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ESTATE 2020: CRONACHE DAL SETTORE TURISTICO
Corriere delle Alpi | 1 Giugno 2020
p. 11
L'invasione dei veneti sulle Dolomiti negli alberghi un boom di prenotazioni
Francesco Dal Mas FALCADE Aprire un albergo alla cieca e trovarsi con 20 camere occupate nelle prime 24 ore. Succede anche questo dopo il lokdown. Precisamente a Falcade, all'hotel Stella Alpina, in piazza. Primo ponte dopo la pandemia. Prime aperture di bar, ristoranti, alberghi. Primi "assalti" - pacifici - di escursionisti, motociclisti, cicloturisti, camperisti, villeggianti delle seconde case. Ovviamente solo dal Veneto, perché dalle altre regioni sono attesi dal prossimo fine settimana. Sui passi hanno fatto gamba i corridori, sbuffando contro i centauri. Dal Brent de l'Art, in Valbelluna, al lago Sorapis hanno fatto coda tantissimi giovani. I camperisti hanno occupato diligentemente i piazzali loro assegnati ad Auronzo ma anche a Misurina. Prova del fuoco per tante malghe che hanno aperto anzitempo. Il popolo delle moto si è mosso quasi all'alba da Mestre per raggiungere il passo Pordoi. Osvaldo Finazzer, titolare del ristorante albergo Savoia, che voleva aprire più avanti, ha convocato l'altra sera la famiglia e ha deciso di avviare ieri mattina il bar, la pasticceria, la pizzeria, il ristorante. «C'è stato un movimento discreto, nonostante il tempo poco rassicurante e le temperature un po' basse», riferisce Finazzer che tra una consumazione e l'altra ha ricevuto una mail dal Madagascar: per la prenotazione di un intero appartamento ad agosto. Dunque le prenotazioni, anche dall'estero, cominciano ad affluire? «Se è per questo - sospira Finazzer - in questi giorni abbiamo esaurito tutti i posti in albergo per l'ultima settimana di carnevale». E sapete chi ha prenotato? I nordici, danesi, olandesi, svedesi. Come dire che dall'estero ci si prende con largo anticipo. Della nuvolaglia in cielo non hanno preso paura gli appassionati del pedale che, arrivati in cima al passo hanno dovuto fare dietrofront perché non potevano sconfinare. In paese, giù ad Arabba, il movimento è stato altrettanto intenso. «Davvero tanta gente anche a farsi solo una passeggiata» sintetizza il sindaco di Livinallongo Leandro Grones.«Ma soprattutto - riferisce - la domenica è stata un viavai di cicloturisti. Su e giù per il Campolongo. Alcuni arrivavano dal Falzarego, altri dal giro del Giau. Tanti hanno chiesto di fare il giro del Sella ma hanno dovuto rinunciare non potendo sconfinare». Alcuni alberghi hanno ricevuto i primissimi ospiti; per tre giorni, fino al 2. Ed ecco il miracolo Falcade che sabato si è riempita di villeggianti. Aperte quasi tutte le seconde case. Antonella Schena, presidente degli albergatori e coordinatrice dell'associazione "PromoFalcade" ha deciso, quasi per scommessa, di riaprire il suo hotel Stella Alpina. «Con grande sorpresa mi sono ritrovata con 20 camere occupate. Tutti veneti, naturalmente. Veronesi in particolare, che qui di solito non arrivano». Mezza dozzina gli alberghi aperti in valle, 13 i ristoranti. E gran parte dei bar. «Ho confrontato i dati di oggi con quelli degli stessi giorni dell'anno scorso. Siamo praticamente alla pari». --© RIPRODUZIONE RISERVATA
L'Adige | 2 Giugno 2020
p. 10
“Albergatori fate bene i conti”
Non è proprio una ripartenza, ma un primo passo. Domani riapriranno i confini regionali in Italia, «ma non è che domani gli alberghi saranno pieni, anzi molti saranno chiusi perché, come da sempre accade, le località di montagna aprono tra la fine di giugno e l'inizio di luglio», sottolinea il presidente degli albergatori Gianni Battaiola . Le regole per il Covid-19 sono chiare per tutte le 1.400 strutture trentine, ma ora tutto dipenderà da due fattori: la voglia e la possibilità di muoversi dei turisti italiani e la riapertura dei confini europei e mondiali, che dovrebbe avvenire intorno alla metà di giugno. Ci piacerebbe poter scrivere che stanno già fioccando le prenotazioni, ma per ora non è così: dall'Italia sono partite le richieste, le telefonate o le mail informative nei confronti di Apt o direttamente alle strutture ricettive, ma ci vuole almeno un'altra settimana per capire se poi effettivamente arriveranno le conferme. «Bisogna essere ottimismi, c'è grande voglia di ripartire, ma l'invito ai colleghi è quello di fare attenzione e di fare bene i conti. Molto bene. Le norme anti Covid-19 non sono impossibili da applicare: ci si riorganizza e ci si struttura, ma tutto questo è costoso. Bisogna pulire e sanificare di più, avere più personale ma il tutto a fronte di meno clienti. Quindi più spese ma meno incassi, questo è già sicuro in partenza. Ci vuole un'analisi di costi e benefici attenta. La gran parte delle strutture ricettive avrà qualche settimana per capire come andranno le prenotazioni, prepararsi e organizzarsi. Ad oggi non ho notizie di chiusure, o meglio di non riaperture, già certe. In molti aspetteranno ancora un po' per raccogliere prenotazioni e poi valuteranno». Da oggi partirà la campagna promozionale di Trentino Marketing, che si rivolgerà inizialmente ai turisti italiani. Il messaggio, ai tempi del Coronavirus, è chiaro: nelle nostre valli, sulle nostre montagne e sui nostri laghi ci sono spazi per godersi la natura senza assembramenti, si può stare all'aria aperta, si può passeggiare e andare in bici nei boschi senza pensare alle mascherine e a disinfettarsi le mani. Insomma, rispettare le regole anti Covid-19 in Trentino è estremamente facile. «Siamo pronti a partire con la
campagna promozionale - conferma Maurizio Rossini , numero uno di Trentino Marketing -, inizialmente rivolta all'Italia e poi, in attesa di sviluppi sui confini, a tutti. Stanno già andando molto bene le prenotazioni per gli appartamenti, soprattutto quelli con giardino, mentre sugli hotel c'è bisogno di tempo e di lavoro». Infine nessun tipo di di controllo o "tracciamento" sui turisti che arriveranno, soprattutto dalla Lombardia. Lo conferma il presidente Maurizio Fugatti . «Ci dobbiamo fidare di chi decide, sia a livello nazionale sia nelle altre regioni: se fanno la scelta di riaprire vuol dire che c'è la sicurezza. In Trentino, quindi, potranno arrivare tutti senza alcun tipo di problema». Ma.Lu.
Corriere delle Alpi | 2 Giugno 2020
p. 10
Pienone a Misurina e Auronzo Turisti senza dispositivi
AURONZO A Misurina e ad Auronzo come a fine luglio. E tutti, per la prima giornata di "libertà" dal lockdown, senza la mascherina.Il pienone, dunque, ieri. Un flusso di auto, camper, motociclisti e cicloturisti come mai negli ultimi anni ai primi di giugno. Già di mattina hanno cominciato a riempirsi i parcheggi lungo il lago di Misurina, nell'area sosta lungo la strada delle Tre Cime e al lago d'Antorno. In bar, nei bazar, al ristorante, i più sono entrati senza il dispositivo, mentre sarebbe stato previsto; lo portavano, infatti, i camerieri.Ad Auronzo, le auto procedevano in coda attraverso il centro. Si sono aperte anche le ultime seconde case. Gli alberghi non sono pieni, però le presenze sono incoraggianti. Lungo il lago di santa Caterina si sono visti villeggianti distesi a prendere il sole. Il lago Sorapis ha ricevuto i primi escursionisti alle 7, quindi poco dopo l'alba. A quell'ora, infatti, ha voluto godersi lo spettacolo di un «lago dai colori fantastici» il sindaco Tatiana Pais Becher, accompagnata dai figli. «Alle 8 ero già di ritorno e ho incrociato i primi gruppi di escursionisti in salita». Mascherina su, ovviamente, quando ci si incontra. --fdm
Gazzettino | 2 Giugno 2020
p. 2
«Questa è l'estate delle prenotazioni all'ultimo minuto»
BELLUNO Sarà un'estate nuova e diversa, per il turismo in montagna, per l'accoglienza degli ospiti sulle Dolomiti Bellunesi. Un'estate da affrontare con ottimismo e cautela, in attesa di verificarne l'andamento, passo dopo passo, senza avere la possibilità di anticipare nulla. E' l'immagine che propone Giuliano Vantaggi, direttore di Destination management organization, dopo aver osservato il movimento nelle prime giornate di libertà parziale dall'isolamento per l'emergenza sanitaria Covid-19. COSA CAMBIA «Sarà l'estate del last minute, della prenotazione all'ultimo momento, ravvicinata alla data di partenza per la vacanza. Per questo motivo gli alberghi devono ancora capire bene come andrà. C'è comunque un certo ottimismo. Di certo siamo molto più contenti di quanto eravamo un mese fa, da allora è cambiato molto». Dmo Dolomiti è l'organizzazione che cura la promozione del turismo in provincia di Belluno, creata da una collaborazione mista, fra imprenditori privati e amministrazione pubblica. E' presieduta da Alessandra Magagnin del rifugio Pranolz. NELLA PERLA A Cortina la visione delle due componenti si contrappone, nella valutazione dell'andamento turistico, in questa fase di attesa: il sindaco Gianpietro Ghedina si dice certo che l'ottimo andamento degli appartamenti, degli alloggi in affitto, delle seconde case, sosterrà la stagione turistica in Ampezzo; Roberta Alverà è più cauta, da presidente dell'associazione albergatori della località, e dice che sarà contenta se la sua categoria conterrà nel 50 per cento il disavanzo rispetto allo scorso anno. Tutti concordano sulla necessità di fare il possibile per prolungare l'estate, mentre si avvia verso l'autunno, e sfruttare di più lo straordinario mese di settembre. AVVIO DI STAGIONE La gente comincia a muoversi verso la montagna, a chiedere, a prenotare commenta il direttore Vantaggi anche se si sta vedendo ancora poco, in questo primo weekend di giugno, anche perché le ordinanze in merito ai comportamenti da tenere sono arrivate con un certo ritardo. Di certo sta andando benissimo per gli appartamenti, con una grande richiesta, con tante prenotazioni. Per la vacanza in albergo c'è più tranquillità nella ricerca e anche più cautela». Un discorso a parte meritano i rifugi alpini, che sono una componente importante del turismo in montagna, nelle sue diverse forme: «I rifugi hanno finalmente trovato la quadra, il modus operandi da adottare durante l'estate conferma Vantaggi e sono molto richiesti. Per definizione sono sinonimo di spazio aperto, quindi la soluzione ideale per una vacanza in questo periodo. Occorrerà però attuare un contingentamento, con attenzione, nei casi particolari che si dovessero verificare. Un rifugio ha tanti spazi di fuori, ma pochi dentro. Se si dovessero verificare eventi concomitanti, come un acquazzone improvviso in un momento di grande affollamento, da costringere tutti a riversarsi all'interno della
struttura, sarebbe obbligatorio l'uso della mascherina protettiva del volto».Le destinazioni solitamente più frequentate delle Dolomiti sono già state prese d'assalto, persino alla fine di maggio, nella smania di movimento successiva al lungo isolamento in casa. E' accaduto per un luogo ormai simbolico, come il lago del Sorapis, nel territorio di Cortina. Malgrado il rifugio Vandelli sia ancora chiuso, migliaia di gitanti hanno già percorso il sentiero dal passo Tre Croci, per ammirare lo specchio d'acqua azzurra, nel momento del disgelo della neve. E i soccorritori hanno già dovuto intervenire per aiutare i primi improvvidi camminatori, che si sono trovati in difficoltà, persi nella notte, fuori sentiero. Marco Dibona
Corriere delle Alpi | 3 Giugno 2020
p. 11
Il lungo week end chiude con il botto In fila sulle strade e lungo i sentieri
Francesco Dal Mas BELLUNO Il ponte del 2 giugno apre il mondo del turismo alla speranza. Da una parte e dall'altra della provincia. «Per la prima volta, dopo anni che frequento l'altopiano del Cansiglio - fa sapere Marco Dus, che lavora in Provincia a Belluno - ho fatto la coda. In fila anche a pranzo, mai visto un assalto del genere». D'accordo, i trevigiani hanno fatto la differenza. Ma, dalla parte opposta del Bellunese, sul passo Pordoi, da dove arrivava tutta quella gente che s'è vista ieri? Perfino gruppi di ciclisti spagnoli ed americani. Macchine e moto hanno tentato di sconfinare, ma i più si sono fermati invadendo i due bar ed il ristorante aperto. «Tanti hanno approfittato per le prime escursioni, senza comunque salire sulla neve ghiacciata - riferisce Osvaldo Finazzer, albergatore -. Purtroppo un meranese di 62 anni è caduto nel canalino Holzer, mentre arrampicava». Forse è solo il 50% del movimento di un anno fa, ma le presenze aumentano comunque di giorno in giorno. «Il ponte è andato meglio del previsto - commenta Giuliano Vantaggi, direttore Dmo -. Adesso guardiamo fiduciosi all'estate. Siamo un territorio denso di meraviglie a portata di turista. È importante che i villeggianti che alloggeranno nelle seconde case o nelle locazioni turistiche o b&b si fermino a assaporare la nostra cucina e i nostri prodotti tipici in modo che l'economia di montagna riparta». Proprio questo interesse lo ha riscontrato Davide Zandonella Necca, referente Acom in Comelico. «I negozi - fa sapere - hanno cominciato a rianimarsi, le seconde case sono state in gran parte riaperte e ricominciano anche le prenotazioni». Con ansia, informa il delegato di Confcommercio, aspettiamo le aperture del 3 giugno, in seguito quelle europee. Numerosi gli escursionisti che hanno frequentato la Valgrande, da una parte, e la Valvisdende, dall'altra (appassionati di mountain bike in particolare). Il ponte del 2 giugno è stato per Auronzo e Misurina un anticipo della stagione estiva che solitamente inizia a metà giugno. Le passeggiate sul lungolago di Santa Caterina, Misurina e Antorno si sono popolate di famiglie, motociclisti e pure di molti giovani, così come la ciclabile di 30km che collega Auronzo e Misurina, i sentieri di montagna e le valli limitrofe alla Val D'Ansiei, come la Val Da Rin e la Val Marzon. Gli agriturismi aperti hanno visto il tutto esaurito e quelli ancora chiusi hanno ricevuto decine di chiamate. Lo stesso ufficio turistico è stato preso d'assalto da turisti veneti in cerca soprattutto di appartamenti per i mesi di luglio e agosto.«Questo sarà un anno zero per il turismo auronzano - spiega il sindaco Tatiana Pais Becher - in cui avremo delle buone carte come la tranquillità che si respira tra Auronzo e Misurina, l'aria pura garantita da un microclima unico in Europa come quello di Misurina». Parecchi escursionisti sono saliti alle Tre Cime per fare il giro del gruppo. Dall'altra parte della provincia, a Falcade e in valle del Biois, il flusso turistico non è stato meno significativo. Il caratteristico borgo di Fuciade è stato raggiunto a piedi da numerosi passeggiatori, considerate le condizioni meteo.Scialpinisti sulla Marmolada e al lago di Alleghe i visitatori si sono fermati per osservare i colori dell'acqua. Frequentata, ieri, anche la classica passeggiata in corso Italia a Cortina. --© RIPRODUZIONE RISERVATA
Messaggero Veneto | 3 Giugno 2020
p. 36 edizione Pordenone
Weekend col pienone ma seguendo le regole
andreis Pienone, ma senza situazioni a rischio per assembramenti o raduni non autorizzati: il fine settimana è andato in archivio in modo decisamente migliore di quello precedente, quando la Valcellina ha registrato momenti di tensione a causa dei troppi turisti in ordine sparso sul territorio. Grazie all'intervento dei volontari della protezione civile e ai controlli più serrati da parte delle forze dell'ordine, il weekend è trascorso senza particolari criticità. In questo modo, la valle prova a rialzarsi dopo un avvio desolante di stagione a causa del coronavirus: dallo scorso fine settimana, i Comuni di Andreis e Barcis e il Parco naturale delle Dolomiti friulane hanno infatti autorizzato la riapertura della vecchia strada che dal bivio Molassa sale fino a ponte Antoi. Il tracciato di statale 251 è da tempo utilizzato ai fini ricreativi come percorso ciclopedonale estivo. E' possibile transitare anche col caratteristico trenino o effettuare escursioni mozzafiato, come nel caso del ponte tibetano sospeso. Recentemente, sono stati portati a termine ulteriori lavori di
consolidamento delle pareti rocciose, dopo alcuni imponenti distacchi dovuti alle intemperie. È stato risolto pure il problema di uno dei principali accessi alla carreggiata in direzione di Montereale, che il maltempo aveva fatto collassare. Il commissario di Andreis, Loris Toneguzzi, ha emesso un'ordinanza di transitabilità del tracciato dopo una relazione tecnica del geologo Ennio Chierusin di Feltre. Quest'ultimo ha accertato la messa in sicurezza del sito dopo gli interventi eseguiti sulle massicciate più instabili. La polizia locale dell'Uti del Maniaghese è stata delegata a effettuare gli opportuni accertamenti, anche in tema di distanziamento sociale. «Da parte nostra faremo il possibile per evitare ulteriori danni agli esercenti, che da troppo tempo tengono chiuse le rispettive attività», ha commentato Gianandrea Grava, presidente del Parco delle Dolomiti friulane. --F.Fi.© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere delle Alpi | 4 Giugno 2020
p. 35
Valle del Mis, assalto dei turisti senza regole Parcheggio selvaggio e rifiuti abbandonati
Gianluca Da Poian SOSPIROLO 1048 macchine attorno alle ore 15 di un giorno festivo. Il dato, vettura più vettura meno, testimonia il vero e proprio assalto alla Valle del Mis. E farà discutere. Come una discussione l'ha subito provocata il post pubblicato su facebook da Giuseppe De Donà, molto conosciuto a Sospirolo.«Alle 15 di martedì sono entrato in Valle e ho contato le automobili, i camper e le motociclette. 246 in Pian Falcina, 1 40 tra Pian Falcina e l'inizio dei Cadini, 116 nel tratto dei Cadini prima del Ponte, 146 tra il Ponte e La Stua, 158 in zona Gena Bassa sul greto del Cordevole, 88 lungo la strada dal Ponte al bar della Soffia. Inoltre, 190 mezzi il traffico contrario lungo il tragitto».Ma se da un lato fa enorme piacere notare come diversi turisti scelgano di trascorrere una o più giornate al lago o nelle zone limitrofe, dall'altro le criticità e i comportamenti scorretti non mancano. Ad esempio gli stessi parcheggi, con macchine lasciate ovunque, nonostante si parli di una zona naturale protetta. Oppure le immondizie, abbandonate senza criterio e in maniera del tutto irrispettosa. Ed ancora, come testimoniato da altre immagini scattate da chi si trovava in zona, divieti infranti. Ad esempio, le non poche persone immortalate al di là delle recinzioni che proteggono i Cadini del Brenton, nonostante le prescrizioni piuttosto rigide legate alle regole da rispettare.Tra l'altro, pur appena usciti dall'emergenza Covid - 19, di mascherine se ne vedono proprio poche, eppure bisognerebbe continuare ad indossarle in luoghi affollati.«Noi non abbiamo potere sanzionatorio», allarga le braccia Ennio Vigne, presidente del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. «A breve la cooperativa Isoipse riaprirà l'area dei Cadini del Brenton e partiremo con il pagamento dei 2 euro relativo al biglietto d'ingresso ai turisti».PIAN FALCINAIncuria, bagni chiusi, un punto ristoro garantito da un venditore ambulante e la sensazione generale di abbandono. A poca distanza dai Cadini, l'area di Pian Falcina non è proprio il simbolo dell'accoglienza. C'era una manifestazione di interesse scaduta tra l'altro ieri, relativamente all'affidamento in concessione per un periodo di 5 anni. Hanno partecipato quattro ditte ed entro fine mese il Parco conta di dare in gestione l'intera area. Almeno sino a fine mese, però, sarà quasi impossibile completare la gara. «Nel frattempo altro non si può fare. Provvederemo allo sfalcio dell'erba, però ricordo che sino ad un paio di settimane fa le manutenzioni erano bloccate. Lo stesso nostro desiderio di affidare la gestione entro fine aprile si è arenato a causa dell'emergenza Coronavirus».Impossibile inoltre riaprire i bagni prima dell'affidamento, sempre a causa delle normative sanitarie. Buona notizia invece la convenzione sottoscritta con Wind per l'installazione di un'antenna che permetta il potenziamento del segnale del telefonino. --© RIPRODUZIONE RISERVATA
Gazzettino | 4 Giugno 2020
p. 3 edizione Belluno
Affitti lunghi in montagna: “Sarà una bella stagione”
CORTINA D'AMPEZZO Il primo giorno di apertura degli spostamenti fra una regione d'Italia e l'altra non ha portato a Cortina il movimento di turisti che ci si poteva attendere. In attesa delle ormai prossime aperture di alberghi e rifugi, l'attenzione si concentra sulle affittanze di alloggi: «Alcuni verranno nelle prossime giornate, alla fine della settimana, per vedere gli appartamenti che intendono affittare», dice Elisabetta Zardini, titolare di un'agenzia immobiliare. «Abbiamo avuto tante richieste, ma sinora soltanto al telefono. Noi mandiamo le fotografie, ma vogliono vedere di persona, prima di fissare, anche perché si tratta talvolta di contratti importanti. Dopo anni che non succedeva, ora chiedono anche periodi lunghi, di un mese o due, a luglio e agosto, non più per una o due settimane, come accadeva in passato. Per noi si prospetta una bella stagione». RICHIESTE DI ANNUALITÀ Renato Pesavento conferma: «Nella nostra agenzia non c'è stato alcun movimento, in questo 3 giugno di apertura dell'estate. Non c'è traffico neppure sulla strada che porta in valle. Noi faremo le prime consegne fra il 10 e il 15 giugno. La grossa novità è la forte domanda di annualità: chiedono di affittare una casa in montagna per un lungo periodo, anche per poter rimanere qui, qualora dovesse esserci un'altra emergenza. In quanto all'estate, taluni clienti cercano appartamenti già per il mese di giugno, che costa
meno dei mesi di luglio o agosto. La montagna è apprezzata: sanno che qui ci sono ampi spazi, c'è la possibilità di stare lontani dalla folla, nell'ambiente naturale». AL PASSO GIAU Igor Valleferro ha iniziato l'attività al passo Giau: «Ci siamo detti che sarebbe stato meglio darsi da fare appena possibile, così abbiamo aperto da un paio di settimane: per ora soltanto il bar; poi vedremo di attivare il ristorante; infine penseremo agli alloggi. Io sono ottimista, credo che l'estate andrà bene, in qualche modo. Intanto spero che semplifichino la burocrazia, perché è asfissiante». E' dello stesso parere Stefano Rezzadore, titolare di un bar nel centro e di un ristorante pizzeria: «Ho aperto entrambi gli esercizi giovedì 21 maggio. In ristorante ho dovuto togliere tante sedie e tavoli: ora ho meno della metà dei posti consueti. L'aspetto più stressante è però rappresentato dall'attività di controllore, che ci tocca fare, mentre dovrebbe competere ad altri. Siamo sempre in tensione, per le infrazioni che possono commettere gli avventori». SEGNALI POSITIVI Sui controlli precisa: «C'è stata molta collaborazione fra noi gestori e le forze dell'ordine, coordinate molto bene dal commissariato di polizia: la presenza degli agenti spesso è sufficiente, non serve la repressione. Speriamo che anche in futuro i controlli servano per indirizzarci, per correggere eventuali errori, che potremmo fare, e non per sanzionarci». Sull'andamento della stagione turistica, Rezzadore aggiunge: «C'è stato un segnale positivo nelle scorse giornate di fine maggio e inizio giugno, con un certo movimento, anche se potevano ancora venire solamente i cittadini veneti. Per l'estate vedremo di sfruttare al meglio gli spazi all'esterno, ma qui in montagna è dura, la gente non mangia in terrazza, la sera, a causa del clima. Dovremo usare ombrelloni e sistemi per riscaldare». Marco Dibona
Gazzettino | 4 Giugno 2020
p. 3 edizione Belluno
Gli albergatori ancora prudenti «Aspettiamo»
BELLUNO «Prima di cantar vittoria per due giorni andati benino, andrei con i piedi di piombo». Così Walter De Cassan, presidente provinciale Federalberghi all'indomani del ponte del 2 giugno e alla vigilia della cosiddetta fase 3. «Mi sono confrontato anche oggi con molti colleghi - afferma - e userei tutta la cautela del caso prima di dire che il turismo sta ripartendo». IL BILANCIO «Va detto chiaramente - afferma il presidente - che le disdette sono ancora di più delle prenotazioni. Perché dopo l'annullamento delle presenze di marzo, aprile, maggio e giugno sta arrivando ora la mazzata di luglio e agosto. Gli stranieri, dopo essersi dati latitanti in primavera, stanno letteralmente scomparendo per l'estate». Del resto, con ancora gli aeroporti mezzi chiusi, l'insicurezza più totale nei confronti di eventuali quarantene o altre forme di profilassi nonché l'annullamento di tutti gli eventi di richiamo, il turista medio mette le mani avanti. E, per non sbagliarsi, disdice. «A dispetto dei discorsi trionfalistici - sottolinea De Cassan - io andrei cauto. La questione nicchia. Per non dire che è proprio ferma. È vero che il ponte della festa della Repubblica ha registrato un gran movimento di gente in tutto il Bellunese ma è anche vero che per la maggior parte si trattava di pendolari che non si sono fermati a dormire». LA FASE 3 Con ieri 3 giugno si sono aperte le frontiere regionali, consentendo un movimento molto più ampio da parte di chi ha voglia di andarsene in montagna. «Al momento nulla di nuovo all'orizzonte - commenta il presidente Federalberghi - anche perché il 3 è caduto in un giorno lavorativo. Di certo gran movimento stanno avendo gli appartamenti, prossimi ben presto al tutto esaurito». Questo perché la percezione generale della gente è che questi siano più sicuri. Senza nulla togliere a queste formule di accoglienza, dico però che gli albergatori si stanno spaccando in quattro per cercare di rispettare tutti i parametri di igiene e sicurezza previsti dalle normative in atto. Più di uno sta posticipando l'apertura estiva: sicuramente perché non ci sono prenotazioni in vista ma anche appunto perché in queste settimane si sta provvedendo a fornire la struttura di tutte le attrezzature». Raffaella Gabrieli
Gazzettino | 7 Giugno 2020
p. 2 edizione Belluno
Ecco i primi foresti «Ma prima di luglio chi apre ci rimette»
BELLUNO La puntualità svizzera non è solo un modo di dire. Walter De Cassan, numero uno di Federalberghi della provincia di Belluno, da ieri mattina ne è certo. Ha visto sfrecciare in Agordino le prime due auto con targa della Confederazione Elvetica. E ha tirato un sospiro di sollievo: «È un buon segnale che ci fa sperare - spiega - ma sugli stranieri abbiamo tanti dubbi. Per ora le telefonate che gestisco sono solo di cancellazioni». Sul punto il suo omologo regionale, Marco Michielli, taglia ancora più corto. «Anche nelle Dolomiti gli
albergatori che alzano la serranda prima di inizio luglio lo fanno mettendo in conto venti giorni di perdita secca». I TIMORI «Non c'è ancora un'aura di tranquillità - prosegue De Cassan - bisogna aspettare che cambi un po' ovunque. Mancano i grandi eventi di giugno che calamitavano una grande fetta di stranieri. I dubbi sulla quarantena, che al momento non è necessaria per gli stranieri, ha preoccupato tutti. Anche l'atteggiamento dell'Austria ci lascia molto perplessi. Ci sono valutazioni sulle possibilità di aprire le frontiere solo con le province confinanti. Una decisione che ci penalizzerebbe moltissimo. Se apre deve aprire a tutti. Questa volta l'Italia ha anche una responsabilità limitata, all'estero c'è grande incertezza». Se ci sono molti interrogativi su quanto succederà con i vicini di casa austriaci, ce ne sono meno con i loro cugini tedeschi. «Tecnicamente - svela Michielli - non ci sono limitazioni per i tedeschi che vogliono venire in Italia ma la Germania ha sconsigliato le ferie qui. Speriamo tolgano al più presto questa indicazione. Cerco di essere realista, senza fare catastrofismi. La stagione inizierà il primo di luglio. Chi apre adesso si espone a venti giorni di costi senza introiti. Nella disgrazia - prosegue - la montagna ha comunque qualche punticino in più». VACANZE E ISEE Anche sul fronte del turismo interno le incognite pesano come macigni, l'annunciato bonus vacanze ha spinto più di qualcuno ad attendere prima di acquistare pacchetti o soggiorni. «In questa fase siamo arrivati al ridicolo. Ci chiamano per chiederci se devono portare l'Isee per avere il bonus vacanze. Dalla scorsa settimana abbiamo iniziato a ricevere qualche telefonata - prosegue sempre Michielli - un albergo solitamente riceve quattro telefonate e una prenotazione, ora riceve dieci telefonate e forse fa una prenotazione. Usciamo da mesi difficili. Cassa integrazione, stipendi a singhiozzo e fabbriche che lavoreranno ad agosto. Le previsioni sugli stranieri dicono che rispetto allo scorso anno ne arriverà solo uno su tre. Paghiamo l'assenza dei voli di lunga percorrenza, non abbiamo americani, russi né asiatici». FRONTE PROMOZIONE Sul fronte della promozione il Consorzio Dolomiti Dmo prova a vedere il bicchiere mezzo pieno. «Spagnoli e inglesi, ma anche polacchi e ovviamente tedeschi e austriaci. Vediamo che c'è fermento e soprattutto abbiamo visto le politiche delle compagnie low cost. Easyjet ha moltissimi voli a 29,99 euro su tante località» spiega Giuliano Vantaggi, abituato a guardare quello che succede fuori per anticipare le mosse. «Sono convinto che questo ci porterà molti turisti. Iniziamo già a programmare la stagione invernale e continuiamo il dialogo con Venezia e con l'aeroporto di Venezia. La chiusura del Canova di Treviso per ora non è così penalizzante». NELLA PERLA Come previsto ad andare meglio, per ora, sono gli appartamenti, succede un po' in tutte le aree della provincia, Cortina inclusa, ma è facile pensare che il trend potrà estendersi in fretta anche alle strutture ricettive. «Tutti gli albergatori - prosegue Vantaggi - sono super pronti nel gestire il cliente. Esistono catene che hanno deciso di non aprire perché fanno dei calcoli diversi. Ma ci siamo e siamo pronti a reagire. Il ruolo di Cortina in tutto questo? Cortina avrà Mondiali e Olimpiadi è chiaro che torna ad essere la Regina fashion delle Dolomiti». Andrea Zambenedetti
Alto Adige | 24 giugno 2020
p.33
Montagna, partenza soft ma arrivi in aumento
ORTISEI/CORVARA/BRUNICO Non sarà un'estate come tutte le altre. Questo lo sanno tutti, e tutti sperano che non sarà come le prossime. Però sarà un'estate migliore di quella che si prospettava solo qualche mese fa quando, da un giorno all'altro, le valli vennero chiuse e praticamente isolate dal mondo. Nessuno sapeva quando e come sarebbe finita. Non si sa neppure ora, ma in giro c'è più ottimismo, le macchine, anche con targa tedesca, austriaca, svizzera e francese, hanno ricominciato a scorrazzare per le strade delle valli e negli alberghi stanno arrivando, timidamente, le prenotazioni. In molti pensano che la montagna, in questo periodo, sia più sana e libera del mare. «Noi siamo molto contenti, anzi sopra alle nostre aspettative. Qualche mese fa non pensavamo che già in giugno fosse possibile ripartire - ci dice Caroline Pescoll, pr e responsabile marketing dell'Hotel Adler di Ortisei e degli altri due, della stessa catena, a Renon e all'Alpe di Siusi. - Gli italiani sono arrivati subito appena abbiamo aperto, gli stranieri appena sono state aperte le frontiere. Mancheranno i clienti americani, inglesi e orientali, perché loro hanno ancora delle difficoltà a muoversi e mancano i voli. Comunque quelli vengono preferibilmente in inverno. In agosto non abbiamo ancora il tutto esaurito, ma quasi. Finora tutte le prenotazioni fatte in precedenza sono state confermate». E i clienti come si comportano? Come accettano le limitazioni rese necessarie dall'epidemia? «Tutti si comportano bene, seguono le regole, il distanziamento, nessuno si lamenta. Sono molto tranquilli, si godono la vacanza e sono molto contenti di essere qui. Siamo riusciti ad aprire anche il wellness, con le dovute precauzioni: tutto viene sanificato, il personale indossa la mascherina. Devo dire che tutti noi abbiamo avuto molto tempo per prepararci. La partenza non è stata facile, perché era tutto nuovo. Abbiamo dovuto fare le sanificazioni di tutte le strutture, fare dei corsi al personale, creare le distanze. Non ci sono paragoni con gli anni precedenti, ma ce la faremo. L'importante è ripartire e vedere i nostri clienti felici e contenti». Kurt Winkler è il titolare di tre alberghi in Val Pusteria: l'Hotel Winkler a Plan de Corones, del Lanerhof, del Sonnenhof e dello splendido chalet privato Purmontes. «Lo chalet è già prenotato fino alla fine della stagione, il Sonnenhof a Falzes è pieno a metà. Gli altri due si stanno piano piano riempendo. I clienti arrivano innanzitutto dall'Italia, e poi da Germania, Svizzera, Austria. Bisogna pensare che siamo all'inizio della stagione e che noi siamo stati i primi a riaprire in tutto l'Alto Adige. Abbiamo tante richieste per