EME RGE SUMMER SCHOOL
GENOVA 27-30 GIUGNO 2014
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SUMMER SCHOOL
GENOVA 27-30 GIUGNO 2014
ESPRESSO DESIGN
STRONG
SHORT
SIMPLE
SWEET
GABRIELE MACI, GIUSEPPE ATTOMA & MARTIN FOESSLEITNER: GREETINGS
LUCA GIROLIMETTO, CRISTINA PELLICANO, VITTORIO SEZZELLA & GALIA TRAVERSO: TAVOLA APERTA
CATERINA COTTATELLUCCI, ILARIA MONTEVERDI, PAOLA PETRONAVE & GIULIA SACCHI: MACELLI AI FORNELLI
VITTORIA GARIBOTTI, GLORIA DERBA, ALLESANDRA PERUCH & ELISA ROCCAI: READ_KIT
ELISA BASSANI , GIULIA BERTUZZO, FRANCESCA BRUZZO, FRANCESCA CALAUTTI & MARTA ROCCAI: C‘E QUALCUNO FUORI PER TE
AIAP Summer School 2014 / Emergency Summer school in Genoa confirms the success of this educational format that has seen seventeen students from Fine Arts Acamdemy and University of Architecture working on it. Discovering the city to find out, how to manage and resolve an emergency situation of local citizens. Analysing, defining, developing and checking four different and interesting stories about people they met.
GABRIELE MACI designer and boardmember AIAP AIAP Summer School 2014 / Emergenza Il tema, volutamente ampio e interpretabile in diversi modi, è stato scelto a partire da una serie di considerazioni sull’osservazione della realtà sociale e sulla necessità di modificarla, reagire, diventando parte attiva di un processo sociale che si vuol modificare dall’interno. Emergency / Emergenza è un concetto astratto che va declinato poi progettualmente, a partire dall’individuazione di un problema al quale si vuol dare come risposta una possibile soluzione. Il design lavora in tale direzione (problem solving) e la sua applicazione in un contesto sociale come il nostro può generare nei partecipanti alla summer school capacità di osservazione, di reazione, di intervento, adoperando, fuori dai canonici contesti didattici e in una condizione di insegnamento misto, gli strumenti della disciplina progettuale. La summer school di Genova conferma il successo del modulo educativo che ha visto lavarore su di esso, diciassette ragazzi dell‘Accademia di Belle Arti e della facoltà di Architettura. Scoprendo la città per gestire e risolvere una situazione di emergenza dei cittadini locali. Analizzando, definendo, sviluppando e testando quattro differenti e interessanti storie sulle persone incontrate.
Genoa is an outstanding mystery. In a constant status of emergency for years, people of Genoa are prisonners of its outstanding and moving beauty, as well as of an endless crisis of its economic and industrial assets. What is « design » able to bring to a population under pressure, who doesn’t recognize so far the « Superba » of the ‘50s, or even never experienced it? The students attending the Summer School observed and listened to the population social unease, focusing onto the old city, and to their strong expectations for social facilitation actions. Thanks to the robust methodology designed by Martin Foessleitner, they were able to actually produce in just 4 days several original and feasible solutions, which they discussed with their potential users, taking into account their feedbacks and contributions. An extraordinary demonstration of the power of the design process when applied to the « res publica », as a leverage to build platforms of more human-centered social interactions. As a native of Genoa and being myself a commited Service Design, I’ve been honored and happy to be part of this magic moment of pedagogy and social experience.
GIUSEPPE ATTOMA designer and boardmember IIID Genova è uno straordinario mistero. Città in emergenza cronica, prigioniera della sua incredibile e commovente bellezza e di una involuzione economica e industriale che sembra non voler mai finire. Cosa può portare il design a una popolazione in tensione, che non riconosce più la « Superba“ degli anni ’50 o che non l’ha mai conosciuta? Gli studenti della Summer School hanno osservato and ascoltato il disagio della popolazione, in particolare del centro storico, e una straordinaria richiesta di azioni di facilitazione sociale. E grazie al dispositivo metodologico « disegnato » da Martin Foessleitner, hanno prodotto in soli quattro giorni delle soluzioni originali, modeste e fattibili e le hanno presentate e discusse con gli utenti, accogliendo le loro contribuzioni. Una straordinaria dimostrazione del potere del processo di design applicato alla « res pubblica », come leva di umanizzazione e di creazione di interazioni aperte e positive. In quanto genovese e in quanto Service Designer impegnato nello sviluppo della disciplina, sono felice e onorato di aver partecipato a questo magico momento di pedagogia e di sperimentazione sociale.
PROCESS TRIPLE DIAMONDS EXPLORE
discover define
MAKE
CHECK
develop deliver
detect distill
British Design Council and IIID
MARTIN FOESSLEITNER designer and boardmember IIID
Triple Diamond Model The diamond diagram is based on research at the British Design Council and further developed by the requirements of information design by IIID as a simple graphical way of describing the design process. Divided into three distinct phases, Explore, Make and Check, it maps the divergent and convergent stages of the design process, showing the different modes of thinking that designers use. It is a steady sequence of opening and broadening your mind by listening and research as well as according to very limited time and ressources a strong decision making. Fascinating to see, how four outstanding projects have been developed within only four days Well prepared in an environment full of inspiration and openess, seventeen highly talented and skillful professionals/students collaborated on communal issues to show the contribution of design for problem solving. Please enjoy this little documention, which gives evidence of a great time we had all together especially with the people of Genova. My special thanks for the wonderful time you have given to all of us at a wonderful place and for your warm hospitality.
EMERGENCY ?
… !
… !> SUMMER SCHOOL
GENOVA 4 PROJECTS >>>>
GIPSIES LUCA GIROLIMETTO CRISTINA PELLICANÒ VITTORIO SEZZELLA GALIA TRAVERSO
TAVOLA APERTA
EMERGENZA DI... FIDUCIA Fiducia in se stessi, fiducia negli altri. Una pausa pranzo che è una resa dei conti, metafora dei tempi moderni: un panino, una bottiglietta d’acqua e dita che scorrono lo smartphone. E tutt’ attorno altre persone, nella stessa situazione. Non era forse l’Uomo un “animale sociale”? Cosa ci è successo? Non basterebbe una vita per discuterne. Affrontiamo la realtà, ascoltiamo Paola – 29 anni, impiegata all’Acquario di Genova - e creiamo qualcosa di reale, concreto. Una Tavola Aperta che offre, nella pausa pranzo, comodità e un’occasione di dialogo come primi passi verso la Fiducia. La sua crisi è la nostra crisi: generazionale, individuale, umana; nessuno è escluso, chi non detesta mangiare da solo? Chi non detesta essere solo? A Paola.
EMERGENCY OF... TRUST In yourself and in others. Lunchbreak as showdown, a methaphor of our times: a sandwich, a bottle of water and your finger scrolling on your smartphone. All around you: other people in your exact same situation. Wasn’t Man a Social Animal? What happened to humanity? A lifetime wouldn’t be enough to understand. Let’s face reality: let’s listen to Paola - 29 years old, working at the city acquarium – and let’s design something real and tangible. A “Tavola Aperta” (Open Table) that offers, at lunchtime, comfort and an occasion for conversation as first steps towards Trust. Trust crisis is our crisis: as a generation, as individuals, as human beings; nobody is left out, who doesn’t hate being alone? To Paola.
EMERGENCY EMERGENCY OF... OF...
CARUGGI CARUGGI
LACK LACK OFOF
FREE FREE
ENCOUNTER ENCOUNTER
COMMUNITY COMMUNITY
SEARCH SEARCH
DEDE FERRARI FERRARI PLACE PLACE
PORTO PORTO ANTICO ANTICO
TRUST TRUST
SOLUTION SOLUTION
MEDIA MEDIA
COMFORT COMFORT
CONCLUSION CONCLUSION
CHAT CHAT
FACE FACE TOTO FACE FACE
PLACES CENTRO STORICO VICOLI
PIAZZA DE FERRARI
EXPO PORTO ANTICO
“Emergenze di riflessione. In questi tempi tutto scorre, le persone pensano poco, non si fanno più domande. Sì, direi un’emergenza di riflessione.” Pietro, 22 anni
“Ho lavorato nel museo di Palazzo Strozzi. Da gennaio sono a casa, non c’è stata la volontà di proporre un contratto regolare.” Elisa, 32 anni
“C’è tanta rabbia nelle persone, tanta solitudine, non c’è più comunicazione. Io mi sento fortunata a vivere nel centro storico, qui c’è più coesione sociale. La mia è un’emergenza di solidarietà.” Monica, 48 anni
RELATIONSHIPS NATURE MONEY TIME SECURITY WORK POLITIC GREEN THINKING UMANITY PUBLIC MEANS
BEAUTY CLEAN TRUST INDIVIDUALITY SOLIDARIETY SUPERFICIALITY STEREOTYPES INFRASTRUCTURES
INDIVIDUALITY
COMMUNITY
PROCESS
PLACE MEDIA COMMUNITY
FEATURES
FREE TRUST SHARING ENCOUNTER COMMUNITY CONFORT FACE TO FACE CHAT ENJOY
COMFORT
USER EXPERIENCE
1
2
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4
5
6
TESTING
La definizione di Arte Relazionale si afferma con il libro del 1998 Estethique Relationelle, del critico francese Nicolas Bouriaud (...). In questa categoria rientrano tutte quelle espressioni artistiche che si manifestano attraverso le nozioni di interattività, socialità, convivialità e che favoriscono le relazioni tra individui. cit. Arte Contemporanea di AAVV.
CO-DESIGNING: Users and other figures can become part of the design process as expert of their experience, but in order to take on this role they must be given appropriate tools for expressing themselves. By http://www.servicedesigntools.org/
VISUALS
PRENDITI UN MOMENTO Una tavola aperta, un modo per passare una pausa pranzo, un modo per conoscersi meglio
MACELLI AI FORNELLI
Caterina Cottatellucci Ilaria Monteverdi Paola Pietronave Giulia Sacchi
EMERGENZA DI ...
Il progetto è stato sviluppato in seguito ad una ricerca sul campo che ha portato a delimitare l’area di interesse a quella dei Macelli di Soziglia e a concentrare l’attenzione sulla tematica della mancanza di gentilezza e della necessità di maggiore vicinanza tra le persone. La storia che ci ha guidato, è quella di Rachid giovane fruttivendolo marocchino. 7KH SURMHFW LV EDVHG RQ D RQ ¿HOG UHVHDUFK LQ WKH 0DFHOOL GL 6R]LJOLD GLVWULFW D SDUW RI WKH YHU\ FHQWHU RI WKH FLW\ RI *HQRYD :H IRFXVHG RQ WKH FRPSODLQW SHRSOH VKRZHG DERXW WKH ODFN RI NLQGQHVV DQG RQ WKH QHHG RI JRRG KXPDQ UHODWLRQV 7KH VWRU\ ZH ZDQW WR WHOO LV DERXW 5DVKLG WKH \RXQJ JURFHU\ VWRUH PDQ
Questa parte del centro storico fu sempre storicamente il tempio del commercio spicciolo. La vicinanza dei macelli collocati nel Medioevo in questo quartiere, rende ancora piĂš plausibile tale derivazione, in quanto ĂŠ assai probabile che nella slargo di Soziglia si trovasse anche un mercato specializzato nella vendita della carne di maiale. 7KLV SDUW RI WKH ROG FLW\ KDV DOZD\V EHHQ WKH FHQWUH RI VWUHHW WUDGH 7KH SUR[LPLW\ RI WKH VODXJKWHU KRXVHV SODFHG LQ WKH 0LGGOH $JHV MXVW LQ WKLV TXDUWHU JLYHV PRUH SRVVLELOLW\ WR WKDW RULJLQ DV SUREDEO\ WKDW LQ 6R]LJOLD WKHUH VWRRG D VSHFLDOL]HG PDUNHW VHOOLQJ SRUN
GE NO VA
Suddivisione sul territorio genovese di rivenditori di genere alimentare, differenziati per quota di mercato.
17,9% piccoli negozi tradizionali 10,1% piccoli ambulanti 72% impermercati-superstore-discount $& 1LHOVHQ ,67$7
DATI Ripartizione sul territorio genovese delle fasce d’età interessate. 19% 0-24 anni 41% 21-54 anni 27% 65 + anni 5HJLRQH /LJXULD ³$QQXDULR 6WDWLVWLFR 5HJLRQH /LJXULD´
Percentuale di donne inoccupate sul territorio genovese. $JHQ]LD /LJXULD /DYRUR 2 0 / (ODERUD]LRQL VX GDWL ,67$7 5LOHYD]LRQH VXOOH )RU]H GL /DYRUR
8Q TXDUWLHUH GHÂżQLWR SUREOHPDWLFR GD FKL OR YLYH tutti i giorni: le persone con cui abbiamo parlato accusano la mancanza di contatto umano tra chi tutti i giorni anima gli stessi vicoli, ma allo stesso tempo, vedono la distanza tra le persone e l’indifferenza che ne scaturisce come qualcosa di inevitabile, di talmente ovvio e radicato nel “fareâ€? della gente che ogni speranza pare lontana. ,QDELWDQWV RI 0DFHOOL FRPSODLQ DERXW WKH ODFN RI KXPDQ UHODWLRQV ZLWKLQ WKH QHLJKERUKRRG EXW DW WKH VDPH WLPH WKH\ VHHP WR DFFHSW WKLV VLWXDWLRQ DV VRPHWKLQJ REYLRXV HPEHGGHG LQ GDLO\ OLIH WKDW DQ\WKLQJ PD\ EH GRQH WR PDNH WKLQJV FKDQJH
Tutt’ora si tratta ancora di una zona di passaggio, tra il quartiere alto di ‌ e il sottobosco intricato della “Maddalenaâ€?, una zona che pullula di piccole botteghe, una zona che mostra la sua bellezza piano piano, che parla di sĂŠ attraverso le storie e i volti dei suoi abitanti. 7RGD\ LV VWLOO DQ DUHD RI WUDQVLW ORFDWHG EHWZHHQ D ULFK GLVWULFW DQG D FURZGHG SRSXODU RQH IXOO RI OLWWOH VWRUHV
lavoro rispetto
pulizia
infrastrutture
gentilezza pregiudizio
salute
educazione
il problema Le persone sono troppo distanti tra loro.
Rashid vorrebbe vedere una rete tra i suoi clienti per allontanare la criminalitĂ e affrontare le emergenze che ci saranno.
il progetto Nonostante la negatività e la disillusione che colorano l’immaginario collettivo degli abitanti, in questo quartiere esistono già diversi luoghi e occasioni di incontro e aggregazione sociale, come ad esempio: AMA associazione abitanti Maddalena, Lab sociale di Vico Papa, Radio Gazzarra, La Saracinesca del Maddalena 52 - scambio libri- , TeleMaddalena, Maddavolley pallavolo in piazza, Repessin mercatino di scambio e baratto dell’usato (questo forse non metterlo in formato testo, ma elenco, oppure su una mappa‌). $OWKRXJK WKH QHJDWLYH SHUVSHFWLYH SHRSOH GHFODUH WR KDYH WKHUH DUH VHYHUDO SODFHV DQG VLWXDWLRQV IRU VRFLDOLW\ LQ WKLV GLVWULFW ZKHUH LQKDELWDQWV FDQ PHHW XS DQG VSHQG WLPH WRJHWKHU
Questo ci dice che le persone hanno voglia e sarebbero favorevoli di entrare in contatto, di ricostruire quella rete di relazioni che in altri tempi era la normalità all’interno del vicinato e che oggi sembra quasi impossibile avere. Sembra quasi che tutti, vivendo nella stessa realtà , condividano lo stesso pensiero, abbiano gli stessi timori nei confronti dell’altro e nutrano in segreto gli stessi desideri di collettività , senza però avere occasione di dirselo.
7KLV PLJKW VXJJHVW WKDW WKHVH SHRSOH DUH ZLOOLQJ WR EH RSHQ WR HDFK RWKHUV DQG WR EXLOG JRRG UHODWLRQV ZLWKLQ WKH QHLJKERUKRRG DV LW ZDV LQ D SDVW WLPH ,W VHHPV WKDW WKH\ DOO VHH WKHLU UHDOLW\ LQ WKH VDPH ZD\ IHHO VDPH ZRUULHV DQG VKDUH VDPH GHVLUHV RI VRFLDOLW\ ZLWKRXW KDYLQJ WKH FKDQFH WR VD\ LW H[SOLFLWO\
Perché non trasformare in opportunità un problema?
Why don’t we turn a criticism into an opportunity?
la nostra idea Rashid con il suo negozio rappresenta già un punto di riferimento per i residenti della zona. Con la sua eccellente capacità di comunicare ha creato una rete di clienti affezionati che possono diventare il punto di partenza per la creazione di una comunità. 5DVKLG DQG KLV VKRS DUH YHU\ ZHOO NQRZQ LQ WKH QHLJKERUKRRG DQG UHSUHVHQW DQ H[FHOOHQW ZD\ WR FRPPXQLFDWH DQG D XQLTXH EDVH RQ ZKLFK FUHDWH D FRPPXQLW\
IL CIBO E IL CUCINARE SONO ARGOMENTI FACILI E COMUNI DI CONVERSAZIONE (SIAMO IN ITALIA!)
turning point Abbiamo pensato di usare il cibo e il “know howâ€? culinario come pretesto di scambio e contatto tra gli abituali clienti di Rashid, il suo negozio come palcoscenico per innescare la curiositĂ e l’interazione tra persone che molto spesso non si salutano nemmeno. La lavagna appesa al muro su cui ognuno può lasciare la propria ricetta e il proprio nome, e prendere quelle lasciate da altri, è un modo semplice per far avvicinare le persone tra loro, anche grazie al savoir faire accogliente e caloroso di Rashid. Strumenti semplici, un pretesto comune e condiviso, un buon motivo per accorciare le distanze :H WKLQN WKDW IRRG DQG H[FKDQJH RI UHFLSHV PLJKW IDFLOLWDWH VRFLDO LQWHUDFWLRQ ZLWKLQ 5DVKLGÂśV FXVWRPHUV +LV VWRUH FRXOG EHFRPH WKH VWDJH ZKHUH GLVWDQFHV FDQ EH VKRUWHQ DPRQJ SHRSOH WKDW KDUGO\ VD\ KHOOR WR HDFK RWKHU 7KH EODFNERDUG LV WKH VXSSRUW ZKHUH SHRSOH FDQ OHDYH WKHLU RZQ UHFLSHV SLFN XS VRPHRQH HOVHÂśV RQHV DQG DVN 5DVKLG DERXW ZKR ZURWH ZKDW 6LPSOH WRROV D FRPPRQ JURXQG D JRRG UHDVRQ WR VKRUWHQ GLVWDQFHV
strumenti Una lavagna su cui lasciare la propria ricetta preferita e appuntarsi quella del vicino, del conoscente, o quella che ci piace di piÚ. Semplice, no? Su ogni ricetta sono segnati i contatti di chi lascia la sua ricetta, un recapito (anche pagina su Facebook) e, ovviamente, gli ingredienti e la ricetta. Semplicità è tutto!
$ EODFNERDUG RQ ZKLFK HYHU\RQH FDQ OHDYH KLV UHFLSH DQG WDNH KLV IDYRXULWHV DPRQJ WKH RQHV SHRSOH KDV JLYHQ ,Q HYHU\ UHFLSH WKHUH DUH LQIR DERXW ³WKH FRRN´ D ZD\ WR FRQQHFW ZLWK KLP .HHS LW VLPSOH
Alcune immagini del negozio di Rashid. Some pictures taken in Rachid’s shop.
reazioni Abbiamo chiesto a persone della zona, incontrate casualmente per strada, cosa ne pensavano del progetto. Le reazioni, sorprendentemente calorose ed entusiastiche ci hanno confermato nei nostri propositi. Se ci dicono che funziona, allora funziona! :H DVNHG SHRSOH ZH PHW LQ WKH VWUHHW ZKDW WKH\ ZHUH WKLQNLQJ DERXW WKH SURMHFW 7KHLU UHDFWLRQV ZHUH HQWKXVLDVWLF DQG SRVLWLYH VR WKH\ FRQÂżUPHG RXU SURSRVDOV
,I WKH\ VD\ LW ZRUNV WKHQ LW ZRUNV
conclusioni Cos’è emergenza, quindi? Emergenza è la vita, ci hanno detto. Svegliarsi, mangiare, andare in bagno, uscire di casa e tornare la sera. Guardarsi negli occhi, salutarsi e una parola gentile a combattere la solitudine e ad accorciare le distanze.
$QG VR ZKDWÂśV HPHUJHQF\" (PHUJHQF\ LV OLIH VRPHRQH WROG XV :DNLQJ XS HDWLQJ JRLQJ WR WKH WRLOHW OHDYLQJ IURP KRPH DQG FRPLQJ EDFN LQ /RRNLQJ SRHSOH LQ WKH H\HV VD\QJ KHOOR DQG VKDULQJ D NLQG ZRUG ZLWK \RXU QHLJKERXUV LQ RUGHU WR ÂżJKW ORQHOLQHVV DQG VKRUWHQ GLVWDQFHV
Dopotutto, salutarsi è gratis!
$IWHU DOO VD\QJ KHOOR LV WD[ IUHH
a poeMob through Genova
Genova. Five university’s students. One problem. To emerge in a very closed cultural context. In every corner of the city you can breathe the air of a glorious, a superb past. Why can not the present shine again? Also in a degraded social context it’s possible to find poetry. Read it wants to give to this guys the possibility to get known, through a poeMob, a guerilla marketing to crowd Genova with poetry. The idea is to write some parts of the poems on the city’s walls, with a cross reference to the website where you can find the entire work. And to do it in a very special way: cleaning. Read it consists in an autopromotional kit composed by a set of stencil with the letters of the alphabet, a notched beam to compose the verses, a small brush and a solvent to erase the durty by the walls and an use handbook. That’s how poetry can bring urban space back to life.
Genova. Cinque studenti universitari. Un problema: riuscire a emergere in un contesto culturale chiuso in se stesso. In ogni angolo della città si respira l’aria di un passato glorioso, “superbo”. Perché il presente non può tornare a splendere? Anche in un contesto sociale degradato si può ritrovare la poesia. Read it vuole dare la possibilità a questi ragazzi di farsi conoscere, attraverso un poeMob, una campagna di guerrilla marketing per invadere Genova con la poesia. L’idea è quella di scrivere alcune frasi delle loro poesie sui muri della città, accompagnate da un rimando al sito web dove si possa rinvenire l’intera opera. E farlo in un modo molto particolare: scriverle “pulendo”. Read it consiste quindi in un kit di autopromozione che si compone di un set di stencil con tutte le lettere dell’alfabeto, un’asticella intagliata per comporre i versi della poesia, uno spazzolino e un solvente per cancellare lo sporco dai muri, e un manuale di utilizzo. Ed ecco che la poesia fa rivivere lo spazio urbano.
get in touch with the city
Punto di partenza è stata la ricerca, in giro per la città, rivolta a capire le esigenze ed i pensieri delle persone. I cittadini intervistati, quindi persone, si possono suddividere per età: dai bambini ai pensionati. La domanda principale è stata Genova è una citta’ in emergenza?
poeMob
Cinque studenti universitari con un problema: riuscire a emergere in un contesto culturale chiuso in se stesso. Anche in un contesto sociale degradato si può ritrovare la poesia. Read it vuole dare la possibilità a questi ragazzi di farsi conoscere, attraverso un poeMob, una campagna di guerrilla marketing per invadere Genova con la poesia. “Cancellando”, pulendo i muri della città con i loro versi.
% muri sporchi e puliti
80% sporchi
20% puliti
Si compone di: stencil con le lettere dell’alfabeto in Gotham Medium, font bastoni molto leggibile; spazzola e solvente per pulire con le parole la città ; asticella intagliata per incastrarvi le lettere e comporre i versi; nastro adesivo per farli aderire alla parete.
how to use
making of
and now... test!
L’ultimo step consiste nel testare il funzionamento del prototipo. E quale miglior modo per farlo se non incontrare il committente reale? Sono state riscontrate alcune problematiche, utili per la modifica del kit, ora pronto a ripulire la città ! Read it!
that’s (Read) it!
In conclusione è emerso che il riscontro tra la gente è molto positivo, si ha voglia di cambiamento, di novità. Anche in un contesto sociale degradato si può ritrovare la poesia. Ed ecco, la poesia fa rivivere lo spazio urbano.
contacts
Alessandra Peruch ale.peruch@gmail.com Elisa Rocca elisarocca82@gmail.com Gloria Derba gloria.derba4@gmail.com Vittoria Garibotti
IndIce
explore Make check SharIng
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VenerdĂŹ 27 gIugno 2014
EmErgEnza cosa lE viEnE in mEntE?
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tEmatichE EmErsE SIcurezza calaMItĂ acqua Salute
immigrati IMpreVIStI panIco laVoro IncIdentI
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giorgio “Per me l’emergenza è una sola, gli extracomunitari! Questa città era vivibilissima fino a 15/20 anni fa, ora è diventata un cesso. Io sento il disagio delle persone: i nostri vecchi uscivano alla sera e andavano a farsi delle passeggiate, chiudendo la porta solo cin una cordina, ora è rintanata in casa e chi ci governa non fa niente a riguardo.” Dall’intervista emerge:
•
Una forte paura del diverso
•
ansia di venire derubati in casa propria
•
Disagio generale che provoca una chiusura della persona
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mancanza Di sicurEzza della quale non si occuna neanche il governo
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«…non riconosco più la mia gEnova.»
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iEri
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oggi
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immigrati
E’ un trend in crescita quello dell’immigrazione a Genova, è questo per Giorgio la vera causa dei conseguenti cambiamenti nello stile di vita dei genovesi che non si sentono più sicuri e vivono con angoscia e disagio il nuovo volto multietnico della città nella quale non riescono più a ritrovarsi, non riuscendo a superare diffidenza e preconcetti sono portati a chiudersi sempre più nei loro luoghi sicuri.
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immigrati Emozioni nEgativE
la sua REAZIONE ad una situazione che lui percepisce come un’emergenza è CHIUDERSI all’interno delle sue idee che lo costringono però in uno stato d’ansia e timore costante •che non si sente più sicuro ad andare in giro per strada •vivere serenamente i piccoli gesti della sua quotidianità come andare al circolo o buttare la spazzatura •si ricorda una Genova diversa da quella che vede oggi attorno a se»
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tEoria FinEstrE rottE coMe fare per far uScIre gIorgIo dalle Sue
trincEE culturali
e oSSerVare dIVerSaMente la Sua cIttà?
basta un piccolo gEsto positivo La Teoria delle finestre rotte afferma che i comportamenti di incuria sono un fenomeno contagioso, come è contagiosa una tendenza della moda, che può iniziare con una finestra rotta e diffondersi a un’intera comunità. L’impulso ad assumere un determinato comportamento – positivo o negativo – non parte da un particolare tipo di persona, ma da una caratteristica dell’ambiente circostante, di conseguenza basta un piccolo gesto positivo per stroncare la continuità negativa e affinché questo si diffonda a tutta la comunità.
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cambiarE nuovE prospEttivE
Per smuovere la situazione è necessario un cambio Di prospEttiva. Giorgio non riesce a vedere altro che il cambiamento negativo subito da Genova, il quale ha cancellato tutti i gesti di quotidianità e le belle cose che c’erano prima, ma tutto questo può ancora esistere e migliorare. Le persone un tempo fidate sono ora vicini sconosciuti dei quali si ha paura perché troppo diversi da noi: a Giorgio serve capire che se ci fosse più dialogo e conoscenza delle loro abitudini e tradizioni non sarebbero più sconosciuti e potrebbero essere i vicini fidati perduti anni fa.. obiEttivo:
Motivarlo a trasformare la sua prospettiva, per fargli capire che si, c’è stato un cambiamento, ma che le sue confortevoli abitudini non sono annientate
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immigrati a gEnova Infografica quantitativa Est Europa
6.312 4.996 1.862 11% 8,7% 3,2% Ucraina Albania
Romania
976 1,7%
Cina
Marocco Senegal
4.505 4.505 7,8% 2,3%
Equador Per첫
17.217 2.901 30,1% 5,1% Sud America
Sri Lanka Bangladesh
2.197 1.214 4% 2,1% Asia
Africa
Equador
30,1%
Albania
11%
Romania
8,7%
Marocco
7,8%
Per첫
5,1%
Cina
4%
Ucraina
3,2%
Senegal
2,3%
Sri Lanka
2,1%
Bangladesh 1,7%
Fonte: Notiziario statistico 2013 Dal sistema statistico nazionale del Comune di Genova
other
13.409 24%
57.358 100%
Make
rEalizzarE il possibilE Design partecipativo
animazionE socialE dall’esigenza di
poter eSSere poter agIre
necessità di
azIone
comE?
Quando il design incontra l’emergenza sociale deve essere in grado di guardare oltre alla realtà attuale, aprendosi al possibile. Da sempre lavorare nel sociale è percepire la realtà insieme alle sue possibilità alternative. Individuando margini di “poter essere” e di “poter agire” anche nelle situazioni più complesse. Certamente oggi, in territori ridisegnati dalla crisi e solcati dalle diseguaglianze, è più difficile scorgere i segni del possibile nei vincoli del reale. Eppure proprio dal disagio di tante situazioni emerge la spinta ad affinare quest’arte del possibile. Come dal malessere di Giorgio, che lo porta a provare nostalgia del suo passato, un tempo in cui si sentiva a suo agio, emerge l’esigenza di ritrovare il rapporto personale con i suoi vicini, troppo diversi rispetto a lui. Il nostro obiettivo è far sì che la sua esigenza si trasformi in azione per uscire dal suo disagio, di conseguenza utilizziamo il metodo dell’animazione sociale che prevede l’intervento di figure esterne alla comunità di quartiere per favorire la coesione sociale.
Make
agirE conDiviso modello aggregante
gioco
cirulla
Esistono strategie di design utili a sostenere il metodo dell’animazione sociale come il Design Partecipato. La partecipazione incontra l’ideale umano di sostegno reciproco o altruismo, un istinto collettivo dell’umanità. La partecipazione emancipa le persone rendendole collaboratori attivi, piuttosto che destinatari passivi. Il nostro intervento per promuovere l’agire condiviso utilizza il gioco come strumento per raggiungere l’obiettivo. Il gioco, in quanto esperienza priva di scopo pratico e immediato, viene visto come strumento per uscir fuori dal disagio della quotidianità e come momento d’incontro, generando quindi tranquillità e libertà nella persona. Ispirandoci alla personalità di Giorgio abbiamo individuato il gioco di carte Cirulla, originario della Liguria, una variante più complessa della tradizionale Scopa, ma che si contraddistingue con un notevole peso di fortuna che riduce il divario tra giocatori esperti e principianti. L’idea di base è che possa partecipare al gioco un gruppo multiculturale dove gli autoctoni diventano gli animatori del gioco condividendo le regole con chi non le conosce. Per rendere l’intervento più funzionale verranno individuate zone delimitate dove l’attività verrà svolta per aumentare la possibilità di conoscenza del vicinato.
Make
prima ipotEsi Concept Il punto di partenza è stato l’individuazione di
trE Fasi:
1.
2.
3.
scopErta
regalaci una storia, affissione di fogli bianchi con il logo dell’evento: i partecipanti condividono con il resto del quartiere la loro storia, inizia così la scoperta delle persone che abitano il quartiere.
accEttazionE
nel medesimo luogo dell’affissione delle storie vengono distribuiti mazzi di carte con il logo dell’evento e alcune frasi estrapolate dalle storie raccolte, al momento della consegna viene distribuito un flyer con le informazioni logistiche sullo svolgimento dell’ultima fase.
incontro
è il momento di giocare: ci si incontra liberamente nel luogo e nell’orario prescelti e si dà il via al torneo di Cirulla.
Lo svolgimento step by step deve servire a stimolare le persone affinché trovino la motivazione per avvicinarsi alla conoscenza dell’altro.
Make
prima ipotEsi Storyboard
check
quEstionario vEriFica
Le linee delle domande: Giochi a carte? A quali attività ti dedichi nel tempo libero? Se dovessi organizzare una manifestazione per valorizzare la vita nel tuo quartiere cosa faresti? Come coinvolgeresti gli abitanti del quartiere? Quale è la tua storia di Genova? La condivideresti con altre persone? Vorresti che loro la condividessero con te?
check
giancarlo 64 anni
“Mancano i circoli di quartiere per anziani” “Giocare è un buon modo per conoscere l’altro”
check
gaEtano 73 anni
“Vedrai le cose campiate quando conosci bene il tuo vicino di casa�
check
gianni 67 anni
“Spiegare e raccontare la storia per capirsi” “il centro storico è il mondo più bello che esista”
check
gino 53 anni
“A Genova quando arrivarono i primi immigrati meridionali erano ghettizzati, ma piano piano si sono integrati‌la strada aiuta a condividereâ€?
check
FEEDback chEck
comunicazionE stimolo conDivisionE
Disagio nei confronti della situazione attuale Mancanza di conoscenza tra le persone del vicinato Esigenza di avere luoghi d’incontro per trascorrere il tempo libero Esigenza di recuperare i vecchi valori, come il contatto con le persone e il dialogo Volontà di azione, far qualcosa che generi cambiamento Volontà di raccontarsi e condividere storie ed esperienze
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comunicazionE
Vieni! NjĂŤ! Jedan!
VĂŠgni! tornEo Di
cirrulla
Uno! Bir!
ti invito sabato 5 luglio 2014, ore 16 piazza della Cernaia
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stimolo LA MIA NOSTALGIA È PROFUMO DI ...
C’E ORA LA MIA GENOVA ...
C’ERA E OGGI C’È ...
QUEL GIORNO PER GENOVA FU ...
ERA UN PERSONAGGIO, LUI ...
LA RICETTA SEGRETA È ...
DI QUELLA STRADA CONOSCO OGNI STORIA ...
I MIEI NONNI RACCONTAVANO ...
DI QUEL GIORNO NON DIMENTICO ...
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conDivisionE
RACCONTACI LA TUA STORIA ..................................... RACCONTACI ..................................... LA TUA STORIA ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... .....................................
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il progEtto
Comunicazione La prima fase dell’intervento consiste nella distribuzione, all’interno degli esercizi commerciali del quartiere, di flyer (7 cartoline differenti con scritte genovesi e traduzione in una lingua) con le informazioni necessarie per partecipare all’evento. Stimolo Il giorno del torneo verranno distribuite delle particolari carte da gioco sulle quali saranno presenti alcune frasi con piccole informazioni sui diversi paesi (“Tutto il caffè che beviamo viene dalla Turchia”, “In Marocco mangiamo molti datteri”, …) e sul retro il logo dell’evento. Condivisione Una volta sedute ai tavoli le persone saranno invogliate a parlare con chi si trovano di fronte, raccontando la propria storia e cultura, anche stimolati dalle frasi delle carte. Queste storie verranno poi trascritte su fogli che saranno appesi ben in vista.
SharIng
moDEllo Economico
Il modello economico adeguato a questo tipo di operazione, richiede il supporto dei CIV di quartiere, molto attivi nel cento storico e già impegnati in iniziative per la riqualificazione di alcune aree. Il CIV può fruire di eventuali finanziamenti comunali.
abStract englISh
This work is about the emergency of integration among the old Genoan population and the new cultures, that are coming on the territory. From the collected data, it seems that old people, are living in a critical situation: they do not recognize their city, and they feel a constant sense of fear. To common thinking is the immigrant to approach local inhabitant lifestyle: this project wont at the exact opposite. The aims is to change the mental perspective of our local inhabitants, by the sharing of the own life stories with the life stories of immigrants. A day of games, at the open air in the streets of the Genoa’s old town centre, is the ground of dialogue that we are going to create. Participants Italians and non-Italians share their typical games, including cirulla. Cirulla is a typical Genoan’s card game, mostly known by the elders. The old Genoan population becomes teacher for a day for the immigrants. Through the game and the dialogue that follows, we replace fear with knowledge and tolerance.
contattI
elISa baSSanI elisabassani.m@gmail.com
gulIa bertuzzo giulia.bertuzzo@gmail.com
franceSca bruzzo fra.friky@gmail.com
franceSca calauttI fluzcalautti@gmail.com
Marta rocca roccata@hotmail.it
GRAZIE ACCADEMIA DI LIGUSTICA DI BELLE ARTI Mario Benevenuto
CONTACTS giuseppe@attoma.eu gabriele.maci@aiap.it foessleitner@hi-pe.at
PUBLISHED 2014 by www.hi-pe.at
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EME RGE SUMMER SCHOOL
GENOVA 27-30 GIUGNO 2014
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