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5 REGOLE D’ORO PER LA FREQUENTAZIONE DEI RIFUGI NELLE DOLOMITI

Trentino | 16 giugno 2020

p. 13, segue dalla prima

Dolomiti Unesco, rifugi e Olimpiadi le priorità della fondazione

di Valentina Leone TRENTO La fondazione Dolomiti Unesco riparte, dopo l'emergenza Coronavirus, dai rifugi. Con cinque "regole d'oro" per frequentarli in sicurezza, rivolte agli amanti della montagna che, anche in questo anno così particolare, non intendono rinunciare alle escursioni. L'iniziativa è stata presentata ieri subito dopo la riunione del consiglio d'amministrazione dell'ente, la prima dopo la fine del lockdown, durante la quale si è discusso di un punto in particolare, riguardante le Olimpiadi Milano - Cortina 2026: il cda ha infatti deciso di inviare, nei prossimi giorni, una lettera al governo Conte per chiedere di essere coinvolti nell'organizzazione. «Il decreto approvato in aprile dal Parlamento non ci ha tenuti affatto in considerazione» ha spiegato ieri il vicepresidente della Provincia, nonché presidente della fondazione, Mario Tonina. «Il cda ha convenuto sulla necessità di rivolgerci ai ministri competenti per far capire la nostra importanza e il contributo che possiamo dare. Queste Olimpiadi possono essere una grande opportunità, guardando anche oltre il 2026, con iniziative che possono lasciare il segno. Questo però - ha aggiunto Tonina - ci sembra non possa essere fatto senza il nostro coinvolgimento». Un decalogo in tre lingue Tornando invece al tema rifugi, la fondazione ha elaborato un decalogo in tre lingue - italiano, inglese e tedesco - rivolto a chi, quest'estate, sceglierà una delle 66 "vedette" delle Dolomiti. Per un pranzo ma, in particolare, per pernottare. Del resto, come ha ricordato la direttrice dell'ente Marcella Morandini, «sempre più spesso i frequentatori della montagna vivono i rifugi come meta e non solo come punto di passaggio». Le "regole d'oro" Regola numero uno: per pernottare è obbligatoria la prenotazione, mentre è caldamente consigliata per il pranzo. Mascherina e gel disinfettante vanno utilizzati nelle aree comuni, così come è sempre obbligatorio mantenere le distanze, soprattutto in alcune specifiche situazioni. Infine, è sempre bene chiedere al gestore del rifugio cosa serve per il pernottamento, ed è consigliato portare con sé il proprio sacco a pelo. Obbligatorio, in ultimo, avere sempre appresso anche ciabatte e asciugamano. Sinergia con i territori «Ci è sembrato un modo per comunicare a tutti i visitatori che con poche, semplici accortezze si può frequentare la montagna e i suoi rifugi in totale sicurezza e tranquillità», ha detto Tonina. «Questa è stata anche l'occasione per lavorare in modo unitario e in sinergia con tutti i territori delle Dolomiti e le associazioni: dalle regioni e province, al Cai e alla Sat, ai rifugisti. Quando c'è unità si ottengono sempre ottimi risultati e con queste cinque regole abbiamo anche voluto dare un segnale di ripresa, oltre a voler ricordare che si può continuare a vivere le Dolomiti serenamente». L'augurio, da parte della direttrice Morandini, è che «questo decalogo possa facilitare la pianificazione per gli escursionisti, in questa estate così anomala». La stagione inizia il 20 giugno Proprio i gestori dei rifugi in questi giorni stanno ripartendo, in qualche caso anche con qualche giorno d'anticipo rispetto all'inizio ufficiale della stagione, fissato per il 20 giugno. «In qualche altro caso, invece, ci è stata chiesta una piccola deroga proprio per poter approntare al meglio tutto il necessario per accogliere gli ospiti in sicurezza» ha spiegato il vicepresidente della Sat Roberto Bertoldi. Una stagione in salita «Sarà una stagione strana e tutta in salita sicuramente, ma abbiamo sentito i gestori che hanno aperto già negli ultimi due weekend e le sensazioni sono positive: certamente è un po' macchinoso abituarsi a tutte le regole e farle rispettare, però ci è stato detto che c'è molta collaborazione da parte degli escursionisti». Più posti letto Accolti con un gran sospiro di sollievo anche gli allentamenti della Provincia in particolare sui posti letto utilizzabili: «Passare da un terzo a due terzi della capienza sfruttabile dei rifugi e poter considerare un gruppo di amici alla stregua di un nucleo familiare certamente è una cosa importante, che facilita molto il lavoro» conclude il presidente Bertoldi.

L’Adige | 16 giugno 2020

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Ciabatte e prenotazione nei rifugi Le cinque regole d'oro definite con la Fondazione Dolomiti Unesco, un manifesto per la sicurezza

di Elena Nicolussi Giacomaz Un manifesto per vivere la montagna ai tempi del Coronavirus. O, per meglio dire, per frequentare i 66 rifugi dell'area dolomitica in

piena sicurezza. Nascono da qui le 5 regole d'oro per l'estate 2020 ideate dalla Fondazione Dolomiti UNESCO in collaborazione con le associazioni di riferimento di Trentino, Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia, i cui principali dettagli sono stati presentati ieri mattina presso la Sala Depero della Provincia autonoma di Trento. Punto primo: «La prenotazione è obbligatoria per il pernottamento, consigliata per il pranzo». Punto secondo: «Usa mascherina e gel disinfettante nelle aree comuni»; e a seguire «Mantieni la distanza di sicurezza», «Chiedi al gestore del rifugio cosa ti serve per il pernottamento. È comunque consigliato portarsi il sacco a pelo» e per finire «Porta con te ciabatte e asciugamano». A detta del presidente della Fondazione Dolomiti UNESCO e vice presidente della Provincia, Mario Tonina, cinque regole disponibili in 3 lingue che vogliono essere «un messaggio di speranza e ottimismo, proprio in occasione dell'apertura della stagione dei rifugi». «Per fare in modo che gli amanti della montagna possano tornare a popolarla in sicurezza - ha detto - abbiamo lavorato a queste regole, che sono state condivise da tutte le associazioni della Fondazione che operano sul territorio. «Uniti nella diversità» è il motto che da sempre caratterizza il nostro impegno». Per poi concludere: «Sappiamo quanto sia importante per i territori dolomitici il turismo estivo, e pensiamo che ci potrà essere una risposta positiva ed importante da parte dei turisti». Presente all'incontro anche la direttrice della Fondazione, Marcella Morandini. «Il manifesto è il frutto di un grande lavoro di squadra, che indica come la capacità di cooperare delle associazioni alpinistiche della regione dolomitica e delle associazioni locali di rifugisti non sia venuta meno», ha ricordato. Realtà territoriali che rappresentano le 3 regioni e le 5 province toccate dalle Dolomiti e che hanno contribuito alla redazione delle regole: AVS - Alpenverein Südtirol, CAI Alto Adige, CAI Friuli Venezia Giulia, CAI Veneto, SAT - Società Alpinisti Tridentini, Schutzhütten/Rifugi Alpini Südtirol, Associazione Rifugi del Trentino e AGRAV - Associazione Gestori Rifugi Alpini Veneto. Ha dichiarato Roberto Bertoldi, vice presidente della Sat: «Sicuramente per i rifugi questa è una stagione strana e tutta in salita. Alcuni in bassa quota sono già partiti, altri apriranno il 20 giugno, altri ancora hanno chiesto una deroga per allinearsi con le nuove linee guida. Le prime sensazioni ad ogni modo sono positive: i rifugisti hanno ricevuto una buona collaborazione da parte degli escursionisti e hanno fiducia che l'estate possa partire al meglio, tempo permettendo». Accolti con un sospiro di sollievo, ha evidenziato Bertoldi, anche gli allentamenti da parte della Provincia sulla capienza delle camerate: «Una misura importante che sicuramente faciliterà i gestori». A precedere l'appuntamento di ieri in Provincia, il cda della Fondazione Dolomiti UNESCO. Tra i temi salienti presi in esame con la collaborazione del comitato scientifico, quello delle Olimpiadi Invernali 2026. «Questa sarà una grande opportunità per garantire un futuro alla Fondazione e ai suoi territori - ha detto Tonina - Dovranno essere Olimpiadi all'insegna della sostenibilità, e vogliamo essere protagonisti». Per poi chiosare: «Affinché questo avvenga la voce della Fondazione dovrà essere ascoltata. Purtroppo all'interno della legge approvata in aprile dalla Camera dei Deputati la Fondazione non è stata tenuta in considerazione. Siamo convinti che questo non sia successo per volerci escludere, ma a conclusione unanime vogliamo fare presente ai ministri competenti in materia l'importanza che ha rivestito la Fondazione in questi 10 anni, e soprattutto quali potranno essere gli ulteriori contributi che saremo in grado in portare in occasione di questo importante appuntamento del 2026».

Corriere delle Alpi | 17 giugno 2020

p. 17

Cinque regole per soggiornare nei rifugi delle Dolomiti

di Francesco Dal Mas CORTINA Ma se a 2.500 metri di quota arriva un temporale, gli escursionisti possono entrare tutti in rifugio per ripararsi, anche se il distanziamento non è assicurato? Questo è uno dei casi in cui si differenziano le "linee guida" nell'uso dei rifugi di montagna sulle Dolomiti. Il Trentino lo consente, il Veneto solleva qualche dubbio. Un'altra differenziazione è proprio sul metraggio della distanza di sicurezza: 1,5 metri nella gran parte dei rifugi del Nord Est, 1 metro in Provincia di Bolzano. Ecco perché non è stato facile il lavoro di coordinamento tentato dalla Fondazione Dolomiti Unesco, che a Trento ha proposto il proprio "pentalogo". Prenotazione obbligatoria per i pernottamenti in rifugio e consigliata per i pasti, utilizzo di gel e mascherina nelle aree comuni, mantenere il distanziamento previsto, portare con sé asciugamano e ciabatte, chiedere al rifugista quali siano le modalità previste nelle diverse strutture per il pernottamento. Queste le cinque regole, semplici ma fondamentali, per l'estate in quota nel post-pandemia. Regole raccolte in una locandina plurilingue che sarà diffusa sui canali social e affissa nei 66 rifugi dell'area dolomitica del Trentino Alto Adige, del Veneto e del Friuli Venezia Giulia. «La locandina - spiega Marcella Morandini, direttrice della Fondazione Dolomiti Unesco - mette al centro la figura del rifugista e rappresenta un importante lavoro di rete che mette in connessione persone, istituzioni e territori». È stata redatta in italiano, tedesco e inglese ed è quindi rivolta anche al vasto pubblico internazionale che frequenta le Dolomiti. «A questo eccellente lavoro di squadra - aggiunge Morandini - hanno partecipato le associazioni alpinistiche della regione dolomitica e quelle locali dei rifugisti». Renato Frigo, presidente regionale del Cai, ricorda che i Club alpini hanno in corso un'interlocuzione che contribuirà, entro il mese di giugno, a perfezionare ulteriormente le misure di sicurezza, ai fini di un maggiore coordinamento. Per quanto riguarda ad esempio la ristorazione, ci sono delle differenze non solo tra i diversi territori ma anche di rifugio in rifugio, a causa del differente spazio a disposizione. Per non compromettere la sicurezza, varia anche la riduzione dei posti letto ma ovunque - sottolinea Frigo - sono richieste le dotazioni personali ed è obbligatoria la prenotazione. Frigo ha quindi sottolineato che le sezioni Cai del Nord Est rappresentano più di 100 mila soci. Mario Fiorentini, presidente dell'associazione "Gestori Veneto", ha auspicato che gli ospiti dei rifugi siano informati al meglio sulle nuove disposizioni; oltre all'attrezzatura - ha

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