Rivista tempo libero n 81

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CULTURASPORTURISMOSERVIZI

TEMPO LIBERO

Aprile-Maggio 2014 anno 14° n. 81

Euro 2,00

La Fitel per il Primo Maggio “MARATONAPRIMOMAGGIO - Lavoro...in corsa!” - Roma “Gran Fondo Dieci Colli” - Bologna “Quadrangolare di calcetto” - Napoli

La Fitel al Congresso CGIL Nazionale a Rimini La funzione della Fitel e dei Cral oggi Fitel con Telethon per la solidarietà

Iscrizione al Tribunale di Roma nel Registro della stampa n. 76/2008


Editoriale

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di Giovanni Ciarlone SOMMARIO

MaratonaPrimoMaggio “Lavoro…. in corsa!”

ATTUALITÀ Congresso CGIL Bruxelles, sindacati contro l'austerity di Rossella Ronconi

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Fitel e Telethon insieme per la solidarietà

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a cura della redazione

La funzione della Fitel e dei Cral oggi

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di Silvano Sgrevi

Consiglio Nazionale Fitel

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CRAL e TERRITORIO Walk of Life con la FITeL e Telethon a Napoli alk of Life con la FITeL e Telethon a Catania

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a cura della redazione

II merletto a tombolo di A. M.

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VOLONTARIATO E ASSOCIAZIONISMO Gioco d'azzardo: i Monopoli di stato non danno i numeri

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a cura della redazione

SPORT E BENESSERE 69^ ed Gran Premio Liberazione di Ciclismo

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MaratonaPrimoMaggio “Lavoro in Corsa”

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a cura della redazione

Sport con la Fitel e i Cral “Dieci Colli”

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Quadrangolare di Calcetto Fitel Campania

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Quando la solitudine uccide

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di Mario Caiulo

TURISMO Turismo, incontro Terzo settore con il Premier

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di Alfredo Magnifico

Oits

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di Luigi Pallotta

AMBIENTE e NATURA Earth Day Italia 2014: “Cambiamo clima!”

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di Rossana Tosto

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CULTURA Degli oggetti della nostra storia dimenticati

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a cura di Augusto Gallo

Una passeggiata tra arte, amore ed armonia sull’Appia Antica

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a cura di Cristiano Morelli

Tra universo e Dio

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a cura di Antonietta DiVizia

TEATRO Uova di lompo… una commedia, al Teatro Agorà di Antonietta Di Vizia

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CINEMA 32

Veltroni racconta Berlinguer di Loretta Masotti

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L’amore ai tempi di Internet. di L. M.

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Il passato di Ida di L. M.

MUSICA “Concertone” 1 MAGGIO

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a cura della redazione

MOSTRE 36

Cortona (AR), Palazzo Casali Seduzione etrusca A.S. Milano, Palazzo Reale Genio e sregolatezza A.S.

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Rovigo, Palazzo Roverella Aria del Nord A.S.

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Roma, Fondazione Roma Museo - Palazzo Cipolla Bellezza da consumare di Aldo Savini

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Firenze, Palazzo Strozzi Percorsi paralleli A.S.

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Torviscosa (ud) Arkady Shaikhet: Un maestro della fotografia russa degli 20-30 S.S

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ENOGASTRONOMIA

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di O. Di R.

LIBRERIA

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Il Mistero del Bosco di Pino Nazio a cura della redazione

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TEMPO LIBERO

CULTURASPORTURISMOSERVIZI

Direttore - Giovanni Ciarlone Direttore Responsabile - Rossella Ronconi Capi Redattori - Alfredo Magnifico, Silvano Sgrevi, Luigi Pallotta Segretaria di redazione - Monia Citarella Redazione - Aldo Albano,Teresa Blandamura, Mario Caiulo, Daniela Sangiorgio, Ferruccio Valletti Anno 14° n. 81 Aprile /Maggio 2014 A questo numero hanno collaborato Loretta Casotti, Antonietta Di Vizia, Cristiano Morelli, Aldo Savini, Rossana Tosto Direzione e redazione C/o FITeL - Via Salaria, 80 - 00198 Roma tel. 06 85353869—06 8411063 E-mail: nazionale@fitel.it - www.fitel.it Fotocomposizione e pubblicazione nazionale@fitel.it Tempo Libero è a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare, nonché per eventuali involontarie omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti, delle illustrazioni e dei brani riprodotti. Bozzetti e manoscritti, anche se non utilizzati non verranno restituiti.

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Editoriale I CRT nella strategia della FITEL di Giovanni Ciarlone - Presidente Fitel

L'evoluzione di vari fattori organizzativi e di rapporto con le Confederazioni, impongono una rivisitazione della strategia complessiva della Fitel nazionale e delle Fitel territoriali come definito nell’ultimo congresso a Chianciano. Fattori economici, crisi industriale sono elementi negativi che contribuiscono al ridimensionamento e alla decrescita dei Cral, mentre, in controtendenza aumentano le associazioni aderenti con un interesse evidente della attività della Fitel sui territori; è per questo motivo che il Congresso di Chianciano ha rilanciato con determinazione il ruolo dei CRT (Circoli Ricreativi Territoriali) per creare le migliori condizioni di assistenza e per la iscrizione alla Fitel dei cittadini. Anche con l’ultima circolare a firma dei tre Segretari confederali organizzativi, inviata a tutte le strutture periferiche, viene sollecitata una collaborazione attiva con Fitel e alla partecipazione alle varie nostre iniziative, rendendo chiaro un impegno verso una nuova e più proficua collaborazione, riconfermando il ruolo e la funzione della FITeL nella proposizione di ipotesi di welfare aziendale e più in generale di un welfare sociale rivolto verso tutti i cittadini. Possiamo dire con certezza che si prospetta un futuro di impegni dove il protagonismo della Fitel può dare un valore aggiunto alla sua azione di tutela ai Cral e all’associazionismo in generale, ma anche delle opportunità, di ritorno ai sindacati confederali e a tutti i lavoratori e alle loro famiglie. Per questo è necessario che le prossime iniziative, coordinate dalla struttura nazionale, siano sostenute dalle capacità organizzative delle FITeL territoriali per mettere al centro della loro iniziativa non solo le varie attività in programma, ma soprattutto, la costituzione dei CRT, perché solo così potranno raccogliere i frutti del loro impegno sul territorio. Per questi nuovi impegni sarà necessaria una comunicazione attiva, in modo da coinvolgere tutti quei lavoratori e le loro famiglie che pur se non iscritti alla FITeL, ma aderendo al sindacato potrebbero partecipare alle attività del tempo libero, pur non avendo un loro Cral. Questo deve essere l’impegno concreto che tutte le strutture devono dedicare ai propri associati.

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Costituire i CRT dappertutto! Promuovere programmi di attività e convenzioni, questi sono le azioni necessarie per invogliare i cittadini e i lavoratori ad aderire alle attività culturali, sportive e turistiche, della FITeL. Mettere assieme tutte le esperienze fin qui realizzate per proiettarsi verso un futuro di grande partecipazione. Parlavo prima di tempo libero e di come riuscire a concretizzarlo all’interno delle varie realtà territoriali: tempo libero vuol significare anche svago soprattutto per coloro che lavorano. “Otto ore di lavoro, otto ore di riposo, otto ore di svago” era questo il motto della Prima Internazionale, che nella seconda metà dell’ottocento, portarono ad individuare una festa per celebrare il lavoro: quella del 1 maggio. La Festa del Primo maggio in piazza o in famiglia, sul luogo di lavoro e nelle scuole, soprattutto quest’anno, in questi tempi perigliosi, deve farci ritrovare quel senso di appartenenza e del comune intento a rendere il mondo un posto migliore dove vivere, lavorare, studiare… Giorgio Gaber disse in una sua famosa canzone che “libertà è partecipazione”: non partecipare sarebbe come rinunciare alla propria libertà.

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ATTUALITÀ La Fitel presente al XVII Congresso della CGIL

Fitel sarà presente al Congresso Nazionale della CGIL per valorizzare l’attività dei Cral e Associazioni affiliate, organismi con lustri di esperienza, capaci di diffondere la cultura della socialità contro quella dell’egoismo, della partecipazione rispetto a quella dell’individualismo, della solidarietà e dell’integrazione rispetto a quella della divisione, della discriminazione e dell’ esclusione . Oggi più che mai, in tempo di crisi, è indispensabile alimentare il senso di cittadinanza e ridurre l'isolamento di quanti ne vengono colpiti anche attraverso lo sviluppo di adeguati interventi di welfare sociale e/o aziendale nell’ambito del tempo di non lavoro, che da sempre la Federazione del Tempo Libero e i Circoli mettono a disposizione dei lavoratori, pensionati e cittadini nei luoghi di lavoro e non solo.

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Bruxelles, sindacati contro l'austerity: alla manifestazione con CGIL,CISL e UIL anche la FITeL . di Rossella Ronconi Il 4 aprile, a poche settimane dal voto di fine maggio per il rinnovo del Parlamento europeo, lavoratori provenienti da 28 Paesi si sono dati appuntamento nella capitale europea per una manifestazione “contro le politiche di austerità e di rigore e per rivendicare scelte e decisioni di sviluppo e di crescita” che diano all'Europa “un nuovo corso”.e proporre «una nuova strada per l'Europa». Fighting for investement, quality job and equality era lo slogan della manifestazione (lottiamo per nuove politiche di investimenti, lavori di qualità e uguaglianza). Una grande manifestazione (secondo gli organizzatori circa 50 mila persone, ndr) a cui ha preso parte, insieme a CGI,CISL e UIL, anche la FITeL, ha sfilato per le vie di Bruxelles in maniera pacifica eccetto qualche tafferuglio. Disordini più consistenti si sono registrati nel punto di arrivo del corteo, davanti al palco dell’evento, nel parco del Cinquantenario. Molti i leader sindacali presenti, tra cui i segretari generali di Confederation of christian trade unions (Csc-Acv), Fédération générale du travail de Belgique (Fgtb), Cgslb syndacat liberal. Tra i relatori anche il leader del sindacato francese Cgt, Thierry Lepaon, Laurent Berger della Cfdt , Ignacio Fernandez Toxo della spagnola Ccoo. A rappresentare Cgil, Cisl e Uil è arrivato il segretario generale aggiunto della Uil Carmelo Barbagallo. Tra gli intervenuti c’è stato pure quello di Salvatore Marra, responsabile Europeo dei giovani della CES che prima ha sfilato con la delegazione italiana e poi è salito sul palco. «L'austerità non funziona e ha causato una crisi economica e sociale crescente, con oltre 26 milioni di europei disoccupati, 10 milioni di più che nel 2008», ha denunciato Bernardette Segol, segretario generale della Ces. Sempre secondo Segol, «che la gente sia arrivata qui da Paesi lontani come il Portogallo, la Bulgaria e Cipro dovrebbe far riflettere i leader europei. La gente ne ha abbastanza dell'austerità e chiede uno sforzo concertato per combattere la disoccupazione, la povertà e la disuguaglianza». La cosiddetta direttiva Bolkstein, fatta per garantire la libertà di prestazione di servizi tra gli Stati membri, ha causato, nonostante le modifiche apportate dal parlamento europeo, una concorrenza sleale tra i lavoratori di di-

versi Paesi. «Chiediamo che la direttiva

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dei lavoratori distaccati venga rispettataÂť, ha spiegato a Lettera43.it Emanuela Bonacina della Ces, ÂŤquando un lavoratore arriva da un altro Paese, che sia Francia o Polonia, i datori di lavoro devono rispettare le regole del Paese dove opera, ma questo spesso non avvieneÂť.

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Fitel con Telethon per la solidarietà a cura della redazione

La FTeL e Telethon e per la prima volta insieme. Grazie alla firma del protocollo di intesa avvenuta a gennaio, entrano nella "rete di solidarietà" che da anni la fondazione sta costruendo sul territorio, oltre all'associazione nazionale FITeL anche le strutture regionali e i CRAL (anch'essi nazionale e regionali). L'organizzazione, voluta nel 1993 dalle Confederazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, nasce per valorizzare le esperienze associative dei Circoli ricreativi aziendali e di altri enti che abbiano come finalità la promozione delle attività del tempo libero. Un impegno che si traduce in gesti concreti, come ad esempio la futura collaborazione della Fitel nella promozione della missione di Telethon presso i propri iscritti, oltre che la collaborazione con i circoli in occasione di campagne di raccolta fondi nazionale, come nel caso della distribuzione in piazza dei regali solidali di Telethon e la partecipazione attiva nell'organizzazione delle tappe ufficiali di Walk of Life.

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La funzione della Fitel e dei Cral oggi di Silvano Sgrevi Se è vero che le cose si apprezzano quando non ce le hai o quando l’hai perse, forse oggi più che nel passato possiamo fare una riflessione sulla funzione sociale dei Cral e delle Associazioni e della Fitel in particolare. Ricordare qui quale è la storia dell’associazionismo promosso dai sindacati per i lavoratori sarebbe velleitario, ma possiamo dire che Il tentativo di supportare il lavoratore e la sua famiglia è antica come la storia del sindacalismo. L’impegno più gravoso, dopo quello di garantire i diritti ai lavoratori è stato quello delle Leghe, delle Cooperative e delle Mutue di soccorso che cercavano di rendere vivibile la vita di chi ancora veniva solo sfruttato e che non riusciva a garantire il minimo di sopravvivenza alla propria famiglia. Assistenza alle persone: come diritto alla conoscenza, diritto alla salute, diritto ad una previdenza, sono stati i primi tentativi riusciti che il mondo del lavoro, attraverso il principio della solidarietà, ha messo in atto per dare dignità ai lavoratori e alle loro famiglie, per renderli sempre di più cittadini e non sudditi. Questi organismi di partecipazione si svilupparono soprattutto agli inizi del 900 attivando molte strutture con una connotazione ricreativa, culturale e sportiva. Con l’avvento del fascismo, l’associazionismo democratico fu colpito come altre strutture democratiche e un elevato numero di organizzazioni furono costrette alla chiusura o a subire una forte restrizione delle proprie attività, come conseguenza della limitazione delle libertà individuali. Fu così che il dopolavoro italiano, si trasformò nell’Opera Nazionale Dopolavoro con lo scopo di creare un forte senso di appartenenza alle politiche di welfare sociale del regime , partecipando ad attività culturali, sportive ed alle prime forme di turismo organizzato, camuffando questo intento ricreativo, con l’obiettivo di garantire un consenso ideologico al regime fascista. Negli anni 50, nacquero nuove forme di associazionismo come l’ ENAL, le ACLI, l’ENDAS, tutte con lo scopo di organizzare e gestire le attività del tempo libero, con forti connotati di appartenenza politica. Fu solo negli anni 70, che si evidenziò a seguito della forte azione riformatrice dei sindacati Confederali la necessità di disporre di strutture in grado di organizzare in modo democratico e rappresentativo, il tempo libero dei lavoratori. Nacquero così, grazie alla legge 300/70, lo Statuto dei Lavoratori, con l’art.11, i CRAL (Circoli Ricreativi Aziendali dei Lavoratori) che permetteva di gestire le attività culturali, ricreative ed assistenziali, promosse nelle Aziende con organismi formati a maggioranza dai rappresentanti dei lavoratori. Con questa legge venne riconosciuto al CRAL la titolarità della gestione del tempo libero, in piena autonomia democratica, nei confronti dei lavoratori delle aziende pubbliche e private, senza scopo di lucro, in grado di favorire momenti di socializzazione tra i lavoratori all’interno dei luoghi di lavoro, promuovendo e valorizzando iniziative culturali, sportive, ricreative, turistiche, volontaristiche e solidaristiche. La presenza dei Sindacati nella gestione dei Circoli Ricreativi Aziendali, rappresenta una volontà di tutela della dignità dei lavoratori, che non passa esclusivamente con le lotte del movimento sindacale a tutela dei diritti dei lavoratori e delle loro famiglie, ma anche da un impegno sui diritti assoluti come: il diritto ad una qualità della vita dignitosa, proprio di un Paese che si definisce civile, attraverso una opportuna gestione del tempo di non lavoro. Questi ultimi venti anni sono stati, sotto un profilo sociale, una grande trasformazione della società italiana, abbiamo assistito al passaggio da società industriale a società globalizza-

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ta, da momenti di benessere collettivo alla tragedia di una società che non riesce ad uscire da una crisi di sistema. Può sembrare paradossale, ma proprio in una situazione così grave che si rende più visibile l’azione sociale, di supporto alle persone, promossa dai Cral. Per troppo tempo il loro lavoro è stato sottovalutato sia dalle Confederazioni, obbligatoriamente impegnate alla tutela dei posti di lavoro a alle difficoltà contrattuali, sia anche dal legislatore, che ha mortificato questo impegno sociale disconoscendo di fatto il potenziale sociale di questi organismi e la possibilità di supportare la loro azione di welfare e di solidarietà. La Fitel è sempre più impegnata a difendere i Cral e le Associazioni che di fatto si stanno sostituendo allo Stato nel promuovere quelle azioni di sostegno alle famiglie e ai singoli cittadini, per dare, ormai, quelle poche opportunità di frequentazioni a momenti di cultura, di sport, di turismo che altrimenti sarebbe impossibile usufruire a causa degli alti costi provocati non solo dalla crisi economica, ma anche da speculazioni commerciali. Un ragazzo che vuole fare sport o un genitore che ha necessità di far fare sport ad un figlio, per curare diverse patologie mediche, se lo può permettere solo grazie ai Cral che attraverso specifiche convenzioni o per il fatto di avere impiantistica sportiva crea le condizioni di utilizzo a prezzi compatibili con la crisi. Per usufruire di momenti culturali come visite guidate ai musei, teatro o cinema lo fai se puoi usufruire di una scontistica promossa dai Cral, altrimenti è facile che ci rinunci, perché devi gestire il tuo bilancio familiare. Grazie a convenzioni promosse dai Cral è ancora possibile per le famiglie più disagiate poter usufruire di possibili vacanze a basso costo.

Consiglio Nazionale FITEL a Roma di S.S.

Il Consiglio nazionale della Fitel si è svolto a Roma il 10 aprile u.s., per discutere e approvare il bilancio consuntivo e definire con le strutture regionali i percorsi operativi per l’applicazione degli accordi sottoscritti con Telethon e con l’Associazioni I Borghi più belli d’Italia. Il Consiglio ha anche approfondito il percorso organizzativo per l’apertura dei CRT Fitel sui territori dove sarà necessario un forte contributo di sinergie da parte delle strutture confederali regionali e delle varie categorie sindacali. Gli interventi dei membri delle presidenze delle Fitel regionali hanno messo in evidenza l’impegno delle strutture a rispondere al nuovo progetto di visibilità che la Fitel ha messo in atto per rimettere al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica il ruolo e la funzione dei Cral e dell’associazionismo come elementi importanti di welfare sociale.

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TERRITORIO - CRAL - ASSOCIAZIONISMO FITEL CAMPANIA

FITeL e Telethon a Napoli - Walk of Life con la Fitel Campania a cura della redazione

Il 4 maggio si svolgerà a Napoli - Piazza del Plebiscito - la manifestazione nazionale Walk of Life organizzata dalla FITeL Regionale in collaborazione con la Fondazione Telethon Tutto . Referente dell’evento per “Walk of Life” della tappa di Napoli è il dott. Francesco Lettieri e per la Presidenza della Fitel Campania il Presidente della stessa Salvatore Luisi e i due Vice Presidenti Luigi Maiello e Vincenzo Perrotti. Per l’occasione sarà allestito, presso il villaggio Telethon, un Gazebo FITeL che rappresenterà pertanto il punto di ritovo di tutti gli amici e aderenti alla Federazione in Campania. La manifestazione in questione, realizzata grazie all’intesa raggiunta fra la Federazione Italiana Tempo Libero e Telethon, oltre a rappresenta un’ importante evento nell’ambito del benessere psicofisico e del relax per tutti coloro che vorranno parteciparvi, vuole essere una vetrina per la Federazione stessa che con la sua presenza cercherà di far conoscere la sua “mission” all’intera cittadinanza. La FITEL Nazionale e FITEL Campania ringraziano la Fondazione Telethon e tutte le autorità cittadine che consentiranno, con il loro contributo, a riqualificare il Tempo libero nella Regione.

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FITEL SICILIA

FITeL e Telethon a Catania - LA RICERCA E’ VITA a cura Daniela Sangiorgio A Catania presso il Palazzo della Cultura giorno 23 Aprile scorso si è svolta la presentazione ufficiale della Walk of Life , la passeggiata di solidarietà in programma Domenica 4 Maggio a partire dalle ore 10.00 in Piazza Università, preceduta alle ore 9.00 dalla Stracanina, una corsa speciale riservata agli amici a quattro zampe, Telethon è vicina ai nostri amici animali, non ha mai fatto vivisezione e quest’anno una parte del contributo versato con l’iscrizione alla Stracanina sarà devoluto per l’acquisto di farmaci destinati alla cura dei cani randagi. Alla conferenza erano presenti le Istituzioni territoriali, diversiricercatori e docenti universitari, atleti, il responsabile dei coordinamenti italiani Telethon Luca Batocchio, il coordinatore provincialeTelethondi Catania Maurizio Gibilaro , e numerosi rappresentanti della cultura , dello sport, del volontariato, deicral e delle associazioni per sostenere la speranza di una vita normale e di un futuro migliore per chi convive con il dolore di una malattia. La tappa di Catania si preannuncia come l’edizione dei record, sia per la partecipazione che per il coinvolgimento cittadino , dal 26 aprile al 4 maggio in Piazza Università sarà allestito il Villaggio della ricerca Telethon, con gongiabili, bunjing, arrampicata sportiva, musica, area libri, dischi, simulatore formula 1, concerti musicali ogni sera dal 1° Maggio con vari artisti e discoteca sotto le stelle. La FITeL Sicilia oltre a collaborare attivamente all’iniziativa raccogliendo le donazioni attraverso i blocchetti forniti da Telethon, distribuendo lo zaino Wol 2014 e il pacco ristoro, sarà presente con i propri soci e volontari alla Walk of Life, in questo giorno di festa e solidarietà per tutta la città. Per questa occasione saranno aperti a tuttianche il Palazzo degli Elefanti e i Musei, trasformando la manifestazione in un evento solidale, culturale e civile in particolare con la passeggiata non competitiva di 3 Km tra le piazze storiche e le vie del centro dedicata alle famiglie, ai bambini e ai disabili , denominata “ la camminata per la vita” , per sostenere chi lotta contro le malattie genetiche rare. Insieme possiamo arrivare al traguardo della cura con solidarietà, condivisione e ricerca. .

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FITEL ABRUZZO

Il merletto a tombolo: l'antico e continuo crepitìo dei fuselli nei vicoli di Isernia.

Un viaggio nel magico mondo di un'arte antica, tutta molisana di Alfredo Magnifico

Oggi certe tradizioni vanno a scomparire ma fino a qualche anno fa Coloro che si infilavano tra le viuzze e le stradine di Isernia e dei paesi limitrofi, l'antichissima zona dei Sanniti, si imbattevano, specialmente durante la stagione estiva, nelle donne di ogni età, sedute presso l'uscio di casa, prese dal lavoro del merletto a tombolo. Transitando per le vie dei centri storici, si sentiva un ritmico e continuo crepitio, una sorta di musica prodotta da invisibili strumenti; erano i tanti fuselli che agili mani, muovevano con costanza e abilità, per la produzione del merletto a tombolo, di cui Isernia e i paesi attorno erano da secoli i centri più importanti. Era uno spettacolo osservarle nel fare uso,anch’io da bambino mi sono cimentato con scarsi risultati in quest’arte, con velocità sorprendente, di fuselli, meglio noti come «'re tummarieglie», di fili bianchi intrecciati (‘ru pezzeglie) e di spilli. La remota origine e la delicata fattura delle trine a tombolo erano i fattori essenziali che contribuirono a far conoscere e stimare questa preziosa arte nel mondo. Secondo fonti antiche in questa città la lavorazione del merletto a tombolo risale al XIV secolo ed è strettamente collegata ai conventi. All'epoca, infatti, nel Molise, come in altre zone d'Italia, sorsero numerosi conventi, che divennero centri di attività ed operosità. Basti pensare ai conventi Benedettini di Cassino,ad un tiro di schioppo da Isernia o il convento di Castel San Vincenzo,dove si coniò il motto Ora et Labora,tra questi, due conventi, ubicati ad Isernia, acquisirono un elevato spessore: quello delle suore di Santa Maria delle Monache e Santa Chiara. Questi due centri divennero veri e propri laboratori del merletto. Si è certi che ad Isernia il merletto fosse già in auge sin da quando gli Angioini estesero la loro sovranità al Molise.

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Negli inventari dell'epoca a cavallo del Trecento e del Quattrocento troviamo già termini come "reticello" che si riferiscono con molta probabilità alla lavorazione del merletto d'Angiò. Il centro isernino, subì poi l'influsso delle principesse e regine di stirpe spagnola. Da un documento inedito si apprende che la città di Isernia era stata assegnata a Giovanna III d'Aragona, la quale vi soggiornò nel 1492 ed è presumibile che soltanto un monastero femminile come quello di Santa Maria fosse più consono ad ospitare una regina. Essa era una grande ammiratrice del tombolo e amava ornarsi di queste trine al punto tale che, si narra, espresse il desiderio di apprenderne la lavorazione. Agli inizi la lavorazione del tombolo doveva essere abbastanza semplice ed avere motivi di chiara ispirazione pagana, oltre ad una simbologia sacra; dopo l'avvento del dominio spagnolo il lavoro si arricchì di ghirigori vari, ma la tecnica di base rimase la stessa. Da allora, sono passati diversi secoli, ma la lavorazione della preziosa trina continua, purtroppo sempre più raramente,a tramandarsi di madre in figlia, di nonna in nipote. Sebbene la lavorazione del merletto a tombolo,qualche anno fa fosse divenuta anche materia di insegnamento presso l’ Istituto Artistico di Isernia, l'avvenire di questo artigianato molisano,volge tristemente alla fine.

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VOLONTARIATO E ASSOCIAZIONISMO

Gioco d'azzardo, i Monopoli di Stato non danno i numeri Non resi pubblici i dati sul fatturato dal novembre 2012 a oggi 31 marzo 2014 “E' inaccettabile che i Monopoli di stato, che devono svolgere una funzione pubblica

di controllo, non rendano noti i dati sulla raccolta dei giochi ormai da un anno e mezzo”, dichiara don Armando Zappolini, portavoce della campagna Mettiamoci in gioco promossa da Acli, Adoc, Adusbef, Alea, Anci, Anteas, Arci, Associazione Orthos, Auser, Avviso Pubblico, Azione Cattolica Italiana, Cgil, Cisl, Cnca, Conagga, Ctg, Federconsumatori, FeDerSerD, Fict, Fitel, Fondazione Pime, Fp Cgil, Gruppo Abele, InterCear, Ital Uil, Lega Consumatori, Libera, Scuola delle Buone Pratiche/ Legautonomie-Terre di mezzo, Shaker - pensieri senza dimora, Uil, Uil Pensionati, Uisp. “A causa di questa inspiegabile mancanza", continua don Zappolini, "non possiamo sapere con esattezza quale sia il fatturato del gioco d'azzardo in Italia, un dato cruciale per valutare la diffusione del fenomeno. Non vorremmo, anzi, che tale buco informativo sia voluto, una decisione che lederebbe l'obbligo di trasparenza a cui ogni istituzione è tenuta." "Una esigenza di trasparenza," conclude il portavoce di Mettiamoci in gioco, "che avvertiamo anche rispetto all’attuale sistema di controllo differito della contabilità degli apparecchi Vlt - le cosiddette 'macchinette'. A nostro avviso, non vi dovrebbero essere ostacoli tecnici o giuridici che impediscano la trasmissione dei dati di ogni singola macchinetta direttamente al sistema di controllo dei Monopoli di stato, permettendo così una verifica in tempo reale di ogni giocata avvenuta sulla rete, senza la mediazione del sistema dei concessionari."

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SPORT E BENESSERE Roma 25 aprile 69° Gran Premio Liberazione di Ciclismo Corsa affiancata da una cronometro per cicloamatori e da una ciclopasseggiata nel circuito tradizionale delle Terme di Caracalla

Il "Liberazione" è la manifestazione ciclistica più longeva di Roma è un vero e proprio campionato del mondo di primavera per gli Under 23. Quanto annunciato in conferenza stampa di presentazione dell’evento sportivo , tenutasi presso l'Aranciera di San Sisto alle Terme di Caracalla a Roma. La presentazione della 69^ edizione del Gran Premio Liberazione di Ciclismo che, come accade dal 1946 si svolge a Roma il 25 aprile, ha visto la presenza, oltre che di atleti, esponenti del settore e istituzioni, anche della Fitel Nazionale. Al “Gran Premio Liberazione”, sostenuto, come già negli anni scorsi anche dalla FITeL, sarà nutrita la presenza di nazionali straniere e quella di squadre italiane per un totale di circa 200 atleti.

EVENTI SPORTIVI FITEL per il PRIMO MAGGIO a cura della redazione

Lazio “MARATONAPRIMOMAGGIO - Lavoro...in corsa!” E’ in arrivo la maratona! Allenatevi perché il 1° maggio tutti, atleti professionisti e appassionati di sport sono invitati a partecipare alla “Maratona Primo Maggio - Lavoro...in corsa!”, organizzata dalla FITeL Nazionale e Fitel Lazio in collaborazione con le CGIL-CISL e UIL di Roma e del Lazio. Due le categorie alla quale potrete partecipare: la gara competitiva regionale su una distanza di 5,530 km con cronometraggio e classifica da parte della Timing Data Service, e la stracittadina non competitiva di 3,500 Km, aperta a tutti gli appassionati. I partecipanti alla gara si ritroveranno alle ore 8,00 in via Carlo Felice angolo via Conte Rosso in zona San Giovanni in Laterano per attendere l’inizio della maratona prevista per le ore 9,30. Il percorso si snoderà per le vie del centro, toccando Piazza S. Giovanni, il Colosseo, Colle Oppio, Santa Maria Maggiore, Piazza Vittorio, Santa Croce in Gerusalemme. Le iscrizioni alla gara podistica , sia per la competitiva che per la non competitiva, si potran

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no effettuare fino al giorno 29 aprile 2014, inviando la richiesta d’iscrizione all’indirizzo mail gianfranco.novelli@alice.it oppure a sport@fitel-lazio.it oppure presidente@retirunners.it o tramite fax al numero 067005456 . In alternativa ci si potrà iscrivere martedì mattina 1 maggio dalle 7,30 fino a 30 minuti prima della partenza presso il luogo di ritrovo della gara. Entro il 29 aprile 2014, le iscrizioni si possono effettuare di persona anche presso: FITeL Lazio via dei Serpenti 35, Roma – dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 16- tel. 06 47826444 Fax 06 47883812 e mail sport@fitel-lazio.it . FOOTWORKS Viale Carlo Felice, 13/15, Roma—tel. 06 77203069 dalle ore 10 alle 19 Spazio dunque a un nuovo appuntamento dedicato al divertimento e allo sport per mantenere in allenamento il corpo e allontanare la mente dallo stress quotidiano

Emilia Romagna “Gran Fondo Dieci Colli” Il

Circolo “G. Dozza” di Bologna e la FITeL, con l'approvazione della Uisp Ciclismo Nazionale, la collaborazione della Lega Provinciale Ciclismo UISP di Bologna, organizza GIOVEDI’ 1° MAGGIO 2014 la 30^ edizione della Gran Fondo Dieci Colli Gran Premio Assicoop. Percorso Lungo di km. 156, Percorso Medio di km. 88. La manifestazione, competitiva e cicloturistica, è aperta ai tesserati degli Enti della Consulta in regola con il tesseramento per l’anno in corso. Vige il regolamento U.I.S.P. Nazionale attività Gran Fondo. Il presente regolamento è valido per entrambi i percorsi della Gran Fondo “Dieci Colli”. La storica manifestazione ciclistica su strada, riservata a circa 4.000 appassionati sportivi amatoriali, che ogni anno si svolge il 1° maggio collegandosi alla festa del lavoro racchiude in sé ideali che bene si sposano con le finalità della FITeL e del sindacato. Un’occasione per i tanti giovani e meno giovani che hanno voglia di bruciare le tappe, con spirito amatoriale e appassionato come si conviene alle belle storie di sport.

Campania Quadrangolare di calcetto, con questo evento sportivo la Fitel Campania festeggia il PRIMO MAGGIO 2014 coinvolgendo i Cral dei Vigili del Fuoco di Napoli, il Cral dei Dipendenti del Comune di Pozzuoli, il Cral CREDEM e il Cral della NAPOLETANAGAS. Gli incontri si svolgeranno presso il Centro sportivo Monteruscello Calcio con inizio alle ore 17. Dopo la gara sportiva gli atleti, i dirigenti e i familiari continueranno la festa presso Hotel l’Agave Club per una cena spettacolo e per la premiazione della squadra vincitrice del quadrangolare.

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Quando la solitudine uccide di Laura Belloni *

Il desiderio di autonomia e di libertà degli esseri umani non corrisponde all’essere abbandonati , né al vivere in solitudine. La spinta alla motivazione esistenziale e il desiderio di autodeterminazione sono strettamente legati alla coesistenza sociale e l’intraprendenza alle relazioni vitali è di fatto un costrutto che dà significato alla vita ovvero al costruire e al vivere. Le relazioni affettive e i sentimenti umani costruiscono ciò che noi del mondo vediamo, tocchiamo e ascoltiamo. La sicurezza, la curiosità, la creatività, la conoscenza, la spiritualità e ogni bene posseduto sono il frutto elaborato delle esperienze di accudimento ricevuto e offerto lungo il viaggio dell’esistenza, lungo il cammino del tempo fra passato e futuro, immaginazione, creazione. Gli esseri umani non tollerano e difficilmente affrontano separazioni, morte, abbandoni. Prima della solitudine è la mancanza ad uccidere l’essere umano, a spegnerne i sogni, i desideri, l’immaginazione e dunque la vitalità. La perdita di significato è perdita di vita e i significati umani sono sempre rivolti e dedicati a relazioni affettive reali e immaginate, passate, presenti, future. La morte cercata è il fallimento di tale opportunità necessaria. E sono infiniti i modi con cui dialogare verso la propria esistenza e altrettanti i modi per abbandonarsi all’abbandono del mondo. Infanticidio, omicidio, suicidio, persecuzioni, sono i fatti a sintomo di società malate, violente e non consapevoli. Vi è un vivere sociale e comunitario utilitaristico e scarsamente generoso dove il bene comune lascia il posto al solo bene personale e dove la rinuncia alla tutela e protezione delle fragilità lascia ovunque segnali di morte spirituale, psicologica, esistenziale. Anziani soli, bambini abusati, devastazione dell’abitare, mancanza di infuturazione. Il fenomeno del suicidio negli anziani è in costante aumento, sebbene non esista una reale sensibilizzazione riguardo al tema da parte dei media, la cui attenzione è rivolta molto più frequentemente al comportamento suicidario giovanile, sia per il forte impatto emotivo che questo provoca sull’opinione pubblica, sia per la credenza diffusa che la depressione e l’isolamento (anticamere del suicidio senile) siano condizioni frequenti, normali o persino necessarie dell’età anziana. In realtà, l’emarginazione in cui si ritrovano confinati gli anziani non è che uno dei principali fattori di rischio per sviluppare un comportamento autolesivo. Così l’isolamento sociale rappresenta un importante fattore predittivo: generalmente, vivere in aree urbane penalizza i rapporti sociali, mentre nelle zone rurali viene favorita una maggiore aggregazione. Cattell (1988) ha evidenziato l'importanza di una buona rete di supporto sociale attraverso uno studio sui suicidi degli anziani nel Regno Unito. Tale ricerca ha evidenziato come il 61% delle persone ultra sessantacinquenni che si suicidavano vivessero sole. Anche la vedovanza incide sulla probabilità di attuare gesti autolesivi. In Danimarca Erlangsen e altri (2004) hnno analizzato l'impatto della perdita del partner sul rischio di suicidio nei grandi anziani (80 o più anni). I risultati mostrarono che la maggioranza dei suicidi erano vedovi. Anche il divorzio è un fattore di rischio, maggiore però per gli uomini che per le donne. L’assenza o la perdita di un figlio incide fortemente sulla possibilità di compiere un suicidio: avere figli, ed in particolare bambini piccoli, è un fattore protettivo contro gesti autolesivi, soprattutto per le donne, mentre la morte di un figlio fa sì che aumenti il rischio

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suicidario, in particolar modo durante il primo mese dal lutto. La perdita del lavoro viene considerata un fattore di rischio più per gli uomini che per le donne. Gli effetti della perdita involontaria del lavoro si ripercuotono negativamente sul funzionamento mentale e fisico. Il re-impiego è invece associato positivamente alla salute psichica. Certamente esistono alcune condizioni psichiatriche che agiscono da fattori precipitanti per quanto riguarda il comportamento suicidario, prime tra tutti la depressione: Conwell (1996), esaminando 141 suicidi di persone con età compresa tra i 21 ed i 92 anni, trovò che circa il 70% degli anziani dai 75 ai 92 anni erano affetti da disturbi dell'umore, mentre tra i giovani suicidi (21-34 anni) la depressione era presente solo nel 30% dei casi. Tra le altre condizioni patologiche dell’anziano che predispongono al rischio suicidario vi sono il declino cognitivo e la demenza senile, spesso associata a depressione, ma anche le malattie fisiche che invalidano l’anziano e lo pongono in una condizione di continua dipendenza e nonautosufficienza. Sfuggire a dolori insopportabili e inutili, non avere più nulla da dare e da ricevere, non avere futuro, fallimento della vita e punizione, vendetta e rimprovero verso il mondo o verso individuati legami affettivi, conversione dell’aggressività dall’esterno verso il proprio interno, sentire di non avere la forza di affrontare il mondo, rappresentano nel gesto suicidiario la perfetta solitudine della condizione umana. L’età della tecnica che vede l’uomo come oggetto di consumo, i fenomeni dell’industrializzazione e della globalizzazione, la cultura del narcisismo, l’isolamento della famiglia, Il mancato sviluppo della funzione educatrice della scuola, richiedono le risposte di un nuovo Umanesimo che veda l’educazione sentimentale come processo psicologico e culturale e la tutela delle fragilità come speranza sul futuro. E’ necessario il coinvolgimento della famiglia, della scuola, delle istituzioni verso la costruzione e cura delle relazioni umane poiché l’uomo è innanzitutto psiche. La Scuola e l’Università, la Politica, gli Ordini Professionali, i professionisti della salute, la Comunità, le istituzioni, sono gli attori che possono veicolare le operazioni culturali e il cambiamento necessario e dovuto. Dr.ssa Psichiatra psicoterapeuta—Resp. Centro di Riferimento regionale sulle Criticità Relazionali - Dir. SODC Clinica delle Organizzazioni - Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi Firenze

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TURISMO Dopo 16 anni un Premier incontra il Terzo settore È successo al Festival del Volontariato. di Alfredo Magnifico Dopo 16 anni Matteo Renzi ha incontrato il Terzo settore al Festival del Volontariato,era dal 1998, anno in cui Romano Prodi era intervenuto alla precedente manifestazione,che la politica snobbava questo Mondo . Dopo anni di promesse tradite, tentativi falliti e inciampi normativi il Terzo settore, galassia che raccoglie una miriade di enti diversi,quantificabili secondo l’Istat in 301.000 realtà del non profit in tale galassia confluiscono le organizzazioni di volontariato,le associazioni di promozione e le imprese sociali. Il presidente del consiglio Renzi ha posto alla base della sua strategia e del governo,con la slide n.31, un varco utile per far decollare le riforme che ne potrebbero radicalmente cambiare il volto consentendogli di liberare le energie fin qui inespresse. Entro un mese, ha assicurato il presidente del Consiglio, il Governo è pronto a presentare la bozza di un Ddl delega sul riordino civilistico di tutto il Terzo settore (operazione più volte avviata nelle passate legislature, ma fin qui mai condotta in porto). Entro fine maggio, dopo una fase di consultazione con le realtà interessate, il disegno di legge delega dovrebbe arrivare al varo ufficiale. Il terzo settore potrebbe essere un pezzo della risposta ai problemi occupazionali che ha l’Italia, potrebbe essere la benzina per riaccendere la speranza e far ripartire l’occupazione soprattutto quella giovanile,potrebbe determinare il capolavoro e il miracolo più grande che è quello di tornare a dare fiducia ad un Paese che ne ha disperato bisogno. Dentro questa cornice troverà posto anche la stabilizzazione del 5 per mille,Renzi ha assunto un impegno sostanziale, a condizione - ha precisato - che gli enti «si assumano la responsabilità di rispettare precisi obblighi di trasparenza, perché chiunque sia destinatario di fondi pubblici, indipendentemente dalla propria natura giuridica, dovrà rendicontare tutto nella massima trasparenza». Il riordino, dunque, viene immaginato «non pezzo per pezzo, cercando di buttare una singola norma sul primo treno utile per risolvere una questione specifica, ma come una riforma complessiva da attuare con metodo partecipativo». Tra le implicazioni più importanti anche la completa equiparazione tra partiti politici e associazionismo di volontariato, oggi destinatari di agevolazioni for temente diverse non nell'aliquota di detraibilità delle erogazioni liberali, ma nel tetto allo sconto fiscale. Quanto al settore del non profit produttivo, che conta ormai, secondo l'Istat, non meno di 90mila realtà attive e che offre un contributo rilevante in termini di occupazione, il premier ha confermato l'impegno in favore dell'impresa sociale, anche attraverso il via libera a un fondo da 500 milioni, atteso al varo entro fine giugno. Nonostante il freno tirato con decisione sulle ipotesi di una legge per il servizio civile obbligatorio

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(«al momento non ci sono le condizioni»), Oltre Renzi anche il ministro del Lavoro e del welfare Giuliano Poletti ha sottolineato con convinzione la centralità dell'imprenditoria sociale nell'economia del nostro Paese, indicando un percorso di radicale cambiamento che dovrebbe partire «dalla partecipazione responsabile, dall'impegno comune, dal superamento delle divisioni e dei particolarismi». Bisognerà trovare raccordi e distinzioni tra volontariato, associazionismo e impresa sociale, aree che hanno urgente bisogno di confini diversi.

OITS Dieci punti per il rilancio del turismo sociale in Europa di Luigi Pallotta

L’Organizzazione Internazionale del Turismo Sociale ( OITS ) fin dalla sua fondazione nel 1963 ha lavorato affichè il diritto alle vacanze fosse un diritto universale per tutti i lavoratori. In cinquant’anni i mutamenti che sono intervenuti hanno drasticamente cambiato le nostre società, oggi le sfide poste dalla globalizzazione e dall’acuta crisi economica che tarda ad essere sconfitta stanno ripercuotendosi anche sul diritto alla fruizione del tempo libero e delle vacanze per milioni di lavoratori e pensionati. Per questi motivi l’Oits alla vigilia del congresso che si svolgerà in ottobre a San Paolo del Brasile e in occasione delle elezioni Europee lancia la sfida in dieci punti per il rilancio del turismo sociale nei confronti dei Governi locali e del Parlamento Europeo. In particolare rivendichiamo alla Commissione Europea di prendere in attenta considerazione le seguenti proposte per il programma del prossimo mandato 2014-2020 1. Riconoscere il ruolo del turismo sociale come settore strategico per l’economia europea, avviando la promozione di una maggiore cooperazione tra gli Stati membri per sviluppare il turismo sociale. 2. Identificare finanziamenti europei per lo sviluppo del turismo sociale nel periodo 2014-2020.

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3. Sostenere iniziative transnazionali per uno sviluppo del turismo nei periodi di bassa stagione. 4. Favorire le gite studentesche nell’ambito europeo. 5. Contribuire a garantire il rispetto dei contratti di lavoro per il personale impegnato nel comparto turistico combattendo la precarietà lavorativa e realizzando misure anche a favore dei lavoratori stagionali 6. Valorizzare le esperienze realizzate in alcuni Paesi a favore del turismo sociale, come le iniziative realizzate in Spagna e Portogallo a favore degli anziani, i buoni vacanza in funzione da oltre trenta anni in Francia e Svizzera, la doppia vacanza pagata ai lavoratori in Belgio, il programma Erzsèbet in Ungheria. A questo fine va rafforzata la cooperazione fra i diversi Paesi dell’Unione Europea per creare dispositivi di aiuto per l’accesso alla vacanza, in maniera transnazionale, per lavoratori e pensionati in difficoltà economica. 7. Realizzare dispositivi di supporto economico, come un fondo di sostegno per le vacanze per proseguire nello sviluppo delle buone pratiche tese a favorire il turismo sociale quali il progetto “Calypso”. 8. Sostenere gli operatori del Turismo Sociale nel rispetto dei principi del turismo sostenibile. 9. Sostenere le buone pratiche per favorire l’accesso ad un turismo sostenibile alle persone disabili, promuovendo un turismo accessibile per tutti . 10. Incoraggiare programmi di Turismo sociale in un contesto di cooperazione globale con altri Stati al di fuori della Comunità Europea. Su questi dieci punti anche la FITeL sarà impegnata nella prossima campagna elettorale per le elezioni europee chiedendo a tutti i candidati di sostenere il decalogo dell’OITS per il rilancio del Turismo sociale

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AMBIENTE E NATURA

Earth Day Italia 2014: “Cambiamo clima!” 21-22 aprile 2014: una due giorni di celebrazioni per la 44ma Giornata della Terra. Sport, Arte e Musica per raggiungere il cuore di tutti. di Rossana Tosto Ogni anno un miliardo di cittadini nel mondo celebra l’Earth Day, quest’anno dedicato al tema delle green cities. Earth Day Italia - partner italiano dell’Earth Day Network – ancora una volta per la 44ma Giornata della Terra, sceglie la strada dell’emozione per promuovere la sensibilità alle tematiche ambientali, stimolare il cambiamento e lanciare una chiamata alla partecipazione collettiva al gridodi “Cambiamo Clima!”. Quest’anno con una novità: non solo la musica, ma anche lo sport e l’arte scendono al fianco di Earth Day Italia per coinvolgere il maggior numero di persone possibili. «Nonostante gli innumerevoli meeting e i meticolosi trattati internazionali, oggi le Nazioni Unite ci informano che ogni anno aumentiamo di un miliardo di tonnellate l'emissione di gas serra - spiega il presidente di Earth Day Italia Pierluigi Sassi presentando le attività di sensibilizzazione sulle tematiche ambientali organizzate in Italia per la Giornata della Terra di quest'anno -. L'ultimo rapporto IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) è allarmante e ci lascia ormai pochi anni di tempo per intervenire un trend che sembra davvero fuori controllo. Basterebbe rinunciare a una quota infinitesimale del PIL mondiale per salvare il nostro unico Pianeta, ma nessuno sembra in grado di farlo. Ecco allora perché, in un contesto nel quale è sempre più evidente la difficoltà dei governi a controllare il riscaldamento globale, diventa importantissimo il ruolo dei cittadini per attuare comportamenti responsabili e cambiare clima, certo, ma clima sociale. Siamo 7 miliardi di persone le cui scelte di voto, di acquisto e di consumo possono generare più cambiamento di quanto si immagini. Earth Day Italia lavora 365 giorni all'anno per promuovere non il proprio impegno, ma quello di tutti coloro che hanno gli occhi aperti e le maniche rimboccate». Molto fitto il calendario degli appuntamenti: ARISA testimone della Terra! Quest’anno Earth Day Italia sceglie ARISA come testimonial d’eccezione per diffondere il suo messaggio. Mercoledì 16 aprile alle ore 21 al Teatro degli Arcimboldi di Milano sarà proprio la vincitrice dell’ultimo Sanremo a offrire la sua voce per la Giornata della Terra 2014 con l’anteprima del suo “SE VEDO TE TOUR”. Uno speciale dedicato all’Earth Day Italia con alcuni brani del Concerto per la Terra di Arisa sarà poi trasmesso su LA7 proprio nel corso della Giornata della Terra, il 22 aprile intorno alle 12.30. Maratona a km 0! (sono pari a zero i km percorsi i prodotti coltivati nei parchi romani che

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quelli promossi da Campagna amica) Assieme a Sport senza Frontiere, la Onlus che garantisce l’accesso allo sport ai bambini in condizioni economiche svantaggiate, Earth Day Italia inaugura a Roma – la mattina del 21 aprile presso la Riserva Naturale Valle dell’Aniene - le celebrazioni della Giornata mondiale della Terra con una Maratona a Km 0, per una giornata all’insegna di natura e sport. Non solo i maratoneti professionisti, ma tutti gli amanti dello sport e della vita all’aria aperta (compresi i più piccoli e gli amici a 4 zampe) potranno così festeggiare la Terra. Perché a KM Zero? A essere a zero non sono i km da percorrere - che variano dai 6 km ai 400 metri -, ma i Km percorsi sia dai prodotti coltivati nei parchi romani, che da quelli promossi da Campagna Amica che per l’occasione allestirà uno dei suoi splendidi mercati per offrire la possibilità di mangiare direttamente nel parco dopo la gara. L’occasione sarà così “ghiotta” anche per la tradizionale scampagnata di Pasquetta. Mostra fotografica “Cambiamo Clima” Il 22 aprile, presso il MAXXI - Museo per le arti contemporanee del XXI secolo –, sarà inaugurata la mostra fotografica “Cambiamo Clima”. Earth Day Italia e Shoot4Change raccontano gli Eroi della Terra ritraendoli negli scatti di fotografi italiani di fama internazionle e fotografi della rete di Shoot4Change: cittadini che si incontrano per mobilitarsi, persone semplici, imprenditori, pionieri del cambiamento in armonia con l’ambiente, modelli di ispirazione creativa e poeti dell’innovazione sociale e ambientale. La mostra fotografica sarà poi donata da Earth Day Italia alla città di Roma e in modo particolare alle sue periferie. Dopo l’esposizione al MAXXI (dal 22 al 29 aprile), le fotografie verranno spostate sul Gianicolo, in Piazza Garibaldi, dall’1 all’11 maggio, per poi essere trasferita in mostra permanente presso il Centro Elsa Morante, centro culturale di eccellenza della Periferia Romana.

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CULTURA

Degli oggetti della nostra storia dimenticati Sempre più interessanti per studiosi e per il pubblico Correvano i terribili anni della II Guerra Mondiale e una parte del nostro sistema difensivo era costituito dai bunker sotterranei e dai rifugi antiaereo sparsi a macchia di leopardo sul territorio.

di Augusto Gallo Le strutture fortificate antiaeree e quelle dei bunker sotterranei presenti nel sottosuolo romano o nelle sue immediate vicinanze sono stati per anni nell'oblio e nell’abbandono. Da qualche tempo a questa parte questo pezzo di storia sta riaffiorando alla memoria di tanti. La chiave di lettura è molteplice: da un lato essi possono essere una attrazione turistica, dall'altra rappresentano un monito per quelle generazioni che non sono vissute negli anni tragici della guerra e dei bombardamenti. La loro edificazione inizia tra gli anni trenta/ quaranta quando si presupponeva cha Roma potesse essere bersaglio di attacchi aerei in un conflitto armato dove vi era un largo uso del mezzo aereo. Inoltre queste fortificazioni sotterranee erano state progettate anche in caso di un temutissimo attacco con armi chimiche – seppur già vietate dalle convenzioni internazionali. Mentre la gente comune si doveva accontentare di ricoveri di fortuna, ad esempio le cantine o zone sotterranee scavate ad hoc sotto gli edifici, la famiglia Savoia e i vertici politico/burocratico/amministrativi di vertice avevano a disposizione vere e proprie residenze sotterranee di lusso. Nello sola Roma sono stati documentati dodici rifugi e buncker: Palazzo Venezia, Villa Camilluccia, Palazzo Valentini, Complesso del Vittoriano, Palazzo Esercito, Palazzo Uffici, Villa Ada, Stazione Termini e la Caserma dei Vigili del Fuoco a via Genova. Di questi alcuni sono in perfetto stato di conservazioni, seppur abbandonati, altri sono stati spogliati da ogni cosa nel loro interno, mentre quello della Camilluccia è andato completamente perduto dopo che lo stabile soprastante è stato completamente demolito. A tutt’oggi queste strutture fortificate sono state “riscoperte” ultimamente quale elementi da studiare per chiarire fatti accaduti che potrebbero avere una rilevanza storica. Non bisogna sottovalutare la loro rilevanza architettonica.

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Una passeggiata tra arte, amore ed armonia sull’Appia antica, con i bronzi di “Materia e Vita”

di Cristiano Morelli Continua con successo l'esposizione dei bronzi dello sculture colombiano Fanor Hernandez, nella insolita cornice del sito archeologico di Capo di Bove e nella chiesa di San Nicola a Cecilia Metella, entranbe sull'Appia Antica, grazie all'impegno del direttore Rita Paris e del suo staff, Stefano Cacciapaglia, Carlo Celia, Livia Giammichele ma anche grazie alla Sovrintendenza dei beni culturali e alla Ambasciata Italiana e Colombiana. Visto il grande successo di pubblico, Fanor, ha voluto organizzare delle visite didattiche in cui, con il contributo dell'Arch. Carlo Celia e l'archeologo Bartolomeo Mazzotta, e' stato spiegato a centinaia di studenti dei licei della provincia di Roma che si sono recati ad aprile in queste due location, ciò che lega l'arte moderna a quella antica e l'antico processo artistico della fusione a cera persa. "Ogni opera -spiega Fanor - è frutto dell'amore che deriva dalla fede che deve essere vista come un concetto più ampio, le mie opere sono il frutto di un'armonia tra natura e spirito, che sfocia nell'amore". Importante per lo scultore è che le sue opere possano essere pubbliche e viste da tutti, e non vendute per far parte di qualche collezione privata, perché secondo lui è essenziale che tutti possano ammirare la sua arte per trarne ispirazioni e emozioni, come già accadeva nel culto dell' antica Roma con la dicatio ad patriam. I suoi bronzi raffigurano corpi umani in diverse pose, che trasmettono ognuna tanti significati, come l'opera “Tenerezza” che mostra i corpi maschili e femminili uniti tra loro, che si fondono, divenendo una cosa sola, ma pur sempre lasciando ben nette le due teste per far capire l'importanza dell'armonia e della dualita' che ci deve essere nella coppia. Un'altra opera imperdibile è “La Pietà”, che si trova all'interno della chiesa sconsacrata di San Nicola, che Papa Wojtyla vide e dalla quale fu rapito confidando che gli trasmetteva forti emozioni, tanto da benedirla. Una occasione quella di ammirare queste sculture sull' Appia Antica, che forse solo pochi altri capolavori possono regalarvi!

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“Tra Universo e Dio” Dialogo a tre voci su scienze esatte ontologia ed epistemologia con qualche digressione teologica Intervista di Antonietta Di Vizia L’ultimo libro di Valerio Raganelli, Tra Universo e Dio, della Colosseo Editore sta suscitando un ampio dibattito nel mondo scientifico e filosofico europeo. Tanti i temi aperti e dibattuti nel testo, tante le domande che alle quali si tenta di dare una risposta. Questioni non risolte come: Quale contributo possono offrire le scienze esatte del ventesimo secolo al pensiero filosofico attuale? Quali i suggerimenti per un dialogo aperto tra epistemologia e fede? Quanto la cosmologia relativistica può dirci riguardo alla metafisica? Domande importanti alle quali tre amici, i protagonisti del libro, cercano di dare una risposta spinti da quell’ardore che porta alla ricerca della verità. Una lettura importante per chi vuole riflettere su temi molto spesso ignorati dalla moderna e frammentaria cultura del terzo millennio che ha perso di vista la visione dell’insieme. All’autore che partendo dai classici della filosofia occidentale e dalle particelle elementari della fisica, ci conduce alle prove dell’esistenza di Dio attraverso un dibattito aperto che spinge alla riflessione e all’approfondimento, abbiamo chiesto: Come nasce questo libro? Da due fatti: anzitutto io mi sono sempre interrogato sui legami possibili tra la filosofia e le scienze che andavo studiando all'università ed anche successivamente; indi dal fastidio che ho risentito quando hanno trovata larga risonanza i libri dei cosiddetti 'nuovi atei' come Dawkins, Onfray ed Odifreddi.

Come è stato strutturato? Come una successione di conversazioni 'dotte' fra personaggi della mia età e che sono buoni amici. Persone che portano avanti delle riflessioni, alla ricerca della verità il più possibile profonda. Il capitolo introduttivo presenta le loro intenzioni e riflessioni preliminari sul pensiero umano in genere e su come esso è venuto ad evolvere nella storia. Il dialogo successivo s'impernia sulle lezioni filosofiche a mio parere principali della storia delle scienze. Nel terzo si rilegge il pensiero cartesiano in una prospettiva attuale. Nel quarto vengono esaminati importanti risultati matematici del XX° secolo e vengono suggerite delle conseguenze filosofiche loro. Poi si parla della cosmologia moderna in un'ottica filosofica e ci s'ispira alla meccanica quantistica per toccare svariati temi di filosofia, poi vengono passate al vaglio proposte di un certo ateismo che si vorrebbe scientifico. Nel successivo si discute sui suggerimenti che possono venir alla filosofia dalle teorie dei campi quantizzati ma anche da certi rami delle matematiche. Negli ultimi dialoghi si continua a trattare del medesimo genere di cose: siccome tali moderne teorie mi sembrano di particolare incidenza, ho ritenuto meglio da tutti i punti di vista dedicarci tre dialoghi per esporre tutto quello che doveva venire detto. Sia nell'undicesima sia nella dodicesima conversazione si fa qualche cosa di simile alla teodicea di secoli passati; ma nell'uno si prendono le mosse dalle teorie di Frank J. Tipler, nell'altro si procede in maniera differente ed un poco più autonoma. Quanto detto è un sunto estremamente scheletrico: la forma dialogica ha permesso in ogni capitolo digressioni, si sper, molto stimolanti. Per riassumere come definirebbe “Tra universo e Dio”? In questo libro ci sono considerazioni benevole per moltissimi: Budda, Marx, Descartes per nominarne alcuni. Chi lo cercasse con Googlebooks lo troverebbe classificato come libro cattolico ma è piuttosto un lavoro molto ecumenico.

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TEATRO

“Uova di lompo” Una commedia, al Teatro Agorà, per ridere e divertirsi di Antonietta Di Vizia Uova di lombo è una brillante commedia, prodotta da Vox Communication, scritta da Marco Avarello, con la regia Linda Di Pietro. Protagoniste tre vulcaniche attrici Mara Di Maio, Letizia Letza, Lenni Lippi, e un simpatico coprotagonista maschile, Matteo Taranto. Una commedia che, attraverso la lente di ingrandimento dell’ironia, affronta un tema serio: come vivere la distanza tra la vita che immaginavamo a diciotto anni e quella che ci ritroviamo a quaranta? Antonia, Valeria e Alessandra sono tre donne quarantenni, amiche dai tempi del liceo. Anche se con il passare del tempo il loro rapporto si è un po’ sfilacciato, sono però unite dall’affetto e dai ricordi e, in qualche modo, anche da Fabrizio con cui, in modi e tempi diversi, hanno avuto una relazione. Ora, finalmente Fabrizio si sposa e, per celebrare il suo addio al celibato, ha organizzato una festa in maschera a cui loro dovranno partecipare. Con un dialogo fitto, ironico e confidenziale le tre amiche si troveranno ad affrontare un finale di serata… inevitabilmente a sorpresa. Una piecè che ci invita a riflettere su quello che abbiamo e quello che vorremmo. Un testo amabile, con un linguaggio fresco e sofisticato, per raccontare un universo femminile fatto di desideri mai realizzati, di compromessi tra amore e vita quotidiana e di disillusione, alla quale con l’èta le donne fanno i conti, se non vogliono aspettare per sempre, l’amore che sognavano e che nel 99% dei casi… mai arriverà. Certo se non si può avere il caviale, anche le uova di lompo vanno bene? Dopo i quaranta anni è bene chiederselo…ma la risposta dipende solo dai gusti e dalla capacità di accettare un succedaneo, al posto di qualcosa che vorremmo veramente.

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CINEMA

Veltroni racconta Berlinguer di Loretta Masotti A trent’anni dalla morte di Enrico Berlinguer esce questo docu-film di Walter Veltroni che si sofferma in particolare sulla parte finale della vita del leader politico, dal 1972, quando divenne segretario generale del partito comunista, al 1984, anno in cui perse drammaticamente la vita. Avvalendosi di un ricco materiale in parte inedito, costituito da filmati, interviste, testimonianze, il regista, che è anche la voce narrante, intreccia suoi ricordi e valutazioni personali con quelli di politici, amici, personalità illustri e gente comune, per ricostruire il profilo attraverso una memoria collettiva. Come Veltroni esplicita, la lezione che lascia Berlinguer può sintetizzarsi in tre termini: innovazione, moralità, comunità. Pur non volendo essere un’agiografia e pur essendo evidente il carisma di un grande personaggio non paragonabile ai politici attuali, forse qualche chiaroscuro sarebbe stato opportuno. Si evitano tutti gli argomenti che potevano prestarsi a valutazioni critiche di qualsiasi natura. Vediamo Napolitano parlare con commozione di Berlinguer, ma noi sappiamo che con lui ebbe anche scontri e contrasti rilevanti. Sono evidenti l’intento divulgativo e l’indiretto messaggio ai giovani, perché possano conoscerlo e pensino alla politica anche in termini positivi. Perché indubbiamente era un uomo che faceva politica con coerenza e rigore etico. Questa intenzione è visibile fin dalle prime sequenze quando, alla domanda:” Chi era Berlinguer?” studenti liceali di oggi rispondono in modo desolante che era un commissario, un francese, un senatore a vita, e pochi hanno consapevolezza di chi fosse stato. Vengono descritti i momenti salienti della politica italiana, dalla grande vittoria dei comunisti nelle elezioni del 1975 (ma vince anche la democrazia cristiana e il sorpasso non arriva) all’elaborazione del compromesso storico (anche per non rischiare una dittatura come in Cile) al delitto Moro, al famoso comizio di Padova del 1984. Ci si sofferma a lungo su questo evento, insistendo con primi piani struggenti sulle sequenze che manifestano i segni progressivi dell’ictus incombente. Eppure Berlinguer, nonostante le suppliche della gente che gridava: “Basta!”, tra gli applausi, volle finire a tutti i costi il suo intervento che si chiuse con le celebri parole: “Andate casa per casa, strada per strada. Dialogando. In nome della pace, della libertà, del lavoro.” Dopo le immagini della folla sterminata ai suoi funerali, il film chiude con la simpatica fotografia di un Berlinguer bambino che sorride nella sua Sardegna. “Quando c’era Berlinguer”di Walter Veltroni. 2014

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L’amore ai tempi di Internet di L. M.

Nel film “Solaris” di Tarkovskij allo psicologo Kris Kelvin compare davanti, nella stazione spaziale, una copia della moglie Hari morta suicida. Se ne innamora ma è un replicante. In “Life Size”, dello spagnolo Berlanga, un affermato dentista parigino interpretato da Michel Piccoli si fa arrivare dal Giappone una bambola in poliuretano che diventa la sua ragione di vita. Ancora in “Lars e una ragazza tutta sola” di Gillespie il protagonista trova in Internet una fidanzata, Bianca, bambola in silicone di grandezza naturale. Un apologo disperato sulla solitudine è presente in tutte queste storie che hanno però un elemento comune: un rapporto anomalo con un oggetto visibile, toccabile, fisico. In “Lei” invece l’aspetto corporeo scompare e, nella sua assenza, il protagonista Theodore (Joaquin Phoenix) s’innamora di una voce (quella di Scarlett Joahansson che ha avuto al Roma film Festival 2013 il premio come miglior attrice). Il regista Jonze non intende, affrontando questo tema, denunciare il potere alienante della tecnologia Informatica che offre una sponda ad analfabeti emozionali e sessuali. Anzi, la tecnologia fornisce aiuti, offre supporti importanti alla conoscenza di sé, della propria identità. La motivazione che spinge Theodore verso Samantha, un Os1, sofisticato sistema operativo con forti potenzialità di evoluzione e un’intelligenza artificiale in grado di produrre anche emozioni, sentimenti, è il bisogno di elaborare il dolore a seguito del divorzio dalla moglie Catherine, molto amata. La solitudine è dunque l’antefatto e innamorarsi porta a felicità e pienezza, nonostante l’assenza di un corpo. E’ un amore virtuale per qualcosa che non sapremo mai se possa essere una proiezione dell’ego di Theodore o una realtà autonoma e autosufficiente. Ambientato in una Los Angeles del futuro (ma molte riprese dei grattacieli sono fatte a Shanghai) in cui l’aria è incredibilmente tersa e senza smog, il film racconta un’incredibile storia d’amore nel suo nascere, evolversi e scemare a poco a poco. Che la conclusione avvenga per l’abbandono di Samantha o per l’inconscio desiderio di Theodore di riposizionarsi nel mondo reale, non c’è dato scoprire. “Lei” di Spike Jonze. 2013

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Il passato di Ida di L.M. Il film è ambientato in una Polonia grigia, all’inizio degli anni ’60, sotto un oppressivo regime comunista seguito all’occupazione tedesca e alla liberazione. Proprio nel 1962 il regista Roman Polanski aveva girato qui lo splendido “Il coltello nell’acqua”. La scelta di un luminoso e raffinato bianco e nero si rivela particolarmente felice ed efficace per descrivere ambienti e atmosfere drammatiche. Si tratta di un romanzo di formazione, la storia di una giovane orfana vissuta sempre in un austero convento cattolico che, prima dei voti, viene mandata dalla madre superiora a conoscere l’unica parente sopravvissuta, una zia che abita nella metropoli, a Varsavia, ex partigiana e magistrato comunista in crisi. Dovrà confrontarsi, dopo la quiete del convento, con un mondo a lei sconosciuto e con una persona, la zia, profondamente diversa da lei. Nasce una relazione complessa tra le due donne che a poco a poco, attraverso il dolore, arrivano a capirsi. Dominano i primi piani, l’uso della camera fissa per rappresentare i loro dialoghi, le loro emozioni. La Varsavia che vediamo è prevalentemente squallida, anche se colpisce la diffusione nei locali della musica pop italiana e del jazz, e la presenza di una certa libertà delle donne, elementi che segnalano l’inizio di un disgelo nel Paese. Ma la Polonia del dopoguerra porta con sé le cicatrici di un passato tremendo, dell’olocausto, della guerra. La giovane Ida e la zia Wanda dovranno ripercorrere a ritroso questa storia e Ida dovrà fare i conti con il passato e la scoperta delle proprie radici ebree. Quest’attraversamento determina scelte antitetiche per le due donne. Quello di buono e di autentico che c’è in Wanda non le è sufficiente per continuare ad affrontare l’esistenza. Ida, nel giro di pochissimo tempo, ha fatto esperienze che le hanno aperto gli occhi sulla vita e sul mondo e le hanno permesso il raggiungimento di un’identità prima ignorata. Alla fine di questo percorso è molto più consapevole e matura, pronta a decidere, anche se il regista non vuole indicare che quest’opzione personale sia quella valida per tutti. In un film in cui i silenzi, gli sguardi, valgono più delle parole, la sequenza finale, bellissima, ci rappresenta Ida che cammina lungo una strada, con determinazione, verso la vita che si è scelta. “Ida” di Pawel Pawlikowski. 2013

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MUSICA

Concertone 1° MAGGIO 2014

A presentare il concerto, a cavallo tra grande musica e rivendicazione del diritto al lavoro saranno: Edoardo Leo, noto attore; il comico Dario Vergassola che con il suo verve comica farà divertire sia il pubblico in piazza che quello da casa e la scrittrice Francesca Barra. Tema del concerto: ”Le nostre storie. Accordi e disaccordi delle nostre radici”. Per quanto riguarda gli invitati saranno presenti Rocco Hunt, vincitore della categoria "Giovani" dell'ultimo Festival di Sanremo, Piero Pelù e i Tiromancino, presenti, anche, Stefano Di Battista e la banda del Conservatorio Santa Cecilia, Francesco Di Bella, Taranproject con Daniele Ronda, Perturbazione, Brunori Sas, Enrico Capuano. Gli ospiti annunciati sono lo scrittore e giornalista Aldo Cazzullo, Federica Sciarelli, il fondatore di Slow Food, Carlo Petrini. Nel concerto lo spettacolo di Max Paiella e Nino Frassica, che avranno il compito di tenere alto l'umore, con delle riflessioni e il ricordo della strage di Portella della Ginestra. Orari e diretta tv Come ogni anno l'evento sarà trasmesso da Rai 3, visibile sul digitale terrestre ma anche in streaming sul sito Rai. L'inizio del concerto è programmato per le 16.00, ma già dalle 15.00 comincerà la diretta con interviste e retroscena.

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MOSTRE Cortona (AR),Palazzo Casali Seduzione etrusca Aldo Savini Richard Lassels nella sua opera An Italian Voyage del 1698 introduce per la prima volta l’espressione “Grand tour” per indicare il viaggio d’istruzione nei luoghi che conservavano memorie antiche come una tappa fondamentale per la formazione culturale e spirituale dei giovani che ambivano a un ruolo dominante nella società. Nel corso del Settecento ai numerosi viaggiatori inglesi si affiancarono francesi, seguiti successivamente da fiamminghi, olandesi, tedeschi, svedesi e russi. Le mete erano Roma, il sud dell’Italia e la Grecia, raggiunte con i mezzi più svariati: calessi, postali, carrozze, ma anche a piedi. I tedeschi, e in genere i nordici, andavano alla ricerca del sole del Sud Italia e della sua natura incontaminata, mentre gli inglesi prediligevano Venezia per poi confluire a Roma. La città che si mostrava come un vero e proprio museo a cielo aperto, con la sua area archeologica estesa fino a Tivoli, Frascati, Albano e Nemi, non poteva non stimolare la febbre del collezionismo di statue, dipinti e reperti archeologici. Lord Thomas Coke (1697 – 1759), un giovane esponente dell’aristocrazia inglese, dal 1744 1° conte di Leicester, nel 1712 intraprende il suo “Grand tour”, un viaggio che durerà 6 anni, passando attraverso la Francia fino all’Italia. A Roma conosce l’architetto William Kent, interprete del revival palladiano, che progetterà la costruzione della sua residenza di Holkham Hall, e nei ripetuti viaggi a Firenze entra in contatto con Filippo Buonarroti, erudito, archeologo dilettante, collezionista e ministro ducale, tramite il quale viene in possesso, oltre ai numerosi reperti archeologici, del manoscritto De Etruria Regali di Thomas Dempster, scritto in latino quasi un secolo prima e rinvenuto fortuitamente presso un antiquario fiorentino nel 1719. Ne finanzia la pubblicazione a stampa, completata da un ampio corredo iconografico delle principali opere etrusche in Italia, tanto da promuovere la riscoperta degli Etruschi e porre le basi della moderna etruscologia. A Cortona, l’anno successivo la pubblicazione nasce la prima Accademia di studi etruschi in Europa - l’Accademia Etrusca di Cortona - alla quale si iscriveranno i maggiori intellettuali del tempo, da Montesquieu a Voltaire, e molti inglesi. Il ritrovamento dei disegni originali e delle lastre di rame incise per il volume in un corridoio nell’attico di Holkham Hall fornisce l’occasione della mostra “Seduzione etrusca. Dai segreti di Holkham Hall alle meraviglie del British Museum”. Sono esposte circa 150 opere tra reperti etruschi, dipinti, disegni, documenti antichi, oggetti d’epoca, manoscritti e volumi che rievocano e svelano l’avventura di Coke e la sua passione, e delineano i legami tra il mondo anglosassone e l’Italia tra Sette e Ottocento, sullo sfondo dell’interesse per gli Etruschi e del gusto all’etrusca, diffusosi in Inghilterra. Accanto ad alcuni capolavori, come l’“Arringatore” e il “Putto Graziani”, figurano i disegni originali del De Etruria e oltre 40 pezzi tra le meraviglie etrusche dalle raccolte del British Museum, prestati per la prima volta in questa occasione. (nell’immagine: Arringatore) Mostra: Seduzione etrusca. Dai segreti di Holkham Hall alle meraviglie del British Museum Sede: Cortona, Palazzo Casali Periodo: 21 marzo – 31 luglio 2014 Orario: tutti i giorni dalle 10 alle 19 Ingresso: intero euro 12, ridotto euro 9, scuole euro 3 Catalogo: Skira

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Milano, Palazzo Reale Genio e sregolatezza di Aldo Savini Piero Manzoni (Soncino, CR, 1933 – Milano, 1963) come una meteora ha attraversato il panorama artistico italiano e, anticipando il concettuale, il comportamentismo e la body Art, ha creato una frattura tale per cui dopo l’arte non sarebbe più stata come prima. Sul finire degli anni Cinquanta, nella Milano animata dai fermenti creativi avanguardistici, guarda alla neoavanguardia europea, al francese Yves Klein, al gruppo tedesco Zero, all’olandese Nul e alla cosmopolita Nouvelle Tendance. Alla prima mostra importante "Arte Nucleare", presso la galleria San Fedele di Milano, presenta sagome antropomorfe e quadri con impronte di oggetti ordinari. Del 1957 sono i primi “Achrones”, grandi superfici bianche imbevute di colla e caolino, un'argilla bianca impiegata nella produzione della ceramica. Ben presto oltrepassa la superficie del quadro e propone una serie di opere provocatorie nei confronti della tradizione accademica. Sono le “Linee” tracciate su strisce di carta, arrotolate e chiuse in un tubo di cartone, la più lunga misura 7200 metri, i “Corpi d’aria” e il “Fiato d’artista”, palloncini contenenti il fiato di Manzoni, le “Uova scultura” firmate con le sue impronte digitali, le “Basi magiche”, piedistalli sui quali chiunque vi fosse salito sopra, finchè vi restava, era un'opera d'arte, e i nuovi “Achromes”, realizzati con fibra di vetro e pani plastificati bianchi o dai colori fosforescenti. Il 21 luglio del 1960 alla Galleria Azimut è impegnato nella “Consumazione dell’arte dinamica del pubblico divorare l’arte”, una delle performance più famose: Manzoni firma con l'impronta del pollice uova sode che vengono consumate dai presenti. Nel 1961 alla Galleria La Tartaruga di Roma firma degli esseri umani trasformandoli in “Sculture viventi” e nello stesso anno pone in vendita al valore corrente dell’oro 90 scatolette di “Merda d’artista”, made in Italy conservata al n a t u r a l e , c o n t e n u t o n e t t o 3 0 g r a m m i . A 50 anni dall’improvvisa scomparsa precoce, Milano gli dedica una grande mostra, prodotta dal Comune insieme a Skira editore, la più importante mai realizzata in città dalla sua morte, che attraverso oltre 130 opere ne documenta il percorso, esemplificando la sua intera parabola creativa. (nell’immagine: P. Manzoni, Scultura vivente)

Mostra: Piero Manzoni 1933 – 1963 Sede: Milano, Palazzo Reale .Periodo: 26 marzo – 2 giugno. Orario: lunedì 14.30 – 19.30, da martedì a domenica 9.30 – 19.30, giovedì e sabato 9.30 – 22.30. Ingresso: intero euro 11, ridotto euro 9,50. Catalogo: Skira

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Rovigo, Palazzo Roverella Aria del Nord A.S. Alla prima Biennale di Venezia del 1895 e in quelle immediatamente successive l’arte del nord Europa, affiancandosi ai residui dell’arte pompier e dell’ufficialità accademica internazionale, rappresentò un elemento di novità e produsse una vera svolta verso linguaggi e sensibilità ‘moderni’ e, talvolta, rivoluzionari. La mostra “L’Ossessione Nordica. Böcklin, Klimt, Munch e la pittura italiana” intende documentare quanto i “Nordici” – Boecklin, Hodler, Klimt, Klinger, von Stuck, Khnopff – e gli Scandinavi di varie tendenze, come Zorn, Larsson, fino a Munch, abbiano influenzato molti artisti italiani, che ne hanno subìto il fascino e ne hanno abbracciato con convinzione ed efficacia le suggestioni. L’influsso sull’arte italiana è rappresentato da opere di De Carolis, De Maria, il ‘pittore delle lune’, Sartorio, Laurenti, Bonazza, Sacchi, Wolf Ferrari, il più klimtiano, elegante e raffinato, e dei dannunziani. Il percorso espositivo prende il via sia dalle prime Biennali con il trionfo del Simbolismo, che dalle Secessioni di Monaco, Vienna, Darmstadt con le conseguenze sui vari filoni dell’arte italiana, specie nei territori di “frontiera”, come il Trentino, il Friuli e l’area triestina. Un’attenzione particolare è riservata a Boecklin e Hodler, al momento ‘svizzero’ della cultura tedesca e ai grandi viennesi e tedeschi Klimt, Klinger e von Stuck, impegnati tra evocazioni mitologiche e interpretazioni simboliste dei miti e della vita della belle époque mitteleuropea. Il paesaggio e l’inquieta e silenziosa natura nordica, con le distese innevate, i fiordi e le spiagge in cui la luce dipinge le più suggestive visioni spirituali sono presenti in tanta arte scandinava con evidenti valenze spiritualistiche. Dopo uno sguardo agli interni domestici raffinati e composti, si conclude con le Maschere e i ritratti, in cui la figura umana, concepita tra tradizione accademica e indagine interiore, si spinge oltre le apparenze esteriori per far emergere le molteplici e contraddittorie “contorsioni” psichiche. (nell’immagine, F. von Stuck, Il peccato)

Mostra: L’Ossessione Nordica. Böcklin, Klimt, Munch e la pittura italiana Sede: Rovigo, Palazzo Roverella’ Periodo: 22 febbraio – 21 giugno 2014 Orario: feriali 9 – 19, sabato e festivi 9 – 20. Chiuso lunedì non festivi Ingresso: intero euro 9, ridotto euro 6 Catalogo: Marsilio

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Roma, Fondazione Roma Museo - Palazzo Cipolla Bellezza da consumare Aldo Savini Proveniente da Palazzo Reale di Milano, giunge a Roma la mostra dedicata ad Andy Warhol (Pittsburgh, 1928 – New York, 1987), il padre della Pop Art americana. Nelle sale del rinnovato Museo della Fondazione Roma sono esposte le opere raccolte dal collezionista Peter Brant, intimo amico di Warhol, con il quale ha condiviso gli anni artisticamente e culturalmente più vivaci della New York degli anni ’60 e ’70. Ancora ventenne, nel 1967 Brant acquista la sua prima opera di Warhol, un disegno della famosa serie “Campbell's Soup”, iniziando quella che sarebbe diventata una delle più prestigiose collezioni di arte contemporanea del mondo. Oltre 150 opere, tra tele, fotografie e sculture, appartenenti alla Brant Foundation, raccontano una storia intensa ed emozionante, uno scambio culturale e un sodalizio unico dal quale ha avuto origine la mitica e rivoluzionaria rivista “Interview”, fondata da Warhol stesso nel 1969, che Brant ha acquistato con la sua casa editrice subito dopo la morte dell’artista nel 1987. Il percorso espositivo parte dai primi disegni del Warhol illustratore per procedere con le famose serigrafie, nelle quali il soggetto viene reiterato fino a perdere il proprio significato, per diventare un oggetto di "consumo", tra cui le spettacolari Ultime Cene e gli autoritratti, passando attraverso le opere più iconiche come le Electric Chairs, il grande ritratto di Mao, i fiori e uno dei più famosi capolavori di Warhol, Blue Shot Marilyn, il ritratto dell’attrice americana con in mezzo agli occhi il segno restaurato di uno dei colpi di pistola esploso da un’amica all’artista nel 1964. Si conclude con opere altrettanto sorprendenti ma meno conosciute, come una serie di Polaroid mai viste prima in Europa. (nell’immagine: A. Warhol, Red Liz)

Mostra: Warhol Sede: Roma, Fondazione Roma Museo, Palazzo Cipolla Periodo: 18 aprile – 28 settembre Orario: lunedì 14 – 20, da martedì a domenica 10 – 20 Ingresso: intero euro 13, ridotto euro 11, scuole euro 5 Catalogo: 24 Ore Cultura

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Firenze, Palazzo Strozzi Percorsi paralleli A.S. La grande mostra Pontormo e Rosso Fiorentino. Divergenti vie della “maniera” è dedicata ai pittori più anticonformisti e spregiudicati fra i protagonisti del nuovo modo di intendere l’arte nella prima metà del Cinquecento che Giorgio Vasari chiama “maniera moderna”. Pontormo e Rosso, coetanei, nati entrambi nel 1494, si formano alla bottega di Andrea del Sarto, di soli sei anni più vecchio. Tuttavia, mantengono una forte indipendenza e una grande libertà espressiva: Pontormo, aperto alla varietà linguistica e al rinnovamento degli schemi compositivi della tradizione, con uno sguardo attento a Leonardo, Rosso fedele alla tradizione e a Michelangelo, comunque non esente da spregiudicatezza e originalità, influenzato anche dalla letteratura cabalistica e dall’esoterismo. Le opere esposte, di cui 50 dipinti tra tavole, tele ed affreschi staccati, disegni, arazzi e incisioni, affiancati da tavole dei loro maestri Andrea del Sarto e Fra’ Bartolomeo, provengono da importanti istituzioni italiane come la Galleria Palatina, gli Uffizi e il Museo di Capodimonte, ma anche straniere come la National Gallery di Londra, la National Gallery di Washington, il Louvre e il Kunsthistorisches Museum di Vienna. Il percorso espositivo, ordinato in 9 sezioni, mentre evidenzia i differenti aspetti dell’opera dei due artisti, ne segue in sequenza cronologica le vicende, dalla formazione all’eredità lasciata. Si apre spettacolarmente con tre grandi affreschi della Santissima Annunziata, già staccati in passato e restaurati per l’occasione: il Viaggio dei magi di Andrea del Sarto, la Visitazione di Pontormo, l’Assunzione di Rosso. É evidente fin dalle prime esperienze giovanili l’inclinazione naturalistica e leonardesca di Pontormo, mentre Rosso appare più sensibile alle sollecitazioni del cartone di Michelangelo per la Battaglia di Cascina. Due sale sono dedicate alla ritrattistica e una sezione ai disegni, inoltre è possibile seguire gli spostamenti di Rosso fra Volterra e Firenze, ma anche a Roma al tempo del Sacco del 1527 e a Sansepolcro, prima della sua fuga in Francia, dove diviene il pittore preferito da Francesco I a Fontainebleau, mentre Pontormo che guarda alla pittura tedesca, a Dürer in particolare, a Firenze rimane l’artista preferito da Cosimo I de’ Medici. Seguendo le linee politiche e culturali delle corti nelle quali si trovarono a lavorare, seppur lontani, i due artisti sembrano idealmente riavvicinarsi attraverso la comune adesione a una lingua figurativa sovranazionale. Nella sala finale sono accostati a confronto due arazzi su disegno di Pontormo per Palazzo Vecchio e un arazzo tratto dalla decorazione della Galleria di Fontainebleau, insieme a Venere e Bacco dipinto da Rosso per la testata est della medesima Galleria e Venere e Amore di Pontormo della Galleria dell’Accademia di Firenze. (nell’immagine: Pontormo, La Visitazione) Mostra: Pontormo e Rosso Fiorentino. Divergenti vie della “maniera”

Sede: Firenze, Palazzo Strozzi Periodo: 8 marzo – 20 luglio 2014 Orario: tutti i giorni 9 – 20, giovedì 9 – 23 Ingresso:intero euro 10, ridotto 8,50,scuole euro 4 Catalogo: Mandragora Info: 055 2645155, www.palazzostrozzi.org

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Torviscosa (Udine) Arkady Shaikhet: Un maestro della fotografia russa degli anni ’20 e ‘30 E' stata inaugurata a a Torviscosa (Udine) la mostra monografica dedicata ad Arkady Samoylovich Shaikhet (Nikolajew, 1898 – Mosca, 1959), uno dei fotografi sovietici di maggior rilievo degli anni’30 del 1900. Grazie alla sensibilità culturale del Sindaco e dell'Assessore alla cultura di Torviscosa che negli anni hanno permesso a questa cittadina di proteggere una raccolta molto qualificata del patrimonio fotografico, che documenta non solo la storia del paesaggio agicolo, la costruzione della città nel periodo delle bonifiche agrarie degli anni 30, ma anche la storia dell'industrializzazione di quel territorio, del lavoro, oggi è possibile per gli amanti della fotografia, poter consultare quell'immagini. La mostra organizzata riveste un significativo interesse per gli appassionati di storia della fotografia, infatti è possibile cogliere nei lavori Arkady Shaikhet non solo un'espressione di comunicazione a sostegno di un progetto di propaganda politica, ma anche una ricerca di espressione artistica con nuove forme di inquadrature e di soggetti da fotografare La rivoluzione russa del 1917 liberò energie intellettuali nuove in tutto il campo culturale e anche la fotografia fu coinvolta dal nuovo che emergeva, da una libertà di espressione che fece fiorire una nuova cultura in tutti i campi: dal teatro, agli scrittori, dai pittori ai registi, ai fotografi, ai grafici. La propaganda politica del nuovo regime dei soviet usò a piene mani le nuove idee promosse dalle nuove leve culturali, fino ad averne paura, passando ad una repressione, che causò sparizioni e condanne ai gulag per molti di quei promotori della nuova cultura rivuluzionaria. La propaganda sovietica aveva bisogno di accelerare i tempi di coinvolgimento al mito socialista, della popolazione proletaria russa, che era per il 90% analfabeta e per questa operazione la fotografia e il cinema rappresentavano sicuri mezzi di penetrazione. La fotografia nella Russia post rivoluzionaria vede tre tendenze con fotografi di riferimento come l'area dei c.d. borghesi rappresentati dalla Società Fotografica Russa nata ai tempi dello Zar e finita con l'evento delle nuove tendenze come i fotografi del Gruppo dei Costruttivisti intorno a Alexander Rodchenco, Boris Ignatovich e Georgy Zelma in seguito anche Arkady Shaikhet entrerà nel giro di questo gruppo. Si diffonde la propaganda a mezzo fotografia e cinema e la fotografia diventa per il regime sovietico troppo importante per essere lasciata in mano agli intellettuali nasce per volontà del Politburò l'agenzia di Stato Soyuzfoto e Tass che controlleranno il lavoro dei fotografi e molti saranno arrestati o costretti a lasciare il proprio lavoro, anche Shaikhet è costretto ad subire la verifica della polizia segreta. La nascita di nuovi e numerosi giornali diede nuovo opportunità a molti fotografi, poichè c'era necessità di foto di attualità politica, economica e cultura, così come la II Guerra Mondiale permise a molti fotografi, anche quelli "sotto controllo" di ritornare a lavorare. La mostra realizzata dal Comune di Torviscosa, vede il contributo del CRAF (Centro di Ricerca e di Archiviazione della Fotografia) di Spilimbergo e il supporto dell’istituto Foto Soyuz di Mosca, proprietario delle fotografie di Shaikhet. Curatore del catalogo è Valerij Stigneev, fotografo e storico della fotografia e ricercatore all’Istituto Statale di Storia dell’Arte di Mosca. 8 marzo - 28 settembre 2014 Sede: Centro Informazione Documentazione, Piazzale Marinotti n. 1, Torviscosa, Udine Orario: sabato e domenica 10.00 – 20.00 - Info: 0431 9279290431 929589- cultura@com-torviscosa.regione.fvg.it - Catalogo €. 12,50

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ENOGASTRONOMIA Fiadoni e Casatiello: dolci e salati tipici delle feste di Pasqua del Sud Italia di Alfredo Magnifico La Pasqua 2014 è ormai alle porte e in questi giorni sono tantissime le persone che si stanno interessando alla preparazione di prelibatezze tipiche della tradizione culinaria italiana pasquale. Tra i piatti maggiormente ricercati per le festività pasquali sono il Fiadone Abbruzzese Molisano e il celebre casatiello napoletano, chiamato in diletto anche “tortano”. Prodotto da forno tradizionale di Abruzzo e Molise, i fiadoni si presentano con un involucro di pasta sottile simile a ravioli e contengono un ripieno di formaggio e/o ricotta e uova. Viene preparato soprattutto per le feste pasquali, anche se si consuma tutto l’anno, sia nella versione salata, più diffusa nelle aree litoranee, che dolce, più diffusa nelle aree interne. In Molise, il fiadone o R sciatun, famosi sono quelli di Rionero Sannitico -Isernia-, di Riccia, Santa Croce di Magliano, San Giuliano del Sannio in provincia di Campobasso, è una torta circolare del diametro di circa 40 cm, con altezza variante tra 4-5 cm. Il nome Fiadone deriverebbe dal germanico “fladen” latinizzato in “flado” dal significato di “cosa gonfia”, richiamando così una delle sue fasi di cottura.Detti anche “R sciatun” o Ravioli pasquali.Origine;Abruzzo e Molise. Storia;L'origine del fiadone risale ai tempi di Messisburgo, con citazioni nello "scalco rinascimentale" della corte di Ferrara; la ricetta arriva in Abruzzo perché prevedeva come ingrediente lo zafferano già prodotto d'eccellenza dell'aquilano. Nel tempo la ricetta si è modificata adattandosi alle varie realtà locali. Il fiadone è anche il più famoso dessert corso: è una torta a base del formaggio corso brocciu e di limone. Il Casatiello invece è una ciambella di pane, arricchita di prosciutto, salame, uova e tantissimo formaggio. Una vera e propria “bomba” gustosa e saporita che in Campania viene mangiata durante il giorno del sabato Santo. Ecco nel dettaglio gli ingredienti che occorrono per la preparazione del casatiello napoletano e le varie fasi per la preparazione. Per la preparazione del casatiello napoletano (per circa 6-8 persone) occorrono 500 grammi di farina, 20 grammi di lievito, 80 grammi di burro e una serie di affettati, tra cui 70 grammi di prosciutto cotto, 50 grammi di pancetta (che serve per rendere il composto più morbido grazie al suo strato di grasso), 60 grammi di formaggio svizzero e 50 grammi di fontina, 4 uova sode, sale, pepe e dell’olio extravergine di oliva. Per prima cosa per la preparazione del casatiello napoletano pasquale, occorre tagliare tutti i salumi sopracitati a pezzetti piccoli. Una volta fatto ciò, su una spianatoia versate la farina e formate un buco al centro, poi aggiungete il lievito che dovete far sciogliere in poca acqua calda, il burro e un filetto d’olio. A questo punto, procedete amalgamando bene tutto il composto e aggiungendo i salumi, il sale e il pepe. Una volta che il composto sarà ben compatto e asciutto, copritelo con un panno e lasciate lievitare il tutto per circa 60 minuti. Una volta trascorso il tempo necessario, bisogna rilavo-

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rare il composto con le mani e confezionare una sorta d panetto rotondo, simile ad una ciambella. A questo punto il composto dovrà lievitare per altri 60 minuti. Al di sopra della ciambella ponete le uova soda con il guscio e cuocete il tutto in forno a 180 gradi per un’ora. Il risultato sarà dir poco fantastico! Buon appetito e buona Pasqua 2014.

Buon Appetito !

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LIBRERIA

Il mistero del bosco. L'incredibile storia del delitto di Arce di Pino Nazio

Serena Mollicone scompare da Isola Liri il primo giugno del 2001. Due giorni dopo, una squadra della protezione civile trova il corpo della studentessa nel boschetto di Fontecupa. Ha le mani e i piedi legati, un sacchetto di plastica le avvolge la testa, e una ferita vicino all'occhio provocata da un colpo violento che non può averla uccisa. Serena è morta dopo una lenta agonia ed è stata portata nel bosco poche ore prima del ritrovamento.

Autore Nazio Pino Prezzo Sconto 15% € 12,75 (Prezzo di copertina € 15,00 Risparmio € 2,25) Dati 2013, 128 p., brossura Editore Sovera Edizinini(collana Inchieste)

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Affiliazione e Tesseramento FITeL Perché conviene? Il socio FITeL è consapevole di fare un gesto speciale per valorizzare il tempo libero che, soprattutto in tempi di crisi, diventa sempre più difficile gestire. I Soci sono l’anima della nostra Associazione perchè è grazie a loro che possiamo dare vita ai tanti progetti ed iniziative a livello nazionale e territoriale. Con la tua Tessera FITeL potrai essere protagonista ed accedere alle molteplici attività e servizi: • affermare e promuovere il valore e il ruolo del tempo libero quale elemento di crescita per l’individuo come singolo e nelle aggregazioni sociali; • favorire l’interscambio oggettivo e soggettivo tra i componenti degli organismi affiliati (Cral, Crt e Associazioni) nell’osservanza delle singole autonomie associative e nel rispetto delle comunità internazionali democratiche; • rappresentare gli organismi associati nei confronti dei terzi, a livello locale, nazionale ed internazionale; • sviluppare e tutelare le istanze ed i programmi promozionali indirizzati all’affermazione dell’associazionismo di promozione sociale; • promuovere progetti e servizi per la cultura, lo sport e il turismo sociale, anche con finanziamento pubblico e/o comunitario; • usufruire dell’assistenza fiscale e legale con un’offerta vasta e personalizzata in base all’esigenze dei soci; • stipulare convenzioni, ai sensi della legislazione vigente, con altre Istituzioni pubbliche e/o private, ivi comprese quelle derivanti dalla contrattazione collettiva. Inoltre, l’adesione a FITeL permetterà di avere accesso alle nostre proposte, pubblicazioni, iniziative e servizi scaricabili direttamente dal portale www.fitel.it .



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