CULTURASPORTURISMOSERVIZI
TEMPO LIBERO Welfare aziendale Assegnati premi “La Pellicola d’Oro”
Bimestrale FITeL - Luglio - Agosto 2014 anno 14° n. 83
“Proscenio Aggettante” Rassegna del Teatro Sociale FITeL Chiusi
Workshop sul turismo sociale Chianciano Terme
Vacanze per pochi Iscrizione al Tribunale di Roma nel Registro della stampa n. 76/2008
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SOMMARIO
EDITORIALE dI Giovanni Ciarlone
ATTUALITA’
10 Assegnati i premi “La Pellicola d’Oro” di Alfredo Magnifico
16 Programma del Festival del Teatro Sociale “Proscenio Aggettante” A cura della redazione
18 Walk of Live Telethon - Fitel di Mario Caiulo
10 20 L'UE dopo le elezioni e le priorità del Semestre di Presidenza italiana di Silvana Paruolo FITEL NAZIONALE 23 Welfare Azindale di Silvano Sgrevi TERRITORIO - CRAL - ASSOCIAZIONISMO 25 Rassegna teatrale Regionale Piemonte a cura della redazione
27 Mostra Fotografica a Milano “Legalità, Diritti e Lavoro dignitoso” Natale Carapellese
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30 Lavoro…. e la Grande Bellezza di Pietro Tuzzi*
31 Mondialando “insieme per far vincere il divertimento” di Monia Citarella 33 1° Meeting Nazionale Individuale Diversamente Abili “di Pesca al Colpo” a cura della redazione
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34 Meeting Arca-Enel di Ferruccio Valletti VOLONTARIATO E TERZO SETTORE 38 l gioco d’azzardo oggi di Pasquale Ruzza Tempo Libero Luglio / Agosto 2014
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40 La FITeL partecipa alla Formazione del Terzo Settore di Daniela Sangiorgio SPORT 42 Titolo europeo per il nostro SIOUX di Teresa Blandamura TURISMO 43 Estate 2014: vacanze per pochi di R.R. 45 Congresso mondiale OITS
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di Aldo Albano
AMBIENTE E NATURA 47 Valorizzare l’ambiente nel tempo libero a cura della redazione CULTURA 48 Al Vittoriano 'Luce. L'immaginario italiano': film e foto su 90 anni del Paese di Rossella Ronconi
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51 Musei si cambia: sistema tariffario più equo e in linea con quanto accade in Europa. di R.R.
TEATRO 53 L’utopia di Allende di L.M.
CINEMA 55 Quando l’arte è un’impossibile imitazione della vita. di Loretta Masotti
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56 Walesa, eroe contemporaneo. di L.M.
MOSTRE 57 Faenza (RA), Museo Internazionale delle Ceramiche Ceramica scolpita Aldo Savini
58 Milano, Palazzo della Ragione Fotografia Milano Alla ricerca delle origini Tempo Libero Luglio / Agosto 2014
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59 Siena, Duomo Divina bellezza A.S.
60 Firenze, Villa Bardini Il Piero della Francesca del 900 A.S.
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61 Favignana (TP), Ex Tonnara dei Florio Sole e mare nell’arte del ‘900 in Sicilia A. S.
62 Verona, Palazzo della Gran Guardia Illusione e realtà A. S. ENOGASTRONOMIA 63 Pomodori con Riso 64 Spaghetti alla Stromboliana 65 Ricciola all’acqua pazza di M.C.
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LIBRERIA 66 Marco Vinchi Fantasmi del passato di M.C.
67 Bertina Lopes. Tutto (o quasi) Claudio Crescentini di R.R.
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68 Aldo Buzzi Uovo alla kok di Ernesto D’Ambrosio
69 August Strindberg Gli abitanti di Hemso - Il capro espiatorio. di E. D’A.
In Copertina: dipinto di Ivano Abaticchio
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CULTURASPORTURISMO-
TEMPO LIBERO Direttore - Giovanni Ciarlone Direttore Responsabile - Rossella Ronconi Capi Redattori - Alfredo Magnifico, Silvano Sgrevi, Luigi Pallotta Segretaria di redazione - Monia Citarella Redazione - Aldo Albano,Teresa Blandamura, Mario Caiulo, Daniela Sangiorgio, Ferruccio Valletti Anno 14° n. 83 Luglio /Agosto 2014 A questo numero hanno collaborato Ivano Abaticchio, Natale Carapellese, Roberto Cimini, Ernesto D’Ambrosio, Loretta Casotti, Aldo Savini, Silvana Paruolo, Pietro Tuzzi Direzione e redazione C/o FITeL - Via Salaria, 80 - 00198 Roma tel. 06 85353869—06 8411063 E-mail: nazionale@fitel.it - www.fitel.it Fotocomposizione e pubblicazione nazionale@fitel.it Tempo Libero è a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare, nonché per eventuali involontarie omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti, delle illustrazioni e dei brani riprodotti. Bozzetti e manoscritti, anche se non utilizzati non verranno restituiti.
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WORKSHOP FITeL 2014
SUL TURISMO SOCIALE E I SERVIZI AL TEMPO LIBERO OCCASIONE D’ INCONTRO E CONFRONTO TRA OPERATORI DEL SETTORE E CRAL / ASSOCIAZIONI ADERENTI ALLA FITeL
27 SETTEMBRE dalle 10,00 alle 17,00 Salone ottagonale delle Terme di Chianciano
CHIANCIANO TERME Tempo Libero Luglio / Agosto 2014
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Editoriale CRESCE L'ATTESA PER "PROSCENIO AGGETTANTE" La rassegna teatrale della Fitel in scena a Chianciano dal 20 al 27 settembre 2014
di Giovanni Ciarlone ei compagnie selezionate su tutto il territorio nazionale nel corso di dodici mesi di lavoro, una Giuria di grande spessore, presieduta da Miranda Martino, e poi la suggestione del palcoscenico dello storico Teatro di Chiusi, questa la ricetta vincente di Proscenio Aggettante, il Festival di Teatro Sociale che nel 2014 festeggia il suo sedicesimo anno di vita. A due mesi dall'inaugurazione l'attesa è tanta così come le aspettative delle compagnie in gara. Dietro la rassegna, con tutto il suo bagaglio di esperienza e di professionalità, la FITeL -Federazione Italiana Tempo Libero CGIL-CISL-UIL, che tanto ha scommesso e scommette fin dai suoi esordi sull'iniziativa, per coniugare turismo, cultura, intrattenimento e teatro. A fare da piacevole scenografia alla manifestazione sarà poi quest'anno lo splendido scenario di Chianciano, che con il supporto di tutte le istituzioni locali accoglierà pubblico, artisti e stampa. La lunga selezione, effettuata nel corso dell'anno nell'ambito delle Rassegne Regionali FITeL e online e terminata in questi giorni, ha stabilito le sei compagnie in gara che si contenderanno i premi 2014. Il 20 settembre si parte quindi con una 'sette giorni' interamente dedicata al teatro amatoriale e sociale, per premiare il 27 settembre le migliori figure del settore, dalla regia alla scenografia, dall'interpretazione maschile e femminile ai costumi e al migliore spettacolo 2014. I sedici anni di esperienza alle spalle della rassegna ne fanno ormai un evento maturo sotto tutti i punti di vista, una manifestazione unica nel suo genere sul territorio nazionale, un evento atteso con impazienza da artisti e professionisti del settore. Accanto al Festival poi il pubblico potrà trovare altri piacevoli appuntamenti all'insegna del divertimento, come Tempo Libero Luglio / Agosto 2014
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Da sempre infatti fa parte del dna della FITeL il desiderio di coniugare intrattenimento e lavoro, teatro e occupazione, investendo sulle risorse del teatro amatoriale per consentire alle istituzioni locali di prolungare la propria stagione turistica grazie al Festival, chiudendo l'estate con un'iniziativa di grande richiamo per pubblico e stampa. Particolarmente interessante anche per "Proscenio 2014" sarà l'incontro culturale ed artistico che ogni anno viene ad instaurarsi fra le compagnie e i professionisti del settore, fatto di rispetto e stima, ma anche di curiosità e di attenzione. Dallo scambio sinergico tra artisti professionisti e amatoriali ha origine la vera identità del Festival, quel desiderio proprio degli attori amatoriali di assorbire dagli artisti del teatro professionale emozioni e passione, vitalità e umiltà. Il tutto condito con la concretezza del palcoscenico, una palestra caratterizzata dalla fatica della scena e il sudore delle prove. Quest'anno infine a chiudere il Festival sarà in scena un'attrice amata e seguita dal grande pubblico, un'interprete d'eccezione come Paola Gassman, sul palcoscenico con un testo di particolare intensità come "Soli per caso", che vedrà in scena l'affiatatissima coppia Paola Gassman-Pietro Longhi nel testo di David Norisco, per la regia di Silvio Giordani. Al centro dello spettacolo troviamo una coppia di genitori, che dopo aver cresciuto i figli pensa di poter dedicare il proprio tempo a loro stessi. Naturalmente sbagliando. La serata conclusiva della Rassegna, presentata anche quest'anno dall'affezionata giornalista Cristina Carbotti, decreterà le migliori figure del teatro amatoriale e sociale nazionale, premiandone serietà e professionalità. Arrivederci quindi al 20 settembre a Chianciano per una nuova entusiasmante edizione del Festival.
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Presidente Fitel
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Attualità
Venerdì 27 giugno alle ore 20.30, alla Casa del Cinema si è conclusa la IV edizione del Premio “La Pellicola d’Oro”. Organizzata dalla FITEL, (Federazione del tempo libero di CGIL CISL UIL), Sas Cinema e Art. 9, alla presenza di un pubblico attento, sono stati consegnati i premi alle maestranze del Cinema: un riconoscimento atto a valorizzare professioni, poco evidenziate e conosciute dal grande pubblico, ma di vitale importanza per la buona riuscita di un Film. di Alfredo Magnifico
“La Pellicola d’Oro” PREMI ASSEGNATI MIGLIOR DIRETTORE DI PRODUZIONE Simona Batistelli per “Un boss in salotto” MIGLIOR OPERATORE DI MACCHINA Emiliano Leurini per “Stai lontana da me” MIGLIOR CAPO ELETTRICISTA Pino Meloni per “La mafia uccide solo d'estate MIGLIOR CAPO MACCHINISTA Alberto Emidi per “Che strano chiamarsi Federico” MIGLIOR ATTREZZISTA DI SCENA Federico Vianelli per “L'ultima ruota del carro” MIGLIORE SARTA DI SCENA Roberta Ciciani per “La grande bellezza” MIGLIOR TECNICO EFFETTI SPECIALI Fabio Traversari per “Allacciate le cinture” MIGLIORE SARTORIA CINE-TEATRALE Anna mode per “La grande bellezza” MIGLIOR COSTRUTTORE Tiziano Nardoni per “La grande bellezza”
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Di serate di premiazioni ce ne sono tante, tantissime, ma questa de “La Pellicola d’oro” è stata all’insegna della semplicità e dell’entusiasmo; si è respirata un’aria molto diversa! Si è vissuta l’atmosfera di una grande famiglia,quella del Cinema,che rispetta profondamente questi “artigiani”,indispensabili e a volte fondamentali alla riuscita di un film. Momento particolarmente affettuoso è stato quando Ettore Scola ha consegnato il premio al “suo” capo macchinista ,al suo “caro amico”Alberto Emidi ha spiegato al pubblico che tra un buon capo macchinista e il regista è determinante l’intesa e tra loro bastava uno sguardo perché Alberto Emidi sapeva cogliere sempre le sue indicazioni perché era ed è il migliore. Tra i “premiatori”anche l’attore Gaspar Capparoni ed il regista Giulio Base . L’altro nostro grande vecchio Ugo Gregoretti, sempre” gajardo “e spiritoso, ha consegnato il premio speciale alla ditta Rancati per i 150 di attività. Un consiglio per il futuro? Mutare “La Pellicola d’oro” in “Premio Golia” per allinearlo e/o contrapporlo al premio “Davide di Ettore Scola ha consegnato il preDonatello “. Alberto Manolo Bolognini per capo macchinista Un premio speciale anche ai 60 annimio RAI.alL’ANICA ha voluto premiare Emidi la sua splendida carriera. Il CSC ha istituito il premio giovani consegnandolo al giovane direttore di produzione Rocco Messere. Inoltre, tre premi speciali ai tecnici dell’AugustusColor: Vittorio Bonini, Maurizio Iacolella e Pascquale Cuzzupoli. Daniela Poggi, eccellente padrona di casa ,ha valorizzato tutti ed ha intervistato attori e registi in modo da far emergere problemi quali il Pirateismo e la burocrazia che ostacolano l’”arte cinematografica”.
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Foto di Roberto Cimini durante la serata della premiazione “La Pellicola d’Oro” presso la Casa del Cinema
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WALK OF LIVE TELETHON - FITEL di Mario Caiulo Telethon e Fitel per la prima volta insieme. Grazie alla firma del protocollo di intesa avvenuta a gennaio di quest’anno, siamo di fatto entrati nella "rete di solidarietà" che da anni la Fondazione costruisce sul territorio e, lo stiamo realizzando, attraverso l'impegno delle nostre strutture regionali e dei nostri associati. Un impegno, il nostro, che si sta traducendo in gesti concreti come ad esempio la collaborazione delle Fitel regionali nella promozione della missione di Telethon, presso i propri iscritti e le campagne di raccolta fondi attraverso la partecipazione attiva nell'organizzazione delle tappe ufficiali di Walk of Live. Napoli, Catania, Roma e Torino, sono state le prime manifestazioni, organizzate da Telethon, che hanno visto la partecipazione attiva delle nostre strutture regionali che, attraverso i presidenti dei Cral e delle Associazioni, hanno organizzato presso le loro sedi dei punti di iscrizione per la raccolta delle donazioni. Le prossime tappe sono previste nelle città di Genova, Firenze e Foligno. Messaggio di solidarietà per raccogliere sempre più fondi da destinare alla ricerca scientifica sulle malattie genetiche e dare una risposta concreta di cura alle persone che ne sono affette. Ed è proprio l'aspetto sociale e solidaristico che contraddistingue ed accomuna gli eventi Telethon a quelli organizzati dalla nostra Federazione. La Fitel in questo momento non può permettersi di "donare" ma attraverso le "Passeggiate" può contribuire concretamente ad azioni solidaristiche. Il progetto di Walk of Live, nato sull'esperienza di "Cesena Cammina", ha l'obiettivo di incoraggiare tutti i cittadini a praticare un'attività fisica utile per tutte le età, cogliendo le opportunità ambientali del territorio, valorizzando le caratteristiche delle città, favorendo la socializzazione tra le persone e contrastare la sedentarietà. Rendere possibile la prevenzione medica soprattutto verso quelle patologie legate all'attività sedentaria come ad esempio il diabete, i rischi cardiovascolari e l'osteoporosi. Il successo delle nostre prime "uscite" al fianco di Telethon, ci fanno azzardare ad esprimere un giudizio fortemente positivo su queste iniziative, dimostrando ancora una volta, che, quando si mettono in campo delle buone azioni, con progetti ben mirati, il risultato positivo è scontato. Creare un "salvadanaio della solidarietà " in ogni manifestazione culturale e/o sportiva, dove far confluire la raccolta volontaria delle donazioni a favore di Telethon, potrebbe essere un ulteriore viatico di avvicinamento alla "maratona Telethon". Tempo Libero Luglio / Agosto 2014
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Frammenti d’iniziative svolte nelle varie cittĂ
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L'UE dopo le elezioni del maggio 2014 e le priorità del Semestre di Presidenza italiana di Silvana Paruolo*
Chi ha vinto alle elezioni politiche europee del 25 maggio 2014? In Germania, il partito di Angela Merkel è diminuito di circa il 2%, fermandosi al 35,5% delle preferenze. I socialdemocratici (Spd) - con il 27,3% - sono saliti del 6,5% rispetto al 2009, e di un punto e mezzo rispetto alle elezioni parlamentari del 2013. In Italia, il trionfo del Partito democratico a guida di Matteo Renzi è stato un’eccezione rispetto alla crisi della sinistra in Europa. In definitiva, il PPE-Partito popolare europeo e il PSE-Socialisti & Democratici restano i primi due partiti a livello UE con, rispettivamente, 221 e 191 eurodeputati. Rispetto alle elezioni del 2009, l'ECR-Conservatori e riformisti (ne fanno parte, tra altri, i Tories britannici, e il polacco Legge e giustizia) - con i loro 70 eurodeputati (9,32%) e l' ADLE-Alleanza dei democratici e liberali - con i loro 67 eurodeputati (8,92%) - hanno perso dei seggi. I Verdi/ALE (Verdi–Alleanza libera europea) hanno ottenuto 50 seggi (6,66%). GUE/NGL (Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica) – cui aderisce la lista Tsipras - ha ottenuto 52 eletti (6,92%). L’EFD - ridenominato EFDD (Gruppo Europa della libertà e della democrazia diretta) per volontà del M5 stelle – ha 48 eletti (639%). I membri iscritti-non apparentati a nessun gruppo politico sono 52 (6,92%). Agli euro-scettici vanno 108 seggi (contro i 56 del 2009). Parigi - Londra – Copenaghen ha costituito il trio in cui maggiormente ha trionfato l'estrema destra, euroscettica. Il successo di Front national (diventato il primo partito in Francia) ha sconvolto il panorama politico francese, e indebolisce il paese. Nel Regno Unito, l’Ukip (il partito euroscettico di N. Farage) ha sconfitto i conservatori e i laburisti. In Danimarca, si sono affermati i nazionalisti. FN e UKIP cominciano a parlare di un Referendum per uscire dall’UE, oltre che dall'euro. Quando non sono arrivati primi, i partiti eurofobi hanno ottenuto numeri importanti di voti (v. Austria, Ungheria, Svezia ecc.). Tempo Libero Luglio / Agosto 2014
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Concluse le elezioni, sulla base di affinità politiche, entro il 29 giugno 2014, c’è stato da formare Gruppi politici transnazionali. Ciascun Gruppo deve essere composto da 25 eurodeputati, provenienti da almeno 7 stati membri. Il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo (con molti malumori della sua base) si è avvicinando al partito britannico di Forage. Su proposta del M5S, il nome del gruppo EFD è stato cambiato in EFDD, dove “DD” sta per “Direct Democracy“: Democrazia Diretta. La francese Marine Le Pen non è riuscita a riunire un numero sufficiente di partiti per formare un Gruppo politico autonomo all’interno del nuovo Parlamento europeo. I suoi deputati faranno parte dei “non iscritti” così come quelli dell’italiana Lega Nord. Intanto, il 1° luglio è partito il Semestre di Presidenza italiana del Consiglio dei ministri. Una rondine stilizzata con il becco verde rivolto verso l'alto, la testa rossa e ali e coda dell'azzurro europeo è stata scelta quale logo: simbolo di libertà e, soprattutto, di opportunità, ma anche del fatto che l'Italia, va in Europa "a testa alta".Il programma della Presidenza è stato preparato dal sottosegretario Sandro Gozi, coordinatore del semestre (che ha condensato i contributi del premier e di tutti i ministri); ed è stato presentato da Renzi alla plenaria del Parlamento di Strasburgo il 2 luglio scorso. Quello a cui mira Renzi è un'Unione, più solidale e meno legata al rigore e all’austerity. “Vogliamo unire la disciplina sui conti a un nuovo approccio per la crescita perché anche se negli ultimi anni la disillusione nei confronti dell’euro è cresciuta, il suo potenziale rimane intatto“, ha specificato il premier. Tra le grandi priorità del semestre - ha precisato Sandro Gozi, Sottosegretario per le politiche europee (alla Presidenza del Consiglio dei ministri del governo Renzi) - figurano il negoziato dei primi capitoli del processo di adesione della Serbia all'UE e il riconoscimento dello status di candidato all'Albania per fare del Sud-Est dell’Europa una grande priorità dell’UE; il Mediterraneo; puntare (accanto al pilastro economico) su una politica di democrazia europea e dei diritti fondamentali che si leghi anche ad una nuova politica UE dell'immigrazione; l'avanzare del negoziato per il libero scambio fra l'Unione europea e gli Stati Uniti e il vertice Europa-Asia; l’avvio di una Macroregione Adriatico Ionica (processo strategico che può mettere a frutto varie sinergie fra otto Paesi); e ancora, passare da un'Europa dalle regole rigide (uguali per tutti) ad una di politiche di accompagnamento e d'incoraggiamento; passare dall'economia della finanza all'economia reale, puntando sullo sviluppo di una politica industriale europea che includa - come parti integranti - azioni contro il cambiamento climatico e azioni di politica energetica; spingere per l'economia dell'innovazione, e per la realizzazione dell'agenda digitale e del mercato unico digitale. Gran bel programma. Ora va realizzato. Speriamo che il nostro semestre segni un nuovo inizio. Intanto, resta tuttora aperta la diatriba sulle misure necessarie (un Piano europeo straordinario di in vestimenti? Escludere dal conteggio del debito gli investimenti virtuosi? Allungare i tempi -dal 2014 al 2016- per bilanci in pareggio? Ecc. - per flessibilizzare l'austerità UE degli ultimi anni, a tutto vantaggio di crescita e sviluppo. E' evidente che sul futuro avranno un gran peso le persone che saranno scelte per gli alti incarichi oggi Tempo Libero Luglio / Agosto 2014
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da ripartire. “Se vogliamo salvare l’Europa dobbiamo cambiare l’Europa”: questo il messaggio consegnato dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi ai partner dell’Unione Europea. Il capo del governo si è detto “consapevole” di “guidare il partito che ha ottenuto il miglior risultato assoluto come numero di votanti e governare il paese che ha la maggiore affluenza” alle urne. “Con questa forza – ha sottolineato Renzi - vi dico che anche chi ha votato per noi ha chiesto di cambiare l’Europa”. Quanto alle nomine (visto che si è levata una bufera di nomi di papabili) “nomina sunt consequentia rerum, dicevano gli antichi. Prima mettiamoci d’accordo su cosa fare e poi decidiamo su chi la fa”. In effetti, a questo punto, c'è da nominare i nuovi Presidenti del Consiglio europeo e dell'Eurogruppo, oltre che l'Alto rappresentante degli affari esteri e di sicurezza e difesa. In definitiva per la Commissione europea si è optato per J.C. Juncker (PPE) – federalista – che (al contrario di quanto accaduto nel corso degli ultimi anni) si è sempre battuto per dare più potere alla Commissione rispetto al Consiglio europeo (cioé gli Stati, e fra questi i più forti, primo fra tutti la Germania). I socialisti e democratici (Gianni Pittella è il nuovo Presidente di questo Gruppo al Parlamento europeo) hanno sostenuto J.C. Juncker , a condizione di un suo maggiore impegno per crescita e occupazione.
*CGIL Segretariato Europa
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FITEL NAZIONALE
Welfare Aziendale di Silvano Sgrevi
Presidenza nazionale Fitel
Oggi assistiamo a un nuovo modello di assistenza ai lavoratori (welfare), promosso da soggetti diversi dallo Stato, ormai sono diversi anni che a causa di congiunture economiche negative, ma soprattutto per un’assenza di proposte di chi ci ha governato negli ultimi vent’anni e soprattutto per la mancanza di scelte politiche del legislatore, abbiamo di fatto visto emergere l’azione di quelle lobby che premevano per annullare e superare il modello di welfare sociale che abbiamo conosciuto ed utilizzato. Costoro con un’attenta regia hanno tentato di convincere l’opinione pubblica che le spese sostenute per il welfare sociale sono una spesa improduttiva per lo Stato e quindi è necessario abbandonare questi impegni lasciando al mercato e all’azione di coloro che attraverso la sussidiarietà vorranno sostituirsi ad esso. Non credo che questa soluzione sia in grado di rispondere alle esigenze di welfare sociale di una nazione che fino a poco tempo fa è stata attenta alla qualità della vita dei suoi cittadini tanto da diventare modello per altre nazioni, più attente ai diritti dei cittadini. Oggi in presenza di una popolazione sempre più in difficoltà, per la perdita di lavoro o per l’impossibilità di avviamento aa un lavoro, l’area del malessere sociale è drammatica, lo Stato non solo ha ridotto drasticamente il suo impegno, ma ha fatto ben poco per regolamentare il nuovo e come tantissime altre cose ha lasciato all’improvvisazione di chi era interessato a fare qualcosa di provare. In presenza di un sistema socio-sanitario annichilito da ruberie e malversazioni da parte di personaggi che la politica e la dirigenza amministrativa hanno tutelato se non addirittura assecondato, vediamo operativo solo un tipo di welfare: quello familiare dove anziani che con le loro pensioni sostengono figli e nipoti o genitori che si accollono l’assistenza ai figli ormai in età che supera i quarant’anni, una rete di assistenza unica nel suo genere, la dice lunga su quale welfare è oggi operativo in Italia. In un periodo di grave e interminabile crisi, in cui le risorse per i servizi e il welfare pubblico sono sempre di meno, il Sindacato e le imprese hanno dato una possibile risposta svolgendo un ruolo cruciale, integrando la grama azione del pubblico, rafforzando il modello del “secondo welfare” o welfare aziendale. Numerose categorie confederali grazie ad una contrattazione lungimirante hanno potuto affiancare ad una azione di tutela contrattuale, l’opportunità di creare sistemi di welfare integrativo a vantaggio dei propri iscritti, sia con la costituzione di enti bilaterali, sia attraverso accordi specifici di assistenza ai lavoratori e alle loro famiglie, raggiungendo una cifra di assistenza notevole di circa sei milioni di persone. Un numero sempre crescente d’imprenditori “illuminati” hanno individuato un nuovo modello di attenzione e protezione dei loro dipendenti, che ridotto a slogan potrebbe essere: “quello che non riesce a darti il tuo Stato, te lo do io”. Questa nuova forma di assistenza viene chiamata in diversi modi Work-life Tempo Libero Luglio / Agosto 2014
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Balance – welfare integrativo – welfare aziendale e viene attuata da numerose aziende con interventi sia di natura monetaria che sotto forma di servizi, dove i lavoratori, quali destinatari di servizi che, di fatto, dovrebbero procurarsi da soli, possono avere dei vantaggi (assistenza sanitaria, vacanze, libri scolastici, forme previdenziali). Guardando in profondità gli effetti di questi accordi possiamo dire che anche per i datori di lavoro ci sono dei vantaggi, sia di tipo fiscale che economici, nello stipulare con terzi (es. assicurazioni) degli accordi non individuali bensì collettivi, che, tra l’altro, possono avere forti ricadute in termine di fidelizzazione dei dipendenti con incidenza sull’abbassamento del turn over e dei relativi costi. Oggi i numeri che riguardano il welfare aziendale sono molto interessanti, perche mettono in evidenza un trend di crescita notevole e in base a rilevazioni in ambito europeo il “secondo welfare” va dai 2,3 punti PIL in Italia (30 MLD di €), contro i 3,2 della Germania, 6,3 della Gran Bretagna, i 6,7 dell’Olanda, mentre sono ormai irraggiungibili la Svizzera con il loro 8 e gli USA con il 10,6. La Fitel crede che questa esperienza vada allargata ad altri aspetti della quotidianità dei lavoratori e delle loro famiglie ed è sicura che all’interno di una rivisitazione dell’azione sociale dei CRAL (Circoli ricreativi aziendali dei lavoratori) ci sia un’opportunità da rendere evidente ai soggetti contrattuali e precisamente l’opportunità che il welfare sociale non sia solo a disposizione di quei lavoratori che hanno la fortuna di un “datore di lavoro e di un dirigente sindacale illuminati”, ma di una vera e propria proposta contrattuale che rimetta al centro degli interessi comuni, la persona, non avendo paura di parlare anche di welfare sociale in una situazione di crisi come quella che stiamo attraversando. Cogliere tutte le opportunità, questo potrebbe essere la riflessione che dovrebbe coinvolgere tutti i soggetti contrattuali per comunicare la voglia di sconfiggere le avversità e creare insieme delle opportunità. La storia ce lo insegna, negli anni 50 abbiamo lavorato tutti per rialzarci da un’epoca che ha visto la distruzione fisica e morale del nostro Paese, gli anni 70 ci hanno visti ammodernare un Paese che si è assicurato un posto tra le prime dieci nazioni industriali del mondo, oggi dobbiamo capire come stare nell’era della globalizzazione, ma questo non a discapito della qualità della vita. Non è che ci manca l’assistenzialismo dello Stato che ci fa diventare sudditi, ma la capacità di vedere promuovere modelli funzionali di welfare positivo e quindi di porre tutta l’attenzione verso i progetti, che non avendo costi diretti per lo Stato, lo veda, almeno sostenerli per non farli morire subito. Questo si può fare, regolando l’esistente, premiando chi ha promosso vera assistenza e sollecitando l’intelligenza e la creatività di persone e associazioni che hanno scelto di stare vicino ai più bisognosi e ai meno fortunati. Per questo la Fitel si è assunta un compito impegnativo di promuovere per il prossimo novembre un convegno per mettere al centro dell’attenzione dei Sindacati Confederali, dei datori di lavoro pubblici e privati e delle Istituzioni il tema del welfare aziendale operativo per tutti i lavoratori come un’opportunità per garantire una qualità della vita degni di un Paese che vuole rimanere protagonista della scena mondiale. Tempo Libero Luglio / Agosto 2014
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TERRITORIO - CRAL - ASSOCIAZIONISMO FITEL PIEMONTE
"RASSEGNA TEATRALE
Regionale"
La 5a edizione della Rassegna di Teatro Amatoriale FITeL Piemonte, intitolata a Sergio Uliano, che si è svolta presso il bel Teatro Murialdo di Torino, è stata vinta dal GRUPPO "DIMIDIMITRI" di NOVARA. Una compagnia formata da lavoratrici e lavoratori, impegnate/ i e appassionate/i con grande professionalità e dedizione. La compagnia, vincitrice della rassegna regionale, rappresenterà la FITeL Piemonte alla Rassegna Nazionale di teatro sociale “Proscenio Aggettante” che si terrà a Chiusi (SI) al 20 al 27 settembre prossimo.
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FITEL LOMBARDIA
Fai la cosa giusta! Partecipa al crowdfunding di FITeL di Natale Carapellese *
Il Lavoro dignitoso riassume le aspirazioni delle persone riguardo la propria vita lavorativa – le loro aspirazioni ad accedere ad un lavoro e ad una giusta retribuzione, a godere dei propri diritti, a poter esprimersi ed essere ascoltate, a beneficiare di una stabilità familiare e di uno sviluppo personale, a veder garantite giustizia ed uguaglianza di genere. Queste diverse dimensioni del Lavoro dignitoso rappresentano le fondamenta per una pace duratura nelle comunità e nella società. Il Lavoro dignitoso abilita lo sviluppo personale, fa partecipare alle decisioni sulla propria vita e contribuisce alle pari opportunità, il lavoro dignitoso è al centro della lotta alla povertà ed è un importante strumento per raggiungere uno sviluppo equo, inclusivo e sostenibile. FITeL in prossimità di Expo 2015, intende impegnarsi e sviluppare diverse iniziative, tese a far emergere la dimensione del Lavoro Dignitoso nelle politiche economiche e sociali, per sviluppare una maggiore consapevolezza sui riflessi in tema di Consumi, di Diritti e della Legalità in collaborazione con gli associati, le organizzazioni sindacali, insieme alle imprese e le Istituzioni. La fotografia è lo strumento ideale per la narrazione. Con la fotografia si possono raccontare i volti, le città, i paesaggi, la guerra, ma anche l’amore e tutte quelle stoTempo Libero Luglio / Agosto 2014
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rie che hanno a che fare con l’etica e i sentimenti. Henri Cartier – Bresson ripeteva spesso che le buone fotografie si possono scattare quando sulla stessa linea di mira ci sono l’occhio, il cuore e la mente. Insomma: la visione, la passione e il pensiero. Ed è con lo stesso spirito che FITeL, Federazione Italiana Tempo libero, ha deciso di scegliere il linguaggio delle immagini per raccontare il tema del lavoro, ma anche storie di donne e uomini che un lavoro ancora non lo hanno trovato o che, attraverso il lavoro, stanno cercando il loro riscatto sociale. La fotografia può essere poesia o strumento d’indagine, reportage o contemplazione. Comunque è sempre occasione di conoscenza, di sapere. Oggi che la fotografia è alla portata di tutti grazie alle tecnologie del digitale, vale la pena ragionare insieme su uno dei grandi temi, forse il più contradditorio della società contemporanea: il lavoro. Attraverso lo sguardo di una decina di autori si snoda un percorso critico che vuole ragionare sul significato e l’importanza del lavoro nella società contemporanea. Da qui, un progetto che si declina in differenti operazioni di comunicazione: 1. una mostra itinerante in diversi luoghi a Milano e in altre città della Lombardia, l’accesso all’evento sarà gratuito anche nell’intento di favorire la massima partecipazione e sensibilizzazione dei cittadini; 2. un catalogo che sarà pubblicato in ottobre dalla prestigiosa rivista di fotografia Zoom; 3. un convegno a Milano, presso la Casa della Cultura, sul tema del Diritto internazionale del lavoro che si terrà, il 7 ottobre p.v. in occasione della giornata mondiale del lavoro dignitoso. Al convegno presenzieranno diverse personalità rappresentanti, il mondo associativo, sindacale, religioso, sociale e istituzionale. Su queste basi, la Federazione Italiana del Tempo Libero (ricordiamo che la FITeL è Federazione unitaria rappresentativa delle Confederazioni Cgil-Cisl-Uil che daranno anch’esse il patrocinio all’iniziativa) intende realizzare ogni iniziativa tesa a promuovere una nuova cultura a favore: del lavoro dignitoso, del mantenimento e sviluppo della buona occupazione, della promozione all’auto-imprenditorialità, della semplificazione delle procedure, per salvare aziende, creare posti di lavoro, dell’uscita dalla crisi, verso un nuovo mutualismo solidale nel XXI secolo. Con questi obiettivi FITeL organizza in Lombardia, in collaborazione con le riviste Zoom e Progresso Fotografico, una mostra fotografica-evento sul tema dei “Diritti, Legalità e Lavoro dignitoso”. Al fine di garantire la migliore qualità e riuscita dell’evento, abbiamo chiesto il patrocinio di alcuni Comuni della Regione tra cui Milano, con la possibilità di poter esporre l’evento in oggetto nel prossimo autunno, a partire dal prossimo ottobre, in varie sedi di Milano e della Regione, la partecipazione sarà gratuita e le spese per la realizzazione saranno sostenute da apposita raccolta fondi che segnaliamo di seTempo Libero Luglio / Agosto 2014
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guito. L’iniziativa sta già riscuotendo molti riscontri positivi, sia sotto il profilo culturale che in termini di partecipazione e interesse da parte della cittadinanza, oltre che sulla qualità della proposta, per il tema trattato e per il livello dei professionisti coinvolti, citiamo tra gli altri: Taco Anema, Niccolo Biddau, Bruno Cattani, Lucinda Devlin, Cristina Francesconi, Uliano Lucas, Paolo Patrizi, Max Mandel, Maurizio Marcato, Reza e altri autori in collaborazione con il Museo Noorderlicht. Il progetto e’ visualizzabile per chi vuole approfondire sui seguenti link: www.fidalo.eu http://www.fidalo.eu/progetti/fotografia/4-mostra-evento-e-catalogo-sul-lavoro-dignitoso * Presidente FITeL Lombardia
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FITEL LAZIO .
LAVORO …. e la Grande Bellezza di Pietro Tuzzi*
La FITeL Lazio, nell'obiettivo di rilanciare il CRT di Roma, ampliare il numero degli associati, iniziare le iscrizioni individuali e rafforzare l'intera struttura a Roma e nella Regione, ha deciso di realizzare una serie di attività tra cui il programma allegato, che è stato illustrato in occasione del Comitato Nazionale svolto nella nostra sede il 27 scorso. Si tratta del progetto: LAVORO ….. e la Grande Bellezza: 20 tours di 50 persone nella Capitale, di ottimo livello, ospitati in un hotel 4 stelle sequestrato alla mafia ed oggi Liberamente gestito; seguiti direttamente da noi, accompagnati da guide laureate ed altamente qualificate. Sono programmati incontri con gli iscritti Fitel della nostra Regione, gemellaggi, scambi di visite, ed appuntanenti culturali. Analoghe delegazioni di nostri iscritti parteciperanno alle visite guidate nei vari luoghi della città (v. programma) ed alle attività di informazione e culturali che stiamo mettendo in piedi per l'arrivo dei lavoratori e pensionati "turisti" da tutta Italia, iscritti alla Fitel. L'iniziativa sarà gestita direttamente da noi, con l'aiuto tecnico e giuridico della Bernini che ha utilizzato Libera e l'Opera Romana Pellegrinaggi, e che ha proposto un ottimo prezzo: 320 euro per 5 gg., escluso il pullman che dovrà essere organizzato direttamente dai luoghi di partenza. Come comprenderete l'iniziativa potrà realizzarsi SOLO con la partecipazione in prima persona di tutte le strutture FITEL del nostro Paese. Ma con la presente proposta, noi pensiamo di potervi offrire una opportunità: siamo la struttura della Capitale; va molto di moda la grande bellezza: abbiamo costruito una occasione praticabile, anche dal punto di vista economico. VI CHIEDIAMO DI PARTECIPARE, cogliendo l'occasione anche per dare un segno sul nostro impegno verso l'innanzamento del livello culturale di tutti, nonchè sulla qualità dello sviluppo dei consumi, questioni sulle quali ci battiamo tutti i giorni. Abbiamo bisogno di prenotare - almeno orientativamente - prima delle ferie. Abbiamo parlato con alcuni di voi che hanno dimostrato interesse. Invitiamo tutti a risponderci prontamente ed a prenotare, possibilmente anche con la partecipazione di almeno un membro della presidenza della Fitel, o del Cral, o dell'Associazione che organizzerà il tour, perchè abbiamo bisogno di intessere rapporti reali e duraturi con le strutture, anche per ricambiare negli anni futuri le visite, arricchendo così il patrimonio culturale dei nostri associati e di tutti noi. FITEL LAZIO tel. 06-4827604 PIETRO TUZZI 348-6022383 LIA LEPRI 348-2484121
*Presidente FITEL Lazio Tempo Libero Luglio / Agosto 2014
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…Mondialando “insieme per far vincere il divertimento”
di Monia Citarella to della ll giorno 26 giugno scorso alle ore 17:00, presso il campo da calcetParrocchia di Settecamini, è stato svolto un torneo di Calcio a 5 rivolto a ragazzi tra gli 8 e i 10 anni. L’evento ludico-sportivo ha voluto essere un’occasione per richiamare i Mondiali di Calcio. La FITeL ha sostenuto l’iniziativa non solo per l’importanza che lo sport ha nella crescita dei ragazzi, ma anche per premiare la loro creatività e voglia di fare. L’idea infatti è nata da uno dei bambini del centro estivo del quartiere, che ha proposto, non solo l’idea, ma ha partecipato all’organizzazione dell’iniziativa coinvolgendo lui stesso i ragazzi che si sono presentati numerosi e scegliendo anche la parola d’ordine “insieme per far vincere il divertimento”. La risposta numerosa (6 squadre, 36 ragazzi) di genitori e ragazzi è stato un segnale, un invito a riflettere sulla volontà che i cittadini hanno di poter trovare degli spazi di incontro ludici in una zona di periferia. L’importanza di questi momenti sportivi offre ai ragazzi, futuri adolescenti, un’opportunità diversa dalla strada, dal bar/sale gioco con tutti i rischi ad essi correlati. Molti dei genitori e ragazzi, entusiasti dell’iniziativa, hanno espresso la volontà di ripeterla e noi saremo lieti di accogliere qualsiasi ulteriore proposta. Speriamo che questo sia uno stimolo per tutti coloro che cooperano per il bene delle nuove generazioni, perché ogni bambino/ragazzo ha il diritto di “giocare la sua partita” e la nostra vittoria sarà quella di vederli crescere in ambienti adeguati a favorire il loro sviluppo. Un grazie particolare alla Parrocchia S. Maria dell’Olivo che ha messo a disposizione il campo per la riuscita del torneo. Ed infine un grazie speciale a Valerio, che a soli 9 anni è stato ideatore e promotore dell’evento.
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Torneo di Calcio a 5 con i ragazzi tra gli 8 e i 10 anni presso il campo da calcetto della Parrocchia di Settecamini.
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FITeL TOSCANA
Con il Patrocinio
1° Meeting Nazionale Individuale Diversamente Abili “di Pesca al Colpo”
Firenze 20 Settembre 2014 Campo Gara: “Terrapieno” da Ponte della Tranvia alla Passerella Isolotto Durante la manifestazione sarà organizzata una raccolta fondi a favore dell’associazione
Programma Ore 07,00 Raduno presso la struttura della piscina LE PAVONIERE Ore 09,00 Inizio Gara Ore 12,00 Termine Gara Ore 13,30 Pranzo al ristorante delle Pavoniere Durante il pranzo interventi e premiazione Un ricordo della giornata e di Firenze sarà dato a tutti i concorrenti Per informazioni Cral Ataf Tel. 055 580261 Tempo Libero Luglio / Agosto 2014
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CRAL Arca-Enel
Meeting Arca-Enel Cultura sport e turismo sociale di Ferruccio Valletti
Aldilà di ogni più rosea previsione, quest’anno l’Arca Enel registra un importante aumento della partecipazione ai meeting organizzati per l’estate 2014. Sempre più i nostri soci scoprono i vantaggi di un momento d’incontro che prende spunto dalla passione, dando sfogo a quella salutare forma di competizione insita nella gran parte di noi, ritrovandosi con la famiglia, amici e colleghi, per una settimana di vacanza ricreativa e all’insegna dello sport. La programmazione dei meeting è fatta in maniera da non creare sovrapposizioni temporali tra un’attività e l’altra, per favorire la partecipazione di quei soci che vogliono cimentarsi su più discipline. I periodi scelti sono quelli di bassa stagione, giugno e settembre, per avere facilità di prenotazioni a prezzi estremamente convenienti. Facendo attenzione a questi elementi e grazie all’accordo di reciprocità, è stata data l’opportunità ai soci Fitel, presentati da un socio Arca, di partecipare alle nostre iniziative. Con questa possibilità tanti soci hanno permesso ai propri amici e parenti di condividere questo tipo di vacanza. Il risultato è stato quello di vedere aumentare le presenze, rendendo le nostre manifestazioni ricche di persone dalle esperienze diverse, favorendo lo scambio e la condivisione di un momento di allegria e, ci piace aggiungere con una certa enfasi non esagerata, di crescita individuale. Altro punto fondamentale di attenzione dell’organizzazione è quello di favorire la conoscenza del nostro splendido paese. Ogni anno è prevista la rotazione delle regioni che organizzano le singole manifestazioni. Durante la settimana vengono sempre programmate delle escursioni con guide locali, che aiutano i nostri soci ad approfondire la cultura e le tradizioni del territorio. Anche per questo il meeting si è trasformato in un appuntamento da non mancare. E’ molto forte il bisogno che ognuno di noi ha di conoscere a fondo le proprie radici. La fortuna di vivere in Italia ci dà la possibilità di apprezzarne le infinite sfaccettature, utilizzando le straordinarie testimonianze che ogni angolo del nostro paese offre. In sostanza con questa formula, siamo riusciti a creare una convergenza tra momenti di evasione e bisogni di conoscenza e ne siamo molto orgogliosi.
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Infine l’aspetto legato alla competizione sportiva, che completa la serie di motivazioni che caratterizzano i meeting, mantiene intatta la capacità attrattiva anche su formule che si ripetono da più di XX edizioni. L’agonismo che ogni partecipante ci mette non è inferiore a quello che vediamo spesso espresso dai professionisti. Gli atleti di queste manifestazioni spesso sono persone che durante l’anno passano la maggior parte del tempo dietro una scrivania. Le gare dei meeting sono un’occasione dove ognuno ritrova ed esprime una forza interiore e volontà d’animo, semplicemente perché in quel momento porta la maglia della regione di provenienza. Aspetti di vita semplici ma dal fortissimo contenuto valoriale, che spingono gli individui a quella sana e salutare competizione, che richiamavamo inizialmente, trasformando queste gare in un’occasione dove il singolo cerca di dare il meglio di sé, per il collettivo al quale appartiene. Per riassumere: tutto ciò che costruisce e definisce un meeting è una vacanza a basso costo, l’acquisizione delle tradizioni e culture del nostro paese, una sana competizione sportiva e un’occasione d’incontro e scambio di conoscenza; il tutto condito da un clima di rispetto e di amicizia. Con queste motivazioni si spiega il gran successo di partecipazione che stanno avendo i meeting dell’Arca, nonostante la sempre maggiore sobrietà con cui si organizzano. E’ evidente che un’ intelligente organizzazione di queste manifestazioni è la migliore risposta che i lavoratori possono ricevere per il tempo di non lavoro, in particolare in una condizione di crisi come quella che stiamo attraversando. Può sembrare che stiamo esagerando e allora, per metterci alla prova, invitiamo tutti i soci Fitel a partecipare alle nostre iniziative.
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Rafting sul fiume Aniene con l'Arca-Enel
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Sabato 12 luglio 2014, l'Arca-Enel del Lazio ha organizzato sulle acque del fiume Aniene, in prossimità ' di Subiaco, una giornata dedicata al rafting. Grazie alla professionalità dell’associazione " Vivere l'Aniene", 60 soci hanno potuto godere in tutta tranquillità ' e sicurezza una discesa in gommone, lungo gli argini che delineano la campagna sublacense, fatta di vegetazione incontaminata su acqua sorgiva trasparente e vigorosa. Una giornata di relax con le proprie famiglie, in un contesto profondamente diverso dal vivere quotidiano, abbinando divertimento, natura e contatto con il territorio. Da queste piccole iniziative dall'enorme valore sociale, si ricevono stimoli che rendono estremamente utili questi momenti d'incontro; pensati e realizzati da organizzazioni che si occupano del tempo di non lavoro, con l'obiettivo di determinare situazioni che contrastano lo stress di tutti i giorni, aggravato dalla situazione di crisi che stiamo vivendo
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VOLONTARIATO E TERZO SETTORE
Il gioco d’azzardo oggi di Pasquale Ruzza
Sono passati poco più di 2 anni da quando un gruppo di associazioni e di organizzazioni sindacali (tra cui la Fitel) decisero di costituire un Comitato contro il gioco d’azzardo che chiamarono “Mettiamoci in gioco”. Lo spunto fu dato da un’iniziativa che ci parve sconcertante: i Monopoli di Stato, insieme ai concessionari di gioco (le famose 10 società, tra nazionali e multinazionali) andavano in giro per le scuole per spiegare ai ragazzi i loro giochi: ci sembrava come affidare a Dracula la custodia della banca del sangue! Da qui sono state messe in campo numerose iniziative, ivi compreso un “intergruppo” di parlamentari di tutti i partiti che hanno sostenuto le nostre posizioni contro il gioco d’azzardo, l’incontro con la Presidente della Camera, On. Laura Boldrini, che si è schierata apertamente a sostegno delle posizioni della campagna “Mettiamoci in gioco”. Ora siamo ad un passo dall’approvazione di una legge che ricordiamolo, non è proibizionista ma regolamenta il gioco e pone le basi concrete per interventi di cura sui soggetti affetti da GAP (gioco d’azzardo patologico) perché in tutti i paesi la dipendenza si chiama così: solo in Italia si chiama “ludopatia”, forse perché per lungo tempo in Italia sul gioco si è tenuto un atteggiamento sconcertante. Infatti nel giro di un ventennio vi è stata una crescita esponenziale dei giochi che non ha precedenti e la pubblicità e i punti vendita si sono moltiplicati ad una velocità impressionante: l’unico paragone che può reggere è il raffronto le innovazioni tecnologiche: in pratica sono andate di pari passo. Il sistema di gioco in Italia è passato dalla frequenza settimanale a quella di ogni 5 minuti per il lotto, mentre le videolottery hanno una frequenza di pochi secondi. In quest’ultimo caso, alla rapida frequenza si somma una musica accattivante e spessissimo si verifica il cosiddetto “near miss”, ossia una combinazione vicino alla vincita, che crea il fenomeno di rinforzo mentale che avviene quando si sfiora la vincita e che spesso viene utilizzato appositamente dalle industrie del gioco per indurre a continuare a giocare. Questo schema viene utilizzato anche da Lottomatica quando stampa i gratta e vinci per spingere a continuare a grattare.
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Nella società dell’informazione, come possiamo definire la società di oggi, in cui risultiamo connessi alla rete a casa, in ufficio, in mobilità, i banner dei giochi si sprecano. Anche sulle tv, private o pubbliche, la pubblicità del gioco dilaga e l’occasione dei Mondiali del Brasile 2014 è stata utilizzata spregiudicatamente per intensificare la campagna pubblicitaria. In questi mesi la campagna “Mettiamoci in gioco” sta completando la creazione dei Coordinamenti regionali e contemporaneamente aumento il numero delle organizzazioni aderenti. Visto tutto ciò si è deciso di aprire una campagna pubblicitaria tesa a smontare i luoghi comuni sul gioco: è vero che visto i giganti a cui ci si contrappone (90 miliardi il fatturato l’anno scorso!) la campagna appare come Davide contro Golia, ma non è detto che non finisca come nel primo libro di Samuele! Se i cittadini presteranno la necessaria attenzione a quelle che si possono definire “perle di saggezza” che la campagna cercherà di far arrivare ovunque, molte cose cambieranno! Le società del gioco, quando hai quasi vinto (near miss) ti dicono: ha quasi vinto! Se ti fermi a riflettere hai perso un’altra volta!! E’ vero che bisogna usare cervello! Ma è proprio quello a cui punta la campagna! Sbugiardando coloro che usano la crisi e la disperazione della gente per far balenare la soluzione dei loro problemi con un colpo di fortuna, aumentando semplicemente la dipendenza da gioco d’azzardo patologico (GAP).
Ue, arriva raccomandazione Commissione su gioco d’azzardo online. Il 9 luglio è stata adottata dalla Commissione europea una raccomandazione agli Stati membri per “contribuire a fornire un elevato livello di protezione ai propri cittadini nel settore dei servizi per il gioco d’azzardo online”.
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La FITeL partecipa alla Formazione dei Quadri del Terzo Settore
di Daniela Sangiorgio Da ormai cinque anni la Fondazione con il Sud ha avviato un programma di “Formazione dei Quadri del Terzo Settore” (FQTS) che vede come suoi promotori gli Enti nazionali più rappresentativi del TS: il Forum del Terzo Settore di cui fa parte la Fitel; la Consulta del Volontariato presso il Forum del Terzo Settore; la Conferenza Permanente delle Associazioni, Federazioni e Reti di Volontariato (ConVol); il Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato (CSVnet). FQTS prevede attività di ricerca e analisi dei fabbisogni, percorsi di formazione regionali, promozione e diffusione dei risultati. La formazione coinvolge i quadri del terzo settore, del privato sociale e no profit delle sei regioni del Meridione, Sicilia Sardegna, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria che partecipano a momenti assembleari e seminariali, sia regionali che inter-regionali, nonché ad attività laboratoriali. Nella programmazione 2014 i laboratori, che coinvolgono circa 160 partecipanti, vertono su tre aree tematiche: ricerca intervento, partecipata, comunicazione sociale. Nell’ambito del laboratorio di ricerca i partecipanti si sono dati un obiettivo ambizioso: riflettere, studiare, ricercare intorno al tema dei “ rapporti di collaborazione tra il mondo profit e quello non profit”. Il Laboratorio di Ricerca Intervento approfondirà, nel corso dell’anno, gli spazi di connessione tra gli operatori economici privati ed il mondo del no-profit, nonché le modalità di coinvolgimento e di orientamento di questi nella direzione auspicata della “redistribuzione” di opportunità e sostegno alle fragilità, facendo leva su un nuovo rapporto tra profit e noprofit condiviso e consapevole La ricerca, dove partecipo personalmente, è guidata da un gruppo di 6 ricercatori senior appartenenti alle 6 regioni meridionali coinvolte nel progetto. Il primo passo della ricerca è proprio quello di ascoltare la voce dei rappresentanti delle organizzazioni del mondo del profit e non profit, il contributo di ogni testimone privilegiato rappresenta un apporto insostituibile di sapere, di riflessione, di competenza e di esperienza per il progetto. Tempo Libero Luglio / Agosto 2014
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Il criterio fondamentale è l’attività che l’associazione, svolge nel sociale e che si riflette nel impegno di promozione umana/sociale, nel rispetto dei valori di solidarietà, di uguaglianza , la cultura dei diritti in vista di un alto obiettivo, la valorizzazione e il riconoscimento della persona, il rispetto delle norme legislative, rispetto dei contratti di lavoro, il rispetto del lavoratore e della sua dignità, portare avanti quella che è la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori ma anche gli ideali di giustizia sociale ,equità e solidarietà. Sicuramente il mio giudizio non può che essere positivo, nella Sicilia le associazioni sono abbastanza organizzate ma hanno bisogno ancora di un maggior aiuto da parte delle istituzioni, per cercare di creare una vera e propria rete di lavoro, collaborazione, scambio di informazione, mezzi. Uno sviluppo di queste organizzazioni non profit potrebbe essere positivo per coinvolgere anche tanti giovani nel mondo del sociale e quindi di partecipazione sociale sui temi dell’immigrazione, del turismo sociale e culturale.
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SPORT E BENESSERE
Titolo europeo per il nostro SIOUX Sfida europea dei medi il 26 luglio a Manchester a cura della redazione
Alla Phones 4u Arena di Manchester il 26 luglio 2014, per il titolo europeo dei medi vacante, Emanuele Sioux Blandamura, attuale Campione dell’Unione Europea, combatterà per il vacante titolo europeo dei pesi medi. Il pugile italiano, imbattuto in 22 match, si vedrà impegnato con il giovane inglese Billy Joe Saunders. Per il Sioux del ring, un giovane romano, grintoso e gentile, il titolo Europeo è di fondamentale importanza poiché lo porterà nel futuro prossimo al Mondiale in America.
A Manchester verrà assegnato il titolo europeo dei pesi medi, attualmente vacante. A contenderselo saranno
il pugile romano
Emanuele Blandamura nell’immagine a fianco e l'inglese Billy Joe Saunders.
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TURISMO Estate 2014:vacanze per pochi Solo il 31% degli italiani partirà per le vacanze estive. di R.R. Purtroppo, anche quest'anno sono pochi gli italiani che si potranno concedere la tradizionale vacanza estiva di almeno una settimana. Prosegue, infatti, il trend degli ultimi anni in merito alla forte contrazione della domanda turistica. Un fenomeno che rispecchia chiaramente il disagio economico che colpisce gli individui e le famiglie. Basti pensare che il numero di cittadini che vanno in vacanza è passato da 29,4 milioni nel 2008 a 18,6 milioni stimati nel 2014 (come si evince dalle le rilevazioni a campione dell’O. N. F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, secondo cui solo il 31% degli italiani - pari a circa 18,6 milioni di cittadini - partirà per le vacanze). Previsioni allarmanti annunciate nell'ambito del convegno organizzato da EBNT (Ente bilaterale nazionale del turismo) e Federconsumatori, risultate della VI edizione dell'Analisi sulle tariffe di soggiorni in località italiane ed estere nell'estate 2014, realizzata dall'Osservatorio Permanente sulle proposte di viaggio formulate dai tour operator promosso da EBNT e Federconsumatori e confermate anche da Federturismo-Confindustria, che prevedono che a partire sarà il 32% degli italiani. Data la preoccupante realtà, in cui per troppi il diritto alla vacanza non è dovuto, risulta quanto mai necessario una riorganizzazione della governance del settore turistico, che ricomprenda sia l’offerta che la domanda turistica. Un processo quanto mai urgente che vada nella direzione di un turismo di qualità e sostenibile, in grado di competere con i mercati globali e contribuisca allo sviluppo e all’uscita dalla crisi del Belpaese.
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Al tempo della crisi, stando ai pronostici, il numero di coloro che trascorreranno le vacanze in cittĂ , affollando le spiagge limitrofe, i parchi pubblici ed i parchi acquatici. Molti vanno in cerca di ambienti a prezzi contenuti e offerte promozionali. Se, da un lato, si trovano gli ingressi riservati alle aree vip, dove pagando di piĂš si possono riservare ombrellone e lettino, dall'altro vi sono "pacchetti famiglia" a prezzi scontati, ingressi validi anche per il giorno successivo, happy hour differenziati a seconda si voglia entrare al parco dopo al mattino o al pomeriggio, navette gratuite con partenze nelle principali stazioni che consentono di risparmiare i costi della benzina e del parcheggio, prezzi scontati prenotando soprattutto online.
A causa della crisi, vacanze estive solo per un italiano su tre e chi parte riduce i giorni di villeggiatura e/o punta su destinazioni e strutture ricettive piĂš economiche per pareggiare il bilancio familiare.
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Congresso mondiale OITS Unita’ nella diversità San Paolo del Brasile, dal 7 a 10 ottobre 2014 di Aldo Albano A San Paolo del Brasile, l’OITS (International Organisation of Social Tourism), terrà il suo congresso mondiale del turismo sociale , dove sono attesi moltissimi delegati da tutto il mondo. Il tema del congresso “ UNITA’ NELLA DIVERSITA” pone come obiettivo principale una grande riflessione sullo sviluppo del turismo nel mondo basato sulla dialettica dell’unità nella diversità, riconoscendo l’esistenza di differenti modalità operative nel proporre e gestire il turismo, ricercandone una unità nella ricerca di un turismo sociale, accessibile, solidale e durevole, di cui l’uguaglianza degli obiettivi si pongono per giungere alla unità della diversità. Il Congresso presenterà un ricco panorama di relazioni per ragionare sullo sviluppo del turismo nel mondo, inoltre momenti di confronto e di scambi culturali attraverso dei gruppi di lavoro, su temi quali “ la riflessione sul diritto al turismo per tutti i cittadini del mondo”, sui viaggi, come mezzo d’incontro delle genti, infine scambi culturali fra le diverse popolazioni. Saranno realizzate inoltre delle riflessioni teoriche per ricercare e stabilire le migliori opportunità Pratiche per favorire lo sviluppo del turismo, offrendo momenti di approfondimento sul turismo sociale, turismo solidale, turismo comunitario e turismo durevole. Il programma congressuale prevede inoltre la riunione del Consiglio di Amministrazione, dove siamo rappresentati dal Presidente, la riunione della sezione Europa, oltreche delle sezioni, America e Africa. Infine la Conferenza generale sul tema Turismo e Sviluppo – una visione critica. Dopo la presentazione delle relazione scientifiche e istituzionali nelle varie realtà dei paesi aderenti alla OITS, tutte legate ai temi del “ Diritto al turismo, turismo e integrazione delle comunità locali,
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turismo come inclusione sociale, turismo ed economia sociale e solidale, turismo ed immigrazione, turismo nel dialogo nord-sud, e sud-sud, tendenze e innovazione nei viaggi. Sono questi tutti titoli delle tavole rotonde che svilupperanno confronti e nuove proposizioni durante il dibattito congressuale. La delegazione italiana dovrà misurarsi con le altre delegazioni molto numerose ed agguerrite quali francesi, belgi e tedeschi per porre i nostri obiettivi soprattutto legati all’avvio di un rilancio del turismo sociale fra i lavoratori ricercando nuovi strumenti utili al rilancio,quali legati al Buono Vacanza ed altri legati a quanto elaborato dal Governo recentemente , per il far riprendere al nostro Paese il posto che aveva raggiunto nel mondo fino ad alcuni anni fa , ciò dovrà necessariamente comportare nuova occupazione. Opportuno portare al confronto con gli altri la visione che da sempre la Fitel, insieme ad altri operatori hanno portato avanti, la visione di un turismo sociale aperto a tutti, superando le stagionalità e ricercando opportunità per quanti da anni non riescono a fare le vacanze. Non dimenticando infine, che la nostra organizzazione rappresenta la più grossa organizzazione che Rappresenta la domanda del turismo sociale . Buon lavoro!
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AMBIENTE E NATURA
Valorizzare l’ambiente nel tempo libero a cura della redazione La tutela della natura, la valorizzazione dell’ambiente e la sua bellezza, il rispetto del territorio e lo sviluppo sostenibile sono i princìpi fondamentali su cui si basa l’impegno e la cultura della FITeL. La Federazione del tempo libero ha un’ attenzione particolare legata alla valorizzare dell’immenso patrimonio di Storia, Arte, Cultura, Ambiente e Tradizioni presente anche nei piccoli centri italiani che sono, per la grande parte, emarginati dai flussi dei visitatori e dei turisti. Con i Cral e Associazioni affiliate, nel corso dell’anno, promuove e sviluppa iniziative turistiche e sportive all’aria aperta. Con l’obiettivo di sviluppare maggiore cultura del rispetto dell’ambiente e della gran bellezza del Bel Paese ha stipulato convenzioni con Associazioni come, “I Borghi più Belli d’Italia”, il FAI (Fondo Ambiente Italiano), realizzato e promosso iniziative con i soci dell’OITS (Organizzazione Internazionale del Turismo Sociale).
Caminada in Piemonte organizzata dalla Fitel
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CULTURA
Al Vittoriano l'Italia si racconta tra immagini e foto dell'Istituto Luce 'Luce. L'immaginario italiano': film e foto su 90 anni del Paese di Rossella Ronconi Novanta anni di storia d’Italia ripercorsi attraverso filmati e foto dell’Istituto Luce: un vero e proprio autoritratto del Paese svelato attraverso le immagini dell’Istituto Luce, dal 4 luglio al 21 settembre, presso il complesso del Vittoriano a Roma che ospiterà la mostra “Luce. L’immaginario italiano”, una delle più importanti imprese culturali del Paese, che custodisce un archivio di decine di migliaia di filmati e tre milioni di fotografie. Un racconto della Nazione attraverso il grande patrimonio culturale dell'Istituto Luce. E' quanto ci propone , Una carrellata di testimonianze che inquadrano la storia d'Italia a partire dagli anni'20. E che celebra, in particolare, i novant'anni della fondazione dell'Istituto Luce creato nel 1924. L'esposizione è stata presentata oggi dai curatori Gabriele D'Autilia e Roland Sejko e dal ministro Franceschini che ha annunciato l'intenzione di realizzare a Cinecittà un museo nazionale del cinema. Per raccontare l'evoluzione del'Istituto Luce, la mostra, ideata e realizzata dall'Istituto LuceCinecittà e curata da Gabriele D'Autilia e da Roland Sejko, si sviluppa seguendo due linee: la prima racconta come l'Italia si è rappresentata nei decenni attraverso le immagini del Luce e come l'Italia e la seconda come si è rivelata attraverso le immagini delle occasioni ufficiali.
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"Con questa mostra - ha spiegato il curatore scientifico e dei testi Gabriele D'Autilia - abbiamo voluto far vedere come l'Italia si rappresentava attraverso le immagini dell'Istituto Luce". L’obiettivo della mostra, curata da Gabriele D’Autilia e Roland Sejko, è di raccontare come l’Italia si è rappresentata nei decenni attraverso le immagini del Luce e come l’Italia si è rivelata, confessata, svelata attraverso e oltre le immagini delle sue rappresentazioni ufficiali. Su venti schermi sono proiettati montaggi realizzati ad hoc di centinaia di filmati dell’archivio, e accanto alle immagini in movimento 500 fotografie raccontano alcuni passaggi della storia italiana. Una serie di parole-chiave guida il visitatore: dagli anni ’20 con immagini di “città/ campagna”, agli anni ’30 con filmati su “autarchia, uomo nuovo, architettura, censura e propaganda”, fino a “guerra e rinascita” con sequenze anche a colori dell’ingresso degli alleati a Roma, fino a “modernità/arretratezza” sui contrasti degli anni Sessanta, giovani, economia, neotelevisione. Alcune “camere” mostrano racconti particolari del nostro passato: in quella dedicata al Duce c’è un’antologia delle retoriche e dei silenzi di Mussolini, a cui è contrapposta una stanza del “Paese reale” con un viaggio tra i volti degli italiani negli anni Trenta. La parte finale dell’esposizione è dedicata al cinema, con centinaia di foto di registi, attori, set e una selezione di trailer e backstage di film. L’istituto Luce, nato in Italia nel 1924, l'Istituto Luce divenne ben presto un potente strumento di propaganda del regime fascista. L'Istituto è infatti la più antica casa di produzione cinematografica italiana in attività e durante la durata della mostra sono previste quattro retrospettive di film, documentari, cortometraggi prodotti e distribuiti dal Luce tra il 1933 e il 2013, per un totale di oltre 130 titoli. Novant’anni fa, quando fu fondato l’Istituto Luce, l’Italia era un paese molto diverso da oggi. La maggior parte degli italiani viveva e lavorava in campagna, non esistevano autostrade né periferie cementificate, si parlavano decine di dialetti diversi, non c’era ancorala radio né la televisione. C’erano solo il cinema e la fotografia, che divennero per molti la principale forma di conoscenza del mondo e dell’ Italia. Fu proprio il Luce a mostrare al paese, unificato da appena sessant’anni, la geografia del Paese e del Mondo, la politica, la scienza, la natura e i miracoli della modernità.
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Il 1924, l’anno dell’ esordio di Luce, coincide con l'anno della breve crisi subita dal regime fascista dopo l'omicidio del deputato socialista Giacomo Matteotti. Esso, venne costituito con lo scopo di diffondere con il cinegiornale l'immagine di Mussolini in tutta Italia. Successivamente, nel 1934 venne istituito il Sottosegretariato di Stato per la Stampa e la Propaganda, che sarebbe diventato nel 1937 il Ministero della Cultura Popolare. Il Luce, fin dalla sua nascita, ha avuto come finalità l’educazione dell’analfabeta popolazione italiana attraverso le immagini; ha provveduto a rivelare l’immagine degli italiani a loro stessi, e a fornire una conoscenza di base del Paese, da qui l'acronimo Luce: L'Unione Cinematografica Educativa. Tramite anche i mezzi di propaganda, ‘cinegiornali’ Luce, milioni di cittadini dagli anni ’20 in poi hanno potuto vedere e conoscere per la prima volta città nuove, luoghi lontani da casa, popolazioni sconosciute, forme sociali e culturali differenti. È attraverso pure tutto questo che nel periodo fascista si formò una certa opinione pubblica insieme alla formazione di ‘luoghi comuni’ e il Duce poté promulgare le sue propagande e il suo controllo. Lo stesso Luce, poté, altresì, testimoniare gli sforzi e la spinta civile della ricostruzione, nonché il nascere di una nuova società democratica e di massa avviata alla modernità del Paese uscito dalla Guerra. Aspetto educativo, informativo e propagandistico, di cui il l’Istituto Luce fornisce nutrita documentazione nella mostra “Luce. L’immaginario italiano”, ospitata al Vittoriano. Ma, dobbiamo riconoscere che,nella stessa esposizione, viene riportato anche l’aspetto retorico della rappresentazione dell’Italia. Allo spettatore attento non può sfuggire la retorica e la goffaggine della maggior parte delle ‘pose’ di Benito Mussolini, protagonista del suo personaggio, durante i comizi; il volto sgomento dei soldati in una guerra raccontava trionfale, mentre si subiva la disfatta; i contadini posizionati sorridenti di fronte all’obiettivo ma abbrutiti dalla fatica e dalla miseria e le lavoratrici stante ma sorridenti, al lavoro negli anni ’50; oltre alle facce allegre dei giovani in una festa o in una manifestazione, che celano la voglia di un’era di nuovi diritti dopo il periodo tragico e devastante della guerra.
“Luce. L’immaginario italiano”, al Vittoriano di Roma dal 4 luglio al 21 settembre - è un ripercorrere 90 anni di storia del Paese. L’immaginario dei nostri padri ma anche il nostro. Innumerevoli fotografie, documentari e tanti film dell’Istituto Luce, permettono di rivivere un mondo lontano ma in cui ognuno può riconoscere la propria storia, collettiva e anche personale: una città, un viaggio, una circostanza, la storia degli italiani, fatta di errori, di successi e di silenziosi eroismi quotidiani.
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Musei e aree archeologiche pubbliche si cambia: sistema tariffario più equo e in linea con quanto accade in Europa. di R.R. Basta con le troppe gratuità ai musei. Il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini cambia le regole di pagamento per entrare ai musei e azzera un’agevolazione consolidata da sempre: quella che permette l’accesso gratuito a chi ha compiuto 65 anni di età nei musei e nei siti archeologici pubblici. Un sacrificio, dunque, chiesto al pubblico anziano ma che comunque, sembra, voler andare verso la valorizzazione del patrimonio pubblico anche attraverso nuovi visitatori e nuove “entrate”, direttamente indirizzate al Mibac e non al ministero dell’ Economia, provenienti da un pubblico diverso e orari d’apertura più dilatati. Al Mibac (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo) hanno fatto i conti : nel 2013 (in media con gli anni passati), su 39 milioni di visitatori, 19 milioni sono entrati gratis. Diversi i numeri se si considerano solo le strutture cui si accede pagando: su 26.340.121 biglietti staccati, erano a titolo gratuito 8.699.452, cioè circa un terzo. Secondo il profilo dei visitatori scaturito dall’indagine “Museo in ascolto” , commissionata dal Mibac, “il 56% del pubblico è composto da donne, in diminuzione rispetto all’edizione precedente della ricerca, quando erano il 59%; la presenza di ragazzi (15-24 anni) passa dal 28% di un decennio fa al 14%, a fronte di una triplicazione degli anziani (65 anni e oltre), che passano dal 4,5% ad oltre il 13%”.
Stop all’ingressi gratuiti: da nei musei pagheranno anche gli over 65 e per compensare saranno previste aperture notturne e giornate gratuite Tempo Libero Luglio / Agosto 2014
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Nonostante ciò, sempre secondo la ricerca “i ragazzi italiani risultano sovra rappresentati nei musei se confrontati con la struttura della popolazione italiana mentre, al contrario, gli anziani italiani rimangono sottorappresentati. La presenza degli stranieri passa dal 54% di un decennio fa al 42% attuale; gli italiani, viceversa, aumentano in misura complementare, dal 46% al 58%. Se nel 1999 la quota di residenti era del 28%, oggi risulta pari al 18%, con un decremento importante di 10 punti percentuali; si registra un incremento dal 37% al 53% dei laureati (fra gli italiani) ed una contestuale diminuzione di tutti gli altri titoli di studio medio -bassi (licenza elementare, media e diploma). Considerando tutti i visitatori, l’incidenza dei laureati raggiunge circa il 64%”. Si tratta di una vero e proprio cambio di rotta, che và nella direzione della valorizzazione del patrimonio culturale del Paese, previsto da un decreto ministeriale , già in dirittura di arrivo, voluto fortemente dal Ministro Franceschini.
L’Italia è l’unico paese europeo dove in tanti entrano senza pagare: un terzo dei biglietti staccati ogni anno è gratis. Galleria Borghese a Roma
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TEATRO
L’utopia di Allende di L. M. Rileggere la storia del Cile oggi da parte di giovani attori cileni che non sono vissuti nell’epoca di Allende ma che hanno dovuto fare i conti con i diciassette anni della dittatura di Pinochet e, in seguito, con l’affermarsi lento e incerto d’istituzioni democratiche, appare un’operazione complessa e interessante. Per chi vive questa realtà dall’interno, com’è il caso della compagnia “La Re-sentida” (vista al festival di Santarcangelo, poi sarà ospite del festival di Avignone) che ha una concezione politico-militante del teatro e dell’arte, il discorso diventa anche fortemente identitario, di riconoscimento e ricerca delle proprie radici. Per noi Europei lo sguardo esterno su questi avvenimenti attesta la distanza, anche se non l’estraneità, da tematiche che pure travalicano i confini di un paese e riguardano tutti. La dissacrante messa in discussione della figura di Allende è molto più coraggiosa e ardua di quanto non sarebbe stata la dura condanna della dittatura di Pinochet. Allende ha offerto al Cile un sogno, quello di una rivoluzione legalitaria che aprisse pacificamente la strada al socialismo. Il presidente ha promesso e fatto credere che il paese fosse pronto per una trasformazione democratica, profondamente egualitaria, che poi si è rivelata una grande utopia. Mancavano le condizioni perché questo fosse realizzabile, tenendo anche conto dell’isolamento internazionale. In particolare da un lato per l’evidente disinteresse dell’Unione sovietica per la via cilena al socialismo, dall’altro per la marcata avversione degli Stati Uniti di Nixon che, attraverso la Cia, sostennero il golpe di Pinochet, sia per tutelare i privilegi di grandi corporations, sia per evitare l’effetto domino di una diffusione del socialismo in altre aree. Ma le vere artefici del golpe all’interno furono le oligarchie e le élites territoriali, contrarie alle nazionalizzazioni. Non poteva tutto questo essere previsto e, soprattutto, sembra proporci il regista Marco Layera, ne valeva la pena, alla luce dell’oggi? Le utopie nella storia sono ricorrenti, e non solo per le rivoluzioni pacifiche. Anche il sogno di Che Guevara, che nello spettacolo è presente in un grande manifesto, non è forse finito in tragedia? “Beato quel popolo che non ha bisogno di eroi” diceva Brecht. Ma talora c’è bisogno di figure carismatiche.
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I bravissimi attori cileni osservano sconcertati una realtà, denunciando, nel presente, la totale assenza di sicuri punti di riferimento. “La imaginaciòn del futuro”, la RE-SENTIDA, Santarcangelo, 12/7/2014.
La Re-sentida è una compagnia di artisti cileni in costante ricerca di una poetica capace di interpretare le passioni, le contraddizioni, le idee di una nuova generazione. La imaginación del futuro è una rielaborazione sfacciata e impudente della storiografia su Salvador Allende e il colpo di Stato cileno basata sulla cruciale domanda: che cosa sarebbe successo se… Un gruppo di ministri tenta di salvare il governo ma come? Sarebbe stato possibile evitare diciassette anni di dittatura? Lo spettacolo è un tentativo di riflessione e di reinterpretazione della violenta storia politica del Cile. La imaginación del futuro ha debuttato a Santiago a Mil nel gennaio 2014 e dopo Santarcangelo verrà presentato al Festival di Avignone.a RE-SENTIDA, Santarcangelo, 12/7/2014.
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CINEMA
Quando l’arte è un’impossibile imitazione della vita. di Loretta Masotti Esordisce come regista un grande sceneggiatore, Charlie Kaufman, che ha avuto l’Oscar nel 2005 per “Se mi lasci ti cancello”. Prosegue anche in questo film la tematica ricorrente nelle sue opere: introspezione, indagine psicanalitica di personaggi perdenti, ipocondriaci, egocentrici, incapaci di stabilire profonde relazioni con il mondo che li circonda. Al centro delle riflessioni è la mente, in tutte le sfaccettature, sia quando esprime genialità sia quando produce le più sconcertanti degenerazioni. Queste caratteristiche le ritroviamo in Caden Cotard, regista teatrale di successo interpretato splendidamente da Philip Seymour Hoffman, recentemente scomparso, tanto che il film viene ritenuto una sorta di testamento involontario. Cotard è anche il nome di una sindrome psichiatrica caratterizzata dalla convinzione illusoria di essere morti. Quest’uso dei doppi sensi delle parole è presente già dal titolo, in cui Synecdoche richiama una cittadina dello stato di New York, Schenectady, ma anche la figura retorica della sineddoche. Con una complessa struttura a incastro, in un tempo che scorre veloce, seguiamo le vicissitudini di Caden, abbandonato dalla moglie che parte per Berlino portando con sé la figlia, forse unico grande amore del regista. Ossessionato dal timore della morte, tormentato da malattie reali o illusorie, per fare qualcosa d’importante, intanto che è vivo, s’impegna per un ventennio nella messa in scena di una grande opera teatrale che non porterà mai a termine, tutta incentrata sulla sua vita e in cui tutti gli attori non sono altro che suoi replicanti. Visionario e creativo, nel film realtà e finzione si mescolano e confondono al punto che si determina una sorta di spaesamento, per cui i confini tra queste due dimensioni diventano irriconoscibili. Bella l’immagine della casa avvolta dalle fiamme in cui vive la dolce Hazel (Samantha Morton), probabilmente una citazione da Tennesse Williams ("Viviamo tutti in una casa che brucia. Nessun vigile del fuoco da chiamare. Nessuna via d'uscita. Solo la finestra del piano di sopra da cui guardare fuori mentre il fuoco divora la casa con noi intrappolati, chiusi dentro"). Potente l’omelia del predicatore e agghiacciante la scena finale in cui epidemie o guerre, di cui non sappiamo l’origine, seminano morti per le strade, in un processo inarrestabile di distruzione del mondo. “Synecdoche, New York” di Charlie Kaufman. 2014. Tempo Libero Luglio / Agosto 2014
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Walesa, eroe contemporaneo. di L. M. “Il regista polacco Wajda dopo “L’uomo di marmo” e “L’uomo di ferro” (Palma d’oro a Cannes nel 1981) torna ancora a parlare in “Walesa. L’uomo della speranza” di Solidarnosc, il grande movimento sindacale che tanto ha contribuito alla trasformazione democratica della Polonia. L’arco di tempo descritto va dal 1970, anno di grandi rivolte operaie, al 1989, l’anno della caduta del muro di Berlino e della fine del socialismo reale nell’Est europeo. Il tessuto narrativo del film è rappresentato dalla famosa intervista che Oriana Fallaci ha fatto a Lech Walesa nel suo appartamento di Danzica. Le parole sono fedelmente estrapolate dal testo “Intervista sul potere” pubblicato postumo, che era una riflessione sul potere appunto e la sua caducità attraverso interviste a eminenti personalità. La Fallaci, ben interpretata da Maria Rosaria Omaggio, ha uno stile piuttosto aggressivo e provoca il futuro Nobel per la pace con domande dirette sui rapporti con i sovietici, il regime comunista, la chiesa, la società. Inizialmente diffidente e prudente, poi Walesa si apre e non solo parla del suo ruolo pubblico, ma anche del privato, della sua numerosa famiglia e dei problemi nel voler conciliare queste due grandi passioni. In particolare nel film emerge la figura della moglie Danuta (Agnieszka Grochowska) che gli starà sempre accanto, nonostante le difficoltà, gli arresti, le perquisizioni, gli enormi disagi. Notevole l’interpretazione di Robert Wieckiewiez nel ruolo di Walesa che ben esprime gli aspetti ambivalenti di un personaggio forte e determinato ma al contempo semplice e disarmato. Come sempre nei film storici di Wajda il protagonista non è solo Walesa, eroe contemporaneo, ma il popolo intero polacco che conquista la libertà attraverso una rivoluzione pacifica e in virtù di una forte solidarietà collettiva. Non è un caso che il film si chiuda con il discorso pronunciato da Walesa nel 1989 al Congresso degli Stati Uniti d’America a Washington con il noto incipit: ”Noi, il Popolo”. “Walesa. L’uomo della speranza” di Andrej Wajda.
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MOSTRE
Faenza (RA), Museo Internazionale delle Ceramiche Ceramica scolpita A.S.
Centoventi opere, di cui una cinquantina provenienti dai depositi del MIC, ripercorrono nella mostra “La ceramica che cambia. La scultura ceramica in Italia dal secondo dopoguerra” sessanta anni di storia dell’arte in Italia, focalizzandone tendenze e movimenti attraverso i protagonisti della scultura ceramica. I grandi lavori di Arturo Martini in apertura, quasi ad introduzione, rompendo con la cultura statuaria e monumentalistica del periodo prebellico, rivendicano, contro la gerarchia delle arti, il ruolo della ceramica come “medium” espressivo ed estetico, ponendo in secondo piano la componente artigianale. Nell’immediato secondo dopoguerra i rimandi espliciti a Picasso aprono la stagione del neocubismo, in cui gli elementi decorativi prevalgono ancora su quelli formali e plasticocompositivi. L’adesione alle poetiche dell’informale di grandi protagonisti della scena artistica nazionale e non solo, come Fontana, Leoncillo e Valentini, insieme ai faentini Zauli, Sassi e Rontini, porta tra gli anni Cinquanta e Sessanta una ventata di fermenti innovativi, cosicché decorazione e scultura si compenetrano intimamente. Il decennio successivo è caratterizzato dai “poveristi” che considerano la ceramica nella sua materialità organica, come “terra”. La tappa ulteriore è segnata dall’astrattismo geometrico e minimalista con sconfinamenti nell’arte concettuale. Non mancano, infine, opere di artisti che conservano una loro individualità poetica, per i quali, come Luigi Ontani, Mimmo Paladino, Bertozzi&Casoni, la figurazione assume connotazioni immaginifiche e virtuosistiche. (nell’immagine: L.Ontani, Troumeau) Mostra: La ceramica che cambia. La scultura ceramica in Italia dal secondo dopoguerra Sede: Faenza, MIC (Museo Internazionale delle Ceramiche) Periodo: 28 giugno 2014 – 1 febbraio 2015 Orario: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19. (Chiuso il lunedì). Visite guidate aperitivo: tutti i martedì di luglio e agosto, ore 18.30 Ingresso: intero euro 8, ridotto euro 5, studenti euro 3 Catalogo: Gli ori. Info: 0546 697311
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Milano, Palazzo della Ragione Fotografia Milano Alla ricerca delle origini A.S.
Il nuovo spazio espositivo interamente dedicato alla fotografia, in Piazza dei Mercanti adiacente a Piazza Duomo, ospita la mostra GENESI di Sebastião Salgado che vuole essere un canto d’amore per la terra e un monito per gli uomini al fine di preservare le zone ancora incontaminate e per far sì che, nel tempo in cui viviamo, sviluppo non sia sinonimo di distruzione. 245 immagini di grande potenza ed essenziale purezza in bianco e nero delineano un itinerario fotografico che racconta la rara bellezza del nostro pianeta. Il percorso espositivo suddiviso in cinque sezioni ripercorre le zone in cui Salgado ha realizzato le fotografie: il Pianeta Sud, i Santuari della Natura, l’Africa, il Grande Nord, l’Amazzonia e il Pantanàl. Le fotografie di paesaggio ritraggono un mondo in cui natura ed esseri viventi vivono ancora in equilibrio e armonia. Un’attenzione particolare è riservata agli animali e alle popolazioni indigene non toccate dalla civiltà industriale che vivono in simbiosi con il proprio habitat: gli Yanomami e i Cayapó dell’Amazzonia brasiliana, i Pigmei delle foreste equatoriali del Congo settentrionale, i Boscimani del deserto del Kalahari in Sudafrica, le tribù Himba del deserto namibico e quelle più remote delle foreste della Nuova Guinea. Sebastião Ribeiro Salgado è nato nel 1944 ad Aimorés, nello stato di Minas Gerais, in Brasile. Dopo aver lavorato come economista per l’Organizzazione Internazionale per il Caffè, nel 1973 si stabilisce a Parigi per intraprendere la carriera di fotografo, prima come freelance e poi per le agenzie fotografiche Sygma, Gamma e Magnum e la sua Amazonas Images, Viaggia molto, occupandosi prima degli indios e dei contadini dell’America Latina, quindi della carestia in Africa verso la metà degli anni Ottanta. Successivamente documenta la fine della manodopera industriale su larga scala e l’umanità in movimento, non solo profughi e rifugiati, ma anche i migranti verso le immense megalopoli del Terzo mondo. Insieme alla moglie Lélia ha creato nello stato di Minas Gerais in Brasile l’Instituto Terra per interventi di salvaguardia della foresta equatoriale, a rischio di sparizione, per far sì che la vita della natura torni a fluire. (nell’immagine: S. Salgano, Penisola antartica, 2005) Mostra: GENESI. Sebastião Salgado Sede: Palazzo della Ragione Fotografia Milano, Piazza Mercanti, 1 Periodo: 27 giugno – 2 novembre 2014 Orario: martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30 – 20.30; giovedì e sabato 9.30 – 22.30. Chiuso lunedì. Aperto 15 agosto e 1 novembre Ingresso comprensivo di audioguida: intero euro 10, ridotto euro 8,50 Catalogo: Taschen
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Siena, Duomo Divina bellezza A.S. Alla conclusione del Palio dell’Assunta, la magnifica Cattedrale di Siena “scopre” il suo Pavimento a commesso marmoreo, straordinario e unico, non solo per la tecnica utilizzata, ma anche per le figurazioni e le scene che contengono un invito costante alla Sapienza, tanto che il Vasari lo considera il pavimento “più bello, grande e magnifico, che mai fosse stato fatto”. È il risultato di un complesso programma iconografico realizzato a partire dal Trecento fino all’Ottocento. La tecnica adoperata durante i secoli passati è quella del graffito e del commesso con marmi di provenienza locale come il broccatello giallo, il grigio della Montagnola e il verde di Crevole. I cartoni preparatori per le cinquantasei tarsie furono disegnati da importanti artisti, quasi tutti “senesi”, fra cui il Sassetta, Domenico di Bartolo, Matteo di Giovanni, Domenico Beccafumi, oltre che da un pittore “forestiero” come l’umbro Pinturicchio, autore, nel 1505, del celebre riquadro con il Monte della Sapienza, raffigurazione simbolica della via verso la Virtù, intesa come raggiungimento della serenità interiore. E’ possibile camminare intorno al coro e all’abside dove si conservano le tarsie lignee di Fra Giovanni da Verona, eseguite con una tecnica simile a quella del commesso, con legni di diversi colori, raffiguranti vedute urbane, paesaggi e nature morte. Il percorso completo prevede la visita al Museo dell’Opera dove nella Sala delle Statue sono esposti i mosaici con i simboli delle città alleate di Siena e le tarsie originali di Antonio Federighi con le Sette età dell’Uomo e nella Sala dei Cartoni è visibile la pianta del Pavimento del Duomo delineata da Giovanni Paciarelli nel 1884. Il percorso integrato prevede anche l’accesso alla Cripta e al Battistero. Inoltre, si può vedere il Pavimento anche dall’alto prenotando la visita guidata che consente la salita verso “la Porta del Cielo”, passando da una scala a chiocciola all’interno di una delle torri terminanti con guglie che fiancheggiano la facciata del Duomo. Continua, infatti, l’apertura straordinaria del suggestivo percorso dei sottotetti della Cattedrale, in cui per secoli nessuno è potuto accedere, ad eccezione delle maestranze e degli addetti ai lavori. (nell’immagine: Pavimento della Cattedrale, particolare) Mostra: Il Pavimento del Duomo di Siena. Un capolavoro da scoprire. Sede: Cattedrale di Siena Periodo: 18 agosto – 27 ottobre 2014 Orario: dal lunedì al sabato 10.30 – 19.30; domenica 9.30 – 18.00 Ingresso: Opa Si Pass all inclusive ticket euro12.00 Cattedrale, Pavimento e Libreria Piccolomini: intero euro 7, ridotto euro 5, scuole euro 3; Porta del Cielo, Pavimento e Libreria Piccolomini euro 25 Catalogo: Virginis Templum Tempo Libero Luglio / Agosto 2014
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Firenze, Villa Bardini Il Piero della Francesca del 900 A.S.
Giovanni Colacicchi, pittore, poeta, intellettuale, nato ad Anagni nel 1900, alla fine della prima guerra mondiale si stabilisce a Firenze, dove frequenta gli ambienti artistici e culturali della città; in particolare, al Caffè delle Giubbe Rosse incontra, tra gli altri, Aldo Palazzeschi, Italo Svevo e Umberto Sala, e conosce Giorgio de Chirico e Alberto Savinio. Viaggia per l’Italia da Venezia fino alla Calabria: i lunghi soggiorni tra Locri e Roccella Ionica sono fonte d’ispirazione di molte sue opere, come d’altra parte Parigi, dove vive per un lungo periodo. Durante il secondo conflitto mondiale aderisce al Partito d’Azione e alla resistenza antifascista. Dopo un lungo periodo trascorso a Roma, dove lavora nello studio di Renato Guttuso che lo stimola a produrre opere di natura morta con oggetti personali quotidiani o provenienti dai suoi viaggi, ritorna a Firenze e vi rimane fino alla morte, avvenuta nel 1992. Le sue opere rappresentano scene con figure collocate, tra quotidianità e mito, in grandi spazi aperti e immerse nella natura incontaminata, arcaica e mitologica. “Giovanni Colacicchi. Figure di ritmo e di luce nella Firenze del ‘900” è la prima retrospettiva a lui dedicata, che Vittorio Sgarbi ha definito il Piero della Francesca del 900 per aver riproposto valori e ideali della pittura del Rinascimento. Sono esposte circa 80 opere, provenienti da musei, collezionisti ed eredi, che ripercorrono l'intera produzione artistica di Colacicchi, con una particolare attenzione al periodo postbellico caratterizzato dall’affermazione delle neoavaguardie alle quali rimase insensibile con l’inevitabile conseguenza dell’isolamento. Tra le opere esposte si impone l’”Allegoria della danza, della musica, della commedia, della filosofia e della poesia”, realizzata nel 1948 per la hall del cinema Gambrinus nella quale concentra la sua estetica: l’ammirazione per la bellezza del corpo umano, l’amore per la natura, per tutte le arti e per i rapporti ideali tra le forme suggeriti dalla sezione aurea, la divina rinascimentale proporzione. (nell’immagine G. Colacicchi, Allegoria della danza, della musica, della commedia, della filosofia e della poesia) Mostra: Giovanni Colacicchi. Figure di ritmo e di luce nella Firenze del ‘900 Sede: Villa Bardini, Firenze, Costa San Giorgio, 2 Periodo: 18 aprile – 19 ottobre 2014 Orario: da martedì a domenica 10 – 19 (chiuso il lunedì) Ingresso: intero euro 8; ridotto euro 6
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Favignana (TP), Ex Tonnara dei Florio Sole e mare nell’arte del ‘900 in Sicilia A. S.
A Favignana, la più grande delle Isole Egadi, i suggestivi spazi espositivi dell'ex Stabilimento Florio delle Tonnare dove la famiglia Florio dal 1841 fino ai primi decenni del '900 lavorava il tonno, oggi simbolo di archeologia industriale e sede del Museo della Mattanza, ospita la più importante mostra sul Novecento siciliano dal titolo “Artisti di Sicilia. Da Pirandello a Iudice”. Con quasi cento opere straordinarie, molte delle quali provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private, tra cui Vucciria di Renato Guttuso del 1974, olio su tela di grandi dimensioni, ripercorre la vasta produzione artistica siciliana di pittori, scultori, fotografi e documentaristi, a partire dagli anni Trenta fino ad oggi. Alcune presenze hanno una rilevanza locale, altre nazionale e oltre, come Carla Accardi, Emilio Greco, Fausto Pirandello, Francesco Trombadori, Giuseppe Migneco, Mimmo Germanà, Renato Guttuso, Salvatore Fiume, Antonio Sciacca, Bruno Caruso, Giovanni Iudice, Piero Guccione, Sebastiano Messina, Sonia Alvarez e Topazia Alliata. Pur nelle diverse declinazioni, gli artisti siciliani esaltano il rapporto con la luce, la solarità e, in particolare, con il mare, con le sue spiagge, i suoi colori, i piccoli porti e gli spazi aperti e metafisici, scorrendo dal mare limpido, trasparente e rassicurante di Guccione al mare del più giovane Iudice che è quello tragico degli immigrati, carico di speranze e di morte.Dopo Favignana è previsto per la mostra il suo "Viaggio in Italia", a partire da Salemi, la prima Capitale d'Italia, per concludersi a Milano, in occasione dell'Expo Universale del 2015. (nell’immagine: G.Iudice, Umanità)
Mostra: Artisti di Sicilia. Da Pirandello a Iudice: una linea contemporanea Sede: Favignana (TP), Ex Tonnara dei Florio Periodo: 10 luglio – 12 ottobre 2014 Catalogo: Skira Info: 340 7329363 / 338 3695 738
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Verona, Palazzo della Gran Guardia Illusione e realtà A. S.
Paolo Caliari, più noto come "il Veronese" per la città di Verona dove è nato nel 1528 e dove si forma presso la bottega del pittore Antonio Badile, rivela fin dagli esordi l’adesione alla cultura manieristica, derivata dalla conoscenza delle imprese mantovane di Giulio Romano, dimostrando già di essere per l’uso della luce e del colore uno degli innovatori della pittura veneta della seconda metà del Cinquecento. Dopo i primi lavori a Castelfranco e a Mantova si stabilisce nel 1551 a Venezia che sarà la sua città di riferimento, e vi avvia un’operosa bottega, assistito, tra gli altri, dal fratello Benedetto e dai figli Carlo e Gabriele, che porteranno avanti l’attività dopo la sua morte. Terminati gli affreschi nella Sala del Consiglio dei Dieci di Palazzo Ducale e la "Pala Giustiniani" per la chiesa di San Francesco della Vigna, ottiene importanti commissioni da istituzioni religiose per grandi tele di soggetto sacro nelle quali l’avvenimento biblico altro non è che un pretesto per rappresentare una fastosa scena mondana con personaggi e situazioni tratti dalla vita del tempo. Molte tele sono dedicate alle “cene evangeliche”, tra cui quella per la chiesa dei Santi Giovanni e Paolo di Venezia (5,55 x 12,80 m) che gli costò la denuncia da parte del tribunale dell’Inquisizione e gli fu imposto di modificare alcune parti ritenute irriverenti e non decorose per la solennità del soggetto a causa della presenza di “buffoni, imbrachi, todeschi, nani”. Veronese allora preferì cambiare il titolo dell’opera in “Cena in casa di Levi”. Nelle opere dell’ultimo periodo il colore diventa il protagonista assoluto, con l’accentuazione dei contrasti e degli effetti luministici. Muore nel 1588 nella sua casa veneziana a San Samuele. La grande mostra “Paolo Veronese. L’illusione della realtà” presenta circa 100 opere, fra dipinti e disegni, provenienti dai più prestigiosi musei italiani ed internazionali. Il percorso espositivo, articolato in sezioni tematiche, si apre con il periodo della formazione a Verona, prima del trasferimento a Venezia, quando si firma “spezapreda”, cioè tagliapietre, dal mestiere di scalpellino del padre e la sua attenzione è rivolta anche ad artisti non veronesi da cui trarre ispirazione, quali Giulio Romano, Correggio e Parmigianino. Prosegue con l’interesse per l’architettura e gli architetti Michele Sanmicheli, Jacopo Sansovino e Andrea Palladio, fondamentali per definire il rapporto tra lo spazio dipinto e quello reale per la monumentale e teatrale impostazione architettonica in cui le scene, sia sacre sia profane, vengono ambientate. Poi viene indagata la committenza: ordini ecclesiastici, confraternite e scuole di devozione si contendono le sue prestazioni con i committenti privati, per i quali realizza cicli affrescati, grandi teleri da “portelo”, la zona della casa in cui i mercanti veneziani svolgevano i propri affari, e ritratti. Centrali, inoltre, nella sua vasta produzione sono sia i temi allegorici e mitologici interpretati con estrema sensualità, sia quelli religiosi in sintonia con il nuovo spirito devozionale controriformistico. Infine, la bottega con i suoi principali collaboratori che consente attraverso il confronto di dipinti e disegni di ricostruire gli aspetti dell’organizzazione interna di quella che è stata l’“officina” veronese. (nell’immagine: Paolo Veronese, Cena in casa di Levi) Mostra: Paolo Veronese. L’illusione della realtà Sede: Verona, Palazzo della Gran Guardia Periodo: 5 luglio – 5 ottobre 2014 Orario: dal lunedì al giovedì, sabato e domenica: dalle 10 alle 21, venerdì: dalle 10 alle 22 Ingresso: intero euro 12, ridotto euro 9 Catalogo: Electa
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ENOGASTRONOMIA
POMODORI CON RISO di M.C. I pomodori ripieni sono un piatto unico vegetariano preparato con pomodori che vengono farciti con un gustoso ripieno di riso aromatizzato con basilico e prezzemolo e poi cotti al forno. I pomodori ripieni sono un piatto semplice da preparaIngredienti per 12 pomodori re e di sicuro effetto; sono la soluzione ideale per un ripieni pranzo estivo ed è possibile prepararli in anticipo e inPomodori ramati da circa 200 gr fornarli quando serve. l'uno, 12 Per preparare i pomodori ripieni lavate e asciugate i Riso vialone nano 320 gr pomodori, poi tagliate loro le calotte e tenetele da parAglio 1 spicchio te. Tagliate il perimetro interno del pomodoro con un Prezzemolo tritato 2 cucchiai coltellino e poi servendovi di un cucchiaio, scavate ed Basilico 10 foglie eliminate tutto il contenuto dei pomodori che riverseSale q.b. rete in una ciotola e frullerete. Salate l’interno dei poPepe q.b. modori e metteteli a sgocciolare su di una gratella con Olio extravergine di oliva q.b. la parte scavata verso il basso. Mettete in una padella Parmigiano Reggiano grattugiadue cucchiai di olio e uno spicchio di aglio schiacciato, to 40 gr quindi fatelo dorare e poi aggiungete il composto frullato di pomodori. Fate asciugare e addensare il tutto e poi, prima di spegnere il fuoco, salate, pepate e aggiungete il prezzemolo e il basilico tritati. Lessate il riso in abbondante acqua salata e scolatelo ancora molto al dente, quindi versatelo dentro ad una ciotola dove aggiungerete il composto di pomodoro e i formaggi grattugiati , quindi pepate e mescolate per bene. Riempite ogni pomodoro con il composto di riso e ponete i pomodori ripieni in una teglia dal fondo oliato. Mettete sulla leccarda del forno un foglio di carta forno e poggiatevi sopra tutte le calotte che avete inizialmente tagliato via dai pomodori. Cospargete i pomodori con un filo d’olio e poi infornate in forno già caldo a 180° per almeno 50 minuti, mettendo nella tacca sotto a quella dove avete poggiato i pomodori, la leccarda con le calotte. Quando i pomodori avranno la superficie ben dorata (se non lo fosse accendete per qualche minuto il grill del forno) estraete i pomodori e le calotte, lasciate riposare per 5 minuti e poi mettete le calotte sui pomodori come fossero dei cappellini e servite i vostri pomodori ripieni. Tempo Libero Luglio / Agosto 2014
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Spaghetti alla Strombolana Un piatto gustoso, semplice e veloce di T. B.
Spaghetti fatti cuocere in acqua bollente salata, scolati al dente per poi finire la cottura in padella nel sughetto di alici sciolte nell’olio caldo, aglio, peperoncini, capperi, pomodori e brandy. Nel piatto di portata pangrattato tostato in padella antiaderente.
Preparazione Lavate le acciughe sotto l'acqua corrente per eliminare il sale. Dissalate i capperi in acqua tiepida; sbucciate gli spicchi di aglio e togliete l'anima; eliminate il picciolo ai peperoncini e i semini interni. Tritate grossolanamente tutti gli ingredienti e fate soffriggere bene il tutto nell'olio extravergine di oliva; sfumate con il brandy e, una volta evaporato, aggiungete il passato di pomodoro e 2 mestoli di acqua calda. Fate cuocere il tutto per 1 ora mescolando spesso e unendo, se dovesse servire, altra acqua calda. Ingredienti: 400 g di spaghetti 6 spicchi d'aglio 4 cucchiai d'olio extravergine d'oliva 8 olive verdi snocciolate2 cucchiai di capperi 4 acciughe salate 4 peperoncini piccanti 150 g passato di pomodoro brandy q.b. acqua calda q.b.
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RICCIOLA ALL’ACQUA PAZZA Piatto eccezionale tipicamente marinaro dell'Italia meridionale. Si tratta di una ricetta molto semplice con un sughetto squisito con cui si mangiava una pagnotta di pane che ripagava della fatica in mare.
Preparazione In un tegame abbastanza largo e coperto, adagiate le ricciole, i pomodorini tagliati a dadini, il prezzemolo tritato, l'aglio a pezzetti, salare e pepare, irrorrorare generosamente con olio di oliva, aggiungere 2 bicchieri di acqua e fare prendere il bollore a fiamma vivace. Successivamente a fiamma moderata coprire con un coperchio e lasciamo cuocere per 15 minuti, spegnere la fiamma, aggiungere l'origano sbriciolato e 1 limone spremuto, porzionare nei piatti di portata condire con il sughetto ben caldi e augurare buon appetito. Ingredienti per 4 p. : 2 ricciole di non meno di 500/600 g. ciascuna 8 pomodorini Pachino I.G.P. 1 ciuffo di prezzemolo 2 spicchi di aglio 1 rametto di origano 1 limone olio di oliva sale e pepe
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LIBRERIA
I Fantasmi del passato di Marco Vinchi di M. C. “Fantasmi del passato” (Guanda 2014), una nuova indagine del commissario Franco Bordelli, ambientata nella Firenze del 1967. Era trascorso poco più di un anno dalla tragica alluvione del novembre del ’66 e in alcune strade del centro ancora si vedevano i segni sui muri dei palazzi, ma la vita in città ha ripreso a scorrere con i ritmi di sempre. Il commissario Bordelli è appesantito dai rimorsi di una faccenda non lontana nel tempo e dal desiderio struggente di una donna che ha perduto. Il ricordo di sua madre, scomparsa ormai da diversi anni, lo avvolge di dolce malinconia. Verso Natale, in una villa sulle colline, un industriale, molto ricco e benvoluto, vedovo da alcuni anni, era stato trovato assassinato, pugnalato nello studio della sua villa. Rapina? Delitto passionale o una vendetta? Alle prese con questo difficile caso, Bordelli cercherà di scovare un minimo indizio che possa metterlo sulla buona strada per inchiodare il colpevole, ma nel frattempo si troverà a vivere situazioni del tutto inaspettate... e a dominare ogni cosa saranno i fantasmi del passato. Con questo romanzo Marco Vichi consegna ai lettori un’altra sorprendente storia ricca di personaggi memorabili. Marco Vichi è nato nel 1957 a Firenze e vive nel Chianti. È autore di racconti, testi teatrali e romanzi. La serie dedicata al commissario Bordelli: il commissario Bordelli,Una brutta faccenda, Il nuovo venuto,Morte a Firenze (Premio Giorgio Scerbanenco - La Stampa 2009 per il miglior romanzo noir italiano) e La forza del destino. Ha dato alle stampe la graphic novel Morto due volte con Werther Dell’Edera, ha curato le antologie Città in nero, Delitti in provincia ed È tutta una follia.
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Claudio Crescentini
Bertina Lopes. Tutto (o quasi) di R.R. Nell'ambito artistico contemporaneo Bertina Lopes è un riferimento obbligato. Non si può restare indifferenti davanti a una forma espressiva così totale, così coinvolgente. Le opere dell’intensa artista sorprendono per la capacità di esprimere ricercate tecniche pittoriche unite a grande passione. Bertina Lopes, nata a Maputo, la capitale del Mozambico, da padre portoghese e madre mozambicana, si è affermata come una artista internazionale, sinonimo di Pace e Solidarietà. L’artista non ha mai dimenticato le sue origini paterne e la cultura pittorica di Lisbona, dove si è formata negli anni Quaranta e Cinquanta, prima del suo arrivo in Italia, nel 1964. Nelle sue opere, già in quegli anni, era presente il profondo slancio verso la libertà e la democrazia. L’aiuto per i più deboli, la lotta alla fame, il ripudio della guerra, la rivolta contro ogni forma di violenza, l’emancipazione della donna, sono le tematiche che attraversano le opere di mezzo secolo. Grazie ai suoi legami profondi con il Mozambico, il Portogallo e l’Italia, attraverso le sue opere, Bertina Lopes è diventata un ambasciatore di solidarietà in molti paesi: dalla Germania all’ex URSS, da Cuba all’Angola, dalla Finlandia alla Svezia, dagli Stati Uniti alla Spagna, dalla Grecia al Brasile. Con la sue opere geniali il messaggio di Bertina irrompe con forza tra la gente, coinvolge lo spettatore, parla una lingua universale che trasmette valori universali. Bertina Lopes, donna di pace e libertà, è sempre riuscita a superare le disuguaglianze e le barriere tra uomini e culture, nell'arte e nella vita, trascorsa tra Maputo, Lisbona e Roma. In questo contesto apprezzabile l'iniziativa di un archivio a lei dedicato e di un volume di studi “Bertina Lopes. Tutto (o quasi)”che raccoglie, in maniera puntuale e scientifica, tutto il materiale raccolto e inventariato in questi anni, fra cui la ricca documentazione che la lega indissolubilmente all'arte e alla cultura del Portogallo.
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Aldo Buzzi L’Uovo alla kok di Ernesto D’Ambrosio
E’ sterminata la varietà dei libri di cucina e di ricette, da Plinio il Vecchio in poi. Pochi, però, riescono a cogliere e trasmettere al lettore quella fitta rete di connessioni storiche e culturali che ogni cibo, ogni ricetta porta con sé. D’altronde, pare che la parola cottura abbia la stessa radice di cultura , nel senso che la specie umana – qualcuno sostiene e giura - pare che abbia iniziato a disgiungere la propria storia da quella delle altre specie animali da quando iniziò a cuocere il cibo. Ebbene, Aldo Buzzi , vissuto quasi un intero secolo (1910 – 2009), ci provò con questo divertente volumetto che ci è stato presentato per ben otto edizioni, dal 1979 in poi. E’ una sorta di recherche che spazia nel tempo, fin dove le testimonianze storiche lo consentono, e per tutti i continenti, anche attraverso personali esplorazioni dell’autore, che lo portarono, ad esempio, a scoprire che un suo amico messicano , per realizzare un’antica zuppa yucateca, la sopa de lima, si faceva inviare le lime da Rossano Calabro, da lui ritenute le più buone del mondo. Scopre che la Tiella di Lecce ha una straordinaria perentela con la Paella spagnola, seppur , ingiustamente, è meno famosa. Rivela, in definitiva, che ogni ricetta contiene in sé, a partire dal nome del piatto, legami con il luogo in cui si afferma, con le caratteristiche socio culturali della popolazione di quel territorio e con la sua storia. E’ una ricerca che Aldo Buzzi presenta ai lettori con quell’elegante ironia che è la sua cifra stilistica, per la quale vanta uno stuolo di appassionati irriducibili. Nel capitolo su come si preparano le ricette c’è anche quella di una signora americana , che comparve sul “New Yorker” nel ’75 : “…riscalda 90 centesimi di olio di arachidi in una padella pesante e friggi lentamente le cotolette su 94 centesimi di gas.” Forse era tempo di crisi.
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August Strindberg Gli abitanti di Hemso Il Capro Espiatorio di E. D’ A. Il 14 maggio del 1912 ha luogo per le strade di Stoccolma qualcosa d’impensabile. Si svolgono i funerali di uno scrittore, August Strindberg, famoso, ma poco amato dal potere e dalle istituzioni. Il corteo va man mano ingrossandosi e ben presto diventa una fiumana mai vista prima per le strade di quella città: a formare quell’immenso corteo è la classe operaia svedese che si presentò spontaneamente, per rendere l’ultimo saluto ad un drammaturgo che aveva sposato la loro causa. Questi due romanzi brevi - o racconti lunghi – non sono certo quanto di meglio ha prodotto questo straordinario scrittore. Ciò che lo ha reso importante nella storia della letteratura è la sua produzione teatrale. Ma questo volumetto ha il pregio di quelle opere considerate “minori” e perciò introvabili, se non in edizioni particolari ( come questa, in vendita con un giornale ) o solo in librerie dell’ “usato”, in cui si nascondono, a volte, delle autentiche rarità. Al centro delle trame di questi due romanzi vivono i drammi umani di personaggi cupi e falsi interiormente, dominati e condizionati dal denaro, in contrasto con il paesaggio pulito e spazioso dell’arcipelago di Stoccolma, ne Gli abitanti di Hemso, e in accordo con un’atmosfera claustrofobica ne Il capro espiatorio. La segnalazione di questi due romanzi altro non è che un invito a conoscere un autore, vissuto sì nella seconda metà dell’ottocento, capace di produrre romanzi, tragedie e poesie, caratterizzati dalla dissacrazione e dalla critica sociale. Il suo proposito era quello di mettere a nudo istituzioni quali la famiglia, la scuola, la chiesa e lo stato. Le sue utopie anarchicheggianti gli crearono molti problemi, anche nei rapporti con gli editori. Fu costretto, a un certo punto, a lasciare la Svezia, e visse in Austria, Germania, Svizzera e Francia. Si formò, in pratica, un autore “europeo”. Era già capitato in passato alla letteratura di precorrere i tempi.
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Affiliazione e Tesseramento FITeL Perché conviene? Il socio FITeL è consapevole di fare un gesto speciale per valorizzare il tempo libero che, soprattutto in tempi di crisi, diventa sempre più difficile gestire. I Soci sono l’anima della nostra Associazione perchè è grazie a loro che possiamo dare vita ai tanti progetti ed iniziative a livello nazionale e territoriale. Con la tua Tessera FITeL potrai essere protagonista ed accedere alle molteplici attività e servizi: • affermare e promuovere il valore e il ruolo del tempo libero quale elemento di crescita per l’individuo come singolo e nelle aggregazioni sociali; • favorire l’interscambio oggettivo e soggettivo tra i componenti degli organismi affiliati (Cral, Crt e Associazioni) nell’osservanza delle singole autonomie associative e nel rispetto delle comunità internazionali democratiche; • rappresentare gli organismi associati nei confronti dei terzi, a livello locale, nazionale ed internazionale; • sviluppare e tutelare le istanze ed i programmi promozionali indirizzati all’affermazione dell’associazionismo di promozione sociale; • promuovere progetti e servizi per la cultura, lo sport e il turismo sociale, anche con finanziamento pubblico e/o comunitario; • usufruire dell’assistenza fiscale e legale con un’offerta vasta e personalizzata in base all’esigenze dei soci; • stipulare convenzioni, ai sensi della legislazione vigente, con altre Istituzioni pubbliche e/o private, ivi comprese quelle derivanti dalla contrattazione collettiva. Inoltre, l’adesione a FITeL permetterà di avere accesso alle nostre proposte, pubblicazioni, iniziative e servizi scaricabili direttamente dal portale www.fitel.it .
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e XXIII Meeting Nazionale di Tennis
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