IX
Testimonianze
Dal 2008 al 2015, ogni anno un obiettivo. A ritroso, dall’ottavo al primo: è il nuovo impegno della World Social Agenda (WSA). “La creazione di un partenariato globale per lo sviluppo” è la chiave di volta: senza collaborazione tra Nord e Sud del mondo difficilmente la povertà verrà eliminata. È necessario uno sforzo globale, collettivo, non solo economico. Buona lettura.
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vita trentina
Fermiamoci un attimo. Proviamo a sognare. Proviamo ad immaginare un mondo che a partire dal passaggio di secolo, ove sono stati sottoscritti gli obiettivi del millennio per dimezzare la povertà, avesse scelto di perseguirli senza fingere. Avesse scelto di “fare sistema” dalla città all’Onu, (metodo proposto dall’ottavo obiettivo) al fine d’investire le migliori energie, risorse ed idee per sradicare la miseria. Ovunque. Insomma, se a livello internazionale anziché coniugare l’“io”avessimo tentato il “noi a favore di tutti”. Perché la povertà estrema, come d’altronde la ricchezza estrema, fondata sulla speculazione finanziaria, non conviene ai più nell’era dell’interdipendenza. Non mi conviene che tu sia né troppo povero e né troppo ricco.
di Fabio Pipinato
Diamoci un obiettivo
INSERTO al n. 38
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WSA 2008
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Mensa da condividere
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Con l’Onu verso il 2015
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Eliminare la povertà entro il 2015: il solenne impegno delle Nazioni Unite, tradotto in chiave locale
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LA CAMPAGNA DEL MILLENNIO A sostegno degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, le Nazioni Unite hanno lanciato la Campagna del Millennio che mira a giocare un ruolo essenziale nel cambiamento delle politiche di lotta alla povertà e collabora con paesi di tutto il mondo per aiutare individui e società civili a chiedere conto ai propri governanti degli impegni presi verso gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio e a lottare per ottenere il rispetto dei diritti umani per ogni individuo. La Campagna del Millennio crede che gli Obiettivi del Millennio possano essere raggiunti nel 2015 se e solo se ogni cittadino è informato sulle promesse e gli impegni sottoscritti dal proprio governo e, al tempo stesso, si attivi affinchè essi vengano raggiunti. Il ruolo della campagna: 3 informare tramite campagne di sensibilizzazione sui mezzi di informazione; 3coordinando eventi e incontri; 3 raccogliere le voci dei cittadini contro la povertà; 3 portare queste voci contro la povertà nelle sedi istituzionali e ampliare le richieste dell’opinione pubblica. (da www.campagnadelmillennio.it)
L’EDITORIALE
Diamoci un obiettivo >>> dalla prima
foto Saint Martin
“cooperazione internazionale” presenta un percorso cadenzato che vede accrescere gradualmente le risorse come ha realmente fatto Francia, Germania e Spagna che pretendono di somigliare ai paesi scandinavi. Non si concentra solo sul “quanto” ma anche sul “come sortirne assieme” per sconfiggere la povertà. Fine del sogno. Sveglia. Le foto presentate non sono realtà. Per il momento. Il Segretario generale dell’Onu Ban Ki-Moon ha recentemente descritto come “un pericolo il fatto che le nazioni guardino più al proprio interno, piuttosto che ad un futuro condiviso.
Si rischia di tornare indietro dal processo fin qui fatto, in particolare nel campo dello sviluppo e dell’ equa condivisione dei frutti della crescita globale”. Nell’era dell’interdipendenza ‘’le nazioni non possono più proteggere a lungo i propri interessi o migliorare le condizioni dei loro popoli, senza l’aiuto delle altre“. Come invertire la rotta? Alcune proposte. Due per il mondo e due per il Trentino. Le prime due proposte vengono dall’avvocato, pacifista ed attivista per i diritti civili, già premio Nobel alla pace 2003, l’iraniana Shirin Ebadi. Le ha fatte in occasione della conferenza “Food and Water for Life” che ha avuto luogo recentemente a Venezia: a) “i crediti ed i prestiti ai paesi poveri sono vincolati alla riduzione del budget militare. Quest’ultimo non deve superare il totale del budget per l’istruzione e la sanità.” b) “un paese povero iperindebitato avrà il proprio debito annullato se scioglierà il proprio esercito. Alla stregua di Costarica e Giappone che hanno riversato montagne di denaro in tutt’altra sicurezza.” Welfare anziché warfare (fare la guerra). Veniamo a casa nostra. a) s’invitano i candidati alle prossime elezioni amministrative di sottoscrivere gli obiettivi del millennio. Il giorno 18 ottobre possono farlo a Trento a chiusura dello STAND UP. b) s’invita la cittadinanza a non cedere alla paura continuando a coniugare il “noi a favore di tutti” che è la sintesi della nostra storia anziché l’“io”. Non ci appartiene. Fabio Pipinato
Battiamo la povertà _ _ _III Una mensa da condividere
_ _ _ _ _ _ _ _V
Cambiare si può, con il tempo... _ _ _ _ _ _ _ _VI Povertà e giustizia al primo posto _ _ _ _ _ _ _VII Il partenariato che funziona _ _ _ _ _ _ _ _ _IX I nodi della rete _ _ _ _ _ _ _ _X Otto per otto
_ _ _ _ _ _ _ _ _XI
Questo dossier è realizzato dalla Fondazione Fontana onlus con il contributo dell’assessorato alla Solidarietà Internazionale della Pat
NEL DOSSIER
[...] Né che mendichi per le nostre strade e nemmeno che compri i negozi del centro storico sdoganando la tradizione. Proviamo ancora a sognare. Bush invita il Congresso Usa a riassettare la propria economia con 700 miliardi di dollari. Nel contempo fa memoria dell’impegno sottoscritto nel passaggio di millennio e delibera la quota parte di 50 miliardi per decapitare la povertà mondiale. Nel farlo mette in discussione lo “stile di vita” dell’Homo consumer ponendo un limite alla crescita. Apre ovunque tavoli di dialogo per ridurre l’impronta ecologica finanziati con le ingenti risorse oggi destinate alla guerra. L’ultimo attimo di pazienza. Il Presidente di turno dell’Unione Europea Sarkozy propone il microcredito come alternativa alla finanza speculativa. Assume a Bruxelles il banchiere dei poveri Yunus. Gli fa eco il Presidente del Consiglio italiano. In vista dell’EXPO 2015 (nutrire il pianeta) e del prossimo G8 in Sardegna (lotta alla povertà) vuole presentarsi con le carte in regola perseguendo gli impegni presi. Anziché uno striminzito 0,1% del Pil per la
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GLI OBIETTIVI DEL MILLENNIO DELLE NAZIONI UNITE
Battiamo la povertà
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Otto obiettivi
el settembre del 2000, 189 leader mondiali si sono riuniti al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite per il Vertice del Millennio. In quell’occasione hanno adottato la Dichiarazione del Millennio, con la quale si sono fermamente impegnati a liberare gli altri esseri umani dalle “abiette e disumane condizioni della povertà estrema”, a “liberare l’intera umanità dalle carenze” e a rendere “il diritto allo sviluppo una realtà per tutti”. Su tali promesse si fonda il patto globale che prevede, entro il 2015, di combattere povertà, fame, disuguaglianze di genere, degrado ambientale, HIV/AIDS, e di assicurare accesso all’istruzione, all’acqua potabile e alla sanità. Tutti questi impegni – politici- assunti dai più alti livelli dei diversi Stati sono stati “tradotti” negli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. I paesi devono rendere conto annualmente al Gruppo di Sviluppo delle Nazioni Unite sullo stato delle politiche e delle azioni concrete messe in atto per attuare gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. Gli Obiettivi del Millennio sono: • Quantificati (otto, vedi riquadro); • Con una scadenza: sono obiettivi concreti ed in quanto tale raggiungibili nel tempo previsto; • Focalizzati su aspetti chiave dello sviluppo; • Presuppongono una responsabilità condivisa tra i governi dei paesi poveri e di quelli ricchi; • si basano su un’idea di sviluppo multidimensionale e multifattoriale chiamando, quindi, ad una partecipazione di attori di livello e responsabilità diversi; Sono parametri di valutazione per il progresso verso gli obiettivi generali della Dichiarazione del Millennio: sradicare la povertà umana e combattere le disuguaglianze. Non sono, quindi, fini in sé. l
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Eliminare la povertà estrema e la fame
2° obiettivo Garantire l’istruzione primaria universale
3° obiettivo Promuovere la parità di genere e il ruolo delle donne
4° obiettivo Ridurre la mortalità infantile
5° obiettivo Migliorare la salute materna
6° obiettivo Combattere l’HIV/AIDS, la malaria ed altre malattie
7° obiettivo Assicurare la sostenibilità ambientale foto Vita Trentina
Gli obiettivi del Millennio chiamano alla pertecipazione
1° obiettivo
8° obiettivo Promuovere una partnership globale per lo sviluppo
Vandana Shiva, fisica quantistica ed economista indiana: “Negli ultimi tre decenni abbiamo visto come tutto possa essere trasformato in merce: oggi le grandi crisi finanziarie ci fanno capire che questo non è possibile. Sono i mercati finanziari e le speculazioni che alla lunga portano alla desertificazione e alla perdita della biodiversità”. Sassari, 23 settembre 2008. Convegno Verso il G8. Vandana Shiva sarà a Trento dal 23 al 25 ottobre su invito di Mandacarù
Luisa Diogo, Primo Ministro del Mozambico: “Il Mozambico ha la possibilità di raggiungere gli obiettivi nel campo della salute delle donne e dei loro figli e dell’ istruzione, grazie agli sforzi fatti dal governo e dai suoi partner verso la cooperazione internazionale. In questo momento, la crisi alimentare mondiale porta nuove sfide alla necessità di raggiungere l’obiettivo di porre termine alla fame dei nostri paesi. Il Mozambico possiede terra, acqua e in modo sostenibile può produrre energia pulita e di buona qualità. È nostra intenzione fare tutto il possibile affinché questa sfida si trasformi in un’ opportunità per sconfiggere la fame”. Trento, maggio 2008. Intervista raccolta da Fabio Pipinato per il quotidiano “la Repubblica”
Ban Ki-moon, Segretario generale dell’ONU: “È necessario promuovere un’azione comune, in particolare per quanto riguarda l’Africa, per combattere la povertà e favorire lo sviluppo. […] Le nazioni non possono più proteggere a lungo i propri interessi, o migliorare le condizioni dei loro popoli, senza l’aiuto delle altre”. New York, 23 settembre 2008. Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Nel discorso di apertura della 63ª sessione Ban Ki-moon ha chiesto ai leader mondiali di essere “coraggiosi e chiari” nel loro impegno per realizzare gli Obiettivi del Millennio
Papa Benedetto XVI: “Vorrei rinnovare l’invito affinché si prendano e si applichino con coraggio le misure necessarie per sradicare la povertà estrema, la fame, l’ignoranza e il flagello delle pandemie, che colpiscono soprattutto i più vulnerabili”. Castel Gandolfo, 21 settembre 2008. Il 25 settembre si è tenuto a New York la sessione di verifica dei progressi per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti nella Dichiarazione del Millennio
HANNO DETTO
Quattro voci sugli Obiettivi del Millennio
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GLI STRUMENTI PER ARRIVARCI
L’Ottavo obiettivo. Dal basso
Il “turismo responsabile” è un’alternativa concreta aggiungere l’Ottavo obiettivo, la promozione di un partenariato globale per lo sviluppo. Sì, ma come? Dall’alto urge una “nuova architettura economica e finanziaria internazionale” come la riforma della Banca Mondiale e del Fondo Monetario per raggiungere l’ottavo obiettivo del millennio. E dal basso? Proviamo a scoprire alcuni strumenti.
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Il commercio equo e solidale è un approccio alternativo al commercio convenzionale. Esso promuove giustizia sociale ed economica,
sviluppo sostenibile, rispetto per le persone e per l’ambiente, attraverso il commercio, la crescita della consapevolezza dei consumatori, l’educazione, l’informazione e l’azione politica. Trattasi di una relazione paritaria fra tutti i soggetti coinvolti nella catena di commercializzazione: produttori, lavoratori, Botteghe del Mondo, importatori e consumatori. In Trentino commercio equo si pronuncia Cooperativa sociale Mandacarù (www.mandacaru.it). La finanza solidale si configura come un ambito di intervento strutturalmente funzionale allo sviluppo del commercio equo e solidale: il prefinanziamento, il sostegno strutturale allo sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali
nel circuito del commercio equo italiano ed il supporto ai produttori del Sud del mondo, sono gli impieghi delle risorse gestite dalle organizzazioni di commercio equo e solidale. A differenza della finanza speculativa si fida del lavoro dei poveri. Vuoi saperne di più? Scrivi a microcredito@mandacaru.it. La finanza etica s’inserisce nelle iniziative “portatrici di senso” di cui le nostre società hanno bisogno per recuperare identità civile e speranza di futuro. Non si tratta di dottrine o ideologie, ma progetti come la lotta all’esclusione, alla povertà ed ai processi di degenerazione sociale, la disoccupazione, la tutela dell’ambiente, una più equa distribuzione delle ricchezze/risorse del pianeta. Il valore di questa economia civile e solidale poggia essenzialmente su di un concetto di cittadinanza attiva e responsabile anche e soprattutto nei processi di crescita umana ed economica della società. Info: Banca Etica via Milano, 41 a Trento. Il turismo responsabile è un’alternativa concreta al turismo di massa che ha spesso avuto effetti molto negativi su ambienti, culture, società, economie nei paesi di destinazione, specie nel sud del mondo. Il turismo responsabile vuole sviluppare una maggior attenzione all’interazione tra turisti, industria turistica e comunità ospitanti, per favorire un vero rispetto delle diversità culturali, ed una disponibilità di adattamento ad abitudini e modi diversi dai propri. Lo scopo principale è la trasformazione da consumatori a consum-attori del prodotto-viaggio, da cui dipendono la qualità dell’offerta e il destino di milioni di altri individui nei luoghi di destinazione. Si tende a ridurre al minimo i danni dell’impatto socioculturale ed ambientale prodotto dai flussi turistici rispettando ed incoraggiando il diritto delle comunità locali a decidere sul turismo nel proprio territorio; e con queste stabilire rapporti continuativi di cooperazione solidale. Info www.tremembe.it. La rete di economia solidale del Trentino, promossa da Trentino Arcobaleno, apre nuove dinamiche relazionali, sociali e politiche che vanno oltre gli spazi di quella tradizionale costruendo un’economia delle relazioni ove la dimensione economica viene posta a servizio di quella sociale, culturale e politica. È rispettosa della vita e portatrice di speranza. Dal 31 ottobre al 2 novembre organizza la quarta edizione della Fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili “fa la cosa giusta”. Informazioni www.trentinoarcobaleno.it.
Nel 2008 dieci scuole del Trentino hanno approfondito l’ottavo obiettivo del millennio.
L’EDUCAZIONE IL LIBRO
LA SCUOLA
“Voglia di comunità” di Zigmun Barman Edizioni La Terza
Liceo Classico, Collegio Arcivescovile “C.Endrici”, Trento
“Next – piccolo libro sulla globalizzazione e sul mondo che verrà” di Alessandro Baricco Edizioni Feltrinelli, 2002
Istituto Tecnico Industriale “M.Buonarroti”, Trento - Liceo Scientifico “L. Da Vinci”, Trento
“La decrescita felice. La qualità della vita non dipende dal PIL” di Maurizio Pallante Edizioni Riuniti 2005
Scuola Superiore Sacro Cuore, Trento
“L’Africa in soccorso dell’Occidente” di Anne Cecile Robert Edizioni Emi 2006
CFP Centromoda Canossa, Trento
“Dizionario dello sviluppo” di Wolfgang Sachs Edizioni Gruppo Abele 2004
Istituto Tecnico Commerciale “A. Tambosi”, Trento
“Il mercante d’acqua” di Francesco Gesualdi Edizioni Feltrinelli, 2007
Liceo Socio- Psico-Pedagogico “A.Rosmini”, Trento
“La scommessa della descrescita” di Serge Latouche Edizioni Feltrinelli, 2007
Corso lavoratori Istituto Tecnico per Geometri “A.Pozzo”
“10 LIBRI X 10 SCUOLE”
La proposta “10 libri x 10 scuole” è un’iniziativa della manifestazione della World Social Agenda, promossa da Fondazione Fontana onlus in collaborazione con altri soggetti locali.
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L’Ottavo obiettivo
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ottavo obiettivo del Millennio - “promuovere un partenariato globale per lo sviluppo” - è la condizione senza la quale tutti gli altri obiettivi rischiano di andare, presto o tardi, in malora. Perché in un mondo-villaggio globale dove una crisi politica locale può innescare una miccia con deflagrazione internazionale, dove l’inquinamento e l’emissione di gas serra di una nazione ha conseguenze dirette sul livello dei ghiacciai e delle foreste pluviali, dove la siccità, la fame e la guerra in una regione muovono masse di profughi, in questo pianeta-villaggio o lo sforzo per lo sviluppo è globale e collettivo, oppure ogni passo avanti in ciascuno dei singoli obiettivi è destinato a fallire. La soluzione, secondo il vice direttore della Campagna del Millennio per l’Africa Tajudeen Abdul-Raheem, sta nel “cambiare le relazioni globali di potere in sede Banca Mondiale, Fondo Monetario Internazionale e Organizzazione Mondiale per il Commercio. Senza cambiare gli equilibri di potere globali, non otterremo molto”. Le Organizzazioni non governative italiane di “link 2007” propongono che il Governo italiano assuma la leadership per detta riforma che non preveda più le imposizioni di “condizionalità” economiche ai paesi più poveri, quali la privatizzazione dei servizi essenziali (acqua, scuola, sanità) o misure di liberalizzazione economica a senso unico.
L’
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O lo sforzo per lo sviluppo è globale e collettivo, oppure ogni passo avanti fallirà Per far questo bisogna far sedere i paesi a minor reddito attorno alle tavole dell’economia e della finanza creando, per l’appunto, un partenariato globale per lo sviluppo. Far sedere a un tavolo: sembra sia questo il punto che interroga anche il Trentino. Riusciamo realmente a far sedere le controparti ai tavoli d’ideazione e progettazione? Riusciamo realmente ad ascoltare chi rappresenta i più lontani dallo sviluppo? Diamo tempo all’alterità e prevediamo luoghi di dialogo? Se così non fosse anche le nostre associazioni di
L’Ottavo obiettivo del Millennio per le Nazioni Unite: “Promuovere un partenariato lobale per lo sviluppo”
DON MILANI: CREDERE NELLA PARTNERSHIP
“Sortirne insieme è la politica” on Lorenzo Milani ha sempre creduto nel valore e nella forza della collaborazione, condivisione, “farsi carico” al fine di D superare difficoltà e problemi. Sia a livello locale che globale. Potrebbe essere rivisitato come un “testimone” della filosofia e del metodo che sottende l’8° obiettivo del Millennio: “lavorare insieme per uno sviluppo globale”. Affinché le parti più povere del nostro pianeta, incluse le periferie del nord, possano raggiungere i primi 7 obiettivi del millennio è assolutamente necessario che le parti con maggiori opportunità dello stesso pianeta agiscano assieme. Non solo aumentando l’aiuto ma migliorandone l’efficacia. Riducendo in modo più sostenibile il debito e realizzando regole commerciali più eque. Una “polis” cooperativa, condivisa al fine di “sortirne insieme”.
IL TESTIMONE
Nel maggio scorso l’iniziativa “10 libri x 10 scuole” ha fornito a ciascun studente la “cassetta di attrezzi” per meglio comprendere parole come partenariato, approccio cooperativo, globalità, diversità, sviluppo umano ma soprattutto sperimentando il metodo del “creare partenariato”. Ogni scuola ha presentato, in modo originale, un libro scelto e studiato dai giovani. Le classi hanno elaborano in forma libera un commento o una recensione al libro che è stata presentata alle altre classi che hanno aderito al laboratorio in una giornata di chiusura ufficiale del laboratorio. Ogni classe ha poi riprodotto in forma scritta quanto elaborato nel commento/analisi del testo. Tali lavori sono stati raccolti in un’unica pubblicazione. Ne volete copia? Scrivete a cooperazione@unimondo.org.
dalla redazione di Unimondo
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solidarietà internazionale si comporterebbero come le istituzioni internazionali che impongono soluzioni. Per raggiungere l’ottavo obiettivo serve un nuovo approccio culturale e nuove prassi. Imparando dal sud del mondo, se necessario. Luisa Diogo, primo Ministro del Mozambico, all’ultimo Festival dell’Economia ci ha proposto una rivoluzione draconiana: No alle armi e Sì ai libri. Quanto sviluppo umano potremmo immaginare se tentassimo di riconvertire il trilione di dollari investito in armi? L’obiettivo di destinare lo 0,7% del Prodotto interno lordo agli aiuti allo sviluppo non sembrerà più così lontano. Ad oggi lo perseguono solo alcuni paesi scandinavi mentre l’Italia non gode di buona fama. Ma occorre che non solo sugli aiuti, ma anche sul debito e sul commercio internazionale si instaurino nuove relazioni internazionali. Oggi molti paesi africani pagano più in commissioni legate al debito che nella prevenzione della mortalità infantile. Nel contempo serve una maggior giustizia anche nelle relazioni commerciali eliminando numerose sovvenzioni governative agli agricoltori di Stati Uniti e Unione Europea - che in diversi settori sono all’origine del dumpimg nei confronti dei Paesi poveri ledendone la sovranità alimentare - ma anche degli accordi sulle proprietà intellettuali che avvantaggiano le multinazionali dei Nord del mondo. Sembra non vi siano scorciatoie: dobbiamo condividere la mensa con altri commensali. l
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LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Cambiare si può, con il tempo... A mbulatori medici in aree rurali, prestiti agevolati ad un paese in crisi economica, sostegno ai bambini di una baraccopoli, una grande diga idroelettrica. Cose diverse tra loro, ma tutte accomunate dal potersi dire cooperazione internazionale allo sviluppo. Rientrano infatti tra le molte azioni che, in nome del principio di solidarietà umana, collegano paesi, popoli e persone in un impegno comune contro povertà e disuguaglianze. Per questo motivo, tra l’ottavo obiettivo di sviluppo del millennio prevede anche di migliorare la cooperazione internazionale. Che da molti anni ormai vive tempi difficili. Anzitutto perché una sua parte produce opere inutili, sbagliate, a volte perfino dannose per la popolazione coinvolta: è lo scandalo della mala-cooperazione. Che significa imbrogli e ruberie di molti regimi locali in Africa, Asia o America Latina, corrotti dalle imprese occidentali beneficiarie degli appalti. E più in generale stravolgimento del senso stesso di cooperare, dove gli aiuti servono più a chi li dà, per mantenere la propria organizzazione, che a chi li riceve. Ma sono tempi difficili anche perché è entrato in crisi il modello stesso adottato da gran parte della cooperazione internazionale nei suoi cinquant’anni di vita: l’idea di un Sud del mondo povero e rimasto indietro, che andrebbe aiutato trasferendogli beni e soldi; l’idea che il Nord arricchito possa “insegnare” agli altri come diventare anch’essi ricchi; l’idea che ci sia uno “sviluppo” buono per tutti… Quanti sono ancora i container che partono carichi di aiuti per una qualche realtà
Con Michele Nardelli, l’autore ha recentemente pubblicato “Darsi il Tempo. Idee e pratiche per un’altra cooperazione internazionale”, Editrice Missionaria Italiana. Il libro sarà presentato a Trento all’interno della Fiera “Fa’ la cosa giusta”
dei paesi impoveriti, come se il problema dell’ingiustizia globale si risolvesse con una donazione? La cooperazione non è beneficenza. Lo insegnano le Casse rurali o le Famiglie cooperative, che legano nel loro co-operare (operare con) promotori e beneficiari dell’impresa rispondendo però sempre a criteri di efficienza ed efficacia. Così dovrebbe essere sul piano internazionale, per non
confondere la cooperazione con il buon cuore, i progetti di solidarietà con semplice assistenzialismo. E allora prima di agire occorre conoscere i luoghi dove si interviene, studiarne a fondo problemi e risorse nascoste. Occorre capire che le parti di mondo sono molto più intrecciate di quanto pensiamo, che ad esempio un villaggio dell’Africa e un comune trentino sono collegati dai migranti, dalle risorse naturali impiegate dalle nostre imprese, dalla finanza… Occorre passare dall’idea di aiutare qualcuno lontano da noi, a quella di entrare in relazione per cambiare assieme e stare bene entrambi. Per fare questo serve tempo, non soldi. Spesso si pensa alla cooperazione internazionale come ad un problema di fondi e di collette da organizzare. Certo il denaro è utile, ma molto più importanti sono le idee e gli strumenti che si usano. In Trentino ad esempio si è iniziata a sperimentare la cooperazione di comunità, ossia una cooperazione che si basa non più sull’opera di una singola organizzazione (che sia associazione, gruppo missionario, ong…), ma sull’incontro di due territori con tutte le loro ricchezze: enti pubblici, associazionismo, mondo economico, università, parrocchie, sindacati, gruppi sportivi o culturali, singoli cittadini... E’ un tentativo, una sfida per un’altra cooperazione internazionale che possa costruire un mondo più giusto. E’ anche un modo per rispondere all’ottavo Obiettivo di sviluppo del millennio: un altro modo di cooperare, per un altro mondo possibile. Mauro Cereghini
IL TRASFERIMENTO DI TECNOLOGIE DA NORD A SUD DEL MONDO
Quando la tecnologia è davvero amica ortereste una pompa elettrica per estrarre acqua potabile in una regione dove la forza motrice è solo umana o animale? Certamente no. Eppure, fino a un recente passato l’approccio tipico della cooperazione da Nord a Sud del mondo era costellato di errori di questo tipo. Troppo spesso i cosiddetti aiuti giovavano più a chi li inviava che a quelli che avrebbero dovuto invece beneficiarne.Stiamo parlando del trasferimento di tecnologie da nord a sud del mondo, dai Paesi ricchi a quelli impoveriti. Questione delicata. Proprio perché la probabilità statistica di fare danni, anche seri, alle popolazioni che si pretenderebbe di “aiutare” è davvero alta. Quanti errori in passato. Un esempio? Torniamo alla nostra pompa: ammesso, e non concesso, che in qualche modo di energia elettrica riusciamo a disporre (magari ricorrendo a un
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generatore a combustibile liquido), siamo sicuri che al primo, banale guasto il nostro bel gesto non si risolva in un fallimento? C’è disponibilità di pezzi di ricambio, nella zona dove la nostra pompa succhia acqua? Ci sono i tecnici sufficientemente competenti per metterci mano? Li abbiamo istruiti allo scopo? Come si vede, un’azione apparentemente meritoria rischia di rivelarsi un boomerang. Allora, come trasferire le nostre conoscenze, che tanto giovamento ci hanno procurato e ci procurano, in altre parti del mondo, senza che ciò si traduca in un danno? Ragionando proprio sulle
La tecnologia permea il mondo di oggi e produce cambiamento – negli stili di vita, nell’economia, nelle società, a più scale e in ogni parte del mondo. “Vogliamo che la tecnologia sia realmente al servizio dello sviluppo umano delle comunità, non solo economico, e non è umano e sostenibile se inasprisce conflitti e tensioni sociali esistenti, se produce emarginazione di molti a scapito del beneficio di pochi”, sostiene l’associazione Ingegneria senza Frontiere. Nata nel 2001, l’associazione si propone di usare la tecnologia per ridurre la povertà e la fame, per migliorare l’accesso ai servizi di base, la salute e la condizione delle donne e dei
neonati (acqua, educazione...), le condizioni ambientali, stimolando soggetti diversi a farlo insieme, in modo partecipato. Nei progetti avviati in diverse parti del mondo – Madagascar, Perù, Mozambico, Tanzania -, l’associazione coinvolge tecnici di diverse competenze, non solo ingegneri, in grado di conoscere, capire le società e i contesti dove operano, di recepirne le esigenze, di dialogare con chi decide e di usare le proprie capacità per progettare di conseguenza. Ingegneria Senza Frontiere Trento (IsfTn) è a Trento, in via Mesiano, 77; tel/fax: 0461881924. Info: www.isftrento.org.
IL CASO
Isf, competenza e cuore
Un forno solare, ottimo esempio di “tecnologia appropriata” modalità corrette del trasferimento di tecnologie – ché di questo si tratta -, ha cominciato a farsi strada l’idea che la tecnologia trasferita debba essere adatta al contesto in cui verrà collocata. Tornando all’esempio iniziale, forse invece che una pompa elettrica sarebbe stata più indicata una pompa a trazione animale... Si tratta in definitiva di studiare e conoscere bene il contesto in cui si opererà, per individuare la tecnologia più appropriata per quel contesto. Si parla perciò di “tecnologie appropriate” con riferimento a quelle “tecnologie per l’autonomia” in grado di favorire l’innestarsi di uno sviluppo autonomo delle comunità dei Paesi impoveriti. Appropriate, cioè adatte a soddisfare i bisogni delle persone, senza ricorrere a strumenti di ultima generazione, ma attraverso diverse combinazioni di lavoro umano e attrezzature, tenendo conto del contesto: per esempio, una radio a manovella, un forno solare o una tecnica di costruzione biologica. Augusto Goio
WSA 2008 il documento LA CARTA DI TRENTO
3 Cos’è: un tentativo di rilettura della “cooperazione allo sviluppo” 3 Perché: perché il mondo è cambiato e quindi anche le relazioni con i paesi oltre mare.
1 - LEGGERE IL PRESENTE La cooperazione deve rafforzare la ricerca e la formazione per migliorare l’ “essere cooperanti”. Ne beneficerà anche il “fare cooperazione”. Quando necessario.
2 – RIGUADAGNARE IL MONDO Dobbiamo uscire dal “ma quanto siamo bravi” per valutare la profondità della relazione con le controparti.
3 – INVESTIRE NEL CAPITALE La relazione personale è quindi al centro della cooperazione. Riconosciamo e valorizziamo il capitale umano e sociale che incontriamo.
4 – LA COMUNITÁ AL CENTRO Abbandoniamo la “crescita economica” per uno sviluppo co-promosso dalle comunità partner, in cui sono le comunità e gli stessi individui a ridisegnare il proprio futuro.
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L’APPELLO DI “JUBILEE” AI CANDIDATI USA OBAMA E MCCAIN
Povertà e giustizia al primo posto L
a rete Jubilee USA, impegnata per la cancellazione del debito estero dei Paesi del Sud del mondo, in vista delle prossime elezioni presidenziali negli Stati Uniti ha lanciato una campagna per chiedere ai candidati di “mettere al primo posto i temi della povertà e della giustizia globale”. A tal fine sta mobilitando l’opinione pubblica per raccogliere l’adesione di migliaia di sostenitori per mandare al prossimo presidente un messaggio chiaro: cancella il debito, migliora e aumenta gli aiuti! La rete non vuole solo aumentare, ma anche migliorare gli aiuti, come auspicato dall’ottavo obiettivo del Millennio. A tal fine, Mauro Cereghini, su queste pagine, afferma che v’è necessità di uscire dall’elemosina per un approccio più rispettoso delle controparti. Jubilee USA richiede un Presidente che abbia il coraggio di affrontare l’interdipendenza, perché solo se liberiamo dal debito i “Sud del mondo” potremo immaginare un’economia locale che non costringa le popolazioni ad emigrare verso i “nord del mondo”. La rete afferma: “Vogliamo un presidente che abbia il coraggio di affrontare la lotta contro la povertà globale (…). Per questo chiediamo che il prossimo leader si impegni a nominare il Segretario del Tesoro incaricandolo di lavorare per la piena cancellazione del debito di tutti i Paesi impoveriti senza porre condizioni dannose”. Il Segretario dovrà inoltre “collaborare con i partners internazionali per affrontare la questione del ‘debito odioso’ e del ‘debito ingiusto’ e sostenere nuovi piani per il finanziamento”. Il “debito odioso” è quello contratto da dittatori che hanno spadroneggiato nei decenni scorsi nei Sud del mondo impiegando
La richiesta al prossimo Presidente Usa: “Cancella il debito, migliora e aumenta gli aiuti!” le risorse pubbliche per l’acquisto di armamenti o ricchezze personali. Il “debito ingiusto” è ciò che i sud del mondo sono costretti a contrarre per pagare gli interessi sul debito alimentando un circuito vizioso che continua ad impoverire il già povero. Il network Jubilee USA chiede inoltre ai due senatori candidati alla Presidenza che hanno, senza batter ciglio, sostenuto il piano da 700 miliardi di dollari per salvare la propria economia di “creare un nuovo Dipartimento per lo sviluppo globale” col compito di modernizzare e coordinare efficacemente gli aiuti degli Stati Uniti e di dare priorità a programmi di sviluppo e di lotta alla povertà di lungo termine. Insomma, un cambio di
L’ACCESSO AI FARMACI ESSENZIALI
foto Saint Martin
Non ci sono più i “donatori” da un lato ed i “bisognosi” dall’altro. Valorizziamo prima i saperi, le tradizioni e le culture e solo alla fine i beni materiali.
6 – ENTRARE IN RELAZIONE Passiamo dal “tempo determinato” al “tempo indeterminato” privilegiando la relazione a lungo termine per coniugare sviluppo duraturo, pace e giustizia.
7 – COOPERARE AL PLURALE Conosciamo e riconosciamo gli altri attori. Come gruppi missionari, associazioni, fondazioni, commercio equo e solidale, microcredito, turismo responsabile, mondo del lavoro, imprese, economia solidale, associazioni di migranti.
8 – OLTRE LA RETE Creiamo dei tempi e dei modi per costruire visioni d’insieme e una coerenza di intervento sia nell’approccio che nell’ operatività.
9 – GUARDANDO AL FUTURO Poniamo attenzione ai temi ambientali, cercando di ripristinare le funzionalità ambientali compromesse e salvaguardare quelle integre.
10 – IL SENSO DEL LIMITE Attiviamo solo processi che abbiano una forte partecipazione delle società locali. La “Carta di Trento” è disponibile on-line all’indirizzo: www.vitatrentina.it/partecipa/doc.
oi, popoli delle Nazioni Unite, decisi a […] riaffermare la fede nei diritti fondamentali dell’uomo, nella dignità e nel valore della persona umana, nell’uguaglianza dei diritti degli uomini e delle donne e delle nazioni grandi e piccole”. Inizia così l’altisonante preambolo della Carta delle Nazioni Unite siglata a San Francisco nel giugno 1945. Se si ritorna in quella città e si esce dai circuiti turistici delle vie e delle piazze che hanno dato speranza al mondo intero troveremo un’umanità abbandonata. Sempre più senza tetto e senza alcuna assistenza. Se non quella di molte organizzazioni caritatevoli che offrono meno del minimo necessario. Altro che Carta dell’Onu. E siamo nel nord del mondo, dove il tornado della finanza speculativa sembra non risparmiare il ceto medio. Nei Sud del mondo chi è malato arriva spesso alla diagnosi troppo tardi o non ha la possibilità di ricevere i farmaci appropriati. Troppo costosi o insufficienti. Talvolta inefficaci. Qual è il problema? I farmaci nei Sud del mondo costano troppo: tra le 2 e le 6 volte il prezzo internazionale. Secondo Carlo Urbani (Missioni Consolata) i germi diventano resistenti ai comuni trattamenti (Tbc, leishmaniosi, tripanosomiasi ecc.) e non vengono prodotte medicine per combatterli. La ricerca farmaceutica ha altri obiettivi... Il 90% degli investimenti per la ricerca e lo sviluppo di nuovi farmaci è destinato a problemi sanitari che riguardano il 10% della popolazione mondiale, mentre solo lo 0,2% degli investimenti per la ricerca e lo sviluppo di nuovi farmaci riguarda polmonite, diarrea e tubercolosi, che causano il 18% delle morti nel mondo. Qual è la soluzione? L’ottavo obiettivo del
paradigma. Visto il fallimento dell’esportazione/imposizione della democrazia anche attraverso le armi si va verso una visione di “sviluppo globale” dove a beneficiare non siano solo gli indebitati dei Sud del mondo, ma anche i sempre più numerosi senzatetto dei Nord del mondo. La storia degli Stati Uniti s’è sempre contraddistinta per i sogni insperati e le “mission impossible”. Ciò ha ridato vigore a Jubille 2000 Italia che sta chiedendo al governo nazionale di perseguire la via norvegese: il governo scandinavo sta attuando un piano per il riconoscimento e la cancellazione del debito illegittimo. La redazione di Unimondo
Il 90% degli investimenti per la ricerca e lo sviluppo di nuovi farmaci è destinato a problemi sanitari che riguardano il 10% della popolazione mondiale
Salute, diritto ancora negato “N
5 – I DIRITTI NELLA RESPONSABILITÁ
VII
linee di azione L’ottavo Obiettivo del millennio va nel concreto e suggerisce due linee di azione per i farmaci essenziali.
Politiche nazionali • • • • • • •
Eliminare tasse e rincari. Aggiornare le politiche. Aggiornare gli elenchi. Importare farmaci sostitutivi Implementare politiche per la riduzione dei prezzi. Monitorare i prezzi. Fornire le strutture pubbliche – ospedali – di adeguate quantità.
Politiche internazionali • Incoraggiare le multinazionali a ridurre il prezzo nei paesi poveri dove farmaci equivalenti non sono presenti. • Facilitare la produzione di farmaci generici rimuovendo le barriere per la distribuzione. • Aumentare la ricerca nei sud del mondo per molte malattie dimenticate. millennio auspica il trasferimento di tecnologie, conoscenze, brevetti per favorire la produzione e diffusione dei farmaci essenziali al fine di soddisfare i bisogni della maggioranza della popolazione in materia di cure sanitarie. Ad oggi abbiamo una persona su tre che non ha un adeguato accesso alle cure. Quindici milioni di persone al mondo muoiono ogni anno a causa di malattie infettive. La maggior parte di queste morti sono evitabili in quanto provengono da malattia altrove curabili come polmonite,
tubercolosi, malaria, diarrea e Hiv/Aids. L’AIDS è la prima causa di morte nei paesi dell’Africa subsahariana. Attraverso la cooperazione sud-sud sono stati importati farmaci sostitutivi dall’India o dal Brasile verso l’Africa con notevole abbassamento dei costi. La Carta di San Francisco immaginava un futuro per tutti. Era il primo grande sogno dell’umanità. Dobbiamo coniugarlo con la dichiarazione del Millennio, il secondo grande sogno. Siamo ancora in tempo.
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WSA 2008 scheda L’Aids nello Zimbabwe Lo Zimbabwe da anni sta vivendo una situazione sociale e politica molto difficile. Dal punto di vista sanitario il Paese è al 130° posto nel mondo, con un indice estremamente elevato di mortalità materno-infantile e di bambini sottopeso alla nascita, alta incidenza di tubercolosi e malaria, ed emergenza al massimo livello a causa della pandemia di AIDS che flagella la popolazione, in particolare le donne. Il numero di orfani da Aids registrati da Save the Children Fund ammonta ad 1,8 milioni.
IL SOSTEGNO DEL GRUPPO POLI
Un amico in più...
Consegna di farmaci antiretrovirali al “Luisa Guidotti Hospital” di Mukoto
12 ottobre 2008
vita trentina
IX
L’impegno dell’associazione “Amici del Sen. Spagnolli” iviamo nella società della conoscenza e della cittadinanza attiva. Sembra tuttavia di cogliere un notevole strabismo. Rischiamo di essere o divenire professionisti preparati e cittadini attivi nel nostro orto domestico, pronti a raccogliere le sfide della globalizzazione, ma impreparati su quanto evolve in alcune aree del mondo, per contro ormai piccolo. E’ il caso dell’Africa, continente dimenticato, non certo nella solidarietà fattiva della gente comune, ma sovente nella conoscenza! L’Associazione “Amici del Sen. Spagnolli”, fortemente impegnata in Africa con diversi progetti per migliorare le condizioni di salute e di vita delle popolazioni locali, ha perciò deciso di lanciare un invito a quanti vogliano mettere a disposizione tempo, energie e passione per costituire gruppi di ricerca sulla storia contemporanea di alcuni paesi dell’Africa. Indagini che possano poi costituire agili ma organici strumenti di informazione, per capire il recente passato e l’attualità, cause e conseguenze di guerre, colpi di stato e nuove forme di imperialismo di cui ci arrivano solo notizie frammentate e spesso distorte. L’appello alla conoscenza sarà diffuso attraverso il nutrito calendario di incontri,
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il primo dei quali, il “Concerto per Letizia“ in ricordo di una persona estremamente cara all’associazione “Amici del Senatore Spagnolli” si tiene sabato 11 ottobre alle 20.30 presso la Sala della Filarmonica a
VOCE AI PARTNER: IL GRUPPO POLI PER L’ASS. “SPAGNOLLI”
gnolli Onlus, con il proposito di dare un contributo concreto alla battaglia contro la dilagante piaga dell’Aids nelle zone di Mukoto, Ngezi, Chinhoyi e Harare, distretti poverissimi dello Zimbabwe. Arrivata al suo terzo anno di vita, questa iniziativa è stata inserita nell’operazione DuplicardCollection 2006/2007 ed ha visto il Gruppo Poli scendere in campo assieme ai propri clienti a sostegno appunto delle mamme e dei bambini malati di AIDS in Zimbabwe. Il semplice e trasparente meccanismo adottato prevede la donazione da parte dei Clienti di 500 punti spesa, a fronte dei quali il Gruppo Poli devolve 13 euro all’associazione “Amici del Sen. Giovanni Spagnolli”. Tali fondi vengono poi trasferiti direttamente alla ditta farmaceutica Cipla di Mumbay (India), che spedisce poi i farmaci retrovirali salvavita all’Ospedale “Luisa Guidotti” di Mukoto. La risposta dei clienti alla campagna 2006/2007 è stata eccellente e si sono contate 17.347 donazioni, 2.074 in più rispetto all’anno precedente. Piccoli gesti di generosità che costruiscono la speranza di sopravvivenza a tante mamme e bambini. La considerevole cifra di 227.000 euro, utilizzata per l’acquisto di medicinali retrovirali salva vita, permetterà al dott. Spagnolli di somministrare le terapie antiretrovirali gratuite ad 1.844 mamme e bambini malati di AIDS conclamato presso l’Ospedale Luisa Guidotti di Mukoto.
I vantaggi sono reciproci auro Poli è responsabile marketing stro Gruppo si fa garante del progetto, siadel gruppo Poli-Regina. Quali sono mo sempre aggiornati su quanto succede M alcuni risvolti pratici e positivi che con- nell’associazione e in Zimbabwe. statate e da parte loro e da parte vostra? L’associazione “Amici del Sen. Spagnolli” può oggi contare su un sostegno importante – il nostro Gruppo versa annualmente circa 230 mila euro – che le consente di pianificare e portare avanti con tranquillità i propri progetti. Inoltre, grazie alla nostra rete di vendita diffusa su tutto il territorio trentino, riesce a veicolare in modo più efficace le proprie iniziative. Per noi la ricaduta più positiva è la certificazione della bontà delle iniziative portate avanti: l’associazione è molto conosciuta nella zona di origine (Vallagarina), gode di una buona rete di volontari, garantisce serietà e trasparenza. I fondi raccolti vanno a buon fine, i progetti sono sotto gli occhi di tutti. Chi aderisce ha fiducia nel nome dell’associazione e nel nostro marchio. Il no-
I vostri clienti come sono coinvolti? I clienti partecipano scegliendo di rinunciare ai premi della nostra carta fedeltà convertendo i punti raccolti in fondi. Noi destiniamo loro nostra comunicazione istituzionale – volantini, radio – e ogni anno inviamo loro una lettera del dott. Carlo Spagnolli con i risultati dell’iniziativa. I clienti sono coinvolti anche nelle iniziative dell’associazione, come il concerto per la raccolta fondi. Il mondo delle imprese trentine in che modo potrebbe essere maggiormente coinvolto in questo tipo di esperienze? Il mondo delle imprese fa già molto, anche se spesso non viene troppo sbandierato. Noi con questo progetto abbiamo pensato di fare qualcosa di più importante: è possibile se si coinvolge più gente possibile. So-
Carlo Spagnolli con un bambino ammalato no i nostri clienti – più di 200 mila “fedeli” ai nostri punti vendita – a consentire di raggiungere un risultato tanto importante. Abbiamo oltre 17.000 sottoscrizioni all’iniziativa. Mutuare un progetto come il nostro, per le imprese commerciali può essere sicuramente proficuo: uno dei vantaggi è che si rafforza il rapporto diretto con il cliente. Anche le imprese industriali, pur se il rapporto con il cliente è diverso, possono ugualmente pensare di affrontare un’“avventura” come questa. Alla base deve esserci comunque la volontà dell’imprenditore di mettersi in gioco e di sostenere poi l’iniziativa del punto di vista dell’informazione e della comunicazione.
L’INTERVISTA
n amico in più per fermare l’Aids” è l’importan“U te progetto che il Gruppo Poli realizza in collaborazione con l’Associazione Amici Sen. Giovanni Spa-
Rovereto. Con questi appuntamenti l’associazione vuole promuovere la solidarietà per realizzare molteplici progetti di aiuto ad alcune popolazioni, in particolare del Burundi e dello Zimbabwe, dove opera il medico chirurgo trentino Carlo Spagnolli, che da 30 anni è nei Paesi africani martoriati da dittature, guerre e carestie. Oggi è medico presso l’Ospedale “Luisa Guidotti” di Mukoto in Zimbabwe.
Mamme in attesa di terapia all’ospedale “Luisa Guidotti” di Mukoto (Zimbabwe)
PARLA ANDREA BONTEMPELLI DELLA CASSA RURALE DI ALDENO E CADINE COOPERAZIONE COMUNITARIA
Il Trentino in Mozambico l progetto è promosso dalla Provincia Autonoma di Trento attraverso un tavolo di associazioni ed enti Itrentini e dal 2002 viene coordinato dal Consorzio Associazioni con il Mozambico onlus (Cam), composto da sei associazioni: Sottosopra, Ingegneria Senza Frontiere Trento, APIBIMI, CUAMM Trentino, A Scuola di Solidarietà, MLAL Trento. Accanto ad attività di sensibilizzazione, creazione di rete e proposte culturali e formative in Trentino, il Cam coordina un complesso programma multisettoriale a Caia attivo nei settori: educativo, salute, sociale, agricoltura, sviluppo economico-rurale, pianificazione territoriale. Attualmente a Caia vivono sei responsabili italiani che seguono le diverse attività come il microcredito, la radio comunitaria, gli asili, attività di educazione sanitaria, la scuola di formazione agro-zootecnica con annessa azienda agricola modello e molto altro. L’amicizia tra Caia e il Trentino è costruita con questa presenza quotidiana, attraverso frequenti viaggi e scambi di gruppi, istituzioni, singoli, dal Mozambico a Trento e viceversa. Creare dei ponti e porre in contatto le due culture nonché gli attori dello sviluppo trentino e dello scenario mozambicano è l’obiettivo principale del progetto: una “cooperazione decentrata e comunitaria”, fatta di territori e persone che interagiscono. Roberto Moranduzzo
Microcredito, qui funziona l Trentino è a Caia - provincia di Sofala, Mozambico centrale - dal 2001, quando ha preso l’avvio un progetto di “cooperazione comunitaria”. Partner del progetto è la Cassa Rurale di Aldeno e Cadine. Andrea Bontempelli è il responsabile del progetto. In cosa consiste la vostra collaborazione? La Cassa Rurale ha iniziato nel 2005 un piano di finanziamento, con un totale di 45 mila euro su tre anni, destinato alla gestione di prestiti alla popolazione locale. Nel distretto di Caia, fino a pochi mesi fa, non esistevano né esperienze simili, né Istituti di credito o altre forme di erogazione del credito. Com’è nata e quando questa vostra esperienza? Contattata nel 2004 dal Consorzio di Associazioni per il Mozambico, la Cassa Rurale di Aldeno e Cadine ha aderito alla proposta di seguire uno specifico programma di microcredito. Risvolti pratici e positivi della collaborazio-
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ne? Nel 2005 iniziammo con il finanziamento di 100 progetti. Siamo arrivati al 30 giugno 2008 ad oltre 1400. La durata massima è di 12 mesi, per un importo medio di 300 euro, con un rientro dei prestiti attorno al 97%. Sono stati creati 14 “gruppi di risparmio e credito”, con notevole coinvolgimento di donne (90 su
circa 200 partecipanti), per incentivare il risparmio. I risvolti pratici più evidenti, oltre al miglioramento delle condizioni generali di vita (ad esempio con il progressivo aumento di casette in mattoni cotti a sostituire le classiche capanne), sono la diffusione di piccole attività artigianali e di commercio. I vostri soci sono coinvolti? I nostri soci e clienti possono aderire sottoscrivendo “Certificati di deposito Microcredito in Mozambico”: per ogni mille euro raccolti, 15 vanno a finanziare l’iniziativa. Il mondo cooperativistico trentino come potrebbe essere più coinvolto? Nel proporre il proprio modello di “gestione solidale” economica e sociale a società, come quella mozambicana, che più che di finanziamenti ha bisogno di accompagnamento in una fase di veloce cambiamento. R.M.
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WSA 2008
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LA RETE
• UNIVERSITÀ DI TRENTO L’attenzione principale di Ingegneria senza frontiere – ISF (www.isf-trento.org) si rivolge al trasferimento di tecnologia e di conoscenze in ambito tecnico - scientifico verso i paesi in via di sviluppo come previsto dall’ottavo obiettivo del millennio. Il concetto di tecnologia appropriata è relativo all’ adeguatezza delle scelte tecnologiche rispetto al contesto ambientale e socioculturale di destinazione. La facoltà d’ingegneria aderisce ad un network di Università italiane ed europee che si sono date come obiettivo la sostenibilità ambientale entro il 2015. Non produrranno più spazzatura.
• UNIVERSITÀ DI TRENTO Mesiano Sostenibile 2015: la facoltà d’ingegneria, in rete con altre Università italiane, sta tentando un percorso per rendere la propria facoltà più sostenibile con il minimo di energia e la non produzione nel 2015 di spazzatura. Informazioni: www.isf-trento.org.
• ACLI Sta per nascere Ipsia Trento. Ipsia sta per Istituto Pace Sviluppo Innovazione Acli (www.ipsia.acli.it). Il gruppo si sta costituendo provocando i giovani universitari e non solo sui grandi temi della pace e dello sviluppo umano al fine di perseguire gli obiettivi del millennio entro il 2015. Ipsia da l’occasione a molti giovani in servizio civile ma non solo di cooperare presso progetti in America Latina, Africa e Balcani. Chi fosse interessato può contattare Maddalena Marcolini (maddalena.marcolini@aclitrentine.it).
• ACCRI L’Accri - Associazione di Cooperazione Cristiana Internazionale – (www.accri.it) coinvolge il modo di vivere e la mentalità con riferimento ai valori della vita. S’impegna a rispondere e pagare “in solido”, nella reciprocità e nella giustizia, accompagnando i percorsi di autosviluppo delle comunità più povere del Sud del mondo. Sta organizzando un percorso sugli obiettivi del millennio con una mostra fotografica dedicata (vedi l’agenda a fondo pagina).
• PAT La Provincia Autonoma di Trento ha dedicato particolare attenzione alla Campagna sugli obiettivi del millennio. Nella presente legislatura ha annualmente pubblicato un libro nel quale ha contraddistinto ogni progetto di cooperazione allo sviluppo con il logo di un obiettivo del millennio. Inoltre ha istituito un Centro di formazione allo solidarietà internazionale che ha un riferimento statutario alla Campagna oltre che il direttore europeo della campagna nel suo comitato scientifico. Il sito: www.trentinosolidarieta.it.
• COMUNE DI TRENTO Una città, una fotografia, 2015 mani. Trento lo scorso anno ha organizzato una grande manifestazione di piazza a favore della Campagna. Il 18 ottobre prossimo organizzerà un incontro festa con le scuole e la cittadinanza. Informazioni: www.comune.trento.it.
• UNICEF ITALIA L’organizzazione, presente anche in Trentino, combatte a favore del miliardo di esseri umani che vivono al di sotto della soglia di povertà, senza accesso all’acqua potabile o ai servizi sanitari, e soprattutto per i bambini che di questa schiera costituiscono la fragile maggioranza. Informazioni: sede di Trento, presso Liceo Scientifico Leonardo Da Vinci; comitato.trento@unicef.it.
LE INIZIATIVE SUL TERRITORIO
L’autunno trentino promuove gli obiettivi
lcune realtà locali hanno sposato il messaggio delle Nazioni Unite sugli Obiettivi del Millennio e si stanno impegnando con diverse iniziative per “sradicare la povertà umana e combattere le disuguaglianze”.
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ACCRI
foto Archivio Campagna Millennio
3 I poveri non possono aspettare L’Associazione di Cooperazione Cristiana Internazionale propone la mostra “I poveri non possono aspettare: otto obiettivi per cambiare il mondo”. Di seguito le date: 25-31/10: Lavis, Palazzo de Maffei in Via Matteotti 3-14/11: Borgo Valsugana, Biblioteca Comunale in Via XXIV Maggio, 7 17-22/11: Coredo, Biblioteca Comunale in Via Mons. E. Tonidandel, 4 28/11-5/12: Rovereto, Oratorio Parrocchiale di Borgo Sacco in Via Zotti 19 9-13/12: Rovereto, Teatro Oratorio Rosmini in Via Paganini 14 15-21/12: Levico Terme, Villa Sissi in Loc. Parco
La mostra è accompagnata da una ricca offerta di servizi: visite guidate per gruppi (prenotabili in giorni stabiliti), un momento inaugurale e laboratori didattici di approfondimento per le scuole secondarie di primo e secondo grado su tre tematiche legate agli Obiettivi: risorsa acqua e ambiente in collaborazione con Mani Tese (Milano), condizione della donna e sviluppo, lavoro minorile.
COMUNE DI TRENTO
3 Stand Up! Sabato 18 ottobre il Comune di Trento aderisce allo STAND UP! TAKE ACTION! Terza Edizione della Mobilitazione Mondiale contro la povertà e per gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. Vieni a trovarci in città e alzati in piedi anche tu! Fai sentire la tua voce contro la povertà!
FONDAZIONE FONTANA
3 World Social Agenda Con la WORLD SOCIAL AGENDA la Fondazione Fontana propone alcuni momenti di riflessione sui temi più urgenti richiamati dall’8° Obiettivo del
foto Saint Martin
Una mostra, l’invito all’azione, le riflessioni, un viaggio nelle Circoscrizioni
“Stand Up” a Terni
Millennio: Sabato 16 ottobre “Ancora in tempo. Gli Obiettivi del Millennio. La sfida contro la povertà” ore 20.15, Sede provinciale della ACLI trentine, Via Roma, 57 – Trento. Conversazione con Sabina Siniscalchi (direttrice Fondazione culturale di Banca Etica) intervistata da Giorgio Beretta (Unimondo). A seguire assaggi del commercio equo e solidale e in dono una pubblicazione di Unimondo. Ingresso libero. 3 Con le Circoscrizioni In viaggio con le circoscrizioni verso l’ottavo obiettivo del millennio: 7/11: Il commercio equo - Circoscrizione di Meano 14/11: Il microcredito - Circoscrizione di Ravina e Romagnano 21/11: La cooperazione internazionale Circoscrizione del Centro storico/Piedicastello 28/11: Il debito estero - Circoscrizione di Gardolo 5/12: Il trasferimento di tecnologie Circoscrizione di Povo.
WSA 2008
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vita trentina
XI
DAL 2008 AL 2015: OTTO ANNI PER OTTO OBIETTIVI CON LA WORLD SOCIAL AGENDA
Otto per otto
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al 2008 al 2015, ogni anno un obiettivo. A ritroso. Dall’ottavo - imparare il metodo per raggiungere gli altri - al primo. È questo il nuovo impegno della World Social Agenda WSA. Accade dopo aver concluso un percorso di quattro anni che ci ha portato assieme a molte associazioni del Trentino a girare il mondo affrontando alcuni nodi politici ed economici di Africa, America Latina, Asia e Europa. Da quest’anno si raddoppia. Otto anni di progettazione per altrettanti obiettivi. “La creazione di un partenariato globale per lo sviluppo” è la “chiave di volta” del presente anno che sorregge i momenti di informazione (conferenze, incontri territoriali) e quelli di formazione (seminari, laboratori didattici). Perché rovesciare l’ordine degli Obiettivi e affrontarli in una sorta di conto alla
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Tra le iniziative, la promozione della “Carta di Trento per una migliore cooperazione” rovescia? Perché senza collaborazione tra i Nord e i Sud del mondo difficilmente la povertà verrà eliminata. È necessario uno sforzo globale, collettivo, e non solo economico. L’ottavo obiettivo suggerisce un “metodo di azione” per raggiungere tutti gli altri. Tra le varie iniziative dell’edizione 2008 della WSA vi è, oltre alla promozione della “Carta di Trento per una migliore cooperazione” (www.vitatrentina.it/partecipa/doc), la stesura di questo dossier. In un momento storico in cui la politica nazionale e internazionale sembra non essere in grado di rispettare gli impegni assunti, è compito della società civile richiamare l’attenzione su quello che è un problema che, direttamente o indirettamente, incide sulla vita di ciascuno di noi: la povertà. l
Wsa 2008
foto WSA/Piero Cavagna
La World Social Agenda è un’iniziativa a cadenza annuale su temi di carattere sociale ed internazionale. È promossa dalla Fondazione Fontana onlus. Gli obiettivi della World Social Agenda sono culturali e formativi: incoraggia l’avvicinamento e il coinvolgimento sulle tematiche dell’educazione alla mondialità, all’interculturalità, al rispetto dei diritti umani e alla pace. Sito internet WSA: www.unimondo.org/wsa.
L’appello ai candidati Cari candidati, ci state o no? Vi ritrovate negli Obiettivi del Millennio delle Nazioni Unite? Siete disposti a sottoscriverli e a farli vostro, impegnandovi a portare avanti nella prossima legislatura gli impegni e le proposte che quegli obiettivi sottendono? Si rivolgono direttamente così ai candidati alle prossime elezioni provinciali le associazioni: Associazione Amici sen. Giovanni Spagnolli, Amici del Madagascar onlus, Associazione di Cooperazione Cristiana Internazionale - Accri Trento, Gruppo Acli Ipsia Trento, A.P.I.Bi.M.I. onlus, Associazione El Quetzalonlus, Associazione Shishu - volontariato internazionale onlus, Associazione Tremembè onlus, Comitato delle Associazioni per la Pace e i Diritti Umani di Rovereto, Consorzio Associazioni con il Mozambico – CAM, Cooperativa Mandacarù, Creceremos Juntos onlus, Dokita Trentino Alto Adige, Fondazione Fontana onlus, GTV - Gruppo Trentino di Volontariato onlus, Ingegneria senza Frontiere – Trento, Linea diretta Benin onlus, Mlal Trento, Moses onlus, Nettare, Tipografie solidali, Una scuola per la vita, Unicef Italia sede di Trento, Unimondo. Danno appuntamento in Piazza Duomo sabato 18 ottobre 2008 dalle 15 alle 16.30 a chiusura dello “Stand Up”. Le organizzazioni fotograferanno l’impegno e lo divulgheranno attraverso i propri mezzi di comunicazione.
MOBILITAZIONE GLOBALE DAL 17 AL 19 OTTOBRE. A TRENTO A PALAZZO THUN ALLE 11
“Stand Up”: in piedi contro la povertà delle più importanti mobilitazioni contro la povertà degli Èultimiuna anni. Un modo per lanciare un appello per il rispetto delle promesse fatte dai Capi di Stato e di Governo firmando la Dichiarazione del Millennio presso le Nazioni Unite. Milioni di persone in tutto il mondo “si alzeranno in piedi”, cioè faranno “stand up”, per sostenere gli Obiettivi del Millennio a partire dal 17 ottobre, giornata dedicata dalle Nazioni Unite alla lotta alla povertà, fino al 19 ottobre. Per informazioni: www.milleniumcampaign.it.
3 Stand Up!
“Stand Up” a Times Square, New York foto Archivio della Campagna del Millennio delle Nazioni Unite
3 Stand Up!
Per chiedere al governo ed anche ai candidati alle prossime provinciali di confermare gli aiuti per i più poveri.
Per il miliardo e oltre di persone che vivono con meno di 1 euro al giorno!
3 Stand Up!
Contro la povertà e per il raggiungimento degli Obiettivi del Millennio!
Per chiedere a Governo e Parlamento di annullare gli ingenti tagli alla cooperazione previsti dal decreto legge n.112 del 25/6/08.
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3 Stand Up!
Per chiedere al Governo Berlusconi di rispettare i propri impegni contro la povertà!
3 Stand Up!
Per non rimanere inermi di fronte alla povertà e ai diritti umani violati!
3 Stand Up!
Perché è un gesto semplice che se verrà compiuto da milioni di persone in tutto il mondo non potrà essere ignorato dai nostri governi! L’appuntamento è sabato 18 ottobre alle 11.00 a Palazzo Thun a Trento.
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