Islamic Art and Indian Paintings Firenze, 5 Aprile 2014 - Florence, April 5th 2014
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Islamic Art and Indian Paintings Firenze, 5 Aprile 2014 Florence, April 5th 2014
Firenze, sabato 5 aprile 2014 Florence, Saturday 5th April, 2014
Islamic Art and Indian Painting
Asta / Sale Sabato 5 aprile 2014 – ore 15.00 Saturday 5th April, 2014 – 3.00 pm Esposizione / Viewing da Martedì 1 a Venerdì 4 Aprile 2014 10.00 - 19.00 from Tuesday 1st to Friday 4th, April 2014 10.00am - 7.00pm
online bidding on: www.the-saleroom.com www.artfact.com Florence Number Nine Viale del Poggio Imperiale 9 50125 Firenze – Italia tel: +39 055 5277665 fax: +39 055 5277653 info@florencenumbernine.com www.florencenumbernine.com
Amministratore unico Daniele Soldi Tel. +39 348 7327455 soldi@florencenumbernine.com
Segreteria e Coordinamento Fabrizio Calducci info@florencenumbernine.com Segreteria Clienti Rossella Caggese ross@florencenumbernine.com
Prodotto editoriale La Nuova Lito s.n.c. Firenze Traduzioni in inglese Lara Cox Traduzioni dal persiano Farzad Shojaei Fotografie Sandro Michahelles
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Firenze, Sabato 5 aprile 2014 ore 15.00 Florence, Saturday 5th April, 2014 h. 3.00 pm
Islamic art and Indian Paintings Esposizione / Viewing Da MartedĂŹ 1 a VenerdĂŹ 4 Aprile 2014 10.00 - 19.00 from Tuesday 1st to Friday 4th, April, 2014 10.00am - 7.00pm Direttore del Dipartimento/Head of Department Ilaria Bellucci bellucci@florencenumbernine.com Tel. +39 328 9288305
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Introduzione “Arte islamica” è un appellativo curioso che solleva delle domande di attribuzione e di pertinenza. Il termine entra ufficialmente nel linguaggio scientifico nel dicembre del 1893, a seguito dell’Exposition des Arts Musulmans al Palais de l’Industrie aux Champs-Elysées di Parigi. Prima di allora i manufatti islamici venivano categorizzati come semplicemente “orientali” o al meglio “arabi”. Si tratta quindi di una definizione creata dagli occidentali in tempi moderni per definire tout court l’arte di civiltà tanto diverse, seppur riunite sotto l’ombrello della dominazione islamica1. Persiani, indiani, mongoli, spagnoli, egiziani, turchi, italiani....sono tutte culture a se stanti, avevano una storia prima dell’avvento degli arabi, continueranno ad averla dopo ed in molti casi anche durante la loro dominazione, senza per forza assoggettare le loro tradizioni al principe straniero. Dominazione è un concetto chiave poiché ridimensiona la questione religiosa. L’arte islamica non è solo e non per forza l’espressione della fede in Allah; essa è piuttosto e più curiosamente il risultato di un confronto tra civiltà: racconta dell’incontro tra gli idolatri e i primi sottomessi (“islam” significa sottomissione) nella stessa Mecca, tra gli islamici ed i bizantini a ovest e i sassanidi a est, tra Zoroastro ed Allah in Iran, tra i cristiani e mori in Spagna e con i saraceni in Italia e tra le caste induiste ed il samsara buddista in India e zone limitrofe. Al contrario di quanto si possa pensare al giorno d’oggi, l’incontro tra gli arabi e le popolazioni sottomesse si è, storicamente, di rado tramutato in uno scontro traumatico. Per diverse culture essere dominate dagli arabi ha significato entrare a far parte di un’egemonia culturale senza pari in epoca medievale (mi si passi il termine che fa chiaramente riferimento ad una ripartizione cronologica occidentale). Scienza, idraulica, astronomia, urbanistica sono alcuni dei settori in cui gli islamici primeggiavano ed entrare a far parte del loro impero ha spesso comportato sostanziali migliorie nella qualità della vita dei vinti. Non solo, ma a livello politico l’inevitabile decentrazione del potere in un impero così vasto ha contribuito talvolta a mantenere signorie locali, mentre “tolleranza” era la parola chiave in materia di religione; di norma infatti i conquistatori non propugnavano l’adesione alla nuova religione, ma imponevano una tassa aggiuntiva ai non mussulmani. Fu così che alla corte di re Akbar, in India, le principesse -in gran parte scelte tra la nobiltà locale Rajput- erano libere di praticare culti induisti o di qualsiasi altra religione; mentre ad ovest, gli stucchi della sinagoga di Cordoba sono testimonianza del fatto che ebraismo ed islam potessero coesistere senza colpo ferire. Non sono rari i casi in cui l’arte islamica fu talmente apprezzata da essere rimasta nel repertorio e nel lessico artistico anche dopo la fine della dominazione. Nascono così la Cappella Palatina a Palermo, l’Alcazar di Siviglia e gli innumerevoli monumenti in stile mudejar che continuano ad ornare l’Andalusia anche dopo la Reconquista Cristiana, solo per citare gli esempi a noi più vicini. Spero di aver abbozzato un quadro abbastanza vivido da far capire come l’arte islamica sia in realtà intrisa di elementi e stimoli di tutte le culture con cui è venuta in contatto, il che spiega quanto sia diversa da zona a zona ed il motivo per cui parlavo di “comodità” in riferimento alla possibilità di poter definire tante identità diverse con un unico termine. Detto questo, è anche vero che si possono individuare dei trend che si svilupparono trasversalmente nelle terre islamiche e delle linee guida valide anche nell’approccio ad un mondo cosi eterogeneo. I suddetti trend viaggiavano soprattutto con lo spostamento delle maestranze, come nel caso della tecnica del lustro che dall’Iraq e dall’Egitto raggiunse la Spagna a ovest e l’Iran a est o dell’invenzione della ceramica a pasta bianca silicea (fritta) che dalla Siria venne presto adottata in tutte le terre dominate. La passione per le porcellane cinesi e l’emulazione del bianco/blu è un altro tema ricorrente a più riprese nell’arte islamica, così come la proliferazione di motivi cinesi a seguito dell’invasione mongola. Tra le linee guida utili invece nell’approccio alla materia citerei invece l’importanza della calligrafia quale compiuta espressione del volere di Allah e metterei in guardia dal cadere nella trappola della presunta iconoclastia. Se è vero che raffigurazioni erano e sono proibite in contesti religiosi, bisogna tener ben presente che le espressioni artistiche di altra natura abbondano di figure umane sui media più diversi: dagli avori fatimidi alle ceramiche di Kashan, per non parlare delle miniature che raffigurano i personaggi della letteratura. 1
Weber sostiene che proprio le manifestazioni locali, pur nella loro diversità, esprimono l’omogeneità di pensiero di una civiltà, piuttosto che
una specificità tecnico-artistica (cfr. Weber in Colonna, La formazione delle raccolte di arte islamica a Roma, Giornale di Storia, 7, 2011, p.2)
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La letteratura e la poesia persiana sono infatti un altro pilastro dell’arte islamica. L’adozione del persiano come lingua letteraria e l’indiscussa supremazia di geni quali Ferdusi o Nizami hanno contribuito allo sviluppo di raffinatissime scuole miniaturiste in tutte le terre islamiche. Questo in brevissimo, è il quadro all’interno del quale si situa questo catalogo. Esso è organizzato in sezioni corrispondenti ai diversi supporti, a loro volta, dove possibile, distinti per provenienza geografica. Criteri di scelta sono stati il gusto personale e l’importanza storica di alcuni oggetti che, anche qualora frammentati, sono sopravvivenze delle più tipiche espressioni artistiche dei tempi che furono. Una menzione a parte spetta alla sezione delle miniature indiane Rajput che, sebbene non rientrino compiutamente nell’area di competenza della dominazione islamica, risentono comunque dell’influenza culturale della corte di Delhi e dialogano con dei criteri stilistici ed estetici mutuati dai dipinti Moghul. Tutte le traduzioni dall’arabo e dal persiano solo sono abbozzate ed utilizzate a verifica dell’ipotesi di attribuzione o come incipit descrittivi. Traduzioni accurate saranno disponibili su richiesta. Come nota conclusiva personale vorrei ricordare e ringraziare le persone che mi hanno aiutata e/o sostenuta nella stesura di questo catalogo, chi è coinvolto sa a cosa alludo! Ilaria Bellucci
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Introduction “Islamic art” is a curious title that raises questions about attribution and relevance. The term officially entered scientific language in December 1893, following the Exposition des Arts Musulmans al Palais de l’Industrie aux Champs-Elysées in Paris. Before this Islamic objects were categorised simply as “oriental” or otherwise “Arab”. Therefore this is a definition given by Westerners in modern times to try and define tout court the art of such diverse civilisations, albeit united under the umbrella of Islamic domination1. Persians, Indians, Mongolians, Spaniards, Egyptians, Turks, Italians....they are all cultures in their own right, had history before the arrival of the Arabs, they continued to have it afterwards, and in many cases even during their domination, maintaining their traditions even under foreign rule. Domination is the key here because it removes the question of religion. Islamic art is not only, and not necessarily, an expression of faith in Allah; it is rather, and more interestingly, the expression of the syncretism that it has produced: it recounts the encounter between the idolaters and the first subjects (the word ‘Islam’ means submission) in Mecca itself, between Zoroaster and Allah in Iran, between the Christians and Moors in Spain and with the Saracens in Italy and among the Hindu castes and Buddhist samsara in India and bordering areas. Contrary to what one might think today, the meeting between the Arabs and the subjected populations historically rarely led to a battle. On the contrary, for many cultures, to be dominated by the Arabs meant to become part of a cultural hegemony that was without an equal in the medieval period (I realise I use terminology that clearly refers to a western chronological division). Science, hydraulics, astronomy and urban planning are some of the fields in which the Muslims surpassed and to become part of that Islamic empire often led to significant improvements in the quality of life of those who were defeated. Not only that, but at a political level the inevitable decentralisation of power in such a vast empire, sometimes helped to maintain local lords, whilst “tolerance” was the key word in religious matters, indeed the conquerors did usually not force observance to the new religion, but just levied an extra tax to non-Muslims. It was therefore like this in King Akbar’s court in India, that the princesses - largely chosen from among the local Rajput nobility - were free to practice Hindu cults or any other religion, whilst to the west, the stuccoes in the synagogue in Cordoba are testimony to the fact that Judaism and Islam could coexist side by side without intolerance. Indeed, there are a number of cases in which Islamic art was so liked that it remained in the repertoire and artistic vocabulary even after the end of the domination. Just to cite some of the most recent examples, it was like this that the Palatine Chapel in Palermo, the Alcazar in Seville and numerous mudejar style monuments that continued to decorate Andalusia after the Christian Reconquista still remain. I hope to have sketched a clear enough picture to make people understand how Islamic art is undeniably imbued with aspects and stimuli from the many different cultures with which it came into contact, which explains how intensely different it is from region to region, and the reason for which I spoke of convenience when referring to the possibility of being able to define many different identities with a single term. Having said that, it is also true that we can recognise trends that developed across the Islamic lands and see valid guidelines that were also applied in the approach to such a diverse world. These trends travelled in particular with skilled workers, as in the example of the lustreware technique which, from Iraq and Egypt reached Spain in the west and Iran to the east; or the invention of white silica paste pottery (fritware) in Syria that was soon adopted by all the dominated lands. The love of Chinese porcelain and the emulation of their blue/white porcelain is another recurring theme found in Islamic art, as well as the use of Chinese motifs as a result of the Mongol invasion. Amongst the useful guidelines, instead of the approach to the subject matter, I would instead cite the importance of calligraphy as a complete expression of the will of Allah, and I would warn anyone from falling into the trap of supposed iconoclasm. If it is true that representations were and are forbidden in religious contexts, it is important to bear in mind that other forms 1
Weber argues that the local productions, despite their multiplicity, expressed their consistency of thought of a civilisation rather than a specifi-
cally of technical or artistic aspects (cfr Weber in Colonna, La formazione delle raccolte di arte islamica a Roma, Giornale di Storia, 7, 2011, p.2)
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of artistic expressions are full of human figures in the most diverse media: from the Fatimid ivories to the Kashan pottery, not to mention the miniatures depicting literature figures. Persian literature and poetry are indeed another aspect of Islamic art. The adoption of Persian as the literary language and the undoubted supremacy of skilled poets such as Ferdusi or Nizami contributed to the development of extremely elegant miniaturist schools all over the Islamic world. This in brief, is the framework of this catalogue: It is divided into sections of the different media, and where possible, grouped by geographical provenance. Selection criteria for this catalogue were based on personal taste and the historical importance of certain pieces that, even though fragmented, are still survivors of the characteristic artistic expression of a past time. A separate mention must be made about the section of the Rajput Indian miniatures that, even though they do not completely come under the area of Islamic domination, they still felt the cultural influences from the court of Delhi and they have stylistic and aesthetic criteria found in Mughal paintings. All translations from Arabic and Persian are only approximate and were used to clarify a hypothesis of a particular attribution or as descriptive opening words. Accurate translations are available upon request. To conclude on a personal note, I would like to remember and thank all the people who have helped and/or supported me in the preparation of this catalogue; those involved know what I am referring to! Ilaria Bellucci
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281 Piatto timuride bianco e blu
Iran, probabilmente Nishapur (Khorasan), seconda metà XV secolo. Fritta con ingobbio bianco e decorazione in blu sottocoperta Dim. (Diametro) 42 cm Grande piatto poggiante su disco con pareti leggermente concave e bordi estroflessi. Nella decorazione tre grandi peonie, con relative foglie e boccioli, danzano in movimento rotatorio al centro del piatto. Una corona di fiorellini abbellisce il cavetto mentre la tesa presenta una rivisitazione del motivo cinese a "rocce ed onde". All'esterno, una fascia recante motivi a foglia cinge il cavetto. Le peonie, il motivo a rocce e onde e la tripartizione della decorazione palesano l'intenzione di emulare i canoni estetici della porcellana cinese (in particolar modo quella di epoca Yuan e Ming), considerata un bene di lusso. L'attribuzione ai forni di Nishapur nel XV secolo è corroborata dalla considerazione del fatto che la chiusura dei forni di Jingdezhen dal 1435 al 1457 arrestò temporaneamente le esportazioni degli originali cinesi e stimolò quindi la manifattura locale di ceramiche simili a quelle con cui i nobili timuridi non riuscivano più a venire in contatto. Restauro.
A blue and white Timurid plate Iran, probably Nishapur (Khorasan), second half of 15th Century Fritware with white slip and underglaze blue decoration Dim. (Diametro) 42 cm A large plate resting on a disc with slightly concave walls and everted rim. Three large peonies with their foliage and buds enhance the central area with a rotating movement. A crown of small flowers all of the same type embellish the body while the edge presents a reworking of the Chinese "rocks and waves" motif. A band of leaf motifs surrounds the body on the exterior. Peonies, the rock and wave motif and the tripartite division of the decoration emphasise that the Chinese porcelain aesthetic are being copied (particularly those of Yuan and Ming periods) that were always seen as luxurious. The attribution to the fifteenth century Nishapur kilns is corroborated by the fact that the closure of the Jingdezhen kilns between 1435 and 1457 temporarily stopped the exportation of the original Chinese pieces and thus stimulated the local manufacture of a pottery similar in style to that which the noble Timurids were no longer able to find. Repair.
€ 5.000/ € 6.000 13
282 Mattonella Ilkhanide
Iran, Kashan, fine XIII - inizio XIV secolo Fritta decorata con blu cobalto e lustro. Dim. (lxh) 20 x 20 cm Mattonella a forma di stella, esemplificativa dell'arte del periodo mongolo in Persia. Nella decorazione due cerbiatti, circondati da decorazioni floreali, volgono lo sguardo indietro. Siccome il primo, più grande e quindi presumibilmente più vicino, volge gli occhi ad un simiurgh (animale fantastico simile alla fenice) in volo sopra di lui è presumibile che il suo compagno, escluso per metà dalla raffigurazione a causa di un pionieristico taglio fotografico, faccia altrettanto. Decorazioni astratte e ripetitive blu cobalto sottocoperta impreziosiscono il bordo della mattonella. Motivi decorativi di derivazione cinese, l'uso frequente del blu cobalto e la forma a stella sono tipici dell'arte ilkhanide. Si tenga infatti presente che mentre gli Ilkhanidi regnavano in Persia, gli Yuan, anch'essi mongoli, governavano la Cina. Va da sè che gli scambi tra i due paesi si infittirono in questo periodo e, come il blu cobalto da Mashhad fece la sua comparsa in Cina, motivi decorativi cinesi giunsero nelle terre islamiche, soprattutto tramite i tessuti. An Ilkhanid tile Iran, probably Kashan, 14th Century Fritware decorated with cobalt blue and lustre Dim. (lxh) 20 x 20 cm A star-shaped tile exemplifying the art of the Mongol period in Persia. Two fawns, surrounded by floral motifs, look backwards. Since the first, the larger of the two, and therefore presumably closer, looks at a simiurgh (an imaginary animal similar to a phoenix) in the air above it, it is likely that its companion, half out of the image because of a pioneering photographic cut, also looks in the same direction. Abstract decorative and repetitive cobalt blue motifs highlight the edge of the tile. Chinese-derived decorative motifs, the frequent use of cobalt blue and the star shape are all characteristic of Ilkhanid art. As a matter of fact, meanwhile the Ilkhanids reigned in Persia, the Yuans -another mongol dinasty- governed China. Undoubtedly trades between the two countries intensified in this period and, just as the cobalt blue from Mashhad appeared in China, Chinese motifs reached Ilkhanid territories mostly through textiles.
€ 4.000/ € 4.500 14
283 Piccola mattonella turchese
Iran, probabilmente Kashan, fine del XIV secolo Fritta con invetriatura turchese Dim. (lxh) 12 x 12 cm (Img dimensioni reali) Piccola mattonella a forma di stella con rigonfiamento recante iscrizione nel centro. La parte frontale è interamente ricoperta di invetriatura turchese. La calligrafia in arabo reca la scritta "Paradiso". A small turquoise tile Iran, probably Kashan, late 14th Century Fritware with turquoise glaze Dim. (lxh) 12 x 12 cm (Img real dimension) A small star-shaped tile with swelling and inscription in the central area. The front part is entirely covered with a turquoise glaze. The Arabic calligraphy bears the word "Paradise".
€ 1.000/ € 1.300
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284 Kendi safavide
Iran, probabilmente Kirman, XVII secolo Fritta con decorazione blu e nera sotto invetriatura trasparente Dim. (h) 14 cm Di forma schiacciata e mancante della parte superiore, il kendi é decorato con motivi astratti sul bordo superiore, inferiore e sulla bocca e con volute floreali sul corpo. Bibliografia datata riteneva che il contorno nero a sottolineare gli elementi decorativi fosse una caratteristica della produzione di Mashhad, ma da studi recenti é emerso che questa tecnica fosse usata anche a Kirman e probabilmente anche in altri centri. (cfr. Watson, 2004, p. 466) Curiosamente, la base reca un simil-marchio cinese. A causa di un blocco delle esportazioni dalla Cina, dovuto a disordini seguiti alla caduta della dinastia Ming, l'Iran divenne infatti il maggior fornitore di ceramiche bianche e blu per l'Europa ed il marchio sulla base delle simil-porcellane aveva evidentemente lo scopo di avvicinarsi il più possibile agli originali. A Safavid Kendi Iran, probably Kirman, 17th Century Fritware with blue decoration outlined in black under transparent glaze Dim. (h) 14 cm Of flattened shape and missing the upper part, this kendi is decorated with abstract motifs on the upper and lower edges and around the mouth and with floral scrollwork on the body. Early references have always stated that the black outline that emphasized the decorative motifs was a feature of the Mashhad production, but recent studies have shown that this technique was also used at Kirman and possibly in other centres too (see Watson, 2004, p. 466). Curiously, the base bears a Chinese-style mark. Because of a ban on exports from China due to the unrest that followed after the fall of the Ming Dynasty, Iran became the biggest supplier of blue and white pottery to Europe and the mark on the base of this imitation porcelain was clearly to be as close as possible to the original objects.
€ 1.000/ € 1.500
285 Bottiglietta safavide
Iran, probabilmente Kirman, XVII secolo Fritta con decorazione sottocoperta Dim. (h) 14 cm
Piccola bottiglia a forma di goccia con decorazioni floreali. L'apparato decorativo é suddiviso in due fasce: una ristretta e con decori geometrici nella zona del collo, l'altra ampia, scandita da quattro cartucce contenenti piante in fiore su un fondo animato da piccole palmette entro cerchi. La decorazione sottocoperta - in blu cobalto e rosso manganese - è colata in più punti. Questo stile di decorazione, che combina colori accesi con il bianco e blu, trae probabilmente inspirazione dalla tecnica della "pietra dura", diffusa, nello stesso periodo, nell'India Moghul. A small Safavid bottle Iran, probably Kirman, 17th Century Fritware with underglaze decoration Dim. (h) 14 cm A small drop-shaped bottle decorated with floral motifs. The decoration is divided into two bands: a narrow one with geometric designs around the neck, the other wider band is marked by four reserves containing flowering plants on a background animated by small palmettes set within circles. The underglaze decoration of cobalt blue and red manganese has dripped in several areas. This style of decoration combining bright colours with the blue and white, may draw inspiration from the "pietre dure" technique that was diffuse in the same period during the Mughal era in India.
€ 600/ € 800 16
286 Vaso a bottiglia safavide
Iran, XVII secolo Fritta con decorazione blu sottocoperta Dim. (h) 22,5 cm Vaso a forma di pera con decorazione puntinata e fitoforme. La forma, l'ornamento e la scelta del bianco e blu tradiscono la forte influenza di modelli cinesi, nonostante l'effetto finale della decorazione sia "islamizzato". La fragilità di questi colli lunghi e stretti ha spesso richiesto, come in questo caso, una riparazione con terminali d'argento. A bottle-shaped Safavid vase Iran, 17th Century Fritware with underglaze-blue decoration Dim. (h) 22,5 cm A pear-shaped vase with vegetal and dotted motifs. The shape, decoration and blue and white colours betray the strong influence of Chinese models, despite the final "Islamic" effect. The fragility of these long narrow necks has often required, as in this case, a repair using a silver tip.
€ 450/ € 600
287 Vaso cinese con metallo islamico
Cina, XVII secolo Porcellana con decorazione in blu cobalto sottocoperta Dim. (h) 18,5 cm Curiosa bottiglia a forma di pera in porcellana cinese stilisticamente vicina alle porcellane del "periodo di transizione" (1620-1663). La decorazione floreale e fitoforme è suddivisa in fasce verticali separate da greche con motivi astratti. Al fragile collo della bottiglietta é toccata la medesima sorte del lotto precedente ed è stato sostituito con un montaggio metallico dalla tipica decorazione islamica di "arabeschi". Le porcellane cinesi godevano di altissimo gradimento nei paesi islamici e, in quanto status symbol, venivano collezionate e raccolte nelle chini-khaneh, ovvero case di porcellana. Documentato è il fatto che nel 1607-08, Shah Abbass di Persia donò la sua collezione reale di porcellane cinesi al tempio di Ardabil, avvenimento che palesa che la tendenza di collezionare questi oggetti cinesi era già ben radicata. La mia speculazione è dunque che questa bottiglietta sia giunta, probabilmente integra, in territorio persiano, sia stata stoccata, insieme alle sue simili in una Chini-khaneh e, a seguito della successiva rottura del collo, sia stata "islamizzata" con il montaggio in argento. A Chinese vase with Islamic metal China, 17th Century Porcelain with underglaze cobalt blue decoration. Dim. (h) 18,5 cm Interesting Chinese porcelain pear-shaped bottle stylistically similar to the "transition period" porcelain (1620-1663). The floral and vegetal decoration is divided into vertical bands separated by fretwork and abstract motifs. The fragile bottle neck has suffered the same fate as the previous lot and has been replaced with a metal mount of characteristic Islamic "arabesque" style. Chinese porcelain was highly approved of in Islamic countries and, as it was seen as a status symbol it was collected in the chini-khaneh or in other words porcelain houses. It is documented that in 1607-08, the Shah Abbass of Persia gave his royal collection of Chinese porcelain to the temple of Ardabil, an event which proves that the trend to collect these Chinese objects was already well established. It could be hypothesized that this bottle arrived, probably intact, in Persia and was then stored, together with other similar examples in these Chini-khaneh and, following the subsequent breakage of the neck, was "Islamified" with the silver mount.
€ 650/ € 800 17
288 Piatto Sultanabad
Iran, probabilmente Kashan, tardo XIII-XIV secolo Fritta ricoperta con ingobbio verde-grigio, decorata con ingobbio bianco e nero sotto invetriatura trasparente. Dim. (Diametro) 38 cm Splendido esemplare delle ceramiche denominate Sultanabad per il fatto che molti esemplari simili furono trovati nell'area della città che ora ha questo nome, presumendo così che fossero stati prodotti lì. In realtà, recenti ricerche hanno ascritto anche questa tipologia alla manodopera di Kashan. Questo grande piatto, poggiante su disco, reca raffigurazione a rilievo caratterizzata dalla divisione in tesa, cavetto e fondo. Su quest'ultimo spiccano due personaggi che si prendono per mano, identificati come mongoli per tratti somatici e per il cappello, caratteristico del periodo. La forma del piatto, con i bordi piatti (tesa) ricorda quella dei contemporanei piatti Celadon cinesi, uno dei beni più commerciati tra i due paesi a quel tempo (cfr. Krahl, 1986, pp. 58-151). Restauri. A Sultanabad plate Iran, probably Kashan, late 13th-14th Century Fritware covered in grey-green slip, decorated with black and white slip under transparent glaze. Dim. (Diametro) 38 cm This large plate, resting on a disc, bears a depiction in relief characterised by the division of the plate into the rim, the body and the base. The base bears a depiction in relief of figures holding hands who can be identified as Mongols for their features and for the headgear, the shape of which was characteristic of the period. The shape of the plate with flat edges (rim) is reminiscent of contemporary Chinese Celadon plates, one of the items that was most traded between the two countries at that time (see Krahl, 1986, pages 58-151).
€ 10.000/ € 12.000 19
289 "Bambolina" Ilkhanide
Iran, XIII-XIV secolo Terracotta stampata e smaltata Dim. (h) 17 cm (Img dimensioni reali) Il piccolo personaggio, dai tratti somatici tipicamente mongoli, indossa un vestito turchese e reca decorazione calligrafica in arabo. Mancano i piedi. La postura della figura, che replica la posizione di preghiera dei sunniti, la decorazione calligrafica stampata (cfr. lotto successivo) i tratti somatici centro asiatici e il colore turchese sono caratteristiche tipiche dell'arte Ilkhanide ed, in parte, di quella Timuride, ovvero le due dominazioni straniere che si sono avvicendate alla guida della Persia (e non solo) nell'alto Medioevo. An Ilkhanid "Doll" Iran, 13th-14th Century Moulded and enamelled earthenware Dim. (h) 17 cm (Img real dimension) The small figure, with the characteristic Mongol features, wears a turquoise dress decorated with Arabic calligraphy. Feet missing. The figure's posture replicating the Sunnites prayer stance, the calligraphy decorative motifs (see following lot), the central Asian features and the turquoise colour are all typical of Ilkhanid art and in part to Timurid art, they being the two dominating forces that fought for Persia (and not only) in the late Middle Ages.
â‚Ź 3.500/ â‚Ź 4.000 20
290 Frammento di mattonella Iran, XIII- XIV secolo Fritta stampata ed invetriata Dim. (lxh) 28 x 11,5 cm
Mattonella rettangolare turchese con decorazione calligrafica. Essendo un frammento di un fregio, la scritta perde di significato poichè è leggibile, ma decontestualizzata. Si presenta entro cornice di legno laccato. A tile fragment Iran, 13th-14th Century Impressed and glazed fritware Dim. (lxh) 28 x 11,5 cm A rectangular turquoise tile with calligraphic decoration. As it is a fragment the words have lost their significance not because it is illegible but because it has become decontextualized. Set within a lacquered wooden frame.
€ 1.400/ € 1.600
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291 Frammento di fregio architettonico Ilkhanide Iran, XIV secolo Fritta stampata invetriata e dorata Dim. (lxh) 25 x 16 cm
Frammento di fregio architettonico con decorazione calligrafica in rilievo enfatizzata dalla doratura delle lettere. La tipologia di ceramiche di questo periodo caratterizzate dall'uso combinato del blu e dell'oro, prende il nome di Lajvardina, ovvero lapislazzuli in Persiano. Per poter essere visto nel dettaglio da lontano, il fregio architettonico, di cui questo è un dettaglio, recava la scritta in grandi caratteri. Va da sè che da questo piccolo frammento sia difficile capire quale parola vi fosse iscritta inizialmente. Normalmente iscrizioni calligrafiche lungo il perimetro dei luoghi di culto sono una costante dell'architettura islamica e riportano frasi tratte dai testi sacri poichè si riteneva che, oltre ad essere ornamentale, la parola scritta fosse modalità degna in grado di dare compiutezza al volere dell'Onnipotente. A fragment of an Ilkhanidarchitectural frieze Iran, 14th Century Moulded fritware with gilt decoration Dim. (lxh) 25 x 16 cm A fragment from an architectural frieze with calligraphic decoration in relief emphasised by the gilt letters. The type of pottery of this period which is characterised by the combined use of blue and gold, is called the Lajvardina, in other words lapis lazuli in Persian. So as to be seen in detail from far off, the architectural friezes, usually bore inscriptions in large letters. Being this such a small fragment it is difficult to decipher which word was inscribed. Calligraphic inscriptions around the perimeter of the places of worship are the norm in Islamic architecture and they generally bear phrases from the sacred texts as it was believed that as well as being ornamental, the written word also gave completeness to the Almighty's thought.
€ 3.500/ € 4.000 22
292 Frammento di stucco Nasride Spagna, Andalusia, XIII - XIV secolo Dim. (lxh) 23,5 x 17 cm
Piccolo frammento di fregio decorativo in stucco, probabilmente in origine policromo. La decorazione dell'elemento architettonico si divide in due metà, secondo la diagonale: l'angolo in alto a sinistra reca decorazioni fitomorfe (ataurique, dall'arabo al-tawriq), mentre l'angolo in basso a destra riporta la tipica decorazione a nido d'ape denominata muqarnas (mocarabes in Andalusia). Stucchi come questo incantano ancora oggi i visitatori dell'Alhambra, il meraviglioso palazzo reale costruito dai Nasridi nella città andalusa, ultima roccaforte dei cosiddetti mori fino alla definitiva cacciata del 1492 a seguito della Reconquista Cristiana. A fragment of Nasrid stucco decoration Spain, Andalusia, 13th-14th Century Dim. (lxh) 23,5 x 17 cm A small stucco fragment from a decorative frieze, probably originally polychrome. The decoration of the architectural element is divided into two halves, following the diagonal: the corner in the top left bears vegetal motifs (ataurique, from the Arabic al-tawriq), whilst the bottom right corner features the characteristic honeycomb decoration called muqarnas (mocarabes in Andalusia). Stuccoes like this still enchant visitors to the Alhambra, the beautiful royal palace built by the Nasrid in the Andalusian city, the last stronghold of the so-called Moors until their final expulsion in 1492 following the Christian Reconquest.
€ 850/ € 1.000
23
293 Vaso Kashan
Iran, Kashan, 1170-1200 Fritta ricoperta di ingobbio bianco e dipinta a lustro Dim. (h) 26,5 cm Brocca con collo lungo, quattro manici sottili, corpo a pera rovesciata su alto piede. La decorazione è organizzata in bande orizzontali raffiguranti ora tralci e motivi floreali, ora animali e, nella fascia centrale, figure a cavallo immerse in un paesaggio semplificato. L'intero impianto decorativo dà l'impressione di essere stato rapidamente abbozzato in un impeto di slancio creativo. Questo tipo di decorazione è esemplificativa dello stile narrativo denominato "Miniaturistico", in contrapposizione con lo "Stile Monumentale" e lo" Stile Kashan", tutte classificazioni che si riferiscono alle produzioni a lustro del periodo pre-mongolo di Kashan. Lo stile miniaturistico si distingue proprio per le piccole immagini, spesso raffiguranti cavalieri al galoppo, in rapida successione e spesso inframmezzate da alberelli resi schematicamente con la chioma a scacchiera. Questo stile, che sovente rappresenta scene tratte da popolari romanzi, è infatti in diretta relazione con le miniature dei libri tra i quali, quello che più si avvicina per stile e data è il Warqa e Gulsha, ora nella libreria del Topkapi Palace di Istanbul. A Kashan vase Iran, Kashan, 1170-1200 Fritware with white slip and lustre finish. Dim. (h) 26,5 cm A long-necked vase, with four slender handles and an inverted pear-shaped body raised on a tall foot. The decoration is arranged in horizontal bands vine sprays and floral motifs, animals, and in the middle band figures on horseback set in a simplified landscape. The decoration as a whole gives the impression of being quickly sketched in a burst of creative energy and this decorative type is exemplary of the narrative style known as "Miniature" as opposed to the "Monumental style" and the "Kashan style", all classifications that relate to the lustreware production in the pre-Mongol period in Kashan. The miniature style is distinguished by the small images, often depicting horsemen at the gallop, in rapid succession and often interspersed with trees rendered schematically. This style, which often represents scenes taken from popular literature, is in fact directly related to book miniatures, including the one that is closest in style and date: the Warqa and Gulsha, now in the book collection of the Topkapi Palace in Istanbul.
€ 2.500/ € 3.500 24
294 Coppa "Stile Kashan"
Iran, Kashan, inizio XIII secolo Fritta ricoperta di ingobbio bianco e decorata con lustro dipinto o in riserva Dim. (Diametro x Altezza) 21 x 9,5 cm Alta coppa, poggiante su piede circolare, con lati spioventi e rientranti nella parte superiore. L'apparato decorativo è esemplificativo dello "stile Kashan" (cfr. lotto precedente). L'ornamento è organizzato in fasce concentriche circolari contenenti ora calligrafia in corsivo (purtroppo ora in gran parte illeggibile), ora decorazioni floreali culminanti in una sorta di medaglione, contenente un grande fiore, dipinto sul fondo interno dell'oggetto. L'esterno reca anch'esso tracce di un'originaria articolata decorazione. Purtroppo il tempo é stato inclemente con questo oggetto di notevole rilevanza storica e l'oggetto si presenta frammentato e restaurato. A "Kashan style" bowl Iran, Kashan, early 13th Century Fritware covered in a white slip and lustre-painted decoration or in reserve Dim. (Diametro x Altezza) 21 x 9,5 cm A tall bowl raised on a circular foot, with sloping sides and recessed in the upper part. The decoration is exemplary of the "Kashan style" (see previous lot). The ornament is arranged in concentric circular bands containing cursive calligraphy (unfortunately now almost all illegible) and floral decoration culminating in a sort of medallion that presents a large flower painted on the interior of the bottom of the bowl. The exterior also bears traces of original articulated decoration. Unfortunately, time has been harsh on this object that is of considerable historical importance: it is fragmented and has been restored.
€ 550/ € 700
25
295 Lustro Qajar
Iran, XIX secolo Fritta stampata ed invetriata con decorazione a lustro dipinta e in riserva Dim. (lxh) 30,5 x 30,5 cm Graziosa mattonella fittamente decorata con foglie e motivi floreali. Lo sfondo, vivacizzato da fiori dipinti in riserva, prelude al medaglione centrale caratterizzato invece dal profilo di un uccellino circondato da fiori dipinti a lustro su fondo bianco. La tecnica della decorazione a lustro, in disuso dalla metà del XIV secolo, conobbe nuovi splendori a partire dalla metà del XVII secolo. Qajar lustreware Iran, 19th Century Moulded fritware with lustre decoration Dim. (lxh) 30,5 x 30,5 cm A pretty tile densely decorated with leaves and floral motifs. The background, enlivened by flowers painted in reserve, gives prelude to the central medallion characterised by a bird's profile surrounded by lustre-painted flowers on a white ground. The lustre decorative technique, no longer used from the mid-14th century onwards, once again reached great splendour from the mid-17th century.
€ 2.000/ € 2.200
26
296 Grande vaso turchese
Iran centrale, Kashan, XII secolo Fritta stampata ed invetriata Dim. (h) 33 cm Grande vaso con molteplici manici applicati sull'estremità superiore, rivestito di invetriatura turchese. Vasi simili venivano prodotti per l'immagazinamento, lo stoccaggio, il trasporto e il commercio delle derrate alimentari e sono di difficile attribuzione poichè, in quanto oggetti funzionali, esemplari con le stesse caratteristiche si ritrovano in molti territori dominati dalla civiltà islamica, ma anche prima, ai tempi dei Sassanidi, nella zona iraniana. A large turquoise vase Central Iran, Kashan, 12th Century Moulded and glazed fritware Dim. (h) 33 cm A large vase with multiple handles applied to the upper part, covered in a turquoise glaze. Similar vases were produced for storage, transport and sale of food substances but are difficult to attribute as objects with the same characteristics were diffuse in many areas dominated by Islam civilisation, and also before, during the Sassanid period in the Iranian area.
€ 800/ € 1.000
297 Versatoio turchese
Iran, probabilmente Kashan, XII secolo Fritta rivestita di invetriatura turchese Dim. (h) 27 cm Poggiante su base rotonda, il corpo leggermente schiacciato e alto beccuccio. La forte iridescenza sviluppata dalla patina è dovuta ad una reazione chimica che si sviluppa tra l'invetriatura ed il terreno nel quale era presumibilmente sepolta. A turquoise ewer Iran, probably Kashan, 12th Century Fritware covered in turquoise glaze Dim. (h) 27 cm Raised on a circular base, the slightly flattened body presents a high spout. The strong iridescence of the patina is entirely normal and is due to the chemical reaction that develops between the glaze and the earth in which it was presumably buried.
€ 600/ € 800
27
298 Piccola ciotola bianco/blu
Iran, probabilmente Kirman, XVII secolo Fritta con decorazione in blu e nero sotto invetriatura trasparente Dim. (Diametro x Altezza) 13,5 x 6,5 cm Deliziosa coppetta con i lati arrotondati e leggera svasatura in corrispondenza del bordo superiore. Doppie linee blu delimitano gli spazi dedicati alla decorazione, sia interna che esterna. Il fondo interno è impreziosito da una riserva circolare contenente un motivo a ragnatela, mentre l'esterno è vivacizzato dalla triplice replica di un animale che sembrerebbe l'astrazione di un uccello in volo in mezzo ad alberi altrettanto schematicamente resi. Marchio rettangolare sulla base a imitazione delle porcellane Ming. Ceramiche di questo genere seguono dichiaratamente modelli cinesi come l'utilizzo del bianco blu, la fine decorazione ed il marchio sulla base confermano. Fonti storiche sia persiane che europee riportano infatti il centro iraniano di Kirman come il maggior fornitore di ceramiche blu e bianche nella seconda metà del XVII secolo, sopperendo quindi alla battuta d'arresto subita dal commercio delle porcellane di Jingdezhen a causa del periodo tumultuoso che seguì la caduta della dinastia Ming. A small blue and white bowl Iran, probably Kirman, 17th Century Fritware with blue and black decoration under transparent glaze Dim. (Diametro x Altezza) 13,5 x 6,5 cm A delightful small bowl with rounded sides and slight waisting at the upper area. With a double blue line that outlines the decorative areas both on the interior and exterior. The interior bottom of the bowl is embellished by a circular reserve that contains a cobweb motifs, whilst the exterior is enlivened three times by a sort of abstract bird in flights amongst trees that are also rather schematically depicted. Rectangular mark on the base. Ceramics of this type were clearly based on Chinese models as the use of blue and white, the fine decoration and the mark on the base confirm. Both European and Persian historical sources state that the Iranian centre of Kirman was the main supplier of blue and white ceramics in the second half of the 17th century, after the closure of trade in porcelain objects in Jingdezhen due to the tumult that followed the fall of the Ming Dynasty.
€ 350/ € 450
299 Ciotola safavide
Iran, probabilmente Kirman, XVII secolo Fritta con decorazione blu e nera sottocoperta Dim. (Diametro x Altezza) 13,5 x 6,5 cm Graziosa ciotola simile a quella del lotto precedente. La decorazione, sempre pionieristicamente astratta, consta qui nella figura di un pavone stilizzato, di nuovo tra elementi vegetali interpretabili come alberi o cespugli. Sul fondo interno si staglia una riserva circolare con la rappresentazione stilizzata di un occhio. Marchio rettangolare sulla base. A Safavid bowl Iran, probably Kirman, 17th Century Fritware with underglaze black and blue decoration Dim. (Diametro x Altezza) 13,5 x 6,5 cm A pleasing bowl that is similar to the preceding lot. The decoration is, again, abstract with a stylised peacock once again set amidst vegetal elements that can be seen as trees or bushes. The bottom of the interior is decorated with a circular reserve with a stylised representation of an eye. Rectangular mark on the base.
€ 350/ € 450
28
300 Vaso Qajar
Iran, XIX secolo Fritta con decorazione dipinta sotto invetriatura trasparente Dim. (h) 28 cm Grande vaso a balaustro in ceramica con decorazioni color verde oliva. La decorazione consta di un'ampia fascia, con sviluppo quasi narrativo, che reca l'immagine di tre uomini impegnati in diverse attività, intervallata da elementi floreali e vedute di paesaggi lontani. La fascia appena sottostante il corto collo é invece popolata di pesci che nuotano in mezzo a fiori. A Qajar vase Iran, 19th Century Fritware with painted decoration under transparent glaze Dim. (h) 28 cm A large baluster-shaped ceramic vase with olive green decoration. The almost narrative, wide ornamental band shows three men carrying out different activities framed by floral elements and far-off landscapes. The band under the short neck is decorated with fish swimming amidst flowers.
€ 600/ € 800
Qajar painting, Iran XIX sec., in Canby, 2004, p.120
301 Mattonella floreale
Iran, XIX secolo Fritta dipinta sotto invetriatura trasparente Dim. (lxh) 20 x 20 cm Affollata mattonella quadrata raffigurante un uccello in mezzo a fiori colorati su fondo chiaro. Nonostante il motivo del volatile in contesto floreale fosse popolare su lacche, copertine di libri e affreschi, questa mattonella e l'immagine accanto palesano come venisse riproposto anche su supporti diversi, seppur meno usuali. A floral tile Iran, 19th Century Fritware painted under transparent glaze Dim. (lxh) 20 x 20 cm This densely decorated square tile depicts a bird set amongst colourful flowers against a pale background. The comparison of this tile with the image a side shows how similar decorative motifs were reproduced on different media.
€ 250/ € 300 29
2.
1. 4.
3.
302 Ciotole Nishapur
Iran, Nishapur, X-XII secolo Terracotta decorata con ingobbi colorati e invetriata Lotto composto di quattro ciotole, diverse per stile, ma provenienti dai forni di Nishapur. La prima ciotola (diam.17 cm) reca decorazione a motivi astratti incisi nella terracotta ricoperta di invetriatura verde. La seconda coppa (diam. 21 cm) reca decorazione incisa (sgraffito) a motivi circolari ed astratti sulle pareti interne. La terza coppa (diam. 17 cm.) ĂŠ invece un grazioso esemplare di Buffware, produzione popolare ispirata a modelli sassanidi e caratterizzata da vivaci colori. La quarta coppa (diam. 20 cm) si distingue invece per una decorazione astratta a forma di stella eseguita con ingobbi colorati sotto invetriatura color ambra. Danni. Nishapur bowls Iran, Nishapur, 10th-12th Century Earthenware decorated with coloured slips A lot composed of four cups, different in style but all from the Nishapur kilns. The first bowl (diam.17 cm) bears abstract decoration engraved in the earthenware covered by a green glaze. The second bowl (diam. 21 cm) bears the engraved decoration (sgraffito) with circular and abstract motifs on the internal walls. The third bowl (diam. 17 cm.) is a pleasing example of Buffware, popular production inspired by Sassanid models and characterised by bright colours. The fourth bowl (diam. 20 cm) stands out for its star-shaped abstract decoration with coloured slips under an amber-coloured glaze. Damage.
â‚Ź 700/ â‚Ź 1.000
30
5.
2.
4. 1. 3.
303 Ceramiche iraniane
Iran orientale, X-XII secolo Lotto composto di quattro tazze e un bricco dalla stessa provenienza geografica ma ascrivibili a periodi differenti. La più datata (X secolo) é la piccola coppa (diam. 12 cm) con decorazione incisa (sgraffito) e colorazione verde e rosso manganese (n.4); quella più grande (diam.19 cm), decorata con motivi astratti in manganese e verde oliva è invece ascrivibile al X-XI secolo (n.2) mentre la tazzina troncoconica decorata con epigrafi sotto invetriatura turchese (diam. 13cm) é attribuibile al XII secolo; purtroppo l'iridescenza sulla patina rende quasi illeggibile la scritta (n.1). Il quinto oggetto è un piccolo versatoio (14 cm.) in terracotta non invetriata e con decorazione fitomorfa a fasce orizzontali. Oggetti di questo tipo erano di uso domestico in quanto la porosità; della ceramica non invetriata manteneva fresca la bevanda contenuta all'interno. In ultimo, una piccola ciotola frammentata (diam. 9.5 cm) in fritta decorata a lustro. A group of Iranian pottery Eastern Iran, 10th-12th Century The lot is composed of four dishes and a jug from the same geographical area but datable to different periods. The oldest (10th century) is a small bowl (diam. 12 cm) with engraved decorative motifs (sgraffito) and the green and red manganese colours (no. 4); the largest one (diam.19 cm), decorated with abstract motifs in manganese and olive green is datable to the 10th-11th century (no.2) whilst, the small truncated cone-shaped bowl (diam.13 cm. no.1) decorated with epigraphs under a turquoise glaze, is datable to the 12th century; unfortunately the iridescence of the patina makes the inscription almost illegible. Object no.5 is a small unglazed earthenware jug (14 cm.) with vegetal motifs in horizontal bands. Objects of this type were for domestic use because of the porosity of the unglazed pottery that kept drinks inside cool. The last item in the group is a fragmented small lustre-decorated fritware bowl (diam. 9.5 cm no.3).
€ 700/ € 1.000
31
304 Mattonella Safavide.
Iran, Isfahan, XVII - XVIII secolo. Fritta con decorazione haft rangi (cuerda seca). Dim. (lxh) 22 x 22 cm Elegante mattonella con ritratto di giovane inginocchiato con bottiglia in mano. I quattro angoli della mattonella sono decorati con semi-palmette il cui contorno produce a sua volta una cornice al decoro centrale. Quest'ultimo ritrae un giovane, che veste costumi tipicamente safavidi, circondato da fiori e foglie. La sorprendente delicatezza della composizione è rivelata dalla posa aggraziata del ragazzo e dal suo languido sguardo verso la bottiglia di vino che reca in mano, un topos frequente nell'arte e nella letteratura safavide poichè trattasi di vino spirituale, una metafora per abbeverare l'anima. La colorazione della mattonella deve la sua vivacità alla tecnica della cuerda seca che permette, tramite l'ausilio di una mistura di nero (cromite) ed una particolare sostanza oleosa posta nei contorni delle figure, di cuocere il pezzo una sola volta, senza il rischio di sbavature. Mattonelle siffatte sono caratteristiche del periodo di Isfahan, centro che acquista notevole importanza quando Shah Abbas vi trasferisce la capitale nel 1598. Il turbante del giovane ne è la conferma: il famosissimo taj (turbante con la bacchetta) caratteristico del primo periodo safavide viene in questo periodo sostituito da un turbante più basso, come quello della mattonella qui proposta. Infine, la ritrattistica diventa motivo decorativo diffuso dopo il successo di Reza Abbasi, pittore di corte dal 1610 al 1630. A Safavid tile Iran, Isfahan, second quarter of the 17th Century Fritware with haft rangi (cuerda seca) decoration Dim. (lxh) 22 x 22 cm Elegant tile with portrait of kneeling young man holding a bottle. The four corners of the tile are decorated with split palmettes, their outline in turn produces a frame to the central subject. It portrays a young man wearing a traditional Safavid costume surrounded by flowers and leaves. The surprising delicacy of the composition is revealed by the graceful pose of the boy and his languid gaze towards the wine bottle in his hand, a recurring topos in Safavid art and literature, as spiritual wine is a metaphor for watering the soul. The tile owes its polycrome to the cuerda seca technique which allows, through the mixture of black (chromite) and a particular oily substance placed in the contours of the figures, the pieces to be fired just once, without the risk of blurring. These tiles are characteristic of the Isfahan period, a centre which was of great important when Shah Abbas transferred the capital there in 1598. The youth's turban is confirmation of this: the world famous Taj (turban with rod) characteristic of the first Safavid period is replaced by this time by a lower turban, such as the one depicted in this tile. Finally, the portrait became an important decorative motif after the success of Reza Abbasi, court painter from 1610 to 1630.
€ 1.600/ € 1.800 33
305 Ciotola con decoro calligrafico
Iran, Nishapur o Afrasiyab (Samarcanda), periodo Samanide, X secolo Terracotta con ingobbio nero, decorata con ingobbio bianco sotto invetriatura trasparente. Dim. (Diametro x Altezza) 22,5 x 8,5 cm Ciotola troncoconica poggiante su disco. La bella decorazione si affida all'effetto della calligrafia in cufico foliato al centro della ciotola. Due paperelle posizionate a specchio sopra e sotto l'iscrizione ingentiliscono la sobrietà della decorazione. I migliori esemplari di questa categoria sono di squisita eleganza e raffinatezza, che ben dialoga con la vivacità degli animali spesso rappresentati (spesso volatili come in questo caso) e con la loquacità delle frasi iscritte, spesso aforismi inerenti alla religione o inneggianti nobili qualità spesso declinate ad un contesto mangereccio, il che getta luce sul fatto che questa tipologia di oggetti venisse impiegata come vasellame da tavola. A calligraphy-decorated bowl Iran, Nishapur or Afrasiyab (Samarcanda), Samanid period, 10th Century Earthenware with black slip, decorated with white slip under transparent glaze. Dim. (Diametro x Altezza) 22,5 x 8,5 cm Truncated cone-shaped bowl resting on a disc. The fine decoration stands out for the foliated Kufic calligraphy in the center. Two opposing ducks situated above and below the inscription alleviate the sobriety of the decoration. The finest examples of this category are of exquisite elegance and sophistication. The lively depiction of the animals that are generally represented (often birds, as in this case) go well together with the loquacious nature of the inscriptions, often aphorisms related to religion, or extolling noble qualities, but often referring to the context of eating, that emphasises the fact that this type of object was used as tableware.
€ 1.000/ € 1.200 34
306 Bacino per le abluzioni Kutahya
Kutahya, Turchia, XVIII secolo Fritta con decorazione in blu e nero sotto invetriatura trasparente Dim. (Diametro) 37 cm Grande bacino interamente decorato con motivo a "squame di pesce" e con una fascia di medaglioni polilobati contenenti decorazione floreale. Motivi astratti riempiono le due sottili fasce sui bordi superiore ed inferiore dell'oggetto. Con uno sforzo d'immaginazione, la decorazione in questi ultimi due punti, potrebbe essere associata alla rappresentazione sintetica di una figura umana con entrambe le braccia alzate. Sebbene possa sembrare strano, in realtà l'allusione ad elementi antropomorfi é piuttosto frequente nell'arte islamica. Kutahya ablution basin A Kutahya, Turkey, 18th Century Fritware with black and blue decorative motifs under transparent glaze Dim. (Diametro) 37 cm A large basin entirely decorated with the "fish scale" motif and with a band of poly-lobed medallions containing floral decoration. Abstract motifs fill the two slender bands on the upper and lower edges of the object. Using one's imagination, the decoration in these bands may be associated with the synthetic representation of a human figure with raised arms. Although it may seem strange, in fact the allusion to anthropomorphic elements is rather common in Islamic art.
€ 4.000/ € 5.000 35
307 Boccale Kutahya
Kutahya, Anatolia occidentale, XVIII secolo Fritta con decorazione dipinta sottocoperta Dim. (h) 14 cm Raro ed importante boccale recante immagini cristiane: la condanna di Cristo, il calvario, la Madonna che regge la Sacra Sindone e angeli addolorati. Iscrizione in armeno arcaico sul bordo superiore del boccale e fasce decorative su quello inferiore e sul manico. Questo tipo di immagini in ambito mussulmano sono riconducibili alla presenza di una folta comunità armena a Kutahya sin dalla fine del XIV secolo, presenza che si fece ancora più importante dal XVII secolo con una nuova ondata di armeni in fuga dalle terre safavidi a causa dell'intransigenza religiosa della dinastia sciita. A Kutahya jug Kutahya, Western Anatolia, 18th Century Fritware with underglaze decoration Dim. (h) 14 cm A rare and important jug bearing Christian images: Christ condemned to death, Calvary, the Virgin Mary holding the Holy Shroud and mourning angels. It presents an Armenian inscription on the upper rim with decorative bands on the lower edge and on the handle. These types of images in a Muslim setting are attributable to the large Armenian community in Kutahya from the end of the 14th century, a presence that was felt all the more from the 17th century onwards when a new surge of Armenian potters arrived, having escaped from Safavid lands due to religious intransigence by the Shiite dynasty.
€ 4.000/ € 5.000
37
308 Piatto Iznik
Iznik, Turchia, epoca Ottomana, 1580 ca. Fritta con decorazione in blu, verde e rosso sotto invetriatura trasparente Dim. (Diametro) 30 cm Piatto poggiante su disco, con pareti arrotondate e breve tesa. L'oggetto è decorato con rappresentazione di tulipani, rose, garofani e giacinti caratteristici dello stile soprannominato dei "quattro fiori" o, nella bibliografia più datata "stile di Rodi", un'errata attribuzione sviata da ritrovamenti di queste ceramiche sull'isola greca. L'ornamentazione pare coprire interamente la superficie in maniera molto fluida, seppur organizzata poichè ogni fiore ha la sua radice. Sulla tesa un adattamento del motivo a rocce e onde di derivazione cinese e all'esterno corona decorativa scandita da fiorellini e motivi circolari. Sul retro è visibile un foro che serviva originariamente per appendere il piatto alla parete, una prassi molto comune per i piatti di questa tipologia. Le ceramiche Iznik di quest'epoca rappresentano la matura espressione di uno stile squisitamente ottomano, libero da debiti nei confronti di modelli persiani e cinesi, pieno di colori e facilmente replicabile su diversi media. An Iznik dish Iznik, Turkey, Ottoman period, 16th-17th Century Fritware with blue, green and red decoration under transparent glaze Dim. (Diametro) 30 cm A plate resting on a disc, with rounded walls and a short rim. The object is decorated with tulips, roses, carnations and hyacinths, characteristic of the style known as the "four flowers" or, in the older bibliographical records "the Rhodes style", wrongly allocated due to the discovery of these ceramics on the Greek island. The decoration that covers the entire surface is very fluid, albeit organised as each flower has its root. The rim is embellished with the "rocks and waves" motif of Chinese origin and the exterior by a decorative crown highlighted by small flowers and circular motifs . The reverse bears a hole showing that it would have originally been hung on the wall, a very common practice among the dishes of this type. Iznik pottery of this period represents the mature expression of an exquisite Ottoman style, free from Chinese and Persian influences, full of colour and easily replicable in different forms.
€ 5.000/ € 7.000 39
309 Coppa in vetro
Medioriente o Francia, XIX secolo Vetro inciso e smaltato Dim. (lxh) 17 x 9 cm Coppa con basso piede. Reca decorazione calligrafica che si alterna a cartucce con mezze palmette e recita: “Dio è la luce dei cieli e della terra. La Sua luce è come una nicchia in cui si trova una lampada (...)” (verso incompleto, Corano 24:35). Il messaggio è chiaro: la luce è metafora di Allah, Dio è luce. I famosi vetri mamelucchi sono infatti in gran parte lampade da moschea e riportano il medesimo versetto. A glass bowl Middle East or France, 19th Century Incised and enamelled glass Dim. (lxh) 17 x 9 cm A bowl raised on a low foot. It bears calligraphic decoration set in panels and with half palmette motifs and: : “ God is the light of the heavens and earth. His light is like a niche in which there is a lamp (incomplete version, Koran 24:35). The message is clear: the light is a metaphor for Allah, God is light. The famous Mamluk glassware were indeed produced for the most part as lamps for mosques and all bear this verse.
€3.500/€4.000 40
310 Ciotola Shiraz
Iran Occidentale, Fars, metà XIV secolo Ottone originariamente intarsiato con tracce di doratura e pigmento organico nero Dim. (Diametro x Altezza) 19 x 12,5 cm Graziosa ciotola di forma tipica con base rotonda e lunghe spalle spioventi sulle quali si snoda, senza soluzione di continuità, l'apparato decorativo. Cartucce con iscrizioni in thuluth si alternano con cartucce tonde raffiguranti personaggio eminente circondato da altre iscrizioni inframezzate da quadrifogli. Lo sfondo interno alle cartucce è riempito da motivi spiraliformi colorati con un pigmento nero, mentre la fascia decorativa che contiene le cartucce é riempita da motivi geometrici. Un ornamento caratterizzato da mezze palmette si estende verso la base dell'oggetto. Sulla base, breve incisione con scritto Badi' (innovazione), potrebbe trattarsi della firma dell'artigiano. Tipici dei metalli di Fars sono la forma, le ardite iscrizioni, comparabili con i coevi metalli Mamelucchi, e la loro alternanza con scene di corte tratte dalle miniature dell'epoca. Diffusi gli esemplari, uno simile è stato venduto da Christie's nell'ottobre 2010 (sale 7871) A Shiraz bowl Western Iran, Fars, mid-14th Century Brass with traces of gilding and black organic pigment Dim. (Diametro x Altezza) 19 x 12,5 cm A pretty bowl of the characteristic shape with round base and long sloping shoulders on which the decorative motifs seamlessly meander. Reserves with Arabic inscriptions in thuluth alternate with round reserves depicting important figures surrounded by other inscriptions interspersed with quatrefoil motifs. The backgrounds within the reserves are filled with spirals and coloured with a black pigment, whilst the decorative band that presents the reserves is filled with geometric motifs. Decoration characterised by split palmettes extends towards the base of the bowl. The base is engraved with the word Badì (innovation), but it may well be the craftsman's signature. Typical of the Fars metals are the clear inscriptions, comparable with contemporary Mamluk metals, and their alternation with courtly scenes which are drawn from period miniatures. There are many examples but a similar one was sold by Christie's in October 2010 (sale no. 7871).
€ 5.000/ € 7.000 41
311 Due coperchi incisi
Afghanistan, Herat, tardo XV secolo Ottone con tracce di intarsi in argento Dim. (Diametro) 8,5 cm (Img dimensioni reali) Coppia di oggetti sferici, forse tappi di una giara, con fitta decorazione di nodi e mezze palmette. Two incised lids Afghanistan, Herat, late 15th Century Brass with traces of silver inlay Dim. (Diametro) 8,5 cm (Img real dimension) A pair of spherical objects, possibly used as lids for jars, decorated with split palmettes and knot motifs.
â‚Ź 350/ â‚Ź 500
42
312 Grande bacino safavide
Iran, XVI-XVII secolo Rame stagnato Dim. (Diametro x Altezza) 36,5 x 11 cm Ampio bacino rotondo con svasatura sulla bocca. L'esterno é decorato con incisioni di mezze palmette intrecciate ed, appena sotto il bordo superiore vi è una fascia recante cartucce contenenti iscrizioni, alternate a cartucce più piccole con arabeschi. La lunga iscrizione recita frasi benedicenti per il proprietario del bene, tal Sheik Mohammad-Ebn Sahep Darvish Mohammad: Oh proprietario, che tu possa dimenticare la tua tristezza, che tu abbia sempre quello che il tuo cuore desidera Spero che qualsiasi cosa mangi da questo piatto celestiale sia di tuo gradimento Che abbia doni divini in abbondanza Che tu sia sempre tra amici piacevoli chi mangia da qui dica: "che Dio benedica questo cibo" Oh mio Dio fai che abbiamo una morte felice. Un oggetto simile è stato venduto all'asta da Christie's a Londra, il 14 ottobre 2003 (sale 6814, lotto 118) A large Safavid basin Iran, 16th-17th Century Tinned copper Dim. (Diametro x Altezza) 36,5 x 11 cm A well-sized circular basin with waisted rim. The exterior is engraved with intertwined split palmettes and a band just under the upper edge contains inscriptions alternating with smaller reserves filled with "arabesque" motifs. The long inscription blesses the owner of the object, Sheik Mohammad-Ebn Sahep Darvish Mohammad: Oh owner, forget your sadness, that you always have what your heart desires, I hope that whatever you eat by this heavenly dish is to your liking, that it has divine gifts in abundance, That you are always among nice friends, and who eats from it says, "God bless this food," Oh my God, let us have a happy death. A similar item was sold at auction by Christie's, London, 14th October 2003 (Sale no. 6814, lot 118).
€ 1.300/ € 1.500 43
44
313 Coppa in bronzo
Iran, XIV secolo Bronzo con intarsi in argento Dim. (Diametro x Altezza) 17,5 x 14 cm Pregevole coppa poggiante su alto piede allungato. Due fasce orizzontali decorano il corpo dell'oggetto: l'una, appena sotto il bordo superiore, reca iscrizioni in corsivo mentre quella sottostante ripete motivi floreali ed "arabeschi" arrangiati sulla superficie in delicato movimento rotatorio. La chiarezza del materiale lascia supporre che si tratti di bronzo con alto contenuto di stagno, un materiale raro (lo stagno veniva importato) ed apprezzato per le stoviglie di lusso in quanto lo stagno è meno soggetto ad ossidazione e non produce verderame. Questa coppa veniva quindi presumibilmente usata per bere. Sebbene sia difficile ricostruire la storia dei metalli afghani ed iraniani dopo l'invasione mongola del principio del XIII secolo, un gruppo di coppe ad alto piede simili a questa fa eccezione poichè rappresenta una particolare scuola del XIV secolo, anche se, ad ora, non è stato possibile attribuirle uno specifico centro di produzione. Fiori di loto e peonie, di chiara derivazione cinese, caratterizzano la decorazione di queste coppe collocando inevitabilmente la loro produzione dopo l'invasione mongola (cfr. lotto 282). Le iscrizioni invece fanno spesso riferimento a versi esoterici relativi alla lunga ricerca di Alessandro Magno della sorgente della vita. A bronze drinking vessel Iran, 14th Century Bronze with silver inlay Dim. (Diametro x Altezza) 17,5 x 14 cm An important bowl raised on a tall elongated foot. Two horizontal bands decorate the body of the object: one just below the upper edge bears cursive inscriptions and the lower one bears repeated floral motifs and "arabesque" patterns arranged over the surface in a delicate circular movement. The clarity of the material suggests that it might be a high-tin bronze item, a rare material (tin was imported) which was used for luxury tableware, as tin is less subject to oxidation and does not produce verdigris. This example was therefore probably used as a drinking vessel. Although it is difficult to reconstruct the history of Afghan and Iranian metals after the Mongol invasion of the early thirteenth century, a group of high-footed bowls, similar to this example, are the exception as they are from a particular fourteenth century school, even though it is still not possible to attribute them to a specific production centre. Lotus flowers and peonies, clearly with a Chinese influence, characterise the decoration of these cups, thereby placing their production after the Mongol invasion (see lot 282). The inscriptions on the other hand often refer to esoteric verses that relate to the long search by Alexander the Great for the source of life.
€ 4.000/ € 5.000 45
314 Ciotola in rame stagnato Iran, XVIII secolo Fusione di rame stagnato Dim. (lxh) 15 x 4,5 cm
Bella ciotola con decorazione religiosa di impianto sciita. Sulle pareti interne infatti medaglioni incisi con effigiati si alternano a cartucce contenenti i nomi dei cinque santi: Allah, Alì, Hussein, Fatima, Hassan. L'esterno è decorato con sobrio motivo ovale ripetuto su tutta la superficie. Una sottile fascia contenente una piccola mano di Fatima corre sotto il bordo superiore, mentre sul fondo spicca l'incisione di un uccello stilizzato accanto al numero 125. A tin-plated copper bowl Iran, 18th Century Tinned copper Dim. (lxh) 15 x 4,5 cm A fine bowl with Shiite religious decoration. The internal walls bear engraved medallions with effigies that alternate with reserves filled with the names of the five saints: Allah, Alì, Hussein, Fatima and Hassan. The exterior bears a sober oval motif that is repeated over the entire surface. A narrow band containing the small hand of Fatima runs under the upper edge whilst the base presents an engraving of a stylised bird next to the number 125.
€ 500/ € 700 315 Versatoio
Iran, XIX secolo Bronzo dorato Dim. (h) 20 cm Delizioso versatoio profusamente intagliato e decorato. Agli ornamenti fitomorfi, zoomorfi e mezze palmette sul collo, sul beccuccio e sul piede fa da contraltare l'ampia zona centrale che risulta interamente ricoperta di cartucce contenenti figure umane il cui ritmo serrato sembra alludere ad un andamento narrativo in cui pare concorrano spunti provenienti da diverse religioni. A ewer Iran, 19th Century Gilt bronze Dim. (h) 20 cm A delightful ewer that is profusely chiselled and decorated. Vegetal and zoomorphic motifs together with split palmettes decorate the neck, lip and foot contrast with the ample central area that is entirely covered in cartouches filled with human figures which seem to allude to narrative scenes from different religions.
€ 2.500/ € 3.000
316 Teiera di gusto europeo
Iran, XIX secolo Rame stagnato sbalzato in forma Dim. (h) 17 cm Curioso oggetto caratterizzato da una simpatica unione tra elementi persiani, quali le tipiche figurine Qajar e stilemi di gusto europeo quali forma e colore, che fanno assomigliare l'oggetto alle coeve teiere inglesi in argento.
A European-style teapot Iran, 19th Century Embossed tinned copper Dim. (h) 17 cm An unusual object characterised by the pleasing union between Persian elements, such as the typical Qajar figurines and the European-style taste that can be seen in the shape and colour, similar to the English silver teapots.
€ 350/ € 500 46
317 Versatoio Afghano
Iran, Khorasan, attuale Afghanistan, XII secolo Fusione d'ottone con tracce di intarsio in argento Dim. (h) 27 cm Su alta base con corpo globulare terminante in uno stretto collo, manico allungato e culminante nel supporto per il pollice. Il versatoio è decorato con scritte in cufico originariamente intarsiate in argento. Questo è il primo di una breve serie di lotti simili per stile e provenienza. An Afghan ewer Iran, Khorasan, today's Afghanistan, 12th Century Cast brass with traces of silver inlay Dim. (h) 27 cm Of globular-shaped body raised on tall foot terminating in a narrow neck, elongated handle that culminates in a thumb rest. The ewer is decorated with Kufic calligraphy that were originally inlaid in silver and it is the first of a short series of similar items.
€ 2.500/ € 3.000
318 Recipiente afghano inciso
Khorasan, attuale Afghanistan, XII Fusione in bronzo con tracce di intarsi in argento Dim. (Diametro x Altezza) 18 x 3,5 cm Sorta di ciotola a base circolare con pareti perpendicolari e bordo superiore estroflesso. Presenta, sia all'interno che all'esterno, articolata decorazione incisa, ora in gran parte illeggibile a causa dell'ossidazione. Le pareti esterne ed il bordo superiore recano decorazione floreale entro cartucce, il fondo interno aggiunge allo stesso motivo la ripetizione di un quadrupede intorno ad un rosone centrale. An engraved Afghan vessel Khorasan, today's Afghanistan, 12th Century Cast bronze with traces of silver inlay Dim. (Diametro x Altezza) 18 x 3,5 cm A type of bowl with circular base, perpendicular walls and everted upper rim. It presents, both on the interior and the exterior an articulated engraved decoration, that is now mostly illegible due to oxidation. The external walls and the upper rim present floral ornamentation set within reserves, the interior base bears the same motif together with a fourlegged animal repeatedly depicted around a central rosette.
€ 1.000/ € 1.200
47
319 Brocca Khorasan
Herat, Khorasan, attuale Afghanistan, fine XII-inizio XIII secolo Lastra d'ottone sbalzata, originariamente intarsiata Dim. (h) 36,5 cm Importante versatoio con alto beccuccio, corpo costolato e alta base circolare. Il beccuccio reca figura sbalzata di un leone, quadrupede all'epoca stimato per le sue qualità apotropaiche. La decorazione sul corpo dell'oggetto è andata purtroppo quasi interamente perduta, è rimasta invece la decorazione calligrafica, in cufico, che corre tutto intorno alla spalla; purtroppo è anch'essa poco leggibile, ma potrebbe trattarsi di iscrizioni benedicenti. La manifattura di Herat in questo periodo si caratterizza proprio per la pratica dell'intarsio, un escamotage che, attraverso l'utilizzo di metalli con colori differenti (argento, rame e più tardi oro), permetteva di chiarire la fitta decorazione, rendendola quindi meglio fruibile. L'utilizzo del cufico e una predilezione per programmi decorativi imperniati su tematiche astrologiche, sono altre caratteristiche salienti di questa scuola che potrebbero aiutare nella ricostruzione ideale della gloria originaria di quest'oggetto. A Khorasan ewer Herat, ex Khorasan and currently Afghanistan, late 12th-early 13th Century Sheet brass, originally inlayed Dim. (h) 36,5 cm An important high-spouted ewer with ribbed body raised on a tall circular base. The neck bears an embossed figure of a lion, an animal that was valued for its apotropaic qualities. The decoration on the body of the item has unfortunately been almost totally lost, the calligraphic Kufic motif has remained that decorates the shoulder, unfortunately it is also too difficult to read, but could well have a blessing meaning. The Herat production in this period is characterised in particular for the practice of inlay work, a way of using the different-coloured metals (silver, copper and later gold) in order to clarify the dense decoration. The use of Kufic script, a predilection for decorative patterns, often centred around astrological themes, are crucial features of this school that could help in the ideal reconstruction of the original glory of this ewer.
€ 3.000/ € 3.500 48
320 Coppia di piatti Ghaznavidi
Khorasan, Afghanistan, periodo Ghaznavide, XII-XIII secolo Lastra di ottone sbalzata in forma ed incisa Dim. (lxhxp) 30 x 3,5 x 19 cm Coppia di piatti rettangolari mono o bi porzione dal design moderno. Il sottile bordo ricco di incisioni calligrafiche prelude una sorta di vaschetta sagomata a forma di stella. Due medaglioni con chimere ornano uno dei due vassoi. Piatti simili intarsiati in argento si trovano all'Hermitage e al British Museum. Gli ultimi quattro lotti condividono l'area geografica di manifattura, ma la loro comparazione evidenzia una sorta di evoluzione tecnica e stilistica: dalla fusione alla lastra di metallo sbalzata in forma e dall'intarsio in argento e rame all'intarsio in oro alla fine del XIII secolo. A pair of Ghaznavid dishes Khorasan, Afghanistan, Ghaznavid period, 12th-13th Century Engraved brass sheet Dim. (lxhxp) 30 x 3,5 x 19 cm A pair of rectangular trays with modern and interesting design. The slender edge, rich in calligraphic engravings, foreshadow a star-shaped small basin. Two medallions with chimeras decorate one of the two trays. This and the previous three lots share the manufactory area production but they also outline a sort of technical and stylistic evolution: from cast to the embossed metal sheet and from copper and silver inlay to the gold by the end of the thirteenth century.
â‚Ź 900/ â‚Ź 1.200
49
321 Globo celeste
Iran, XVIII secolo (?) Ottone inciso Dim. (h) 20 cm Bel planisfero da tavolo con piccolo globo sospeso su supporto con quattro colonnine. Il globo è organizzato secondo il calendario solare e reca incisioni con i segni dello zodiaco. Strumenti come questi venivano prodotti in gran quantità nelle terre dominate dagli arabi, poichè la civiltà islamica era leader mondiale in fatto di scienza, matematica, astrologia ed ingegneria. Questi planisferi venivano utilizzati per indagini scientifiche, per motivi religiosi - come indicare l'orario delle cinque preghiere giornaliere o la direzione verso la Mecca-, o in astronomia per la previsione dell'oroscopo per esempio. Questi globi rappresentano il cielo visto dall'alto e mostrano stelle e le 48 costellazioni già note dall'astronomia greca e romana. A Celestial globe Iran, 18th Century (?) Incised brass Dim. (h) 20 cm A fine table planisphere with a small suspended globe raised on a stand with four columns. The globe is organised according to the solar calendar and is engraved with the zodiac signs. These objects were produced in large numbers in Arab-dominated lands, as the Islamic civilisation was the world leader in science, mathematics, astron omy and engineering. These globes would have been used for scientific investigations, for religious reasons - such as to indicate the time of the five daily prayers in the direction towards Mecca - or in astrology to predict, for example, a horoscope. These globes show the sky as seen from above, the stars and the 48 constellations, that were already known about in Greek and Roman astronomy.
€ 5.500/ € 7.000 50
322 Bronzo Qajar
Iran, XIX secolo Dim. (Diametro) 27 cm Particolare bronzo composto da un piatto con protuberanza centrale sulla quale si erge uno stelo smontabile culminante in un calice. Potrebbe essere qualificato come strumento di illuminazione. La decorazione ha andamento concentrico e consta di figure umane ed animali inquadrate in scene scandite da alberi. All'interno di ogni scena spicca la figura di un re a cavallo, in assemblea o impegnato in altre attività relazionali. Potrebbe quindi trattarsi di una rappresentazione del ciclo del principe, un topos frequente nell'arte islamica di tutti i tempi. A bronze Qajar Iran, 19th Century Dim. (Diametro) 27 cm An unusual bronze plate with a central protuberance from which there is removable stem culminating in a chalice-like form. It may have been used as some form of lighting. The decoration consists of concentric arranged human figures and animals framed in scenes with trees. Within each scene is a king on horseback, in a meeting or engaged in other relationships. It might therefore be a representation of the cycle of the prince, a frequent theme in Islamic art throughout the centuries.
€ 550/ € 700
323 Ciotola mamelucca
Siria o Egitto, XIV secolo Ottone sbalzato in forma con intarsi in argento Dim. (Diametro x Altezza) 17 x 12 cm Ciotola con pareti arrotondate e bordo spesso; l'abbagliante lucidità del materiale è imputabile ad un'eccessiva pulitura. La decorazione è affidata all'iscrizione calligrafica in corsivo che corre lungo il bordo superiore dell'oggetto. La ciotola era intesa probabilmente come recipiente d'acqua poichè, nelle sue parti leggibili, l'iscrizione dispensa consigli sull'igiene personale della persona.
A Mamluk bowl Syria or Egypt, 14th Century Sheet brass with silver inlay Dim. (Diametro x Altezza) 17 x 12 cm A bowl with rounded walls and thick rim. The polished nature of the object is due to over cleaning.The decoration includes cursive calligraphy that runs along the upper edge. The bowl was probably used to hold water, as in the legible areas, one can read that the inscriptions give advice on personal hygiene.
€ 1.200/ € 1.400
51
324 Bocca di fontana
Marocco/Spagna, XII-XIII secolo Dim. (h) 10 cm (Img dimensioni reali) Accessorio di una fontana con finale a forma di leone. Dalla bocca, aperta come se l'animale fosse in posizione d'attacco, un tempo doveva sgorgare l'acqua. Il metallo potrebbe ascriversi alla produzione degli Almohad, una dinastia berbera che regnò anche in Spagna nel periodo indicato. A fountain spout Morocco/Spain, 12th-13th Century Dim. (h) 10 cm (Img real dimension) Fountain spout with the finial in the form of a lion. Once water would have emerged from its open mouth, as if in a position of attack. The metal used suggests it is of Almohad production, a Berber dynasty that ruled in Spain during the period indicated for this object.
€ 1.500/ € 2.000
325 Specchietto in bronzo
Anatolia, XII secolo Dim. (Diametro) 7 cm (Img dimensioni reali) Piccolo specchio circolare decorato con epigrafi. A small bronze mirror Anatolia, 12th Century Dim. (Diametro) 7 cm (Img real dimension) A small circular mirror decorated with epigraphs.
€ 3.500/ € 4.000
52
326 Candeliere veneto-saraceno
Siria, tardo XV secolo Ottone inciso e argento damaschinato Dim. (h) 18,5 cm Piccolo candeliere con piede a forma di campana e alto stelo lavorato. Base e stelo recano ornamenti differenti: la base mostra motivi ondulati fittamente e strettamente interlacciati, sottolineati dall'intarsio in argento mentre lo stelo, saldato alla base, reca incisioni di nodi, decori astratti e mezze palmette. Sulle pareti della base risaltano due cartucce circolari lasciate intenzionalmente vuote ed atte, con ogni probabilità ad accogliere stemmi o simboli europei. Oggetti come questo vengono chiamati veneto-saraceni perchè la loro produzione fiorì a Venezia nella prima metà del XVI secolo. Durante questo periodo infatti la città marinara intratteneva intensi rapporti commerciali con l'impero Ottomano e con gli arabi e questo favorì influenze reciproche. La comunità mussulmana a Venezia produsse un gran numero di esemplari lavorati con la tecnica denominata "damaschinato" che prevedeva l'uso di un filo d'argento applicato sopra la superficie dell'oggetto. Alcuni metalli veneto-saraceni venivano prodotti a Venezia e poi decorati a Damasco o, viceversa, prodotti in Siria espressamente per essere esportati, come le cartucce vuote di questo esemplare sembrano suggerire. A Veneto-Saracenic candlestick Syria, late 15th Century Engraved brass and damascened silver Dim. (h) 18,5 cm A small candlestick with bell-shaped foot and tall decorated stem. The base and stem bear different decoration: the base with densely and closely interwoven wavy patterns, highlighted by the silver inlay, whilst the stem, welded to the base, bears knot engravings, abstract designs and split palmettes. The walls of the circular base bear two panels that have been left intentionally blank, that would have most probably have held European coats-of-arms or symbols. Objects like this are called Veneto-Saracenic because their production flourished in Venice in the first half of the sixteenth century. During this period, the naval town had intense trade relations with the Ottoman Empire and Arabs and this led to reciprocal benefits. The Muslim community in Venice produced a large number of objects processed with the "damascened" technique where silver wire was applied to the object's surface. Some Veneto-Saracenic metals were produced in Venice and then decorated in Damascus or, vice-versa, produced in Syria specifically for exportation, as the empty panels in this example would suggest.
€ 1.200/ € 1.500 53
327 Frammento di candeliere
Egitto o Siria, Periodo Mamelucco, XV secolo Fusione d'ottone, originariamente intarsiato in argento Dim. (Diametro x Altezza) 10,5 x 4,5 cm Raffinato piccolo oggetto con base tonda, lati dritti e bordi superiore ed inferiore estroflessi. Intricata decorazione con arabeschi, nodi e motivi geometrici intrecciati. Ognuno di questi elementi reca tracce visibili di puntini, linee guida per l'intarsio. Come già accennato, i rapporti commerciali tra il Medioriente Mamelucco e l'Italia, in prima istanza, ma anche l'Europa, diede origine ad originali fenomeni di commistione tra le espressioni artistiche dei paesi coinvolti; anche in questo caso la presenza di due blasoni vuoti indica che l'oggetto fu specificatamente prodotto per essere esportato in Europa, dove queste due zone sarebbero state riempite con gli stemmi della casata di destinazione. A candlestick fragment Egypt or Syria, Mamluk period, 15th Century Cast brass, originally silver inlaid Dim. (Diametro x Altezza) 10,5 x 4,5 cm A small elegant object raised on a circular base, straight sides with everted upper and lower edges. Intricate decoration of interwoven arabesques, knots and geometric motifs. Each of these elements bears visible traces of dotting, a guideline for the inlay work. As already mentioned, the trade connections between the Mamluk Middle East and Italy, at first, but then also with Europe, led to the original commercial idea of the mixing of the artistic expressions of the countries involved or, as in this case, with the presence of two empty blasons, this indicates that the object was specifically produced to be exported to Europe, where these two areas would have then been filled with the future owner's clan coats-of-arms.
€ 1.500/ € 1.700
328 Vaso Bidri
India, probabilmente Karnataka, XIX secolo Lega metallica con intarsi in argento Dim. (h) 21,5 cm Base per huqqa (pipa ad acqua) a forma di pera, profusamente decorata con motivi floreali e a scaglie. Vaso realizzato con la tecnica conosciuta come bidri, dalla città di Bidar nel Deccan che prevede l'utilizzo di una lega di zinco e intarsio solitamente in argento. Oggetti come questo devono la loro fama alle esposizioni internazionali della seconda metà del XIX secolo, una celebrità che stimolò la nascita di centri europei che copiavano, con scadenti risultati, il design indiano per sopperire al vertiginoso aumento della domanda. A Bidri vase India, probably Karnataka, 19th Century Metallic alloy with silver decoration Dim. (h) 21,5 cm A base for a pear-shaped huqqa (water pipe), profusely decorated with floral and scale motifs. The vase is made with the bidri technique, from the city of Bidar in the Deccan where a zinc alloy and silver inlay is used. Objects such as this example owe their fame to the international exhibitions in the second half of the nineteenth century, where European centres copied, with poor results, the Indian design to meet the soaring demand.
€ 700/ € 1.000
54
329 Coppia di candelieri
Egitto o Siria, periodo mamelucco, XIV-XVI secolo Fusione d'ottone Dim. (h) 36 cm Coppia di statuari candelieri con decori floreali ed iscrizioni. La base, ben tornita e a forma di campana, reca alte iscrizioni in corsivo probabilmente originariamente intarsiate mentre il lungo stelo è ornato con incisioni floreali. Base e stelo sono possibilmente non coevi e assemblati successivamente. Durante il periodo mamelucco i candelabri vennero prodotti in grande quantità perchè i cerimoniali di corte prevedevano fiaccolate durante le quali ogni personaggio illustre portava una candela, probabilmente contenuta in simili candelieri. La luce era talmente importante in queste funzioni che le candele erano anch'esse abbondantemente decorate con disegni e dorature. A pair of candlesticks Egypt or Syria, Mamluk period, 14th-16th Century Cast brass Dim. (h) 36 cm A pair of statuary candlesticks with floral decoration and inscriptions. The bell-shaped base bears cursive inscriptions that were probably originally inlaid, while the long stem is embellished with floral engravings. It is possible that the bases and stems are not contemporary but were assembled later. During the Mamluk period, candlesticks were produced in large quantities because the ceremonial courts required torchlight where all the important figures carried a candle, probably placed in similar candlestick holders such as this pair. Light was so important at these functions that candles were also profusely decorated with patterns and gilding.
€ 3.000/ € 3.500 55
330 Base per candeliere Mamelucco Egitto o Siria, XIV secolo Ottone originariamente intarsiato Dim. (Diametro) 27,5 cm
Parte di una luminaria per luogo di culto, reca forma di cono troncato con le pareti spioventi decorate con motivi geometrici, mezze palmette, medaglioni ed iscrizioni in arabo. La decorazione si organizza in fasce orizzontali: le sottili, alle estremità, recano ornamento di mezze palmette interlacciate mentre quella larga centrale consta di fondo uniforme a decoro geometrico intrecciato sul quale spiccano cartucce con iscrizioni elogianti il sultano, intervallate da medaglioni con fiore centrale ed iscrizione a raggiera. La base reggicandela sul bordo superiore è un restauro postumo. Iscrizione: Mio grande padrone, mio padrone il grande saggio, re Al-Nasir. La scritta potrebbe riferirsi al sultano Mamalucco Al-Nasir Muhammad Bin Qalawun (regnò tre volte: AH 693-4, 698-708 and 709-41 / AD 1294-5, 1309-40 and 1299-1309) A Mamluk candlestick base Egypt or Syria, 14th Century Brass originally inlaid Dim. (Diametro) 27,5 cm Part of an illumination for a place of worship, it presents truncated cone-shaped body with sloping walls decorated with geometric motifs, split palmettes, medallions and Arabic inscriptions. The decoration is arranged in horizontal bands: the slender ones at the ends, bear interwoven “arabesque” motifs while the large central band consists of a single interwoven geometric pattern on which cartouches with inscriptions praising the sultan stand out, interspersed with medallions with central flowers and radiating inscriptions. There is a posthumous restoration on the upper rim of the base. Inscription: My great master, my master, the great wise one, king Al-Nasir. The phrase could refer to the Mamluk Sultan Al-Nasir Muhammad Bin Qalawun (who reigned three times: AH 693-4, 698-708 and 709-41 / AD 1294-5, 1309-40 and 1299-1309)
€4.000/€5.000 56
331 Coppia di Tombak
Turchia, periodo ottomano, XVIII secolo Dim. (Diametro) 19 cm Bella coppia di contenitori con coperchio in rame dorato. Poggianti su disco rotondo, la parte inferiore dell'oggetto é a forma di piatto fondo sulla cui breve tesa si adagia il coperchio, organizzato in fasce arrotondate orizzontali e culminante nella presa a forma di pigna rovesciata. La seconda fascia del coperchio spicca grazie ad una gradevole decorazione floreale mentre il giro più alto, immediatamente sottostante la presa, riporta decorazione a perline in stile arcaico. A pair of Tombak Turkey, Ottoman period, 18th Century Dim. (Diametro) 19 cm A fine pair of containers with gilt copper lids. Resting on a round disc, the lower area of the object is soup-bowl-shaped with a short rim on which the lid rests. The lid bears horizontal bands culminating in the knob in the shape of an upside down pine cone. The second band of the cover stands out thanks to pleasing floral decoration, whilst the uppermost band, immediately under the finials presents archaic style beaded decoration.
€ 14.000/ € 18.000
57
332 Pagina miniata da Khamsa di Nizami Iran, primo XVI secolo Dim. (lxh) 13 x 20 cm
Pagina fronte e retro scritta in fine calligrafia Nastaliq su quattro colonne. Il fronte reca piccola miniatura raffigurante una donna seduta a gambe incrociate su un tappeto e un uomo stante con in mano un dipinto. I due sono immersi in un paesaggio naif con ciuffi d'erba e cielo dorato. La calligrafia racconta un passo della storia di Shirin e re Shapur. An illuminated page from Khamsa by Nizami Iran, early 16th Century Dim. (lxh) 13 x 20 cm Obverse and verso pages written in fine Nastaliq calligraphy in four columns. The obverse bears a small miniature depicting a cross-legged lady sitting on a carpet and a standing man holding a painting. The two are set in a naif landscape with tufts of grass and a golden sky. The calligraphy recounts an episode in the story of Shirin and king Shapur.
€ 800/ € 1.000
333 Parte di un manoscritto
Iran/India, datato 992 (Egira)/1584 (AD) Dim. (lxh) 14 x 17,5 cm Lotto composto dalle prime due pagine di un manoscritto datato 1584. Si tratta delle poesie di Amir Khusrow, un poeta indo-persiano del XIV secolo. Frontespizio con illuminazione dorata, rossa e blu, l'ultima pagina reca cornice con illuminazione a spolvero. A manuscript fragment Iran/India, dated 992 (Egira)/1584 (AD) Dim. (lxh) 14 x 17,5 cm A lot consisting of the first two leaves of a poetry manuscript dated 1584 by Amir Khusrow, a 14th century Indo-Persian poet. Gilt, red and blue illuminated frontispiece and the last leaf bears a frame with pounce illumination.
€ 400/ € 600
58
334 Due antiche miniature persiane Iran, epoca timuride, tardo XV secolo Dim. (lxh) 10,5 x 21 cm
Splendide miniature raffiguranti due episodi della storia di Layla e Majnun, romanzo composto nel 1188 facente parte dei Cinque Tesori di Nizami (1141-1204). Bella e delicata la calligrafia, mentre le immagini raffigurano rispettivamente l'incontro dei due giovani in una scuola e la sorpresa del principe che, durante una passeggiata a cavallo, sorprende Layla spogliata e pronta per il bagno. Il dipinto mostra influssi della pittura turcomanna e cinese come dimostrano le curiose nuvole stilizzate che caratterizzano il cielo dorato. Two antique Persian miniatures Persia, Timurid period, 15th Century Dim. (lxh) 10,5 x 21 cm Splendid miniatures depicting two episodes in the story of Layla and Majnun, a novel written in 1188 as part of the Five Treasures by Nizami (1141-1204). Fine delicate calligraphy, with images that portray respectively the meeting of two young boys in a school and the surprise of the prince when out on horseback, discovers Lalya undressed and ready for a bath. The painting shows Turkmen and Chinese influences as can be seen by the curious stylised clouds that fill the golden sky.
€ 1.000/ € 1.200
335 Pagina di manoscritto safavide Iran, XVI secolo Dim. (lxh) 12 x 19,5 cm
Pagina miniata con calligrafia su entrambi i lati e miniatura sul verso. Il dipinto è diviso in due fasce orizzontali: in quella inferiore un gruppo di donne balla, canta e suona, in quella superiore, nella parte centrale, un re è a colloquio con una persona mentre due attendenti guardano la scena da due porte sopra le quali una scritta in arabo recita: Re del mondo. Fondo dorato e bei dettagli. L'immagine è coerente con la storia narrata poichè si tratta del racconto di Mazdak e re Kavad I contenuto nello Shahnameh di Ferdowsi. La storia è ambientata in epoca sassanide, nel V secolo AD, e racconta di Mazdak un profeta e rivoluzionario zoroastriano, ideatore del movimento religioso chiamato mazdakismo che godette di particolare popolarità durante il regno di Kavad I. In questa immagine i due sono a colloquio. A Safavid manuscript page Iran, 16th Century Dim. (lxh) 12 x 19,5 cm Illuminated page with calligraphy on both faces and a miniature on the verso. The painting is divided into two horizontal bands: the lower band is filled with a group of women, who dance, sing and play instruments, in the upper band in the central area, a king is in conversation with someone while two attendants watch the scene from two doors over which an Arabic inscription reads: King of the world. Golden ground and fine detail. The picture is consistent with the narrative story as told in the story of Mazdak and re Kavad I, in the Shahnameh by Ferdowsi. The story is set in the Sassanid period in the fifth century AD and tells of a prophet and Zoroastrian revolutionary, Mazdak, founder of the religious movement Mazdakism, that enjoyed particular popularity during the reign of Kavad I. In this image, the two men are in conversation.
€ 500/ € 700 59
336 Miniatura raffigurante una scena dal Khamsa di Nizami Iran, tardo XVI - inizio XVII secolo Dim. (lxhxp) 12 x 18 cm
Bella miniatura raffigurante una scena tratta da Haft Paykar (Le sette effigi), uno dei poemi che compongono il celebre quintetto. La bella calligrafia infatti racconta la storia di Bahram gur (il re sassanide ricordato per essere cacciatore di zebre) che, di martedì, si reca alla cupola rossa per ascoltare una delle storie della ragazza. Come illustrato infatti, il rosso é tema ricorrente in tutto il testo, esso è infatti metafora per la bellezza, per l'amore, per le emozioni. A miniature depicting a scene from Khamsa by Nizami Iran, late 16th- early 17th Century Dim. (lxhxp) 12 x 18 cm A fine miniature representing a scene from Haft Paykar (The seven effigies), one of the poems that makes up the famous quintet. The fine calligraphy recounts the story of Bahram gur (the Sassanid king remembered as the zebra hunter) who on Tuesdays went to the red dome to listen to the girl's stories. As one can see in the illustration, the colour red recurs throughout the text and it is actually a metaphor for beauty, love and emotion.
€ 800/ € 1.000
60
337 Due miniature tratte dal Aja'ib Al Mahlugat Iran, Bukhara (?) attuale Uzbekistan, fine del XVI secolo Dim. (lxh) 13,5 x 20 cm
Coppia di pagine miniate tratte da un libro sulla cura dell'uomo e degli animali. Le pagine, scritte in bella calligrafia, recano due piccole miniature raffiguranti due uomini dietro una collina che guardano un animale in primo piano: l'una raffigura un asino e l'altra una volpe. La composizione per bande orizzontali, il paesaggio stilizzato caratterizzato da ciuffetti d'erba, la resa sintetica delle colline lo sfondo color oro sono le caratteristiche salienti di questa scuola. Two miniatures from Aja'ib Al Mahlugat Iran, Bukhara (?) today's Uzbekistan, late 16th Century Dim. (lxh) 13,5 x 20 cm A pair of illuminated pages from a book on the care of humans and animals. The pages, written in a fine calligraphy, bear two small miniatures depicting two men behind a hill who watch an animal in the foreground: one is a donkey the other a wolf. The composition divided into horizontal bands, a stylised landscape characterised by tufts of grass, a synthetic rendering of the hills and a golden coloured background are all aspects that are pertinent to this School.
â‚Ź 1.000/ â‚Ź 1.200
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338 Miniatura safavide
Iran, forse Tabriz, prima metà del XVI secolo Dim. (lxh) 15 x 25 cm Splendida miniatura del primo periodo safavide raffigurante una festa. Bellissimi i dettagli delle vesti e dell'architettura, così come la concatenazione di motivi geometrici sul pavimento, gli "arabeschi" e la stilizzazione delle nuvole cinesi sullo sfondo dell'edificio. Visibili influenze della pittura turcomanna (Tabriz) e tardo timuride (Herat), due correnti dal 1530 ben integrate nei dipinti safavidi. La presenza del caratteristico taj (non più obbligatorio dopo il 1560), la concitazione e i tanti e piccoli personaggi rappresentati sono tutte caratteristiche che collocano il dipinto all'inizio dell'epoca safavide. Anche la bella calligrafia sul verso é riconducibile alla poesia mistica del XVI secolo e parla d'amore, della vacuità del mondo, indirizzandosi anche al sagi', la persona che dispensa acqua e vino e quindi, metaforicamente, l'amore. Cornice floreale riassemblata. A Safavid miniature Iran, possibly Tabriz, first half of 16th Century Dim. (lxh) 15 x 25 cm A splendid miniature from the first Safavid period depicting a party. The details of the clothes and architecture are very beautiful as are the geometric motifs on the floor, the "arabesque" and the Chinese style clouds behind the building. Clear influences can be seen from the Turkmen (Tabriz) paintings and the late Timurid (Herat) paintings, two trends that from 1530 were well integrated in the Safavid painting style. The presence of the taj (no longer compulsory after 1560), the excitement and the many small figures represented are all aspects that place this work at the beginning of the Safavid period. The fine calligraphy on the verso is datable to 16th century mystic poetry that talks of love, of the vacuity of the world, and addresses to the sagi', the person who gives out water and wine and therefore metaphorically, love. Reassembled floral frame.
€ 3.500/ € 4.000 63 63
339 Coppia di miniature Qajar Iran, XIX secolo Dim. (lxh) 14,5 x 26 cm
Coppia di ritratti di tipica fattura Qajar. Le pagine risultano composte in quanto le immagini sono state poste in quella sede che non é quella originale. Il testo cita discorsi filosofici e religiosi. A pair of Qajar portraits Iran, 19th Century Dim. (lxh) 14,5 x 26 cm A pair of portraits characteristic of the Qajar production. The pages seem to have been arranged, in as much as the images are not in their original position. The text is of a philosophical and religious nature.
€ 600/ € 800
64
340 Ritratto
Turchia, XVIII secolo Dim. (lxh) 10,5 x 16 cm Interessante miniatura raffigurante un uomo con una collana in mano. Stante su uno sfondo incolore, l'uomo indossa un copricapo scuro a punta ed una veste ornata con profili gialli ed azzurri. Il piccolo dipinto è stato apposto su pagina recante due sigilli circolari dorati e una scritta rossa in arabo che recita "parte seconda". A miniature Turkey, 18th Century Dim. (lxh) 10,5 x 16 cm An interesting miniature depicting a man holding a rosary beads. Standing against a neutral background, the man wears a dark pointed hat and overcoat decorated with yellow and blue edging. The small painting has been added to a page that bears two circular gilt seals and red writing in Arabic "second part".
€ 400/ € 600
65
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341 Quattro splendide miniature safavidi Iran, forse Qazvin, tardo XVI secolo Dim. (lxh) 22,5 x 15 cm
Lotto composto di quattro raffinate e vivaci miniature che accompagnano il celebre Diwan di Hafez, ovvero la bella calligrafia riportata principalmente sul retro di ciascuna. Le miniature illustrano il testo e si distingue: il racconto di Shirin e Fahrad; una scena conviviale in cui tutti i personaggi rappresentati ballano, cantano, bevono; due nobili che giocano a polo e una scena in cui il sagi', nell'euforia generale, dispensa il vino (probabilmente anche all'autore stesso rappresentato in basso mentre beve da una coppa). Stupefacente l'espressività dei volti e la vivacità dei personaggi rappresentati ora più grandi e in minor numero rispetto ai dipinti del periodo precedente. La miniatura presenta evidenti debiti con la pittura tardo timuride della scuola di Herat e del suo massimo esponente, Bihzad, ma gli ampi e fiammeggianti turbanti collocano il dipinto in avanzata epoca safavide (cfr. lotto 338). La moltitudine di timbri apposti sui dipinti indica che, considerati di alto valore, essi siano passati di mano in mano e orgogliosamente collezionati. Tra i timbri, quelli leggibili riportano il nome di Sam Ibn Reza Gholi, Karimdad e si distingue anche la tughra (sigillo dei sultani ottomani) che indica che, almeno due di queste miniature, provengono dalle biblioteche reali ottomane. Four splendid Safavid miniatures Iran, possbily Qazvin, late 16th Century Dim. (lxh) 22,5 x 15 cm A lot consisting of four elegant and lively miniatures that accompany the famous Diwan by Hafez, with fine calligraphy on the verso of each. The miniatures illustrate the text of the story of Shirin and Fahrad; a convivial scene in which all the characters are dancing, singing and drinking; two noblemen who play polo and a scene in which the sagi' , in general euphoria, offers wine (probably even the author is depicted drinking from a cup in the lower area). The incredible expressiveness of the faces and vividness of the characters represented that are here larger and fewer in number compared to the paintings from the previous period. The miniatures show clear influences from the late Timurid School of Herat and its greatest exponent, Bihzad, but the large and lavish turbans place these paintings in mature Safavid era (see lot 338). The multitude of labels on the paintings indicates that, because of their high value, they have been passed from hand to hand and proudly collected. Among the stamps, the legible ones bear the name of Sam Ibn Reza Gholi, Karimdad and few bear Ottoman tughras ( Ottoman Sultan’s seals) indicating that at least two of these miniatures come from the Ottoman royal libraries.
€ 3.500/ € 5.000 67 67
342 Coppia di ritratti
Iran, XX secolo Dim. (lxh) cm 65.5x81 Coppia di grandi ritratti su legno di scuola persiana raffiguranti Shah Jahan (Gran Moghul dal 1628 al 1658) e Mumtaz Mahal, sua moglie prediletta, in onore della quale l'imperatore fece costruire il celeberrimo Taj Mahal (Agra) che accoglie le spoglie di entrambi. Effigiare la coppia reale è un topos ricorrente nell'arte indiana, ma la celebrità della coppia ha travalicato i confini del subcontinente. A pair of portraits Iran, 20th Century Dim. (lxh) cm 65.5x81 A pair of large portraits on wood from the Persian School depicting the Shah Jahan (Grand Mughal from 1628 to 1658) and Mumtaz Mahal, his favourite wife, in honour of whom the emperor built the famous Taj Mahal (Agra) that holds the remains of both. Portraying the royal couple was a recurring theme in Indian art, but the famous nature of this couple has gone beyond the borders of the subcontinent.
€ 2.000/ € 2.500
68
343 Libro di poesie
Turchia, periodo Ottomano, datato 1212/1804 AD Dim. (lxh) 14 x 26,5 cm Libro con rilegatura in pelle e pagine di diversi colori. Si tratta di poesie educative scritte in turco con caratteri dell'alfabeto arabo. Frontespizio con illuminazione dorata e motivi floreali. La prima pagina reca due timbri e le scritte: libreria di Mohammad Hamed Ebn A Sadi l'anno 1212 e Dalla libreria Ismail Izzat l'anno 1212 A book of poetry Turkey, Ottoman period, dated 1212/1804 AD Dim. (lxh) 14 x 26,5 cm Book with leather cover and different colour pages It is an educative poetry book written in Turkish with Arabic characters. The frontispiece presents a gilt illumination with floral motifs. The first page bears two stamps and the words: 'Bookshop belonging to Mohammad Hamed Ebn A Sadi year 1212' and' From Ismail Izzat's bookshop year 1212'.
â‚Ź 1.500/ â‚Ź 2.000
69
344 Ritratto equestre di Akbar India, epoca Moghul, XVII secolo Dim. (lxh) 14,5 x 24,5 cm
Bel ritratto dell’imperatore Moghul a cavallo in esterno. Akbar, noto falconiere, è ritratto con questo suo attributo, simbolo anche del potere regale. Il galoppo del cavallo è mimato dal cagnolino sotto di lui, mentre alti orizzonti si scorgono nella parte superiore del dipinto. I colori e una matura integrazione dello stile tipicamente Moghul con influenze europee giunte a corte tramite i gesuiti, sono tipiche dello stile della pittura Moghul di quest’epoca. La calligrafia in persiano recita: Akbar Yad Shah (nome di Akbar) e due piccole scritte: “cane” e “falco” sono state apposte sugli animali stessi. Illuminazione dorata con vasi di fiori, fiori e uccelli. An equestrian portrait of Akbar India, Mughal period, 17th Century Dim. (lxh) 14,5 x 24,5 cm A fine portrait of Akbar, the Mughal Emperor on horseback. As a well-known falconer, he is portrayed here as such, that is also a symbol of the royal power. The movement of the horse is repeated by the small dog under it, whilst a landscape delineating the horizon fills the upper part of the painting. The Persian calligraphy included Akbar Yad Shah (Akbar’s full name) and two small words ‘dog’ and ‘falcon’ are written on the actual creatures. Gilt illumination with a vase of flowers, flowers and birds.
€1.200/€1.400 70
345 Miniatura di una madrasa India, XVIII - XIX secolo Dim. (lxh) 14 x 24 cm
Miniatura raffigurante sei personaggi, la cui aureola identifica come importanti, seduti per terra all'aperto. La prospettiva graduale identifica il vecchio saggio seduto sul tappeto come la persona più importante, potrebbe infatti trattarsi dell'insegnante di una madrasa in mezzo ai suoi discepoli. Il sole cala all'orizzonte dietro un albero le cui foglie sono rese alla tipica maniera indiana. La miniatura è abbellita da una cornice effetto marmo. A miniature depicting a madrasa India, 18th-19th Century Dim. (lxh) 14 x 24 cm A miniature depicting six figures with haloes that shows they are important, seated on the ground in the open air. The gradual prospective identifies the elderly sage seated on a carpet as the most important figure in the scene, he could well be a madrasa teacher set amidst his disciples. The sun is setting on the horizon behind a tree whose leaves are rendered in the characteristic Indian style. The miniature is set in a marble-like frame.
€ 600/ € 800
346 Miniatura con eremiti India, inizio XIX secolo Dim. (lxh) 15 x 24 cm
Interessante foglio tratto da un libro di racconti moralizzanti. Nell’illustrazione un derviscio e quattro asceti sono radunati sotto un albero. La città in lontananza sulla sinistra é un espediente visivo che rafforza la loro condizione di eremiti. Intorno alla miniatura, intramezzati da una scritta in rosso che significa “storiella” ci sono dei brevi racconti di azioni benevole ricompensate che fanno eco al vero testo, racchiuso in un riquadro corrispondente a quello dell’immagine posto sul retro del foglio, che narra le buone azioni dell’autore. Questo stile di pittura risente di influenze della pittura inglese come la posa plastica del personaggio di schiena in primo piano sottolinea, essendo del tutto estranea alle tradizioni indiane. A miniature depicting a hermits India, early 19th Century Dim. (lxh) 15 x 24 cm An interesting leaf from a book of stories on moral standards. The illustration depicts a dervish and four ascetics grouped under a tree. The far-off city is a visual expedient that emphasises their condition as hermits. There are brief accounts set around the miniature amidst words in red meaning ‘tale’. These are brief tales of good actions that echo the actual text enclosed in a panel on the reverse of the leaf that narrates the author’s good actions. This style of painting shows clear influences of the English painting style in the plastic pose of the figure with his back to the viewer in the foreground, this being alien to the Indian tradition.
€500/€700 71
347 Tre album di miniature su mica
India, probabilmente Tamil Nadu, Thanjavur, XIX secolo Dim. (lxh) 11 x 15 cm Lotto composto di tre piccoli album di raffigurazioni eseguite a tempera su mica. Due album raffigurano diverse tipologie di uccelli in contesto naturale. Sulla prima pagina una dedica in francese esplicita che l'album fu donato da “Monsieur Bouzex il 13 Dicembre 1893”. Il secondo album raccoglie sei piccoli ritratti che inventariano diverse tipologie di mestieri. Tra gli altri: il portatore di narghilé, la donna e l'interprete indiano. Presenta anch'esso dedica datata 1895. Raccolte di questo tipo parlano dell'India coloniale e dell'esigenza degli occidentali di registrare usi e costumi locali. An album of six miniatures on mica Anglo-India, possibly Tamil Nadu, Thanjavur, 19th Century Dim. (lxh) 11 x 15 cm A lot consisting of three small albums of a variety of subjects in tempera on mica. Two albums depicts different types of birds in natural settings. The first page bears a dedication in French stating that the album was donated by a certain Monsieur Bouzex on 13th December 1893. The second album presents a collection of six small portraits showing different crafts, including the narghilé holder, the lady and the Indian interpreter. This also bears a dedication dated 1895. Collections of this type depict a colonial India and the need of westerners to record local ways and customs.
€ 1.000/ € 1.500
72
348 Ritratto equestre
India, Moghul, XIX secolo Dim. (lxh) 22 x 28,5 cm Il soggetto risalta su uno sfondo tenue e povero di colore e di riferimenti ambientali. L'aureola dietro la testa del cavaliere lo identifica come personaggio importante, probabilmente un re che, con la faretra colma, si accinge a scendere in battaglia. Il cavallo galoppa con fierezza e si presenta con una veste colorata con inserti metallici sul bordo inferiore. Un ritratto simile, conservato alla British Library, identifica il personaggio come Aurangzeb, imperatore Moghul dal 1658 al 1707. An equestrian portrait India, Mughal, 19th Century Dim. (lxh) 22 x 28,5 cm The subject stands out against a pale neutral background that is without any references as to the setting. The halo behind the head of the knight identifies the figure as an important person, probably a king who, with his full quiver, prepares to go into battle. The horse is portrayed aggressively about to gallop off and is also colourfully dressed for battle with metal inserts in the lower edge. A similar portrait, conserved in the British Library, identifies the figure as Aurangzeb, Mughal Emperor from 1658 to 1707.
â‚Ź 600/ â‚Ź 800 73
349 Miniatura di Meera tra i santi India, Rajasthan, XIX - XX secolo Dim. (lxh) 24,5 x 32,5 cm
Bel dipinto raffigurante Meera, la santa piĂš importante del Movimento Vaishnava bhakti, ritratta con i suoi attributi caratteristici in mezzo ad altri santi ed ad un ospite di riguardo, un imperatore. Meera (1498-1557) era una principessa Rajput divenuta una poetessa mistica e fervente devota di Krishna, del quale canta l'amore nelle sue 1300 bhajans, ovvero canzoni sacre. Forte influenza inglese nei colori, nelle fisionomie e nella composizione del dipinto. A miniature of Meera set between saints India, Rajasthan, 19th-20th Century Dim. (lxh) 24,5 x 32,5 cm A fine painting portraying Meera, the most important saint of the Vaishnava bhakti movement, depicted with her attributes set amidst other saints and a significant guest, an emperor. Meera (1498-1557) was a Rajput princess who became a mystic poetess and fervent devotee of Krishna, who she praises in her 1300 bhajans, or sacred songs. There is a strong English influence in the colours, physiognomy of the figures and in the composition of the painting.
â‚Ź 800/ â‚Ź 1.000 74
350 Miniatura raffigurante una donna India, XIX secolo Dim. (lxh) 13 x 21 cm
Interessante miniatura raffigurante una donna dall'aspetto mascolino e disegnata con proporzioni anormali: la testa e le mani sono effettivamente sovradimensionate. Belli i dettagli dell'abito e del paesaggio circostante. Ritratti simili sono tipici della pittura indiana sotto la dominazione britannica. A miniature depicting a lady India, 19th century Dim. (lxh) 13 x 21 cm An interesting miniature of a rather masculine-looking lady, depicted with odd proportions: the head and hands are rather large. Fine detail to the dress and surrounding landscape. Portraits such as this example are typical of the Indian painting style under British rule.
â‚Ź 600/ â‚Ź 800 75
76
351 Miniatura di Maharaja
India, Rajasthan, Jodhpur (?), XIX secolo Dim. (lxh) 14 x 20 cm Bella miniatura raffigurante un Maharaja con il suo servitore. Il nobiluomo é ritratto di profilo: con la mano sinistra regge uno scudo, simbolo di potenza militare, mentre con la destra fuma il narghilé. L'attendente reca in mano uno scacciamosche. A miniature depicting Maharaja India, Jodhpur (?), 19th Century Dim. (lxh) 14 x 20 cm A fine miniature probably depicting Maharaja with his servant. The nobleman is portrayed in profile smoking, with the left hand holding a shield, symbol of military strength, and the right holds the narghilé tube. The servant waves a swatter.
€ 600/ € 800
77
78
352 Miniatura Akbarnama
India, epoca Moghul, XVII secolo Dim. (lxh) 15 x 25 cm Splendida miniatura raffigurante l'incontro tra Akbar ed un emissario dello Shah di Persia. Sulla sinistra in alto, sotto una fortezza, due banditori persiani suonano la fanfara per annunciare l'arrivo dell'emissario. Sulla destra, sotto una parete rocciosa, la cavalleria persiana sta al seguito del personaggio che ha accompagnato al cospetto di re Akbar, rappresentato con inconfondibili fattezze, seduto a gambe incrociate nella parte inferiore sinistra del dipinto. Concitazione, affollamento e colori vivaci sono tra le caratteristiche piĂš comuni della fase matura della pittura degli atelier alla corte del grande Akbar; questo dipinto potrebbe quindi riferirsi ad un racconto contenuto nell'Akbarnama, raccolta delle cronache ufficiali del regno di Akbar. A miniature India, Mughal period, 17th Century Dim. (lxh) 15 x 25 cm A splendid miniature depicting the meeting between Akbar and an emissary of the Shah of Persia. In the top left situated under the fort, two Persian bandits play a fanfare to announce the arrival of the emissary. On the right side under a rocky wall, the Persian cavalry follow the figure accompanied by King Akbar, represented with great clarity, seated in the lower left corner of the painting. Excitement, crowds and bright colours are the most common features of the mature phase of the painting from the workshop at the court of the Great Akbar; this painting could refer to an story in the Akbarnama, a collection of official chronicles from the reign of Akbar.
â‚Ź 3.500/ â‚Ź 4.500 79
353 Miniatura erotica
India, Rajasthan, seconda metĂ del XVIII secolo Dim. (lxh) 16 x 22 cm Miniatura a soggetto erotico raffigurante due amanti in un contesto architettonico islamico. Il dipinto mostra una commistione di elementi tipici della pittura Rajput, quali la resa di volti, corpi e vestiti dei due amanti, e di motivi Moghul, quali l'edificio in marmo bianco con le tipiche nicchie e il dado con decoro floreale ottenuto con la tecnica dell'intarsio di pietre dure. A miniature depicting an erotic scene India, Rajasthan, second half of 18th Century Dim. (lxh) 16 x 22 cm Miniature with erotic subject matter depicting two lovers set in an Islamic architectural setting. The painting reveals a combination of elements that are typical of Rajput painting, including the rendering of the faces, bodies and the garments of the two lovers and of the Mughal motifs including the white marble building with characteristic niches and the floral decoration created by pietre dure inlay.
â‚Ź 1.000/ â‚Ź 1.200 80
354 Miniatura indiana entro illuminazione persiana India, XIX secolo Dim. (lxh) 12 x 18,5 cm
Bella miniatura probabilmente raffigurante una famosa storia di Farid al-Din Attar (mistico e poeta persiano, 1142-1220) che parla di uno sceicco pazzo d'amore per una ragazza cristiana che gli pone come condizione che egli rinunci al Corano per stare con lei, eliminando così le divergenze religiose. Lui acconsente e alle rimostranze dei suoi seguaci risponde direttamente Dio che li rassicura dicendo loro che il problema sarebbe in realtà una contraddizione in termini considerando il fatto che Dio stesso creò l'amore. Varie scritte, probabilmente nomi dei diversi artisti, si celano nella cornice intorno al disegno. Timbro della dogana di Beirut sul verso. An Indian miniature set within a Persian illumination India, 19th Century Dim. (lxh) 12 x 18,5 cm A fine miniature probably depicting the famous story of Farid al-Din Attar (Persian mystic and poet, 1142-1220) that describes a Sheik madly in love with a Christian girl and she requests that he renounce the Koran to be with her so as to eliminate the religious differences. He agrees and at the protests of his followers God answers them directly by saying that the problem is actually in contradiction of terms considering that God himself originates love. Various words, possibly the names of the different artists are concealed in the frame around the image. The verso bears the Beirut customs stamp.
€ 800/ € 1.000 81
82
355 Ritratto equestre del Maharaja Sri Pratap Singh Ji India, Rajasthan, XVIII secolo Dim. (lxh) 23,5 x 29,5 cm
Il dipinto reca raffigurazione del Maharaja a cavallo, accompagnato da tre attendenti, due dei quali con in mano uno scacciamosche. I profili dei quattro personaggi e quello del cavallo risaltano su un irreale sfondo verde acido che ricopre i tre quarti dell'altezza del dipinto. L'ultimo pezzo, in blu con strisce bianche, rappresenta un accenno di cielo rannuvolato. Sotto il cavallo una cartuccia bianca reca il nome del Maharaja in sanscrito. Il nome del personaggio illustre è ripetuto anche sul verso, questa volta in rajasthani, accompagnato dal timbro e firma della collezione di Kumar Sangram Singh. Il ritratto equestre celebrativo è estraneo alla rigida etica "marziale" della tradizionale società Rajput ed entra a far parte delle loro consuetudini solo dal XVII secolo a imitazione dello stile celebrativo dei sovrani Moghul. Il genere si diffuse presto in tutte le scuole di pittura del Rajasthan e moltissimi sono i ritratti ascrivibili al XVIII-XIX secolo. An equestrian portrait of the Maharaja Sri Pratap Singh Ji India, Rajasthan, 18th Century Dim. (lxh) 23,5 x 29,5 cm The painting depicting the Maharaja on horseback accompanied by three attendants two of whom hold a fly-swatter.The profiles of the four figures and that of the horse stand out against the unreal acid green background that covers three-quarters of the painting, the uppermost section of blue with white bands hints at a cloudy sky. Situated under the horse in a white panel is the name of the Maharaja in Sanskrit. The name of the famous figure is repeated on the verso this time in Rajasthani together with the stamp and signature of the collector, Kumar Sangram Singh. The celebratory equestrian portrait is unrelated to the rigid style of the traditional Rajput society and only becomes the norm from the 17th century imitating the celebratory style of the Mughal rulers. It later becomes more common in all the Rajasthan schools of painting and many of these portraits are datable to the 18th-19th centuries.
€ 800/ € 1.000 83
356 Miniatura raffigurante un condottiero India, Rajasthan, XVIII secolo Dim. (lxh) 19,5 x 29,5 cm
Bel dipinto raffigurante un anziano cavaliere accompagnato da due attendenti. Il protagonista, ritratto con scudo e arco, deve essersi distinto in battaglia per la sua temerarietà poichè, dipingere la parte inferiore del cavallo con l'hennè era una convenzione pittorica che simboleggiava il coraggio in battaglia in quanto allude all'attraversamento di un corso d'acqua tinto dal sangue versato dai vinti. Cavallo e cavaliere infatti palesano il loro protagonismo tramite una raffigurazione in posizione centrale e proporzionalmente più grande rispetto alle altre due figure. L'ambientazione è resa in maniera sintetica e quasi futurista in cui cumuli di nuvole colorate, che sembrano fatte con il compasso, rallegrano un cielo notturno blu cobalto, mentre la ripetizione di un gruppo di cinque pallini colorati in zona del margine inferiore, potrebbe rappresentare dei fiorellini sulla sponda di un corso d'acqua abbozzato dal grigio sfumato appena sotto. Cornice. A miniature depicting a leader of the troops India, Rajasthan, 18th Century Dim. (lxh) 19,5 x 29,5 cm A fine painting depicting an elderly knight accompanied by two attendants. The protagonist, portrayed with bow and shield, must have distinguished himself in battle for his temerity, as to paint the lower part of the horse with henna was a pictorial convention that symbolised courage in battle, alluding to the crossing of water tainted with blood shed by the victorious. The horse and rider emphasise their role as the protagonists by their central position and by their larger proportions compared to the other two figures. The setting has been rendered in a synthetic manner and is almost futuristic in the groups of colourful clouds, that almost seemed to have been done with a compass filling a cobalt blue night sky, whilst the repetition of the five coloured balls in the lower margin may well represent flowers on a river bank, sketched in a smoky grey colour below. Framed.
€ 800/ € 1.000 84
357 Ritratto equestre
India, Rajasthan, XVII-XVIII secolo Dim. (lxh) 20 x 26 cm Altro bel dipinto della serie dei ritratti celebrativi. La miniatura presenta la stessa composizione dei dipinti ai lotti precedenti con cavallo e cavaliere centrali e tre attendenti: due recano la scacciamosche e uno stalliere precede il cavallo. In questo tipo di ritratti l'ambientazione è superflua per concedere al fruitore di concentrarsi sul valore dell'effigiato. In questo caso l'aureola e l'abbigliamento ci informano che il protagonista è un re, mentre il cavallo dal fiero portamento e con le zampe tinte di hennè simboleggia la sua prodezza in battaglia. Entro cornice An equestrian portrait India, Rajasthan, 16th-17th Century Dim. (lxh) 20 x 26 cm Another fine painting from the series of celebratory portraits. The miniature presents the same composition as the preceding lots with a centrally situated knight and horse and three attendants, two of whom hold fly-swatters and the groom foreruns the horse. In this type of portrait, the setting is superfluous so that the viewer concentrates on the importance of the figure depicted. In this case, the halo and the robe show us that the protagonist is a king while the horse with its proud behaviour and henna-tinted hooves symbolise his bravery in battle. Framed.
€ 1.000/ € 1.200 85
358 Miniatura di asceta
India, Rajasthan, Kotah, prima metà; del XIX secolo Dim. (lxh) 15 x 17 cm Piccola miniatura raffigurante due uomini. Quello sulla destra, seduto a gambe incrociate sotto un albero, è identificato come un personaggio di riguardo grazie all'aureola e al fatto che sia stato rappresentato proporzionalmente più grande rispetto al suo interlocutore, potrebbe quindi trattarsi di un saggio asceta colto nell'atto di dispensare consigli al gentiluomo che gli sta di fronte. I due sono immersi in un paesaggio stilizzato, sulla riva di uno stagno con due cigni e fiori di loto. Primo di una serie di simili dipinti a carattere devozionale, questa tipologia è caratteristica del regno di Ram Singh II (1827-1866) che ordinò la produzione di miniature con tematiche specifiche quali: darbar, processioni, scene religiose e di caccia, queste ultime soggetto ricorrente della scuola di Kotah. A miniature depicting an ascetic India, Rajasthan, Kotah, first half of 19th Century Dim. (lxh) 15 x 17 cm A small miniature depicting two men. The one on the right seated cross legged under a tree can be identified as an important character thanks to his halo and by the fact that he is represented larger than the other figure. It could therefore be portraying a wiseman giving advice to another man. They are placed in a stylised setting on the bank of a river with two swans and lotus flowers. This typology of painting was characteristic of the reign of Ram Singh II (18271866) who ordered the production of miniatures along specific thematic guidelines including: darbar, processions, religious and hunting scenes, the latter recurring in the Kotah School.
€ 600/ € 800
359 Divinità in edicola con attendenti
India, Rajasthan, Kotah, prima metà; XIX secolo Dim. (lxh) 15 x 17,5 cm Bella miniatura raffigurante probabilmente una divinità in un’edicola che ha perso molta della doratura che aveva in origine. Il tempietto é fiancheggiato da due attendenti e dietro di esso due palme stilizzate si stagliano su un uniforme sfondo azzurro. A deity in aedicule with attendants India, Rajasthan, Kotah, first half of 19th Century Dim. (lxh) 15 x 17,5 cm A fine miniature probably depicting a deity set in an aedicule which has lost much of the original gilding. The tempietto is flanked by two attendants and behind them two stylised palm trees stand out against a uniform blue background.
€ 600/ € 800
86
360 Miniatura Kotah
India, Rajasthan, Kotah, prima metà XIX secolo Dim. (lxh) 14,5 x 17 cm In ambientazione molto simile a quella delle miniature ai lotti precedenti, questo dipinto raffigura una donna o imperatrice tra attendenti. A Kotah miniature India, Rajasthan, Kotah, first half of 19th Century Dim. (lxh) 14,5 x 17 cm In a very similar setting to the previous lots, this painting depicts a female or emperess amidst attendants.
€ 600/ € 800
361 Miniatura
India, Rajasthan, Kotah, prima metà XIX secolo Dim. (lxh) 14,5 x 17 cm La veste, i gioielli, l'aureola, tappeto e cuscino e la chioma dell'albero, che sembra fare le veci di un parasole, identificano il protagonista del dipinto come una persona importante a colloquio con altri due nobili. La balaustra bianca appena accennata dietro di loro lascia immaginare che i tre personaggi si trovino nel padiglione esterno di un palazzo. A miniature India, Rajasthan, Kotah, first half of 19th Century Dim. (lxh) 14,5 x 17 cm The clothes, jewellery, halo, carpet and cushion and the tree foliage that acts as a parasol are all features that identify the protagonist of the painting as an important character talking with two other noble figures. The white baluster that is hinted to behind the three characters leaves one to imagine that they are in an external pavilion of a palace.
€ 600/ € 800
87
362 Miniatura Kāma Sūtra India Dim. (lxh) 15 x 23 cm
Raffinata miniatura a soggetto erotico, probabile replica di originale più antico. La delicata calligrafia sul retro recita una poesia di Hafez che parla dell'importanza di approfittare di ogni momento di piacere, allegria e felicità. A Kamasutra miniature India Dim. (lxh) 15 x 23 cm A fine miniature with erotic subject matter, possibly a copy from an older miniature. The delicate calligraphy on the verso recounts a poem by Hafez that talks of the importance to take advantage of every moment of pleasure, joy and happiness.
€ 800/ € 1.000
88
363 Serie di quattro miniature rappresentanti personaggi illustri India
Gruppo di miniature, eseguite ad inchiostro o matita su carta, raffiguranti: un condottiero, una coppia di consorti reali (11.5 X 17 cm), Shah Jahan (11 X 16 cm) e il ritratto di un nobiluomo (10.5 X 14.5 cm). Tutti entro cornice. Belli i dettagli e le ombreggiature. Uno scudo è l'attributo del primo che lo identifica come valido combattente; la coppia di consorti viene identificata sul retro come Akbar e Jodha Bai (sua terza moglie e madre di Jahangir), un topos frequente nella ritrattistica indiana, sebbene i tratti somatici dei due siano un po' confusi. L’ultimo personaggio sulla destra potrebbe essere Shah Jahan, identificato come tale per somiglianza e per la profusione di ornamenti floreali simili all'intarsio di pietre dure, una tecnica di decoro architettonico molto comune nell'India moghul dai tempi dello shah. A set of four miniatures representing important people India A group of miniatures in ink or pencil on paper that depict: a warrior, a royal couple (11.5 X 17 cm), Shah Jahan (11 X 16 cm) and a portrait of a gentleman (10.5 X 14.5 cm). All framed. Fine detail and shading. A shield is the attribute of the first miniature that identifies the figures as a brave fighter; the married couple are identified on the verse as Akbar and Jodha Bai (his third wife and mother of Jahangir) which is a frequent theme in Indian portraiture, even if the facial features are somewhat confused. The last man on the right might be Shah Jahan, identified as such for the similarity and for the profusion of floral decoration similar to pietre dure inlay, a architectural decorative technique that was very common in Mughal India at the time of the Shah.
€ 800/ € 1.000
89
364 Serie di sei miniature rappresentanti uccelli India Dim. (lxh) 16 x 11 cm
Sei graziose miniature che inventariano diverse tipologie di volatili. Ci sono un Dindon (tacchino), due fagiani, un avvoltoio e due falchi. La silhouette degli animali si staglia su uno sfondo incolore, mentre pertiche e ramoscelli fungono da sostegno nella metà delle rappresentazioni. Si presentano in cornice e sul retro una scritta le cataloga come miniature della scuola Moghul. La scritta fa riferimento ai famosi album di interesse scientifico dell'imperatore Jahangir (Gran Moghul dal 1605 al 1627) che aveva una spiccata passione per la catalogazione di animali e persone di cui voleva perdurare il ricordo. Durante il suo regno infatti, gli artisti dell'atelier reale si dedicarono profusamente alla ritrattistica di corte ed alla catalogazione di rari animali esotici, ai tempi sconosciuti entro i confini dell'impero. Il primo incontro con il tacchino, ad esempio, è datato 1612 ed è riportato nel Jahangirnama (memorie dell'imperatore) dove si evince che Muqarrab Khan, un suo servitore, vide lo strano animale a Goa e così lo descrisse: "più largo di una pavona, ma più piccolo di un pavone. Quando è in calore si mostra, allarga il piumaggio come un pavone e danza". Questo nuovo genere fiorì a corte soprattutto con Mansur, pittore di corte ed autore di numerosi esemplari simili questi, ma a colori, conservati in svariati musei, tra i quali due famose raffigurazioni del Dindon e del fagiano al Victoria and Albert Museum di Londra. A set of six miniatures portraying birds India Dim. (lxh) 16 x 11 cm Six miniatures that catalogue different types of birds, including a Dindon (turkey), two pheasants, a vulture and two falcons. The silhouettes of the birds stand out against a neutral background, while perches and branches serve as supports in the half of the representations. They are framed and the verso catalogues them as miniatures from the Mughal School. The inscription refers to the famous album of scientific interest of the emperor Jahangir (Great Mughal from 1605-1627), who had a passion for the cataloguing of animals and people whom he wanted to remember. Indeed, during his reign artists from the royal atelier devoted themselves to court portraiture and the cataloguing of rare exotic animals that were at that time unknown within the empire. The first known turkey, for example, is recorded in 1612 and is noted in the Jahangirnama (memories of the emperor) where it is clear that Muqarrab Khan, one of his servants saw the strange animal in Goa and described it as "larger than a peahen, but smaller than a peacock. When she is in heat she spreads her feathers like a peacock and dances". This new genre flourished in the court especially with Mansur, court painter and author of numerous examples similar to these, but in colour, preserved in many museums, including two famous depictions of the pheasant and of the Dindon in the Victoria and Albert Museum, London.
€ 1.000/ € 1.500 90
365 Gruppo di cinque miniature India
Delicate miniature ad inchiostro e lumeggiature d’oro su carta raffiguranti la toilette di una nobildonna con le ancelle (14.5 X 17 cm), il trasporto di una principessa (23 X 15 cm), una donna che si fa aria con un ventaglio (10 X 14 cm), un letterato (13 X 16.5 cm), asceti (19 X 15 cm). Tutte le miniature si presentano in cornice e sul retro recano scritta che le ascrive alla scuola miniaturista moghul del XVII secolo. A group of five miniatures India
A set of delicate miniatures, ink and gold highlighting on paper depicting the toilette of a noble lady with her maidservants (14.5 X 17 cm), the transportation of a princess (23 X 15 cm), a lady waving her fan (10 X 14 cm), a literary man (13 X 16.5 cm), ascetics (19 X 15 cm). All miniatures are framed and bear an inscription on the verso attributing them to the seventeenth century Mughal miniaturist school.
â‚Ź 1.000/ â‚Ź 1.500 91
366 Frammento di tessuto Copto Egitto, VII-VIII secolo Lino e pigmenti naturali Dim. (lxh) 36,5 x 7 cm
Piccola striscia di tessuto con fascia centrale ornata da medaglioni recanti stilizzazioni di piante ed elementi naturali. I colori più; diffusi nella colorazione di questi tessuti sono proprio quelli che si trovano su questo tessuto, ovvero il rosso, il giallo, il verde e il marrone. Si presenta entro cornice A fragment of Copto fabric Egypt, 7th-8th Century Linen and natural pigments Dim. (lxh) 36,5 x 7 cm A small strip of fabric decorated in a central band with medallions bearing stylised plants and natural elements. The most popular colours of these fabrics are the ones found here: red, yellow, green and brown. Framed.
€ 400/ € 600
367 Tessuto Suzani
Asia Centrale, XIX - XX secolo Cotone con ricamo a punto pieno Dim. (lxh) 187 x 272 cm Grande tessuto di tradizione turcomanna recante elaborato ricamo floreale. A Suzan fabric Central Asia, 19th-20th Century Cotton with satin stitch embroidery Dim. (lxh) 187 x 272 cm A large textile of Turkmen origin presenting elaborate flowery embroidery.
€ 1.000/ € 1.300 92
368 Tessuto indiano
India, XIX secolo Lana lavorata a macchina Cornely Dim. (lxh) 198 x 290 cm Pregiato tessuto di grandi dimensioni profusamente decorato con motivi floreali. Indian fabric India, 19th Century Wool knitted with Cornely sewing machine Dim. (lxh) 198 x 290 cm Important large-size piece of fabric profusely decorated with floral motifs.
â‚Ź 1.800/ â‚Ź 2.000
93
369 Grande pannello turco Turchia, XVIII - XIX secolo Lino ricamato a filo d'oro Dim. (lxh) 181 x 51 cm
Imponente pannello ottomano con decoro calligrafico. Una cornice ornata di cartucce color porpora alternate a motivi ovali inquadra il tema portante del pannello, ovvero un decoro calligrafico composto da due cartucce con iscrizioni a specchio e medaglione centrale recante la tughra del sultano. Mezzelune completano la composizione. Entro cornice A large Turkish panel Turkey, 19th Century Linen with gold thread embroidery Dim. (lxh) 181 x 51 cm An impressive Ottoman panel decorated with calligraphy. Adorned with purple-coloured cartouches alternating with oval motifs framing two opposing panels of calligraphic inscriptions and a central medallion bearing the Sultan's tughra. Crescent moons complete the composition. Framed.
â‚Ź 2.200/ â‚Ź 2.500
94
370 Pannello ottomano
Turchia, XVIII - XIX secolo Lino ricamato a filo d'oro Dim. (lxh) 181 x 51 cm Altro importante pannello di tessuto simile a quello al lotto precedente. Su uno sfondo color porpora la tughra del sultano è sempre in posizione di rilievo mentre, ai suoi lati, fiori stilizzati posizionati a specchio accolgono le iscrizioni. Entro cornice An Ottoman panel Turkey, 19th Century Gold thread embroidered linen Dim. (lxh) 181 x 51 cm Another important fabric panel, similar to the previous lot. Against a purple background, the Sultan's tughra maintains a central position, whilst it is decorated with stylised opposing flowers at the sides that frame the inscriptions. Framed.
â‚Ź 2.200/ â‚Ź 2.500
95
371 Veste Qajar
Iran, XIX secolo Seta operata con profili ricamati all'uncinetto Dim. (l) 133 cm Splendida giacca in seta aperta sul davanti e decorata con motivi fitoformi nei delicati toni del rosa e del giallo. A Qajar garment Iran, 19th Century Worked silk with embroidered crochet edges Dim. (l) 133 cm A splendid silk long open jacket decorated with vegetal motifs in delicate pink and yellow tones.
€ 1.400/ € 1.600
372 Veste nuziale
Pakistan nord-occidentale, inizi XX secolo Cotone misto lino con applicazioni di perline, bottoni, monete, pendenti d'argento e metallo Dim. (l) 90 cm Stupefacente vestito costituito da una gonna corta millestrati ed un corsetto con maniche lunghe ed ampie interamente ricamato a mano con diversi colori ed ornato con inserti di varia natura: perline, bottoni, monete, argenti e metalli rifrangono la luce e rendono tridimensionale la veste inoltre, la maestria ed il minuzioso lavoro occorso per inserirli travalica la natura povera dei materiali ed impreziosisce la veste. A wedding gown North-western Pakistan, early 20th Century Cotton, mixed linen sewn with pearls, buttons, coins, silver and metal pendants Dim. (l) 90 cm A stunning dress comprising a short multi-layered skirt and a corset with long wide sleeves entirely embroidered by hand with different colours and decorated with various inserts including pearls, buttons, coins, silver and metals that refract the light making it a seemingly three-dimensional garment. The craftsmanship and meticulous work to sew them on endow the garment with value.
€ 1.000/ € 1.200
96
373 Cintura matrimoniale ottomana
Turchia, forse zona del Lago di Van, XIX secolo Argento niellato e tracce di doratura Dim. (l) 88 cm Splendida cintura composta di placche mobili, ognuna con ovale centrale recante un'immagine. Fibbia in filigrana. Le immagini riprodotte sulle placche della cintura risaltano grazie al colore del niello e rappresentano monumenti architettonici, moschee e minareti, in successione alternata con medaglioni a tema floreale. La placca centrale presenta invece la tughra, ovvero il sigillo dei sultani Ottomani. Peso: 450 g. An Ottoman wedding belt Turkey, possibly from the area of Lake Van, 19th Century Nielloed silver and traces of gilding Dim. (l) 88 cm A splendid belt made up of mobile plates, each with a central oval bearing an image. Filigree buckle. The images reproduced on the plates stand out thanks to the colour of the niello and represent architectural monuments, mosques and minarets, in succession alternating with floral-decorated medallions. The central plate bears the tughra: the seal of the Ottoman sultans. Weight: 450 gr.
â‚Ź 800/ â‚Ź 1.000
97
374 Tessuto paisley
Europa, XIX secolo Lana ricamata Dim. (lxh) cm 176x168 Bel tessuto di grandi dimensioni interamente ricamato a telaio Jacquard con il classico Paisley pattern. Questo motivo prende il nome dalla regione scozzese che nella prima metà del XIX secolo divenne famosa per la produzione di tessuti recanti questa fantasia, anche se le origini del motivo a “goccia contorta” sono persiane ed alcuni sostengono siano attribuibili alla simbologia zoroastriana. Estremamente diffuso in Asia Centrale, India e Kashmir, questo disegno giunse in Europa tramite i commerci della Compagnia delle Indie Orientali e qui fu talmente apprezzato che industrie tessili in Francia e Gran Bretagna cominciarono a produrlo in massa già nel XVII secolo. A large piece of paisley fabric Europe, 19th Century Wool Dim. (lxh) cm 176x168 A fine large piece of fabric that is fully embroidered on a Jacquard loom with the classic paisley pattern. This pattern got its name from the Scottish region, that in the first half of the nineteenth century, became famous for the production of fabrics bearing this motif, even if the origins of the “twisted teardrop” pattern are Persian and some scholars believe that they are attributable to Zoroastrian symbolism. Extremely appreciated in Central Asia, India and Kashmir, this pattern came to Europe thanks to the trade of the East India Company and was so popular here that the textile industries in France and Great Britain began to mass-produce it from the seventeenth century onwards.
€300/€350
375 Bottiglia ricoperta in pelle Turchia, XVIII secolo Dim. (h) 20 cm
Interessante fiasca, dalla forma schiacciata, decorata con mezze palmette e motivi floreali. Bande decorative con tema ondulato sul bordo superiore e su quello inferiore. A leather-bound flask Turkey, 18th Century Dim. (h) 20 cm An interesting flask with flattened shape decorated with split palmettes and floral motifs. Decorative bands with a wavy pattern embellish both the upper and lower borders.
€ 1.000/ € 1.200
98
376 Coppa in giada verde marezzata India, epoca Moghul, XVII secolo Dim. (h) 10 cm
Bella coppa con i manici a forma di foglia dai profili un po' squadrati, poggiante su breve disco. La tazza è profusamente decorata con incisioni a motivo floreale nella fascia centrale e sotto la base, mentre corone di foglie, talmente plastiche da sembrare elementi architettonici, incorniciano le fasce più strette. La lavorazione della giada in India è strettamente legata alla corte Moghul. Il fondatore della dinastia, Babur, riferì delle magiche proprietà; di questo minerale nelle sue memorie (Baburnamah), ma fu poi l'imperatore Jahangir a patrocinare l'arte dell'intaglio in giada. Le prime giade Moghul mostrano notevoli influenze persiane poichè la corte degli imperatori indiani ospitò sovente artisti persiani, ma uno stile squisitamente Moghul, di cui la giada qui proposta è un raffinato esemplare, si sviluppò ben presto. A marbled green jade bowl India, Mughal period, 17th Century Dim. (h) 10 cm A fine squarish vessel with leaf-shaped handles raised on a short disc foot. The container is profusely decorated with engraved floral motifs in the central band and under the base, while the crowns of leaves, so sculptural to seem architectural elements, frame the narrower bands. Jade carving in India is closely linked to the Mughal court. The founder of the dynasty, Babur said in his memoires (Baburnamah) that this mineral had magical properties, but it was Jahangir who really supported the art of jade carving. The first Mughal jades show many Persian influences as the court of the Indian emperors often hosted Persian artists, but a wonderfully Mughal style, in which this jade item is a fine example, soon developed.
€ 2.500/ € 2.700
377 Bracciale indiano
India, epoca Moghul, XVIII-XIX secolo Argento smaltato e rubini Dim. (Diametro) 8,5 cm Finissimo bracciale tubolare con finali a forma di teste di elefanti fronteggiati e legati per mezzo delle proboscidi. Sulla circonferenza rubini circolari sono incastonati ad intervalli regolari. Chiusura con meccanismo a vite amovibile, non coevo. An Indian bangle India, Mughal period, 18th-19th Century Enamelled silver with rubies Dim. (Diametro) 8,5 cm A fine tubular-shaped bangle, terminating in two facing elephant heads joined by their tusks. The circumference is inset with circular rubies at regular intervals. Removable screw closure, not original.
€ 2.500/ € 3.000
99
378 Pendente Moghul
India, Moghul, XVII secolo Dim. (h) 5 cm Raro gioiello in giada Celadon incrostrato con rubini, smeraldi e oro secondo la cosiddetta tecnica denominata kundan che prevede l'intarsio in sottili strisce di oro finissimo. Opere simili sono conservate in numerosi musei internazionali (cfr. The Al-Sabah collection Kuwait National Museum). A Mughal pendant India, Mughal, 17th Century Dim. (h) 5 cm Plaque of grey nephrite jade inlaid with gold in kundan technique and set with rubies and emeralds. Jewels of this type are shown in several international museums. Cfr. The Al-Sabah collection Kuwait national museum.
â‚Ź 5.000/ â‚Ź 7.000
100
379 Collana portacorano Afghanistan, XIX secolo Dim. (l) 50 cm
Eccezionale monile in argento niellato con incrostazioni in corallo e turchese. A Koran holder necklace Afghanistan, 19th Century Dim. (l) 50 cm An exceptional nielloed silver necklace set with coral and turquoise stones.
€ 600/ € 700
380 Bracciale in argento smaltato
Medioriente, XI secolo Dim. (l) 18,5 cm
Bracciale composto di placche rettangolari mobili con decorazione calligrafica in smalto blu. Il bracciale reca scritta in cufico con la prima Sura del Corano. "Allah è l'unico, non è nato e non ha figli, non c'è nessuno come lui" An enamelled silver bracelet Middle East, 11th Century Dim. (l) 18,5 cm A bracelet made up of mobile rectangular plates with blue enamel calligraphic decoration. The bracelet bears Kufic calligraphy with the first Sura of the Koran. "He is Allah the Unique, He does not give birth nor was He born and there is none equal to Him".
€ 7.000/ € 9.000
101
381 Scudo Qajar
Iran, XIX secolo Dim. (Diametro) 39 cm Scudo in ottone dalla caratteristica forma circolare con quattro protuberanze nel centro corrispondenti a quattro anelli di metallo sul retro, utili come presa. La bella decorazione floreale in argento risalta sul fondo niellato. A Qajar shield Iran, 19th Century Dim. (Diametro) 39 cm A brass shield of the typical circular form with four central protuberances corresponding to four metal rings on the back, forming a grip to hold the shield. The fine floral silver plate decoration stands out against the nielloed background.
€ 600/ € 800
382 Yatagan
Turchia, XVIII secolo Dim. (l) 75 cm Spada con lama ricurva in uso dalla metà del XVI alla fine del XIX secolo tra i soldati dell'impero ottomano. Presenta manico in osso, lama in acciaio decorata con incisioni ed applicazioni in ottone sbalzato recanti la forma di piccoli tulipani, fiori simbolo dell'impero ottomano. A Yatagan Turkey, 18th Century Dim. (l) 75 cm Sword with recurved blade used from the mid-16th century to the end of the 19th century by the soldiers in the Ottoman empire. Presents bone grip, steel blade decorated with engravings and applications that bear the shape of small tulips, symbol of the Ottoman empire.
€ 700/ € 900 102
383 Scatola da gioco
Turchia, XVII-XVIII secolo Dim. (lxh) 50 x 24 cm Raffinata scatola da gioco in legno intarsiato. Completa di pedine all'interno. A games box Turkey, 17th-18th Century Dim. (lxh) 50 x 24 cm An elegant inlaid wood games box. Complete with pieces.
€ 4.000/ € 4.500
384 Grande bacile inciso Medioriente Lastra d'ottone incisa Dim. (Diametro) 33,5 cm
Ampio bacile con forma "a petalo" in stile tardo mamelucco ornato con bande verticali incise con mezze palmette e nodi mamelucchi. L'interno e l'esterno della base sono anch'essi abbondantemente decorati con gli stessi motivi. La decorazione interna -solitamente raffigurante dei pesci- e la forma polilobata sono elementi tipici dei metalli tardo mamelucchi. A large engraved basin Middle East Engraved sheet brass Dim. (Diametro) 33,5 cm An ample 'petal-shaped' basin in late Mamluk style decorated with vertical engraved bands filled with split palmettes and Mamluk knot motifs. The interior and exterior of the base are also profusely decorated with the same motifs. The internal decoration - that normally represents fishes - and its polylobed shape are elements that are typically found in metalwork from the late Mamluk period.
€ 800/ € 1.000 103
385 Spargiprofumi
Asia Centrale, XIX secolo Dim. (Diametro) 11,5 cm Spargiprofumi circolare in ottone con lavorazione traforata. A fragrance diffuser Central Asia, 19th Century Dim. (Diametro) 11,5 cm A brass circular fragrance diffuser with openwork decoration.
€ 300/ € 400
386 Ciotolina Qajar
Iran, XIX secolo Dim. (Diametro) 9,5 cm Deliziosa ciotola in ottone incisa con mezze palmette, figure umane e animali. A Qajar small box Iran, 19th century Dim. (Diametro) 9,5 cm A lovely brass bowl incised with human figures, animals and split palmettes motifs.
€ 400/ € 600
387 Portapenne in ottone Medioriente, inizi XX secolo Dim. (l) 23 cm
Bel portapenne in fusione d'ottone decorato con incisioni calligrafiche. A brass pen case Middle East, early 20th Century Dim. (l) 23 cm A fine cast brass pen case engraved with calligraphy.
€ 200/ € 300
388 Braciere indiano
India, XIX secolo Dim. (Diametro x Altezza) 40 x 16 cm Grazioso braciere in ottone profusamente inciso con motivi floreali. An Indian brazier India, 19th Century Dim. (Diametro x Altezza) 40 x 16 cm An elegant brass brazier engraved with floral motifs.
€ 250/ € 350 104
389 Coppia di cuscini Maghreb, XX secolo Dim. (lxh) 54 x 54 cm
Coppia di grandi cuscini in pelle di cammello. A pair of cushions Magreb, 20th Century Dim. (lxh) 54 x 54 cm A pair of large camel leather cushions.
€ 300/ € 400 390 Piccola miniatura in stile safavide su avorio Iran, inizi XX secolo Dim. (lxh) 8 x 7 cm
Deliziosa piccola miniatura su avorio raffigurante un cavaliere con la spada sguainata in procinto di uccidere un drago. Graziosa anche l'ambientazione bucolica. Entro cornice A small ivory miniature in the Safavid style Iran, early 20th Century Dim. (lxh) 8 x 7 cm A fine small miniature depicting a knight with drawn sword, ready to kill the dragon in front of him. Framed.
€ 250/ € 300 391 Qalamdan Qajar
Iran, XVIII - XIX secolo Dim. (l) 22 cm Portapenne in papier-mâché laccato decorato con motivi floreali. Portapenne di questo tipo venivano prodotti in Iran sin dal XVII secolo. A Qajar Qalamdan Persia, 19th century Dim. (l) 22 cm A lacquer papier-mâché penbox with flowery decoration.
€500/€600
392 Sella da dromedario
Medioriente, XIX secolo Ottone e legno di palma Dim. (h) 134 cm
Rara sella da dromedario della tipologia forse usata dai soldati di Napoleone. In tempi recenti l'oggetto è stato corredato di recipienti e trasformato in un portavasi. An Arabian camel's saddle Middle East, 19th Century Brass and palm wood Dim. (h) 134 cm A rare Arabian camel's saddle used by the Napoleonic soldiers. In modern times, the object has been fitted with containers and has been transformed into a plant pot holder.
€ 200/ € 300 105
393 Mobile portacorano
Medioriente, XIX secolo Legno di noce e palma con intarsi in osso e madreperla Dim. (h) 125 cm Raro mobile da parete con raffinata struttura architettonica che richiama volte ed iwan. Lo sportello centrale apre su una nicchia atta a contenere il libro sacro. La decorazione si affida al bel gioco di vuoti e pieni e ai delicati intarsi geometrici e floreali. A Koran holder Middle East, 19th Century Walnut and palm wood with mother-of-pearl and bone inlay Dim. (h) 125 cm A rare piece of wall furniture to hold the Koran, with elegant architectural structure recalling vaults and iwans. The central door opens onto a niche that holds the sacred text. The decoration consists of the play on filled areas and voids and the delicate geometric and floral inlay.
â‚Ź 3.000/ â‚Ź 4.000
106
394 Coppia di sedie Ispano-moresche
Spagna/Maghreb, Inizio XIX secolo Legno intarsiato, in osso, legni pregiati e radica. Sedile e schienale in cuoio. Dim. (lxhxp) 65 x 89 x 33 cm Bel paio di sedie dalle linee arrotondate. Lo scheletro è profusamente decorato con intarsi geometrici in legni pregiati ed osso, mentre schienale e sedile recano decorazioni floreali e scritte in arabo impresse nel cuoio. Le parti in cuoio sono sostenute da una tavola di legno non coeva, ma applicata in seguito a rinforzare la struttura. A pair of Hispanic-Moresque chairs Spain/Maghreb, early 19th Century Wood inlaid with bone, various other valuable woods and briarwood. Leather seat and backrest Dim. (lxhxp) 65 x 89 x 33 cm A fine pair armchairs with rounded lines. The frames are profusely decorated with geometric inlay work in bone and valuable woods, whilst the seats and backrests bear floral decorative motifs and Arabic phrases impressed in the leather. The leather areas are supported by a wooden support that are not coeval with the production but were added at a later stage to strengthen the structure.
€ 6.000/ € 7.000 107
395 Sedia pieghevole "savonarola" Siria ottomana, XIX secolo Legno intarsiato Dim. (lxhxp) 61 x 98 x 31 cm
Interessante sedia in legno di noce con intarsi in madreperla prodotta su modello rinascimentale italiano. Lo schienale traforato presenta luna crescente e stella dell'impero ottomano. A folding "Savonarola" chair Ottoman Syria, 19th Century Inlaid wood Dim. (lxhxp) 61 x 98 x 31 cm An interesting walnut chair with mother-of-pearl inlay produced on the Italian Renaissance model with x-shaped frame. The pierced backrest presents a Ottoman empire waxing moon and star.
€ 400/ € 500
396 Culla turca
Turchia, XVIII-XIX secolo Legno duro intarsiato in madreperla Dim. (lxhxp) 98 x 71 x 47 cm Culla a dondolo dalle linee fluide e morbide. La struttura in legno duro è impreziosita da intarsi geometrici in madreperla. La bella iscrizione sul lato allude alla purezza dei bambini e recita: “Pregate che le colombe trovino la direzione”. A Turkish baby's cot Turkey, 18th-19th Century Hardwood inlaid with mother-of-pearl Dim. (lxhxp) 98 x 71 x 47 cm A swing cot with fluid and soft lines. The hardwood frame is embellished with mother-of-pearl geometric patterns. The fine lateral inscription refers to the innocence of children: "Pray that the doves find their way".
€ 1.600/ € 1.800 108
397 Stipo
India, arte indo-portoghese, XVII secolo. Legno di teak impiallacciato di tartaruga, avorio, metallo. Provenienza: Christie’s Londra, 5 ottobre 2010, lot 360. Dim. (lxhxp) 53 x 31 x 35 cm Bello e piuttosto raro stipo in legno a sezione rettangolare, con due ante e una serie di piccoli cassetti all’ interno. Completamente rivestito di tartaruga, presenta diversi intarsi di avorio che formano motivi geometrici. Sui due lati si inseriscono maniglie in metallo. Questo stipo esemplifica un genere di manufatto di produzione esplicitamente destinata al mercato dell’esportazione verso l’Europa. L’ipotesi più probabile è che questi stipi di forma chiaramente europea - fossero realizzati a Gujarat: vi sono riferimenti a questa produzione di piccoli arredi impiallacciati di tartaruga nelle fonti del tempo, già dalla metà del XVI secolo (“De Goa a Lisboa. L’art indo-portugais XVIe-XVIIIe siècles”, catalogo della mostra, Bruxelles 1991, p. 50). L’avorio serviva a creare motivi decorativi di tipo geometrico, che potevano avere ispirazione Moghul o genericamente islamica, come in questo caso, e questo confermerebbe una produzione dell’India settentrionale. Cabinet India, Indo-Portuguese art, 17th century. Teak wood, tortoishell, ivory, metal. Provenance: Christie’s Londra, 5 ottobre 2010, lot 360. Dim. (lxhxp) 53 x 31 x 35 cm A fine rectangular-section wooden cabinet, with two shutters and several small internal drawers. Completely veneered with tortoise shell, it shows several ivory inlays forming geometric patterns. Metal handles are inserted on the two sides. This cabinet represents a kind of artefact expressly intended to be exported on the European market. The most probable hypothesis is that these clearly European-shaped cabinets were created in Gujarat, as some historical sources dating back to the mid-16th century speak of the production of such small pieces of furniture veneered with tortoise shell (De Goa a Lisboa. L’art indo-portugais XVIe-XVIIIe siècles, exhibition catalogue, Brussels 1991, p. 50). Ivory was used to create geometric decorative designs that were inspired by Mughal or generally Islamic art, as is the case with this item.
€10.000/€12.000 109
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398 Gong in legno
India, Delhi, XIX secolo Dim. (h) 120 cm Imponente gong costituito di due statue raffiguranti uomini tipicamente indiani che reggono il bastone dal quale pende il gong in bronzo.Il gong reca iscrizione che recita: Delhi 20th September 1857 Salimgarth Palace Salimgarh è un forte costruito nel 1546 da Salim Shah Suri, re della dinastia Suri allora antagonista di Humayun. Con la riconquista Moghul, il forte passò nelle loro mani, entrò a far parte del complesso del Forte Rosso (Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO dal 2007) e venne adibito a prigione dal XVII secolo. La data riportata sull’iscrizione fa chiaramente riferimento ad un avvenimento storico, ovvero la cattura del forte da parte degli inglesi durante l’assedio di Delhi del 1857, uno dei conflitti più decisivi della ribellione indiana del 1857. Si può dunque presumere che gli inglesi presero quest’oggetto come trofeo di guerra e vi fecero incidere la frase in commemorazione dell’avvenimento; Salimgarh è infatti scritto all’inglese, con una “t” di troppo. A wooden gong India, Delhi, 19th Century Dim. (h) 120 cm An impressive gong consisting of two statues of typically Indian men who hold the stick from which hangs a bronze gong . The gong bears the following inscription: Delhi 20th September 1857 Salimgarth Palace Salimgarh was a fort built in 1546 by Salim Shah Suri, ruler of the Suri dynasty then antagonist of Humayun. With the Mughal conquest, the fort passed into their hands, became part of the Red Fort complex (a UNESCO World Heritage Site since 2007 ) and was used as a prison since the seventeenth century. The date in the inscription clearly refers to a historical event or the capture of the fort by the English during the siege of Delhi in 1857, one of the most decisive conflicts of the Indian rebellion of 1857. It can therefore be assumed that the English took this object as a war trophy and had it incised with the phrase in commemoration of the event; Salimgarh is in fact written English , with an extra “t” .
€11.000/€13.000
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Regolamento Vendere Valutazioni gratuite Florence Number Nine con i suoi esperti è a disposizione di chiunque per una valutazione gratuita dei propri oggetti ai fini d’asta. La stima può avvenire, previo appuntamento telefonico, presentando gli oggetti nella sede di Via Poggio Imperiale n.9, ovvero inviando idonea documentazione fotografica corredata di tutte le informazioni utili alla stima dell’oggetto.
Mandato per la vendita Qualora il proprietario decida di conferire a FNN l’incarico di vendere i propri oggetti in asta, alla loro consegna verrà invitato a sottoscrivere un “mandato a vendere”, di cui riceverà copia, contenente la lista degli oggetti da mettere in asta, i prezzi di riserva per ciascuno di essi determinato, l’importo della commissione pattuita e gli eventuali costi per assicurazione, foto, trasporto ed ogni altra spesa che si rendesse necessaria. Il Mandante-Venditore dovrà inoltre fornire il proprio codice fiscale ed esibire un documento d’identità per l’annotazione sui registri di P.S. come previsto dalle vigenti leggi in materia.
Riserva È l’importo minimo (al netto delle commissioni) stabilito dal venditore al di sotto del quale l’oggetto affidato non può essere venduto. Detto importo è strettamente riservato e non viene rivelato dal Banditore in Asta. Qualora il prezzo minimo non venga raggiunto, il lotto risulterà invenduto e l’oggetto verrà ritirato dall’Asta.
Commissioni Sui lotti venduti è dovuta dal Mandante-Venditore alla Casa d’Aste una commissione sul prezzo di aggiudicazione pari al 15% previo accordo tra le parti. Su tale commissione è dovuta dal venditore l’IVA come per legge.
Diritto di seguito Il D.lg 118/2006 ha previsto per gli autori di opere e di manoscritti ed i loro eredi il c.d. diritto di seguito, cioè il diritto ad un compenso sul prezzo di ogni vendita, successiva alla prima, dell’opera originale. Detto compenso, dovuto nel caso il prezzo di vendita sia pari o superiore ai € 3.000, è determinato nella misura che segue: 1. 4% per la parte del prezzo di vendita compresa tra € 3.000 ed € 50.000; 2. 3% per la parte del prezzo di vendita compresa tra € 50.000,01 ed € 200.000; 3. 1% per la parte del prezzo di vendita compresa tra € 200.000,01 ed € 350.000; 4. 0,5% per la parte del prezzo di vendita compresa tra € 350.000,01 ed € 500.000; 5. 0,25% per la parte del prezzo di vendita superiore ad € 500.000 FNN è tenuta per legge a versare il “diritto di seguito” per conto dei venditori alla Società italiana degli autori ed editori (SIAE) e tratterrà il relativo importo dalle somme dovute al Mandante-Venditore.
Comunicazioni Prima dell’asta riceverete un prospetto con l’elenco degli oggetti inclusi con i relativi numeri di lotto e le rispettive riserve. Dopo l’asta verrà inviato l’elenco di tutti i Vostri lotti con il relativo esito. I lotti invenduti potranno essere ritirati o, previo accordo con i ns. esperti, inseriti in aste successive.
Liquidazione del ricavato Trascorsi circa 30 giorni lavorativi dalla data dell’asta, e comunque una volta ultimate le operazioni d’incasso, provvederemo alla liquidazione, dietro emissione di una fattura contenente in dettaglio le commissioni e le altre spese addebitate.
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Regolamento Acquistare Come acquistare in Asta Le aste sono aperte al pubblico, la partecipazione è libera e senza obbligo alcuno di acquisto. Vengono precedute da un’esposizione dei lotti in vendita durante la quale è possibile esaminare gli oggetti e chiedere chiarimenti ai nostri esperti. Tutti gli oggetti vengono venduti “come visti”. Normalmente i lotti vengono posti in vendita seguendo l’ordine di catalogo e con il numero ad essi assegnato in catalogo. Il Battitore ha però facoltà di mutare l’ordine di presentazione dei lotti, di riunire più lotti tra loro o di separare i lotti. Il ritmo di vendita è approssimativamente di 90-100 lotti l’ora ma può variare a seconda della tipologia degli oggetti.
Registrazione Per partecipare alla gara e fare un’offerta, occorre procedere alla registrazione che potrà essere effettuata direttamente in sede oppure via e-mail. Ai partecipanti in sala verrà fornita una paletta numerata con la quale potranno effettuare le offerte.
Offerta in sala All’asta si può partecipare essendo fisicamente presenti in sala e rivolgendo direttamente al Battitore le proprie offerte di acquisto. Prima di partecipare all’asta è però necessario iscriversi e ricevere la propria “paletta”.
Offerta telefonica Si può partecipare alla gara d’asta per singoli lotti anche telefonicamente. I nostri centralinisti vi contatteranno durante l’asta, vi riferiranno le offerte fatte in sala e comunicheranno al Battitore le vostre offerte. Per usufruire di questa possibilità occorre inoltrare a FNN, entro e non oltre le ore 12 del giorno precedente a quello fissato per l’asta, apposita richiesta scritta secondo il modello predisposto. Le richieste verranno soddisfatte nei limiti del numero di linee telefoniche disponibili al momento e rispettando l’ordine di priorità nella presentazione delle richieste. È consigliato formulare già nel modulo di richiesta una offerta di acquisto nel caso che motivi tecnici ci impediscano di contattarvi telefonicamente.
Offerta scritta È possibile partecipare all’asta anche mediante offerta scritta inviando a FNN il modulo predisposto con l’indicazione del lotto e del prezzo massimo offerto. FNN parteciperà per vostro conto alla gara nei limiti del mandato conferitole. Il modulo predisposto, con allegata la fotocopia di un documento di identità, dovrà pervenire alla Casa d’Aste almeno 12 ore prima della data fissata per la gara.
Rilanci Il prezzo di partenza costituisce l’importo della prima offerta valida e la base per il successivo rilancio. L’importo del rilancio viene stabilito dal Battitore in una percentuale, generalmente del 10% dell’ultima offerta valida. In ogni caso il Battitore potrà variare l’importo dei rilanci nel corso dell’asta.
Pagamento Il pagamento dei lotti dovrà essere effettuato, in Euro, entro il giorno successivo alla aggiudicazione, utilizzando uno dei seguenti mezzi di pagamento. - contanti nei casi previsti dalla legge. - assegno circolare non trasferibile intestato a: Florence Number Nine srl - bonifico bancario presso conto da comunicare in privato. - assegno bancario solo previo accordo con la Direzione amministrativa.
Ritiro dei lotti I lotti, pagati nei tempi e modi sopra riportati dovranno essere ritirati entro 7 (sette) giorni a cura e spese dell’aggiudicatario, salvo diverso accordo con la Casa d’Aste. Per le proprietà che rimangono nei magazzini oltre detto termine, verranno applicate al compratore le spese di immagazzinaggio e, se ritenuto opportuno, di assicurazione del bene acquistato. La FNN sarà comunque esonerata da qualsiasi responsabilità in ordine alla custodia ed all’eventuale deterioramento dei lotti. FNN può, previo accordo scritto con l’aggiudicatario, curare a spese e rischio di quest’ultimo l’imballaggio ed il trasporto del lotti venduti.
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Regolamento Condizioni Condizioni generali di vendita 1. Mandato a vendere – Il Mandatario Florence Number Nine S.r.l. vende all’asta, in base alle proprie condizioni di vendita, agendo in nome e per conto del Mandante-Venditore. La vendita produce effetti direttamente sul Venditore e sul Compratore, senza assunzione di responsabilità da parte della FNN salvo quelle derivanti dal mandato ricevuto. 2. Accettazione – Il Mandante-Venditore dichiara espressamente di conoscere le condizioni di vendita e di averle preventivamente accettate. 3. Commissioni – La commissione dovuta dal Mandante-Venditore al Mandatario sarà calcolata per ogni singolo contratto sulla base di una percentuale sul venduto pari al 15% previo accordo tra le parti. Su tale commissione è dovuta dal Mandante-Venditore l’IVA come per legge. 4. Riserva – Il valore degli oggetti sarà stimato in euro. Ogni oggetto sarà corredato da un prezzo minimo di vendita (c. d. riserva) fissato di comune accordo e mantenuto segreto tra il Mandante-Venditore ed il Mandatario, prezzo al di sotto del quale, salvo diverso accordo scritto, l’oggetto non potrà essere venduto. 5. Gara d’Asta – I beni verranno aggiudicati al maggior offerente ed il prezzo si intende in contanti. Non è opponibile alla Casa d’Aste il trasferimento a terzi di lotti già aggiudicati. FNN riterrà unicamente responsabile per il pagamento del prezzo l’aggiudicatario. La partecipazione all’asta in nome e per conto di terzi dovrà essere comunicata alla Casa d’Aste prima dell’inizio della gara. 6. Durante l’asta il Banditore ha la facoltà di mutare l’ordine di presentazione dei lotti, di ritirarne uno o più, di riunire più lotti tra loro o di dividerne uno in più lotti. 7. I lotti sono aggiudicati dal Battitore; in caso di contestazioni, il lotto disputato viene rimesso all’incanto nella seduta stessa sulla base dell’ultima offerta raccolta. L’offerta effettuata in sala prevale sempre sulle commissioni d’acquisto di cui al n. 13. 8. Diritti d’Asta – Alla cifra di aggiudicazione di ogni singolo lotto sono da aggiungere a carico del compratore i diritti d’asta in ragione dei seguenti scaglioni percentuali: 22% per valori fino a € 30.000,00, 20% per valori per valori eccedenti questo limite e fino a € 100.000,00 e del 15% per tutti i valori eccedenti quest’ultimo limite. Sui diritti d’asta è poi dovuta l’IVA come per legge. 9. Invenduti – Con riferimento agli oggetti andati invenduti in asta, il Mandante-Venditore concede al Mandatario, per un periodo di 45 giorni successivi alla data dell’asta, la facoltà di procedere alla loro vendita a mezzo trattativa privata. In questo caso il prezzo di vendita sarà pari alla “riserva” con una riduzione del 10% ovvero della maggior percentuale da concordarsi con il Mandante-Venditore. 10. Vendita diretta – Su incarico del Mandante la Casa d’Aste potrà procedere alla vendita diretta del bene. L’oggetto verrà offerto in vendita a prezzo fisso, senza gara d’asta. Anche in tal caso FNN agirà come mandataria con rappresentanza. Le commissioni spettanti alla Casa d’aste sono le stesse previste al precedente n. 3. 11. Catalogo – Le valutazioni riportate in catalogo, espresse in Euro, sono puramente indicative ed effettuate ai fini d’asta. Le descrizioni in esso riportate rappresentano solo un’opinione, sia pur qualificata, e non espongono la Casa d’Aste ad alcuna responsabilità. Eventuali contestazioni dovranno essere formulate per iscritto entro 8 (otto) giorni dall’aggiudicazione. 12. Esposizione pre-asta – Ogni Asta verrà preceduta da un’esposizione dei lotti. Durante l’esposizione il Direttore della vendita sarà a disposizione dei potenziali acquirenti per i chiarimenti del caso. L’esposizione ha lo scopo di consentire la verifica dello stato di conservazione e delle qualità degli oggetti posti in vendita, nonché di chiarire eventuali errori ed inesattezze riportate in catalogo. Tutti gli oggetti saranno venduti “come visti”. 13. Commissioni d’acquisto – FNN può accettare offerte d’acquisto formulate per iscritto o telefonicamente su mandato di coloro che, pur volendo partecipare alla gara d’asta, non possono essere fisicamente presenti alla stessa. In tal caso i lotti saranno acquistati al prezzo più basso consentito dalla presenza di altre offerte sugli stessi lotti e compatibilmente con le riserve registrate. FNN non si ritiene responsabile, pur adoperandosi con il massimo scrupolo, per eventuali errori in cui dovesse incorrere nell’esecuzione di offerte (scritte o telefoniche) ricevute. Nel compilare l’apposito modulo, l’offerente è pregato di controllare accuratamente i numeri dei lotti, le descrizioni e le cifre indicate. La richiesta di partecipazione telefonica sarà accettata solo se formulata per iscritto prima della vendita. Nel caso di due offerte scritte identiche per lo stesso lotto, prevarrà quella ricevuta per prima. 14. Pagamento – Il pagamento totale del prezzo di aggiudicazione e dei diritti d’asta dovrà essere ef fettuato entro il giorno successivo alla vendita. 15. Ritiro degli acquisti – I lotti acquistati e pagati dovranno essere ritirati entro 7 (sette) giorni a cura e spese dell’aggiudicatario, salvo diverso accordo con la Casa d’Aste. Per le proprietà che rimangono nei magazzini oltre detto termine verranno applicate al compratore le spese di immagazzinaggio e, se ritenuto opportuno, di assicurazione del bene acquistato. La FNN sarà comunque esonerata da qualsiasi responsabilità in ordine alla custodia ed all’eventuale deterioramento dei lotti. 16. Beni notificati ex L. n.1089/39 – Per gli oggetti sottoposti alla notifica ai sensi degli artt. 2,3, e 5 della legge n. 1089 del 1 Giugno 1939, gli acquirenti sono tenuti all’osservanza di tutte le disposizioni di legge vigenti in materia. L’aggiudicatario, in caso di esercizio del diritto di prelazione da parte dello Stato, non potrà pretendere da FNN o dal Venditore alcun rimborso sul prezzo e sulle commissioni d’asta già corrisposte.
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Regolamento
17. Esportazione – L’esportazione dei beni culturali è disciplinata dal Decreto Legislativo del 22 gennaio 2004 per quanto riguarda l’esportazione verso i paesi Comunitari e dal Regolamento CEE n. 391/92 del 9 dicembre 1992 – come modificato dal Regolamento CEE n. 2469/96 del 16 dicembre 1996 e dal Regolamento CEE n. 974/01 del 14 maggio 2001 – per quanto riguarda l’esportazione nei paesi Extracomunitari. FNN non risponde del rilascio dei relativi permessi d’esportazione né può garantirne il rilascio. La mancata concessione delle suddette autorizzazioni non può giustificare l’annullamento dell’acquisto né il mancato pagamento del prezzo. 18. Diritto di seguito – Ai sensi del Decreto Legge n.118 del 30 Dicembre 2006 il Mandante-Venditore si fa carico del pagamento, ove previsto, del “diritto di seguito” che sarà trattenuto dall’importo netto a lui destinato dal Mandatario e che questi avrà cura di riversare alla SIAE. 19. Foro competente – Le presenti Condizioni di Vendita vengono accettate automaticamente da quanti concorrono all’asta. Per tutte le controversie è stabilita la competenza del Foro di Firenze.
Corrispettivo d’asta Corrispettivo d’asta e oneri fiscali Per ogni lotto venduto l’acquirente dovrà corrisponderà a FNN un corrispettivo d’asta calcolato in misura percentuale sul prezzo di aggiudicazione (il 22% se il prezzo non supera i € 30.000,00; il 20% se il prezzo eccede questo limite ma non supera i € 100.000,00; il 15% se il prezzo supera anche quest’ultimo limite). Su tale corrispettivo è dovuta dall’acquirente l’IVA come da legge.
Prezzo finale Pertanto il costo finale per l’acquirente sarà costituito dal prezzo di aggiudicazione maggiorato dei diritti d’asta e dell’IVA al 21% calcolata sui diritti d’asta stessi.
Vendite dirette Vendita diretta FNN può concordare con il Mandatario la vendita diretta, cioè senza gara d’asta, degli oggetti ad essa affidati. Gli oggetti verranno offerti in vendita ad un prezzo prefissato d’accordo col Mandante. La vendita produrrà effetti direttamente tra Mandatario e terzo acquirente. Nelle operazioni di vendita diretta per conto terzi, sul prezzo esposto saranno applicate le seguenti condizioni: 1 – Per le singole vendite di oggetti il cui prezzo rientri nei 30.000= Euro saranno applicate le seguenti percentuali: mandante-venditore 10% (IVA esclusa); compratore 22% (IVA esclusa) 2 – Per valori eccedenti i 30.000= Euro e fino a Euro 100.000= Euro saranno applicate le seguenti percentuali: mandante-venditore 8% (IVA esclusa); compratore 20% (IVA esclusa) 3 – Per la vendita di oggetti il cui prezzo ecceda i 100.000= Euro saranno applicate le seguenti percentuali: mandante-venditore 5% (IVA esclusa); compratore 15% (IVA esclusa).
Richiesta stime Valutazioni FNN è a disposizione di chiunque voglia sottoporre i propri oggetti d’arte o di antiquariato all’esame dei suoi esperti per una valutazione. La stima è indicativa e attribuita ai soli fini d’asta. Gli oggetti da stimare possono essere presentati all’esame dell’esperto competente direttamente in sede, previo appuntamento telefonico. È anche possibile inviare via fax o via e-mail all’attenzione dell’esperto, idonea documentazione fotografica corredata di tutte le notizie relative all’oggetto da stimare. È consigliabile utilizzare il modulo di “richiesta stima” già predisposto da FNN. Una idonea documentazione prevede fotografie nitide e dettagliate dell’oggetto ripreso da varie angolazioni con ingrandimenti relativi a dettagli importanti quali firme, marchi, mancanze ecc. Comprende l’indicazione delle dimensioni, del materiale, della provenienza ed ogni altra informazione utile, inclusi precedenti pareri od expertises eventualmente acquisiti. La risposta vi verrà inviata con lo stesso mezzo in tempi stretti, compatibilmente con la natura dell’argomento trattato (e comunque non oltre 30 giorni).
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Terms and Conditions Sell Free valuations FNN and its experts are at your disposal for a free valuation of objects you wish to sell at auction. You can call us or email us and we will arrange an appointment to bring your property to our offices in Via Poggio Imperiale 9, where our specialists will make the valuation. Alternatively, you can send pictures and detailed info of your property to our e-mail address: info@florencenumbernine.com, and our experts will do their best to provide a valuation.
Sale mandate If you decide to entrust FNN with the sale of your object, you will be asked to sign a “sale mandate” - in duplicate - containing: a list of the objects to be sold at auction; the reserve price for each of them; the amount of FNN’s commission; any possible cost for insurance, photos, transport, etc. The seller will be asked to provide his/her tax code and identity card for recording at the P.S. registers according to the current regulations.
Reserve price The reserve price is the confidential minimum price (after commission) set by the consignor. It is strictly confidential and protected by the auctioneer. If bidding ends before the reserve is reached, the property will not be sold.
Commissions Commissions The auction house and the consignor agree on the amount of a commission, of the 15% (plus VAT) of the sold price, that the consignor will pay out to the auction house if the property is sold.
Resale right European Union’s Artist’s Resale Right Directive has introduced the right of authors of original works and manuscripts, and their heirs, to an economic interest in every sale of the work concerned, following the first - the so-called “resale right”. This royalty has to be paid when the sale price is over € 3.000,00 and it is calculated as follows: 1. 4% for the portion of the sale price from € 3.000,00 to € 50.000,00; 2. 3% for the portion of the sale price from € 50.000,01 to € 200.000,00; 3. 1% for the portion of the sale price from € 200.000,01 to € 350.000,00; 4. 0,5% for the portion of the sale price from € 350.000,01 to € 500.000,00; 5. 0,25% for the portion of the sale price exceeding € 500.000,00; Florence Number Nine is bound to pay the “resale right” on behalf of the sellers to the Italian Society of Authors and Publishers (SIAE). The right will be withheld by FNN from the amount due to the seller.
Communications Before the auction you will receive a prospectus with a list of the objects included, with the respective lot numbers and reserves. After the auction you will be sent a list of all your lots with the respective outcome. Unsold lots may either be collected or, upon agreement with our experts, included in future auctions.
Payment settlement About 30 days after the date of the sale, or after the collection of payment has been completed, we shall proceed to settlement through the issue of an invoice detailing the commissions and other expenses charged.
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Terms and Conditions Buy How to buy at auction Third Party Liability. Every person on Florence Number Nine’s premises at any time shall be deemed to be there at his/her own risk. He/she shall have no claim against FNN in respect of any accident which may occur or injury, damage or loss howsoever caused, save insofar as the injury, damage or loss shall be caused by the direct negligence of FNN’s employees. Auctions are open to the public with free entrance and there is no obligation to buy. Usually an exhibition of the lots on sale will precede the auction, to let customers examine the objects. Usually the lots are sold in progressive numerical order, according to the catalogue. FNN reserves the right to change the presentation order of the lots, and to aggregate different lots or separate the objects of a lot. Normally we are able to sell 90-100 lots per hour, depending on the objects. FNN AS AGENT - Except as otherwise stated, FNN acts as agent for the seller. The contract for the sale of any auction lot (“Lot”) is therefore made between the seller of the Lot (“Seller”) and the buyer of Lot. All Lots in the Auction Catalogue are sold on a “as is and where is” basis with any defects, damages, repairs or otherwise and neither FNN nor Seller makes any representation or warranty, expressed or implied, as to the merchantability, fitness for a particular purpose or condition of the Lot or as to the correctness of description. Before buying, all buyers are responsible to check, verify and satisfy themselves or to engage their own independent experts to do so concerning the condition or otherwise of any Lot and/or for the matters referred to in the Catalogue, condition report or otherwise. Withdrawal of Lot Prior to Sale - FNN reserves the right to withdraw any Lot at any time before the Sale or during bidding. Unless otherwise announced or notified by the auctioneer at the time of sale, all bids are per Lot as numbered in the eCatalogue and no Lot shall be divided for sale. FNN has absolute and sole discretion to refuse any bid; to advance the bidding in such a manner as the auctioneer may decide; to withdraw any Lot; to determine the successful bidder in the case of error or dispute whether during or after the Sale; to cancel the Sale at any point during the Sale; and/or to reoffer and resell any Lot unsold or in dispute. If any dispute arises during and after Sale, the decision of the auctioneer is final and conclusive and the buyer cannot hold FNN and/or Seller liable therefor.
Export License and Import Tax & Restrictions It is the buyer’s responsibility to apply for any applicable export license (including CITES, handling and administrative charges or any other expenses of the competent authorities and/or service provider in connection therewith) to export out of Italy or for import license to the said place of import designated by buyer and such license can be in any name or description given by the country concerned. The fact that the buyer wishes to apply for any import or export licenses shall not in any way delay, affect or discharge the buyer’s obligation to pay within the said payment conditions nor FNN’s right to charge interest as mentioned below or storage charges for late or nonpayment/ collection.
Artist Resale right European Union’s Artist’s Resale Right Directive has introduced the right of authors of original works and manuscripts, and their heirs, to an economic interest in every sale of the work concerned, following the first - the so-called “resale right”. This royalty has to be paid when the sale price is over € 3.000,00 and it is calculated as follows: 1. 4% for the portion of the sale price from € 3.000,00 to € 50.000,00; 2. 3% for the portion of the sale price from € 50.000,01 to € 200.000,00; 3. 1% for the portion of the sale price from € 200.000,01 to € 350.000,00; 4. 0,5% for the portion of the sale price from € 350.000,01 to € 500.000,00; 5. 0,25% for the portion of the sale price exceeding € 500.000,00; Florence Number Nine is bound to pay the “resale right” on behalf of the sellers to the Italian Society of Authors and Publishers (SIAE). The right will be withheld by FNN from the amount due to the seller.
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Terms and Conditions Registration A registration is needed to participate in an auction and bid. You can register directly at the auction house or via email. The attendees will be given a numbered paddle to place their bids. For higher value Lots, the buyer may be required to pay a deposit when registering to bid. You may also register to bid online through any of our live online auction providers and registration with these providers is necessary in order to bid. Details of these providers can be found on the FNN website. “FNN will not be responsible for any errors or differences in Language translations in our catalogues or communications with clients. Translations should be used as a guide only. “
Bidding in person You can participate in an auction by being physically present in the salesroom. To place a bid, you simply have to raise your paddle until the auctioneer acknowledges you. Bids start from the so called “starting price”, which is published on the catalogue (please consider that the starting price is usually lower than the lot’s estimate) You may also wish to bid online through any of our live online auction providers and registration with these providers is necessary in order to bid. Details of these providers can be found on the FNN website.
Telephonic offer You can participate in an auction via telephone. Our operators will call you during the auction, reporting the offers made in the auction room and they will communicate the auctioneer your bid. To participate via telephone you should send a written request no later than 12.00am of the day before the auction, using the form provided by FNN. The requests will be satisfied within the limits of the availability of telephone lines at the time, with precedence given to the requests in order of receipt. We would therefore recommend customers to indicate in the request an offer that FNN can make on their behalf, solely in the event of technical connection problems.
Written offer You can participate in an auction also submitting a written offer, filling the appropriate form and indicating your maximum offer for a specific lot. FNN will bid on behalf of you, according your mandate. The filled in form has to reach the auction house no less than 12 hours before the scheduled time for the auction.
Bid raising The starting price is the sum of the first valid offer and represents the base for the following bids. The auctioneer usually raises the price by 10% of the last bid. In any case, the auctioneer may vary the rate of bid raising in the course of the auction.
Payment The bought lots must be paid – in Euro - no later than the day after the sale, in one of the following ways: - cash - bank draft payable to: FLORENCE NUMBER NINE srl - wire transfer (bank details will be privately provided) - Credit Card – VISA and Mastercard
Remedies for Non - Payment If the buyer fails to make full payment as required within FNN’s conditions,FNN shall be entitled in its absolute discretion to exercise one or more of the following rights or remedies (in addition to asserting any other rights or remedies available to FNN and/or Seller by Italian and EU Law): (i) to charge interest at 1.5% per month on the sale price of the Lot in question; (ii) to hold the defaulting buyer liable for the total amount due and to commence legal proceedings for its recovery together with interest, incidental charges and expenses and legal fees and costs on a full indemnity basis and any other payments to the fullest extent permitted under Italian and EU Law; (iii) to cancel the sale of such Lot; (iv) to resell the Lot publicly or privately on such terms as FNN shall think fit; (v) to forfeit any amount placed with FNN by buyer in part payment to FNN or Seller (but this is without prejudice to FNN and Seller to claim for the balance amount due and owing by buyer); (vi) to reject at any future auction any bids made by or on behalf of the buyer or to obtain a deposit from the buyer before accepting any bids; and (vi) to take other action(s) as FNN in its absolute discretion deems necessary or appropriate. 118
Terms and Conditions Collecting your purchase Regularly paid lots must be collected within 7 (seven) days at the purchaser’s own expense and risk, except in the case of different agreement. If you are not able to collect your property within this deadline, you will be subject to handling and storage charges by FNN. FNN declines any responsibility concerning the conservation and safekeeping of the objects. Upon specific written instructions from the purchaser, FNN may, at the purchaser’s own expense and risk, arrange for packaging and transport.
Conditions Conditions of sale 1. Sale mandate – Agent Florence Number Nine srl sells at auction, at its sale conditions, acting on behalf of the Consignor-Seller. The sale acts directly on the seller and the buyer, as FNN declines any responsibility except those expressed in the subscribed mandate. 2. Acknowledgment - The Consignor-Seller acknowledges that he/she is bound by these terms and conditions. 3. Commission - The Consignor pays a commission to the agent for every single contract. This commission is 15% fixed by the parties. In addition, the Consignor has to pay IVA (VAT) according to law. 4. Reserve – The object’s value will be determined in Euro. Every object will be accompanied by a confidential minimum sale price (so called “Reserve”) agreed by FNN and the Consignor. If any bid is below this price, the auctioneer may reject the advance, and the objects itself is not sold. 5. Auction – The highest bidder acknowledged by the auctioneer will be the purchaser and the price is understood cash. Transferring lots that have already been assigned to third doesn’t concern FNN in any way. Only responsible for the payment of the lot is the acknowledged purchaser. Those who wish ti participate at an auction on behalf of somebody else, have to communicate it to FNN before the auctions starts. 6. During the auction the auctioneer has faculty to change the presentation order of the lots; to cancel the sale of a lot; to aggregate more lots; to split a lot into different lots. 7. The auctioneer has absolute discretion in assigning the lots; in the case of error or dispute, the auctioneer can decide to re-open the bidding starting from the highest offer acknowledged. The bid in person has always the priority on the bidding commission – see n. 13 8. Auction rights – In addition to the purchase price the buyer has to correspond FNN the following auction rights: 22% for objects sold at a price up to € 30.000,00; 20% for objects sold at a price between € 30.000,01 and € 100.000,00; 15% for objects sold at a price over € 100.000,01. In addition, the buyer has to pay IVA (VAT) according to law. 9. Unsold – If a lot is left unsold, the Consignor gives the auction house the faculty, for 45 days after the auction, to sell it on a private sale. In this case, the sale price will be equal to the Reserve price minus 10% or other price to fix in agreement with the Consignor. 10. Direct sale – If expressly requested by the Consignor, the auction house can sell a lot at a fixed price, with no bidding. Also in this case FNN acts as an agent. The commission due to the agent are the same expressed at n.3. 11. Catalogue – Evaluations reported on the catalogue, expressed in Euro, are simply indicative. The descriptions of the objects contained in it are merely an opinion, even if qualified, and the auction house declines any responsibility about them. Any complain has to be submitted in writing within 8 (eight) days from the purchase. 12. Exhibition – An exhibition of the auction property will be held prior to the auction. The sales manager will be at everyone’s disposal for any clarification. The exhibition gives opportunity to view, inspect and evaluate the property on sale, and to report inaccuracy or errors in the catalogue. All objects are sold “As is”. 13. Purchase commission – FNN accepts offers in writing or via telephone from those who cannot be present in person at the auction. In this case lots will be purchased at the lower price possible, considering other offers and reserve prices. FNN is not responsible for any mistake in conducting an offer received in writing or via telephone. While filling the dedicated form, the bidder is warmly invited to double-check the lot’s number, the description and the suggested price. Participating via telephone is allowed only if a written request has been submitted before the auction and approved by the auction house. In the event of two equal bids for the same lot, the first one that had been submitted takes priority. 14. Payment - The bought lots (and relative commissions, taxes and rights) must be payed no later than the day after the sale. 15. Collecting your purchase - Regularly paid lots must be collected within 7 (seven) days at the purchaser’s own expense and risk, except in the case of different agreement.
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Terms and Conditions If you are not able to collect your property within this deadline, you will be subject to handling and storage charges by FNN. FNN declines any responsibility concerning the conservation and safekeeping of the objects. 16. Notified goods ex L. n. 1089/39 – Objects that are subject to notification under artt. 2,3 and 5 (Italian) law n. 1089 June 1, 1939, purchasers are bound to act in accordance with current law. If the State exerts its right of first refusal, the purchaser will not ask neither FNN nor the Seller any refund on the price and the commissions already payed. 17. Export – The export of cultural goods within the EC is ruled by Legislative Decree - January 22, 2004 – while the export towards non-European countries is ruled by EEC regulations n.391/92 – December 9, 1992 - and further modifications. FNN is not responsible for any export permit and cannot guarantee its release. In the absence of a required permit, the purchaser cannot revoke the purchase and its related payment. 18. Resale right – According to legislative decree n.118 – December 30, 2006 – the Consignor takes charge, if provided for by law, of the so called “Resale right”, that will be withhold from the net price due by the Agent, who will take care to repay it to SIAE. 19. Competent court – The above Conditions of Sale are automatically accepted by those who take part at the auction. For any controversy, the competence belongs to the court of Florence, Italy.
Commission Auction rights and Taxes For each lot sold the purchaser must correspond to FNN a commission on the purchase price: 22% for objects sold at a price up to € 30.000,00; 20% for objects sold at a price between € 30.000,01 and € 100.000,00; 15% for objects sold at a price over € 100.000,01. In addition, the purchaser has to pay IVA (VAT) according to law. Final price The final price for the purchaser is calculated this way: acknowledged hammered price plus auction rights plus IVA (calculated as described above).
Direct Sale Direct sale If expressly requested by the Consignor, the auction house can sell a lot at a fixed price, with no bidding. Also in this case FNN acts as an agent. The commission due to the agent are calculated on the shown price as follow: 1. Single object sold at a price up to € 30.000,00: 10% up to the Consignor (plus IVA); 22% up to the buyer (plus IVA). 2. Objects sold at a price between € 30.000,01 and € 100.000,00: 8% up to the Consignor (plus IVA); 20% up to the buyer (plus IVA).. 3. Objects sold at a price over € 100.000,01: 5% up to the Consignor (plus IVA); 15% up to the buyer (plus IVA).
Evaluations Evaluations Florence Number Nine auction house’s experts are at your disposal to provide estimates of your property. The estimates are simply indicative. The objects can be shown directly to the related department expert at our offices, upon phone appointment. It is also possible to submit via fax or e-mail photographic documentation of the object, together with all the basic info. We recommend to use the “Valuation request” form provided by FNN. For a better result, please submit clear photographs of the object from different angles, with enlargments and important details like signatures, stamps, etc. Don’ forget to note the size, material, technique and any other relevant information, including previous valuations or expertise. You will receive an answer by the same means as soon as possible, depending on the nature of the object itslef (however no later than 30 days).
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Come arrivare Terms and Conditions How to get here
In auto / By car: Uscita casello “Firenze Impruneta” / A1 Highway exit “Firenze Impruneta”
In treno / By train: Stazione “S. Maria Novella”, Bus nn. 11, 36 e 37.
A piedi / Walking: Dalla Stazione S.M.N. 20 min. / From the Train Station 20 mins.
In aereo / By plane: Aeroporto “Amerigo Vespucci” Firenze, 20 min. in auto / Florence “ Amerigo Vespucci” Airport, 20 mins by car.
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Petrarca Viale Francesco
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Giardino dei Boboli
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Scheda per le offerte / Absentee bid form Vi prego di acquistare, per nome e conto mio, i lotti sotto indicati. Accetto le condizioni di vendita pubblicate nel catalogo. Please bid on my behalf for the following lots. I agree to the terms of sale printed in the catalogue.
Nome / Name Indirizzo / Address CittĂ / City
Cap / Postcode
Partita I.V.A. / VAT Number Tel.
Fax
Le offerte sottoindicate sono per me vincolanti. I accept full responsibility the following bids.
Asta / Auction Nr. Lotto
Descrizione
Limite in Euro*
Lot number
Description
Max. Euro price*
* Escluso IVA e diritti d’asta / Escluding VAT and premium Data / Date
Inviare via Fax o E-mail / Send by Fax or E-mail
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Firma / Signature
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Islamic Art and Indian Paintings Firenze, 5 Aprile 2014 - Florence, April 5th 2014
Florence Number Nine Auction House - Viale di Poggio Imperiale, 9 - 50125 Firenze, Italy Ph. +39 055 5277665 - info@florencenumbernine.com - www.florencenumbernine.com
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Islamic Art and Indian Paintings Firenze, 5 Aprile 2014 Florence, April 5th 2014