendo quelli culturali, da quelli del passato a quelli delle tendenze artistiche più vicine. Bertozzi & Casoni è una società fondata nel 1980 a Imola da Giampaolo Bertozzi (Borgo Tossignano, BO, 1957) e da Stefano Dal Monte Casoni (Lugo, RA, 1961). La loro formazione artistica avviene all'Istituto Statale d'Arte per la Ceramica di Faenza in un clima dominato allora da un post-informale “freddo”; tuttavia, per loro, di maggiore interesse sono invece le sculture figurative di Angelo Biancini, con il quale Bertozzi collabora nello studio all'interno della scuola, la pittura di Gianna Boschi e il radicalismo concettuale di Alfonso Leoni. Successivamente frequentano l'Accademia di Belle Arti di Bologna e dal 1985 al 1990 lavorano alla Cooperativa Ceramica di Imola come ricercatori nel Centro Sperimentazioni e Ricerche sulla Ceramica. Fin dai primi lavori in sottile maiolica policroma rivelano una straordinaria e virtuosistica abilità esecutiva e distaccata ironia, rivelandosi interpreti e protagonisti della “nuova ceramica” con sconfinamenti nel design e nei territori della scultura monumentale, come attestano le fontane, le grandi sculture per un intervento urbano a Tama, un nuovo quartiere di Tokyo, e il grande pannello del 1993 “Ditelo con i fiori” per la parete esterna dell'Ospedale Civile di Imola. Mostra: BERTOZZI & CASONI. Dove Come Quando Sede: Mantova, Palazzo Te Periodo: 7 giugno – 20 agosto 2014 Orario: lunedì 13 – 18; da martedì a domenica 9 – 18; venerdi e sabato 9 – 20 Ingresso: intero euro 8, ridotto euro 7, studenti euro 3,50 Catalogo: Umberto Allemandi & C.
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ENOGASTRONOMIA
La macedonia di frutta è un dessert sano e gustoso che apporta pochissime calorie. E' un piatto adatto in tutte le stagioni e può essere anche preparata e servita come merenda sia ai bambini che agli adulti.
Preparazione Lava, asciuga e taglia la frutta a tocchetti. Quindi prendi una ciotola e mettici tutta la frutta preparata. Spolverizza con lo zucchero e bagna con il succo di un limone. Metti il recipiente coperto in frigorifero e lascia riposare almeno un paio d'ore in modo che la frutta rilasci il suo succo.
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LIBRERIA
Lucio Meglio Sociologia del cibo e dell’alimentazione L'alimentazione non è mai stata oggetto di studio sistematico da parte della sociologia. Solo negli ultimi anni sono fioriti studi e ricerche sul tema del rapporto cibo/consumo o cibo/ identità ma senza allargare tale prospettiva alle innumerevoli rappresentazioni sociali legate al tema dell'alimentazione. Nella volume si presenta una nuova chiave di lettura su tale fenomeno, che considera l'alimentazione come qualcosa di più inglobante rispetto alle visioni classiche, e che vede, al suo interno, un insieme di aree funzionali che, associate al cibo, rendono quest'ultimo un vero e proprio "fatto sociale" estremamente ricco e corrispondente ad una forma plastica di rappresentazione collettiva. È su queste premesse che all'interno del testo, dopo aver presentato le maggiori teorie che si sono occupate del binomio alimentazione/ società, si cercherà di costruire un suggestivo itinerario che esplori il mondo del cibo nei suoi aspetti sociali e culturali, mettendone in risalto da un lato le sue complesse relazioni con le emozioni individuali e simboliche, e dall'altro le caratteristiche di bene di consumo, e di elemento economico ed identitario. È sullo studio organico e sistemico delle quattro aree funzionali associate al cibo che nasce e si fonda una nuova sociologia dell'alimentazione che in tal modo riuscirà a dotarsi di una forte valenza d'utilità sociale.
George Saunders “L’ egoismo è inutile” Elogio alla gentilezza di M.C. Niente è meglio che essere gentili. Un piccolo libro per una grande occasione per riflettere sul concetto di gentilezza, al giorno d’oggi molto trascurato. La gentilezza “fortifica l’individuo”. Non è affatto una virtù debole, è quella più difficile, quella che richiede maggiore forza e sicurezza”. Da non confondere con la benevolenza”. George Saunders (1958) è autore di quattro raccolte di racconti — Dieci dicembre, Pastoralia, Nel paese della persuasione, Il declino delle guerre civili americane — e una di saggi, Il megafono spento. Ha vinto il Pen/Malamud Award per l’eccellenza nell’arte del racconto e nel 2013 è stato inserito dalla rivista Time fra le 100 persone più influenti al mondo.
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Affiliazione e Tesseramento FITeL Perché conviene? Il socio FITeL è consapevole di fare un gesto speciale per valorizzare il tempo libero che, soprattutto in tempi di crisi, diventa sempre più difficile gestire. I Soci sono l’anima della nostra Associazione perchè è grazie a loro che possiamo dare vita ai tanti progetti ed iniziative a livello nazionale e territoriale. Con la tua Tessera FITeL potrai essere protagonista ed accedere alle molteplici attività e servizi: • affermare e promuovere il valore e il ruolo del tempo libero quale elemento di crescita per l’individuo come singolo e nelle aggregazioni sociali; • favorire l’interscambio oggettivo e soggettivo tra i componenti degli organismi affiliati (Cral, Crt e Associazioni) nell’osservanza delle singole autonomie associative e nel rispetto delle comunità internazionali democratiche; • rappresentare gli organismi associati nei confronti dei terzi, a livello locale, nazionale ed internazionale; • sviluppare e tutelare le istanze ed i programmi promozionali indirizzati all’affermazione dell’associazionismo di promozione sociale; • promuovere progetti e servizi per la cultura, lo sport e il turismo sociale, anche con finanziamento pubblico e/o comunitario; • usufruire dell’assistenza fiscale e legale con un’offerta vasta e personalizzata in base all’esigenze dei soci; • stipulare convenzioni, ai sensi della legislazione vigente, con altre Istituzioni pubbliche e/o private, ivi comprese quelle derivanti dalla contrattazione collettiva. Inoltre, l’adesione a FITeL permetterà di avere accesso alle nostre proposte, pubblicazioni, iniziative e servizi scaricabili direttamente dal portale www.fitel.it .