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Grano: con la CUN riportare in trasparenza costi di produzione

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Agricoltura

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GRANO: CON LA CUN RIPORTARE IN TRASPARENZA COSTI DI PRODUZIONE

E PREZZI DI VENDITA DEL PRODOTTO SIMBOLO DEL GRANAIO D'ITALIA

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Dopo 5 anni vede finalmente la luce la CUN sperimentale sul grano duro, uno strumento fortemente voluto da Coldiretti che ha fatto pressing affinché si arginassero le continue fluttuazioni di mercato al ribasso di uno dei prodotti simbolo della Puglia, il granaio d’Italia. E’ quanto dichiara Coldiretti Puglia, alla notizia della conclusione dell’iter portato avanti dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e dalla Borsa Merci Telematica sulla Commissione Unica Nazionale del grano duro. La pandemia non ha fermato l’invasione di grano canadese con il raddoppio nel 2020 degli arrivi cresciuti in quantità del 96%, spinte dall’accordo di libero scambio Ceta, con continui tentativi di quotare al ribasso il prezzo del grano Made in Puglia. Con la CUN dovremo riportare in trasparenza costi di produzione e prezzi del grano, sottoposto a speculazioni inaccettabili, oltre a controlli serrati con una cabina di regia coordinata tra ICQRF, NAS, ASL e gli altri organi deputati alle verifiche. La domanda di grano 100% Made in Italy si scontra infatti con anni di disattenzione e abbandono che nell’ultimo decennio hanno portato alla scomparsa di 1 campo su 5 dopo con la perdita di quasi mezzo milione di ettari coltivati con effetti dirompenti sull’economia, sull’occupazione e sull’ambiente, dalla concorrenza sleale delle importazioni dall’estero soprattutto da aree del pianeta che non rispettano le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale in vigore nel nostro Paese.

L’import selvaggio di grano straniero fa concorrenza sleale al Made in Italy e pesa sulle quotazioni del grano nazionale nonostante un raccolto stimato in flessione intorno al 20% rispetto allo scorso anno e un balzo nei consumi di pasta dei consumatori, con un vero boom di quella fatta con grano 100 per 100 Made in Italy che è aumentata in valore del 29% e rappresenta ormai un quinto della pasta totale venduta nei supermercati.

UVA SEEDLESS, VARIETÀ CALIFORNIANE ARRIVANO IN ITALIA

La California Table Grape Commission (CTGC) estende all’Italia il suo programma internazionale di commercializzazione e protezione di alcune varietà di uva da tavola seedless che gestisce in qualità di licenziataria esclusiva.

La California Table Grape Commission è un’organizzazione governativa fondata nel 1967, con sede a Fresno, California (USA), licenziataria esclusiva di alcune tra le più note, a livello mondiale, varietà di uva da tavola seedless quali Autumn King, Scarlet Royal e Sweet Scarlet costituite dal Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti d’America (USDA) e protette in tutto il mondo, anche a livello europeo presso il CPVO.

L’intento è quello di assicurare che produttori e distributori di queste varietà protette operino in un contesto legale e trasparente aderendo al programma di licenza della California Table Grape Commission, rispettando i diritti di proprietà intellettuale nel settore varietale dell’uva da tavola e potendo contare sulla protezione contro ogni pratica contraffattiva e illegale. CTGC assicura un monitoraggio continuo del mercato volto ad individuare ogni utilizzo non autorizzato delle sue varietà protette di uva da tavola seedless e conseguentemente ogni violazione dei propri diritti di proprietà intellettuale. In questa attività la CTGC verrà supportata da Agrimeca Grape and Fruit Consulting Srl per gli aspetti di carattere agronomico, oltre che per quelli amministrativi legati al programma di licenza, nonché dallo Studio Legale Trevisan & Cuonzo per l’enforcement dei diritti di privativa varietale.

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