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MUSEI DELLE DOLOMITI: AGGIORNAMENTI
Corriere delle Alpi | 18 Marzo 2021
p. 33
Tutte le forme della neve Un glossario dolomitico
CESIOMAGGIORE In Agordino "la nef davant Nadal la fa azàl" vuol dire che "la neve che cade prima di Natale diventa acciaio e non si scioglie fino a primavera". Nel Feltrino "Foliscoléa" significa nevicata a fiocchi radi, "El balinéa" neve gelata e "Siròca" neve pesante. È online da ieri, sulla piattaforma Dolom.it, il nuovo glossario digitale, che raccoglie più di 50 modi di dire dedicati alla neve provenienti dal Feltrino, dal Comelico, dalla Val di Fassa, dalla Val Badia, dalla Carnia, dallo Zoldano e dall'Ampezzano. Un progetto portato avanti dal Museo etnografico di Seravella, insieme ai musei della Val di Fassa, della Carnia e della Val Badia, e supportato dalla Fondazione Dolomiti Unesco. Il glossario nasce da un'iniziativa partecipativa lanciata dal Museo etnografico sui social network: «A dicembre abbiamo lanciato un post su Facebook che invitava il pubblico a condividere le loro definizioni legate alla neve», racconta Cristina Busatta, direttrice del Museo etnografico della Provincia di Belluno. «La partecipazione è stata vivacissima, con tanti interventi da luoghi diversi delle Dolomiti bellunesi. Questo ci ha spinto ad allargare l'indagine insieme ai musei delle Dolomiti, il progetto di rete a cui partecipiamo da ormai due anni».Tra gennaio e febbraio, il Museo Ladin de Fascia, il Museum Ladin "Ciastel de Tor", il Museo Bruseschi e il Museo dell'Orologeria di Carnia Musei hanno risposto all'appello, contribuendo alla creazione di una galleria e una mappa interattiva all'inidirizzo http://patrimonio.museodolom.it/exhibits/show/neve/mappa-interattiva. Una speciale sezione, inoltre, è dedicata alla partecipazione del pubblico, che può suggerire altri modi di dire o registrare quelli presenti. «Uno dei punti di forza del glossario è proprio la sua natura partecipativa», spiegano Stefania Zardini Lacedelli e Giacomo Pompanin, coordinatori del progetto "Musei delle Dolomiti" e fondatori di Dolom.it. «Grazie alle opportunità offerte dal digitale, più di 50 persone da diverse vallate dolomitiche hanno potuto contribuire al glossario, e tante altre potranno aiutarci ad arricchirlo nei prossimi mesi, aggiungendo nuovi modi di dire e registrando suoni e proverbi sulla neve».Un traguardo che aggiunge un tassello in più ai risultati già ottenuti negli ultimi due anni, non ultimo lo spazio digitale comune "Officina di Storie" che ha connesso più di 40 musei e coinvolto centinaia di utenti online nella creazione di oltre 1.000 contenuti digitali. «Musei e contenitori culturali rappresentano uno strumento fondamentale in un momento come quello che stiamo vivendo», dice il consigliere provinciale delegato alla cultura, Simone Deola. «Le occasioni culturali sono uno spazio di evasione e di arricchimento che la Provincia non ha certo dimenticato, ma anzi ha inserito tra i temi importanti per superare la crisi causata dalla pandemia. Questo glossario sulla neve potrà essere l'inizio di un percorso per conservare un lessico tradizionale, fortemente locale e storico che altrimenti andrebbe perduto. In fondo, si tratta di conservare le nostre radici». --© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere delle Alpi | 18 Marzo 2021
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A Fodom si dice "La vien ju a badiòte desnude"
Tra Zoppé e Val di Zoldo "Sgarnìsole" è la nevicata a fiocchi radi, "Tùmega" è la neve pesante, "Slafa", la neve mista ad acqua. In Comelico "Maiuthleia" è la nevicata a fiocchi radi. In Ampezzo "Si intorno con sto jonfedo se jaza ra perera" è il modo di dire che significa "Andare in giro con la bufera di neve, ci si ghiaccia la testa". Quando ad Alleghe si dice "nkuoi el nef da névèera", meglio fare attenzione perché "oggi di sicuro farà una abbondante nevicata". A Livinallongo, infine, "La vien ju a badiòte desnude": letteralmente "cadono donne della Val Badia nude", quando nevica a larghe falde.