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LA COSTITUZIONE ABBRACCIA L’AMBIENTE

L’Adige | 17 febbraio 2022

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Canazei ha chiesto verifica tecnica e storica dei confini di Portavescovo

CANAZEI Sui confini tra Trentino e Veneto si è aperto un nuovo capitolo. All'annosa diatriba sulla linea di demarcazione della Marmolada tra Canazei e Rocca Pietore il Comune fassano ora chiede chiarimenti sul confine di Portavescovo, 2.478 metri di altitudine, stazione di arrivo della funivia del comprensorio sciistico di Arabba e dove si trova il rifugio Luigi Gorza. È notizia di qualche giorno fa che il Comune di Livinallongo, provincia di Belluno, "padrone" di queste terre, ha incaricato un esperto - il geometra Dino Bellumat di Feltre - per definire la linea esatta di confine tra i due comuni, in località Portavescovo-Forcella Europa. L'assegnazione dell'incarico segue l'istanza di chiarimenti che già un paio di anni fa il Comune di Canazei aveva intrapreso, deciso a verificare in maniera più adeguata, con studi storici e cartografici, se i confini attuali fossero quelli corretti. Il sindaco Giovanni Bernard, interpellato sull'argomento, getta acqua sul fuoco per non accendere polemiche. «Sono in corso delle verifiche catastali per definire la questione, ma non contestiamo nessun aspetto. Non c'è nessuna rivendicazione territoriale da parte nostra, si tratta di una verifica tecnica in via assolutamente tranquilla, senza nessuna pretesa e senza voler creare una battaglia sui confini. Il lavoro dell'esperto che abbiamo incaricato non è ancora concluso e quindi aspettiamo di vedere il risultato finale prima di esprimerci». Di diverso avviso è invece il sindaco di Livinallongo Leandro Grones, che si è attivato per difendere le proprie istanze.«Forse la richiesta di chiarimenti sui confini è dovuta più per una questione di cassa che per verità storica - dice il sindaco -. Se per noi, in quanto Comune bellunese, la quota Imu in ballo finisce direttamente a Roma, non è la stessa cosa per un Comune di Provincia autonoma come Canazei, che può trattenersela. Il professionista che abbiamo incaricato ha il compito di effettuare delle ricerche documentali al fine di acquisire le cartografie sulle quali la linea di confine è rappresentata. Portavescovo è un sito interamente demaniale con delle zone non censite che, secondo i nostri vicini trentini, darebbero adito a delle incongruenze. Queste aree interesserebbero in parte l'arrivo della funivia e in minima parte il rifugio Luigi Gorza». A.O.

Gazzettino | 9 Febbraio 2022

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La tutela dell'ambiente entra nella Costituzione: sì bipartisan alla Camera

ROMA Due piccole aggiunte, all'articolo 9 e all'articolo 41 della Costituzione, che però bastano a far parlare le forze politiche praticamente all'unanimità di giornata epocale. La Camera ha approvato ieri in quarta e ultima lettura, con 468 voti a favore, un contrario e sei astenuti, l'inserimento della tutela ambientale tra i principi fondamentali della Carta. Come era già accaduto nel precedente passaggio al Senato, anche in questa votazione è stata superata la soglia dei due terzi prevista per evitare il referendum costituzionale. Il testo, che quindi entra direttamente in vigore, è il frutto di un lavoro di sintesi partito da otto diversi disegni di legge. In particolare, nell'articolo 9 si introduce un terzo comma in base al quale, accanto alla tutela del paesaggio e del patrimonio storicoartistico della nazione, si attribuisce alla Repubblica anche la tutela dell'ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi. Viene poi inserito un principio di tutela degli animali, attraverso la previsione di una riserva di legge statale che ne disciplini le forme e i modi. Il punto relativo alla tutela degli animali era stato infatti molto dibattuto nel primo passaggio al Senato: la Lega in particolare temeva che la dicitura potesse compromettere settori come quello della macellazione o della lavorazione delle carni. L'altra modifica riguarda l'articolo 41: si stabilisce che l'iniziativa economica privata non possa svolgersi a danno della salute o dell'ambiente, aggiungendo questi due limiti a quelli già vigenti, ovvero la sicurezza, la libertà e la dignità umana. LE NORME La Costituzione, insomma, diventa più ambientalista e più animalista. Il primo a esultare è proprio il ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, secondo cui «questo voto del Parlamento segna una giornata epocale». «Ho sostenuto con grande convinzione questa conquista ma devo dare atto che è il frutto di un lavoro che viene da lontano e ringrazio il Parlamento. Il governo crede assolutamente in questo cambiamento», aggiunge. Il ministro ci tiene anche a precisare che, per quanto riguarda la modifica dell'articolo 41, «l'iniziativa privata economica resta libera» solo che «è scritto nero su bianco nella Costituzione che non deve danneggiare e non deve essere a detrimento della salute e dell'ambiente». Una precisazione dovuta ad alcuni dubbi sorti durante tutto l'iter di discussione del testo, sollevati soprattutto da FdI. Anche nel dibattito di ieri alla Camera, la deputata Augusta Montaruli ha sottolineato che non si può interpretare questa modifica costituzionale «come

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