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Con fondi UE creare foreste urbane
from FOGLIE n.02 / 2021
by FOGLIE
PUGLIA IN CLASSIFICA MORTALITÀ PARTICOLATO FINE RECOVERY: CON FONDI UE CREARE FORESTE URBANE
Nella classifica delle città con il tasso di mortalità da particolato fine (PM2.5) anche Lecce al 133esimo posto, Taranto al 148esimo, Foggia al 177esimo, Brindisi al 184esimo e al 233esimo posto Andria, con la Puglia che ha la dotazione di verde pro capite che non supera i 10 metri quadrati per abitante. Questo sulla base dei dati di uno studio condotto da ricercatori dell'Università di Utrecht, del Global Health Institute di Barcellona e del Tropical and Public Health Institute svizzero, pubblicato su The Lancet Planetary Health e finanziato dal ministero per l'innovazione spagnolo e dal Global Health Institute. Con l’inquinamento dell’aria che è considerato dal 47% dei cittadini la prima emergenza ambientale bisogna in-tervenire in modo strutturale ripensando lo sviluppo delle città e favorendo la diffusione del verde pubblico e privato con le essenze più adatte alle condizioni climatiche e ambientali dei singoli territori. L’obiettivo è quello di creare vere e proprie oasi mangia smog nelle città dove respirare area pulita grazie alla scelta degli alberi più efficaci nel catturare i gas ad effetto serra e bloccare le pericolose polveri sottili. Per questo Coldiretti e Federforeste hanno presentato il progetto “Bosco vivo e foreste urbane”, per piantare in Italia 50 milioni di alberi nell’arco dei prossimi cinque anni nelle aree rurali e in quelle metropolitane anche per far nascere foreste urbane con una connessione ecologica tra le città, i sistemi agricoli di pianura a elevata produttività e il vasto e straordinario patrimonio forestale presente nelle aree naturali anche con i fondi europei del Recovery Fund per rispondere alle vertenze ambientali. Una pianta adulta è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili e un ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno. A provocare lo smog nelle città è l’effetto combinato dei cambiamenti climatici, del traffico e della ridotta disponibilità di spazi verdi. La situazione è diversa nelle aree rurali dove le foreste hanno continuato a espandersi, a causa dell’incuria e dell’abbandono, diventando vere giungle ingovernabili. Per difendere il bosco italiano occorre creare le condizioni affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli. Il progetto si pone quindi anche l’obiettivo di gestire il patrimonio forestale in maniera sostenibile per contribuire al raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050 favorendo lo stoccaggio del carbonio da parte delle superfici forestali e delle foreste urbane. Un impegno importante anche per assicurare un presidio attivo contro il dissesto idrogeologico, incendi ed altre forme di impoverimento dei territori, contrastare l’abbandono di tale aree e valorizzare la filiera del legno 100% Made in Italy anche al fine di scongiurare le importazioni illegali di legno. Un obiettivo che richiede una programmazione pluriennale della messa a dimora, coltivazione e manutenzione delle foreste da parte degli agricoltori e degli imprenditori del verde rilanciando i servizi di consulenza e le attività turistiche ricreative in tali aree. Il progetto proposto da Coldiretti e Federforeste è coerente con gli obiettivi di politica ambientale dell’Unione Europea e potrebbe trovare dunque opportunità di finanziamento attraverso il Programma Next Generation UE.
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Intervenire nella fase di post raccolta su olivo è fondamentale per una corretta gestione fitosanitaria della chioma, in particolar modo se ci si accinge ad affrontare un’annata di carica, in cui eventuali defogliazioni comprometterebbero lo sviluppo delle drupe ed accentuerebbero i fenomeni di alternanza di produzione. Le prolungate bagnature fogliari e le temperature miti del periodo autunno vernino costituiscono un mix perfetto per lo sviluppo di una serie di patogeni, in primis l’occhio di pavone, in grado di svilupparsi in un intervallo di temperature molto ampio. Le operazioni di raccolta inoltre, possono causare lesioni a carico dei rami che facilitano l'ingresso nei tessuti dell'agente della rogna dell'olivo, Pseudomonas savastanoi pv. savastonoi. Il portfolio di UPL per l’olivo comprende soluzioni in grado di rispondere alle diverse esigenze dell’olivicoltura moderna sia in integrato che in biologico. Poltiglia Bordolese Disperss Blu, a base di rame esclusivamente nella sua forma di cristallizzazione più stabile, la Brochantite, caratterizzata inoltre dall'ASSENZA DI CALCE LIBERA, pertanto con pH neutro si presta per l'impiego in questa fase fenologica per il graduale rilascio degli ioni rame, coniugando elevata selettività e protezione, oltre che per l’elevata solubilità garantita dalla formulazione Disperss. Oltre a Poltiglia Bordolese Disperss Blu, il portfolio UPL vede l’inserimento anche di Kuprik Flo, formulazione liquida a base di rame da Brochantite alla concentrazione di 200 g/L (13%), preparato con un particolare procedimento industriale brevettato che garantisce un’azione fungicida e batteriostatica anche con ridotti apporti di rame per ettaro. Kuprik Flo, come le altre formulazioni rameiche di UPL, è dotato di un’etichetta ampia e versatile. Poltiglia Bordolese Disperss Blu e Kuprik Flo sono formulati in colorazione blu, ottenuta con un complesso ferrico che comporta anche un miglioramento dell'attività fotosintetica. Thiopron, esclusiva formulazione a base di zolfo liquido ad elevata micronizzazione, in miscela con Poltiglia Disperss, grazie alla presenza di agenti adesivanti permette una più elevata persistenza del rame, oltre che per la presenza di zolfo ad elevata micronizzazione che garantisce la sublimazione anche a basse temperature e pertanto un’azione spiccata anche nei confronti dell’occhio di pavone. Syllit, a base di Dodina sia in formulazione liquida che WG, è caratterizzato da un'attività sia preventiva che curativa per mantenere sano l'oliveto senza provocare la caduta delle foglie: agisce sia curando le vecchie infezioni sia prevenendo quelle nuove. Fondamentale quindi in annate di carica per evitare defogliazioni della chioma che possono interferire con lo sviluppo vegetativo e quindi accentuare i fenomeni di alternanza di produzione.