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NOTIZIE DAI RIFUGI
di protezione individuali, perché la formazione contempla anche l'introduzione e l'uso di ogni accorgimento tecnico per soddisfare la necessità di sicurezza che deve essere garantita e rispettata in ogni missione di soccorso». --© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere delle Alpi | 25 Marzo 2021
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Mondiali Cortina 2021: peggio del previsto e ora arrivano le Olimpiadi
Silverio Lacedelli *Calato il sipario sui Mondiali di Cortina desidero fare alcune riflessioni, alcune di carattere generale, altre su un piano più recente e locale. È nota a tutti la gravità della crisi sanitaria, economica e sociale in cui ci dibattiamo, ma la crisi ambientale, benché se ne parli molto, non è ancora ben compresa nella sua gravità. Venendo agli aspetti più recenti e locali, manifestazioni così importanti e grandiose non sono adatte alla montagna, territorio difficile e dai fragili equilibri. La Comunità Europea ha segnalato che solo il 19% del territorio comunitario ha un livello sufficiente di naturalità, percentuale che dovrà venire portata al 50%: distrarre altra superficie all'evoluzione naturale e ridurre gli spazi per i selvatici va in direzione opposta alle indicazioni dell'Europa, ma ciononostante gli appetiti di soggetti estranei alla montagna sono predominanti e hanno plagiato anche parte degli autoctoni. Solo chi è estraneo a queste realtà può pensare di piegare la natura come si ostina a fare nella pianura Padana, ormai ridotta a un mare di strade, capannoni, case, discount, parcheggi. Le indicazioni dei meteorologi di evitare la realizzazione di impianti sotto i 1600 metri di altitudine non sono state recepite. Le nuove piste Col Druscié e labirinti, nonostante il danno apportato, non sono risultate funzionali, ma non solo. Da un calcolo approssimativo degli interventi per i Mondiali risulta che i boschi tagliati ammontano a 21,7 ettari, mentre i prati su cui si è intervenuti sommano a 6,6 ettari. Come conseguenza ci troviamo ora con 3,8 ettari di suolo cementificato e 22,5 ettari di superficie degradata. Alle ferite permanenti inferte a Cortina, vanno aggiunti l'inquinamento luminoso dei fari sulle pendici della Tofana, le esplosioni delle campane radiocomandate che spaventano gli animali, il sorvolo degli elicotteri, mentre è mancato il previsto utilizzo di automezzi a trazione elettrica. C'è stata una militarizzazione del territorio, con divieto di accesso alle aree a ridosso delle Tofane, la chiusura delle scuole, il sequestro dei parcheggi, la chiusura del mercato. Quali vantaggi ne hanno tratto le popolazioni locali? Un beneficio è venuto dalla temporanea chiusura ai Tir, come pure è aumentato il lavoro per operatori turistici e dipendenti, e forse c'è stato un rilancio del nome di Cortina, un po' appannato negli ultimi tempi. Ma Cortina aveva bisogno di una pubblicità di questo tipo? Un paese di 5.600 abitanti con 7.600 appartamenti, un centinaio di strutture ricettive e circa 50.000 posti letto cosa vuole di più? Le strade sono intasate dal traffico, non basta questo?Ora si attendono con preoccupazione i lavori per le Olimpiadi: pista da bob, villaggio, tangenziali, strade, riqualificazione piazzale stazione, villaggio Col Tondo, e chissà quanto altro. --© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere delle Alpi | 8 Marzo 2021
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Tutto esaurito nei rifugi in quota poi le code in A27 per i cantieri
Belluno Ultima domenica di fuga verso la montagna, prima del lockdown in zona arancione. A riempirsi sono stati soprattutto i rifugi di montagna. «Tantissima gente, anche ieri, da ogni parte del Veneto», testimonia Michela Torre, gestrice del ristoro Belvedere sulla Fertazza, sopra Selva di Cadore. «In serata, desolati, abbiamo dovuto chiudere. Stavamo vivendo giorni quasi magici, non solo nei fine settimana, anche in quelli feriali. La gente ha tanta voglia di spazi aperti, di camminare, di respirare aria buona. Io, come tanti altri colleghi, assicuriamo che quando il Veneto ritornerà in giallo noi comunque ci saremo». Rifugi pieniDal Rifugio Laresei, sotto il Col Margherita, all'Averau, davanti alle Cinque Torri, al Faloria, persino al Chiggiato, passando per il Città di Fiume e il Dolomites, è stata una domenica di arrivi in massa.Tutti con ai piedi le ciaspole, gli sci d'alpinismo o con i semplici scarponi, per raggiungere i punti di ristoro aperti in montagna per l'ultimo fine settimana prima delle chiusure dovute alla zona arancione.Nevegal da tutto esauritoIl Nevegal, di nuovo, ha registrato ieri il tutto esaurito, anche nei rifugi lungo i sentieri che portano al Col Visentin.Le piste del Civetta sono state movimentate dalla presenza di gare per i piccoli sciatori. Sul Cansiglio sono dovuti intervenire i vigili del fuoco per recuperare