FOGLIE n.04/2014

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Agricoltura • Agroalimentare • Turismo RURALE

N° 4 • 1 Marzo 2014

i miserabili AGRICOLTURA Nuovi percorsi sostenibili verso la Pac 2014-20 Il chi è del nuovo Ministro all’Agricoltura Cia: rinnovate cariche nazionali e regionali

agroalimentare Storia della Grande Distribuzione Organizzata

Su ogni 100 euro di spesa su ortofrutta fresca solo 1 euro e 80 centesimi rimane ai produttori



Editoriale

1 marzO 2014 - n. 4 - Anno 9

Quindicinale di Agricoltura Agroalimentare Turismo RURALE

Iscritto all’Albo Cooperative a Mutualità Prevalente N.A182952 Editrice G.Ed.A. Giovani Editori Associati Soc. Coop. Via Alcide De Gasperi 11/13 - 70015 - Noci (BA) Direttore responsabile Vito Castellaneta Grafica e impaginazione

Hanno collaborato Donato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini, Giuseppe Perrotta, Paola Dileo, Annalinda Laruccia, Nica Ruospo, Maria Fortino, Gianni Colaianni, Rino Pavone Pubblicità Click On Studio Via Q. Sella, 40 - 70122 - Bari Tel. 080 9755146 www.clickonstudio.it

MONDO AGRICOLO COMPATTO SUL NO A GESTIONE UNICA PROGRAMMI COMUNITARI

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di Vito Castellaneta

ull’idea paventata di far confluire il controllo di gestione del Programma di Sviluppo Rurale e del Piano Operativo per lo sviluppo economico e del sociale in un’unica Autorità di Gestione, il mondo delle rappresentanze agricole è fortemente contrario poiché “potrebbe essere causa di inevitabili incomprensioni e fraintendimenti nel corso della realizzazione dei programmi, con un conseguente contenzioso che certamente non gioverebbe ad una coerente e buona riuscita degli stessi programmi comunitari”. “L’esperienza di questi ultimi anni, ha dimostrato – si legge in una nota di Coldiretti Puglia - la necessità di una sempre maggiore vicinanza tra la realizzazione dei programmi e la regia della propria Autorità, la sola in grado di modificare nel corso del tempo, con l’ausilio del proprio Comitato di Sorveglianza, le scelte del programma e/o i nodi che ne impediscono la realizzazione, con un decisivo apporto positivo alla spesa”. Per questo “abbiamo chiesto al Presidente Vendola e agli assessori della sua Giunta – continua il comunicato – un percorso più organico e concreto che possa declinare al meglio la complessità e la diversità degli strumenti di programmazione, pur garantendone la piena integrazione, e sappia confermare il necessario protagonismo a tutti i soggetti della vita economica e sociale della Puglia.

Il rischio della sottovalutazione e della poca attenzione che il Programma di Sviluppo Rurale potrà ricevere da una tale singola Autorità, gravata di così tante scelte, attesa le peculiarità di tale programma (che rappresenta il così detto “secondo pilastro” della PAC) e che ha quindi la necessità di una specifica ed attenta regia per la realizzazione delle Misure, che vanno sempre e comunque traguardate con quanto è previsto dalle regole e dalle provvidenze del “primo pilastro” della PAC, ribadendo quindi una specificità, che potremmo definire storica, dell’agricoltura e dello Sviluppo Rurale nella politica Comunitaria”. Le organizzazioni agricole, si dicono convinte della necessità di una maggiore integrazione tra i fondi, ma questa può e deve essere realizzata all’interno di un dialogo (anche con regole formali) tra le diverse Autorità e previsto nei redigendi programmi e non già con una regia unica, che rischia di essere sempre più lontana dalla realtà produttiva regionale e inevitabilmente burocratizzata ed autoreferenziale.

Stampa Grafica 080 - Modugno (BA) Registrato al Registro Nazionale della Stampa Tribunale di Bari N. 61/06 del 15/11/2006 www.foglie.tv redazione@foglie.tv 347 9040264

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ISMEA, studio sui guadagni nella filiera

I MISERABILI

Su 100 € di prodotti agli agricoltori resta 1€ e 80 centesimi

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l peso specifico della filiera si sposta sempre di più a valle. Su 100 euro di spesa in prodotti agricoli freschi solo l’1,8 per cento al netto di salari e ammortamenti rimane nelle tasche dei produttori. Nello specifico - come emerge da due focus tematici dell’ultimo numero di AgrOsserva, l’osservatorio di Ismea e Unioncamere sulla congiuntura dell’agroalimentare italiano – su 100 euro di spesa in prodotti freschi, ai produttori rimangono 22,50 euro; 36 euro vanno a remunerare il commercio all’ingrosso, oltre 25 euro vengono trattenuti da altri operatori della filiera (come i fornitori di mezzi tecnici) e 9 euro sono riconducibili alle imposte. Oltre 8 euro finiscono invece all’estero a causa delle importazioni. Ma i 22,50 euro che finiscono in tasca a chi lavora la terra si riducono – una volta tolti i salari e gli ammortamenti – a 1,8 euro netti. Lo stesso conteggio porta da 36 euro a 15 euro il reddito netto degli operatori del mercato. Ancora più squilibrata la situazione nel caso dei prodotti trasformati, dove i passaggi che intercorrono tra

il “cancello” dell’azienda agricola e il punto di vendita dove si registra l’acquisto finale risultano più numerosi e pertanto più compressa è la quota del valore trattenuta dal settore primario. In quest’ultimo caso, sempre su 100 euro di spesa sostenuta dal consumatore, all’azienda agricola rimane un utile netto di 40 centesimi di euro, mentre 2,3 euro vanno a remunerare la fase industriale e quasi 11 euro

quella del commercio. Nell’ultimo decennio, sottolinea l’Ismea, la presenza di vincoli strutturali, di inefficienze del sistema logistico e degli accresciuti costi energetici hanno determinato la lievitazione dei costi di produzione e di distribuzione, a scapito quasi sempre del reddito dei produttori, che rappresentano la parte contrattualmente più debole della catena.

Nel 2013 chiuse 33 mila aziende agricole

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grOsserva analizza anche il bilancio complessivo del 2013 per l’agricoltura e l’industria alimentare, presentando il ritratto di un settore segnato da eventi atmosferici avversi per alcune colture e ancora sotto forte tensione a causa del protrarsi della crisi. Con il risultato di dover registrare la scomparsa di quasi 33 mila aziende agricole in dodici mesi, pari ad una riduzione della base imprenditoriale del 4% rispetto al 2012.


Sommario

AGRICOLTURA

4 I MISERABILI:

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Studio sui guadagni nella filiera 2013 chiuse 33 mila aziende in agricoltura e l’industria alimentare Carrabba Presidente regionale VI Assemblea Elettiva CIA Dino Scanavino Presidente CIA nazionale Chi è il nuovo Ministro Esponente Pd alle Politiche Agricole verso la Pac 2014/2020 Nuovi percorsi da Bayer CropScience convegno tecnico PAC A Monopoli tra analisi e prospettive

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eventi

agroalimentare

26 Nascita della Distribuzione 24 Mostra bovina del centro-sud

Una storia di quasi centocinquant’anni

A Martina Franca dal 24 al 27 aprile Salotto Divino con le cantine del Salento BARI HI-END La ventitreesima edizione

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lavoro

21 paghetta per trentenni

La prima indagine Coldiretti/Ixe’

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VI Assemblea Elettiva

Carrabba nuovo Presidente regionale Cia Puglia

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i è svolta a Bari la sesta Assemblea elettiva della Confederazione Italiana Agricoltori di Puglia sul tema “Più Agricoltura per nutrire il Mondo, più reddito per gli agricoltori”, che ha eletto il nuovo presidente regionale, Raffaele Carrabba. La Cia Puglia, dunque, dopo le varie assemblee elettive provinciali svoltesi nelle ultime settimane – nel corso delle quali sono stati eletti i nuovi dirigenti provinciali – ha celebrato la sua Assemblea elettiva regionale, propedeutica alla assemblea elettiva nazionale, che si svolgerà a fine mese a Roma. Alla iniziativa sono intervenuti il presidente regionale uscente della Cia Antonio Barile , il neo presidente regionale della Cia Puglia, Raffaele Carrabba, l’assessore regionale alle risorse agroalimentari Fabrizio Nardoni, e il presidente nazionale della Cia Giuseppe Politi. Nel corso della assemblea regionale, inoltre, la Cia Puglia ha presentato il dossier sui “Costi contributivi Inps in Puglia” (costi che mettono in difficoltà migliaia di aziende agricole pugliesi nella competizione di mercato), alla cui presentazione è intervenuta la responsabile nazionale lavoro e relazioni sindacali della Cia Claudia Merlino.

In conclusione alla assemblea sono stati eletti il nuovo presidente regionale, Raffaele Carrabba, i nuovi vicepresidenti regionali, Giulio Sparascio e Vito Scalera, i componenti della giunta regionale: Felice Ardito, Giannicola D’Amico, Franco Passeri, Mauro Zaccheo, Rosaria Ponziano e Vincenzo Netti. La direzione regionale della Cia Puglia, invece, risulta composta da: Raffaele Carrabba, Michele Ferrandino, Andrea Iaffaldano, Leonardo Lionetti, Rosaria Ponziano, Silvana Roberto, Vito Scalera, Vincenzo Netti, Mauro Zaccheo, Fabio Rossi, Vincenzo Ferrieri, Lucia Giustino, Felice Ardito, Angelica Curci, Giannicola D’Amico, Salvatore De Luca, Angelica Soleti, Giulio Sparascio, Benedetto Accogli, Laura Presicce, Paola Deriu, Francesco Passeri, Roberto Barberio, Raffaele Ignazzi,

Pierina Ranaldo, Antonio Barile. Sono invitati permanenti alla direzione regionale della Cia Puglia il direttore regionale Franco Catapano, i direttori provinciali Giuseppe Creanza, Nicola Cantatore, Luigi D’Amico, Danilo Lolatte, Vito Murrone, Vito Rubino e il presidente del collegio dei garanti Donato Petruzzi.

Eletto all’unanimità

Dino Scanavino Presidente Cia Nazionale

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ino Scanavino e’ stato eletto all’unanimità Presidente Nazionale dall’Assemblea della Cia-Confederazione Italiana Agricoltori, composta da 436 delegati, in rappresentanza dei quasi 900 mila iscritti. Scanavino, già’ vicepresidente nazionale dal 2010 nonchè presidente della Cia di Asti dal 2002, sarà alla guida della Confederazione per i prossimi quattro anni e rappresenta il passaggio finale e definitivo da una

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governance mista composta da agricoltori e funzionari confederali a una tutta di agricoltori, come sancito dal nuovo statuto. Succede a Giuseppe Politi, che e’ stato al vertice dell’organizzazione per gli ultimi dieci anni. Nel suo breve discorso, Scanavino ha ringraziato per la fiducia accordatagli ed ha preso atto delle “tante aspettative” che sono riposte in lui. “Politi ci ha consegnato un’organizzazione in salute, con tante donne e giovani che hanno dimostrato di voler partecipa-

re alla sua vita democratica”, ha detto, promettendo a tutti la possibilità di farlo. “Questa organizzazione l’hanno oggi nelle mani gli agricoltori e si devono far carico delle esigenze di una rappresentanza che deve innovare, guardare là dove non abbiamo mai guardato”, ha aggiunto, concludendo con una citazione di Rudyard Kipling: “abbiamo 50.000 scuse per fallire ma nemmeno un motivo” .

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Esponente Pd

Chi è il nuovo Ministro delle Politiche Agricole

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Maurizio Martina (Calcinate, 9 settembre 1978) è un politico italiano, Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali nel Governo Renzi. Biografia: Ha conseguito il Diploma di maturità presso l’Istituto tecnico Agrario di Bergamo. Inizia a far politica con il Movimento degli studenti nel 1994. Nel 1999 viene eletto consigliere comunale di Mornico al Serio con una lista civica. Nel 2002 diventa segretario regionale della Sinistra Giovanile ed entra a far parte della segreteria nazionale della medesima organizzazione, in qualità di responsabile “Lavoro”. Nel 2004 diviene segretario provinciale dei Democratici di Sinistra di Bergamo ed entra nelle segreteria regionale del partito. Nel 2007 viene eletto segretario regionale dei DS. Il 14 aprile 2007 è stato eletto segretario regionale del Par-

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tito Democratico lombardo, incarico confermato poi nel 2009. Dal 24 febbraio 2009 il Segretario del PD Dario Franceschini (già Vicesegretario di Veltroni nominato leader del Pd dopo le sue dimissioni dalla Segreteria nazionale) lo nomina Responsabile nazionale

Agricoltura nella nuova Segreteria. Il 2 maggio 2013 viene nominato sottosegretario alle Politiche agricole, alimentari e forestali nel Governo Letta. Il 21 febbraio 2014 viene nominato Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali del Governo Renzi.


Organizzato da Bayer CropScience

Nuovi percorsi sostenibili verso la Pac 2014/2020

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i è tenuto a Foggia l’11 febbraio scorso un partecipato convegno organizzato da Bayer CropScience per i cerealicoltori dal titolo “Nuovi percorsi sostenibili verso la Pac 2014-2020”. Questo incontro è stato una occasione per parlare non solo di novità nel settore della difesa per i cereali ma soprattutto per affrontare il tema della nuova PAC e dei risvolti che questa comporterà per i cerealicoltori. Come illustrato da Roberto Bartolini, noto giornalista – Edagricole , relatore e moderatore dei lavori, la nuova PAC inciderà in maniera importante nel lavoro degli agricoltori che dovranno guardare al futuro con un occhio più attento alle diverse nuove misure agro ambientali ottimizzando e gestendo al meglio tutte le tecniche e le risorse disponibili per ottenere produzioni maggiori e di qualità. E’ possibile applicare percorsi sostenibili salvaguardando le produzioni e la sanità della granella e facendo tornare i conti aziendali? Questa è stata la domanda che Bartolini ha rivolto al termine del suo intervento ai relatori successivi. Pasquale De Vita del CRA CER di Foggia ha risposto che nessun aspetto della coltura del grano può essere trascurato per ottenere i buoni risultati necessari. Tanti sono i progressi che sono stati fatti nel campo della genetica che hanno portato a varietà produttive ma sono fondamentali le valutazioni che il cerealicoltore deve fare lungo tutto il percorso stagionale della coltura, da una giusta scelta delle lavorazioni e degli avvicendamenti colturali, alla gestione ottimizzata delle concimazioni e delle infestanti, alla difesa della coltura dalle patologie che possono attaccarla quali ad es la septoriosi, malattia oggi tra più difficili e in espansione sui cereali. Antonio Monticelli, Crop Manager di Bayer CropsScience, ha illustrato la novità nel campo dei fungicidi per il grano e l’orzo disponibile da questa campagna: Zantara. Questo nuovo fungicida è in effetti un prodotto in

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grado di controllare in maniera efficace non solo la Septoria ma diverse importanti patologie quali Ruggini (Puccinia spp) , Fusariosi (Fusarium spp) e Oidio (Erysiphe graminis). Grazie alla presenza di Bixafen, nuova sostanza attiva registrata da Bayer, Zantara offre un inedito meccanismo di azione che si combina perfettamente con il già noto tebuconazolo presente in questo formulato. Bixafen è una sostanza attiva che si dimostra particolarmente attiva e adatta per i cereali e differisce sia dalle strobilurine che dai triazoli rappresentando una importante alternativa di grande affidabilità per la difesa dalle malattie fungine. L’ ultimo intervento è stato quello di Giovanni Zingariello – contoterzi-

sta e cerealicoltore, che ha portato il punto di vista dell’azienda agricola relativamente alle sfide per il futuro. Ha mostrato, presentando diversi dati aziendali, come sia possibile in questi areali cerealicoli produrre qualità e qualità per una attività che sia economicamente sostenibile. Zingariello si è soffermato sull’importanza, tra i diversi fattori che giocano un ruolo chiave, del trattamento per la difesa dei cereali a paglia, avendo negli anni svolto direttamente molte prove in tal senso. Ancora una volta Bayer CropScience si conferma società innovativa e attenta al futuro, alla ricerca di soluzioni sostenibili in grado di affiancare l’agricoltore nelle sfide future.

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PAC 2014-2020

a Monopoli un convegno tecnico tra analisi e prospettive

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iforma PAC, valori dei titoli, pagamenti diretti e beneficiari, regolamento transitorio, greening, agricoltore attivo: questi i temi salienti trattati nel recente convegno a Monopoli. A promuoverlo la locale ANPA (Associazione Nazionale Produttori Agricoli) e l’Associazione TERRASUD con il patrocinio del Comune di Monopoli. Tra i relatori il prof. Angelo Frascarelli,docente di Economia e Politica Agraria – Facoltà di Scienze Agrarie e Ambientali di Perugia. Sono intervenuti inoltre Mimmo Lavacca di Terrasud,Vita Giancola per l’ANPA Monopoli, Federica Lotti per Liberi Agricoltori Roma, Furio Venarucci, presidente ANPA Roma, Pino Palmisano, presidente ANPA Provincia di Bari e il consigliere Franco Leggiero per il Comune di Monopoli.”La riforma PAC approvata il 17 dicembre a Bruxelles definisce le linee guida per il sostegno all’agricoltura nei prossimi anni. È frutto di un dibattito anche acceso che ha coinvolto 28 paesi – ha premesso il prof. Frascarelli - . Il pacchetto di nuove norme è stato scritto per il 70% a Bruxelles mentre al restante 30% provvederà il governo italiano con i regolamenti attuativi il prossimo 1 agosto 2014. C’è quindi – ricorda – lo slittamento di un anno, la riforma entrerà in vigore il 1 gennaio 2015. Ciò significa che nel 2014 gli agricoltori percepiranno gli aiuti ancora secondo gli attuali titoli e quindi in linea con quelli del 2013. Comunque ogni volta che c’è un cambiamento le imprese devono far fronte ad una serie di adempimenti”. I TRE STRUMENTI DELLA PAC E LE RISORSE PER L’ITALIA 1)PAGAMENTI DIRETTI (52% delle risorse) 2)MISURE DI MERCATO (8% delle risorse ) 3) SVILUPPO RURALE – PSR- (40% delle risorse) IL REGOLAMENTO TRANSITORIO I pagamenti diretti della PAC 20142020 entreranno in vigore il primo gennaio 2015. Gli attuali titoli sono validi anche per la domanda PAC 2014. C’è una prosecuzione dell’art.68

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di Paola Dileo

nel 2014. I nuovi titoli saranno assegnati in base alla domanda PAC 2014 che resta uguale al 2013. Nell’ambito delle MISURE di MERCATO il primo gennaio 2014 sarà avviata la RISERVA di CRISI. Sempre nel 2014 si apre la fase di programmazione dei PSR 2014-2020. I PAGAMENTI DIRETTI La prima grande novità della PAC 2014 -2020 è la ridefinizione dei pagamenti diretti in 7 tipologie. L’Italia ne utilizzerà 5 o 6. Queste sono: pagamento di base, pagamento ridistributivo, pagamento ecologico – greening – pagamento per le zone svantaggiate, pagamento per i giovani agricoltori, pagamento accoppiato, pagamento dei piccoli agricoltori (per meno di 4 ettari) IL 2015 E L’ASSEGNAZIONE DEI TITOLI Il 2015 è l’anno di riferimento per l’assegnazione dei titoli. Il pagamento di base è riservato agli agricoltori che possiedono titoli d’aiuto e che sono agricoltori attivi. I titoli del nuo-

vo pagamento di base sostituiscono i titoli storici che scadono il 31 dicembre 2014. L’agricoltore può ottenere i titoli d’aiuto per prima assegnazione il 15 maggio 2015; per assegnazione dalla riserva nazionale (in qualunque anno); per trasferimento, affitto o compravendita (in qualunque anno). PRIMA ASSEGNAZIONE DEI TITOLI I nuovi titoli saranno assegnati agli agricoltori sulla base della domanda unica al 15 maggio 2015. Se un proprietario terriero ha un affittuario è quest’ultimo a presentare la domanda d’aiuto PAC. Per evitare che i proprietari non agricoltori potessero andare a caccia di titoli per fini speculativi, il regolamento ha previsto due requisiti per ricevere titoli: che gli agricoltori abbiano ricevuto pagamenti diretti o aiuti nazionali in relazione ad una domanda d’aiuto nel 2013; che siano agricoltori attivi. Deroghe sono previste solo per coloro che coltivavano ortofrutticoli, patate, piante ornamentali e vigneti al 15 maggio 2013 o per coloro che hanno ricevuto titoli www.foglie.tv


da riserva nel 2014. Il numero di titoli è pari al numero di ettari ammissibili. Le superfici ammesse sono seminativi, colture permanenti legnose, prati e pascoli permanenti. Nel 2014 l’agricoltore deve evitare di affittare o vendere titoli, invece è vantaggioso prendere in affitto o acquistare titoli. REGIONALIZZAZIONE E CONVERGENZA L’importo dei pagamenti diretti 20142020 di ogni singolo agricoltore, dipenderà dalla scelta sulla convergenza che l’Italia farà entro il primo agosto 2014. È molto probabile che l’Italia scelga il modello “irlandese” anche detto di convergenza parziale al 2019. Un modello che prevede un graduale passaggio dal valore dei titoli storici verso un valore di titoli più omogeneo, senza pervenire però al pagamento uniforme nel 2019. Quindi in considerazione di ciò gli agricoltori che hanno titoli di valore superiore alla media nazionale, subiranno una graduale diminuzione dal 2015 al 2019. Gli stati membri potranno disporre che nessun titolo possa diminuire di oltre il 30% rispetto al suo valore unitario iniziale. Invece se un agricoltore non ha titoli o ha titoli di N°4 - 1 marzO 2014

valore inferiore alla media nazionale vedrà un progressivo aumento tra il 2015 e il 2019. L’intento è garantire che nel 2019 nessun titolo abbia un valore unitario più basso del 60% del valore medio nazionale. Quindi la nuova PAC mira ad un aiuto per ettaro il più possibile uniforme a livello nazionale. PAGAMENTO ECOLOGICO “GREENING - INVERDIMENTO” Il regolamento prevede un pagamento per le pratiche agricole benefiche per il clima e l’ambiente. Gli agricoltori che hanno diritto al pagamento di base sono tenuti a rispettare su tutti gli ettari ammissibili alcuni impegni ambientali, fissati per tutti i paesi membri, quali la diversificazione colturale, il mantenimento di prati permanenti, area a valenza ambientale. Sebbene la diversificazione e il mantenimento di aree d’interesse ecologico si applicano solo alle superfici a seminativo e non si applicano alle colture permanenti e ai prati e pascoli permanenti (fra cui vigneti, oliveti, frutteti , terrazzamenti, muretti a secco, considerati greening per definizione e quindi hanno diritto al pagamento) Riconosciute anche pratiche

equivalenti come l’agricoltura biologica che autonomamente da diritto al pagamento ecologico sulle superfici destinate al biologico. La nuova PAC quindi pretende dagli agricoltori un comportamento virtuoso verso il clima e l’ambiente. AGRICOLTORE ATTIVO I pagamenti diretti sono riservati a tutti gli agricoltori attivi, l’intento è di ridurre il numero dei beneficiari PAC , riservando gli aiuti solo a chi fa agricoltura sul serio e non come fonte di rendita. L’Italia ha chiesto che la definizione di agricoltore attivo sia delegata agli Stati Membri. Tra le proposte al vaglio del Ministero c’è quella che considera agricoltore attivo chi è iscritto alla Camera di Commercio (proposta delle Regioni) o chi è imprenditore agricolo professionale o coltivatore diretto (proposta delle organizzazioni professionali). Sono comunque esclusi dai pagamenti diretti gli agricoltori che appartengono a una lista nera(aeroporti, ferrovie, impianti idrici, servizi immobiliari, terreni sportivi e aree ricreative permanenti). Gli Stati Membri possono poi ampliare questa black list.

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La prima indagine Coldiretti/Ixe’

Lavoro: la metà dei trentenni vive con la paghetta

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iu’ della metà dei trentenni italiani nel 2014 vive con la paghetta dei genitori (51 per cento) o dei nonni e altri parenti (3 per cento) che sono costretti ad aiutare i giovani fino ad età avanzata. E’quanto emerge dalla prima analisi Coldiretti/Ixè su “Crisi: i giovani italiani e il lavoro nel 2014”, presentata all’Assemblea elettiva di Giovani Impresa Coldiretti sui ragazzi di età compresa tra i 30 ed i 34 anni, dalla quale si evidenzia che il soccorso di genitori e parenti sale al 79 per cento se si considerano tutti gli under 34. In una situazione come questa non stupisce il fatto che ben il 75 per cento dei giovani italiani viva con i genitori in casa dove cerca però di rendersi utile, tanto che il 76 per cento fa la spesa, il 73 per cento cucina e il 60 per cento fa piccole riparazioni anche se c’è uno zoccolo duro del 16 per cento che non si rifà neanche il

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letto. “La famiglia è diventata una rete di protezione sociale determinante che opera come fornitore di servizi e tutele per i membri che ne hanno bisogno”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “la struttura della famiglia italiana in generale, e di quella agricola in particolare, considerata in passato superata, si è invece dimostrata, nei fatti, fondamentale per non far sprofondare nelle difficoltà della crisi moltissimi cittadini”. DA CALL CENTER A SPAZZINO, I “SOGNI” DI 1 GIOVANE SU 4 - Nel 2014 quasi un giovane su quattro (23 per cento) accetterebbe un posto da spazzino, il 27 entrerebbe in un call center e il 36 per cento, pur di lavorare, farebbe volentieri il pony express. E’quanto emerge dalla prima analisi Coldiretti/Ixè su “Crisi: i giovani italiani e il lavoro nel 2014”: un giovane su tre pur di lavorare è disposto ad

accettare un orario più pesante con lo stesso stipendio (33 per cento), ma anche, in alternativa, uno stipendio inferiore a 500 euro a parità di orario (32 per cento). Nonostante tutto, però, resta solido l’obiettivo italico del posto fisso che se si potesse scegliere sarebbe preferito dal 46 per cento dei giovani, anche se in calo del 7 per cento rispetto allo scorso anno. In questo ambito - precisa la Coldiretti - tiene il mito del dipendente pubblico al quale ambisce il 34 per cento dei giovani. Tra chi ha già trovato un lavoro si registrano livelli molto alti di soddisfazione anche per il confronto con le difficoltà dei coetanei. Il 63 per cento è tutto sommato soddisfatto perché il lavoro lo appassiona (25 per cento), perché offre opportunità di crescita professionali (22 per cento) ma anche perché consente di curare altri interessi (16 per cento) mentre appena l‘11 per cento è soddisfatto del lato economico.

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E Mostra bovina del centro-sud delle razze Bruna e Frisona venti

A Martina Franca dal 24 al 27 aprile

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e Associazioni di allevatori di Taranto e Bari ospiteranno, nei giorni dal 24 al 27 aprile, presso la struttura fieristica di Martina Franca (TA), l’edizione 2014 della Mostra Interregionale bovina del Centro-Sud delle razze Bruna e Frisona. L’obiettivo delle Associazioni è di continuare a proporre, nell’area del centro-sud, quell’indispensabile momento di confronto e d’incontro di grande ed irrinunciabile importanza per le attività d’allevamento e di Selezione dell’intero settore zootecnico. Alcune indicazioni sugli aspetti organizzativi della manifestazione: - la Mostra sarà perfettamente in linea con i regolamenti delle Associazioni ANAFI ed ANARB; - l’entrata al foro boario dei capi è prevista a partire dalle ore 7,00 fino alle ore 19,00 del giovedì 24 aprile e l’uscita a partire dalle ore 14,00 alle ore 17,00 di domenica 27 aprile;

- ai capi ospitati presso il foro boario di Martina Franca il Comitato organizzatore assicurerà paglia e foraggio; - il Comitato organizzatore ha previsto il riconoscimento di un contributo forfettario agli allevatori pari a 120,00 euro per i capi provenienti da fuori regione e di 50 euro per quelli in regione; - per la parte sanitaria sarà adottato lo stesso regolamento delle Mostre nazionali di Cremona e Verona, pertanto: obbligo di TBC, Brucellosi, Leucosi e IBR, per la Blue Tongue la movimentazione e le vaccinazioni seguiranno l’ultimo protocollo emesso. - le iscrizioni dei capi alla Mostra dovranno pervenire alla segreteria organizzativa ed alle Associazioni Nazionali di Razza, entro e non oltre il 21 marzo c. a.; - la segreteria organizzativa, per questioni logistiche, è individuata presso la sede operativa dell’ARA Puglia di Taranto in Via Einstein n° 16 – 74017 Mottola (TA).

Incontri informali con le cantine del Salento

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”Salotto Divino”

“Salotto Divino” è la prima rassegna di incontri informali con le cantine salentine curata dall’Enoteca Salentusole di Parabita. Da sabato 1° marzo, quattro imperdibili appuntamenti hanno cominciato a susseguirsi presso i locali dell’incantevole enoteca parabitana, per parlare di vino, di storia e di passione. Le più grandi aziende salentine si racconteranno “con spirito” - con la sapiente direzione artistica del sommelier William Vitali - svelandoci segreti, curiosità e aneddoti e spiegando la vera natura del loro nobile e complicato mestiere. “Cantele”, “Michele Calò & Figli”, “Le Tre Terre” e “Severino Garofano”: queste le cantine salentine che si

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riveleranno attraverso gli occhi e le mani dei loro amministratori e ci faranno degustare i loro vini migliori. La partecipazione agli incontri è completamente gratuita. GLI APPUNTAMENTI - Sabato 1 marzo 2014, h. 18:00 Paolo Cantele della cantina CANTELE - Sabato 15 marzo 2014, h. 18:00 Giovanni Calò della cantina MICHELE CALÒ & FIGLI - Sabato 22 marzo 2014, h. 18:00 Dominique Galluccio della cantina LE TRE TERRE - Giovedì 27 marzo 2014, h. 18:00 Stefano Garofano della cantina SEVERINO GAROFANO

La ventitreesima edizione

BARI HI-END

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a compiuto 23 anni la mostra Audio Video più importante del Sud Italia. Sabato 22 e domenica 23 febbraio Bari Hi-End ha scelto l’esclusività di Borgo Egnazia, una meravigliosa residenza conosciuta in tutto il mondo per celebrare la sua edizione 2014 arricchita con una nuova partnership: Bass Culture, Puglia Sounds e Teatro Pubblico Pugliese e quelle consolidate con Coldiretti, Campagna Amica e Terranostra Puglia e della scuola di shiatsu Panta Rei. Bari Hi-End ha offerto ai visitatori la possibilità di dialogare con gli operatori di settore dell’Altà Fedeltà e di ascoltare nelle migliori condizioni le apparecchiature più sofisticate in commercio dell’audio/video. Presenti etichette discografiche, riviste del settore, importanti marchi dell’industria del cibo e del vino pugliesi che sono stati coordinati dalla presenza sempre più qualificata della Coldiretti Puglia con la rete delle imprese di Campagna Amica.

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Nascita e sviluppo della Distribuzione Alimentare Moderna

di Bernardo Caprotti (da www.georgofili.info)

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È una storia di quasi centocinquant’anni, che ha inizio nel 1870, in un continuo cambiamento, una continua evoluzione. Essa è frutto del travolgente sviluppo tecnologico della seconda metà dell’Ottocento che porta alla nascita dell’impianto operativo, cioè del modello industriale dei supermercati. Questo è ben precedente all’ideazione del self-service ed alla nascita dei supermercati stessi. Le sue origini risalgono infatti alla fine dell’Ottocento con l’invenzione delle catene di negozi, ovvero dei negozi a catena, detti in inglese chain stores. E della centralizzazione - dei “magazzini centrali” - che costituisce quel sistema irrinunciabile che permette il ricevimento di carichi completi dai fornitori, la gestione dell’inventario e del pronto rifornimento dei negozi, consentendo di evitare le rotture di stock. Per non dire della freschezza di tutti i prodotti deperibili e, più tardi, della capacità di gestire assortimenti anche di 60.000 articoli. Quando, negli Stati Uniti, negli anni ‘30 del secolo scorso, nascerà il supermarket sulla spinta della crisi del 1929, per “scoppiare” però solo nel dopoguerra (1950), il più sarà ormai stato fatto. Nuovi sacri principi decreteranno la fine del pollivendolo o della latteria, e sanciranno per sempre la nascita dello one stop shopping, il “tutta la spesa sotto lo stesso tetto”, la centralizzazione con la sua rigorosa logistica, gli acquisti del dettagliante su larga scala, i negozi a catena. A mio modo di vedere sono due periodi distinti, la nascita dei negozi a catena e l’avvento del supermarket, che assieme costituiscono la più grande rivoluzione nella storia del commercio. Alcune innovazioni tecnologiche furono propedeutiche a tutto il nostro divenire: Edison nel 1880 brevettò la lampadina ad incandescenza; Ford, con l’invenzione della catena di montaggio, diede una spinta decisiva alla motorizzazione. Poi, fondamentale per noi fu il packaging,

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Clienti davanti al banco frigo di un supermercato Esselunga (1958-59)

l’imballaggio, ovvero il confezionamento del prodotto. Nell’Ottocento la National Biscuit Company, Nabisco, forniva la galletta ai pionieri che andavano alla conquista del West. La galletta, priva di confezione, si deteriorava e la Nabisco inventò l’imballaggio per proteggerla. Importantissima la refrigerazione e i trasporti: esempio plateale sono le Stock Yards di Chicago - che aprirono i battenti nel 1865 - ove affluivano bovini, suini e ovini dal mid-west, in un’operazione gigantesca per la macellazione ed un primo taglio della carne. Preminente fu anche l’invenzione, nel 1880, da parte di James Ritty, del cash register, un calcolatore di contante, qui chiamato “registratore di cassa”. Il brevetto sarà acquistato dalla National Cash Register, NCR, che, nel 1906, lo elettrificherà. Altrettanto importante fu l’introduzione nei negozi degli espositori per i prodotti deperibili (carni, latticini ecc.), che vanno conservati refrigerati. Dapprima furono semplici ghiacciaie, ma sarà soltanto nel 1939 che Harry Hussmann, la cui omonima azienda è ancora oggi il più grande fabbricante americano di queste attrezzature, inventerà il refri-

gerated open-case, cioè il “banco refrigerato aperto”. Senza di esso la vendita a self-service di tutti i deperibili sarebbe impossibile. In America, a metà dell’Ottocento, i due fratelli Hartford conducono un’azienda di vendita di tè per corrispondenza, la Great Atlantic and Pacific Tea, nota come A&P. Intorno al 1870 pensano di sviluppare l’impresa con la vendita al dettaglio ed aprono i primi negozi di drogheria, grocery. Via via vi aggiungeranno dei banchi di vendita di prodotti deperibili, dando spazi in affitto ad operatori terzi, macellai, fruttivendoli ... Per poi, più tardi, gestirli direttamente. Danno inizio così alla Chain Store Revolution tanto che oggi, a livello accademico, si arriva ad affermare che la A&P è stata per il commercio al dettaglio ciò che Henry Ford è stato per l’automobile. I grossisti, raggruppati nella USWGA, U.S. Wholesale Grocers’ Association, l’Associazione dei Grossisti di Drogheria, con circa 6.000 aderenti, costituivano una potente corporazione. Essi furono i nemici più accaniti di questo modello di commercio poiché venivano privati della loro propria funzione, del loro www.foglie.tv


proprio business. I tentativi di bloccare lo sviluppo, anzi l’esistenza stessa dei negozi a catena, furono innumerevoli. Intanto, tra le due guerre, l’industrializzazione, l’inurbamento con la creazione di grandi sobborghi, la motorizzazione, la costruzione di strade, l’avvento del frigorifero, poi della radio, produssero un formidabile sviluppo del commercio. Tutto era pronto per il secondo periodo. L’idea del self-service, durante il primo periodo dei negozi a catena, già si era manifestata e più di una volta. Nel 1916 da Piggy Wiggly, una catena di Memphis, Tennessee. Poi da Ralph’s a Los Angeles, California. Ma i loro negozi erano piccoli, dalle fotografie forse di duecento metri quadrati, non c’erano praticamente automobili, non c’erano strade asfaltate, il packaging era agli inizi. Sarà solo sulla spinta della terribile crisi del 1929, che Michael Cullen riprenderà l’idea, nel quadro di un progetto. Era un dirigente di Kroger che nei suoi più giovani anni aveva lavorato a lungo per A&P. Tuttavia Kroger, e anche A&P, non condivisero il progetto di Cullen e lui lo sviluppò per conto proprio, aprendo il N°4 - 1 marzO 2014

primo self-service a Long Island, fuori New York, con le seguenti caratteristiche: - ubicazione periferica assai accessibile, parcheggio gratuito relativamente grande; - un capannone a buon mercato - il primo, un garage abbandonato - con un affitto bassissimo; - una superficie di vendita più grande – addirittura di 400 metri quadrati; - un ampio assortimento, con 300 articoli al costo, 200 con un ricarico del 5%, e così via; - molti prodotti “di marca”, che le catene, coi loro marchi privati, avevano assai trascurato; - come già facevano i negozi a catena, nessun credito, nessuna consegna a domicilio; - self-service e tanta pubblicità. Giornali e radio. Da qui, bassi costi, bassi margini, alti volumi. Era l’agosto del 1930 e fu un successo. Era nata una nuova era, quella del supermarket. È solo a metà degli anni ’30 che i negozi iniziano a mettere a disposizione dei clienti cestini di vimini per fare la spesa. Sainsbury’s, divenuto nel frattempo la

prima “catena” del Regno Unito, solo nel 1950 apre il suo primo self-service, dopo che nel 1949 che un membro della famiglia, Alan, va in America per studiare l’esposizione e la vendita dei surgelati. E vede anche i supermarket. Ritorna, incantato, immaginando il primo supermarket del Paese. Doveroso è un accenno alle alternative europee: discount e ipermercato. La prima nata in Germania dove, nel 1945, i fratelli Albrecht, appena rientrati dalla prigionia, furono gli inventori dell’hard discount. Una formula rigorosissima, tuttora vincente. Da poco ha dovuto indulgere a qualche apertura assortimentale e di servizio per soddisfare la domanda di un mercato più ricco ed esigente. L’ipermercato è una formula che è stata formidabile e ancora lo è nei mercati emergenti, non serviti. Tre francesi, i due fratelli Denis e Jacques Defforey e Marcel Fournier, aprirono il primo ipermercato nel 1963. Per decenni è stato un boom. L’alimentare di base a bassissimo prezzo per attirare la clientela, poi, in vastissime superfici, l’offerta di tutto il resto.

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Macchine potatrici per albero da frutto

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N째19 - 1 NOVEMbre 2013

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