WSA 2019-2020 - PEOPLE. INCLUSIONE E SOCIETA'
PROSPETTIVE DI GENERE CON COSCIENZA, RISPETTO, PASSIONE
1 A - LICEO E. CURIEL - PADOVA
tutti gli articoli, le foto e gli approfondimenti presenti in Questa rivista sono il frutto del lavoro degli studenti della 1^a del liceo eugenio curiel di padova, che nell'anno scolastico 2019-2020 ha compiuto un percorso di ricerca e riflessione sulle questioni di genere. buona lettura!
ठा य Future", murale, Dharavi, Mumbai. www.millo.biz
In copertina e a p. 04 e 05, Millo "
“Ammesso che ve ne siano, non è in potere di nessuno modificare le eventuali cause biologiche innate [dei comportamenti differenziati secondo il sesso], ma può essere in nostro potere modificare le evidenti cause sociali e culturali delle differenze tra i sessi; prima di tentare di cambiarle, è però necessario conoscerle. Scopriremo la loro genesi in piccoli gesti quotidiani che ci sono tanto abituali da passare inosservati; in reazioni automatiche di cui ci sfuggono le origini e gli scopi e che ripetiamo senza aver coscienza del loro significato perché li abbiamo interiorizzati nel processo educativo; in pregiudizi che non reggono alla ragione né ai tempi mutati ma che pure continuiamo a considerare verità intoccabili; nel costume che ha codici e regole severissime. Spezzare la catena di condizionamenti che si trasmette pressoché immutata da una generazione all’altra non è semplice, ma ci sono momenti storici in cui simili operazioni possono risultare più facili che in altri.” Elena Gianini Belotti,1973,Dalla parte delle bambine
IL PROGETTO
IL PROGETTO di Marianna de Rènoche
Cosa significa “genere”? Quali sono le questioni che lo riguardano? Perchè affrontare oggi un tema simile? Queste le domande che ci siamo posti insieme all’inizio di questo viaggio, alla ricerca di risposte dentro e fuori di noi. Nel nostro passato, guardando alle radici culturali di cui siamo nutriti, alle generazioni che ci hanno preceduto; nel nostro presente, fatto di profonde contraddizioni ma anche di rinnovate consapevolezze; e nel nostro futuro, in cui riponiamo le speranze di un mondo migliore, fatto di persone migliori, in una società finalmente inclusiva.
Il tema è stato sfidante, perchè il genere è qualcosa che ci riguarda sempre e comunque, che ci tocca direttamente anche se non lo vogliamo, anche se non ce ne accorgiamo. Viaggiando attraverso cinque ambiti di vita quotidiani, la famiglia, la scuola, il lavoro, il tempo libero e il tempo impegnato, le studentesse gli studenti hanno raccolto in questi mesi molteplici informazioni, ascoltato testimonianze, storie, voci. E hanno provato a scoprire e sfatare luoghi comuni, a trovare i pregiudizi per decostruire gli stereotipi, ad individuare le disparità di diritti e di potere, e a riflettere al contempo sul nostro senso critico e sui nostri atteggiamenti.
Questa rivista è il risultato delle loro ricerche. E’ un’opera di inclusione, uno spazio, un posto nel mondo in cui le persone che ci stanno dentro, nella loro unicità, sono state riconosciute. Non un traguardo, ma solo una tappa del percorso.
P. 03
P. 04
EDITORIALE
EDITORIALE a cura dei gruppi di lavoro
Noi della classe 1A del Liceo Curiel di Padova durante quest’anno scolastico prendendo parte a questo progetto, che non si è interrotto neanche durante l'emergenza da Covid-19, abbiamo potuto approfondire le differenze di genere in vari ambiti della nostra vita quotidiana.
Attraverso questo percorso, noi ragazzi, ci siamo resi conto di quanto gli stereotipi possano condizionare la nostra vita. Ma abbiamo capito anche quanto sia importante saper essere felici con noi stessi e quindi aver coraggio di andare avanti con coscienza, rispetto e passione.
Lo stereotipo può degenerare in pregiudizio e portare alla valutazione dei soggetti in base alla loro apparenza, a gruppi percepiti come significativamente diversi del nostro, sulla base di voci e opinioni comuni. La gente tiene troppo conto delle notizie e dei giudizi degli altri. La società stessa impone certe regole che se trasgredisci a venir meno è il rispetto per te.
Ma davvero abbiamo bisogno di tutto e di tutti in questo mondo? Dobbiamo lasciarci minacciare delle persone la cui mentalità impedisce loro di aprirsi a un nuovo mondo, di poter cambiare le proprie opinioni?
Il mondo è cambiato, il paesaggio è diverso, le persone sono mutate e i ruoli sono tramutati. Per molte persone cambiare prospettiva di vita può essere un'opportunità, può significare avere la possibilità di ricominciare. Altre non vogliono farlo. Per una persona crescere è difficile e chiunque lo neghi, mente.
saper crescere vuol dire avere maggiore consapevolezza, avere più responsabilità ma vuol dire anche, soprattutto, conoscere e sapere cosa si vuole fare in futuro e sapere che si possono raggiungere i propri obiettivi. Infatti
INDICE
P. 05
INDICE GENERE E TEMPO IMPEGNATO
07
A cura di Giorgia Nicoletto, Nathali Geethanjali Silva, Simone Saccon, Pietro Salata, Isabella Anna Sofia Zandonà
Editoriale. Corpi sportivi e identità di genere. Intervista. In che ruolo giochi? Approfondimenti. Lo sport: per diritto o per passione?
GENERE E SCUOLA
21
A cura di Erica Zheng, Nicola Bonetto, Benedetta -, Giovanna -
Editoriale. La scuola siamo noi. Graphic novel e articolo. My ideal school is... La mia scuola ideale è... Approfondimenti. Campagne del Ministero della Pubblica Istruzione.
GENERE E LAVORO
37
A cura di Giulia Golia, Anna Elisa Ignat, Matteo Boninsegna, Attilio Guarda, Sebastiano Piron
Editoriale. Chi trova la parità trova la felicità! Intervista e articolo. Donne e lavoro: c'è posto per tutte. Approfondimenti. Sondaggio.
INDICE
P. 06
49
GENERE E FAMIGLIA
A cura di Lavinia Melato, Ludovica Scapin, Francesca Stefani, Isabella Magrini
Editoriale. La famiglia e il diritto che non c'è Articolo. La libertà di donne e uomini: due pesi e due misure. Approfondimenti. I numeri della violenza. Il codice rosso.
65
GENERE E TEMPO LIBERO A cura di Alessandro Favaro, Alvise Ciscato, Federico Zattarin, -
Editoriale. Non c'è tempo da perdere! Rassegna stampa. Alla ricerca del tempo libero. Approfondimenti. Articoli, studi e approfondimenti dal web.
73
GENERE E 1^A A cura dello staff di progetto
Le nostre riflessioni. Inclusione e società dal questionario di fine percorso
From tutor with love. Cara 1^A. di Laura Scanferla, tutor di classe
Crediti e ringraziamenti
EDITORIALE
GENERE E TEMPO IMPEGNATO P. 07
CORPI SPORTIVI E IDENTITA' DI GENERE Nel mondo del calcio a livello prestativo non c’e' molta differenza tra uomini e donne. Secondo le statistiche, che calcolano la distanza totale percorsa durante i 90 minuti di una partita, questa è molto
simile
tra uomo e donna, così come la distanza totale percorsa in
sprint con e senza palla.
L’unico aspetto che emerge in modo evidente e' la diversa espressione di forza e del fisico. aspetto motivazionale
Da un punto di vista psicologico, nella donna è molto più rilevante l’ rispetto all’uomo. Le
donne
infatti
hanno
una
maggiore
propensione
alla
concentrazione
sul
lavoro,
una
maggiore capacità di attenzione, di analisi e tendono generalmente a preferire allenamenti che implicano uno stile comportamentale collaborativo e non competitivo.
UEFA - Report: Women’s football across the national associations 2017 Crescita del movimento considerando tutte le federazioni nazionali femminili negli ultimi 5 anni. In crescita sia la popolarità che il numero di giocatrici. lfootball.it
EDITORIALE
GENERE E TEMPO IMPEGNATO P. 08
Le differenze piu' significative sono evidenziabili per quanto riguarda i movimenti ad alta intensita' e le caratteristiche meccaniche e muscolari.
Queste
ultime,
infatti,
nelle
donne
sono
caratteristiche tecnico coordinative, se
quasi
sempre
accompagnate
da
insufficienti
paragonate con quelle di atleti di sesso maschile.
ANDAMENTO DELLA FORZA NEI DUE SESSI Grafico di Hettinger Nella donna la forza ha un andamento differenziato rispetto all’uomo fin dai primi anni di vita. Fino a 11-12 anni, normalmente non si registrano differenziazioni notevoli nei due sessi, in seguito, però, si manifesta un evidente divario a vantaggio dei maschi che raggiunge il 40% di differenza rispetto alle femmine. I valori di forza assoluta, appaiono sensibilmente differenti quando sono espressi in forma relativa, perché in media le donne pesano di meno rispetto all’uomo e quindi le differenze calcolate in base alla forza prodotta divisa per il peso corporeo si riducono del 7-10%. L’altro parametro valutato da Hettinger è l’allenabilità, la quale, secondo sue teorie, nella donna è notevolmente inferiore, anche se studi recenti hanno modificato in parte questi concetti che, secondo Wilmore, vedrebbe la donna rispondere in modo simile ed in alcuni casi meglio dell’uomo all’allenamento. salvatorebuzzelli.it
EDITORIALE
GENERE E TEMPO IMPEGNATO P. 09
Pensavo di non farcela, ma ecco che, trenta secondi prima di salire sul blocco di partenza, è scattato qualcosa dentro di me. I miei pensieri sono cambiati radicalmente ed è avvenuta la metamorfosi. Tutto mi è parso possibile e tutto, davvero tutto, è stato possibile.
Lo sport ad alto livello non la ostacola assolutamente femminilità. Certo non si può andare all'allenamento con i tacchi alti, ma fuori dalla vasca si riesce a dare libero sfogo alla nostra parte femminile.
FEDERICA PELLEGRINI Nuotatrice e campionessa olimpica italiana. Ha vinto 50 medaglie internazionali tra Olimpiadi, Mondiali ed Europei. Ad oggi è considerata la campionessa di nuoto più premiata e longeva di sempre. Oltre ai successi nello sport, ha scritto tre libri tra cui "Io nuoto per amore", è testimonial di numerose aziende e lavora anche in televisione. Fanpage.it
EDITORIALE
GENERE E TEMPO IMPEGNATO P. 10
Per il nostro tema abbiamo scelto di parlare con Marina Rinaldi: giovane donna di Salerno, La prima donna transessuale ad allenare una squadra di calcio in Italia. Pensiamo sia necessario fare chiarezza su una cosa: qual è la
differenza tra
transessuale e transgender?
de.123rf.com
Transgender Si intende una persona che non si riconosce nell'identità di genere maschile o femminile di nascita: tuttavia in ambito psicologico, medico e legale il termine viene usato per indicare una persona transessuale non operata ai genitali.
Transessuale Si intende una persona che non si riconosce nel genere che gli è stato attribuito alla nascita, o meglio dire, sesso biologico e identità di genere non coincidono. Per tale motivo decide di trasformare il proprio corpo attraverso interventi chirurgici. Concordia.ch
EDITORIALE
GENERE E TEMPO IMPEGNATO P. 11 Gender options identified by ABCNews.go.com + Cannypic.com
Agender Androgyne Androgynous Bigender Cis Cisgender Cis Female Cis Male Cis Man Cis Woman Cisgender Female Cisgender Male Cisgender Man Cisgender Woman Female to Male FTM Gender Fluid Gender Nonconforming Gender Questioning Gender Variant Genderqueer Intersex Male to Female MTF Neither Neutrois Non-binary Other Pangender Trans Trans* Trans Female Trans* Female Trans Male Trans* Male Trans Man Trans* Man Trans Person Trans* Person Trans Woman Trans* Woman Transfeminine Transgender Transgender Female Transgender Male Transgender Man Transgender Person Transgender Woman Transmasculine Transsexual Transsexual Female Transsexual Male Transsexual Man Transsexual Person Transsexual Woman Two-Spirit
La transessualita' e' considerata come la consapevolezza profonda ed intima di un’identita' di genere non corrispondente al sesso biologico assegnato alla nascita, e' sempre esistita in tutte le epoche e in tutte le civilta'. Nel corso della seconda metà del ‘900 tale condizione ha acquisito maggiore
visibilità.
Da un lato, i progressi della medicina hanno reso possibile la modifica dei caratteri sessuali primari e/o secondari; dall’altro le società democratiche hanno conosciuto una crescente affermazione dell’identità di genere quale espressione del diritto all’identità personale.
Sino all’affermazione dei diritti delle persone transessuali e transgender a vedersi riconosciuta una pari dignita' sociale ed una piena visibilita' giuridica.
EDITORIALE
GENERE E TEMPO IMPEGNATO P. 12
L’Italia è stato il terzo Paese europeo a dotarsi, già nel lontano 1982, di una
normativa
in
materia di cambio del sesso.
I dati della letteratura scientifica internazionale suggeriscono che la percentuale di popolazione trans dovrebbe essere compresa tra lo 0,5 e l’1,2% del totale. In Italia, i dati disponibili più recenti risalgono ad uno studio, pubblicato nel 2011, che considerava
la
popolazione
transessuale
adulta
sottoposta
a
intervento
chirurgico
di
affermazione di genere tra il 1992 e il 2008. I dati dello studio, riportati da un articolo del quotidiano Repubblica, indicano la presenza in Italia di un numero totale di
549 persone: pari a 424 donne e 125 uomini transessuali.
QUANTE SONO LE PERSONE TRANS* IN ITALIA? Al via indagine del Careggi, in collaborazione con Iss e Fondazione The Bridge, con il supporto dell’Osservatorio Nazionale sull'Identità di Genere (Onig). Stime non ufficiali indicano che il numero delle persone transgender in Italia sia intorno a 400.000. La conoscenza del numero reale delle persone transgender rappresenta il primo passo verso una effettiva presa in carico dal punto di vista sanitario di questa fascia di popolazione.
quotidianosanita.it - studiopopolazionespot.it
L’argomento che abbiamo trattato è di grande
attualità
tra i giovani ed è comunque
ancora poco conosciuto dalla popolazione più adulta.
L’ignoranza rispetto a questo argomento porta spesso le persone ad avere dei pregiudizi e fare delle discriminazioni nei confronti delle persone trans.
INTERVISTA
GENERE E TEMPO IMPEGNATO P. 13
IN CHE RUOLO GIOCHI? Quando abbiamo deciso di parlare del
genere
nell’ambito del tempo impegnato, non
avevamo le idee molto chiare riguardo a cosa avremmo potuto approfondire. Nella ricerca di qualche spunto interessante ci siamo imbattuti nella storia particolarissima di una persona che vive in Campania e di cui avevano parlato alcune testate giornalistiche e anche alcuni siti web...
Ci ha subito conquistati!
Abbiamo intervistato Marina, una ex allenatrice di calcio del Salernitano: ci ha raccontato della sua vita e delle sue esperienze sportive come allenatrice nelle squadre maschili e femminili.
Inizialmente temevamo di non riuscire
a
contattarla
convincerla,
ma
o
abbiamo
deciso di provarci comunque e siamo
orgogliosi
creduto
perché
noi
molto
è
di averci stato
coinvolgente
per e
bello.
La
storia
perché
di
tutto
raccontato
è
Marina ciò
è
che
legato
unica ci
al
ha suo
vissuto particolare di persona trans.
Ci ha confidato che dietro a tutte le sue scelte si e' sempre celata una grande fiducia in se' stessa e negli altri, nonostante abbia ricevuto anche molte critiche.
MARINA INTERVISTATA PER FANPAGE NEL 2015 Marina ha scelto il suo nome a 5 anni, e ha scelto la sua passione a 9 anni. Oggi è la prima persona trans in Italia ad allenare una squadra di calcio che, anche se piccola, le dà molte soddisfazioni. La sua storia, bellissima e complessa, le ha insegnato che "ognuno è ciò che sceglie di essere". Giorno per giorno. La video-intervista, realizzata da Gaia Bozza, è stata vista da circa 74.000 persone. Youmedia.fanpage.it
INTERVISTA
GENERE E TEMPO IMPEGNATO P. 14
intervista
DA DOVE PROVIENE LA TUA PASSIONE PER IL CALCIO? La mia passione per il calcio è iniziata grazie a mio papà, un calciatore dilettante del Salerno, che fin da piccola mi avvicinò al mondo dello sport e soprattutto del calcio. Quando diventai abbastanza grande, mi iscrissi a una scuola di calcio e da lì iniziò il mio percorso in questo meraviglioso sport.
Marina con la squadra maschile di cui era allenatrice, Barinedita.it
COSA TI HA PORTATO A FARE L’ALLENATRICE? Essere
un
allenatore
o
una
allenatrice
vuol
dire
trasmettere un senso di appartenenza ad un gruppo. Significa essere la guida di molte persone.
INTERVISTA
GENERE E TEMPO IMPEGNATO P. 15
IN UNA PRECEDENTE INTERVISTA HAI DICHIARATO: “INSEGNO AI MIEI GIOCATORI A DIVENTARE UOMINI”. COSA VUOL DIRE PER TE ESSERE “UOMINI”? Per essere uomini e donne bisogna tenere conto della presenza di Dio in noi. Inoltre bisognerebbe avere una fede molto profonda e accettare la podestà di Cristo nella nostra vita. Insieme a Cristo però gli ostacoli che il nostro destino ci pone vanno superati anche con il cuore.
HAI MAI SUBITO COMMENTI DISCRIMINATORI O OFFENSIVI? SE SI, QUALI SENTI PIU' FREQUENTEMENTE E QUALE TI E' RIMASTO PIU' IMPRESSO? Si, ne ho subiti soprattutto nei momenti difficili, ma noi ci soffermiamo sulle opinioni degli altri e la sconfitta più grande è quella di rinnegare quello che proviamo. Per questo dobbiamo cercare di mettere da parte l’orgoglio e cercare di amare di più. In questa situazione di pandemia ci siamo resi conto che anche una singola carezza a fine giornata è piacevole e infatti noi abbiamo bisogno del contatto fisico e in particolare degli abbracci. Le ferite, dopo tanti anni di patimenti e di sofferenza, sono venute fuori per far accrescere il mio percorso di vita.
INTERVISTA
GENERE E TEMPO IMPEGNATO P. 16
Marina con alcuni componenti della squadra maschile di cui era allenatrice, Barinedita.it
QUAL E' LA DIFFERENZA AD AVERE UN ALLENATORE DI CALCIO MASCHIO O FEMMINA? La
differenza
non
dovrebbe
esserci
perché
la
professionalità
dovrebbe
essere asessuata. Io ritengo che la differenza tra l’uomo, meraviglioso, e la donna, altrettanto meravigliosa, ci sia ed ognuno dei due ha un ruolo diverso che insieme vanno a completare la vita di ognuno di noi. All’interno di una squadra di calcio, come però anche nei posto di lavoro, la donna viene costantemente messa alla prova in modo diverso rispetto agli uomini. Io ho interpretato sempre la diversificazione dei ruoli con grande tranquillità: mi sono assunta la responsabilità di guidare 20/30 ragazzi e l’ho fatto al massimo delle mie potenzialità. Lo
scontro
rispetto
al
pregiudizio
di
avere
una
donna
in
panchina
l’ho
affrontata con qualche “muflone di montagna” dicendogli: “Senti, non fare il cinghiale fai il bipede, cerca di comportarti in modo civile”. Di riflesso penso che o uomo o donna in panchina bisogna fare il proprio dovere per poter riuscire al meglio ed essere soddisfatti di sé stessi.
INTERVISTA INTERVISTA
GENERE GENEREEETEMPO TEMPOIMPEGNATO IMPEGNATOP.P.17 18
TI E' MAI CAPITATO DI ALLENARE UNA SQUADRA FEMMINILE? SE SI, HAI NOTATO DIFFERENZE RISPETTO AD UNA SQUADRA MASCHILE? Si, ho allenato la Salernitana femminile 4 anni fa. La metodologia, il rapporto e le relazioni che si sviluppano all’interno di uno spogliatoio di una squadra femminile sono diversi rispetto a una squadra maschile. In Italia il calcio femminile non è professionistico ma dilettante e di conseguenza non si hanno diritti e doveri uguali ai maschi. Dati tutti gli impegni di lavoro che le calciatrici hanno di mattina, le cene tardi e di conseguenza gli allenamenti in seconda serata, in ciclo biologico negativo, le prestazioni femminili sono molto penalizzate. Le donne dentro di sé non invecchiano mai e quindi allenare il calcio femminile
è
una
grande
emozione
ma
totalmente
diversa
rispetto
quella del calcio maschile. Ho deciso di fermarmi da quest’anno. Ho bisogno di ritrovare me stessa in altro e allenando avevo una vita molto stressante.
C’E' UN EPISODIO SPIACEVOLE CHE TI E' RIMASTO IMPRESSO? No!
Perché
io
metto
i
brutti
episodi
nella
raccolta
differenziata e perdono tutti.
Io ricordo solo le cose belle. I miei genitori mi hanno sempre detto che dire “ti amo” o “ti voglio bene” è una cosa bellissima ma al giorno d’oggi le persone
che
considerati
esprimono
fessi,
mentre
i
propri
quelli
sentimenti
che
insultano
vengono vengono
considerati forti ma questo è totalmente sbagliato.
INTERVISTA
GENERE E TEMPO IMPEGNATO P. 18
LA TUA FAMIGLIA TI ACCETTA PER QUELLA CHE SEI? La mia famiglia non è che mi accetta, quando
mi ci
si
vuole ama
bene non
e c’è
nulla da accettare.
Marina, Kikapress.it
Per noi e' stata una opportunita'! ci siamo divertiti ma abbiamo avuto anche l'occasione di imparare a pensare diversamente.
La videochiamata con Marina
APPROFONDIMENTI
GENERE E TEMPO IMPEGNATO P. 19
LO SPORT: PER DIRITTO O PER PASSIONE? PROPENSIONE ALL'ATTIVITA' SPORTIVA, CONTINUATIVA E SALTUARIA, DIVISA PER GENERE E PER CLASSI DI ETA' Il divario di genere mostra differenze significative a partire dai 6 anni di età e raggiunge livelli più alti tra gli 11 e i 44 anni per poi diminuire nelle fasce di età successive. La propensione all'esercizio della pratica sportiva è tipica dei più giovani e raggiunge valori massimi fra i ragazzi tra gli 11 e i 14 anni, mentre tra le ragazze i valori massimi si raggiungono tra i 6 e i 10 anni. A partire dai 15 anni di età per i maschi, 11 per le femmine, l'interesse per la pratica sportiva diminuisce progressivamente anche se la percentuale rimane discretamente elevata fino ai 24 anni (54%). Una rilevante diminuzione della attività sportiva si ha già a partire dai 25 anni di età, in corrispondenza dell'ingresso nella vita adulta, quando sono maggiori gli impegni legati al lavoro e alla famiglia. Percentuali ancora più basse si osservano per le fasce di età più elevate. E-r vince lo sport, Piano triennale dello sport 2018/2020, Regione Emilia Romagna
APPROFONDIMENTI
GENERE E TEMPO IMPEGNATO P. 20
I POSTER DI CHEAP Progetto art tutto al femminile lanciato a Bologna nel 2013, costruito intorno a valori, eredità, spunti e riflessioni che dal femminismo attingono, in diverse forme e misure. Artiste, attiviste, affezionate allo spazio pubblico, tra politica e creatività, osservatrici e commentatrici delle dinamiche socio-culturali, sintonizzate sull’attualità ma attente al dato della memoria: sulle grandi conquiste di ieri si imbastisce il senso delle battaglie di domani.
Artribune.com
GENERE E SCUOLA P. 21
EDITORIALE
LA SCUOLA SIAMO NOI! Sin dai tempi piU' antichi, alle donne non era concesso di studiare. Mentre l’educazione dei ragazzi era a cura di un maestro, quella delle ragazze spettava alle madri,
che
spiegavano
e
insegnavano
loro
i
compiti
che
un
giorno
avrebbero
dovuto
svolgere (si trattava quasi sempre di faccende domestiche). Progressivamente, alle donne fu riconosciuto il diritto di studiare, sancito nel 1948 dalla
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Inizialmente, però, esse erano escluse da licei e università: ricordiamo,
Elena Lucrezia Cornaro
ti.dpinu.evilobli
in modo particolare,
come la prima donna a
essersi laureata (nel 1678, Università di Padova, laurea in filosofia).
Con il passare del tempo, la scuola per ragazzi e quella per ragazze sono diventate sempre piu' simili, fino ad unirsi a meta' degli anni sessanta, dando origine alle scuole miste a cui noi siamo abituati.
ti.dpinu.evilobli
Rosalind Franklin
è stata una chimica, biochimica e
cristallografa britannica. Fu la prima studiosa a fotografare nel 1951 una sostanza, i cromosomi, con i raggi X.
Ancora
oggi
molti
ragazzi
e
ragazze,
adulti
e
adulte
si
lasciano
condizionare da idee stereotipate, purtroppo ancora diffuse.
Ma esistono testimonianze che devono motivare le ragazze a diventare quello che vogliono, anche scienziate. neurologa
e
senatrice
a
vita,
rappresenta
la
scienziata italiana per eccellenza. Grazie alla sua più grande scoperta, la proteina del fattore di crescita del sistema nervoso, vinse il Premio Nobel per la medicina nel 1986.
ti.arutluciaR
Rita Levi-Montalcini,
GENERE E SCUOLA P. 22
EDITORIALE
Fabiola Ginotti
è stata la prima fisica italiana, oltre che la
prima donna, ad ottenere nel 2014 il ruolo di Direttore Generale
ti.oreggassemlI
dell’Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare (CERN). Nel 2012 è stata eletta dalla rivista "Time" quinta persona dell'anno, in quanto
coordinatrice
degli
esperimenti
che
hanno
condotto
alla
scoperta del Bosone di Higgs: una svolta per la fisica delle particelle.
Queste donne come tante altre sono una fonte di ispirazione: hanno dimostrato che si puo' ambire a posizioni importanti in un ambiente in cui le differenze di genere esistono. Nonostante ciò, secondo i dati proposti dall’Unesco Institute for Statistics,
solo il 29% dei ricercatori nel mondo è donna.
Le ragioni di questo divario sono molteplici, e come dimostra una letteratura molto ricca, vanno ricercate non tanto nella biologia, quanto nella nostra cultura, nelle norme sociali e nei processi educativi.
ma abbiamo scoperto che... Numerosi studi psicologici e cognitivi condotti tra gli anni ‘70 e ‘80, hanno cercato di dimostrare con dati empirici l’esistenza di forti condizionamenti neurobiologici che permettono di parlare di un modo maschile o femminile di apprendere e di conoscere.
Tali
condizionamenti non possono essere eliminati né possono essere totalmente ignorati.
Secondo questi studi, la cognizione della donna è in genere più emotiva e sintetica, più completa e meno analitica. Gli uomini avrebbero più facilità nella percezione spaziale, nel ragionamento astratto, nel fare programmi a lunga scadenza e nello svolgere attività fisico-motorie, mentre le ragazze sarebbero meglio predisposte alla padronanza del linguaggio, all’arte e alle scienze sociali.
Che maschi e femmine presentino differenze biologiche dal punto di vista mentale e' innegabile: ma sono veramente queste differenze ad aver distinto il modo di apprendere dei due generi? In principio, probabilmente, uomini e donne non erano considerati molto diversi tra loro: non esistevano ancora differenze sociali, ma solo caratteristiche biologiche differenti.
GENERE E SCUOLA P. 23
EDITORIALE
Con il passare del tempo e l’imporsi di certi costumi e abitudini, le differenze di origine biologica furono ingigantite, fino a diventare praticamente solo di natura sociale.
Ciò significa che fu una
piccola disparità o diversità a portare a distinguere i due generi:
disparità che potrebbe essere stata manifestata da qualcosa di piccolissimo, e di durata esigua (ricordiamo che l’uomo in origine era come un animale, e alla nascita dell’homo sapiens sapiens, le differenze di genere erano già ben definite).
Come
se
l’australopiteco
avesse
deciso
che
la
donna
avesse
compiti
diversi
rispetto
all’uomo, e l’homo sapiens sapiens fosse nato con questa consapevolezza: già allora si trattava di un “rudimentale” stereotipo!
Dunque dove finisce la scienza e dove cominciano gli stereotipi?
Quando si parla di stereotipo si intendono le caratteristiche soggettive e persistenti applicate ad un luogo, un oggetto, un avvenimento o ad un gruppo riconoscibile di persone accomunate da certe caratteristiche o qualita'.
Themacguffin.it
FREEDOM WRITERS Film del 2007 tratto da una storia vera. Erin, è un'insegnante alle prese con gli allievi di una scuola di Long Beach, inseriti in un programma d’integrazione e visti dai dirigenti scolastici come una macchia al prestigio dell’istituto. A fronte di un esperimento consistente nel tenere, ciascuno, un diario personale, Erin riesce a far sì che i ragazzi possano scrivere e pubblicare le proprie storie, in unica raccolta, dal titolo Freedom Writers.
GENERE E SCUOLA P. 24
EDITORIALE
La questione degli stereotipi di genere è stato inserito
anche
tra
gli
obiettivi
di
Agenda Onu 2030:
sostenibile dell’
sviluppo creare
le
stesse opportunità per uomini e donne.
Gli stereotipi possono condizionare la vita di un bambino: degli studiosi hanno verificato che queste idee si apprendono sin da quando siamo bambini, soprattutto tra i 3 e i 10 anni. “La Barbie per la femminuccia mentre il maschietto può giocare con le automobili.” ... Quante volte abbiamo sentito questa frase e ci siamo sentiti inadeguati nel prendere in mano una macchinina, se bambina, o la bambola, il maschietto. Da piccoli possono nascere passioni “diverse, non conformi” che nascondiamo per non essere presi in giro.
La famiglia, gli amici, gli insegnanti, sono tutti soggetti che, anche se involontariamente, trasmettono concetti stereotipati.
La
brava a La mamma è più . cucinare del papà amma sta Il papà lavora, la m a casa. ormatico, Il mio papà è un inf ico è un quello del mio am elettricista. i femmine Abbiamo insegnant e nessun maestro.
mass media.
I
particolare,
ragazze
in
età
adolescenziale.
Un altro fattore preso in considerazione è la
scuola.
Molto
spesso,
può
aiutare
giocano
ideologie
e
proiettate
nel
le
un
aspettative
futuro
dettate
ruolo
dal
per
i
livello
importante: che
propri di
a
comprendere le proprie passioni e quindi ad iniziare un percorso sicuro e senza difficoltà.
le
vengono figli
sono
educazione,
etnia, e da norme sociali più ampie.
Sempre più spesso qui è
le
genitori
spesso
diffuso lo stereotipo di genere che influenza, in
può condizionare il percorso di
bambini e ragazzi nelle discipline scientifiche.
Un altro fattore importantissimo è il mondo dei
famiglia
GRAPHIC NOVEL
GENERE E SCUOLA P. 25
GRAPHIC NOVEL
GENERE E SCUOLA P. 26
GRAPHIC NOVEL
GENERE E SCUOLA P. 27
GRAPHIC NOVEL
GENERE E SCUOLA P. 28
GENERE E SCUOLA P. 29
ARTICOLO
LA MIA SCUOLA IDEALE E'... Quanto, ai giorni nostri, l’ambito scolastico e' influenzato dal genere degli studenti? Come l’essere ragazza o ragazzo puo' creare un pretesto per poter ritenere validi pregiudizi e stereotipi? E ancora, sono forse veri questi ultimi?
Queste sono le domande che ci siamo posti e alle quali abbiamo cercato una risposta.
Ci siamo trovati di fronte ad un campo molto vasto, ma abbiamo tentato di analizzarlo creando
e
Padova, dei
assegnando
ad
alcune
classi
del
nostro
Liceo,
il
Liceo
scientifico
Curiel
di
questionari anonimi: in totale hanno risposto 258 studentesse e studenti.
CLASSI PRIME 40 studenti + 40 studentesse = 80 totali
CLASSI SECONDE 18 studenti + 28 studentesse = 46 totali
CLASSI TERZE 25 studenti + 33 studentesse = 58 totali
CLASSI QUARTE 24 studenti + 26 studentesse = 50 totali
CLASSI QUINTE 13 studenti + 11 studentesse = 24 totali
Le domande erano di vario tipo, per esempio riguardo i progetti per il futuro o le scelte fatte in passato, dalla materia preferita a quella piu' pesante da studiare, dai consigli di genitori e insegnanti per la scelta della scuola ai veri interessi di studio degli studenti.
Nello specifico le classi a cui abbiamo posto particolare attenzione sono state:
Le
prime,
per
capire
in
che
modo
era
stata
presa
la
scelta
di
frequentare il nostro Liceo scientifico Curiel ovvero se qualcuno li ha influenzati o se hanno deciso in base al proprio volere o a quello di altri.
Le
terze,
per sapere se sono stati soddisfatti della scelta fatta tre anni
prima, essendo loro a metĂ del percorso delle superiori.
ARTICOLO
GENERE E SCUOLA P. 30
sondaggio agli studenti delle classi prime Nei questionari delle classi prime abbiamo registrato dei dati interessanti e le differenze e le somiglianze delle risposte date da studenti e studentesse.
La tua scelta dell’indirizzo di studio è stata autonoma? Chi ti ha aiutato di più? Le
risposte
delle
particolarmente
risposte
decisamente
interessanti:
ad
della scuola è stata fatta in autonomia e non le ha quindi indirizzate nessuno, l’hanno
scelta
perché
lo
volevano,
state
perché era un loro desiderio. Lo stesso
chiunque
vale per quanto riguarda i ragazzi, la
sono
significative,
sono
eccezione di un paio di loro, la scelta
Se non avessi scelto un liceo scientifico, che scuola superiore avresti scelto? Queste
ragazze
maggior
parte
dei partecipanti al questionario: nella
scelto
il
colonna delle ragazze prevale il liceo
particolarmente influenzati da altri.
infatti
potrebbe
distinguere
il
sesso
di
loro
Curiel
hanno
infatti
senza
essere
classico o artistico, mentre i ragazzi hanno
una
vasta
indirizzi:
gamma
dal
di
diversi
tecnologico,
I più bravi della classe sono ragazzi oppure ragazze?
all’economico, al linguistico.
Un altro dato interessante sono
Preferisci scienze o inglese?
gli studenti con valutazioni più alte:
Le
risposte
si
sono
distinte
nettamente tra i due generi: tra le
studentesse
l’inglese
e
scienze,
tra
ma
ha gli
studenti
pensiamo
generalizzare informazione stereotipo, può
le
che
questa rinforzi
infatti
dipendere
prevalso
questo
uno dato
dall’approccio
dell’insegnante o dalla tipologia di didattica proposta.
alcuni
penseranno
che,
essendo uno scientifico, le cime saranno
tutti
questa
ipotesi
smentita generi
dalla
dei
ragazzi, viene
parità
nell’andamento
dal sondaggio.
ma
subito dei
due
rilevato
GENERE E SCUOLA P. 31
ARTICOLO
percentuale dei ragazzi e delle ragazze di prima superiore che hanno scelto i vari indirizzi del liceo scientifico Eugenio Curiel
MASCHI 27.5% BILINGUISMO 15% MATEMATICO 35% SCIENTIFICO TRADIZIONALE 22.5% SCIENZE APPLICATE
FEMMINE 25.6% BILINGUISMO 20.6% MATEMATICO 48.7% SCIENTIFICO TRADIZIONALE 5.1% SCIENZE APPLICATE
GENERE E SCUOLA P. 32
ARTICOLO
sondaggio agli studenti delle classi terze Le altre classi alle quali abbiamo deciso di assegnare il questionario sono le terze, perché abbiamo pensato che sarebbe stato utile sapere se dopo due anni le preferenze degli studenti fossero cambiate.
Preferisci il latino o la fisica? Salta
subito
all’occhio
per
esempio che non c’è più la netta
distinzione
preferenza inglese
di
tra
scienze
come
nel
la o
di
caso
precedente: le risposte sono state miste, senza distinzioni tra i due generi.
Essendo gli studenti di terza verso la fine del loro percorso scolastico superiore abbiamo pensato di porre qualche domanda sui possibili progetti futuri, il nostro intento era capire se fosse vero ciò che si dice generalmente sugli studi universitari: che le ragazze scelgono giurisprudenza e facoltà letterarie, mentre i ragazzi ingegneria e medicina.
Una volta finito il Liceo, cosa pensi che farai? Nel caso, cosa pensi di fare all'università? Molti
degli
studenti
ambizione:
ad
piacerebbe
hanno
già
alcune
prendere
la
qualche ragazze
strada
della
moda, o della medicina o della chimica, ad alcune architettura, altre criminologia ed un paio ingegneria. Nelle risposte dei ragazzi
prevale
la
facoltà
di
medicina,
seguita da giurisprudenza e ingegneria. In
pochi
hanno
scritto
astrofisica
e
fisioterapia, molti però non hanno ancora le idee chiare, com’è comprensibile.
GENERE E SCUOLA P. 33
ARTICOLO
Partecipi ad attività extrascolastiche al Curiel? Se sì, quali? Abbiamo chiesto poi a quali attività extrascolastiche
della
scuola
prendono parte: è stato interessante osservare
che
molti/e
prendono
parte a dibattiti, dispute filosofiche, corsi
di
cinematografia
matematici, attività
altri/e
sportive
e
giochi
impegnati/e
come
pallavolo
in o
frisbee.
E’ questo, secondo noi, uno dei quesiti piu' rilevanti, perche' leggendo questi dati non ti viene da pensare a questioni di genere e stereotipi, ma solo a cio' che piace fare ai giovani d’oggi, ai ragazzi e alle ragazze della nostra scuola e all’impegno che si sono presi di imparare cose nuove e fare nuove esperienze.
Esprimi le tue opinioni personali riguardo al legame tra aspirazioni scolastiche e genere. Le risposte che ci hanno colpito di più sono state quelle a questa domanda, eccone alcune:
“Credo che tutto si basi da quanto una persona si voglia impegnare, indifferentemente che sia un ragazzo o una ragazza”
“Sia
ragazzi
che
ragazze
possono
aspirare
agli
stessi
che
vuole,
obiettivi”
“Penso
che
ognuno
sia
libero
di
fare
quello
senza preoccuparsi del proprio genere”
“Non c’entra il genere con le discipline scolastiche, ognuno è libero di apprezzare ed essere bravo in qualsiasi materia”
“Credo che determinate scuole siano più adatte ai ragazzi ed altre alle ragazze. Nonostante ciò credo che ognuno di noi debba scegliere la scuola che più gli si addice”.
GENERE E SCUOLA P. 34
ARTICOLO
Esistono parecchi stereotipi, ma quelli sul genere sono particolarmente vicini a noi e pericolosi…
Quanto è comune che uno di questi condizioni le aspirazioni di carriera di una ragazza, o che faccia sentire inadatto un ragazzo con la passione per la filosofia e le lettere, perché troppo
poco
uomo?
Non
succede
di
rado,
e
la
cosa
peggiore
è
che
è
difficilissimo
rendersene conto.
E' come scartare una strada o un interesse, prima di valutare quanto sia importante per noi, prima di sapere se E' quello che davvero ci piace fare. E' come dire che siccome non lo fa nessuno, non lo faccio neanche io per principio. D’altronde è su questo che si basa uno stereotipo: un’opinione generalizzata su un gruppo di persone, nel caso di quelli scolastici gli studenti, alla quale non interessa il singolo individuo.
Nonostante questo, leggere le risposte al questionario ci fa pensare che i ragazzi e le ragazze abbiano superato gli stereotipi di genere riguardo la predisposizione ad alcune materie piuttosto che ad altre, e le ambizioni per gli studi futuri.
Dobbiamo imparare a sentirci liberi ed esprimere cio' che siamo e cio' che vogliamo diventare. Liberi di essere noi stessi, liberi di scegliere la facolta' di studi che vogliamo sin dalla nostra adolescenza.
In
conclusione,
provato
a
possiamo
smentire
dire
alcuni
di
aver
stereotipi
comuni in ambito scolastico e di aver dimostrato che, per fortuna...
IL MONDO STA CAMBIANDO, E COSì IL MODO DI PENSARE DELLE PERSONE... A PARTIRE DAI GIOVANI !
GENERE E SCUOLA P. 35
APPROFONDIMENTI
CAMPAGNE DEL MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
ti.irapomaision
PIANO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE AL RISPETTO Il “Piano nazionale per l’educazione al rispetto” e' finalizzato a promuovere nelle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado un insieme di azioni educative e formative volte ad assicurare l’acquisizione e lo sviluppo di competenze trasversali, sociali e civiche, che rientrano nel piu' ampio concetto di educazione alla cittadinanza attiva e globale.
L’IMPIANTO COMPLESSIVO DEL PIANO E' ISPIRATO AI PRINCIPI ESPRESSI DALL’ART. 3 DELLA CARTA COSTITUZIONALE. il Piano promuove azioni specifiche per un uso consapevole del linguaggio e per la diffusione della cultura del rispetto, con l’obiettivo di arrivare a un reale superamento delle disuguaglianze e dei pregiudizi, coinvolgendo le studentesse e gli studenti, le e i docenti, le famiglie.
Il Piano nazionale per l’educazione al rispetto rappresenta l’avvio di un percorso di sensibilizzazione attiva e trasversale in continua crescita e sviluppo con la collaborazione di tutto il mondo della scuola.
APPROFONDIMENTI
IL MESE DELLO STEM Il Miur ha avviato una serie di iniziative nel quadro della strategia di attuazione del comma 16 della legge 107 e della promozione delle pari opportunità volte a contrastare anche gli stereotipi di genere. Il mese dello STEM ha l'obiettivo di promuovere le discipline: Science, Technology, Engineering, Mathematics nelle scuole di ogni ordine e grado.
GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO L'OMOFOBIA L’Unione Europea l'ha indetta il 17 maggio, contro ogni forma di pregiudizio basato sull' orientamento sessuale. I principi a cui si ispira la giornata sono quelli costitutivi sia dell’Unione Europea sia della Costituzione italiana: il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, l’uguaglianza fra tutti i cittadini e la non discriminazione.
GENERE E SCUOLA P. 36
8 MARZO La Giornata internazionale della donna ricorre per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui sono state oggetto e sono ancora, in tutte le parti del mondo. Le scuole di ogni ordine e grado sono invitate approfondire i temi legati alla parità di genere e alla lotta alle discriminazioni di cui all’articolo 3 della Costituzione.
RISPETTA LE DIFFERENZE Presentazione del Piano nazionale per l’educazione al rispetto e della campagna di sensibilizzazione che, partendo dall’articolo 3 della Costituzione, afferma con forza l’uguaglianza delle studentesse e degli studenti e il rispetto delle loro differenze. Diffusa dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e su quelli dei partner.
GENERE E LAVORO P. 37
EDITORIALE
CHI TROVA LA PARITA' TROVA LA FELICITA'! Cari lettori, " "genere e lavoro Noi del gruppo di affrontare il abbiamo deciso uguaglianze tra tema delle dis i luoghi di lavoro. uomini e donne ne
OCCUPAZIONE In Italia le donne hanno una minore possibilità di trovare lavoro. Infatti la percentuale di occupazione femminile è del 50% contro il 68% di quella maschile.
TITOLO DI STUDIO E GENDER PAY-GAP Per le donne italiane avere una laurea non basta per lavorare. E quelle che sono impiegate, a parità di incarico guadagnano meno dei compagni di lavoro maschi: si tratta del gender pay-gap, ovvero la differenza di retribuzione media per genere. L'entità della discrepanza nei due generi è significativa: in generale, la paga media delle donne è inferiore del circa 5% rispetto a quella degli uomini.
GENERE E LAVORO P. 38
EDITORIALE
LAVORO DOMESTICO E DI CURA La nascita dei figli e il lavoro domestico inducono molte donne a rinunciare all'occupazione, o alla documentazione di un'occupazione, o a optare per lavori part-time o saltuari. Su molte lavoratrici donne grava il tempo necessario alla completa gestione della vita familiare. Questo è un fattore fortemente influenzato dalla nostra cultura che ci porta a pensare la donna come la responsabile della casa e delle mansioni domestiche. Sono infatti il 54% le donne che, complessivamente (tra vita professionale e familiare), lavorano per 60 ore settimanali, rinunciando per farlo alle ore medie di sonno per notte.
LAVORO DIRIGENZIALE Circa ⅕ delle lavoratrici italiane è impiegato nella pubblica amministrazione, ma è accertato che sono per la maggior parte uomini i dirigenti dei vari settori. Alcune delle cariche lavorative più importanti (legislatori, funzionari e manager) sono ricoperte per il 73% da uomini e solo per il 23% da donne.
LAVORO DIPENDENTE E INDIPENDENTE Ci sono differenze anche tra numero di lavoratrici donne nel lavoro dipendente, il 45%, e in quello indipendente, dove rappresentano solo il 31% (anche se in aumento). Questo sbilanciamento è dovuto ad una difficoltà femminile nel promuovere e gestire attività professionali e/o imprenditoriali per motivi culturali e strutturali, per esempio la difficoltà di accesso al credito: il 65% delle imprese nate negli ultimi anni era gestito da donne, ma molte hanno avuto un’esistenza breve per mancanza di aiuti finanziari. Uno studio sull’imprenditoria femminile ha evidenziato che 9 imprenditrici su 10 ritengono di essere state discriminate in quanto "donne".
GENERE E LAVORO P. 39
EDITORIALE 27esimaora.corriere.it
questi Sono solo alcuni esempi della condizione di disuguaglianza tra uomini e donne nel mondo del lavoro.
Quali strumenti gia' esistono per conciliare i tempi di vita familiari con quelli professionali? Ma soprattutto, quali cambiamenti culturali sono auspicabili affinche' la parita' occupazionale possa realmente contribuire allo sviluppo integrale del nostro Paese? A livello dell’Ue, si prevede che la paritA' di genere avrA' una serie di impatti positivi sul Pil, sulla competitivitA' e sulla bilancia commerciale dell’economia e sull’offerta di posti di lavoro. Pertanto
l’aumento
delle
donne
impiegate
migliora
anche
la
domanda di servizi
di
assistenza all’infanzia e agli anziani, domestici e di ristorazione in misura maggiore rispetto alla
crescita
dell’occupazione
maschile.
In
Italia
per
ogni
100
donne
che
entrano
mercato del lavoro nascerebbero altri 15 posti aggiuntivi.
"In Italia la parità di genere esiste solo il sabato e alla domenica nei convegni. Poi dal lunedì chi ha il potere inserisce il pilota automatico e sceglie gli uomini che conosce, di cui è amico, che gli girano intorno… Io sono contro perché non voglio costruire un’Italia per quote… I cittadini sono tutti uguali e hanno uguali diritti… Appena non c’è una legge che obbliga, come nelle task force governative, sparisce… Sul Corriere avete raccontato che tra i Paesi più vincenti nel combattere il virus ce ne sono sette guidati da donne. Il punto non è che le donne sono più brave, il punto è come mai in quei Paesi le donne sono arrivate al vertice. Da noi, di questo passo, non accadrà mai… Alla base c’è la vecchia idea che una donna non è mai veramente disoccupata, al massimo non è pagata, perché ha già così tanto da fare nella vita che il lavoro è un optional". Emma Bonino, Il Corriere della Sera
nel
GENERE E LAVORO P. 40
EDITORIALE
Da alcuni studi che comparano statistiche attuali con altre di 40 anni fa, il progresso fatto e' molto evidente, ma e' altrettanto evidente che nel mondo del lavoro non si e' ancora raggiunta la parita' dei sessi.
TASSO DI OCCUPAZIONE 1977
2018
UOMINI
74,6 %
67,6 %
DONNE
33,5 %
49,5 %
OCCUPAZIONE FEMMINILE (tra 15 e 64 anni) NORD 2018
59,7 %
SUD 32,2 %
* Ma co me si d irà? Avvocata, avvocates sa, avvocato… mah! Per le donne è p ersino diffi c il e avere un giusto tito lo nella profe ssione!
PROFESSIONI IN CUI CRESCE L’OCCUPAZIONE FEMMINILE Avvocate*, psicologhe, tecniche della gestione finanziaria, contabili (+100 mila unità)
IN ITALIA AVERE UN FIGLIO E’ UN LIMITE PER IL LAVORO L’11,1% delle donne che ha avuto almeno un figlio non ha mai lavorato per prendersene cura, un valore decisamente superiore alla media europea (3,7%).
LE DONNE IN CITTA’ NON COMANDANO Nel 2019 le donne Sindaco sono 1.131, pari al 14,3% del totale e amministrano una popolazione di poco più di 10 milioni di abitanti. I comuni italiani sono circa in tutto 7.500.
GENERE E LAVORO P. 41
EDITORIALE
Questo sarebbe il nostro sogno!
moc.yllennodaziL
Ci auguriamo che in pochi anni, quando inizieremo ad entrare nel mondo del lavoro, questa situazione possa migliorare ulteriormente.
il mondo del lavoro di oggi e' influenzato da alcuni fattori positivi ed alcuni negativi: Crescita culturale del mondo femminile,
Elle.com
Minoranza di forza lavoro femminile,
Lavori in cui il lavoratore è sovraistruito,
Aumentano le libere professioniste,
Impiego delle donne in settori di grado inferiore (accesso solo a gradi meno rilevanti),
⅕
Donne
lavorano
nella
pubblica
amministrazione ma a bassi livelli (ad esempio ci sono molte infermiere, poche primario).
Divario di paga per genere: gender pay gap. Nel 2017, in Italia, la differenza di salario è del 5%:
è
dovuto
principalmente
al
fatto
che
le
donne lavorano nella pubblica amministrazione.
GENERE E LAVORO P. 42
INTERVISTA
intervista Abbiamo intervistato RINA CAMPORESE, Direttrice dell'ufficio regionale ISTAT del Veneto per la raccolta dati, elaborazione e promozione della cultura statistica.
Rina ci ha introdotto alla questione del divario di genere nel lavoro e a tutti i modi in cui questo si manifesta.
Nonostante la situazione non sia piu' come quella di 40 anni fa, in cui il 75% degli uomini contro il 33% delle donne lavoravano, il livello di occupazione femminile italiano e' ancora tra i peggiori del mondo. Si tratta dell'indice piu' evidente del gap di genere nel mondo del lavoro: oggi l'occupazione e' al 68% per gli uomini e al 50% per le donne (ovvero con una differenza del 18%, mentre in europa e' del 10%) ed e' ancora piu' bassa nel Sud Italia. La
situazione
delineata
mette
in
evidenza
come
abbondante di donne, ma è difficile accedere alle
il
mondo
del
pubblico
cariche avanzate
sia
(ad esempio solo il
14,3% delle donne è sindaco).
A
livello
di
europea
realtà
tutto
si
riequilibra, in quanto il
41%
dei
parlamentari europei sono donne.
molto
Nei periodi di crisi le donne soffrono molto di più... Sono assunte o part-time (soprattutto involontario, ovvero imposto dalle imprese) o in modo precario. Su molte donne gravano anche i pesi della gestione familiare, per motivi culturali. Ne risulta che molte donne lavorano più di 60 ore settimanali, in quanto bisogna considerare tutto il lavoro, soprattutto il lavoro casalingo. Rina Camporese
GENERE E LAVORO P. 43
ARTICOLO
DONNE E LAVORO: C'E' POSTO PER TUTTE Negli anni settanta la normativa ha riconosciuto il principio della parita' nelle diverse sfere della vita sociale e lavorativa, ma solo dalla fine degli anni ottanta interventi piu' mirati sono stati volti a promuovere la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e il coinvolgimento attivo nei processi decisionali.
TASSO DI OCCUPAZIONE -> 1977 / 2018 Occupati / occupati + disoccupati + inattivi Degli Enti Locali, Ministeri e Scuola, (mentre è ancora troppo bassa la quota di donne ambasciatore e primario nella Sanità.)
Il
primo
UOMINI
DONNE
Dal 74,6 % al 67,6 %
Dal 33,5 % al 49,5 %
importante
intervento
nazionale
a
favore
delle
imprese
femminili
in
Italia
è
rappresentato dalla legge del 25 febbraio 1992, n. 215 rimasta in vigore solo un decennio. È recente l’iniziativa che permetterà alle piccole e medie imprese femminili di accedere con maggiore facilità e a condizioni di favore a 300 milioni di euro di credito garantito.
La legge sulle quote di genere (l. 120/2011), che impone a societa' quotate e controllate da enti pubblici di assicurare almeno il 20 per cento del genere meno rappresentato, e' stata uno degli ultimi progressi. Ilo.com
Dal 1977 al 2018 il tasso di occupazione per genere mostra dinamiche contrapposte dei due sessi: per gli uomini il tasso di occupazione e' sceso di 7 punti, mentre per le donne e' aumentato di 16 punti. Conseguentemente nell’arco di 40 anni il divario di genere e' diminuito: da 41 punti a 18 PUNTI. Il divario di genere nei tassi di occupazione in Italia rimane comunque tra i piu' alti di Europa: circa 18 punti su una media europea di 10.
GENERE E LAVORO P. 44
ARTICOLO
Permangono forti le differenze territoriali tra nord e sud italia:
NORD
SUD DONNE OCCUPATE IN ITALIA 2018
59,7
32,2
Due fattori principali sostengono il cambiamento nella partecipazione delle donne al mercato del lavoro: maggiore livello di istruzione, cambiamento culturale nei confronti del lavoro.
Le donne in part time sono ormai un terzo
livello di istruzione e occupazione femminile
(32,8%) contro l’8,7% degli uomini. Il
part
time
strumento
di
non
è
cresciuto
conciliazione
dei
come
tempi
di
vita ma per la flessibilità a favore delle Le giovani donne hanno livelli di istruzione
imprese,
più
componente involontaria che ha superato
elevati
rispetto
tuttavia si registrano
ai
loro
pari
uomini
grandi differenziali
fondamentalmente
nella
sua
il 60% del totale.
a loro sfavore, nei tassi di occupazione all’uscita dagli studi. Nel
2018
il
tasso
di
occupazione
posizioni apicali e pari opportunita'
delle
laureate è 75,3%. Le donne incontrano maggiori difficoltà a trovare
un
lavoro
adeguato
al
titolo
di Circa 1/5 delle donne è occupata nella
studio conseguito.
PA,
dove
le
donne
sotto-
sono
rappresentate nelle posizioni apicali.
condizioni lavorative al femminile
Tuttavia emergono alcuni segnali positivi: ad
esempio
anni
sono
le
donne
passate
magistrato
dal
25,8%
a
in
23
oltre
il
50%. Il periodo di crisi economica del 2009 si è accompagnato
ad
un
peggioramento
Continua donne
a
nei
crescere consigli
la di
presenza
delle
amministrazione
della qualità del lavoro delle donne. La
delle
percentuale di donne occupate a tempo
grazie agli interventi normativi in materia.
determinato nel 2019 è 17,3%.
Nel 2019 si è raggiunta quota 36,4%.
società
quotate
in
borsa,
anche
GENERE E LAVORO P. 45
ARTICOLO
lavoro di cura e carico familiare delle donne
genere e differenziali nel reddito
di
In Italia l' 11,1% delle donne che ha avuto
dipendenti con bassa paga (9,5% contro
almeno un figlio non ha mai lavorato per
5,8% nel 2019), ossia con una retribuzione
prendersene cura, valore molto superiore
oraria inferiore a 2/3 di quella mediana.
alla media europea (3,7%).
La bassa paga riguarda circa il 17% delle
Spesso per le donne la nascita dei figli
giovani fino a 34 anni e delle donne con
comporta
al massimo la licenza media inferiore.
lavorativa:
È
maggiore
tra
le
donne
la
quota
l'interruzione considerando
dell’attività le
donne
non
nubili di 25 anni e più, emerge che la Minore
accesso
alle
figure
apicali,
quota
che
ha
interrotto
il
lavoro
in
maggiore diffusione di lavori part-time e
seguito alla nascita dei figli è pari all’11%
carriere
nel caso di uno solo, al 17% nel caso di 2,
discontinue
sono
i
fattori
che
determinano i differenziali di genere nei
e al 19% nel caso di 3 o più.
redditi da lavoro. L’analisi per classi di età mette in luce A livello europeo è possibile confrontare i
come tale decisione riguardi sia le più
divari
anziane
salariali
di
genere
Gender pay gap: calcolato
secondo
internazionali, percentuale oraria
è
attraverso
un le
come tra
la
femminile
il
che
indicatore
percentuali
definizioni
queste ultime.
differenza
Le
retribuzione
rapportata
a
lorda quella
donne
quota
di
in
le
più
alcuni
giovani,
casi
presentano
più
una
sovraccarico
tra
alte
con per
maggiore impegni
lavorativi e familiari: il 54,1% delle donne
le
occupate svolge oltre 60 ore settimanali
retribuzioni femminili erano in media del
di lavoro retribuito e/o familiare (46,6%
16% inferiori a quelle degli uomini.
gli uomini).
maschile.
Nel
2017
risultava
che
moc.noisivehT
Marylin Loden lavorava come manager per un’azienda di telecomunicazioni di New York quando le venne chiesto di intervenire alla conferenza della Women’s Exposition del 1978. Durante il panel, intitolato Mirror, Mirror on the Wall (“Specchio, specchio delle mie brame”), si discuteva di come, per una donna, l’aspetto fisico fosse la causa principale della difficoltà di far carriera. Loden aveva raccolto abbastanza opinioni da ritenere che il problema non fosse ciò che lei e le sue colleghe indossavano, ma la presenza di una “barriera invisibile che ostacola la carriera e che nessuno riconosce”: il soffitto di cristallo. L’espressione venne poi ripresa da un articolo del Wall Street Journal e definita come “un elemento non citato in alcun manuale aziendale e né tantomeno discusso in una riunione di lavoro, ma che era un fenomeno invisibile, segreto, non detto, taciuto per mantenere le posizioni di leadership nelle mani dei maschi bianchi”.
GENERE E LAVORO P. 46
ARTICOLO
Dopo le elezioni del parlamento europeo
donne e rappresentanza politica
del
2019
la
rappresentanza
italiana
femminile è al 41%, raddoppiata rispetto agli
esiti
delle
elezioni
del
2009,
ma
stabile rispetto al 2014 e in linea con la In Italia le donne hanno raggiunto una rappresentanza
più
media europea (41%).
significativa
all’interno del parlamento anche grazie a
Molto
iniziative e provvedimenti civili o politici.
stabile,
più
arretrata,
la
e
sostanzialmente
situazione
delle
donne
Sindaco: nel 2019 sono 1131 pari al 14,3%
quote rosa:
Uno di questi riguarda le un
provvedimento
presenza
di
decisionali
teso
uomini
(consigli
e di
a
equilibrare
donne
nelle
è la
sedi
amministrazione,
del
totale
e
popolazione
pari
amministrano al
16,6%
della
una totale,
tutti valori in leggero aumento rispetto al 2018 ma comunque molto bassi.
sedi istituzionali elettive e così via), che ha introdotto obbligatoriamente un certo
Bassa
numero di presenze femminili.
femminile presenti
L'obiettivo
è
quello
di
ridurre
la
ottobre
è
ancora in
nel
la
alcuni nostro
2018,
le
rappresentanza
organi
Paese.
donne
decisionali
Alla
data
presenti
in
di
tali
discriminazione di genere e in particolare
organi decisionali (Corte Costituzionale,
consentire
Consiglio
alle
donne
di
sfondare
la
Superiore
della
Magistratura,
barriera invisibile che impedirebbe loro di
Autorità
accedere
Ambasciatrici) sono in media solo il 16,8%,
a
incarichi
prestigiosi
e
centri nei quali si prendono decisioni.
ai
di
Garanzia,
Consob,
seppure in aumento rispetto al 2013.
GENERE E LAVORO P. 47
SONDAGGIO
SONDAGGIO Abbiamo realizzato un sondaggio con 16 domande a cui hanno risposto 48 persone. Volevamo capire quali sono le esperienze lavorative delle persone intorno a noi e come queste sono influenzate dal genere di appartenenza.
Hanno
risposto
donne
e
il
48
25%
persone: uomini
di
il
75%
un'età
compresa principalmente tra i 30 e i 50 anni e in una parte minore di età superiore ai 50 anni.
L'80%
delle
persone
intervistate
è
Le
professioni
intervistate
sposata.
sono
delle varie,
persone ma
le
più
diffuse sono: impiegata/o (9 persone), casalinga
(3
persone),
segretaria
(2
persone), avvocato (2 persone).
Il
90%
è
composta
impiegato da
un
in
una
gruppo
di
realtà lavoro,
Lavorano
soprattutto
a
Padova
e
provincia e Limena.
mentre il 10% lavora da solo/a.
Per l'80% il gruppo è misto, mentre per il 10% è composto da sole donne e per La maggior parte dei colleghi rientra
il 6% da soli uomini.
nella fascia d'età tra i 40 e 50 anni.
All'interno
del
gruppo
gli
intervistati
ricoprono il ruolo di impiegati, molti/e sono Il capo/i ed i vertici della dirigenza negli
ambienti
intervistati genere numero
sono
maschile,
di
lavoro
degli
principalmente
di
per
in
nettamente
il
72%,
ed
inferiore
genere femminile, per il 27%.
di
reponsabili
e
capi
ma
incidenza maggiore tra gli uomini.
con
GENERE E LAVORO P. 48
SONDAGGIO
La retribuzione mensile della maggior parte degli intervistati è superiore a 1200
€,
ma con incidenza diversa tra
donne
e
uomini:
tutti
gli
uomini
eccetto 1 guadagnano più di 1200
€,
mentre tra le donne il 30% guadagna meno di 1200
€.
La maggior parte delle donne ritiene che
gli
altri
componenti
del
gruppo
abbiano una retribuzione più alta in relazione al ruolo superiore ricoperto, all'anzianità, al numero di ore lavorate e secondo alcune in quanto maschi.
Tra gli uomini la maggior parte non rileva differenze di retribuzione. Rispetto
al
grado
ricoperto,
la
retribuzione varierebbe soprattutto in base alle ore lavorative settimanali e all'anzianità,
dunque
all'esperienza L'avanzamento
maturata.
molto 2 intervistate donne riferiscono che la retribuzione
dei
colleghi
uomini
di
difficile
grado
dalla
è
ritenuto
quasi
totalità
degli intervistati.
è Il 24% delle donne ritiene che questo
diversa unicamente in quanto uomini.
sia influenzato dal genere (ovvero 9 donne), mentre solo 1 uomo ritiene che vi
sia
una
influenza
del
genere
(8%
degli uomini). Il
21%
delle
donne
ha
percepito
e
subito la disuguaglianza di genere nel lavoro in particolare nel rapporto tra i colleghi. Una afferma: "Ho dimostrato nel
tempo
che
quello
che
faccio
e
dico è sempre supportato da riscontri oggettivi
e
se
sbaglio
lo
ammetto
Il 40% delle donne vorrebbe opporsi alle
disuguaglianze,
dicono Nessun uomo invece ritiene di essersi mai
imbattuto
disuguaglianza.
in
situazioni
di
si
sono
trovate a subirle e hanno affrontato la dirigenza
sempre."
molte
di
o
cambiato
provarci
azienda,
in
altre
continuazione
ma ottenendo scarsi risultati in quanto vengono trovate sempre motivazioni e giustificazioni a tali comportamenti.
Tra
gli
uomini
alcuni
vorrebbero
provare ad affrontarle ma ritengono di non
averne
nessuna
esperienza
diretta. Uno, invece, afferma: "Non mi interessa difendere persone che non si impegnano abbastanza."
GENERE E FAMIGLIA P. 49
EDITORIALE
LA FAMIGLIA E IL DIRITTO CHE NON C'E' E' "VIOLENZA CONTRO LE DONNE" OGNI ATTO DI VIOLENZA FONDATA SUL GENERE CHE PROVOCHI UN DANNO O UNA SOFFERENZA FISICA, SESSUALE O PSICOLOGICA PER LE DONNE, INCLUSE LE MINACCE, LA COERCIZIONE O LA PRIVAZIONE ARBITRARIA DELLA LIBERTA'. ART 1, DICHIARAZIONE ONU SULL’ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE La violenza contro le donne rappresenta una violazione dei diritti umani, Ma
ciò
non
psicologici,
placa atti
maltrattamenti
persecutori
o
fisici
e
stalking,
percosse, abusi sessuali e uxoricidi. Secondo
l’Organizzazione
Mondiale
della
Sanità,
almeno una donna su cinque ha subito abusi fisici o sessuali da parte di un uomo nel corso della sua vita e il rischio maggiore si ha tra i familiari, mariti e padri, seguiti dagli amici: vicini di casa, conoscenti stretti e colleghi di lavoro o di studio. Questo
fenomeno
è
uno
dei
più
nascosti,
infatti il 93% delle donne che afferma di aver subito non
violenze
aver
dal
coniuge
denunciato
percentuale
sale
al
i
ha
fatti
96%
dichiarato
alle
se
Autorità;
l’autore
di la
Lavinia simula con il Make-up gli effetti della violenza.
della
violenza non è il partner.
Quando una donna subisce violenza domestica, ovvero esercitata dal partner, in media chiede aiuto dopo cinque anni di violenze e non immediatamente per diversi motivi, come i figli, fattori economici o semplicemente perche' molte non sanno dell’esistenza dei centri antiviolenza.
GENERE E FAMIGLIA P. 50
EDITORIALE
ISTAT - Donne da 16 a 70 anni che hanno subìto violenza fisica o sessuale da un uomo negli ultimi 5 anni, per alcune caratteristiche della violenza e tipo di autore. (composizione percentuale – dati riferiti all’ultima violenza subita) Indagine sulla Sicurezza delle donne, anno 2006 e 2014
Ad accogliere le donne sono i centri antiviolenza, luoghi in cui possono trovare ascolto, attenzione, rispetto, sostegno. Il protocollo di questi centri prevede di far entrare la donna, se accetta, in una struttura protetta a indirizzo segreto dove può rimanere per il periodo che si ritiene necessario. I
centri antiviolenza
offrono anche dei percorsi educativi per le scuole, affrontando diversi
temi, tra cui gli stereotipi di genere e come le donne e gli uomini vengono cresciuti sin dalla nascita
in
un
determinato
modo
solo
sulla
base
del
loro
sesso
biologico,
o
come
la
differenza di educazione porta a costruire determinati ruoli che comportano discriminazioni e violenze.
Il centro antiviolenza di Padova: Centro Veneto Progetti Donna
GENERE E FAMIGLIA P. 51
EDITORIALE
Questi fenomeni avvengono perche' viviamo in una cultura che continua a considerare le donne inferiori rispetto agli uomini. Questo fatto porta a violenze strutturali che fanno parte di una cultura che deve essere cambiata. E’
questo
il
pensiero
di
Mariangela
Zanni,
Centro Veneto Progetti Donna- AUSER.
responsabile
dell’ufficio
comunicazione
del
Si tratta di un’Associazione di volontariato nata a
Padova nel 1990 che offre sostegno a donne, italiane e straniere, in difficoltà e coinvolte in situazioni di violenza, maltrattamento familiare e non.
Foto di Francesca
“IO TI CREDO” E' uno degli slogan principali dei centri antiviolenza, poiché è comune che una donna non venga creduta al momento della denuncia della violenza, costringendola, per esempio, a presentare referti del pronto soccorso per dimostrare l’accaduto.
GENERE E FAMIGLIA P. 52
EDITORIALE
Le recenti restrizioni causate dal Coronavirus, in molti casi, hanno implicato una prolungata condivisione degli spazi con il maltrattante, provocando un aumento dei casi di violenza domestica.
Nel periodo in cui il decreto governativo per arginare l’emergenza sanitaria ha imposto a tutti i cittadini italiani di rimanere in casa il più possibile, tra febbraio e giugno 2020, con la chiusura di scuole, uffici e aziende, negozi, ecc. c’è stata una netta diminuzione delle richieste di aiuto e degli appuntamenti con le collaboratrici dell’Associazione.
La prima azione del personale di assistenza del Centro Donna di Padova, così come di molti altri
centri
antiviolenza
in
Italia,
è
stato
quello
di
lanciare
delle
campagne di
comunicazione per avvisare del servizio ancora attivo e per dare consigli pratici alle donne che non sapevano come contattarlo, in quanto impossibilitate ad allontanarsi fisicamente dal partner.
Lo spot D.i.Re - Donne in rete contro la violenza, creato durante l'emergenza Covid.
Grazie a questa e altre campagne l’Associazione è riuscita a stabilire diversi contatti, e poi nel momento in cui sono state allentate le misure di restrizione hanno visto un’esplosione di telefonate, raggiungendo il numero di quattro richieste di
accoglienza in un giorno.
GENERE E FAMIGLIA P. 53
EDITORIALE
A causa dell'emergenza sanitaria purtroppo anche i dati sono aumentati notevolmente. In Cina ad esempio le chiamate ai centri donna sono triplicate. Le richieste d'aiuto rispetto all'anno scorso in questo periodo sono aumentate del 74,2%. Durante questa pandemia in un mese sono state effettuate oltre 1200 chiamate e richieste di aiuto da parte delle donne. Purtroppo sono pochi i nuovi contatti ai centri antiviolenza ma sono in forte aumento i vecchi contatti, ovvero delle donne che hanno già stabilito in precedenza un contatto con i centri anti-violenza. ELABORAZIONE STATISTICA DIFFUSA DALLA RETE D.i.Re Appare evidente il gap tra vecchi e nuovi contatti delle donne ai centri anti-violenza. Osservatoriodiritti.it
Questo tema così delicato è spesso
sottovalutato
e manca di una corretta conoscenza,
per questo abbiamo cercato di parlarne in modo approfondito e rispettoso. A
me
e
alle
mie
compagne
preme
particolarmente
l’importanza
di
questo
argomento,
poiché a tutte capita sempre più spesso di sentire al telegiornale casi di femminicidi e violenze.
Personalmente come giovane donna, di fronte a questi atti disumani, mi sento coinvolta e piu' approfondisco questo tema, piu' mi rendo conto di cosa ci succede intorno ogni giorno.
GENERE E FAMIGLIA P. 54
EDITORIALE
Noi ragazzi e ragazze non ci accorgiamo nemmeno della gravita' della situazione che alcuni considerano sia “normale” e non ci rendiamo conto della fortuna che abbiamo a vivere in una casa nostra, senza dover fuggire da qualcuno.
Scrivo
queste
speranza
che
parole
nella
qualcuno
giorno le legga e pensi:
un
AIUTERO' LE DONNE IN DIFFICOLTA', PER FAR DIVENTARE IL MONDO UN POSTO MIGLIORE!
ti.sserpomaniD ,onatilopaN eleinaD
Manifestazione del 2018 a Roma in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
GENERE E FAMIGLIA P. 55
ARTICOLO
LA LIBERTA' DI DONNE E UOMINI: DUE PESI E DUE MISURE SECONDO L’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA' LA VIOLENZA DOMESTICA E' UN FENOMENO MOLTO DIFFUSO CHE RIGUARDA OGNI FORMA DI ABUSO PSICOLOGICO, FISICO E SESSUALE DI UNA PERSONA CHE FA PARTE DEL NUCLEO FAMILIARE.
Può portare a
gravi conseguenze
nella vita psichica delle donne che la subiscono perché
può far sviluppare depressione, tachicardia, ansia, tensione, sensi di colpa, vergogna, bassa autostima e molti altri problemi.
abbiamo deciso di affrontare questo tema perche', nonostante la sua diffusione, e' comunque un argomento che viene sottovalutato e che non viene approfondito correttamente.
La
violenza
diffusa, centri
domestica
è
sempre
stata
ma solo grazie alla nascita dei
antiviolenza
la
popolazione
è
venuta al corrente della sua gravità.
Anarkikka, Unaltrogenere, dirispettoblog.wordpress.com
Intorno agli anni 80-90 furono creati molti centri per aiutare le donne in difficolta'.
Campagna promossa dal Dipartimento per le Pari Opportunità, Ilpopolo.news
I centri antiviolenza in Italia hanno avviato campagne che insistevano sul fatto che la violenza in famiglia, in particolare verso le donne, non doveva essere considerata normale come invece si pensava, e che le donne in difficolta' andavano aiutate.
GENERE E FAMIGLIA P. 56
ARTICOLO
Uno
di
questi
è
quello
di
Padova,
di
cui
abbiamo intervistato la responsabile della comunicazione ci
ha
offerto
Mariangela Zanni, la quale una
visione
molto
chiara
e
dettagliata del fenomeno.
Mariangela Zanni, responsabile della comunicazione del Progetto Donna di Padova
Stand informativo su attività, compagne e progetti in corso del Centro Veneto Progetti Donna
In
molti
casi
la
donna
non
denuncia
perché
sente
di
avere
degli
obblighi
dentro
la
relazione e perché ha deciso di trascorrere la vita col suo partner.
In media, solo il 4% delle donne che vivono situazioni di violenza domestica si rivolge ai centri antiviolenza: la maggior parte si vergogna o pensa prima ai figli e al matrimonio.
generalmente, la violenza avviene a fasi, la donna crede al marito o compagno quando questi le dice che non lo fara' piu', anche se la situazione peggiora di giorno in giorno. Ecco perche' le donne chiedono aiuto dopo 5 anni di violenze subite.
Nell’ambito
familiare,
le
madri non vogliono togliere ai propri figli la figura del padre.
Mariangela ci ha spiegato che in molti casi le donne non sono a conoscenza di questi
centri
antiviolenza,
oppure non denunciano per un fattore economico.
Tante donne hanno
paura
di dire la verità per l'ansia di
essere
aggredite
nuovamente dal partner.
Francesca simula con il Make-up gli effetti della violenza
GENERE E FAMIGLIA P. 57
ARTICOLO
DA CHI SONO UCCISE LE DONNE? Una chiave di lettura in termini di violenza di genere è fornita dall’esame della relazione tra gli attori dell’omicidio. Delle 133 donne uccise nel 2018, l’81,2% è morta per mano di una persona conosciuta. In particolare, nel 54,9% dei casi dal partner attuale o dal precedente (attuale 47,4%, pari a 63 donne; precedente 7,5%, pari a 10 donne), nel 24,8% dei casi (33 donne) da un familiare (inclusi i figli e i genitori) e nell’1,5% dei casi (2 donne) da un’altra persona che conosceva (amici, colleghi, ecc.). Istat, Indagine su decessi e cause di morte
Istat.it
Vittime di omicidio volontario per genere Anni 2002-2018 (valori per 100.000 abitanti)
Le vittime femminili sono aumentate dal 68% del 2016 al 71% del 2019, quindi si deduce un
aumento di violenza domestica verso le donne negli scorsi anni. Nello specifico l’80,2% delle vittime sono italiane e nel 74% dei casi i colpevoli sono italiani. In particolare
viene colpita una donna ogni 15 minuti, per un totale di 88 violenze al
giorno.
Secondo l'ISTAT, in Italia il 31,5% delle donne ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale.
GENERE E FAMIGLIA P. 58
ARTICOLO
Esistono diversi tipi di violenza:
VIOLENZA FISICA
VIOLENZA ECONOMICA La I
soldi
della
donna
donna
aggressioni
vengono
subisce
(come
calci,
pugni, spinte, ustioni, …) da
gestiti e controllati dall’uomo.
parte dell'uomo.
STALKING Vengono nuove
utilizzate
tecnologie
dell'uomo
per
anche da
le
parte
controllare
e
pedinare ogni movimento della donna.
VIOLENZA SESSUALE
VIOLENZA PSICOLOGICA Costanti
Ogni forma di coinvolgimento in atti sessuali senza il consenso della donna, ottenuti dall'uomo con la forza o con ricatti.
parte
critiche
dell'uomo
perdita depressione,
e
insulti
provocano
di ansia
da la
autostima, e
paura
nella donna.
Equineteurope.org - INTERNATIONAL DAY TO END VIOLENCE AGAINST WOMEN
GENERE E FAMIGLIA P. 59
ARTICOLO
Durante l'allarme sanitario provocato dal coronavirus, una pandemia che velocemente si è diffusa dalla Cina agli altri stati del mondo causando migliaia di morti, in Italia per 3 mesi è stato imposto l’obbligo di residenza in casa e molte donne sono state costrette a
convivere
costantemente con i loro partner. A causa di questa situazione, l’Italia è stata per due mesi in uno stato di lockdown: si poteva uscire solo per estreme necessità. E le violenze sono aumentate.
I dati Istat parlano chiaro: tra il 2 marzo e il 5 aprile, in piena emergenza coronavirus, le richieste d’aiuto delle donne ai centri antiviolenza sono aumentate del 75% rispetto all’anno precedente.
Sono 2.867 i casi segnalati, 1224 in più se paragonati alla media mensile registrata nel
ti.ereirroC
2018. Per 806 di questi casi (il 28%) è la prima richiesta di aiuto.
VIOLENZA SULLE DONNE: Denunce in aumento con riaperture della fase 2. Picchi di reati nelle settimane del 4 e 18 maggio in coincidenza con le ripartenza. Durante i mesi di lockdown calano i reati spia degli abusi di genere come maltrattamenti, stalking e violenze sessuali ma aumentano i femminicidi.
GENERE E FAMIGLIA P. 60
ARTICOLO
Al centro antiviolenza di Padova, come ci ha riferito Mariangela Zanni, all'inizio della pandemia c’era stato un calo di
richieste d’aiuto. Le
L'ingresso del Centro antiviolenza di Padova, con le valigie di alcune donne.
donne avevano paura
del virus e preferivano proteggere la loro famiglia.
Il centro ha
continuato a tenere attive le campagne
di comunicazione nel suo sito e nelle pagine social, dando consigli utili e pratici. In seguito le chiamate hanno iniziato gradualmente a riprendere
come
prima
dell’emergenza
sanitaria
nazionale.
Come ci ha raccontato Mariangela,
nelle ultime due settimane, ovvero a inizio maggio, il centro ha ricevuto quattro richieste di soggiorno al giorno, e si pensa che continueranno ad aumentare. Ciò è anticipato dai dati rilevati in Cina: dopo la fine del lockdown le richieste nei centri antiviolenza si sono triplicate.
Abbiamo deciso di approfondire questo tema perché manca correttezza nel modo in cui viene trattato, ovvero come un semplice crimine, ma in realtà è molto di più:
e' frutto di una societa' che considera ancora le donne inferiori. Ultimamente il governo gli ha dato un po' più di importanza, tratta
solo
questione
ma
la
come
una
diritto
di
penale. La non
violenza
domestica
dovrebbe
trattata
solo
come
crimine, richiede
un
perché una
delicatezza. gruppoanarchicochimera.noblogs.org
essere
certa
GENERE E FAMIGLIA P. 61
ARTICOLO
“Manca una corretta conoscenza del fenomeno” ci confessa Mariangela. Infatti, le leggi penali che sono state fatte per
punire l’aggressore
sono frutto di una
società che non considera le donne al pari degli uomini. Non viene fatto niente per cambiare questo atteggiamento, e così si permette che queste cose avvengano.
LE AZIONI A CONTRASTO DI QUESTA SITUAZIONE SONO ANCORA MOLTO LIMITATE, NON PRENDONO IN CONSIDERAZIONE LA COMPLESSITA' DEL FENOMENO
al momento della denuncia, spesso le donne non vengono credute, e devono provare al giudice di aver subito una violenza. Molte vengono accusate di aver provocato la violenza, ad esempio indossando vestiti troppo corti. Ilpost.it Progetto di Rosea Lake
ANCHE QUESTO FATTO FA PARTE DI UNA CULTURA IN CUI LE DONNE VENGONO SOTTOVALUTATE E IN CUI SI CONSIDERA CHE ABBIANO LIBERTA' DIVERSE RISPETTO AGLI UOMINI.
Esistono addirittura casi in cui la denuncia di una donna non era stata creduta perché indossava dei pantaloni!
Quindi solo per provare di aver subito uno stupro, la vita delle donne che denunciano viene perquisita.
PER PROVARE AL TRIBUNALE DI AVER DETTO LA VERITA', LA DONNA DA TESTIMONE DIVENTA IMPUTATA. Psicoadvisor.com
GENERE E FAMIGLIA P. 62
ARTICOLO
Quando una donna viene accolta al centro antiviolenza di Padova, viene affiancata e sostenuta in un lavoro di empowerment finalizzato a ricostruirsi una vita. I casi più gravi vengono sottoposti a delle sedute di psicoterapia per trattare il trauma e per la paura molte donne si trasferiscono altrove o rimangono in strutture sicure, da cui escono solo quando il
rischio
è passato e dove possono essere più tranquille psicologicamente.
Invece, all’uomo che ha provocato la violenza viene proposto un percorso per capire il suo sbaglio, anche se in molti casi questo non avviene e continua a provocare violenze.
Per aiutare le donne in difficoltà, sono stati attivati molti numeri di emergenza, come il Telefono Rosa, sono stati creati video e volantini e sono state attivate delle campagne di comunicazione per sensibilizzare i cittadini.
Il nostro scopo, parlando di questo argomento, e' sensibilizzare chi leggera' la rivista e dare delle informazioni che di solito vengono sottovalutate.
STOP TELLING WOMEN TO SMILE Un progetto di Tatyana Fazlalizadeh. "Storie di molestie di strada e di come ci stiamo riprendendo il nostro potere." Stoptellingwomentosmile.com
GENERE E FAMIGLIA P. 63
APPROFONDIMENTI
i numeri della violenza
La rete D.i.Re (Donne in rete contro la violenza) ha condotto un’analisi comparata tra i dati Istat e i dati raccolti nei centri anti-violenza della rete D.i.Re.
A colpire, passando in rassegna i dati contenuti nel rapporto, è che la percentuale più alta rispetto alle forme di violenza subita dalle donne che si rivolgono ai centri anti-violenza è rappresentata dalla violenza psicologica sulle donne, che rappresenta il 73,6 per cento. La Presidente di D.i.Re, Palladino, afferma:
Chiariamo, in primo luogo, che la violenza fisica è episodica, e non sempre cronicizzata. Mentre la violenza psicologica è quotidiana, fatta di denigrazione, svalutazione e umiliazioni continue. Molte delle donne che si rivolgono a noi, per quanto vittime di violenza anche fisica, ricordano più le offese del partner che uno schiaffo. Molte di queste donne, inserite nei nostri percorsi di recupero, non sono mai state brutalmente picchiate. Di sangue ce n’è, purtroppo, e negli ultimi anni sempre di più. Ma il punto è capire che il problema è il potere, la sopraffazione, l’intenzione degli uomini di mettere un limite alla vita delle donne.
GENERE E FAMIGLIA P. 64
APPROFONDIMENTI
il codice rosso Varato dal Consiglio dei ministri a fine novembre del 2018, il testo del ddl «Codice Rosso» approvato in via definitiva al Senato, si propone di combattere la violenza sulle donne attraverso una «corsia preferenziale», con indagini più veloci. Scattano, inoltre, pene più severe nei casi di violenza sessuale e stalking e vengono introdotti i reati di revenge porn e sfregi al viso oltre allo stop ai matrimoni forzati.
GENERE E TEMPO LIBERO P. 65
EDITORIALE
NON C'E' TEMPO DA PERDERE! L’uguaglianza tra l’uomo e la donna e' una questione di carattere mondiale.
La
condizione
quella
dell’uomo
notevoli tempo popoli,
della è
donna passata
modificazioni a
seconda della
rispetto
nel
a
attraverso corso
del
dell’evoluzione
dei
diversità
dei
fattori
geografici, storici e religiosi.
Questo
lo
campi: in
su
un
piano
generale
la
donna
è
stata sottoposta, nel corso del tempo, a un
trattamento
meno
può
riscontrare
famiglia,
in
molti
dove permane una
netta divisione tra uomo e donna e la cui soluzione,
Ma
si
privilegiato
di
quello dell’uomo.
Nonostante una forte azione femminista
le donne ancora oggi non hanno sempre pari diritti degli uomini. contro la loro discriminazione,
in
modo
da
permettere
una
maggiore libertà ad entrambi, sarebbe una
più
equilibrata
responsabilità
che
ripartizione gioverebbe
delle anche
alla situazione famigliare; nel mondo del
lavoro,
dove
generalmente
la
donna
dimostrare
molto
deve di
più
per essere accettata, spesso faticando più
dell’uomo
per
ottenere
delle
promozioni e ricevendo tendenzialmente un salario più basso. Questa
diversità
si
manifesta
anche
gestione della parte di tempo della giornata, delle nella
disponibilità
e
festività o del ''fine settimana'', durante il quale l'individuo è libero da impegni di lavoro.
EDITORIALE
GENERE E TEMPO LIBERO P. 66
Spartiacque
di
concezione processi
di
determinano vita
di
una
tempo
moderna
libero,
sono
industrializzazione una
segmentazione
quotidiana
i
che della
provocando
una
tempo libero, tempo del riposo, tempo del lavoro. ripartizione
in:
La
linearità
dell’anno
del
non
all’efficienza
tempo
veniva o
nel
definita
alla
corso
in
base
produttività
ma
anche rispetto alle condizioni del clima. Interruzioni
casuali
o
rendevano
discontinui
i
contadini,
degli
artigiani
ricreative tempi e
dei
dei primi
operai senza che queste interruzioni si collegassero
direttamente
economico
industriale.
manifatturiero
e
lavoro
al
processo Sistema
in
fabbrica
obbligano sempre più alla scansione del tempo
lavoro
ed
organizzazione
all’
della vita quotidiana: in altre parole,
Tornando vivere
in
maniera
nell’800 una di
ci
società
percepire
troveremmo diversa il
per
tempo,
a la
LE SCANSIONI DEL TEMPO CONTEMPORANEO DERIVANO DAL DEFINIRSI E DALLO STABILIZZARSI DELLA SOCIETA' INDUSTRIALE.
di
controllarlo, e per la minore molteplicità di tempi obbligati o impegnati.
Dal secondo dopoguerra in poi è divenuto comune il concetto di
dal lavoro'',
tempo ''libero
fruibile per attività alternative alle obbligazioni sociali del lavoro,
ovvero le attività di svago e/o d'interesse personale, i cosiddetti hobbies.
Il tempo libero si compone di molteplici elementi. Quelli più evidenti sono lo sport, il turismo, la villeggiatura, il viaggio, gli eventi, il tempo per sé, il gioco, ecc.
Il concetto di tempo libero ha subito un’ulteriore evoluzione nella societa'. Sia il concetto, sia il ruolo che ricopre nelle nostre vite, sono diversi da quelli di decenni fa.
EDITORIALE
GENERE E TEMPO LIBERO P. 67
Possiamo affermare che:
Non si e' mai usufruito del tempo libero in maniera cosi' intensa e non sono mai esistite tante alternative per poterlo sfruttare al meglio. Il tempo libero non e' mai stato apprezzato e legittimato come oggi.
Soprattutto per i giovani, ragazzi e ragazze, diviene uno spazio di creazione della propria identita', in cui si trasmettono e si mettono in atto determinate condotte e valori: e' considerato un momento nel quale ciascuno puo' essere realmente se stesso, nel quale agire e assumersi le proprie responsabilita'.
PER QUESTO MOTIVO LE ATTIVITA' REALIZZATE NEL TEMPO LIBERO ACQUISISCONO UN GRANDE PESO EDUCATIVO PER LO SVILUPPO DELL’IDENTITA' PERSONALE DI ENTRAMBI I GENERI.
Per esempio, fino a poco tempo fa, la risposta alla domanda “chi sei?” si riferiva prevalentemente alla professione o agli studi professionali; oggi, specialmente tra i giovani, la risposta alla stessa domanda si riferisce direttamente alle attivita' che la persona realizza nel proprio tempo libero: sono un/una atleta, sono un/una escursionista, sono un/una cantante...
RASSEGNA STAMPA
GENERE E TEMPO LIBERO P. 68
ALLA RICERCA DEL TEMPO LIBERO ARTICOLI, STUDI E APPROFONDIMENTI DAL WEB STILI DI VITA DEI BAMBINI IN ITALIA
I GIOVANI NEL TEMPO LIBERO
Ricerca tratta da savethechildren.it
Articolo tratto da divulgazionedinamica.it
Alcuni dati della ricerca “Lo stile di vita dei
Sono due le attività che risaltano sempre
bambini
nelle
e
ragazzi
italiani”
(2016),
analisi
statistiche,
promossa da Save the Children, il Centro
indipendentemente
Sportivo
sociodemografico dei ragazzi: “
Sport
Italiano
Per
progetto
tutti
(CSI)
e
(UISP)
"Pronti,
Unione
Italiana
nell'ambito
partenza,
via!"
per
del la
gli
amici”
Seguono
profilo
stare con “ascoltare musica”.
e
altre
dal
attività
come
“internet”,
pratica motoria e l’educazione alimentare
“vedere serie tv” e “andare in discoteca”.
di bambini e adolescenti dai 6 ai 17 anni.
“Vedere la tv” risulta essere un’abitudine
Sono stati fatte 700 interviste a bambini
più
(51%), bambine (49%) e i loro genitori.
scolarizzazione
comune
discoteca”,
per
chi
più
invece,
ha
un
basso. è
livello
di
“Andare
in
un’attività
molto
I ragazzi trascorrono in casa o a
condizionata dall’età.
casa di amici (63%) molto del loro
Segue
tempo libero.
frequente
A casa, in media trascorrono 55
che ricopre la decima posizione, “Non fare
min. al giorno su internet, 47 min.
niente”, è più diffusa tra i gruppi dei più
giocando ai videogame;
giovani, fino ai 18 anni.
Il 57% ascolta la musica, il 49% legge, il 22% aiuta in casa nei lavori domestici, il 17% suona uno strumento musicale. 1 minore su 5 non svolge attività motorie nel tempo libero e 1 su 10 non
le
pratica
regolarmente
nemmeno a scuola. Il 63% cammina meno di mezz’ora al
giorno
e
trascorrono libero.
quasi in
tre
casa
su
cinque
il
tempo
l’attività tra
i
“Fare
sport”,
ragazzi.
molto
Mentre
più
l’attività
RASSEGNA STAMPA
GENERE E TEMPO LIBERO P. 69
COME TRASCORRONO IL TEMPO LIBERO DONNE E UOMINI? Approfondimento tratto da Repubblica.it con i dati Eurostat
Nel
nord
Europa,
cosiddette
"wonder
maledetto
gusto
sembrano
averlo
le
donne
woman", del
il
martirio
accantonato
da
un pezzo. In Norvegia si rilassano appena 12 minuti in meno dei maschi, in Svezia 20, in Germania 28 e in Belgio 30. Per
essere
bisogna quasi
in
buona
guardare
che
il
clima
compagnia
alla
Spagna,
mediterraneo
inciti al sacrificio.
Le differenze di genere quando si parla di tempo libero persistono. Le donne se ne concedono poco, da giovani studiano di piu' e da adulte si dedicano alla famiglia e all’ufficio. Un recente studio sulla carriera dimostra come le donne, anche se guadagnano di piu' e hanno un ruolo di responsabilita', siano soddisfatte del sovraccarico di lavoro domestico. Gioca a loro sfavore un fattore culturale e andrebbe rilegittimato un nuovo modello di riferimento.
Come fare un salto di mentalita'?
Spesso una costrizione come la nascita di un figlio o il licenziamento del marito puo' cambiare le cose perche' si ristrutturano le preferenze e le famiglie rivedono le tradizioni. Il telelavoro puo' aiutare, ma solo se pensato con effetti benefici su entrambi, altrimenti ghettizza la donna. estratto dell'intervista a Sonia Bertolini, sociologa dei Processi economici e del lavoro dell’universita' di Torino
RASSEGNA STAMPA
GENERE E TEMPO LIBERO P. 70
IL TEMPO DELLE DONNE NEL MONDO ... ... E IN ITALIA Ricerca tratta dal sito Ilsole24ore.com
LE DONNE FRANCESI SONO QUELLE CHE SI DEDICANO MAGGIORMENTE ALLA CURA PERSONALE CON BEN 761 MINUTI DISTACCANDO DI QUASI UN’ORA LE ITALIANE (705) E LE GRECHE (702), MENTRE SUL FRONTE DIAMETRALMENTE OPPOSTO, PER QUANTO RIGUARDA L’ATTIVITA' CHE PREVEDE LAVORO MA NON RICOMPENSATO, SI AGGIUDICANO LA PRIMA POSIZIONE LE DONNE MESSICANE (383 MINUTI) SEGUITE DA INDIANE (352) E PORTOGHESI (328).
Cosa succede nello specifico in Italia?
Lavoro
pagato
o
studio:
le
donne
dedicano a questa attività 133 minuti al giorno, gli uomini 221, per una differenza di -88 minuti. Lavoro non pagato: donne,
131
per
gli
306
minuti
uomini,
per
per
le
una
differenza di +176 minuti. Cura personale: 705 le donne, 710 gli uomini, per -5 minuti di differenza. Tempo libero: 281 minuti femminili contro 366 maschili, per -85 minuti di differenza.
Dal punto di vista del lavoro retribuito o dello studio, svettano tre nazioni orientali
Altro: 14 minuti contro 12, per +2 minuti di differenza.
nei primi quattro posti con al comando la Cina (291 minuti) che precede la Lettonia (288), Korea
(273)
mentre
quanto
libero, donne
per E'
e
Giappone riguarda
interessante
nordiche
a
come
guidare
la
il
LA SITUAZIONE ITALIANA NON SI SCOSTA MOLTO DA QUELLA DEGLI ALTRI PAESI.
(272), tempo
siano lista
le
con
norvegesi in testa a fronte di 366 minuti, seguite a ruota da belghe (346) e danesi (320).
SE IL TEMPO LIBERO, ANCHE SE PER VALORI TUTTO SOMMATO CONTENUTI, PRESENTA UNA CONNOTAZIONE ANCORA UNA VOLTA PIU' “DI STAMPO” MASCHILE, IL TEMA DELLA CURA PERSONALE SEMBRA ESSERE EQUAMENTE RIPARTITO TRA UOMINI E DONNE COME DIMOSTRANO GLI ESTREMI PASSANO DAI 44 MINUTI IN PIU' A FAVORE DELLE DONNE STATUNITENSI FINO AD ARRIVARE AI 33 MINUTI IN PIU' DA PARTE DEGLI UOMINI INDIANI.
LE DONNE DEDICANO MOLTO PIU' TEMPO DEGLI UOMINI A TUTTE LE ATTIVITA' DI LAVORO NON RETRIBUITE, MENTRE IL TEMPO SPESO PER IL LAVORO PAGATO O LO STUDIO RISULTA INEQUIVOCABILMENTE MAGGIORE SUL FRONTE MASCHILE. Il
tempo
riservato
alla
cura
personale
appare invece distribuirsi equamente fra i due
generi,
contrariamente
a
quanto
molti pregiudizi fanno pensare. Anzi, stando a questo studio, in Italia gli uomini
dedicano
quotidianamente
a
sonno, alimentazione e visite mediche 2 minuti in più rispetto alle donne.
RASSEGNA STAMPA
GENERE E TEMPO LIBERO P. 71
UOMINI, DONNE E IL TEMPO IN FAMIGLIA Indagine tratta dal sito davidlloyd.it
Quali sono i principali ostacoli che ci impediscono di trascorrere il tempo in famiglia come vorremmo? Se per il 53% degli uomini è una questione di mancanza di tempo, per le donne (44%) influiscono invece le ragioni economiche. Il budget mensile destinato alla soddisfazione di qualche sfizio durante il tempo libero conferma la maggior attenzione delle donne al risparmio.
Potendo scegliere come investire il proprio tempo libero con la famiglia, agli uomini piacerebbe poter visitare luoghi nuovi (45%) e cimentarsi in attività interessanti e ricreative per adulti e bambini (42%), mentre per le donne non fa nessuna differenza, l’unica cosa che conta è lo stare insieme (44%).
A cosa sono disposti a rinunciare uomini e donne per avere più tempo libero per partner e figli? Se il 57% delle donne farebbe volentieri a meno delle faccende domestiche, il 49% degli uomini rinuncerebbe a straordinari o incarichi lavorativi importanti lontani da casa, e il 39% sarebbe anche disposto a ridurre il tempo dedicato agli amici.
Lo sport ricopre invece un ruolo importante sia per gli uomini che per le donne. Entrambi dichiarano di non poterne fare a meno (rispettivamente 39% e 37%), e che desidererebbero praticarne di più (rispettivamente 51% e 50%). Il 25% degli uomini trascorrerebbe volentieri una bella giornata in compagnia della famiglia in un club sportivo che offre intrattenimenti adeguati per tutti i membri, idea condivisa anche dal 18% delle donne.
A dirlo è una ricerca dell’istituto di ricerca One Poll per indagare come gli italiani trascorrono il proprio tempo libero in famiglia. (Realizzata ad ottobre 2017 su 1.000 adulti con figli di età compresa tra i 4 e i 16 anni).
RASSEGNA STAMPA
GENERE E TEMPO LIBERO P. 72
SEI DONNA? HAI TRE ORE IN MENO DI TEMPO LIBERO RISPETTO AGLI UOMINI Articolo tratto dal sito tgcom24.mediaset.it
uomini vs donne Nel 1980 in Italia un uomo impiegava nei
lavori domestici
in media 17
minuti, questi salgono a 38 se prendiamo come riferimento l'anno 2008. Nello stesso periodo mediamente una donna spendeva 221 minuti del proprio tempo libero alla
cura della casa.
A spiegarlo è uno studio pubblicato dalla rivista Demographic Research, che
ha
condotto
un'indagine
tentativo di tracciare le
in
diciannove
Paesi
del
mondo
nel
differenze di genere nella gestione della casa.
disponibilita' La questione non ha solo a che fare con l'essere uomo e donna, ma con
responsabilità insieme. la
che decidiamo di prendere nei confronti della
vita
Essere uomo o donna non dovrebbe influire sui piatti da lavare o la lavastoviglie da caricare: lo faccia chi, in quel momento, si trova più libero. Decidere di volta in volta permette di evadere dal
ruoli.
faccio io! La tendenza a
prendere il comando
dell'azione nella gestione della
casa e dei figli qualche volta viene dalle donne stesse. Quante volte ti è successo di dire “Lascia, faccio io”? Lascia
liberi
i
indipendenti.
figli
e
il
partner
di
avere
iniziativa
e
di
diventare
sistema dei
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LE NOSTRE RIFLESSIONI
GENERE. INCLUSIONE E SOCIETA' le nostre riflessioni Cosa vorresti che ci fosse o cosa vorresti che venisse fatto perché la città o il paese in cui vivi sia inclusivo e sensibile rispetto alle questioni di genere?
Leggi che abbiano un senso, intendo che non escludano nessuno, e un'educazione adeguata da parte di TUTTI. Anche se dubito molto, mi auguro che succeda
Che venissero fatti più articoli sui siti web o sui giornali
Non trovo possibile che "la città" possa diventare più sensibile o inclusiva di quanto già è: ormai è tutto in mano ai singoli individui, la società come gruppo è già molto sensibile alle questioni di genere
Da imp re più or al g tanza ene re
La divulgazione di notizie e fatti
come i t n a t ro mpor fondesse i e n erso i, dif o dei Che p lamentar r e s s r ace ci, pa e che r eef a e c i d i f sinda ri ste er ve p le giu e m lli co o o r siano t n nsan co e tutti p e ch ) e ciò r sitive a f o p i d e i s liber te co n e m a (ovvi
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LE NOSTRE RIFLESSIONI
Vorrei che ci fosse più legame tra i cittadini
Nel mi op mi sem aese bra si a tutto appos to
e rson e p più Che nissero ve e mat r o f in alla o d r e a rigu ne real o azi situ
Vorrei che la questione di genere fosse più importante perché molte volte viene sottovalutata
V po orre t ic e me glio sser he t oc ut ti pe que o n ris r pro sto osce p r olv v erl are roble e oi c n m osì a ma co llet tiv anier a a
Allo me rav ra sia dell iglio a mo n per e idee ncora el 202 ch 0 pr d me è è un eisto i più c e mi r h ad tipo bisogn onn iche s e ci s iano ulla a ... ere pr . scu ogett bbe es quind donna is te and ola p i a tu rò erc tte ndere econdo a la hè q le c s las uesto que vorare pero si d c sti gen non ci he qua i una eri di p siano ndo a rob lem ncora i
Pensar e che le ragazz e sono brave quant oi ragazz i
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FROM TUTOR WITH LOVE
CARA 1^A, Questa rivista è nata in un momento di grande cambiamento per le vite di tutti. Per voi, in particolare, questa nuova realtà è stata una sfida: giovani ragazze e ragazzi nel bel mezzo del primo anno di Liceo, circondati da compagni e compagne che stavate imparando a conoscere e da docenti con cui stavate entrando in relazione … tutto è stato congelato e compresso nel dispositivo digitale di cui disponevate.
Nonostante alcune esperienze e relazioni non possano essere contenute in uno schermo, abbiamo provato insieme a proseguire un cammino che era cominciato in classe e ci ha portati alla
scoperta del mondo che ci circonda.
Abbiamo provato con mano come l’incontro di persone meravigliose, con storie interessanti e con tante conoscenze, è sempre una occasione di crescita e di riflessione. Ci siamo resi conto di come situazioni di crisi espongano le persone già in difficoltà a condizioni estreme e ancor più faticose.
Approfondendo le
questioni legate al “genere” abbiamo preso consapevolezza del fatto
che non ci sia nulla al mondo che possa considerarsi scontato o ovvio: non è ovvio avere una famiglia sicura e amorevole. Non è ovvio avere un lavoro dignitoso e soddisfacente. Non è ovvio poter praticare lo sport che si ama. Non è ovvio avere del tempo libero da dedicare a sé stessi. Non è ovvio poter frequentare la scuola e studiare ciò che piace.
Scoprirlo è sconfortante, talvolta può farci sentire in colpa e induce a chiedersi: “Perché io ho tutto questo, mentre altre ed altri no? “ Ma nelle vostre parole si trova la risposta a questa domanda: perché ancora non se ne parla abbastanza, perché ancora molti non hanno preso consapevolezza di tutto questo, perché troppi non si rendono conto che ciò che è ovvio per loro dipende solo dal caso e dalla fortuna di stare vivendo nel luogo giusto e al momento giusto. E non solo… addirittura di essere la persona "giusta".
Le
discriminazioni e le differenze dovute al genere di appartenenza non riguardano
strettamente la condizione sociale, economica o geografica di una persona, ma ciò che essa è e come appare di fronte agli altri: ovvero il semplice fatto di essere donna o di non rientrare nella divisione binaria dei generi.
Le vostre voci, così come le voci di tanti e tante intorno a noi, smascherano il peso di queste ingiustizie e ci permettono di avvicinarci ad un futuro in cui tutti, dai più grandi ai più piccoli, saranno consapevoli del valore di ogni persona e faranno di tutto affinché questo sia rispettato e difeso.
Vi ringrazio di aver condiviso con me questo percorso.
Laura
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CREDITI E RINGRAZIAMENTI
People - Inclusione e Società fa parte del programma di educazione alla World Social Agenda (WSA) di Fondazione Fontana onlus. Da novembre 2017 alla WSA si è affiancato il progetto europeo Global Issues – Global Subjects (GIGS) di ACS – Associazione di Cooperazione e Solidarietà. Il percorso
cittadinanza globale
Il progetto GIGS è attivo in 9 Paesi attraverso un partenariato composto da 10 associazioni.
La presente pubblicazione è stata sviluppata a seguito di un percorso laboratoriale sul tema “Genere e inclusione” che ha visto partecipare 127 studenti e 5 insegnanti. Hanno contribuito e si ringraziano vivamente:
LE INTERVISTATE E GLI INTERVISTATI Marina Rinaldi, gli studenti e le studentesse del Liceo Curiel, Rina Camporese, Mariangela Zanni
LE STUDENTESSE E GLI STUDENTI DELLA 1^A DEL LICEO CURIEL DI PADOVA A.S. 2019/2020 - Autrici e autori
ANDREA BARIN
LAURA SCANFERLA
Professore referente di progetto
Tutoring e impaginazione grafica
PAULO LIMA
MARIANNA DE RENOCHE
Educomunicatore e giornalista
Responsabile educativa GIGS
I PARTNERS Opera in copertina
Questo documento è stato pubblicato da ACS - Associazione di Cooperazione e Solidarietà grazie al sostegno della Commissione Europea nell'ambito del progetto CSO-LA/2017/388-121 Global Issues - Global Subjects. Le autrici e gli autori sono i soli responsabili di questa pubblicazione e la Commissione declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto dalle informazioni in essa contenute.
Millo, "भ व य Future".