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NOTIZIE DAI CLUB ALPINI ITALIANI

Corriere delle Alpi | 1 Febbraio 2022

p. 18

Le associazioni fanno squadra: «Pochi soci e scarsi fondi, ma noi siamo garanti della sicurezza degli escursionisti» L'appello del Cai: servono forze nuove «Chi frequenta la montagna deve aiutarci»

Francesco Dal Mas BELLUNO "Con il Cai non sei mai solo": è lo slogan a effetto della campagna tesseramento 2022 lanciato unitamente dalle sezioni bellunesi del Club Alpino Italiano. Pulizia dei sentieri, gestione dei rifugi, manutenzione delle vie ferrate, organizzazione di attività e incontri che mettono al centro la montagna e la natura. Il Cai è sempre più una risorsa fondamentale nel Bellunese, ma i numeri degli iscritti non sono ancora all'altezza dell'associazione che avrebbe bisogno di più fondi e di molte più forze. Ecco dunque la necessità di unirsi, dal Cadore fino all'Agordino, per cercare nuovi soci. «Cosa sarebbe la montagna senza il Cai? », s'interroga il presidente della sezione feltrina Angelo Ennio De Simoi, «forse in pochi se lo sono chiesti. Ma basterebbe che ci fermassimo un anno e si vedrebbe. Chi ama la montagna penso debba essere moralmente coinvolto e portato a sostenere la nostra associazione. Con la manutenzione dei sentieri, la gestione dei rifugi e dei bivacchi, siamo l'unico presidio presente in quota. Spesso non si capisce a fondo il nostro lavoro ma siamo garanti della sicurezza del territorio e degli escursionisti. Se si frequenta la montagna», spiega De Simoi, «bisogna essere spinti a dare un sostegno concreto, iscrivendosi al Cai, perché si è fruitori di certi servizi». L'associazione oggi deve fare i conti con pochi giovani e tanto lavoro, soprattutto dopo Vaia. «Il difficile rinnovo generazionale sta facendo mancare le energie e l'entusiasmo che il nostro territorio necessita», commenta Emilio Fabbro, presidente cadorino della sezione di Lorenzago. «Tutto quello che è stato fatto in seguito alla tempesta Vaia ci ha dimostrato che la montagna è ancora viva ma per mantenerla bella, accessibile e pulita è fondamentale supportare e diventare attivamente parte delle nostre sezioni. La rete capillare di sentieri che rende la montagna viva è da sempre al centro delle nostre azioni portate avanti da volontari straordinari con competenze specifiche, adeguatamente formati ed equipaggiati». Alle parole di Fabbro fanno eco quelle del giovane presidente alpagoto Luca Dal Paos. «Sicuramente la manutenzione dei sentieri è una delle attività più importanti che facciamo, sono convinto che è fondamentale avere nuovi soci per un contributo economico, ma allo stesso tempo abbiamo bisogno di persone attive. Iscrivendosi al Cai si possono imparare tantissime cose che magari a scuola non vengono trattate, lo dico soprattutto ai più giovani. C'è bisogno di chi ha dimestichezza con le nuove tecnologie e allo stesso tempo si apprendono abilità e tecniche manuali oggi sempre più in disuso». L'appello all'iscrizione viene rilanciato anche nel territorio agordino. «Sarebbe prima di tutto un supporto economico importante per poter mantenere puliti i nostri sentieri, per portare avanti la gestione dei rifugi e tutte le nostre attività nella zona», spiega il presidente Dario Dall'Osbel, «mi appello soprattutto agli appassionati di montagna. Quando si percorre un sentiero pulito e segnalato bisogna riflettere sul lavoro che è stato fatto lì, molto probabilmente da un volontario del Cai. Immaginate se non fosse così come sarebbe oggi la montagna...».© RIPRODUZIONE RISERVATA

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